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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA TRE
A.A. 2013 - 2014
Corso di Economia dei Sistemi Produttivi
Francesca A. Jacobone - Antonio Lerro
Modulo 2 – Organizzazione Aziendale (OA)
PRINCIPI DI
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
E GESTIONE D’IMPRESA
L’organizzazione è una proprietà caratteristica
degli esseri viventi per mezzo della quale ciascuna
soggettività, pur non cessando di esistere come
autonoma unità, esplica la propria esistenza in
funzione di un organismo superiore che lo comprende
e che, nella sintesi, riesce ad esprimere una diversa e
più ampia individualità, punto di partenza, a sua volta,
per nuove riproposizioni verso sistemi più complessi.
Premessa
L'organizzazione, quindi, prima ancora che come un’entità
fisica o logica, può essere definita come una modalità del
comportamento umano connaturata all’agire di fronte
alla complessità.
Le organizzazioni non esistono in natura ma vengono
progettate e costruite dall’uomo allo scopo di conseguire
determinati risultati, i quali non sarebbero il più delle volte
raggiungibili senza l’apporto congiunto, coordinato e
protratto nel tempo di più partecipanti e l’impiego di risorse
adeguate.
Tutti i rapporti che si possono sviluppare tra l’unità
particolare e l’organismo generale e fra questi e
l’ambiente esterno costituiscono l’oggetto degli
studi organizzativi.
L'organizzazione tout court, quindi, nasce con l'uomo
e si evolve con la sua storia, ma soltanto
recentemente, con l'avvento dell'era industriale, su
di essa si è sviluppata una teoria
dell’organizzazione.
Parte 1. Introduzione
all’organizzazione aziendale
Quale è l’obiettivo principale
dell’ “Organizzazione aziendale” ?
L’ “Organizzazione Aziendale” ha l’obiettivo di
delineare le modalità attraverso le quali
l’impresa mette a sistema le risorse, materiali
ed immateriali, per svolgere, in condizioni di
economicità, le proprie combinazioni produttive.
Teorie organizzative
- La prospettiva industriale
- La prospettiva burocratica
- La prospettiva organizzativa
Approccio oggettivo all’organizzazione
Lo Scientific Management di F. Taylor
Distinzione dei compiti e distribuzione delle
responsabilità;
Studio scientifico dei metodi di lavoro –
regole: attività elementari,
standardizzazione, misurazione dei tempi;
Selezione e addestramento della
manodopera;
Incentivazione pecuniaria
Obiettivo
Risorse di
trasformazione
Risorse per la
trasformazione
Organizzazione
Processo
produttivo
Sistema organizzativo
Attività
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Organizzazione formale
Organizzazione informale
Componenti dell’organizzazione
Organizzazione
La gestione delle persone
La struttura organizzativa
Parte 2. L’organizzazione formale
Elementi di base
dell’organizzazione formale
Dimensioni fondamentali di una struttura organizzativa formale:
Ruolo
Processo di delega
Norme
Procedure
L’organizzazione formale è l’insieme di ruoli, di norme
e di procedure che costituiscono la struttura
organizzativa
Elementi caratteristici di un’organizzazione formale
Dimensione dell’impresa
n. di
ruoli specialistici
Ruolo: comportamento atteso da chi occupa una posizione, in un
contesto organizzativo; posizione alla quale sono attribuiti
determinati compiti da svolgere (mansione) intrattenendo precisi
rapporti gli con altri ruoli.
Ruoli specialistici
in impresa
Ruolo
Autorità
è il potere legittimo a svolgere le
mansioni per esso previste e che
consente di decidere, operare
nell’azione pratica e controllare i
risultati prodotti
Ruolo
Responsabilità
è la conoscenza dei problemi
insiti nei compiti che si
assumono, volontà di risolverli,
necessità di dover dar conto del
proprio operato
delega (trasferimento di autorità e responsabilità)
Delegante Delegato
Tipologie del rapporto di delega:
management by objectives
management by process
Delega = trasferimento dell’esecuzione di un compito
Processo di delega
Delegante
Delegato 1
Delegato 2
Delegato 3
Ampiezza di
controllo
Delegante
Delegato 1
Delegato 2
Delegato 3Delegante
Delegato 1
Delegato 2
Delegato 3Delegante
Delegato 1
Delegato 2
Delegato 3 Livelli gerarchici
delega
In funzione del grado di decentramento
le imprese sono
Accentrate Decentrate
Grado di decentramento = distribuzione del potere decisionale tra
i livelli della struttura organizzativa
Vantaggi dell’accentramento
condizione più integrata dell’impresa
maggiore efficacia nelle occasioni critiche aziendali
Presa di decisioni laddove si manifestano i problemi e si dispone
delle informazioni sugli stessi
alleggerimento dei compiti dell’Alta Direzione
responsabilizzazione dei dirigenti di livello medio basso
flessibilità dell’organizzazione
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Norme e procedure
Norme e procedure: regole comportamentali
insieme di vincoli che limitano l’azione dei ruoli e la loro
autorità. Le norme sono vincoli statici, mentre le
procedure sono vincoli dinamici
Le funzioni aziendali
Tre macroaggregati
delle funzioni
aziendali
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Funzione Imprenditoriale
Funzioni di indirizzo
e coordinamento
Le funzioni aziendali
Funzioni Operative
Tipiche Integrative
Ricerca & Sviluppo
Produzione
Acquisti
Marketing e
Commerciale
Finanza
Gestione del Personale
Attengono la realizzazione delle attività
produttive del sistema organizzativo
Organizzazione
aziendale
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Progettazione, Protipazione ed Industrializzazione
La R&S e la progettazione sono fondamentalmente responsabili del disegno
di prodotto, della scelta dei materiali che lo costituiranno,
La prototipazione e industrializzazione sono responsabile della fattibilità
tecnica ed economica del progetto, in termini di impiego di macchine,
attrezzature, impianti, personale. Si occupano inoltre dello scheduling dei
tempi di progetto, cioè della quantiifcazione dei tempi necessari a portare in
produzione di serie il prototipo rispetto a previsioni e programmi definiti ex-
ante.
