Considerazioni sulla strategia energetica nazionale. Per un documento organico e approfondito sul tema: http://www.fire-italia.it/primopiano/osservazioni%20FIRE%20su%20SEN.pdf
Osservazioni FIRE sulla Strategia Energetica Nazionale (SEN)Dario Di Santo
Documento quadro FIRE sulla politica energetica nazionale, aggiornato a ottobre 2013 in occasione delle audizioni sulla SEN in corso alla X Commissione della Camera dei deputati.
Ci sono parole, neologismi, espressioni che nella quotidianità diventano di moda e locuzioni usate in maniera esagerata, se non anche in modo errato. L’espressione “Fare rete”, oggi, ne è un esempio concreto. La troviamo quotidianamente sui giornali, nei discorsi dei politici, nei dibattiti degli imprenditori, nei convegni dei professionisti, perfino nel quotidiano parlare della gente comune. Ma cosa vuol dire fare rete?
Per questo BHR Group ha voluto pubblicare un compendio suelle reti d'impresa, che sarà punto di partenza per un più ampio lavoro che vedrà la luce nel prossimo futuro in cui verranno affrontati tutti gli aspetti che riguardano le reti d'impresa, siano essi di natura manageriale, civile, fiscale, giuslavoristica, contrattuale e così via.
Audizione alla 10a Commissione della Camera sul recepimento della direttiva EPBDDario Di Santo
Presentazione utilizzata in occasione dell'audizione alla Commissione industria della Camera sul recepimento della nuova direttiva sulle prestazioni energetiche nell'edilizia. La presentazione sintetizza i pareri illustrati, descritti più in dettaglio nella memoria depositata contestualmente.
Il ruolo degli energy manager nella sanitàDario Di Santo
La presentazione tenuta al webinar GSE dedicato alla riqualificazione energetica degli edifici della sanità. Si tratta di una sorta di pillola, che evidenzia il ruolo centrale dell'energy manager in qualunque realtà che gestisca patrimoni immobiliari.
Osservazioni FIRE sulla Strategia Energetica Nazionale (SEN)Dario Di Santo
Documento quadro FIRE sulla politica energetica nazionale, aggiornato a ottobre 2013 in occasione delle audizioni sulla SEN in corso alla X Commissione della Camera dei deputati.
Ci sono parole, neologismi, espressioni che nella quotidianità diventano di moda e locuzioni usate in maniera esagerata, se non anche in modo errato. L’espressione “Fare rete”, oggi, ne è un esempio concreto. La troviamo quotidianamente sui giornali, nei discorsi dei politici, nei dibattiti degli imprenditori, nei convegni dei professionisti, perfino nel quotidiano parlare della gente comune. Ma cosa vuol dire fare rete?
Per questo BHR Group ha voluto pubblicare un compendio suelle reti d'impresa, che sarà punto di partenza per un più ampio lavoro che vedrà la luce nel prossimo futuro in cui verranno affrontati tutti gli aspetti che riguardano le reti d'impresa, siano essi di natura manageriale, civile, fiscale, giuslavoristica, contrattuale e così via.
Audizione alla 10a Commissione della Camera sul recepimento della direttiva EPBDDario Di Santo
Presentazione utilizzata in occasione dell'audizione alla Commissione industria della Camera sul recepimento della nuova direttiva sulle prestazioni energetiche nell'edilizia. La presentazione sintetizza i pareri illustrati, descritti più in dettaglio nella memoria depositata contestualmente.
Il ruolo degli energy manager nella sanitàDario Di Santo
La presentazione tenuta al webinar GSE dedicato alla riqualificazione energetica degli edifici della sanità. Si tratta di una sorta di pillola, che evidenzia il ruolo centrale dell'energy manager in qualunque realtà che gestisca patrimoni immobiliari.
Certificati bianchi: storia, situazione e proposteDario Di Santo
Un excursus storico sul meccanismo dei TEE per coglierne problematiche, trasformazioni e risultati, e per ragionare sulle possibili soluzioni alle attuali difficoltà.
Efficienza e generazione distribuita: l'era dei prosumerDario Di Santo
Nei prossimi anni i consumatori avranno sempre più opportunità di divenire anche produttori. Si apre dunque una nuova era per l'autoconsumo. Per coglierne i benefici occorrono però politiche ben costruite e scelte razionali da parte degli investitori. E un principio fondamentale: energy efficiency first.
Fotovoltaico: considerazioni e prospettiveDario Di Santo
Per il fotovoltaico è attesa nel prossimo decennio una crescita tumultuosa nel nostro Paese. Diversi elementi al contorno incideranno comunque sui risultati effettivi, sia in senso positivo che negativo. Nella presentazione provo a sintetizzarli.
Il rapporto sugli energy manager relativo alle nomine effettuate nel 2018 evidenzia un'ulteriore crescita di questa figura sia da parte dei soggetti obbligati alla nomina dalla legge 10/1991, sia da parte di quelli volontari. La presentazione illustra anche i risultati di un'indagine FIRE sulle diagnosi energetiche obbligatorie.
