20160219 - E. Pompilii - Linee guida e Consulenza genetica nei tumori eredita...Roberto Scarafia
Eva Pompilii
Laboratorio Toma
Gynepro Medical Bologna
UO Genetica Medica
Policlinico S.Orsola-Malpighi
Bologna
LA CONSULENZA GENETICA ONCOLOGICA
La consulenza genetica oncologica CGO è una prestazione specialistica finalizzata all’inquadramento diagnostico di patologie oncologiche ereditarie. E’ lo strumento con cui il paziente o i familiari affrontano e vengono informati sul rischio di occorrenza e ricorrenza della malattia oncologica, sulle opzioni di prevenzione, la presa in carico, gli interventi terapeutico-assistenziali disponibili. E’ un processo articolato che include aspetti genetici-medici-biologici-etici e psicologici ,che coinvolgono l’individuo e la sua famiglia
20160219 - E. Pompilii - Linee guida e Consulenza genetica nei tumori eredita...Roberto Scarafia
Eva Pompilii
Laboratorio Toma
Gynepro Medical Bologna
UO Genetica Medica
Policlinico S.Orsola-Malpighi
Bologna
LA CONSULENZA GENETICA ONCOLOGICA
La consulenza genetica oncologica CGO è una prestazione specialistica finalizzata all’inquadramento diagnostico di patologie oncologiche ereditarie. E’ lo strumento con cui il paziente o i familiari affrontano e vengono informati sul rischio di occorrenza e ricorrenza della malattia oncologica, sulle opzioni di prevenzione, la presa in carico, gli interventi terapeutico-assistenziali disponibili. E’ un processo articolato che include aspetti genetici-medici-biologici-etici e psicologici ,che coinvolgono l’individuo e la sua famiglia
Project Work Scienziati in Azienda: la radiodiagnosticaFree Your Talent
L’obiettivo del progetto, proposto dal Centro Diagnostico Italiano, è stato quello di ideare delle modalità di comunicazione al paziente riguardo ai rischi e benefici connessi all’utilizzo di radiazioni ionizzanti in ambito radiodiagnostico. Lo scopo trainante è stato quello di sensibilizzare i cittadini e aumentare la consapevolezza in merito a questa tematica.
Project work a cura di: Anna Adinolfi, Eleonora Cavalli, Gaia Labate, Valeria Montanaro, Laura Pessina e Marta Vadalà.
Intervento della D.ssa Marina E. Cazzaniga, Referente UOC Centro di Fase I Resp. UOS DH Oncologico ASST Monza al Convegno dell'Associazione Italiana Pazienti Leucemia Mieloide Cronica del 20 Maggio 2017 presso Triuggio (Mb)
Il Clinical Nurse Specialist e rete infermieristica nella gestione delle Lesi...serenella savini
In letteratura esistono diverse ricerche inerenti modelli gestiti dal CNSwc, protocolli e strumenti operativi atti a migliorare la gestione dei pazienti affetti da LDP, ma pochi sono gli studi che hanno avuto come obiettivo principale quello di verificare l’efficacia di un modello unico e multidimensionale, che preveda la sinergia di interventi messi in atto dallo specialista mediante la consulenza informatizzata, al fine di migliorare gli outcomes quali Wound Healing, qualità di vita e soddisfazione.
20160219 - Daniela Turchetti - I tumori ereditari della mammella e/o ovaio da...Roberto Scarafia
Daniela Turchetti
UO Genetica Medica
AOU di Bologna Policlinico S.Orsola-Malpighi
Università di Bologna - DIMEC
Oltre il 3% dei carcinomi mammari e fino al 15% dei carcinomi ovarici insorge in portatrici di una mutazione BRCA1/2
L’identificazione delle portatrici permette trattamento e sorveglianza personalizzati
Il test genetico dovrebbe essere eseguito nelle famiglie con significativa probabilità di mutazione (individuate attraverso criteri tabellari o modelli probabilistici), partendo da un caso indice rappresentativo
La costante attenzione alla presenza di indicatori di predisposizione genetica tra i pazienti che giungono all’attenzione dei vari specialisti può consentire il corretto inquadramento delle famiglie e l’individuazione di donne portatrici di mutazione prima che esse si ammalino
Per le donne non precedentemente inquadrate che soddisfino i criteri, il test dovrebbe essere prospettato alla diagnosi, ed essere intrapreso sotto forma di test rapido ogni qualvolta possa incidere sulla pianificazione terapeutica
Fino a quando non ne sarà chiarita l’utilità clinica, l’analisi di geni diversi da BRCA1/2 dovrebbe essere eseguita esclusivamente a fini di ricerca
Gestione dell’Incontinenza nell’anziano: appropriatezza e sostenibilitàISTUD Business School
I risultati dello studio “Gestione dell’Incontinenza nell’anziano: appropriatezza e sostenibilità” realizzato dall’Area Sanità e Salute di Fondazione ISTUD per la Fondazione italiana continenza. Lo studio è nato con l'obiettivo di conoscere e valutare l’incontinenza urinaria sotto il profilo dell’impatto socio-economico sulle persone affette da tale patologia, sui loro familiari e su chi se ne occupa.
