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Una ragazza di 20
anni si presenta dal
   medico di base
lamentando astenia
  insorta da circa 3
         mesi
Cosa fareste
  se foste il
medico di base
della ragazza?
se ha variato l’alimentazione,

se ha avuto febbre,

se ha perso peso

       se ha dolore addominale,

se ha perso peso e

          se i cicli mestruali sono
     particolarmente abbondanti,
      frequenti o di lunga durata
La ragazza riferisce che in
effetti ha dei cicli mestruali
piuttosto abbondanti e che
 avvengono circa ogni 25
            giorni
Cosa
controllereste
 visitando la
  ragazza?
Quali esami di
 laboratorio
pensereste di
 chiedere ?
Emocromo con formula

Assetto marziale

             Coagulazione

Controllo degli ormoni
sessuali
Il sangue
   • Sistema bifasico
       • Fase liquida: plasma
       • Fase solida
          • Cellule nucleate (g. bianchi)
          • Cellule anucleate (g. rossi)
          • Frammenti citoplasmatici (piastrine)
Il plasma
•   Può essere ottenuto per
    centrifugazione del sangue in
    presenza di anticoagulanti.
    •   leggermente alcalino
        •   colore giallino90 % acqua
    •   10 % sostanza secca
            •   9/10: sostanze organiche

            •   1/10: minerali in forma
                ionica
La parte corpuscolata




EritrocitiGranulociti
(neutrofili, basofili,
eosinofili)LinfocitiPiastrine
Il prelievo di sangue
                        • Indossare i guanti
                        • Applicare un laccio
                          emostatico attorno
                          albraccio del paziente
                        • Identificare la vena da
                          pungere
                        • Disinfettare il punto di
                          iniezione
                        • Inserire l’ago nella
                          vena con il taglio
                          rivolto verso l’alto
                        • Applicare la provetta
                          appropriata
Tappo Fucsia




                                                            Provette
•


        Anticoagulante: EDTA
    •


            Emocromo
        •




    Tappo azzurro
•




        Anticoagulante: citrato
    •




            Coagulazione
        •




            Conta piastrinica (in particolari situazioni)
        •
Informazioni per il paziente
                     • Spiegare al paziente che il
                         laccio emostatico potrebbe
                         stringere
                     •   Il paziente può sentire o meno
                         la puntura
                     •   Potrebbe esserci un modesto
                         sanguinamento nel punto del
                         prelievo
                     •   L’assunzione di anticoagulant o
                         antiaggreganti (aspirina,
                         Coumadin) potrebbe richiedere
                         l’applicazione di una pressione
                         più prolungata
                     •   Occorre non piegare il braccio
                         immediatamente dopo il prelievo
                     •   La vena potrebbe gonfiarsi dopo
                         il test (flebite). Il paziente dovrà
                         informarvi di tale evento
L’emocromo
 • Conteggio di:

    • numero dei globuli rossi (eritrociti, GR),

    • numero dei globuli bianchi (leucociti, WBC)

    • numero delle piastrine (trombociti),

 • determinazione quantitativa dell’emoglobina
  (HGB)
 • Parametri eritrocitari

 • Formula leucocitaria
Emocromo normale
  • Eritrociti 4-6 milioni/mmc
  • Leucociti 4-10 mila/mmc
  • Piastrine 200.000 - 450.000/mmc
  • Emoglobina (Hbg)
     • 12 - 16g/dl (donne)
     • 13 – 18 g/dl (uomini)
Parametri eritrocitari
   • Ematocrito (HCT)
   • Volume globulare
     medio
   • Contenuto
     emoglobinico
     globulare medio,
   • Concentrazione
     emoglobinica
     globulare media
L’ematocrito
Uomini adulti      42-54%

                  Donne adulte       37-44%

Valori normali      Neonati a
                                     53-68%
di ematocrito        termine

                   Lattanti (3m)     30-38%

                 Bambini (10 anni)   37-44%
Uomini adulti      42-54%

                  Donne adulte       37-44%

Valori normali      Neonati a
                                     53-68%
di ematocrito        termine

                   Lattanti (3m)     30-38%

                 Bambini (10 anni)   37-44%
Parametri eritrocitari
   • Volume globulare
     medio (MCV): da 80 -
     98 fl
   • contenuto
     emoglobinico
     globulare medio,
     24-34 pcg
   • Concentrazione
     emoglobinica
     globulare
     media(MCH) 32 - 36
     su 100
Formula leucocitaria
   • Indica la percentuale di ciascun tipo di globulo
    bianco
      • granulociti neutrofili
      • granulociti eosinofili
      • granulociti basofili
      • monociti
      • linfociti
Formula leucocitaria normale
   • Linfociti 20-35%
   • Monociti 3-7%
   • Neutrofili 55-70%
   • Eosinofili 0-3%
   • Basofili 0-2%
aspirato midollare




                          Valutazione del midollo
biopsia osteo-midollare
Ago per aspirato midollare   Ago per aspirato con sternale
Ago per biopsia
Come sono prodotte le
cellule del sangue
• Il MIDOLLO OSSEO è
 localizzato nella parte
 più interna di molte ossa
 (vertebre, cranio, coste,
 ossa lunghe delle
 braccia e delle gambe),
 la così detta parte
 spugnosa.


• Il numero di segmenti
 ossei coinvolti
 nell’emopoiesi è
 maggiore nel bambino
 che nell’adulto.
Emopoiesi
Le cellule staminali
I globuli bianchi nel sangue midollare




     A           B                   C       D          E          F




A: mieloblasto   B: promielocita         C: mielocita   D: metamielocita




 E: band cell        F: neutrofilo
ADULTO: le cellule ematiche sono formate nel MIDOLLO OSSEO dello scheletro
                                   assiale



                                                                  Testa, tronco ed
                                                                 estremità prossimali
                                                                      degli arti.




      L’attività emopoietica diminuisce gradualmente a livello delle
   diafisi delle ossa lunghe dove, dopo i quattro anni di età cominciano
                        a comparire cellule adipose

          Gli spazzi occupati da midollo emopoietico si riducono
   progressivamente dall’infanzia all’età adulta, fino ad essere confinati
                    alla parte centrale dello scheletro:
     cranio, sterno, coste, corpi vertebrali, ossa pelviche e le porzioni
                         prossimali delle ossa lunghe
L’eritropoietina
Le anemie
Le anemie
Riduzione della
             concentrazione di
           emoglobina nel sangue


                  Il grado di anemia è espresso
Anemia            dalla    concentrazione     di
                  emoglobina nel sangue


         Non sempre si associa ad
         una riduzione del numero
         di    globuli   rossi  o
         dell’ematocrito
Eziologia


            Classificazione    Dimensioni dei
Cinetica     delle anemie       globuli rossi


           Concentrazione
            di emoglobina
           nei globuli rossi
Ridotta produzione
                 di eritrociti /
                  eritroblasti

   Ridotta
                    Classificazione   Ridotta sintesi di
sopravvivenza          cinetica
degli eritrociti                        emoglobina


                   Sanguinamento
                       acuto
80 < MCV < 95 fl:
             normocitica

                 Dimensione     95 < MCV <
MCV < 80 fl:
                 dei globuli      105 fl:
microcitica         rossi
                                normocitica


                115 fl< MCV
               megaloblastica
Anemia da carenza di ferro
Anemie normocitiche
Anemia da carenza di B12
Anemia a cellule falciformi
RETICOLOCITI: rappresentano l’ultima fase di maturazione
eritrocitaria intramidollare che va dall’estrusione del nucleo
all’eritrocita maturo.
Contengono residuo materiale nucleare che si può evidenziare
con la tecnica della fluorescenza.
Possono essere messi in circolo prima del completamento
maturativo, quale risposta ad una aumentata richiesta
eritrocitaria.
Il loro numero aumenta nelle anemie emorragiche ed emolitiche.
Hanno dimensioni maggiori pertanto condizionano un aumento
di MCV e RDW.
Reticolociti in circolo: 0.5 – 1.5% degli eritrociti totali.


Nelle condizioni di anemia severa è opportuno applicare la formula
di correzione della reticolocitosi:


Numero di reticolociti (%) x ematocrito del paziente
                                     ematocrito normale
DIAGNOSTICA DELLE ERITROCITOSI
Se aumenta L’Hb, il parametro da valutare è:
Ematocrito (HCT): vn 40 – 54%
Quando l’HCT è > 54% nell’uomo e 49% nella donna si parla di:
ERITROCITOSI: primitiva (policitemia vera di Vaquez, sindrome mielodisplastica)
                       secondaria (insuff. respiratoria, alta quota, shunt cardiaci, etc.
                       relativa: sindromi da disidratazione
Per distinguere le eritrocitosi relative (spurie) da tutte le altre occorre determinare la
massa eritrocitaria (Cr51)


Massa eritrocitaria:
Uomo: vn 28.3 ± 2,8 ml/Kg            eritrocitosi: > 36 ml/Kg
Donna: vn 25.4 ± 2.6 ml/kg           eritrocitosi: > 32 ml/Kg
PIASTRINE
•   Numero delle piastrine
•   Parametri derivati  Pct, Pdw e MPV.
•   TROMBOCITOPENIA
•        < 150.000/mm3
•   TROMBOCITOSI
•        > 450.000/mm3

•   Trombocitopenia:
•   Ridotta produzione: mielofibrosi, ipoplasia
    midollare (Rx, farmaci, virus, alcool, rid. Vit.
    B12), infiltr. midollare neopl.
•   Aumentata distruzione: porpore
    trombocitopeniche immunologiche
•   Aumentato consumo: porpora di Moschowitz
    – CID, sepsi GRAM neg.
•   Sequestro: splenomegalia
•   NB: eseguire conta piastrinica in: EDTA,
    citrato ed eparina
TROMBOCITOPENIA:
Dal punto di vista clinico si possono presentare due quadri
3.   Ad andamento protratto o cronico:
                 - Porpora trombocitopenica idiopatica di Werlhof
                 - Angioma gigante o sindrome di Kasabach – Merrit


•    Ad esordio improvviso rapidamente evolutivo:
                 - sindromi microangiopatiche (Mosckhovitz, SEU, CID)
                 - infezioni ad andamento settico
                 - farmaci
                 - shock anafilattico
                 - ipo-aplasie midollari
LEUCOCITI
    •Nella valutazione dei WBC considerare il numero totale e la formula
    •Nella valutazione della formula non ci si deve limitare al valore
    percentuale , ma occorre ricavare il valore assoluto.
    •Valutare sempre l’eventuale presenza di elementi immaturi.
    •In caso di leucocitosi specificare sempre lo stipite cellulare interessato.




                       DISORDINI LEUCOCITARI
      Stipite mielopoietico                                   Stipite linfopoietico

-NEUTROFILIA                                                    -linfocitosi
                        monocitosi
-NEUTROPENIA                                                    -linfocitopenia
-EOSINOFILIA
                                     ELEMENTI IMMATURI
-BASOFILIA
mielopoiesi




              mieloblasto
staminale
              promielocita    GN
totipotente
              mielocita       (pool
                                                GN
              metamielocita   marginale
staminale
              band cell       & circolante)
committed
              GN




                14 giorni       6-8 ore       2 giorni
# neutrofili > 7000-7500/mm3NEUTROFILIA
Meccanismi patogenetici:
Aumento di produzione (giorni): forme reattive,
     s. mieloproliferative
Aumento di dismissione dal compartimento
     midollare (alcune ore): adrenalina,
     stress, cortisone.
Ridotto passaggio dal sangue ai tessuti: azione
     farmacologica

Inquadramento nosografico:
Neutrofilie reattive: infezioni, connettiviti,
     necrosi estese, tumori
Neutrofilie nell’ambito di emopatie: s.
     mieloproliferative croniche (LMC),
     policitemia vera
Neutrofilie vere: terapia cortisonica,
     adrenalina, tabagismo, stress,
     gravidanza, ovulazione.
MECCANISMI NEUTROFILIA: DISORDINI ACUTI

                                  Aumentano rapidamente il pool
   Infezioni, stress,
                                  circolante svuotando il pool di
   intossicazioni, endotossine,   deposito e rimuovendo il
   cortisonici                    compartimento marginato



  -Sforzo fisico
  -Adrenalina                     Aumentano il pool circolante
  -Stress psichico                rimuovendo il compartimento
                                  marginato
  -Febbre
  -Cortisonici



                                  Ostacolano il passaggio dal pool
                                  circolante verso i tessuti
   - Cortisonici
MECCANISMI DI NEUTROFILIA: DISORDINI CRONICI


         -Infezioni croniche
         -Flogosi croniche                          Aumentano il pool midollare
                                                    (proliferazione) con aumentata
         -Tumori con mts                            immissione in circolo
         -Ripresa post neutropenica
         -Dis. Mieloprolif.




             -S. mieloproliferative                Cospicuo aumento del pool midollare
                                                   (mitotico-maturativo) con grande aumento
             -LMC                                  del pool circolante




I disordini e i meccanismi acuti favoriscono gli spostamenti di pool verso il compartimento
circolante. I disordini cronici e mieloproliferativi “ipertrofizzano” il pool midollare con
immissione in circolo di una popolazione aumentata.
NEUTROFILIA : ORIENTAMENTO DIAGNOSTICO
Si deve considerare:




• Dati anamnestici: -sintomatologia infettiva
                    -sintomatologia neoplastica
                    -uso di farmaci
                    -tabagismo

•Elementi clinici: -linfoadenopatia
                   -splenomegalia

•Dati di laboratorio: -valutare emocromo precedente (neutrofilia cronica o acuta)
                       ricerca e conta di cellule immature (striscio periferico)
                     -Predominanza di cellule mature (infezioni, flogosi, necrosi)
NEUTROFILIA: ASPETTI CLINICI ED EZIOLOGICI


•   INFEZIONI: batteri, miceti, richettsie, protozoi
•   FLOGOSI E NECROSI: ACUTE (IMA, Embolia polmonare, ustioni,
    peritonite, pancreatite. CRONICHE: connettiviti, neoplasie con mts,
    tabagismo.
•   TERAPIE: cortisonici, adrenalina, litio, eparina, digitale
•   SITUAZIONI TOSSICO-METABOLICHE: ACUTE (chetoacidosi
    diabetica, gotta acuta, crisi tireotossica), CRONICHE (Cushing, uremia)
•   PARAFISIOLOGICHE O PSEUDONEUTROFILE: stress psicofisico,
    dolore, interventi chirurgici, emorragia, emolisi, plenectomia
ANDAMENTO DELLA REAZIONE LEUCOCITARIA DURANTE
            INFEZIONE BATTERICA ACUTA

1a fase:               2a fase:                   3a fase:
Reazione neutrofila    difesa monocitaria         Linfocito-eosinofilia
      Febbre elevata     Febbre in diminuzione    No febbre


       VES elevata            VES elevata         VES ridotta


      Aumento alfa 2      Inizia aumento delle    Iper gamma
                                 gamma
        Neutrofilia     Diminuzione neutrofilia   Normalizzazione dei
                             Monocitosi           neutrofili


        4 –5 giorni              2 –3 g           7 – 8 giorni


Fase acuta iniziale         Fase remissione       Fase guarigione o
                                                  andamento cronico
FORMULA DI ARNETH
Valuta il grado dell’attività granulocitopoietica.
I granulociti si suddividono idealmente in 4 o 5 classi in base alla segmentazione
del nucleo.
La 1a classe comprende i granulociti a nucleo non segmentato. L’ultima classe
comprende i granulociti plurisegmentati.
Numerosi granulociti non o poco segmentati depongono per attività produttiva
midollare (deviazione a sx).
Numerosi granulociti molto segmentati depongono per scarsa produttività
midollare (deviazione a dx).
La plurisegmentazione è indice di vecchiaia dei granulociti.
NEUTROPENIA


QUANDO IL NUMERO DEI NEUTROFILI         E’ INFERIORE A
1500/mm3
NEUTROPENIA SEVERA o agranulocitosi < 500/mm3


•Ridotta produzione midollare
•Aumentata distruzione
•Alterata distribuzione
LINFOCITI: SISTEMA LINFOIDE
Il sistema linfoide è responsabile dei processi specifici dell’immunità cellulare e umorale.
E’ costituito da: linfociti e plasmacellule (organi linfoidi primari: midollo osseo e timo)
                linfociti e plasmacellule (organi linfoidi secondari: milza e linfonodi)
                 linfociti e plasmacellule dispersi o aggregati in vari tessuti
                linfociti circolanti (sangue e linfa)
Sono mobili, attraversano gli endoteli, si spostano nei tessuti.
Non esplicano fagocitosi ma sono capaci di pinocitosi
Se stimolati si moltiplicano e si trasformano in grandi cellule di aspetto blastico che si
trovano negli organi linfoidi secondari ma anche in circolo.
I linfociti si distinguono in 4 classi:
•Linfociti T      immunità cellulomediata (T4 helper, T8 suppressor)
•Linfociti B      secrezione Ig (plasmacellule)        immunità umorale
•Linfociti Killer senza Ig di membrana
                                                       citotossicità
•Linfociti Null   non hanno marcatori
I linfociti T e B attivati dal contatto con Ag, oltre la risposta immunologica
primaria, danno vita ad una numerosa progenie di linfociti sensibilizzati
(linfociti memoria) che scateneranno la risposta secondaria.
LINFOCITI T: nel timo vengono istruiti a: riconoscere l’Ag
                                            proliferare
                                            formare linfociti killer
                                              produrre linfokine
-prendono conoscenza dell’antigene nella zona T dei linfonodi
-Controllano la risposta umorale dei linfociti B (T-helper, T- suppressor)
-Rappresentano il 60-80% dei linfociti circolanti
-Circolano continuamente dal sangue           linfa    sangue
-Riconosciuto l’Ag proliferano in linfociti sensibilizzati e linfociti K,
stimolano la risposta B, producono le linfochine e amplificano la risposta
immunitaria.
-Danno vita ad una numerosa progenie di linfociti memoria che vivono a
lungo (3 – 4 anni).
LINFOCITI B: maturando a plasmacellule acquisiscono la
   capacità di produrre e secernere immunoglobuline
   (anticorpi).


•   probabilmente maturano nel midollo osseo

•   rappresentano il 20-30% dei linfociti circolanti
•   circolano poco, prevalentemente sostano nelle zone B
    degli organi linfoidi secondari dove rispondono a stimoli
    Ag blastizzano proliferano        si trasformano in
    plasmacellule       producono Ig specifiche
•   anche i linfociti B danno origine a linfociti memoria
LINFOCITOSI
Linfocitosi è l’aumento numerico dei linfociti maturi circolanti.

                           >9000/mm3           infanti
                           >7200/mm3           bambini
                           >4800/mm3           adulti


 NB: nei primi 5 anni di vita la linfocitosi è fisiologica (esuberanza tessuto
 linfatico
 LINFOCITOSI ASSOLUTA                  virosi, clonale
 LINFOCITOSI RELATIVA                  infezioni virali, batteriche, parassitosi
 Spesso le relative sono espressione di azione neutropenizzante oltre che di
 attivazione linfocitaria
 E’ questo il principio da ricordare sempre quando si trova una formula
 invertita.
LINFOCITOSI: CONSIDERAZIONI CLINICHE


LINFOCITOSI          LINFOCITOSI               LINFOCITOSI
INFETTIVE            NEOPLASTICHE              RARE

Mononucleosi         LLC                       Iatrogene
CEI                  Leucemia prolinfocitica   Tireotossicosi
HV – ECHO-Coxackie   Linfoma non Hodgkin       Malattie immuni
Toxoplasma           Tricoleucemia
Bordetella
LINFOCITOPENIA: ASPETTI CLINICI ED EZIOLOGICI
Quando il numero dei linfociti è inferiore a 3000/mm3 nei bambini e 1500/
mm3 negli adulti.
•Deficit di produzione
•Aumento di distruzione
•Aumento delle perdite
Nella pratica clinica bisogna considerare:
•Linfocitopenie in immunodeficienze (congenite ed acquisite)
•Linfocitopenie in emopatie
•Linfocitopenie iatrogene
•Altre linfocitopenie (tumori solidi, connettiviti, TBC, enteropatie protido-
disperdenti, insuff. ventricolare dx
LINFOCITOPENIA: DIAGNOSTICA DI 1° LIVELLO
DATI ANAMNESTICI:    esposizione a radiazioni
                    terapia con citostatici
                    terapia corticosteroidea protratta
                    rischi AIDS
                    TBC
VALUTAZIONE IMMUNOLOGICA: dosaggio Ig
                               sottopopolazioni linfocitarie
VALUTAZIONE RISPOSTA TBC:         tine test, PPD
RX TORACE e/o TC
ESCLUDERE CONNETTIVITI
RICERCHE EMATOLOGICHE
Eosinofili
TIPI DI CELLULE CIRCOLANTI NEL SANGUE




• ERITROCITI (GR)
• GRANULOCITI (WBC)
• LINFOCITI
• PIASTRINE (PLT)
Le cellule del sangue sono prodotte nel midollo osseo
  e negli organi linfatici secondari (milza e linfonodi)

                   Il MIDOLLO OSSEO
    è localizzato nella parte più interna di molte ossa
(vertebre, cranio, coste, ossa lunghe delle braccia e delle
          gambe), la così detta parte spugnosa.


Nell’adulto occupa uno spazio di circa 4 litri; la meta’ è
composto da midollo emopoietico, il resto da tessuto
adiposo.


Nei bambini il midollo occupa uno spazio di circa 1,6 litri,
ma è attivo al 100%
EMOPOIESI           Formazione e maturazione di tutti i tipi di cellule a partire dai loro precursori

ADULTO: le cellule ematiche sono formate nel MIDOLLO OSSEO dello scheletro
assiale
                                                                                           Testa, tronco ed
                                                                                           estremità prossimali
       Durante lo sviluppo fetale                                                          degli arti.
    L’emopoiesi si svolge prima nel
         SACCO VITELLINO,
   successivamente nel FEGATO e
  nella MILZA e infine nelle OSSA.



     L’attività emopoietica diminuisce gradualmente a livello delle
     diafisi delle ossa lunghe dove, dopo i quattro anni di età cominciano
     a comparire cellule adipose

   Gli spazzi occupati da midollo emopoietico si riducono
   progressivamente dall’infanzia all’età adulta, fino ad essere confinati
   alla parte centrale dello scheletro:
   cranio, sterno, coste, corpi vertebrali, ossa pelviche e le porzioni
   prossimali delle ossa lunghe
CELLULE STAMINALI TOTIPOTENTI
         cellule capostipiti che si dividono in due
        continuamente, una delle due cellule continua ad
        essere capostipite mentre l’altra si differenzia.
        Da esse discendono due linee principali:

   LINEA MIELOIDE                       LINEA LINFOIDE
 Precursori dei globuli                 Precursori dei diversi
 rossi, vari tipi di globuli            tipi di linfociti.
 bianchi e piastrine.


