Adeguarsi e adattarsi al cambiamento in atto, questa è la vera sfida per le aziende.
Il cambiamento va pianificato, guidato e gestito per superare gli ostacoli legati alla naturale tendenza di "non cambiare".
In queste slide vengono indicati gli step da seguire e i suggerimenti da mettere in atto.
www.mywayconsulting.it
Federico De Stasio, dottore commercialista e presidente della commissione "Organizzazione Studi" dell'ODCEC di Roma, interviene a COMUNICARE IL VALORE DELLO STUDIO dell'Avvocato nell'ambito dell'11° Meeting ACEF "Evoluzione dei Servizi professionali della Consulenza"
Adeguarsi e adattarsi al cambiamento in atto, questa è la vera sfida per le aziende.
Il cambiamento va pianificato, guidato e gestito per superare gli ostacoli legati alla naturale tendenza di "non cambiare".
In queste slide vengono indicati gli step da seguire e i suggerimenti da mettere in atto.
www.mywayconsulting.it
Federico De Stasio, dottore commercialista e presidente della commissione "Organizzazione Studi" dell'ODCEC di Roma, interviene a COMUNICARE IL VALORE DELLO STUDIO dell'Avvocato nell'ambito dell'11° Meeting ACEF "Evoluzione dei Servizi professionali della Consulenza"
Presentazione sull' importanza del coinvolgimento delle persone in azienda e su un caso di implementazione. Presentata al convegno organizzato da Ecosistema 2.0 allo SMAU di Milano il 19 Ottobre 2011
La frase “Entrepreneurs don’t just eat, they like to bake” di Guy Kawasaki illustra perfettamente la figura dell’imprenditore. In particolare, essere uno start-upper vuol dire assecondare consapevolemente il proprio spirito intraprendente e accettare una sfida durissima di sacrificio e di passione. Una vocazione piuttosto che una scelta. Nel corso del seminario sono stati illustrati i tipi di imprenditori e gli errori classici da evitare nel proprio percorso imprenditoriale, in modo da creare valore per sé e per gli altri.
L'innovazione manageriale nello sviluppo dei servizi e dei prodottiClaudio Saurin
Oggi ci troviamo a fronteggiare la velocità e l'imprevedibilità del cambiamento, spesso interagendo in modo non lineare con molti elementi fra loro diversi: questa è la definizione di complessità delle organizzazioni.
In questo contesto, innovare il processo di sviluppo di servizi e prodotti è strategico; si tratta di una innovazione manageriale che è prima di tutto una innovazione culturale.
Per fare questo occorrono nuovi stili di leadership e nuove modalità di gestione dei progetti.
Cercheremo di raccontare il passaggio che sta avvenendo nello stile manageriale in diversi contesti, lontano da noi, in modo eclatante (Toyota, Google, Apple) o vicino a noi, in modo silenzioso (la bella azienda della profonda provincia veneta, Breton).
Il manager deve cambiare, guidando il suo team in modo condiviso e divenendone parte integrante, in un panorama che, pur complesso e frammentato, offre strumenti per essere affrontarlo con più serenità.
Le metodologie Lean di derivazione Toyota e le metodologie Agili elaborate per sostenere lo sviluppo turbolento del software, gli strumenti della community 2.0 ed il classico Gantt di progetto, diventano gli ingredienti che, miscelati in funzione del tipo di organizzazione e del progetto, consentono di gestire con efficacia ed efficienza la complessità dei progetti di oggi.
E' riportato anche un esempio di una applicazione di Hybrid Project Management per la gestione dei cantieri edili, sviluppata in collaborazione con l'architetto Daniela Rinaldi di Verona.
