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STELLINE E
MARTINITT
Gruppo: Campironi Martina, Carnevale Manuel, Chiodaroli Sofia, Geri Alessandro, Marino Ginevra, Pagano
Valentina, Panaroni Gloria, Pontoriero Elisa, Saracco Daniele
INTRODUZIONE
I dati che abbiamo riscontrato
sulle Stelline e suoi Martinitt
possono essere suddivisi in 4
serie archivistiche:
• Prima serie: 1800-1900
• Seconda serie: 1901-1939
• Terza serie: 1940-1959
• Quarta serie: 1960-1971
I MARTINITT
Quella dei Martinitt è una storia antica che si è sviluppata di pari passo
con quella di Milano.
La fondazione dell’orfanotrofio maschile dei Martinitt risale a quando
San Girolamo Emiliani iniziò a raccogliere i ragazzini per le strade per
fornirgli accoglienza. Francesco II Sforza, venuto a conoscenza del suo
operato, lo invita a Milano offrendogli una dimora dove poter
accogliere gli orfani della città.
Girolamo nel 1532 realizzò una struttura per
offrire ricovero, assistenza, istruzione ed
educazione ai minori poveri e abbandonati.
Nel 1934 i Martinitt si spostarono dalla sede
storica di San Pietro in Gessate a quella attuale
in via Pitteri, nel quartiere Ortica.
LE STELLINE
• Le Stelline erano delle orfane Milanesi. Presero il nome del monastero
dell'ordine delle monache benedettine di Santa Maria della Stella
• Nel secolo XVI San Carlo Borromeo collocò, nel monastero di Santa Maria della
Stella, l’ospedale dei poveri mendicanti.
• Nel 1758 il governo asburgico suddivise gli
orfani maschi dalle femmine.
• Le stelline rimasero in tale edificio
fino al 1971.
• Uno degli obiettivi principali
dell’orfanotrofio fu quello di
educare delle buone madri di famiglia.
• L’attuale sede si trova in corso magenta 57.
L’ISTRUZIONE E
L’AVVIAMENTO AL LAVORO
Le orfane che entrarono in istituto avevano diritto a frequentare
le scuole fino alla quarta elementare ed, in casi particolari, era
consentito loro prolungare gli studi solo nel caso in cui lo
desiderassero e conseguissero buoni risultati.
In aggiunta alle materie “tradizionali” frequentavano delle
lezioni improntate a imparare lavori donneschi come tagliare e
confezionare biancheria, cucinare, stirare …
Raggiunta l’età lavorativa, il Pio Istituto si prendeva carico di
trovare un impiego alle stelline in stabilimenti pubblici e privati.
Solo un quinto del guadagno veniva consegnato alle lavoratrici
una volta dimesse.
Ammissione degli orfani e delle orfane
• avere tra i sette e i dieci anni;
• essere miserabili;
• mancanza dei genitori, o di uno dei genitori;
• residenza a Milano;
• essere vaccinati;
• essere di sana e robusta costituzione;
• necessità di avere un tutore;
• dovevano essere figli legittimi.
DIFFERENZE TRA GLI ORFANI:
MARTINITT:
• Andavano a messa una sola volta
a settimana (Domenica)
• Obbligo di dimissione alla maggiore
età.
STELLINE:
•Andavano a messa ogni mattina e
ogni sera
• Potevano prolungare la loro
permanenza fino ai 19 anni.
•I Martinitt lavoravano al di fuori
dell’orfanotrofio
•Le stelline lavoravano all’interno
dell’instituto
L’ORFANOTROFIO FEMMINILE
• L'Orfanotrofio femminile di Milano trae origine dall'Ospedale dei poveri
mendicanti e vergognosi il 7 gennaio 1578
• La trasformazione di questo luogo pio in orfanotrofio, avvenne solo nel corso
del XVIII secolo.
• Fino a metà dell'800 le ragazze venivano "ammaestrate" in tutti i lavori
femminili e il loro destino era quello di lavorare come cameriere e governanti
nelle case delle famiglie milanesi più agiate
• All'inizio del 900 fu organizzata una scuola professionale interna che, oltre alle
materie più tradizionali, prevedeva anche corsi di specializzazione nel ramo
industriale, commerciale e artistico
• L'Orfanotrofio era retto da diciotto nobili della città fra i quali due
ecclesiastici eletti dal vescovo.
• Oggi questo edificio è una location di pregio per congressi, convegni, dibattiti,
manifestazioni e anche corsi.
PRATICA DI STIRERIA
STELLINE RICOVERATE
NELL’INFERMERIA
DELL’ISTITUTO
Milano, primi '900
Milano, primi '900
LEZIONE DI DISEGNO
SCUOLA DI CUCINA
Milano, primi '900
Milano, primi '900
UNO DEI DORMITORI
REFETTORIO IN CUI LE STELLINE
MANGIAVANO
Milano, primi '900
Milano, primi '900
STELLINA IN DIVISA DA
PASSEGGIO
TIPICO COSTUME DELLE
STELLINE AL MARE
STELLINE IN DIVISA DA PICCOLE
ITALIANE
Milano, primi '900
Milano, 1940
PIO ALBERGO TRIVULZIO
Durante il periodo tra il XVII e il XVIII secolo, vennero istituiti luoghi pii dove
ospitare i poveri delle città (malati,vecchi,bambini). Questi elargivano denaro,
offrivano vitto e alloggio e tutti i servizi complementari.
Per volere testamentario del Principe Antonio Tolomeo Trivulzio nel 1771, fu
istituito il Pio Albergo che avrebbe accolto i poveri vecchi di Milano (storpi,
ciechi, malati, mendicanti, vecchi, soldati mutilati). Il Principe alloggiava nel
Palazzo della Signoria. L’edificio si trovava vicino al Duomo di Milano, in pieno
centro cittadino.
Col passare del tempo i ricoverati
aumentarono sempre di più e venne creato
un archivio contenente una preziosa
documentazione sull’ente, sulle condizioni
dei ricoverati, sull’opera dei benefattori e
sull’intervento dello Stato
nell’organizzazione dei luoghi pii.
VITA DEL PRINCIPE
TRIVULZIO
• nacque il 22 maggio 1692 da Antonio Teodoro
Gaetano e Lucrezia Borromeo;
• il principe ricevette una buona formazione culturale
presso il Collegio Gesuitico di Siena;
• seguì la carriera militare fino al grado di generale di
cavalleria;
• fu un uomo dai gusti raffinati e si avvicinò
all’Illuminismo grazie alle sue amicizie con i fratelli
Verri, Beccaria e Metastasio;
• si sposò con Maria Archinto dalla quale ebbe due
figlie che morirono prematuramente e per questo si
separarono;
• morì il 30 dicembre 1767 a Milano.
