Sandra Paserio, consulente del lavoro, business coach e consulente strategico, racconta la storia di un imprenditore, Gianni. "Per 30 anni ho vissuto la vita aziendale attraverso gli occhi degli imprenditori. Quella di Gianni ne è l’emblema. Un film durato 50 anni che è bello rivedere per comprenderne il passato e proiettarne il futuro".
“Un viaggio personale che si è trasformato in un nuovo modo di fare professione”.
Sandra Paserio racconta il suo percorso di cambiamento personale e professionale.
UN LIBRO SUL CROWDFUNDING PER SCOPRIRNE TUTTI I SEGRETIWalter Vassallo
“Il crowdfunding nell’era della conoscenza” è un libro sul crowdfunding che ne spiega non solo le modalità, ma anche il contesto in cui nasce e si sviluppa per comprenderne appieno la portata.
http://www.crowdfundingbuzz.it/un-libro-sul-crowdfunding-per-scoprirne-tutti-i-segreti/
Auto Imprenditorialità: Intervista a Luca Quaratino Free Your Talent
Intervista a Luca Quaratino, docente all'interno del Master in Risorse Umane di ISTUD e ricercatore in Organizzazione Aziendale presso l’Università IULM di Milano. A cura di Valeria Sarobba, Claudio Grippi e Stefano Zullo
Il binomio Velocità e Fiducia è il tema portante di questo manuale: pragmatico di indicazioni e riflessioni. Stephen M.R.Covey junior continua la tradizione di famiglia e indaga, con la stessa qualità del celeberrimo padre, sui comportamenti umani che possono fare la differenza negli affari, come nella vita privata.
Come far crescere un'impresa al femminile? Te lo spiega Giancarlo Fornei... Giancarlo Fornei
Come far crescere un'impresa al femminile?
Te lo spiega, in questo report di 14 pagine, il coach motivazionale ed esperto di posizionamento mentale Giancarlo Fornei. Conosciuto in rete come "Il coach delle donne", Fornei aiuta le donne imprenditrici a focalizzare al meglio la propria impresa e a differenziarsi dalla concorrenza
Report creato il 15 settembre 2020
“Un viaggio personale che si è trasformato in un nuovo modo di fare professione”.
Sandra Paserio racconta il suo percorso di cambiamento personale e professionale.
UN LIBRO SUL CROWDFUNDING PER SCOPRIRNE TUTTI I SEGRETIWalter Vassallo
“Il crowdfunding nell’era della conoscenza” è un libro sul crowdfunding che ne spiega non solo le modalità, ma anche il contesto in cui nasce e si sviluppa per comprenderne appieno la portata.
http://www.crowdfundingbuzz.it/un-libro-sul-crowdfunding-per-scoprirne-tutti-i-segreti/
Auto Imprenditorialità: Intervista a Luca Quaratino Free Your Talent
Intervista a Luca Quaratino, docente all'interno del Master in Risorse Umane di ISTUD e ricercatore in Organizzazione Aziendale presso l’Università IULM di Milano. A cura di Valeria Sarobba, Claudio Grippi e Stefano Zullo
Il binomio Velocità e Fiducia è il tema portante di questo manuale: pragmatico di indicazioni e riflessioni. Stephen M.R.Covey junior continua la tradizione di famiglia e indaga, con la stessa qualità del celeberrimo padre, sui comportamenti umani che possono fare la differenza negli affari, come nella vita privata.
Come far crescere un'impresa al femminile? Te lo spiega Giancarlo Fornei... Giancarlo Fornei
Come far crescere un'impresa al femminile?
Te lo spiega, in questo report di 14 pagine, il coach motivazionale ed esperto di posizionamento mentale Giancarlo Fornei. Conosciuto in rete come "Il coach delle donne", Fornei aiuta le donne imprenditrici a focalizzare al meglio la propria impresa e a differenziarsi dalla concorrenza
Report creato il 15 settembre 2020
Il Networking lo fanno tutti – dal più piccolo imprenditore a tutti quelli che sono arrivati all’Olimpo!
C’è però chi lo sa fare e lo fa bene, e c’è chi lo denigra spudoratamente, perché non è in grado di ottenere risultati!
Come del resto, si fa con ogni cosa a noi incomprensibile e della quale non conosciamo le regole.
Quando ti limiti a frequentare persone random, facendoti trasportare dagli eventi e senza un criterio, i risultati non possono che essere nulli, se non addirittura negativi – perdita di tempo, energie e denaro.
Di cosa andiamo a parlare in questo articolo?
- Cos’è veramente il Networking
- Come monetizzare il tuo Business Network
- Trasformare il semplice Networking in Networking Funzionale
People and Ideas testimonianze degli studentiAldo Pomponi
In questo documento ho riassunto l'esperienza del corso People & Ideas sul Cambiamento svolto presso l'Università del Piemonte Orientale a Novara nel 2017 in collaborazione con la Prof.ssa Carmen Aina del dipartimento di Economia DISEI. !8 laureanti in Economia ci raccontano il loro punto di vista sul cambiamento al termine di un breve corso Elective nel quale abbiamo analizzato gli elementi fondamentali del DNA del cambiamento, le 37 barriere al cambiamento e come comprendere gli elementi essenziali della cultura aziendale per farla evolvere in modo collaborativo e consensuale. Il Corso ci ha dato spunto per avviare la creazione di un centro di competenza sul cambiamento, tema quantomai attuale per l'azienda per la società e per l'individuo. Forse il cambiamente è l'unica certezza, quindi meglio meglio mantenere sempre attivo l'esercizio su come gestirlo...
L'Elemento Chiave e Cruciale dell'Abbondanzablueactiva
L'elemento chiave e cruciale dell'abbondanza nella tua vita non è prima di tutto il marketing, le conoscenze, le tue capacità, l'intelligenza, l'ingegno o la creatività. Esse sono tutte caratteristiche importanti ma ce ne' una ancora più importante.
Ricominciare da capo, trovare un nuovo lavoro, realizzare un sogno, dedicare il proprio tempo agli altri; sono questi i fili conduttori delle storie raccontate dagli autori che hanno scritto per Svolte.
http://www.givemeachance.it/autori/mamma-trovalavoro/mamma-trovalavoro-svolte.php
il concetto di leverage
Brian Tracy illustra e analizza il concetto di leverage cioè l’abilità di fare di più,trarre il meglio dal proprio bagaglio professionale e personale ,usare gli strumenti ad hoc per ottenere risultati ma con il minimo sforzo.Ma non solo.Occorre far leva su ciò che gli altri possono offrirti
Reach n. 1- Il Magazine di Richmond ItaliaRichmonditalia
Reach è il risultato di una nostra attività di Corporate Responsability e lo strumento per creare intorno a noi la community dei Manager che prendono parte ai nostri Business Forum.
