Presentazione del caso aziendale "Linea Amica", che descrive il nuovo rapporto tra le Pa e la Tecnologia.
Corso di Economia dell'Innovazione 2011/2012,
a cura del Professor Savino Santovito, del
Cdl in Informatica e Tecnologia per la Produzione del Software,
Facoltà di Scienza Matematica Fisica Naturali,
Università degli Studi di Bari
Il "Data divide". Criticità e prospettive dell'Open Data nella PA italianaUgo Bonelli
La crescente diffusione di iniziative Open Data della pubblica Amministrazione locale (offerta) trova ancora una limitata domanda da parte dei potenziali utilizzatori (imprese e sviluppatori). La presentazione cerca di delineare una mappatura delle progettualità esistenti e nello stesso tempo di evidenziare quelle che sembrano le principali criticità emerse nello sviluppo di queste iniziative. Se, da un lato è auspicabile una progressiva "apertura" della PA grazie a dati e informazioni liberamente disponibili, dall'altro è necessario non ricoprire tali attività di proprietà taumaturgiche; impatti, regole e standard sono, infatti, ancora lungi dall'essersi consolidati. Le principali problematiche nelle PA riguardano aspetti organizzativi e gestionali per raggiungere "l'obiettivo dato" pubblico aperto, tenendo ben presente che tali progetti sono solo una parte, un "di cui", di una ben più ampia strategia di Open Government.
Stato, Cittadini E Imprese Nell’Era Digitale - Piattaforme integrate e serviz...AmmLibera AL
La ricerca, realizzata da The European House-Ambrosetti con la collaborazione di Poste Italiane, è stata presentata durante la 39° edizione del Forum "Lo scenario di oggi e di domani per le strategie competitive" di Villa d'Este dell'8 settembre 2013.
Lo studio fa una diagnosi dello stato di arretratezza dell’Italia nel campo dei servizi digitali e dell’e-Government, che invece costituiscono una leva di modernizzazione e competitività del Paese, e suggerisce le linee guida per invertire la rotta.
"Un incremento dell'efficienza dei servizi digitali genererebbe 2 punti di PIL. Allo stato attuale l'economia digitale pesa solo l'1,7% del PIL rispetto al 3,9% della media europea. Con il risultato che cittadini e imprese italiane sono costrette a perdere troppo tempo in pratiche burocratiche e servizi inefficienti. E recuperare già solo 30 minuti di tempo utile al giorno produrrebbe vantaggi per il Paese quantificabili fino a 40 miliardi di euro. Il quadro che emerge dallo studio è quello di un Paese ancora arretrato sul fronte della digitalizzazione dei servizi pubblici: solo il 22% dei cittadini italiani usa abitualmente i servizi della PA on line contro il 52% della media UE, l'Italia è ultima nell'UE-27 per sviluppo dell'e-Government, ed è terz'ultima per utilizzo di e-Commerce. La polverizzazione delle infrastrutture è un altro freno: sono più 4 mila i data center della PA per una spesa di gestione pari a circa 6 miliardi di euro. Di questi, oltre il 50% sono sottoutilizzati".
Presentazione del caso aziendale "Linea Amica", che descrive il nuovo rapporto tra le Pa e la Tecnologia.
Corso di Economia dell'Innovazione 2011/2012,
a cura del Professor Savino Santovito, del
Cdl in Informatica e Tecnologia per la Produzione del Software,
Facoltà di Scienza Matematica Fisica Naturali,
Università degli Studi di Bari
Il "Data divide". Criticità e prospettive dell'Open Data nella PA italianaUgo Bonelli
La crescente diffusione di iniziative Open Data della pubblica Amministrazione locale (offerta) trova ancora una limitata domanda da parte dei potenziali utilizzatori (imprese e sviluppatori). La presentazione cerca di delineare una mappatura delle progettualità esistenti e nello stesso tempo di evidenziare quelle che sembrano le principali criticità emerse nello sviluppo di queste iniziative. Se, da un lato è auspicabile una progressiva "apertura" della PA grazie a dati e informazioni liberamente disponibili, dall'altro è necessario non ricoprire tali attività di proprietà taumaturgiche; impatti, regole e standard sono, infatti, ancora lungi dall'essersi consolidati. Le principali problematiche nelle PA riguardano aspetti organizzativi e gestionali per raggiungere "l'obiettivo dato" pubblico aperto, tenendo ben presente che tali progetti sono solo una parte, un "di cui", di una ben più ampia strategia di Open Government.
Stato, Cittadini E Imprese Nell’Era Digitale - Piattaforme integrate e serviz...AmmLibera AL
La ricerca, realizzata da The European House-Ambrosetti con la collaborazione di Poste Italiane, è stata presentata durante la 39° edizione del Forum "Lo scenario di oggi e di domani per le strategie competitive" di Villa d'Este dell'8 settembre 2013.
Lo studio fa una diagnosi dello stato di arretratezza dell’Italia nel campo dei servizi digitali e dell’e-Government, che invece costituiscono una leva di modernizzazione e competitività del Paese, e suggerisce le linee guida per invertire la rotta.
