SAPERE, CONTROLLARE, PARTECIPARE (E FAR IMPRESA?)
Sabato 24 marzo 2012 - ore 9.30-13.30
Villa Nitti in Acquafredda Maratea
Scuola di Alti Studi sullo Sviluppo
Opendata per sapere controllare partecipare e fare impresa
1. Scuola di Alti Studi sullo Sviluppo
FAR ACCADERE LE COSE
Strumenti per il successo dei progetti rivolti ai luoghi
nel Sud d’Italia
SAPERE, CONTROLLARE, PARTECIPARE (E FAR IMPRESA?)
Sabato 24 marzo 2012 - ore 9.30-13.30
Villa Nitti in Acquafredda Maratea
Lezione di:
Aline Pennisi (Ministero dell’economia e delle
finanze)
Interventi:
OpenParlamento di Vittorio Alvino (OpenPolis)
VoglioIlRuolo di Ilaria Dalmasso (Mitecube s.r.l)
Discussione aperta
2. implicazioni di 20 anni di internet e www
• non solo opportunità, ma nuovi standard in molte attività di mercato e
anche nel modo di agire del settore pubblico
• modifiche oggettive nel “diritto” all‟informazione su quello che le
amministrazioni fanno/sanno e l‟ “obbligo” alla trasparenza da parte delle
amministrazioni
• modifiche tecnologiche nella produzione dei servizi che le amministrazioni
già forniscono (per es. e-government)
• …. crescente domanda di disponibilità e pratica di open data / open
service / co-production of public services
3. iniziative governative e dal basso
USA 2009 Memorandum sulla trasparenza delle
agenzie federali (memorandum 2009)
il dibattito su il rinnovamento della
direttiva UE PSI sul riuso
dell‟informazione del settore
pubblico (2003)
come per l‟open source,
per motivi dei più disparati,
iniziative individuali o a rete
spontanee di civic hacking
…. A partire da metà anni
novanta, con le iniziative di
Carl Malamud per l‟apertura
dei dati del governo su
imprese e brevetti (EDGAR e
USPTO)
4. open data e open government data
• informazioni strutturate rese disponibili sul web in modalità che ne facilitino la
comprensione e l‟utilizzo attraverso la possibilità di:
– ri-elaborazione (profilo tecnico, profilo giuridico)
– lettura automatica da elaboratore (machine-readable)
– connessione con altra informazione
– indicizzazione
– redistribuzione
– accesso senza costi (monetari e procedurali) di accesso da parte di chiunque
sia interessato
– “raw”: dati grezzi, al livello in cui sono raccolti/prodotti
• molta informazione è raccolta e organizzata da soggetti pubblici a fini di
missione istituzionale, ma è anche adatta a soddisfare altre esigenze
conoscitive di cittadini, ricercatori, politici, la società civile ... e altri soggetti
organizzati (anche spesso altri soggetti pubblici) SE resa OPEN
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5. perché “aprire” i dati dell’amministrazione?
I dati pubblici come bene comune: nel dibattito internazionale, si insiste su due
aspetti:
• il valore collettivo dei dati: legato ai concetti di democrazia, trasparenza,
accountability, partecipazione, public voice
– l‟idea è che dati grezzi sono “davvero trasparenti”, mentre dati aggregati o già
elaborati possono nascondere le “vere” informazioni
• la maggiore efficienza dell’azione pubblica: coordinamento,
innovazione, scelta informata su domini privati
– l‟idea è che con i dati grezzi qualcun altro possa fornire dei servizi utili o
estrapolare una conoscenza nuova, cose che l‟amministrazione non ha il tempo
o le capacità di fare
La pressione ad accedere a questi dati riguarda quelli già “pubblici”di natura; non si
parla quindi di aprire:
• né dati personali (con l‟eccezione di un folto dibattito sulle persone con cariche
pubbliche)
• né dati che possono compromettere la sicurezza nazionale
… e si leggittima la richiesta perché tali dati sono già stati pagati dai contribuenti
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6. dati pubblici come infrastruttura per ri-usi da parte
dei privati
i dati pubblici consentono nuove opportunità economiche, nuove
prodotti, nuovi servizi, nuove imprese
• Trovare modalità per ridurre dei costi di transazione:
– Licenze (Creative Commons, Italiano Open Data License, …)
– Adozione di sistemi di codifica standardizzati (per facilitare le relazioni
tra insiemi i dati e fino al semantic web)
– Gratuità del dato (anche se imprese abbastanza grosse e affermate,
sono generalmente pronte a pagare un prezzo “ragionevole”, ….)