Un magazine fatto di interviste fuori dagli schemi classici, finalizzate a far emergere il lato più personale di ogni individuo che prima di essere un manager e' innanzitutto una persona.
Per realizzare questo progetto non potevamo che rivolgerci ai B.livers, ragazzi affetti da patologie croniche che, grazie alla Fondazione Near Onlus sviluppano progetti con e per le aziende.
Un operazione in perfetto stile human2human come noi pensiamo che sia giusto essere e lavorare.
Far carriera per ogni donna è solo un aspetto del proprio profilo professionale.un vademecum in 6 punti per aiutare ogni donna a far valere i suoi talenti e la sua esperienza al lavoro
Scoprimpresa è un’indagine di mercato che è stata condotta, tra aprile e luglio 2008, su un campione di 110 Piccole e Medie Imprese della Provincia della Spezia, al fine di produrre una fotografia dell’attuale struttura organizzativa delle imprese locali, in termini di gestione dei vari processi aziendali, da quelli finanziari, commerciali e di marketing a quelli relativi alle risorse umane impiegate.
Il campione di indagine, estratto dagli elenchi ufficiali della Camera di Commercio della Spezia tra le società di persone e di capitali attive al 31.12.2006, ha coinvolto i settori della manifattura, dei servizi, ad esclusione delle attività di intermediazione immobiliare, e del commercio all’ingrosso, ampiamente rappresentativi del tessuto imprenditoriale locale.
Il progetto, ideato e promosso da Axential Consulting sas, società spezzina di consulenza e formazione aziendale nelle aree organizzazione, marketing e comunicazione, è stato realizzato in collaborazione con la Camera di Commercio della Spezia, la Cassa di Risparmio della Spezia e con il patrocinio del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria La Spezia.
L’idea infatti, nata in seno ad una realtà locale specializzata nelle tematiche oggetto dell’indagine, ha subito incontrato l’interesse della Camera di Commercio, che svolge numerosi studi per conoscere sempre più approfonditamente il tessuto imprenditoriale della Provincia, e della Cassa di Risparmio della Spezia che, come banca del territorio, rappresenta una vastissima clientela costituita in gran parte dalla piccola e media impresa locale, per la quale intende creare servizi e strumenti sempre più mirati.
Anche il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria La Spezia ha accolto l’iniziativa come un buon strumento di monitoraggio dello stato delle realtà imprenditoriali e di stimolo a migliorarsi laddove si evidenziano margini di crescita.
Lo scopo dell’iniziativa infatti non si è esaurito in una raccolta di dati statistici, ma ha inteso essere, per le imprese che hanno partecipato, un importante momento di riflessione e di auto-analisi. Questa volontà, bene espressa nello slogan: “Scoprimpresa: le imprese spezzine allo specchio”, è stata attuata intervistando personalmente i referenti aziendali che si sono dedicati alla compilazione del questionario.
I trenta minuti, stimati come il tempo medio necessario per la compilazione del questionario, non sono quasi mai stati rispettati e le figure preposte alla compilazione hanno normalmente dedicato un tempo superiore per commentare ed analizzare domande poste e risposte fornite.
I dati raccolti, analizzati e presentati in questa pubblicazione in modo aggregato, hanno permesso di fornire, alle aziende che lo hanno richiesto, un feedback personalizzato con il posizionamento della propria organizzazione rispetto all’eccellenza, cui tende il modello preso a riferimento per l’indagine.
La presentazione dei feedback ha rappresentato un u
Cercare lavoro, soprattutto oggi, è un vero lavoro. Affrontare questo impegno con superficialità e dedicando poco tempo ed impegno vuol dire fallire miseramente. In questa presentazione alcuni consigli utili per cercare in modo intelligente un lavoro.
Strategia Digitale in 50 minuti Che cos’è, a che cosa serve e perché porta r...Venturini.biz
SMAU 2014: Giuliana Laurita e Roberto Venturini parlano del loro libro "Strategia Digitale" e di cosa sono e perché sono importanti le strategie - con highlight su alcuni punti fondamentali per un corretto sviluppo di una strategia digitale
Il blog come strumento di comunicazionePaola Chiesa
Il blog come strumento tecnologico a supporto del lavoro o di una passione. Potenzialità, difficoltà, opportunità per creare relazioni, condividere interessi, conciliare tempi lavoro-famiglia, superare il divario di genere.
La customer experience nell'arredamentoSimone Teso
Il cambiamento di paradigma nelle aziende dell'arredamento, soprattutto per gli showrooms. Come attirare i nuovi clienti (millennials e nativi digitali) dati, ricerche, novità per preparasi alla customer revolution.
Il Networking lo fanno tutti – dal più piccolo imprenditore a tutti quelli che sono arrivati all’Olimpo!
C’è però chi lo sa fare e lo fa bene, e c’è chi lo denigra spudoratamente, perché non è in grado di ottenere risultati!
Come del resto, si fa con ogni cosa a noi incomprensibile e della quale non conosciamo le regole.
Quando ti limiti a frequentare persone random, facendoti trasportare dagli eventi e senza un criterio, i risultati non possono che essere nulli, se non addirittura negativi – perdita di tempo, energie e denaro.
Di cosa andiamo a parlare in questo articolo?
- Cos’è veramente il Networking
- Come monetizzare il tuo Business Network
- Trasformare il semplice Networking in Networking Funzionale
People and Ideas testimonianze degli studentiAldo Pomponi
In questo documento ho riassunto l'esperienza del corso People & Ideas sul Cambiamento svolto presso l'Università del Piemonte Orientale a Novara nel 2017 in collaborazione con la Prof.ssa Carmen Aina del dipartimento di Economia DISEI. !8 laureanti in Economia ci raccontano il loro punto di vista sul cambiamento al termine di un breve corso Elective nel quale abbiamo analizzato gli elementi fondamentali del DNA del cambiamento, le 37 barriere al cambiamento e come comprendere gli elementi essenziali della cultura aziendale per farla evolvere in modo collaborativo e consensuale. Il Corso ci ha dato spunto per avviare la creazione di un centro di competenza sul cambiamento, tema quantomai attuale per l'azienda per la società e per l'individuo. Forse il cambiamente è l'unica certezza, quindi meglio meglio mantenere sempre attivo l'esercizio su come gestirlo...
L'Elemento Chiave e Cruciale dell'Abbondanzablueactiva
L'elemento chiave e cruciale dell'abbondanza nella tua vita non è prima di tutto il marketing, le conoscenze, le tue capacità, l'intelligenza, l'ingegno o la creatività. Esse sono tutte caratteristiche importanti ma ce ne' una ancora più importante.