"Un incremento dell'efficienza dei servizi digitali genererebbe 2 punti di PIL. Allo stato attuale l'economia digitale pesa solo l'1,7% del PIL rispetto al 3,9% della media europea. Con il risultato che cittadini e imprese italiane sono costrette a perdere troppo tempo in pratiche burocratiche e servizi inefficienti. E recuperare già solo 30 minuti di tempo utile al giorno produrrebbe vantaggi per il Paese quantificabili fino a 40 miliardi di euro. Il quadro che emerge dallo studio è quello di un Paese ancora arretrato sul fronte della digitalizzazione dei servizi pubblici: solo il 22% dei cittadini italiani usa abitualmente i servizi della PA on line contro il 52% della media UE, l'Italia è ultima nell'UE-27 per sviluppo dell'e-Government, ed è terz'ultima per utilizzo di e-Commerce. La polverizzazione delle infrastrutture è un altro freno: sono più 4 mila i data center della PA per una spesa di gestione pari a circa 6 miliardi di euro. Di questi, oltre il 50% sono sottoutilizzati".
Piattaforme integrate e servizi di e-Government per la competitività del Paese.
I servizi digitali della Pubblica Amministrazione sono una chiave fondamentale di modernizzazione e competitività degli Stati avanzati. L’Italia oramai dal 2000 punta all’e-Government, ma la transizione non è ancora avvenuta. Il Paese, per non perdere il passo, deve migliorare enormemente la governance della digitalizzazione, coinvolgere i cittadini e affidarsi ad aziende con competenze veramente competitive a livello mondiale per realizzarla. La Ricerca ha approfondito, con confronti con i paesi più avanzati, le modalità per accelerare l’ingresso dell’Italia nell’”era digitale” e i suoi benefici per la crescita e la qualità della vita: anche l’Italia ha competenze e infrastrutture per attivare servizi digitali in breve tempo!
Presentata alla 39° edizione del Forum di Villa d'Este, 8 settembre 2013.
FORUM PA 2016: anteprima del Programma congressualeFPA
FORUM PA 2016 si terrà dal 24 al 26 maggio al Palazzo dei Congressi di Roma. Questa un'anteprima del Programma congressuale, il programma dettagliato e costantemente aggiornato è on line sul sito www.forumpa.it
Open gov, opendata, smartcity: la rivoluzione digitale nelle mani dei cittadiniCarlo Reggiani
Articolo pubblicato sul Notiziario dell'Ordine Ingegneri di Verona, numero 1-2014
Con la collaborazione di Flavia Marzano, Gianluigi Cogo, Michele Vianello, Stefano Flaim
Politiche di innovazione nella Pubblica Amministrazione trentinadatitrentinoit
Slide del corso "Il Patrimonio Informativo Pubblico" organizzato dal Progetto Open Data in Trentino in collaborazione con TSM e rivolto agli enti del sistema provinciale. 19 febbraio 2013 http://www.innovazione.provincia.tn.it/contenuti.php?t=opendata_tab&id=5
Attiviamo i territori. Suggerimenti per open data engagementFPA
Come si può stimolare l’engagement ovvero il coinvolgimento degli attori territoriali per valorizzare il patrimonio informativo pubblico? Questa è la domanda che ha guidato il lavoro del gruppo Networking (NET) di Accademia Open Data Lazio, a partire dalla sessione “dati aperti da riusare. laboratorio sull’engagement dei territori” a Forum PA 2015. Qui la sintesi... e qualche suggerimento utile.
Opendata per sapere controllare partecipare e fare impresaalinepennisi
SAPERE, CONTROLLARE, PARTECIPARE (E FAR IMPRESA?)
Sabato 24 marzo 2012 - ore 9.30-13.30
Villa Nitti in Acquafredda Maratea
Scuola di Alti Studi sullo Sviluppo
(Evento a Smau Milano, 17 ottobre 2012) Nasce l'agenda digitale del Paese. Il 4 ottobre il Governo Italiano ha approvato il decreto sviluppo II, contenente una serie di piani di sviluppo con particolare riferimento alle tematiche delle start-up innovative e dell'agenda digitale. Il testo è ora in parlamento per la discussione assieme al testo di iniziativa parlamentare degli On. Palmieri-Gentiloni-Rao. In questo seminario, coordinato da Roberto Scano, i parlamentari Palmieri e Gentiloni presenteranno le tematiche dell'agenda digitale parlamentare identificando punti di convergenza con l'iniziativa del governo e dialogando altresì con il pubblico in sala.
Innovazione Open Data Innovazione organizzativa Gestione del cambiamentodatitrentinoit
Corso di Formazione per gli enti del sistema provinciale trentino: Innovazione, Open Data, cambiamento organizzativo, cambiamento sociale (Modulo Base)
In collaborazione con la Trentino School of Management http://www.tsm.tn.it/interne/interna2.aspx?ID=23892 aprile maggio 2014
(Seminario a SMAU Milano 2012, 18 ottobre 2012). Il 2012 è l'anno dell'agenda digitale, pensata sia come strumento di sviluppo economico che come strumento di alfabetizzazione dei cittadini alle nuove tecnologie. All'interno delle attività della cabina di regia del governo italiano un apposito gruppo "Competenze digitali" ha predisposto una serie di proposte di cui alcune sono poi diventate parte del decreto sviluppo II (Digitalia). All'interno del seminario saranno analizzate le iniziative proposte, quelle già avviate e quelle in fase di avvio, interagendo con il pubblico per discutere eventuali necessità non previste in "agenda".
