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Livia Giordano CPO PIEMONTE 18 NOVEMBRE 2008 Esperienze  di  comunicazione  negli  screening
SCREENING consente la presuntiva identificazione di una malattia non sintomatica o di una condizione di rischio mediante l’applicazione di un test, di un esame o di un’altra procedura di rapido impiego… Lo screening distingue le persone che probabilmente hanno la malattia da quelle che probabilmente non l’hanno Uno screening non deve inteso come procedura diagnostica. Le persone che risultassero positive   o “sospette” devono rivolgersi al loro medico curante perla diagnosi ed il trattamento…  U.S. Commision on Chronic Illness, 1951-1957.
NEGLI  SCREENING  SI PASSA DAL CONCETTO DI: MEDICINA CLINICA CURA I SINTOMI MEDICINA PREVENTIVA NON  CURA I SINTOMI E’ EVIDENTE LA FRATTURA  TRA ESPERIENZA DI  MALATTIA E MALATTIA BIOLOGICA
Specificità etica dello screening (Mc Keown, 1968) “ Nello screening cambia la relazione tra medico e paziente: non è il paziente che ricerca l’assistenza del medico, ma è il medico che ricerca chi ha bisogno della sua assistenza”
Il paradosso della prevenzione   (Goffrey Rose) I  benefici di un intervento di screening sono da riferire alla comunità e non necessariamente al singolo individuo. Un individuo sottoposto ad un controllo preventivo potrebbe ammalarsi e morire, mentre ad un altro individuo che non lo fa, questo potrebbe non succedere.  La rilevanza etica di questa considerazione è importante perché sottolinea il conflitto che potrebbe sorgere tra i diritti individuali e gli interessi della comunità.
Curare prima non significa sempre e necessariamente curare meglio. ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Il medico che si “lancia” in uno screening ha una responsabilità accresciuta verso i suoi “pazienti”: deve (Cochrane e Holland, 1971) disporre di  PROVE CONCLUSIVE  che lo screening può alterare il corso naturale della malattia in una proporzione significativa delle persone sottoposte
Questo ha spinto molti promotori dello screening a incoraggiare la massima partecipazione della popolazione bersaglio. Per alcuni screening di popolazione (mammella, collo utero, colon retto) vi è un consenso nel ritenerli efficaci nel ridurre la mortalità. Per far questo spesso si sono enfatizzati i vantaggi dello screening, tralasciando gli effetti negativi, spesso ritenuti irrilevanti per la popolazione, se comparati ai vantaggi
Da una medicina paternalistica ad una partnership
Modello Paternalistico Il paziente passivamente accetta l’autorità professionale del medico ed accetta le scelte di trattamento che il medico gli propone Il medico decide cosa fare Modello informativo (Informed pure model) il paziente decide dopo che il medico gli ha spiegato le diverse opzioni Modello di condivisione (Shared pure model) un ‘doppio’ scambio di informazioni, sia il paziente che il medico esprimono le preferenze sul trattamento ed entrambi concordano sulle scelte da farsi
Offrire un’informazione esaustiva e attendibile   su rischi e benefici  per  permettere a ciascun individuo di  agire secondo i propri valori
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Il concetto di  ‘scelta informata’  è principalmente usata nello screening in quanto le persone sono normalmente invitate a partecipare ed esse scelgono (con maggiore o minore grado) se farlo o meno. Esse quindi potrebbero non avere alcun contatto con il medico se decidono di non partecipare. Il consenso invece, implica un più attivo processo di decision making in seguito ad un contatto e ad una discussione con il medico.
Figure 1  Classifying choices, based on the three dimensions of knowledge (good, poor), attitudes (positive, negative) and uptake (yes,no) From: Marteau, Theresa M., Dormandy, Elizabeth & Michie, Susan  A Measure of informed choice. Health Expectations   4  (2), 99-108; 2001
Vantaggi e svantaggi di un programma di screening mammografico
Gli effetti negativi sono connaturati allo screening ,[object Object],[object Object],Il rapporto   vantaggi / svantaggi dipende:
Possibili benefici e svantaggi di un programma di screening mammografico  (Austoker, 1995; modificata) Benefici Svantaggi ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
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1000 DONNE TRA I 50-59 ANNI E 1000 DONNE TRAI 60-69 ANNI SOTTOPOSTE PER 10 ANNI  AD UNO SCREENING BIENNALE  HANNO CONTRATTO UN CANCRO AL SENO 18.5 24.3 18.5 24.3 IL CANCRO AL SENO E’ STATO IDENTIFICATO   14.8 19.4 DALLO SCREENING   HANNO AVUTO MAMMOGRAFIE FALSO POSITIVE 135 130 SI SONO SOTTOPOSTE A  UNA BIOPSIA  7.4 9.7 IN SEGUITO   A MAMMOGRAFIA FALSO-POSITIVA  SI SONO SOTTOPOSTE A INTERVENTO  0.3 0.4 CHIRURGICO   IN SEGUITO A MAMMOGRAFIA FALSO-POSITIVA SI SONO AMMALATE DI CANCRO AL SENO  3.7 4.9  NON RILEVATO   DALLA MAMMOGRAFIA   HANNO AVUTO UN’ANTICIPAZIONE DELLA 12.8 16.7 DIAGNOSI SENZA UN BENEFICIO IN TERMINI DI ASPETTATIVE DI VITA SONO DECEDUTE 4.8 6.3 6.8 9.0 CON SCREENING SENZA SCREENING
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Al paziente devono  essere forniti tutti gli strumenti conoscitivi che lo mettano in condizione di esprimere una scelta realmente libera da condizionamenti  e non viziata  dall’insufficiente conoscenza degli aspetti salienti della condizione sanitaria nella quale si sta operando. Un  consenso consapevole  non può prescindere dalla spiegazione dello scopo delle procedure,  delle loro complicanze e degli effetti collaterali possibili, dei benefici attesi e degli eventuali svantaggi e delle conseguenze di un eventuale rifiuto.
Il  consenso informato  sottintende al fatto che il paziente asserisce il proprio diritto all’autonomia rivestendo un ruolo attivo nel prendere una decisione di tipo sanitario. Non si riduce a una semplice condivisione di pareri.
Pochi studi validi si occupano di consenso informato e di processo di decisione informata ,[object Object],[object Object]
CONTESTO COMUNICATIVO IN UN PROGRAMMA DI SCREENING Famiglia Donne Medici e altri servizi sanitari Unità di screening Enti Associazioni Istituzioni Individui
La percezione del rischio e dei benefici fortemente correlata con la  dimestichezza individuale con i concetti  numerici di base e con quelli di  probabilità  Elementi critici nella comprensione del messaggio (1)
[object Object],[object Object],[object Object],La percezione dei rischi e dei benefici.
