Assetto idraulico e agricoltura nel territorio samminiatese: G. B. Landeschi
1. SAN MINIATO 9 MARZO 2013
Assetto idraulico e agricoltura nel territorio samminiatese: G. B. Landeschi
2. SAN MINIATO 9 MARZO 2013
Assetto idraulico e agricoltura nel territorio samminiatese: G. B. Landeschi
3. La “vulnerabilità” alla desertificazione in Toscana
I cambiamenti climatici
possono avere forti
impatti su alcuni
territori
particolarmente
sensibili come il
territorio collinare
vicino a San Miniato
(PI) dove i terreni
pliocenici con
componente argillosa,
sono facilmente
erodibili.
Esai index
(Ibimet Desertnet,
Magno et al,2004)
4. La risposta ai cambiamenti climatici nel passato
Le sistemazioni idraulico-agrarie collinari nascono in seguito ad
eventi drammatici per la Toscana:
la successione di carestie che colpiscono il centro e il sud
dell’Italia fra il 1764 e del 1766 che, secondo un famoso
agronomo italiano rappresentano
"uno di quegli stati di necessità che si riscontrano nella storia e
che sono la determinante del progresso umano".
Fra il 1764 e il 1766 si alternano anni con piogge irregolari,
talvolta eccessive o improvvise, con periodi siccitosi che portano
alla grave erosione di suoli e alla comparsa di nuove malattie.
La fragile economia agricola toscana della seconda metà del
settecento manifestò, in questa occasione, tutta la sua
vulnerabilità.
5. La risposta ai cambiamenti climatici nel passato
Di fronte a questi
avvenimenti che avevano
provocato “piagge
incolte e dirupate” una
delle risposte più
significative arriva – nel
1775 - da un parroco-
agronomo di San
Miniato:
Giovan Battista
Landeschi
7. Innovazione di Giovan Battista Landeschi
•Giovan Battista Landeschi intravede nella corretta regimazione
idraulico agraria l’elemento fondamentale per evitare le disastrose
erosioni e mantenere così integra la fertilità del terreno.
•La sua soluzione prevedeva la realizzazione di piani orizzontali
attraverso la realizzazione – laddove la mancanza di pietra rendeva
impossibile fare dei terrazzamenti - di ciglioni in terra “dotati di
adeguata scarpa da rivestire con piote erbose”.
•Alla base della scarpa era presente una fossetta per raccogliere le
acque in eccesso con una pendenza tale da assicurare il corretto
deflusso delle acque e il deposito della terra trasportata .
•Il terreno, prima declive e incolto, si presentava al termine dei
lavori come un insieme di tanti "campini gradati“.
8. “Saggi di agricoltura
di un parroco
samminiatese”
edito nel 1775
ma scende in dettaglio nella pratica agricola, illustrando la coltivazione
dei terreni collinari detta "a ciglioni", cioè ad argini erbosi
(terrazzamento),
"quanto grandi sono i vantaggi che traggonsi dalle acque ben guidate
e indirizzate, ritenute e quasi per mano condotte……particolarmente
ne' poggi e nelle colline"
Non è un TEORICO
G.B. Landeschi
…avendo intuito che una loro sistematica e accorta conduzione e
irreggimentazione era fondamentale per rendere fertili i terreni e
prevenire dilavamenti, erosioni e smottamenti.
OSSERVA e DIAGNOSTICA
E CONDIVIDE
RISOLVE
…connesso e in ascolto del suo mondo
Scientifico e di quello prossimo
dell’esperienza di ogni giorno!
10. Innovazione di Giovan Battista Landeschi
•La soluzione di Giovan Battista Landeschi trasforma in poco tempo il
paesaggio e l’agricoltura di San Miniato, trasformandola in una delle più
“ridenti e graziose colline che circondano la città”.
•Il ciglionamento sarà adottato come soluzione in varie parti della Toscana
e rappresenta l’avvio di un processo di innovazione che porterà alla
realizzazione di sistemi ancora più evoluti come “l’unità a spina” di Cosimo
Ridolfi e Agostino Testaferrata.
12. Oggi i ciglioni e i terrazzi
rappresentano un elemento
caratteristico dell’identità del
paesaggio toscano ed uniscono, alla
funzione estetico-paesaggistica, quella
tecnico funzionale di difesa del suolo,
di mantenimento della fertilità e di
riduzione dei processi erosivi delle
aree collinari.
La loro presenza, quindi,va vista come
un fattore decisivo alla lotta contro
la desertificazione.
Ruolo attuale delle sistemazioni idraulico agrarie tradizionali