Di Federico Butera
Nell’ultimo ventennio la pubblica amministrazione è stata interessata da molteplici interventi riformatori. Come è stato rilevato da molti osservatori, forse si sarebbe dovuto dedicare meno sforzi a realizzare “meno stato” e più attenzione a rispondere alla domanda “quale stato”. Lo stesso processo di digitalizzazione dell’amministrazione, pensato da molti come il cavallo di Troia dell’innovazione, ha prodotto risultati differenti: accanto a soluzioni di eccellenza si sono registrati esiti negativi o irrilevanti. È apparso evidente che il cambiamento della Pubblica Amministrazione, come peraltro di altre organizzazioni, non è prevalentemente né processo normativo né un processo tecnologico. Come progettare il cambiamento della Pubblica Amministrazione? Immettere una leva di giovani qualificati che sopperisca ai deficit di organico e di competenze? Intervenire sull’organizzazione con un approccio consapevole della molteplicità delle variabili in gioco (cultura, meccanismi operativi, sistemi incentivanti, relazioni industriali, condivisione degli obiettivi) e dell’importanza della partecipazione dei lavoratori in termini di saperi e competenze?
Federico Butera è studioso e architetto di organizzazioni complesse e Professore emerito di Scienze dell’Organizzazione. È stato Ordinario di Sociologia e Scienze dell’Organizzazione presso l’Università di Milano Bicocca e prima Ordinario di Sociologia dell’Organizzazione alla Sapienza. È Presidente della Fondazione Irso - Istituto di Ricerca Intervento sui Sistemi Organizzativi da lui fondato e presieduto dal 1974. Ha pubblicato oltre 150 articoli e 34 libri e ha firmato alcuni progetti che hanno innovato i modelli organizzativi di imprese e PA, accompagnando il percorso di superamento del fordismo in Italia.
Una regione al 100% digitale, dove le persone vivono, studiano e lavorano utilizzando le tecnologie, internet e il digitale in genere, senza che tutto ciò rappresenti un’eccezionalità.
Una regione che presenta “zero differenze” tra luoghi, cittadini, imprese e città in forza di un “ecosistema digitale” adeguato per tutti. Così sarà l’Emilia-Romagna nel 2025, secondo gli obiettivi fissati a livello europeo e condivisi dalla Regione.
Sulla situazione attuale, sulle modalità e gli strumenti per raggiungere questo traguardo si è discusso in occasione dell’incontro di avvio della fase “costituente” dell’Agenda digitale dell’Emilia-Romagna.
Il nuovo CAD è legge. Approvato questa mattina in via definitiva dal Conisglio dei ministri, il nuovo testo presenta alcune modifiche sugli aspetti giudicati più deboli del suo predecessore (il primo CAD, promosso dall'allora Ministro Lucio Stanca, risale al 2005). In particolare, si legge nel comunicato diffuso questa mattina dal Ministero per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione, il nuovo CAD introduce misure premiali e sanzionatorie rispetto all'attuazione degli obblighi di "innovazione" per le amministrazioni, con la possibilità di quantificare e riutilizzare i risparmi ottenuti grazie alle tecnologie digitali (principio di effettività).
Piattaforme integrate e servizi di e-Government per la competitività del Paese.
I servizi digitali della Pubblica Amministrazione sono una chiave fondamentale di modernizzazione e competitività degli Stati avanzati. L’Italia oramai dal 2000 punta all’e-Government, ma la transizione non è ancora avvenuta. Il Paese, per non perdere il passo, deve migliorare enormemente la governance della digitalizzazione, coinvolgere i cittadini e affidarsi ad aziende con competenze veramente competitive a livello mondiale per realizzarla. La Ricerca ha approfondito, con confronti con i paesi più avanzati, le modalità per accelerare l’ingresso dell’Italia nell’”era digitale” e i suoi benefici per la crescita e la qualità della vita: anche l’Italia ha competenze e infrastrutture per attivare servizi digitali in breve tempo!
Presentata alla 39° edizione del Forum di Villa d'Este, 8 settembre 2013.
FORUM PA 2016: anteprima del Programma congressualeFPA
FORUM PA 2016 si terrà dal 24 al 26 maggio al Palazzo dei Congressi di Roma. Questa un'anteprima del Programma congressuale, il programma dettagliato e costantemente aggiornato è on line sul sito www.forumpa.it
Open gov, opendata, smartcity: la rivoluzione digitale nelle mani dei cittadiniCarlo Reggiani
Articolo pubblicato sul Notiziario dell'Ordine Ingegneri di Verona, numero 1-2014
Con la collaborazione di Flavia Marzano, Gianluigi Cogo, Michele Vianello, Stefano Flaim
Politiche di innovazione nella Pubblica Amministrazione trentinadatitrentinoit
Slide del corso "Il Patrimonio Informativo Pubblico" organizzato dal Progetto Open Data in Trentino in collaborazione con TSM e rivolto agli enti del sistema provinciale. 19 febbraio 2013 http://www.innovazione.provincia.tn.it/contenuti.php?t=opendata_tab&id=5
Attiviamo i territori. Suggerimenti per open data engagementFPA
Come si può stimolare l’engagement ovvero il coinvolgimento degli attori territoriali per valorizzare il patrimonio informativo pubblico? Questa è la domanda che ha guidato il lavoro del gruppo Networking (NET) di Accademia Open Data Lazio, a partire dalla sessione “dati aperti da riusare. laboratorio sull’engagement dei territori” a Forum PA 2015. Qui la sintesi... e qualche suggerimento utile.
Opendata per sapere controllare partecipare e fare impresaalinepennisi
SAPERE, CONTROLLARE, PARTECIPARE (E FAR IMPRESA?)
