Presentazione manuale del punto venditaBESTADVANCE
L’obiettivo principale del “Manuale per l’apertura di un punto vendita” è quello di sintetizzare, in un unico documento, tutte le informazioni e le attività da effettuare per avviare e gestire un punto vendita di prodotti/servizi.
L’apertura di un punto vendita può essere concepita come un’attività imprenditoriale “stand alone” (esempio: apertura di una gelateria) oppure rientrare nel quadro complessivo dell’espansione commerciale di un’Azienda (esempio: sviluppo di una catena di punti vendita in franchising): è in questo caso che il Manuale presenta i principali vantaggi per l’Impresa.
Il Manuale può andare incontro a differenti esigenze di un’Azienda:
1.disporre di un documento unico contenente tutte le istruzioni operative per aprire e gestire un punto vendita, in modo da velocizzare tutte le aperture successive (finalità “interna”)
2. disporre di un documento unico da destinare a potenziali investitori (esempio: franchisee) contenente non solo le istruzioni operative, ma anche le motivazioni economiche per cui aprire un punto vendita in partnership con l’Azienda è una scelta di successo (finalità “esterna”).
3. una terza ipotesi è quella di un Manuale suddiviso in sezioni “modulari”, da comporre di volta in volta per soddisfare le diverse esigenze dell’Azienda.
Analisi preliminare legata ad una strategie di vendita alla distribuzione organizzata. Un lavoro realizzato dall'agenzia di Comunicazione Tangherlini di Ancona. www.tangherlini.it
Presentazione manuale del punto venditaBESTADVANCE
L’obiettivo principale del “Manuale per l’apertura di un punto vendita” è quello di sintetizzare, in un unico documento, tutte le informazioni e le attività da effettuare per avviare e gestire un punto vendita di prodotti/servizi.
L’apertura di un punto vendita può essere concepita come un’attività imprenditoriale “stand alone” (esempio: apertura di una gelateria) oppure rientrare nel quadro complessivo dell’espansione commerciale di un’Azienda (esempio: sviluppo di una catena di punti vendita in franchising): è in questo caso che il Manuale presenta i principali vantaggi per l’Impresa.
Il Manuale può andare incontro a differenti esigenze di un’Azienda:
1.disporre di un documento unico contenente tutte le istruzioni operative per aprire e gestire un punto vendita, in modo da velocizzare tutte le aperture successive (finalità “interna”)
2. disporre di un documento unico da destinare a potenziali investitori (esempio: franchisee) contenente non solo le istruzioni operative, ma anche le motivazioni economiche per cui aprire un punto vendita in partnership con l’Azienda è una scelta di successo (finalità “esterna”).
3. una terza ipotesi è quella di un Manuale suddiviso in sezioni “modulari”, da comporre di volta in volta per soddisfare le diverse esigenze dell’Azienda.
Analisi preliminare legata ad una strategie di vendita alla distribuzione organizzata. Un lavoro realizzato dall'agenzia di Comunicazione Tangherlini di Ancona. www.tangherlini.it
Stimolare e orientare il comportamento d’acquisto dei Consumatori sfruttando leve di marketing: location, assortimento, format, private label, format distributivo, promozioni e pubblicità, merchandising, pricing, crm e loyalty.
Formazione per neo imprenditori gestori di attivita' commercialiPAOLO COGNOLI
PERCORSO DI FORMAZIONE MANAGERIALE ED ORGANIZZATIVA PER NEO IMPRENDITORI - GESTORI DI ATTIVITA’ COMMERCIALI
Seminari sulle tecniche della gestione
efficace (vendite) ed efficiente (minori costi e migliori margini) della propria attività commerciale
in un mercato in cambiamento
FIDELIZZAZIONE DEL CLIENTE E NUOVE TECNOLOGIE DI COMUNICAZIONE PER IL RETAIL ...Alessandra Salimbene
La realtà del commercio al dettaglio italiano, anche qualificato, è fatto di negozi e piccole catene che hanno sempre puntato sul rapporto personale con il cliente e sul servizio professionale.
L'impatto della grande distribuzione organizzata sta soffocando questo patrimonio economico e culturale. Le nuove tecnologie "sociali" veicolate tramite internet e dispositivi mobili possono - se usati professionalmente - aiutare le piccole realtà a rinnovare il loro rapporto di fiducia con il cliente e fornire delle nuove leve di posizionamento competitivo per crescere in un mercato sempre più difficile.
