I social networks oggi sono la strada migliore per creare visibilità gratuita per la tua azienda, in particolar modo nel turismo sono fondamentali per condividere le esperienze.
Intervento di Giacomo Barbieri all'incontro "Strumenti per l'Organizzazione dello Studio professionale: Web, Software e Social Networks" organizzato dall'Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Roma il 15 dicembre 2010
Serata Digitale del 9 ottobre 2012, Biella. Presentazione di Flavia Maria Coccia, Coordinatore della Struttura di Missione per il rilancio dell’immagine dell’Italia, Presidenza del Consiglio dei Ministri
Slides dalle lezioni del corso di Strumenti e applicazioni del Web per il corso di laurea magistrale in Teoria e tecnologia della comunicazione - Università di Milano Bicocca - Prof.R.Polillo (a.a.2014-15) - Lezione del 28 maggio 2015
Teaching HCI to computing students: some considerationsRoberto Polillo
Slides presented at the workshop on "New perspectives to improve quality, efficacy and appeal of HCI courses", CHITALY 2015 Conference, Rome, La Sapienza, Sept 28, 2015
I social networks oggi sono la strada migliore per creare visibilità gratuita per la tua azienda, in particolar modo nel turismo sono fondamentali per condividere le esperienze.
Intervento di Giacomo Barbieri all'incontro "Strumenti per l'Organizzazione dello Studio professionale: Web, Software e Social Networks" organizzato dall'Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Roma il 15 dicembre 2010
Serata Digitale del 9 ottobre 2012, Biella. Presentazione di Flavia Maria Coccia, Coordinatore della Struttura di Missione per il rilancio dell’immagine dell’Italia, Presidenza del Consiglio dei Ministri
Slides dalle lezioni del corso di Strumenti e applicazioni del Web per il corso di laurea magistrale in Teoria e tecnologia della comunicazione - Università di Milano Bicocca - Prof.R.Polillo (a.a.2014-15) - Lezione del 28 maggio 2015
Teaching HCI to computing students: some considerationsRoberto Polillo
Slides presented at the workshop on "New perspectives to improve quality, efficacy and appeal of HCI courses", CHITALY 2015 Conference, Rome, La Sapienza, Sept 28, 2015
Social media al servizio dello scouting tecnologicoFrancesco Izzo
Una lezione tenuta al CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) nell'ambito di "Come va la Ricerca?", Corso di Management e Valorizzazione delle attività di ricerca del CNR. L'intervento indaga il rapporto tra ricerca scientifica e social media, con particolare riferimento alle piattaforme sociali dedicate allo scouting tecnologico.
Cosa spinge le persone ad iscriversi a Facebook?Quanto c’è di realistico e quanto di idealistico nei profili di Facebook? Questa grande quantità di informazioni ci dice qualcosa della vita reale e sul modo di essere delle persone? Esistono ripercussioni negative a livello psicologico e comportamentale nella vita reale?.
Questa analisi, condotta dal Dr. Ambrogio Pennati (Medico Psichiatra, psicoterapeuta) e dalla Dr.ssa Samantha Bernardi (Psicologa) risponde a questi interrogativi.
Pimp My Profile - gruppi e relazioni nel social webAngela Barison
relazioni, gruppi e dissonanze cognitive
attraverso i social network online. come cambia il concetto di amicizia?
DISCLAIMER: documento pubblicato oggi ma risalente ad un anno e mezzo fa.
Materiale utilizzatodurante un intervento formativo sull’uso informato di Wikipedia, attuato tra il 2017 ed il 2018 a favore di 57 studenti di Scuola Secondaria di II grado, tra i 17 ed i 18 anni, in Alternanza Scuola-Lavoro presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Foggia.
