Etica e impresa : un ossimoro? Una contraddizione in termini? Un matrimonio che non s'ha da fare? Fortunatamente non è così e non è irrilevante che sia proprio la CGIL
Convegno Nazionale CGIL: Roma 5 novembre 2003. Relazione di Marigia Maulucci, segretaria confederale della CGIL.
Intervento di Gabriele Guglielmi, Filcams
Presentazione Mozione Bersani - Congresso Partito Democratico 2009VORTIKO
Presentazione Mozione Bersani
Congresso Partito Democratico 2009
Realizzata da Manuel Marzia
Comitato Adda Martesana per Bersani
Contatti e-mail:
manuel.marzia.78@gmail.com
addamartesanaperbersani@yahoo.it
Il tema è il nuovo welfare, adatto alle biopolitiche del lavoro e al benesserismo. In particolare si esplorano i processi paretcipativi applicati al learning e all'orientamento long-life a ai servizi per il lavoro.
Business Ethics 2017 - Dall'identità d'impresa alla strategia AskesisSrl
Estratto delle slide del primo modulo del Percorso Formativo in Business Ethics 2017 della Business School Università LIUC - Carlo Cattaneo di Castellanza. Il primo modulo ha come titolo "Dall'identità d'impresa alla strategia: modelli e strumenti per ripondere alla complessità".
Docente: Massimo Folador
Presentazione Mozione Bersani - Congresso Partito Democratico 2009VORTIKO
Presentazione Mozione Bersani
Congresso Partito Democratico 2009
Realizzata da Manuel Marzia
Comitato Adda Martesana per Bersani
Contatti e-mail:
manuel.marzia.78@gmail.com
addamartesanaperbersani@yahoo.it
Il tema è il nuovo welfare, adatto alle biopolitiche del lavoro e al benesserismo. In particolare si esplorano i processi paretcipativi applicati al learning e all'orientamento long-life a ai servizi per il lavoro.
Business Ethics 2017 - Dall'identità d'impresa alla strategia AskesisSrl
Estratto delle slide del primo modulo del Percorso Formativo in Business Ethics 2017 della Business School Università LIUC - Carlo Cattaneo di Castellanza. Il primo modulo ha come titolo "Dall'identità d'impresa alla strategia: modelli e strumenti per ripondere alla complessità".
Docente: Massimo Folador
Cambiamento climatico e sviluppo sostenibile del turismo: Il punto di vista ...GABRIELE GUGLIELMI
27 settembre 2008
Cambiamento climatico e sviluppo sostenibile del turismo:
Il punto di vista del Sindacato
Gabriele Guglielmi Filcams CGIL
Avilés dia mundial del turismo 2008
Europe for All: a Stakeholder Conference on Accessible Tourism”Thursday 18th ...GABRIELE GUGLIELMI
“Europe for All –a Stakeholder Conference on Accessible Tourism”Thursday 18th –Friday 19th January 2007 -Brussels
European Trade Union Liason on Tourism
etlc tourism for all Bruxelles Gabriele Guglielmi Presentation
SAFE HOST Project and iuf hrct trade group Copenhagen GABRIELE GUGLIELMI
EU co-funded project
“SAFE HOST
Supporting European Social Partners in Taking Action Against Sexual Exploitation of Children in Travel and Tourism”
http://safehost.filcams.it/
IUF HRCT Trade Group Board
Copenhagen 06-09 2013 Presentazione di Gabriele Guglielmi
A cinque anni dall'emergenza "ambientale" delle "mucillagini" nel mare Adriatico, i sindacati di Categoria FILCAMS, FISASCAT, UILTuCS e CGIL, CISL, UIL, dell'Emilia Romagna presentano, nel luogo simbolo della capitale europea del turismo, il loro programma per lo sviluppo sostenibile del settore e dell'indotto
Turismo in…formazione, i fabbisogni professionali e formativi nella provinci...GABRIELE GUGLIELMI
Convegno 2 Aprile 2008
“Turismo in…formazione: i fabbisogni professionali e formativi nella Provincia di Grosseto”
Aula Magna
Istituto Professionale Statale “Luigi Einaudi”
Piazza De Maria 31, Grosseto
Gabriele Guglielmi Presidente EBNT
EU co-funded project
“SAFE HOST Supporting European Social Partners in Taking Action Against Sexual Exploitation of Children in Travel and Tourism”
IT.A.C.A’ Bologna 28 maggio 2013 Presentazione di Gabriele Guglielmi
Aula del Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia
The document discusses a campaign by the Italian trade union Filcams Cgil called #JobArt: culture brings growth. The campaign aims to promote tourism and culture as engines of economic growth in Italy by advocating for increased investment and job creation in these sectors. Italy has many cultural sites but tourism has declined in recent years. Through public discussions and proposals to the government, Filcams Cgil wants to emphasize that investing in culture can help solve Italy's economic crisis by creating more jobs and wealth through tourism.
Turismo per tutti, qualità e accessibilità dei servizi turistici Un’opportuni...GABRIELE GUGLIELMI
Turismo per tutti, qualità e accessibilità dei servizi turistici
Un’opportunità per i clienti e operatori
2007 10 27 28 XXI edizione BETA Borsa Europea del Turismo Associato Cecina
Gabriele Guglielmi EBNT
ETLC: Europe for all
Employment in the Social Tourism Sector; Gabriele Guglielmi, EBNT PresidentGABRIELE GUGLIELMI
EFFAT-BITS Conference
“Employment in the Social Tourism Sector” Blankenberge, Belgium, 24-25 November 2008
Comunication by Gabriele Guglielmi President of EBNT (Ente Bilaterale Nazionale del Turismo)
Il presente documento è il frutto delle giornate di lavoro del convegno " Per Tutti Una Valle Incantata...- Prospettive sociali e sviluppi economici di una nuova cultura nel turismo", promosso dalla cooperativa sociale CAPP e dal Laboratorio Nazionale Turismo Accessibile Si Può, che si è svolto ad Agrigento dal 26 al 28 maggio 2004.
Questo momento di confronto è stato un importante laboratorio per lo sviluppo di tematiche dedicate alla ricerca e all’enunciazione di principi nell'ambito del turismo "per tutti".
Esso rappresenta il testo condiviso di linee per lo sviluppo di un modello ospitale per tutti, peraltro non nuovo per regioni come la Sicilia, storicamente capaci di accettare e integrare le diversità culturali, religiose ed etniche. Occorre recuperare queste capacità identificando e sistematizzando gli elementi fondamentali per giungere ad una programmazione di sistema inserita nel nuovo contesto di mercato.
Rendere fruibili i servizi alle persone con esigenze specifiche, diventa opportunità di sviluppo attraverso la capacità di fornire servizi di qualità per tutti con un sistema ospitale integrato.
Pertanto i presenti approvano il
Manifesto di
Agrigento
PRINCIPI PER LA REALIZZAZIONE
DI UN SISTEMA TURISTICO PER TUTTI
Corso sul "metodo progettuale"
comunicare nella lingua ufficiale europea per eccellenza: il “metodo” progettuale;
fornire le basi a chi intende sviluppare delle competenze nell'ambito della progettazione finanziata e/o intende proseguire nei percorsi formativi elaborati dall'ETUI in tema di gestione di progetti
rendere più efficienti ed efficaci l'attività e le relazioni internazionali (ma anche dei ruoli organizzativi e di gestione delle risorse).
17 dicembre 2012
Presentazione a cura di Gabriele Guglielmi e Ilaria Costantini
6 & 7 Novembre 2013, Granada
Progetto UNI Europa CAE : strumenti per l’azione sindacale transnazionale
Conferenza Finale, Rafforzare i CAE attraverso un miglior coordinamento sindacale per affrontare gli effetti della crisi
18-20 Febbraio 2014, Siviglia - ETUI -
Profilo dei partecipanti: funzionari sindacali degli affiliati UNI Europa di diversi settori e regioni, che sono stati nominati dalla Segreteria di UNI Europa per coordinare uno o più CAE.
