Risposta dell'Amministrazione comunale alle osservazioni sugli scenari del nuovo Piano regolatore di Pordenone presentate dall'Associazione Costruttori Ance Pordenone in occasione dell'incontro dell'8 gennaio 2015.
Per maggiori informazioni e per consultare il testo originale di Ance: http://www.comune.pordenone.it/it/comunichiamo/pordenone-piu-facile/come-procede/le-osservazioni-di-ance-e-ordini
I regimi internazionali possono essere efficaci strumenti per la riduzione di...Michele Carretti
In questa presentazione viene discusso se i regimi internazionali (insiemi di regole e principi che definiscono un sistema di relazioni internazionali) possono rivelarsi degli strumenti efficaci per combattere i cambiamenti climatici e adottare politiche ambientali di natura globale. Nel fare ciò viene ripercorso il tragitto della tutela ambientale internazionale descrivendo le principali politiche ambientali globali raggiunte e i loro risultati.
Considerazioni sulla strategia energetica nazionale. Per un documento organico e approfondito sul tema: http://www.fire-italia.it/primopiano/osservazioni%20FIRE%20su%20SEN.pdf
Risposta dell'Amministrazione comunale alle osservazioni sugli scenari del nuovo Piano regolatore di Pordenone presentate dall'Associazione Costruttori Ance Pordenone in occasione dell'incontro dell'8 gennaio 2015.
Per maggiori informazioni e per consultare il testo originale di Ance: http://www.comune.pordenone.it/it/comunichiamo/pordenone-piu-facile/come-procede/le-osservazioni-di-ance-e-ordini
I regimi internazionali possono essere efficaci strumenti per la riduzione di...Michele Carretti
In questa presentazione viene discusso se i regimi internazionali (insiemi di regole e principi che definiscono un sistema di relazioni internazionali) possono rivelarsi degli strumenti efficaci per combattere i cambiamenti climatici e adottare politiche ambientali di natura globale. Nel fare ciò viene ripercorso il tragitto della tutela ambientale internazionale descrivendo le principali politiche ambientali globali raggiunte e i loro risultati.
Considerazioni sulla strategia energetica nazionale. Per un documento organico e approfondito sul tema: http://www.fire-italia.it/primopiano/osservazioni%20FIRE%20su%20SEN.pdf
144 Green Energy - Intervista a Cristian Randieri - I figli di Archimede N. 2...Cristian Randieri PhD
Il continuo ed inesorabile peggioramento delle condizioni ambientali del nostro pianeta è un indicatore palese che in questo momento l’umanità non è in condizione di avviare una politica atta ad invertire le attuali tendenze. Nonostante vi sia una provata consapevolezza e conoscenza scientifica delle modalità con cui l’essere umano modifica l’ambiente e su come tutto ciò comporti effetti negativi, disastrosi, immediati e duraturi, alla sua salute, nonostante vi siano tutti gli strumenti tecnici necessari per modificarne le cause, rimane un dato di fatto che i vari ambiti in cui i cicli virtuosi delle rinnovabili e dello sviluppo sostenibile non sono completamente ancora parte del tessuto sociale e della consapevolezza del singolo.
Il documento redatto seguendo le Linee Guida del Global Reporting Initiative GRI-G4, illustra i principali aspetti della sostenibilità aziendale nelle sue tre dimensioni: economica, sociale e ambientale.
Etica e impresa : un ossimoro? Una contraddizione in termini? Un matrimonio che non s'ha da fare? Fortunatamente non è così e non è irrilevante che sia proprio la CGIL
Convegno Nazionale CGIL: Roma 5 novembre 2003. Relazione di Marigia Maulucci, segretaria confederale della CGIL.
Intervento di Gabriele Guglielmi, Filcams
La riqualificazione energetica progressiva potrebbe accelerare la riduzione dei consumi (e quindi della bolletta) in alcune tipologie di edifici. Una declinazione dell'EEfirst: riduzione dei consumi prima di tutto!