Sabato 24 marzo 2012 - ore 9.30-13.30
Villa Nitti in Acquafredda Maratea
Scuola di Alti Studi sullo Sviluppo
(Evento a Smau Milano, 17 ottobre 2012) Nasce l'agenda digitale del Paese. Il 4 ottobre il Governo Italiano ha approvato il decreto sviluppo II, contenente una serie di piani di sviluppo con particolare riferimento alle tematiche delle start-up innovative e dell'agenda digitale. Il testo è ora in parlamento per la discussione assieme al testo di iniziativa parlamentare degli On. Palmieri-Gentiloni-Rao. In questo seminario, coordinato da Roberto Scano, i parlamentari Palmieri e Gentiloni presenteranno le tematiche dell'agenda digitale parlamentare identificando punti di convergenza con l'iniziativa del governo e dialogando altresì con il pubblico in sala.
Innovazione Open Data Innovazione organizzativa Gestione del cambiamentodatitrentinoit
Corso di Formazione per gli enti del sistema provinciale trentino: Innovazione, Open Data, cambiamento organizzativo, cambiamento sociale (Modulo Base)
In collaborazione con la Trentino School of Management http://www.tsm.tn.it/interne/interna2.aspx?ID=23892 aprile maggio 2014
(Seminario a SMAU Milano 2012, 18 ottobre 2012). Il 2012 è l'anno dell'agenda digitale, pensata sia come strumento di sviluppo economico che come strumento di alfabetizzazione dei cittadini alle nuove tecnologie. All'interno delle attività della cabina di regia del governo italiano un apposito gruppo "Competenze digitali" ha predisposto una serie di proposte di cui alcune sono poi diventate parte del decreto sviluppo II (Digitalia). All'interno del seminario saranno analizzate le iniziative proposte, quelle già avviate e quelle in fase di avvio, interagendo con il pubblico per discutere eventuali necessità non previste in "agenda".
Di Federico Butera
Nell’ultimo ventennio la pubblica amministrazione è stata interessata da molteplici interventi riformatori. Come è stato rilevato da molti osservatori, forse si sarebbe dovuto dedicare meno sforzi a realizzare “meno stato” e più attenzione a rispondere alla domanda “quale stato”. Lo stesso processo di digitalizzazione dell’amministrazione, pensato da molti come il cavallo di Troia dell’innovazione, ha prodotto risultati differenti: accanto a soluzioni di eccellenza si sono registrati esiti negativi o irrilevanti. È apparso evidente che il cambiamento della Pubblica Amministrazione, come peraltro di altre organizzazioni, non è prevalentemente né processo normativo né un processo tecnologico. Come progettare il cambiamento della Pubblica Amministrazione? Immettere una leva di giovani qualificati che sopperisca ai deficit di organico e di competenze? Intervenire sull’organizzazione con un approccio consapevole della molteplicità delle variabili in gioco (cultura, meccanismi operativi, sistemi incentivanti, relazioni industriali, condivisione degli obiettivi) e dell’importanza della partecipazione dei lavoratori in termini di saperi e competenze?
Federico Butera è studioso e architetto di organizzazioni complesse e Professore emerito di Scienze dell’Organizzazione. È stato Ordinario di Sociologia e Scienze dell’Organizzazione presso l’Università di Milano Bicocca e prima Ordinario di Sociologia dell’Organizzazione alla Sapienza. È Presidente della Fondazione Irso - Istituto di Ricerca Intervento sui Sistemi Organizzativi da lui fondato e presieduto dal 1974. Ha pubblicato oltre 150 articoli e 34 libri e ha firmato alcuni progetti che hanno innovato i modelli organizzativi di imprese e PA, accompagnando il percorso di superamento del fordismo in Italia.
Una regione al 100% digitale, dove le persone vivono, studiano e lavorano utilizzando le tecnologie, internet e il digitale in genere, senza che tutto ciò rappresenti un’eccezionalità.
Una regione che presenta “zero differenze” tra luoghi, cittadini, imprese e città in forza di un “ecosistema digitale” adeguato per tutti. Così sarà l’Emilia-Romagna nel 2025, secondo gli obiettivi fissati a livello europeo e condivisi dalla Regione.
Sulla situazione attuale, sulle modalità e gli strumenti per raggiungere questo traguardo si è discusso in occasione dell’incontro di avvio della fase “costituente” dell’Agenda digitale dell’Emilia-Romagna.
Il nuovo CAD è legge. Approvato questa mattina in via definitiva dal Conisglio dei ministri, il nuovo testo presenta alcune modifiche sugli aspetti giudicati più deboli del suo predecessore (il primo CAD, promosso dall'allora Ministro Lucio Stanca, risale al 2005). In particolare, si legge nel comunicato diffuso questa mattina dal Ministero per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione, il nuovo CAD introduce misure premiali e sanzionatorie rispetto all'attuazione degli obblighi di "innovazione" per le amministrazioni, con la possibilità di quantificare e riutilizzare i risparmi ottenuti grazie alle tecnologie digitali (principio di effettività).
Linee guida per i siti web della Pubblica Amministrazione e Decreto Legislati...Piero Zilio
Contenuti minimi dei siti web pubblici istituzionali e tematici alla luce delle Linee guida dei siti web per la pubblica amministrazione e del D.lgs 33/2013.
Definizione di sito web pubblico (istituzionale e tematico), istituzioni e figure destinatarie delle Linee guida per i siti web della PA, standard di accessibilità e usabilità, riflessione critica sulla PA 2.0 e i social media.