La comunicazione esprimere il rischio in modo relativo o  assoluto basarsi esclusivamente sui risultati  intermedi  (surrogates outcomes) la contraddizione delle raccomandazioni  e delle linee guida Elementi critici nella comprensione del messaggio (2)
Lo scenario è drammaticamente diverso quando si informa che il rischio di morire di cancro alla mammella nelle donne sottoposte a screening è del 25% più basso di quelle non sottoposte al test, o che il rischio di morire nelle donne ‘screenate’ diminuisce di 2/1000. Entrambe le affermazioni sono vere ma l’influenza della seconda nel decidere se sottoporsi o meno al test di screening sembra essere molto più debole. Esprimere il rischio in modo relativo o assoluto I rischi e i benefici sono percepiti diversamente  dagli operatori sanitari e dal pubblico a seconda che siano presentati  in modo assoluto o relativo.
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TABLE III--Mean score (%) (95% confidence interval) on mammography issues made by health authority members when same results presented by four different methods _______________________________________________________________ Method of data presentation  Mammography _______________________________________________________________ Option A--relative risk reduction (RRR)  79 (76 to 83); (RRR=34%)  Option B--absolute risk reduction (ARR)  38 (35 to 42)+++; (ARR=0.06%)  Option C--percentages of event free patients (EFP)  38 (34 to 42+++; (EFP=99.82% v 99.8%)  Option D--number needed to treat (NNT)  51 (47 to 55)+; (NNT=1592)  _______________________________________________________________  *Higher score=stronger support for the purchasing of the programme. Bonferroni difference means: +significant difference at P</=0.05 from relative risk reduction;  ++significant difference at P</=0.05 from number needed to treat. Fahey T, Griffiths S, Peters TJ. Evidence based purchasing results of clinical trials and systemic reviews BMJ 1995; 311: 1056-1060
Utilizzare misure surrogato Lo ‘SCREENING ‘  PER IL C.A PROSTATICO
D’Ambrosio G, Cancian M, Samani F. La prescrizione del PSA a scopo di screening opportunistico. I dati del campione Health Search. SIMG;  6: 5-8;2003 Andamento dello screening opportunistico con PSA  negli ultracinquantenni dal 2000 al 2002.
D’Ambrosio G, Cancian M, Samani F. La prescrizione del PSA a scopo di screening opportunistico. I dati del campione Health Search. SIMG;  6: 5-8;2003
La contraddizione delle raccomandazioni e delle linee guida
 
La responsabilizzazione dei pazienti sulle scelte ed il  diritto a rifiutare l’informazione richiesta di un atteggiamento  paternalistico difficoltà ad assumere un ruolo  collaborativo  Elementi critici nella comprensione del messaggio (3)
[object Object]
Elementi critici nella comprensione del messaggio (4) Il ruolo del medico differenza tra clinica e prevenzione scarsa formazione ed informazione scarsità di tempo uso strumentale delle informazioni
Gli operatori sanitari comunicano solitamente  i rischi e i benefici  nel tentativo di convincere gli individui ad accettare  il loro punto di vista. Talvolta, questo approccio paternalistico è rafforzato  da un uso strumentale dell’epidemiologia. ,[object Object]
Slaytor EK et al “How risk of breast cancer and benefits of screening are communicated to women: analysis of 58 pamphlets. BMJ vol. 317, 25 luglio 1998
Comunicazione tra medico e paziente nella pratica ordinaria ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Elementi critici nella comprensione del messaggio (5) Il “fervore evangelico” che caratterizza molti programmi di screening ruolo dei mass media
Il ruolo dei mass media fonte di informazione importante FORTE influenza sulle scelte degli individui relative all’uso di interventi medici come ad esempio lo screening.  INFORMAZIONE spesso non bilanciata: poco trattate  le incertezze, gli svantaggi e gli effetti collaterali, e ignorate le controversie presenti nel mondo scientifico . Relativamente ai programmi di screening, i messaggi che giungono dai media sembrano definire lo screening accurato al 100% e quindi i risultati falsi negativi o falsi positivi dovuti ad errori da parte di chi effettua lo screening. Questo ha portato alla percezione che tutti i tumori che nascono dopo un normale test di screening  screening siano stati precedentemente “mancati” e che i ritardi nella diagnosi hanno un significato prognostico.  Questo malinteso sull’efficacia dello screening ha portato ad alte aspettative da parte del pubblico, rabbia e risentimento anche quando non era il caso.
Come affronta la stampa italiana le tematiche relative alla prevenzione del tumore al seno? Livia Giordano, Valeria Stefanini, Roberta Castagno, Nereo Segnan Centro di Riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte (CPO Piemonte)
Indagine svolta nell’ambito dell’European Breast Cancer Network, per esplorare il modo in cui i giornali affrontano le problematiche relative alla prevenzione del tumore della mammella in tre nazioni europee (Germania, Grecia, Italia) Obiettivo : analizzare che tipo di test viene indicato per lo  screening , a chi e con quale frequenza, valutando l’accuratezza di tali messaggi in relazione alle linee guida europee ed italiane per la prevenzione del cancro al seno
Articoli contenenti informazioni rilevanti sul tumore al seno e sulla sua prevenzione ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Metodi: ,[object Object],[object Object],[object Object],confronto con linee guida
 
Risultati: 126 articoli su 28 testate: 81 (64%) sul cancro al seno in generale 45 (36%) sulla prevenzione 25 (55%) screening e sua efficacia 12 (27%) prevenzione del cancro in generale 8 (18%) sperimentazione di nuove tecnologie 36 articoli (80%) citano almeno un tipo di test preventivo: di questi 32 (89%) fanno riferimento alla mammografia Tra gli articoli sulla mammografia, il 69% cita le fonti di informazione: esperti (53%), Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (13%), altre fonti (3%). 12 di questi articoli parlano dell’opportunità di anticipare l’età minima a 40 anni, attualmente oggetto di dibattito, presentando differenti opinioni in merito ma fornendo a volte raccomandazioni contraddittorie 8 articoli (25%) sono coerenti con le linee guida per quanto riguarda l’età a cui sottoporsi all’esame (50 anni) e la frequenza (ogni 2 anni). Essi rappresentano il 6.3% di tutti i 126 articoli selezionati Nessun articolo presenta informazioni sugli svantaggi del sottoporsi al test
Articles’ distribution among the available publications in the six-month period. *The total number of fitness-health magazines was 96:  26 weekly (published in 3 journals) and 6 monthly (published in 3 journals).
