Riconoscere la vacuità del sé: l'identità relazionale - AIEMS 2013
Complessità, Creatività E Progetto
1. Simoncini Dario Fac. Scienze Manageriali – Univ. Pescara De Simone Marinella Complexity Institute – Chiavari Uomo di Chicheniza COMPLESSITA’ CREATIVITA’ PROGETTO Un dialogo generativo su quale formazione manageriale per progettare il benessere organizzativo Facoltà di Scienze Manageriali - Dipartimento Studi Aziendali 2 febbraio 2011
2. Quella che stiamo vivendo è una crisi entropica storica. Scambiare il prezzo del cibo con il suo valore ci ha distrutto l’anima. Non si esce dalla crisi se non cambiando profondamente i paradigmi individuali. Oggi siamo pieni di intelligenza razionale e manca l’intelligenza affettiva, quella dell’esperienza della persona. E’ necessario implementare un dialogo tra i due regni della conoscenza: la scienza ufficiale e i saperi tradizionali. Petrini la Repubblica 9.06.2010
3. Rifkin Nei corsi che io svolgo per i supermanager miro a ri-orientare il pensiero. Tutto quello che facciamo impatta drammaticamente la vita di qualche altra creatura. Siamo creature sociali ma divorziate dalla natura, dalla sua creatività, quasi che l’ambiente fosse un nemico. Cerchiamo la vita intelligente nell’universo mentre non ci rendiamo conto che è davanti ai nostri occhi.
4. IL MANAGER «DICOTOMICO» ESPRESSIONE DELLA SEPARAZIONE TRA L’ORDINE STATICO DEL DETERMINISMO E L’ORDINE EMERGENTE DALLA COMPLESSITA’ IL MANAGER «DEL CAMBIAMENTO» RICERCA NUOVI TERRITORI MA GIUDICA INEFFICIENTE LO SPAZIO DELL’EMERGENZA E DELLA CO-EVOLUZIONE
5. Le nostra domande Marinella De Simone Dario Simoncini Il manager evita la complessità: genera confusione e costi Il manager desidera la semplicità Ma quale scenario stimola la creatività ? Il prevalere di uno schema di presupposti manageriali che «gridano» alla regolarità, ai fatti ed alla logica non genera un paradosso tra la ricerca delle performance e la necessità di essere … creativi ? Questa dicotomia non frena il cambiamento morfogenetico, bloccando l’innovazione ? Non occorre forse ripensare la qualità delle competenze manageriali ed anche la qualità dello spazio e delle relazioni organizzative dedicati alla emergenza delle possibilità ? Quale può essere un nuovo schema di presupposti che consenta al manager di progetto di sentirsi leader del cambiamento ?
6. NEL DETERMINISMO C’E’ LA RIDUZIONE AI FATTI ANALISI DI REALTA’ ATTUALI “DOCUMENTABILI” E FACILMENTE “REPLICABILI” IN GRADO DI MOSTRARE LA NOSTRA CAPACITA’ DI MODELLARE E DECIDERE SPIEGANDO IL PENSIERO UMANO ANCHE QUELLO ETICHETTABILE COME “INTUITO”, “INSIGHT” E “ISPIRAZIONE” Simon
7. GLI UOMINI SONO ANIMALI INTERESSATI ALLA RICERCA DI REGOLARITA’. OGNI COSA DEVE QUADRARE, DEVE AVERE UNA FUNZIONE, DEVE ESSERE PER IL MEGLIO. MA LE VIE PIU’ COMPLESSE E CURIOSE DELLA STORIA ASSICURANO CHE GLI ECOSISTEMI NON POSSONO ESSERE IL FRUTTO DI UN DISEGNO OTTIMALE. LE IMPERFEZIONI SONO LA PROVA PRIMARIA DELL’EVOLUZIONE: I DISEGNI OTTIMALI CANCELLEREBBERO I CARTELLI INDICATORI DELLA STORIA NELLA COMPLESSITA’ L’INATTESO GENERA NOVITA’ Gould
8. Le nostre domande Marinella De Simone Dario Simoncini Come entrano nel gioco delle parti i saperi esperenziali, quelli personali, quelli più profondi ? Come si può determinare un cambiamento, una trasformazione che non sia solo un diverso modo di essere e fare lo stesso se si impone un “territorio controllato” all’evoluzione ? Come si può ritenere che vi sia la vita in un mondo di relazioni caratterizzato dall’assenza di interferenze, di imprevedibilità, di libera radicalizzazione dell’evento ? Dov’è il fascino dell’inatteso ? Come può una organizzazione ritenersi «sociale» se dimentica la persona, la sua creatività, le sue possibilità, i suoi dubbi, il suo corpo ? Forse si potrebbe pensare ad una nuova era …. L’era delle «well-being organization» ?
9. I consigli …… per gli acquisti Marinella De Simone Dario Simoncini ACQUISIRE CONSAPEVOLEZZA DEI PREUPPOSTI MANAGERIALI E DELLE PROPRIE ABILITA’ DI LEADERSHIP ALLENARSI AD ALLINEARE LE PROPRIE AZIONI AI PROPRI VALORI NEI DIVERSI CONTESTI SOCIALI RICONOSCERE LA COMPLESSITA’ COME UNA RISORSA PER LA GENERAZIONE DI NUOVE POSSIBILITA’ DI ABBONDANZA E SAGGEZZA
10. … la saggezza è la sede della libertà. La saggezza rende felici, dà gioia ed è Il luogo dove l’uomo si sente a casa … Tutti gli esseri sensibili sono stati costruiti in modo da poter godere della felicità … … la semplicità della saggezza non è il riduzionismo ma la scoperta che sono al centro della realtà e posso conoscerla se non dimentico i miei valori, me stesso. … la specialità dell’uomo risiede nel suo senso morale e nel rispetto della regola aurea … Darwin Panikkar LA FELICITA’ e IL BENESSERE RISIEDONO NELL’ABBONDANZA DELLE POSSIBILITA’ … QUESTA E’ LA SAGGEZZA DELLA SEMPLICITA’
11. Su tela intitolata «Percorsi» di Enrico Della Torre IL LIVELLO DELL’IMPEGNO PERSONALE La felicità non arriva automaticamente, non è una grazia che una sorte benevola può riversare su di noi e un rovescio di fortuna può toglierci Dipende solo da noi Non si diventa felici in una notte, ma dopo un lavoro paziente, Portato avanti di giorno in giorno Il benessere si costruisce con la fatica e il tempo Per diventare felici, è se stessi che bisogna saper cambiare Tratto da «La scienza della felicità» Di Luca e Francesco Cavalli Sforza Mondadori 1996
12. Varela IL LIVELLO DELL’IMPEGNO RELAZIONALE UNA CONFIGURAZIONE GLOBALE EMERGE DA COMPONENTI LOCALI. LA NOVITA’ ASSUME FORMA ATTRAVERSO UN CIRCOLO CREATIVO DI CO-DEFINIZIONE DELLA REALTA’. I LIVELLI DI CREAZIONE TENDONO A DIVENIRE L’UN L’ALTRO IRRIDUCIBILI FACENDO SI’ CHE LA NOVITA’ RAPPRESENTI NUOVA CONOSCENZA GENERATA DALL’IDENTITA’ RELAZIONALE LA NOVITA’ EMERGE DALLA RELAZIONE
13. Morin … essere generativi … esplorare l’inatteso … l’intersoggettività … genera novità … saperi collettivi