Ricominciare da capo, trovare un nuovo lavoro, realizzare un sogno, dedicare il proprio tempo agli altri; sono questi i fili conduttori delle storie raccontate dagli autori che hanno scritto per Svolte.
http://www.givemeachance.it/autori/mamma-trovalavoro/mamma-trovalavoro-svolte.php
il concetto di leverage
Brian Tracy illustra e analizza il concetto di leverage cioè l’abilità di fare di più,trarre il meglio dal proprio bagaglio professionale e personale ,usare gli strumenti ad hoc per ottenere risultati ma con il minimo sforzo.Ma non solo.Occorre far leva su ciò che gli altri possono offrirti
Reach n. 1- Il Magazine di Richmond ItaliaRichmonditalia
Reach è il risultato di una nostra attività di Corporate Responsability e lo strumento per creare intorno a noi la community dei Manager che prendono parte ai nostri Business Forum.
Un magazine fatto di interviste fuori dagli schemi classici, finalizzate a far emergere il lato più personale di ogni individuo che prima di essere un manager e' innanzitutto una persona.
Per realizzare questo progetto non potevamo che rivolgerci ai B.livers, ragazzi affetti da patologie croniche che, grazie alla Fondazione Near Onlus sviluppano progetti con e per le aziende.
Un operazione in perfetto stile human2human come noi pensiamo che sia giusto essere e lavorare.
Far carriera per ogni donna è solo un aspetto del proprio profilo professionale.un vademecum in 6 punti per aiutare ogni donna a far valere i suoi talenti e la sua esperienza al lavoro
Scoprimpresa è un’indagine di mercato che è stata condotta, tra aprile e luglio 2008, su un campione di 110 Piccole e Medie Imprese della Provincia della Spezia, al fine di produrre una fotografia dell’attuale struttura organizzativa delle imprese locali, in termini di gestione dei vari processi aziendali, da quelli finanziari, commerciali e di marketing a quelli relativi alle risorse umane impiegate.
Il campione di indagine, estratto dagli elenchi ufficiali della Camera di Commercio della Spezia tra le società di persone e di capitali attive al 31.12.2006, ha coinvolto i settori della manifattura, dei servizi, ad esclusione delle attività di intermediazione immobiliare, e del commercio all’ingrosso, ampiamente rappresentativi del tessuto imprenditoriale locale.
Il progetto, ideato e promosso da Axential Consulting sas, società spezzina di consulenza e formazione aziendale nelle aree organizzazione, marketing e comunicazione, è stato realizzato in collaborazione con la Camera di Commercio della Spezia, la Cassa di Risparmio della Spezia e con il patrocinio del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria La Spezia.
L’idea infatti, nata in seno ad una realtà locale specializzata nelle tematiche oggetto dell’indagine, ha subito incontrato l’interesse della Camera di Commercio, che svolge numerosi studi per conoscere sempre più approfonditamente il tessuto imprenditoriale della Provincia, e della Cassa di Risparmio della Spezia che, come banca del territorio, rappresenta una vastissima clientela costituita in gran parte dalla piccola e media impresa locale, per la quale intende creare servizi e strumenti sempre più mirati.
Anche il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria La Spezia ha accolto l’iniziativa come un buon strumento di monitoraggio dello stato delle realtà imprenditoriali e di stimolo a migliorarsi laddove si evidenziano margini di crescita.
Lo scopo dell’iniziativa infatti non si è esaurito in una raccolta di dati statistici, ma ha inteso essere, per le imprese che hanno partecipato, un importante momento di riflessione e di auto-analisi. Questa volontà, bene espressa nello slogan: “Scoprimpresa: le imprese spezzine allo specchio”, è stata attuata intervistando personalmente i referenti aziendali che si sono dedicati alla compilazione del questionario.
I trenta minuti, stimati come il tempo medio necessario per la compilazione del questionario, non sono quasi mai stati rispettati e le figure preposte alla compilazione hanno normalmente dedicato un tempo superiore per commentare ed analizzare domande poste e risposte fornite.
I dati raccolti, analizzati e presentati in questa pubblicazione in modo aggregato, hanno permesso di fornire, alle aziende che lo hanno richiesto, un feedback personalizzato con il posizionamento della propria organizzazione rispetto all’eccellenza, cui tende il modello preso a riferimento per l’indagine.
La presentazione dei feedback ha rappresentato un u
Cercare lavoro, soprattutto oggi, è un vero lavoro. Affrontare questo impegno con superficialità e dedicando poco tempo ed impegno vuol dire fallire miseramente. In questa presentazione alcuni consigli utili per cercare in modo intelligente un lavoro.
Strategia Digitale in 50 minuti Che cos’è, a che cosa serve e perché porta r...Venturini.biz
SMAU 2014: Giuliana Laurita e Roberto Venturini parlano del loro libro "Strategia Digitale" e di cosa sono e perché sono importanti le strategie - con highlight su alcuni punti fondamentali per un corretto sviluppo di una strategia digitale
Il blog come strumento di comunicazionePaola Chiesa
Il blog come strumento tecnologico a supporto del lavoro o di una passione. Potenzialità, difficoltà, opportunità per creare relazioni, condividere interessi, conciliare tempi lavoro-famiglia, superare il divario di genere.
La customer experience nell'arredamentoSimone Teso
Il cambiamento di paradigma nelle aziende dell'arredamento, soprattutto per gli showrooms. Come attirare i nuovi clienti (millennials e nativi digitali) dati, ricerche, novità per preparasi alla customer revolution.
Similar to Il percorso di cambiamento visto con gli occhi di un imprenditore (20)
Lo smart working ha impattato la generazione di idee nelle aziendeSandra Paserio
Lo smart working ha portato ad una forte riduzione delle interazioni in azienda, questo ha impattato sulla generazione di idee. Leggi il report per saperne di più
Come possiamo navigare i cambiamenti del mercato del lavoroSandra Paserio
I recenti eventi stanno portando importanti cambiamenti nel mercato del lavoro.
Come può un’azienda capire su quali di questi cambiamenti focalizzarsi?
Leggi il report
I recenti eventi stanno avendo un impatto sul mercato del lavoro italiano, con un incremento della disoccupazione e una decrescita dell’occupazione.
Per rilanciare l’economia l’Italia ha bisogno di incrementare la produttività del lavoro, allineandola con la media europea. Secondo Paserio & Partners la chiave è la transizione digitale delle PMI.
Le novità sui contratti di lavoro dopo l'entrata in vigore del D.Lgs.81/2015 (part-time, contratto a tempo determinato, somministrazione, cambio mansioni, contratto di collaborazione coordinata e continuativa, P.IVA, apprendistato, lavoro intermittente, lavoro accessorio)
STUDIO PASERIO - www.studiopaserio.eu
Relatori: Sandra Paserio e Giulia Vignati
Conviene al dipendente richiedere il pagamento della quota del TFR in busta p...Sandra Paserio
E' stata data la possibilità ai lavoratori subordinati in forza da almeno 6 mesi presso un datore di lavoro, di richiedere il pagamento anticipato della QU.I.R. ossia della quota del TFR mensile maturato nel mese. Il suddetto importo è però soggetto a tassazione separata. La tematica è stata trattata dallo Studio Paserio al convegno di formazione organizzato per la propria clientela all'evento del 23/04/2015 a Malpensa Fiere.