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Distorsione della realtà Scarsità di tempo, competizione per gli spazi e per l’ audience , carenza di competenze specifiche possono compromettere la veridicità della notizia E’ necessario instaurare una comunicazione e una collaborazione tra esperti e giornalisti, per fornire alla popolazione  target  informazioni autorevoli, credibili, complete e aggiornate, che permettano alle persone di prendere le proprie decisioni in modo consapevole.
Elementi critici nella comprensione del messaggio (6) Ineguaglianze nella comprensione popolazione culturalmente non  omogenea modalità di reclutamento imminenza degli effetti negativi rispetto  ai vantaggi
Le persone meno istruite e meno benestanti risultano essere più svantaggiate nell’accesso ai programmi di screening. Ad esempio, le donne di un più basso status socio-economico hanno un più alto rischio di morire di cancro della cervice uterina, ma fanno un uso minore dei servizi di screening, soprattutto se l’adesione richiede l’iniziativa individuale. Le ineguaglianze già presenti nella partecipazione di queste persone allo screening potrebbero essere incrementate da strategie di reclutamento che aspirano ad un consenso informato e responsabile. La comunicazione di rischi e benefici dello screening risulta più complessa quando i livelli sociali e culturali della popolazione non sono omogenei.
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Table 1  Women’s perception of the benefits of mammography screening in four countries  Question US N = 1003  No. (%) UK N = 1108  No. (%) Italy N = 1001 No. (%) Switzerland N = 1028 No. (%) All women N = 4140 No. (%) 1. Mammography is an X-ray examination of the breasts.      Which of the following statements concerning mammography reflects your opinion? Regular mammography every 2 years in women who are well:     •  prevents the risk of contracting breast cancer 262 (26) 191 (17) 325 (33) 101 (10) 879 (21)     •  reduces the risk of contracting breast cancer 315 (31) 571 (52) 476 (48) 569 (55) 1931 (47)     •  does not have any influence on the risk of contracting breast cancer a 369 (37) 243 (22) 165 (16) 279 (27) 1056 (26)     •  don’t know 57 (6) 103 (9) 35 (3) 79 (8) 274 (7) 2. In your  opinion, to what extent can mammography reduce breast cancer deaths among women aged   50 screened every 2 years for 10 years?     •  regular mammography hardly reduces breast cancer deaths 36 (4) 48 (4) 35 (4) 72 (7) 191 (5)     •  reduces mortality due to breast cancer by about a quarter a 123 (12) 241 (22) 173 (17) 251 (24) 788 (19)     •  by about half 336 (33) 354 (32) 324 (32) 358 (35) 1372 (33)     •  by about three-quarters 288 (29) 187 (17) 201 (20) 154 (15) 830 (20)     •  prevents practically all deaths due to breast cancer 93 (9) 53 (5) 160 (16) 48 (5) 354 (9)     •  don’t know 127 (13) 225 (20) 108 (11) 145 (14) 605 (15) 3. In your opinion, how many deaths due to breast cancer can be prevented among 1000 women aged   50 who have regular mammography every 2 years for 10 years?     •  no deaths prevented 9 (1) 14 (1) 16 (2) 36 (4) 75 (2)     •  about 5 deaths prevented a 27 (3) 28 (3) 40 (4) 52 (5) 147 (4)     •  about 10 deaths prevented 48 (5) 60 (6) 52 (5) 83 (8) 243 (6)     •  about 20 deaths prevented 83 (8) 115 (10) 91 (9) 93 (9) 382 (9)     •  about 40 deaths prevented 117 (12) 153 (14) 210 (21) 148 (14) 628 (15)     •  about 80 deaths prevented 151 (15) 111 (10) 176 (18) 115 (11) 553 (14)     •  more than 100 deaths prevented 455 (45) 302 (27) 257 (26) 269 (26) 1283 (31)     •  don’t know 113 (11) 325 (29) 159 (16) 232 (23) 829 (20) a  Correct or most appropriate answer.
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Table 2.   Women's perceptions of benefits and harms of screening Number of false-positive results women were prepared to tolerate for each life saved
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Quello che le donne vorrebbero sapere
Medical tests: women's reported and preferred decision-making roles and preferences for information on benefits, side-effects and false results. Davey H M., Barratt, Alexandra L., Davey, Elizabeth, Butow, Phyllis N., Redman, Sally, Houssami, Nehmat & Salkeld, Glenn P. Health Expectations   5  (4), 330-340; 2002
Table 2  Preferred decision-making role for tests and treatment (by age)   Age group (%)   30–39 40–49 50–59 60–69 Preferred  test  decision-making role           n  = 204 n  = 193 n  = 147 n  = 105 Woman decides 12.3 13.0 16.3 3.8 Woman decides after considering doctor's opinion 28.4 32.8 27.2 14.3 Decide together 52.0 55.4 50.3 63.8 Doctor decides after considering woman's opinion 5.0 4.7 3.4 6.7 Doctor decides 2.0 3.1 2.7 11.4 Preferred  treatment  decision-making role           n  = 202 n  = 194 n  = 147 n  = 104 Woman decides 4.5 5.7 9.5 3.8 Woman decides after considering doctor's opinion 37.1 36.8 30.6 23.1 Decide together 55.0 52.8 56.5 59.6 Doctor decides after considering woman's opinion 3.5 1.6 2.0 6.7 Doctor decides 0.0 3.1 1.4 6.7
  Reported decision-making role and information preferences for breast tests among women with a regular doctor   Diagnostic mammogram (%),  n  = 177 Screening mammogram (%),  n  = 259 Timing of last mammogram        <2 years ago 27.0 80.3     2–5 years ago 40.0 16.5     6–10 years ago 17.1 2.7    >10 years ago 15.9 0.5 Reported decision-making role*         Woman decided 45.5 60.6     Decided together 49.4 25.7     Doctor decided 36.0 13.8 Information on benefits         Wanted more 23.8 18.1     As much as wanted 73.8 79.2     More than wanted 2.3 2.7 Information on side-effects         Wanted more 41.2 33.2     As much as wanted 57.6 65.9     More than wanted 1.2 0.9 *Significant difference between diagnostic and screening mammogram ( P  < 0.001).
Desire for and anxiety related to information about the possibility of a false test result and test side-effects   False results (%) Side- effects (%) Possibility of this explained n  = 573 n  = 549    Always 18.3 28.6    Often 13.1 14.6    Sometimes 28.8 25.5    Never 40.0 31.3 Want this information n  = 582 n  = 591    Definitely yes 65.1 77.5    Probably yes 25.9 17.8    Probably no 5.5 2.4    Definitely no 3.4 2.4 Information cause anxiety n  = 580 n  = 572    Definitely yes 16.4 10.1    Probably yes 30.2 33.0    Probably no 24.7 32.9    Definitely no 18.8 24.0 Want information despite anxiety* n  = 365 n  = 280    Yes 77.6 88.1    No 16.2 9.6    Don't know 6.2 2.2 *Among those women who reported this information would definitely or probably make them anxious.
