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Titolo principale della presentazione


Il telelavoro ai tempi del Covid-19
La trasformazione forzata degli spazi domestici in
spazi di lavoro.


Analisi qualitativa e quantitativa sulla situazione
all’interno della SUPSI.
Relazione finale - 21 aprile 2021
La trasformazione degli spazi domestici in spazi di lavoro


Sommario
Relazione finale del progetto “Il telelavoro ai tempi del Covid-19”:


• Introduzione;


• Panoramica sui risultati emersi;


• Risultati emersi a livello spaziale.


Seconda fase del progetto sul telelavoro alla SUPSI:


• Proposta a cura del DEASS;


• Proposta a cura del DACD.


Presentano i risultati del progetto:


Claudia Kaufmann, LCV/DACD, coordinatrice del progetto.


Iolanda Pensa, responsabile del progetto per LCV/DACD.


Nicolas Pons-Vignon, referente del progetto per DEASS.
2
La trasformazione degli spazi domestici in spazi di lavoro


Relazione finale del progetto “Il telelavoro ai tempi del Covid-19”
Uno studio per indagare il modo in cui i collaboratori SUPSI hanno implementato il lavoro in remoto all’interno delle
proprie abitazioni e verificare l’impatto di questo cambiamento sul loro benessere. Lo studio produce informazioni e
raccomandazioni necessarie per valutare le condizioni del personale accademico e del personale tecnico-
amministrativo SUPSI nell’ottica del telelavoro a lungo termine e gli eventuali investimenti futuri necessari per attuare e
migliorare una politica di telelavoro.


Titolo: La trasformazione degli spazi domestici in spazi di lavoro. Analisi qualitativa e qualitativa sulla situazione all’interno della SUPSI


Settembre-dicembre 2020, estensione fino a marzo 2021.


Responsabile del progetto: Claudia Kaufmann, Laboratorio cultura visiva.


Gruppo di lavoro DACD: Iolanda Pensa, Pietro Vitali, Virginia Moretti, Giulio Zaccarelli, Claudia Carpinelli, Luca Morici.


Gruppo di lavoro DEASS: Spartaco Greppi, Gregorio Avilés, Danuscia Tschudi, Stefania Moioli, Lorenzo Pezzoli, Nicolas Pons-Vignon.


Si ringraziano per la collaborazione tutti i partecipanti al questionario, ai focus group e alle interviste qualitative.
Si ringraziano per il contributo al progetto Nadia Bregoli, Patricia Girolmetti, Stefania Moioli, Pietro Vitali, Virginia Moretti, Domenico Iacobucci, Giulio Zaccarelli, Jean-Pierre Candeloro, Gregorio
Avilés, Lorenzo Pezzoli.
Un progetto sostenuto dal Fondo digitalizzazione e progetti istituzionali SUPSI con un contributo di 55’000CHF.


Salvo diversamente indicato tutta la documentazione del progetto è rilasciata con licenza CC BY-SA all; i dati sono in CC 0.


Attribuzione: Il telelavoro ai tempi del Covid-19. La trasformazione degli spazi domestici in spazi di lavoro, a cura di Claudia Kaufmann, Danuscia Tschudi, Nicolas Pons-Vignon, Luca Morici,
Emiliano Soldini, Iolanda Pensa, Spartaco Greppi, SUPSI, 2021, CC BY.SA 4.0.
3
Partecipazione al questionario
4
0
150
300
450
600
DACD DEASS DFA DTI DIR
70
185
99
148
131
121
348
167
245
256
invitati rispondenti
207
633
Questionari compilati e inviati
Questionari iniziati ma non portati a termine
Popolazione


(n=1'137)
Campione


(n=633)
Genere
Donna 42.2% 46.7%
Uomo 57.8% 53.3%
Età
Sino a 30 anni 18.7% 20.2%
Da 31 a 40 anni 29.6% 32.5%
Da 41 a 50 anni 26.1% 25.3%
Da 51 a 65 anni 25.6% 22.0%
Età donne
Sino a 30 anni 16.3% 18.0%
Da 31 a 40 anni 34.2% 35.6%
Da 41 a 50 anni 27.7% 26.1%
Da 51 a 65 anni 21.9% 20.3%
Età uomini
Sino a 30 anni 20.4% 22.3%
Da 31 a 40 anni 26.3% 30.0%
Da 41 a 50 anni 25.0% 24.6%
Da 51 a 65 anni 28.3% 23.2%
1137 questionari inviati. 633 questionari compilati.


