Un'analisi sui problemi dell'economia presente e delle loro possibili soluzioni, da parte di Economia Per I Cittadini (http://epici.it).
Temi trattati:
1) La storia dell'economia politica
2) Che cos'è la moneta secondo la Modern Money Theory
3) Perché l'euro è un problema
4) I posssibili scenari politici
Origine della Modern Money Theory, diffusione nel mondo, il Cartalismo e il valore della moneta, le tasse, i saldi settoriali, la sovranità monetaria, l'eurozona, il Def, euro da sogno ad incubo, applicazione pratica MMT
Lo scorso 31 Maggio, il Governo ha varato una manovra economica da 25 miliardi di Euro.
- Cos’è una manovra economica?
- Perché si è fatta questa manovra?
- Quali sono i punti principali della manovra?
- Se ne poteva fare una migliore?
Materiale divulgativo realizzato da Daniele della Bona (Me-MMT Italia) in occasione dell'incontro di Fermo - Come l'Eurozona e la tassazione vincolano le attività locali
Un'analisi sui problemi dell'economia presente e delle loro possibili soluzioni, da parte di Economia Per I Cittadini (http://epici.it).
Temi trattati:
1) La storia dell'economia politica
2) Che cos'è la moneta secondo la Modern Money Theory
3) Perché l'euro è un problema
4) I posssibili scenari politici
Origine della Modern Money Theory, diffusione nel mondo, il Cartalismo e il valore della moneta, le tasse, i saldi settoriali, la sovranità monetaria, l'eurozona, il Def, euro da sogno ad incubo, applicazione pratica MMT
Lo scorso 31 Maggio, il Governo ha varato una manovra economica da 25 miliardi di Euro.
- Cos’è una manovra economica?
- Perché si è fatta questa manovra?
- Quali sono i punti principali della manovra?
- Se ne poteva fare una migliore?
Materiale divulgativo realizzato da Daniele della Bona (Me-MMT Italia) in occasione dell'incontro di Fermo - Come l'Eurozona e la tassazione vincolano le attività locali
La camicia di forza dell'eurozona vista dalla MMT - 6 dicembre 2013economiapericittadini
Lezioni di economia per uscire dalla crisi.
Come è nata l'UE, il divorzio Banca d'Italia e Tesoro. La camicia di forza dell'eurozona: la perdita della possibilità di spesa per Stato e Comuni.
Economia Italiana: Un confronto per le elezioniricciolina85
Questo lavoro è fatto da un gruppo di ragazzi in master di economia all'università di Londra.
Consiste in un'analisi dell'economia italiana e di come gli ultimi governi abbiano operato sotto questo aspetto.
La camicia di forza dell'eurozona vista dalla MMT - 6 dicembre 2013economiapericittadini
Lezioni di economia per uscire dalla crisi.
Come è nata l'UE, il divorzio Banca d'Italia e Tesoro. La camicia di forza dell'eurozona: la perdita della possibilità di spesa per Stato e Comuni.
Economia Italiana: Un confronto per le elezioniricciolina85
Questo lavoro è fatto da un gruppo di ragazzi in master di economia all'università di Londra.
Consiste in un'analisi dell'economia italiana e di come gli ultimi governi abbiano operato sotto questo aspetto.
In questa presentazione analizziamo la gestione della finanza pubblica da parte dei governi degli ultimi 10-15 anni.Gestire la finanza pubblica, significa amministrare i soldi dello Stato, ossia i soldi di tutti noi cittadini. Per questo è importante sapere come giudicare l’operato dei governi. Questa presentazione è stata realizzata in vista delle elezioni della primavera del 2008. É nata dalla volontà di chiarificare il dibattito politico dove sia la maggioranza sia l’opposizione rivendicavano di aver realizzato un migliore operato economico, sciorinando numeri contrastanti che lasciavano tutti un po’ spaesati.
L'euro sta attraversando la crisi più profonda dalla sua nascita. L'Europa sta affrontando una crisi economica, finanziaria e del debito. La Grecia è sull'orlo del fallimento. In questa presentazione analizziamo brevemente la crisi del debito e spieghiamo come tale crisi ed un tracollo della Grecia possano portare alla rottura dell'Euro.
Lavoratori migranti: non tutti i mali vengono per nuocere?
La questione dei migranti è attualmente al primo posto fra le priorità che le forze politiche italiane e comunitarie devono affrontare e risolvere. I cittadini attendono risposte concrete con riferimento a una situazione che si va facendo ogni giorno più ardua, a partire dalle problematiche concernenti la pacifica convivenza di popoli così differenti fra loro, nel continente con la più alta densità mondiale.