Variability in women's desire for information about mammography screening: implications for informed consent Chamot E, Charvet A I, Perneger TV European J of Cancer Prevention, 14:413-418; 2005
Distribution of desire for information items among 2305 women 50–69 years old,  residing in Geneva, Switzerland  From:    Chamot: Eur J Cancer Prev, Volume 14(4).August 2005.413-418
Information and Involvement Preferences of Women in Their 40s Before Their First Screening Mammogram ,[object Object],[object Object]
Copyright restrictions may apply. Nekhlyudov, L. et al. Arch Intern Med 2005;165:1370-1374. Women's Information Needs Before Their First Screening Mammogram
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* Switzerland
* Leung et al, AJPH, 2002
What happens to 1000 women aged 40 to 49 who have a mammogram to screen for breast cancer? * Canada
Raccomandazioni per una corretta comunicazione  Tratto da : European Guidelines on Quality Assurance for Mammography screening – 4 th  edition, 2006  Accessibile:  le donne che vogliono avere le informazioni devono potervi accedere facilmente.  Rilevante:  l’informazione deve essere rilevante per la popolazione  cui è indirizzata e deve essere ‘centrata’ sulla donna e sui suoi bisogni Fase –specifica:  appropriata a seconda della fase dello screening (primo, secondo livello, reinvito ecc) Multilevel:  oltre ad un livello informativo di base, il programma deve prevedere la possibilità, per le donne che lo richiedono, di avere degli approfondimenti specifici Comprensibile:  deve utilizzare un linguaggio chiaro, non gergale e non tecnico, diretto e corretto “ Su misura”:  adatta a sottogruppi della popolazione che possono essere diversi per età, cultura, fase dello screening in cui sono coinvolti ecc.) Completa:  completa e bilanciata sia sui beneici che sui limiti
Improving the quality of written communications Accessible Relevant ,[object Object],Phase -specific Multilevel Comprehensible Tailored
Information should be accessible to all women who would benefit from breast screening.  It is important that a woman who needs information about screening would be able to find them easily. Accessible Giordano L. Webster P. Segnan N. Austoker J. Guidance on breast screening communication in European guidelines for quality assurance in breast cancer screening and diagnosis (fourth edition)
Relevant ,[object Object],[object Object],[object Object],Giordano L. Webster P. Segnan N. Austoker J. Guidance on breast screening communication in European guidelines for quality assurance in breast cancer screening and diagnosis (fourth edition)
Comprehensive ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Giordano L. Webster P. Segnan N. Austoker J. Guidance on breast screening communication in European guidelines for quality assurance in breast cancer screening and diagnosis (fourth edition)
Phase-specific It would be appropriate to provide women with  different types of information according to the  different screening phases .  The women recalled for further assessments might need information on what these procedures consist of and on the resulting outcomes. The high level of anxiety experienced by women recalled for further assessment can be diminished firstly by informing them of the possibility of recall with their first invitation letter and by giving them further relevant information at the time of assessment. It is important that during this phase women should have the opportunity to meet health professionals and be able to discuss various options and outcomes with them in a supportive environment.  Giordano L. Webster P. Segnan N. Austoker J. Guidance on breast screening communication in European guidelines for quality assurance in breast cancer screening and diagnosis (fourth edition)
[object Object],Multi-level communication (i.e. women may require a range of information  from basic level information to more detailed information on specific areas )  should be accessible. Women in the same screening phase may require different degrees of information, from basic information to more detailed information on specific issues. Basic information can be considered as the information handed out to all women (generally at the time of the first invitation). Women requiring additional and in-depth information should be able to get them. It is important that screening programmes provide this supplemental information, using different communication instruments for this purpose.  Giordano L. Webster P. Segnan N. Austoker J. Guidance on breast screening communication in European guidelines for quality assurance in breast cancer screening and diagnosis (fourth edition)
Written information should be  clear, avoid the use of jargon and technical language.  Guidelines have been produced to enable the production of good written material. They include the following:   readers interest should be paramount  use short sentences and short words  use concepts the reader will understand  avoid unnecessary words  be personal  follow rules of grammar and syntax. Comprehensible Giordano L. Webster P. Segnan N. Austoker J. Guidance on breast screening communication in European guidelines for quality assurance in breast cancer screening and diagnosis (fourth edition)
Information should be tailored and  adapted to suit the specific needs of different groups . This will ensure that the information has more personal relevance and contain less redundant information.  It will not be possible to develop individually tailored information for population programmes but it would be possible to provide particular sub-groups with relevant information tailored to their specific needs Tailored Giordano L. Webster P. Segnan N. Austoker J. Guidance on breast screening communication in European guidelines for quality assurance in breast cancer screening and diagnosis (fourth edition)
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Giordano L. Webster P. Segnan N. Austoker J. Guidance on breast screening communication in European guidelines for quality assurance in breast cancer screening and diagnosis (fourth edition)
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Caratteristiche dell’informazione: Accessibile, corretta, pertinente, completa, onesta,  comprensibile Formazione del personale: sullo screening sul counselling Rapporto con i media: Implicazioni organizzative: Informazione personalizzata Condivisa dalle donne; Testata sulla popolazione target  (SULLE DONNE ITALIANE!!) Fase specifica; Multilevel; Diversi strumenti comunicativi
POSSIBILI EFFETTI DI UNA MAGGIORE INFORMAZIONE AUMENTO DELLA SENSIBILIZZAZIONE AI PROBLEMI DI SALUTE ATTEGGIAMENTO  PIU’ CRITICO AUMENTO DELL’ ANSIA DOVUTO ALLA MAGGIOR CONSAPEVOLEZZA RIDUZIONE DELLA COMPLIANCE ?
RIDUZIONE DELLA COMPLIANCE ?