Jobs act: come funzionano i licenziamenti dopo l'entrata in vigore delle tute...Sandra Paserio
Con l'entrata in vigore del jobs act e del D,Lgs 23/2015 dal 07/03/2015 è cambiata la normativa applicabile ai nuovi assunti a tempo indeterminato in caso di licenziamento dichiarato nullo o illegittimo. Continuando a convivere la vecchia normativa per i dipendenti in forza al momento dell'entrata in vigore del D.Lgs 23/2015, lo Studio Paserio ha voluto creare degli schemi utili e di facile consultazione per identificare con facilità le conseguenze a cui le aziende possono andare incontro a secondo delle varie tipologie di licenziamento.
3. La storia di Gianni
P e r 3 0 a n n i
h o v i s s u t o l a v i t a a z i e n d a l e
a t t r a v e r s o g l i o c c h i d e g l i i m p r e n d i t o r i .
Q u e l l a d i G i a n n i n e è l ’ e m b l e m a .
U n f i l m d u r a t o 5 0 a n n i
c h e è b e l l o r i v e d e r e
p e r c o m p r e n d e r n e i l p a s s a t o
e p r o i e t t a r n e i l f u t u r o .
Sandra Paserio
P a s e r i o & P a r t n e r s
soggetto.
4.
5. 4
PREFAZIONE:
LA STORIA DI GIANNI
8
GUARDARSI ALLO SPECCHIO PER
RAFFORZARE LA LEADERSHIP
12
SVILUPPARE LA STRATEGIA CON
UNA LOGICA NON ORDINARIA
16
AGIRE SULLO SCHELETRO
DELL'AZIENDA
20
PARTIRE DA UN SISTEMA PER
ARRIVARE ALLE PERSONE
6
PREPARARSI AL CAMBIAMENTO E
ALL'ANTIFRAGILITÀ
24
L'AUTRICE
26
SOLUZIONI PER L'IMPRENDITORE
28
COSA PUÒ FARE
PASERIO&PARTNERS
#STORIEDIUNIMPRENDITORE
Novembre 2020
I N D I C E
6. Gianni è un imprenditore.
Un uomo coi capelli bianchi che trasuda saggezza.
Le rughe gli segnano il viso ma gli occhi esprimono l’entusiasmo
del sognatore.
Continua a fare domande. Non smette mai di parlare. Vuole
capire.
Non ho mai visto nessuna persona con questa apertura mentale e
questa curiosità.
È uno spettacolo della natura e sono attratta dalla sua storia.
Una storia che mi stacca dal ruolo di professionista per
immergermi in quello imprenditoriale.
Mi racconta di quando ha mosso i primi passi nel mondo
aziendale.
Era giovane, aveva una voglia matta di mettersi in gioco.
Ha fatto ogni sorta di lavoro.
Da ognuno ha tratto un insegnamento che ha portato con sé.
Un arricchimento continuo che gli ha fatto comprendere
l’importanza del lavoro, le difficoltà di ogni ruolo all’interno
dell’azienda, quelli che erano i conflitti e le dinamiche del team.
Un percorso di crescita personale e professionale che gli ha
permesso di guidare l’azienda verso un cambiamento culturale e
verso l’antifragilità.
Iniziamo la sua storia e riavvolgiamo la bobina del film.
lastoriadiGianni.
ASCOLTA
8. Giovanni, per gli amici Gianni, racconta il periodo della sua vita
lavorativa in cui ha fatto lo spettatore.
“Ho lavorato per anni per diversi imprenditori”, esordisce.
“Ho svolto i lavori più umili. Ho osservato e ho arricchito il mio
bagaglio culturale.
Ho fatto come l’alunno durante gli anni di scuola. Ho imparato.
Mi sono sporcato le mani e ho metabolizzato le dinamiche del
mondo del lavoro.
Mi sono specializzato, ho messo da parte qualche soldo per
iniziare la mia attività.
Qualche attrezzo, uno scantinato e tanta fame. Fame di sapere,
di scoprire, di costruire e di fare.
Dopo qualche anno, mi ha dato una mano qualche aiutante.
Ragazzi giovani, abituati ad eseguire, ma ai quali ho sempre
portato rispetto”.
Mentre mi parla i miei pensieri volano al momento in cui, per la
prima volta, ho messo piede in quell’azienda.
Rispetto. Un valore che ho respirato nell’aria appena varcata la
soglia.
Aleggiava ovunque. Una cultura basata sul fatto che ognuno è un
tassello importante.
Una persona da rispettare, indipendentemente dal ruolo che
ricopre e dal lavoro che fa.
Torno con la mente a Gianni e continuo ad ascoltare le sue
parole.
“Da allora le cose sono cambiate. È cambiato il mercato. Sono
cambiate le persone. È cambiata la relazione tra le persone.
Con questo non voglio dire che prima era sempre tutto uguale.
preparazioneal
cambiamentoeall’antifragilità.
ASCOLTA
9. Questo no.
Il cambiamento c’è sempre stato. Non è quello che mi spaventa.
Oggi mi spaventa la velocità del cambiamento. Una velocità che ci obbliga a
diventare flessibili ma soprattutto antifragili.
Dobbiamo allenarci. Dobbiamo essere pronti quando arriveranno altri cigni neri
come questo coronavirus. Non possiamo farci trovare impreparati un’altra volta”.
E proprio mentre parla di paura, ecco che, inconsapevolmente, si alza e si dirige
verso il divano dell’ufficio.
Una reazione che lo allontana da qualcosa che lo turba, da quell’emozione
apparentemente scomoda ma, che una volta gestita, si trasformerà in coraggio.
Gianni si siede sul divano, fa un lungo respiro e continua il suo racconto.
“Un tempo il successo della mia azienda dipendeva esclusivamente da me, dalla
mia intuizione, dalla mia capacità di decidere e di rischiare.
I miei dipendenti erano uno strumento, un mezzo per raggiungere gli obiettivi
aziendali. Obiettivi che venivano definiti con molto semplicità, senza una strategia
definita, senza una pianificazione dettagliata.
Il rapporto con i dipendenti era chiaro.
Io dicevo cosa fare, come farlo e in che tempi.
Loro eseguivano gli ordini e adottavano le procedure che gli dicevo di seguire.
Il rapporto gerarchico metteva fine ad ogni discussione.
Oggi, il contesto è cambiato.
La tecnologia ha permesso alle persone di informarsi, di conoscere e di aprirsi al
mondo.
Oggi, le persone vogliono capire, vogliono sapere e vogliono risposte.
Se non condividono quello che devono fare, lo dicono.
Ti rispettano e ti seguono se gli dimostri, con i fatti, che sei un leader.
