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Anche quest’anno, in occasione della giornata mondiale dell’usabilità, SR Labs ha deciso di
condividere un proprio progetto: lo studio della progettazione del software iAble, che rende
possibile la comunicazione a controllo oculare. Le interfacce di iAble sono state sviluppate
con l’intento di renderlo il più accessibile ed intuitivo possibile e l’esperienza ci ha dato
ragione.
Un Sistema di Interfacce per il Controllo Oculare: iAble
COS’È L’INTERFACCIA

L’interfaccia di un artefatto digitale è il mediatore della comunicazione tra individuo ed
elaboratore, è lo strumento attraverso il quale avviene l’interazione.

Nel 1985, Gui Bonsiepe fornisce la seguente definizione: “l’interfaccia non è un oggetto, ma
uno spazio in cui si articola l’interazione tra corpo umano, utensile (artefatto inteso sia come
artefatto oggettuale sia come artefatto comunicativo) e scopo dell’azione” [1985].

L’interfaccia assolve tre funzioni:
- Rappresenta le caratteristiche del medium attraverso un modello;
- Rende visibili gli oggetti digitali che contiene;
- Facilita l’uso mediante la funzione di filtro e selezione.
EXCURSUS SULL'USABILITÀ
Alla fine degli anni 80’ inizia ad affermarsi il modello “user centered”, che riconosce
l'importanza delle capacità, dei vincoli fisici e cognitivi dei singoli utenti.
Il modello riconosce inoltre il peso delle relazioni culturali, sociali e organizzative, nonché degli
artefatti cognitivi (computer) distribuiti nell'ambiente nell’influenzare il modo di lavorare
dell’uomo.
Nasce l’esigenza di abbandonare la ricerca di linee guida valide per tutti e di accettare di
confrontarsi con la complessità che deriva dalla progettazione di strumenti dedicati a
persone diverse tra loro, ognuna impegnata nei propri scopi e immersa nel proprio
ambiente, come sostiene la teoria generale dell’usabilità (Di Nocera, 2000 ), in linea con la
teoria dell’interazione situata.
Ogni volta che si parla di usabilità, oggi, ci si riferisce anche al contesto d’uso del prodotto
stesso. Contesto evidenziato sia dalla particolare classe di utenti sia dal particolare tipo di
compito svolto con l’ausilio del prodotto stesso. E’ importante non dimenticare che
l’interazione riguarda una persona, con tutto quello che comporta il concetto. Ogni uomo
è diverso dall’altro, ed è caratterizzato da una propria forma fisica, da un proprio bagaglio di
conoscenze, d'esperienze, che rendono la “relazione” sempre unica.
COME NASCE iAble®
Una tecnologia è chiamata ausilio quando è utilizzata per compensare limitazioni funzionali,
per facilitare la vita indipendente e per raggiungere la massima autonomia.
Nel 2005 SR Labs inizia a progettare un sistema di interfacce, il software iAble®, per una
specifica modalità interattiva, il controllo oculare, al fine di risolvere i problemi di
comunicazione di persone affette da moderati o gravi disturbi neuromotori.
L'ANALISI DEI MOVIMENTI OCULARI TRAMITE L'EYE-TRACKING
L’eye-tracking è una tecnica di registrazione ed analisi dei movimenti oculari utilizzata in aree
quali la Human-Computer Interaction, le scienze cognitive, la psicologia, le ricerche di
mercato, la ricerca medica, ed altre ancora.
La maggior parte degli eye-tracker utilizzano la “VideoOculoGrafia” (VOG), ovvero la
registrazione della posizione dell’occhio nell’orbita e dei suoi movimenti attraverso l'utilizzo di
una camera digitale. Un sistema di illuminazione del volto basato su luce infrarossa (IR) o
vicina all’infrarosso (NIR) consente inoltre di delineare il contorno della pupilla ed ottenere uno
o più riflessi, noti come “riflessi corneali” (Corneal Reflex).

Nella successione di immagini
catturate dalla telecamera, la
pupilla si muove mentre il
riflesso è costante.