• Garantire l‟imparzialità nell‟accesso all‟informazione
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7. dati pubblici per un nuovo rapporto tra governo e
cittadini
i dati pubblici consentono di video Open Government Partnership ?
– Rinnovare la fiducia, generare accountability, rimuovere la corruzione
– Migliorare l‟efficienza e l‟efficacia dei servizi pubblici
– Fornire informazioni preziose per informare le scelte dei cittadini e degli
operatori economici
…. nel dibattito si sovrappongono i temi dei diritti, dell‟e-gov, dell‟open data
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8. miti o realtà / trasparenza e accountability
• Trasparenza / LinkedOpenCamera: Collaborazioni e consulenze della Camera
dei deputati vigenti al 1° gennaio 2010
• Controllo / FarmSubsidy.it e il name-and-shame tramite un indice di trasparenza
rispetto ai dati disponibili in ciascun paese UE / OpenCorporates catalogo dal
basso di gruppi e delle imprese che ricevono soldi pubblici
• Scelte di voto, attività parlamentare, osservazione dei politici /
OpenParlamento che consente il monitoraggio dell‟attività parlamentare e dei
politici /
• Voice / Piano regolatore del comune La Cassa (TO)
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9. Navigatore - dati Camera
realizzato da Matteo Spagnoli grazie ai dati di LinkedOpenCamera.it
Collaborazioni e consulenze della Camera dei deputati vigenti al 1°
gennaio 2010
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10. LikedOpenCamera: Collaborazioni e consulenze della Camera dei deputati vigenti
al 1° gennaio 2010
http://bsfortic2.altervista.org/wp/navigatore.html
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11. miti o realtà / partecipazione e sviluppo
• produzione di servizi / VoglioilRuolo indicazioni per gli insegnanti precari
su quali province italiane gli offrono loro maggiori possibilità di lavoro; ParkItDC
tutto su mobile per facilitare il parcheggio in tempo reale / AirTexT sms per alert
su condizioni inquinamento con rischi per la salute
• sfruttare le conoscenze locali / FixMYStreet e Netlamp-SosTrafficoMilano
per la segnalazione con coordinate, foto e altro di problemi di manutenzione o
circolazione / Minnesota Tagged Fish per segnalazione dei pesci marcati per
valutare le condizioni di salute dei pesci, concessioni dei permessi di pesca,
ripopolamento...
• sfruttare expertise specialistiche altrimenti non sempre disponibili o
disponibili in questo modo a minore costo / PeerToPatent il dipartimento US-
PTO per i brevetti migliora la qualità dei brevetti attraverso una piattaforma
pubblica
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15. miti o realtà / scelte informate
• Scelte delle famiglie sulle iscrizioni scolastiche / Scuola in chiaro
• Ma anche:
• Self interest con contributo “negativo” sull’azione pubblica / Street
crime on mobile phone / La Nera a Milano nel 2010 / schede cliniche e rating di
reparti ospedalieri
• Self interest “predatorio” / Dati digitalizzati sulle proprietà terriere a Bangalore
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16. Cronaca nera a Milano. Cosa succede e dove, ogni giorno su questa
mappa.
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17. miti o realtà / fare impresa
● studi internazionali sul valore potenziale PSI (diretto)
● Pira: $750 bln US vs. €68 bln EU
● MEPSIR: € 27 bln EU
● UK OFT: £ 600 mln UK
● Dialogic (forse più realisitic): ~ €5 bln EU
MA:
● I progetti che conosciamo sono economicamente sostenibili?
● Quali sono le maggiori leve:
– le amministrazioni pubbliche stesse che cercano di sviluppare servizi
comunicativi innovativi?
– cittadini o gruppi di interesse mossi da cause specifiche?
– effettiva redditività in termini commerciali di servizi?
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18. miti e realtà della maggiore trasparenza / riflessioni
• Il dato grezzo è davvero più comprensibile / contiene davvero più
informazione ? (es. i capitoli di un bilancio pubblico …. )
• Tutti sono davvero in grado di elaborare dati grezzi ? (la maggior parte dei
cittadini non è geek, né davvero numerate …..)