La maggior parte delle cellule , una volta entrate in circolo, è incapace di
ulteriore divisione e, avendo vita relativamente breve, è rimpiazzata
continuamente da nuovi elementi provenienti dal midollo osseo.
Fisiopatologia dell’emopoiesi:
Da una generazione cellulare
 all’altra i precursori sono
    sempre più ricchi di
   emoglobina e arrivati
  all’ultima generazione il
 globulo rosso è pronto ma
  prima di abbandonare il
  midollo osseo espelle il
       proprio nucleo.
EMOCROMO
Emocromo: valori normali
Fornisce informazioni circa le tre filiere circolanti:   Quantitative (numeriche)
                                                         Morfologiche


                                                 VALORE
    CELLULE           DIMENSIONI                                    FORMULA %
                                                ASSOLUTO

                                            4.200.000-
    Eritrociti        7–8μ
                                            5.400.000/mm3


    Leucociti                               4500 – 8500/mm3
    PMN neutrofili    10-15 μ               2700-6000/mm3           60-70%
    PMN eosinofili    10-15 μ               45-260/mm3              1-3%
    PMN basofili      10-15 μ               20-85/mm3               0.5-1%
    Monociti          10-15 μ               135-510/mm3             3-6%
    Linfociti         10-15 μ               900-3000/mm3            20-35%



    Piastrine         2-3 μ                 200.000 – 400.000/mm3
ERITROCITI cellule della respirazione (ematosi) in quanto trasportano O2-Hb
               • SENZA NUCLEO                              ai vari apparati
               • hanno FORMA                        dell'organismo e in parte di
               BICONCAVA : rotonda                     recuperano l'anidride
                schiacciata al centro.                       carbonica.


            Gli eritrociti hanno una vita media di 120 giorni.
    Giunti al termine della loro vita, vengono trattenuti dalla milza e
                         fagocitati dai macrofagi.


 I GR si formano nel midollo emopoietico a partire da cellule immature
                          chiamate eritroblasti.
      Per la loro maturazione sono necessarie numerose sostanze,
  principalmente ferro, vitamina B12 e acido folico, in mancanza delle
    quali si ha una diminuita produzione di GR e quindi un'anemia.
PIASTRINE o TROMBOCITI cellule del sistema
                     emostatico coagulativo

                                  • SENZA NUCLEO
                                  • risultano dalla FRAMMENTAZIONE
                                  CITOPLASMATICA DEI PRECURSORI
                                  • hanno una emivita di 8-10 giorni e sono nel
                                  circolo



    concorrono, in caso di ferita, alla formazione di coaguli per impedire
                                  l'emorragia.
     A questo scopo si uniscono e liberano sostanze che promuovono la
                           coagulazione del sangue.
Fra queste c'è la serotonina che riduce il calibro dei vasi lesionati e rallenta il
     flusso ematico, la fibrina che intrappola cellule e forma il coagulo.
                    Sono molto più piccole degli eritrociti.
LEUCOCITI: cellule della difesa aspecifica e specifica:
•        Granulociti: neutrofili, eosinofili, basofili
•        Monociti (macrofagi)
•        Linfociti B 15% con stimolo Ag si trasformano in
         plasmacellule e producono Ig (Ab)
•        Linfociti T 85% con stimolo Ag producono mediatori
         dell’immunità cellulare


       I leucociti, o globuli bianchi, hanno lo scopo di difendere
    l'organismo, vengono prodotti dalla milza, dai linfonodi e dal
                              midollo osseo.

    Nel sangue sono assai meno numerosi dei globuli rossi
GRANULOCITI:
                    Hanno il nucleo
   Non si dividono e quindi non si moltiplicano
spendono 10-12 ore in circolo poi passano ai tessuti
    dove vivono da alcune ore ad alcuni giorni
Svolgendo una funzione antibatterica, senza più tornare nel
                   torrente ematico.
Contengono dei granuli all' interno del citoplasma che sono
   diversi nei vari tipi di granulociti e ci permettono di
                        differenziarli.

Si distinguono in neutrofili, eosinofili (o acidofili),
                     basofili.
NEUTROFILI:
                                            sono molto attivi nel fagocitare batteri e sono
                                           presenti in grandi quantità ad esempio nel pus.
                                  •ATTIVITA’ DI DIFESA: migrazioni delle cellule nelle aree colpite
                                  da infezione.
                                  •RICONOSCIMENTO E PROCESSAZIONE DI ANTIGENI
                                  ESTRANEI
                                  •FAGOCITOSI e UCCISIONE DEI MICRORGANISMI


I neutrofili rimangono in circolo per 7-10 ore e appena migrano nei tessuti il midollo libera nel
sangue nuove cellule.
Il passaggio nei tessuti attraverso la parete vascolare richiede l’espressione di MOLECOLE DI
ADESIONE sulla superficie sia dei neutrofili sia delle cellule endoteliari.
I neutrofili si dirigono verso il sito di infezione o infiammazione attivati da particolari sostanze
chiamate: FATTORI CHEMIOTATTICI che vengono liberati dai tessuti danneggiati o dai batteri
e che aderiscono a recettori presenti sui neutrofili inducendo in essi importanti cambiamenti
metabolici
       Contengono diverse proteine e sostanze chimiche in grado di
      danneggiare irreversibilmente le membrane dei microorganismi
                                patogeni.

       Sono in grado di digerire solo pochi microbi e muoiono dopo averne fagocitati alcuni.
EOSINOFILI:
 aggrediscono i parassiti e fagocitano i complessi antigene-anticorpo.
  Aumentano anche nelle malattie allergiche (asma bronchiale, rinite
allergica, orticaria ecc.) e possono essere responsabili di alcuni sintomi
                      caratteristici di queste malattie.
BASOFILI:

La loro funzione non è molto ben
           conosciuta.
     Anch'essi aumentano nelle
allergie: contengono istamina che,
se liberata in eccesso nel sangue e
    nei tessuti, provoca sintomi
   fastidiosi (come il prurito o la
comparsa di pomfi cutanei) che si
possono combattere usando spesso
          farmaci chiamati
        ANTISTAMINICI
LINFOCITI:
hanno il nucleo e si moltiplicano intensamente, vivono
 da pochi giorni a molti anni, sono nel sangue, linfa e
                    organi linfoidi.



                                      La permanenza in
                                      circolo è solo una
                                     parte della loro vita
                                     (sono responsabili
                                      della competenza
                                         immunitaria)
Monociti Sono importanti nella difesa dell'organismo
 da alcuni tipi di batteri, come quello che causa la
                     tubercolosi.
ALTERAZIONI
2.   Quantitative: aumento o diminuzione delle popolazioni cellulari
3.   Morfologiche



                    ALTERAZIONI        QUANTITATIVE
                    VERE                         FALSE
                                     -Errore di conta
          Aumento= citosi            -Mobilizzazione
                                     compartimentale


                                     -Errore di conta
          Diminuzione=penia          -da patologie o meccanismi
                                     interferenti
L'esame emocromocitometrico o emocromo

       Si effettua su un campione di sangue
      prelevato mediante puntura di una vena,
             generalmente del braccio.

         Il sangue è quindi immesso in una
          provetta contenente una sostanza
            anticoagulante e conservato a
       temperatura ambiente fino al momento
            dell'effettuazione dell'esame.



   Oggi si usano macchine, chiamate contatori elettronici, che
permettono di analizzare un campione in poche decine di secondi e
  forniscono anche numerosi indici utili per stabilire se esistono
           anomalie a carico delle cellule del sangue.
WBC. White Blood Cells, cioè Globuli Bianchi (GB) o Leucociti.

            Indica il numero di GB per mL o L di sangue.
                 Leucopenia indica una diminuzione
                    Leucocitosi indica un aumento
      Le leucemie sono le malattie che insorgono in seguito alla
trasformazione tumorale dei globuli bianchi o, più precisamente, dei
                 loro precursori a livello midollare.

      RBC. Red Blood Cells o Globuli Rossi (GR) o Emazie.

                È il numero di GR per mL o L di sangue.
  L'anemia è una diminuzione dei GR (ma in alcune anemie, come le
talassemie, il numero dei globuli rossi può essere aumentato), mentre
  un loro aumento è indicato dal termine poliglobulia o eritrocitosi.
Hb Hemoglobin o emoglobina


 Esprime la quantità (espressa in grammi) di Hb presente in
                       un L di sangue.
   A volte si usa il decilitro (dL) come unità di misura.
Dire che il campione esaminato contiene 15 grammi di Hb per dL o 150
                    grammi per L è la stessa cosa.
Ht. Hematocrit o ematocrito


Esprime la percentuale del volume del sangue che è occupato
                         dai GR.


Un Ht del 45% o 0,45 indica che il 45% del volume totale del
 sangue è occupato dai GR; il restante 55% è costituito dal
                         plasma.
Il valore dell'ematocrito segue di pari passo quello dei GR, per
     cui esso è diminuito nelle anemie ed aumentato nelle
                          poliglobulie.
MCV, Mean Corpuscular Volume, o Volume Corpuscolare Medio.

 Indica il volume medio dei globuli rossi. I GR normali sono, per
 quanto riguarda il volume, normocitici. Se il volume diminuisce,
come nelle talassemie o nell'anemia da carenza di ferro, i GR sono
  definiti microcitici; se aumenta (p.e. nelle anemie da carenza di
       vitamina B12) si avrà una macrocitosi delle emazie.

              MCH, Mean Corpuscolar Hemoglobin.

   Indica la quantità media di emoglobina in ogni globulo rosso.

      MCHC, Mean corpuscolar Hemoglobin Concentration o
       Concentrazione Emoglobinica Corpuscolare Media.

Indica la concentrazione media di emoglobina all'interno del singolo
                          globulo rosso.
RDW , Red cells Dispersion With coefficiente di variazione
         d’ampiezza della distribuzione di MCV.


indica l'ampiezza della distribuzione del volume dei GR attorno
                      al suo valore medio.

   Se il valore è piccolo vuol dire che i Gr hanno un volume
                      abbastanza uniforme

  Se il valore è più grande vuol dire che nel paziente vi sono
  globuli rossi di dimensioni molto variabili, da più piccoli a
                         molto grandi.
PLTS, Platelets o Piastrine.
Indica il numero di piastrine presenti nel campione esaminato.
Piastrinopenia o Trombocitopenia (<150.000/mm3) è la diminuzione
delle piastrine;
Piastrinosi o Trombocitosi (>450.000/mm3) indica un loro aumento.


     MPV, Mean platelet Volume o Volume Piastrinico Medio.
Indica il volume medio delle piastrine.




Reticolociti Sono così chiamati i G.R. più giovani, appena
                   sfornati dal midollo.
Formula leucocitaria o conteggio differenziale dei leucociti
permette di valutare la percentuale di ognuno dei cinque tipi di GB
       (neutrofili, eosinofili, basofili, linfociti, monociti).
  Può essere effettuata automaticamente dai contatori elettronici,
oppure mediante l'osservazione al microscopio ottico di una goccia
                di sangue strisciata su un vetrino.
 Questo viene colorato con appositi coloranti contenenti sostanze
chimiche che reagiscono con i costituenti delle cellule del sangue,
  impartendo loro una colorazione diversa, permettendo così di
                 riconoscere i vari tipi cellulari.
   L'osservazione al microscopio presenta, rispetto alla formula
 generata dai contatori elettronici, il vantaggio di poter osservare
direttamente le cellule ematiche e di valutare l'eventuale presenza
                        di cellule anomale.
Osservazione di uno striscio di sangue

 Un ingrandimento di 200 volte è sufficiente per osservare
   e identificare i differenti tipi di cellula. Tuttavia, un
ingrandimento superiore vi permette di osservare meglio le
cellule nei loro dettagli. Potete osservare subito lo striscio
      usando sia obiettivi a secco che ad immersione.
Anisocitosi.
   Termine di origine greca che significa notevole
 variazione delle dimensioni dei globuli rossi o delle
                     piastrine.
Queste cellule, anche in condizioni normali, non hanno
       mai tutte le stesse identiche dimensioni.
Nel corso delle anemie, o dopo trasfusione di sangue,
si possono vedere al microscopio queste variazioni e,
 se di entità importante sono segnalate in genere con
           una scala numerica (1+, 2+ ecc.)
I globuli rossi hanno normalmente una forma di disco con
                    un'are centrale pallida.
 Il resto del disco è occupato dall'emoglobina, che impartisce
           agli eritrociti la caratteristica colorazione.


   In alcune anemie può aumentare la zona centrale pallida
(perché diminuisce l'emoglobina all'interno dei globuli rossi) e
   i globuli rossi diventano poco colorati, cioè ipocromici;

in altri tipi di anemie essa può anche scomparire e gli eritrociti
          appaiono ipercromici, più colorati del normale.
Poichilocitosi.
  Variazione della forma del contorno dei G.R. I globuli rossi
   possono assumere una forma a falce o drepanociti (anemia
falciforme); di cellula a bersaglio o codocita (talassemie ed altre
   anemie); sferica o sferociti (sferocitosi ereditaria); di ellissi
 (ellissicitosi o ovalocitosi ereditaria); di frammenti globulari o
                      schizociti e via dicendo.


                      Aggregati piastrinici.
  Indica la presenza di ammassi piastrine che appaiono riunite
      assieme, invece di essere separate, come di norma.
In genere è un artefatto di laboratorio e non ha nessun significato
                              clinico.
EMOCROMO ED ERITROCITI
•   Numero degli eritrociti circolanti (GR)
•   Emoglobina (Hb)
•   Ematocrito (HCT)
•   Parametri Corpuscolari Derivati:
– Volume corpuscolare medio (MCV)
– Emoglobina corpuscolare media (MCH)
– Concentrazione emoglobinica corpuscolare
  media (MCHC).

         Variazioni quantitative:
• Riduzione Hb  ANEMIA
• Aumento Hb ed HCT 
  ERITROCITOSI

        Alterazioni morfologiche
• osservazione al microscopio ottico.
ALTERAZIONI MORFOLOGICHE
                   da patologia extraematologica


                                                     (IRC, alcalosi, ipoalbuminemia,
ECHINOCITI            numerose spicule regolari.
                                                     ipokaliemia)


                      poche spicule grandi ed        (epatopatia alcoolica, s. da
ACANTOCITI
                      irregolari                     malassorbimento)


STOMATOCITI           fissurazione centrale          (epatopatia alcoolica)


LEPTOCITI             Cellule sottili                A. Talassemiche


                      Microciti iperemici (cellule
SFEROCITI
                      preemolitiche)                 Sferocitosi ereditaria, a. Emolitiche


                                                     Ellissocitosi ereditaria, a.
ELLISSOCITI           Ovali a sigaro
                                                     talassemiche, a. megaloblastiche

DREPANOCITI           Cellule falciformi             drepanocitosi
Acantociti:le forme crenate dei GR dipendono dalla
osmolarità elevata del plasma che estrae acqua dalle cellule
Anemia da carenza di B12
Anemia a cellule falciformi
Patologia clinica




146
Obiettivi del corso

       Valutazione emocromocitometrica e
        mielometrica
       Le anemie microcitiche
       Le anemie normocitiche
       Le anemie macrocitiche
       La funzionalità renale e gli elettroliti
       La funzionalità epatica e gli indici di fibrosi
        epatica
147    Gli itteri
Lezioni
       29/03/07: Valutazione emocromocitometrica
        e mielometrica – Introduzione alle anemie
       12/04/07: Le anemie microcitiche
       19/04/07: Le anemie normocitiche
       26/04/07: Le anemie macrocitiche
       03/05/07: La funzionalità renale e gli
        elettroliti
       10/03/07: La funzionalità epatica e gli indici
        di fibrosi epatica, gli itteri
148    17/03/07: Casi clinici
Testi consigliati

         Sena
         Diapo
         Dispense




149
Esame

         Quiz scelta multipla




150
L’emocromo




151
5-6 litri di sangue  45% cellule; 55%
      plasma !




152
Funzioni del sangue

        Il sangue svolge numerose ed importanti
        funzioni:
        trasporta l'ossigeno ai vari tessuti.
        ne preleva l'anidride carbonica (CO2).
       trasporta sostanze nutritive (aminoacidi,
        zuccheri, sali minerali) raccoglie le particelle
        escrete
       trasporta inoltre ormoni, enzimi e vitamine.
153     difesa dell'organismo
IL PLASMA
         un fluido leggermente alcalino
         colore giallino
         90 % acqua
         10 % sostanza secca
          –   90%:
                  sostanze organiche (glucidi, lipidi (colesterolo, trigliceridi,
                   fosfolipidi, lecitina, grassi), proteine (globuline, albumine,
                   fibrinogeno), glicoproteine, ormoni (gonadotropine,
                   eritropoietina, trombopoietina), aminoacidi e vitamine;
          –   10% minerali (dissolte sotto forma ionica, cioè dissociate in
              ioni positivi e negativi).
154
IDENTIFICAZIONE DEI CONTENITORI




          tabella



155
VARIABILITA’ BIOLOGICA

                 Variabilità legata all’individuo



      INTRAIDIVIDUALE               INTERINDIVIDUALE

       Analiti nello stesso       Variabilità dei risultati di
      individuo in tempi ed      uno stesso analita ottenuti
           in condizioni          da individui diversi di una
       fisiologiche diverse        popolazione, posti nelle
                                 stesse condizioni analitiche



156
La Variabilità Biologica è una
          caratteristica Intrinseca all’individuo

         Non è eliminabile né soggetta a modifiche.


                 Deve essere conosciuta per:
      • Mettere in atto accorgimenti a carattere
       preventivo, idonei a ridurla o circoscriverla.
  •       Migliorare la comprensione dei dati analitici.
157
La concentrazione degli analiti può quindi
                variare in rapporto a :


             Fattori demografici (età, razza, sesso)
       Fattori intrinseci costituzionali ( massa corporea,
         gravidanza, ciclo mestruale, ritmi circadiani)
       Fattori estrinseci ( variazioni stagionali, altitudine,
               dieta, attività fisica, stile di vita).

       Talvolta è difficile da stabilire in che misura la
      variabilità è da attribuire a fattori intrinseci o a
                       fattori estrinseci.
158
ETA’

La concentrazione di
molte sostanze varia
      con l’età:
        Neonatale
        Perinatale
        Infantile
      Adolescenziale
         Adulta
        Avanzata


 E quindi variano gli
    intervalli di
159 riferimento
Etnia



  NUMERO DI GLOBULI BIANCHI ( granulociti e monociti)
       E’ più basso nei negri americani di entrambi i sessi
        CREATININA E LATTATODEIDROGENASI
Sono più elevate nei negri rispetto ai bianchi adulti, così come
           la FOSFATASI ALCALINA nei bambini
           L’eterogeneità genetica può
         portare ad interferenze e falsi
        negativi, con conseguente errata
160          valutazione diagnostica.
SESSO
  Le differenze che si notano dipendono prevalentemente dall’assetto
                  ormonale e dalla massa muscolare.




                          +      PROLATTINA             -
                          -   CREATINCHINASI            +
 L’attività atletica
  avvicina queste         -        ALDOLASI             +
   concentrazioni                                       +
                          -    TRANSAMINASI

                          -      EMOGLOBINA             +
   La menopausa                   FERRITINA
  avvicina queste         -
  concentrazioni               FERRO E CALCIO           +
161                       -                             +
                                   PROTEINE
CICLO                  GRAVIDANZA
    MESTRUALE
    Variazioni durante il
   periodo di ovulazione o
     quello mestruale:
                                  Variazioni di
         Ormonali
                             concentrazioni di molte
        Colesterolo           sostanze e metaboliti
                                    dovute a:
      Proteine totali
                              Variazioni di volume
   Albumina; Creatinina            plasmatico
        Acido Urico       Diversi fattori ormonali
     Periodo FOSFATI FERRO    Iperventilazione
    Mestruale
162                          Attività cardiaca
RITMI CIRCADIANI
      Variazione della concentrazione sierica o urinaria di una
             sostanza nell’arco della giornata (24 ore).


                                                        Cortisolo
                                                         ACTH


                                                       Melatonina




         Bisogna quindi chiedersi a che ora è preferibile
      eseguire il prelievo per quello specifico analita in quel
                           dato soggetto.
163
Andamento ciclico inferiore al giorno
Ritmi Ultradiani                 che si presentano ad intervalli
                                  ripetuti (ogni 20’, 1h, 3h)




Ritmi Infradiani                Andamento ciclico che supera
                                        le 24 ore

                  MASSA CORPOREA
        Le variazioni dipendono per la maggior parte dalla
        diversa distribuzione dei liquidi e del contenuto in
      grassi del corpo. Le variazioni si osservano di più con
         le sostanze liposolubili o lipotrope (T3,cortisolo,
               colesterolo, trigliceridi, lipoproteine)
164
TRA I FATTORI ESTRINSECI VI SONO:




                 Variazioni Stagionali
      In genere la concentrazione della maggior parte
      delle sostanze presenti nel sangue e nelle urine
              aumenta nella stagione invernale.
           Tiroide Iperfunzionale > T3 d’inverno

      Localizzazione Geografica (altitudine)

          Emoglobina a quota 1400m              Creatinina
      Proteina C Reattiva a quota 3600m        Transferrina

165
Attività lavorativa
      L’acido urico è più alto in chi svolge professione intellettuale

                                Esercizio fisico
      sport occasionale
      atleti professionisti


          Esercizio statico o isometrico,     Esercizio dinamico o isotonico,
              molto intenso e breve          meno intenso e di più lunga durata




       Utilizza ATP e Creatinfosfato già    Utilizza in prevalenza l’ATP generato dalla
              presente nei muscoli                 glicolisi aerobia ed anaerobia




166
Aumenta la grandezza dei mitocondri e la
ALLENAMENT                       capacità del loro sistema enzimatico
O                                              ossidativo
        Aumenta la capacità del muscolo di metabolizzare attraverso la
             via aerobica il glucosio, gli acidi grassi e i chetoni

            Piruvatochinasi               Differente distribuzione dei
                                                liquidi corporei
                 Urea
              Creatinina
                                          Diminuzione del volume idrico
             plasmatica e                 Secrezione di ormoni a causa
                urinaria
                                                  dello stress



      Le variazioni osservate di solito scompaiono dopo 12 al
              massimo 24 ore da una pratica sportiva


167
Dieta

      Dieta ricca di grassi               Trigliceridi

                                                Acidi nucleici,
      Dieta ricca di proteine
                                               urea, acido urico

      Dieta ricca di glicidi              Glicemia

  chilomicronemia postprandiale


  E’ raccomandato un periodo di digiuno almeno 12 ore prima della
                      raccolta del campione.
                    18 ore per un pasto ricco di grassi


168
Raccolta, conservazione e trasporto dei campioni




     E’ ovvio che un ago da prelievo di calibro elevato possa essere fastidioso per il
      paziente.
      Ma… Aghi piccoli provocano danni alle cellule aspirate, soprattutto se la
      depressione applicata e di notevole entità.
     Gli aghi di misura standard sono così definiti perché perché con il minimo di
      fastidio per il paziente permettono di inviare al laboratorio dei campioni utili
      per ottenere dei risultati “veri”.
     Maltrattare eccessivamente un braccio per localizzare una vena è attiva
      localmente la cascata coagulativa e ciò impedisce di ottenere dei risultati validi
      soprattutto per lo studio della ….. coagulazione.

