Stefano Pigliapoco
"La conservazione digitale in Italia.
Luci e ombre"
Raffaella Pittella, Archivio di Stato di Roma
"Le Scuole d’Archivio. Stato dell’arte e nuove prospettive"
Convegno di studi
"Professione archivista.
Stato dell'arte e prospettive per la formazione e il lavoro"
Cagliari, 13-15 dicembre 2018
ANAI, AIDUSA; Università di Cagliari
Per grazia ricevuta. Ex voto-quadretti votivi in Sovere
Convegno Cagliari - Pigliapoco
1. LA CONSERVAZIONE DIGITALE IN
ITALIA. LUCI E OMBRE
Cagliari, 14 dicembre 2018
Prof. Stefano Pigliapoco
2. Conservazione digitale in Italia.
Lucio e ombre
¤ In tema di conservazione dei documenti informatici
l’Italia ha emanato un complesso di norme che ha
determinato in pochi anni, dal 2014 ad oggi, la nascita
di oltre 70 organizzazioni che erogano servizi del
livello qualitativo più elevato, denominati «conservatori
accreditati»
3. Conservazione digitale in Italia.
Lucio e ombre
¤ Per essere accreditato un conservatore deve
possedere i requisiti richiesti ai prestatori di servizi
elettronici fiduciari (art. 24, Regolamento eIDAS) ed
avere natura giuridica di società di capitali.
¤ I requisiti per l’accreditamento di soggetti pubblici
saranno specificati con successivo DPCM
4. Conservazione digitale in Italia.
Lucio e ombre
¤ La particolarità della situazione italiana è la frattura
che sembra essersi creata tra le procedure previste
per la tutela e la valorizzazione degli archivi, che fanno
capo alle strutture del MiBAC, e il processo di
conservazione dei documenti informatici che invece è
definito dall’AgID.
5. Conservazione digitale in Italia.
Lucio e ombre
¤ C’è il rischio che la conservazione dei documenti
informatici, basata sulle linee guida dell’AgID, venga
considerata un obiettivo autonomo, distinto da quello
più ampio della formazione e conservazione
dell’archivio
6. Conservazione digitale in Italia.
Lucio e ombre
¤ Il legislatore ha tuttavia precisato che tali linee guida
devono essere definite sentendo “anche” il MiBAC e
salvaguardando i poteri di controllo del MiBAC sugli
archivi degli enti pubblici e di privati dichiarati di
interesse culturale
7. Conservazione digitale in Italia.
Lucio e ombre
¤ Si rileva inoltre che il DPCM 29 agosto 2014, n. 171,
ha assegnato ai Soprintendenti archivistici l’attività di
tutela dei beni archivistici presenti nel territorio di
competenza nei confronti di tutti i soggetti pubblici e
privati, compresi i conservatori accreditati
8. Conservazione digitale in Italia.
Lucio e ombre
¤ Articolo 44, c. 1-bis, del CAD - I Responsabili della
gestione documentale devono provvedere, almeno
una volta all’anno, alla trasmissione nel sistema di
conservazione dei fascicoli e delle serie documentarie
anche relative a procedimenti non conclusi
9. Conservazione digitale in Italia.
Lucio e ombre
¤ Il trasferimento nel sistema di conservazione dei
fascicoli informatici prima che siano stati «chiusi» è in
netto contrasto con la regola archivistica
comunemente applicata nel contesto analogico e
sembra indirizzare verso un processo conservativo
digitale centrato sulle singole unità documentarie
piuttosto che sulle loro aggregazioni
10. Conservazione digitale in Italia.
Lucio e ombre
¤ D’altra parte, alcuni procedimenti amministrativi
potrebbero avere una durata così lunga da rendere
necessarie in questo arco temporale una o più
migrazioni tecnologiche. Il legislatore ha quindi affidato
ai conservatori accreditati anche i servizi inerenti alla
tenuta dei documenti informatici dell’archivio corrente
11. Conservazione digitale in Italia.
Lucio e ombre
¤ I sistemi di conservazione, pertanto, devono disporre
di funzionalità in grado di rappresentare l’archivio
digitale a partire dall’insieme di dati e documenti
acquisito progressivamente anno dopo anno. E questa
condizione deve essere verificata in fase di
accreditamento
12. Conservazione digitale in Italia.
Luci e ombre
¤ In definitiva, appare necessario ed urgente un
coordinamento reale tra l’AgID e il MiBAC,
possibilmente attraverso la costituzione di strutture
qualificate interdisciplinari permanenti, per integrare e
armonizzare la normativa in materia di archivi ibridi
13. Figure professionali pressi i
conservatori accreditati
¤ I conservatori accreditati necessitano di figure
professionali con conoscenze, abilità e competenze in
ambito archivistico per:
• Definire con i soggetti produttori l’insieme dei
metadati da associare alle unità documentarie e
archivistiche digitali, nonché i relativi pacchetti
informativi di versamento
14. Figure professionali pressi i
conservatori accreditati
• Concordare con i soggetti produttori le modalità e i
tempi del versamento dei pacchetti SIP
• Eseguire le operazioni di selezione e scarto
archivistico in ambiente digitale
• Assicurare la valorizzazione e l’accesso al
patrimonio documentario digitale conservato
15. Figure professionali presso i
conservatori accreditati
¤ A fronte di queste esigenze, l’AgID ha imposto ai
conservatori accreditati la presenza in organico di:
• Responsabile del servizio di conservazione, che
può essere laureato (in qualsiasi SSD) con
esperienza di almeno 5 anni, o anche un non
laureato purché abbia un’esperienza in un ruolo
analogo di almeno 8 anni
16. Figure professionali presso i
conservatori accreditati
• Responsabile della funzione archivistica di
conservazione, al quale è richiesta una laurea
magistrale in archivistica con esperienza di almeno
2 anni nel ruolo, o una laurea con percorsi di
formazione specialistica nel settore ed esperienza
di almeno 3 anni nel ruolo, oppure una laurea con
esperienza di almeno 5 anni
Prof. Stefano Pigliapoco
17. Figure professionali presso i
conservatori accreditati
¤ È evidente la necessità da un lato di caratterizzare
maggiormente il profilo del Responsabile del servizio
archivistico di conservazione digitale, dall’altro di
predisporre percorsi formativi che permettano agli
archivisti di acquisire le conoscenze, abilità e
competenze necessarie per svolgere quel ruolo