SLA N.C.I.O. La malattia SLA: Network delle Cure In Organizzazioni evolute. Lo studio è stato realizzato dall’Area Sanità e Salute della Fondazione ISTUD, con la collaborazione di FIASO ed AISLA, per sviluppare una conoscenza diretta e approfondita delle attuali procedure di diagnosi e cura delle persone con SLA in due realtà Regionali: Lombardia e Veneto.
Incontro conoscitivo sulle meravigliose possibilità che l'agopuntura offre come strumento integrativo e complementare alla medicina occidentale. La capacità, aggiunta alla potenza della medicina e chirurgia affrontate con metodo scientifico, serietà e passione, di un approccio ulteriore, "altro" e di per sé completo ed efficace è affrontata spero con un linguaggio di semplice comprensione...
Presentazione del dott. Guido Giustetto, presidente dell'Ordine dei medici di Torino, in occasione dell'evento formativo del 7 marzo 2015 "La relazione medico paziente: dal rapporto giuridico all'alleanza terapeutica".
Project Work Scienziati in Azienda: la radiodiagnosticaFree Your Talent
L’obiettivo del progetto, proposto dal Centro Diagnostico Italiano, è stato quello di ideare delle modalità di comunicazione al paziente riguardo ai rischi e benefici connessi all’utilizzo di radiazioni ionizzanti in ambito radiodiagnostico. Lo scopo trainante è stato quello di sensibilizzare i cittadini e aumentare la consapevolezza in merito a questa tematica.
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Intervento della D.ssa Marina E. Cazzaniga, Referente UOC Centro di Fase I Resp. UOS DH Oncologico ASST Monza al Convegno dell'Associazione Italiana Pazienti Leucemia Mieloide Cronica del 20 Maggio 2017 presso Triuggio (Mb)
Il Clinical Nurse Specialist e rete infermieristica nella gestione delle Lesi...serenella savini
In letteratura esistono diverse ricerche inerenti modelli gestiti dal CNSwc, protocolli e strumenti operativi atti a migliorare la gestione dei pazienti affetti da LDP, ma pochi sono gli studi che hanno avuto come obiettivo principale quello di verificare l’efficacia di un modello unico e multidimensionale, che preveda la sinergia di interventi messi in atto dallo specialista mediante la consulenza informatizzata, al fine di migliorare gli outcomes quali Wound Healing, qualità di vita e soddisfazione.
20160219 - Daniela Turchetti - I tumori ereditari della mammella e/o ovaio da...Roberto Scarafia
Daniela Turchetti
UO Genetica Medica
AOU di Bologna Policlinico S.Orsola-Malpighi
Università di Bologna - DIMEC
Oltre il 3% dei carcinomi mammari e fino al 15% dei carcinomi ovarici insorge in portatrici di una mutazione BRCA1/2
L’identificazione delle portatrici permette trattamento e sorveglianza personalizzati
Il test genetico dovrebbe essere eseguito nelle famiglie con significativa probabilità di mutazione (individuate attraverso criteri tabellari o modelli probabilistici), partendo da un caso indice rappresentativo
La costante attenzione alla presenza di indicatori di predisposizione genetica tra i pazienti che giungono all’attenzione dei vari specialisti può consentire il corretto inquadramento delle famiglie e l’individuazione di donne portatrici di mutazione prima che esse si ammalino
Per le donne non precedentemente inquadrate che soddisfino i criteri, il test dovrebbe essere prospettato alla diagnosi, ed essere intrapreso sotto forma di test rapido ogni qualvolta possa incidere sulla pianificazione terapeutica
Fino a quando non ne sarà chiarita l’utilità clinica, l’analisi di geni diversi da BRCA1/2 dovrebbe essere eseguita esclusivamente a fini di ricerca
Gestione dell’Incontinenza nell’anziano: appropriatezza e sostenibilitàISTUD Business School
I risultati dello studio “Gestione dell’Incontinenza nell’anziano: appropriatezza e sostenibilità” realizzato dall’Area Sanità e Salute di Fondazione ISTUD per la Fondazione italiana continenza. Lo studio è nato con l'obiettivo di conoscere e valutare l’incontinenza urinaria sotto il profilo dell’impatto socio-economico sulle persone affette da tale patologia, sui loro familiari e su chi se ne occupa.