169
Raccolta, conservazione e trasporto dei campioni


         Un tempo di attesa prolungato fra prelievo e processamento del
          campione invalida il risultato di molti test.
         Le modalità di conservazione del campione sono cruciali: per molti
          test tenere il campione a 4° C. Nel dubbio è meglio contattare prima
          il laboratorio




170
Produzione delle cellule del sangue

 Le cellule del sangue sono prodotte nel midollo osseo
 e negli organi linfatici secondari (milza e linfonodi)


 Il midollo osseo nell’adulto occupa uno spazio di circa 4
 litri; la meta’ è composto da midollo emopoietico, il resto da
 tessuto adiposo.


 Nei bambini il midollo occupa uno spazio di circa 1,6 litri,
 ma è attivo al 100%
171
172
173
174
175
176
177
aspirato midollare




      biopsia osteo-midollare




178
I globuli bianchi nel sangue midollare




         A           B                   C       D          E          F




  A: mieloblasto     B: promielocita         C: mielocita   D: metamielocita




      E: band cell       F: neutrofilo
179
eritropopoiesi




      staminale
                    proeritroblasto
      totipotente
                    eritr. basofilo
                                         reticolociti   eritrociti (RBC)
                    eritr. policromat.
      staminale
                    eritr. ortocrom.
      committed




                       6 giorni          1 + 1 giorno     120 giorni




180
midollo   sangue




181
Mielogramma:
                                Blasti                            2 (0.3-5)
                                Promielociti                      5 (1-8)
      4x-15x:                   Mielociti (GN/GE/GB)              12 (5-19)
      cellularita’              Metamielociti /GN/GB/GE)          20 (13-22)
      polimorfismo              GN                                24 (7-30)
      megacariociti             GE                                2 (0.5-4)
                                GB                                0.2 (0-0-7)
      100x:
                                Proeritroblasti                   2 (1- 6)
      rapporto L/E (3:1; 4:1)
                                Eritroblasti basofili             4 (2-6)
      mielogramma
                                Eritroblasti policromatofili      6 (4-8)
                                Eritroblasti ortocromatici        4 (2- 8)

                                Linfociti                  16 (8- 26)
                                Monociti                           2 (0-6)
                                Plasmacellule                      0.8 (0-2)

                                    Cellule tumorali           assenti!


182
Midollo normocellulare   Iperplasia eritroide
      (rapporto L:E alto)      (rapporto L:E basso)




183
184
185
186
Eritrociti: cellule della respirazione (ematosi) in quanto
  trasportano O2-Hb
  Leucociti: cellule della difesa aspecifica e specifica:
  •      Granulociti: neutrofili, eosinofili, basofili
  •      Monociti (macrofagi)
  •      Linfociti B 15% con stimolo Ag si trasformano in
         plasmacellule e producono Ig (Ab)
  •      Linfociti T 85% con stimolo Ag producono mediatori
         dell’immunità cellulare
  Piastrine: cellule del sistema emostatico coagulativo che
  funzionano in connessione con il sistema endoteliale


187
ERITROCITI: sono senza nucleo perché lo hanno espulso nei
  processi maturativi midollari (hanno una emivita di 120
  giorni)
  GRANULOCITI: hanno il nucleo, non si dividono e quindi
  non si moltiplicano (spendono 10-12 ore in circolo poi
  passano ai tessuti dove vivono da alcune ore ad alcuni giorni,
  svolgendo una funzione antibatterica, senza più tornare nel
  torrente ematico (sono compartimentalizzati).
  LINFOCITI: hanno il nucleo e si moltiplicano intensamente,
  vivono da pochi giorni a molti anni, sono nel sangue, linfa e
  organi linfoidi. La permanenza in circolo è solo una parte
  della loro vita (sono responsabili della competenza
  immunitaria)
  PIASTRINE: sono senza nucleo e risultano dalla
  frammentazione citoplasmatica dei precursori (hanno una
  emivita di 8-10 giorni e sono nel circolo).
188
ALTERAZIONI
  2.   Quantitative: aumento o diminuzione delle popolazioni cellulari
  3.   Morfologiche



                      ALTERAZIONI        QUANTITATIVE
                      VERE                         FALSE
            Aumento= citosi            -Errore di conta
                                       -Mobilizzazione
                                       compartimentale

            Diminuzione=penia          -Errore di conta
                                       -da patologie o meccanismi
                                       interferenti




189
EMOCROMO ED ERITROCITI
   Numero degli eritrociti circolanti (GR)
   Emoglobina (Hb)
   Ematocrito (HCT)
   Parametri Corpuscolari Derivati:
      –   Volume corpuscolare medio (MCV)
      –   Emoglobina corpuscolare media (MCH)
      –   Concentrazione emoglobinica
          corpuscolare media (MCHC).

   Variazioni quantitative:
   Riduzione Hb  ANEMIA
   Aumento Hb ed HCT  ERITROCITOSI

   Alterazioni morfologiche
   osservazione al microscopio ottico.

190
Hct




191
192
Osservazione di uno striscio di sangue

Un ingrandimento di 200 volte è sufficiente per osservare
e identificare i differenti tipi di cellula. Tuttavia, un
ingrandimento superiore vi permette di osservare meglio le
cellule nei loro dettagli. Potete osservare subito lo striscio
usando sia obiettivi a secco che ad immersione.
193
ALTERAZIONI MORFOLOGICHE
      da patologia extraematologica




       ECHINOCITI                     numerose spicule regolari.           (IRC, alcalosi, ipoalbuminemia,
                                                                           ipokaliemia)


       ACANTOCITI                     poche spicule grandi ed irregolari   (epatopatia alcoolica, s. da
                                                                           malassorbimento)


       STOMATOCITI                    fissurazione centrale                (epatopatia alcoolica)


       LEPTOCITI                      Cellule sottili                      A. Talassemiche


       SFEROCITI                      Microciti iperemici (cellule         Sferocitosi ereditaria, a. Emolitiche
                                      preemolitiche)


       ELLISSOCITI                    Ovali a sigaro                       Ellissocitosi ereditaria, a. talassemiche,
                                                                           a. megaloblastiche

       DREPANOCITI                    Cellule falciformi                   drepanocitosi
194
Acantociti:le forme crenate dei GR dipendono dalla
      osmolarità elevata del plasma che estrae acqua dalle cellule

195
196
ALTERAZIONI MORFOLOGICHE
      da patologia ematologica




      CHERATOCITI E eritrociti                 A.   Emolitiche        Espressione
      SCHISTOCITI   frammentati                B.   Megaloblastiche   di eritropoiesi
                                               A.   Talassemiche      inefficace
                                               D.   Sideropeniche     (fragilità
                                                                      eritrocitaria)

      DACRIOCITI                 a lacrima     Mielofibrosi
                                               A. Talassemiche



      CODOCITI                   a bersaglio   Splenectomia
                                               A. Sideropeniche
                                               A. Talassemiche
197
198
DIMENSIONI

  Dimensioni: gli eritrociti normali sino di grandezza omogenea:
  Diametro di 7.3 μ
  Volume cellulare medio (MCV)= 81 – 95 μ3
  MCV< 80 μ3 (Ø <7.3μ): microciti, indice di difetto di sintesi di Hb con
  immissione in circolo di elementi più piccoli

  MCV>95 μ3 (Ø <8.5μ): macrociti , indice di difetto di “moltiplicazione
  cellulare”

  MCV>115 μ3 (Ø >8.5μ):megaloblasti, deficit di folati e vit. B12 con
  difetto di “moltiplicazione cellulare”
  La disparità dimensionale eritrocitaria è detta anisocitosi, che è un rilievo
  molto frequente nelle anemie.


199
RDW coefficiente di variazione d’ampiezza della
      distribuzione di MCV.
      Si esprime graficamente con l’istogramma di variazione di
      MCV (vn: 11-14.8%)
      valori superiori indicano disomogeneità di volume della
      popolazione eritrocitaria.




200
FORMA
      L’eritrocita normale ha forma rotondeggiante.
      La variabilità di forma degli eritrociti definisce la
      poichilocitosi che generalmente è espressione di
      eritropoiesi “inefficace e fragile”. In genere si rileva che
      tanto maggiore è l’anisocitosi tanto più è frequente la
      poichilocitosi (anisopoichilocitosi).
      Quasi sempre nelle anemie vi è riscontro di un certo grado
      di aniso-poichilocitosi.
201
COLORABILITA’
  Generalmente esprime la quantità di Hb contenuta negli eritrociti.
  Parametri da valutare
  MCH = contenuto medio di Hb (vn 27 – 32 pg)
  MCHC = concentrazione media di Hb (vn 33 – 38%)
  HDW = indice di variabilità di cromia (emoglobinizzazione) (vn 1.99 – 2.88
  g/dl)
  Anisocromia: disomogenea colorabilità della popolazione eritrocitaria per
  differente contenuto di Hb negli eritrociti.
  Ipocromia: diminuita colorabilità per riduzione di sintesi di Hb
  Ipercromia ?
  Policromatofilia: eritrociti con granulazioni basofile (residui di RNA) che
  distinguono gli eritrociti più giovani (reticolociti). Esprime una buona risposta
  midollare.

202
INCLUSIONI ERITROCITARIE
      Sono visibili con colorazioni routinarie.
      •Punteggiati basofili (siderociti): eritrociti con piccole punteggiature blu
                            (siderociti
      citoplasmatiche (Fe++ non incorporato nell’Hb).


      •Anelli di Cabot: residui del nucleo eritroblastico (fuso mitotico)


      •Corpi di Howell-Jolly: granuli blu intenso (frammenti nucleari)


      •Corpi di Heinz: inclusioni rosso-violetto riferibili ad aggregati di Hb
      denaturata adesi alla membrana eritrocitaria.




203
RETICOLOCITI: rappresentano l’ultima fase di maturazione
  eritrocitaria intramidollare che va dall’estrusione del nucleo
  all’eritrocita maturo.
  Contengono residuo materiale nucleare che si può evidenziare
  con la tecnica della fluorescenza.
  Possono essere messi in circolo prima del completamento
  maturativo, quale risposta ad una aumentata richiesta
  eritrocitaria.
  Il loro numero aumenta nelle anemie emorragiche ed emolitiche.
  Hanno dimensioni maggiori pertanto condizionano un aumento
  di MCV e RDW.



204
Reticolociti in circolo: 0.5 – 1.5% degli eritrociti totali.


  Nelle condizioni di anemia severa è opportuno applicare la formula
  di correzione della reticolocitosi:


  Numero di reticolociti (%) x ematocrito del paziente
                                       ematocrito normale




205
206
DIAGNOSTICA DELLE ANEMIE
  La classificazione cinetica delle anemie:
         1° gruppo: ridotta formazione di eritroblasti
         2° gruppo: ridotta formazione di eritrociti
         3° gruppo: ridotta sintesi di Hb
         4° gruppo: ridotta sopravvivenza degli eritrociti
  Utile è associare a tali parametri i seguenti criteri:
        Emoglobina Hb (g/100 ml) esprime l’entità dell’anemia
                   MCV <80 μ3 anemie microcitiche
                         > 80 μ3 anemie non microcitiche


207
208
QUALI SONO LE CELLULE DEL SANGUE ?


CHE ASPETTO HANNO ?


CHE RUOLO SVOLGONO ?
GLI ERITROCITI (RBC) SONO LE CELLULE PIÙ
NUMEROSE DEL SANGUE

VALORI NORMALI
NELL’UOMO 4.5 - 6 milioni/mmc
NELLA DONNA 4 - 5.5 milioni/mmc
PIASTRINE (PLT)

LA PRINCIPALE FUNZIONE DELLE PIASTRINE, O
TROMBOCITI, È DI FERMARE LA PERDITA DI SANGUE
NELLE FERITE (EMOSTASI). A TALE SCOPO, ESSE SI
AGGREGANO E LIBERANO FATTORI CHE PROMUOVONO LA
COAGULAZIONE DEL SANGUE. FRA QUESTE C'È LA
SEROTONINA CHE RIDUCE IL CALIBRO DEI VASI
LESIONATI E RALLENTA IL FLUSSO EMATICO, LA
FIBRINA CHE INTRAPPOLA CELLULE E FORMA IL
COAGULO. ANCHE SE APPAIONO DI FORMA
TONDEGGIANTE, LE PIASTRINE NON SONO
PROPRIAMENTE DELLE CELLULE. NEGLI STRISCI
COLORATI CON IL GIEMSA, HANNO UN COLORE PORPORA
INTENSO. IL LORO DIAMETRO È DI CIRCA 2-3 µM,
QUINDI SONO ASSAI PIÙ PICCOLE DEGLI ERITROCITI.
VALORI NORMALI: DA 150.000 A 350.000 /mmc
PIASTRINE
•   VN=150.000-350.000 per
    millimetro cubo
•   Valori superiori da carcinomi,
    carenza di ferro, da troppo
    esercizio fisico, da febbre
    reumatica, da infiammazioni, da
    leucemie, da morbo di Hodgkin,
    da osteomieliti, da parto, da
    policitemia, da splenectomia, da
    traumi, uso di vit B12.
•   Valori inferiori da anemia
    aplastica, deficit di vitB12,
    infezioni virali, leptospirosi,
    leucemia, linfomi, malaria,
    porpora, trasfusioni, antibiotici,
    barbiturici, diuretici,
    fenilbutazone, (FANS),
    ipoglicemizzanti, sulfamidici.
I LEUCOCITI (WBC)

I leucociti, o globuli bianchi, sono incaricati della difesa dell'organismo. Nel
sangue essi sono assai meno numerosi dei globuli rossi. La densità di leucociti
nel sangue è di 4000-10000 /mm3. I leucociti si dividono in due categorie:
granulociti e cellule linfoidi (o agranulociti). Il termine di granulociti è
dovuto alla presenza di granuli nel citoplasma di queste cellule. Questi
granuli sono differenti nei vari tipi di granulocita e ci aiutano a distinguerli.
Infatti, questi granuli hanno una differente affinità verso i coloranti neutri,
acidi o basici e fanno assumere al citoplasma un colore differente. I
granulociti si distinguono dunque in neutrofili, eosinofili (o acidofili), basofili.
Le cellule linfoidi, invece, si distinguono in linfociti e monociti.

             Ciascun tipo di leucocita è presente nel sangue in
                            proporzioni diverse:

                        granulocita neutrofilo 55 - 65 %
                         granulocita eosinofilo 0 - 3%
                          granulocita basofilo 0 - 2 %
                               linfocita 20 - 35 %
                                 monocita 3 - 7 %
I neutrofili sono molto attivi nel fagocitare batteri e sono
presenti in grandi quantità nel pus delle ferite. Purtroppo,
queste cellule non sono capaci di rinnovare i lisosomi utilizzati
nel digerire i microbi e muoiono dopo averne fagocitati alcuni.
Gli eosinofili aggrediscono parassiti e fagocitano i complessi
antigene - anticorpo.
I basofili secernono sostanze anticoagulanti, vasodilatatrici
come l'istamina e la serotonina. Anche se possiedono capacità
fagocitaria, la loro funzione principale è quella di secernere
sostanze che mediano la reazione di ipersensibilità.
FAGOCITOSI
I linfociti sono cellule che, oltre a essere presenti nel sangue,
popolano gli organi e i tessuti linfoidi, nonchè la linfa che
circola nei vasi linfatici. Gli organi linfoidi comprendono il
timo, il midollo osseo (negli uccelli la bursa), la milza, i
linfonodi, le tonsille palatine, le placche di Peyer e il tessuto
linfoide dei tratti respiratorio e digerente.
La maggior parte dei linfociti circolanti nel sangue si trova
allo stato di riposo. Essi hanno l'aspetto di piccole cellule con
nucleo compatto che occupa quasi tutto il volume cellulare. Di
conseguenza, il citoplasma è molto ridotto. I linfociti degli
organi e dei tessuti linfoidi possono invece essere attivati in
varia misura a seguito della stimolazione antigenica. Nel
sangue, i linfociti rappresentano il 20-40% di tutti i leucociti
e possiedono una dimensione leggermente superiore a quella
dei globuli rossi.
I monociti sono precursori dei macrofagi. Sono le cellule del
sangue di dimensione maggiore. Quando nel midollo osseo
raggiungono la maturità, vengono immessi nella circolazione
sanguigna dove permangono per 24-36 ore. Migrano poi nel
tessuto connettivo, dove diventano macrofagi e si muovono nei
tessuti. In presenza di un focolaio infiammatorio, i monociti
migrano attivamente dai vasi sanguigni e iniziano una intensa
attività fagocitaria. Il ruolo di queste cellule non si esaurisce
nella fagocitosi poichè mostrano anche un'intensa attività di
secrezione. Essi producono sostanze che hanno funzioni
difensive, come il lisozima, gli interferoni ed altre sostanze che
modulano la funzionalità di altre cellule. I macrofagi cooperano
nella difesa immunitaria, espongono sulla membrana molecole dei
corpi digeriti e li presentano alle cellule più specializzate, come
i linfociti Th e B.
EMOGLOBINA (HGB)




E’ LA PROTEINA CHE TRASPORTA L’OSSIGENO ED E’
PRESENTE NEI GLOBULI ROSSI.
VALORI NORMALI
DONNA 12 - 16 (g/dl)
UOMO 14 - 18.
CONTENUTO EMOGLOBINICO CORPUSCOLARE MEDIO
                  (MCH)


E’ LA QUANTITA’ CONTENUTA IN MEDIA IN UN GLOBULO ROSSO
VALORI NORMALI DA 27 A 32 pg
VOLUME CORPUSCOLATO MEDIO (MCV)


INDICA LA GRANDEZZA DEI G.R. ED E’ IMPORTANTE PER
LA DIAGNOSI DI ANEMIE
n. G.R.< del normale  anemia microcitica
n. G.R.> del normale  anemia macrocitica
VALORI NORMALI DA 80 A 100 fl
CONCENTRAZIONE EMOGLOBINICA CORPUSCOLARE
                 MEDIA (MCHC)


INDICA SE I G.R. A SECONDA DELLA LORO GRANDEZZA
CONTENGONO POCA O MOLTA EMOGLOBINA
VALORI NORMALI DA 31 A 37 ( espressi in %)
Valori < nelle anemie ipocromiche
Valori > negli stati emolitici
RED – CELL DISTRIBUTION WIDTH (RDW)


INDICA UNA MISURA DELL’AMPIEZZA DELLA CURVA DEI
VOLUMI DEI G.R. PERMETTENDO COSI’ DI RICONOSCERE I
CASI DI ANISOCITOSI
VALORI NORMALI: DA 11.5 A 14.5 %
EMATOCRITO (HCT)


E’ LA PERCENTUALE DI PARTE CORPUSCOLATA DEL
SANGUE.
VALORI NORMALI
DONNA: DA 37 A 46
UOMO: DA 42 A 50
EMATOCRITO (HCT)
• Esame che misura la quantità
  percentuale dei globuli rossi
  rispetto alla frazione liquida del
  sangue
• Valori normali 40 - 54% per
  l’uomo, 35 - 47% per la donna.

• Valori superiori da alcolismo
  diabete,insufficienza renale
  acuta, peritonite, policitemia,
  poliglobulia, uso di diuretici,
  ustioni, vomito, disidratazione

• Valori inferiori da anemie, aplasie
  midollari, carenza di ferro, di vit
  B12, cirrosi
  epatica,collagenopatie, emorragie,
  infezioni gravi, insufficienza
  renale cronica, leucemie, tumori
  maligni.
PROFILO CITOLOGICO DEL SANGUE
Osservazione di uno striscio di sangue

Un ingrandimento di 200 volte è sufficiente per osservare
e identificare i differenti tipi di cellula. Tuttavia, un
ingrandimento superiore vi permette di osservare meglio le
cellule nei loro dettagli. Potete osservare subito lo striscio
usando sia obiettivi a secco che ad immersione.
ERITROCITI

I globuli rossi sono molto numerosi nel sangue. Misurano 6,6-7,5
µm di diametro. Sono però state osservate forme con un
diametro superiore ai 9 µm (macrociti) o inferiore a 6 µm
(microciti). Nel campo di osservazione del microscopio, vedrete
numerosissimi eritrociti e, alcune volte, qualche leucocita
isolato. Essi sono privi di nucleo. Al microscopio, appaiono come
dischetti rosa più chiari al centro. I globuli rossi possono avere
anche forme differenti da quella descritta. Alcune volte ciò è
normale, altre volte è dovuto a malattie oppure a difettose
procedure di preparazione e di colorazione dello striscio.
Anemia da carenza di B12
Anemia a cellule falciformi
PIASTRINE

Le piastrine non sono vere cellule. Sono prodotte per
gemmazione da grossi leucociti chiamati megacariociti. Sono
dischetti di piccole dimensioni (circa 3 µm). Appaiono di colore
porpora più intenso dei globuli rossi.
LEUCOCITI

A differenza dei globuli rossi, i leucociti hanno il nucleo.
Esso risulta ben visibile al microscopio dopo la colorazione
dello striscio. Il nucleo di queste cellule può presentare
lobature multiple, o essere indentato o reniforme. La forma
del nucleo dei vari tipi di leucocita è generalmente diversa,
insieme alla diversa colorazione dei granuli, ci aiuta al
riconoscimento di queste cellule. I leucociti si dividono in
granulociti e cellule linfoidi.
GRANULOCITI

Derivano dal midollo osseo, il loro citoplasma è ricco di granuli
che assumono colorazioni caratteristiche e che ne aiutano il
riconoscimento. Il nucleo è raggruppato in masserelle o lobi.
Nel sangue ci sono anche cellule immature. Esse si distinguono
per avere il nucleo meno segmentato. Come abbiamo detto, ci
sono tre tipi di granulociti:

NEUTROFILI
EOSINOFILI
BASOFILI
I neutrofili sono i leucociti più comuni.
Hanno un diametro di 12-15 µm. Si
riconoscono per il nucleo suddiviso in 2-5
lobi, collegati da un sottile filamento di
materiale nucleico. Il citoplasma è
trasparente perchè ha granuli piccoli e
debolmente colorati di rosa. I neutrofili
immaturi hanno un nucleo nastriforme o
a ferro di cavallo. Nel nucleo dei
neutrofili delle femmine, è visibile
un'appendice a forma di piccola mazza.
E' il secondo cromosoma X, inattivato.
Gli eosinofili sono abbastanza rari nel
sangue. La loro dimensione è la stessa
dei neutrofili. Il nucleo è generalmente
bilobato, ma sono stati osservati anche
nuclei con 3 o 4 lobi. Il citoplasma è
pieno di granuli che assumono un colore
rosa-arancione caratteristico. Il nucleo
risulta ancora ben visibile
I basofili sono i leucociti più
rari (meno dell'1%). Sono
relativamente piccoli: 9-10 µm
di diametro. Il citoplasma è
molto ricco di granuli che
prendono una colorazione
porpora scuro. Nei basofili, la
quantità di granuli è tale da
nascondere il nucleo,
generalmente bi-trilobato, che
quindi è difficilmente visibile
al microscopio.
I linfociti sono abbastanza comuni nel
sangue: 20-40%. Con 8-10 µm di diametro,
sono in generale più piccoli degli altri
leucociti, ma sono ancora un po' più grandi
dei globuli rossi. Il citoplasma è trasparente.
Il nucleo è rotondo e grande in rapporto alla
cellula e la occupa quasi interamente. Resta
comunque visibile un po' di citoplasma, in
posizione generalmente laterale. A seconda
della quantità di citoplasma presente, i
linfociti si distinguono in piccoli, medi e
grandi. Con la colorazione Giemsa, non ci sarà
possibile distinguere i vari tipi di linfocita
(B, T, NK) sia perchè nel sangue essi non
sono attivati, sia perchè sarebbe necessario
effettuare speciali colorazioni
immunochimiche.
I monociti sono i leucociti più
grossi: 16-20 µm. Hanno un grosso
nucleo reniforme o a ferro di
cavallo, in certi casi anche
bilobato. Il citoplasma è
trasparente, ma con aspetto di
"vetro smerigliato“.
FERRO
•   La sua concentrazione nel sangue è detta
    sideremia.