IL TESTAMENTO
Toccato dalla miseria che colpiva Milano, il principe volle offrire un sollievo alla plebe e
nei suoi ultimi anni di vita scrisse il testamento che riassumeva il suo desiderio:
“[…]In tutti poi li miei beni, mobili, gioie, argenti, danari, scritture, nomi de’ debitori, stabili, ragioni,
crediti, ed azioni, ed ogni altra cosa in qualsivoglia modo a me spettante, e che possi aspettare,che
ho, e lascerò in tempo di mia morte, niente eccettuato, ho istituito, ed istituisco mio erede universale,
nominandolo colla mia propria bocca, come l’ho nominato, e nomino l’Albergo de’ Poveri, che dovrà
subito dopo mia morte erigersi in questa Città di Milano nel mio Palazzo d’abitazione […]
Dichiaro inoltre, che l’Albergo de’ Poveri debba essere Luogo Pio Laicale, e sotto l’immediata
Protezione di S. M. […]
Dichiaro in terzo luogo, che il prefato Albergo debba servire per Poveri Nazionali, e non Forastieri,
preferendoli quelli della Città agli altri del Ducato, e che non possano mai riceversi i Poveri validi, e
robusti, ma bensì soltanto gli impotenti per età, per difetto corporale ed infermità […]
IL MUSEO DELLE STELLINE
Il Museo gestisce gli archivi e i beni culturali di tre delle
istituzioni cardine dell’assistenza milanese:
l’orfanotrofio dei Martinitt, sorto nella prima metà del
Cinquecento, l’orfanotrofio delle Stelline e il Pio
Albergo Trivulzio, aperto nel 1771. All’interno del
Museo sono consultabili gli archivi storici dei tre enti,
dal 1800 al 1960, e parte della biblioteca dei Martinitt,
dotata di oltre ventimila volumi.
I BENEFATTORI
A partire dal XVI secolo, Milano si è sempre mostrata caritatevole nei confronti dei
più poveri. Sono nate parecchie istituzioni per abbassare il tasso di povertà e di
malattia.
Questo pensiero si fece largo tra i signorotti milanesi, i quali, divennero benefattori
e la loro generosità venne premiata.
La loro memoria venne conservata negli archivi e nelle quadrerie degli istituti
assistenziali, inoltre vennero commissionati dipinti e ritratti di queste persone, che
caratterizzarono la storia di Milano.
Molti Martinitt, una volta dimessi, furono profondamente grati all’istituto che li
aveva accolti e aveva insegnato loro un mestiere, permettendo loro di guadagnarsi
un posto nella società.
La fortuna di alcuni aumentò particolarmente, ad esempio a persone come
Innocente Besozzi e Angelo Rizzoli, i quali, si mostrarono molto generosi nel
beneficiare il loro ex istituto.
Benefattori come loro vennero elogiati con festeggiamenti annuali all’interno di
entrambi gli orfanotrofi.
Inoltre, ogni domenica questi signori davano la possibilità a un’orfana di passare la
giornata al di fuori dell’istituto con loro.
Conte Giacomo Mellerio
Maggiore Pietro Lattuada
Cav. Innocente Besozzi
Angelo Rizzoli
I LAVORI DEI MARTINITT
Nell’800 e nel ‘900 i lavori svolti dagli uomini
erano differenti da quelli delle donne.
I primi si occupavano di lavori manuali nei quali
era necessario l’uso della forza, mentre le
donne svolgevano lavori più leggeri e
improntati all’essere casalinghe.
EBANISTA
• Artigiano specializzato nell’
esecuzione di lavori in ebano, ovvero
un particolare tipo di legno.
• La figura dell’ebanista nasce nel
rinascimento, quando, secondo i gusti
del tempo, i mobili cominciano ad
incorporare sculture in legno e
pannelli intarsiati o impiallacciati,
tanto da poter essere paragonati a veri
e propri manufatti artistici.
• I falegnami specialisti nella creazione
di mobili di alta qualità, o riccamente
decorati, sono quindi ancora oggi
detti ebanisti.
FUOCHISTA
Colui che alimenta il
fuoco
delle caldaie nelle
macchine a vapore e nelle
locomotive.
Questo lavoro nasce nel
XVIII sec.
CENTRALINISTA
• La centralinista ha il compito di ascoltare le richieste
di quanti telefonano
• La centralinista era un lavoro tipicamente femminile
che consentiva di collegare le chiamate interurbane.
Fu una professione che diede lavoro a moltissime
persone, prima che la tecnologia lo rendesse del tutto
obsoleto.
LAVORI STELLINE PRIMA
SERIE
0 0.2 0.4 0.6 0.8 1
1SARTA
Campione: 1
LAVORI UOMINI PRIMA SERIE
0 0.5 1
PITTORE
LAVORATORE IN CERA
LACCA
ORTIVENDOLO
DOMESTICO
Campione: 4
LAVORI DONNE PRIMA SERIE
0 0.5 1 1.5 2
SARTA
OPERAIA
ORTIVENDOLA
Campione: 5
LAVORI STELLINE SECONDA
SERIE
0 2 4 6 8 10 12 14 16
RAMMENDATRICE
CUCITRICE/RICAMATRICE
OPERAIA
COMMESSA
SARTA
MAGLIERIA/BIANCHERIA
IMPIEGATA
MAGAZZINIERA
PASSAMANERIA
Campione: 44
LAVORI UOMINI SECONDA SERIE
Campione: 78
0 2 4 6 8 10 12 14 16
CAMERIERE
COMMERCIANTE/IMPRENDITORE
CONDUCENTE
CONTADINO
EBANISTA
EDICOLAIO
FUOCHISTA
GIARDINIERE
IMPIEGATO
LATTAIO
LAVANDAIO
LITOGRAFO
MAESTRO
MECCANICO
MURATORE
OPERAIO
OREFICE
OROLOGIAIO
OSTE
PANETTIERE
PELLETTIERE
RADIOFONICO
RAGIONIERE
SALUMIERE
TAPPEZZIERE
VIGILE
LAVORI DONNE SECONDA SERIE
Campione: 440 2 4 6 8 10
OPERAIA
MECCANICA
OSTESSA
PORTINAIA
CONTADINA
SARTA/ORLATRICE
ATTRICE
CUCITRICE
RICAMATRICE
BIANCHERIA
FARMACISTA
MAGLIAIA
STIRATRICE
INFERMIERA
DOMESTICA
LAVANDAIA
VETRIERA
LAVORI STELLINE
TERZA SERIE
0 2 4 6 8 10
COMMESSA
SARTA
IMPIEGATA
MAGLIAIA
RICAMATRICE/CUCITRICE
OPERAIA
DOMESTICA
TIPOGRAFA
CUSTODE
Campione: 25
LAVORI UOMINI TERZA SERIE
0 2 4 6 8 10 12
CAMERIERE
OPERAIO
CALZOLAIO
IMPIEGATO
MECCANICO
BARISTA
INSERVIENTE
COMMESSO
MANOVALE
TIPOGRAFO
LITOGRAFO
ELETTRICISTA
INFERMIERE
MAGAZZINIERE
AUTISTA
MILITARE
BARBIERE
CONTADINO
FIORISTA
MURATORE
CUSTODE
FALEGNAME
RILEGATORE
CERNITA DEL VETRO
SARTO
DECORATORE
COMMERCIANTE
FATTORINO
Campione: 60
LAVORI DONNE TERZA SERIE
0 2 4 6 8 10
TESSITRICE
GOMMISTA
CAMERIERA
MAGLIAIA
INFERMIERA
PORTINAIA
OPERAIA
LAVORO IN TINTORIA
FIORISTA
IMPIEGATA
BIDELLA
CUCITRICE
SARTA/TESSITRICE
DOMESTICA
CUSTODE
CUOCA
BADANTE
Campione: 37
LAVORI STELLINE QUARTA SERIE
0 0.2 0.4 0.6 0.8 1
MAGAZZINIERA
MAGLIAIA
Campione: 2
LAVORI UOMINI QUARTA SERIE
0 0.5 1 1.5 2
OPERAIO
MILITARE
AUTISTA
CALZOLAIO
TIPOGRAFO
MECCANICO
IMPIEGATO
FOTOINCISORE
Campione: 9
LAVORI DONNE QUARTA SERIE
0 0.5 1 1.5 2
OPERAIA
TELEFONISTA
IMPIEGATA
SARTA
Campione: 5
Considerazioni sul lavoro
Per le donne e le stelline notiamo che i lavori domestici sono i più
sviluppati, almeno fino alla seconda serie (1901-1939).