Obbiettivo: Promuovere la comunicazione e la coordinazione nei settori di UNI Europa. Per fare ciò, sarà discusso il ruolo di coordinatore, saranno proposti testi e meccanismi europei, e saranno condivise le esperienze dei partecipanti
Fra coloro che hanno partecipato a entrambi gli eventi, si è formato un gruppo che si è posto la domanda: “oltre a specializzare ulteriormente e costantemente i componenti dei CAE, come è possibile diffondere all’intera platea le conoscenzae di base?” Così nasce il percorso che ci ha portati al progetto: To.Be.e.EWC
2014 11 05 uni europa project ewc fit for purpose gabriele guglielmi_to be e ewc_ita
SAFE HOST “Supporting European Social Partners to combat sexual exploitation of children in travel and tourism”
VS/2012/0405
2nd Steering Committee meeting of the Project
Madrid, 16 April 2013
UNWTO – United Nations World Tourism Organisation
Capitan Haya 42 - 28020 Madrid
Gabriele Guglielmi, Filcams CGIL
Introduzione guida "Certificare la responsabilità sociale delle Organizzazioni"ifoasapereutile
"La presente guida tratta la messa in esercizio di alcuni strumenti per la Responsabilità Sociale delle Organizzazioni
(RSO) <...> non si tratta di una presentazione analitica, panoramica e/o comparativa delle diverse metodologie oggi disponibili allo stato dell'arte, ma dell'approfondimento e dello sviluppo di quegli strumenti ritenuti (sulla base di un'esperienza acquisita sul campo) più funzionali al perseguimento di obiettivi riconducibili ai temi dello sviluppo economico sostenibile, del miglioramento della capacità competitiva, della difesa dei diritti fondamentali e dell'innalzamento della qualità della vita.”
Cambiamento climatico e sviluppo sostenibile del turismo: Il punto di vista ...GABRIELE GUGLIELMI
27 settembre 2008
Cambiamento climatico e sviluppo sostenibile del turismo:
Il punto di vista del Sindacato
Gabriele Guglielmi Filcams CGIL
Avilés dia mundial del turismo 2008
Europe for All: a Stakeholder Conference on Accessible Tourism”Thursday 18th ...GABRIELE GUGLIELMI
“Europe for All –a Stakeholder Conference on Accessible Tourism”Thursday 18th –Friday 19th January 2007 -Brussels
European Trade Union Liason on Tourism
etlc tourism for all Bruxelles Gabriele Guglielmi Presentation
SAFE HOST Project and iuf hrct trade group Copenhagen GABRIELE GUGLIELMI
EU co-funded project
“SAFE HOST
Supporting European Social Partners in Taking Action Against Sexual Exploitation of Children in Travel and Tourism”
http://safehost.filcams.it/
IUF HRCT Trade Group Board
Copenhagen 06-09 2013 Presentazione di Gabriele Guglielmi
A cinque anni dall'emergenza "ambientale" delle "mucillagini" nel mare Adriatico, i sindacati di Categoria FILCAMS, FISASCAT, UILTuCS e CGIL, CISL, UIL, dell'Emilia Romagna presentano, nel luogo simbolo della capitale europea del turismo, il loro programma per lo sviluppo sostenibile del settore e dell'indotto
Turismo in…formazione, i fabbisogni professionali e formativi nella provinci...GABRIELE GUGLIELMI
Convegno 2 Aprile 2008
“Turismo in…formazione: i fabbisogni professionali e formativi nella Provincia di Grosseto”
Aula Magna
Istituto Professionale Statale “Luigi Einaudi”
Piazza De Maria 31, Grosseto
Gabriele Guglielmi Presidente EBNT
EU co-funded project
“SAFE HOST Supporting European Social Partners in Taking Action Against Sexual Exploitation of Children in Travel and Tourism”
IT.A.C.A’ Bologna 28 maggio 2013 Presentazione di Gabriele Guglielmi
Aula del Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia
The document discusses a campaign by the Italian trade union Filcams Cgil called #JobArt: culture brings growth. The campaign aims to promote tourism and culture as engines of economic growth in Italy by advocating for increased investment and job creation in these sectors. Italy has many cultural sites but tourism has declined in recent years. Through public discussions and proposals to the government, Filcams Cgil wants to emphasize that investing in culture can help solve Italy's economic crisis by creating more jobs and wealth through tourism.
Turismo per tutti, qualità e accessibilità dei servizi turistici Un’opportuni...GABRIELE GUGLIELMI
Turismo per tutti, qualità e accessibilità dei servizi turistici
Un’opportunità per i clienti e operatori
2007 10 27 28 XXI edizione BETA Borsa Europea del Turismo Associato Cecina
Gabriele Guglielmi EBNT
ETLC: Europe for all
Employment in the Social Tourism Sector; Gabriele Guglielmi, EBNT PresidentGABRIELE GUGLIELMI
EFFAT-BITS Conference
“Employment in the Social Tourism Sector” Blankenberge, Belgium, 24-25 November 2008
Comunication by Gabriele Guglielmi President of EBNT (Ente Bilaterale Nazionale del Turismo)
Il presente documento è il frutto delle giornate di lavoro del convegno " Per Tutti Una Valle Incantata...- Prospettive sociali e sviluppi economici di una nuova cultura nel turismo", promosso dalla cooperativa sociale CAPP e dal Laboratorio Nazionale Turismo Accessibile Si Può, che si è svolto ad Agrigento dal 26 al 28 maggio 2004.
Questo momento di confronto è stato un importante laboratorio per lo sviluppo di tematiche dedicate alla ricerca e all’enunciazione di principi nell'ambito del turismo "per tutti".
Esso rappresenta il testo condiviso di linee per lo sviluppo di un modello ospitale per tutti, peraltro non nuovo per regioni come la Sicilia, storicamente capaci di accettare e integrare le diversità culturali, religiose ed etniche. Occorre recuperare queste capacità identificando e sistematizzando gli elementi fondamentali per giungere ad una programmazione di sistema inserita nel nuovo contesto di mercato.
Rendere fruibili i servizi alle persone con esigenze specifiche, diventa opportunità di sviluppo attraverso la capacità di fornire servizi di qualità per tutti con un sistema ospitale integrato.
Pertanto i presenti approvano il
Manifesto di
Agrigento
PRINCIPI PER LA REALIZZAZIONE
DI UN SISTEMA TURISTICO PER TUTTI
Corso sul "metodo progettuale"
comunicare nella lingua ufficiale europea per eccellenza: il “metodo” progettuale;
fornire le basi a chi intende sviluppare delle competenze nell'ambito della progettazione finanziata e/o intende proseguire nei percorsi formativi elaborati dall'ETUI in tema di gestione di progetti
rendere più efficienti ed efficaci l'attività e le relazioni internazionali (ma anche dei ruoli organizzativi e di gestione delle risorse).
17 dicembre 2012
Presentazione a cura di Gabriele Guglielmi e Ilaria Costantini
6 & 7 Novembre 2013, Granada
Progetto UNI Europa CAE : strumenti per l’azione sindacale transnazionale
Conferenza Finale, Rafforzare i CAE attraverso un miglior coordinamento sindacale per affrontare gli effetti della crisi
18-20 Febbraio 2014, Siviglia - ETUI -
Profilo dei partecipanti: funzionari sindacali degli affiliati UNI Europa di diversi settori e regioni, che sono stati nominati dalla Segreteria di UNI Europa per coordinare uno o più CAE.