Palazzo Chigi, 28 novembre 2016 - In una conferenza stampa, il presidente Renzi e il ministro Padoan, hanno presentato la Legge di bilancio 2017.
http://www.governo.it/articolo/conferenza-stampa-renzi-padoan/6232
L'INNOVAZIONE TECNOLOGICA NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONEVincenzo Calabrò
L'ingresso delle nuove tecnologie della comunicazione e dell'informazione (ICT) ha provocato anche nel settore pubblico una rivoluzione organizzativa. A partire dalla fine degli anni Novanta in Italia sono stati avviati numerosi progetti di informatizzazione della pubblica amministrazione, con una serie di sperimentazioni avviate al fine di inseguire l'innovazione, un'innovazione i cui valori positivi sono stati subito colti, ma alla quale non sono immediatamente seguite adeguate politiche di governance dell'innovazione stessa in grado di definire la cornice metodologica entro cui avviare le sperimentazioni. La situazione complessiva è andata poi stabilizzandosi prima con la legge n. 150 del 2000 e poi con l'istituzione del Ministero dell'Innovazione e delle Tecnologie nel 2001 1. Oggi con l'avvio di programmi nazionali di e-Governement, con l'adeguamento della normativa ai processi innovativi in corso, con la diffusione dei concetti di usabilità ed accessibilità anche nei siti web della PA 2 , si assiste al tentativo di definire un modello di innovazione organico. Un modello che segue un nuovo approccio, il cui concetto cardine è quello di e-governance inteso come insieme di regole, relazioni, metodologie volte a governare i processi dell'innovazione, ma anche di strumento di controllo e stimolo del cambiamento in atto e di interazione e scambio tra i diversi sistemi, attori o fruitori dell'innovazione. L'e-governement identifica il ripensamento complessivo del funzionamento degli organismi di uno Stato e delle sue realtà territoriali, alla luce dei bisogni dei cittadini e delle sue imprese, utilizzando le opportunità offerte da una diffusa e capillare adozione dell'ICT. Esso diviene uno strumento strategico di sviluppo per un Paese, di ammodernamento, rinnovamento dei servizi, di incremento dell'efficacia e competitività complessiva del territorio e degli enti e imprese che operano su di esso 3. Quindi, i programmi di e-governement sono risultati particolarmente utili 4 perché, rispetto ai più tradizionali interventi di riforma prevalentemente incentrati sugli aspetti normativi, hanno consentito una considerazione maggiore delle modalità concrete di interazione tra amministrazione e società. È dagli stessi piani di comunicazione delle Pubbliche Amministrazioni che emerge la crescente sensibilità verso il cittadino, deducibile anche dalla presenza ormai frequente dell'ICT.
https://www.vincenzocalabro.it
AGENZIA per L'ITALIA DIGITALE | Marco Bani | Dal cittadino al turista | Ecosi...BTO Educational
Ecosistemi Digitali - Strategie, infrastrutture e strumenti digitali per il Turismo della Destinazione Italia
Firenze, 2 dicembre 2016
http://ecosistemi.buytourismonline.com
Conference del pomeriggio
http://ecosistemi.buytourismonline.com/la-conference/
Marco Bani | Dal cittadino al turista
A Marco Bani capo della segreteria tecnica dell’Agenzia per l’Italia Digitale AGID il terzo Keynote Speech della conference del pomeriggio di Ecosistemi Digitali – Strategie, infrastrutture e strumenti digitali per il Turismo della Destinazione Italia.
Dal cittadino al turista: un nuovo design dei servizi per una maggiore semplicità e efficienza – Marco Bani, Capo della segreteria tecnica dell’Agenzia per l’Italia Digitale
Le azioni del CSI per l'Agenda Digitale - intervento di Ennio Caggiati, CSI Piemonte, al Lunch Seminar "Agenda Digitale del Piemonte" del 13 luglio 2015, organizzato dal CSI-Piemonte
OpenCoesione: l’iniziativa di open government sulle politiche di coesioneLuigi Reggi
di Carlo Amati, Simona De Luca, Luigi Reggi Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica
Riunione dei Centri di informazione Europe Direct
Roma, 4-5 giugno 2014
Alessandra Benvenuti, Open Data e beni culturali: un’opportunità per lo svilu...Patrimonio culturale FVG
Slide dell'intervento realizzato da Alessandra Benvenuti, INSIEL Valorizzazione del patrimonio informativo, nell'ambito del convegno "Patrimoni culturali, sistemi informativi e open data: accesso libero ai beni comuni?" (Trieste, 28-29 gennaio 2016), promosso da IPAC - Istituto regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia.
Ciclo di webinar #pongov per la presentazione della strategia di intervento e dei progetti in corso di attuazione. Materiale presentato il 16/3 dal Capo Dipartimento della Funzione Pubblica - Pia Marconi - per introdurre il webinar dedicato al progetto "Italia Login - La casa del cittadino".
14.01.29 Gli Open Data come strumento di crescita Francesca Gleria
Presentate il 29.1.14 all'incontro organizzato da Progetto Open data in Trentino + Associazioni di categoria + IT + FBK per le PMI locali
http://www.innovazione.provincia.tn.it/eventi/pagina62.html
2. e-Government
• L'e-government o amministrazione digitale è il sistema
di gestione digitalizzata della pubblica amministrazione,
il quale, unitamente ad azioni di cambiamento
organizzativo, consente di trattare la documentazione e
di gestire i procedimenti con sistemi informatici, grazie
all’uso delle tecnologie dell'informazione e della
comunicazione, allo scopo di ottimizzare il lavoro degli
enti e di offrire agli utenti (cittadini ed imprese) sia
servizi più rapidi, che nuovi servizi.