Rispetto alla rappresentatività, il campione che risulta dai rispondenti è ben
rappresentativo della popolazione SUPSI considerata secondo età e genere.
I risultati sono stati discussi in focus group e attraverso interviste qualitative.
La trasformazione degli spazi domestici in spazi di lavoro


Il telelavoro alla SUPSI: Risultati emersi in una situazione di emergenza
• 93% dei collaboratori SUPSI ritiene di poter svolgere totalmente o parzialmente i propri compiti a
distanza.


✓ meglio per attività che richiedono calma e concentrazione (con figli a scuola o al doposcuola!);


✓importanza del capitale relazionale da alimentare continuamente.


• 96% dei collaboratori SUPSI desidera svolgere il telelavoro anche in futuro, per la maggior parte in
alternanza con il lavoro in presenza.


• 74% dei collaboratori è d’accordo con l’affermazione che il telelavoro “migliora la conciliazione tra impegni
familiari e lavoro” a determinate condizioni (per esempio con scuole aperte e doposcuola).


• Certe attività (come la didattica) richiedono una co-presenza, così come le condizioni abitative e familiari di
alcune collaboratrici e collaboratori non consentono di lavorare agevolmente da casa.


✓È importante che il telelavoro rimanga una scelta.
5
La trasformazione degli spazi domestici in spazi di lavoro


Rischi del telelavoro
• Isolamento: pericoloso per la creatività, la coerenza all’interno del team/il sentimento di appartenenza
all’istituzione, ma anche per il benessere individuale e addirittura la salute mentale.


• Invisibilità: stereotipi che legano la presenza e la visibilità in ufficio ad una migliore performance e ad una più forte
dedizione al lavoro possono influire sulla scelta di svolgere telelavoro e sulla carriera di donne e uomini. In
particolare per le donne, oltre allo stereotipo del lavoro da casa come sinonimo di poca dedizione, si aggiunge lo
stereotipo della «madre con la testa altrove».


• Sovraccarico:


Rischio incrementato del carico di lavoro a causa della situazione particolare della pandemia e del fatto che
gli strumenti telematici permettendo di lavorare dove si vive, rendendo più difficile separare il lavoro dalla vita
personale a casa.


Comporta una dimensione di autoregolazione personale nel porre dei limiti tra il tempo di lavoro e il tempo
della vita personale e una dimensione organizzativa che coinvolge il management e la cultura organizzativa.


• Sicurezza dei dati e protezione della privacy: i due lati della medaglia.


• Rischio che il telelavoro venga usato per aumentare l’esternalizzazione del lavoro.


I lati positivi del telelavoro rischiano di sparire se si perde la sicurezza del posto di lavoro (ILO 2021).
6
La trasformazione degli spazi domestici in spazi di lavoro


Raccomandazioni
• Non c’è una best practice: tutti datori di lavoro lo stanno sperimentando.


✓ Google: certi giorni in presenza chiamati collaboration days.


• Implementare il telelavoro sarà una sfida manageriale. In particolare per la gestione del team, richiede di
adattare la gestione delle riunioni e la valutazione della performance.


• Bisogno di una strategia di accompagnamento ambiziosa, che consideri la dimensione gestionale e un
sostegno ai collaboratori (che hanno evidenziato la necessità di sostegni di carattere finanziario, formativo e
tecnico).


• Per rispondere alle preoccupazioni legate a questo cambiamento, bisogna che la strategia e la sua
implementazione siano negoziate. Il punto cruciale è il coinvolgimento dei collaboratori nel monitoraggio
e l’adattamento della strategia nel tempo.


• Come diceva Samuel Beckett…
7
La trasformazione degli spazi domestici in spazi di lavoro


Risultati emersi a livello spaziale
• 78,6% dei partecipanti all’indagine dichiara di voler svolgere l’attività in modalità telelavoro in modo
regolare o flessibile. 16,7% solo occasionalmente.