Obbiettivo: Promuovere la comunicazione e la coordinazione nei settori di UNI Europa. Per fare ciò, sarà discusso il ruolo di coordinatore, saranno proposti testi e meccanismi europei, e saranno condivise le esperienze dei partecipanti
Fra coloro che hanno partecipato a entrambi gli eventi, si è formato un gruppo che si è posto la domanda: “oltre a specializzare ulteriormente e costantemente i componenti dei CAE, come è possibile diffondere all’intera platea le conoscenzae di base?” Così nasce il percorso che ci ha portati al progetto: To.Be.e.EWC
2014 11 05 uni europa project ewc fit for purpose gabriele guglielmi_to be e ewc_ita
SAFE HOST “Supporting European Social Partners to combat sexual exploitation of children in travel and tourism”
VS/2012/0405
2nd Steering Committee meeting of the Project
Madrid, 16 April 2013
UNWTO – United Nations World Tourism Organisation
Capitan Haya 42 - 28020 Madrid
Gabriele Guglielmi, Filcams CGIL
Introduzione guida "Certificare la responsabilità sociale delle Organizzazioni"ifoasapereutile
"La presente guida tratta la messa in esercizio di alcuni strumenti per la Responsabilità Sociale delle Organizzazioni
(RSO) <...> non si tratta di una presentazione analitica, panoramica e/o comparativa delle diverse metodologie oggi disponibili allo stato dell'arte, ma dell'approfondimento e dello sviluppo di quegli strumenti ritenuti (sulla base di un'esperienza acquisita sul campo) più funzionali al perseguimento di obiettivi riconducibili ai temi dello sviluppo economico sostenibile, del miglioramento della capacità competitiva, della difesa dei diritti fondamentali e dell'innalzamento della qualità della vita.”
,Si applicano i processi partecipativi all'orientamento e al learn ing long-life e alle politiche del lavoro. Il tema viene incrociato coi nuovi modelli di welfare di community, le biopolitiche e le vite-lavori alla Gorz.
Pubblicato nel 2009 in: “Persone, Organizzazione e Lavoro”, Franco Angeli. Il capitolo è stato scritto in collaborazione con la Dott.sa C.Cilona, di Roma3. Il prof A.Cocozza, di Roma3 e della Luiss, è il docente che ha curato l’intera raccolta di scritti, da varie esperienze in aziende e PA.
Diritti riservati. Coperto da Copyright
Dai valori al valore | Master Executive in Business Ethics 2016 - Università ...AskesisSrl
Estratto delle slide del primo modulo del Master Executive in Business Ethics 2016 dell'Università LIUC - Carlo Cattaneo di Castellanza su "Dai valori al valore".
Docente: Prof. Massimo Folador
Business Roundtable. Verso una sostenibilità sistemicaFree Your Talent
Project Work a cura dei partecipanti del Master ISTUD in Risorse Umane e Organizzazione Giorgio Amato, Sara Beccaluva, Giorgia Castelli, Alessandro Cerioni, Andrea Cocchi,
Angelita Russo
This document discusses the Open Corporation project, which aims to increase transparency of multinational companies and hold them accountable by ranking their performance on issues like working conditions, social responsibility, and environmental protection. The project would survey multinationals and publish the results, allowing citizens to monitor their actions. It encourages participation by proposing companies for evaluation and helping to distribute surveys, with the goal of promoting virtuous behavior among multinationals.
OPEN CORPORATION è uno strumento per decifrare il comportamento delle multinazionali e liberare una massa di informazioni relative alle azioni concrete poste in essere per valorizzare il lavoro, i lavoratori e le differenze tra gli stessi, contribuire alla crescita dei territori, riducendone ogni impatto negativo e promuovendo un’equa distribuzione della ricchezza.
This document discusses a meeting of the EWC Autogrill in Milan on February 2-3, 2017. It mentions an Open Corporation Ranking project led by Gabriele Guglielmi and introduces a toolkit for implementing transparency and social responsibility rights called "BE OPEN, BE ACCOUNTABLE". The toolkit includes 7 chapters and can be fully downloaded or individual chapters and a checklist can be downloaded separately. The chapters cover introduction, principles and values, legal framework, guidelines for compiling data, methodology, accountability of the EWC, and improvement processes.
6 & 7 November 2013, Granada
UNI Europa project EWCs : tools for transnational trade union action
Final conference, Strengthening EWC through better trade union coordination to tackle the effects of the crisis
18-20 February 2014, Sevilla - ETUI -
Participants’ profile: TU officials of UNI Europa affiliates of different sectors and regions, who have been nominated by UNI Europa secretariat to coordinate one or more EWCs
Objective: Promote communication and coordination across UNI Europa sectors. To do so, role of coordinator will be discussed, EU texts & mechanisms put forward, participants experience shared
Among those that have participated to both events, a group formed and started asking the question: “in addition to constantly specializing the EWC components, how would it be possible to spread basic knowledge to the whole audience? This is how the To.Be.e EWC project was born.
2014 11 05 uni europa project ewc fit for purpose gabriele guglielmi_to be e ewc_eng
SAFE HOSTJoint action for implementing and disseminating tools against sexual exploitation of children in travel and tourism in and from Europe
Gabriele Guglielmi, FILCAMS CGIL ITB Berlin on 6 March 2015
SAFE HOST – fase 2
Azione congiunta per l’attuazione e la diffusione degli strumenti contro lo sfruttamento sessuale di minori nei viaggi e nel turismo da e per l’Europa.
(Proposta di progetto UE linea di budget 04.03.01.08)
Gabriele Guglielmi, FILCAMS CGIL
Sao Paulo,
Incontro del board del IUF-UITA HRCT Trade Group
11-12 dicembre 2014
The document discusses phase 2 of the SAFE HOST project, which aims to implement tools against sexual exploitation of children in European travel and tourism. Phase 2 will expand the scope to include more transportation sectors and languages in online training for workers. It will establish partnerships between institutions, NGOs, unions and companies on a single platform. The project coordinator is launching a promotional campaign to disseminate a multilingual online training course for tourism workers, especially in high risk destinations. They are asking IUF/UITA for support in promoting the campaign logo and disseminating materials to affiliates and workers.
SAFE HOST Project and HO.RE.CA. Social Dialogue CommitteeGABRIELE GUGLIELMI
EU co-funded project
“SAFE HOST
Supporting European Social Partners in Taking Action Against Sexual Exploitation of Children in Travel and Tourism”
SECTORAL SOCIAL DIALOGUE COMMITTEE HORECA
Plenary 13 December 2013
Presentazione di Gabriele Guglielmi
2013 11 20 safe host bruxelles first year
SOCIAL PARTNERS TOGETHER AGAINST
SEXUAL EXPLOITATION OF CHILDREN
IN TRAVEL AND TOURISM
OUR FIRST YEAR OF WORK
ITALIA: RISTORAZIONE IN CONCESSIONE FOCUS SU STRADE E AUTOSTRADEGABRIELE GUGLIELMI
ITALIA: RISTORAZIONE IN CONCESSIONE FOCUS SU STRADE E AUTOSTRADE
Comunicazione di: Gabriele Guglielmi – FILCAMS-CGIL
(Sintesi: dallo studio di SL&A per Filcams CGIL)
Meeting Workshop dedicated to the onboard catering activities of Cremonini Group
10-11 April 2013 - Holborn Unite - Council Chambers 1- London
uni bo-organizzazioni sindacali internazionali
Organizzazioni Sindacali Internazionali
Rimini 14 marzo 2013
Presentazione di Gabriele Guglielmi
Coordinatore delle Politiche Internazionali della FILCAMS
I Lavori nel turismo
Rimini 14 marzo 2013
Presentazione di Gabriele Guglielmi
Coordinatore delle Politiche Internazionali della FILCAMS
gabriele.guglielmi@filcams.cgil.it
Progetto DOTEC, Madrid presentazione di gabriele guglielmi Filcams
INDICE
1. IL SETTORE TURISTICO IN ITALIA
2. LA CRISI ECONOMICO FINANZIARIA E IL TURISMO
3. GOVERNO MONTI E SPENDING REVIEW
4. IL DIALOGO SOCIALE
5. OCCUPAZIONE DI QUALITA’
Madrid, 14-15 june 2013
The crisis has revealed the inadequacies of the European Union’s previous strategy, which was essentially based on freedom of trade, financial integration within the single market, and the coordination of national policies. And at this moment, the knowledge society objective has not been reached, all of which encourages us to take a fresh look at how the market dimension and the social dimension can mutually be strengthen each other.Then social dialogue must now contribute to the debate on global wealth creation strategies to make corporate performance compatible with social progress.
