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I 5 REGNI
E IL REGNO DEI FUNGHI
Carlo Linneo introdusse nel 1735 la definizione della nomenclatura
binomiale, basata sul modello aristotelico di definizione
mediante genere prossimo e differenza specifica, nel sistema di
classificazione delle piante, degli animali e dei minerali. Con questo
metodo tassonomico (concepito poco più di un secolo prima
da Bauhin) a ciascun organismo sono attribuiti due nomi (di origine
latina): il primo si riferisce al Genere di appartenenza dell'organismo
stesso ed è uguale per tutte le specie che condividono alcuni caratteri
principali (nomen genericum); il secondo termine, che è spesso
descrittivo, designa la Specie propriamente detta (nome triviale o nome
specifico).
Linneo ha diviso la natura in
due grandi regni: il regno
animale, il regno vegetale.
Col tempo tale divisione risultò
insostenibile in quanto:
- il regno vegetale comprendeva
sia autotrofi che eterotrofi (ad
esempio i funghi);
- appartenevano al regno
vegetale sia Eucarioti che
Procarioti.
Oggi invece si classificano in
cinque regni: monere, protisti,
funghi, piante, animali.
Regno Cellula Nutrizione Riproduzione Motilità
Monere Procariota Autotrofi (fotosintetici) o
chemio-sintetici);
eterotrofi
(assorbimento)
Asessuale (per
scissione)
Mobili
(ciglia o flagelli)
Protisti Eucariota unicellulare
e/o coloniale
Autotrofi (fotosintetici)
eterotrofi
(assorbimento o
ingestione)
Asessuale e sessuale Mobili
(ciglia o flagelli)
Funghi Eucariota con parete
di chitina; sinciziale
Eterotrofi
(assorbimento)
Asessuale e sessuale Immobili
Piante Eucariota con parete
di cellulosa
Autotrofi (fotosintesi) Asessuale e sessuale Immobili
Animali Eucariota, senza
parete; pluricellulari
Eterotrofi (ingestione) Generalmente sessuale Mobili
(fibre contrattili)
Le Monere sono organismi unicellulari
talvolta mobili grazie a sottili filamenti, o
striscianti.
Possono essere agenti patogeni:
- esempi di malattie batteriche sono la
tubercolosi, il tetano, il colera, la polmonite
- si combattono con gli antibiotici.
Negli esseri umani, spesso non hanno effetti
negativi o sono addirittura utili.
Svolgono funzioni utili per i viventi:
- alcuni batteri metabolizzano l'azoto gassoso
dell'atmosfera;
-alcuni batteri demoliscono sostanze organi-
che e rifiuti.
Vivono in tutti gli ambienti.
Sono resistenti a condizioni ambientali
avverse.
Presentano tutte le modalità di nutrizione.
I Protisti sono organismi unicellulari,
mobili, di dimensioni talvolta cospicue.
Sono formati da una sola cellula di tipo
eucariotico.
Vivono tutte in ambienti umidi e acquatici
Molte sono specie parassite
- alcune sono pericolose per gli esseri
umani (per es. Trypanosoma e
Plasmodium)
Molti protisti sono capaci di fotosintesi, e
vengono detti protofiti, altri sono
eterotrofi e vengono detti protozoi.
Producono gameti mobili.
Talvolta costituiscono comunità
pluricellulari, ma mai tessuti.
I Funghi sono formati da cellule isolate o riunite
in filamenti (ife).
Possono essere patogeni di animali e piante.
Svolgono ruoli fondamentali in natura
- producono la penicillina
- servono per lievitare il pane e per ottenere il vino
- demoliscono i materiali organici dei rifiuti animali
e vegetali
-cooperano con le piante in associazioni
benefiche
Possono formare pseudotessuti e strutture
multicellulari complesse.
In natura vivono negli strati superficiali del suolo.
nel loro ciclo vitale compare la fase dicariotica:
- è una fase intermedia tra quella aploide e quella
diploide
- è tale che ciascuna cellula del micelio contiene
due nuclei aploidi
Le Piante sono organismi pluricellulari
fotosintetici formati da tessuti; sono
prevalentemente terrestri.
La colonizzazione delle terre emerse è
stata resa possibile dalla formazione di
tessuti e sistemi di rivestimento in grado
di evitare l’essiccamento.