05 Community Of Practice Conversazione ComunicazioneMarco Muzzarelli
Presentazione delle comunità di pratica in azienda e degli strumenti web2.0 per gestire le CdP. Le slide fanno parte del materiale preparato per il corso web2.0 realizzato presso Engim Piemonte
Platone nella rete: cura dei contenuti e apprendimentoGianfranco Marini
cura dei contenuti e apprendimento nell'era del sovraccarico informativo e cognitivo. Teoria, risorse, applicazioni educative per la cura dei contenuti vista come: ermeneutica del web, strumento per l'aggiornamento e competenza di base nella comunicazione digitale
Il modello Wiki che supera la divisione tra produttore e consumatore di conoscenze, e i siti di social networking o di presentazione di video, foto o di vendita (eBay, iStockphoto) in cui tutto il contenuto è generato dagli utenti.
Il fenomeno dello Sharing (condivisione) and Caring (cura) per cui idee, oggetti, risorse, vengono messi in comune, gratuitamente o dietro un compenso pattuito, sulla base di una fiducia reciproca (regolata
Le Comunità di pratica (CdP) sono sistemi emergenti all’interno dei quali si gestisce la conoscenza che deriva dalle pratiche di rete dei singoli componenti. Dall’antichità ai giorni nostri, organizzarsi in comunità costituisce un fenomeno sociale di interesse che rivela il bisogno di riconoscimento reciproco all’interno di un gruppo e di conseguente autorealizzazione.
Le Comunità di pratica sono “gruppi di persone che condividono un interesse, un insieme di problemi, una passione rispetto a una tematica e che approfondiscono la loro conoscenza ed esperienza in quest’area mediante interazioni continue.” (Wenger E., McDermott, R., Snyder, W. M.; 2007).
C’è qualcosa nella pratica di ogni persona che la rende universale. La propria identità è legata all’interazione, alla competenza sociale. L’identità si costruisce facendo esperienza, la pratica non è qualcosa di stabile ma è qualcosa in continuo divenire.
Gli individui che appartengono a una Comunità di pratica non necessariamente lavorano insieme, ma sicuramente condividono interessi, bisogni, aspirazioni e idee che le fanno sentire unite e motivate nell’ambito di una stessa comunità. All’interno delle comunità, a poco a poco, la collaborazione e il dialogo, l’interazione e lo scambio reciproco di esperienza consentono di costruire una conoscenza condivisa e preziose relazioni personali.
Il punto di partenza è l’abilità di riconoscere gli altri come eventuali partner per dare forma a delle comunità. Le persone possono riconoscersi l’un l’altra in base alla propria esperienza e al fatto che c’è un interesse reciproco per l’esperienza dell’altro (“Io sono interessato alla tua esperienza”). Il focus delle comunità risiede nella pratica e nel saper riconoscere l’altro.
Le Comunità sono paragonabili a esseri viventi, dunque a ecologie. Nella fase di progettazione di una Comunità di pratica occorre considerare la complessità dell’organismo che si intende formare. Si inizia con la creazione di un elemento che cresca di vita propria. Ci sono esempi di comunità considerate marginali che nel processo di evoluzione diventano strategiche per l’organizzazione o il territorio di appartenenza. Le comunità di pratica, come gli organismi viventi, durante la fase di crescita mutano, come anche durante la fase di maturità.
La collaborazione, il dialogo, l’interazione e lo scambio di esperienze che avvengono all’interno di una Comunità di pratica consentono di costruire relazioni personali e di accumulare conoscenza in riferimento a settori specifici e strategici. Rendere la conoscenza accessibile e fruibile nelle organizzazioni complesse è una problematica sentita che ha portato a investimenti in tecnologie e sistemi informatici. Tuttavia, nulla è più accessibile, vivo e vibrante di una comunità che dibatte, discute, si confronta e sviluppa soluzioni in merito a tematiche rilevanti. La comunità stessa e i suoi membri sono uno strumento per conservare e sviluppare la conoscenza delle organizzazioni, oltre a consentire lo sviluppo di competenze nelle persone e a valorizzarne i talenti.
“La tendenza per il terzo millennio è l’affermarsi di nuove forme di socialità tenute insieme dalla condivisione di emozioni. All’orizzonte c’è un “ideale comunitario” ancora non del tutto definito ma di cui ci sono tracce nelle manifestazioni più recenti dell’immaginario collettivo” (Maffesoli, 2004).