Steering Committee Meeting
ROMA, 23rd January 2013
Gabriele Guglielmi, Filcams CGIL
La squadra Filcams, Gabriele Guglielmi, Ilaria Costantini, Gianluca Iacoangeli, Massimo Mensi e Stefania Radici
con il supporto tecnico-scientifico di: Volker Telljohann, ricercatore di IRES-CGIL
Mu.M.M.I.A
Multisectoral Multinationals Managing Information & Consultation Agreements.
Enhancing trade union capacity building for adapting to dynamic
and cross border transnational companies
Budget heading 04.03.03.03
“Information, Consultation and Participation of Representatives of Undertakings”
VP/2012/0303
Steering Committee Meeting
ROMA, 23rd January 2013
Gabriele Guglielmi, Filcams CGIL
2. 1° Convegno Nazionale CGIL
La Responsabilità Sociale dell'Impresa
Relazione di
Marigia Maulucci
(Bozza)
Roma, 5 novembre 2003
CGIL - Sala Di Vittorio 1
2
3. Perché un convegno della CGIL
Per quale ragione la CGIL si occupa di Responsabilità sociale dell’impresa? Per quale ragione
non se ne è mai occupata prima? Che cosa ci spinge oggi ad affrontare in modo, speriamo,
organico e ragionato questo tema?
La questione è di grande spessore, costruisce un modo d’essere, fonda una visione del
mondo, proietta in una dimensione sociale un soggetto economico come l’impresa, lo
accompagna lungo gli impervi sentieri della morale individuale e dell’etica collettiva, ne fa un
attore protagonista della crescita per tutti, dovunque questi tutti siano.
In fondo, poi, non è vero che la CGIL non se ne è mai occupata: la tematica, sulla quale
alcune categorie e alcuni territori hanno già lavorato è molto dentro la natura del nostro
impegno complessivo per i diritti umani e del lavoro, fa da sfondo alla nostra ricerca sugli
strumenti utili funzionali alla costruzione delle condizioni di un cambiamento sociale rispettoso
dei bisogni della parte che rappresentiamo. Vorremmo sempre considerare l’impresa alleata,
ognuno con le sue specificità, in questa battaglia e dunque quando incrociamo tensioni che
vanno in questa direzione non possiamo che cogliere positivamente le opportunità che si
aprono.
Da molto tempo stavamo girando intorno al tema chiedendoci da che parte cominciare,
quando siamo venuti a conoscenza dell’iniziativa del Governo Italiano, che organizza sul tema
addirittura un Grande Evento del semestre italiano di Presidenza dell’UE. Non che il tema non
lo meriti, per carità, è che le iniziative di questo governo ci inquietano sempre, segnatamente
quando si esercitano sull’etica, sulla responsabilità, sul sociale. Infatti, abbiamo avuto ragione
a preoccuparci: non c’è una parola dell’impostazione della lettura governativa sulla RSI che
condividiamo, non siamo d’accordo sul carattere della sussidiarietà che viene proposta, non
siamo d’accordo sul modello di Welfare che ne viene fuori, non siamo d’accordo quando
vediamo che alla fine tutto si trasforma di nuovo in ennesimi sgravi fiscali alle imprese.
Niente di più lontano dalla natura dell’esperienza e dagli sviluppi che ha avuto al punto tale
che moltissime imprese impegnate in questi anni rischiano di 2
3
4. abbandonare il campo se questo è strumentalmente occupato dal ministro del Welfare alla
disperata ricerca di qualcuno diverso da lui che faccia Welfare.
Cominciamo dunque ad occuparci organicamente della questione RSI e siamo intenzionati a
proseguire nel lavoro.
Come nasce la RSI
Tema complesso, quello delle origini: lo spirito del tempo degli anni ’90, il rapporto della
Commissione Brundtland, il summit di Rio del '92, la ricostruzione dei sindacati anglosassoni,
la ricerca negli USA.
Tutto ciò precipita nella discussione nell’UE al tempo della presidenza di Delors, che inizia a
rivolgersi al mondo delle imprese perché collabori nella lotta contro l’esclusione sociale.
Stiamo parlando del 1993 e nel 2000 questo appello diventa un cardine del consiglio UE di
Lisbona che definisce l’obiettivo, l’alto obiettivo di un’Europa competitiva perché a maggior
tasso di conoscenza del mondo. Le imprese possono esercitare un ruolo centrale, prevedendo
interventi nel campo della “formazione lungo tutto l’arco della vita, l’organizzazione del lavoro,
le pari opportunità, l’inclusione sociale e lo sviluppo sostenibile”. La competitività che nasce a
Lisbona è fondata sul potenziamento della ricerca, dell’innovazione e del sostegno alle
imprese innovative, a questo fine vanno dirette le riforme economiche, l’integrazione dei
mercati finanziari, il coordinamento delle politiche macroeconomiche.
Questo dunque il contesto di nascita della RSI: la specificità, la qualità del modello economico
produttivo e sociale europeo. E in questo contesto noi siamo interessati che si sviluppi.
Che cos’è la RSI
Sarà poi il Libro Verde della Commissione Europea, del 2001, a dare una definizione della RSI
come “integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali 3
4
5. ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti
interessate”. Quattro sono gli ambiti interni all’impresa: le risorse umane, la salute e la
sicurezza nel lavoro, le riconversioni e ristrutturazioni, l’ambiente e le risorse naturali. Nella
dimensione globale, poi, i diritti umani.
L’anno successivo, a seguito della consultazione prevista sul suddetto Libro Verde, la
Commissione produce una Comunicazione specifica nella quale vengono evidenziati i limiti al
consolidamento dell’esperienza (insufficiente formazione, problemi specifici delle pmi,
coerenze delle politiche pubbliche, accettazione e riconoscimento di consumatori e investitori
di comportamenti di responsabilità sociale) e indicate le possibili strategie di promozione
(informazione, scambio di esperienze, convergenza e trasparenza di buone pratiche, strumenti
e politiche comunitarie).
Libro Verde e Comunicazione sono punti di riferimento importantissimi.
Aiutano nella definizione, sostanziano con chiarezza la natura fondativa, strutturale, olistica
della scelta. Stiamo parlando di un modo diverso di fare impresa: non si tratta di sostituire
(leggi, convenzioni internazionali, contrattazione) ma di aggiungere interventi, integrando le
scelte dentro un modello di governance che inevitabilmente dovrebbe uscirne modificato.
I campi di azione e intervento sono i diritti dell’uomo, i diritti del lavoro, l’ambiente.
La posizione della CES
Quattro i contenuti fondamentali che la CES indica per l’esercizio della RSI: lo sviluppo di un
lavoro di qualità e il costante sviluppo delle competenze attraverso formazione e
riqualificazione professionale, i diritti di informazione, partecipazione e consultazione,
l’informazione preventiva su riconversioni e ristrutturazioni, la promozione e il rispetto dei diritti
sociali fondamentali scritti nella Carta di Nizza, nei documenti dell’OIL e dell’OCSE.