Breve compendio di macroeconomia.
Bibliografia:
- «Scoprire la Macroeconomia I. Quello che non si può non sapere», Blanchard, Amighini, Giavazzi
- «Scoprire la Macroeconomia II. Un passo in più», Blanchard, Amighini, Giavazzi
- «Economia», Samuelson, Nordhaus
Nel 2012 giungerà alle sue massime conseguenze la crisi iniziata nel 2007 e che ora estende i suoi riflessi al debito sovrano europeo. Il ruolo delle banche, dei derivati finanziari, degli stati e degli organismo sovranazionali.
La necessità di fare un grosso cambiamentoHoro Capital
Il 5 marzo 2013 il Dow Jones Industrial Average ha stabilito un nuovo massimo storico, superando il precedente massimo pari a 14,165.50 che era stato raggiunto nell'ottobre del 2007. Solo il mercato azionario non sembra prendere atto che il mondo si trova oggi in una situazione ben diversa rispetto a 5 anni e mezzo fa. Molti investitori parlano di un mercato ribassista, ma intanto percorrono la strada rialzista. Questa apparente contraddizione è funzione della convinzione diffusa che la politica della banca centrale sia questa proveniente da Tokyo, Francoforte, Londra o Washington fornisce un efficace copertura alla volatilità consentendo così agli investitori di ignorare i problemi economici e finanziari sottostanti, che continuano intanto a cuocere a fuoco lento.
I banchieri delle banche centrali vanno a gonfie veleHoro Capital
Quando circa due anni fa io e Jonathan Tepper abbiamo scritto Endgame, l'attenzione era molto concentrata sull'Europa, ma nel avevamo anche chiaramente parlato in modo dettagliato di come nel giro di pochi anni il Giappone sarebbe stato la fonte della vera volatilità a livello globale. "Un insetto alla ricerca di un parabrezza" era stato il titolo del capitolo dedicato al Giappone. Quest'anno, nella mia previsione sul 2013 ho scritto che sarà "l'anno del parabrezza." Nelle ultime due settimane ci siamo concentrati sui problemi che affliggono il Giappone e su quanto è importante il Giappone nell'economia mondiale; alla fine anche questa settimana dobbiamo ancora una volta concentrarci sulla Terra del Sol Levante.
La madre che ha dipinto qualsiasi spazio fosse disponibileHoro Capital
Sono già diversi anni che scrivo che il Giappone è un moscone nella ricerca di un parabrezza. E a gennaio ho scritto che il 2013 sarà l'anno del parabrezza. La recente volatilità dei mercati giapponesi ci lascia completamente esterrefatti, ma questo è effettivamente ciò che ci si dovrebbe aspettare da un paese che è sull'orlo del disastro, sia economico che fiscale. Non voglio sembrare banale in quanto da un punto di vista globale il Giappone non è la Grecia: il Giappone è la terza economia del mondo. Le sue maggiori banche sono alla pari di quelle degli Stati Uniti. E' una potenza mondiale sia nel commercio che nelle transazioni finanziarie. La sua moneta ha lo status di “riserva”. Ha due delle sei più grandi multinazionali al mondo e 71 tra le 500 più importanti imprese, viene superato solo dagli Stati Uniti ed significativamente molto davanti alla Cina che ne ha solo 46. Anche se si prende la restante parte delle grandi aziende asiatiche e le si somma con quelle Cinesi, il totale supera a malapena quelle del Giappone (CNN). In breve, quando il Giappone si imbarca in una strategia fiscale e monetaria molto rischiosa, questa può generare un grave impatto sul resto del mondo. E l’impatto può essere anche doppiamente significativo perché la crescita globale viene in questo momento guidata dall’Asia.
3. Equazione quantitativa della moneta
M*V=P*Y
• M = massa monetaria in circolazione
• V = velocità di circolazione della moneta
• P = livello dei prezzi
• Y = output produttivo, cioè i beni prodotti
5. M*V = P*Y
Secondo la teoria economica monetarista e poi neoclassica il
secondo prodotto aumenta ma solo con l’aumento di P e non
con quello di Y.
In realtà, se lo Stato utilizza il nuovo denaro per favorire le
aziende e aumentare la loro produttività, ad aumentare sarà Y,
e non P.