Il Web, oltre a essere un fenomeno sociale che aggrega tribù eterogenee di cittadini appartenenti a contesti e a fasce d’età differenti, è anche una risorsa strategica per le Comunità di pratica che in questo humus traggono nutrimento per costruire apprendimenti di tipo informale.
Lezione sulla Cultura Wiki tenuta il 12 aprile 2011 al corso di Teorie e tecniche dei Nuovi Media della Facoltà di Scienze Politiche "Cesare Alfieri" di Firenze.
Slides dalle lezioni del corso di Interazione Uomo Macchina per il corso di laurea in Informatica - Università di Milano Bicocca - Prof.R.Polillo (a.a.2014-15) - lezione del 28 maggio 2015
Social media al servizio dello scouting tecnologicoFrancesco Izzo
Una lezione tenuta al CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) nell'ambito di "Come va la Ricerca?", Corso di Management e Valorizzazione delle attività di ricerca del CNR. L'intervento indaga il rapporto tra ricerca scientifica e social media, con particolare riferimento alle piattaforme sociali dedicate allo scouting tecnologico.
Cosa spinge le persone ad iscriversi a Facebook?Quanto c’è di realistico e quanto di idealistico nei profili di Facebook? Questa grande quantità di informazioni ci dice qualcosa della vita reale e sul modo di essere delle persone? Esistono ripercussioni negative a livello psicologico e comportamentale nella vita reale?.
Questa analisi, condotta dal Dr. Ambrogio Pennati (Medico Psichiatra, psicoterapeuta) e dalla Dr.ssa Samantha Bernardi (Psicologa) risponde a questi interrogativi.
Pimp My Profile - gruppi e relazioni nel social webAngela Barison
relazioni, gruppi e dissonanze cognitive
attraverso i social network online. come cambia il concetto di amicizia?
DISCLAIMER: documento pubblicato oggi ma risalente ad un anno e mezzo fa.
Materiale utilizzatodurante un intervento formativo sull’uso informato di Wikipedia, attuato tra il 2017 ed il 2018 a favore di 57 studenti di Scuola Secondaria di II grado, tra i 17 ed i 18 anni, in Alternanza Scuola-Lavoro presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Foggia.
05 Community Of Practice Conversazione ComunicazioneMarco Muzzarelli
Presentazione delle comunità di pratica in azienda e degli strumenti web2.0 per gestire le CdP. Le slide fanno parte del materiale preparato per il corso web2.0 realizzato presso Engim Piemonte
Platone nella rete: cura dei contenuti e apprendimentoGianfranco Marini
cura dei contenuti e apprendimento nell'era del sovraccarico informativo e cognitivo. Teoria, risorse, applicazioni educative per la cura dei contenuti vista come: ermeneutica del web, strumento per l'aggiornamento e competenza di base nella comunicazione digitale
Il modello Wiki che supera la divisione tra produttore e consumatore di conoscenze, e i siti di social networking o di presentazione di video, foto o di vendita (eBay, iStockphoto) in cui tutto il contenuto è generato dagli utenti.
Il fenomeno dello Sharing (condivisione) and Caring (cura) per cui idee, oggetti, risorse, vengono messi in comune, gratuitamente o dietro un compenso pattuito, sulla base di una fiducia reciproca (regolata
Le Comunità di pratica (CdP) sono sistemi emergenti all’interno dei quali si gestisce la conoscenza che deriva dalle pratiche di rete dei singoli componenti. Dall’antichità ai giorni nostri, organizzarsi in comunità costituisce un fenomeno sociale di interesse che rivela il bisogno di riconoscimento reciproco all’interno di un gruppo e di conseguente autorealizzazione.
Le Comunità di pratica sono “gruppi di persone che condividono un interesse, un insieme di problemi, una passione rispetto a una tematica e che approfondiscono la loro conoscenza ed esperienza in quest’area mediante interazioni continue.” (Wenger E., McDermott, R., Snyder, W. M.; 2007).