Dalla terza serie (1940-1959) in poi si possono scorgere mansioni
inusuali, nuove e improntate al lavoro in fabbrica.
Gli uomini, al contrario, svolgevano lavori prettamente manuali con
una variazione minima nello scorrere del tempo; essi inoltre,
avevano l’opportunità di scegliere tra una vasta gamma di
occupazioni (rispetto alle donne).
DONNE
0
20000
40000
60000
80000
100000
120000
140000
1900 1910 1920 1930 1940 1950 1960 1970
UOMINI
STIPENDI INSERVIENTI
COLLEGIALI
0
10000
20000
30000
40000
50000
60000
70000
80000
90000
100000
1880 1900 1920 1940 1960 1980
STIPENDI INSERVIENTI
0
10000
20000
30000
40000
50000
60000
70000
80000
1960 1962 1964 1966 1968 1970 1972 1974
0
20000
40000
60000
80000
100000
120000
140000
160000
180000
1890 1900 1910 1920 1930 1940 1950 1960 1970 1980
DONNE UOMINI
STIPENDI CUOCHI
DONNE UOMINI
0
500
1000
1500
2000
2500
1910 1920 1930 1940 1950 1960 1970
0
500
1000
1500
2000
2500
3000
3500
1890 1900 1910 1920 1930 1940 1950 1960
STIPENDI INFERMIERI
DONNE UOMINI
0
20000
40000
60000
80000
100000
120000
1890 1900 1910 1920 1930 1940 1950 1960
0
5000
10000
15000
20000
25000
30000
1899 1900 1901 1902 1903 1904 1905 1906
STIPENDI
SARTA FUOCHISTA
1468.75
1468.8
1468.85
1468.9
1468.95
1469
1469.05
1939.5 1940 1940.5 1941 1941.5 1942 1942.5
-100000
0
100000
200000
300000
400000
500000
600000
700000
800000
1900 1910 1920 1930 1940 1950 1960 1970
STIPENDI
PORTINAIA FALEGNAME
0
100
200
300
400
500
600
700
800
900
1935 1940 1945 1950 1955 1960 1965 1970
-20000
0
20000
40000
60000
80000
100000
120000
140000
160000
180000
1910 1915 1920 1925 1930 1935 1940 1945
0
1000
2000
3000
4000
5000
6000
7000
8000
9000
10000
1925 1930 1935 1940 1945 1950 1955
MURATORE
Considerazioni sugli stipendi
Per quanto riguarda gli inservienti collegiali le donne erano meglio
retribuite; tra gli inservienti normali, invece, erano gli uomini a guadagnare
di più e si osserva un picco negli anni ‘70 per entrambi i sessi. Sia i cuochi
che le cuoche hanno sempre avuto stipendi dignitosi nonostante dagli anni
‘40 in poi si possa osservare un calo (dovuto alla guerra).
Per quanto riguarda il lavoro di infermiere gli uomini si sono sempre trovati
in ottima posizione a differenze delle donne che hanno iniziato a ricevere
delle paghe sempre maggiori solamente dopo 50 anni di stallo (1900-1950).
In conclusione si può notare che le retribuzioni degli uomini sono,
solitamente, maggiori di quelle delle donne.
INTERVISTA ALLE EX
STELLINE
Silvana e Graziella
Silvana è nata nel 1942 a
Milano, entra nell’istituto
nell’ottobre del 1949 e viene
dimessa il 12 aprile 1959.
Graziella invece è nata nel
1940 a Reggio Emilia,
entra nell’istituto nel
settembre 1949 ed esce nel
dicembre 1959.
• Che lavoro svolgevate all’interno dell’orfanotrofio?
Graziella risponde che non c’era un lavoro e proprio, perché ognuno aveva le proprie
mansioni da svolgere.
Successivamente durante l’avviamento al lavoro fatto a scuola, venivano assegnate
mensilmente delle incombenze, ma il lavoro vero e proprio è arrivato solo fuori
dall’orfanotrofio.
• “Com’era strutturata una giornata nell’istituto dalla mattina fino alla sera?”
Silvana interviene dicendo che si alzavano alle 6:15 del mattino, si preparavano e
andavano a Messa. Una volta terminata, andavano a fare colazione. Successivamente
tornavano nei dormitori, rifacevano il letto e andavano a scuola. Alle 12:30
uscivano, andavano a pranzo e dopo c’era la ricreazione. Il pomeriggio si facevano i
compiti.
Finita la sessione di compiti, le Stelline andavano a recitare il Rosario, cenavano e per le
21:30 e andavano a dormire.
• “Che lavoro avete fatto appena uscite?”
Graziella lavorava come assicuratrice alla ENAS, dopodiché ha lavorato come
impiegata finché non è diventata madre per la seconda volta, ed è rimasta
a casa mentre il marito lavorava all’ATM.
L’anno dopo è stata costretta a tornare al lavoro per la perdita del marito, e
per questo ha svolto parecchi lavori (anche in trimestrale) come la postina.
In più, ha conseguito il diploma di scuola superiore, ai tempi raro.
Silvana aggiunge che a 17 anni è uscita dal collegio per lavoro, trovando un
posto come commessa in un negozio in cui è stata dieci anni ma non
essendo di suo gradimento, partecipa a dei concorsi pubblici e lavora
all’INPS come contabilità del personale.
• “Che lavoro facevano i vostri parenti?”