•   VALORI NORMALI 37-147 mcg /100 ml.

•   Il ferro è molto variabile: è più alto al
    mattino e si modifica a seconda delle
    condizioni dell’individuo, in corso d'infezione
    si abbassa.

•   Per ottenere risultati più precisi, bisogna
    dosare la ferritina: se questa si abbassa , i
    depositi di ferro sono molto scarsi.
    Valori superiori da anemia aplastica, anemia
    mediterranea, epatite virale acuta,
    leucemie, trasfusioni.

•   Valori inferiori da allattamento, anemia da
    scarsa introduzione di ferro con gli alimenti,
    diabete, emorragie, età avanzata, infezioni
    croniche, insufficienza renale, neoplasie.
FERRITINA
• Indica il ferro
  presente a livello
• del fegato, cioè la
  riserva in
• ferro

• V.N. 5 - 177 ng /
  100ml.

• Valori superiori da
• eccessiva
  introduzione di ferro,
TRASFERRINA
• VALORI NORMALI          200 – 360 mg/dl


• È la proteina che trasporta il ferro all'interno dell'organismo, dai
  distretti in cui viene assorbito (intestino) a quelli che lo utilizzano
  (midollo osseo, dove vengono prodotti i globuli rossi) o agli organi di
  deposito (in particolare fegato).

• In caso di necessità, il ferro dagli organi di deposito viene ceduto alla
  transferrina che lo trasporta ai diversi tessuti. Ogni molecola di
  transferrina può legare al massimo due atomi di ferro.

• La misurazione della saturazione della transferrina stabilisce lo stato
  del ferro di un individuo. Infatti, se inferiore al 18% è indice di uno
  stato ferro-carenziale e se superiore al 50% è indice di un sovraccarico
  di ferro. Il suo valore aumenta nella gravidanza, anemie sideropeniche,
  siderocromatosi e dopo somministrazione di anticoncezionali.

• Diminuisce nell'età neonatale, nella terza età, nelle nefrosi,
  nell'insufficienza renale cronica, nell'atransferrinemia congenita, nelle
Le Cellule Circolanti
                                                                Eritrociti  (G.R.)
                                                                Granulociti (PMN)
 TIPI DI CELLULE CIRCOLANTI NEL SANGUE:                         Linfociti   (LINF)
                                                                Piastrine    (PLT)


  Eritrociti:   - sono senza nucleo perche’ lo hanno esplulso nei processi maturativi midollari
                - spendono tutta la vita in circolo per 120 giorni

  Granulociti: - hanno il nucleo
               - non si dividono e quindi non si moltiplicano
               - trascorrono 10-12 ore in circolo poi passano ai tessuti dove vivono da alcune ore
                 ad alcuni giorni, svolgendo funzione antibatterica, senza piu’ tornare nel torrente
                  ematico
               - sono compartimentalizzati

  Linfociti:     - hanno il nucleo e si moltiplicano intensamente
                 - vivono da pochi giorni a molti anni
                - viaggiano continuamente per il sangue, la linfa e gli organi linfoidi
                - la permanenza in circolo e’ solo una parte della loro vita
                - sono responsabili della competenza immunitaria

  Piastrine:    - sono senza nucleo e risultano dalla frammentazione citoplasmatica dei precursori
                - trascorrono tutta la vita in circolo per 8-10 giorni



Clin Med Card –FI
ERITROCITI: DIMENSIONI, FORMA, COLORABILITA’
Dimensioni:

gli eritrociti normali (normociti) sono di grandezza omogenea:
Diametro (      ): 7.3 μ
Volume cellulare medio (MCV)= 81 – 95m3

Parametro da valutare

            MCV


-MCV <80 μ3 (     : 7.3 μ)            microciti                  indice di difetto di sintesi di Hb con immissione in
                                      circolo di elementi piu’ piccoli (anemie sideropeniche)
                                      anemie talassemiche – anemia saturnina – anemie da
                                      malattie infiammatorie croniche)


-MCV > 95 μ3 (     > 8.5 μ)          macrociti                 indice di difetto di “moltiplicazione cellulare”
                                                               (s. mielodisplastica – epatopatic – reticolocitosi)


-MCV > 115 μ3 (     > 8.5 μ)         megaloblasti              deficit folati e Vit. B12 con difetto di “moltiplicazione
                                                               cellulare” (anemia di Biermer – anemie perniciosiformi)

La disparita’ dimensionale eritrocitaria e’ detta anisocitosi, che e’ un rilievo molto frequente nelle anemie.
Per valutare laboratoristicamente l’anisocitosi si considera:


     RDW                coefficiente di variazione d’ampiezza della distribuzione di MCV
                        Si esprime graficamente con l’istogramma di variazione di MCV (v.n.: 11 – 14,8%)             valori
                                    superiori indicano disomogeneita’ di volume della popolazione eritrocitaria
  Clin Med Card –FI
ERITROCITA
Forma:
L’eritrocita normale ha forma rotondeggiante.
La variabilita’ di forma degli eritrociti (a racchetta, a pera, a biscotto, a lacrima)
definisce la poichilocitosi che generalmente e’ espressione di eritropoiesi “inefficace
e fragile”. In genere si rileva che tanto maggiore e’ l’anisocitosi tanto piu’ e’ frequente
la poichilocitosi (anisopoichilocitosi).
Quasi sempre nelle anemie vi e’ riscontro di un certo grado di aniso-poichilocitosi.
Colorabilita’:
Generalmente esprime la quantita’ di Hb contenuta negli eritrociti.
Parametri da valutare
    MCH= contenuto corpuscolare medio di Hb (v.n. 27-32 pg)
    MCHC= concentrazione corpuscolare media di Hb (v.n. 33-38%)
    HDW= indice di variabilita’ di emocromia (emoglobinizzazione) (v.n. 1.99-2.88gr/dl)
- anisocromia:                   disomogenea colorabilita’ della popolazione eritrocitaria per
                        differente contenuto di Hb negli eritrociti
-      ipocromia:        diminuita colorabilita’ per riduzione di sintesi di Hb
    (MCH<27pg: MCHC <30%) (anemie sideropeniche – anemie talassemiche)
-       ipercromia:              si discute se sia possibile perche’ la quantita’ normale di Hb
                                 per globulo rosso e’ corrispondente alla quantita’ massima di
                                 Hb per globulo rosso
-       policromatofilia:        eritrociti con granulazioni basofile (residui di RNA) che
                                 distinguono gli eritrociti piu’ giovani (reticolociti). Esprime
                                 una buona risposta midollare

    Clin Med Card –FI
Definition of “erythrocyte indices”


    MCV      (fL)                        = Hct
                                           RBC

    MCH       (pg)                       = Hb
                                           RBC

    MCHC        (gm/L)                   = Hb
                                           Hct

    Hct     (%)*                         = RBC V/Blood V
Key: MCV= mean corpuscular volume; MCH= mean corpuscular hemoglobin; MCHC= mean corpuscular hemoglobin
concentration; Hct= hematocrit; Hb= hemoglobin concentration in g/dl; RBC= erythrocyte
Court/μl.

RDW= coefficiente di variazione di ampiezza della distribuzione di MCV. Si esprime graficamente con l’istogramma
di variazione di MCV (vn. 11-14.8%). Valori superiori indicano disomogeneita’ di volume della popolazione eritrocitaria




 Clin Med Card –FI
Indagini quantitative



       Conteggio         Determinazione   Calcolo delle costanti
                                              eritrocitarie



         Emazie           Emoglobina          M C H


        Leucociti         Ematocrito         M C H C


        Piastrine                             M C V



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Emocromocitometrico: valori normali
                                                        Quantitative (numeriche)
Fornisce informazioni circa le tre filiere circolanti
                                                        Morfologiche
                                                                           Eritrociti: cellule della “respirazione”
                                                                           in quanto trasportano O2-Hb


 CELLULE             DIMENSIONI         VALORE                                                                 Aspecifica
                                       ASSOLUTO                            Leucociti: cellule della “difesa”
                                                                                                               Specifica

 Eritrociti            7-8 μ          4.200.000-
                                    5.400.000/mm3                                                   PMN neutrofili
                                                         Formula (%)                Granulociti     PMN eosinofili
                       10-15 μ                            60-70%                                    PMN basofili
 Leucociti             10-15 μ     4.000-10.000/mm3         1-3%
   PMN neutrofili      10-15 μ     2.700-6.000/mm3        0.5-1%                    Monociti (Macrofagi)
    PMN eosinofili     10-20 μ        45-260/mm3             3-6%
    PMN basofili        5-9 μ          20-85/mm3          20-35%                                    B 15% con stimolo Ag
    Monociti                         135-510/mm3                                                      si trasformano in
    Linfociti                       900-3.000/mmm3                                                    plasmacellule e
                                                                                                      producono Ig (Ab)
                                                                                    Linfociti
                                                                                                   T 85% con stimolo Ag
                                                                                                     mediatori della
 Piastrine            2-3 μ           150.000-                                                       immunita’ cellulare
                                    450.000/mm3
                                                                           Piastrine:   cellule del sistema emostatico
                                                                                        che funzionano in connessione
                                                                                         con il sistema endoteliale

  Clin Med Card –FI
EMOCROMO ED ERITROCITI

L’esame emocromocitometrico fornisce, oltre al numero degli eritrociti circolanti (GR),
Anche altri parametri fondamentali come l’emoglobina (Hb), l’ematocrito (Hct) ed i
Parametri corpuscolari derivati: volume corpuscolare medio (MCV), contenuto emoglobi-
nico corpuscolare medio (MCH), concentrazione emoglobinica corpuscolare media (MCHC).
La valutazione combinata di questi parametri permette di definire le principali




                              Riduzione del patrimonio di Hb             ANEMIA
 Variazioni quantitative:
                              Aumento del numero di GR                   ERITROCITOSI

                              Aumento del numero di Hb e HCT             POLIGLOBULIA


 Per la valutazione delle alterazioni morfologiche e’ necessaria l’osservazione al
 microscopio ottico




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Blood cell values in a normal population
                                                     Men                                         Women
White cell count, *                                               7.8 (4.4-11.3)§
X 103/μl blood
Red cell count,                        5.21 (4.52-5.90)                                      4.60 (4.10-5.10)
X 106/μl blood
Hemoglobin,                                         15.7 (14.0-17.5)                                      13.8 (12.3-15.3)**
g/dl blood

Hematocrit, ratio                       0.46 (0.42-0.50)                                      0.40 (0.36-0.45)
Mean corpuscular                                                  88.0 (80.0-96.1)
Volume, fl/red cell
Mean corpuscular                                                  30.4 (27.5-33.2)
Hemoglobin, pg/red cell
Mean corpuscular                                                  34.4 (33.4-35.5)
Hemoglobin concentration,
g/dl red cell
Red cell distribution                                             13.1 (11.5-14.5)
Width. CV (%)
Platelet count,                                                   311 (172-450)
X 103/μl blood

•*The International Committee for Standardization in Hematology has recomended that the following units be used
(SI units): white cell count, number x 103/liter; red cell count, number x 1012/liter; and hemoglobin, g/dl.
The hematocrit (packed cell volume) is given as a number, for example, 0.41, without designated units. Units of liter
per liter are implied. Mean corpuscular volume is given as fl (fentoliters), mean corpuscular hemoglobin as pg (picograms),
and mean corpuscular hemoglobin concentration as g/dl. Platelets are reported as number x 103/liter.
§The mean and reference intervals (normal range) are given. Because the distribution curves may be nongaussian, the
reference interval is the nonparametric central 95 percent confidence interval. Results are based on 426 normal adult
men and 212 normal adult women, with studies performed on the Coulter Model S-Plus IV.
**The mean hemoglobin level of blacks of both sexes and all ages has been reported to be 0.5 to 1.0 g/dl below the
mean for comparable whites .

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Red cell values for term infants during
                the first 12 weeks of life*
               Hb,
               g/dl       RBC x 106/μl      Hematocrit, %       MCV, fl      MCHC, g/dl       Reticulocytes, %
Age            ± SD           ± SD              ± SD            ± SD           ± SD               ± SD


Days:
 1         19.3 ± 2.2     5.14 ± 0.7         61 ± 7.4         119 ± 9.4     31.6 ± 1.9         3.2 ± 1.4
 3         18.8 ± 2.0     5.11 ± 0.7         62 ± 9.3         116 ± 5.3     31.1 ± 2.8         2.8 ± 1.7
 5         17.6 ± 1.1     4.97 ± 0.4         57 ± 7.3         114 ± 8.9     30.9 ± 2.2         1.2 ± 0.2

 7         17.9 ± 2.5     4.86 ± 0.6         56 ± 9.4         118 ± 11.2    32.0 ± 1.6         0.5 ± 0.4


Weeks:
 1-2       17.3 ± 2.3     4.80 ± 0.8         54 ± 8.3         112 ± 19.0    32.1 ± 2.9         0.5 ± 0.3


 3-4       14.2 ± 2.1     4.00 ± 0.6         43 ± 5.7         105 ± 7.5     33.5 ± 1.6         0.6 ± 0.3


 5-6       11.9 ± 1.5     3.55 ± 0.2         36 ± 6.2         102 ± 10.2    34.1 ± 2.9        1.0 ± 0.7

 7-8       11.1 ± 1.1     3.40 ± 0.4         33 ± 3.7         100 ± 13.0    33.7 ± 2.6        1.5 ± 0.7

 9-10      11.2 ± 0.9     3.60 ± 0.3         32 ± 2.7          91 ± 9.3     34.3 ± 2.9        1.2 ± 0.6

 11-12      11.3 ± 0.9      3.70 ± 0.3       33 ± 3.3         88 ± 7.9     34.8 ± 2.2         0.7 ± 0.3
* Capillary blood samples. The RBC and MCV measurements were made on an electronic counter.

Clin Med Card –FI                                                               Williams, Hematology 5/e, p.60
Normal leukocyte count, differential count,
   and hemoglobin concentration at various ages (1)

                     Leukocytes,                                         Neutrophils
Age                               total                       Total                    Band
Segmented
12mo                   11.4    (6.0-17.5)       3.5      (1.5-8.5)         0.35                   3.2    (1.0-8.5)
                                                31                         3.1                    28

 4y                     9.1   (5.5-15.5)        3.8      (1.5-8.5)         0.27   (0-1.0)         3.5    (1.5-7.5)
                                                42                         3.0                    39

 6y                     8.5   (5.0-14.5)       4.3    (1.5-8.0)            0.25   (0-10)          4.0    (1.5-7.0)
                                               51                          3.0                    48
10y                     8.1   (4.5-13.5)       4.4    (1.8-8.0)            0.24   (0-1.0)         4.2    (1.8-7.0)
                                               54                          3.0                    51

21y                                 7.4     (4.5-11.0)       4.4     (1.8-7.7)       0.22    (0-0.7)          4.2
(1.8-7.0)
                                                59                         3.0                    56
NOTE: Values are expressed as cells X 103/μl. The numbers in italic type are mean percentages


 Clin Med Card –FI                                                                     Williams, Hematology, 5/e, p.12
Normal leukocyte count, differential count,
   and hemoglobin concentration at various ages (2)

                                                                                                  Hemoglobin
Age        Eosinophils              Basophils           Lymphocytes          Monocytes            g/dl blood

12mo       0.30      (0.05-0.70)    0.05    (0-0.20)    7.0    (4.0-10.5)    0.55    (0.05-1.1)   12.6    (11.1-14.1)

           2.6                      0.4                 61                   4.8

 4y        0.25      (0.02-0.65)   0.05(0-2.0)         4.5    (2.0-8.0)     0.45    (0-0.8)       12.7   (11.2-14.3)

           2.8                     0.6                 50                   5.0

 6y        0.23      (5.0-14.5)    0.05    (1.5-8.0)   3.5    (0-10)         0.40    (1.5-7.0)    13.0    (11.4-14.5)

           2.7                     0.6                 42                    4.7
10y        0.20      (0-0.60)      0.04   (0-0.2)      3.1   (1.5-6.5)       0.35    (0-0.8)      13.4    (11.8-15.0)

           2.4                     0.5                 38                    4.3

21y        0.20      (0-0.45)      0.04   (0-0.2)      2.5   (1.0-4.8)      0.30    (0-0.8)       15.5    (13.5-17.5)

           2.7                     0.5                 34                   4.0                   13.8    (12.0-15.6)


NOTE: Values are expressed as cells X 103/μl. The numbers in italic type are mean percentages


 Clin Med Card –FI                                                                Williams, Hematology, 5/e, p.12
Valori normali dell’adulto dei principali parametri
  Ematologici (normal reference values, N.Engl. J. Med., 1986)

                                       Valori convenzionali       Valori SI
 Ematocrito: uomo                             45-52%                0.45-0.52
            donna                             37-48%                0.37-0.48
 Emoglobina: uomo                         13-18 g/100 ml         8.1-11.2 mmol/l
            donna                         12-16 g/100 ml         7.4-9.9 mmol/l
 Leucociti                              4300-10800/mm     3
                                                                 4.3-10.8 x 109/l
 Eritrociti                                       4.2-5.9 milioni/mm3    4.2-5.9 x 1012
 Volume corpuscolare medio (MCV)              86-98 μm3              86-98 fl
 Emoglobina corpuscolare media (MCH)          27-32 pg/mm   3
                                                                 1.7-2.0 pg/cellula
                                              eritrocitario
 Concentrazione emoglobinica corpuscolare     32-36%                 0.32-0.36
           media (MCHC)
 Piastrine                              150.000-350.000/mm3        150-350 x 109/l
 Reticolociti                              0.5-2.5% eritrociti      0.005-0.025
 Sideremia                                 50-150 μg/100 ml        9.0-26.9 μmol/l
 Aptoglobina                               40-336 mg/100 ml          0.4-3.36 g/l
 Vitamina B12                                 205-876 pg/ml         150-647 pmol/l
 Acido folico                                 > 3.3 ng/ml            > 7.3 nmol/l
 Elettroforesi per: emoglobina A2               > 3.0%               0.015-0.035
                     emoglobina F                < 2%                    < 0.02
 Enzimi eritrocitari:
           G6PD                               5-15 U./g Hb            5-15 U./g
           PK                                13-17 U./g Hb           13-17 U./g
 Ferritina                                    13-20 ng/ml           5.2-8 nmol/l

Clin Med Card –FI
Determinazione dell’ematocrito



    - Rapporto % fra volume occupato degli eritrociti
       e volume totale di un campione di sangue




Clin Med Card –FI
Emocromo 2011
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Emocromo 2011