In un quadro di valutazione complessivamente positiva sul Libro Verde, la CES critica tre
convinzioni espresse nel documento.La prima riguarda la convinzione 4
5
6. che la RSI metterà fine alle relazioni industriali conflittuali: auspicio utile a prescindere, quello
della Commissione, e da verificare sempre e comunque, a prescindere. Certo non può essere
né un obiettivo né meno che mai un punto di partenza.
La seconda che i portatori di interessi siano partners a pari merito in questa politica rispetto
agli azionisti: affermazione generosa, al punto tale da destare qualche legittima
diffidenza.Vedremo in seguito come affrontare questo tema: certo, la RSI modifica il
meccanismo di formazione delle decisioni ma proprio perché siamo interessati alla definizione
di questi nuovi percorsi, diffidiamo delle semplificazioni.
Infine la CES esprime perplessità rispetto alla volontarietà del meccanismo e al valore in sé
della volontarietà come unico propulsore di interventi in grado di accrescere il grado di
responsabilità sociale e ambientale.
In sintesi, la CES mette in guardia rispetto ad una lettura semplicistica della RSI: il modello
europeo uscito a Lisbona può realizzarsi dentro un quadro certo di esigibilità dei diritti
sindacali, di pratiche negoziali non surrogabili, di centralità del valore del lavoro. La
rispondenza della RSI a questi parametri ne fa un’esperienza interessante. La distanza dagli
stessi un’insidia da respingere.
Con questo spirito, la CES sta lavorando per produrre una proposta complessiva di
orientamenti sulla RSI, che indichino con chiarezza il discrimine tra volontarietà e
autoreferenzialità, tra volontarietà e unilateralità.
Questi i parametri che condividiamo e che riteniamo utili per un approccio di natura sindacale.
Volontarietà e convergenza/trasparenza
La comunicazione della Commissione registra le differenti posizioni, delle imprese e dei
sindacati, sulla volontarietà e individua ambiti certi nei quali realizzare convergenze e
trasparenza per permettere la comparabilità delle esperienze. E’ di fatto una mezza risposta
che elude la richiesta formulata dal sindacato di un quadro regolamentare europeo. 5
6
7. E’ comunque importante avere a disposizione uno schema certo di riferimento che dovrebbe
provare a realizzare un equilibrio tra la volontarietà dell’approccio e l’esigibilità del percorso,
quando non addirittura dei risultati.
Questo schema si sostanzia dei seguenti strumenti:
I codici di condotta non devono sostituire le legislazioni nazionali e la contrattazione. Occorre
prevedere sedi e strumenti di monitoraggio, di verifica della corretta applicazione, di esame dei
risultati. La dizione è corretta ma subito si apre un nuovo problema: che succede quando
legislazioni nazionali coercitive colpiscono diritti umani fondamentali? Il codice di condotta non
è muto e parla, proprio per la volontarietà della scelta originaria, il linguaggio per il quale è
stato adottato. Tutto bene ma chi verifica la correttezza dell’applicazione, della rispondenza
alle convenzioni internazionali, chi commina le sanzioni? In altri termini, lo strumento per noi è
interessante nella misura in cui non si presenta come assunzione unilaterale ma si declina
dentro accordi quadro, dentro i contratti nazionali di lavoro che ne prevedano verifiche,
attuazione certezze. La tracciabilità dei prodotti dev’essere anche tracciabilità di processo
:solo così posso provare a controllare il ciclo produttivo e la catena dei fornitori.
Le norme di gestione: pur non mettendo in discussione la volontarietà del meccanismo di
adozione, è bene che la scelta ricada su sistemi consolidati di gestione che premino un intero
percorso di sviluppo dell’obiettivo e che dunque valutino l’intera catena. Vale a dire, il risultato
ma anche e soprattutto il metodo.
La misurazione delle prestazioni: si afferma e si consolida come buona pratica il cosiddetto
triplo approccio, vale a dire la combinazione di indicatori economici ma anche sociali ma
anche ambientali.Il bilancio di sostenibilità è misurazione complessa, per il quale sono
importanti linee direttive e criteri comuni.
Il marchio di qualità: si rende esigibile il diritto del consumatore ad una corretta uniforme
accertata informazione. Ancora una volta, la partecipazione a programmi di certificazione è
volontaria ma i marchi dovranno essere attuati in maniera obiettiva trasparente e credibile. 6
7
8. Investimento socialmente responsabile: le agenzie di valutazione – siano esse consulenti
indipendenti o sezioni ISR delle banche di investimento – sono tenute a definire criteri e
indicatori che chiariscano “i vantaggi concorrenziali e le riuscite commerciali delle imprese
socialmente responsabili”.
Questi, in estrema sintesi, i criteri guida o meglio l’indicazione di criteri guida da costruire da
parte del Forum Multilaterale che dovrebbe presentare una relazione di attività la primavera
2004.
Linee guida OCSE. Dichiarazione tripartita OIL. Global Compact: globalizzazione e
regole
Le linee guida dell'OCSE sulle multinazionali, approvate nel giugno 2000, sono uno strumento
importante in capo ai governi e da questo punto di vista più forte dei codici di condotta.
Essenziale dunque nella difesa e nel riconoscimento dei diritti dell'uomo e del lavoratore che
gli strumenti siano integrabili per costruire un quadro di regole nei processi di globalizzazione.
Le linee guida riguardano le politiche generali, i diritti di informazione (peccato che manchino
riferimenti alle informazioni circa i fornitori e gli appalti. etc.), l'occupazione e le relazioni
industriali, l'ambiente e prevedono anche strumenti istituzionali di attuazione.
Alle linee guida OCSE e Dichiarazione tripartita OIL si è aggiunto il Global Compact,
presentato al Quartier generale delle Nazioni Unite nel luglio 2000. Si tratta non di un codice
ma di uno strumento di promozione, dunque molto meno vincolante: invita le aziende ad
aderire a nove principi universali nelle aree dei diritti umani, delle condizioni di lavoro e
dell’ambiente, rendendo parte integrante della propria visione strategica.
“Scegliamo di unire il potere dei mercati all’autorevolezza degli ideali universalmente
riconosciuti.Scegliamo di riconciliare la forza creativa dell’iniziativa privata con i bisogni dei più
svantaggiati e le esigenze delle generazioni future”, dice Kofi Annan. Aggiunge, parafrasando
un topos della Visione del mondo Capitalistica, con la quale e nella quale siamo cresciuti e 7
8
9. nella quale non ci siamo mai riconosciuti, che ciò che è bene per la società è bene per
l’impresa.
Centinaia di imprese hanno aderito al Global Compact ma molte si sono limitate all’adesione
senza far seguire buoni comportamenti a buone intenzioni o, peggio, promuovendo grandi
iniziative sociali intanto che frodavano gli azionisti. E’ per esempio il caso della Enron nel cui
rapporto 2000 sulla responsabilità sociale si legge: ” i principi che guidano il nostro
comportamento includono il rispetto, nel senso che noi vogliamo lavorare per promuovere il
rispetto reciproco con le comunità e i portatori di interessi che sono toccati dalle nostre attività:
noi trattiamo gli altri come vorremmo essere trattati noi stessi.”
Una classica sindrome masochista.
Dobbiamo dunque fare i conti che grandi contraddizioni e purtroppo anche clamorosi fallimenti
(basta pensare a Cancun) continuare pervicacemente la nostra battaglia.
L’etica e l’impresa
Il concetto stesso di responsabilità rimanda all’etica e l’etica alla morale e alla legge.
La legge è equilibrio di egoismi, la morale è la libertà interiore di adesione alla stessa, l’etica la
compenetrazione della coscienza individuale con la sostanza morale e sociale della collettività.