E oggi, guidare un’azienda in un mercato incerto e fortemente complesso non è
semplice.
7
#storiediunimprenditore
10. Quindi, col tempo, ho imparato ad alzare l’asticella.
Ho compreso che il successo dell’azienda dipendeva sempre
meno dalla mia capacità tecnica e sempre più dalla capacità
di trasmettere alle persone la visione, la storia e i valori
dell’impresa.
Ho iniziato a pensare in modo diverso e a focalizzarmi sul
benessere delle persone, per intraprendere un percorso di
cambiamento.
Un cambiamento culturale per rendere la mia azienda meno
vulnerabile e pronta ad affrontare le sfide di un mercato
sempre più incalzante”.
Un discorso chiaro di un imprenditore lungimirante.
Gianni sapeva che per cambiare la cultura, dovevano
cambiare i giochi. E per cambiare i giochi, doveva essere il
primo attore di un processo di cambiamento.
Gianni continua il suo racconto.
“Ho iniziato a mappare le mie capacità. Non quelle tecniche.
Quelle le conoscevo. Volevo capire qual era il gap da colmare
per diventare un buon leader. Ho sempre avuto una buona
autostima, non lo nego, ma ho iniziato a farmi delle domande
e a mettermi in discussione. Mi sono domandato se i messaggi
dati all’interno dell’organizzazione erano chiari, se le persone
conoscevano i valori dell’azienda e se si sentivano libere di
esprimere le loro idee. Insomma, ho iniziato a domandarmi se
quello che avevo sempre pensato, e creduto, fosse la realtà
dei fatti o se fosse un autoinganno e quindi c’erano delle falle
nel sistema.
Per la prima volta mi resi conto che non potevo permettermi di
sbagliare. Stavo iniziando un percorso di cambiamento e non
guardarsiallospecchioper
rafforzarelaleadership.
ASCOLTA
11. potevo andare avanti per tentativi.
Avevo la responsabilità di un’azienda e, fallire per inerzia, non era tra le mie
opzioni”.
Ed è così che Gianni mi ha spiegato come si è preparato al cambiamento.
“All’inizio non le nego che ero allo sbaraglio. Misurare l’intangibile non è semplice.
Ho iniziato a leggere libri, partecipare a corsi. Poi mi sono imbattuto in un assessor
certificato.
Un coach che mi ha spiegato che esistono strumenti affidabili, che permettono di
valutare la leadership in autovalutazione ed eterovalutazione per misurare quello
che pensiamo di noi come leader e quello che pensano gli altri.
Ho scoperto inoltre, parlando con lui, il nesso causale tra intelligenza emotiva e
leadership.
L’intelligenza emotiva, infatti, è predittiva per il 55% della leadership.
Mi scusi, forse ho dato alcune cose per scontato, lei sa cos’è l’intelligenza
emotiva?”.
“Da quello che so” rispondo “l’intelligenza emotiva è la capacità di comprendere le
emozioni proprie e degli altri. La capacità di utilizzarle per scelte importanti e,
infine, gestirle e
indirizzarle verso obiettivi eccellenti”.
Gianni riprende. “Quella che lei mi riporta come definizione, è stata per me una
rivelazione vitale. Mi ha permesso di fare il primo piccolo passo verso il
cambiamento culturale della mia azienda”.
Dopo aver girato gli occhi alla ricerca di un’immagine del passato, continua
“ricordo molto bene la restituzione del Coach sull’intelligenza emotiva. Di quanto
mi ha messo tra le mani le risposte anonime del questionario inviato a 20 dei miei
collaboratori.
Le risposte evidenziavano un gap importante, tra quello che pensavo di
trasmettere, e quella che era invece la percezione del mio team.
Al momento, non le nego, che alla lettura del responso ho provato un mix tra
9
#storiediunimprenditore
12. incredulità e rabbia. Poi ho iniziato a vedere le cose da un punto di vista diverso.
Ho collegato i puntini. Ho compreso lo schema disfunzionale inconsapevole che avevo
messo in atto per tutti quegli anni.
Ho scoperto di aver dato molto per scontato. Alcuni comportamenti non erano stati
accompagnati da una comunicazione efficace.
Cose, che per me erano irrilevanti, per i miei collaboratori non lo erano affatto.
In quel momento compresi che ognuno aveva colmato il vuoto della comunicazione, a
modo suo. Questo aveva creato incertezza e malcontento”.
A quel punto il tono della voce cambia.
Il silenzio prende il sopravvento. Passano pochi minuti poi Gianni dice “ancora oggi non
capisco come ho fatto a non accorgermi di certe cose. Ero talmente assorto dalla mia
quotidianità che stavo rischiando di perdere il vero valore della mia azienda: le
persone”.
Un momento di riflessione a voce alta che mi diede la possibilità di fare un’altra
domanda.
“E dopo? Cosa è successo dopo?”
5
13. 11
#storiediunimprenditore
“Dopo è iniziato tutto”, mi dice. “Ho iniziato un percorso di coaching per rafforzare
la mia leadership, ho utilizzato i miei punti di forza. Ho ascoltato le persone. Ho
osservato cose che non avevo mai notato. Ho iniziato a fare domande. Ho
analizzato le soluzioni guardandole da diversi punti di vista. Ho pensato alle
conseguenze delle mie azioni, prima di metterle in atto, non dopo”.
Il tempo di riprendere fiato e continua: “Devo dire che in questo modo mi sono
risparmiato un bel po’ di grattacapi e ho iniziato a mettere ordine nella mia vita,
allineando i miei obiettivi a quelli che erano i miei valori. Per la prima volta, ho
ritrovato la serenità. Ero bilanciato, soddisfatto e realizzato. E anche la salute ne
ha giovato, non solo i miei collaboratori e i miei affari”.
Sorride. Gli chiedo, “È stata dura?”.
“Diciamo che è più facile dire agli altri quello che non va bene, che ammettere che
c’è qualcosa che non va in quello che fai tu.
È come mettersi davanti ad uno specchio e guardare per la prima volta il vero
responsabile delle cose che non vanno bene in azienda.
Fino a quel momento, era più semplice cercare il colpevole, guardando fuori dalla
finestra”.
14. un cliente scontento,
un pagamento improvviso,
un incasso saltato,
un litigio tra colleghi,
il Covid.
Gianni continua la storia.
Uno scenario da costruire, da mettere a fuoco per puntare
dritto alla mèta.
Una rotta da tracciare per portare la sua azienda verso un
porto sicuro.
“Quel periodo non è stato facile”, racconta Gianni, “ogni sera
portavo a casa immagini sfocate. La mia mente era un turbinio
di preoccupazioni, idee, visioni e immagini danzanti.
Non c’era un senso logico, solo una gran confusione.
Ero incastrato nella trappola della quotidianità. Il tempo
scorreva veloce e, invece di fermarmi, correvo, portando con
me la confusione dell’ignoto”.