• 52,3% dei collaboratori SUPSI che hanno partecipato al sondaggio dichiara di svolgere sempre o spesso
l’attività in telelavoro in uno studio dedicato; mentre il 35,8% svolge il lavoro in soggiorno e il 9% in
cucina.
8
La trasformazione degli spazi domestici in spazi di lavoro


• Durante il lavoro a casa, è molto alta la percentuale dei collaboratori che non deve mai condividere lo
spazio con altri minorenni della famiglia, tra l’82,9% e il 91,7% a seconda della fascia d’età.


Solo a due collaboratori su dieci può accadere di condividere lo stesso spazio con bambini e/o
ragazzi della famiglia.


• Durante il primo lockdown le collaboratrici con figli hanno avuto maggiori difficoltà a conciliare la vita
privata con la vita lavorativa. Le distrazioni erano dovute in gran parte alla necessità di doversi occupare
contemporaneamente dei figli e dell’attività lavorativa.
9
Condivisione dello spazio


La trasformazione degli spazi domestici in spazi di lavoro


Valutazioni dello spazio


In generale è possibile affermare che la larga maggioranza delle abitazioni dei collaboratori sono predisposte
per svolgere attività in telelavoro.


• Tendenzialmente meglio a casa (meglio o uguale): per la possibilità di avere uno spazio personale, la
funzionalità e il comfort, l’illuminazione naturale, l’acustica, il ricambio aria, l’estetica degli spazi, la
vista sull’esterno, gli spazi per le pause e l’assenza di distrazioni.


• Tendenzialmente meglio in ufficio (meglio o uguale): per l’ergonomia della postazione di lavoro,
l’illuminazione artificiale e gli aspetti legati alla tecnologia.
20/04/21
10
La trasformazione degli spazi domestici in spazi di lavoro


• 10,7% dei collaboratori ha dovuto apportare modifiche strutturali all’interno delle abitazioni come inserire porte
o divisori, dunque una percentuale piuttosto bassa.


• 43,6% ha dovuto acquistare oggetti specifici.


Gli acquisti effettuati sono prevalentemente legati a scrivanie più idonee, sedie ergonomiche,
lampade e monitor più grandi. La luce naturale e artificiale si è rivelata essere un elemento
fondamentale nella scelta di come modificare o allestire nuove postazioni di lavoro.


• Dopo l’esperienza del primo confinamento tutti i collaboratori che hanno partecipato all’intervista hanno
definito uno spazio fisso per poter svolgere l’attività di telelavoro. Alcuni hanno meglio strutturato una
postazione di lavoro già esistente, altri ne hanno allestita una ad hoc, sulla base della prima esperienza di
lockdown.


• La dimensione della privacy e le videochiamate sono stati temi molto discussi. I collaboratori hanno mostrato
principalmente sfondi neutri (pareti bianche o librerie) e sfondi digitali, soprattutto durante la didattica e le
riunioni importanti.
11
Trasformazioni dello spazio


La trasformazione degli spazi domestici in spazi di lavoro


• Ancora pochi hanno vissuto appieno il campus in condizioni di normalità, in generale i feedback sulla nuova
postazione prevista nel campus di Mendrisio risultano positivi.


• I 5 collaboratori intervistati durante l’analisi qualitativa hanno manifestato una buona disponibilità nei
confronti di un modello gestionale di lavoro differente, ad esempio desk sharing. Questa tematica
andrebbe però approfondita maggiormente utilizzando un campione più ampio.
12
Ufficio e desk sharing
La trasformazione degli spazi domestici in spazi di lavoro


Proposte per la seconda fase
Due proposte separate da parte del Centro competenze lavoro welfare e società DEASS e da parte del
Laboratorio cultura visiva DACD.


1. Accompagnamento e monitoraggio Direttiva 10 C, a cura del Centro competenze lavoro welfare e società,
DEASS.


2. Spazi di lavoro e desk sharing, a cura del Laboratorio cultura visiva, DACD. Proposta per maggio-giugno
2021; attività settembre 2021-dicembre 2022. Nuovo coordinatore del progetto Virginia Moretti.