Senza scomodare Hegel, che peraltro con questa triade giustificò lo stato prussiano, è
indubbio che ci dobbiamo misurare con un’evoluzione del pensiero economico di lunga e
importante tradizione nel connettere il principio dell'utile alla giustizia sociale (Bentham,
Cattaneo, Rawls, Sen).
Le autonome scelte dell’impresa nascono dalla e si riflettono nella costruzione della società:
l’impresa dunque come corpo intermedio tra il singolo e la collettività. 8
9
10. Come il sindacato, come le associazioni della società civile, come tanti altri soggetti che
costituiscono oggi l'antibiotico più efficace contro il dilagare contagioso di infezioni batteriche
che attentano alla salute della democrazia.
Troverete nella documentazione delle utili dimostrazioni di ciò, gli interventi che seguiranno
saranno più espliciti . Sottolineo l’importanza di organizzazioni come Cittadinanzattiva e del
suo manifesto della cittadinanza d’impresa. L’espressione è particolarmente felice e indica”
l’impegno costante da parte delle aziende private a promuovere una integrazione tra esigenze
di mercato e nuove responsabilità sociali”
Così come credo sia di grande interesse la campagna , promossa da una serie di
associazioni, detta “Meno beneficenza più diritti” che ci libera dall’angoscia del capitalismo
compassionevole, del filantropismo delle buone intenzioni per strutturare comportamenti
nazionali e internazionali fondati sulla difesa, il consolidamento e l’espansione dei diritti
dell’uomo, del lavoratore, dell’ambiente.
“Il vero dovere sociale dell’impresa è ottenere i più elevati profitti producendo così ricchezza e
lavoro per tutti, nel modo più efficiente per tutti”, scriveva Milton Friedman agli inizi degli anni
’70:compito dell’impresa è massimizzare il profitto e questo, in sé, produce ricchezza e lavoro
per tutti . La catena del valore economico e quella del valore sociale verranno
spontaneamente a coincidere.
La storia di questi anni ci ha dimostrato che spontaneamente, di buono, non succede
praticamente nulla rendendo centrale l’autonoma assunzione di responsabilità delle stesse
imprese.”Tali responsabilità divengono, quindi, delle specifiche “morali di sostegno” del
mercato, frutto dell’autoriflessività dell’impresa, del suo riconoscersi come società intermedia e
distinta nella sua autonomia funzionale nella relazione tra stato e cittadino e che opera per
ampliare le sfere della legittimità d’impresa, della cittadinanza d’impresa della difesa
dell’impresa come istituzione”, sostiene Giulio Sapelli. Ne potrebbe così derivare una sorta di
“capitalismo temperato” dalla difesa della persona e dei suoi valori, patrimonio non
mercificabile. 9
10
11. Siamo al punto: se diventa centrale la responsabilità e l’etica nell’assunzione delle scelte, se
queste vengono costruite dentro un processo collettivo, se il campo d’azione sono i diritti, è
possibile dunque fare in modo che la giustizia sociale incroci il capitalismo? Possiamo dunque
ricominciare a parlare di democrazia economica, partendo dalle regole, dai processi e dai
valori? In altri termini: è dunque riformabile il capitalismo?
L’esercizio della RSI
Scendendo dal cielo stellato sopra di noi, verifichiamo che le esperienze di questo tipo nel
nostro apparato produttivo non sono diffusissime. Verifichiamo comportamenti assolutamente
difformi, combattiamo tutti i giorni con una propensione alla competizione fondata sulla
riduzione dei costi, contrastiamo con tutte nostre forze il tentativo di mortificazione del lavoro e
dei suoi diritti.
Molto spesso non abbiamo neanche la possibilità di discutere perché la sede decisionale di
un'impresa è altrove: la finanziarizzazione del capitale allontana lo stesso dal luogo della
produzione e ne fa oggettivamente un'entità astratta indisponibile a relazioni sindacali. Altre
volte l'azienda di fronte a noi è una scatola che ne contiene altre: la catena dei fornitori, la
frammentazione del core businnes sia essa su scala mondiale o no è un altro serio limite nelle
pratiche negoziali.
Se dunque da qualche parte echeggiano rumori fuori scena, non possiamo che cogliere con
attenzione il messaggio.
Un certo spirito del tempo parla di tendenze dei consumatori verso prodotto etici, di vincoli in
questa direzione di investitori istituzionali, di vantaggio competitivo per le aziende quotate. Il
fattore reputazione pesa , e questo da sempre. Forse la novità di oggi è la qualità della
domanda sensibilizzata al futuro del pianeta e delle nuove generazioni, ai diritti umani.
Stante dunque che non possiamo parlare solo di politica d’immagine, stante che non si tratta
di buonismo capitalistico, stante come si è detto che la scelta ha carattere olistico occorre
capire, nell’esercizio concreto del comportamento 10
11
12. socialmente responsabile, quali modificazioni deve necessariamente introdurre nel modello di
governance.
Ci riesce difficile immaginare un ragionamento su RSI e governance che non abbia come terzo
corno la contrattazione e la partecipazione e le forme nelle quali oggi, a valle delle esperienze
fatte negli anni '80 e '90 e al netto dell'azionariato dei dipendenti che ci vede, come è noto,
contrari, essa può declinarsi: relazioni sindacali, informazioni, formazione delle decisioni,
strumenti di sorveglianza e controllo.
Ci sembrerebbe utile aprire questa discussione proprio quando esperienze come la RSI
propongono modelli più avanzati di governance, che non possono certo prescindere, nel
momento in cui un'impresa guarda al suo esterno, da cosa succede, al suo interno.
Si tratta infatti, come propone il prof. Sacconi, di una governance allargata nella quale la
responsabilità dell’osservanza dei doveri fiduciari nei confronti della proprietà si allarga a quelli
contratti verso i portatori di interessi che ruotano dentro e fuori l’impresa. Per portatori di
interessi si intendono i collaboratori (il sindacato dovrebbe essere tra questi), i clienti, i
consumatori, gli investitori, i creditori, i fornitori, i partners le comunità locali e nazionali, le
associazioni, le istituzioni pubbliche, le generazioni future. L’approccio volontario non significa
autoreferenzialità: significa impegno al dialogo per la costruzione comune di un programma di
intervento, di un codice etico accettabile ex ante, verificabile durante e valutato ex post.
Tutto ciò detto, ci sorgono subito degli interrogativi: in base a quale criterio vengono
selezionati i portatori di interessi, dunque come si costruisce la platea di riferimento? quale il
ruolo di promozione di questi? la proposta è in capo all’impresa o è il frutto del lavoro
collettivo? E’ difficile pensare che l’insieme dei soggetti ai quali liberamente e volontariamente
ci si rivolge non sia messo nelle condizioni di esercitare proposte, mediazioni, risultati.
E ancora: che cosa succede quando gli interessi, tra i portatori degli stessi, confliggono? E’
una tipologia frequente, è successo, succederà. E’ evidente che, per quanto ci riguarda, siamo
sempre disponibili a trovare le soluzioni che salvaguardino gli interessi della parte che
rappresentiamo e l’interesse generale 11
12
13. ma questa volontà non può evidentemente prescindere dall’autonomia dei percorsi negoziali e
dei nostri processi decisionali.
Un’ultima cosa: i portatori di interessi rispondono a chi? quali le verifiche, qualitative e
quantitative, della loro rappresentanza? Il tema, per il sindacato, in ambiti diversi da questo, è
cruciale: ci torna in mente con crudezza quando nelle allucinanti convocazioni a palazzo Chigi
ci troviamo travolti da un fiume in piena di sigle sindacali sostanzialmente inesistenti che
alleggeriscono automaticamente il peso specifico di ciascuno.Segnaliamo questo pericolo alle
associazioni della società civile: in una democrazia traballante come la nostra, il contrappeso
dei corpi intermedi funziona se essi sono soggetti veri, misurabili, con regole di democrazia tra
loro e al loro interno. Ripeto: è un interesse di tutti noi che siamo qui, la nostra trasparente
riconoscibilità, come possibile soluzione tra il monopolio di qualcuno o l’autolegittimazione
reciproca di tutti.
