XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia Romana
Emocromo 2011
1. Una ragazza di 20
anni si presenta dal
medico di base
lamentando astenia
insorta da circa 3
mesi
2. Cosa fareste
se foste il
medico di base
della ragazza?
3. se ha variato l’alimentazione,
se ha avuto febbre,
se ha perso peso
se ha dolore addominale,
se ha perso peso e
se i cicli mestruali sono
particolarmente abbondanti,
frequenti o di lunga durata
4. La ragazza riferisce che in
effetti ha dei cicli mestruali
piuttosto abbondanti e che
avvengono circa ogni 25
giorni
10. Il sangue
• Sistema bifasico
• Fase liquida: plasma
• Fase solida
• Cellule nucleate (g. bianchi)
• Cellule anucleate (g. rossi)
• Frammenti citoplasmatici (piastrine)
11. Il plasma
• Può essere ottenuto per
centrifugazione del sangue in
presenza di anticoagulanti.
• leggermente alcalino
• colore giallino90 % acqua
• 10 % sostanza secca
• 9/10: sostanze organiche
• 1/10: minerali in forma
ionica
13. Il prelievo di sangue
• Indossare i guanti
• Applicare un laccio
emostatico attorno
albraccio del paziente
• Identificare la vena da
pungere
• Disinfettare il punto di
iniezione
• Inserire l’ago nella
vena con il taglio
rivolto verso l’alto
• Applicare la provetta
appropriata
15. Informazioni per il paziente
• Spiegare al paziente che il
laccio emostatico potrebbe
stringere
• Il paziente può sentire o meno
la puntura
• Potrebbe esserci un modesto
sanguinamento nel punto del
prelievo
• L’assunzione di anticoagulant o
antiaggreganti (aspirina,
Coumadin) potrebbe richiedere
l’applicazione di una pressione
più prolungata
• Occorre non piegare il braccio
immediatamente dopo il prelievo
• La vena potrebbe gonfiarsi dopo
il test (flebite). Il paziente dovrà
informarvi di tale evento
16. L’emocromo
• Conteggio di:
• numero dei globuli rossi (eritrociti, GR),
• numero dei globuli bianchi (leucociti, WBC)
• numero delle piastrine (trombociti),
• determinazione quantitativa dell’emoglobina
(HGB)
• Parametri eritrocitari
• Formula leucocitaria
36. • Il MIDOLLO OSSEO è
localizzato nella parte
più interna di molte ossa
(vertebre, cranio, coste,
ossa lunghe delle
braccia e delle gambe),
la così detta parte
spugnosa.
• Il numero di segmenti
ossei coinvolti
nell’emopoiesi è
maggiore nel bambino
che nell’adulto.
41. I globuli bianchi nel sangue midollare
A B C D E F
A: mieloblasto B: promielocita C: mielocita D: metamielocita
E: band cell F: neutrofilo
42.
43. ADULTO: le cellule ematiche sono formate nel MIDOLLO OSSEO dello scheletro
assiale
Testa, tronco ed
estremità prossimali
degli arti.
L’attività emopoietica diminuisce gradualmente a livello delle
diafisi delle ossa lunghe dove, dopo i quattro anni di età cominciano
a comparire cellule adipose
Gli spazzi occupati da midollo emopoietico si riducono
progressivamente dall’infanzia all’età adulta, fino ad essere confinati
alla parte centrale dello scheletro:
cranio, sterno, coste, corpi vertebrali, ossa pelviche e le porzioni
prossimali delle ossa lunghe
47. Riduzione della
concentrazione di
emoglobina nel sangue
Il grado di anemia è espresso
Anemia dalla concentrazione di
emoglobina nel sangue
Non sempre si associa ad
una riduzione del numero
di globuli rossi o
dell’ematocrito
48. Eziologia
Classificazione Dimensioni dei
Cinetica delle anemie globuli rossi
Concentrazione
di emoglobina
nei globuli rossi
49. Ridotta produzione
di eritrociti /
eritroblasti
Ridotta
Classificazione Ridotta sintesi di
sopravvivenza cinetica
degli eritrociti emoglobina
Sanguinamento
acuto
58. RETICOLOCITI: rappresentano l’ultima fase di maturazione
eritrocitaria intramidollare che va dall’estrusione del nucleo
all’eritrocita maturo.
Contengono residuo materiale nucleare che si può evidenziare
con la tecnica della fluorescenza.
Possono essere messi in circolo prima del completamento
maturativo, quale risposta ad una aumentata richiesta
eritrocitaria.
Il loro numero aumenta nelle anemie emorragiche ed emolitiche.
Hanno dimensioni maggiori pertanto condizionano un aumento
di MCV e RDW.
59. Reticolociti in circolo: 0.5 – 1.5% degli eritrociti totali.
Nelle condizioni di anemia severa è opportuno applicare la formula
di correzione della reticolocitosi:
Numero di reticolociti (%) x ematocrito del paziente
ematocrito normale
60. DIAGNOSTICA DELLE ERITROCITOSI
Se aumenta L’Hb, il parametro da valutare è:
Ematocrito (HCT): vn 40 – 54%
Quando l’HCT è > 54% nell’uomo e 49% nella donna si parla di:
ERITROCITOSI: primitiva (policitemia vera di Vaquez, sindrome mielodisplastica)
secondaria (insuff. respiratoria, alta quota, shunt cardiaci, etc.
relativa: sindromi da disidratazione
Per distinguere le eritrocitosi relative (spurie) da tutte le altre occorre determinare la
massa eritrocitaria (Cr51)
Massa eritrocitaria:
Uomo: vn 28.3 ± 2,8 ml/Kg eritrocitosi: > 36 ml/Kg
Donna: vn 25.4 ± 2.6 ml/kg eritrocitosi: > 32 ml/Kg
62. TROMBOCITOPENIA:
Dal punto di vista clinico si possono presentare due quadri
3. Ad andamento protratto o cronico:
- Porpora trombocitopenica idiopatica di Werlhof
- Angioma gigante o sindrome di Kasabach – Merrit
• Ad esordio improvviso rapidamente evolutivo:
- sindromi microangiopatiche (Mosckhovitz, SEU, CID)
- infezioni ad andamento settico
- farmaci
- shock anafilattico
- ipo-aplasie midollari
63.
64.
65.
66. LEUCOCITI
•Nella valutazione dei WBC considerare il numero totale e la formula
•Nella valutazione della formula non ci si deve limitare al valore
percentuale , ma occorre ricavare il valore assoluto.
•Valutare sempre l’eventuale presenza di elementi immaturi.
•In caso di leucocitosi specificare sempre lo stipite cellulare interessato.
DISORDINI LEUCOCITARI
Stipite mielopoietico Stipite linfopoietico
-NEUTROFILIA -linfocitosi
monocitosi
-NEUTROPENIA -linfocitopenia
-EOSINOFILIA
ELEMENTI IMMATURI
-BASOFILIA
67. mielopoiesi
mieloblasto
staminale
promielocita GN
totipotente
mielocita (pool
GN
metamielocita marginale
staminale
band cell & circolante)
committed
GN
14 giorni 6-8 ore 2 giorni
68. # neutrofili > 7000-7500/mm3NEUTROFILIA
Meccanismi patogenetici:
Aumento di produzione (giorni): forme reattive,
s. mieloproliferative
Aumento di dismissione dal compartimento
midollare (alcune ore): adrenalina,
stress, cortisone.
Ridotto passaggio dal sangue ai tessuti: azione
farmacologica
Inquadramento nosografico:
Neutrofilie reattive: infezioni, connettiviti,
necrosi estese, tumori
Neutrofilie nell’ambito di emopatie: s.
mieloproliferative croniche (LMC),
policitemia vera
Neutrofilie vere: terapia cortisonica,
adrenalina, tabagismo, stress,
gravidanza, ovulazione.
69. MECCANISMI NEUTROFILIA: DISORDINI ACUTI
Aumentano rapidamente il pool
Infezioni, stress,
circolante svuotando il pool di
intossicazioni, endotossine, deposito e rimuovendo il
cortisonici compartimento marginato
-Sforzo fisico
-Adrenalina Aumentano il pool circolante
-Stress psichico rimuovendo il compartimento
marginato
-Febbre
-Cortisonici
Ostacolano il passaggio dal pool
circolante verso i tessuti
- Cortisonici
70. MECCANISMI DI NEUTROFILIA: DISORDINI CRONICI
-Infezioni croniche
-Flogosi croniche Aumentano il pool midollare
(proliferazione) con aumentata
-Tumori con mts immissione in circolo
-Ripresa post neutropenica
-Dis. Mieloprolif.
-S. mieloproliferative Cospicuo aumento del pool midollare
(mitotico-maturativo) con grande aumento
-LMC del pool circolante
I disordini e i meccanismi acuti favoriscono gli spostamenti di pool verso il compartimento
circolante. I disordini cronici e mieloproliferativi “ipertrofizzano” il pool midollare con
immissione in circolo di una popolazione aumentata.
71. NEUTROFILIA : ORIENTAMENTO DIAGNOSTICO
Si deve considerare:
• Dati anamnestici: -sintomatologia infettiva
-sintomatologia neoplastica
-uso di farmaci
-tabagismo
•Elementi clinici: -linfoadenopatia
-splenomegalia
•Dati di laboratorio: -valutare emocromo precedente (neutrofilia cronica o acuta)
ricerca e conta di cellule immature (striscio periferico)
-Predominanza di cellule mature (infezioni, flogosi, necrosi)
73. ANDAMENTO DELLA REAZIONE LEUCOCITARIA DURANTE
INFEZIONE BATTERICA ACUTA
1a fase: 2a fase: 3a fase:
Reazione neutrofila difesa monocitaria Linfocito-eosinofilia
Febbre elevata Febbre in diminuzione No febbre
VES elevata VES elevata VES ridotta
Aumento alfa 2 Inizia aumento delle Iper gamma
gamma
Neutrofilia Diminuzione neutrofilia Normalizzazione dei
Monocitosi neutrofili
4 –5 giorni 2 –3 g 7 – 8 giorni
Fase acuta iniziale Fase remissione Fase guarigione o
andamento cronico
74. FORMULA DI ARNETH
Valuta il grado dell’attività granulocitopoietica.
I granulociti si suddividono idealmente in 4 o 5 classi in base alla segmentazione
del nucleo.
La 1a classe comprende i granulociti a nucleo non segmentato. L’ultima classe
comprende i granulociti plurisegmentati.
Numerosi granulociti non o poco segmentati depongono per attività produttiva
midollare (deviazione a sx).
Numerosi granulociti molto segmentati depongono per scarsa produttività
midollare (deviazione a dx).
La plurisegmentazione è indice di vecchiaia dei granulociti.