• C‟è davvero una relazione tra informazioni disponibili e scelte di voto ?
• Per migliorare i servizi pubblici è sufficiente maggiore accountability e voice o
sono altri i problemi da risolvere ?
• Chi dovrebbe prendersi in carico la responsabilità sul digital divide? (che è
tra l‟altro stratificato socialmente …)
open non risolve, ma comunque conviene
19. aprire dati: aspetti tecnologici e di merito
Standard che si sono Struttura informativa -
affermati per: consente davvero:
– consentire l‟accesso ai dati da – la rielaborazione ?
parte di individui e macchine – la trasformazione ?
(formato, indirizzo web, API) – il collegamento con altri dati ?
– facilitare l‟acquisizione (in bulk )
– razionalizzare il processo Requisiti:
gestionale all‟origine della
creazione del dato – Meta informazione
– Granularità
Richiedono: – Classificazioni e codifiche
– know how tecnico (standard)
– impegno organizzativo per
applicarli
Sono relativamente generali e Sono meno generali e vanno
applicabili a dati di natura diversa compresi e adattati al caso
specifico
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20. Follow Us
aprire i dati: aspetti di efficacia
• Curare la diffusione e la visibilità da web:
– unico punto d‟accesso
– evidenziazione amichevole per l‟utenza
– utilizzo del social networking / blog / links
– Hackathons, data camps, contests (apps4Italy) etc.
• Curare la comprensione dei contenuti per un
pubblico non necessariamente esperto
– comunicati stampa
– note metodologiche chiare
– similarità e differenze con altri dati su temi analoghi
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21. percezione da parte dell’amministrazione
• lo sforzo di fare ordine e innovazione è orientato al
futuro, ma l‟organizzazione è tesa a risolvere problemi di breve
termine (e quindi spesso lasciato all‟iniziativa individuale che viene
raramente premiata)
• spesso i dati, una volta che hanno soddisfatto il loro scopo
immediato, “non servono più” a chi li produce !!
• utenti ulteriori non sono riconosciuti (nemmeno
quando sono altre amministrazioni)
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22. preoccupazioni dell’amministrazione
• Timore di perdita di autorevolezza (non essere più “possessore
e unico interprete” dei dati)
• Consapevolezza dei limiti intrinseci dei dati prodotti (non
esaustivi, imprecisi, “sporchi”)
• Scarsa fiducia nella capacità interpretativa esterna
• Timore degli equivoci e della necessità di dover rendere
spiegazioni
• Ambiguità delle norme sulla diffusione dei dati e possibilità di
problemi con l‟autorità garante dei dati personali
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23. costi diretti per l’amministrazione
NON è vero che aprire i dati non implica costi aggiuntivi.
Aprire e diffondere i dati è costoso:
– l‟informatizzazione di molti processi amministrativi e gestionali è lenta e/o
parziale
– molti dati giacciono in formati quasi - cartacei e non sono riutilizzabili
nemmeno all‟interno della PA
– l‟utilizzo di classificazioni e codifiche standard non è diffuso
– la gestione dei siti internet spesso non ha ancora incorporato una cultura di
uso dell‟IT, ma di vetrina dell‟amministrazione
– l‟organizzazione non prevede adattamenti incrementali
QUINDI:
Aprire e diffondere i dati vuol dire spesso:
– Recuperarli
– Pulirli
– Tenerli “puliti” e fare manutenzioni straordinarie ( affrontare nomi
inintelligibili, alfanumerici problematici, codifiche non omogenee, tracciabilità
del dato nel tempo, necessità di costruire metadati )
•….. E per tenerli più puliti perché non chiedere proprio agli
utenti?? 23
24. benefici per l’amministrazione
Un impegno più forte per la produzione di open data può
avvantaggiare direttamente l’amministrazione
– razionalizzazione dei processi gestionali e amministrativi (“pratiche più
ordinate”)
– miglioramento della fruibilità dei dati anche per uso interno
– maggiore raccordo e integrazione tra diversi insiemi di dati
– possibilità di individuare duplicazioni di attività e generare risparmi (di
tempo, di risorse)
– avvicinamento all‟utenza e maggiore comprensione della domanda