3. Storia dell’e-Government
• La Pubblica Amministrazione ha iniziato a
guardare con interesse a Internet fin dal 1998
anno in cui si è registrata la nascita dei primi
siti pubblici. All'inizio si è trattato di pure
vetrine istituzionali, da allora però sono stati
compiuti molti passi avanti ed i servizi pubblici
in Italia hanno oggi in rete una presenza
paragonabile a quella dei Paesi europei più
avanzati tecnologicamente.
4.
5. Storia dell’e-Government
• L'8 dicembre 1999, la Commissione
Europea vara il Piano eEurope con
l'obiettivo di accelerare la diffusione
delle tecnologie digitali e di assicurare
che tutti i cittadini europei siano messi in
grado di utilizzarle.
6. Storia dell’e-Government
• L'Italia risponde con una certa rapidità cercando di recuperare il
ritardo infrastrutturale e culturale che caratterizzava la Pubblica
Amministrazione.
• Il Governo Italiano emana il documento “Linee Guida per
l'organizzazione, l'usabilità e l'accessibilità dei siti web delle
pubbliche amministrazioni” il cui obiettivo era di fornire a
chiunque, all'interno delle amministrazioni, realizzazione e
manutenzione di sistemi informativi basati sulle tecnologie del
Web con particolare riferimento al contesto organizzativo,
all'usabilità del Web e all'accessibilità delle informazioni.
"la Rete è un mezzo importante sia per accrescere
la produttività del lavoro all'interno degli uffici
pubblici, sia per migliorare la qualità dei servizi
che essi devono offrire ai cittadini.”
7. Storia dell’e-Government
• Piano di Azione di e-government 2000/2002
rappresenta la prima proposta del governo italiano
per il sostegno ai processi di innovazione realizzati
dalle pubbliche amministrazioni mediante l'utilizzo
delle nuove tecnologie dell'informazione e della
comunicazione.
• Documento di programmazione economica e
finanziaria Dpef 2002-2006, approvato il 16 luglio
2001, conferma questo sforzo prevedendo una più
forte informatizzazione della Pubblica
Amministrazione.
8. PA e Tecnologica
• Gli anni 2000-2004 hanno rappresentato per l’Italia la
prima fase della digitalizzazione della Pubblica
Amministrazione
• Riordinamento dei Servizi
• Sviluppo delle infrastrutture di base
• Diffusione di competenze informatiche
• Formazione dei dipendenti con strumenti informatici
9. Riordinamento Servizi
• L’ingresso delle nuove tecnologie della
comunicazione e dell’informazione (ICT)
ha provocato nel settore pubblico una
rivoluzione organizzativa.
Rimodernamento dei Servizi • Lancio di numerosi progetti di
informatizzazione della pubblica
amministrazione con una serie di
sperimentazioni avviate al fine di
inseguire l’innovazione.
Nuovi Servizi Meno Attese
Più Qualità Digitalizzazione
10. Sviluppo Infrastrutture
di Base
• Nasce il Piano nazionale di e-Government per la gestione e la
creazione di Infrastrutture
Co-finanziamento di 134 progetti
proposti da Regioni ed Enti locali
Informatizzazione del Territorio Riduzione del Digital Divide
•Wi-MAX
• ADSL
Telefonia UMTS
11. eGovernment Oggi
• Nel periodo più recente si è passati ad una maggiore
diffusione dell’uso delle ICT con l’attivazione di siti web
utilizzati in quanto canali di informazione e non più solo
come vetrine ed in alcuni casi come strumento di
erogazione di servizi on line agli utenti.
Vetrina Istituzionale Portali
Servizi al Cittadino Servizi alle Imprese Servizi alle Associazioni
12. Evoluzione a
OpenGovernment
• L’evoluzione dei paradigmi organizzativi e dottrinali che sono stati
tipici dell’e-Government hanno necessariamente dovuto fare i conti
con una costante evoluzione delle tecnologie...
WEB 2.0
Social Network
OpenGovernment
13. OpenGovernment
• Il sistema Open Government si basa sul principio per il quale
tutte le attività dei Governi e delle Amministrazioni dello
Stato devono essere:
APERTE TRASPARENTI
Enti e Istituzioni pubbliche più vicine al cittadino.
Azioni di comunicazione aperta e trasparente nei confronti della comunità locale
Forme di discussione e collaborazione con i cittadini istantanee
14. Open Government
APERTE TRASPARENTI
Nuove tecnologie della comunicazione:
rappresentano gli elementi abilitanti dell’Open
Government.
vantaggi
Processo di riconfigurazione di modelli, strumenti e
tecnologie all’interno delle amministrazioni
effettivamente sostenibile sia dal punto di vista
Tecnico-Operativo che da quello degli Investimenti
da affrontare
15. Open Government
Apertura
• Apertura
capacità di enti e istituzioni pubbliche di ridefinire le modalità di
approccio e relazione con i cittadini e le comunità locali nella
direzione di forme di interazione basate su bidirezionalità,
condivisione e partecipazione ai processi decisionali
dell’amministrazione, attuabili mediante i nuovi strumenti digitali
16. Open Government
Trasparenza
• Trasparenza
Favorisce e promuove ai cittadini le informazioni sulle attività
dell’Amministrazione.
Un’Amministrazione trasparente è un’Amministrazione
più controllata e nel contempo più aperta e affidabile.
17. L’uso dell’Open Data
• L’Open data: pubblicazione su internet dei dati prodotti dagli enti
governativi in formato aperto e riutilizzabili da cittadini, imprese e altre
pubbliche amministrazioni.
Nella Società dell'informazione la possibilità
di accesso ai dati aperti diventa volano di
Economia Immateriale
sviluppo economico attraverso il riuso dei
dati in maniera creativa
Rendere l'amministrazione trasparente, attraverso la diffusione delle
informazioni relative al suo funzionamento.