75. NEUTROPENIA
QUANDO IL NUMERO DEI NEUTROFILI E’ INFERIORE A
1500/mm3
NEUTROPENIA SEVERA o agranulocitosi < 500/mm3
•Ridotta produzione midollare
•Aumentata distruzione
•Alterata distribuzione
76.
77.
78.
79.
80. LINFOCITI: SISTEMA LINFOIDE
Il sistema linfoide è responsabile dei processi specifici dell’immunità cellulare e umorale.
E’ costituito da: linfociti e plasmacellule (organi linfoidi primari: midollo osseo e timo)
linfociti e plasmacellule (organi linfoidi secondari: milza e linfonodi)
linfociti e plasmacellule dispersi o aggregati in vari tessuti
linfociti circolanti (sangue e linfa)
Sono mobili, attraversano gli endoteli, si spostano nei tessuti.
Non esplicano fagocitosi ma sono capaci di pinocitosi
Se stimolati si moltiplicano e si trasformano in grandi cellule di aspetto blastico che si
trovano negli organi linfoidi secondari ma anche in circolo.
81. I linfociti si distinguono in 4 classi:
•Linfociti T immunità cellulomediata (T4 helper, T8 suppressor)
•Linfociti B secrezione Ig (plasmacellule) immunità umorale
•Linfociti Killer senza Ig di membrana
citotossicità
•Linfociti Null non hanno marcatori
I linfociti T e B attivati dal contatto con Ag, oltre la risposta immunologica
primaria, danno vita ad una numerosa progenie di linfociti sensibilizzati
(linfociti memoria) che scateneranno la risposta secondaria.
82. LINFOCITI T: nel timo vengono istruiti a: riconoscere l’Ag
proliferare
formare linfociti killer
produrre linfokine
-prendono conoscenza dell’antigene nella zona T dei linfonodi
-Controllano la risposta umorale dei linfociti B (T-helper, T- suppressor)
-Rappresentano il 60-80% dei linfociti circolanti
-Circolano continuamente dal sangue linfa sangue
-Riconosciuto l’Ag proliferano in linfociti sensibilizzati e linfociti K,
stimolano la risposta B, producono le linfochine e amplificano la risposta
immunitaria.
-Danno vita ad una numerosa progenie di linfociti memoria che vivono a
lungo (3 – 4 anni).
83. LINFOCITI B: maturando a plasmacellule acquisiscono la
capacità di produrre e secernere immunoglobuline
(anticorpi).
• probabilmente maturano nel midollo osseo
• rappresentano il 20-30% dei linfociti circolanti
• circolano poco, prevalentemente sostano nelle zone B
degli organi linfoidi secondari dove rispondono a stimoli
Ag blastizzano proliferano si trasformano in
plasmacellule producono Ig specifiche
• anche i linfociti B danno origine a linfociti memoria
84. LINFOCITOSI
Linfocitosi è l’aumento numerico dei linfociti maturi circolanti.
>9000/mm3 infanti
>7200/mm3 bambini
>4800/mm3 adulti
NB: nei primi 5 anni di vita la linfocitosi è fisiologica (esuberanza tessuto
linfatico
LINFOCITOSI ASSOLUTA virosi, clonale
LINFOCITOSI RELATIVA infezioni virali, batteriche, parassitosi
Spesso le relative sono espressione di azione neutropenizzante oltre che di
attivazione linfocitaria
E’ questo il principio da ricordare sempre quando si trova una formula
invertita.
86. LINFOCITOPENIA: ASPETTI CLINICI ED EZIOLOGICI
Quando il numero dei linfociti è inferiore a 3000/mm3 nei bambini e 1500/
mm3 negli adulti.
•Deficit di produzione
•Aumento di distruzione
•Aumento delle perdite
Nella pratica clinica bisogna considerare:
•Linfocitopenie in immunodeficienze (congenite ed acquisite)
•Linfocitopenie in emopatie
•Linfocitopenie iatrogene
•Altre linfocitopenie (tumori solidi, connettiviti, TBC, enteropatie protido-
disperdenti, insuff. ventricolare dx
87. LINFOCITOPENIA: DIAGNOSTICA DI 1° LIVELLO
DATI ANAMNESTICI: esposizione a radiazioni
terapia con citostatici
terapia corticosteroidea protratta
rischi AIDS
TBC
VALUTAZIONE IMMUNOLOGICA: dosaggio Ig
sottopopolazioni linfocitarie
VALUTAZIONE RISPOSTA TBC: tine test, PPD
RX TORACE e/o TC
ESCLUDERE CONNETTIVITI
RICERCHE EMATOLOGICHE
110. TIPI DI CELLULE CIRCOLANTI NEL SANGUE
• ERITROCITI (GR)
• GRANULOCITI (WBC)
• LINFOCITI
• PIASTRINE (PLT)
111. Le cellule del sangue sono prodotte nel midollo osseo
e negli organi linfatici secondari (milza e linfonodi)
Il MIDOLLO OSSEO
è localizzato nella parte più interna di molte ossa
(vertebre, cranio, coste, ossa lunghe delle braccia e delle
gambe), la così detta parte spugnosa.
Nell’adulto occupa uno spazio di circa 4 litri; la meta’ è
composto da midollo emopoietico, il resto da tessuto
adiposo.
Nei bambini il midollo occupa uno spazio di circa 1,6 litri,
ma è attivo al 100%
112. EMOPOIESI Formazione e maturazione di tutti i tipi di cellule a partire dai loro precursori
ADULTO: le cellule ematiche sono formate nel MIDOLLO OSSEO dello scheletro
assiale
Testa, tronco ed
estremità prossimali
Durante lo sviluppo fetale degli arti.
L’emopoiesi si svolge prima nel
SACCO VITELLINO,
successivamente nel FEGATO e
nella MILZA e infine nelle OSSA.
L’attività emopoietica diminuisce gradualmente a livello delle
diafisi delle ossa lunghe dove, dopo i quattro anni di età cominciano
a comparire cellule adipose
Gli spazzi occupati da midollo emopoietico si riducono
progressivamente dall’infanzia all’età adulta, fino ad essere confinati
alla parte centrale dello scheletro:
cranio, sterno, coste, corpi vertebrali, ossa pelviche e le porzioni
prossimali delle ossa lunghe
113. CELLULE STAMINALI TOTIPOTENTI
cellule capostipiti che si dividono in due
continuamente, una delle due cellule continua ad
essere capostipite mentre l’altra si differenzia.
Da esse discendono due linee principali:
LINEA MIELOIDE LINEA LINFOIDE
Precursori dei globuli Precursori dei diversi
rossi, vari tipi di globuli tipi di linfociti.
bianchi e piastrine.
La maggior parte delle cellule , una volta entrate in circolo, è incapace di
ulteriore divisione e, avendo vita relativamente breve, è rimpiazzata
continuamente da nuovi elementi provenienti dal midollo osseo.
115. Da una generazione cellulare
all’altra i precursori sono
sempre più ricchi di
emoglobina e arrivati
all’ultima generazione il
globulo rosso è pronto ma
prima di abbandonare il
midollo osseo espelle il
proprio nucleo.
118. ERITROCITI cellule della respirazione (ematosi) in quanto trasportano O2-Hb
• SENZA NUCLEO ai vari apparati
• hanno FORMA dell'organismo e in parte di
BICONCAVA : rotonda recuperano l'anidride
schiacciata al centro. carbonica.
Gli eritrociti hanno una vita media di 120 giorni.
Giunti al termine della loro vita, vengono trattenuti dalla milza e
fagocitati dai macrofagi.
I GR si formano nel midollo emopoietico a partire da cellule immature
chiamate eritroblasti.
Per la loro maturazione sono necessarie numerose sostanze,
principalmente ferro, vitamina B12 e acido folico, in mancanza delle
quali si ha una diminuita produzione di GR e quindi un'anemia.
119. PIASTRINE o TROMBOCITI cellule del sistema
emostatico coagulativo
• SENZA NUCLEO
• risultano dalla FRAMMENTAZIONE
CITOPLASMATICA DEI PRECURSORI
• hanno una emivita di 8-10 giorni e sono nel
circolo
concorrono, in caso di ferita, alla formazione di coaguli per impedire
l'emorragia.
A questo scopo si uniscono e liberano sostanze che promuovono la
coagulazione del sangue.
Fra queste c'è la serotonina che riduce il calibro dei vasi lesionati e rallenta il
flusso ematico, la fibrina che intrappola cellule e forma il coagulo.
Sono molto più piccole degli eritrociti.
120. LEUCOCITI: cellule della difesa aspecifica e specifica:
• Granulociti: neutrofili, eosinofili, basofili
• Monociti (macrofagi)
• Linfociti B 15% con stimolo Ag si trasformano in
plasmacellule e producono Ig (Ab)
• Linfociti T 85% con stimolo Ag producono mediatori
dell’immunità cellulare
I leucociti, o globuli bianchi, hanno lo scopo di difendere
l'organismo, vengono prodotti dalla milza, dai linfonodi e dal
midollo osseo.
Nel sangue sono assai meno numerosi dei globuli rossi
121. GRANULOCITI:
Hanno il nucleo
Non si dividono e quindi non si moltiplicano
spendono 10-12 ore in circolo poi passano ai tessuti
dove vivono da alcune ore ad alcuni giorni
Svolgendo una funzione antibatterica, senza più tornare nel
torrente ematico.
Contengono dei granuli all' interno del citoplasma che sono
diversi nei vari tipi di granulociti e ci permettono di
differenziarli.
Si distinguono in neutrofili, eosinofili (o acidofili),
basofili.
122. NEUTROFILI:
sono molto attivi nel fagocitare batteri e sono
presenti in grandi quantità ad esempio nel pus.
•ATTIVITA’ DI DIFESA: migrazioni delle cellule nelle aree colpite
da infezione.
•RICONOSCIMENTO E PROCESSAZIONE DI ANTIGENI
ESTRANEI
•FAGOCITOSI e UCCISIONE DEI MICRORGANISMI
I neutrofili rimangono in circolo per 7-10 ore e appena migrano nei tessuti il midollo libera nel
sangue nuove cellule.
Il passaggio nei tessuti attraverso la parete vascolare richiede l’espressione di MOLECOLE DI
ADESIONE sulla superficie sia dei neutrofili sia delle cellule endoteliari.
I neutrofili si dirigono verso il sito di infezione o infiammazione attivati da particolari sostanze
chiamate: FATTORI CHEMIOTATTICI che vengono liberati dai tessuti danneggiati o dai batteri
e che aderiscono a recettori presenti sui neutrofili inducendo in essi importanti cambiamenti
metabolici
Contengono diverse proteine e sostanze chimiche in grado di
danneggiare irreversibilmente le membrane dei microorganismi
patogeni.
Sono in grado di digerire solo pochi microbi e muoiono dopo averne fagocitati alcuni.