• Collaborazione nel sondaggio di clima (domande su telelavoro)


• Formazione dei collaboratori/trici e dei responsabili
13
La trasformazione degli spazi domestici in spazi di lavoro


Proposta del Centro competenze lavoro welfare e società DEASS: Direttiva


• Valutazione dell’implementazione della direttiva 10 C.


• Raccolta e analisi dei feedback qualitativi nei momenti di dialogo nei dipartimenti:


• World Café organizzati dai Collegi di dipartimento e Servizi centrali con l’appoggio del team di ricerca;


• 5 focus group (1 per dipartimento + 1 servizi centrali).


• Monitoraggio dell’implementazione del telelavoro e più in generale della direttiva 10C:


• questionario generale standardizzato con 20 domande;


• consulenza per l’adattamento del formulario per telelavoro regolare (genere, età, funzione, dipartimento)Importanza che
il telelavoro rimanga una scelta.


• Proposta di domande da inserire nel sondaggio di clima.


• Formazione dei collaboratori/trici e dei responsabili.


Proposte di contenuti per 1 o 2 mezze giornate di corso (sul tema delle sfide del telelavoro con particolare riferimento ai
percorsi di carriera e alla gestione del team a distanza) e relative ore di preparazione. Proposta da discutere con la Direzione
della formazione continua.
14
Proposta del Laboratorio cultura visiva DACD: Spazi di lavoro e desk sharing
• Ottimizzare gli spazi SUPSI e accompagnare le decisioni nell’ambito del desk sharing


• Analisi degli spazi e numero collaboratori.


• Indagine sui bisogni correlati agli spazi.


• Tipologie di soluzioni e best practices.


• Individuazione di soluzioni per specifici spazi.


• Approfondimento sul campus di Mendrisio e Viganello?


• Collaborazione con la logistica?


• Proposta di domanda da inserire nel sondaggio di clima sui bisogni correlati agli spazi.


• Formazione dei collaboratori/trici e dei responsabili.


In corso l’organizzazione di un corso breve su Gestione e organizzazione degli spazi con Laïla von Alvensleben (remote work
coach & UX Designer). Proposte da discutere con la Direzione della formazione continua.
15

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Il telelavoro ai tempi del Covid-19 La trasformazione forzata degli spazi domestici in spazi di lavoro. Analisi qualitativa e quantitativa sulla situazione all’interno della SUPSI