Funzione Acquisti
Approvvigionamenti, Logistica in Entrata, Gestione Materiali
E’ responsabile delle scelte circa l’acquisizione dei fattori produttivi, quali
materiali diretti, materiali indiretti, servizi e prestazioni esterne.
Provvede al ricevimento, all’immagazzinamento, allo smistamento ed al
rifornimento dei materiali ordinati, occupandosi al contempo della gestione
delle scorte e del magazzino.
Funzione Produzione
Operations, Controllo Qualità, Manutenzione, Gestione
manodopera di produzione, Logistica in Uscita
E’ coinvolta nella realizzazione fisica del prodotto, nel rispetto di programmi di
produzione definiti e in accordo a quantità, qualità, tempi, costi di produzione e
risorse a disposizione.
Verifica la sussistenza - a fine dei cicli produttivi - dei requisiti qualitativi e
quantitativi pattuiti col cliente (....).
Funzione Produzione
Operations, Controllo Qualità, Manutenzione, Gestione
manodopera di produzione, Logistica in Uscita
Provvede alla normali attività di manutenzione impianti ed attrezzature di
produzione.
Sulla base dei cicli di produzione, di concerto con la HRD, determina i
fabbisogni di manodopera diretta ed indiretta.
Di concerto con le attività di gestione materiali e magazzini, si occupa del
trasferimento operativo dei prodotti finiti verso gli spazi di stoccaggio e
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Funzione Marketing e Commerciale
Business Intelligence, Product and Service Development
Management, CRM, Costruzione e gestione rete
commerciale, Branding, Gestione Punti Vendita, Assistenza
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Le funzioni marketing e commerciale hanno l’obiettivo di definire ed
analizzare le aspettative dei clienti e le possibili azioni dei concorrenti e
soddisfare tali aspettative attraverso l’offerta di prodotti e servizi di qualità,
sempre più unici e differenziati, disponibili in uno spazio competitivo definito in
fase strategica. Si occupano di prodotto, di prezzi di vendita, di canali
distributivi e commerciali, di promozione, di costruzione e valorizzazione della
marca, di packaging, di gestione delle reti commerciali e dei punti vendita,
della modalità di interazione con i clienti attuali e potenziali, di assistenza post-
vendita, ecc.
Funzione Finanza
Si occupa di acquisire i mezzi finanziari per lo svolgimento delle attività
d’impresa alle migliori condizioni di mercato.
Opera di concerto sia con la direzione strategica d’impresa che con la funzione
amministrazione.
Funzione Gestione del Personale (HRM)
Funzione Organizzazione
Si occupano essenzialmente delle persone che costituiscono l’impresa,
attraverso i processi di selezione e reclutamento, di assunzione, di
addestamento e formazione iniziale, di piani di carriera, sistemi retributivi e
incentivanti, i servizi di tutela della salute e della sicurezza, le relazioni
sindacali e la contrattualistica, ecc.
E’ coinvolta nei piani di formazione e sviluppo, motivazione e coinvolgimento
del personale.
Redige gli organigrammi ed i mansionari, si occupa dei carichi di lavoro,
bilancia specializzazione delle attività e coordinamento aziendale.
Funzione di indirizzo e
coordinamento
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Amministrazione
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Cura gli aspetti amministrativi dell’impresa, in termini economico-finanziari –
rilevazione costi e ricavi sostenuti dall’impresa in ottica di contabilità
generale.
Può occuparsi anche di adempimenti fiscali, previdenziali, ecc. Nocnchè di
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Si occupa della traduzione del disegno strategico in programmi operativi e
nella verifica del loro grado di realizzazione.
Rileva i costi sostenuti secondo la logica della contabilità industriale per centri
di costo, predispone il bilancio di previsione e l’allocazione delle relative
risorse, sviluppa la reportistica interna per l’analisi degli scostamenti tra
risultati preventivati e risultati effettivamente conseguiti dall’impresa
Funzione Sistemi Informativi
Si occupa della realizzazione e della gestione delle infrastrutture tecniche e
contenutistiche volte alla creazione, al coordinamento ed alla condivisione di
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Scelta delle attezzature, sistemi di rete, gestione programmi di design e
progettazione, sviluppo software, connessioni varie interne ed esterne,
allestimento e gestione databases, formazione specifica, ecc.
Funzione
imprenditoriale
Definisce le caratteristiche dell’impresa, gli obiettivi
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organizzative di base
Organigramma
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evidenzia gli organi aziendali e le relazioni che legano gli
stessi
Evidenzia ruoli, scale gerarchiche di dipendenza, livelli di
autorità, ampiezze di controllo
-organigramma lineare verticale -
area dove
inserire
ruoli
omogenei
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Vantaggi
• rappresentazione sintetica e
immediata della realtà aziendale
• consente, in un certo momento
dell’evoluzione del sistema, la
visualizzazione dei collegamenti
esistenti tra le varie posizioni
• evidenzia i livelli di autorità e
responsabilità, le linee
gerarchiche di comando e i loro
canali di comunicazione
• rappresentazione statica di
una realtà dinamica
(necessità di
aggiornamento)
• non evidenzia relazioni tra
gli organi diverse da quelle
gerarchiche
• non dà indicazioni sufficienti
riguardo ai compiti svolti da
ogni organo
Svantaggi
Strutture organizzative di base
Strutture
organizzative
di base
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Struttura organizzativa semplice
Tipica delle imprese di piccole dimensioni, le
diverse funzioni sono indistinte ed accentrate
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Struttura organizzativa plurifunzionale
(detta anche dipartimentale)
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Direzione
Generale
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Direzione
Produzion
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Vendite
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Unità
operativ
a 2
VANTAGGI
chiarezza dei rapporti tra i
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diverse funzioni
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specializzazione
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SVANTAGGI
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rischio di eccessiva
specializzazione
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b. Aree di affaria. Prodotti
c. Aree geografiche
3. Struttura organizzativa multidivisionale
Direzioni di
divisione
Dipartimenti
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Direzione generale
Divisione prodotto A Divisione prodotto B
Produzione
Progettazione
Vendite
Produzione
Progettazione
Vendite
3a. Struttura multidivisionale per prodotto
Direzione Generale
Divisione
Prodotto A
Produzione
Progettazione
Vendite
Produzione
Progettazione
Vendite
Divisione
Prodotto B
Operations
Qualità
Operations
Qualità
Alta direzione
Direzione divis.