Il nonno di Graziella era capo-cantoniere, il padre faceva il contadino a
Reggio Emilia ma fu costretto ad andare a lavorare in Libia a causa del
fascismo,venne arruolato nell’esercito e morì poco tempo.
Il padre di Silvana faceva il ferroviere mentre la madre ha sempre lavorato
nell’ambito della pelletteria facendo scarpe per bambini.
Considerazioni sull’intervista
Da quest'intervista emerge l'attenzione che le istituzioni e lo Stato ponevano
nei confronti dei più bisognosi, dei bambini e di chi è stato meno fortunato,
mettendo queste fasce sociali a un livello "maggiore" di attenzione, per poter
dare a tutti i cittadini le stesse possibilità, dai più piccoli ai più grandi.
RESOCONTO DELLE
GIORNATE DI
ALTERNANZA
Giorno 1: lunedì 9 aprile 2018
Durante la mattinata abbiamo fatto una visita guidata con la nostra tutor didattica
all’interno del museo, dove abbiamo avuto la possibilità di reperire informazioni e foto
per i lavori successivi.
Nel pomeriggio, invece, abbiamo iniziato la consultazione dei fascicoli delle Stelline e
raccolto dati inerenti alle vite delle orfane: nome e cognome; data di nascita; lavoro
della Stellina; di chi fosse orfana; lavoro dei genitori ed eventuali tutori.
Giorno 2: martedì 10 aprile 2018
La mattina abbiamo continuato la consultazione e l’analisi dei fascicoli dell’archivio. In
seguito, abbiamo selezionato una Stellina a nostra scelta per poi crearne una biografia
specifica della vita.
Giorno 3: mercoledì 11 aprile 2018
Abbiamo consultato ancora fascicoli e raccolto gli ultimi dati.
La tutor didattica ci ha successivamente divisi in due gruppi equi per la trascrizione dei
dati su Excel.
Nel pomeriggio ognuno ha trascritto la biografia scelta su Word.
Giorno 4: giovedì 12 aprile 2018
Nella mattinata la tutor didattica ci ha riferito che il giorno seguente avremmo
intervistato due ex Stelline e perciò, avremmo dovuto preparare una serie di
domande inerenti al lavoro.
Successivamente, ognuno ha ripreso la propria parte di lavoro, ovvero trascrizione di
dati in Excel, trascrizione delle biografie e ricerche storiche per il power point.
Giorno 5: venerdì 13 aprile 2018
Prima che arrivassero le due intervistate, abbiamo revisionato le domande e le
abbiamo divise tra personali e inerenti al lavoro. Per le 10:00 del mattino abbiamo
accolto le ex Stelline e abbiamo iniziato l’intervista, durata circa un’ora e mezza.
Nel pomeriggio, alcuni di noi si sono occupati della trascrizione integrale
dell’intervista in Word, mentre altri hanno iniziato ad assemblare il power point
inserendo la parte storica e alcuni grafici.
Giorno 6: lunedì 16 aprile 2018
Nel mattino del sesto giorno, abbiamo consultato i fascicoli di tutte le tipologie di
dipendenti che lavoravano all’interno dell’istituto femminile: inservienti, infermieri
ecc. e successivamente raccolto tutti i dati, per poi crearne diversi grafici. Nel
pomeriggio invece abbiamo iniziato la consultazione dei fascicoli degli impiegati
dell’orfanotrofio maschile.
Giorno 7: martedì 17 aprile 2018
Nella mattinata abbiamo terminato la consultazione dei fascicoli dei dipendenti
dell’orfanotrofio maschile, e successivamente li abbiamo confrontati con quelli del
femminile.
Durante il pomeriggio abbiamo raggruppato tutte le informazioni inerenti ai lavori,
agli anni e agli stipendi.
Giorno 8: mercoledì 18 aprile 2018
In tutta la giornata, alcuni di noi hanno progettato i grafici, altri hanno completato
la trascrizione dell’intervista integrale e altri ancora hanno continuato il lavoro sul
power point.
Giorno 9: giovedì 19 aprile 2018 ultima cena
Rifinizione del power point e nel pomeriggio simulazione dell’esposizione.
Giorno 10: venerdì 20 aprile 2018
Esposizioni dei power point da parte dei due gruppi ed eventuali correzioni.
Considerazioni finali
L’esperienza all’interno del museo ci ha permesso di capire com’è fatto il
mondo del lavoro e in particolare quello dell’archivista.
Noi tutti abbiamo trovato questo percorso interessante e formativo poiché
le attività svolte sono state differenti dalle solite.
In primo luogo, siamo riusciti a cogliere informazioni tali da fare un
confronto tra i lavori di ieri e oggi, in secondo luogo abbiamo utilizzato le
conoscenze come mezzo per sviluppare le nostre abilità (come per
esempio quelle di creazione di grafici o semplicemente di presentazioni).
Sebbene si siano verificati dei problemi (quali incomprensioni e ripetitività
nello svolgimento di alcune mansioni) nel complesso gli aspetti positivi
sono nettamente superiori rispetto a quelli negativi.
BIOGRAFIE
STELLINE
AIROLDI MARGHERITA
• Nata il 5/11/1905
• Ammessa il 27/11/1912
• Dimessa il 4/05/1919
• Orfana del fu Felice e della fu Teresa
• Tutore Luigi Colombo
• Scolara
ALEMANNI CLELIA
• Nata il 19/05/1907
• Amessa il 13/02/1919
• Dimessa il 31/03/1923
• Orfana del fu Tancredi e della fu Modesta
• Tutore fratello
• Biancheria
ARPOASI EURICA
• Nata l’ 11/03/1938
• Ammessa il 12/10/1946
• Dimessa il 9/04/1955
• Orfana del fu Luigi
• Tutrice madre
• Magliaia
BANCO MIRELLA
• Nata il 26/08/1936
• Ammessa il 14/04/1941
• Dimessa il 16/04/1951
• Orfana del fu Alfredo
• Tutrice madre
• Scolara
BASSI LUIGIA
• Nata il 12/02/1928
• Ammessa il 25/10/1934
• Dimessa il 1°/06/1941
• Orfana del fu Bartolomeo
• Tutrice madre
• Scolara
BIASINI CARLA
• Nata il 29/08/1928
• Ammessa il 1°/03/1937
• Dimessa il 12/07/1944
• Orfana del fu Giovanni e
della fu Carolina
• Tutore zio
• Scolara
BONATTI FRANCA
• Nata il 29/12/1929
• Ammessa il 15/09/1937
• Dimessa il 24/12/1947
• Orfana del fu Erminio e
della fu Umbertina
• Tutore zio e nonni
• Ricamatrice/cucitrice
LE SORELLE CAINI
• Caini Maria Pia
• Nata il 15/06/1947
• Ammessa il 12/04/1956
• Dimessa il 30/05/1965
• Orfana del fu Mario e della fu
Giuditta
• Tutore zio
• Dattilografa
• Caini Franca
• Nata il 3/05/1951
• Ammessa il 19/10/1957
• Dimessa il 25/05/1968
• Orfana del fu Mario e della fu
Giuditta
• Tutore zio
• Dattilografa
CAMPANILI BIANCA
• Nata il 4/03/1936
• Ammessa il 28/03/1943
• Dimessa il 28/09/1950
• Orfana del fu Arturo
• Tutrice madre
• Scolara

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La Memoria del lavoro - Liceo Scienze umane da Rotterdam classe 4A

  • 1. STELLINE E MARTINITT Gruppo: Campironi Martina, Carnevale Manuel, Chiodaroli Sofia, Geri Alessandro, Marino Ginevra, Pagano Valentina, Panaroni Gloria, Pontoriero Elisa, Saracco Daniele
  • 2. INTRODUZIONE I dati che abbiamo riscontrato sulle Stelline e suoi Martinitt possono essere suddivisi in 4 serie archivistiche: • Prima serie: 1800-1900 • Seconda serie: 1901-1939 • Terza serie: 1940-1959 • Quarta serie: 1960-1971
  • 3. I MARTINITT Quella dei Martinitt è una storia antica che si è sviluppata di pari passo con quella di Milano. La fondazione dell’orfanotrofio maschile dei Martinitt risale a quando San Girolamo Emiliani iniziò a raccogliere i ragazzini per le strade per fornirgli accoglienza. Francesco II Sforza, venuto a conoscenza del suo operato, lo invita a Milano offrendogli una dimora dove poter accogliere gli orfani della città. Girolamo nel 1532 realizzò una struttura per offrire ricovero, assistenza, istruzione ed educazione ai minori poveri e abbandonati. Nel 1934 i Martinitt si spostarono dalla sede storica di San Pietro in Gessate a quella attuale in via Pitteri, nel quartiere Ortica.