White certificates in Italy: will it overcome the huge challenges it has been...Dario Di Santo
The presentation used to summarise my paper presented at 2019 ECEEE summer study. The presentation goes through the whole life of the scheme, highlighting pros and cons of each phase, and shows the last modification of the rules of the scheme.
Audizione FIRE presso la X Commissione della Camera dei DeputatiDario Di Santo
La presentazione utilizzata nel corso dell'audizione alla X Commissione della Camera sulla strategia energetica nazionale (SEN) e sul Piano nazionale integrato per l'energia e il clima (PNIEC).
Alcune considerazioni sugli obiettivi per l'efficienza energetica al 2030Dario Di Santo
Gli obiettivi al 2030 per l'efficienza energetica non saranno facili da raggiungere, né quello sui consumi finali, né quello sulle politiche attive. Nell'intervento introduttivo alla conferenza Enermanagement ho voluto fare quattro considerazioni al riguardo, cercando di cogliere alcuni elementi di fondo e alcune trasformazioni fondamentali per cogliere le opportunità che abbiamo di fronte e contrastare efficacemente i cambiamenti climatici.
Il ruolo del fotovoltaico: situazione e prospettiveDario Di Santo
Presentazione introduttiva a un webinar organizzato da FIRE con Centrica che mostra i principali dati relativi alla penetrazione del fotovoltaico a livello internazionale e nazionale, gli obiettivi al 2030 inseriti nella proposta di Piano nazionale integrato per l'energia e il clima, i numeri relativi ai sistemi semplici di produzione e consumo e allo scambio sul posto, e le performance economiche in termini di LCOE.
Incentivi per l'efficienza energetica e la cogenerazioneDario Di Santo
La presentazione sintetizza gli incentivi disponibili per l'efficienza energetica, con un focus sulla cogenerazione ad alto rendimento, con alcune considerazione per affrontare un mercato in forte trasformazione.
Il pacchetto clima energia: cosa attendersi per l'efficienza energeticaDario Di Santo
La presentazione affronta le novità introdotte dal Pacchetto Clima-Energia al 2030 e alcune trasformazioni attese nel mercato, in particolare la crescita dei prosumer (consumatori-produttori di energia) e la necessità di intervenire in settori più complessi (edifici e trasporti). Sono inoltre accennate alcune azioni di FIRE per facilitare questa transizione.
Finanziare l'efficienza energetica nell'industriaDario Di Santo
Gli obiettivi introdotti dal Pacchetto Energia Clima al 2030 richiedono investimenti addizionali consistenti, nonché un'azione allargata anche alle PMI e a edifici e trasporti. Tutto questo richiede una maggiore disponibilità di risorse di terzi per finanziare gli interventi, oltreché una maggiore comprensione del legame fra efficienza energetica e competitività. Nella presentazione è illustrato l'approccio di ESI Europe (contratto a prestazioni garantite, validazione di terzi, assicurazione sui risparmi energetici).
L'energy manager nella pubblica amministrazioneDario Di Santo
L'energy manager è una figura fondamentale negli enti per assicurare una gestione razionale dell'energia, ma soprattutto per cogliere benefici in termini di immagine, sostenibilità, condizioni dei dipendenti, sicurezza. Le azioni di riqualificazione energetica possono inoltre migliorare le performance
Lo schema dei certificati bianchi è caratterizzato da complessità proprie di un sistema di obbligo unito a un mercato. Riuscire a calibrare domanda e offerta è uno dei requisiti più difficili da soddisfare. La presentazione illustra i risultati di un'indagine FIRE su problemi e proposte di soluzione e mostra come ci sia una buona fiducia nella ripresa dello schema.
Efficienza energetica negli edifici alla luce delle nuove direttiveDario Di Santo
Negli ultimi mesi sono state pubblicate le nuove direttive sulla prestazione energetica degli edifici, sull'efficienza energetica e sulle fonti rinnovabili. La presentazione ne riassume i punti fondamentali, insieme alle principali sfide legate alla riqualificazione energetica degli edifici.
EPC for the renovation of public buildings in ItalyDario Di Santo
The presentation about the renovation of public buildings through energy performance contracts in Italy, held at the Sustainable Energy Investment Forum organised by EASME in Malta.
2. Stampa | Staffetta Quotidiana 25/05/12 11:30
Sul fronte della generazione distribuita abbiamo i tentativi regolatori di gestire le connessioni
selvagge che continuano a infrangersi sulla giustizia amministrativa e i sistemi efficienti d'utenza – i
SEU introdotti perché producono benefici energetici e ambientali – che sono difficilissimi da usare, fra
distributori che approfittano della mancata definizione di alcune regole e Agenzia delle Dogane che
ritiene non possa esserci autoconsumo sul fronte delle accise. Molto più agevole la vita di RIU e SAAE.
