XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia Romana
il ciclo delle acque madonite
1. Il ciclo delle acque Madonite
L’idrogeologia sotterranea di tutto il territorio presenta caratteri variabili in
dipendenza dei tipi geolitologici di substrato e delle loro caratteristiche di per-
meabilità; in essi appaiono praticamente impermeabili e quindi sterili i tipi argil-
losi, mentre possono stabilirsi falde idriche a carattere prevalentemente sospeso
per fessurazione o carsismo nei calcari e nei gessi, ovvero per porosità nei litotipi
arenaceo-sabbiosi, conglomeratici, detritici e nelle alluvioni di fondovalle.
Le emissioni sorgentizie sono quasi esclusivamente di contatto, a eccezione
dell’area del Massiccio del Carbonara, dove si possono verificare flussi sorgentizi
di trabocco (zona ad elevato carsismo).
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2. Un discorso a parte vale per le sorgenti termali, tra le quali citiamo quelle im-
portanti di Sclafani Bagni sia per l’importanza storica che per le qualità tera-
peutiche sulfuree.
Al visitatore delle Madonie naturalmente salta subito agli occhi come il ter-
ritorio nella sua interezza sia ricco di acqua e come sia varia, rilevante e rigogliosa
la vegetazione presente; osservando le rocce, sono facilmente riscontrabili testi-
monianze geologiche dell’azione delle acque.
Un processo geomorfologico-idro-
geologico caratteristico delle Madonie,
riscontrabile soprattutto su rocce carbo-
natiche, è il carsismo. Si tratta essen-
zialmente di un processo di dissoluzione
per opera delle acque meteoriche che ha
dato vita a un paesaggio unico nel suo
genere. Questo processo è accompa-
gnato, in queste zone, da un sistema cli-
matico caratterizzato da climi temperati
con picchi freddi nei periodi invernali.
Il risultato di questo processo, ini-
ziato presumibilmente agli inizi del Qua-
ternario, è la presenza di una serie di
“sculture” nella roccia e nel territorio
chiamate in modo differente in funzione
della loro estensione e qualità.
Le doline, caratterizzate generalmente da una forma a ciotola, sono il risultato
per eccellenza dei fenomeni carsici. Esse, quando raggiungono estensioni chilo-
metriche, prendono il nome di polje e in esse sono generalmente presenti degli
“inghiottitoi” di convogliamento delle acque superficiali verso le profondità roc-
ciose; l’azione dell’acqua ha dato vita a una serie di grotte e caverne sotterranee
meravigliose e visitabili con operatori specializzati, come l’Abisso del Gatto vicino
a Cefalù, la Grotta del Vecchiuzzo vicino a Petralia Sottana, l’Abisso del Vento, la
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3. Grotta Grande e la Gola d’Isnello nei pressi di Isnello, la Grotta Grattara vicino
a Gratteri e il Manico della Padella nei pressi di Polizzi Generosa.
Lo spettacolo carsico si può fruire anche attraverso una passeggiata d’alta
montagna, ad esempio sul Massiccio del Carbonara o nel Massiccio di Pizzo Di-
pilo; su pianori estesi e ubicati ad alta quota s’individuano le classiche depressioni
“a scodella” che in alcuni casi fanno pensare al suolo lunare.
Altre forme carsiche di superficie con piccole-medie dimensioni sono i kar-
ren, ovvero scanalature e solchi nella roccia che danno vita ad una serie di forme
peculiari e uniche nel loro genere; le ritroviamo nel geosito di Cozzo Piombino nei
pressi di Polizzi Generosa, nel geosito di Mandria Marabilice nei pressi di Petra-
lia Sottana e nel geosito di Monte d’Oro vicino a Collesano.
Splendide evoluzioni di escavazione fluviale, in alcuni casi associati a pro-
cessi tettonici, hanno infine dato vita a gole e forre che sono riscontrabili nume-
rose nel territorio, ad esempio nel geosito di Fosso Canna nei pressi di Petralia
Sottana, nel Geosito delle Gole di Tiberio vicino a San Mauro Castelverde, nella
Forra dei Mulini vicino a Caltavuturo.
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