  • 4. LE STELLINE • Le Stelline erano delle orfane Milanesi. Presero il nome del monastero dell'ordine delle monache benedettine di Santa Maria della Stella • Nel secolo XVI San Carlo Borromeo collocò, nel monastero di Santa Maria della Stella, l’ospedale dei poveri mendicanti. • Nel 1758 il governo asburgico suddivise gli orfani maschi dalle femmine. • Le stelline rimasero in tale edificio fino al 1971. • Uno degli obiettivi principali dell’orfanotrofio fu quello di educare delle buone madri di famiglia. • L’attuale sede si trova in corso magenta 57.
  • 5. L’ISTRUZIONE E L’AVVIAMENTO AL LAVORO Le orfane che entrarono in istituto avevano diritto a frequentare le scuole fino alla quarta elementare ed, in casi particolari, era consentito loro prolungare gli studi solo nel caso in cui lo desiderassero e conseguissero buoni risultati. In aggiunta alle materie “tradizionali” frequentavano delle lezioni improntate a imparare lavori donneschi come tagliare e confezionare biancheria, cucinare, stirare … Raggiunta l’età lavorativa, il Pio Istituto si prendeva carico di trovare un impiego alle stelline in stabilimenti pubblici e privati. Solo un quinto del guadagno veniva consegnato alle lavoratrici una volta dimesse.
  • 6. Ammissione degli orfani e delle orfane • avere tra i sette e i dieci anni; • essere miserabili; • mancanza dei genitori, o di uno dei genitori; • residenza a Milano; • essere vaccinati; • essere di sana e robusta costituzione; • necessità di avere un tutore; • dovevano essere figli legittimi. DIFFERENZE TRA GLI ORFANI: MARTINITT: • Andavano a messa una sola volta a settimana (Domenica) • Obbligo di dimissione alla maggiore età. STELLINE: •Andavano a messa ogni mattina e ogni sera • Potevano prolungare la loro permanenza fino ai 19 anni. •I Martinitt lavoravano al di fuori dell’orfanotrofio •Le stelline lavoravano all’interno dell’instituto
  • 7. L’ORFANOTROFIO FEMMINILE • L'Orfanotrofio femminile di Milano trae origine dall'Ospedale dei poveri mendicanti e vergognosi il 7 gennaio 1578 • La trasformazione di questo luogo pio in orfanotrofio, avvenne solo nel corso del XVIII secolo. • Fino a metà dell'800 le ragazze venivano "ammaestrate" in tutti i lavori femminili e il loro destino era quello di lavorare come cameriere e governanti nelle case delle famiglie milanesi più agiate • All'inizio del 900 fu organizzata una scuola professionale interna che, oltre alle materie più tradizionali, prevedeva anche corsi di specializzazione nel ramo industriale, commerciale e artistico • L'Orfanotrofio era retto da diciotto nobili della città fra i quali due ecclesiastici eletti dal vescovo. • Oggi questo edificio è una location di pregio per congressi, convegni, dibattiti, manifestazioni e anche corsi.
  • 8. PRATICA DI STIRERIA STELLINE RICOVERATE NELL’INFERMERIA DELL’ISTITUTO Milano, primi '900 Milano, primi '900
  • 9. LEZIONE DI DISEGNO SCUOLA DI CUCINA Milano, primi '900 Milano, primi '900
  • 10. UNO DEI DORMITORI REFETTORIO IN CUI LE STELLINE MANGIAVANO Milano, primi '900 Milano, primi '900
  • 11. STELLINA IN DIVISA DA PASSEGGIO TIPICO COSTUME DELLE STELLINE AL MARE STELLINE IN DIVISA DA PICCOLE ITALIANE Milano, primi '900 Milano, 1940
  • 12. PIO ALBERGO TRIVULZIO Durante il periodo tra il XVII e il XVIII secolo, vennero istituiti luoghi pii dove ospitare i poveri delle città (malati,vecchi,bambini). Questi elargivano denaro, offrivano vitto e alloggio e tutti i servizi complementari. Per volere testamentario del Principe Antonio Tolomeo Trivulzio nel 1771, fu istituito il Pio Albergo che avrebbe accolto i poveri vecchi di Milano (storpi, ciechi, malati, mendicanti, vecchi, soldati mutilati). Il Principe alloggiava nel Palazzo della Signoria. L’edificio si trovava vicino al Duomo di Milano, in pieno centro cittadino. Col passare del tempo i ricoverati aumentarono sempre di più e venne creato un archivio contenente una preziosa documentazione sull’ente, sulle condizioni dei ricoverati, sull’opera dei benefattori e sull’intervento dello Stato nell’organizzazione dei luoghi pii.
  • 13. VITA DEL PRINCIPE TRIVULZIO • nacque il 22 maggio 1692 da Antonio Teodoro Gaetano e Lucrezia Borromeo; • il principe ricevette una buona formazione culturale presso il Collegio Gesuitico di Siena; • seguì la carriera militare fino al grado di generale di cavalleria; • fu un uomo dai gusti raffinati e si avvicinò all’Illuminismo grazie alle sue amicizie con i fratelli Verri, Beccaria e Metastasio; • si sposò con Maria Archinto dalla quale ebbe due figlie che morirono prematuramente e per questo si separarono; • morì il 30 dicembre 1767 a Milano.