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L’identità del professionista in sanità tra qualità e spesa: tra le nebulose ...ISTUD Business School
Presentazione di Maria Giulia Marini, ISTUD, durante l'evento "L'identità professionale in Sanità tra spesa e qualità della cura" organizzato dall'Area Sanità di ISTUD, in collaborazione con AME (Associazione Medica Ebraica Italiana), Assolombarda, Confindustria Lombardia Sanità Servizi e CERGAS Bocconi.
Project Work Scienziati in Azienda IRON DEFICIENCY AWARENESSFree Your Talent
Iron Deficiency Awareness: L’inizio di un percorso di cura. Project Work Scienziati in Azienda a cura di Bruno Angela, Calia Lorella, Cannalire Maria
Lepore Marianna, Prisco Luisanna, Rescio Martina
Dr.ssa Valentina Pontello. Endometriosi e medicina alternativa: dati preliminari della tesi di Master in Medicina Naturale a indirizzo Fitoterapia (Università di Firenze, 2012).
Legge 69/09 e Nuovi Servizi in Farmacia: La TeledermatologiaGianpiero Riva
La legge 69/2009 e successivo decreto legislativo n. 153 del 2009 definiscono nuove linee guida ampliando di fatto la gamma di servizi erogabili in farmacia. Analizziamo la Teledermatoogia.
Questa presentazione contiene una serie di messaggi e argomenti base utili per il medico di famiglia nella sua pratica quotidiana di fronte alla necessità di effettuare un intervento proattivo di prevenzione dell'abitudine al fumo e alle richieste di smettere di fumare da parte degli assistiti.
Roma 20 giugno 2017, Senato della Repubblica - A che punto sono la prevenzione e la ricerca sui tumori femminili nel nostro Paese? Ne parlano oggi alcuni dei principali attori del sistema Salute italiano nella tavola rotonda “Futuro in Rosa”, tenutasi in Senato con il sostegno non condizionato di Daiichi Sankyo. Un incontro più che mai necessario poiché, se è vero che la ricerca scientifica ha consentito negli ultimi anni un aumento della sopravvivenza, restano indispensabili il confronto e la stretta collaborazione tra Istituzioni, Classe Medica, Industria e Associazioni di Pazienti, o il tumore continuerà ad avere l’ultima parola.
Similar to Esperienze di comunicazione negli screening (20)
1. Livia Giordano CPO PIEMONTE 18 NOVEMBRE 2008 Esperienze di comunicazione negli screening
2. SCREENING consente la presuntiva identificazione di una malattia non sintomatica o di una condizione di rischio mediante l’applicazione di un test, di un esame o di un’altra procedura di rapido impiego… Lo screening distingue le persone che probabilmente hanno la malattia da quelle che probabilmente non l’hanno Uno screening non deve inteso come procedura diagnostica. Le persone che risultassero positive o “sospette” devono rivolgersi al loro medico curante perla diagnosi ed il trattamento… U.S. Commision on Chronic Illness, 1951-1957.
3. NEGLI SCREENING SI PASSA DAL CONCETTO DI: MEDICINA CLINICA CURA I SINTOMI MEDICINA PREVENTIVA NON CURA I SINTOMI E’ EVIDENTE LA FRATTURA TRA ESPERIENZA DI MALATTIA E MALATTIA BIOLOGICA
4. Specificità etica dello screening (Mc Keown, 1968) “ Nello screening cambia la relazione tra medico e paziente: non è il paziente che ricerca l’assistenza del medico, ma è il medico che ricerca chi ha bisogno della sua assistenza”
5. Il paradosso della prevenzione (Goffrey Rose) I benefici di un intervento di screening sono da riferire alla comunità e non necessariamente al singolo individuo. Un individuo sottoposto ad un controllo preventivo potrebbe ammalarsi e morire, mentre ad un altro individuo che non lo fa, questo potrebbe non succedere. La rilevanza etica di questa considerazione è importante perché sottolinea il conflitto che potrebbe sorgere tra i diritti individuali e gli interessi della comunità.