La volontarietà della scelta, l'incentivo dato dalla reputazione dovrebbe essere la garanzia
della congruità dei comportamenti "Una deviazione dal profilo di RSI, o dagli impegni etici
assunti, viene punita anche più di quanto il semplice interesse materiale non indurrebbe a
fare", sostiene sempre il prof. Sacconi.
Rimane il problema degli strumenti, in capo ai portatori di interessi, di verifica, misurazione,
controllo del prodotto finale ma anche e soprattutto della coerenza del processo.
Sappiamo di vari sistemi e modelli di certificazione e ci sembrano interessanti quei modelli che
valutino il complesso del processo prima ancora del risultato.
Ci fidiamo poco della corsa forsennata ad un bollo qualunque che dia un qualche vantaggio
competitivo Sappiamo di un mercato in crescita sulla certificazione.
In ogni caso, è bene dire con chiarezza che il soggetto che certifica dev’essere inevitabilmente
un soggetto terzo, che niente abbia a che vedere con i contraenti il codice etico, che hanno
diritto, tutti, a questa terzietà. Non sono particolarmente edificanti le migrazioni tra consulenti e
certificatori.
Stiamo già assistendo al dilagare del conflitto di interessi e vorremmo arginare questa deriva,
almeno su queste materie,se non ci riesce su altre. 12
13
14. In altri termini: quale il comportamento socialmente responsabile delle società di
certificazione? Chi certifica i certificatori?
In ogni caso, la CGIL rivendica un rapporto trasparente e cogente con tutti i revisori sociali,
vorrebbe avere sedi di discussione sui criteri e le scelte della certificazione ma non può, per la
chiarezza del suo ruolo e la trasparenza della sua funzione, partecipare a nessuna sede di
certificazione .
Insomma, è sufficiente un’Autorità della società civile che indichi standard, criteri, procedure
come sostengono alcuni o, come sostengono altri, ci vuole un soggetto pubblico di vigilanza,
supportato da una legge di tutela?
Alcune amministrazioni locali si stanno organizzando (nella documentazione travate gli
orientamenti della Regione Toscana ed Emilia Romagna). Gli approcci sono differenti ma
comunque ci sembra interessante che si crei nei governi locali un clima e si attivino strumenti
di promozione e verifica della RSI.
Noi pensiamo che siano necessarie Linee Guida dell’UE che pur non mettendo in discussione
il carattere volontario delle decisioni costruiscano la condizioni perché le scelte,
volontariamente compiute, si esercitino secondo regole percorsi verifiche certe. La CES ha
opportunamente previsto un approfondimento finalizzato alla costruzione della nostra proposta
alla Commissione .
Quale il ruolo del sindacato
Quanto detto fin qui dovrebbe essere sufficiente a motivare le ragioni per le quali la RSI è per
il sindacato una problematica, come dire, “amica”: parliamo insieme il linguaggio della qualità
dello sviluppo, della competizione “alta” fondata sulla valorizzazione del lavoro, sul rispetto dei
diritti, sul loro consolidamento ed espansione.
Dunque, le opportunità che si aprono sono consistenti ed è nostra intenzione cogliere
attivamente la sfida. Sfida che non può non partire dalla chiarezza sulla natura degli interventi
di RSI che sono, per definizione, aggiuntivi all’applicazione di leggi e contratti e dunque mai
sostitutivi delle corrette 13
14
15. relazioni sindacali nei tavoli nazionali di contrattazione e nei posti di lavoro. Il diritto alla libera
associazione sindacale e alla contrattazione è uno dei diritti fondamentali del lavoratore e
possiamo trovare la strada, anche attraverso la RSI, perché esso venga riconosciuto
dovunque l’impresa localizzi le sue produzioni per sé e per la rete di imprese locali fornitrici.
Per questa ragione, è molto importante che i contratti nazionali di lavoro assumano al loro
interno i codici di condotta , si diano gli strumenti per verificarne l’applicazione , costruiscano le
condizioni per accordi quadro che rendano coerenti e cogenti gli impegni sottoscritti.
Il sindacato aziendale e territoriale è per sua natura un portatore di interessi e come tale può
contribuire alla promozione dell’adozione da parte delle imprese del suo territorio del codice
etico, può contribuire alla composizione dello stesso.
Il sindacato sul posto di lavoro può verificarne l’applicazione così come può costruire nella
contrattazione aziendale e/o di gruppo le premesse perché ulteriori interventi implementino
l’esercizio della RSI. Lo scambio può essere proficuo se i ruoli sono chiaramente definiti: la
migliore garanzia perché le relazioni all’interno di un codice etico non abbiano una natura
negoziale è che nelle sedi giuste la negoziazione si faccia.
Contiamo molto, per esempio, ma è un esempio che ci sta particolarmente a cuore, che se in
un codice etico si affermi il valore del lavoro, questo comporti una disponibilità delle imprese a
negoziare col sindacato strumenti di accesso solidi, rafforzati da formazione, aggiornamento e
riqualificazione, per i quali è possibile contrattare flessibilità, non precarietà.
Il Governo italiano
L’interpretazione che il Governo italiano dà della RSI è la chiara dimostrazione del fatto che ci
troviamo di fronte ad un Governo socialmente irresponsabile. Parafrasando la parafrasi di Kofi
Annan possiamo dire che “ciò che è bene per il Governo è bene per tutti”. 14
15
16. Il punto di partenza è, di nuovo, la sua interpretazione del concetto di sussidiarietà, intesa non
come implementazione di interventi a favore di cittadini e lavoratori, una volta garantito il
sistema pubblico universale inclusivo e solidaristico di Welfare. Sussidiarietà significa in realtà
progressivo arretramento del soggetto pubblico e sua sostituzione progressivamente più
invasiva di quello/i privato/i. D’altronde, è proprio su questo cardine che si fonda la differenza
vera tra un governo di destra e uno di sinistra:il senso dello Stato, la dimensione del vivere
collettivo, la politica fiscale come patto coi cittadini per il finanziamento dei servizi pubblici e, in
ultima analisi, per la redistribuzione della ricchezza. La politica delle entrate di questo Governo
e la sua volontà di smantellare lo Stato sociale ne fanno strutturalmente un governo di destra.
Era dunque inevitabile che si strumentalizzasse anche la RSI per questo scopo, aggiungendo
gli ennesimi sgravi fiscali alle imprese che adottino comportamenti di coinvolgimento sociale
nella erogazione dei servizi.
In aggiunta, il documento preparatorio accenna persino, dandola come cosa fatta, lo
smobilizzo del TFR maturando che metterà sul mercato dei fondi pensione integrativi 12
miliardi di euro l’anno. Ricordo che la misura è presente nella delega previdenziale oggetto del
nostro sciopero fatto e di quelli da fare e registra, anche su questo aspetto specifico, la nostra
contrarietà trattandosi di un prelievo coatto che abbiamo definito anticostituzinale.
La pelle dell’orso dunque, ancora non ce l’hanno.
Dunque l’intenzione e la modalità di approccio è strutturalmente sbagliata: peraltro, se
avessero ascoltato, non dico il sindacato, per carità, ma almeno le imprese avrebbero intanto
realizzato che simile quadro di riferimento demotiva le imprese, non le stimola. Per quale
motivo un’azienda dovrebbe essere interessata a erogare servizi al posto di Maroni?