6. Le tasse:
NON -
GOV
GOV
Le tasse sono un utile strumento per controllare
l'inflazione: nel caso ci sia troppo denaro in
circolo, lo Stato può ridurlo tassando.
M*V = P*Y
7. Riassumendo:
✔
Uno Stato a moneta sovrana può stampare tutto il
denaro che gli serve.
✔
Il debito di uno Stato a moneta sovrana non è mai
un problema.
(a patto che sia denominato nella propria valuta sovrana)
✔
Stampare nuovo denaro non crea automaticamente
inflazione.
9. L’euro:
Lo Stato non ha più il monopolio della moneta,
ossia non ha più il potere di regolare
l'emissione della moneta.
Chi detiene questo potere?
10. La BCE:
•
detiene il monopolio dell'Euro
è totalmente indipendente da qualsiasi controllo
politico
11. Vendita di Titoli di Stato
Eurozona: gli Stati hanno la necessità di vendere i
titoli agli investitori privati, che quindi possono ricattarli,
alzando i tassi d'interesse → spread
Stato a Moneta Sovrana: lo Stato non cede al
ricatto, se necessario fa sì che la propria BC compri i titoli
a tassi contenuti, stampando nuovo denaro
→ è il sistema Euro che permette la speculazione!
12. In Europa pensano che il problema sia il debito pubblico!
I mercati chiedono interessi più alti perché non hanno fiducia in
noi, a causa dell'elevato debito pubblico. Quindi la parola d'ordine
è “pareggio di bilancio”, per ridare fiducia ai mercati!
13. Qualche dato:
•
Irlanda: debito pari a circa il 105% del PIL
•
Spagna: debito pari a circa il 66% del PIL
•
Italia: debito pari a circa il 120% del PIL
•
Giappone: debito pari ad oltre il 200% del PIL
In termini assoluti:
il Giappone ha un debito di circa 11500 miliardi di dollari contro
circa 2500 miliardi dell'Italia.
che interessi paga il Giappone?
(fonte: ???)
15. Il deficit pubblico è in larga misura automatico:
lo Stato spende per la sanità, i servizi pubblici, gli ammortizzatori
sociali;
in periodi di crisi il deficit si allarga automaticamente, per far
fronte alla disoccupazione, alle difficoltà delle aziende...
16. La spirale della deflazione
(1) Lo Stato vuole raggiungere il pareggio di bilancio
(2) → più tasse, più tagli, meno servizi
(3) Diminuisce il potere di acquisto della popolazione.
(4) Le imprese vendono meno, per cui producono meno
(5) → diminuisce il PIL → recessione
(6) Diminuendo il PIL, diminuisce anche il gettito fiscale
(7) → lo Stato non raggiunge il pareggio di bilancio
(8) Si innesca nuovamente il punto (1)
18. Disoccupazione
il 21,7% della popolazione greca è disoccupata
Il 24,1% della popolazione spagnola è disoccupata
(dati: Eurostat)
19. Rischio povertà nel 2010
•
il 27,7% della popolazione greca era a rischio di
povertà, ossia più di un cittadino greco su quattro
•
Il 25,5% della popolazione spagnola era a rischio di
povertà, all'incirca una persona su quattro
(dati: Eurostat)
20. E l'Italia?
●
Il 24,5% della popolazione italiana nel 2010 era
a rischio povertà
Il 9,8% della popolazione italiana è attualmente disoccupato
(dati: Eurostat)
21. Dogmi da sfatare:
• Lo stato è come una famiglia, e dunque prima di spendere deve
risparmiare. FALSO! Uno stato a moneta sovrana può creare moneta dal
nulla, spendendo per arricchire i cittadini.
• Il debito pubblico è il debito dei cittadini, che dovranno ripagarlo di tasca
propria. FALSO! Il debito di uno stato a moneta sovrana costituisce la
ricchezza finanziaria al netto dei cittadini. Uno stato sovrano che spendendo
100 lasci poi 20 all’interno del settore non governativo avrà aggiunto
ricchezza al netto indebitandosi solo con se stesso.
• Immettendo maggior denaro in circolo si creerà automaticamente
un’inflazione incontrollabile. FALSO! Se la spesa statale è ben indirizzata
(spesa a deficit positivo) essa creerà ricchezza finanziando la creazione di
nuovi prodotti, di nuovi beni e servizi; all’aumentare del denaro in circolo
aumenterà anche la quantità di beni a disposizione del consumatore e non si
avranno squilibri intollerabili tra domanda e offerta tali da provocare
eccessiva inflazione (cf. equazione quantitativa della moneta).