  • 14. IL TESTAMENTO Toccato dalla miseria che colpiva Milano, il principe volle offrire un sollievo alla plebe e nei suoi ultimi anni di vita scrisse il testamento che riassumeva il suo desiderio: “[…]In tutti poi li miei beni, mobili, gioie, argenti, danari, scritture, nomi de’ debitori, stabili, ragioni, crediti, ed azioni, ed ogni altra cosa in qualsivoglia modo a me spettante, e che possi aspettare,che ho, e lascerò in tempo di mia morte, niente eccettuato, ho istituito, ed istituisco mio erede universale, nominandolo colla mia propria bocca, come l’ho nominato, e nomino l’Albergo de’ Poveri, che dovrà subito dopo mia morte erigersi in questa Città di Milano nel mio Palazzo d’abitazione […] Dichiaro inoltre, che l’Albergo de’ Poveri debba essere Luogo Pio Laicale, e sotto l’immediata Protezione di S. M. […] Dichiaro in terzo luogo, che il prefato Albergo debba servire per Poveri Nazionali, e non Forastieri, preferendoli quelli della Città agli altri del Ducato, e che non possano mai riceversi i Poveri validi, e robusti, ma bensì soltanto gli impotenti per età, per difetto corporale ed infermità […]
  • 15. IL MUSEO DELLE STELLINE Il Museo gestisce gli archivi e i beni culturali di tre delle istituzioni cardine dell’assistenza milanese: l’orfanotrofio dei Martinitt, sorto nella prima metà del Cinquecento, l’orfanotrofio delle Stelline e il Pio Albergo Trivulzio, aperto nel 1771. All’interno del Museo sono consultabili gli archivi storici dei tre enti, dal 1800 al 1960, e parte della biblioteca dei Martinitt, dotata di oltre ventimila volumi.
  • 16. I BENEFATTORI A partire dal XVI secolo, Milano si è sempre mostrata caritatevole nei confronti dei più poveri. Sono nate parecchie istituzioni per abbassare il tasso di povertà e di malattia. Questo pensiero si fece largo tra i signorotti milanesi, i quali, divennero benefattori e la loro generosità venne premiata. La loro memoria venne conservata negli archivi e nelle quadrerie degli istituti assistenziali, inoltre vennero commissionati dipinti e ritratti di queste persone, che caratterizzarono la storia di Milano. Molti Martinitt, una volta dimessi, furono profondamente grati all’istituto che li aveva accolti e aveva insegnato loro un mestiere, permettendo loro di guadagnarsi un posto nella società. La fortuna di alcuni aumentò particolarmente, ad esempio a persone come Innocente Besozzi e Angelo Rizzoli, i quali, si mostrarono molto generosi nel beneficiare il loro ex istituto. Benefattori come loro vennero elogiati con festeggiamenti annuali all’interno di entrambi gli orfanotrofi. Inoltre, ogni domenica questi signori davano la possibilità a un’orfana di passare la giornata al di fuori dell’istituto con loro.
  • 17. Conte Giacomo Mellerio Maggiore Pietro Lattuada Cav. Innocente Besozzi Angelo Rizzoli
  • 18. I LAVORI DEI MARTINITT Nell’800 e nel ‘900 i lavori svolti dagli uomini erano differenti da quelli delle donne. I primi si occupavano di lavori manuali nei quali era necessario l’uso della forza, mentre le donne svolgevano lavori più leggeri e improntati all’essere casalinghe.
  • 19. EBANISTA • Artigiano specializzato nell’ esecuzione di lavori in ebano, ovvero un particolare tipo di legno. • La figura dell’ebanista nasce nel rinascimento, quando, secondo i gusti del tempo, i mobili cominciano ad incorporare sculture in legno e pannelli intarsiati o impiallacciati, tanto da poter essere paragonati a veri e propri manufatti artistici. • I falegnami specialisti nella creazione di mobili di alta qualità, o riccamente decorati, sono quindi ancora oggi detti ebanisti.
  • 20. FUOCHISTA Colui che alimenta il fuoco delle caldaie nelle macchine a vapore e nelle locomotive. Questo lavoro nasce nel XVIII sec.
  • 21. CENTRALINISTA • La centralinista ha il compito di ascoltare le richieste di quanti telefonano • La centralinista era un lavoro tipicamente femminile che consentiva di collegare le chiamate interurbane. Fu una professione che diede lavoro a moltissime persone, prima che la tecnologia lo rendesse del tutto obsoleto.
  • 22. LAVORI STELLINE PRIMA SERIE 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1SARTA Campione: 1
  • 23. LAVORI UOMINI PRIMA SERIE 0 0.5 1 PITTORE LAVORATORE IN CERA LACCA ORTIVENDOLO DOMESTICO Campione: 4
  • 24. LAVORI DONNE PRIMA SERIE 0 0.5 1 1.5 2 SARTA OPERAIA ORTIVENDOLA Campione: 5
  • 25. LAVORI STELLINE SECONDA SERIE 0 2 4 6 8 10 12 14 16 RAMMENDATRICE CUCITRICE/RICAMATRICE OPERAIA COMMESSA SARTA MAGLIERIA/BIANCHERIA IMPIEGATA MAGAZZINIERA PASSAMANERIA Campione: 44
  • 26. LAVORI UOMINI SECONDA SERIE Campione: 78 0 2 4 6 8 10 12 14 16 CAMERIERE COMMERCIANTE/IMPRENDITORE CONDUCENTE CONTADINO EBANISTA EDICOLAIO FUOCHISTA GIARDINIERE IMPIEGATO LATTAIO LAVANDAIO LITOGRAFO MAESTRO MECCANICO MURATORE OPERAIO OREFICE OROLOGIAIO OSTE PANETTIERE PELLETTIERE RADIOFONICO RAGIONIERE SALUMIERE TAPPEZZIERE VIGILE
  • 27. LAVORI DONNE SECONDA SERIE Campione: 440 2 4 6 8 10 OPERAIA MECCANICA OSTESSA PORTINAIA CONTADINA SARTA/ORLATRICE ATTRICE CUCITRICE RICAMATRICE BIANCHERIA FARMACISTA MAGLIAIA STIRATRICE INFERMIERA DOMESTICA LAVANDAIA VETRIERA
  • 28. LAVORI STELLINE TERZA SERIE 0 2 4 6 8 10 COMMESSA SARTA IMPIEGATA MAGLIAIA RICAMATRICE/CUCITRICE OPERAIA DOMESTICA TIPOGRAFA CUSTODE Campione: 25
  • 29. LAVORI UOMINI TERZA SERIE 0 2 4 6 8 10 12 CAMERIERE OPERAIO CALZOLAIO IMPIEGATO MECCANICO BARISTA INSERVIENTE COMMESSO MANOVALE TIPOGRAFO LITOGRAFO ELETTRICISTA INFERMIERE MAGAZZINIERE AUTISTA MILITARE BARBIERE CONTADINO FIORISTA MURATORE CUSTODE FALEGNAME RILEGATORE CERNITA DEL VETRO SARTO DECORATORE COMMERCIANTE FATTORINO Campione: 60
  • 30. LAVORI DONNE TERZA SERIE 0 2 4 6 8 10 TESSITRICE GOMMISTA CAMERIERA MAGLIAIA INFERMIERA PORTINAIA OPERAIA LAVORO IN TINTORIA FIORISTA IMPIEGATA BIDELLA CUCITRICE SARTA/TESSITRICE DOMESTICA CUSTODE CUOCA BADANTE Campione: 37
  • 31. LAVORI STELLINE QUARTA SERIE 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 MAGAZZINIERA MAGLIAIA Campione: 2
  • 32. LAVORI UOMINI QUARTA SERIE 0 0.5 1 1.5 2 OPERAIO MILITARE AUTISTA CALZOLAIO TIPOGRAFO MECCANICO IMPIEGATO FOTOINCISORE Campione: 9
  • 33. LAVORI DONNE QUARTA SERIE 0 0.5 1 1.5 2 OPERAIA TELEFONISTA IMPIEGATA SARTA Campione: 5
  • 34. Considerazioni sul lavoro Per le donne e le stelline notiamo che i lavori domestici sono i più sviluppati, almeno fino alla seconda serie (1901-1939). Dalla terza serie (1940-1959) in poi si possono scorgere mansioni inusuali, nuove e improntate al lavoro in fabbrica. Gli uomini, al contrario, svolgevano lavori prettamente manuali con una variazione minima nello scorrere del tempo; essi inoltre, avevano l’opportunità di scegliere tra una vasta gamma di occupazioni (rispetto alle donne).