Compliance  seguire, obbedire, rispettare, conformarsi, sottomettersi Partecipazione  ruolo attivo responsabile e consapevole Consenso informato
Willingness to undergo a screening test for pancreatic cancer Domenighetti G, Grilli R, Maggi JR Does provision of an evidence-based information change public willingness to accept screening tests?Health xpectations 2000, 3, 145-150 Group receiving &quot;Extended&quot; information (N= 466) Group receiving ”Basic&quot; information (N= 401)
UNA SCOMMESSA NON FACILE … ma un forte stimolo a lavorare al fine di individuare gli strumenti e le modalità più adatte ed efficaci per rendere la donna più consapevole ed in grado di prendere la  ‘ SUA’  miglior scelta di salute
La decisione deve essere delle donne, e un’informazione esaustiva ed onesta degli effetti positivi e negativi deve essere fornita sia alla popolazione che al singolo individuo.   Maureen Roberts (Direttrice del Edinburgh Breast Cancer Screening Project) deceduta per tumore della mammella il 9 giugno 1989. &quot;The decision must be theirs, and a truthful account of the facts must be available to the public and the individual patient&quot;
[object Object],[object Object],Mammografia: l’esame di serenità Il tumore della mammella. Conoscere per scoprire, curare, guarire, vivere Da un invito può nascere una sana abitudine: l’esame periodico del seno Mammografia. Perché la vita è bella Mammografia. Che non si muore per tumore è una gran bella verità L’ASL pensa alle donne, 10 minuti per essere più serena Salute, donne! Sana, per la vita Riguardati, ti riguarda Togliti il pensiero, fai il controllo L’appuntamento di chi si ama.  L’iniziativa m’amo non m’amo Le donne possono…la loro difesa è la prevenzione  Come Sara Simeoni, partecipare per vincere Un pensiero in meno, una sicurezza in più Il tumore non fa rumore. Non aspettare di sentirlo
 

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Esperienze di comunicazione negli screening

  • 1. Livia Giordano CPO PIEMONTE 18 NOVEMBRE 2008 Esperienze di comunicazione negli screening
  • 2. SCREENING consente la presuntiva identificazione di una malattia non sintomatica o di una condizione di rischio mediante l’applicazione di un test, di un esame o di un’altra procedura di rapido impiego… Lo screening distingue le persone che probabilmente hanno la malattia da quelle che probabilmente non l’hanno Uno screening non deve inteso come procedura diagnostica. Le persone che risultassero positive o “sospette” devono rivolgersi al loro medico curante perla diagnosi ed il trattamento… U.S. Commision on Chronic Illness, 1951-1957.
  • 3. NEGLI SCREENING SI PASSA DAL CONCETTO DI: MEDICINA CLINICA CURA I SINTOMI MEDICINA PREVENTIVA NON CURA I SINTOMI E’ EVIDENTE LA FRATTURA TRA ESPERIENZA DI MALATTIA E MALATTIA BIOLOGICA
  • 4. Specificità etica dello screening (Mc Keown, 1968) “ Nello screening cambia la relazione tra medico e paziente: non è il paziente che ricerca l’assistenza del medico, ma è il medico che ricerca chi ha bisogno della sua assistenza”
  • 5. Il paradosso della prevenzione (Goffrey Rose) I benefici di un intervento di screening sono da riferire alla comunità e non necessariamente al singolo individuo. Un individuo sottoposto ad un controllo preventivo potrebbe ammalarsi e morire, mentre ad un altro individuo che non lo fa, questo potrebbe non succedere. La rilevanza etica di questa considerazione è importante perché sottolinea il conflitto che potrebbe sorgere tra i diritti individuali e gli interessi della comunità.
  • 6.
  • 7. Il medico che si “lancia” in uno screening ha una responsabilità accresciuta verso i suoi “pazienti”: deve (Cochrane e Holland, 1971) disporre di PROVE CONCLUSIVE che lo screening può alterare il corso naturale della malattia in una proporzione significativa delle persone sottoposte
  • 8. Questo ha spinto molti promotori dello screening a incoraggiare la massima partecipazione della popolazione bersaglio. Per alcuni screening di popolazione (mammella, collo utero, colon retto) vi è un consenso nel ritenerli efficaci nel ridurre la mortalità. Per far questo spesso si sono enfatizzati i vantaggi dello screening, tralasciando gli effetti negativi, spesso ritenuti irrilevanti per la popolazione, se comparati ai vantaggi
  • 9. Da una medicina paternalistica ad una partnership
  • 10. Modello Paternalistico Il paziente passivamente accetta l’autorità professionale del medico ed accetta le scelte di trattamento che il medico gli propone Il medico decide cosa fare Modello informativo (Informed pure model) il paziente decide dopo che il medico gli ha spiegato le diverse opzioni Modello di condivisione (Shared pure model) un ‘doppio’ scambio di informazioni, sia il paziente che il medico esprimono le preferenze sul trattamento ed entrambi concordano sulle scelte da farsi
  • 11. Offrire un’informazione esaustiva e attendibile su rischi e benefici per permettere a ciascun individuo di agire secondo i propri valori
  • 12.
  • 13. Il concetto di ‘scelta informata’ è principalmente usata nello screening in quanto le persone sono normalmente invitate a partecipare ed esse scelgono (con maggiore o minore grado) se farlo o meno. Esse quindi potrebbero non avere alcun contatto con il medico se decidono di non partecipare. Il consenso invece, implica un più attivo processo di decision making in seguito ad un contatto e ad una discussione con il medico.
  • 14. Figure 1  Classifying choices, based on the three dimensions of knowledge (good, poor), attitudes (positive, negative) and uptake (yes,no) From: Marteau, Theresa M., Dormandy, Elizabeth & Michie, Susan A Measure of informed choice. Health Expectations   4  (2), 99-108; 2001
  • 15. Vantaggi e svantaggi di un programma di screening mammografico
  • 16.
  • 17.
  • 18.
  • 19. 1000 DONNE TRA I 50-59 ANNI E 1000 DONNE TRAI 60-69 ANNI SOTTOPOSTE PER 10 ANNI AD UNO SCREENING BIENNALE HANNO CONTRATTO UN CANCRO AL SENO 18.5 24.3 18.5 24.3 IL CANCRO AL SENO E’ STATO IDENTIFICATO 14.8 19.4 DALLO SCREENING HANNO AVUTO MAMMOGRAFIE FALSO POSITIVE 135 130 SI SONO SOTTOPOSTE A UNA BIOPSIA 7.4 9.7 IN SEGUITO A MAMMOGRAFIA FALSO-POSITIVA SI SONO SOTTOPOSTE A INTERVENTO 0.3 0.4 CHIRURGICO IN SEGUITO A MAMMOGRAFIA FALSO-POSITIVA SI SONO AMMALATE DI CANCRO AL SENO 3.7 4.9 NON RILEVATO DALLA MAMMOGRAFIA HANNO AVUTO UN’ANTICIPAZIONE DELLA 12.8 16.7 DIAGNOSI SENZA UN BENEFICIO IN TERMINI DI ASPETTATIVE DI VITA SONO DECEDUTE 4.8 6.3 6.8 9.0 CON SCREENING SENZA SCREENING
  • 20.