L’altra strategia di adattamento riguarda
la formazione di strutture in grado di
reperire gli elementi indispensabili allo
sviluppo: H2O, Sali minerali luce e CO2.
Producono gameti; il gamete maschile
nelle forme arcaiche è munito di flagelli.
Le loro sono protette da una parete
cellulosica e non sono mobili.
Il regno degli Animali comprende
organismi molto diversificati tra loro.
Sono organismi pluricellulari eterotrofi,
formati da tessuti. Producono gameti,
quello maschile è munito di flagello ed
è mobile. Le loro cellule sono prive di
parete, per lo più contrattili
Caratteristica la presenza di una
simmetria corporea
- simmetria bilaterale
- simmetria raggiata
Colonizzano tutti gli ambienti: aria,
acqua e terra.
Linneo ha classificato gli organismi in categorie sistematiche, cioè in
gruppi formati da esseri viventi che hanno la morfologia e la fisiologia simili.
La categoria sistematica più grande è il regno. Gli organismi viventi che
fanno parte di un regno e che hanno delle caratteristiche simili sono divisi in
altri gruppi che si chiamano phyla (al singolare phylum). Per le piante si
usa la parola divisione, al posto di phylum.
Gli organismi dello stesso phylum sono divisi in classi, le classi sono divise
in ordini, gli ordini sono divisi in famiglie, le famiglie sono divise in generi e
i generi sono divisi in specie.
Classificazione di Carlo Linneo
REGNO (es. = animali)
raggruppamento più vasto che comprende phyla molto diversi tra loro
PHYLUM / DIVISIONE (es. = cordati)
comprende più classi tra loro affini (mammiferi, uccelli, rettili, anfibi e pesci)
CLASSE (es. = mammiferi)
più ordini, con alcune caratteristiche comuni. Per esempio, il cane e il cavallo, pur
essendo diversi, appartengono alla stessa classe dei mammiferi.
ORDINE (es. = carnivori)
famiglie con caratteristiche fisiche comuni, come il tipo di dentatura.
FAMIGLIA (es. = felidi) gatto, la lince e il leone
GENERE (es. = Felis)
cane e lupo pur essendo diversi, mostrano
comunque affinità
SPECIE
organismi che presentano la stessa
forma esteriore , la stessa struttura
corporea e le stesse strutture biologiche
Per identificare, cioè riconoscere un organismo vivente, si
usa la nomenclatura binomiale.
La nomenclatura binomiale è formata da due nomi in
latino: il primo nome è scritto in corsivo con la lettera
iniziale Maiuscola e indica il genere, il secondo nome è
scritto con la lettera iniziale minuscola e indica la specie.
I funghi
Il regno dei funghi
comprende esseri
unicellulari e pluricellulari.
Oltre ai funghi, il regno
comprende anche le muffe e
i lieviti.
Come le cellule dei vegetali,
le cellule dei funghi hanno
la parete ma non
posseggono cloroplasti e
clorofilla.
Hanno un modo particolare
per procurarsi il nutrimento:
non hanno bisogno né di
bocche, né di cose simili ad
esse.
Assorbono il nutrimento in
un modo simile a quello che
usano le piante, assorbono
acqua e sali minerali.
SAPROFITI
Si nutrono dei resti organici di altri esseri.
Questo tipo di funghi si trova spesso sotto gli alberi,
appunto per il modo di nutrirsi; ma non si trova solo
lì: si trova anche in vecchi tronchi, vicino a muretti o
su vecchi oggetti abbandonati.
Simbionti
I simbionti sono funghi che traggono vantaggio
dalla pianta con cui sono in contatto, ma non
provocano svantaggi ad essa, anzi, le danno solo
vantaggi.
L'intimo intreccio fra apparato radicale e micelio fungino
prende il nome di micorriza
Per micorriza (dal greco antico: μύκης, mýkēs, «fungo» e ῥίζα, rhiza, «radice») si
intende un particolare tipo di associazione simbiotica tra un fungo ed una pianta
superiore, localizzata nell'ambito dell'apparato radicale del simbionte vegetale, e
che si estende, per mezzo delle ife o di strutture più complesse come le rizomorfe,
nella rizosfera e nel terreno circostante.