  • 35. DONNE 0 20000 40000 60000 80000 100000 120000 140000 1900 1910 1920 1930 1940 1950 1960 1970 UOMINI STIPENDI INSERVIENTI COLLEGIALI 0 10000 20000 30000 40000 50000 60000 70000 80000 90000 100000 1880 1900 1920 1940 1960 1980
  • 36. STIPENDI INSERVIENTI 0 10000 20000 30000 40000 50000 60000 70000 80000 1960 1962 1964 1966 1968 1970 1972 1974 0 20000 40000 60000 80000 100000 120000 140000 160000 180000 1890 1900 1910 1920 1930 1940 1950 1960 1970 1980 DONNE UOMINI
  • 37. STIPENDI CUOCHI DONNE UOMINI 0 500 1000 1500 2000 2500 1910 1920 1930 1940 1950 1960 1970 0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 1890 1900 1910 1920 1930 1940 1950 1960
  • 38. STIPENDI INFERMIERI DONNE UOMINI 0 20000 40000 60000 80000 100000 120000 1890 1900 1910 1920 1930 1940 1950 1960 0 5000 10000 15000 20000 25000 30000 1899 1900 1901 1902 1903 1904 1905 1906
  • 39. STIPENDI SARTA FUOCHISTA 1468.75 1468.8 1468.85 1468.9 1468.95 1469 1469.05 1939.5 1940 1940.5 1941 1941.5 1942 1942.5 -100000 0 100000 200000 300000 400000 500000 600000 700000 800000 1900 1910 1920 1930 1940 1950 1960 1970
  • 40. STIPENDI PORTINAIA FALEGNAME 0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1935 1940 1945 1950 1955 1960 1965 1970 -20000 0 20000 40000 60000 80000 100000 120000 140000 160000 180000 1910 1915 1920 1925 1930 1935 1940 1945
  • 42. Considerazioni sugli stipendi Per quanto riguarda gli inservienti collegiali le donne erano meglio retribuite; tra gli inservienti normali, invece, erano gli uomini a guadagnare di più e si osserva un picco negli anni ‘70 per entrambi i sessi. Sia i cuochi che le cuoche hanno sempre avuto stipendi dignitosi nonostante dagli anni ‘40 in poi si possa osservare un calo (dovuto alla guerra). Per quanto riguarda il lavoro di infermiere gli uomini si sono sempre trovati in ottima posizione a differenze delle donne che hanno iniziato a ricevere delle paghe sempre maggiori solamente dopo 50 anni di stallo (1900-1950). In conclusione si può notare che le retribuzioni degli uomini sono, solitamente, maggiori di quelle delle donne.
  • 44. Silvana è nata nel 1942 a Milano, entra nell’istituto nell’ottobre del 1949 e viene dimessa il 12 aprile 1959. Graziella invece è nata nel 1940 a Reggio Emilia, entra nell’istituto nel settembre 1949 ed esce nel dicembre 1959.
  • 45. • Che lavoro svolgevate all’interno dell’orfanotrofio? Graziella risponde che non c’era un lavoro e proprio, perché ognuno aveva le proprie mansioni da svolgere. Successivamente durante l’avviamento al lavoro fatto a scuola, venivano assegnate mensilmente delle incombenze, ma il lavoro vero e proprio è arrivato solo fuori dall’orfanotrofio. • “Com’era strutturata una giornata nell’istituto dalla mattina fino alla sera?” Silvana interviene dicendo che si alzavano alle 6:15 del mattino, si preparavano e andavano a Messa. Una volta terminata, andavano a fare colazione. Successivamente tornavano nei dormitori, rifacevano il letto e andavano a scuola. Alle 12:30 uscivano, andavano a pranzo e dopo c’era la ricreazione. Il pomeriggio si facevano i compiti. Finita la sessione di compiti, le Stelline andavano a recitare il Rosario, cenavano e per le 21:30 e andavano a dormire.
  • 46. • “Che lavoro avete fatto appena uscite?” Graziella lavorava come assicuratrice alla ENAS, dopodiché ha lavorato come impiegata finché non è diventata madre per la seconda volta, ed è rimasta a casa mentre il marito lavorava all’ATM. L’anno dopo è stata costretta a tornare al lavoro per la perdita del marito, e per questo ha svolto parecchi lavori (anche in trimestrale) come la postina. In più, ha conseguito il diploma di scuola superiore, ai tempi raro. Silvana aggiunge che a 17 anni è uscita dal collegio per lavoro, trovando un posto come commessa in un negozio in cui è stata dieci anni ma non essendo di suo gradimento, partecipa a dei concorsi pubblici e lavora all’INPS come contabilità del personale. • “Che lavoro facevano i vostri parenti?” Il nonno di Graziella era capo-cantoniere, il padre faceva il contadino a Reggio Emilia ma fu costretto ad andare a lavorare in Libia a causa del fascismo,venne arruolato nell’esercito e morì poco tempo. Il padre di Silvana faceva il ferroviere mentre la madre ha sempre lavorato nell’ambito della pelletteria facendo scarpe per bambini.