Piano Industriale Scuola Digitale
- AS-IS DEL MONDO DELLA SCUOLA Fotografia delle situazione attuale della scuola italiana e individuazione dei principi alla base del cambiamento
- LA SCUOLA POSSIBILE Definizione dei principi e degli elementi fondamentali per l’evoluzione della scuola verso il digitale
- SCENARI ATTUATIVI Individuazione di un modello per l’attuazione della Scuola Digitale coerente con gli indirizzi dell’ADI
Obiettivo Scuola Digitale: proposte per il finanziamento della didattica 2.0Antongiulio Bua
L’Italia è tra i paesi con la percentuale più bassa in Europa di studenti che a scuola possono accedere a device digitali ed a connessioni internet veloci ed affidabili. Gli strumenti formativi digitali e la diffusione della banda larga possono efficacemente contrastare il demoralizzante declino della qualità della formazione degli studenti italiani, testimoniato anche dai risultati dei test PISA 2012. La disponibilità di strumenti digitali in aula deve essere accompagnata da un processo di aggiornamento delle competenze informatiche dei docenti, per garantire un allineamento tra le mutate aspettative dei nativi digitali ed i metodi didattici degli insegnanti. La persistente scarsità dei fondi statali per la digitalizzazione della scuola rende necessario un contributo da parte del settore privato tramite iniziative formative e strumenti innovativi quali sponsorship, crowdfunding, gamification e loyalty financing.
Attuare il Codice Amministrazione Digitale quali scadenze, quali soluzioni pe...Antongiulio Bua
Attuare il Codice Amministrazione Digitale quali scadenze, quali soluzioni per Firma digitale, utilizzo PEC e conservazione documentale L’esperienza concreta di Fondazione Milano
Idee per una Pubbiica amministraziobe che cambia. Essere dove il cittadino è, senza l’aspettativa narcisistica che sia l’utente ad andare dalla PA . Promuovere la partecipazione attiva e la condivisione attraverso contenuti generati e gestiti dall’utente/cittadino
Corso Organizzazione aziendale lezione 3 - critiche
Corso oa lezione 2 - taylor
1. Lezione 2
Teorie classiche:
L’Organizzazione Scientifica del Lavoro
(Taylor)
(Cap. 1: pp. 8-21 – Tomasi, 2006)
La Scuola Amministrativa (Fayol)
(Cap. 1: pp. 21-32 – Tomasi, 2006)
Università degli studi di Trieste
A.A. 2010/2011
Docente Antongiulio Bua
mail: antongiulio(dot)bua(at)gmail(dot)com
2. Contenuti
1. L’Organizzazione Scientifica del lavoro:
– la rivoluzione mentale
– i principi
– le critiche
2. La Scuola Amministrativa:
– la teoria generale della direzione
– la funzione direzionale
– i principi per guidare l’attività di coordinamento
– i principi per guidare l’attività di specializzazione
– le critiche
3. L’Organizzazione Scientifica
del Lavoro - Taylor
(A) l’OSL come completa rivoluzione mentale
(il progetto sociale)
(B) l’OSL come insieme di principi
4. (A) L’OSL come
completa rivoluzione mentale
1. Dalla divisione all’aumento del surplus
L’OSL elimina gli ostacoli all’aumento del surplus
(errata convinzione sulla produttività del lavoro,
abitudine a far finta di lavorare, organizzazione
fondata sull’empirismo)
2. Dalle opinioni, conoscenze individuali
regole empiriche alla scienza
3. L’OSL applica la scienza
5. (B) L’OSL come insieme
di principi
1. Sviluppo della scienza
– Studio dei metodi lavorativi (cronometro, task management)
– Le “leggi” che influenzano le persone (obiettivi impegnativi, feedback
tempestivi e incentivi monetari)
2. Selezione e addestramento scientifico dei lavoratori e loro sviluppo
lavoratore = operaio di (prima) categoria
– Studio delle caratteristiche psico-fisiche di ogni lavoratore (anche i capi)
– Lo studio deve essere continuo
3. Mettere insieme scienza e lavoratori
4. Intima e costante collaborazione fra direzione e lavoratori
– Diversa divisione del lavoro fra direzione e lavoratori
– Ricerca continua della collaborazione e del consenso
– Stile di direzione che assicuri comunicazioni fluide e dimostri l’importanza
attribuita ai lavoratori
6. I principi…in pratica!
= MACCHINA Non bisogna
A
sprecare energia
Contano solo i
B € soldi, il resto è
irrilevante
7. 1
= MACCHINA
I principi…in pratica!