6.
7. Il medico che si “lancia” in uno screening ha una responsabilità accresciuta verso i suoi “pazienti”: deve (Cochrane e Holland, 1971) disporre di PROVE CONCLUSIVE che lo screening può alterare il corso naturale della malattia in una proporzione significativa delle persone sottoposte
8. Questo ha spinto molti promotori dello screening a incoraggiare la massima partecipazione della popolazione bersaglio. Per alcuni screening di popolazione (mammella, collo utero, colon retto) vi è un consenso nel ritenerli efficaci nel ridurre la mortalità. Per far questo spesso si sono enfatizzati i vantaggi dello screening, tralasciando gli effetti negativi, spesso ritenuti irrilevanti per la popolazione, se comparati ai vantaggi
10. Modello Paternalistico Il paziente passivamente accetta l’autorità professionale del medico ed accetta le scelte di trattamento che il medico gli propone Il medico decide cosa fare Modello informativo (Informed pure model) il paziente decide dopo che il medico gli ha spiegato le diverse opzioni Modello di condivisione (Shared pure model) un ‘doppio’ scambio di informazioni, sia il paziente che il medico esprimono le preferenze sul trattamento ed entrambi concordano sulle scelte da farsi
11. Offrire un’informazione esaustiva e attendibile su rischi e benefici per permettere a ciascun individuo di agire secondo i propri valori
12.
13. Il concetto di ‘scelta informata’ è principalmente usata nello screening in quanto le persone sono normalmente invitate a partecipare ed esse scelgono (con maggiore o minore grado) se farlo o meno. Esse quindi potrebbero non avere alcun contatto con il medico se decidono di non partecipare. Il consenso invece, implica un più attivo processo di decision making in seguito ad un contatto e ad una discussione con il medico.
14. Figure 1 Classifying choices, based on the three dimensions of knowledge (good, poor), attitudes (positive, negative) and uptake (yes,no) From: Marteau, Theresa M., Dormandy, Elizabeth & Michie, Susan A Measure of informed choice. Health Expectations 4 (2), 99-108; 2001
19. 1000 DONNE TRA I 50-59 ANNI E 1000 DONNE TRAI 60-69 ANNI SOTTOPOSTE PER 10 ANNI AD UNO SCREENING BIENNALE HANNO CONTRATTO UN CANCRO AL SENO 18.5 24.3 18.5 24.3 IL CANCRO AL SENO E’ STATO IDENTIFICATO 14.8 19.4 DALLO SCREENING HANNO AVUTO MAMMOGRAFIE FALSO POSITIVE 135 130 SI SONO SOTTOPOSTE A UNA BIOPSIA 7.4 9.7 IN SEGUITO A MAMMOGRAFIA FALSO-POSITIVA SI SONO SOTTOPOSTE A INTERVENTO 0.3 0.4 CHIRURGICO IN SEGUITO A MAMMOGRAFIA FALSO-POSITIVA SI SONO AMMALATE DI CANCRO AL SENO 3.7 4.9 NON RILEVATO DALLA MAMMOGRAFIA HANNO AVUTO UN’ANTICIPAZIONE DELLA 12.8 16.7 DIAGNOSI SENZA UN BENEFICIO IN TERMINI DI ASPETTATIVE DI VITA SONO DECEDUTE 4.8 6.3 6.8 9.0 CON SCREENING SENZA SCREENING
20.
21. Al paziente devono essere forniti tutti gli strumenti conoscitivi che lo mettano in condizione di esprimere una scelta realmente libera da condizionamenti e non viziata dall’insufficiente conoscenza degli aspetti salienti della condizione sanitaria nella quale si sta operando. Un consenso consapevole non può prescindere dalla spiegazione dello scopo delle procedure, delle loro complicanze e degli effetti collaterali possibili, dei benefici attesi e degli eventuali svantaggi e delle conseguenze di un eventuale rifiuto.
22. Il consenso informato sottintende al fatto che il paziente asserisce il proprio diritto all’autonomia rivestendo un ruolo attivo nel prendere una decisione di tipo sanitario. Non si riduce a una semplice condivisione di pareri.
23.
24. CONTESTO COMUNICATIVO IN UN PROGRAMMA DI SCREENING Famiglia Donne Medici e altri servizi sanitari Unità di screening Enti Associazioni Istituzioni Individui
25. La percezione del rischio e dei benefici fortemente correlata con la dimestichezza individuale con i concetti numerici di base e con quelli di probabilità Elementi critici nella comprensione del messaggio (1)
26.