Unita’ funzionali
Unità operative
Attività
Direzione generale
• Definizione strategie globali
• Allocazione risorse tra divisioni
• Coordinamento, pianificazione e
valutazione delle divisioni
Direzioni di staff
• Supporto all’alta direzione
• Interazione con le divisioni
Direzioni divisionali
• Definizione strategie di divisione
• Coordinamento, pianificazione e
valutazione delle unita’ funzionali
Unita’ funzionali
• Operare all’interno delle deleghe
• Coordinamento, pianificazione e
valutazione delle unità operative
Direzione generale
Divisione Mercato 1 Divisione Mercato 2
Produzione
Progettazione
Vendite
Produzione
Progettazione
Vendite
3b. Struttura multidivisionale per area d’affari
• In presenza di produzione
diversificate, è una struttura
ottimale
• Maggiore flessibilità in aziende
di grandi dimensioni
(frammentazione in tante sub-
aziende con propria autonomia)
• Sviluppa nei dirigenti capacità
gestionali globali
• Consente al vertice aziendale di
concentrarsi sulle decisioni
strategiche
Vantaggi Svantaggi
Necessità di una governance
forte basata sulla trasparenza e
monitoraggio dei risultati
Livelli di efficienza diversi
Maggiori costi
Necessità di potenziare il
sistema informativo aziendale
(elemento di supporto al
decentramento decisionale e
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a. Task force
b. Struttura
organizzativa per
progetti
4. Strutture organizzative per l’innovazione
Task force
• Temporanea, opera per un breve periodo
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• Attivata in presenza di un problema/obiettivo
ben determinato
• Riduce i conflitti, mediante focalizzazione
sull’obiettivo
• Smobilitata al conseguimento dell’obiettivo
Struttura organizzativa per progetti
Progetti di dimensione
economica e temporale
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Organizzazione per progetti
Unità di progetto
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Finanza Marketing Produzione Project Management
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progetti per un
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Produzioni
con problemi unici
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Struttura organizzativa a matrice
La gestione di programmi e progetti “complessi”
diventano “routine” per l’impresa
Project
manager
Direzione generale
Direttori
funzionali
potere di
coordinamento,
controllo,
programmazione
dei progetti
potere di gestione
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aziendali
Direzione Generale
Direzione
Progetti
Direzione
Funzione 1
Direzione
Funzione 2
Direzione
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Progetto
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Progetto
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Progetto
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Team di
Progetto
Project
Manager
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dei responsabili di progetto
sugli specialisti
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specialista in più progetti
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tipo di struttura organizzativa
• Dimensione aziendale
• Dispersione geografica delle diverse unità organizzative
• Tipo di produzione
• Tipologia di mercati e del comparto industriale
• Comportamento direzionale
Parte 3. L’organizzazione informale e
la gestione delle risorse umane
L’organizzazione informale e la
gestione delle risorse umane
Insieme dei rapporti che si
vengono ad instaurare tra gli
elementi del sistema organizzativo,
indipendentemente da regole e
strutture formali
Perchè siamo
interessati alla gestione
ed alla soddisfazione
delle persone in un
sistema organizzativo?
La ricerca di elementi differenzianti
rispetto ad altre organizzazioni ……
Competenze, risorse, beni distintivi
Perché il cliente dovrebbe scegliere proprio noi? Cosa ci contraddistingue
rispetto agli altri?
Come un sistema organizzativo si differenzia, attraverso quali risorse e
meccanismi?
Gli scenari attuali ……..
Benessere delle
persone
Migliori prestazioni
aziendali
L’equilibrio organizzativo: elementi
Autonomia
Competenze individuali
Motivazione/Coinvolgimento
Controllo
gerarchico
Struttura formale
Azioni
Risorse
Cooperazione
Cultura aziendale
Team working
Leadership
Definire obiettivi
La capacità di influenzare
Cultura organizzativa
Struttura di codici che indirizza il comportamento degli attori
organizzativi, sia in occasione di eventi unici e straordinari, che in
occasione di attvità ed interazioni quotidiane.
Tali codici sono sottoposti ad un percorso di creazione ed
evoluzione dinamica all’ambiente esterno nonchè interno.
Grazie alla cultura organizzativa si generano quindi modelli
cognitivi per l’interpretazione degli eventi, coinvolgimento e senso
di appartenenza all’organizzazione
Cultura organizzativa
E’ incorporata in artefatti simbolici che hanno il compito di
costruirla, conservarla e trasmetterla. Bodega (1997) considera:
• I simboli fisici (edifici, abbigliamento, layout degli uffici e dei
luoghi di lavoro, isegne e loghi, ecc.)