123. EOSINOFILI:
aggrediscono i parassiti e fagocitano i complessi antigene-anticorpo.
Aumentano anche nelle malattie allergiche (asma bronchiale, rinite
allergica, orticaria ecc.) e possono essere responsabili di alcuni sintomi
caratteristici di queste malattie.
124. BASOFILI:
La loro funzione non è molto ben
conosciuta.
Anch'essi aumentano nelle
allergie: contengono istamina che,
se liberata in eccesso nel sangue e
nei tessuti, provoca sintomi
fastidiosi (come il prurito o la
comparsa di pomfi cutanei) che si
possono combattere usando spesso
farmaci chiamati
ANTISTAMINICI
125. LINFOCITI:
hanno il nucleo e si moltiplicano intensamente, vivono
da pochi giorni a molti anni, sono nel sangue, linfa e
organi linfoidi.
La permanenza in
circolo è solo una
parte della loro vita
(sono responsabili
della competenza
immunitaria)
126. Monociti Sono importanti nella difesa dell'organismo
da alcuni tipi di batteri, come quello che causa la
tubercolosi.
127. ALTERAZIONI
2. Quantitative: aumento o diminuzione delle popolazioni cellulari
3. Morfologiche
ALTERAZIONI QUANTITATIVE
VERE FALSE
-Errore di conta
Aumento= citosi -Mobilizzazione
compartimentale
-Errore di conta
Diminuzione=penia -da patologie o meccanismi
interferenti
128. L'esame emocromocitometrico o emocromo
Si effettua su un campione di sangue
prelevato mediante puntura di una vena,
generalmente del braccio.
Il sangue è quindi immesso in una
provetta contenente una sostanza
anticoagulante e conservato a
temperatura ambiente fino al momento
dell'effettuazione dell'esame.
Oggi si usano macchine, chiamate contatori elettronici, che
permettono di analizzare un campione in poche decine di secondi e
forniscono anche numerosi indici utili per stabilire se esistono
anomalie a carico delle cellule del sangue.
129. WBC. White Blood Cells, cioè Globuli Bianchi (GB) o Leucociti.
Indica il numero di GB per mL o L di sangue.
Leucopenia indica una diminuzione
Leucocitosi indica un aumento
Le leucemie sono le malattie che insorgono in seguito alla
trasformazione tumorale dei globuli bianchi o, più precisamente, dei
loro precursori a livello midollare.
RBC. Red Blood Cells o Globuli Rossi (GR) o Emazie.
È il numero di GR per mL o L di sangue.
L'anemia è una diminuzione dei GR (ma in alcune anemie, come le
talassemie, il numero dei globuli rossi può essere aumentato), mentre
un loro aumento è indicato dal termine poliglobulia o eritrocitosi.
130. Hb Hemoglobin o emoglobina
Esprime la quantità (espressa in grammi) di Hb presente in
un L di sangue.
A volte si usa il decilitro (dL) come unità di misura.
Dire che il campione esaminato contiene 15 grammi di Hb per dL o 150
grammi per L è la stessa cosa.
131. Ht. Hematocrit o ematocrito
Esprime la percentuale del volume del sangue che è occupato
dai GR.
Un Ht del 45% o 0,45 indica che il 45% del volume totale del
sangue è occupato dai GR; il restante 55% è costituito dal
plasma.
Il valore dell'ematocrito segue di pari passo quello dei GR, per
cui esso è diminuito nelle anemie ed aumentato nelle
poliglobulie.
132. MCV, Mean Corpuscular Volume, o Volume Corpuscolare Medio.
Indica il volume medio dei globuli rossi. I GR normali sono, per
quanto riguarda il volume, normocitici. Se il volume diminuisce,
come nelle talassemie o nell'anemia da carenza di ferro, i GR sono
definiti microcitici; se aumenta (p.e. nelle anemie da carenza di
vitamina B12) si avrà una macrocitosi delle emazie.
MCH, Mean Corpuscolar Hemoglobin.
Indica la quantità media di emoglobina in ogni globulo rosso.
MCHC, Mean corpuscolar Hemoglobin Concentration o
Concentrazione Emoglobinica Corpuscolare Media.
Indica la concentrazione media di emoglobina all'interno del singolo
globulo rosso.
133. RDW , Red cells Dispersion With coefficiente di variazione
d’ampiezza della distribuzione di MCV.
indica l'ampiezza della distribuzione del volume dei GR attorno
al suo valore medio.
Se il valore è piccolo vuol dire che i Gr hanno un volume
abbastanza uniforme
Se il valore è più grande vuol dire che nel paziente vi sono
globuli rossi di dimensioni molto variabili, da più piccoli a
molto grandi.
134. PLTS, Platelets o Piastrine.
Indica il numero di piastrine presenti nel campione esaminato.
Piastrinopenia o Trombocitopenia (<150.000/mm3) è la diminuzione
delle piastrine;
Piastrinosi o Trombocitosi (>450.000/mm3) indica un loro aumento.
MPV, Mean platelet Volume o Volume Piastrinico Medio.
Indica il volume medio delle piastrine.
Reticolociti Sono così chiamati i G.R. più giovani, appena
sfornati dal midollo.
135. Formula leucocitaria o conteggio differenziale dei leucociti
permette di valutare la percentuale di ognuno dei cinque tipi di GB
(neutrofili, eosinofili, basofili, linfociti, monociti).
Può essere effettuata automaticamente dai contatori elettronici,
oppure mediante l'osservazione al microscopio ottico di una goccia
di sangue strisciata su un vetrino.
Questo viene colorato con appositi coloranti contenenti sostanze
chimiche che reagiscono con i costituenti delle cellule del sangue,
impartendo loro una colorazione diversa, permettendo così di
riconoscere i vari tipi cellulari.
L'osservazione al microscopio presenta, rispetto alla formula
generata dai contatori elettronici, il vantaggio di poter osservare
direttamente le cellule ematiche e di valutare l'eventuale presenza
di cellule anomale.
136. Osservazione di uno striscio di sangue
Un ingrandimento di 200 volte è sufficiente per osservare
e identificare i differenti tipi di cellula. Tuttavia, un
ingrandimento superiore vi permette di osservare meglio le
cellule nei loro dettagli. Potete osservare subito lo striscio
usando sia obiettivi a secco che ad immersione.
137. Anisocitosi.
Termine di origine greca che significa notevole
variazione delle dimensioni dei globuli rossi o delle
piastrine.
Queste cellule, anche in condizioni normali, non hanno
mai tutte le stesse identiche dimensioni.
Nel corso delle anemie, o dopo trasfusione di sangue,
si possono vedere al microscopio queste variazioni e,
se di entità importante sono segnalate in genere con
una scala numerica (1+, 2+ ecc.)
138. I globuli rossi hanno normalmente una forma di disco con
un'are centrale pallida.
Il resto del disco è occupato dall'emoglobina, che impartisce
agli eritrociti la caratteristica colorazione.
In alcune anemie può aumentare la zona centrale pallida
(perché diminuisce l'emoglobina all'interno dei globuli rossi) e
i globuli rossi diventano poco colorati, cioè ipocromici;
in altri tipi di anemie essa può anche scomparire e gli eritrociti
appaiono ipercromici, più colorati del normale.
139. Poichilocitosi.
Variazione della forma del contorno dei G.R. I globuli rossi
possono assumere una forma a falce o drepanociti (anemia
falciforme); di cellula a bersaglio o codocita (talassemie ed altre
anemie); sferica o sferociti (sferocitosi ereditaria); di ellissi
(ellissicitosi o ovalocitosi ereditaria); di frammenti globulari o
schizociti e via dicendo.
Aggregati piastrinici.
Indica la presenza di ammassi piastrine che appaiono riunite
assieme, invece di essere separate, come di norma.
In genere è un artefatto di laboratorio e non ha nessun significato
clinico.
140. EMOCROMO ED ERITROCITI
• Numero degli eritrociti circolanti (GR)
• Emoglobina (Hb)
• Ematocrito (HCT)
• Parametri Corpuscolari Derivati:
– Volume corpuscolare medio (MCV)
– Emoglobina corpuscolare media (MCH)
– Concentrazione emoglobinica corpuscolare
media (MCHC).
Variazioni quantitative:
• Riduzione Hb ANEMIA
• Aumento Hb ed HCT
ERITROCITOSI
Alterazioni morfologiche
• osservazione al microscopio ottico.
141. ALTERAZIONI MORFOLOGICHE
da patologia extraematologica
(IRC, alcalosi, ipoalbuminemia,
ECHINOCITI numerose spicule regolari.
ipokaliemia)
poche spicule grandi ed (epatopatia alcoolica, s. da
ACANTOCITI
irregolari malassorbimento)
STOMATOCITI fissurazione centrale (epatopatia alcoolica)
LEPTOCITI Cellule sottili A. Talassemiche
Microciti iperemici (cellule
SFEROCITI
preemolitiche) Sferocitosi ereditaria, a. Emolitiche
Ellissocitosi ereditaria, a.
ELLISSOCITI Ovali a sigaro
talassemiche, a. megaloblastiche
DREPANOCITI Cellule falciformi drepanocitosi
142. Acantociti:le forme crenate dei GR dipendono dalla
osmolarità elevata del plasma che estrae acqua dalle cellule
147. Obiettivi del corso
Valutazione emocromocitometrica e
mielometrica
Le anemie microcitiche
Le anemie normocitiche
Le anemie macrocitiche
La funzionalità renale e gli elettroliti
La funzionalità epatica e gli indici di fibrosi
epatica
147 Gli itteri
148. Lezioni
29/03/07: Valutazione emocromocitometrica
e mielometrica – Introduzione alle anemie
12/04/07: Le anemie microcitiche
19/04/07: Le anemie normocitiche
26/04/07: Le anemie macrocitiche
03/05/07: La funzionalità renale e gli
elettroliti
10/03/07: La funzionalità epatica e gli indici
di fibrosi epatica, gli itteri
148 17/03/07: Casi clinici
153. Funzioni del sangue
Il sangue svolge numerose ed importanti
funzioni:
trasporta l'ossigeno ai vari tessuti.
ne preleva l'anidride carbonica (CO2).
trasporta sostanze nutritive (aminoacidi,
zuccheri, sali minerali) raccoglie le particelle
escrete
trasporta inoltre ormoni, enzimi e vitamine.
153 difesa dell'organismo
154. IL PLASMA
un fluido leggermente alcalino
colore giallino
90 % acqua
10 % sostanza secca
– 90%:
sostanze organiche (glucidi, lipidi (colesterolo, trigliceridi,
fosfolipidi, lecitina, grassi), proteine (globuline, albumine,
fibrinogeno), glicoproteine, ormoni (gonadotropine,
eritropoietina, trombopoietina), aminoacidi e vitamine;
– 10% minerali (dissolte sotto forma ionica, cioè dissociate in
ioni positivi e negativi).