In questo workshop, tramite una breve analisi degli strumenti a disposizione del retailer e delle modalità di utilizzo nella creazione del circolo di fedeltà e fiducia con il cliente, vorrei fornire una chiave di come il marketing del punto vendita del commerciante indipendente può elevarsi al livello delle grandi organizzazioni distributive tramite l'utilizzo dei nuovi media.
Il piano di marketing è necessario per definire, pianificare e raggiungere gli obbiettivi di una strategia di marketing. Evidenzia la mission aziendale che spesso non è mai considerata importante per un'azienda. Nel piano di marketing si analizza tramite l'analisi SWOT i punti di forza e di debolezza dell'impresa, i punti di forza e di debolezza della concorrenza. Tutto questo è riversato nell'audit di marketing. Il marketing mix porta il prodotto/servizio sul mercato attraverso l'analisi del prezzo, del portafoglio prodotto, della comunicazione e della distribuzione. Un budget deve essere definito per il raggiungimento degli obbiettivi. Il feedback aiuta l'impresa ad analizzare gli scostamenti ed eventualmente a rimettere mano per modificare il piano.
Space management e Visual Merchandising in ambito Retail (by Fabio Bullita)Fabio Bullita
Pratiche di Visual Merchandising tipiche di una rete vendita di medie/grandi dimensioni, applicate con l'obbiettivo di massimizzare la redditività a metro quadro e il senso di appartenenza del cliente (by Fabio Bullita)
Este documento presenta un número de la revista "Académvs", órgano de la Academia Hispánica de Filatelia. Incluye artículos sobre temas filatélicos y de correo como sellos inéditos de España, vuelos de zepelín a Sudamérica, y cartografía postal española. También presenta información sobre las actividades y publicaciones de la Academia.
Stimolare e orientare il comportamento d’acquisto dei Consumatori sfruttando leve di marketing: location, assortimento, format, private label, format distributivo, promozioni e pubblicità, merchandising, pricing, crm e loyalty.
Formazione per neo imprenditori gestori di attivita' commercialiPAOLO COGNOLI
PERCORSO DI FORMAZIONE MANAGERIALE ED ORGANIZZATIVA PER NEO IMPRENDITORI - GESTORI DI ATTIVITA’ COMMERCIALI
Seminari sulle tecniche della gestione
efficace (vendite) ed efficiente (minori costi e migliori margini) della propria attività commerciale
in un mercato in cambiamento
FIDELIZZAZIONE DEL CLIENTE E NUOVE TECNOLOGIE DI COMUNICAZIONE PER IL RETAIL ...Alessandra Salimbene
La realtà del commercio al dettaglio italiano, anche qualificato, è fatto di negozi e piccole catene che hanno sempre puntato sul rapporto personale con il cliente e sul servizio professionale.
L'impatto della grande distribuzione organizzata sta soffocando questo patrimonio economico e culturale. Le nuove tecnologie "sociali" veicolate tramite internet e dispositivi mobili possono - se usati professionalmente - aiutare le piccole realtà a rinnovare il loro rapporto di fiducia con il cliente e fornire delle nuove leve di posizionamento competitivo per crescere in un mercato sempre più difficile.
In questo workshop, tramite una breve analisi degli strumenti a disposizione del retailer e delle modalità di utilizzo nella creazione del circolo di fedeltà e fiducia con il cliente, vorrei fornire una chiave di come il marketing del punto vendita del commerciante indipendente può elevarsi al livello delle grandi organizzazioni distributive tramite l'utilizzo dei nuovi media.
Il piano di marketing è necessario per definire, pianificare e raggiungere gli obbiettivi di una strategia di marketing. Evidenzia la mission aziendale che spesso non è mai considerata importante per un'azienda. Nel piano di marketing si analizza tramite l'analisi SWOT i punti di forza e di debolezza dell'impresa, i punti di forza e di debolezza della concorrenza. Tutto questo è riversato nell'audit di marketing. Il marketing mix porta il prodotto/servizio sul mercato attraverso l'analisi del prezzo, del portafoglio prodotto, della comunicazione e della distribuzione. Un budget deve essere definito per il raggiungimento degli obbiettivi. Il feedback aiuta l'impresa ad analizzare gli scostamenti ed eventualmente a rimettere mano per modificare il piano.