• I linguaggi, che comprendono il gergo aziendale, gli scritti, le
metafore, i detti, le frasi celebri, gli slogan, i soprannomi
• Le tradizioni, che comprendono assunti, valori, riti, cerimonie
(pranzi, convention, premiazioni per risultati, fine carriera), routines
• Le storie, che comprendono leggende, miti, saghe, aneddoti,
giochi, ideologie, che servono a creare il vissuto di
un’organizzazione ed il ruolo di certi personaggi aziendali rilevanti o
esaltare la formula imprenditoriale
• Un fine chiaro.
• Una strategia ben definita e, cosa più importante
comunicata a tutti i collaboratori.
• Un insieme di valori comuni (senso di appartenenza).
• Un certo grado di disciplina.
• L’abitudine a una preparazione accurata.
Capire il significato profondo, la
missione, la finalità dell’ attività lavorativa
dei collaboratori, permette al leader di
costruire un obiettivo professionale
alimentato da una forte motivazione.
Riconoscere i
BISOGNI dei propri
collaboratori
Il teamworking
La leadership
La capacità di stabilire una
direzione ed influenzare gli altri
a seguirla
InfluenzaPOTERE DI POSIZIONE
LEADERSHIP
TRANSAZIONALE
LEADERSHIP
TRASFORMAZIONALE
POTERE PERSONALE
I followers vengono motivati
grazie alla possibilità di ottenere
ricompense personali, di
qualsiasi tipo, che solo il leader
può concedere.
Il leader trasformazionale basa il
proprio potere sui principi,
sull’autostima, sulla fiducia e
sull’impatto motivazionale ad avere
una performance sopra la media.
Il leader si focalizza, invece, sulle
opportunità di crescita e cambiamento delle
persone e quindi dell’organizzazione,
sull’empowerment cioè su un processo che
ha lo scopo di render consapevoli del
proprio ruolo professionale, attraverso la
conoscenza dei limiti e delle possibilità
MANAGER
Si occupa di tecniche di pianificazione, di
controllo delle risorse per raggiungere obiettivi
futuri in modo da istituire una chiara struttura
sociale. Essi si avvalgono di un sistema di
verifica e controllo delle prestazioni
LEADER
Sviluppo di una VISIONE futura condivisa
• l’orientamento e la capacità di
indirizzare e dirigere gli altri verso
una meta;
• la motivazione, cioè l’insieme
delle ragioni, dei “motivi” che
causano un comportamento;
• l’ispirazione, l’impulso a seguire
una meta
E’naturale che per fare ciò
occorre che un leader abbia una
CREDIBILITÀ indiscussa e una
forte PASSIONE per il proprio
lavoro
La sfida………
Promuovere l’empowerment:
come far incontrare esigenze della direzione ed
esigenze dei collaboratori?
Autonomia e responsabilizzazione
della persone
a. Innovatività - Promuovere il pensiero innovativo;
b. Rispetto - Mostrare rispetto reciproco
collaboratori-direzione;
c. Delega - Delegare da un lato e essere pronti ad
essere delegati dall’altro;
d. Fiducia - se si è insoddisfatti del risultato,
identificatene insieme le cause e lavorateci sopra;
e. Flessibilità ed elasticità negli approcci;
f. Rischio – Promuovere l’assunzione di rischi e
accettare gli eventuali insuccessi;
g. Distribuzione del potere decisionale;
h. Paura – eliminare la paura dall’ambiente lavorativo
i. Comunicazione – parlare, ascoltare, condividere;
l. Simboli – eliminare i simboli non necessari di
gerarchia e separazione di status (mensa,
parcheggio, ambienti, ecc.)
m. Partecipazione – incoraggiare lo stile inclusivo e
partecipativo
n. Condivisione – scambiarsi i ruoli?;
o. Collaborazione – abituarsi al lavoro collaborativo
interfunzionale, lavorando su processi, progetti, aree
di miglioramento prioritarie;
p. ……………………………………..
HRM e Cultura Aziendale
Caso Google
Parte 4.
Nuovi modelli
strategico-organizzativi
Anni Ottanta
• Nuovi modelli di produzione;
• Incertezza e mutevolezza della domanda;
• Crescita dei livelli di competitività richiesti;
• Riduzione dei cicli di vita dei prodotti;
• Paradigma tecnologico in rapido cambiamento;
• Ecc.
Esigenza di definire e implementare nuovi
modelli strategico-organizzativi
Nuovi modelli
strategico-organizzativi
Complessita’ (K. Galbraith)
“Gap tra le informazioni teoricamente necessarie per svolgere
un’attivita’ in modo ottimale rispetto alle informazioni
effettivamente disponibili, tutto al fine di poter organizzare ex-
ante le proprie attivita’”.
E’ funzione di 5 dimensioni:
• Numerosita’ degli elementi rilevanti livello strategico (prodotti,
clienti, aree geografiche, canali distributivi);
• Disomogeneita’, prevedibilita’ e interdipendenza di tali
elementi;
• Pressione sui risultati.
Le più rilevanti soluzioni strategico -organizzative
implementate negli ultimi decenni dalle imprese di
successo per fronteggiare la complessità possono
essere distinte in:
• Modelli di “attacco”,
detti anche “costruttivi”
• Modelli di “difesa”
Modelli “di attacco”
L’impresa affronta la complessità e cerca di gestirla
fondamentalmente attraverso l’elaborazione e
l’implementazione di nuovi modelli strategici ed
organizzative ed il conseguimento di migliori
performance interne
Value propositions
Organizzazione e gestione della produzione (TQM,
BPR, ecc.)