Da notare che più il sistema apporta benefici, più diventa difficile farvi ricorso.
Insomma, in dieci anni abbiamo sì stravolto il sistema energetico, ma non proprio secondo le
logiche e gli indirizzi decantati all'inizio.
Poi c'è l'efficienza energetica negli usi finali, da sempre la soluzione migliore del mondo sotto tutti i
punti di vista e dunque prioritaria per tutti i governi, i politici e le istituzioni. Peccato che quando si tratta
di passare ai fatti i decreti collegati arrivino sempre per ultimi, a valle di tutto il resto. Dunque le priorità
reali non coincidono con quelle dichiarate, e questo andrebbe anche bene, se le prime fossero più utili
delle seconde, cosa di cui si può ragionevolmente dubitare. Chi vince, dove non si fondano le scelte sui
dati, sono le lobby più forti.
Almeno si potesse dire che tanta rappresentanza lobbistica aiuta chi ce l'ha! Le lobby raramente
ragionano in un'ottica di sistema e ancora più raramente sanno proporre soluzioni meditate e ragionate,
col risultato che la traduzione parlamentare dei loro desideri quando va bene richiede grandi sforzi per
essere attuata e quando va male può addirittura sortire effetti opposti alle aspettative. In ogni caso il
gioco consiste nell'intervenire il più frequentemente possibile, pronti a sistemare quanto prodotto spesso
solo pochi mesi prima dal gruppo di interesse antagonista. I ministeri e le autorità preposte passano di
conseguenza il loro tempo a fare e disfare provvedimenti, la maggior parte dei quali si ferma allo stato di
bozza (senza parlare dei ricorsi alla giustizia amministrativa, che flagellano in particolare le autorità),
con grande dispendio di energia e pochi effetti utili.
La domanda che mi pongo è: cosa succederebbe se le associazioni di categoria fossero una per
ambito (meno direttori e amministrativi, più “tecnici”), dedicassero un po' di risorse a studi di mercato e
di settore seri (aiutate dallo Stato, capace di promuovere anche le misure di supporto e
accompagnamento, e non solo gli incentivi all'installazione delle tecnologie), offrissero più servizi agli
associati per aiutarli a operare nel mondo esistente, rinunciando a cercare sempre e solo più soldi del
necessario, invece di eliminare gli ostacoli e le storture di mercato? E se il Parlamento, perché stimolato
da lobby più mature, evitasse di cambiare direzione persino all'interno della stessa legislatura,
rinunciasse ai commi miracolosi sparsi su provvedimenti dedicati a tutt'altro – raramente utili perché non
inseriti in un contesto organico di modifiche – e consentisse così ai ministeri e alle autorità di lavorare su
regole più stabili, ordinate e basate su studi di mercato e di settore e su indirizzi di medio periodo? E se
gli operatori e gli utenti finali potessero perdere meno tempo nel seguire estenuanti modifiche e
potessero costruire di più?
Non credo sia solo un'utopia. Di meglio potremmo fare. Perché il vero problema, mentre ogni tanto
qualcuno sostiene che in Italia si lavora poco per le troppe festività, è che lavoriamo troppo, ma per fare
niente. Rispetto a dieci anni fa il ritmo è cresciuto, ma non la produttività, che è diminuita, perché
avendo meno tempo per pensare e capire ciò che si fa, si finisce per agire a casaccio, cambiando
spesso idea e facendo perdere tempo a chi ci circonda, sia un collega o un terzo. La continua
ridefinizione degli obiettivi e delle vie per raggiungerli, tipica di chi non ha capito chi è e cosa vuole fare
da grande, ci rende sempre meno capaci di combinare qualcosa di concreto e di costruttivo. E anzi
genera un malcontento crescente perché si lavora male, perché gli altri ci lasciano senza contratti chiusi
dopo mesi di trattative e noi facciamo lo stesso con altri ancora, tutti colpevoli pur essendolo sempre di
meno.
Questa non è politica energetica, sono d'accordo. Ma se non sapremo liberare le energie che
abbiamo dentro dalle resistenze crescenti che le dissipano inutilmente, fra qualche anno saremo dei
poveretti. E questo è un problema che trascende il nostro settore.
Facciamolo questo piano energetico nazionale di cui molti parlano. Ma prima creiamo le condizioni
per poterlo scrivere e rendere applicabile: investiamo in conoscenza e fermiamoci a meditare sul nostro
modello di lavoro. Applichiamo i principi dei sistemi di gestione aziendale al nostro modo di fare.
Troviamo il modo di mettere in discussione il diluvio di attività improduttive quotidiane per dedicare un
po' di tempo a pensare. La tanto invocata crescita non potrà derivare da norme o slogan politici di
movimenti vecchi o nuovi, ma da persone che sapranno dare spazio alle idee, valorizzare le capacità
umane e incanalarle verso la costruzione. Le capacità per fare molto di più le abbiamo in questo Paese,
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