Space management e Visual Merchandising in ambito Retail (by Fabio Bullita)Fabio Bullita
Pratiche di Visual Merchandising tipiche di una rete vendita di medie/grandi dimensioni, applicate con l'obbiettivo di massimizzare la redditività a metro quadro e il senso di appartenenza del cliente (by Fabio Bullita)
Este documento presenta un número de la revista "Académvs", órgano de la Academia Hispánica de Filatelia. Incluye artículos sobre temas filatélicos y de correo como sellos inéditos de España, vuelos de zepelín a Sudamérica, y cartografía postal española. También presenta información sobre las actividades y publicaciones de la Academia.
Dans un contexte économique tendu, le MIDEST, numéro un mondial des salons de sous-traitance industrielle, qui tenait sa 44ème édition du 4 au 7 novembre au Parc des Expositions de Paris Nord Villepinte, a connu un véritable succès. Alors qu’il affichait à l’ouverture une stabilité remarquable de ses surfaces d’exposition et du nombre de ses exposants, avec 1 678 entreprises venues de 45 pays, soit sensiblement le même nombre que l’an dernier, 41 048 professionnels issus de tous les secteurs industriels et de 78 nations sont venus à leur rencontre. Un visitorat, de l’aveu-même des exposants, très qualifié et porteur de projets et de perspectives d’affaires concrètes.
Parmi les nombreux temps forts, la mise à l’honneur, pour la première fois, d’un pays d’Afrique du Nord, la Tunisie, mais aussi celle de la Normandie, ont touché un large public. Le focus sur l’aéronautique et l’impression 3D, la présence du camion « Destination Plasturgie MAJOR » et l’accueil, par la Fédération des industries mécaniques (FIM), des conseillers d’orientation des établissements scolaires franciliens, ont également connu un grand succès. Une réussite complétée par les valeurs sûres que sont les Trophées, les rendez-vous d’affaires, les conférences, le plateau télé…
The document discusses the state of 4K/Ultra-HD broadcasting and future prospects. Experts provide perspectives on the readiness of the industry and challenges. While 4K TV and trial broadcasts are increasing, widespread adoption faces challenges around availability of content and infrastructure upgrades. 8K broadcasts are being pioneered in Japan but broad deployment is not expected for several years. Future standards will need to balance advancing technology with supporting existing systems.
This document provides resources for IT support engineer resumes, cover letters, and interview preparation. It lists resume samples for different resume formats (chronological, functional, etc.), as well as cover letter samples and links to articles on interview questions, thank you letters, salary negotiation, and career development. The resources are intended to help IT support engineers with all stages of the job search and hiring process.
The document appears to be notes from 2016 that discuss listening before solving problems and mention projects from Nordeon Group including Bragi Linear System.
Textron faced significant challenges in 2009 due to the global recession. Revenues declined across most business segments, forcing workforce reductions of 10,400 employees and facility closures. However, the company generated $424 million in free cash flow through cost cutting and liquidating finance receivables above targets. While demand dropped, the defense business remained strong with increased revenues. Textron exited 2009 in a stronger financial position with reduced debt.
Textron delivered consistent growth in 1998 through leveraging existing strengths, building on past accomplishments, and focusing on a clear future vision. Key highlights included 12% revenue growth, 22% earnings per share growth, and strong financial discipline. Looking ahead, Textron is well-positioned for continued growth with a balanced mix of market-leading businesses, commitment to acquisitions and innovation, and a strong leadership team.
The document discusses the success of logistics operations for the LAAD Defence & Security 2015 show in Rio de Janeiro, Brazil. Over 150 licenses were issued for controlled goods and over 25 tons were shipped from various countries and delivered on time. Fulstandig provided an on-site office for agents and exhibitors before, during, and after the show. Shipments were exported within two weeks of the show ending, demonstrating Fulstandig's high level of services. Fulstandig's professionalism, efficiency and support led to them receiving recognition from the Brazilian Ministry of Defence and event organizer in the form of a medal at the show. The medal underscores that success comes from team effort and collaboration between all parties.