E rafforzare le sue capacità di migliorare l’azione pubblica
– si può beneficiare del contributo di altri che interpretano i dati
– si possono raccogliere benefici dall‟incremento di collaborazione in rete
e nel mondo reale
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25. in italia, eppur si muove
Leggi e proposte di legge
Con un certo ritardo rispetto al http://g.co/maps/xhz59
panorama internazionale, il tema
open data si afferma anche in Italia:
o rappresentanti del governo
evocano il principio (molto però
rimane a livello di disposizioni di
principio …)
o è stato lanciato nel 2011 un
portale nazionale www.dati.gov.it
o si stanno moltiplicando le
iniziative delle amministrazioni
pubbliche italiane (sarebbero
oltre 1600 i dataset “liberati”) e
non solo: dall‟impulso di
dati.piemonte.it, a INPS, ma
anche ENEL, etc…
26. diversi movimenti dal basso (communities)
promouvono open data
In Italia hanno giocato a partire dal 2009 un ruolo rilevante …
… anche creando cataloghi di dati pubblici accessibili sul web, in mancanza di
cataloghi ufficiali
… tenendo mailing lists e blogs spaghettiopendata
sardiniaopendata Datagov.it
Associazione italiana per l'Open Government
Potenzialità
– diffusione interna dei termini della questione e organizzazione di sedi di confronto
– mobilitazione di expertise tecnica
– sperimentazione di pratiche di riutilizzo e offerta di strumenti open
Limiti
– domanda generalista sui contenuti
– lavoro volontario e orientato agli aspetti tecnologici
– l‟Italia ha scarsa tradizione di democrazia partecipativa e limitato interesse
pubblico ai dati oggettivi, un mondo poco „numerate‟,
27. ... vari fraintendimenti
• Non sufficiente screening di cos’è open nel formato / la selezione di
datasets e le “stelline” dei cataloghi, ma c‟è una molteplicità di formati misti e molto
uso dell‟Excel
• Non utilità perché incompleto o semplicemente non rilevante / non ri-
elaborabilità per “sporcizia” del dato / parte “aprire” può creare pressione
per una migliore qualità
• Non comprensibili o senza significato: i dati sono spesso difficili da
decodificare (e metadati non bastano)
• Non aggiornamento o staticità del dato / insiemi (che come le statistiche)
sono fotografie in un certo momento della base informativa di una amministrazione
• Non ri-elaborabilità per il livello di aggregazione del dato / esempio
valido per qualsiasi indicatore (per il quale non sono forniti separatamente
numeratore e denominatore)
• Non ri-utilizzabilità per copyright
28. alcune domande serie che il “burocrate” deve
affrontare …
• Quali sono i “dati rilevanti” da diffondere e da diffondere in forma di open data?
o Alcuni risponderebbero: “intanto buttate tutto nel mucchio” / “raw data now”
o Ma la risposta a questa domanda non è per nulla così banale …
Presuppone innanzitutto una riflessione nel merito dei dati / del loro
contenuto / di cosa rappresentano (e non sulla modalità di diffusione
)…
o Se la PA che diffonde i dati non ne fornisce anche una prima
interpretazione, qual è il dibattito ?
o Ci si continuerà a confrontare sulla misurazione e sulla forma, ma
non sulla sostanza ….
o (in alcuni casi, per entrare nel merito, gli stessi burocrati devono rafforzare
le loro capacità in termini di analisi e manipolazione dei dati raccolti /
prodotti )
29. alcune domande serie che il “burocrate” deve
affrontare …
• Qual è il livello di dettaglio che assicura la neutralità dell’informazione ? E chi lo
decide ?
o L‟aspetto più citato è quello per cui occorre garantire oltre al diritto
all‟informazione, "il diritto di essere lasciati in pace“ (the right to be let alone ),
la non ingerenza dell‟autorità pubblica nella sfera individuale
o L‟aspetto meno citato è quello per cui ogni volta che facciamo una scelta
sulla classificazione con cui rappresentiamo i dati, sull’aggregazione
che viene presentata, facciamo una scelta interpretativa – questa deve
essere chiara, resa esplicita
o (in alcuni casi, per fare scelte interpretative, gli stessi burocrati devono
rafforzare le loro capacità in termini di analisi e manipolazione dei dati raccolti
/ prodotti )