Modelli di “difesa”
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Economia dei Sistemi Produttivi 06 organizzazione aziendale esp2014

  • 1. UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA TRE A.A. 2013 - 2014 Corso di Economia dei Sistemi Produttivi Francesca A. Jacobone - Antonio Lerro Modulo 2 – Organizzazione Aziendale (OA)
  • 3. L’organizzazione è una proprietà caratteristica degli esseri viventi per mezzo della quale ciascuna soggettività, pur non cessando di esistere come autonoma unità, esplica la propria esistenza in funzione di un organismo superiore che lo comprende e che, nella sintesi, riesce ad esprimere una diversa e più ampia individualità, punto di partenza, a sua volta, per nuove riproposizioni verso sistemi più complessi. Premessa
  • 4. L'organizzazione, quindi, prima ancora che come un’entità fisica o logica, può essere definita come una modalità del comportamento umano connaturata all’agire di fronte alla complessità. Le organizzazioni non esistono in natura ma vengono progettate e costruite dall’uomo allo scopo di conseguire determinati risultati, i quali non sarebbero il più delle volte raggiungibili senza l’apporto congiunto, coordinato e protratto nel tempo di più partecipanti e l’impiego di risorse adeguate.
  • 5. Tutti i rapporti che si possono sviluppare tra l’unità particolare e l’organismo generale e fra questi e l’ambiente esterno costituiscono l’oggetto degli studi organizzativi. L'organizzazione tout court, quindi, nasce con l'uomo e si evolve con la sua storia, ma soltanto recentemente, con l'avvento dell'era industriale, su di essa si è sviluppata una teoria dell’organizzazione.
  • 7. Quale è l’obiettivo principale dell’ “Organizzazione aziendale” ?
  • 8. L’ “Organizzazione Aziendale” ha l’obiettivo di delineare le modalità attraverso le quali l’impresa mette a sistema le risorse, materiali ed immateriali, per svolgere, in condizioni di economicità, le proprie combinazioni produttive.
  • 10. - La prospettiva industriale - La prospettiva burocratica - La prospettiva organizzativa
  • 11. Approccio oggettivo all’organizzazione Lo Scientific Management di F. Taylor Distinzione dei compiti e distribuzione delle responsabilità; Studio scientifico dei metodi di lavoro – regole: attività elementari, standardizzazione, misurazione dei tempi; Selezione e addestramento della manodopera; Incentivazione pecuniaria
  • 12. Obiettivo Risorse di trasformazione Risorse per la trasformazione Organizzazione Processo produttivo Sistema organizzativo
  • 13. Attività Risorse Organizzazione formale Organizzazione informale Componenti dell’organizzazione Organizzazione La gestione delle persone La struttura organizzativa
  • 16. Dimensioni fondamentali di una struttura organizzativa formale: Ruolo Processo di delega Norme Procedure L’organizzazione formale è l’insieme di ruoli, di norme e di procedure che costituiscono la struttura organizzativa Elementi caratteristici di un’organizzazione formale
  • 17. Dimensione dell’impresa n. di ruoli specialistici Ruolo: comportamento atteso da chi occupa una posizione, in un contesto organizzativo; posizione alla quale sono attribuiti determinati compiti da svolgere (mansione) intrattenendo precisi rapporti gli con altri ruoli. Ruoli specialistici in impresa Ruolo
  • 18. Autorità è il potere legittimo a svolgere le mansioni per esso previste e che consente di decidere, operare nell’azione pratica e controllare i risultati prodotti Ruolo Responsabilità è la conoscenza dei problemi insiti nei compiti che si assumono, volontà di risolverli, necessità di dover dar conto del proprio operato
  • 19. delega (trasferimento di autorità e responsabilità) Delegante Delegato Tipologie del rapporto di delega: management by objectives management by process Delega = trasferimento dell’esecuzione di un compito Processo di delega
  • 20. Delegante Delegato 1 Delegato 2 Delegato 3 Ampiezza di controllo Delegante Delegato 1 Delegato 2 Delegato 3Delegante Delegato 1 Delegato 2 Delegato 3Delegante Delegato 1 Delegato 2 Delegato 3 Livelli gerarchici
  • 21. delega In funzione del grado di decentramento le imprese sono Accentrate Decentrate Grado di decentramento = distribuzione del potere decisionale tra i livelli della struttura organizzativa
  • 22. Vantaggi dell’accentramento condizione più integrata dell’impresa maggiore efficacia nelle occasioni critiche aziendali Presa di decisioni laddove si manifestano i problemi e si dispone delle informazioni sugli stessi alleggerimento dei compiti dell’Alta Direzione responsabilizzazione dei dirigenti di livello medio basso flessibilità dell’organizzazione Vantaggi del decentramento
  • 23. Norme e procedure Norme e procedure: regole comportamentali insieme di vincoli che limitano l’azione dei ruoli e la loro autorità. Le norme sono vincoli statici, mentre le procedure sono vincoli dinamici
  • 25. Tre macroaggregati delle funzioni aziendali Funzioni Operative Funzione Imprenditoriale Funzioni di indirizzo e coordinamento Le funzioni aziendali
  • 26. Funzioni Operative Tipiche Integrative Ricerca & Sviluppo Produzione Acquisti Marketing e Commerciale Finanza Gestione del Personale Attengono la realizzazione delle attività produttive del sistema organizzativo Organizzazione aziendale
  • 27. Funzione Ricerca & Sviluppo (R&S) – Progettazione, Protipazione ed Industrializzazione La R&S e la progettazione sono fondamentalmente responsabili del disegno di prodotto, della scelta dei materiali che lo costituiranno, La prototipazione e industrializzazione sono responsabile della fattibilità tecnica ed economica del progetto, in termini di impiego di macchine, attrezzature, impianti, personale. Si occupano inoltre dello scheduling dei tempi di progetto, cioè della quantiifcazione dei tempi necessari a portare in produzione di serie il prototipo rispetto a previsioni e programmi definiti ex- ante.
  • 28. Funzione Acquisti Approvvigionamenti, Logistica in Entrata, Gestione Materiali E’ responsabile delle scelte circa l’acquisizione dei fattori produttivi, quali materiali diretti, materiali indiretti, servizi e prestazioni esterne. Provvede al ricevimento, all’immagazzinamento, allo smistamento ed al rifornimento dei materiali ordinati, occupandosi al contempo della gestione delle scorte e del magazzino.