Foncier économique et locaux d’activités dans le Pays de Lorient. Évolution 2...AudéLor
Document présenté lors de la Matinale AudéLor du 11 juin 2014 "Foncier économique et immobilier d'entreprise au Pays de Lorient : évolution 2010-2013".
À partir de relevés de terrains et de l'analyse des données de permis de construire, AudéLor vous présente un état des lieux fin 2013 du foncier économique et de l'immobilier d'entreprise dans le Pays de Lorient : disponibilités foncières, rythme de consommation, secteurs d'activités concernés ... ainsi qu'un zoom sur le marché des bureaux.
The document discusses conspiracy theories about the September 11 attacks and the Bush administration. It claims that Bush, Cheney, and Mossad were behind the attacks to further oil and military interests in the Middle East. It raises questions about the official story and argues the twin towers and WTC 7 were brought down via controlled demolition instead of plane impacts and fires alone.
This document summarizes a presentation on data visualization techniques and tools. It discusses identifying key data characteristics, selecting appropriate visualization approaches, and other design elements like removing non-data ink and increasing the data-to-ink ratio. It provides examples of static, animated, and interactive tools for creating visualizations locally and online. The goal is to create visualizations that are accurate, transparent, user-centered, and shareable.
Simple chart showing common chords found in piano, guitar and vocal music. The main page uses note names (like C-E-G-Bb) instead of notes. Also provides scale note formula (e.g. a major triad is "1 3 5") and common notation (e.g. "Dm7 = D major 7th") for all chords.
The (NEW!) second page presents standard treble clef notation for the 204 chords listed on page 1. Printed as double-sided, this chart can be as useful to those who read music as it is to those who do not.
204 chords explicitly listed, with formulae to create another 225 - all on one 8.5"x11" page! (Print page 2 and get treble clef notation for 204 chords.) Covers triads, sixths, sevenths, ninths and more!
(Created with open source tools: Open Office Writer for page 1 and Musescore for page 2.)
The document provides an overview of the children's programme offered at the YWCA Centre of Learning and Life Enhancement (CLLE) this summer. It includes over 100 courses across various categories like playgroups, arts & cooking, educational & developmental classes, and special camps. Courses are designed for children from toddlers to tweens and cover topics such as English, Mandarin, cooking, art, music, science, math and more. The schedule aims to offer holistic learning opportunities to enrich children's development through fun activities.
This document provides a summary of a report on women's economic empowerment in Afghanistan between 2002 and 2012. It begins with an introduction to the report and methodology. The next section provides an information mapping of key developments, including improvements in education and health indicators for women, as well as increases in political and public participation. However, safety issues remain a challenge. The mapping also examines women's growing participation in various economic sectors and small-to-medium enterprises. The final section presents a situation analysis of selected economic projects involving women, exploring the impacts on participants and their communities as well as ongoing barriers. The report concludes with recommendations to strengthen policies supporting women's long-term economic empowerment and equal rights.
This document provides technical information about various industrial robot models from HIWIN. It includes specifications for the KK, SK, KA, KS, KU, and KE series robots. It discusses features, applications, system components, selection steps, precision, speed, and other characteristics. The document is intended to help customers choose the appropriate robot for their needs.
SWOT Analysis
Marketing Mix
Come definire il prezzo di un prodotto/servizio
Come promuovere un prodotto/servizio
L’importanza della catena di distribuzione
Webinar: Lead Generation. Quali devono essere le fonti delle opportunità comm...L'Ippogrifo®
La lead generation è un capitolo fondamentale all’interno di un piano di marketing.
Per un’impresa B2B ci sono alcune leve imprescindibili, che non possono mancare all’interno del marketing mix ed altre che possono essere considerate secondarie oppure opzionali.
Quali sono le leve da usare per un’impresa che vuole promuoversi?
Quali funzionano di più, quali meno?
Non tutte le situazioni sono uguali e vano fatte le dovute considerazioni a seconda del business dell’impresa.