154
156. VARIABILITA’ BIOLOGICA
Variabilità legata all’individuo
INTRAIDIVIDUALE INTERINDIVIDUALE
Analiti nello stesso Variabilità dei risultati di
individuo in tempi ed uno stesso analita ottenuti
in condizioni da individui diversi di una
fisiologiche diverse popolazione, posti nelle
stesse condizioni analitiche
156
157. La Variabilità Biologica è una
caratteristica Intrinseca all’individuo
Non è eliminabile né soggetta a modifiche.
Deve essere conosciuta per:
• Mettere in atto accorgimenti a carattere
preventivo, idonei a ridurla o circoscriverla.
• Migliorare la comprensione dei dati analitici.
157
158. La concentrazione degli analiti può quindi
variare in rapporto a :
Fattori demografici (età, razza, sesso)
Fattori intrinseci costituzionali ( massa corporea,
gravidanza, ciclo mestruale, ritmi circadiani)
Fattori estrinseci ( variazioni stagionali, altitudine,
dieta, attività fisica, stile di vita).
Talvolta è difficile da stabilire in che misura la
variabilità è da attribuire a fattori intrinseci o a
fattori estrinseci.
158
159. ETA’
La concentrazione di
molte sostanze varia
con l’età:
Neonatale
Perinatale
Infantile
Adolescenziale
Adulta
Avanzata
E quindi variano gli
intervalli di
159 riferimento
160. Etnia
NUMERO DI GLOBULI BIANCHI ( granulociti e monociti)
E’ più basso nei negri americani di entrambi i sessi
CREATININA E LATTATODEIDROGENASI
Sono più elevate nei negri rispetto ai bianchi adulti, così come
la FOSFATASI ALCALINA nei bambini
L’eterogeneità genetica può
portare ad interferenze e falsi
negativi, con conseguente errata
160 valutazione diagnostica.
161. SESSO
Le differenze che si notano dipendono prevalentemente dall’assetto
ormonale e dalla massa muscolare.
+ PROLATTINA -
- CREATINCHINASI +
L’attività atletica
avvicina queste - ALDOLASI +
concentrazioni +
- TRANSAMINASI
- EMOGLOBINA +
La menopausa FERRITINA
avvicina queste -
concentrazioni FERRO E CALCIO +
161 - +
PROTEINE
162. CICLO GRAVIDANZA
MESTRUALE
Variazioni durante il
periodo di ovulazione o
quello mestruale:
Variazioni di
Ormonali
concentrazioni di molte
Colesterolo sostanze e metaboliti
dovute a:
Proteine totali
Variazioni di volume
Albumina; Creatinina plasmatico
Acido Urico Diversi fattori ormonali
Periodo FOSFATI FERRO Iperventilazione
Mestruale
162 Attività cardiaca
163. RITMI CIRCADIANI
Variazione della concentrazione sierica o urinaria di una
sostanza nell’arco della giornata (24 ore).
Cortisolo
ACTH
Melatonina
Bisogna quindi chiedersi a che ora è preferibile
eseguire il prelievo per quello specifico analita in quel
dato soggetto.
163
164. Andamento ciclico inferiore al giorno
Ritmi Ultradiani che si presentano ad intervalli
ripetuti (ogni 20’, 1h, 3h)
Ritmi Infradiani Andamento ciclico che supera
le 24 ore
MASSA CORPOREA
Le variazioni dipendono per la maggior parte dalla
diversa distribuzione dei liquidi e del contenuto in
grassi del corpo. Le variazioni si osservano di più con
le sostanze liposolubili o lipotrope (T3,cortisolo,
colesterolo, trigliceridi, lipoproteine)
164
165. TRA I FATTORI ESTRINSECI VI SONO:
Variazioni Stagionali
In genere la concentrazione della maggior parte
delle sostanze presenti nel sangue e nelle urine
aumenta nella stagione invernale.
Tiroide Iperfunzionale > T3 d’inverno
Localizzazione Geografica (altitudine)
Emoglobina a quota 1400m Creatinina
Proteina C Reattiva a quota 3600m Transferrina
165
166. Attività lavorativa
L’acido urico è più alto in chi svolge professione intellettuale
Esercizio fisico
sport occasionale
atleti professionisti
Esercizio statico o isometrico, Esercizio dinamico o isotonico,
molto intenso e breve meno intenso e di più lunga durata
Utilizza ATP e Creatinfosfato già Utilizza in prevalenza l’ATP generato dalla
presente nei muscoli glicolisi aerobia ed anaerobia
166
167. Aumenta la grandezza dei mitocondri e la
ALLENAMENT capacità del loro sistema enzimatico
O ossidativo
Aumenta la capacità del muscolo di metabolizzare attraverso la
via aerobica il glucosio, gli acidi grassi e i chetoni
Piruvatochinasi Differente distribuzione dei
liquidi corporei
Urea
Creatinina
Diminuzione del volume idrico
plasmatica e Secrezione di ormoni a causa
urinaria
dello stress
Le variazioni osservate di solito scompaiono dopo 12 al
massimo 24 ore da una pratica sportiva
167
168. Dieta
Dieta ricca di grassi Trigliceridi
Acidi nucleici,
Dieta ricca di proteine
urea, acido urico
Dieta ricca di glicidi Glicemia
chilomicronemia postprandiale
E’ raccomandato un periodo di digiuno almeno 12 ore prima della
raccolta del campione.
18 ore per un pasto ricco di grassi
168
169. Raccolta, conservazione e trasporto dei campioni
E’ ovvio che un ago da prelievo di calibro elevato possa essere fastidioso per il
paziente.
Ma… Aghi piccoli provocano danni alle cellule aspirate, soprattutto se la
depressione applicata e di notevole entità.
Gli aghi di misura standard sono così definiti perché perché con il minimo di
fastidio per il paziente permettono di inviare al laboratorio dei campioni utili
per ottenere dei risultati “veri”.
Maltrattare eccessivamente un braccio per localizzare una vena è attiva
localmente la cascata coagulativa e ciò impedisce di ottenere dei risultati validi
soprattutto per lo studio della ….. coagulazione.
169
170. Raccolta, conservazione e trasporto dei campioni
Un tempo di attesa prolungato fra prelievo e processamento del
campione invalida il risultato di molti test.
Le modalità di conservazione del campione sono cruciali: per molti
test tenere il campione a 4° C. Nel dubbio è meglio contattare prima
il laboratorio
170
171. Produzione delle cellule del sangue
Le cellule del sangue sono prodotte nel midollo osseo
e negli organi linfatici secondari (milza e linfonodi)
Il midollo osseo nell’adulto occupa uno spazio di circa 4
litri; la meta’ è composto da midollo emopoietico, il resto da
tessuto adiposo.
Nei bambini il midollo occupa uno spazio di circa 1,6 litri,
ma è attivo al 100%
171
187. Eritrociti: cellule della respirazione (ematosi) in quanto
trasportano O2-Hb
Leucociti: cellule della difesa aspecifica e specifica:
• Granulociti: neutrofili, eosinofili, basofili
• Monociti (macrofagi)
• Linfociti B 15% con stimolo Ag si trasformano in
plasmacellule e producono Ig (Ab)
• Linfociti T 85% con stimolo Ag producono mediatori
dell’immunità cellulare
Piastrine: cellule del sistema emostatico coagulativo che
funzionano in connessione con il sistema endoteliale
187
188. ERITROCITI: sono senza nucleo perché lo hanno espulso nei
processi maturativi midollari (hanno una emivita di 120
giorni)
GRANULOCITI: hanno il nucleo, non si dividono e quindi
non si moltiplicano (spendono 10-12 ore in circolo poi
passano ai tessuti dove vivono da alcune ore ad alcuni giorni,
svolgendo una funzione antibatterica, senza più tornare nel
torrente ematico (sono compartimentalizzati).
LINFOCITI: hanno il nucleo e si moltiplicano intensamente,
vivono da pochi giorni a molti anni, sono nel sangue, linfa e
organi linfoidi. La permanenza in circolo è solo una parte
della loro vita (sono responsabili della competenza
immunitaria)
PIASTRINE: sono senza nucleo e risultano dalla
frammentazione citoplasmatica dei precursori (hanno una
emivita di 8-10 giorni e sono nel circolo).
188
189. ALTERAZIONI
2. Quantitative: aumento o diminuzione delle popolazioni cellulari
3. Morfologiche
ALTERAZIONI QUANTITATIVE
VERE FALSE
Aumento= citosi -Errore di conta
-Mobilizzazione
compartimentale
Diminuzione=penia -Errore di conta
-da patologie o meccanismi
interferenti
189
190. EMOCROMO ED ERITROCITI
Numero degli eritrociti circolanti (GR)
Emoglobina (Hb)
Ematocrito (HCT)
Parametri Corpuscolari Derivati:
– Volume corpuscolare medio (MCV)
– Emoglobina corpuscolare media (MCH)
– Concentrazione emoglobinica
corpuscolare media (MCHC).
Variazioni quantitative:
Riduzione Hb ANEMIA
Aumento Hb ed HCT ERITROCITOSI
Alterazioni morfologiche
osservazione al microscopio ottico.
190
193. Osservazione di uno striscio di sangue
Un ingrandimento di 200 volte è sufficiente per osservare
e identificare i differenti tipi di cellula. Tuttavia, un
ingrandimento superiore vi permette di osservare meglio le
cellule nei loro dettagli. Potete osservare subito lo striscio
usando sia obiettivi a secco che ad immersione.
193
194. ALTERAZIONI MORFOLOGICHE
da patologia extraematologica
ECHINOCITI numerose spicule regolari. (IRC, alcalosi, ipoalbuminemia,
ipokaliemia)
ACANTOCITI poche spicule grandi ed irregolari (epatopatia alcoolica, s. da
malassorbimento)
STOMATOCITI fissurazione centrale (epatopatia alcoolica)
LEPTOCITI Cellule sottili A. Talassemiche
SFEROCITI Microciti iperemici (cellule Sferocitosi ereditaria, a. Emolitiche
preemolitiche)
ELLISSOCITI Ovali a sigaro Ellissocitosi ereditaria, a. talassemiche,
a. megaloblastiche
DREPANOCITI Cellule falciformi drepanocitosi
194
195. Acantociti:le forme crenate dei GR dipendono dalla
osmolarità elevata del plasma che estrae acqua dalle cellule
195
197. ALTERAZIONI MORFOLOGICHE
da patologia ematologica
CHERATOCITI E eritrociti A. Emolitiche Espressione
SCHISTOCITI frammentati B. Megaloblastiche di eritropoiesi
A. Talassemiche inefficace
D. Sideropeniche (fragilità
eritrocitaria)
DACRIOCITI a lacrima Mielofibrosi
A. Talassemiche
CODOCITI a bersaglio Splenectomia
A. Sideropeniche
A. Talassemiche
197
199. DIMENSIONI
Dimensioni: gli eritrociti normali sino di grandezza omogenea:
Diametro di 7.3 μ
Volume cellulare medio (MCV)= 81 – 95 μ3
MCV< 80 μ3 (Ø <7.3μ): microciti, indice di difetto di sintesi di Hb con
immissione in circolo di elementi più piccoli
MCV>95 μ3 (Ø <8.5μ): macrociti , indice di difetto di “moltiplicazione
cellulare”
MCV>115 μ3 (Ø >8.5μ):megaloblasti, deficit di folati e vit. B12 con
difetto di “moltiplicazione cellulare”
La disparità dimensionale eritrocitaria è detta anisocitosi, che è un rilievo
molto frequente nelle anemie.