  • 1. Una ragazza di 20 anni si presenta dal medico di base lamentando astenia insorta da circa 3 mesi
  • 2. Cosa fareste se foste il medico di base della ragazza?
  • 3. se ha variato l’alimentazione, se ha avuto febbre, se ha perso peso se ha dolore addominale, se ha perso peso e se i cicli mestruali sono particolarmente abbondanti, frequenti o di lunga durata
  • 4. La ragazza riferisce che in effetti ha dei cicli mestruali piuttosto abbondanti e che avvengono circa ogni 25 giorni
  • 6.
  • 7. Quali esami di laboratorio pensereste di chiedere ?
  • 8. Emocromo con formula Assetto marziale Coagulazione Controllo degli ormoni sessuali
  • 9.
  • 10. Il sangue • Sistema bifasico • Fase liquida: plasma • Fase solida • Cellule nucleate (g. bianchi) • Cellule anucleate (g. rossi) • Frammenti citoplasmatici (piastrine)
  • 11. Il plasma • Può essere ottenuto per centrifugazione del sangue in presenza di anticoagulanti. • leggermente alcalino • colore giallino90 % acqua • 10 % sostanza secca • 9/10: sostanze organiche • 1/10: minerali in forma ionica
  • 12. La parte corpuscolata EritrocitiGranulociti (neutrofili, basofili, eosinofili)LinfocitiPiastrine
  • 13. Il prelievo di sangue • Indossare i guanti • Applicare un laccio emostatico attorno albraccio del paziente • Identificare la vena da pungere • Disinfettare il punto di iniezione • Inserire l’ago nella vena con il taglio rivolto verso l’alto • Applicare la provetta appropriata
  • 14. Tappo Fucsia Provette • Anticoagulante: EDTA • Emocromo • Tappo azzurro • Anticoagulante: citrato • Coagulazione • Conta piastrinica (in particolari situazioni) •
  • 15. Informazioni per il paziente • Spiegare al paziente che il laccio emostatico potrebbe stringere • Il paziente può sentire o meno la puntura • Potrebbe esserci un modesto sanguinamento nel punto del prelievo • L’assunzione di anticoagulant o antiaggreganti (aspirina, Coumadin) potrebbe richiedere l’applicazione di una pressione più prolungata • Occorre non piegare il braccio immediatamente dopo il prelievo • La vena potrebbe gonfiarsi dopo il test (flebite). Il paziente dovrà informarvi di tale evento
  • 16. L’emocromo • Conteggio di: • numero dei globuli rossi (eritrociti, GR), • numero dei globuli bianchi (leucociti, WBC) • numero delle piastrine (trombociti), • determinazione quantitativa dell’emoglobina (HGB) • Parametri eritrocitari • Formula leucocitaria
  • 17. Emocromo normale • Eritrociti 4-6 milioni/mmc • Leucociti 4-10 mila/mmc • Piastrine 200.000 - 450.000/mmc • Emoglobina (Hbg) • 12 - 16g/dl (donne) • 13 – 18 g/dl (uomini)
  • 18. Parametri eritrocitari • Ematocrito (HCT) • Volume globulare medio • Contenuto emoglobinico globulare medio, • Concentrazione emoglobinica globulare media
  • 20. Uomini adulti 42-54% Donne adulte 37-44% Valori normali Neonati a 53-68% di ematocrito termine Lattanti (3m) 30-38% Bambini (10 anni) 37-44%
  • 21. Uomini adulti 42-54% Donne adulte 37-44% Valori normali Neonati a 53-68% di ematocrito termine Lattanti (3m) 30-38% Bambini (10 anni) 37-44%
  • 22. Parametri eritrocitari • Volume globulare medio (MCV): da 80 - 98 fl • contenuto emoglobinico globulare medio, 24-34 pcg • Concentrazione emoglobinica globulare media(MCH) 32 - 36 su 100
  • 23. Formula leucocitaria • Indica la percentuale di ciascun tipo di globulo bianco • granulociti neutrofili • granulociti eosinofili • granulociti basofili • monociti • linfociti
  • 24. Formula leucocitaria normale • Linfociti 20-35% • Monociti 3-7% • Neutrofili 55-70% • Eosinofili 0-3% • Basofili 0-2%
  • 25. aspirato midollare Valutazione del midollo biopsia osteo-midollare
  • 26.
  • 27. Ago per aspirato midollare Ago per aspirato con sternale
  • 29.
  • 30.
  • 31.
  • 32.
  • 33.
  • 34.
  • 35. Come sono prodotte le cellule del sangue
  • 36. • Il MIDOLLO OSSEO è localizzato nella parte più interna di molte ossa (vertebre, cranio, coste, ossa lunghe delle braccia e delle gambe), la così detta parte spugnosa. • Il numero di segmenti ossei coinvolti nell’emopoiesi è maggiore nel bambino che nell’adulto.
  • 39.
  • 40.
  • 41. I globuli bianchi nel sangue midollare A B C D E F A: mieloblasto B: promielocita C: mielocita D: metamielocita E: band cell F: neutrofilo
  • 42.
  • 43. ADULTO: le cellule ematiche sono formate nel MIDOLLO OSSEO dello scheletro assiale Testa, tronco ed estremità prossimali degli arti. L’attività emopoietica diminuisce gradualmente a livello delle diafisi delle ossa lunghe dove, dopo i quattro anni di età cominciano a comparire cellule adipose Gli spazzi occupati da midollo emopoietico si riducono progressivamente dall’infanzia all’età adulta, fino ad essere confinati alla parte centrale dello scheletro: cranio, sterno, coste, corpi vertebrali, ossa pelviche e le porzioni prossimali delle ossa lunghe
  • 47. Riduzione della concentrazione di emoglobina nel sangue Il grado di anemia è espresso Anemia dalla concentrazione di emoglobina nel sangue Non sempre si associa ad una riduzione del numero di globuli rossi o dell’ematocrito
  • 48. Eziologia Classificazione Dimensioni dei Cinetica delle anemie globuli rossi Concentrazione di emoglobina nei globuli rossi
  • 49. Ridotta produzione di eritrociti / eritroblasti Ridotta Classificazione Ridotta sintesi di sopravvivenza cinetica degli eritrociti emoglobina Sanguinamento acuto
  • 50. 80 < MCV < 95 fl: normocitica Dimensione 95 < MCV < MCV < 80 fl: dei globuli 105 fl: microcitica rossi normocitica 115 fl< MCV megaloblastica
  • 51.
  • 52. Anemia da carenza di ferro
  • 53.
  • 54.
  • 57. Anemia a cellule falciformi
  • 58. RETICOLOCITI: rappresentano l’ultima fase di maturazione eritrocitaria intramidollare che va dall’estrusione del nucleo all’eritrocita maturo. Contengono residuo materiale nucleare che si può evidenziare con la tecnica della fluorescenza. Possono essere messi in circolo prima del completamento maturativo, quale risposta ad una aumentata richiesta eritrocitaria. Il loro numero aumenta nelle anemie emorragiche ed emolitiche. Hanno dimensioni maggiori pertanto condizionano un aumento di MCV e RDW.
  • 59. Reticolociti in circolo: 0.5 – 1.5% degli eritrociti totali. Nelle condizioni di anemia severa è opportuno applicare la formula di correzione della reticolocitosi: Numero di reticolociti (%) x ematocrito del paziente ematocrito normale
  • 60. DIAGNOSTICA DELLE ERITROCITOSI Se aumenta L’Hb, il parametro da valutare è: Ematocrito (HCT): vn 40 – 54% Quando l’HCT è > 54% nell’uomo e 49% nella donna si parla di: ERITROCITOSI: primitiva (policitemia vera di Vaquez, sindrome mielodisplastica) secondaria (insuff. respiratoria, alta quota, shunt cardiaci, etc. relativa: sindromi da disidratazione Per distinguere le eritrocitosi relative (spurie) da tutte le altre occorre determinare la massa eritrocitaria (Cr51) Massa eritrocitaria: Uomo: vn 28.3 ± 2,8 ml/Kg eritrocitosi: > 36 ml/Kg Donna: vn 25.4 ± 2.6 ml/kg eritrocitosi: > 32 ml/Kg
  • 61. PIASTRINE • Numero delle piastrine • Parametri derivati  Pct, Pdw e MPV. • TROMBOCITOPENIA • < 150.000/mm3 • TROMBOCITOSI • > 450.000/mm3 • Trombocitopenia: • Ridotta produzione: mielofibrosi, ipoplasia midollare (Rx, farmaci, virus, alcool, rid. Vit. B12), infiltr. midollare neopl. • Aumentata distruzione: porpore trombocitopeniche immunologiche • Aumentato consumo: porpora di Moschowitz – CID, sepsi GRAM neg. • Sequestro: splenomegalia • NB: eseguire conta piastrinica in: EDTA, citrato ed eparina
  • 62. TROMBOCITOPENIA: Dal punto di vista clinico si possono presentare due quadri 3. Ad andamento protratto o cronico: - Porpora trombocitopenica idiopatica di Werlhof - Angioma gigante o sindrome di Kasabach – Merrit • Ad esordio improvviso rapidamente evolutivo: - sindromi microangiopatiche (Mosckhovitz, SEU, CID) - infezioni ad andamento settico - farmaci - shock anafilattico - ipo-aplasie midollari
  • 63.
  • 64.
  • 65.
  • 66. LEUCOCITI •Nella valutazione dei WBC considerare il numero totale e la formula •Nella valutazione della formula non ci si deve limitare al valore percentuale , ma occorre ricavare il valore assoluto. •Valutare sempre l’eventuale presenza di elementi immaturi. •In caso di leucocitosi specificare sempre lo stipite cellulare interessato. DISORDINI LEUCOCITARI Stipite mielopoietico Stipite linfopoietico -NEUTROFILIA -linfocitosi monocitosi -NEUTROPENIA -linfocitopenia -EOSINOFILIA ELEMENTI IMMATURI -BASOFILIA
  • 67. mielopoiesi mieloblasto staminale promielocita GN totipotente mielocita (pool GN metamielocita marginale staminale band cell & circolante) committed GN 14 giorni 6-8 ore 2 giorni
  • 68. # neutrofili > 7000-7500/mm3NEUTROFILIA Meccanismi patogenetici: Aumento di produzione (giorni): forme reattive, s. mieloproliferative Aumento di dismissione dal compartimento midollare (alcune ore): adrenalina, stress, cortisone. Ridotto passaggio dal sangue ai tessuti: azione farmacologica Inquadramento nosografico: Neutrofilie reattive: infezioni, connettiviti, necrosi estese, tumori Neutrofilie nell’ambito di emopatie: s. mieloproliferative croniche (LMC), policitemia vera Neutrofilie vere: terapia cortisonica, adrenalina, tabagismo, stress, gravidanza, ovulazione.
  • 69. MECCANISMI NEUTROFILIA: DISORDINI ACUTI Aumentano rapidamente il pool Infezioni, stress, circolante svuotando il pool di intossicazioni, endotossine, deposito e rimuovendo il cortisonici compartimento marginato -Sforzo fisico -Adrenalina Aumentano il pool circolante -Stress psichico rimuovendo il compartimento marginato -Febbre -Cortisonici Ostacolano il passaggio dal pool circolante verso i tessuti - Cortisonici
  • 70. MECCANISMI DI NEUTROFILIA: DISORDINI CRONICI -Infezioni croniche -Flogosi croniche Aumentano il pool midollare (proliferazione) con aumentata -Tumori con mts immissione in circolo -Ripresa post neutropenica -Dis. Mieloprolif. -S. mieloproliferative Cospicuo aumento del pool midollare (mitotico-maturativo) con grande aumento -LMC del pool circolante I disordini e i meccanismi acuti favoriscono gli spostamenti di pool verso il compartimento circolante. I disordini cronici e mieloproliferativi “ipertrofizzano” il pool midollare con immissione in circolo di una popolazione aumentata.
  • 71. NEUTROFILIA : ORIENTAMENTO DIAGNOSTICO Si deve considerare: • Dati anamnestici: -sintomatologia infettiva -sintomatologia neoplastica -uso di farmaci -tabagismo •Elementi clinici: -linfoadenopatia -splenomegalia •Dati di laboratorio: -valutare emocromo precedente (neutrofilia cronica o acuta) ricerca e conta di cellule immature (striscio periferico) -Predominanza di cellule mature (infezioni, flogosi, necrosi)
  • 72. NEUTROFILIA: ASPETTI CLINICI ED EZIOLOGICI • INFEZIONI: batteri, miceti, richettsie, protozoi • FLOGOSI E NECROSI: ACUTE (IMA, Embolia polmonare, ustioni, peritonite, pancreatite. CRONICHE: connettiviti, neoplasie con mts, tabagismo. • TERAPIE: cortisonici, adrenalina, litio, eparina, digitale • SITUAZIONI TOSSICO-METABOLICHE: ACUTE (chetoacidosi diabetica, gotta acuta, crisi tireotossica), CRONICHE (Cushing, uremia) • PARAFISIOLOGICHE O PSEUDONEUTROFILE: stress psicofisico, dolore, interventi chirurgici, emorragia, emolisi, plenectomia
  • 73. ANDAMENTO DELLA REAZIONE LEUCOCITARIA DURANTE INFEZIONE BATTERICA ACUTA 1a fase: 2a fase: 3a fase: Reazione neutrofila difesa monocitaria Linfocito-eosinofilia Febbre elevata Febbre in diminuzione No febbre VES elevata VES elevata VES ridotta Aumento alfa 2 Inizia aumento delle Iper gamma gamma Neutrofilia Diminuzione neutrofilia Normalizzazione dei Monocitosi neutrofili 4 –5 giorni 2 –3 g 7 – 8 giorni Fase acuta iniziale Fase remissione Fase guarigione o andamento cronico
  • 74. FORMULA DI ARNETH Valuta il grado dell’attività granulocitopoietica. I granulociti si suddividono idealmente in 4 o 5 classi in base alla segmentazione del nucleo. La 1a classe comprende i granulociti a nucleo non segmentato. L’ultima classe comprende i granulociti plurisegmentati. Numerosi granulociti non o poco segmentati depongono per attività produttiva midollare (deviazione a sx). Numerosi granulociti molto segmentati depongono per scarsa produttività midollare (deviazione a dx). La plurisegmentazione è indice di vecchiaia dei granulociti.
  • 75. NEUTROPENIA QUANDO IL NUMERO DEI NEUTROFILI E’ INFERIORE A 1500/mm3 NEUTROPENIA SEVERA o agranulocitosi < 500/mm3 •Ridotta produzione midollare •Aumentata distruzione •Alterata distribuzione
  • 76.
  • 77.
  • 78.
  • 79.
  • 80. LINFOCITI: SISTEMA LINFOIDE Il sistema linfoide è responsabile dei processi specifici dell’immunità cellulare e umorale. E’ costituito da: linfociti e plasmacellule (organi linfoidi primari: midollo osseo e timo) linfociti e plasmacellule (organi linfoidi secondari: milza e linfonodi) linfociti e plasmacellule dispersi o aggregati in vari tessuti linfociti circolanti (sangue e linfa) Sono mobili, attraversano gli endoteli, si spostano nei tessuti. Non esplicano fagocitosi ma sono capaci di pinocitosi Se stimolati si moltiplicano e si trasformano in grandi cellule di aspetto blastico che si trovano negli organi linfoidi secondari ma anche in circolo.
  • 81. I linfociti si distinguono in 4 classi: •Linfociti T immunità cellulomediata (T4 helper, T8 suppressor) •Linfociti B secrezione Ig (plasmacellule) immunità umorale •Linfociti Killer senza Ig di membrana citotossicità •Linfociti Null non hanno marcatori I linfociti T e B attivati dal contatto con Ag, oltre la risposta immunologica primaria, danno vita ad una numerosa progenie di linfociti sensibilizzati (linfociti memoria) che scateneranno la risposta secondaria.
  • 82. LINFOCITI T: nel timo vengono istruiti a: riconoscere l’Ag proliferare formare linfociti killer produrre linfokine -prendono conoscenza dell’antigene nella zona T dei linfonodi -Controllano la risposta umorale dei linfociti B (T-helper, T- suppressor) -Rappresentano il 60-80% dei linfociti circolanti -Circolano continuamente dal sangue linfa sangue -Riconosciuto l’Ag proliferano in linfociti sensibilizzati e linfociti K, stimolano la risposta B, producono le linfochine e amplificano la risposta immunitaria. -Danno vita ad una numerosa progenie di linfociti memoria che vivono a lungo (3 – 4 anni).
  • 83. LINFOCITI B: maturando a plasmacellule acquisiscono la capacità di produrre e secernere immunoglobuline (anticorpi). • probabilmente maturano nel midollo osseo • rappresentano il 20-30% dei linfociti circolanti • circolano poco, prevalentemente sostano nelle zone B degli organi linfoidi secondari dove rispondono a stimoli Ag blastizzano proliferano si trasformano in plasmacellule producono Ig specifiche • anche i linfociti B danno origine a linfociti memoria
  • 84. LINFOCITOSI Linfocitosi è l’aumento numerico dei linfociti maturi circolanti. >9000/mm3 infanti >7200/mm3 bambini >4800/mm3 adulti NB: nei primi 5 anni di vita la linfocitosi è fisiologica (esuberanza tessuto linfatico LINFOCITOSI ASSOLUTA virosi, clonale LINFOCITOSI RELATIVA infezioni virali, batteriche, parassitosi Spesso le relative sono espressione di azione neutropenizzante oltre che di attivazione linfocitaria E’ questo il principio da ricordare sempre quando si trova una formula invertita.
  • 85. LINFOCITOSI: CONSIDERAZIONI CLINICHE LINFOCITOSI LINFOCITOSI LINFOCITOSI INFETTIVE NEOPLASTICHE RARE Mononucleosi LLC Iatrogene CEI Leucemia prolinfocitica Tireotossicosi HV – ECHO-Coxackie Linfoma non Hodgkin Malattie immuni Toxoplasma Tricoleucemia Bordetella
  • 86. LINFOCITOPENIA: ASPETTI CLINICI ED EZIOLOGICI Quando il numero dei linfociti è inferiore a 3000/mm3 nei bambini e 1500/ mm3 negli adulti. •Deficit di produzione •Aumento di distruzione •Aumento delle perdite Nella pratica clinica bisogna considerare: •Linfocitopenie in immunodeficienze (congenite ed acquisite) •Linfocitopenie in emopatie •Linfocitopenie iatrogene •Altre linfocitopenie (tumori solidi, connettiviti, TBC, enteropatie protido- disperdenti, insuff. ventricolare dx
  • 87. LINFOCITOPENIA: DIAGNOSTICA DI 1° LIVELLO DATI ANAMNESTICI: esposizione a radiazioni terapia con citostatici terapia corticosteroidea protratta rischi AIDS TBC VALUTAZIONE IMMUNOLOGICA: dosaggio Ig sottopopolazioni linfocitarie VALUTAZIONE RISPOSTA TBC: tine test, PPD RX TORACE e/o TC ESCLUDERE CONNETTIVITI RICERCHE EMATOLOGICHE
  • 89.
  • 90.
  • 91.
  • 92.
  • 93.
  • 94.
  • 95.
  • 96.
  • 97.
  • 98.
  • 99.
  • 100.
  • 101.
  • 102.
  • 103.
  • 104.
  • 105.
  • 106.
  • 107.
  • 108.
  • 109.
  • 110. TIPI DI CELLULE CIRCOLANTI NEL SANGUE • ERITROCITI (GR) • GRANULOCITI (WBC) • LINFOCITI • PIASTRINE (PLT)
  • 111. Le cellule del sangue sono prodotte nel midollo osseo e negli organi linfatici secondari (milza e linfonodi) Il MIDOLLO OSSEO è localizzato nella parte più interna di molte ossa (vertebre, cranio, coste, ossa lunghe delle braccia e delle gambe), la così detta parte spugnosa. Nell’adulto occupa uno spazio di circa 4 litri; la meta’ è composto da midollo emopoietico, il resto da tessuto adiposo. Nei bambini il midollo occupa uno spazio di circa 1,6 litri, ma è attivo al 100%
  • 112. EMOPOIESI Formazione e maturazione di tutti i tipi di cellule a partire dai loro precursori ADULTO: le cellule ematiche sono formate nel MIDOLLO OSSEO dello scheletro assiale Testa, tronco ed estremità prossimali Durante lo sviluppo fetale degli arti. L’emopoiesi si svolge prima nel SACCO VITELLINO, successivamente nel FEGATO e nella MILZA e infine nelle OSSA. L’attività emopoietica diminuisce gradualmente a livello delle diafisi delle ossa lunghe dove, dopo i quattro anni di età cominciano a comparire cellule adipose Gli spazzi occupati da midollo emopoietico si riducono progressivamente dall’infanzia all’età adulta, fino ad essere confinati alla parte centrale dello scheletro: cranio, sterno, coste, corpi vertebrali, ossa pelviche e le porzioni prossimali delle ossa lunghe
  • 113. CELLULE STAMINALI TOTIPOTENTI cellule capostipiti che si dividono in due continuamente, una delle due cellule continua ad essere capostipite mentre l’altra si differenzia. Da esse discendono due linee principali: LINEA MIELOIDE LINEA LINFOIDE Precursori dei globuli Precursori dei diversi rossi, vari tipi di globuli tipi di linfociti. bianchi e piastrine. La maggior parte delle cellule , una volta entrate in circolo, è incapace di ulteriore divisione e, avendo vita relativamente breve, è rimpiazzata continuamente da nuovi elementi provenienti dal midollo osseo.
  • 115. Da una generazione cellulare all’altra i precursori sono sempre più ricchi di emoglobina e arrivati all’ultima generazione il globulo rosso è pronto ma prima di abbandonare il midollo osseo espelle il proprio nucleo.
  • 117. Emocromo: valori normali Fornisce informazioni circa le tre filiere circolanti: Quantitative (numeriche) Morfologiche VALORE CELLULE DIMENSIONI FORMULA % ASSOLUTO 4.200.000- Eritrociti 7–8μ 5.400.000/mm3 Leucociti 4500 – 8500/mm3 PMN neutrofili 10-15 μ 2700-6000/mm3 60-70% PMN eosinofili 10-15 μ 45-260/mm3 1-3% PMN basofili 10-15 μ 20-85/mm3 0.5-1% Monociti 10-15 μ 135-510/mm3 3-6% Linfociti 10-15 μ 900-3000/mm3 20-35% Piastrine 2-3 μ 200.000 – 400.000/mm3
  • 118. ERITROCITI cellule della respirazione (ematosi) in quanto trasportano O2-Hb • SENZA NUCLEO ai vari apparati • hanno FORMA dell'organismo e in parte di BICONCAVA : rotonda recuperano l'anidride schiacciata al centro. carbonica. Gli eritrociti hanno una vita media di 120 giorni. Giunti al termine della loro vita, vengono trattenuti dalla milza e fagocitati dai macrofagi. I GR si formano nel midollo emopoietico a partire da cellule immature chiamate eritroblasti. Per la loro maturazione sono necessarie numerose sostanze, principalmente ferro, vitamina B12 e acido folico, in mancanza delle quali si ha una diminuita produzione di GR e quindi un'anemia.
  • 119. PIASTRINE o TROMBOCITI cellule del sistema emostatico coagulativo • SENZA NUCLEO • risultano dalla FRAMMENTAZIONE CITOPLASMATICA DEI PRECURSORI • hanno una emivita di 8-10 giorni e sono nel circolo concorrono, in caso di ferita, alla formazione di coaguli per impedire l'emorragia. A questo scopo si uniscono e liberano sostanze che promuovono la coagulazione del sangue. Fra queste c'è la serotonina che riduce il calibro dei vasi lesionati e rallenta il flusso ematico, la fibrina che intrappola cellule e forma il coagulo. Sono molto più piccole degli eritrociti.
  • 120. LEUCOCITI: cellule della difesa aspecifica e specifica: • Granulociti: neutrofili, eosinofili, basofili • Monociti (macrofagi) • Linfociti B 15% con stimolo Ag si trasformano in plasmacellule e producono Ig (Ab) • Linfociti T 85% con stimolo Ag producono mediatori dell’immunità cellulare I leucociti, o globuli bianchi, hanno lo scopo di difendere l'organismo, vengono prodotti dalla milza, dai linfonodi e dal midollo osseo. Nel sangue sono assai meno numerosi dei globuli rossi
  • 121. GRANULOCITI: Hanno il nucleo Non si dividono e quindi non si moltiplicano spendono 10-12 ore in circolo poi passano ai tessuti dove vivono da alcune ore ad alcuni giorni Svolgendo una funzione antibatterica, senza più tornare nel torrente ematico. Contengono dei granuli all' interno del citoplasma che sono diversi nei vari tipi di granulociti e ci permettono di differenziarli. Si distinguono in neutrofili, eosinofili (o acidofili), basofili.
  • 122. NEUTROFILI: sono molto attivi nel fagocitare batteri e sono presenti in grandi quantità ad esempio nel pus. •ATTIVITA’ DI DIFESA: migrazioni delle cellule nelle aree colpite da infezione. •RICONOSCIMENTO E PROCESSAZIONE DI ANTIGENI ESTRANEI •FAGOCITOSI e UCCISIONE DEI MICRORGANISMI I neutrofili rimangono in circolo per 7-10 ore e appena migrano nei tessuti il midollo libera nel sangue nuove cellule. Il passaggio nei tessuti attraverso la parete vascolare richiede l’espressione di MOLECOLE DI ADESIONE sulla superficie sia dei neutrofili sia delle cellule endoteliari. I neutrofili si dirigono verso il sito di infezione o infiammazione attivati da particolari sostanze chiamate: FATTORI CHEMIOTATTICI che vengono liberati dai tessuti danneggiati o dai batteri e che aderiscono a recettori presenti sui neutrofili inducendo in essi importanti cambiamenti metabolici Contengono diverse proteine e sostanze chimiche in grado di danneggiare irreversibilmente le membrane dei microorganismi patogeni. Sono in grado di digerire solo pochi microbi e muoiono dopo averne fagocitati alcuni.
  • 123. EOSINOFILI: aggrediscono i parassiti e fagocitano i complessi antigene-anticorpo. Aumentano anche nelle malattie allergiche (asma bronchiale, rinite allergica, orticaria ecc.) e possono essere responsabili di alcuni sintomi caratteristici di queste malattie.
  • 124. BASOFILI: La loro funzione non è molto ben conosciuta. Anch'essi aumentano nelle allergie: contengono istamina che, se liberata in eccesso nel sangue e nei tessuti, provoca sintomi fastidiosi (come il prurito o la comparsa di pomfi cutanei) che si possono combattere usando spesso farmaci chiamati ANTISTAMINICI
  • 125. LINFOCITI: hanno il nucleo e si moltiplicano intensamente, vivono da pochi giorni a molti anni, sono nel sangue, linfa e organi linfoidi. La permanenza in circolo è solo una parte della loro vita (sono responsabili della competenza immunitaria)
  • 126. Monociti Sono importanti nella difesa dell'organismo da alcuni tipi di batteri, come quello che causa la tubercolosi.