Più spesso di quanto dovrebbe accadere, quando il management osserva i costi aziendali sostenuti durante l’anno, su pochi di essi è in grado di rallegrarsi. I costi aziendali sono vissuti con grande frustrazione alla ricerca della vendita che assicuri la crescita del fatturato: una crescita che allontani lo spettro della perdita d’esercizio. È inevitabile dunque che, quando un imprenditore sente parlare di “catena del valore” e le componenti di questo valore sono costi, non sono molti a percepirne il senso. Eppure è evidente: se non reputi che quel costo sia un valore per il cliente finale esso è uno spreco, se non è uno spreco devi trasformarlo in valore percepibile. Se ritieni che tutti i costi sostenuti siano “dolori” è la tua percezione di ciò che il cliente ritiene sia un valore a mancare.
2013 12-16 commodity branding per università bologna slide shareMaurizio Pisani
Coomodity Branding. Come creare marche per prodotti indifferenziati nel largo consumo alimentare. Il caso dell'ortofrutta. Lezione tenuta da Maurizio Pisani all'Università di Bologna, il 16 dicembre 2013.
Definizioni di marketing
Definizione di marketing management
Le fasi evolutive del marketing
Definizione di marketing mix
Le 4 P del Marketing mix
Le 7 P del Marketing mix
Product marketing: Significato, attività, ruoli e implementazione a supporto ...Adv Media Lab
Spesso si sente parlare di product marketing e l’importanza che ricopre, ma come agisce nei mercati B2B e B2C? In questo articolo cerchiamo di fare chiarezza e proviamo a spiegare cosa sia il product marketing e la sua importanza in un Paese così legato alla manifattura e alla produzione di alta qualità come l'Italia.
trasformare un’idea in un business che funziona | 2° lezioneextrategy
2° lezione: i canali di comunicazione innovativi in nuovo mercato:
diffondere la cultura imprenditoriale approfondendo le dinamiche della nascita di un’impresa innovativa o del lancio di un nuovo prodotto / servizio sul mercato, trasferimento di concetti e conoscenze al fine di trasformare un’idea in un business sostenibile.
Le ricerche di mercato: consigli alle aziende - SdV Ricerche SdV Marketing
Le ricerche di mercato possono essere di vario tipo, ciascuna con obiettivi e modalità di realizzazione diverse.
In questa presentazione si forniscono le indicazioni base e qualche utile consiglio per le Aziende che si rivolgono agli Istituti di Ricerca.
La metodologia eye tracking è oggi sempre più diffusa nel mercato delle ricerche di marketing ed in particolare nel settore della UX – User Experience. Ma quale ruolo può avere nel mercato del Gaming? Vieni a scoprirlo!
SR Labs e l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano hanno realizzato un progetto di ricerca finalizzato a:
- valutare l’esperienza d’uso del comunicatore oculare sia da un punto di vista emotivo che funzionale;
- esaminare la navigazione internet valutando l’uso e la percezione di iAble Web rispetto agli altri software di navigazione presenti sul comunicatore;
- raccogliere suggerimenti per l’implementazione del comunicatore oculare e di IAble Web.
Il team di SR Labs propone uno Smart Approach ai test di Usabilità e UX con Eye-Tracking!
Questo nuovo approccio ti consente di svolgere test rapidi e focalizzati, raccogliendo insight operativi utili sia in fase di progettazione che di redesign di un sito o di una applicazione.
SR Labs ha collaborato con una tesista dell’Università LUISS Guido Carli di Roma, nell’ambito della web usability e della metodologia Eye-Tracking effettuando un'analisi comparata di due siti web: Fastweb e H3G
Eye Tracking: un tool trasversale a supporto delle ricerche di mercato. Come concreatamente l’eye tracking può integrarsi e offrire un supporto alla ricerca?
In occasione della giornata mondiale dell’usabilità, SR Labs e Unicredit hanno deciso
di condividere gli aspetti più importanti di due ind
agini effettuate insieme agli
utenti, cioè agli utilizzatori dei servizi bancari.
Anche quest’anno, in occasione della giornata mondiale dell’usabilità, SR Labs ha deciso di condividere un proprio progetto: lo studio della progettazione del software iAble, che rende possibile la comunicazione a controllo oculare. Le interfacce di iAble sono state sviluppate con l’intento di renderlo il più accessibile ed intuitivo possibile e l’esperienza ci ha dato ragione.
2. Il processo decisionale e quindi il modo in cui lo shopper compie i suoi atti di acquisto è
cambiato.