Queste simbiosi sono, nella maggior parte dei casi, di tipo mutualistico, per cui i
due organismi portano avanti il loro ciclo vitale vivendo a stretto contatto e
traendo benefici reciproci, sia di natura nutrizionale che di altro tipo.
Alcuni esempi più conosciuti di simbiosi micorriziche si hanno fra i tartufi e
le querce, i porcini e i castagni, oppure tra le orchidee e diverse specie fungine
come Rhizoctonia spp.
Oltre alle micorrize, altri esempi di simbiosi mutualistiche si hanno
nei licheni (alghe e funghi), nei coralli (alghe e celenterati) e nelle associazioni
tra rizobi e leguminose. Le micorrize rappresentano però il tipo di simbiosi (non
solo mutualistica) di gran lunga più diffuso in natura: si stima infatti che circa il
90% degli alberi che crescono in foreste temperate partecipi a questo tipo di
associazioni. Sono comunque diffuse praticamente in qualsiasi ecosistema
terrestre.
Parassiti
Sono parassiti quei funghi che vivono traendo
nutrimento a spese di organismi viventi. Il vasto
mondo dei funghi comprende specie parassite di
piante, di animali - compreso l'uomo - e degli
stessi funghi.
MICELIO
Il micelio è l'apparato vegetativo dei funghi ed è formato
da un intreccio di filamenti detti ife, tubuli in cui scorre
il protoplasma.
Le ife possono essere unicellulari o pluricellulari, nei
pluricellulari le singole cellule sono delimitate da pareti che
prendono il nome di setti, (per l'osservazione è necessario
il microscopio). Tuttavia i setti sono dotati di un foro che
permette il passaggio del protoplasma. L'insieme di queste
ife costituiscono il vero corpo (Tallo) del fungo (non il frutto,
che viene chiamato carpoforo o sporoforo).
MICELIO
È possibile che il micelio derivi il suo nome da Pier Antonio Micheli,
botanico del Settecento che per primo cominciò a studiarne la natura.
Altra ipotesi è che attenga al greco mikes (fungo). La massa
miceliare si presenta in varie forme e colori a seconda della specie:
translucido, bianco, giallo, rosa.
Ha origine da una spora e ne possiede la sessualità (in alcuni funghi
anche 4 sessi es. Boletus aereus). Miceli di varia sessualità possono
fondersi ma solo il patrimonio genetico completo può dare origine ad
un carpoforo.
Nel caso del Boletus aereus la fusione di 4 miceli primari (originati
da spora) può dare origine al frutto.
MICELIO
Vive e si ramifica a circa 50 cm sotto terra, o nel caso di substrato
legnoso sotto la corteccia o in profondità nel legno. In condizioni adatte
di temperatura, umidità disponibilità di nutrimento la produzione
di citoplasma diviene tumultuosa, determinando il rapido
accrescimento del micelio a velocità che può anche essere di
6 mm all'ora.
MICELIO
Il micelio affiorante dal terreno saggia le condizioni atmosferiche (umidità relativa,
incremento o decremento di temperatura…) se ottimali dà origine al carpoforo.
Se ad esempio il micelio di Pleurotus registra un decremento di temperatura questa ne
stimola la fruttificazione, il contrario avviene col genere Morchella specie primaverile.
Due miceli compatibili, anche dello stesso sesso, possono fondersi se vengono in
contatto o in prossimità, in queste condizioni i miceli sono guidati
da feromoni (es. sirenina).
A volte stimolati dal contenuto del substrato nutritivo un particolare
rapporto carbonio/azoto (C/N), le ife possono unirsi linearmente affastellandosi e
formando strutture che prendono il nome di rizomorfe (es. Armillaria mellea).
In questa condizione la velocità di crescita è anche superiore ai 6 mm/ora, la ragione
sembra essere esplorativa quasi a cercare rapidamente nuove fonti di azoto
disponibile.
Le rizomorfe infatti non si formano se la disponibilità di azoto è elevata.
MICELIO
La fusione delle ife può anche avvenire in modo caotico si formano in questo
caso degli agglomerati di forma più o meno sferica detti sclerozi, formazioni
tuberiformi anche di grosse dimensioni, come ad es. in Polyporus tuberaster.