199
200. RDW coefficiente di variazione d’ampiezza della
distribuzione di MCV.
Si esprime graficamente con l’istogramma di variazione di
MCV (vn: 11-14.8%)
valori superiori indicano disomogeneità di volume della
popolazione eritrocitaria.
200
201. FORMA
L’eritrocita normale ha forma rotondeggiante.
La variabilità di forma degli eritrociti definisce la
poichilocitosi che generalmente è espressione di
eritropoiesi “inefficace e fragile”. In genere si rileva che
tanto maggiore è l’anisocitosi tanto più è frequente la
poichilocitosi (anisopoichilocitosi).
Quasi sempre nelle anemie vi è riscontro di un certo grado
di aniso-poichilocitosi.
201
202. COLORABILITA’
Generalmente esprime la quantità di Hb contenuta negli eritrociti.
Parametri da valutare
MCH = contenuto medio di Hb (vn 27 – 32 pg)
MCHC = concentrazione media di Hb (vn 33 – 38%)
HDW = indice di variabilità di cromia (emoglobinizzazione) (vn 1.99 – 2.88
g/dl)
Anisocromia: disomogenea colorabilità della popolazione eritrocitaria per
differente contenuto di Hb negli eritrociti.
Ipocromia: diminuita colorabilità per riduzione di sintesi di Hb
Ipercromia ?
Policromatofilia: eritrociti con granulazioni basofile (residui di RNA) che
distinguono gli eritrociti più giovani (reticolociti). Esprime una buona risposta
midollare.
202
203. INCLUSIONI ERITROCITARIE
Sono visibili con colorazioni routinarie.
•Punteggiati basofili (siderociti): eritrociti con piccole punteggiature blu
(siderociti
citoplasmatiche (Fe++ non incorporato nell’Hb).
•Anelli di Cabot: residui del nucleo eritroblastico (fuso mitotico)
•Corpi di Howell-Jolly: granuli blu intenso (frammenti nucleari)
•Corpi di Heinz: inclusioni rosso-violetto riferibili ad aggregati di Hb
denaturata adesi alla membrana eritrocitaria.
203
204. RETICOLOCITI: rappresentano l’ultima fase di maturazione
eritrocitaria intramidollare che va dall’estrusione del nucleo
all’eritrocita maturo.
Contengono residuo materiale nucleare che si può evidenziare
con la tecnica della fluorescenza.
Possono essere messi in circolo prima del completamento
maturativo, quale risposta ad una aumentata richiesta
eritrocitaria.
Il loro numero aumenta nelle anemie emorragiche ed emolitiche.
Hanno dimensioni maggiori pertanto condizionano un aumento
di MCV e RDW.
204
205. Reticolociti in circolo: 0.5 – 1.5% degli eritrociti totali.
Nelle condizioni di anemia severa è opportuno applicare la formula
di correzione della reticolocitosi:
Numero di reticolociti (%) x ematocrito del paziente
ematocrito normale
205
207. DIAGNOSTICA DELLE ANEMIE
La classificazione cinetica delle anemie:
1° gruppo: ridotta formazione di eritroblasti
2° gruppo: ridotta formazione di eritrociti
3° gruppo: ridotta sintesi di Hb
4° gruppo: ridotta sopravvivenza degli eritrociti
Utile è associare a tali parametri i seguenti criteri:
Emoglobina Hb (g/100 ml) esprime l’entità dell’anemia
MCV <80 μ3 anemie microcitiche
> 80 μ3 anemie non microcitiche
207
209. QUALI SONO LE CELLULE DEL SANGUE ?
CHE ASPETTO HANNO ?
CHE RUOLO SVOLGONO ?
210. GLI ERITROCITI (RBC) SONO LE CELLULE PIÙ
NUMEROSE DEL SANGUE
VALORI NORMALI
NELL’UOMO 4.5 - 6 milioni/mmc
NELLA DONNA 4 - 5.5 milioni/mmc
211. PIASTRINE (PLT)
LA PRINCIPALE FUNZIONE DELLE PIASTRINE, O
TROMBOCITI, È DI FERMARE LA PERDITA DI SANGUE
NELLE FERITE (EMOSTASI). A TALE SCOPO, ESSE SI
AGGREGANO E LIBERANO FATTORI CHE PROMUOVONO LA
COAGULAZIONE DEL SANGUE. FRA QUESTE C'È LA
SEROTONINA CHE RIDUCE IL CALIBRO DEI VASI
LESIONATI E RALLENTA IL FLUSSO EMATICO, LA
FIBRINA CHE INTRAPPOLA CELLULE E FORMA IL
COAGULO. ANCHE SE APPAIONO DI FORMA
TONDEGGIANTE, LE PIASTRINE NON SONO
PROPRIAMENTE DELLE CELLULE. NEGLI STRISCI
COLORATI CON IL GIEMSA, HANNO UN COLORE PORPORA
INTENSO. IL LORO DIAMETRO È DI CIRCA 2-3 µM,
QUINDI SONO ASSAI PIÙ PICCOLE DEGLI ERITROCITI.
VALORI NORMALI: DA 150.000 A 350.000 /mmc
212. PIASTRINE
• VN=150.000-350.000 per
millimetro cubo
• Valori superiori da carcinomi,
carenza di ferro, da troppo
esercizio fisico, da febbre
reumatica, da infiammazioni, da
leucemie, da morbo di Hodgkin,
da osteomieliti, da parto, da
policitemia, da splenectomia, da
traumi, uso di vit B12.
• Valori inferiori da anemia
aplastica, deficit di vitB12,
infezioni virali, leptospirosi,
leucemia, linfomi, malaria,
porpora, trasfusioni, antibiotici,
barbiturici, diuretici,
fenilbutazone, (FANS),
ipoglicemizzanti, sulfamidici.
213. I LEUCOCITI (WBC)
I leucociti, o globuli bianchi, sono incaricati della difesa dell'organismo. Nel
sangue essi sono assai meno numerosi dei globuli rossi. La densità di leucociti
nel sangue è di 4000-10000 /mm3. I leucociti si dividono in due categorie:
granulociti e cellule linfoidi (o agranulociti). Il termine di granulociti è
dovuto alla presenza di granuli nel citoplasma di queste cellule. Questi
granuli sono differenti nei vari tipi di granulocita e ci aiutano a distinguerli.
Infatti, questi granuli hanno una differente affinità verso i coloranti neutri,
acidi o basici e fanno assumere al citoplasma un colore differente. I
granulociti si distinguono dunque in neutrofili, eosinofili (o acidofili), basofili.
Le cellule linfoidi, invece, si distinguono in linfociti e monociti.
Ciascun tipo di leucocita è presente nel sangue in
proporzioni diverse:
granulocita neutrofilo 55 - 65 %
granulocita eosinofilo 0 - 3%
granulocita basofilo 0 - 2 %
linfocita 20 - 35 %
monocita 3 - 7 %
214. I neutrofili sono molto attivi nel fagocitare batteri e sono
presenti in grandi quantità nel pus delle ferite. Purtroppo,
queste cellule non sono capaci di rinnovare i lisosomi utilizzati
nel digerire i microbi e muoiono dopo averne fagocitati alcuni.
216. I basofili secernono sostanze anticoagulanti, vasodilatatrici
come l'istamina e la serotonina. Anche se possiedono capacità
fagocitaria, la loro funzione principale è quella di secernere
sostanze che mediano la reazione di ipersensibilità.
218. I linfociti sono cellule che, oltre a essere presenti nel sangue,
popolano gli organi e i tessuti linfoidi, nonchè la linfa che
circola nei vasi linfatici. Gli organi linfoidi comprendono il
timo, il midollo osseo (negli uccelli la bursa), la milza, i
linfonodi, le tonsille palatine, le placche di Peyer e il tessuto
linfoide dei tratti respiratorio e digerente.
219. La maggior parte dei linfociti circolanti nel sangue si trova
allo stato di riposo. Essi hanno l'aspetto di piccole cellule con
nucleo compatto che occupa quasi tutto il volume cellulare. Di
conseguenza, il citoplasma è molto ridotto. I linfociti degli
organi e dei tessuti linfoidi possono invece essere attivati in
varia misura a seguito della stimolazione antigenica. Nel
sangue, i linfociti rappresentano il 20-40% di tutti i leucociti
e possiedono una dimensione leggermente superiore a quella
dei globuli rossi.
220. I monociti sono precursori dei macrofagi. Sono le cellule del
sangue di dimensione maggiore. Quando nel midollo osseo
raggiungono la maturità, vengono immessi nella circolazione
sanguigna dove permangono per 24-36 ore. Migrano poi nel
tessuto connettivo, dove diventano macrofagi e si muovono nei
tessuti. In presenza di un focolaio infiammatorio, i monociti
migrano attivamente dai vasi sanguigni e iniziano una intensa
attività fagocitaria. Il ruolo di queste cellule non si esaurisce
nella fagocitosi poichè mostrano anche un'intensa attività di
secrezione. Essi producono sostanze che hanno funzioni
difensive, come il lisozima, gli interferoni ed altre sostanze che
modulano la funzionalità di altre cellule. I macrofagi cooperano
nella difesa immunitaria, espongono sulla membrana molecole dei
corpi digeriti e li presentano alle cellule più specializzate, come
i linfociti Th e B.
221.
222. EMOGLOBINA (HGB)
E’ LA PROTEINA CHE TRASPORTA L’OSSIGENO ED E’
PRESENTE NEI GLOBULI ROSSI.
VALORI NORMALI
DONNA 12 - 16 (g/dl)
UOMO 14 - 18.