Progettare il LAVORO come si progetta una
MACCHINA
MONOATTIVITA’
8. 1
= MACCHINA
I principi…in pratica!
= MACCHINA
MONOATTIVITA’
COMPITO
PARCELLIZZAZIONE
TEORIA DEI TEMPI E
METODI
9. I principi…in pratica!
2 €
COTTIMO Non si misura il
Salario
tempo che una
persona lavora,
ma l’OUTPUT
prodotto questo
definisce la
remunerazione
Produttività
individuale
10. I principi…in pratica! 2 €
EVOLUZIONE DEL
COTTIMO
Salario
Salario
Produttività Produttività
individuale individuale
Parte fissa + Parte variabile Stipendio fisso
11. 1 = MACCHINA
I principi…in pratica!
2 €
PARCELLIZZAZIONE
+
COTTIMO
La torta diventa più
grande
Parte della nuova
ricchezza prodotta è
distribuita tra gli operai
13. Contenuti
1. L’Organizzazione Scientifica del lavoro:
– la rivoluzione mentale
– i principi
– le critiche
2. La Scuola Amministrativa:
– la teoria generale della direzione
– la funzione direzionale
– i principi per guidare l’attività di coordinamento
– i principi per guidare l’attività di specializzazione
– le critiche
14. Fayol
Teoria generale della direzione
• Fonda la SCUOLA AMMINISTRATIVA (ancora attiva)
• Si occupa del DIRIGENTE, nel senso di colui che “dirige”,
indipendentemente dalla qualifica
• La razionalizzazione organizzativa richiede l’individuazione di principi
amministrativi alla base dell’esercizio delle funzioni direttive
(razionalizzazione dell’organizzazione dall’alto verso il basso)
• Tutti i teorici di questa scuola sono concordi nell’affermare l’importanza di
due tipi di attività.
COORDINAMENTO SPECIALIZZAZIONE
…e per ciascuna di esse individuano alcuni principi guida
15. La funzione direzionale
S
P PIANIFICARE P
E C
Innovazione
organizzativa C O
O ORGANIZZARE I
A
O
R
L D
I I
C COMANDARE Z
+ N
Z A
A M
C COORDINARE Z E
I N
O T
C CONTROLLARE N O
E
16. I principi per guidare l’attività di
coordinamento
1. Il principio dell’unità di comando: nessun partecipante
all’organizzazione deve ricevere ordini da più di un superiore.
2. Il principio dell’ampiezza del controllo: nessun superiore
deve avere più subordinati di quanti non ne possa
sovrintendere con efficacia.
3. Il principio dell’eccezione: i subordinati gestiscono i compiti
di routine e i superiori affrontano le situazioni eccezionali.
4. Il principio scalare: tutti i partecipanti sono legati in un’unica
struttura gerarchica piramidale.
17. I principi per guidare l’attività di
specializzazione
1. Il principio di dipartimentalizzazione: le attività devono
essere raggruppate in modo da riunire attività omogenee o
tra loro collegate all’interno della stessa unità organizzativa
(l’omogeneità può essere data dalla somiglianza degli
obiettivi, dei processi, della clientela, dell’area geografica
ecc.).
2. Il principio della linea-staff: le funzioni di linea
riguardano attività direttamente connesse con il
raggiungimento dei fini organizzativi e sono nettamente
distinte dalle funzioni di staff che si occupano di attività di
consulenza, ausiliarie, di servizi.
18. Le critiche
La funzione direzionale:
1. è universale?
2. è reale (o un mito)?
I principi
ambiguità (divisione del lavoro)
quale specifico criterio?
catena mezzi-fini
coincidenza fra criteri diversi
complementarità fra criteri diversi
contraddittorietà
unità del comando-specializzazione
ampiezza del controllo-numero dei livelli
criteri di specializzazione
19. Approccio universalistico
WEBER, TAYLOR, FAYOL
UNIVERSALISTICI
Forniscono la soluzione universale, valida per
tutte le aziende del mondo, indipendentemente
dalle loro caratteristiche
ONE BEST WAY