(Rambelli Angelo in Fondamenti di micologia, dà notizia del ritrovamento di
sclerozi di Polyporus mylittae in Australia con diametro di 30 cm e peso
intorno ai 15 kg).
MUFFE
Le muffe sono un tipo di funghi pluricellulari, capaci di ricoprire alcune
superfici sotto forma di spugnosi miceli e solitamente si riproducono per
mezzo di spore.
È comunemente chiamata muffa un agglomerato di questi sottili miceli,
formatisi su materia vegetale o animale, generalmente come uno strato
schiumoso o filamentoso, come segno di decomposizione e marcescenza.
Nella tassonomia e nella filogenesi le muffe non costituiscono un gruppo
preciso, trovandosi nelle divisioni Zygomycota, Deuteromycota e Ascomycota.
MUFFE
La presenza di muffa è quasi sempre segno di un cibo avariato, anche se in
alcuni casi le muffe sono oggetto di una coltivazione precisa: nella produzione
di alcuni formaggi, come il gorgonzola, il Roquefort o lo Stilton, e per la
produzione di antibiotici derivati dalle naturali difese contro i batteri.
Le numerose spore rilasciate dalle muffe non causano alcun danno negli
uomini, ma le ife che crescono da queste spore possono aderire alle cellule
del primo tratto dell'apparato respiratorio e causare problemi in chi ha delle
insufficienze immunitarie.
La famosa scoperta della penicillina, operata da Alexander Fleming,
riguardava la muffa denominata Penicillium notatum. La muffa Neurospora
crassa è generalmente usata come un organismo modello in esperimenti
di biologia.
MUFFE
La muffa può costituire un problema in ambienti chiusi che per loro
collocazione o funzione sono soggetti a umidità, come cantine e bagni.
Può essere vista su muri e soffitti, con una crescita che non si ferma a
uno strato superficiale, ma invece intacca la robustezza della parete e
produce inoltre un odore pungente e caratteristico. È capace di crescere
sul cibo non fresco e mantenuto in posti non ventilati, anche all'interno di
contenitori stagni e persino nei frigoriferi e nei congelatori.
MUFFE
Le spore della muffa formatasi all'interno degli edifici creano un
problema, soprattutto riguardo all'inalazione delle spore. Infatti le spore di
alcune muffe causano potenti allergie in quanto sono allergeni; inoltre le
spore di alcuni funghi come lo Stachybotrys rilasciano
potenti tossine che, nei polmoni, creano infiammazioni e lesioni
polmonari, specie nei bambini e in soggetti asmatici o con basse difese
immunitarie.
Negli ambienti la presenza di muffa può indicare un difetto di origine
strutturale o accidentale: una scarsa esposizione solare (spesso la muffa
viene uccisa dalla luce diretta del sole), un'eccessiva umidità, per
infiltrazioni di acqua o per condensa sui muri freddi, un'insufficiente
ventilazione, una scarsa manutenzione o ponti termici.
LIEVITI
I lieviti sono un gruppo di funghi, formati da un unico tipo di
cellula eucariotica, che possono avere forma ellittica o
sferica.
Sono state catalogate più di mille specie di lieviti.
LIEVITI
Alcune specie sono comunemente usate per lievitare il pane e
far fermentare le bevande alcoliche.
La maggior parte dei lieviti appartiene al gruppo degli Ascomiceti.
Un piccolo numero di lieviti come la Candida albicans, può causare
infezioni nell'uomo, mentre un altro lievito Malassezia pachidermatis è
causa di dermatite e otite nel cane e nel gatto.
Il lievito più comunemente usato è un saccaromicete, termine
scientifico Saccharomyces cerevisiae, che è "addomesticato" da migliaia
di anni per la produzione di vino, pane e birra.
LIEVITI
Mentre alcuni lieviti utilizzano esclusivamente la respirazione aerobica, altri, in
assenza di ossigeno, possono utilizzare un processo diverso
chiamato fermentazione.
I lieviti fermentanti producono energia convertendo gli zuccheri in anidride
carbonica ed etanolo.
Nella fermentazione delle bevande alcoliche è utile la produzione dell'etanolo,
mentre nella lievitazione del pane l'anidride carbonica gonfia la pasta, e l'alcool
(etanolo) evapora durante la cottura.