  • 1. Titolo principale della presentazione Il telelavoro ai tempi del Covid-19 La trasformazione forzata degli spazi domestici in spazi di lavoro. Analisi qualitativa e quantitativa sulla situazione all’interno della SUPSI. Relazione finale - 21 aprile 2021
  • 2. La trasformazione degli spazi domestici in spazi di lavoro Sommario Relazione finale del progetto “Il telelavoro ai tempi del Covid-19”: • Introduzione; • Panoramica sui risultati emersi; • Risultati emersi a livello spaziale. Seconda fase del progetto sul telelavoro alla SUPSI: • Proposta a cura del DEASS; • Proposta a cura del DACD. Presentano i risultati del progetto: Claudia Kaufmann, LCV/DACD, coordinatrice del progetto. Iolanda Pensa, responsabile del progetto per LCV/DACD. Nicolas Pons-Vignon, referente del progetto per DEASS. 2
  • 3. La trasformazione degli spazi domestici in spazi di lavoro Relazione finale del progetto “Il telelavoro ai tempi del Covid-19” Uno studio per indagare il modo in cui i collaboratori SUPSI hanno implementato il lavoro in remoto all’interno delle proprie abitazioni e verificare l’impatto di questo cambiamento sul loro benessere. Lo studio produce informazioni e raccomandazioni necessarie per valutare le condizioni del personale accademico e del personale tecnico- amministrativo SUPSI nell’ottica del telelavoro a lungo termine e gli eventuali investimenti futuri necessari per attuare e migliorare una politica di telelavoro. Titolo: La trasformazione degli spazi domestici in spazi di lavoro. Analisi qualitativa e qualitativa sulla situazione all’interno della SUPSI Settembre-dicembre 2020, estensione fino a marzo 2021. Responsabile del progetto: Claudia Kaufmann, Laboratorio cultura visiva. Gruppo di lavoro DACD: Iolanda Pensa, Pietro Vitali, Virginia Moretti, Giulio Zaccarelli, Claudia Carpinelli, Luca Morici. Gruppo di lavoro DEASS: Spartaco Greppi, Gregorio Avilés, Danuscia Tschudi, Stefania Moioli, Lorenzo Pezzoli, Nicolas Pons-Vignon. Si ringraziano per la collaborazione tutti i partecipanti al questionario, ai focus group e alle interviste qualitative. Si ringraziano per il contributo al progetto Nadia Bregoli, Patricia Girolmetti, Stefania Moioli, Pietro Vitali, Virginia Moretti, Domenico Iacobucci, Giulio Zaccarelli, Jean-Pierre Candeloro, Gregorio Avilés, Lorenzo Pezzoli. Un progetto sostenuto dal Fondo digitalizzazione e progetti istituzionali SUPSI con un contributo di 55’000CHF. Salvo diversamente indicato tutta la documentazione del progetto è rilasciata con licenza CC BY-SA all; i dati sono in CC 0. Attribuzione: Il telelavoro ai tempi del Covid-19. La trasformazione degli spazi domestici in spazi di lavoro, a cura di Claudia Kaufmann, Danuscia Tschudi, Nicolas Pons-Vignon, Luca Morici, Emiliano Soldini, Iolanda Pensa, Spartaco Greppi, SUPSI, 2021, CC BY.SA 4.0. 3
  • 4. Partecipazione al questionario 4 0 150 300 450 600 DACD DEASS DFA DTI DIR 70 185 99 148 131 121 348 167 245 256 invitati rispondenti 207 633 Questionari compilati e inviati Questionari iniziati ma non portati a termine Popolazione (n=1'137) Campione (n=633) Genere Donna 42.2% 46.7% Uomo 57.8% 53.3% Età Sino a 30 anni 18.7% 20.2% Da 31 a 40 anni 29.6% 32.5% Da 41 a 50 anni 26.1% 25.3% Da 51 a 65 anni 25.6% 22.0% Età donne Sino a 30 anni 16.3% 18.0% Da 31 a 40 anni 34.2% 35.6% Da 41 a 50 anni 27.7% 26.1% Da 51 a 65 anni 21.9% 20.3% Età uomini Sino a 30 anni 20.4% 22.3% Da 31 a 40 anni 26.3% 30.0% Da 41 a 50 anni 25.0% 24.6% Da 51 a 65 anni 28.3% 23.2% 1137 questionari inviati. 633 questionari compilati. Rispetto alla rappresentatività, il campione che risulta dai rispondenti è ben rappresentativo della popolazione SUPSI considerata secondo età e genere. I risultati sono stati discussi in focus group e attraverso interviste qualitative.
  • 5. La trasformazione degli spazi domestici in spazi di lavoro Il telelavoro alla SUPSI: Risultati emersi in una situazione di emergenza • 93% dei collaboratori SUPSI ritiene di poter svolgere totalmente o parzialmente i propri compiti a distanza. ✓ meglio per attività che richiedono calma e concentrazione (con figli a scuola o al doposcuola!); ✓importanza del capitale relazionale da alimentare continuamente. • 96% dei collaboratori SUPSI desidera svolgere il telelavoro anche in futuro, per la maggior parte in alternanza con il lavoro in presenza. • 74% dei collaboratori è d’accordo con l’affermazione che il telelavoro “migliora la conciliazione tra impegni familiari e lavoro” a determinate condizioni (per esempio con scuole aperte e doposcuola). • Certe attività (come la didattica) richiedono una co-presenza, così come le condizioni abitative e familiari di alcune collaboratrici e collaboratori non consentono di lavorare agevolmente da casa. ✓È importante che il telelavoro rimanga una scelta. 5
  • 6. La trasformazione degli spazi domestici in spazi di lavoro Rischi del telelavoro • Isolamento: pericoloso per la creatività, la coerenza all’interno del team/il sentimento di appartenenza all’istituzione, ma anche per il benessere individuale e addirittura la salute mentale. • Invisibilità: stereotipi che legano la presenza e la visibilità in ufficio ad una migliore performance e ad una più forte dedizione al lavoro possono influire sulla scelta di svolgere telelavoro e sulla carriera di donne e uomini. In particolare per le donne, oltre allo stereotipo del lavoro da casa come sinonimo di poca dedizione, si aggiunge lo stereotipo della «madre con la testa altrove». • Sovraccarico: Rischio incrementato del carico di lavoro a causa della situazione particolare della pandemia e del fatto che gli strumenti telematici permettendo di lavorare dove si vive, rendendo più difficile separare il lavoro dalla vita personale a casa. Comporta una dimensione di autoregolazione personale nel porre dei limiti tra il tempo di lavoro e il tempo della vita personale e una dimensione organizzativa che coinvolge il management e la cultura organizzativa. • Sicurezza dei dati e protezione della privacy: i due lati della medaglia. • Rischio che il telelavoro venga usato per aumentare l’esternalizzazione del lavoro. I lati positivi del telelavoro rischiano di sparire se si perde la sicurezza del posto di lavoro (ILO 2021). 6
  • 7. La trasformazione degli spazi domestici in spazi di lavoro Raccomandazioni • Non c’è una best practice: tutti datori di lavoro lo stanno sperimentando. ✓ Google: certi giorni in presenza chiamati collaboration days. • Implementare il telelavoro sarà una sfida manageriale. In particolare per la gestione del team, richiede di adattare la gestione delle riunioni e la valutazione della performance. • Bisogno di una strategia di accompagnamento ambiziosa, che consideri la dimensione gestionale e un sostegno ai collaboratori (che hanno evidenziato la necessità di sostegni di carattere finanziario, formativo e tecnico). • Per rispondere alle preoccupazioni legate a questo cambiamento, bisogna che la strategia e la sua implementazione siano negoziate. Il punto cruciale è il coinvolgimento dei collaboratori nel monitoraggio e l’adattamento della strategia nel tempo. • Come diceva Samuel Beckett… 7
  • 8. La trasformazione degli spazi domestici in spazi di lavoro Risultati emersi a livello spaziale • 78,6% dei partecipanti all’indagine dichiara di voler svolgere l’attività in modalità telelavoro in modo regolare o flessibile. 16,7% solo occasionalmente. • 52,3% dei collaboratori SUPSI che hanno partecipato al sondaggio dichiara di svolgere sempre o spesso l’attività in telelavoro in uno studio dedicato; mentre il 35,8% svolge il lavoro in soggiorno e il 9% in cucina. 8
  • 9. La trasformazione degli spazi domestici in spazi di lavoro • Durante il lavoro a casa, è molto alta la percentuale dei collaboratori che non deve mai condividere lo spazio con altri minorenni della famiglia, tra l’82,9% e il 91,7% a seconda della fascia d’età. Solo a due collaboratori su dieci può accadere di condividere lo stesso spazio con bambini e/o ragazzi della famiglia. • Durante il primo lockdown le collaboratrici con figli hanno avuto maggiori difficoltà a conciliare la vita privata con la vita lavorativa. Le distrazioni erano dovute in gran parte alla necessità di doversi occupare contemporaneamente dei figli e dell’attività lavorativa. 9 Condivisione dello spazio 