  • 127. ALTERAZIONI 2. Quantitative: aumento o diminuzione delle popolazioni cellulari 3. Morfologiche ALTERAZIONI QUANTITATIVE VERE FALSE -Errore di conta Aumento= citosi -Mobilizzazione compartimentale -Errore di conta Diminuzione=penia -da patologie o meccanismi interferenti
  • 128. L'esame emocromocitometrico o emocromo Si effettua su un campione di sangue prelevato mediante puntura di una vena, generalmente del braccio. Il sangue è quindi immesso in una provetta contenente una sostanza anticoagulante e conservato a temperatura ambiente fino al momento dell'effettuazione dell'esame. Oggi si usano macchine, chiamate contatori elettronici, che permettono di analizzare un campione in poche decine di secondi e forniscono anche numerosi indici utili per stabilire se esistono anomalie a carico delle cellule del sangue.
  • 129. WBC. White Blood Cells, cioè Globuli Bianchi (GB) o Leucociti. Indica il numero di GB per mL o L di sangue. Leucopenia indica una diminuzione Leucocitosi indica un aumento Le leucemie sono le malattie che insorgono in seguito alla trasformazione tumorale dei globuli bianchi o, più precisamente, dei loro precursori a livello midollare. RBC. Red Blood Cells o Globuli Rossi (GR) o Emazie. È il numero di GR per mL o L di sangue. L'anemia è una diminuzione dei GR (ma in alcune anemie, come le talassemie, il numero dei globuli rossi può essere aumentato), mentre un loro aumento è indicato dal termine poliglobulia o eritrocitosi.
  • 130. Hb Hemoglobin o emoglobina Esprime la quantità (espressa in grammi) di Hb presente in un L di sangue. A volte si usa il decilitro (dL) come unità di misura. Dire che il campione esaminato contiene 15 grammi di Hb per dL o 150 grammi per L è la stessa cosa.
  • 131. Ht. Hematocrit o ematocrito Esprime la percentuale del volume del sangue che è occupato dai GR. Un Ht del 45% o 0,45 indica che il 45% del volume totale del sangue è occupato dai GR; il restante 55% è costituito dal plasma. Il valore dell'ematocrito segue di pari passo quello dei GR, per cui esso è diminuito nelle anemie ed aumentato nelle poliglobulie.
  • 132. MCV, Mean Corpuscular Volume, o Volume Corpuscolare Medio. Indica il volume medio dei globuli rossi. I GR normali sono, per quanto riguarda il volume, normocitici. Se il volume diminuisce, come nelle talassemie o nell'anemia da carenza di ferro, i GR sono definiti microcitici; se aumenta (p.e. nelle anemie da carenza di vitamina B12) si avrà una macrocitosi delle emazie. MCH, Mean Corpuscolar Hemoglobin. Indica la quantità media di emoglobina in ogni globulo rosso. MCHC, Mean corpuscolar Hemoglobin Concentration o Concentrazione Emoglobinica Corpuscolare Media. Indica la concentrazione media di emoglobina all'interno del singolo globulo rosso.
  • 133. RDW , Red cells Dispersion With coefficiente di variazione d’ampiezza della distribuzione di MCV. indica l'ampiezza della distribuzione del volume dei GR attorno al suo valore medio. Se il valore è piccolo vuol dire che i Gr hanno un volume abbastanza uniforme Se il valore è più grande vuol dire che nel paziente vi sono globuli rossi di dimensioni molto variabili, da più piccoli a molto grandi.
  • 134. PLTS, Platelets o Piastrine. Indica il numero di piastrine presenti nel campione esaminato. Piastrinopenia o Trombocitopenia (<150.000/mm3) è la diminuzione delle piastrine; Piastrinosi o Trombocitosi (>450.000/mm3) indica un loro aumento. MPV, Mean platelet Volume o Volume Piastrinico Medio. Indica il volume medio delle piastrine. Reticolociti Sono così chiamati i G.R. più giovani, appena sfornati dal midollo.
  • 135. Formula leucocitaria o conteggio differenziale dei leucociti permette di valutare la percentuale di ognuno dei cinque tipi di GB (neutrofili, eosinofili, basofili, linfociti, monociti). Può essere effettuata automaticamente dai contatori elettronici, oppure mediante l'osservazione al microscopio ottico di una goccia di sangue strisciata su un vetrino. Questo viene colorato con appositi coloranti contenenti sostanze chimiche che reagiscono con i costituenti delle cellule del sangue, impartendo loro una colorazione diversa, permettendo così di riconoscere i vari tipi cellulari. L'osservazione al microscopio presenta, rispetto alla formula generata dai contatori elettronici, il vantaggio di poter osservare direttamente le cellule ematiche e di valutare l'eventuale presenza di cellule anomale.
  • 136. Osservazione di uno striscio di sangue Un ingrandimento di 200 volte è sufficiente per osservare e identificare i differenti tipi di cellula. Tuttavia, un ingrandimento superiore vi permette di osservare meglio le cellule nei loro dettagli. Potete osservare subito lo striscio usando sia obiettivi a secco che ad immersione.
  • 137. Anisocitosi. Termine di origine greca che significa notevole variazione delle dimensioni dei globuli rossi o delle piastrine. Queste cellule, anche in condizioni normali, non hanno mai tutte le stesse identiche dimensioni. Nel corso delle anemie, o dopo trasfusione di sangue, si possono vedere al microscopio queste variazioni e, se di entità importante sono segnalate in genere con una scala numerica (1+, 2+ ecc.)
  • 138. I globuli rossi hanno normalmente una forma di disco con un'are centrale pallida. Il resto del disco è occupato dall'emoglobina, che impartisce agli eritrociti la caratteristica colorazione. In alcune anemie può aumentare la zona centrale pallida (perché diminuisce l'emoglobina all'interno dei globuli rossi) e i globuli rossi diventano poco colorati, cioè ipocromici; in altri tipi di anemie essa può anche scomparire e gli eritrociti appaiono ipercromici, più colorati del normale.
  • 139. Poichilocitosi. Variazione della forma del contorno dei G.R. I globuli rossi possono assumere una forma a falce o drepanociti (anemia falciforme); di cellula a bersaglio o codocita (talassemie ed altre anemie); sferica o sferociti (sferocitosi ereditaria); di ellissi (ellissicitosi o ovalocitosi ereditaria); di frammenti globulari o schizociti e via dicendo. Aggregati piastrinici. Indica la presenza di ammassi piastrine che appaiono riunite assieme, invece di essere separate, come di norma. In genere è un artefatto di laboratorio e non ha nessun significato clinico.
  • 140. EMOCROMO ED ERITROCITI • Numero degli eritrociti circolanti (GR) • Emoglobina (Hb) • Ematocrito (HCT) • Parametri Corpuscolari Derivati: – Volume corpuscolare medio (MCV) – Emoglobina corpuscolare media (MCH) – Concentrazione emoglobinica corpuscolare media (MCHC). Variazioni quantitative: • Riduzione Hb  ANEMIA • Aumento Hb ed HCT  ERITROCITOSI Alterazioni morfologiche • osservazione al microscopio ottico.
  • 141. ALTERAZIONI MORFOLOGICHE da patologia extraematologica (IRC, alcalosi, ipoalbuminemia, ECHINOCITI numerose spicule regolari. ipokaliemia) poche spicule grandi ed (epatopatia alcoolica, s. da ACANTOCITI irregolari malassorbimento) STOMATOCITI fissurazione centrale (epatopatia alcoolica) LEPTOCITI Cellule sottili A. Talassemiche Microciti iperemici (cellule SFEROCITI preemolitiche) Sferocitosi ereditaria, a. Emolitiche Ellissocitosi ereditaria, a. ELLISSOCITI Ovali a sigaro talassemiche, a. megaloblastiche DREPANOCITI Cellule falciformi drepanocitosi
  • 142. Acantociti:le forme crenate dei GR dipendono dalla osmolarità elevata del plasma che estrae acqua dalle cellule
  • 143.
  • 144. Anemia da carenza di B12
  • 145. Anemia a cellule falciformi
  • 147. Obiettivi del corso  Valutazione emocromocitometrica e mielometrica  Le anemie microcitiche  Le anemie normocitiche  Le anemie macrocitiche  La funzionalità renale e gli elettroliti  La funzionalità epatica e gli indici di fibrosi epatica 147  Gli itteri
  • 148. Lezioni  29/03/07: Valutazione emocromocitometrica e mielometrica – Introduzione alle anemie  12/04/07: Le anemie microcitiche  19/04/07: Le anemie normocitiche  26/04/07: Le anemie macrocitiche  03/05/07: La funzionalità renale e gli elettroliti  10/03/07: La funzionalità epatica e gli indici di fibrosi epatica, gli itteri 148  17/03/07: Casi clinici
  • 149. Testi consigliati  Sena  Diapo  Dispense 149
  • 150. Esame  Quiz scelta multipla 150
  • 152. 5-6 litri di sangue  45% cellule; 55% plasma ! 152
  • 153. Funzioni del sangue  Il sangue svolge numerose ed importanti funzioni:  trasporta l'ossigeno ai vari tessuti.  ne preleva l'anidride carbonica (CO2).  trasporta sostanze nutritive (aminoacidi, zuccheri, sali minerali) raccoglie le particelle escrete  trasporta inoltre ormoni, enzimi e vitamine. 153  difesa dell'organismo
  • 154. IL PLASMA  un fluido leggermente alcalino  colore giallino  90 % acqua  10 % sostanza secca – 90%:  sostanze organiche (glucidi, lipidi (colesterolo, trigliceridi, fosfolipidi, lecitina, grassi), proteine (globuline, albumine, fibrinogeno), glicoproteine, ormoni (gonadotropine, eritropoietina, trombopoietina), aminoacidi e vitamine; – 10% minerali (dissolte sotto forma ionica, cioè dissociate in ioni positivi e negativi). 154
  • 156. VARIABILITA’ BIOLOGICA Variabilità legata all’individuo INTRAIDIVIDUALE INTERINDIVIDUALE Analiti nello stesso Variabilità dei risultati di individuo in tempi ed uno stesso analita ottenuti in condizioni da individui diversi di una fisiologiche diverse popolazione, posti nelle stesse condizioni analitiche 156
  • 157. La Variabilità Biologica è una caratteristica Intrinseca all’individuo  Non è eliminabile né soggetta a modifiche.  Deve essere conosciuta per: • Mettere in atto accorgimenti a carattere preventivo, idonei a ridurla o circoscriverla. • Migliorare la comprensione dei dati analitici. 157
  • 158. La concentrazione degli analiti può quindi variare in rapporto a : Fattori demografici (età, razza, sesso) Fattori intrinseci costituzionali ( massa corporea, gravidanza, ciclo mestruale, ritmi circadiani) Fattori estrinseci ( variazioni stagionali, altitudine, dieta, attività fisica, stile di vita). Talvolta è difficile da stabilire in che misura la variabilità è da attribuire a fattori intrinseci o a fattori estrinseci. 158
  • 159. ETA’ La concentrazione di molte sostanze varia con l’età: Neonatale Perinatale Infantile Adolescenziale Adulta Avanzata E quindi variano gli intervalli di 159 riferimento
  • 160. Etnia NUMERO DI GLOBULI BIANCHI ( granulociti e monociti) E’ più basso nei negri americani di entrambi i sessi CREATININA E LATTATODEIDROGENASI Sono più elevate nei negri rispetto ai bianchi adulti, così come la FOSFATASI ALCALINA nei bambini L’eterogeneità genetica può portare ad interferenze e falsi negativi, con conseguente errata 160 valutazione diagnostica.
  • 161. SESSO Le differenze che si notano dipendono prevalentemente dall’assetto ormonale e dalla massa muscolare. + PROLATTINA - - CREATINCHINASI + L’attività atletica avvicina queste - ALDOLASI + concentrazioni + - TRANSAMINASI - EMOGLOBINA + La menopausa FERRITINA avvicina queste - concentrazioni FERRO E CALCIO + 161 - + PROTEINE
  • 162. CICLO GRAVIDANZA MESTRUALE Variazioni durante il periodo di ovulazione o quello mestruale: Variazioni di Ormonali concentrazioni di molte Colesterolo sostanze e metaboliti dovute a: Proteine totali Variazioni di volume Albumina; Creatinina plasmatico Acido Urico Diversi fattori ormonali Periodo FOSFATI FERRO Iperventilazione Mestruale 162 Attività cardiaca
  • 163. RITMI CIRCADIANI Variazione della concentrazione sierica o urinaria di una sostanza nell’arco della giornata (24 ore). Cortisolo ACTH Melatonina Bisogna quindi chiedersi a che ora è preferibile eseguire il prelievo per quello specifico analita in quel dato soggetto. 163
  • 164. Andamento ciclico inferiore al giorno Ritmi Ultradiani che si presentano ad intervalli ripetuti (ogni 20’, 1h, 3h) Ritmi Infradiani Andamento ciclico che supera le 24 ore MASSA CORPOREA Le variazioni dipendono per la maggior parte dalla diversa distribuzione dei liquidi e del contenuto in grassi del corpo. Le variazioni si osservano di più con le sostanze liposolubili o lipotrope (T3,cortisolo, colesterolo, trigliceridi, lipoproteine) 164
  • 165. TRA I FATTORI ESTRINSECI VI SONO: Variazioni Stagionali In genere la concentrazione della maggior parte delle sostanze presenti nel sangue e nelle urine aumenta nella stagione invernale. Tiroide Iperfunzionale > T3 d’inverno Localizzazione Geografica (altitudine) Emoglobina a quota 1400m Creatinina Proteina C Reattiva a quota 3600m Transferrina 165
  • 166. Attività lavorativa L’acido urico è più alto in chi svolge professione intellettuale Esercizio fisico sport occasionale atleti professionisti Esercizio statico o isometrico, Esercizio dinamico o isotonico, molto intenso e breve meno intenso e di più lunga durata Utilizza ATP e Creatinfosfato già Utilizza in prevalenza l’ATP generato dalla presente nei muscoli glicolisi aerobia ed anaerobia 166
  • 167. Aumenta la grandezza dei mitocondri e la ALLENAMENT capacità del loro sistema enzimatico O ossidativo Aumenta la capacità del muscolo di metabolizzare attraverso la via aerobica il glucosio, gli acidi grassi e i chetoni Piruvatochinasi Differente distribuzione dei liquidi corporei Urea Creatinina Diminuzione del volume idrico plasmatica e Secrezione di ormoni a causa urinaria dello stress Le variazioni osservate di solito scompaiono dopo 12 al massimo 24 ore da una pratica sportiva 167
  • 168. Dieta Dieta ricca di grassi Trigliceridi Acidi nucleici, Dieta ricca di proteine urea, acido urico Dieta ricca di glicidi Glicemia chilomicronemia postprandiale E’ raccomandato un periodo di digiuno almeno 12 ore prima della raccolta del campione. 18 ore per un pasto ricco di grassi 168
  • 169. Raccolta, conservazione e trasporto dei campioni  E’ ovvio che un ago da prelievo di calibro elevato possa essere fastidioso per il paziente.  Ma… Aghi piccoli provocano danni alle cellule aspirate, soprattutto se la depressione applicata e di notevole entità.  Gli aghi di misura standard sono così definiti perché perché con il minimo di fastidio per il paziente permettono di inviare al laboratorio dei campioni utili per ottenere dei risultati “veri”.  Maltrattare eccessivamente un braccio per localizzare una vena è attiva localmente la cascata coagulativa e ciò impedisce di ottenere dei risultati validi soprattutto per lo studio della ….. coagulazione. 169
  • 170. Raccolta, conservazione e trasporto dei campioni  Un tempo di attesa prolungato fra prelievo e processamento del campione invalida il risultato di molti test.  Le modalità di conservazione del campione sono cruciali: per molti test tenere il campione a 4° C. Nel dubbio è meglio contattare prima il laboratorio 170
  • 171. Produzione delle cellule del sangue Le cellule del sangue sono prodotte nel midollo osseo e negli organi linfatici secondari (milza e linfonodi) Il midollo osseo nell’adulto occupa uno spazio di circa 4 litri; la meta’ è composto da midollo emopoietico, il resto da tessuto adiposo. Nei bambini il midollo occupa uno spazio di circa 1,6 litri, ma è attivo al 100% 171
  • 172. 172
  • 173. 173
  • 174. 174
  • 175. 175
  • 176. 176
  • 177. 177
  • 178. aspirato midollare biopsia osteo-midollare 178
  • 179. I globuli bianchi nel sangue midollare A B C D E F A: mieloblasto B: promielocita C: mielocita D: metamielocita E: band cell F: neutrofilo 179
  • 180. eritropopoiesi staminale proeritroblasto totipotente eritr. basofilo reticolociti eritrociti (RBC) eritr. policromat. staminale eritr. ortocrom. committed 6 giorni 1 + 1 giorno 120 giorni 180
  • 181. midollo sangue 181
  • 182. Mielogramma: Blasti 2 (0.3-5) Promielociti 5 (1-8) 4x-15x: Mielociti (GN/GE/GB) 12 (5-19) cellularita’ Metamielociti /GN/GB/GE) 20 (13-22) polimorfismo GN 24 (7-30) megacariociti GE 2 (0.5-4) GB 0.2 (0-0-7) 100x: Proeritroblasti 2 (1- 6) rapporto L/E (3:1; 4:1) Eritroblasti basofili 4 (2-6) mielogramma Eritroblasti policromatofili 6 (4-8) Eritroblasti ortocromatici 4 (2- 8) Linfociti 16 (8- 26) Monociti 2 (0-6) Plasmacellule 0.8 (0-2) Cellule tumorali assenti! 182
  • 183. Midollo normocellulare Iperplasia eritroide (rapporto L:E alto) (rapporto L:E basso) 183
  • 184. 184
  • 185. 185
  • 186. 186
  • 187. Eritrociti: cellule della respirazione (ematosi) in quanto trasportano O2-Hb Leucociti: cellule della difesa aspecifica e specifica: • Granulociti: neutrofili, eosinofili, basofili • Monociti (macrofagi) • Linfociti B 15% con stimolo Ag si trasformano in plasmacellule e producono Ig (Ab) • Linfociti T 85% con stimolo Ag producono mediatori dell’immunità cellulare Piastrine: cellule del sistema emostatico coagulativo che funzionano in connessione con il sistema endoteliale 187
  • 188. ERITROCITI: sono senza nucleo perché lo hanno espulso nei processi maturativi midollari (hanno una emivita di 120 giorni) GRANULOCITI: hanno il nucleo, non si dividono e quindi non si moltiplicano (spendono 10-12 ore in circolo poi passano ai tessuti dove vivono da alcune ore ad alcuni giorni, svolgendo una funzione antibatterica, senza più tornare nel torrente ematico (sono compartimentalizzati). LINFOCITI: hanno il nucleo e si moltiplicano intensamente, vivono da pochi giorni a molti anni, sono nel sangue, linfa e organi linfoidi. La permanenza in circolo è solo una parte della loro vita (sono responsabili della competenza immunitaria) PIASTRINE: sono senza nucleo e risultano dalla frammentazione citoplasmatica dei precursori (hanno una emivita di 8-10 giorni e sono nel circolo). 188
  • 189. ALTERAZIONI 2. Quantitative: aumento o diminuzione delle popolazioni cellulari 3. Morfologiche ALTERAZIONI QUANTITATIVE VERE FALSE Aumento= citosi -Errore di conta -Mobilizzazione compartimentale Diminuzione=penia -Errore di conta -da patologie o meccanismi interferenti 189
  • 190. EMOCROMO ED ERITROCITI  Numero degli eritrociti circolanti (GR)  Emoglobina (Hb)  Ematocrito (HCT)  Parametri Corpuscolari Derivati: – Volume corpuscolare medio (MCV) – Emoglobina corpuscolare media (MCH) – Concentrazione emoglobinica corpuscolare media (MCHC).  Variazioni quantitative:  Riduzione Hb  ANEMIA  Aumento Hb ed HCT  ERITROCITOSI  Alterazioni morfologiche  osservazione al microscopio ottico. 190
  • 192. 192
  • 193. Osservazione di uno striscio di sangue Un ingrandimento di 200 volte è sufficiente per osservare e identificare i differenti tipi di cellula. Tuttavia, un ingrandimento superiore vi permette di osservare meglio le cellule nei loro dettagli. Potete osservare subito lo striscio usando sia obiettivi a secco che ad immersione. 193
  • 194. ALTERAZIONI MORFOLOGICHE da patologia extraematologica ECHINOCITI numerose spicule regolari. (IRC, alcalosi, ipoalbuminemia, ipokaliemia) ACANTOCITI poche spicule grandi ed irregolari (epatopatia alcoolica, s. da malassorbimento) STOMATOCITI fissurazione centrale (epatopatia alcoolica) LEPTOCITI Cellule sottili A. Talassemiche SFEROCITI Microciti iperemici (cellule Sferocitosi ereditaria, a. Emolitiche preemolitiche) ELLISSOCITI Ovali a sigaro Ellissocitosi ereditaria, a. talassemiche, a. megaloblastiche DREPANOCITI Cellule falciformi drepanocitosi 194
  • 195. Acantociti:le forme crenate dei GR dipendono dalla osmolarità elevata del plasma che estrae acqua dalle cellule 195
  • 196. 196
  • 197. ALTERAZIONI MORFOLOGICHE da patologia ematologica CHERATOCITI E eritrociti A. Emolitiche Espressione SCHISTOCITI frammentati B. Megaloblastiche di eritropoiesi A. Talassemiche inefficace D. Sideropeniche (fragilità eritrocitaria) DACRIOCITI a lacrima Mielofibrosi A. Talassemiche CODOCITI a bersaglio Splenectomia A. Sideropeniche A. Talassemiche 197
  • 198. 198
  • 199. DIMENSIONI Dimensioni: gli eritrociti normali sino di grandezza omogenea: Diametro di 7.3 μ Volume cellulare medio (MCV)= 81 – 95 μ3 MCV< 80 μ3 (Ø <7.3μ): microciti, indice di difetto di sintesi di Hb con immissione in circolo di elementi più piccoli MCV>95 μ3 (Ø <8.5μ): macrociti , indice di difetto di “moltiplicazione cellulare” MCV>115 μ3 (Ø >8.5μ):megaloblasti, deficit di folati e vit. B12 con difetto di “moltiplicazione cellulare” La disparità dimensionale eritrocitaria è detta anisocitosi, che è un rilievo molto frequente nelle anemie. 199
  • 200. RDW coefficiente di variazione d’ampiezza della distribuzione di MCV. Si esprime graficamente con l’istogramma di variazione di MCV (vn: 11-14.8%) valori superiori indicano disomogeneità di volume della popolazione eritrocitaria. 200
  • 201. FORMA L’eritrocita normale ha forma rotondeggiante. La variabilità di forma degli eritrociti definisce la poichilocitosi che generalmente è espressione di eritropoiesi “inefficace e fragile”. In genere si rileva che tanto maggiore è l’anisocitosi tanto più è frequente la poichilocitosi (anisopoichilocitosi). Quasi sempre nelle anemie vi è riscontro di un certo grado di aniso-poichilocitosi. 201
  • 202. COLORABILITA’ Generalmente esprime la quantità di Hb contenuta negli eritrociti. Parametri da valutare MCH = contenuto medio di Hb (vn 27 – 32 pg) MCHC = concentrazione media di Hb (vn 33 – 38%) HDW = indice di variabilità di cromia (emoglobinizzazione) (vn 1.99 – 2.88 g/dl) Anisocromia: disomogenea colorabilità della popolazione eritrocitaria per differente contenuto di Hb negli eritrociti. Ipocromia: diminuita colorabilità per riduzione di sintesi di Hb Ipercromia ? Policromatofilia: eritrociti con granulazioni basofile (residui di RNA) che distinguono gli eritrociti più giovani (reticolociti). Esprime una buona risposta midollare. 202
  • 203. INCLUSIONI ERITROCITARIE Sono visibili con colorazioni routinarie. •Punteggiati basofili (siderociti): eritrociti con piccole punteggiature blu (siderociti citoplasmatiche (Fe++ non incorporato nell’Hb). •Anelli di Cabot: residui del nucleo eritroblastico (fuso mitotico) •Corpi di Howell-Jolly: granuli blu intenso (frammenti nucleari) •Corpi di Heinz: inclusioni rosso-violetto riferibili ad aggregati di Hb denaturata adesi alla membrana eritrocitaria. 203
  • 204. RETICOLOCITI: rappresentano l’ultima fase di maturazione eritrocitaria intramidollare che va dall’estrusione del nucleo all’eritrocita maturo. Contengono residuo materiale nucleare che si può evidenziare con la tecnica della fluorescenza. Possono essere messi in circolo prima del completamento maturativo, quale risposta ad una aumentata richiesta eritrocitaria. Il loro numero aumenta nelle anemie emorragiche ed emolitiche. Hanno dimensioni maggiori pertanto condizionano un aumento di MCV e RDW. 204
  • 205. Reticolociti in circolo: 0.5 – 1.5% degli eritrociti totali. Nelle condizioni di anemia severa è opportuno applicare la formula di correzione della reticolocitosi: Numero di reticolociti (%) x ematocrito del paziente ematocrito normale 205
  • 206. 206
  • 207. DIAGNOSTICA DELLE ANEMIE La classificazione cinetica delle anemie: 1° gruppo: ridotta formazione di eritroblasti 2° gruppo: ridotta formazione di eritrociti 3° gruppo: ridotta sintesi di Hb 4° gruppo: ridotta sopravvivenza degli eritrociti Utile è associare a tali parametri i seguenti criteri: Emoglobina Hb (g/100 ml) esprime l’entità dell’anemia MCV <80 μ3 anemie microcitiche > 80 μ3 anemie non microcitiche 207
  • 208. 208
  • 209. QUALI SONO LE CELLULE DEL SANGUE ? CHE ASPETTO HANNO ? CHE RUOLO SVOLGONO ?
  • 210. GLI ERITROCITI (RBC) SONO LE CELLULE PIÙ NUMEROSE DEL SANGUE VALORI NORMALI NELL’UOMO 4.5 - 6 milioni/mmc NELLA DONNA 4 - 5.5 milioni/mmc