Un esempio con un substrato di glucosio:
C6H12O6 (glucosio) → 2 CH3CH2OH (etanolo) + 2 CO2 (anidride
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I 5 REGNI E IL REGNO DEI FUNGHI

  • 1. I 5 REGNI E IL REGNO DEI FUNGHI
  • 2. Carlo Linneo introdusse nel 1735 la definizione della nomenclatura binomiale, basata sul modello aristotelico di definizione mediante genere prossimo e differenza specifica, nel sistema di classificazione delle piante, degli animali e dei minerali. Con questo metodo tassonomico (concepito poco più di un secolo prima da Bauhin) a ciascun organismo sono attribuiti due nomi (di origine latina): il primo si riferisce al Genere di appartenenza dell'organismo stesso ed è uguale per tutte le specie che condividono alcuni caratteri principali (nomen genericum); il secondo termine, che è spesso descrittivo, designa la Specie propriamente detta (nome triviale o nome specifico).
  • 3. Linneo ha diviso la natura in due grandi regni: il regno animale, il regno vegetale. Col tempo tale divisione risultò insostenibile in quanto: - il regno vegetale comprendeva sia autotrofi che eterotrofi (ad esempio i funghi); - appartenevano al regno vegetale sia Eucarioti che Procarioti. Oggi invece si classificano in cinque regni: monere, protisti, funghi, piante, animali.
  • 4.
  • 5. Regno Cellula Nutrizione Riproduzione Motilità Monere Procariota Autotrofi (fotosintetici) o chemio-sintetici); eterotrofi (assorbimento) Asessuale (per scissione) Mobili (ciglia o flagelli) Protisti Eucariota unicellulare e/o coloniale Autotrofi (fotosintetici) eterotrofi (assorbimento o ingestione) Asessuale e sessuale Mobili (ciglia o flagelli) Funghi Eucariota con parete di chitina; sinciziale Eterotrofi (assorbimento) Asessuale e sessuale Immobili Piante Eucariota con parete di cellulosa Autotrofi (fotosintesi) Asessuale e sessuale Immobili Animali Eucariota, senza parete; pluricellulari Eterotrofi (ingestione) Generalmente sessuale Mobili (fibre contrattili)
  • 6. Le Monere sono organismi unicellulari talvolta mobili grazie a sottili filamenti, o striscianti. Possono essere agenti patogeni: - esempi di malattie batteriche sono la tubercolosi, il tetano, il colera, la polmonite - si combattono con gli antibiotici. Negli esseri umani, spesso non hanno effetti negativi o sono addirittura utili. Svolgono funzioni utili per i viventi: - alcuni batteri metabolizzano l'azoto gassoso dell'atmosfera; -alcuni batteri demoliscono sostanze organi- che e rifiuti. Vivono in tutti gli ambienti. Sono resistenti a condizioni ambientali avverse. Presentano tutte le modalità di nutrizione.
  • 7. I Protisti sono organismi unicellulari, mobili, di dimensioni talvolta cospicue. Sono formati da una sola cellula di tipo eucariotico. Vivono tutte in ambienti umidi e acquatici Molte sono specie parassite - alcune sono pericolose per gli esseri umani (per es. Trypanosoma e Plasmodium) Molti protisti sono capaci di fotosintesi, e vengono detti protofiti, altri sono eterotrofi e vengono detti protozoi. Producono gameti mobili. Talvolta costituiscono comunità pluricellulari, ma mai tessuti.
  • 8. I Funghi sono formati da cellule isolate o riunite in filamenti (ife). Possono essere patogeni di animali e piante. Svolgono ruoli fondamentali in natura - producono la penicillina - servono per lievitare il pane e per ottenere il vino - demoliscono i materiali organici dei rifiuti animali e vegetali -cooperano con le piante in associazioni benefiche Possono formare pseudotessuti e strutture multicellulari complesse. In natura vivono negli strati superficiali del suolo. nel loro ciclo vitale compare la fase dicariotica: - è una fase intermedia tra quella aploide e quella diploide - è tale che ciascuna cellula del micelio contiene due nuclei aploidi
  • 9. Le Piante sono organismi pluricellulari fotosintetici formati da tessuti; sono prevalentemente terrestri. La colonizzazione delle terre emerse è stata resa possibile dalla formazione di tessuti e sistemi di rivestimento in grado di evitare l’essiccamento. L’altra strategia di adattamento riguarda la formazione di strutture in grado di reperire gli elementi indispensabili allo sviluppo: H2O, Sali minerali luce e CO2. Producono gameti; il gamete maschile nelle forme arcaiche è munito di flagelli. Le loro sono protette da una parete cellulosica e non sono mobili.