144 Green Energy - Intervista a Cristian Randieri - I figli di Archimede N. 2...Cristian Randieri PhD
Il continuo ed inesorabile peggioramento delle condizioni ambientali del nostro pianeta è un indicatore palese che in questo momento l’umanità non è in condizione di avviare una politica atta ad invertire le attuali tendenze. Nonostante vi sia una provata consapevolezza e conoscenza scientifica delle modalità con cui l’essere umano modifica l’ambiente e su come tutto ciò comporti effetti negativi, disastrosi, immediati e duraturi, alla sua salute, nonostante vi siano tutti gli strumenti tecnici necessari per modificarne le cause, rimane un dato di fatto che i vari ambiti in cui i cicli virtuosi delle rinnovabili e dello sviluppo sostenibile non sono completamente ancora parte del tessuto sociale e della consapevolezza del singolo.
Il documento redatto seguendo le Linee Guida del Global Reporting Initiative GRI-G4, illustra i principali aspetti della sostenibilità aziendale nelle sue tre dimensioni: economica, sociale e ambientale.
Etica e impresa : un ossimoro? Una contraddizione in termini? Un matrimonio che non s'ha da fare? Fortunatamente non è così e non è irrilevante che sia proprio la CGIL
Convegno Nazionale CGIL: Roma 5 novembre 2003. Relazione di Marigia Maulucci, segretaria confederale della CGIL.
Intervento di Gabriele Guglielmi, Filcams
La riqualificazione energetica progressiva potrebbe accelerare la riduzione dei consumi (e quindi della bolletta) in alcune tipologie di edifici. Una declinazione dell'EEfirst: riduzione dei consumi prima di tutto!
riflessioni su come possiamo modificare i nostri sistemi per prendere le decisioni democraticamente
[il video utilizzato è qui: https://youtu.be/OfxJgtr3stw]
Sempre più spesso i Comuni stanno ragionando di cosa fare per eliminare la plastica monouso. Oggi ho provato a spiegare che non è solo la plastica il problema.
E che tutto sta nella nostra testa.
Evento pubblico di lancio dell'iniziativa "Nuove Energie" dell'Unione dei Comuni dell'Appennino Bolognese a Monzuno.
Sponsor Emilbanca. - Facciamo i conti sull'energia
2. A questa curva che cresce esponenzialmente negli ultimi mesi ci siamo purtroppo
abituati. L’andamento è lo stesso. Ma mentre il Virus è arrivato solo pochi mesi fa, di
questa crescita sapevamo già tutto da molti decenni…. Le prime avvisaglie addirittura
alla fine dell’800….
Sancito definitivamente come problema globale nel 1990… ma da allora non è successo
quasi nulla di significativo e la curva ha proseguito la sua crescita esponenziale.
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3. Il motivo di tale fallimento è che è un problema ancora più complesso della pandemia
nella quale siamo ancora immersi. Ci sono però diversi aspetti in comune….
Uno dei più importanti è che non basta un comando dall’alto (che non arriverà mai) ma
ogni livello istituzionale deve fare la sua parte perché tutto il sistema che ci ha portato
fin qua si modifichi.
Il nostro corredo di ragionamenti, norme, procedure e consuetudini operative non è
ancora pronto a gestire il cambiamento che serve per ridurre le emissioni di CO2 e
adattare il territorio a convivere con l’inevitabile cambiamento climatico.
Per sostenere l’adeguamento della struttura comunale (prepararci e allenarci) a questi
nuovi obiettivi nasce l’impegno del Patto dei Sindaci: redigere un piano ( e attuarlo) che
possa, nel tempo, attuare il cambiamento e realizzare quello che serve per lo specifico
territorio.
