4. La placca a compressione percutanea (PC.C.P.) di Gotfried è un mezzo di sintesi studiato per assicurare un “impattamento controllato” delle fratture pertrocanteriche grazie alle due viti telescopiche prossimali che garantiscono una ottima stabilità rotazionale
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6. Tradizionalmente si ritiene importante per la stabilità delle fratture pertrocanteriche l’integrità della parte mediale della metafisi prossimale del femore
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8. In realtà la zona più importante per la ricostruzione di questo tipo di fratture è il muro laterale contro il quale si impatta il frammento metaepifisario mediale
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11. Se il muro laterale è rotto o viene lesionato durante la sintesi , come spesso accade in fase di applicazione della vite cefalica dei chiodi endomidollari o della vite-placca, andremo incontro al collasso della frattura e ad un conseguente lungo periodo di impotenza funzionale
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14. Con la placca di Gotfried non si è mai riscontrato un danno iatrogeno del muro laterale e nessun collasso della frattura.Ciò è dovuto al fatto che i fori per l’applicazione delle due viti prossimali sono di piccolo diametro (9 mm) rispetto ai 16-32 mm necessari per introdurre la vite cefalica di un chiodo endomidollare o di una vite-placca a compressione.
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16. La placca PC.C.P. viene inoltre applicata per via percutanea attraverso due piccole incisioni ottenendo in tal modo un minimo trauma chirurgico ed una perdita di sangue estremamente ridotta in pazienti che per l’età sono già in condizioni critiche
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31. Dal Gennaio 2005 ad Agosto 2006 110 placche di Gotfried Età media : 78 anni (range 29-94) Tempo chirurgico: 30 minuti (range 12-45) IMMEDIATA CONCESSIONE DEL CARICO
62. CONCLUSIONI Perché non mettere un chiodo? Senz’altro se il muro laterale è fratturato così come il punto di introduzione della vite cefalica,perché la tecnica è più semplice
63. … ma se il muro laterale è integro , la sintesi con la placca di Gotfried è migliore e se applicata con la necessaria perizia tecnica garantisce ottimi risultati.
142. Evitare rigidi protocolli relativi al timing ed alle scelte del mezzo di sintesi, accordando la preferenza alla personalizzazione del trattamento in base al tipo di trauma , alle condizioni del paziente ed all’ esperienza del chirurgo.
161. Il trattamento delle fratture distali di femore con la placca NCB a stabilità angolare poliassiale A.Luzzati , F.Feraboli ( Divisione di Ortopedia – Azienda Ospitaliera di Cremona Responsabile : Dott. Alessandro Luzzati )