  • 10. Il regno degli Animali comprende organismi molto diversificati tra loro. Sono organismi pluricellulari eterotrofi, formati da tessuti. Producono gameti, quello maschile è munito di flagello ed è mobile. Le loro cellule sono prive di parete, per lo più contrattili Caratteristica la presenza di una simmetria corporea - simmetria bilaterale - simmetria raggiata Colonizzano tutti gli ambienti: aria, acqua e terra.
  • 11. Linneo ha classificato gli organismi in categorie sistematiche, cioè in gruppi formati da esseri viventi che hanno la morfologia e la fisiologia simili. La categoria sistematica più grande è il regno. Gli organismi viventi che fanno parte di un regno e che hanno delle caratteristiche simili sono divisi in altri gruppi che si chiamano phyla (al singolare phylum). Per le piante si usa la parola divisione, al posto di phylum. Gli organismi dello stesso phylum sono divisi in classi, le classi sono divise in ordini, gli ordini sono divisi in famiglie, le famiglie sono divise in generi e i generi sono divisi in specie. Classificazione di Carlo Linneo
  • 12. REGNO (es. = animali) raggruppamento più vasto che comprende phyla molto diversi tra loro PHYLUM / DIVISIONE (es. = cordati) comprende più classi tra loro affini (mammiferi, uccelli, rettili, anfibi e pesci) CLASSE (es. = mammiferi) più ordini, con alcune caratteristiche comuni. Per esempio, il cane e il cavallo, pur essendo diversi, appartengono alla stessa classe dei mammiferi. ORDINE (es. = carnivori) famiglie con caratteristiche fisiche comuni, come il tipo di dentatura. FAMIGLIA (es. = felidi) gatto, la lince e il leone GENERE (es. = Felis) cane e lupo pur essendo diversi, mostrano comunque affinità SPECIE organismi che presentano la stessa forma esteriore , la stessa struttura corporea e le stesse strutture biologiche
  • 13.
  • 14.
  • 15. Per identificare, cioè riconoscere un organismo vivente, si usa la nomenclatura binomiale. La nomenclatura binomiale è formata da due nomi in latino: il primo nome è scritto in corsivo con la lettera iniziale Maiuscola e indica il genere, il secondo nome è scritto con la lettera iniziale minuscola e indica la specie.
  • 17. Il regno dei funghi comprende esseri unicellulari e pluricellulari. Oltre ai funghi, il regno comprende anche le muffe e i lieviti. Come le cellule dei vegetali, le cellule dei funghi hanno la parete ma non posseggono cloroplasti e clorofilla.
  • 18. Hanno un modo particolare per procurarsi il nutrimento: non hanno bisogno né di bocche, né di cose simili ad esse. Assorbono il nutrimento in un modo simile a quello che usano le piante, assorbono acqua e sali minerali.
  • 19. SAPROFITI Si nutrono dei resti organici di altri esseri. Questo tipo di funghi si trova spesso sotto gli alberi, appunto per il modo di nutrirsi; ma non si trova solo lì: si trova anche in vecchi tronchi, vicino a muretti o su vecchi oggetti abbandonati.
  • 20. Simbionti I simbionti sono funghi che traggono vantaggio dalla pianta con cui sono in contatto, ma non provocano svantaggi ad essa, anzi, le danno solo vantaggi.