224. VOLUME CORPUSCOLATO MEDIO (MCV)
INDICA LA GRANDEZZA DEI G.R. ED E’ IMPORTANTE PER
LA DIAGNOSI DI ANEMIE
n. G.R.< del normale anemia microcitica
n. G.R.> del normale anemia macrocitica
VALORI NORMALI DA 80 A 100 fl
225. CONCENTRAZIONE EMOGLOBINICA CORPUSCOLARE
MEDIA (MCHC)
INDICA SE I G.R. A SECONDA DELLA LORO GRANDEZZA
CONTENGONO POCA O MOLTA EMOGLOBINA
VALORI NORMALI DA 31 A 37 ( espressi in %)
Valori < nelle anemie ipocromiche
Valori > negli stati emolitici
226. RED – CELL DISTRIBUTION WIDTH (RDW)
INDICA UNA MISURA DELL’AMPIEZZA DELLA CURVA DEI
VOLUMI DEI G.R. PERMETTENDO COSI’ DI RICONOSCERE I
CASI DI ANISOCITOSI
VALORI NORMALI: DA 11.5 A 14.5 %
227. EMATOCRITO (HCT)
E’ LA PERCENTUALE DI PARTE CORPUSCOLATA DEL
SANGUE.
VALORI NORMALI
DONNA: DA 37 A 46
UOMO: DA 42 A 50
228. EMATOCRITO (HCT)
• Esame che misura la quantità
percentuale dei globuli rossi
rispetto alla frazione liquida del
sangue
• Valori normali 40 - 54% per
l’uomo, 35 - 47% per la donna.
• Valori superiori da alcolismo
diabete,insufficienza renale
acuta, peritonite, policitemia,
poliglobulia, uso di diuretici,
ustioni, vomito, disidratazione
• Valori inferiori da anemie, aplasie
midollari, carenza di ferro, di vit
B12, cirrosi
epatica,collagenopatie, emorragie,
infezioni gravi, insufficienza
renale cronica, leucemie, tumori
maligni.
230. Osservazione di uno striscio di sangue
Un ingrandimento di 200 volte è sufficiente per osservare
e identificare i differenti tipi di cellula. Tuttavia, un
ingrandimento superiore vi permette di osservare meglio le
cellule nei loro dettagli. Potete osservare subito lo striscio
usando sia obiettivi a secco che ad immersione.
231. ERITROCITI
I globuli rossi sono molto numerosi nel sangue. Misurano 6,6-7,5
µm di diametro. Sono però state osservate forme con un
diametro superiore ai 9 µm (macrociti) o inferiore a 6 µm
(microciti). Nel campo di osservazione del microscopio, vedrete
numerosissimi eritrociti e, alcune volte, qualche leucocita
isolato. Essi sono privi di nucleo. Al microscopio, appaiono come
dischetti rosa più chiari al centro. I globuli rossi possono avere
anche forme differenti da quella descritta. Alcune volte ciò è
normale, altre volte è dovuto a malattie oppure a difettose
procedure di preparazione e di colorazione dello striscio.
234. PIASTRINE
Le piastrine non sono vere cellule. Sono prodotte per
gemmazione da grossi leucociti chiamati megacariociti. Sono
dischetti di piccole dimensioni (circa 3 µm). Appaiono di colore
porpora più intenso dei globuli rossi.
235.
236. LEUCOCITI
A differenza dei globuli rossi, i leucociti hanno il nucleo.
Esso risulta ben visibile al microscopio dopo la colorazione
dello striscio. Il nucleo di queste cellule può presentare
lobature multiple, o essere indentato o reniforme. La forma
del nucleo dei vari tipi di leucocita è generalmente diversa,
insieme alla diversa colorazione dei granuli, ci aiuta al
riconoscimento di queste cellule. I leucociti si dividono in
granulociti e cellule linfoidi.
237. GRANULOCITI
Derivano dal midollo osseo, il loro citoplasma è ricco di granuli
che assumono colorazioni caratteristiche e che ne aiutano il
riconoscimento. Il nucleo è raggruppato in masserelle o lobi.
Nel sangue ci sono anche cellule immature. Esse si distinguono
per avere il nucleo meno segmentato. Come abbiamo detto, ci
sono tre tipi di granulociti:
NEUTROFILI
EOSINOFILI
BASOFILI
238. I neutrofili sono i leucociti più comuni.
Hanno un diametro di 12-15 µm. Si
riconoscono per il nucleo suddiviso in 2-5
lobi, collegati da un sottile filamento di
materiale nucleico. Il citoplasma è
trasparente perchè ha granuli piccoli e
debolmente colorati di rosa. I neutrofili
immaturi hanno un nucleo nastriforme o
a ferro di cavallo. Nel nucleo dei
neutrofili delle femmine, è visibile
un'appendice a forma di piccola mazza.
E' il secondo cromosoma X, inattivato.
239. Gli eosinofili sono abbastanza rari nel
sangue. La loro dimensione è la stessa
dei neutrofili. Il nucleo è generalmente
bilobato, ma sono stati osservati anche
nuclei con 3 o 4 lobi. Il citoplasma è
pieno di granuli che assumono un colore
rosa-arancione caratteristico. Il nucleo
risulta ancora ben visibile
240. I basofili sono i leucociti più
rari (meno dell'1%). Sono
relativamente piccoli: 9-10 µm
di diametro. Il citoplasma è
molto ricco di granuli che
prendono una colorazione
porpora scuro. Nei basofili, la
quantità di granuli è tale da
nascondere il nucleo,
generalmente bi-trilobato, che
quindi è difficilmente visibile
al microscopio.
241. I linfociti sono abbastanza comuni nel
sangue: 20-40%. Con 8-10 µm di diametro,
sono in generale più piccoli degli altri
leucociti, ma sono ancora un po' più grandi
dei globuli rossi. Il citoplasma è trasparente.
Il nucleo è rotondo e grande in rapporto alla
cellula e la occupa quasi interamente. Resta
comunque visibile un po' di citoplasma, in
posizione generalmente laterale. A seconda
della quantità di citoplasma presente, i
linfociti si distinguono in piccoli, medi e
grandi. Con la colorazione Giemsa, non ci sarà
possibile distinguere i vari tipi di linfocita
(B, T, NK) sia perchè nel sangue essi non
sono attivati, sia perchè sarebbe necessario
effettuare speciali colorazioni
immunochimiche.
242. I monociti sono i leucociti più
grossi: 16-20 µm. Hanno un grosso
nucleo reniforme o a ferro di
cavallo, in certi casi anche
bilobato. Il citoplasma è
trasparente, ma con aspetto di
"vetro smerigliato“.
243.
244. FERRO
• La sua concentrazione nel sangue è detta
sideremia.
• VALORI NORMALI 37-147 mcg /100 ml.
• Il ferro è molto variabile: è più alto al
mattino e si modifica a seconda delle
condizioni dell’individuo, in corso d'infezione
si abbassa.
• Per ottenere risultati più precisi, bisogna
dosare la ferritina: se questa si abbassa , i
depositi di ferro sono molto scarsi.
Valori superiori da anemia aplastica, anemia
mediterranea, epatite virale acuta,
leucemie, trasfusioni.
• Valori inferiori da allattamento, anemia da
scarsa introduzione di ferro con gli alimenti,
diabete, emorragie, età avanzata, infezioni
croniche, insufficienza renale, neoplasie.
245. FERRITINA
• Indica il ferro
presente a livello
• del fegato, cioè la
riserva in
• ferro
• V.N. 5 - 177 ng /
100ml.
• Valori superiori da
• eccessiva
introduzione di ferro,
246. TRASFERRINA
• VALORI NORMALI 200 – 360 mg/dl
• È la proteina che trasporta il ferro all'interno dell'organismo, dai
distretti in cui viene assorbito (intestino) a quelli che lo utilizzano
(midollo osseo, dove vengono prodotti i globuli rossi) o agli organi di
deposito (in particolare fegato).
• In caso di necessità, il ferro dagli organi di deposito viene ceduto alla
transferrina che lo trasporta ai diversi tessuti. Ogni molecola di
transferrina può legare al massimo due atomi di ferro.
• La misurazione della saturazione della transferrina stabilisce lo stato
del ferro di un individuo. Infatti, se inferiore al 18% è indice di uno
stato ferro-carenziale e se superiore al 50% è indice di un sovraccarico
di ferro. Il suo valore aumenta nella gravidanza, anemie sideropeniche,
siderocromatosi e dopo somministrazione di anticoncezionali.
• Diminuisce nell'età neonatale, nella terza età, nelle nefrosi,
nell'insufficienza renale cronica, nell'atransferrinemia congenita, nelle
247. Le Cellule Circolanti
Eritrociti (G.R.)
Granulociti (PMN)
TIPI DI CELLULE CIRCOLANTI NEL SANGUE: Linfociti (LINF)
Piastrine (PLT)
Eritrociti: - sono senza nucleo perche’ lo hanno esplulso nei processi maturativi midollari
- spendono tutta la vita in circolo per 120 giorni
Granulociti: - hanno il nucleo
- non si dividono e quindi non si moltiplicano
- trascorrono 10-12 ore in circolo poi passano ai tessuti dove vivono da alcune ore
ad alcuni giorni, svolgendo funzione antibatterica, senza piu’ tornare nel torrente
ematico
- sono compartimentalizzati
Linfociti: - hanno il nucleo e si moltiplicano intensamente
- vivono da pochi giorni a molti anni
- viaggiano continuamente per il sangue, la linfa e gli organi linfoidi
- la permanenza in circolo e’ solo una parte della loro vita
- sono responsabili della competenza immunitaria
Piastrine: - sono senza nucleo e risultano dalla frammentazione citoplasmatica dei precursori
- trascorrono tutta la vita in circolo per 8-10 giorni
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248. ERITROCITI: DIMENSIONI, FORMA, COLORABILITA’
Dimensioni:
gli eritrociti normali (normociti) sono di grandezza omogenea:
Diametro ( ): 7.3 μ
Volume cellulare medio (MCV)= 81 – 95m3
Parametro da valutare
MCV
-MCV <80 μ3 ( : 7.3 μ) microciti indice di difetto di sintesi di Hb con immissione in
circolo di elementi piu’ piccoli (anemie sideropeniche)
anemie talassemiche – anemia saturnina – anemie da
malattie infiammatorie croniche)
-MCV > 95 μ3 ( > 8.5 μ) macrociti indice di difetto di “moltiplicazione cellulare”
(s. mielodisplastica – epatopatic – reticolocitosi)
-MCV > 115 μ3 ( > 8.5 μ) megaloblasti deficit folati e Vit. B12 con difetto di “moltiplicazione
cellulare” (anemia di Biermer – anemie perniciosiformi)
La disparita’ dimensionale eritrocitaria e’ detta anisocitosi, che e’ un rilievo molto frequente nelle anemie.
Per valutare laboratoristicamente l’anisocitosi si considera:
RDW coefficiente di variazione d’ampiezza della distribuzione di MCV
Si esprime graficamente con l’istogramma di variazione di MCV (v.n.: 11 – 14,8%) valori
superiori indicano disomogeneita’ di volume della popolazione eritrocitaria
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249. ERITROCITA
Forma:
L’eritrocita normale ha forma rotondeggiante.