  • 29. Funzione Produzione Operations, Controllo Qualità, Manutenzione, Gestione manodopera di produzione, Logistica in Uscita E’ coinvolta nella realizzazione fisica del prodotto, nel rispetto di programmi di produzione definiti e in accordo a quantità, qualità, tempi, costi di produzione e risorse a disposizione. Verifica la sussistenza - a fine dei cicli produttivi - dei requisiti qualitativi e quantitativi pattuiti col cliente (....).
  • 30. Funzione Produzione Operations, Controllo Qualità, Manutenzione, Gestione manodopera di produzione, Logistica in Uscita Provvede alla normali attività di manutenzione impianti ed attrezzature di produzione. Sulla base dei cicli di produzione, di concerto con la HRD, determina i fabbisogni di manodopera diretta ed indiretta. Di concerto con le attività di gestione materiali e magazzini, si occupa del trasferimento operativo dei prodotti finiti verso gli spazi di stoccaggio e distribuzione
  • 31. Funzione Marketing e Commerciale Business Intelligence, Product and Service Development Management, CRM, Costruzione e gestione rete commerciale, Branding, Gestione Punti Vendita, Assistenza Post-vendita Le funzioni marketing e commerciale hanno l’obiettivo di definire ed analizzare le aspettative dei clienti e le possibili azioni dei concorrenti e soddisfare tali aspettative attraverso l’offerta di prodotti e servizi di qualità, sempre più unici e differenziati, disponibili in uno spazio competitivo definito in fase strategica. Si occupano di prodotto, di prezzi di vendita, di canali distributivi e commerciali, di promozione, di costruzione e valorizzazione della marca, di packaging, di gestione delle reti commerciali e dei punti vendita, della modalità di interazione con i clienti attuali e potenziali, di assistenza post- vendita, ecc.
  • 32. Funzione Finanza Si occupa di acquisire i mezzi finanziari per lo svolgimento delle attività d’impresa alle migliori condizioni di mercato. Opera di concerto sia con la direzione strategica d’impresa che con la funzione amministrazione.
  • 33. Funzione Gestione del Personale (HRM) Funzione Organizzazione Si occupano essenzialmente delle persone che costituiscono l’impresa, attraverso i processi di selezione e reclutamento, di assunzione, di addestamento e formazione iniziale, di piani di carriera, sistemi retributivi e incentivanti, i servizi di tutela della salute e della sicurezza, le relazioni sindacali e la contrattualistica, ecc. E’ coinvolta nei piani di formazione e sviluppo, motivazione e coinvolgimento del personale. Redige gli organigrammi ed i mansionari, si occupa dei carichi di lavoro, bilancia specializzazione delle attività e coordinamento aziendale.
  • 34. Funzione di indirizzo e coordinamento Sono le funzioni di interfaccia tra quelle operative e quella imprenditoriale Amministrazione Programmazione e controllo di gestione Sistemi informativi
  • 35. Funzione Amministrazione Contabilità generale, fisco, previdenza, affari legali Cura gli aspetti amministrativi dell’impresa, in termini economico-finanziari – rilevazione costi e ricavi sostenuti dall’impresa in ottica di contabilità generale. Può occuparsi anche di adempimenti fiscali, previdenziali, ecc. Nocnchè di affari legali
  • 36. Funzione Programmazione e Controllo di Gestione Contabilità industriale, Budgeting, Reporting Si occupa della traduzione del disegno strategico in programmi operativi e nella verifica del loro grado di realizzazione. Rileva i costi sostenuti secondo la logica della contabilità industriale per centri di costo, predispone il bilancio di previsione e l’allocazione delle relative risorse, sviluppa la reportistica interna per l’analisi degli scostamenti tra risultati preventivati e risultati effettivamente conseguiti dall’impresa
  • 37. Funzione Sistemi Informativi Si occupa della realizzazione e della gestione delle infrastrutture tecniche e contenutistiche volte alla creazione, al coordinamento ed alla condivisione di conoscenza ed informativa aziendale. Scelta delle attezzature, sistemi di rete, gestione programmi di design e progettazione, sviluppo software, connessioni varie interne ed esterne, allestimento e gestione databases, formazione specifica, ecc.