27. La comunicazione esprimere il rischio in modo relativo o assoluto basarsi esclusivamente sui risultati intermedi (surrogates outcomes) la contraddizione delle raccomandazioni e delle linee guida Elementi critici nella comprensione del messaggio (2)
28. Lo scenario è drammaticamente diverso quando si informa che il rischio di morire di cancro alla mammella nelle donne sottoposte a screening è del 25% più basso di quelle non sottoposte al test, o che il rischio di morire nelle donne ‘screenate’ diminuisce di 2/1000. Entrambe le affermazioni sono vere ma l’influenza della seconda nel decidere se sottoporsi o meno al test di screening sembra essere molto più debole. Esprimere il rischio in modo relativo o assoluto I rischi e i benefici sono percepiti diversamente dagli operatori sanitari e dal pubblico a seconda che siano presentati in modo assoluto o relativo.
29.
30. TABLE III--Mean score (%) (95% confidence interval) on mammography issues made by health authority members when same results presented by four different methods _______________________________________________________________ Method of data presentation Mammography _______________________________________________________________ Option A--relative risk reduction (RRR) 79 (76 to 83); (RRR=34%) Option B--absolute risk reduction (ARR) 38 (35 to 42)+++; (ARR=0.06%) Option C--percentages of event free patients (EFP) 38 (34 to 42+++; (EFP=99.82% v 99.8%) Option D--number needed to treat (NNT) 51 (47 to 55)+; (NNT=1592) _______________________________________________________________ *Higher score=stronger support for the purchasing of the programme. Bonferroni difference means: +significant difference at P</=0.05 from relative risk reduction; ++significant difference at P</=0.05 from number needed to treat. Fahey T, Griffiths S, Peters TJ. Evidence based purchasing results of clinical trials and systemic reviews BMJ 1995; 311: 1056-1060
32. D’Ambrosio G, Cancian M, Samani F. La prescrizione del PSA a scopo di screening opportunistico. I dati del campione Health Search. SIMG; 6: 5-8;2003 Andamento dello screening opportunistico con PSA negli ultracinquantenni dal 2000 al 2002.
33. D’Ambrosio G, Cancian M, Samani F. La prescrizione del PSA a scopo di screening opportunistico. I dati del campione Health Search. SIMG; 6: 5-8;2003
36. La responsabilizzazione dei pazienti sulle scelte ed il diritto a rifiutare l’informazione richiesta di un atteggiamento paternalistico difficoltà ad assumere un ruolo collaborativo Elementi critici nella comprensione del messaggio (3)
37.
38. Elementi critici nella comprensione del messaggio (4) Il ruolo del medico differenza tra clinica e prevenzione scarsa formazione ed informazione scarsità di tempo uso strumentale delle informazioni
39.
40. Slaytor EK et al “How risk of breast cancer and benefits of screening are communicated to women: analysis of 58 pamphlets. BMJ vol. 317, 25 luglio 1998
41.
42. Elementi critici nella comprensione del messaggio (5) Il “fervore evangelico” che caratterizza molti programmi di screening ruolo dei mass media
43. Il ruolo dei mass media fonte di informazione importante FORTE influenza sulle scelte degli individui relative all’uso di interventi medici come ad esempio lo screening. INFORMAZIONE spesso non bilanciata: poco trattate le incertezze, gli svantaggi e gli effetti collaterali, e ignorate le controversie presenti nel mondo scientifico . Relativamente ai programmi di screening, i messaggi che giungono dai media sembrano definire lo screening accurato al 100% e quindi i risultati falsi negativi o falsi positivi dovuti ad errori da parte di chi effettua lo screening. Questo ha portato alla percezione che tutti i tumori che nascono dopo un normale test di screening screening siano stati precedentemente “mancati” e che i ritardi nella diagnosi hanno un significato prognostico. Questo malinteso sull’efficacia dello screening ha portato ad alte aspettative da parte del pubblico, rabbia e risentimento anche quando non era il caso.
44. Come affronta la stampa italiana le tematiche relative alla prevenzione del tumore al seno? Livia Giordano, Valeria Stefanini, Roberta Castagno, Nereo Segnan Centro di Riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte (CPO Piemonte)
45. Indagine svolta nell’ambito dell’European Breast Cancer Network, per esplorare il modo in cui i giornali affrontano le problematiche relative alla prevenzione del tumore della mammella in tre nazioni europee (Germania, Grecia, Italia) Obiettivo : analizzare che tipo di test viene indicato per lo screening , a chi e con quale frequenza, valutando l’accuratezza di tali messaggi in relazione alle linee guida europee ed italiane per la prevenzione del cancro al seno
46.