L'ANALISI DEI MOVIMENTI OCULARI TRAMITE L'EYE-TRACKING
La direzione dello sguardo viene quindi determinata comparando le posizioni della pupilla e
dei riflessi corneali. Una procedura detta calibrazione è infine utilizzata per ottenere una più
precisa posizione dello sguardo rispetto ad un determinato elemento del display.
Nell’ eye-tracking PASSIVO l'analisi della posizione dello sguardo viene utilizzata come
diagnosi del comportamento esplorativo.
Con l'eye-tracking ATTIVO lo sguardo viene utilizzato per controllare un dispositivo.
A CHI E' RIVOLTO iAble®
L'interfaccia grafica risulta intuitiva e accessibile, utilizza caratteri ed icone grandi ed offre la
possibilità di variare contrasti e colori. L'ausilio per la comunicazione nel quale è inserito
iAble® permette di utilizzare con facilità i più diffusi canali di comunicazione (e-mail, sms,
telefono e Internet) e consente di scrivere testi, salvare e scambiare file con altri utenti.
I fruitori delle interfacce di iAble® sono persone affette da Tetraparesi e Tetraparesi distonica,
dovute principalmente a patologie quali la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), la Distrofia
Muscolare, la Sindrome Locked-in, le Paralisi Cerebrali Infantili.
STUDIO DELLE INTERFACCE DI iABLE
Il concepimento del software e la sua realizzazione risponde ad una precisa logica di lavoro:
a modalità interattiva diversa deve corrispondere sistema di interfacce diverso.
Se la modalità di interazione motoria con un dispositivo informatico viene a mutare, occorre
che mutino di conseguenza anche le interfacce che permettono di accedere alle funzioni
informatiche per adattarsi alla nuova modalità di accesso.

Nell' interazione a controllo oculare l’occhio assume una duplice funzione: esso è organo di
senso e dispositivo di comando. I due ruoli possono entrare in conflitto in quanto sia per
esplorare che per comandare un eye-tracker viene effettuata la stessa operazione, ossia una
fissazione oculare prolungata.
Le interfacce di iAble® presentano alcuni accorgimenti che evitano tale conflitto.
OCCHIO CHE VEDE VS OCCHIO CHE AGISCE
Distinzione spaziale tra macro-zone esplorative e zone di comando.
Per spiegare tale aspetto, è
esemplificativo il modulo di iAble®
che permette di navigare in Internet.
Esso è costituito da una finestra
all’interno della quale l’utente può
visualizzare la pagina internet
desiderata senza rischio di
azionamento involontario di
comandi. Tale esplorazione innocua
provoca, in tempo reale, la
comparsa, sotto forma di comandi
sensibili allo sguardo e in un’area
spazialmente distinta da quella
esplorativa, dei links via via osservati
durante la navigazione. Solo se
l’utente fisserà tali links, procederà
ad eseguire il “click”.
PERSONALIZZAZIONE DELLE INTERFACCE
Durante la creazione delle interfacce grafiche di iAble sono stati tenuti in considerazione
alcuni fattori che dipendono dalle patologie sopracitate e dalla loro evoluzione.
Lo studio di questi fattori, che influenzano l'interazione dell'utente con l'ausilio a controllo
oculare, ha portato alla creazione di alcuni accorgimenti atti a rendere il prodotto accessibile a
quanta più utenza possibile.
Esempio 1: colori e luminosità. Oltre alla possibilità, per l'utente, di variare in maniera
autonoma la luminosità del monitor del sistema, è stata in primo luogo scelta una gamma
cromatica con bassa saturazione e bassa tonalità per tutte le interfacce. Questo al fine di non
influire sulla dilatazione della pupilla e di non creare affaticamento della vista dell'utente, in
particolar modo in caso di disturbi della vista, quali la neurite ottica.
PERSONALIZZAZIONE DELLE INTERFACCE

Esempio 2: ingrandimento Aree Attive e Regolazione dei Tempi di Interazione.