  • 211. PIASTRINE (PLT) LA PRINCIPALE FUNZIONE DELLE PIASTRINE, O TROMBOCITI, È DI FERMARE LA PERDITA DI SANGUE NELLE FERITE (EMOSTASI). A TALE SCOPO, ESSE SI AGGREGANO E LIBERANO FATTORI CHE PROMUOVONO LA COAGULAZIONE DEL SANGUE. FRA QUESTE C'È LA SEROTONINA CHE RIDUCE IL CALIBRO DEI VASI LESIONATI E RALLENTA IL FLUSSO EMATICO, LA FIBRINA CHE INTRAPPOLA CELLULE E FORMA IL COAGULO. ANCHE SE APPAIONO DI FORMA TONDEGGIANTE, LE PIASTRINE NON SONO PROPRIAMENTE DELLE CELLULE. NEGLI STRISCI COLORATI CON IL GIEMSA, HANNO UN COLORE PORPORA INTENSO. IL LORO DIAMETRO È DI CIRCA 2-3 µM, QUINDI SONO ASSAI PIÙ PICCOLE DEGLI ERITROCITI. VALORI NORMALI: DA 150.000 A 350.000 /mmc
  • 212. PIASTRINE • VN=150.000-350.000 per millimetro cubo • Valori superiori da carcinomi, carenza di ferro, da troppo esercizio fisico, da febbre reumatica, da infiammazioni, da leucemie, da morbo di Hodgkin, da osteomieliti, da parto, da policitemia, da splenectomia, da traumi, uso di vit B12. • Valori inferiori da anemia aplastica, deficit di vitB12, infezioni virali, leptospirosi, leucemia, linfomi, malaria, porpora, trasfusioni, antibiotici, barbiturici, diuretici, fenilbutazone, (FANS), ipoglicemizzanti, sulfamidici.
  • 213. I LEUCOCITI (WBC) I leucociti, o globuli bianchi, sono incaricati della difesa dell'organismo. Nel sangue essi sono assai meno numerosi dei globuli rossi. La densità di leucociti nel sangue è di 4000-10000 /mm3. I leucociti si dividono in due categorie: granulociti e cellule linfoidi (o agranulociti). Il termine di granulociti è dovuto alla presenza di granuli nel citoplasma di queste cellule. Questi granuli sono differenti nei vari tipi di granulocita e ci aiutano a distinguerli. Infatti, questi granuli hanno una differente affinità verso i coloranti neutri, acidi o basici e fanno assumere al citoplasma un colore differente. I granulociti si distinguono dunque in neutrofili, eosinofili (o acidofili), basofili. Le cellule linfoidi, invece, si distinguono in linfociti e monociti. Ciascun tipo di leucocita è presente nel sangue in proporzioni diverse: granulocita neutrofilo 55 - 65 % granulocita eosinofilo 0 - 3% granulocita basofilo 0 - 2 % linfocita 20 - 35 % monocita 3 - 7 %
  • 214. I neutrofili sono molto attivi nel fagocitare batteri e sono presenti in grandi quantità nel pus delle ferite. Purtroppo, queste cellule non sono capaci di rinnovare i lisosomi utilizzati nel digerire i microbi e muoiono dopo averne fagocitati alcuni.
  • 215. Gli eosinofili aggrediscono parassiti e fagocitano i complessi antigene - anticorpo.
  • 216. I basofili secernono sostanze anticoagulanti, vasodilatatrici come l'istamina e la serotonina. Anche se possiedono capacità fagocitaria, la loro funzione principale è quella di secernere sostanze che mediano la reazione di ipersensibilità.
  • 218. I linfociti sono cellule che, oltre a essere presenti nel sangue, popolano gli organi e i tessuti linfoidi, nonchè la linfa che circola nei vasi linfatici. Gli organi linfoidi comprendono il timo, il midollo osseo (negli uccelli la bursa), la milza, i linfonodi, le tonsille palatine, le placche di Peyer e il tessuto linfoide dei tratti respiratorio e digerente.
  • 219. La maggior parte dei linfociti circolanti nel sangue si trova allo stato di riposo. Essi hanno l'aspetto di piccole cellule con nucleo compatto che occupa quasi tutto il volume cellulare. Di conseguenza, il citoplasma è molto ridotto. I linfociti degli organi e dei tessuti linfoidi possono invece essere attivati in varia misura a seguito della stimolazione antigenica. Nel sangue, i linfociti rappresentano il 20-40% di tutti i leucociti e possiedono una dimensione leggermente superiore a quella dei globuli rossi.
  • 220. I monociti sono precursori dei macrofagi. Sono le cellule del sangue di dimensione maggiore. Quando nel midollo osseo raggiungono la maturità, vengono immessi nella circolazione sanguigna dove permangono per 24-36 ore. Migrano poi nel tessuto connettivo, dove diventano macrofagi e si muovono nei tessuti. In presenza di un focolaio infiammatorio, i monociti migrano attivamente dai vasi sanguigni e iniziano una intensa attività fagocitaria. Il ruolo di queste cellule non si esaurisce nella fagocitosi poichè mostrano anche un'intensa attività di secrezione. Essi producono sostanze che hanno funzioni difensive, come il lisozima, gli interferoni ed altre sostanze che modulano la funzionalità di altre cellule. I macrofagi cooperano nella difesa immunitaria, espongono sulla membrana molecole dei corpi digeriti e li presentano alle cellule più specializzate, come i linfociti Th e B.
  • 221.
  • 222. EMOGLOBINA (HGB) E’ LA PROTEINA CHE TRASPORTA L’OSSIGENO ED E’ PRESENTE NEI GLOBULI ROSSI. VALORI NORMALI DONNA 12 - 16 (g/dl) UOMO 14 - 18.
  • 223. CONTENUTO EMOGLOBINICO CORPUSCOLARE MEDIO (MCH) E’ LA QUANTITA’ CONTENUTA IN MEDIA IN UN GLOBULO ROSSO VALORI NORMALI DA 27 A 32 pg
  • 224. VOLUME CORPUSCOLATO MEDIO (MCV) INDICA LA GRANDEZZA DEI G.R. ED E’ IMPORTANTE PER LA DIAGNOSI DI ANEMIE n. G.R.< del normale  anemia microcitica n. G.R.> del normale  anemia macrocitica VALORI NORMALI DA 80 A 100 fl
  • 225. CONCENTRAZIONE EMOGLOBINICA CORPUSCOLARE MEDIA (MCHC) INDICA SE I G.R. A SECONDA DELLA LORO GRANDEZZA CONTENGONO POCA O MOLTA EMOGLOBINA VALORI NORMALI DA 31 A 37 ( espressi in %) Valori < nelle anemie ipocromiche Valori > negli stati emolitici
  • 226. RED – CELL DISTRIBUTION WIDTH (RDW) INDICA UNA MISURA DELL’AMPIEZZA DELLA CURVA DEI VOLUMI DEI G.R. PERMETTENDO COSI’ DI RICONOSCERE I CASI DI ANISOCITOSI VALORI NORMALI: DA 11.5 A 14.5 %
  • 227. EMATOCRITO (HCT) E’ LA PERCENTUALE DI PARTE CORPUSCOLATA DEL SANGUE. VALORI NORMALI DONNA: DA 37 A 46 UOMO: DA 42 A 50
  • 228. EMATOCRITO (HCT) • Esame che misura la quantità percentuale dei globuli rossi rispetto alla frazione liquida del sangue • Valori normali 40 - 54% per l’uomo, 35 - 47% per la donna. • Valori superiori da alcolismo diabete,insufficienza renale acuta, peritonite, policitemia, poliglobulia, uso di diuretici, ustioni, vomito, disidratazione • Valori inferiori da anemie, aplasie midollari, carenza di ferro, di vit B12, cirrosi epatica,collagenopatie, emorragie, infezioni gravi, insufficienza renale cronica, leucemie, tumori maligni.
  • 230. Osservazione di uno striscio di sangue Un ingrandimento di 200 volte è sufficiente per osservare e identificare i differenti tipi di cellula. Tuttavia, un ingrandimento superiore vi permette di osservare meglio le cellule nei loro dettagli. Potete osservare subito lo striscio usando sia obiettivi a secco che ad immersione.
  • 231. ERITROCITI I globuli rossi sono molto numerosi nel sangue. Misurano 6,6-7,5 µm di diametro. Sono però state osservate forme con un diametro superiore ai 9 µm (macrociti) o inferiore a 6 µm (microciti). Nel campo di osservazione del microscopio, vedrete numerosissimi eritrociti e, alcune volte, qualche leucocita isolato. Essi sono privi di nucleo. Al microscopio, appaiono come dischetti rosa più chiari al centro. I globuli rossi possono avere anche forme differenti da quella descritta. Alcune volte ciò è normale, altre volte è dovuto a malattie oppure a difettose procedure di preparazione e di colorazione dello striscio.
  • 232. Anemia da carenza di B12
  • 233. Anemia a cellule falciformi
  • 234. PIASTRINE Le piastrine non sono vere cellule. Sono prodotte per gemmazione da grossi leucociti chiamati megacariociti. Sono dischetti di piccole dimensioni (circa 3 µm). Appaiono di colore porpora più intenso dei globuli rossi.
  • 235.
  • 236. LEUCOCITI A differenza dei globuli rossi, i leucociti hanno il nucleo. Esso risulta ben visibile al microscopio dopo la colorazione dello striscio. Il nucleo di queste cellule può presentare lobature multiple, o essere indentato o reniforme. La forma del nucleo dei vari tipi di leucocita è generalmente diversa, insieme alla diversa colorazione dei granuli, ci aiuta al riconoscimento di queste cellule. I leucociti si dividono in granulociti e cellule linfoidi.
  • 237. GRANULOCITI Derivano dal midollo osseo, il loro citoplasma è ricco di granuli che assumono colorazioni caratteristiche e che ne aiutano il riconoscimento. Il nucleo è raggruppato in masserelle o lobi. Nel sangue ci sono anche cellule immature. Esse si distinguono per avere il nucleo meno segmentato. Come abbiamo detto, ci sono tre tipi di granulociti: NEUTROFILI EOSINOFILI BASOFILI
  • 238. I neutrofili sono i leucociti più comuni. Hanno un diametro di 12-15 µm. Si riconoscono per il nucleo suddiviso in 2-5 lobi, collegati da un sottile filamento di materiale nucleico. Il citoplasma è trasparente perchè ha granuli piccoli e debolmente colorati di rosa. I neutrofili immaturi hanno un nucleo nastriforme o a ferro di cavallo. Nel nucleo dei neutrofili delle femmine, è visibile un'appendice a forma di piccola mazza. E' il secondo cromosoma X, inattivato.
  • 239. Gli eosinofili sono abbastanza rari nel sangue. La loro dimensione è la stessa dei neutrofili. Il nucleo è generalmente bilobato, ma sono stati osservati anche nuclei con 3 o 4 lobi. Il citoplasma è pieno di granuli che assumono un colore rosa-arancione caratteristico. Il nucleo risulta ancora ben visibile
  • 240. I basofili sono i leucociti più rari (meno dell'1%). Sono relativamente piccoli: 9-10 µm di diametro. Il citoplasma è molto ricco di granuli che prendono una colorazione porpora scuro. Nei basofili, la quantità di granuli è tale da nascondere il nucleo, generalmente bi-trilobato, che quindi è difficilmente visibile al microscopio.
  • 241. I linfociti sono abbastanza comuni nel sangue: 20-40%. Con 8-10 µm di diametro, sono in generale più piccoli degli altri leucociti, ma sono ancora un po' più grandi dei globuli rossi. Il citoplasma è trasparente. Il nucleo è rotondo e grande in rapporto alla cellula e la occupa quasi interamente. Resta comunque visibile un po' di citoplasma, in posizione generalmente laterale. A seconda della quantità di citoplasma presente, i linfociti si distinguono in piccoli, medi e grandi. Con la colorazione Giemsa, non ci sarà possibile distinguere i vari tipi di linfocita (B, T, NK) sia perchè nel sangue essi non sono attivati, sia perchè sarebbe necessario effettuare speciali colorazioni immunochimiche.
  • 242. I monociti sono i leucociti più grossi: 16-20 µm. Hanno un grosso nucleo reniforme o a ferro di cavallo, in certi casi anche bilobato. Il citoplasma è trasparente, ma con aspetto di "vetro smerigliato“.
  • 243.
  • 244. FERRO • La sua concentrazione nel sangue è detta sideremia. • VALORI NORMALI 37-147 mcg /100 ml. • Il ferro è molto variabile: è più alto al mattino e si modifica a seconda delle condizioni dell’individuo, in corso d'infezione si abbassa. • Per ottenere risultati più precisi, bisogna dosare la ferritina: se questa si abbassa , i depositi di ferro sono molto scarsi. Valori superiori da anemia aplastica, anemia mediterranea, epatite virale acuta, leucemie, trasfusioni. • Valori inferiori da allattamento, anemia da scarsa introduzione di ferro con gli alimenti, diabete, emorragie, età avanzata, infezioni croniche, insufficienza renale, neoplasie.
  • 245. FERRITINA • Indica il ferro presente a livello • del fegato, cioè la riserva in • ferro • V.N. 5 - 177 ng / 100ml. • Valori superiori da • eccessiva introduzione di ferro,
  • 246. TRASFERRINA • VALORI NORMALI 200 – 360 mg/dl • È la proteina che trasporta il ferro all'interno dell'organismo, dai distretti in cui viene assorbito (intestino) a quelli che lo utilizzano (midollo osseo, dove vengono prodotti i globuli rossi) o agli organi di deposito (in particolare fegato). • In caso di necessità, il ferro dagli organi di deposito viene ceduto alla transferrina che lo trasporta ai diversi tessuti. Ogni molecola di transferrina può legare al massimo due atomi di ferro. • La misurazione della saturazione della transferrina stabilisce lo stato del ferro di un individuo. Infatti, se inferiore al 18% è indice di uno stato ferro-carenziale e se superiore al 50% è indice di un sovraccarico di ferro. Il suo valore aumenta nella gravidanza, anemie sideropeniche, siderocromatosi e dopo somministrazione di anticoncezionali. • Diminuisce nell'età neonatale, nella terza età, nelle nefrosi, nell'insufficienza renale cronica, nell'atransferrinemia congenita, nelle
  • 247. Le Cellule Circolanti Eritrociti (G.R.) Granulociti (PMN) TIPI DI CELLULE CIRCOLANTI NEL SANGUE: Linfociti (LINF) Piastrine (PLT) Eritrociti: - sono senza nucleo perche’ lo hanno esplulso nei processi maturativi midollari - spendono tutta la vita in circolo per 120 giorni Granulociti: - hanno il nucleo - non si dividono e quindi non si moltiplicano - trascorrono 10-12 ore in circolo poi passano ai tessuti dove vivono da alcune ore ad alcuni giorni, svolgendo funzione antibatterica, senza piu’ tornare nel torrente ematico - sono compartimentalizzati Linfociti: - hanno il nucleo e si moltiplicano intensamente - vivono da pochi giorni a molti anni - viaggiano continuamente per il sangue, la linfa e gli organi linfoidi - la permanenza in circolo e’ solo una parte della loro vita - sono responsabili della competenza immunitaria Piastrine: - sono senza nucleo e risultano dalla frammentazione citoplasmatica dei precursori - trascorrono tutta la vita in circolo per 8-10 giorni Clin Med Card –FI
  • 248. ERITROCITI: DIMENSIONI, FORMA, COLORABILITA’ Dimensioni: gli eritrociti normali (normociti) sono di grandezza omogenea: Diametro ( ): 7.3 μ Volume cellulare medio (MCV)= 81 – 95m3 Parametro da valutare MCV -MCV <80 μ3 ( : 7.3 μ) microciti indice di difetto di sintesi di Hb con immissione in circolo di elementi piu’ piccoli (anemie sideropeniche) anemie talassemiche – anemia saturnina – anemie da malattie infiammatorie croniche) -MCV > 95 μ3 ( > 8.5 μ) macrociti indice di difetto di “moltiplicazione cellulare” (s. mielodisplastica – epatopatic – reticolocitosi) -MCV > 115 μ3 ( > 8.5 μ) megaloblasti deficit folati e Vit. B12 con difetto di “moltiplicazione cellulare” (anemia di Biermer – anemie perniciosiformi) La disparita’ dimensionale eritrocitaria e’ detta anisocitosi, che e’ un rilievo molto frequente nelle anemie. Per valutare laboratoristicamente l’anisocitosi si considera: RDW coefficiente di variazione d’ampiezza della distribuzione di MCV Si esprime graficamente con l’istogramma di variazione di MCV (v.n.: 11 – 14,8%) valori superiori indicano disomogeneita’ di volume della popolazione eritrocitaria Clin Med Card –FI
  • 249. ERITROCITA Forma: L’eritrocita normale ha forma rotondeggiante. La variabilita’ di forma degli eritrociti (a racchetta, a pera, a biscotto, a lacrima) definisce la poichilocitosi che generalmente e’ espressione di eritropoiesi “inefficace e fragile”. In genere si rileva che tanto maggiore e’ l’anisocitosi tanto piu’ e’ frequente la poichilocitosi (anisopoichilocitosi). Quasi sempre nelle anemie vi e’ riscontro di un certo grado di aniso-poichilocitosi. Colorabilita’: Generalmente esprime la quantita’ di Hb contenuta negli eritrociti. Parametri da valutare MCH= contenuto corpuscolare medio di Hb (v.n. 27-32 pg) MCHC= concentrazione corpuscolare media di Hb (v.n. 33-38%) HDW= indice di variabilita’ di emocromia (emoglobinizzazione) (v.n. 1.99-2.88gr/dl) - anisocromia: disomogenea colorabilita’ della popolazione eritrocitaria per differente contenuto di Hb negli eritrociti - ipocromia: diminuita colorabilita’ per riduzione di sintesi di Hb (MCH<27pg: MCHC <30%) (anemie sideropeniche – anemie talassemiche) - ipercromia: si discute se sia possibile perche’ la quantita’ normale di Hb per globulo rosso e’ corrispondente alla quantita’ massima di Hb per globulo rosso - policromatofilia: eritrociti con granulazioni basofile (residui di RNA) che distinguono gli eritrociti piu’ giovani (reticolociti). Esprime una buona risposta midollare Clin Med Card –FI
  • 250. Definition of “erythrocyte indices” MCV (fL) = Hct RBC MCH (pg) = Hb RBC MCHC (gm/L) = Hb Hct Hct (%)* = RBC V/Blood V Key: MCV= mean corpuscular volume; MCH= mean corpuscular hemoglobin; MCHC= mean corpuscular hemoglobin concentration; Hct= hematocrit; Hb= hemoglobin concentration in g/dl; RBC= erythrocyte Court/μl. RDW= coefficiente di variazione di ampiezza della distribuzione di MCV. Si esprime graficamente con l’istogramma di variazione di MCV (vn. 11-14.8%). Valori superiori indicano disomogeneita’ di volume della popolazione eritrocitaria Clin Med Card –FI
  • 251. Indagini quantitative Conteggio Determinazione Calcolo delle costanti eritrocitarie Emazie Emoglobina M C H Leucociti Ematocrito M C H C Piastrine M C V Clin Med Card –FI
  • 252. Emocromocitometrico: valori normali Quantitative (numeriche) Fornisce informazioni circa le tre filiere circolanti Morfologiche Eritrociti: cellule della “respirazione” in quanto trasportano O2-Hb CELLULE DIMENSIONI VALORE Aspecifica ASSOLUTO Leucociti: cellule della “difesa” Specifica Eritrociti 7-8 μ 4.200.000- 5.400.000/mm3 PMN neutrofili Formula (%) Granulociti PMN eosinofili 10-15 μ 60-70% PMN basofili Leucociti 10-15 μ 4.000-10.000/mm3 1-3% PMN neutrofili 10-15 μ 2.700-6.000/mm3 0.5-1% Monociti (Macrofagi) PMN eosinofili 10-20 μ 45-260/mm3 3-6% PMN basofili 5-9 μ 20-85/mm3 20-35% B 15% con stimolo Ag Monociti 135-510/mm3 si trasformano in Linfociti 900-3.000/mmm3 plasmacellule e producono Ig (Ab) Linfociti T 85% con stimolo Ag mediatori della Piastrine 2-3 μ 150.000- immunita’ cellulare 450.000/mm3 Piastrine: cellule del sistema emostatico che funzionano in connessione con il sistema endoteliale Clin Med Card –FI
  • 253. EMOCROMO ED ERITROCITI L’esame emocromocitometrico fornisce, oltre al numero degli eritrociti circolanti (GR), Anche altri parametri fondamentali come l’emoglobina (Hb), l’ematocrito (Hct) ed i Parametri corpuscolari derivati: volume corpuscolare medio (MCV), contenuto emoglobi- nico corpuscolare medio (MCH), concentrazione emoglobinica corpuscolare media (MCHC). La valutazione combinata di questi parametri permette di definire le principali Riduzione del patrimonio di Hb ANEMIA Variazioni quantitative: Aumento del numero di GR ERITROCITOSI Aumento del numero di Hb e HCT POLIGLOBULIA Per la valutazione delle alterazioni morfologiche e’ necessaria l’osservazione al microscopio ottico Clin Med Card –FI
  • 254. Blood cell values in a normal population Men Women White cell count, * 7.8 (4.4-11.3)§ X 103/μl blood Red cell count, 5.21 (4.52-5.90) 4.60 (4.10-5.10) X 106/μl blood Hemoglobin, 15.7 (14.0-17.5) 13.8 (12.3-15.3)** g/dl blood Hematocrit, ratio 0.46 (0.42-0.50) 0.40 (0.36-0.45) Mean corpuscular 88.0 (80.0-96.1) Volume, fl/red cell Mean corpuscular 30.4 (27.5-33.2) Hemoglobin, pg/red cell Mean corpuscular 34.4 (33.4-35.5) Hemoglobin concentration, g/dl red cell Red cell distribution 13.1 (11.5-14.5) Width. CV (%) Platelet count, 311 (172-450) X 103/μl blood •*The International Committee for Standardization in Hematology has recomended that the following units be used (SI units): white cell count, number x 103/liter; red cell count, number x 1012/liter; and hemoglobin, g/dl. The hematocrit (packed cell volume) is given as a number, for example, 0.41, without designated units. Units of liter per liter are implied. Mean corpuscular volume is given as fl (fentoliters), mean corpuscular hemoglobin as pg (picograms), and mean corpuscular hemoglobin concentration as g/dl. Platelets are reported as number x 103/liter. §The mean and reference intervals (normal range) are given. Because the distribution curves may be nongaussian, the reference interval is the nonparametric central 95 percent confidence interval. Results are based on 426 normal adult men and 212 normal adult women, with studies performed on the Coulter Model S-Plus IV. **The mean hemoglobin level of blacks of both sexes and all ages has been reported to be 0.5 to 1.0 g/dl below the mean for comparable whites . Clin Med Card –FI Williams, Hematology, 5/e, p.9.
  • 255. Red cell values for term infants during the first 12 weeks of life* Hb, g/dl RBC x 106/μl Hematocrit, % MCV, fl MCHC, g/dl Reticulocytes, % Age ± SD ± SD ± SD ± SD ± SD ± SD Days: 1 19.3 ± 2.2 5.14 ± 0.7 61 ± 7.4 119 ± 9.4 31.6 ± 1.9 3.2 ± 1.4 3 18.8 ± 2.0 5.11 ± 0.7 62 ± 9.3 116 ± 5.3 31.1 ± 2.8 2.8 ± 1.7 5 17.6 ± 1.1 4.97 ± 0.4 57 ± 7.3 114 ± 8.9 30.9 ± 2.2 1.2 ± 0.2 7 17.9 ± 2.5 4.86 ± 0.6 56 ± 9.4 118 ± 11.2 32.0 ± 1.6 0.5 ± 0.4 Weeks: 1-2 17.3 ± 2.3 4.80 ± 0.8 54 ± 8.3 112 ± 19.0 32.1 ± 2.9 0.5 ± 0.3 3-4 14.2 ± 2.1 4.00 ± 0.6 43 ± 5.7 105 ± 7.5 33.5 ± 1.6 0.6 ± 0.3 5-6 11.9 ± 1.5 3.55 ± 0.2 36 ± 6.2 102 ± 10.2 34.1 ± 2.9 1.0 ± 0.7 7-8 11.1 ± 1.1 3.40 ± 0.4 33 ± 3.7 100 ± 13.0 33.7 ± 2.6 1.5 ± 0.7 9-10 11.2 ± 0.9 3.60 ± 0.3 32 ± 2.7 91 ± 9.3 34.3 ± 2.9 1.2 ± 0.6 11-12 11.3 ± 0.9 3.70 ± 0.3 33 ± 3.3 88 ± 7.9 34.8 ± 2.2 0.7 ± 0.3 * Capillary blood samples. The RBC and MCV measurements were made on an electronic counter. Clin Med Card –FI Williams, Hematology 5/e, p.60
  • 256. Normal leukocyte count, differential count, and hemoglobin concentration at various ages (1) Leukocytes, Neutrophils Age total Total Band Segmented 12mo 11.4 (6.0-17.5) 3.5 (1.5-8.5) 0.35 3.2 (1.0-8.5) 31 3.1 28 4y 9.1 (5.5-15.5) 3.8 (1.5-8.5) 0.27 (0-1.0) 3.5 (1.5-7.5) 42 3.0 39 6y 8.5 (5.0-14.5) 4.3 (1.5-8.0) 0.25 (0-10) 4.0 (1.5-7.0) 51 3.0 48 10y 8.1 (4.5-13.5) 4.4 (1.8-8.0) 0.24 (0-1.0) 4.2 (1.8-7.0) 54 3.0 51 21y 7.4 (4.5-11.0) 4.4 (1.8-7.7) 0.22 (0-0.7) 4.2 (1.8-7.0) 59 3.0 56 NOTE: Values are expressed as cells X 103/μl. The numbers in italic type are mean percentages Clin Med Card –FI Williams, Hematology, 5/e, p.12
  • 257. Normal leukocyte count, differential count, and hemoglobin concentration at various ages (2) Hemoglobin Age Eosinophils Basophils Lymphocytes Monocytes g/dl blood 12mo 0.30 (0.05-0.70) 0.05 (0-0.20) 7.0 (4.0-10.5) 0.55 (0.05-1.1) 12.6 (11.1-14.1) 2.6 0.4 61 4.8 4y 0.25 (0.02-0.65) 0.05(0-2.0) 4.5 (2.0-8.0) 0.45 (0-0.8) 12.7 (11.2-14.3) 2.8 0.6 50 5.0 6y 0.23 (5.0-14.5) 0.05 (1.5-8.0) 3.5 (0-10) 0.40 (1.5-7.0) 13.0 (11.4-14.5) 2.7 0.6 42 4.7 10y 0.20 (0-0.60) 0.04 (0-0.2) 3.1 (1.5-6.5) 0.35 (0-0.8) 13.4 (11.8-15.0) 2.4 0.5 38 4.3 21y 0.20 (0-0.45) 0.04 (0-0.2) 2.5 (1.0-4.8) 0.30 (0-0.8) 15.5 (13.5-17.5) 2.7 0.5 34 4.0 13.8 (12.0-15.6) NOTE: Values are expressed as cells X 103/μl. The numbers in italic type are mean percentages Clin Med Card –FI Williams, Hematology, 5/e, p.12
  • 258. Valori normali dell’adulto dei principali parametri Ematologici (normal reference values, N.Engl. J. Med., 1986) Valori convenzionali Valori SI Ematocrito: uomo 45-52% 0.45-0.52 donna 37-48% 0.37-0.48 Emoglobina: uomo 13-18 g/100 ml 8.1-11.2 mmol/l donna 12-16 g/100 ml 7.4-9.9 mmol/l Leucociti 4300-10800/mm 3 4.3-10.8 x 109/l Eritrociti 4.2-5.9 milioni/mm3 4.2-5.9 x 1012 Volume corpuscolare medio (MCV) 86-98 μm3 86-98 fl Emoglobina corpuscolare media (MCH) 27-32 pg/mm 3 1.7-2.0 pg/cellula eritrocitario Concentrazione emoglobinica corpuscolare 32-36% 0.32-0.36 media (MCHC) Piastrine 150.000-350.000/mm3 150-350 x 109/l Reticolociti 0.5-2.5% eritrociti 0.005-0.025 Sideremia 50-150 μg/100 ml 9.0-26.9 μmol/l Aptoglobina 40-336 mg/100 ml 0.4-3.36 g/l Vitamina B12 205-876 pg/ml 150-647 pmol/l Acido folico > 3.3 ng/ml > 7.3 nmol/l Elettroforesi per: emoglobina A2 > 3.0% 0.015-0.035 emoglobina F < 2% < 0.02 Enzimi eritrocitari: G6PD 5-15 U./g Hb 5-15 U./g PK 13-17 U./g Hb 13-17 U./g Ferritina 13-20 ng/ml 5.2-8 nmol/l Clin Med Card –FI
  • 259. Determinazione dell’ematocrito - Rapporto % fra volume occupato degli eritrociti e volume totale di un campione di sangue Clin Med Card –FI