47.
48. Risultati: 126 articoli su 28 testate: 81 (64%) sul cancro al seno in generale 45 (36%) sulla prevenzione 25 (55%) screening e sua efficacia 12 (27%) prevenzione del cancro in generale 8 (18%) sperimentazione di nuove tecnologie 36 articoli (80%) citano almeno un tipo di test preventivo: di questi 32 (89%) fanno riferimento alla mammografia Tra gli articoli sulla mammografia, il 69% cita le fonti di informazione: esperti (53%), Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (13%), altre fonti (3%). 12 di questi articoli parlano dell’opportunità di anticipare l’età minima a 40 anni, attualmente oggetto di dibattito, presentando differenti opinioni in merito ma fornendo a volte raccomandazioni contraddittorie 8 articoli (25%) sono coerenti con le linee guida per quanto riguarda l’età a cui sottoporsi all’esame (50 anni) e la frequenza (ogni 2 anni). Essi rappresentano il 6.3% di tutti i 126 articoli selezionati Nessun articolo presenta informazioni sugli svantaggi del sottoporsi al test
49. Articles’ distribution among the available publications in the six-month period. *The total number of fitness-health magazines was 96: 26 weekly (published in 3 journals) and 6 monthly (published in 3 journals).
50.
51. Elementi critici nella comprensione del messaggio (6) Ineguaglianze nella comprensione popolazione culturalmente non omogenea modalità di reclutamento imminenza degli effetti negativi rispetto ai vantaggi
52. Le persone meno istruite e meno benestanti risultano essere più svantaggiate nell’accesso ai programmi di screening. Ad esempio, le donne di un più basso status socio-economico hanno un più alto rischio di morire di cancro della cervice uterina, ma fanno un uso minore dei servizi di screening, soprattutto se l’adesione richiede l’iniziativa individuale. Le ineguaglianze già presenti nella partecipazione di queste persone allo screening potrebbero essere incrementate da strategie di reclutamento che aspirano ad un consenso informato e responsabile. La comunicazione di rischi e benefici dello screening risulta più complessa quando i livelli sociali e culturali della popolazione non sono omogenei.
53.
54.
55.
56. Table 1 Women’s perception of the benefits of mammography screening in four countries Question US N = 1003 No. (%) UK N = 1108 No. (%) Italy N = 1001 No. (%) Switzerland N = 1028 No. (%) All women N = 4140 No. (%) 1. Mammography is an X-ray examination of the breasts. Which of the following statements concerning mammography reflects your opinion? Regular mammography every 2 years in women who are well: • prevents the risk of contracting breast cancer 262 (26) 191 (17) 325 (33) 101 (10) 879 (21) • reduces the risk of contracting breast cancer 315 (31) 571 (52) 476 (48) 569 (55) 1931 (47) • does not have any influence on the risk of contracting breast cancer a 369 (37) 243 (22) 165 (16) 279 (27) 1056 (26) • don’t know 57 (6) 103 (9) 35 (3) 79 (8) 274 (7) 2. In your opinion, to what extent can mammography reduce breast cancer deaths among women aged 50 screened every 2 years for 10 years? • regular mammography hardly reduces breast cancer deaths 36 (4) 48 (4) 35 (4) 72 (7) 191 (5) • reduces mortality due to breast cancer by about a quarter a 123 (12) 241 (22) 173 (17) 251 (24) 788 (19) • by about half 336 (33) 354 (32) 324 (32) 358 (35) 1372 (33) • by about three-quarters 288 (29) 187 (17) 201 (20) 154 (15) 830 (20) • prevents practically all deaths due to breast cancer 93 (9) 53 (5) 160 (16) 48 (5) 354 (9) • don’t know 127 (13) 225 (20) 108 (11) 145 (14) 605 (15) 3. In your opinion, how many deaths due to breast cancer can be prevented among 1000 women aged 50 who have regular mammography every 2 years for 10 years? • no deaths prevented 9 (1) 14 (1) 16 (2) 36 (4) 75 (2) • about 5 deaths prevented a 27 (3) 28 (3) 40 (4) 52 (5) 147 (4) • about 10 deaths prevented 48 (5) 60 (6) 52 (5) 83 (8) 243 (6) • about 20 deaths prevented 83 (8) 115 (10) 91 (9) 93 (9) 382 (9) • about 40 deaths prevented 117 (12) 153 (14) 210 (21) 148 (14) 628 (15) • about 80 deaths prevented 151 (15) 111 (10) 176 (18) 115 (11) 553 (14) • more than 100 deaths prevented 455 (45) 302 (27) 257 (26) 269 (26) 1283 (31) • don’t know 113 (11) 325 (29) 159 (16) 232 (23) 829 (20) a Correct or most appropriate answer.