Per le persone che soffrono di Nistagmo è stata inserita un'opzione che consente di allargare
l'area sensibile allo sguardo. In questo modo potrebbe essere più facile commettere delle
operazioni involontarie ma diventa più semplice la selezione dei comandi desiderati. Per
facilitare la selezione oppure ridurre gli errori è anche possibile, rispettivamente, diminuire o
alzare I tempi di interazione, ovvero I tempi che sono necessari per attivare un comando.
DIFFUSIONE DI iABLE
Proprio per la sua intuitività e accessibilità, iAble ha raggiunto circa 1000 utenze e sarà
esportato in Europa sulla spinta del successo ottenuto in Italia e della richiesta da parte di
aziende e strutture straniere. Le interfacce saranno quindi disponibili in quattro lingue: inglese,
francese, tedesco e spagnolo.
Inoltre, grazie alla sua semplicità d’uso, iAble è utile anche a persone con un’alfabetizzazione
informatica scarsa o addirittura nulla, come molti anziani. In questo caso iAble è applicato ad
un sistema touchscreen con un ampio schermo e permette l’utilizzo di Internet e Posta
Elettronica tramite moduli semplificati ed accessibili.
IL CASO DI MICHELE
“Mi chiamo Michele Riva e sono un malato SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica) da 12 anni. Il
21 maggio del 2007 ho ricevuto in comodato d’uso dalla ASL di Torino il mio primo
comunicatore oculare iAble-MyTobii.
Ricordo come se fosse oggi il giorno della consegna, finalmente potevo di nuovo parlare e
comunicare con gli altri in qualsiasi momento. Animato da nuova forza, la prima cosa che ho
desiderato fare è stata scrivere un libro, “Il Ramarro Verde”, primo libro in Italia scritto grazie
alla tecnologia eye-tracking.
Un altro aspetto che mi stava a cuore era recuperare le amicizie perdute e grazie ad iAble ho
potuto farlo, come anche riprendere a lavorare e a occuparmi dei miei interessi economici,
perché con questo ausilio si può “lavorare” da casa come da qualsiasi computer.”
Grazie!

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iAble Usability Day 2013

  • 1. Anche quest’anno, in occasione della giornata mondiale dell’usabilità, SR Labs ha deciso di condividere un proprio progetto: lo studio della progettazione del software iAble, che rende possibile la comunicazione a controllo oculare. Le interfacce di iAble sono state sviluppate con l’intento di renderlo il più accessibile ed intuitivo possibile e l’esperienza ci ha dato ragione. Un Sistema di Interfacce per il Controllo Oculare: iAble
  • 2. COS’È L’INTERFACCIA L’interfaccia di un artefatto digitale è il mediatore della comunicazione tra individuo ed elaboratore, è lo strumento attraverso il quale avviene l’interazione. Nel 1985, Gui Bonsiepe fornisce la seguente definizione: “l’interfaccia non è un oggetto, ma uno spazio in cui si articola l’interazione tra corpo umano, utensile (artefatto inteso sia come artefatto oggettuale sia come artefatto comunicativo) e scopo dell’azione” [1985]. L’interfaccia assolve tre funzioni: - Rappresenta le caratteristiche del medium attraverso un modello; - Rende visibili gli oggetti digitali che contiene; - Facilita l’uso mediante la funzione di filtro e selezione.
  • 3. EXCURSUS SULL'USABILITÀ Alla fine degli anni 80’ inizia ad affermarsi il modello “user centered”, che riconosce l'importanza delle capacità, dei vincoli fisici e cognitivi dei singoli utenti. Il modello riconosce inoltre il peso delle relazioni culturali, sociali e organizzative, nonché degli artefatti cognitivi (computer) distribuiti nell'ambiente nell’influenzare il modo di lavorare dell’uomo. Nasce l’esigenza di abbandonare la ricerca di linee guida valide per tutti e di accettare di confrontarsi con la complessità che deriva dalla progettazione di strumenti dedicati a persone diverse tra loro, ognuna impegnata nei propri scopi e immersa nel proprio ambiente, come sostiene la teoria generale dell’usabilità (Di Nocera, 2000 ), in linea con la teoria dell’interazione situata. Ogni volta che si parla di usabilità, oggi, ci si riferisce anche al contesto d’uso del prodotto stesso. Contesto evidenziato sia dalla particolare classe di utenti sia dal particolare tipo di compito svolto con l’ausilio del prodotto stesso. E’ importante non dimenticare che l’interazione riguarda una persona, con tutto quello che comporta il concetto. Ogni uomo è diverso dall’altro, ed è caratterizzato da una propria forma fisica, da un proprio bagaglio di conoscenze, d'esperienze, che rendono la “relazione” sempre unica.