Così come si sono modificate le modalità di ricerca di un prodotto e i luoghi di acquisto.
Il classico modello lineare ad “imbuto”non è più descrittivo di ciò che avviene…
• Un nuovo modo di decidere
awareness familiarity consideration purchase loyalty
THE FIRST
MOMENT
OF TRUTH
‣ Scenario
Livelli di analisi
1° - Peculiarità
1° - Obiettivi
1° - Focus
2° - Peculiarità
2° - Obiettivi
2° - Focus
3° - Peculiarità
3° - Obiettivi
3° - Focus
Esempi di output
3. Il modo di cercare, informarsi e comprare I prodotti diventa un processo ricorsivo, ciclico il
cosidetto “Consumer Decision Journey”.
I touchpoints si moltiplicano (fuori e dentro il pdv; prima e dopo l’acquisto) e le modalità di
interazione si diversificano. Viene introdotto un ulteriore step:
Oggi più che mai la natura della relazione tra brand e consumer è evolutiva.
ZERO
MOMENT
OF TRUTH
• Un nuovo modo di decidere
‣ Scenario
Livelli di analisi
1° - Peculiarità
1° - Obiettivi
1° - Focus
2° - Peculiarità
2° - Obiettivi
2° - Focus
3° - Peculiarità
3° - Obiettivi
3° - Focus
Esempi di output
5. Nel processo decisionale così delineato, che ruolo ha il PDV?
Ciò che sappiamo:
• il 76% delle decisioni di acquisto vengono prese in store (POPAI 2012)
• più del 37 % delle decisioni di brand switching avvengono nel punto vendita
• Gli shopper hanno chiara la categoria di prodotto da acquistare ma spesso
scelgono la marca solo quando si trovano davanti allo scaffale
Pertanto il PDV è il luogo ideale per interagire col consumatore.
Diviene uno dei luoghi dove il consumatore valuta il prodotto, apprende nuove
informazioni sullo stesso e sempre più spesso vede il prodotto in uso….
• On store inputs
Obiettivo:
1. individuare quei momenti, quei touchpoint, in cui il
consumatore è aperto all’influenza, è disponibile a farsi
guidare nelle decisione.
2. Definire le caratterstiche che questi touchpoint devono avere
‣ Scenario
Livelli di analisi
1° - Peculiarità
1° - Obiettivi
1° - Focus
2° - Peculiarità
2° - Obiettivi
2° - Focus
3° - Peculiarità
3° - Obiettivi
3° - Focus
Esempi di output
6. “average customers don’t exist.
success lies in knowing individuals”
(Dunnhumby)
• Nuovi paradigmi: nuovi metodi di misurazione
La crescente complessità del processo decisionale dello shopper induce tutte le aziende ad
adottare nuove metodologie di “misurazione”
per conoscere il comportamento del consumatore
per incrementare le performance del brand
per ottimizzare l’efficacia degli investimenti di marketing.
‣ Scenario
Livelli di analisi
1° - Peculiarità
1° - Obiettivi
1° - Focus
2° - Peculiarità
2° - Obiettivi
2° - Focus
3° - Peculiarità
3° - Obiettivi
3° - Focus
Esempi di output
7. Per questo motivo SrLabs propone un approccio di ricerca che prevede vari livelli di
approfondimento
PRIMO LIVELLO : STORE
SECONDO LIVELLO : SHELF
TERZO LIVELLO: PACKAGING/PRODOTTO
Ciascuno di essi comporta l’utilizzo integrato di rilevazioni con Eye Tracking e di
metodologie di ricerca di tipo qualitativo (come interviste personali o osservazione
etnografica del comportamento).
Gli shopper possono attuare il loro comportamento di scelta abituale oppure possono
eseguire dei task assegnati dal ricercatore.
• La proposta di ricerca
Tali livelli sono tra
loro indipendenti ed
attivabili sia
singolarmente che in
modo congiunto
Scenario
‣ Livelli di analisi
1° - Peculiarità
1° - Obiettivi
1° - Focus
2° - Peculiarità
2° - Obiettivi
2° - Focus
3° - Peculiarità
3° - Obiettivi
3° - Focus
Esempi di output
8. Ogni elemento dell’ambiente fisico e relazionale potenzialmente
influenza il comportamento del consumatore.