Non ascoltando nessuno dei soggetti in campo su queste materie,il ministro ha prodotto un
sistema , diciamo così, agile assolutamente autoreferenziale, ai confini dell’applicazione di
leggi e contratti. Nel caso poi di richiesta di sgravi fiscali, il sistema da autoreferenziale diventa
autocertificatorio saltando a piè pari la terzietà della certificazione. 15
16
17. Ci aveva già provato in altra sede sostituendo le procedure applicative della legge 626 (salute
e sicurezza nei luoghi di lavoro) con interventi di RSI : la parola d’ordine è semplificare
delegificare depenalizzare.
Questa è la RSI per il Governo italiano.
Ulteriori impegni della CGIL
Con la prima discussione di oggi, non si esaurisce l'impegno della CGIL. Pensiamo di
sviluppare ulteriori approfondimenti specifici che ci aiutino nella formulazione di una proposta
complessiva.
Stiamo lavorando con l'IRES - CGIL ad una ricerca sulla RSI in Italia in comparazione con
altre esperienze europee.
Di finanza etica parleremo in un convegno al quale cominciamo a lavorare da subito e che
pensiamo di tenere entro la metà di dicembre.
Vorremmo ragionare poi sulla RSI nella PA.
E' infine nostra intenzione riflettere su quali politiche pubbliche, in capo all'UE, lungo quali
coordinate potrebbero muoversi Linee guida della Commissione finalizzate alla promozione, al
sostegno, alla verifica e al controllo.
Costruiremo con gli altri portatori di interesse, le nostre proposte, perché, senza alcun dubbio,
la CGIL è organizzazione socialmente responsabile.
17
18. Intervento di: Gabriele Guglielmi Filcams CGIL
Dieci anni fa abbiamo discusso del Libro Bianco di Delors, ancora prima le discussioni sui temi della
partecipazione, della democrazia di impresa han sempre fatto parte del dibattito in CGIL.
CSR, da un po’ di anni gira questa sigla.
Rientra dalla finestra del mercato di consumatori di prodotti e servizi (specie finanziari),
per di più in lingua anglosassone e con forte accento americano, quello che da anni costruiamo, (o
cerchiamo di farlo) e spesso lo si è fatto entrando dalla porta principale della partecipazione, della
contrattazione in azienda e nel territorio, ad es. nelle cooperative ma anche in quelle imprese, spesso
piccole, magari a sistema e in distretto integrate con il territorio.
Da qualche anno ci troviamo travolti da: CORPORATE, MULTINAZIONALI, GLOBALIZZAZIONE; dobbiamo
fare continuamente i conti con una lingua ed una cultura che non ci sono familiari, e comunque non ci
sottraiamo al confronto e alla sfida, sapendo anche che possiamo avere una marcia in più e strumenti di
lavoro originali che si chiamano:
- esperienze reali
- contrattazione, anche di secondo livello, in azienda ma anche nel territorio
Dopo significative iniziative svolte dalle categorie (i tessili, gli alimentaristi la stessa filcams), iniziative svolte
anche a livello internazionale; la Cgil torna nuovamente sul tema con tutto il peso che rappresenta.
Le esperienze più significative della Filcams.
1. Chicco-Artsana
In Cina, in uno stabilimento nel quale si produceva per conto della Chicco-Artsana muoiono 87 lavoratrici:
Nonostante i tentativi di nascondere il fatto da parte delle autorità locali, la notizia arriva alle Organizzazioni
Sindacali italiane; il confronto con l’azienda ha un primo risultato: la costituzione di un fondo per assistere le
vittime, poi l’adozione, nel 1998 di un codice di condotta aziendale, oggi, unitamente al coinvolgimento del
SAI, si sta procedendo alla certificazione SA8000 dell’azienda e, conseguentemente, del monitoraggio della
filiera dei fornitori.
2. ECPAT
ECPAT è l’associazione che ha consentito l’approvazione della legge in materia di procedibilità penale di
abusi sessuali perpetrati nei confronti di minori; la principale innovazione di tale noma è che i cittadini italiani
sono perseguibili anche se i fatti sono stati commessi all’estero. Con ECPAT , Fisascat, Uiltucs e le
associazioni datoriali degli organizzatori di viaggi abbiamo dapprima sottoscritto il codice etico; nel 2003 tale
codice è stato allegato al CCNL del settore Turismo in occasione del rinnovo.
3. CCNL del Terziario
Nella piattaforma rivendicativa per il rinnovo del CCNL del Commercio (Terziario, distribuzione e servizi) è
stato inserito un capitolo sulla Responsabilità sociale di Impresa.
4. G.R.I. e TOI project (Global Reporting Initiative & Tour Operators Iniziative)
18
19. All’interno di tale progetto, coordinato da UNEP (l’agenzia ambientale delle Nazioni Unite), la Filcams CGIL
per conto della UITA (il sindacato mondiale dei lavoratori dell’alimentazione e del turismo) ha partecipato alla
redazione degli indicatori specifici per il settore finalizzati alla corretta applicazione delle linee guida GRI. Il
nostro ruolo, nell’ottica dello sviluppo sostenibile dell’attività dei Tour Operators, è stato quello di mettere in
primo piano gli aspetti sociali; identificando quali diritti umani anche quelli della libera associazione
sindacale, del diritto alla contrattazione collettiva, del rispetto delle condizioni di lavoro specialmente nelle
località di destinazione dei flussi turistici che, spesso, sono in paesi in via di sviluppo. Partecipare a questa
esperienza ci ha consentito di affrontare nello specifico le problematiche del settore e di definire le modalità
per risolverle (ad es. la piaga del lavoro minorile che, in questo settore, in troppi paesi del sud del mondo
coincide con lo sfruttamento sessuale dei minori).
I limiti dei codici etici come delle rendicontazioni sul tipo di quelle previste dal GRI sono nell’assenza di
controlli esterni.
Sulla base di questo progetto, proprio per verificare i comportamenti della aziende a partire da quelle che
hanno aderito al TOI Project, su nostra sollecitazione, la UITA ha deciso di dotarsi di una rete di controllo,
dapprima interna ai sindacati affiliati a livello internazionale, poi aperta alla società civile, per verificare e
pubblicizzare la correttezza di comportamento, o meno, delle imprese.
5. Chi controlla i controllori
Il mondo delle consulenze sui processi di qualità e sulle loro certificazioni non pare avere un sufficiente
grado di trasparenza; il caso ENRON e quanto sta emergendo dalle indagini della magistratura USA sempre
più ci fa percepire questo mondo quale una specie di far west. Appare quindi indispensabile un livello
superiore di controllo, anche istituzionale e pubblico quale ad es. quello proposto dal sottocomitato etico
dell’ONU con il provvedimento 2003-16, ma anche operato dagli stakholders e dalle stesse organizzazioni
sindacali (vedasi la proposta UITA). Gli stessi Enti Bilaterali potrebbero essere impegnati in questa opera. In
questo contesto l’EBIT (Ente Bilaterale dell’industria Turistica formato da Federturismo Confindustria e
Filcams CGIL, Fisascat CISL, Uiltucs UIL) sta sviluppando un progetto finalizzato a facilitare la CSR delle
imprese turistiche attraverso un utilizzo mirato al settore e agevolato delle Certificazioni sociali (a partire da
SA8000) ed un controllo esterno partecipato anche dall’Ente stesso.
Altro aspetto importante del convegno di oggi, oltre a chiarire cosa sia la responsabilità sociale e
cosa non lo è affatto e a farlo sapere in coro alla Presidenza italiana dell’Unione Europea il prossimo 14
novembre a Venezia, è la possibilità di mettere in rete le esperienze, sia all’interno del Sindacato che
all’esterno e dare continuità all’iniziativa.
Gabriele Guglielmi
Filcams CGIL
5 novembre 2003
19