  • 47. Considerazioni sull’intervista Da quest'intervista emerge l'attenzione che le istituzioni e lo Stato ponevano nei confronti dei più bisognosi, dei bambini e di chi è stato meno fortunato, mettendo queste fasce sociali a un livello "maggiore" di attenzione, per poter dare a tutti i cittadini le stesse possibilità, dai più piccoli ai più grandi.
  • 49. Giorno 1: lunedì 9 aprile 2018 Durante la mattinata abbiamo fatto una visita guidata con la nostra tutor didattica all’interno del museo, dove abbiamo avuto la possibilità di reperire informazioni e foto per i lavori successivi. Nel pomeriggio, invece, abbiamo iniziato la consultazione dei fascicoli delle Stelline e raccolto dati inerenti alle vite delle orfane: nome e cognome; data di nascita; lavoro della Stellina; di chi fosse orfana; lavoro dei genitori ed eventuali tutori. Giorno 2: martedì 10 aprile 2018 La mattina abbiamo continuato la consultazione e l’analisi dei fascicoli dell’archivio. In seguito, abbiamo selezionato una Stellina a nostra scelta per poi crearne una biografia specifica della vita. Giorno 3: mercoledì 11 aprile 2018 Abbiamo consultato ancora fascicoli e raccolto gli ultimi dati. La tutor didattica ci ha successivamente divisi in due gruppi equi per la trascrizione dei dati su Excel. Nel pomeriggio ognuno ha trascritto la biografia scelta su Word.
  • 50. Giorno 4: giovedì 12 aprile 2018 Nella mattinata la tutor didattica ci ha riferito che il giorno seguente avremmo intervistato due ex Stelline e perciò, avremmo dovuto preparare una serie di domande inerenti al lavoro. Successivamente, ognuno ha ripreso la propria parte di lavoro, ovvero trascrizione di dati in Excel, trascrizione delle biografie e ricerche storiche per il power point. Giorno 5: venerdì 13 aprile 2018 Prima che arrivassero le due intervistate, abbiamo revisionato le domande e le abbiamo divise tra personali e inerenti al lavoro. Per le 10:00 del mattino abbiamo accolto le ex Stelline e abbiamo iniziato l’intervista, durata circa un’ora e mezza. Nel pomeriggio, alcuni di noi si sono occupati della trascrizione integrale dell’intervista in Word, mentre altri hanno iniziato ad assemblare il power point inserendo la parte storica e alcuni grafici. Giorno 6: lunedì 16 aprile 2018 Nel mattino del sesto giorno, abbiamo consultato i fascicoli di tutte le tipologie di dipendenti che lavoravano all’interno dell’istituto femminile: inservienti, infermieri ecc. e successivamente raccolto tutti i dati, per poi crearne diversi grafici. Nel pomeriggio invece abbiamo iniziato la consultazione dei fascicoli degli impiegati dell’orfanotrofio maschile.
  • 51. Giorno 7: martedì 17 aprile 2018 Nella mattinata abbiamo terminato la consultazione dei fascicoli dei dipendenti dell’orfanotrofio maschile, e successivamente li abbiamo confrontati con quelli del femminile. Durante il pomeriggio abbiamo raggruppato tutte le informazioni inerenti ai lavori, agli anni e agli stipendi. Giorno 8: mercoledì 18 aprile 2018 In tutta la giornata, alcuni di noi hanno progettato i grafici, altri hanno completato la trascrizione dell’intervista integrale e altri ancora hanno continuato il lavoro sul power point. Giorno 9: giovedì 19 aprile 2018 ultima cena Rifinizione del power point e nel pomeriggio simulazione dell’esposizione. Giorno 10: venerdì 20 aprile 2018 Esposizioni dei power point da parte dei due gruppi ed eventuali correzioni.
  • 52. Considerazioni finali L’esperienza all’interno del museo ci ha permesso di capire com’è fatto il mondo del lavoro e in particolare quello dell’archivista. Noi tutti abbiamo trovato questo percorso interessante e formativo poiché le attività svolte sono state differenti dalle solite. In primo luogo, siamo riusciti a cogliere informazioni tali da fare un confronto tra i lavori di ieri e oggi, in secondo luogo abbiamo utilizzato le conoscenze come mezzo per sviluppare le nostre abilità (come per esempio quelle di creazione di grafici o semplicemente di presentazioni). Sebbene si siano verificati dei problemi (quali incomprensioni e ripetitività nello svolgimento di alcune mansioni) nel complesso gli aspetti positivi sono nettamente superiori rispetto a quelli negativi.
  • 54. AIROLDI MARGHERITA • Nata il 5/11/1905 • Ammessa il 27/11/1912 • Dimessa il 4/05/1919 • Orfana del fu Felice e della fu Teresa • Tutore Luigi Colombo • Scolara
  • 55. ALEMANNI CLELIA • Nata il 19/05/1907 • Amessa il 13/02/1919 • Dimessa il 31/03/1923 • Orfana del fu Tancredi e della fu Modesta • Tutore fratello • Biancheria
  • 56. ARPOASI EURICA • Nata l’ 11/03/1938 • Ammessa il 12/10/1946 • Dimessa il 9/04/1955 • Orfana del fu Luigi • Tutrice madre • Magliaia
  • 57. BANCO MIRELLA • Nata il 26/08/1936 • Ammessa il 14/04/1941 • Dimessa il 16/04/1951 • Orfana del fu Alfredo • Tutrice madre • Scolara
  • 58. BASSI LUIGIA • Nata il 12/02/1928 • Ammessa il 25/10/1934 • Dimessa il 1°/06/1941 • Orfana del fu Bartolomeo • Tutrice madre • Scolara
  • 59. BIASINI CARLA • Nata il 29/08/1928 • Ammessa il 1°/03/1937 • Dimessa il 12/07/1944 • Orfana del fu Giovanni e della fu Carolina • Tutore zio • Scolara
  • 60. BONATTI FRANCA • Nata il 29/12/1929 • Ammessa il 15/09/1937 • Dimessa il 24/12/1947 • Orfana del fu Erminio e della fu Umbertina • Tutore zio e nonni • Ricamatrice/cucitrice
  • 61. LE SORELLE CAINI • Caini Maria Pia • Nata il 15/06/1947 • Ammessa il 12/04/1956 • Dimessa il 30/05/1965 • Orfana del fu Mario e della fu Giuditta • Tutore zio • Dattilografa • Caini Franca • Nata il 3/05/1951 • Ammessa il 19/10/1957 • Dimessa il 25/05/1968 • Orfana del fu Mario e della fu Giuditta • Tutore zio • Dattilografa
  • 62. CAMPANILI BIANCA • Nata il 4/03/1936 • Ammessa il 28/03/1943 • Dimessa il 28/09/1950 • Orfana del fu Arturo • Tutrice madre • Scolara