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4. Contemporaneamente grandi sono invece le differenze con la pandemia
- Abbiamo decenni di esperienze (ed errori) che ci consentono di essere
ragionevolmente sicuri sulle cose da fare
- Abbiamo tanti soggetti da cui non dobbiamo «distanziarci» ma che possiamo
coinvolgere e che ci possono dare una mano
- Sono tante le norme europee, nazionali e regionali che ci spingono all’azione
- Ma soprattutto abbiamo le imprese, le famiglie, le loro associazioni che hanno
raggiunto elevati livelli di consapevolezza: è una capitale unico su cui le giunte
insediate da poco possono contare (e che le giunte precedenti non avevano: provate
a pensare a solo 4-5 anni fa come era il dibattito sul clima rispetto ad oggi)
Ora, come possiamo mettere a frutto tutti questi aspetti nel nostro PAESC?
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5. Io oggi vorrei concentrarmi con voi su un aspetto, che spesso viene sottovalutato.
Tutti, chi più approfonditamente chi meno, sa il perché stiamo cercando di ridurre la CO2
e perché dobbiamo adattarci al nuovo clima.
Tutti sappiamo che serve fare qualcosa di concreto ma, spesso, trascuriamo il COME ci
organizziamo per farlo, come rendiamo possibili le azioni che andiamo a mettere nel
PAESC.
Nella PA il come è scritto nelle norme e nelle procedure. MA qui ancora non abbiamo
tutte le norme e le procedure che servono….
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6. Concentrarsi sul COME è ancora più importante farlo per la pubblica amministrazione
che è regolata da norme e procedure e da una organizzazione in cui le interazioni tra
uffici e settori sono molto codificate.
Il problema che dobbiamo risolvere invece non è di un ufficio che richiede ad altri il
supporto che serve, ma è di tutti (e senza un canale per condividerlo significa di
nessuno).
Provo a farvi qualche esempio più concreto per non rimanere sul teorico.
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7. Per fare il PAESC dobbiamo analizzare le vulnerabilità del territorio in funzione delle
modifiche al clima che sono già avvenute o che avverrano a breve.
Poi definire delle azioni conseguenti
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8. Abbiamo la fortuna in regione di avere una legge urbanistica che al primo comma del
quadro conoscitivo ci chiede di fare la stessa cosa
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9. Ancora. Nel PAESC per la riduzione della CO2 dobbiamo capire dove e come viene
consumata l’energia sul territorio e poi definire azioni utili a ridurne il consumo, o a
utilizzare fonti rinnovabili.
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10. Sempre lo stesso articolo della legge urbanistica al comma 6 ci chiede di fare le stesse
cose.
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11. Quindi fare il PAESC non è altro che un allenamento per capire come fare il PUG in modo
adeguato.
Per voi questa cosa è abbastanza semplice da attuare: è lo stesso ufficio di piano che si
occupa di entrambe.
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12. Ma quando passiamo a come si trasformano quotidianamente spazi, superfici ed edifici
pubblici ecco che le cose diventano già più difficili. I nostri progettisti, le nostre imprese,
le nostre gare sono adeguate a quello che abbiamo scritto nel PAESC? Come possiamo
fare in modo che lo siano sempre di più?
E non dipende solo da noi: le imprese e i progettisti esterni sono pronti? Come possiamo
accelerare il processo di adeguamento delle competenze esterne?
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13. Il PAESC va visto come l’untore che può aiutarci a contaminare le politiche ordinarie nel
tempo. Non abbiate l’ansia da prestazione di inserire oggi tutte le azioni possibili, tanto
domani ne servirà un’altra che non avete scritto. Ma preoccupatevi molto di inserire
PROCESSI che possano durare nel tempo per garantire una graduale ma costante
contagio in tutte le politiche.
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14. Solo in questo modo riusciamo a “coprire” adeguatamente le 3 dimensioni delle
politiche climatiche del Comune.
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18. Chiudi rinnovando la necessità che nel PAESC siano inserite molte azioni utili a sostenere
processi che migliorino la capacità di intervenire dell’amministrazione comunale,
dell’unione e della collettività (cittadini e imprese).
Solo così possiamo sperare che «andrà tutto bene».
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