  • 10. La trasformazione degli spazi domestici in spazi di lavoro Valutazioni dello spazio 
 In generale è possibile affermare che la larga maggioranza delle abitazioni dei collaboratori sono predisposte per svolgere attività in telelavoro. • Tendenzialmente meglio a casa (meglio o uguale): per la possibilità di avere uno spazio personale, la funzionalità e il comfort, l’illuminazione naturale, l’acustica, il ricambio aria, l’estetica degli spazi, la vista sull’esterno, gli spazi per le pause e l’assenza di distrazioni. • Tendenzialmente meglio in ufficio (meglio o uguale): per l’ergonomia della postazione di lavoro, l’illuminazione artificiale e gli aspetti legati alla tecnologia. 20/04/21 10
  • 11. La trasformazione degli spazi domestici in spazi di lavoro • 10,7% dei collaboratori ha dovuto apportare modifiche strutturali all’interno delle abitazioni come inserire porte o divisori, dunque una percentuale piuttosto bassa. • 43,6% ha dovuto acquistare oggetti specifici. Gli acquisti effettuati sono prevalentemente legati a scrivanie più idonee, sedie ergonomiche, lampade e monitor più grandi. La luce naturale e artificiale si è rivelata essere un elemento fondamentale nella scelta di come modificare o allestire nuove postazioni di lavoro. • Dopo l’esperienza del primo confinamento tutti i collaboratori che hanno partecipato all’intervista hanno definito uno spazio fisso per poter svolgere l’attività di telelavoro. Alcuni hanno meglio strutturato una postazione di lavoro già esistente, altri ne hanno allestita una ad hoc, sulla base della prima esperienza di lockdown. • La dimensione della privacy e le videochiamate sono stati temi molto discussi. I collaboratori hanno mostrato principalmente sfondi neutri (pareti bianche o librerie) e sfondi digitali, soprattutto durante la didattica e le riunioni importanti. 11 Trasformazioni dello spazio 