La variabilita’ di forma degli eritrociti (a racchetta, a pera, a biscotto, a lacrima)
definisce la poichilocitosi che generalmente e’ espressione di eritropoiesi “inefficace
e fragile”. In genere si rileva che tanto maggiore e’ l’anisocitosi tanto piu’ e’ frequente
la poichilocitosi (anisopoichilocitosi).
Quasi sempre nelle anemie vi e’ riscontro di un certo grado di aniso-poichilocitosi.
Colorabilita’:
Generalmente esprime la quantita’ di Hb contenuta negli eritrociti.
Parametri da valutare
MCH= contenuto corpuscolare medio di Hb (v.n. 27-32 pg)
MCHC= concentrazione corpuscolare media di Hb (v.n. 33-38%)
HDW= indice di variabilita’ di emocromia (emoglobinizzazione) (v.n. 1.99-2.88gr/dl)
- anisocromia: disomogenea colorabilita’ della popolazione eritrocitaria per
differente contenuto di Hb negli eritrociti
- ipocromia: diminuita colorabilita’ per riduzione di sintesi di Hb
(MCH<27pg: MCHC <30%) (anemie sideropeniche – anemie talassemiche)
- ipercromia: si discute se sia possibile perche’ la quantita’ normale di Hb
per globulo rosso e’ corrispondente alla quantita’ massima di
Hb per globulo rosso
- policromatofilia: eritrociti con granulazioni basofile (residui di RNA) che
distinguono gli eritrociti piu’ giovani (reticolociti). Esprime
una buona risposta midollare
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250. Definition of “erythrocyte indices”
MCV (fL) = Hct
RBC
MCH (pg) = Hb
RBC
MCHC (gm/L) = Hb
Hct
Hct (%)* = RBC V/Blood V
Key: MCV= mean corpuscular volume; MCH= mean corpuscular hemoglobin; MCHC= mean corpuscular hemoglobin
concentration; Hct= hematocrit; Hb= hemoglobin concentration in g/dl; RBC= erythrocyte
Court/μl.
RDW= coefficiente di variazione di ampiezza della distribuzione di MCV. Si esprime graficamente con l’istogramma
di variazione di MCV (vn. 11-14.8%). Valori superiori indicano disomogeneita’ di volume della popolazione eritrocitaria
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251. Indagini quantitative
Conteggio Determinazione Calcolo delle costanti
eritrocitarie
Emazie Emoglobina M C H
Leucociti Ematocrito M C H C
Piastrine M C V
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252. Emocromocitometrico: valori normali
Quantitative (numeriche)
Fornisce informazioni circa le tre filiere circolanti
Morfologiche
Eritrociti: cellule della “respirazione”
in quanto trasportano O2-Hb
CELLULE DIMENSIONI VALORE Aspecifica
ASSOLUTO Leucociti: cellule della “difesa”
Specifica
Eritrociti 7-8 μ 4.200.000-
5.400.000/mm3 PMN neutrofili
Formula (%) Granulociti PMN eosinofili
10-15 μ 60-70% PMN basofili
Leucociti 10-15 μ 4.000-10.000/mm3 1-3%
PMN neutrofili 10-15 μ 2.700-6.000/mm3 0.5-1% Monociti (Macrofagi)
PMN eosinofili 10-20 μ 45-260/mm3 3-6%
PMN basofili 5-9 μ 20-85/mm3 20-35% B 15% con stimolo Ag
Monociti 135-510/mm3 si trasformano in
Linfociti 900-3.000/mmm3 plasmacellule e
producono Ig (Ab)
Linfociti
T 85% con stimolo Ag
mediatori della
Piastrine 2-3 μ 150.000- immunita’ cellulare
450.000/mm3
Piastrine: cellule del sistema emostatico
che funzionano in connessione
con il sistema endoteliale
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253. EMOCROMO ED ERITROCITI
L’esame emocromocitometrico fornisce, oltre al numero degli eritrociti circolanti (GR),
Anche altri parametri fondamentali come l’emoglobina (Hb), l’ematocrito (Hct) ed i
Parametri corpuscolari derivati: volume corpuscolare medio (MCV), contenuto emoglobi-
nico corpuscolare medio (MCH), concentrazione emoglobinica corpuscolare media (MCHC).
La valutazione combinata di questi parametri permette di definire le principali
Riduzione del patrimonio di Hb ANEMIA
Variazioni quantitative:
Aumento del numero di GR ERITROCITOSI
Aumento del numero di Hb e HCT POLIGLOBULIA
Per la valutazione delle alterazioni morfologiche e’ necessaria l’osservazione al
microscopio ottico
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254. Blood cell values in a normal population
Men Women
White cell count, * 7.8 (4.4-11.3)§
X 103/μl blood
Red cell count, 5.21 (4.52-5.90) 4.60 (4.10-5.10)
X 106/μl blood
Hemoglobin, 15.7 (14.0-17.5) 13.8 (12.3-15.3)**
g/dl blood
Hematocrit, ratio 0.46 (0.42-0.50) 0.40 (0.36-0.45)
Mean corpuscular 88.0 (80.0-96.1)
Volume, fl/red cell
Mean corpuscular 30.4 (27.5-33.2)
Hemoglobin, pg/red cell
Mean corpuscular 34.4 (33.4-35.5)
Hemoglobin concentration,
g/dl red cell
Red cell distribution 13.1 (11.5-14.5)
Width. CV (%)
Platelet count, 311 (172-450)
X 103/μl blood
•*The International Committee for Standardization in Hematology has recomended that the following units be used
(SI units): white cell count, number x 103/liter; red cell count, number x 1012/liter; and hemoglobin, g/dl.
The hematocrit (packed cell volume) is given as a number, for example, 0.41, without designated units. Units of liter
per liter are implied. Mean corpuscular volume is given as fl (fentoliters), mean corpuscular hemoglobin as pg (picograms),
and mean corpuscular hemoglobin concentration as g/dl. Platelets are reported as number x 103/liter.
§The mean and reference intervals (normal range) are given. Because the distribution curves may be nongaussian, the
reference interval is the nonparametric central 95 percent confidence interval. Results are based on 426 normal adult
men and 212 normal adult women, with studies performed on the Coulter Model S-Plus IV.
**The mean hemoglobin level of blacks of both sexes and all ages has been reported to be 0.5 to 1.0 g/dl below the
mean for comparable whites .
Clin Med Card –FI Williams, Hematology, 5/e, p.9.
256. Normal leukocyte count, differential count,
and hemoglobin concentration at various ages (1)
Leukocytes, Neutrophils
Age total Total Band
Segmented
12mo 11.4 (6.0-17.5) 3.5 (1.5-8.5) 0.35 3.2 (1.0-8.5)
31 3.1 28
4y 9.1 (5.5-15.5) 3.8 (1.5-8.5) 0.27 (0-1.0) 3.5 (1.5-7.5)
42 3.0 39
6y 8.5 (5.0-14.5) 4.3 (1.5-8.0) 0.25 (0-10) 4.0 (1.5-7.0)
51 3.0 48
10y 8.1 (4.5-13.5) 4.4 (1.8-8.0) 0.24 (0-1.0) 4.2 (1.8-7.0)
54 3.0 51
21y 7.4 (4.5-11.0) 4.4 (1.8-7.7) 0.22 (0-0.7) 4.2
(1.8-7.0)
59 3.0 56
NOTE: Values are expressed as cells X 103/μl. The numbers in italic type are mean percentages
Clin Med Card –FI Williams, Hematology, 5/e, p.12
257. Normal leukocyte count, differential count,
and hemoglobin concentration at various ages (2)
Hemoglobin
Age Eosinophils Basophils Lymphocytes Monocytes g/dl blood
12mo 0.30 (0.05-0.70) 0.05 (0-0.20) 7.0 (4.0-10.5) 0.55 (0.05-1.1) 12.6 (11.1-14.1)
2.6 0.4 61 4.8
4y 0.25 (0.02-0.65) 0.05(0-2.0) 4.5 (2.0-8.0) 0.45 (0-0.8) 12.7 (11.2-14.3)
2.8 0.6 50 5.0
6y 0.23 (5.0-14.5) 0.05 (1.5-8.0) 3.5 (0-10) 0.40 (1.5-7.0) 13.0 (11.4-14.5)
2.7 0.6 42 4.7
10y 0.20 (0-0.60) 0.04 (0-0.2) 3.1 (1.5-6.5) 0.35 (0-0.8) 13.4 (11.8-15.0)
2.4 0.5 38 4.3
21y 0.20 (0-0.45) 0.04 (0-0.2) 2.5 (1.0-4.8) 0.30 (0-0.8) 15.5 (13.5-17.5)
2.7 0.5 34 4.0 13.8 (12.0-15.6)
NOTE: Values are expressed as cells X 103/μl. The numbers in italic type are mean percentages
Clin Med Card –FI Williams, Hematology, 5/e, p.12
258. Valori normali dell’adulto dei principali parametri
Ematologici (normal reference values, N.Engl. J. Med., 1986)
Valori convenzionali Valori SI
Ematocrito: uomo 45-52% 0.45-0.52
donna 37-48% 0.37-0.48
Emoglobina: uomo 13-18 g/100 ml 8.1-11.2 mmol/l
donna 12-16 g/100 ml 7.4-9.9 mmol/l
Leucociti 4300-10800/mm 3
4.3-10.8 x 109/l
Eritrociti 4.2-5.9 milioni/mm3 4.2-5.9 x 1012
Volume corpuscolare medio (MCV) 86-98 μm3 86-98 fl
Emoglobina corpuscolare media (MCH) 27-32 pg/mm 3
1.7-2.0 pg/cellula
eritrocitario
Concentrazione emoglobinica corpuscolare 32-36% 0.32-0.36
media (MCHC)
Piastrine 150.000-350.000/mm3 150-350 x 109/l
Reticolociti 0.5-2.5% eritrociti 0.005-0.025
Sideremia 50-150 μg/100 ml 9.0-26.9 μmol/l
Aptoglobina 40-336 mg/100 ml 0.4-3.36 g/l
Vitamina B12 205-876 pg/ml 150-647 pmol/l
Acido folico > 3.3 ng/ml > 7.3 nmol/l
Elettroforesi per: emoglobina A2 > 3.0% 0.015-0.035
emoglobina F < 2% < 0.02
Enzimi eritrocitari:
G6PD 5-15 U./g Hb 5-15 U./g
PK 13-17 U./g Hb 13-17 U./g
Ferritina 13-20 ng/ml 5.2-8 nmol/l
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259. Determinazione dell’ematocrito
- Rapporto % fra volume occupato degli eritrociti
e volume totale di un campione di sangue
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Editor's Notes
Il sangue è formato da una sospensione di cellule in un liquido chiamato plasma. In un uomo adulto, il sangue costituisce circa 1/12 del peso corporeo e corrisponde a 5-6 litri.Il 55 % del sangue è costituito da plasma, il 45 % da cellule (elementi figurati).