57.
58.
59.
60.
61. Table 2. Women's perceptions of benefits and harms of screening Number of false-positive results women were prepared to tolerate for each life saved
65. Medical tests: women's reported and preferred decision-making roles and preferences for information on benefits, side-effects and false results. Davey H M., Barratt, Alexandra L., Davey, Elizabeth, Butow, Phyllis N., Redman, Sally, Houssami, Nehmat & Salkeld, Glenn P. Health Expectations 5 (4), 330-340; 2002
66. Table 2 Preferred decision-making role for tests and treatment (by age) Age group (%) 30–39 40–49 50–59 60–69 Preferred test decision-making role n = 204 n = 193 n = 147 n = 105 Woman decides 12.3 13.0 16.3 3.8 Woman decides after considering doctor's opinion 28.4 32.8 27.2 14.3 Decide together 52.0 55.4 50.3 63.8 Doctor decides after considering woman's opinion 5.0 4.7 3.4 6.7 Doctor decides 2.0 3.1 2.7 11.4 Preferred treatment decision-making role n = 202 n = 194 n = 147 n = 104 Woman decides 4.5 5.7 9.5 3.8 Woman decides after considering doctor's opinion 37.1 36.8 30.6 23.1 Decide together 55.0 52.8 56.5 59.6 Doctor decides after considering woman's opinion 3.5 1.6 2.0 6.7 Doctor decides 0.0 3.1 1.4 6.7
67. Reported decision-making role and information preferences for breast tests among women with a regular doctor Diagnostic mammogram (%), n = 177 Screening mammogram (%), n = 259 Timing of last mammogram <2 years ago 27.0 80.3 2–5 years ago 40.0 16.5 6–10 years ago 17.1 2.7 >10 years ago 15.9 0.5 Reported decision-making role* Woman decided 45.5 60.6 Decided together 49.4 25.7 Doctor decided 36.0 13.8 Information on benefits Wanted more 23.8 18.1 As much as wanted 73.8 79.2 More than wanted 2.3 2.7 Information on side-effects Wanted more 41.2 33.2 As much as wanted 57.6 65.9 More than wanted 1.2 0.9 *Significant difference between diagnostic and screening mammogram ( P < 0.001).
68. Desire for and anxiety related to information about the possibility of a false test result and test side-effects False results (%) Side- effects (%) Possibility of this explained n = 573 n = 549 Always 18.3 28.6 Often 13.1 14.6 Sometimes 28.8 25.5 Never 40.0 31.3 Want this information n = 582 n = 591 Definitely yes 65.1 77.5 Probably yes 25.9 17.8 Probably no 5.5 2.4 Definitely no 3.4 2.4 Information cause anxiety n = 580 n = 572 Definitely yes 16.4 10.1 Probably yes 30.2 33.0 Probably no 24.7 32.9 Definitely no 18.8 24.0 Want information despite anxiety* n = 365 n = 280 Yes 77.6 88.1 No 16.2 9.6 Don't know 6.2 2.2 *Among those women who reported this information would definitely or probably make them anxious.
69. Variability in women's desire for information about mammography screening: implications for informed consent Chamot E, Charvet A I, Perneger TV European J of Cancer Prevention, 14:413-418; 2005
70. Distribution of desire for information items among 2305 women 50–69 years old, residing in Geneva, Switzerland From: Chamot: Eur J Cancer Prev, Volume 14(4).August 2005.413-418
71.