  • 4. COME NASCE iAble® Una tecnologia è chiamata ausilio quando è utilizzata per compensare limitazioni funzionali, per facilitare la vita indipendente e per raggiungere la massima autonomia. Nel 2005 SR Labs inizia a progettare un sistema di interfacce, il software iAble®, per una specifica modalità interattiva, il controllo oculare, al fine di risolvere i problemi di comunicazione di persone affette da moderati o gravi disturbi neuromotori.
  • 5. L'ANALISI DEI MOVIMENTI OCULARI TRAMITE L'EYE-TRACKING L’eye-tracking è una tecnica di registrazione ed analisi dei movimenti oculari utilizzata in aree quali la Human-Computer Interaction, le scienze cognitive, la psicologia, le ricerche di mercato, la ricerca medica, ed altre ancora. La maggior parte degli eye-tracker utilizzano la “VideoOculoGrafia” (VOG), ovvero la registrazione della posizione dell’occhio nell’orbita e dei suoi movimenti attraverso l'utilizzo di una camera digitale. Un sistema di illuminazione del volto basato su luce infrarossa (IR) o vicina all’infrarosso (NIR) consente inoltre di delineare il contorno della pupilla ed ottenere uno o più riflessi, noti come “riflessi corneali” (Corneal Reflex). Nella successione di immagini catturate dalla telecamera, la pupilla si muove mentre il riflesso è costante.
  • 6. L'ANALISI DEI MOVIMENTI OCULARI TRAMITE L'EYE-TRACKING La direzione dello sguardo viene quindi determinata comparando le posizioni della pupilla e dei riflessi corneali. Una procedura detta calibrazione è infine utilizzata per ottenere una più precisa posizione dello sguardo rispetto ad un determinato elemento del display. Nell’ eye-tracking PASSIVO l'analisi della posizione dello sguardo viene utilizzata come diagnosi del comportamento esplorativo. Con l'eye-tracking ATTIVO lo sguardo viene utilizzato per controllare un dispositivo.
  • 7. A CHI E' RIVOLTO iAble® L'interfaccia grafica risulta intuitiva e accessibile, utilizza caratteri ed icone grandi ed offre la possibilità di variare contrasti e colori. L'ausilio per la comunicazione nel quale è inserito iAble® permette di utilizzare con facilità i più diffusi canali di comunicazione (e-mail, sms, telefono e Internet) e consente di scrivere testi, salvare e scambiare file con altri utenti. I fruitori delle interfacce di iAble® sono persone affette da Tetraparesi e Tetraparesi distonica, dovute principalmente a patologie quali la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), la Distrofia Muscolare, la Sindrome Locked-in, le Paralisi Cerebrali Infantili.
  • 8. STUDIO DELLE INTERFACCE DI iABLE Il concepimento del software e la sua realizzazione risponde ad una precisa logica di lavoro: a modalità interattiva diversa deve corrispondere sistema di interfacce diverso. Se la modalità di interazione motoria con un dispositivo informatico viene a mutare, occorre che mutino di conseguenza anche le interfacce che permettono di accedere alle funzioni informatiche per adattarsi alla nuova modalità di accesso. Nell' interazione a controllo oculare l’occhio assume una duplice funzione: esso è organo di senso e dispositivo di comando. I due ruoli possono entrare in conflitto in quanto sia per esplorare che per comandare un eye-tracker viene effettuata la stessa operazione, ossia una fissazione oculare prolungata. Le interfacce di iAble® presentano alcuni accorgimenti che evitano tale conflitto.