  • 21. Al paziente devono essere forniti tutti gli strumenti conoscitivi che lo mettano in condizione di esprimere una scelta realmente libera da condizionamenti e non viziata dall’insufficiente conoscenza degli aspetti salienti della condizione sanitaria nella quale si sta operando. Un consenso consapevole non può prescindere dalla spiegazione dello scopo delle procedure, delle loro complicanze e degli effetti collaterali possibili, dei benefici attesi e degli eventuali svantaggi e delle conseguenze di un eventuale rifiuto.
  • 22. Il consenso informato sottintende al fatto che il paziente asserisce il proprio diritto all’autonomia rivestendo un ruolo attivo nel prendere una decisione di tipo sanitario. Non si riduce a una semplice condivisione di pareri.
  • 23.
  • 24. CONTESTO COMUNICATIVO IN UN PROGRAMMA DI SCREENING Famiglia Donne Medici e altri servizi sanitari Unità di screening Enti Associazioni Istituzioni Individui
  • 25. La percezione del rischio e dei benefici fortemente correlata con la dimestichezza individuale con i concetti numerici di base e con quelli di probabilità Elementi critici nella comprensione del messaggio (1)
  • 26.
  • 27. La comunicazione esprimere il rischio in modo relativo o assoluto basarsi esclusivamente sui risultati intermedi (surrogates outcomes) la contraddizione delle raccomandazioni e delle linee guida Elementi critici nella comprensione del messaggio (2)
  • 28. Lo scenario è drammaticamente diverso quando si informa che il rischio di morire di cancro alla mammella nelle donne sottoposte a screening è del 25% più basso di quelle non sottoposte al test, o che il rischio di morire nelle donne ‘screenate’ diminuisce di 2/1000. Entrambe le affermazioni sono vere ma l’influenza della seconda nel decidere se sottoporsi o meno al test di screening sembra essere molto più debole. Esprimere il rischio in modo relativo o assoluto I rischi e i benefici sono percepiti diversamente dagli operatori sanitari e dal pubblico a seconda che siano presentati in modo assoluto o relativo.
  • 29.
  • 30. TABLE III--Mean score (%) (95% confidence interval) on mammography issues made by health authority members when same results presented by four different methods _______________________________________________________________ Method of data presentation Mammography _______________________________________________________________ Option A--relative risk reduction (RRR) 79 (76 to 83); (RRR=34%) Option B--absolute risk reduction (ARR) 38 (35 to 42)+++; (ARR=0.06%) Option C--percentages of event free patients (EFP) 38 (34 to 42+++; (EFP=99.82% v 99.8%) Option D--number needed to treat (NNT) 51 (47 to 55)+; (NNT=1592) _______________________________________________________________ *Higher score=stronger support for the purchasing of the programme. Bonferroni difference means: +significant difference at P</=0.05 from relative risk reduction; ++significant difference at P</=0.05 from number needed to treat. Fahey T, Griffiths S, Peters TJ. Evidence based purchasing results of clinical trials and systemic reviews BMJ 1995; 311: 1056-1060
  • 31. Utilizzare misure surrogato Lo ‘SCREENING ‘ PER IL C.A PROSTATICO
  • 32. D’Ambrosio G, Cancian M, Samani F. La prescrizione del PSA a scopo di screening opportunistico. I dati del campione Health Search. SIMG; 6: 5-8;2003 Andamento dello screening opportunistico con PSA negli ultracinquantenni dal 2000 al 2002.
  • 33. D’Ambrosio G, Cancian M, Samani F. La prescrizione del PSA a scopo di screening opportunistico. I dati del campione Health Search. SIMG; 6: 5-8;2003
  • 34. La contraddizione delle raccomandazioni e delle linee guida
  • 35.  
  • 36. La responsabilizzazione dei pazienti sulle scelte ed il diritto a rifiutare l’informazione richiesta di un atteggiamento paternalistico difficoltà ad assumere un ruolo collaborativo Elementi critici nella comprensione del messaggio (3)
  • 37.
  • 38. Elementi critici nella comprensione del messaggio (4) Il ruolo del medico differenza tra clinica e prevenzione scarsa formazione ed informazione scarsità di tempo uso strumentale delle informazioni
  • 39.
  • 40. Slaytor EK et al “How risk of breast cancer and benefits of screening are communicated to women: analysis of 58 pamphlets. BMJ vol. 317, 25 luglio 1998
  • 41.
  • 42. Elementi critici nella comprensione del messaggio (5) Il “fervore evangelico” che caratterizza molti programmi di screening ruolo dei mass media
  • 43. Il ruolo dei mass media fonte di informazione importante FORTE influenza sulle scelte degli individui relative all’uso di interventi medici come ad esempio lo screening. INFORMAZIONE spesso non bilanciata: poco trattate le incertezze, gli svantaggi e gli effetti collaterali, e ignorate le controversie presenti nel mondo scientifico . Relativamente ai programmi di screening, i messaggi che giungono dai media sembrano definire lo screening accurato al 100% e quindi i risultati falsi negativi o falsi positivi dovuti ad errori da parte di chi effettua lo screening. Questo ha portato alla percezione che tutti i tumori che nascono dopo un normale test di screening screening siano stati precedentemente “mancati” e che i ritardi nella diagnosi hanno un significato prognostico. Questo malinteso sull’efficacia dello screening ha portato ad alte aspettative da parte del pubblico, rabbia e risentimento anche quando non era il caso.
  • 44. Come affronta la stampa italiana le tematiche relative alla prevenzione del tumore al seno? Livia Giordano, Valeria Stefanini, Roberta Castagno, Nereo Segnan Centro di Riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte (CPO Piemonte)
  • 45. Indagine svolta nell’ambito dell’European Breast Cancer Network, per esplorare il modo in cui i giornali affrontano le problematiche relative alla prevenzione del tumore della mammella in tre nazioni europee (Germania, Grecia, Italia) Obiettivo : analizzare che tipo di test viene indicato per lo screening , a chi e con quale frequenza, valutando l’accuratezza di tali messaggi in relazione alle linee guida europee ed italiane per la prevenzione del cancro al seno
  • 46.
  • 47.  