Gianni si alza, guarda fuori dalla finestra e con un filo di voce
dice “Un giorno, guardando l’agenda e le attività svolte nella
settimana, in quella prima e in quella prima ancora, compresi
che il mio tempo lo trascorrevo a spegnere fuochi.
Ogni giorno c’era un’urgenza:
Ogni giorno ce n’era una e ogni cosa mi rallentava.
Ogni urgenza rubava il mio tempo. Quel tempo che avrei
dovuto dedicare a pensare, ad osservare, ad analizzare e ad
agire in modo
consapevole.
Fu una rivelazione importante.
svilupparelastrategia
conunalogicanonordinaria.
ASCOLTA
15. Una verità scomoda, non lo nego, ma che servì a farmi aprire gli occhi mettendomi
con le spalle al muro.
Un dialogo interiore che portò alla rinascita quando dissi - Adesso Basta -. Ed è da
lì che iniziai a rallentare, a semplificare e ad alleggerire.
Incominciai a distinguere le attività urgenti da quelle importanti.
Lavorai per priorità e bloccai in agenda delle giornate per dedicarmi alla strategia.
Insomma, a fare quello che ogni imprenditore dovrebbe fare.
Scelsi un consulente strategico e iniziai a mettere a fuoco quelle immagini
sbiadite”.
Il tempo di sedersi, prendere un foglio, una penna e tracciare una linea temporale
per disegnare 4 punti.
Accanto al primo punto, Gianni scrive la parola Obiettivo.
“Questo è stato il più tosto. Definire e ridefinire l’obiettivo non è stato facile, ma ne
è valsa la pena”.
Di fianco al secondo punto, scrive la parola Come peggiorare.
Il mio sguardo enigmatico non sfugge a quell’ imprenditore illuminato. Sorride e
aggiunge:
“Lo so, sembra strano ma quello che mi ha aiutato maggiormente a definire la
strategia della mia azienda, è stato proprio il - come peggiorare -. Grazie alle
tecniche di Problem Solving Strategico Aziendale, il business coach ha rotto uno
schema mentale disfunzionale che mi trascinavo ormai da anni.
È bastato farmi lavorare su quello che potevo fare o non fare, dire o non dire,
pensare o non pensare per fallire l’obiettivo, che da quel momento ho compreso
quante cose stavo mettendo in atto che, invece di aiutarmi, mi stavano facendo
allontanare da quello che volevo.
È strano, lo so, ma funziona. Mi creda”.
Accanto al terzo punto, scrive la parola Scenario.
13
#storiediunimprenditore
16. Gli occhi si illuminano e continua “Ricordo quel momento come se fosse oggi. Ho
immaginato tutto. Ho sentito le voci delle persone. Ho visto il loro sorriso sulle labbra.
Era come se riuscissi ad essere lì. Era come se fossi dentro a un film. In quel momento ho
capito che quello che pensavo e che volevo, si poteva fare. In quel momento ho provato
una sensazione di benessere. Un benessere che ho provato poi il giorno in cui, quel
sogno si è trasformato in realtà”.
Il tempo per un sospiro e Gianni scrive l’ultimo punto: Scalatore.
Se prima ero stupita, in quel momento ero confusa.
“È una tecnica” dice “una tecnica che funziona anche questa al contrario. Il lavoro che
ho fatto è stato quello di mettere in ordine le azioni per raggiungere l’obiettivo ma,
invece di partire dalla prima, sono partito dall’ultima. L’ultima azione da compiere prima
di raggiungere l’obiettivo, e poi, proprio come uno scalatore, sono andato al contrario e
ho iniziato ad elencare la penultima azione, poi quella prima ancora, fino a definire il
primo piccolo passo per raggiungere l’obiettivo che mi ero
prefissato”.
Non riesco a trattenere il mio stupore e aggiungo “Quindi si chiama tecnica dello
scalatore perché è il percorso che fa mentalmente lo scalatore quando parte dalla cima
della montagna per scendere con la corda fino ad arrivare a valle, corretto?”.
“Si, corretto”, risponde. “Anche in questo caso si lavora al contrario di quello che è il
nostro normale modo di pensare. Questo viene fatto per trovare soluzioni innovative con
l’aiuto della parte destra del cervello, quella creativa. Quella pianificazione è diventata
poi una tabella di marcia. L’ho scritta su un foglio, l’ho appesa nel mio ufficio e l’ho
seguita con costanza e determinazione, per evitare che le urgenze rubassero il mio
tempo”.
Ascoltare Gianni è affascinante.
Rimarrei ad ascoltarlo per ore, ma ormai il buio ha avvolto la stanza e ci diamo
appuntamento per il giorno successivo.
5
18. Gianni è consapevole che, per creare un’azienda stabile, ha
bisogno di agire su 3 aree: Leadership, Strategia e
Organizzazione.
Un sistema unico, flessibile, ma soprattutto sostenibile per
rispondere a un mercato che, sappiamo, essere sempre più
volatile e fortemente incerto.
Dopo aver rafforzato la leadership e la strategia da adottare
per raggiungere i suoi obiettivi, Gianni racconta il suo vissuto,
passando allo sviluppo dell’Organizzazione interna.
Davanti a un buon caffè e con i raggi del sole che gli
illuminano il viso, Gianni continua a raccontare la sua storia.
“Ricordo il giorno in cui ho preso in mano la mia agenda. Ho
sbarrato 4 giorni e mi sono dedicato ad osservare le dinamiche
aziendali. Pensavo di averlo sempre fatto e probabilmente è
stato così, almeno in parte.
Sono un appassionato e questa organizzazione l’ho amata dal
primo giorno in cui l’ho costituita. Ma in quei giorni ho fatto
qualcosa che non avevo mai fatto. Sono andato nei vari
reparti e ho osservato con attenzione. Ho lasciato il mio
cellulare in ufficio e ho portato con me solo una penna e un
blocco per gli appunti. Nient’altro.
Mi sono messo in un angolo e ho notato cose che in quegli
anni, non so perché, mi erano sfuggite. Ogni tanto giravo tra i
collaboratori e quando non capivo qualcosa, chiedevo.
La curiosità e la voglia di efficientare i processi di lavoro, ha
attratto la mia attenzione e le energie erano lì, pronte per
essere canalizzate in quel progetto.
Nessun giudizio, nessun intervento, nessuno suggerimento.
agiresulloscheletro
dell’azienda.
ASCOLTA
19. un ingegnere gestionale ci ha supportato nella pianificazione dei processi,
un esperto informatico ci ha consigliato le soluzioni per la digitalizzazione delle
attività,
un agente di cambiamento ha lavorato con l’ufficio risorse umane per formare
e accompagnare le persone in un percorso fatto di piccole cose.
Mi ero trasformato in un foglio bianco e registravo mentalmente ogni azione che
vedevo”.