18. Open Data
Per attuare i principi di trasparenza, partecipazione e collaborazione
propri della dottrina dell’Open Government è necessario mettere il
cittadino nelle condizioni di disporre degli strumenti conoscitivi
indispensabili per poter prendere! decisioni o comunque valutare! le
decisioni prese dall’Amministrazione.
Tali strumenti sono essenzialmente costituiti dai dati e dalle informazioni dei
quali la Pubblica Amministrazione dispone e che le sono indispensabili per la
gestione dei processi che gestisce nell’assolvimento dei suoi compiti
istituzionali e di servizio. Mettere a disposizione del cittadino e delle imprese
l’insieme dei dati pubblici gestiti dall’Amministrazione in formato aperto
rappresenta un passaggio culturale necessario per il rinnovamento delle
istituzioni nella direzione di apertura e trasparenza proprie dell’Open
Government, a tutti i livelli amministrativi.
19. Open Data
Disponibilità e accesso: i dati devono essere disponibili nel loro complesso
in un formato utile e modificabile.
1.! Riutilizzo e ridistribuzione: i dati devono essere forniti a condizioni tali
da permetterne il riutilizzo e la ridistribuzione. Ciò comprende la
possibilità di combinarli con altre basi di dati.
2.! Partecipazione universale: tutti devono essere in grado di usare,
riutilizzare e ridistribuire i dati.
20. In che formato pubblicare i dati?
• Quando possibile compatibilmente con il formato di partenza dei dati, è opportuno
pubblicare dati in un formato aperto. Ciò vuol dire considerare i formati che vengono
classificati con tre o più stelle.
1.! In caso di dati grezzi (una stella) è necessario valutare l'opportunità della conversione
del dato dal formato disponibile a un formato aperto. Tale operazione è nota con il termine
di data scraping e consiste nell'astrazione dei dati dal formato grezzo attuata attraverso
particolari software.
2.! In caso di dati strutturati ma in formato proprietario (due stelle), è quasi sempre
possibile convertirli in un formato aperto, guadagnando così nella classificazione una
terza stella. è bene quindi ,quando si dispone di dati strutturati in formato proprietario di
provvedere, prima di pubblicarli a trasformarli in file strutturati in formato aperto (tre stelle).
3.! La maggior parte dei dati aperti dall'amministrazione Pubblica è classificabile con tre
stelle.
4.! I dataset classificati con quattro o cinque stelle richiedono la costruzione di dataset
basati su Linked Open Data (LOD) e quindi competenze tecniche specifiche. Di norma,
comunque, i dataset in formato LOD sono prodotti da database relazionali o software
specifico.
21. Quale licenza utilizzare per la
pubblicazione?
• Per licenza si intende “il contratto, o altro
strumento negoziale, redatto ove possibile in
forma elettronica, nel quale sono definite le
modalità di riutilizzo dei documenti delle
pubbliche amministrazioni o degli organismi di
diritto pubblico”.
22. Tipi di licenze
• Esistono 2 tipi di licenze,le licenze di tipo
closed licenze di tipo open (ovvero aperte); tali
licenze si distinguono in relazione ai diversi
diritti concessi a chi fruisce di un’opera tutelata
dal diritto d’autore.
23. Le licenze closed
• Le licenze di tipo chiuso rappresentano la
soluzione tradizionale che consiste nel
riservare tutti i diritti.In tali casi, l’utente potrà
limitarsi a fruire del documento ma non potrà
copiare, ripubblicare o modificare i contenuti
protetti dalla licenza. Risulta evidente,che ciò
non si rispetterebbe i principi che sono alla
base dell’Open Data.
24. Le licenze open
• un dato è aperto se tutti sono in grado di
usarlo, riutilizzarlo e redistribuirlo liberamente,
con l'unico vincolo di citare la fonte e
ridistribuirlo allo stesso modo; di
conseguenza, le Amministrazioni quindi
devono scegliere ed utilizzare una delle
licenze di tipo aperto.
25. La licenza IODL
• La Italian Open Data License (IODL), è la licenza “aperta” atta allo
scopo di dare a tutte le Amministrazioni uno strumento chiaro e
certificato, in grado di facilitare la diffusione e il riutilizzo
dell’informazione. La IODL, prevede che l’utente possa liberamente:
• 1) consultare, estrarre, scaricare, copiare, pubblicare, distribuire e
trasmettere le informazioni;
• 2) creare un lavoro derivato, per esempio attraverso la
combinazione con altre informazioni, includendole in un prodotto o
sviluppando un’applicazione informatica che le utilizzi come base
dati.
• In cambio, all'utente è chiesto di indicare la fonte delle informazioni e
il nome del soggetto che fornisce il dato, includendo, se possibile, un
link alla licenza; inoltre è richiesto all'utente di pubblicare e
condividere gli eventuali lavori derivati con la stessa licenza o con
altra licenza aperta, ritenuta compatibile.
26. Dati.Gov.it
• Il Portale dei dati aperti della PA permette di
fruire nel modo più semplice e intuitivo del
patrimonio informativo della pubblica
amministrazione e con esso si apre una nuova
stagione per la trasparenza e l’innovazione
nella PA italiana, fatta di App, applicazioni e
servizi sul web e visualizzazioni creative che
potranno fare bae sui dati aperti.
27. Dati.gov.it
Dopo aver pubblicato i dati aperti è bene attivarsi perché altre Amministrazioni,
cittadini e comunità di sviluppatori vengano a conoscenza dell’esistenza di dati
aperti riferiti alla propria Amministrazione.