  • 48. Risultati: 126 articoli su 28 testate: 81 (64%) sul cancro al seno in generale 45 (36%) sulla prevenzione 25 (55%) screening e sua efficacia 12 (27%) prevenzione del cancro in generale 8 (18%) sperimentazione di nuove tecnologie 36 articoli (80%) citano almeno un tipo di test preventivo: di questi 32 (89%) fanno riferimento alla mammografia Tra gli articoli sulla mammografia, il 69% cita le fonti di informazione: esperti (53%), Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (13%), altre fonti (3%). 12 di questi articoli parlano dell’opportunità di anticipare l’età minima a 40 anni, attualmente oggetto di dibattito, presentando differenti opinioni in merito ma fornendo a volte raccomandazioni contraddittorie 8 articoli (25%) sono coerenti con le linee guida per quanto riguarda l’età a cui sottoporsi all’esame (50 anni) e la frequenza (ogni 2 anni). Essi rappresentano il 6.3% di tutti i 126 articoli selezionati Nessun articolo presenta informazioni sugli svantaggi del sottoporsi al test
  • 49. Articles’ distribution among the available publications in the six-month period. *The total number of fitness-health magazines was 96: 26 weekly (published in 3 journals) and 6 monthly (published in 3 journals).
  • 50.
  • 51. Elementi critici nella comprensione del messaggio (6) Ineguaglianze nella comprensione popolazione culturalmente non omogenea modalità di reclutamento imminenza degli effetti negativi rispetto ai vantaggi
  • 52. Le persone meno istruite e meno benestanti risultano essere più svantaggiate nell’accesso ai programmi di screening. Ad esempio, le donne di un più basso status socio-economico hanno un più alto rischio di morire di cancro della cervice uterina, ma fanno un uso minore dei servizi di screening, soprattutto se l’adesione richiede l’iniziativa individuale. Le ineguaglianze già presenti nella partecipazione di queste persone allo screening potrebbero essere incrementate da strategie di reclutamento che aspirano ad un consenso informato e responsabile. La comunicazione di rischi e benefici dello screening risulta più complessa quando i livelli sociali e culturali della popolazione non sono omogenei.
  • 53.
  • 54.
  • 55.
  • 56. Table 1 Women’s perception of the benefits of mammography screening in four countries Question US N = 1003 No. (%) UK N = 1108 No. (%) Italy N = 1001 No. (%) Switzerland N = 1028 No. (%) All women N = 4140 No. (%) 1. Mammography is an X-ray examination of the breasts.      Which of the following statements concerning mammography reflects your opinion? Regular mammography every 2 years in women who are well:     • prevents the risk of contracting breast cancer 262 (26) 191 (17) 325 (33) 101 (10) 879 (21)     • reduces the risk of contracting breast cancer 315 (31) 571 (52) 476 (48) 569 (55) 1931 (47)     • does not have any influence on the risk of contracting breast cancer a 369 (37) 243 (22) 165 (16) 279 (27) 1056 (26)     • don’t know 57 (6) 103 (9) 35 (3) 79 (8) 274 (7) 2. In your opinion, to what extent can mammography reduce breast cancer deaths among women aged  50 screened every 2 years for 10 years?     • regular mammography hardly reduces breast cancer deaths 36 (4) 48 (4) 35 (4) 72 (7) 191 (5)     • reduces mortality due to breast cancer by about a quarter a 123 (12) 241 (22) 173 (17) 251 (24) 788 (19)     • by about half 336 (33) 354 (32) 324 (32) 358 (35) 1372 (33)     • by about three-quarters 288 (29) 187 (17) 201 (20) 154 (15) 830 (20)     • prevents practically all deaths due to breast cancer 93 (9) 53 (5) 160 (16) 48 (5) 354 (9)     • don’t know 127 (13) 225 (20) 108 (11) 145 (14) 605 (15) 3. In your opinion, how many deaths due to breast cancer can be prevented among 1000 women aged  50 who have regular mammography every 2 years for 10 years?     • no deaths prevented 9 (1) 14 (1) 16 (2) 36 (4) 75 (2)     • about 5 deaths prevented a 27 (3) 28 (3) 40 (4) 52 (5) 147 (4)     • about 10 deaths prevented 48 (5) 60 (6) 52 (5) 83 (8) 243 (6)     • about 20 deaths prevented 83 (8) 115 (10) 91 (9) 93 (9) 382 (9)     • about 40 deaths prevented 117 (12) 153 (14) 210 (21) 148 (14) 628 (15)     • about 80 deaths prevented 151 (15) 111 (10) 176 (18) 115 (11) 553 (14)     • more than 100 deaths prevented 455 (45) 302 (27) 257 (26) 269 (26) 1283 (31)     • don’t know 113 (11) 325 (29) 159 (16) 232 (23) 829 (20) a Correct or most appropriate answer.
  • 57.
  • 58.  
  • 59.
  • 60.  
  • 61. Table 2. Women's perceptions of benefits and harms of screening Number of false-positive results women were prepared to tolerate for each life saved
  • 62.
  • 63.
  • 64. Quello che le donne vorrebbero sapere
  • 65. Medical tests: women's reported and preferred decision-making roles and preferences for information on benefits, side-effects and false results. Davey H M., Barratt, Alexandra L., Davey, Elizabeth, Butow, Phyllis N., Redman, Sally, Houssami, Nehmat & Salkeld, Glenn P. Health Expectations   5  (4), 330-340; 2002
  • 66. Table 2  Preferred decision-making role for tests and treatment (by age)   Age group (%)   30–39 40–49 50–59 60–69 Preferred test decision-making role           n  = 204 n  = 193 n  = 147 n  = 105 Woman decides 12.3 13.0 16.3 3.8 Woman decides after considering doctor's opinion 28.4 32.8 27.2 14.3 Decide together 52.0 55.4 50.3 63.8 Doctor decides after considering woman's opinion 5.0 4.7 3.4 6.7 Doctor decides 2.0 3.1 2.7 11.4 Preferred treatment decision-making role           n  = 202 n  = 194 n  = 147 n  = 104 Woman decides 4.5 5.7 9.5 3.8 Woman decides after considering doctor's opinion 37.1 36.8 30.6 23.1 Decide together 55.0 52.8 56.5 59.6 Doctor decides after considering woman's opinion 3.5 1.6 2.0 6.7 Doctor decides 0.0 3.1 1.4 6.7
  • 67.   Reported decision-making role and information preferences for breast tests among women with a regular doctor   Diagnostic mammogram (%), n  = 177 Screening mammogram (%), n  = 259 Timing of last mammogram        <2 years ago 27.0 80.3    2–5 years ago 40.0 16.5    6–10 years ago 17.1 2.7    >10 years ago 15.9 0.5 Reported decision-making role*        Woman decided 45.5 60.6    Decided together 49.4 25.7    Doctor decided 36.0 13.8 Information on benefits        Wanted more 23.8 18.1    As much as wanted 73.8 79.2    More than wanted 2.3 2.7 Information on side-effects        Wanted more 41.2 33.2    As much as wanted 57.6 65.9    More than wanted 1.2 0.9 *Significant difference between diagnostic and screening mammogram ( P  < 0.001).