Editor's Notes

  1. Il sangue è formato da una sospensione di cellule in un liquido chiamato plasma. In un uomo adulto, il sangue costituisce circa 1/12 del peso corporeo e corrisponde a 5-6 litri.Il 55 % del sangue è costituito da plasma, il 45 % da cellule (elementi figurati).
  2. La parte organica del plasma è composta da (glicidi, lipidi (colesterolo, trigliceridi, fosfolipidi, lecitina, grassi), proteine (ad esempio globuline, albumina, fibrinogeno), glicoproteine, ormoni (ad esempio gonadotropine, eritropoietina, trombopoietina), aminoacidi e vitamine.
  3. Le piastrine sono in realtà dei detriti cellulari.
  4. È detto anche esame emocromocitometrico che letteralmente significa &amp;quot;misurazione del colore del sangue e del numero delle sue cellule, cioè dei globuli&amp;quot;.
  5. E ’ il volume percentuale di sangue che è costituito da cellule;Un ematocrito di 44, significa che il 44% del volume del sangue è costituito da cellule e il rimanente da plasma.
  6. L ’ ematocrito varia con l ’ età e con il sesso.
  7. L ’ ematocrito varia con l ’ età e con il sesso.
  8. L ’ aspirato midollare può essere effettuato a livello dello sterno o della spina iliaca superiore posteriore. La biopsia osteomidollare può essere effettuata solo a livello della spina iliaca superiore posteriore.
  9. Le cellule del sangue sono prodotte nel midollo osseo e negli organi linfatici secondari (milza e linfonodi, timo e tonsille).
  10. Nell ’ adulto il midollo osseo occupa uno spazio di circa 4 litri; la meta ’ è composto da midollo emopoietico (midollo rosso), il resto da tessuto adiposo (midollo giallo). Nell ’ adulto Nei bambini il midollo occupa uno spazio di circa 1,6 litri, ma è attivo al 100%
  11. Il processo emopoietico porta alla formazione ed alla maturazione di tutti i tipi di cellule del sangue a partire da precursori. All ’ inizio della “ cascata ematopoietica ” si trovano delle cellule dette staminali totipotenti (PHSC) da cui derivano delle cellule staminali “ committed ” (già indirizzate verso una specifica linea cellulare) e successivamente i precursori differenziati. Il processo ematopoietico è un processo esponenziale per cui da una singola cellula staminale pluripotente derivano numerose cellule staminali “ committed ” da cui derivano a loro volta numerosi precursori differenziati.
  12. La caratteristica principale delle cellule staminali è la capacità di automantenersi, oltre a quella di dare origine a cellule sempre più differenziate.
  13. Durante lo sviluppo fetale L ’ emopoiesi si svolge prima nel SACCO VITELLINO, successivamente nel FEGATO e nella MILZA e infine nelle OSSA.
  14. L ’ eritropoietina è un fattore di crescita ormonale prodotto dal rene e indispensabile per stimolare la produzione dei globuli rossi a livello del midollo. La produzione di eritropoietina è indotta dall ’ ipossia a livello delle cellule renali.
  15. MCV&lt; 80 μ3 (Ø &lt;7.3μ): microciti, indice di difetto di sintesi di Hb con immissione in circolo di elementi più piccoliMCV&gt;95 μ3 (Ø &lt; 8.5μ): macrociti , indice di difetto di “ moltiplicazione cellulare ” MCV&gt;115 μ3 (Ø &gt;8.5μ):megaloblasti, deficit di folati e vit. B12 con difetto di “ moltiplicazione cellulare ”
  16. La principale causa di anemia microcitica è la carenza di ferro. Nel caso il bilancio del ferro, valutabile mediante il dosaggio della sideremia, della transferrina e della ferritina, risultasse nella norma occorre valutare la possibile presenza di una sindrome talassemica o di un ’ anemia da malattia infiammatoria cronica.
  17. La principale causa di anemia microcitica è la carenza di ferro. Nel caso il bilancio del ferro, valutabile mediante il dosaggio della sideremia, della transferrina e della ferritina, risultasse nella norma occorre valutare la possibile presenza di una sindrome talassemica o di un ’ anemia da malattia infiammatoria cronica.
  18. Le anemie normocitiche- - anemie macrocitiche (MCV &gt;100fL): - anemie megaloblastiche (carenza di vitamina B12 o folati); - anemia aplastica (compresa l&apos;eritroblastopenia selettiva, una parte); - anemie refrattarie (sindromi mielodisplastiche, una parte); - anemie emolitiche (una piccola parte).
  19. L&apos; assenza del nucleo lascia più spazio all&apos;emoglobina e la forma biconcava aumenta il rapporto tra la superficie e il volume della cellula. Queste caratteristiche rendono più efficiente la diffusione dell&apos;ossigeno da parte di queste cellule.
  20. cooperano con altri elementi all&apos;emostasi, ad esempio concorrono
  21. “ L&apos;emocromo è un esame di laboratorio che consente di ottenere numerose informazioni sulle cellule del sangue e sullo stato dell&apos;organismo in generale
  22. Il sangue è formato da una sospensione di cellule in un liquido chiamato plasma . In un uomo adulto, il sangue costituisce circa 1/12 del peso corporeo e corrisponde a 5-6 litri. Il 55 % del sangue è costituito da plasma, il 45 % da cellule chiamate anche elementi figurati .
  23. CODICE COLORE : quanto riguarda le provette con anticoagulante, tutte le ditte utilizzano lo stesso colore (norme ISO 9000 e ISO 6710). I colori cambiano per le provette contenenti, oltre all ’ anticoagulante, anche un gel separatore.
  24. Concentriamoci adesso sulla variabilità biologica, che abbiamo già detto essere legata alla variabilità individuale; che può essere suddivisa in variabilità intraindividuale e variabiltà interindividuale. La variabilità intraindividuale, interessa le concentrazioni di analiti nello stesso individuo in tempi ed in condizioni fisiologiche diverse La variabilità interindividuale, interessa la variabilità dei risultati di uno stesso analita ottenuti in individui diversi di una popolazione, posti nelle stesse condizioni analitiche.
  25. La Variabilità Biologica è una caratteristica Intrinseca all ’ individuo Non è quindi eliminabile né soggetta a modifiche, ma dev ’ essere conosciuta per: Mettere in atto accorgimenti a carattere preventivo, idonei a ridurla o circoscriverla. E per Migliorare la comprensione dei dati analitici. La variabilità intraindividuale è in genere più piccola rispetto alla interindividuale
  26. La bilirubina aumenta nella prima settimana di vita, perché l ’ iper-ossigenazione produce lisi dei globuli rossi e conseguente produzione di bilirubina che il fegato immaturo del neonato non riesce completamente a glicurono-coniugare ed eliminare nell ’ abile e poi scende ai livelli degli adulti a 30 giorni; la fosfatasi alcalina aumenta durante l ’ accrescimento ( attivazione degli osteoblasti), poi si stabilizza ed aumenta di nuovo dopo 40 anni. Negli anziani diversi parametri diminuiscono, altri aumentano, per esempio il colesterolo aumenta con l ’ avanzare dell ’ età.
  27. E ’ difficile stabilire quanto sia dovuto alla razza e quanto sia dovuto ad abitudini esterne (abitudini alimentari, condizioni socio economiche) Il numero dei globuli bianchi è più basso nei negri americani . La creatinina e la lattatodeidrogenasi soono piùelevate nei negri rispetto i bianchi, così come la fosfatasi alcalina nei bambini, per una tendenza a sviluppare di più l ’ apparato muscolare.l ’ alfa-amilasi è più bassa nei bambini britannici rispetto agli asiatici.
  28. Le differenze che si notano dipendono prevalentemente dall ’ assetto ormonale e dalla massa muscolare. La prolattina è più alta nelle donne rispetto all ’ uomo. Nel maschio dono più elevate gli enzimi creatinasi, aldolasi e transaminasi. L ’ attività atletica nelle donne avvicina la concentrazione di questi enzimi a quella dell ’ uomo. Altri parametri meno elelvati nella donna sono: l ’ emoglobina, la ferritin, il ferro, il calcio, lo zinco, le proteine. La menopausa avvicina queste concentrazioni a quelle dell ’ uomo. Si ricorda che nella donna oltre alle differenze tra l ’ età fertile e menopausa ci sono anche variazioni legate al ciclo mestruale.
  29. Durante il periodo di ovulazione e quello mestruale, si hanno variazioni soprattutto ormonali, colesterolo,proteine totali, albumina, creatinina, acido urico.. In maniera evidente diminuiscono i fosfati ed il ferro durante il periodo mestruale.
  30. Il ritmo circadiano è la variazione della concentrazione sierica o urinaria di una sostanza nell ’ arco della giornata (24ore). Quasi tutti gli ormoni presetnano un ritmo circadiano, come per Es: il cortisolo presenta un valore massimo(picco, zenit o acrofase) dalle 7:30 alle 9:00 e minimo( nadir o basifase )nelle ore notturne.Mentre i linfociti hanno lo senit a mezzanotte e il nadir alle 8:00 delmattino. La melatonina ha il picco alle 3:00 notte, ma se si cambia il ritmo di vita o di lavoro, si ha un cambiamento del ritmo circadiano che ritorna dopo che si stabiliscono le condozioni precwedenti. Bisogna quindi chiedersi a che ora è PREFERIBILE ESEGUIRE IL PRELIEVO PER QUELLO SPECIFICO ANALITAS IN QUEL DATO SOGGETTO
  31. Ritmi ultradiani che hanno un periodo inferiore al giorno e che si presentano ad intervalli ripetuti nelle 24 ore. Questi ritmi intermittenti o pulsativi sono in genere4 di anpiezza inferiore a quello circadiano, ma possono lo stesso interferire con l ’ interpretazione analitica. Per es il testosterone. I Ritmi infradiani hanno un andamento ciclico che supera le 24 ore Il più comune ritmo infradiano umano è il ciclo mestruale e le sue variazioni ormonali
  32. In genere la concentrazione della maggior parte delle sostanze presenti nel sangue e nelle urine aumenta nella stagione invernale. Per esempio la Tiroide è Iperfunzionale durante l ’ inverno quindi i valori di T3 sono più alti d ’ inverno e più bassi d ’ estate.
  33. Vi sono numerosi studi sull ’ influenza dell ’ esercizio fisico sulle concentrazioni di diverse sostanze nel siero e nelle urine In genere non si hanno differenze significative tra che ha un lavoro manuale e chi esercita una professione intelettuale A meno che non si abbiano attività lavorative particolarmente forti e dusuranti. L ’ acido urico è più alto negli intellettuali ma questo potrebbe dipendere dal fatto che l ’ intelettuale mangia più carne ed ha una vita sedentaria
  34. ALLENAMENT Aumenta la grandezza dei mitocondri e la capacità del loro sistema enzimatico ossidativo Aumenta la capacità del muscolo di metabolizzare attraverso la via aerobica il glucosio, gli acidi grassi e i chetoni Per tale motivo negli atleti poco allenati vi è liberazione ipossica di creatinchinasi (CK) ad alte concentrazioni, nell ’ atleta ben allenato la liberazione di CK è minore, ma sempre a livelli lati, e compare nel sanguel ’ isoenzima mitocondriale MB senza ipotizzare un ’ alterazione miocardica.. Anche in persone poco allenate compare una piccolas concentrazione di CKI-MB