  • 21. L'intimo intreccio fra apparato radicale e micelio fungino prende il nome di micorriza Per micorriza (dal greco antico: μύκης, mýkēs, «fungo» e ῥίζα, rhiza, «radice») si intende un particolare tipo di associazione simbiotica tra un fungo ed una pianta superiore, localizzata nell'ambito dell'apparato radicale del simbionte vegetale, e che si estende, per mezzo delle ife o di strutture più complesse come le rizomorfe, nella rizosfera e nel terreno circostante. Queste simbiosi sono, nella maggior parte dei casi, di tipo mutualistico, per cui i due organismi portano avanti il loro ciclo vitale vivendo a stretto contatto e traendo benefici reciproci, sia di natura nutrizionale che di altro tipo. Alcuni esempi più conosciuti di simbiosi micorriziche si hanno fra i tartufi e le querce, i porcini e i castagni, oppure tra le orchidee e diverse specie fungine come Rhizoctonia spp. Oltre alle micorrize, altri esempi di simbiosi mutualistiche si hanno nei licheni (alghe e funghi), nei coralli (alghe e celenterati) e nelle associazioni tra rizobi e leguminose. Le micorrize rappresentano però il tipo di simbiosi (non solo mutualistica) di gran lunga più diffuso in natura: si stima infatti che circa il 90% degli alberi che crescono in foreste temperate partecipi a questo tipo di associazioni. Sono comunque diffuse praticamente in qualsiasi ecosistema terrestre.
  • 22. Parassiti Sono parassiti quei funghi che vivono traendo nutrimento a spese di organismi viventi. Il vasto mondo dei funghi comprende specie parassite di piante, di animali - compreso l'uomo - e degli stessi funghi.
  • 23. MICELIO Il micelio è l'apparato vegetativo dei funghi ed è formato da un intreccio di filamenti detti ife, tubuli in cui scorre il protoplasma. Le ife possono essere unicellulari o pluricellulari, nei pluricellulari le singole cellule sono delimitate da pareti che prendono il nome di setti, (per l'osservazione è necessario il microscopio). Tuttavia i setti sono dotati di un foro che permette il passaggio del protoplasma. L'insieme di queste ife costituiscono il vero corpo (Tallo) del fungo (non il frutto, che viene chiamato carpoforo o sporoforo).
  • 24. MICELIO È possibile che il micelio derivi il suo nome da Pier Antonio Micheli, botanico del Settecento che per primo cominciò a studiarne la natura. Altra ipotesi è che attenga al greco mikes (fungo). La massa miceliare si presenta in varie forme e colori a seconda della specie: translucido, bianco, giallo, rosa. Ha origine da una spora e ne possiede la sessualità (in alcuni funghi anche 4 sessi es. Boletus aereus). Miceli di varia sessualità possono fondersi ma solo il patrimonio genetico completo può dare origine ad un carpoforo. Nel caso del Boletus aereus la fusione di 4 miceli primari (originati da spora) può dare origine al frutto.
  • 25. MICELIO Vive e si ramifica a circa 50 cm sotto terra, o nel caso di substrato legnoso sotto la corteccia o in profondità nel legno. In condizioni adatte di temperatura, umidità disponibilità di nutrimento la produzione di citoplasma diviene tumultuosa, determinando il rapido accrescimento del micelio a velocità che può anche essere di 6 mm all'ora.
  • 26. MICELIO Il micelio affiorante dal terreno saggia le condizioni atmosferiche (umidità relativa, incremento o decremento di temperatura…) se ottimali dà origine al carpoforo. Se ad esempio il micelio di Pleurotus registra un decremento di temperatura questa ne stimola la fruttificazione, il contrario avviene col genere Morchella specie primaverile. Due miceli compatibili, anche dello stesso sesso, possono fondersi se vengono in contatto o in prossimità, in queste condizioni i miceli sono guidati da feromoni (es. sirenina). A volte stimolati dal contenuto del substrato nutritivo un particolare rapporto carbonio/azoto (C/N), le ife possono unirsi linearmente affastellandosi e formando strutture che prendono il nome di rizomorfe (es. Armillaria mellea). In questa condizione la velocità di crescita è anche superiore ai 6 mm/ora, la ragione sembra essere esplorativa quasi a cercare rapidamente nuove fonti di azoto disponibile. Le rizomorfe infatti non si formano se la disponibilità di azoto è elevata.
  • 27. MICELIO La fusione delle ife può anche avvenire in modo caotico si formano in questo caso degli agglomerati di forma più o meno sferica detti sclerozi, formazioni tuberiformi anche di grosse dimensioni, come ad es. in Polyporus tuberaster. (Rambelli Angelo in Fondamenti di micologia, dà notizia del ritrovamento di sclerozi di Polyporus mylittae in Australia con diametro di 30 cm e peso intorno ai 15 kg).