Gianni si ferma. Rimane in silenzio. Finisce il caffè e poi continua:
“Dopo 4 giornate intense, sono tornato nel mio ufficio e ho rielaborato quegli
appunti. Un bottino ricco di spunti, riflessioni, informazioni e dati che ho condiviso
con il mio team e da cui siamo partiti per rivedere le procedure interne, le istruzioni
di lavoro, l’automazione dei
processi e le azioni da mettere in atto per efficientare l’azienda.
Definito lo scheletro aziendale, abbiamo sentito i nostri esperti:
Piccole azioni che hanno portato, poi, a un grande cambiamento”.
In qualità di Consulente Strategico del Lavoro, ho vissuto tramite gli occhi degli
imprenditori i conflitti interni, le resistenze al cambiamento e l’innata voglia delle
persone di rimanere nella
propria zona di comfort.
Quella zona dove i collaboratori si sentono al sicuro, protetti e a proprio agio ma,
che a lungo andare, invece di aiutare le persone, le annientano.
Una trappola mortale dove, giorno dopo giorno, si disimpara a lavorare, a trovare
soluzioni e nuovi modi per rispondere a un mercato che incalza.
Ed è per questo che gli chiedo quali difficoltà ha incontrato in questo percorso e
quanto tempo ci ha messo a raggiungere l’obiettivo.
Gianni, alza la testa e mi guarda negli occhi.
“Non so se ha letto il libro di Simon Sinek – Il gioco infinito – ma il percorso di
cambiamento è proprio questo. È un gioco che inizia, ma che non finisce mai.
17
#storiediunimprenditore
20. Quindi posso risponderle solo in parte. Questo nuovo gioco è iniziato almeno un paio
d’anni fa.
Abbiamo raggiunto degli ottimi risultati perché abbiamo efficientato l’azienda.
Abbiamo individuato dei KPI di risultato e di performance e abbiamo monitorato
l’andamento durante tutto il percorso.
Il trucco, però, è stato quello di rallentare. Se si vuole tutto e subito, hai perso.
Bisogna andare piano, godersi i piccoli risultati e accompagnare le persone in un
viaggio dove il cambiamento si trasforma nella normalità.
Di errori ne abbiamo fatti in questi anni, ma vado fiero del fatto che li abbiamo
analizzati.
Abbiamo visto cosa non aveva funzionato e abbiamo cambiato il nostro modo di agire.
Insomma, abbiamo definito una strategia e un piano di azione ma, ogni giorno,
abbiamo imparato dai nostri errori e ci siamo adattati.
Non le nego che in alcuni momenti, soprattutto all’inizio, le persone non capivano,
attaccavano, si lamentavano o evitavano di fare qualsiasi cosa gli venisse chiesto.
Appena mollavi un attimo, ritornavano al vecchio schema.
Ma, anche qui abbiamo imparato il significato della resilienza e dell’importanza di
credere in un progetto per mantenere la rotta e dare il buon esempio.
Tutto dipendente dai vertici. Il percorso di cambiamento e di riorganizzazione di
un’azienda per creare un sistema sostenibile è un percorso lungo e tortuoso.
I vertici devono sposare il progetto. Crederci.
Solo chi è determinato e fortemente focalizzato ci riesce. Altrimenti si rischia di
rientrare tra il 70% delle aziende che non raggiunge l’obiettivo”.
Le ultime parole risuonano nella mia mente e penso a quel rischio, spesso sottovalutato,
che può fare la differenza per ogni imprenditore.
Saluto Gianni, nella speranza che le ore che mi separano dal prossimo incontro,
trascorrano veloci.
Sono curiosa di sapere come, secondo il suo pensiero, questo sistema sostenibile,
impatta sulle persone e sul risultato aziendale.
5
22. Sono tornata da Gianni. Varcata la soglia dell’azienda, guardo
l’orologio.
Le lancette sembrano bloccate.
Non vedo l’ora di sentire l’ultima parte della sua storia. Quella
legata al benessere delle persone all’interno di un sistema
sostenibile dove Leadership, Strategia e Organizzazione sono
in perfetto equilibrio.
Gianni arriva, mi saluta e mi accompagna in sala riunioni, dove
finisce la sua storia:
“Voglio parlare delle risorse umane che lavorano in questa
azienda. Sono meravigliose. Ognuna con la sua identità.
Ognuna con la sua specializzazione, ma unite dallo stesso
scopo: lavorare bene.
Esiste un patto non dichiarato tra di noi.
I vertici aziendali si occupano delle persone e fanno tutto
quello che possono per farle lavorare bene e in sicurezza, e
loro si occupano dei clienti”.
Una dichiarazione che ho sentito poche volte nelle aziende.
Quasi un patto di sangue.
Incuriosita e allineata con questa visione, mi avvicino a Gianni
e gli chiedo: “Mi racconti del clima aziendale e di come le
cose funzionano qui da voi”.
Gianni riprende “C’è un libricino di Ken Blanchard e Spencer
Johnson che si chiama - Il Nuovo One Minute Manager - se
non l’ha letto, glielo consiglio. In poche pagine riporta, in modo
simpatico, un prezioso modello di management con il quale
gestire e motivare i collaboratori.
partiredaunsistema
perarrivareallepersone.
ASCOLTA
23. comunicare con trasparenza la nostra visione e i nostri obiettivi,
mantenere la nostra integrità,
essere coerenti in quello che diciamo e in quello che facciamo,
rendere semplice il loro lavoro mettendo a disposizioni procedure, software,
strumenti e tutto quello che serve per lavorare bene,
Oggi le persone cercano maggiore soddisfazione, sia nel lavoro che nella vita
privata.
Quindi, per attrarre talenti e migliorare l’engagement, occorre rispondere a un
bisogno.
Creare le condizioni affinché le persone stiano bene.
Non parlo solo dell’ambiente fisico, ma anche dell’aria che si respira mentre si gira
per l’azienda.
Il sorriso delle persone, il modo in cui parlano, si muovono, come rispondono al
telefono, come si prendono cura del cliente e come agiscono davanti a un
problema o a un imprevisto, rappresentano il benessere aziendale, o meglio,
rappresentano la misurazione di questo benessere”.
Certo tutti vorrebbero star bene, penso, ma mi domando “Come mai allora questo
non avviene solitamente nelle aziende? Perché le persone sono sempre arrabbiate,
rispondono male e non vedono l’ora di scappare appena arriva la fine dell’orario di
lavoro?”.
Gianni mi osserva e dice “Lo so cosa sta pensando, quindi arrivo al sodo. Se
vogliamo che le persone stiano bene, bisogna creargli le condizioni necessarie.
Da una parte, bisogna soddisfare i loro bisogni primari, quindi sicuramente occorre
garantire una retribuzione sufficiente per vivere decentemente.
Dall’altra parte, però, bisogna creare un ambiente dove le persone si sentono
al sicuro, accettate per quello che sono e soprattutto libere di esprime le loro idee
e dare il proprio contributo.