Gli stimoli presenti in un contesto hanno natura e intensità differenti e presentarli nel modo
più fruibile, cognitivamente ed emotivamente attivante, diviene strategico per le aziende. I
touchpoints presenti nel pdv devono:
semplificare il processo di scelta
tener conto della time pressure
• Primo livello: Store
Scenario
Livelli di analisi
‣ 1° - Peculiarità
1° - Obiettivi
1° - Focus
2° - Peculiarità
2° - Obiettivi
2° - Focus
3° - Peculiarità
3° - Obiettivi
3° - Focus
Esempi di output
9. Identificare la modalità espositiva che maggiormente
favorisce la brand awareness
Stimare l’impatto sullo shopper di variazioni nel modello
espositivo
Testare la presenza del Brand in diverse insegne e
in diverse logiche espositive
Comprendere a fondo i fattori determinanti della shopping experience che il consumatore
vive all’interno di un pdv. L’attenzione viene posta su variabili come i percorsi, le strutture e
le attrezzature espositive, la segnaletica, il materiale POP, le interazioni col personale di
vendita…
Benchmark
Test su prototipi
Test diagnostico
Il pdv come touchpoint
• Primo livello: Store
Scenario
Livelli di analisi
1° - Peculiarità
‣ 1° - Obiettivi
1° - Focus
2° - Peculiarità
2° - Obiettivi
2° - Focus
3° - Peculiarità
3° - Obiettivi
3° - Focus
Esempi di output
10. I livelli di analisi possono essere molteplici:
PRIMO LIVELLO : STORE
Percorsi dello shopping trip
Zone ad alto passaggio
Zone di criticità
Trust Signals
Valutazione della in store atmosphere
Facilità di orientamento
Chiarezza e corrispondenza del signage system
Wayfinding
Layout delle strutture e delle attrezzature
Impatto del materiale POP
• Primo livello: Store
Scenario
Livelli di analisi
1° - Peculiarità
1° - Obiettivi
‣ 1° - Focus
2° - Peculiarità
2° - Obiettivi
2° - Focus
3° - Peculiarità
3° - Obiettivi
3° - Focus
Esempi di output
11. Lo scaffale viene considerato come l’interfaccia tra lo shopper e il brand/prodotto.
→ È lo “spazio” entro il quale il cliente deve finalizzare, concretizzare la sua
intenzione di acquisto.
→ È il “momento” in cui il prodotto deve rendersi visibile, trovabile.
→ È la “modalità” di comunicazione che deve arrivare in un tempo brevissimo al target
Lo shelf può influenzare il processo di decisione sostenendo e promuovendo,
di volta in volta, modalità di acquisto routinarie, ad alto Engagement, di impulso.
• Secondo livello: Shelf
Scenario
Livelli di analisi
1° - Peculiarità
1° - Obiettivi
1° - Focus
‣ 2° - Peculiarità
2° - Obiettivi
2° - Focus
3° - Peculiarità
3° - Obiettivi
3° - Focus
Esempi di output
12. Evidenziare e rimuovere le criticità che ostacolano e
disorientano lo shopper
Decidere fra diversi layout di scaffale e display di prodotto
quale avvantaggia il tuo brand
Confrontare la performance del tuo brand
con i maggiori competitors sul mercato
12
Monitoraggio e analisi del consumer behaviour (visivo e non) e delle diverse fasi del
processo di decisione che portano alla scelta di acquisto.
Benchmark
Test su prototipi
Test diagnostico
Trovare soluzioni di layout che avvantaggiano Il tuo brand
• Secondo livello: Shelf
Scenario
Livelli di analisi
1° - Peculiarità
1° - Obiettivi
1° - Focus
2° - Peculiarità
‣ 2° - Obiettivi
2° - Focus
3° - Peculiarità
3° - Obiettivi
3° - Focus
Esempi di output
13. I livelli di analisi possono essere molteplici:
SECONDO LIVELLO : SHELF (nome)
Tempo passato davanti allo scaffale
Qualità del tempo: esplorazione o confusione?