La parte organica del plasma è composta da (glicidi, lipidi (colesterolo, trigliceridi, fosfolipidi, lecitina, grassi), proteine (ad esempio globuline, albumina, fibrinogeno), glicoproteine, ormoni (ad esempio gonadotropine, eritropoietina, trombopoietina), aminoacidi e vitamine.
Le piastrine sono in realtà dei detriti cellulari.
È detto anche esame emocromocitometrico che letteralmente significa &quot;misurazione del colore del sangue e del numero delle sue cellule, cioè dei globuli&quot;.
E ’ il volume percentuale di sangue che è costituito da cellule;Un ematocrito di 44, significa che il 44% del volume del sangue è costituito da cellule e il rimanente da plasma.
L ’ ematocrito varia con l ’ età e con il sesso.
L ’ ematocrito varia con l ’ età e con il sesso.
L ’ aspirato midollare può essere effettuato a livello dello sterno o della spina iliaca superiore posteriore. La biopsia osteomidollare può essere effettuata solo a livello della spina iliaca superiore posteriore.
Le cellule del sangue sono prodotte nel midollo osseo e negli organi linfatici secondari (milza e linfonodi, timo e tonsille).
Nell ’ adulto il midollo osseo occupa uno spazio di circa 4 litri; la meta ’ è composto da midollo emopoietico (midollo rosso), il resto da tessuto adiposo (midollo giallo). Nell ’ adulto Nei bambini il midollo occupa uno spazio di circa 1,6 litri, ma è attivo al 100%
Il processo emopoietico porta alla formazione ed alla maturazione di tutti i tipi di cellule del sangue a partire da precursori. All ’ inizio della “ cascata ematopoietica ” si trovano delle cellule dette staminali totipotenti (PHSC) da cui derivano delle cellule staminali “ committed ” (già indirizzate verso una specifica linea cellulare) e successivamente i precursori differenziati. Il processo ematopoietico è un processo esponenziale per cui da una singola cellula staminale pluripotente derivano numerose cellule staminali “ committed ” da cui derivano a loro volta numerosi precursori differenziati.
La caratteristica principale delle cellule staminali è la capacità di automantenersi, oltre a quella di dare origine a cellule sempre più differenziate.
Durante lo sviluppo fetale L ’ emopoiesi si svolge prima nel SACCO VITELLINO, successivamente nel FEGATO e nella MILZA e infine nelle OSSA.
L ’ eritropoietina è un fattore di crescita ormonale prodotto dal rene e indispensabile per stimolare la produzione dei globuli rossi a livello del midollo. La produzione di eritropoietina è indotta dall ’ ipossia a livello delle cellule renali.
MCV< 80 μ3 (Ø <7.3μ): microciti, indice di difetto di sintesi di Hb con immissione in circolo di elementi più piccoliMCV>95 μ3 (Ø < 8.5μ): macrociti , indice di difetto di “ moltiplicazione cellulare ” MCV>115 μ3 (Ø >8.5μ):megaloblasti, deficit di folati e vit. B12 con difetto di “ moltiplicazione cellulare ”
La principale causa di anemia microcitica è la carenza di ferro. Nel caso il bilancio del ferro, valutabile mediante il dosaggio della sideremia, della transferrina e della ferritina, risultasse nella norma occorre valutare la possibile presenza di una sindrome talassemica o di un ’ anemia da malattia infiammatoria cronica.
La principale causa di anemia microcitica è la carenza di ferro. Nel caso il bilancio del ferro, valutabile mediante il dosaggio della sideremia, della transferrina e della ferritina, risultasse nella norma occorre valutare la possibile presenza di una sindrome talassemica o di un ’ anemia da malattia infiammatoria cronica.
Le anemie normocitiche- - anemie macrocitiche (MCV >100fL): - anemie megaloblastiche (carenza di vitamina B12 o folati); - anemia aplastica (compresa l'eritroblastopenia selettiva, una parte); - anemie refrattarie (sindromi mielodisplastiche, una parte); - anemie emolitiche (una piccola parte).
L' assenza del nucleo lascia più spazio all'emoglobina e la forma biconcava aumenta il rapporto tra la superficie e il volume della cellula. Queste caratteristiche rendono più efficiente la diffusione dell'ossigeno da parte di queste cellule.
cooperano con altri elementi all'emostasi, ad esempio concorrono
“ L'emocromo è un esame di laboratorio che consente di ottenere numerose informazioni sulle cellule del sangue e sullo stato dell'organismo in generale
Il sangue è formato da una sospensione di cellule in un liquido chiamato plasma . In un uomo adulto, il sangue costituisce circa 1/12 del peso corporeo e corrisponde a 5-6 litri. Il 55 % del sangue è costituito da plasma, il 45 % da cellule chiamate anche elementi figurati .
CODICE COLORE : quanto riguarda le provette con anticoagulante, tutte le ditte utilizzano lo stesso colore (norme ISO 9000 e ISO 6710). I colori cambiano per le provette contenenti, oltre all ’ anticoagulante, anche un gel separatore.
Concentriamoci adesso sulla variabilità biologica, che abbiamo già detto essere legata alla variabilità individuale; che può essere suddivisa in variabilità intraindividuale e variabiltà interindividuale. La variabilità intraindividuale, interessa le concentrazioni di analiti nello stesso individuo in tempi ed in condizioni fisiologiche diverse La variabilità interindividuale, interessa la variabilità dei risultati di uno stesso analita ottenuti in individui diversi di una popolazione, posti nelle stesse condizioni analitiche.
La Variabilità Biologica è una caratteristica Intrinseca all ’ individuo Non è quindi eliminabile né soggetta a modifiche, ma dev ’ essere conosciuta per: Mettere in atto accorgimenti a carattere preventivo, idonei a ridurla o circoscriverla. E per Migliorare la comprensione dei dati analitici. La variabilità intraindividuale è in genere più piccola rispetto alla interindividuale
La bilirubina aumenta nella prima settimana di vita, perché l ’ iper-ossigenazione produce lisi dei globuli rossi e conseguente produzione di bilirubina che il fegato immaturo del neonato non riesce completamente a glicurono-coniugare ed eliminare nell ’ abile e poi scende ai livelli degli adulti a 30 giorni; la fosfatasi alcalina aumenta durante l ’ accrescimento ( attivazione degli osteoblasti), poi si stabilizza ed aumenta di nuovo dopo 40 anni. Negli anziani diversi parametri diminuiscono, altri aumentano, per esempio il colesterolo aumenta con l ’ avanzare dell ’ età.
E ’ difficile stabilire quanto sia dovuto alla razza e quanto sia dovuto ad abitudini esterne (abitudini alimentari, condizioni socio economiche) Il numero dei globuli bianchi è più basso nei negri americani . La creatinina e la lattatodeidrogenasi soono piùelevate nei negri rispetto i bianchi, così come la fosfatasi alcalina nei bambini, per una tendenza a sviluppare di più l ’ apparato muscolare.l ’ alfa-amilasi è più bassa nei bambini britannici rispetto agli asiatici.
Le differenze che si notano dipendono prevalentemente dall ’ assetto ormonale e dalla massa muscolare. La prolattina è più alta nelle donne rispetto all ’ uomo. Nel maschio dono più elevate gli enzimi creatinasi, aldolasi e transaminasi. L ’ attività atletica nelle donne avvicina la concentrazione di questi enzimi a quella dell ’ uomo. Altri parametri meno elelvati nella donna sono: l ’ emoglobina, la ferritin, il ferro, il calcio, lo zinco, le proteine. La menopausa avvicina queste concentrazioni a quelle dell ’ uomo. Si ricorda che nella donna oltre alle differenze tra l ’ età fertile e menopausa ci sono anche variazioni legate al ciclo mestruale.
Durante il periodo di ovulazione e quello mestruale, si hanno variazioni soprattutto ormonali, colesterolo,proteine totali, albumina, creatinina, acido urico.. In maniera evidente diminuiscono i fosfati ed il ferro durante il periodo mestruale.
Il ritmo circadiano è la variazione della concentrazione sierica o urinaria di una sostanza nell ’ arco della giornata (24ore). Quasi tutti gli ormoni presetnano un ritmo circadiano, come per Es: il cortisolo presenta un valore massimo(picco, zenit o acrofase) dalle 7:30 alle 9:00 e minimo( nadir o basifase )nelle ore notturne.Mentre i linfociti hanno lo senit a mezzanotte e il nadir alle 8:00 delmattino. La melatonina ha il picco alle 3:00 notte, ma se si cambia il ritmo di vita o di lavoro, si ha un cambiamento del ritmo circadiano che ritorna dopo che si stabiliscono le condozioni precwedenti. Bisogna quindi chiedersi a che ora è PREFERIBILE ESEGUIRE IL PRELIEVO PER QUELLO SPECIFICO ANALITAS IN QUEL DATO SOGGETTO
Ritmi ultradiani che hanno un periodo inferiore al giorno e che si presentano ad intervalli ripetuti nelle 24 ore. Questi ritmi intermittenti o pulsativi sono in genere4 di anpiezza inferiore a quello circadiano, ma possono lo stesso interferire con l ’ interpretazione analitica. Per es il testosterone. I Ritmi infradiani hanno un andamento ciclico che supera le 24 ore Il più comune ritmo infradiano umano è il ciclo mestruale e le sue variazioni ormonali
In genere la concentrazione della maggior parte delle sostanze presenti nel sangue e nelle urine aumenta nella stagione invernale. Per esempio la Tiroide è Iperfunzionale durante l ’ inverno quindi i valori di T3 sono più alti d ’ inverno e più bassi d ’ estate.
Vi sono numerosi studi sull ’ influenza dell ’ esercizio fisico sulle concentrazioni di diverse sostanze nel siero e nelle urine In genere non si hanno differenze significative tra che ha un lavoro manuale e chi esercita una professione intelettuale A meno che non si abbiano attività lavorative particolarmente forti e dusuranti. L ’ acido urico è più alto negli intellettuali ma questo potrebbe dipendere dal fatto che l ’ intelettuale mangia più carne ed ha una vita sedentaria
ALLENAMENT Aumenta la grandezza dei mitocondri e la capacità del loro sistema enzimatico ossidativo Aumenta la capacità del muscolo di metabolizzare attraverso la via aerobica il glucosio, gli acidi grassi e i chetoni Per tale motivo negli atleti poco allenati vi è liberazione ipossica di creatinchinasi (CK) ad alte concentrazioni, nell ’ atleta ben allenato la liberazione di CK è minore, ma sempre a livelli lati, e compare nel sanguel ’ isoenzima mitocondriale MB senza ipotizzare un ’ alterazione miocardica.. Anche in persone poco allenate compare una piccolas concentrazione di CKI-MB