Il nostro compito è quello di:
21
#storiediunimprenditore
ASCOLTA
ASCOLTA
24. rendere autonome le persone,
ma soprattutto, fidarci. Fidarci di loro e delle loro capacità.
il primo è la formazione. Le nostre risorse scelgono i percorsi formativi per la loro
crescita e il loro sviluppo. Il nostro motto è che: “Ognuno è responsabile di quello
che vuole essere e di quello che vuole diventare”;
il secondo è la tranquillità. Vivere con la paura di sbagliare, vuol dire non vivere.
Ci sono due punti che vorrei aggiungere e che mi sono particolarmente cari:
Meglio avere persone responsabili, motivate e proattive che sbagliano, che
persone che non decidono e non si espongono per paura di sbagliare".
Finito di parlare, mi fa vedere questo modello
e mi dice “Vede, tutto quello che le ho raccontato nei nostri incontri è raffigurato in
questo modello.
Un modello formato da cerchi concentrici dove la sostenibilità tocca equamente le
tre aree: Leadership, Strategia e Organizzazione.
Tutto intorno ruotano le persone.
E secondo lei, se le persone stanno bene, quale sarà il livello del servizio offerto ai nostri
clienti?”.
25. 23
“Eccellente” rispondo io. “Proprio come negli Hotel Four Seasons dove ogni
collaboratore è al servizio del cliente, indipendentemente dal ruolo o dal compito
assegnato”.
“Ha colto il messaggio” risponde Gianni.
“Ma ora mi congedo. Ho parlato troppo. La invito a fare un giro in azienda. Parli
con i miei collaboratori e chieda tutto quello che vuole sapere. Sono loro che le
diranno come le cose funzionano qui da noi.
Ecco, adesso sa tutto.
Spero di averla ispirata, almeno in parte, perché tante volte basta cambiare il
punto di vista per vedere le cose in modo diverso”.
Gianni esce dalla stanza e io rimango lì, in silenzio, a pensare alle sue parole.
C’è una cosa che non ha detto ma che è implicito nel suo racconto: per essere un
imprenditore di successo, la prima cosa, è cambiare la mentalità.
#storiediunimprenditore
26. Consulente del Lavoro
Business Coach
Master Practitioner di PNL
Problem Solver Strategico Aziendale
Assessor certificato Six Seconds per l’intelligenza emotiva
e la gestione del cambiamento
S a n d r a P a s e r i o
Sandra è consulente del lavoro con lo spirito da startupper e
con alle spalle oltre 30 anni di esperienza.
Ha fondato e gestito per 30 anni lo Studio Paserio, oggi
Paserio &
Partners, spostando il focus dal “lavoro” alla “persona”.
Il percorso di crescita e cambiamento personale e
professionale è stato strutturato per trovare tecniche, metodi e
strumenti volti ad aiutare l’imprenditore a trasformare le
persone in generatori di valore all’interno di un sistema
aziendale sostenibile.
Oggi Sandra è
Scopri
Paserio & Partners
Professionisti per la ripresa
l'autrice.
28. è un leader visionario, aperto al cambiamento, capace di
guidare e coinvolgere le persone creando una cultura
sostenibile,
è uno stratega che deve stabilire e mantenere la rotta
tenendo saldo il timone,
è un manager che deve organizzare le attività adottando
processi semplici, intuitivi e digitalizzati in un’ottica di
efficientamento per raggiungere gli obiettivi nei tempi
prefissati.
Leadership
Strategia
Organizzazione.
L’imprenditore:
Per svolgere il suo compito deve muovere le persone.
Per farlo, ha bisogno di creare un sistema sostenibile agendo
equamente su 3 aree:
soluzioniperl'imprenditore.
Un volano che, una volta azionato,
trasformerà le persone in generatori di valore per i propri clienti.
30. misurare la leadership e l’intelligenza emotiva con
strumenti scientifici (in auto ed etero valutazione),
rafforzare la leadership.
Cosa può fare Paserio & Partners per aiutare
l’imprenditore a trasformare le persone in generatori di
valori
Leadership
Abbiamo acquisito competenze, tecniche e strumenti per:
cosapuòfarePaserio&Partners.
31. nella definizione della strategia e del piano d’azione da mettere in campo
attraverso attività di Problem Solving Strategico aziendale,
nella gestione del cambiamento culturale e organizzativo,
nella fornitura di report, strumenti di analisi del costo del lavoro e KPI per lo
sviluppo di scenari.
politiche retributive;
contenimento del costo del lavoro;
gestione, sviluppo ed efficientamento delle risorse umane;
organizzazione e automazione dei processi in ambito HR;
relazioni industriali;
inserimento di nuove risorse;
riorganizzazione e ristrutturazione in ambito HR.
Strategia
Analizziamo e supportiamo i vertici aziendali:
Nella scelta strategica in merito alle:
29
#storiediunimprenditore
32. Payroll in azienda con il portale di Studio;
efficientamento dell’ufficio HR e supporto consulenziale all’HR Manager;
esternalizzazione dell’ufficio risorse umane;
definizione della strategia e della stima dei costi del personale ai fini della
partecipazione a gare d’appalto;
esternalizzazione del servizio di verifica della documentazione in presenza di
appalti;
asseverazione contributiva (Asse.co) a tutela del committente e dell’appaltatore.
Organizzazione
In qualità di Consulenti del Lavoro con una mentalità imprenditoriale, abbiamo studiato
soluzioni personalizzate ed integrate per automatizzare i processi ai fini
dell’efficientamento della gestione del personale, per il contenimento dei costi e per
garantire un servizio tempestivo e di qualità in un’ottica di partnership.
Alcune soluzioni proposte:
33. misurazione delle performance e del clima aziendale attraverso l’assessment;
interventi di problem solving per lo sviluppo delle risorse umane;
consulenza per l’HR Manager;
HR Manager in outsourcing;
IT & processi per la gestione delle risorse umane.
Persone
Come nel gioco degli scacchi, nella gestione strategica delle risorse umane, la
partita viene vinta grazie alla miglior combinazione di consulenza, formazione,
coaching, problem solving e assessment.
Una magia, apparentemente illogica, che porta al miglioramento delle
performance e allo sviluppo delle risorse umane con un occhio di riguardo al costo
del lavoro e al benessere aziendale.
Le 5 soluzioni studiate dalla P&P sono:
31
#storiediunimprenditore
34. Aiutiamo le PMI a rialzarsi dopo il periodo emergenziale
L’unione fa la forza. Per noi, non è solo un motto. È qualcosa di più.
Qualcosa in cui crediamo e che ci può aiutare ad abbandonare il nostro individualismo
come professionisti.
Abbiamo fondato il network #professionistiperlaripresa.it per offrire un servizio
multidisciplinare
integrato e aiutare le PMI a rialzarsi dopo il lockdown.