  • 68. Desire for and anxiety related to information about the possibility of a false test result and test side-effects   False results (%) Side- effects (%) Possibility of this explained n  = 573 n  = 549    Always 18.3 28.6    Often 13.1 14.6    Sometimes 28.8 25.5    Never 40.0 31.3 Want this information n  = 582 n  = 591    Definitely yes 65.1 77.5    Probably yes 25.9 17.8    Probably no 5.5 2.4    Definitely no 3.4 2.4 Information cause anxiety n  = 580 n  = 572    Definitely yes 16.4 10.1    Probably yes 30.2 33.0    Probably no 24.7 32.9    Definitely no 18.8 24.0 Want information despite anxiety* n  = 365 n  = 280    Yes 77.6 88.1    No 16.2 9.6    Don't know 6.2 2.2 *Among those women who reported this information would definitely or probably make them anxious.
  • 69. Variability in women's desire for information about mammography screening: implications for informed consent Chamot E, Charvet A I, Perneger TV European J of Cancer Prevention, 14:413-418; 2005
  • 70. Distribution of desire for information items among 2305 women 50–69 years old, residing in Geneva, Switzerland From:   Chamot: Eur J Cancer Prev, Volume 14(4).August 2005.413-418
  • 71.
  • 72. Copyright restrictions may apply. Nekhlyudov, L. et al. Arch Intern Med 2005;165:1370-1374. Women's Information Needs Before Their First Screening Mammogram
  • 73.
  • 74.  
  • 75.  
  • 76.
  • 77.
  • 79. * Leung et al, AJPH, 2002
  • 80. What happens to 1000 women aged 40 to 49 who have a mammogram to screen for breast cancer? * Canada
  • 81. Raccomandazioni per una corretta comunicazione Tratto da : European Guidelines on Quality Assurance for Mammography screening – 4 th edition, 2006 Accessibile: le donne che vogliono avere le informazioni devono potervi accedere facilmente. Rilevante: l’informazione deve essere rilevante per la popolazione cui è indirizzata e deve essere ‘centrata’ sulla donna e sui suoi bisogni Fase –specifica: appropriata a seconda della fase dello screening (primo, secondo livello, reinvito ecc) Multilevel: oltre ad un livello informativo di base, il programma deve prevedere la possibilità, per le donne che lo richiedono, di avere degli approfondimenti specifici Comprensibile: deve utilizzare un linguaggio chiaro, non gergale e non tecnico, diretto e corretto “ Su misura”: adatta a sottogruppi della popolazione che possono essere diversi per età, cultura, fase dello screening in cui sono coinvolti ecc.) Completa: completa e bilanciata sia sui beneici che sui limiti
  • 82.
  • 83. Information should be accessible to all women who would benefit from breast screening. It is important that a woman who needs information about screening would be able to find them easily. Accessible Giordano L. Webster P. Segnan N. Austoker J. Guidance on breast screening communication in European guidelines for quality assurance in breast cancer screening and diagnosis (fourth edition)
  • 84.
  • 85.
  • 86. Phase-specific It would be appropriate to provide women with different types of information according to the different screening phases . The women recalled for further assessments might need information on what these procedures consist of and on the resulting outcomes. The high level of anxiety experienced by women recalled for further assessment can be diminished firstly by informing them of the possibility of recall with their first invitation letter and by giving them further relevant information at the time of assessment. It is important that during this phase women should have the opportunity to meet health professionals and be able to discuss various options and outcomes with them in a supportive environment. Giordano L. Webster P. Segnan N. Austoker J. Guidance on breast screening communication in European guidelines for quality assurance in breast cancer screening and diagnosis (fourth edition)
  • 87.
  • 88. Written information should be clear, avoid the use of jargon and technical language. Guidelines have been produced to enable the production of good written material. They include the following:  readers interest should be paramount  use short sentences and short words  use concepts the reader will understand  avoid unnecessary words  be personal  follow rules of grammar and syntax. Comprehensible Giordano L. Webster P. Segnan N. Austoker J. Guidance on breast screening communication in European guidelines for quality assurance in breast cancer screening and diagnosis (fourth edition)
  • 89. Information should be tailored and adapted to suit the specific needs of different groups . This will ensure that the information has more personal relevance and contain less redundant information. It will not be possible to develop individually tailored information for population programmes but it would be possible to provide particular sub-groups with relevant information tailored to their specific needs Tailored Giordano L. Webster P. Segnan N. Austoker J. Guidance on breast screening communication in European guidelines for quality assurance in breast cancer screening and diagnosis (fourth edition)
  • 90.
  • 91.
  • 92.
  • 93. Caratteristiche dell’informazione: Accessibile, corretta, pertinente, completa, onesta, comprensibile Formazione del personale: sullo screening sul counselling Rapporto con i media: Implicazioni organizzative: Informazione personalizzata Condivisa dalle donne; Testata sulla popolazione target (SULLE DONNE ITALIANE!!) Fase specifica; Multilevel; Diversi strumenti comunicativi
  • 94. POSSIBILI EFFETTI DI UNA MAGGIORE INFORMAZIONE AUMENTO DELLA SENSIBILIZZAZIONE AI PROBLEMI DI SALUTE ATTEGGIAMENTO PIU’ CRITICO AUMENTO DELL’ ANSIA DOVUTO ALLA MAGGIOR CONSAPEVOLEZZA RIDUZIONE DELLA COMPLIANCE ?
  • 96. Compliance seguire, obbedire, rispettare, conformarsi, sottomettersi Partecipazione ruolo attivo responsabile e consapevole Consenso informato
  • 97. Willingness to undergo a screening test for pancreatic cancer Domenighetti G, Grilli R, Maggi JR Does provision of an evidence-based information change public willingness to accept screening tests?Health xpectations 2000, 3, 145-150 Group receiving &quot;Extended&quot; information (N= 466) Group receiving ”Basic&quot; information (N= 401)
  • 98. UNA SCOMMESSA NON FACILE … ma un forte stimolo a lavorare al fine di individuare gli strumenti e le modalità più adatte ed efficaci per rendere la donna più consapevole ed in grado di prendere la ‘ SUA’ miglior scelta di salute
  • 99. La decisione deve essere delle donne, e un’informazione esaustiva ed onesta degli effetti positivi e negativi deve essere fornita sia alla popolazione che al singolo individuo. Maureen Roberts (Direttrice del Edinburgh Breast Cancer Screening Project) deceduta per tumore della mammella il 9 giugno 1989. &quot;The decision must be theirs, and a truthful account of the facts must be available to the public and the individual patient&quot;
  • 100.
  • 101.