Modalità di lettura dello scaffale
Modalità e tempi di scelta del prodotto
La non scelta
Percezione e funzione dei tools di comunicazione
Shopability
• Secondo livello: Shelf
Scenario
Livelli di analisi
1° - Peculiarità
1° - Obiettivi
1° - Focus
2° - Peculiarità
2° - Obiettivi
‣ 2° - Focus
3° - Peculiarità
3° - Obiettivi
3° - Focus
Esempi di output
14. Il packaging viene considerato un media, uno strumento di comunicazione che deve essere
rapidamente persuasivo e nello stesso tempo altamente informativo.
La visibilità e la riconoscibilità del prodotto
a scaffale diventano requisiti strategici e
caratteristiche imprescindibili.
Nel caso di un re-design del pack
il consumatore deve essere in grado di
attuare una associazione al brand e di
attribuire valore al cambiamento proposto.
Mentre il lancio di un nuovo prodotto
avviene in un ambiente saturo:
il pack deve comunicare la novità al
consumatore e generare attrazione e curiosità.
• Terzo livello: Pack/Prodotto
Scenario
Livelli di analisi
1° - Peculiarità
1° - Obiettivi
1° - Focus
2° - Peculiarità
2° - Obiettivi
2° - Focus
‣ 3° - Peculiarità
3° - Obiettivi
3° - Focus
Esempi di output
15. Capire le potenzialità e le criticità di un pack e gli elementi
sui quali intervenire
Decidere fra diversi pack design quale è maggiormente
rappresentativo e associabile al tuo brand
Testare la visibilità dell’ attuale/futuro pack o di un nuovo
prodotto rispetto ai competitors
15
Valutare la performance a scaffale di un determinato pack/prodotto in termini di visibilità e
di riconoscibilità. Ideale nei casi di re-design del pack o nel lancio di un nuovo prodotto.
Benchmark
Test su prototipi
Test diagnostico
Scegliere oggi il pack del futuro
• Terzo livello: Pack/Prodotto
Scenario
Livelli di analisi
1° - Peculiarità
1° - Obiettivi
1° - Focus
2° - Peculiarità
2° - Obiettivi
2° - Focus
3° - Peculiarità
‣ 3° - Obiettivi
3° - Focus
Esempi di output
16. I livelli di analisi possono essere molteplici:
TERZO LIVELLO: PACKAGING/PRODOTTO (nome)
Analisi della performance di nuovi prodotti o di pack che hanno subito un re-design Primo
requisito la visibilità
Riconoscibilità
Associabilità al brand
Attrattività
Capacità di differenziarsi dai competitors
Valutazione del posizionamento a scaffale
Interazione/Scelta
• Terzo livello: Pack/Prodotto
Scenario
Livelli di analisi
1° - Peculiarità
1° - Obiettivi
1° - Focus
2° - Peculiarità
2° - Obiettivi
2° - Focus
3° - Peculiarità
3° - Obiettivi
‣ 3° - Focus
Esempi di output
18. n. fix Durata tot fix
(sum)
Media fix n.sogg
L-bas-5 127 3,76 sec 0,54 sec 7
L-bas-4 109 3,18 sec 0,40 sec 8
L-bas-3 146 4,57 sec 0,46 sec 10
L-bas-2 21 0,62 sec 0,21 sec 3
L-bas-1 -- -- --
La basetta L-bas-1 è stata completamente trascurata: è l’unica a non aver raccolto alcuna fissazione. La posizione
periferica sullo scaffale e l’essere relativa ad un prodotto non acquistato, l’hanno resa marginale.
Mentre la basetta con la migliore performance attentiva è L-bas-3. Ha generato un maggior numero di fissazioni ed
è stata osservata per un tempo superiore e da un maggior numero di soggetti (10).
L-bas-3
L-bas-4
Lbas-5
L-bas-2
L-bas-1
L-bas-3
L-bas-4
Lbas-5
L-bas-2
L-bas-1
Performance del tool di comunicazione: BASETTA
• Esempi di output
19. Heat Map: concentrazione dell’attenzione
DOPO 3 SEC DI ESPLORAZIONE
Visto dal 12% dei
partecipanti
Visto dal 22% dei
partecipanti
Visto dal 9% dei
partecipanti
• Esempi di output
20. Zone a maggiore concentrazione visiva Partecipanti (%) che hanno visto l’area di interesse
• Esempi di output
21. Confronto della performance visiva di design alternativi di uno stesso elemento di comunicazione
• Esempi di output