  • 12. La trasformazione degli spazi domestici in spazi di lavoro • Ancora pochi hanno vissuto appieno il campus in condizioni di normalità, in generale i feedback sulla nuova postazione prevista nel campus di Mendrisio risultano positivi. • I 5 collaboratori intervistati durante l’analisi qualitativa hanno manifestato una buona disponibilità nei confronti di un modello gestionale di lavoro differente, ad esempio desk sharing. Questa tematica andrebbe però approfondita maggiormente utilizzando un campione più ampio. 12 Ufficio e desk sharing
  • 13. La trasformazione degli spazi domestici in spazi di lavoro Proposte per la seconda fase Due proposte separate da parte del Centro competenze lavoro welfare e società DEASS e da parte del Laboratorio cultura visiva DACD. 1. Accompagnamento e monitoraggio Direttiva 10 C, a cura del Centro competenze lavoro welfare e società, DEASS. 2. Spazi di lavoro e desk sharing, a cura del Laboratorio cultura visiva, DACD. Proposta per maggio-giugno 2021; attività settembre 2021-dicembre 2022. Nuovo coordinatore del progetto Virginia Moretti. • Collaborazione nel sondaggio di clima (domande su telelavoro) • Formazione dei collaboratori/trici e dei responsabili 13
  • 14. La trasformazione degli spazi domestici in spazi di lavoro Proposta del Centro competenze lavoro welfare e società DEASS: Direttiva • Valutazione dell’implementazione della direttiva 10 C. • Raccolta e analisi dei feedback qualitativi nei momenti di dialogo nei dipartimenti: • World Café organizzati dai Collegi di dipartimento e Servizi centrali con l’appoggio del team di ricerca; • 5 focus group (1 per dipartimento + 1 servizi centrali). • Monitoraggio dell’implementazione del telelavoro e più in generale della direttiva 10C: • questionario generale standardizzato con 20 domande; • consulenza per l’adattamento del formulario per telelavoro regolare (genere, età, funzione, dipartimento)Importanza che il telelavoro rimanga una scelta. • Proposta di domande da inserire nel sondaggio di clima. • Formazione dei collaboratori/trici e dei responsabili. Proposte di contenuti per 1 o 2 mezze giornate di corso (sul tema delle sfide del telelavoro con particolare riferimento ai percorsi di carriera e alla gestione del team a distanza) e relative ore di preparazione. Proposta da discutere con la Direzione della formazione continua. 14
  • 15. Proposta del Laboratorio cultura visiva DACD: Spazi di lavoro e desk sharing • Ottimizzare gli spazi SUPSI e accompagnare le decisioni nell’ambito del desk sharing • Analisi degli spazi e numero collaboratori. • Indagine sui bisogni correlati agli spazi. • Tipologie di soluzioni e best practices. • Individuazione di soluzioni per specifici spazi. • Approfondimento sul campus di Mendrisio e Viganello? • Collaborazione con la logistica? • Proposta di domanda da inserire nel sondaggio di clima sui bisogni correlati agli spazi. • Formazione dei collaboratori/trici e dei responsabili. In corso l’organizzazione di un corso breve su Gestione e organizzazione degli spazi con Laïla von Alvensleben (remote work coach & UX Designer). Proposte da discutere con la Direzione della formazione continua. 15