  • 28. MUFFE Le muffe sono un tipo di funghi pluricellulari, capaci di ricoprire alcune superfici sotto forma di spugnosi miceli e solitamente si riproducono per mezzo di spore. È comunemente chiamata muffa un agglomerato di questi sottili miceli, formatisi su materia vegetale o animale, generalmente come uno strato schiumoso o filamentoso, come segno di decomposizione e marcescenza. Nella tassonomia e nella filogenesi le muffe non costituiscono un gruppo preciso, trovandosi nelle divisioni Zygomycota, Deuteromycota e Ascomycota.
  • 29. MUFFE La presenza di muffa è quasi sempre segno di un cibo avariato, anche se in alcuni casi le muffe sono oggetto di una coltivazione precisa: nella produzione di alcuni formaggi, come il gorgonzola, il Roquefort o lo Stilton, e per la produzione di antibiotici derivati dalle naturali difese contro i batteri. Le numerose spore rilasciate dalle muffe non causano alcun danno negli uomini, ma le ife che crescono da queste spore possono aderire alle cellule del primo tratto dell'apparato respiratorio e causare problemi in chi ha delle insufficienze immunitarie. La famosa scoperta della penicillina, operata da Alexander Fleming, riguardava la muffa denominata Penicillium notatum. La muffa Neurospora crassa è generalmente usata come un organismo modello in esperimenti di biologia.
  • 30. MUFFE La muffa può costituire un problema in ambienti chiusi che per loro collocazione o funzione sono soggetti a umidità, come cantine e bagni. Può essere vista su muri e soffitti, con una crescita che non si ferma a uno strato superficiale, ma invece intacca la robustezza della parete e produce inoltre un odore pungente e caratteristico. È capace di crescere sul cibo non fresco e mantenuto in posti non ventilati, anche all'interno di contenitori stagni e persino nei frigoriferi e nei congelatori.
  • 31. MUFFE Le spore della muffa formatasi all'interno degli edifici creano un problema, soprattutto riguardo all'inalazione delle spore. Infatti le spore di alcune muffe causano potenti allergie in quanto sono allergeni; inoltre le spore di alcuni funghi come lo Stachybotrys rilasciano potenti tossine che, nei polmoni, creano infiammazioni e lesioni polmonari, specie nei bambini e in soggetti asmatici o con basse difese immunitarie. Negli ambienti la presenza di muffa può indicare un difetto di origine strutturale o accidentale: una scarsa esposizione solare (spesso la muffa viene uccisa dalla luce diretta del sole), un'eccessiva umidità, per infiltrazioni di acqua o per condensa sui muri freddi, un'insufficiente ventilazione, una scarsa manutenzione o ponti termici.
  • 32. LIEVITI I lieviti sono un gruppo di funghi, formati da un unico tipo di cellula eucariotica, che possono avere forma ellittica o sferica. Sono state catalogate più di mille specie di lieviti.
  • 33. LIEVITI Alcune specie sono comunemente usate per lievitare il pane e far fermentare le bevande alcoliche. La maggior parte dei lieviti appartiene al gruppo degli Ascomiceti. Un piccolo numero di lieviti come la Candida albicans, può causare infezioni nell'uomo, mentre un altro lievito Malassezia pachidermatis è causa di dermatite e otite nel cane e nel gatto. Il lievito più comunemente usato è un saccaromicete, termine scientifico Saccharomyces cerevisiae, che è "addomesticato" da migliaia di anni per la produzione di vino, pane e birra.
  • 34. LIEVITI Mentre alcuni lieviti utilizzano esclusivamente la respirazione aerobica, altri, in assenza di ossigeno, possono utilizzare un processo diverso chiamato fermentazione. I lieviti fermentanti producono energia convertendo gli zuccheri in anidride carbonica ed etanolo. Nella fermentazione delle bevande alcoliche è utile la produzione dell'etanolo, mentre nella lievitazione del pane l'anidride carbonica gonfia la pasta, e l'alcool (etanolo) evapora durante la cottura. Un esempio con un substrato di glucosio: C6H12O6 (glucosio) → 2 CH3CH2OH (etanolo) + 2 CO2 (anidride carbonica)