  • 38. Funzione imprenditoriale Definisce le caratteristiche dell’impresa, gli obiettivi da realizzare, le risorse da coinvolgere ed impiegare Direzione strategica dell’impresa
  • 39. L’organigramma e le strutture organizzative di base
  • 40. Organigramma Diagramma a blocchi Rappresentazione grafica della struttura organizzativa che evidenzia gli organi aziendali e le relazioni che legano gli stessi Evidenzia ruoli, scale gerarchiche di dipendenza, livelli di autorità, ampiezze di controllo
  • 41. -organigramma lineare verticale - area dove inserire ruoli omogenei -organigramma lineare orizzontale -
  • 42. Vantaggi • rappresentazione sintetica e immediata della realtà aziendale • consente, in un certo momento dell’evoluzione del sistema, la visualizzazione dei collegamenti esistenti tra le varie posizioni • evidenzia i livelli di autorità e responsabilità, le linee gerarchiche di comando e i loro canali di comunicazione • rappresentazione statica di una realtà dinamica (necessità di aggiornamento) • non evidenzia relazioni tra gli organi diverse da quelle gerarchiche • non dà indicazioni sufficienti riguardo ai compiti svolti da ogni organo Svantaggi
  • 43. Strutture organizzative di base Strutture organizzative di base 1. Struttura organizzativa semplice 3. Struttura organizzativa multidivisionale 5. Struttura organizzativa a matrice 2. Struttura organizzativa plurifunzionale 4. Strutture organizzative per l’innovazione
  • 44. Struttura organizzativa semplice Tipica delle imprese di piccole dimensioni, le diverse funzioni sono indistinte ed accentrate nelle mani dell’imprenditore-capitalista
  • 45. Struttura organizzativa plurifunzionale (detta anche dipartimentale) Unità operative Unità funzionali Direzione Direzione Generale Direzione Personal e Direzione Produzion e Dir. Acquisti Direz. Vendite Unità operativ a 1 Unità operativ a 2
  • 46. VANTAGGI chiarezza dei rapporti tra i diversi organi aziendali controllo dei costi delle diverse funzioni promozione di elevata specializzazione larga divisione del lavoro a livello direttivo SVANTAGGI inadeguatezza a far fronte ad un aumento delle dimensioni aziendali Problemi di coordinamento di aree specializzate differenti rischio di eccessiva specializzazione
  • 47. 3 criteri per il raggruppamento delle attività Divisioni = combinazioni produttive b. Aree di affaria. Prodotti c. Aree geografiche 3. Struttura organizzativa multidivisionale
  • 48. Direzioni di divisione Dipartimenti funzionali Direzione generale Divisione prodotto A Divisione prodotto B Produzione Progettazione Vendite Produzione Progettazione Vendite 3a. Struttura multidivisionale per prodotto
  • 49. Direzione Generale Divisione Prodotto A Produzione Progettazione Vendite Produzione Progettazione Vendite Divisione Prodotto B Operations Qualità Operations Qualità Alta direzione Direzione divis. Unita’ funzionali Unità operative
  • 50. Attività Direzione generale • Definizione strategie globali • Allocazione risorse tra divisioni • Coordinamento, pianificazione e valutazione delle divisioni Direzioni di staff • Supporto all’alta direzione • Interazione con le divisioni Direzioni divisionali • Definizione strategie di divisione • Coordinamento, pianificazione e valutazione delle unita’ funzionali Unita’ funzionali • Operare all’interno delle deleghe • Coordinamento, pianificazione e valutazione delle unità operative
  • 51. Direzione generale Divisione Mercato 1 Divisione Mercato 2 Produzione Progettazione Vendite Produzione Progettazione Vendite 3b. Struttura multidivisionale per area d’affari
  • 52. • In presenza di produzione diversificate, è una struttura ottimale • Maggiore flessibilità in aziende di grandi dimensioni (frammentazione in tante sub- aziende con propria autonomia) • Sviluppa nei dirigenti capacità gestionali globali • Consente al vertice aziendale di concentrarsi sulle decisioni strategiche Vantaggi Svantaggi Necessità di una governance forte basata sulla trasparenza e monitoraggio dei risultati Livelli di efficienza diversi Maggiori costi Necessità di potenziare il sistema informativo aziendale (elemento di supporto al decentramento decisionale e all’attività di coordinamento)
  • 53. a. Task force b. Struttura organizzativa per progetti 4. Strutture organizzative per l’innovazione
  • 54. Task force • Temporanea, opera per un breve periodo • Costituita da specialisti • Attivata in presenza di un problema/obiettivo ben determinato • Riduce i conflitti, mediante focalizzazione sull’obiettivo • Smobilitata al conseguimento dell’obiettivo
  • 55. Struttura organizzativa per progetti Progetti di dimensione economica e temporale notevole
  • 56. Organizzazione per progetti Unità di progetto Temporanea, di composizione variabile Finanza Marketing Produzione Project Management Top management
  • 58. Realizzazione in parallelo di progetti per un tempo medio-lungo Produzioni con problemi unici e non ripetibili Struttura organizzativa a matrice La gestione di programmi e progetti “complessi” diventano “routine” per l’impresa
  • 60. Direzione Generale Direzione Progetti Direzione Funzione 1 Direzione Funzione 2 Direzione Funzione 3 Progetto A Progetto B Progetto C
  • 62. Duplice autorità dei responsabili di funzione e dei responsabili di progetto sugli specialisti Coinvolgimento dello specialista in più progetti
  • 63. Variabili per la scelta del tipo di struttura organizzativa • Dimensione aziendale • Dispersione geografica delle diverse unità organizzative • Tipo di produzione • Tipologia di mercati e del comparto industriale • Comportamento direzionale
  • 64. Parte 3. L’organizzazione informale e la gestione delle risorse umane
  • 65. L’organizzazione informale e la gestione delle risorse umane Insieme dei rapporti che si vengono ad instaurare tra gli elementi del sistema organizzativo, indipendentemente da regole e strutture formali
  • 66. Perchè siamo interessati alla gestione ed alla soddisfazione delle persone in un sistema organizzativo?