C’è qualcosa nella pratica di ogni persona che la rende universale. La propria identità è legata all’interazione, alla competenza sociale. L’identità si costruisce facendo esperienza, la pratica non è qualcosa di stabile ma è qualcosa in continuo divenire.
Gli individui che appartengono a una Comunità di pratica non necessariamente lavorano insieme, ma sicuramente condividono interessi, bisogni, aspirazioni e idee che le fanno sentire unite e motivate nell’ambito di una stessa comunità. All’interno delle comunità, a poco a poco, la collaborazione e il dialogo, l’interazione e lo scambio reciproco di esperienza consentono di costruire una conoscenza condivisa e preziose relazioni personali.
Il punto di partenza è l’abilità di riconoscere gli altri come eventuali partner per dare forma a delle comunità. Le persone possono riconoscersi l’un l’altra in base alla propria esperienza e al fatto che c’è un interesse reciproco per l’esperienza dell’altro (“Io sono interessato alla tua esperienza”). Il focus delle comunità risiede nella pratica e nel saper riconoscere l’altro.
Le Comunità sono paragonabili a esseri viventi, dunque a ecologie. Nella fase di progettazione di una Comunità di pratica occorre considerare la complessità dell’organismo che si intende formare. Si inizia con la creazione di un elemento che cresca di vita propria. Ci sono esempi di comunità considerate marginali che nel processo di evoluzione diventano strategiche per l’organizzazione o il territorio di appartenenza. Le comunità di pratica, come gli organismi viventi, durante la fase di crescita mutano, come anche durante la fase di maturità.
La collaborazione, il dialogo, l’interazione e lo scambio di esperienze che avvengono all’interno di una Comunità di pratica consentono di costruire relazioni personali e di accumulare conoscenza in riferimento a settori specifici e strategici. Rendere la conoscenza accessibile e fruibile nelle organizzazioni complesse è una problematica sentita che ha portato a investimenti in tecnologie e sistemi informatici. Tuttavia, nulla è più accessibile, vivo e vibrante di una comunità che dibatte, discute, si confronta e sviluppa soluzioni in merito a tematiche rilevanti. La comunità stessa e i suoi membri sono uno strumento per conservare e sviluppare la conoscenza delle organizzazioni, oltre a consentire lo sviluppo di competenze nelle persone e a valorizzarne i talenti.
“La tendenza per il terzo millennio è l’affermarsi di nuove forme di socialità tenute insieme dalla condivisione di emozioni. All’orizzonte c’è un “ideale comunitario” ancora non del tutto definito ma di cui ci sono tracce nelle manifestazioni più recenti dell’immaginario collettivo” (Maffesoli, 2004).
Il Web, oltre a essere un fenomeno sociale che aggrega tribù eterogenee di cittadini appartenenti a contesti e a fasce d’età differenti, è anche una risorsa strategica per le Comunità di pratica che in questo humus traggono nutrimento per costruire apprendimenti di tipo informale.
Lezione sulla Cultura Wiki tenuta il 12 aprile 2011 al corso di Teorie e tecniche dei Nuovi Media della Facoltà di Scienze Politiche "Cesare Alfieri" di Firenze.