Per permettere un’adeguata diffusione dei dati aperti:
-!a livello centrale è stato sviluppato il Portale nazionale dei dati aperti
raggiungibile all’indirizzo http://www.dati.gov.it/, verso il quale far confluire i
riferimenti dei dati aperti da ogni Amministrazione (URL e metadati). Tali
dataset, previa verifica, entrano a far parte del catalogo dei dati aperti delle
Pubbliche Amministrazioni.
-alcune Regioni dispongono o stanno sviluppando portali regionali dei dati. Tali
portali, in alcuni casi, consentono alle Amministrazioni del territorio di
pubblicare anche i dati di queste ultime.
28. Le App del Ministero
• Le App sono la modalità con cui i cittadini fruiscono in maniera
diretta,semplice, interattiva e in mobilità dei servizi che si rendono
disponibili.
29. Le esperienze di riferimento nel mondo
• Il portale è stato realizzato dopo aver selezionato le funzioni più
efficienti di alcune esperienze internazionali.
• ! La ricerca e le notizie da usa.gov
• ! Numero verde e servizi da servicepublic.fr
• ! Supporto in tempo reale da europa.eu
• ! Classificazione di temi e servizi da directgov.uk
30. Sviluppi futuri
• Il sistema è in continuo sviluppo
• ! Nuove funzioni del motore di ricerca
• ! Interrogazione in linguaggio naturale
• ! Una redazione dedicata
• ! Catalogo dei servizi con i diversi livelli di interazione
31. LINEAMICA
• Portale www.lineaamica.gov.it
Unica porta di accesso alla Pubblica Amministrazione
• Servizio di comunicazione ed erogazione di servizi al cittadino
36. Servizi Principali
• Motore di Ricerca per la PA
• Ricerca sui siti pubblici
• Interamente basato su componenti open source
• Possibilità di scegliere la fonte dei dati
• Informazioni certificate dalla PA
37. fonte da cui attingere
ESEMPIO
l’informazione La ricerca di “passaporto” evidenzia
immediatamente le fonti pubbliche:
• interamente basato su
Servizi Principali
componenti open source
Polizia di Stato, Linea Amica…
Selezionando Polizia di Stato ho i
risultati più attinenti alla mia ricerca
provenienti da quella fonte
Inoltre è disponibile in tempo
p p
reale assistenza on-line
• Assistenza
• Richiesta assistenza tramite form on line
• Chat per chiedere informazioni o supporto
alla navigazione
• Chiamate tramite Skype
• Assistenza Speciale sui temi della disabilità
38. Servizi Principali
Accedo ai servizi
Repertorio dei servizi on
cedo ai serviziun’unica pagina
line in un unica
• Servizi on line
on
Accedo• aii servizi venti servizi
principali
• previsti20 servizi standard europei
Principali i d
i dagli previsti dagli
li d d i
standard europei organizzati per
rvizi on • organizzati per tipologia e
uropei
i tipologia e destinatario
agina
destinatario
e • Catalogo dei servizi on line e della
servizi modulistica in continuo ampliamento
• catalogo dei servizi on line e
ndard europei
d d i
ne e della modulistica in continuo
pologia e
inuo ampliamento ESEMPIO
ESEMPIO Nella sezione Istruzione
Nella sezione Istruzione accedo al servizio che mi
izi on line e Servizio Visualizzazione Pagelle
accedo al servizio che mi
consente di consultare la
Scolastiche
consente di consultare la
in continuo pagella di mio figlio online pagella di mio figlio online
ESEMPIO
ESEMPIO Istruzione
Nella sezione
accedo al servizio che mi
i Nella sezione Sicurezza
consente di consultare la
a pagella di servizio cheServizio Denunce On-Line
accedo al mio figlio online mi
b consente di sporgere una
denuncia di furto10 web
via
Sicurezza
vizio che mi 10
porgere una
urto via web
39. Rassegna dei nuovi diritti
esigibili
• Servizi Principali
schede informative su cosa il
cittadino oggi può chiedere alla
PA
• • Conoscotipologia e
organizzate per i Diritti
destinatario
• video esplicativi
• Schede informative su cosa il cittadino
• unità didattiche per
può richiedere alla PA
•approfondire
Iniziative di semplificazione per le
ESEMPIO
imprese e i cittadini
Se voglio capire cosa posso fare
• Video Esplicativi la PEC, scopro che
con
attraverso la PEC posso
presentare la domanda di
partecipazione a concorsi
pubblici
9
40. Servizi Principali
• Notizie
• In evidenza le notizie più importanti
• Possibilità di leggere le ultime, le più
lette o le più votate
• Notizie in versione audio su RadioPA
Amica
• RSS o Twitter
• News integrate con il canale Youtube
“Linea Amica video - La PA che si vede”
41. Servizi Principali
• Controllo PA
• Verificare la trasparenza delle P.A. ad
esempio consultando i curricula dei
dirigenti o gli elenchi di collaboratori e
consulenti
• Controllare come vengono utilizzate le
risorse pubbliche, per esempio
relativamente all’uso delle “auto blu”
• Consultare i monitoraggi su diversi
aspetti del funzionamento delle P.A.
43. Servizi Principali
• Valutazione PA:
• valutare la qualità dei servizi, in raccordo con
“mettiamoci la faccia”
• segnalare fatti positivi e negativi
• partecipare alle discussioni
• suggerire una soluzione per semplificare una
procedura della PA
aluto la PA
una
e:
vizi, in
egativi
ti i
ni