  • 67. La ricerca di elementi differenzianti rispetto ad altre organizzazioni …… Competenze, risorse, beni distintivi Perché il cliente dovrebbe scegliere proprio noi? Cosa ci contraddistingue rispetto agli altri? Come un sistema organizzativo si differenzia, attraverso quali risorse e meccanismi? Gli scenari attuali …….. Benessere delle persone Migliori prestazioni aziendali
  • 68. L’equilibrio organizzativo: elementi Autonomia Competenze individuali Motivazione/Coinvolgimento Controllo gerarchico Struttura formale Azioni Risorse Cooperazione Cultura aziendale Team working Leadership Definire obiettivi La capacità di influenzare
  • 69. Cultura organizzativa Struttura di codici che indirizza il comportamento degli attori organizzativi, sia in occasione di eventi unici e straordinari, che in occasione di attvità ed interazioni quotidiane. Tali codici sono sottoposti ad un percorso di creazione ed evoluzione dinamica all’ambiente esterno nonchè interno. Grazie alla cultura organizzativa si generano quindi modelli cognitivi per l’interpretazione degli eventi, coinvolgimento e senso di appartenenza all’organizzazione
  • 70. Cultura organizzativa E’ incorporata in artefatti simbolici che hanno il compito di costruirla, conservarla e trasmetterla. Bodega (1997) considera: • I simboli fisici (edifici, abbigliamento, layout degli uffici e dei luoghi di lavoro, isegne e loghi, ecc.) • I linguaggi, che comprendono il gergo aziendale, gli scritti, le metafore, i detti, le frasi celebri, gli slogan, i soprannomi • Le tradizioni, che comprendono assunti, valori, riti, cerimonie (pranzi, convention, premiazioni per risultati, fine carriera), routines • Le storie, che comprendono leggende, miti, saghe, aneddoti, giochi, ideologie, che servono a creare il vissuto di un’organizzazione ed il ruolo di certi personaggi aziendali rilevanti o esaltare la formula imprenditoriale
  • 71. • Un fine chiaro. • Una strategia ben definita e, cosa più importante comunicata a tutti i collaboratori. • Un insieme di valori comuni (senso di appartenenza). • Un certo grado di disciplina. • L’abitudine a una preparazione accurata. Capire il significato profondo, la missione, la finalità dell’ attività lavorativa dei collaboratori, permette al leader di costruire un obiettivo professionale alimentato da una forte motivazione. Riconoscere i BISOGNI dei propri collaboratori Il teamworking
  • 72. La leadership La capacità di stabilire una direzione ed influenzare gli altri a seguirla InfluenzaPOTERE DI POSIZIONE LEADERSHIP TRANSAZIONALE LEADERSHIP TRASFORMAZIONALE POTERE PERSONALE I followers vengono motivati grazie alla possibilità di ottenere ricompense personali, di qualsiasi tipo, che solo il leader può concedere. Il leader trasformazionale basa il proprio potere sui principi, sull’autostima, sulla fiducia e sull’impatto motivazionale ad avere una performance sopra la media.
  • 73. Il leader si focalizza, invece, sulle opportunità di crescita e cambiamento delle persone e quindi dell’organizzazione, sull’empowerment cioè su un processo che ha lo scopo di render consapevoli del proprio ruolo professionale, attraverso la conoscenza dei limiti e delle possibilità MANAGER Si occupa di tecniche di pianificazione, di controllo delle risorse per raggiungere obiettivi futuri in modo da istituire una chiara struttura sociale. Essi si avvalgono di un sistema di verifica e controllo delle prestazioni LEADER Sviluppo di una VISIONE futura condivisa • l’orientamento e la capacità di indirizzare e dirigere gli altri verso una meta; • la motivazione, cioè l’insieme delle ragioni, dei “motivi” che causano un comportamento; • l’ispirazione, l’impulso a seguire una meta E’naturale che per fare ciò occorre che un leader abbia una CREDIBILITÀ indiscussa e una forte PASSIONE per il proprio lavoro
  • 74. La sfida……… Promuovere l’empowerment: come far incontrare esigenze della direzione ed esigenze dei collaboratori? Autonomia e responsabilizzazione della persone
  • 75. a. Innovatività - Promuovere il pensiero innovativo; b. Rispetto - Mostrare rispetto reciproco collaboratori-direzione; c. Delega - Delegare da un lato e essere pronti ad essere delegati dall’altro; d. Fiducia - se si è insoddisfatti del risultato, identificatene insieme le cause e lavorateci sopra; e. Flessibilità ed elasticità negli approcci; f. Rischio – Promuovere l’assunzione di rischi e accettare gli eventuali insuccessi; g. Distribuzione del potere decisionale; h. Paura – eliminare la paura dall’ambiente lavorativo
  • 76. i. Comunicazione – parlare, ascoltare, condividere; l. Simboli – eliminare i simboli non necessari di gerarchia e separazione di status (mensa, parcheggio, ambienti, ecc.) m. Partecipazione – incoraggiare lo stile inclusivo e partecipativo n. Condivisione – scambiarsi i ruoli?; o. Collaborazione – abituarsi al lavoro collaborativo interfunzionale, lavorando su processi, progetti, aree di miglioramento prioritarie; p. ……………………………………..
  • 77. HRM e Cultura Aziendale Caso Google
  • 79. Anni Ottanta • Nuovi modelli di produzione; • Incertezza e mutevolezza della domanda; • Crescita dei livelli di competitività richiesti; • Riduzione dei cicli di vita dei prodotti; • Paradigma tecnologico in rapido cambiamento; • Ecc. Esigenza di definire e implementare nuovi modelli strategico-organizzativi Nuovi modelli strategico-organizzativi
  • 80. Complessita’ (K. Galbraith) “Gap tra le informazioni teoricamente necessarie per svolgere un’attivita’ in modo ottimale rispetto alle informazioni effettivamente disponibili, tutto al fine di poter organizzare ex- ante le proprie attivita’”. E’ funzione di 5 dimensioni: • Numerosita’ degli elementi rilevanti livello strategico (prodotti, clienti, aree geografiche, canali distributivi); • Disomogeneita’, prevedibilita’ e interdipendenza di tali elementi; • Pressione sui risultati.
  • 81. Le più rilevanti soluzioni strategico -organizzative implementate negli ultimi decenni dalle imprese di successo per fronteggiare la complessità possono essere distinte in: • Modelli di “attacco”, detti anche “costruttivi” • Modelli di “difesa”
  • 82. Modelli “di attacco” L’impresa affronta la complessità e cerca di gestirla fondamentalmente attraverso l’elaborazione e l’implementazione di nuovi modelli strategici ed organizzative ed il conseguimento di migliori performance interne Value propositions Organizzazione e gestione della produzione (TQM, BPR, ecc.)
  • 83. Modelli di “difesa” L’impresa cerca di affrontare la complessità attraverso la riduzione della pressione competitiva e la pianificazione e la gestione di sistemi di relazioni inter-organizzative Alleanze e partnerships, reti di imprese