  • 9. OCCHIO CHE VEDE VS OCCHIO CHE AGISCE Distinzione spaziale tra macro-zone esplorative e zone di comando. Per spiegare tale aspetto, è esemplificativo il modulo di iAble® che permette di navigare in Internet. Esso è costituito da una finestra all’interno della quale l’utente può visualizzare la pagina internet desiderata senza rischio di azionamento involontario di comandi. Tale esplorazione innocua provoca, in tempo reale, la comparsa, sotto forma di comandi sensibili allo sguardo e in un’area spazialmente distinta da quella esplorativa, dei links via via osservati durante la navigazione. Solo se l’utente fisserà tali links, procederà ad eseguire il “click”.
  • 10. PERSONALIZZAZIONE DELLE INTERFACCE Durante la creazione delle interfacce grafiche di iAble sono stati tenuti in considerazione alcuni fattori che dipendono dalle patologie sopracitate e dalla loro evoluzione. Lo studio di questi fattori, che influenzano l'interazione dell'utente con l'ausilio a controllo oculare, ha portato alla creazione di alcuni accorgimenti atti a rendere il prodotto accessibile a quanta più utenza possibile. Esempio 1: colori e luminosità. Oltre alla possibilità, per l'utente, di variare in maniera autonoma la luminosità del monitor del sistema, è stata in primo luogo scelta una gamma cromatica con bassa saturazione e bassa tonalità per tutte le interfacce. Questo al fine di non influire sulla dilatazione della pupilla e di non creare affaticamento della vista dell'utente, in particolar modo in caso di disturbi della vista, quali la neurite ottica.
  • 11. PERSONALIZZAZIONE DELLE INTERFACCE Esempio 2: ingrandimento Aree Attive e Regolazione dei Tempi di Interazione. Per le persone che soffrono di Nistagmo è stata inserita un'opzione che consente di allargare l'area sensibile allo sguardo. In questo modo potrebbe essere più facile commettere delle operazioni involontarie ma diventa più semplice la selezione dei comandi desiderati. Per facilitare la selezione oppure ridurre gli errori è anche possibile, rispettivamente, diminuire o alzare I tempi di interazione, ovvero I tempi che sono necessari per attivare un comando.
  • 12. DIFFUSIONE DI iABLE Proprio per la sua intuitività e accessibilità, iAble ha raggiunto circa 1000 utenze e sarà esportato in Europa sulla spinta del successo ottenuto in Italia e della richiesta da parte di aziende e strutture straniere. Le interfacce saranno quindi disponibili in quattro lingue: inglese, francese, tedesco e spagnolo. Inoltre, grazie alla sua semplicità d’uso, iAble è utile anche a persone con un’alfabetizzazione informatica scarsa o addirittura nulla, come molti anziani. In questo caso iAble è applicato ad un sistema touchscreen con un ampio schermo e permette l’utilizzo di Internet e Posta Elettronica tramite moduli semplificati ed accessibili.
  • 13. IL CASO DI MICHELE “Mi chiamo Michele Riva e sono un malato SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica) da 12 anni. Il 21 maggio del 2007 ho ricevuto in comodato d’uso dalla ASL di Torino il mio primo comunicatore oculare iAble-MyTobii. Ricordo come se fosse oggi il giorno della consegna, finalmente potevo di nuovo parlare e comunicare con gli altri in qualsiasi momento. Animato da nuova forza, la prima cosa che ho desiderato fare è stata scrivere un libro, “Il Ramarro Verde”, primo libro in Italia scritto grazie alla tecnologia eye-tracking. Un altro aspetto che mi stava a cuore era recuperare le amicizie perdute e grazie ad iAble ho potuto farlo, come anche riprendere a lavorare e a occuparmi dei miei interessi economici, perché con questo ausilio si può “lavorare” da casa come da qualsiasi computer.”