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Confronto living theatre e pirandello
1. CONFRONTO LIVING THEATRE E PIRANDELLO
Alla fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80 c’è un grande fermento e il teatro rappresentato nell’edificio teatrale,
lascia il teatro e torna nelle piazze, per strada, riappropriandosi di quei spazi scenici che già gli appartenevano in passato
con una consapevolezza tutta diversa, con la sperimentazione di soluzioni diverse, si passa a una forma di comunicazione
teatrale ormai sclerotizzata, spesso finalizzando la rivoluzione teatrale a intenti dichiaratamente politici, alla rivoluzione
sociale e politica. Da questo punto di vista il percorso del Living Theatre, gruppo teatrale americano, è particolarmente
significativo di una proposta estetica dove prassi politica, artistica ed esistenziale diventano un tutt’uno e si pongono
esplicitamente come obiettivo il miglioramento della società e dell’uomo attraverso tecniche di rappresentazione, in
cui la parola cede il passo al gesto, che indagano sul rapporto tra realtà e finzione per smascherare le maschere e le
falsità della società. Pirandello, invece, conformemente alla sua poetica, che affida all’arte il compito di denudare la
maschera, chiamò il suo teatro “Teatro dello specchio”, poiché in esso viene rappresentata la vita nuda, con le amarezze
e le sofferenze che risiedono dietro il velo di ipocrisia che trasforma i volti in maschere. In questo modo era come se lo
spettatore vedesse se stesso (il volto) tramite uno specchio (la maschera). L’artista è dunque l’umorista che ha il compito
di svelare le illusioni e togliere le maschere per ridurre l’esistenza alla sua nudità. Per fare ciò, Pirandello si serve del
grottesco, cioè l’umorismo espresso nel teatro. Poiché Pirandello negava l’esistenza di una realtà oggettiva, il suo teatro,
a differenza di quello classico, rappresentava il conflitto tra le varie interpretazioni dei fenomeni. Pirandello superò il
palcoscenico e fece partire l’azione dalla platea, mescolando così attori e pubblico. L’attore non doveva più impersonare
la parte mistificandola, ma doveva mostrarla conservando un certo distacco dal personaggio. Egli creò così il teatro nel
teatro, facendo vedere come la vicenda si costruisce nella scena così come si delinea nella mente del regista. Il teatro
pirandelliano viene anche definito metateatro, cioè un tipo di teatro che si serve di se stesso per discutere dei propri
problemi, finalità evidente nell’opera “Sei personaggi in cerca d’autore”.
MARINI ALESSIA