Slides dalle lezioni del corso di Interazione Uomo Macchina per il corso di laurea in Informatica - Università di Milano Bicocca - Prof.R.Polillo (a.a.2014-15) - lezione del 28 maggio 2015
Slides dell'intervento al workshop su "Responsabilità Sociale di Impresa - ICT come strumento per lo sviluppo sociale" (Milano, Assolombarda, 25 maggio 2015)
Editoria e industria dei media di fronte alla rivoluzione digitaleRoberto Polillo
Slides utilizzate nell'incontro con Marco Polillo, durante il corso di Strumenti e applicazioni del Web per il corso di laurea magistrale in Teoria e tecnologia della comunicazione, Università di Milano Bicocca - Prof.R.Polillo (a.a.2014-15), lezione del 20 maggio 2015
Slides dalle lezioni del corso di Interazione Uomo Macchina per il corso di laurea in Informatica - Università di Milano Bicocca - Prof.R.Polillo (a.a.2014-15) - Lezione del 13 maggio 2015
Slides dalle lezioni del corso di Interazione Uomo Macchina per il corso di laurea in Informatica - Università di Milano Bicocca - Prof.R.Polillo (a.a.2014-15) - Lezione del 12 maggio 2015
Slides dalle lezioni del corso di Interazione Uomo Macchina per il corso di laurea in Informatica - Università di Milano Bicocca - Prof.R.Polillo (a.a.2014-15) - Lezione del 6 maggio 2015
18. Paradigmi di interazione uomo macchina (III)Roberto Polillo
Slides dalle lezioni del corso di Interazione Uomo Macchina per il corso di laurea in Informatica - Univesrità di Milano Bicocca - Prof.R.Polillo (a.a.2014-15) - Lezione del 5 maggio 2015
Slides dalle lezioni del corso di Strumenti e applicazioni del Web per il crso di laurea magistrale in Teoria e tecnologia della comunicazione - Università di Milano Bicocca - Prof.R.Polillo (a.a.2014-15) - lezione del 5 maggio 2015
17. Evoluzione dei paradigmi di interazione uomo macchina (I)Roberto Polillo
Slides dalle lezioni del corso di Interazione Uomo Macchina per il corso di laurea in Informatica - Università di Milano Bicocca (a.a.2014-15) - Prof.R.Polillo - Lezione del 29 aprile 2015
16. Evoluzione dei paradigmi di interazione uomo macchina (I)Roberto Polillo
Slides dalle lezioni del corso di Interazione Uomo Macchina per il corso di laurea in Informatica - Università di Milano Bicocca (a.a.2014-15) - Prof.R.Polillo - Lezione del 28 aprile 2015
Slides dalle lezioni del corso di Strumenti e applicazioni del Web per il corso di laurea in Teoria e tecnologia della comunicazione - Università di Milano Bicocca - Prof.R.Polillo (a.a.2014-15) - lezione del 29/4/2015
Slides dalle lezioni del corso di Strumenti e applicazioni del Web per il corso di laurea magistrale in teoria e tecnologia della comunicazione - Università di Milano Bicocca - Prof.R.Polillo (a.a.2014-15) - lezione del 28/4/2015
Slides dalle lezioni del corso di Strumenti e applicazioni del Web per il corso di laurea magistrale in Teoria e tecnologia della comunicazione, Università di Milano Bicocca - Prof.R.Polillo (a.a.2014-15) - Lezione del 22 aprile 2015
Slides delle lezioni del corso di Strumenti e applicazioni del Web per il corso di laurea magistrale in Teoria e tecnologia della comunicazione - Università di Milano Bicocca- Prof. R.Polillo (a.a.2014-15) - Lezione del 21 aprile 2015
Slides dalle lezioni del corso di Interazione Uomo Macchina per gli studenti del corso di laurea in Informatica - Università di Milano Bicocca - Prof.R.Polillo (a.a.2014-15) - Lezione del 15 aprile 2015
Slides dalle lezioni del corso di Strumenti e applicazioni del Web per il corso di laurea magistrale in Teoria e tecnologia della comunicazione - Università di Milano Bicocca - Prof.R.Polillo (a.a.2014-15) - Lezione del 15 aprile 2015
Slides dalle lezioni del corso di Interazione Uomo Macchina per il crso di laurea in Informatica - Università di Milano Bicocca - Prof.R.Polillo (a.a.2014-15) - Lezione del 14 aprile 2015
Slides dalle lezioni del corso di Strumenti e applicazioni del Web per il corso di laurea magistrale in Teoria e tecnologia della comunicazione - Università di Milano Bicocca - Prof.R.Polillo (a.a.2014-15) - lezione del 9 marzo 2015
1. Una ricerca esporativa: it.wikipedia.org Laurea Specialistica in Psicologia delle Organizzazioni e dei Comportamenti di Consumo Francesca Battaglino Matricola: 051336 Relatori: Marcello Sarini Chiara Volpato