72. Copyright restrictions may apply. Nekhlyudov, L. et al. Arch Intern Med 2005;165:1370-1374. Women's Information Needs Before Their First Screening Mammogram
80. What happens to 1000 women aged 40 to 49 who have a mammogram to screen for breast cancer? * Canada
81. Raccomandazioni per una corretta comunicazione Tratto da : European Guidelines on Quality Assurance for Mammography screening – 4 th edition, 2006 Accessibile: le donne che vogliono avere le informazioni devono potervi accedere facilmente. Rilevante: l’informazione deve essere rilevante per la popolazione cui è indirizzata e deve essere ‘centrata’ sulla donna e sui suoi bisogni Fase –specifica: appropriata a seconda della fase dello screening (primo, secondo livello, reinvito ecc) Multilevel: oltre ad un livello informativo di base, il programma deve prevedere la possibilità, per le donne che lo richiedono, di avere degli approfondimenti specifici Comprensibile: deve utilizzare un linguaggio chiaro, non gergale e non tecnico, diretto e corretto “ Su misura”: adatta a sottogruppi della popolazione che possono essere diversi per età, cultura, fase dello screening in cui sono coinvolti ecc.) Completa: completa e bilanciata sia sui beneici che sui limiti
82.
83. Information should be accessible to all women who would benefit from breast screening. It is important that a woman who needs information about screening would be able to find them easily. Accessible Giordano L. Webster P. Segnan N. Austoker J. Guidance on breast screening communication in European guidelines for quality assurance in breast cancer screening and diagnosis (fourth edition)
84.
85.
86. Phase-specific It would be appropriate to provide women with different types of information according to the different screening phases . The women recalled for further assessments might need information on what these procedures consist of and on the resulting outcomes. The high level of anxiety experienced by women recalled for further assessment can be diminished firstly by informing them of the possibility of recall with their first invitation letter and by giving them further relevant information at the time of assessment. It is important that during this phase women should have the opportunity to meet health professionals and be able to discuss various options and outcomes with them in a supportive environment. Giordano L. Webster P. Segnan N. Austoker J. Guidance on breast screening communication in European guidelines for quality assurance in breast cancer screening and diagnosis (fourth edition)
87.
88. Written information should be clear, avoid the use of jargon and technical language. Guidelines have been produced to enable the production of good written material. They include the following: readers interest should be paramount use short sentences and short words use concepts the reader will understand avoid unnecessary words be personal follow rules of grammar and syntax. Comprehensible Giordano L. Webster P. Segnan N. Austoker J. Guidance on breast screening communication in European guidelines for quality assurance in breast cancer screening and diagnosis (fourth edition)
89. Information should be tailored and adapted to suit the specific needs of different groups . This will ensure that the information has more personal relevance and contain less redundant information. It will not be possible to develop individually tailored information for population programmes but it would be possible to provide particular sub-groups with relevant information tailored to their specific needs Tailored Giordano L. Webster P. Segnan N. Austoker J. Guidance on breast screening communication in European guidelines for quality assurance in breast cancer screening and diagnosis (fourth edition)
90.
91.
92.
93. Caratteristiche dell’informazione: Accessibile, corretta, pertinente, completa, onesta, comprensibile Formazione del personale: sullo screening sul counselling Rapporto con i media: Implicazioni organizzative: Informazione personalizzata Condivisa dalle donne; Testata sulla popolazione target (SULLE DONNE ITALIANE!!) Fase specifica; Multilevel; Diversi strumenti comunicativi
94. POSSIBILI EFFETTI DI UNA MAGGIORE INFORMAZIONE AUMENTO DELLA SENSIBILIZZAZIONE AI PROBLEMI DI SALUTE ATTEGGIAMENTO PIU’ CRITICO AUMENTO DELL’ ANSIA DOVUTO ALLA MAGGIOR CONSAPEVOLEZZA RIDUZIONE DELLA COMPLIANCE ?
96. Compliance seguire, obbedire, rispettare, conformarsi, sottomettersi Partecipazione ruolo attivo responsabile e consapevole Consenso informato
97. Willingness to undergo a screening test for pancreatic cancer Domenighetti G, Grilli R, Maggi JR Does provision of an evidence-based information change public willingness to accept screening tests?Health xpectations 2000, 3, 145-150 Group receiving "Extended" information (N= 466) Group receiving ”Basic" information (N= 401)
98. UNA SCOMMESSA NON FACILE … ma un forte stimolo a lavorare al fine di individuare gli strumenti e le modalità più adatte ed efficaci per rendere la donna più consapevole ed in grado di prendere la ‘ SUA’ miglior scelta di salute
99. La decisione deve essere delle donne, e un’informazione esaustiva ed onesta degli effetti positivi e negativi deve essere fornita sia alla popolazione che al singolo individuo. Maureen Roberts (Direttrice del Edinburgh Breast Cancer Screening Project) deceduta per tumore della mammella il 9 giugno 1989. "The decision must be theirs, and a truthful account of the facts must be available to the public and the individual patient"