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Modificato il giorno 8 gennaio 2024
COME SCRIVERE BENE
REGOLAMENTO SCOLASTICO E SALUTE E STRUMENTI PER INTERVENIRE SUI DEFICIT INTELLETTIVI: se lo ritenete
utile per altri motivi o se potete procurarvelo a prezzo molto basso, leggete i paragrafi 2.3, 2.4, 2.5 della prima parte e 3.6.24 e 2.12
della seconda parte di Concorso DSGA. Manuale per tutte le prove 2018 (P. Boccia). Informatevi in particolare sulle leggi sui
disabili, sugli individui con problemi di apprendimento (DSA) o con BES, sulle vaccinazioni obbligatorie per i bambini e sulle scuole
domiciliari. Potete trovare diverse informazioni su i piani individualizzati per individui con disabilità, BES e DSA online o ad
esempio nel manuale per la prova scritta per i concorsi per DSGA più recenti; www.orizzontescuola.it. A volte online si trova
scontata almeno un'edizione di Pedagogia speciale, testo base del corso universitario omonimo. Leggete i capitoli 7-10 di
Psicopatologia dello sviluppo. Storie di bambini e psicoterapia (F. Celi). Può essere utile il paragrafo 5.5 di Il colloquio
nell'assistenza sociale (Allegri-Palmieri-Zucca) su chi ha figli disabili. Rimando a riviste specializzate su disturbi
dell'apprendimento, www.anastasis.it e www.airpa.it e alla rivista Terra Nuova. Informatevi sulle scuole alternative con didattica
innovativa per bambini soprattutto e su ipertesti e altri mezzi offerti dalla tecnologia per agevolare chi ha deficit di tipo intellettivo di
forma lieve, media o grave. Segnalo i libri-gioco di Maffai come ad esempio Destinazione Bellatrix, che insegna la matematica, i
progetti Scratch, serious games come Lego Serious Play e www.ludi-network.eu/products. I disabili in futuro potranno contare su
migliori dispositivi AT (tecnologia assistiva) per muoversi, ecc. grazie a progetti come SPE-3D-APP sulle sedie a rotelle.
Il manuale citato di Celi elenca anche strumenti per chi ha problemi di apprendimento: ipertesti; ipermedia; software didattici per
DSA; a scuola tutoring e apprendimento collaborativo anche collegando tra loro i computer tramite Sistemi Autore; Superquaderno
(molto utile per cominciare); trattamenti subless/lessicali/balance/neuropsicologici; piattaforme web ePRO e Ridinet (quest'ultima
con sessioni quotidiane di 15 minuti, feedbeck informativo e grafico delle prestazioni), reading trainer informatico; programmi
informatici con apprendimento senza errori e con punteggio-feedbeck, analisi del compito con curricula e molti sotto obiettivi e aiuti
grafici per l'apprendimento di calcoli o lettura o anche dell'uso del denaro, cioè della cosidetta matematica funzionale; giochi con
lettere e sillabe come tombola, memory e domino; software Lettura di base 1 e 2, Fondiamo le letterine e Memoria di base;
cartoncini con lettere; scheda di osservazione sistematica con lettere e sillabe. Per le malattie gravi ci sono la strategia SODA, il
software Mind reading e, di uso più controverso, la comunicazione facilitata con macchina da scrivere elettrica e con un educatore a
sostenere il polso. In Sinossi di psichiatria (Kaplan-Sadock's) si cita il tutoraggio con PC per bambini con ritardo nel linguaggio
causato da problemi nell'elaborazione degli stimoli uditivi.
In questo settore le innovazioni sono continue e dovete aggiornare queste informazioni, se siete interessati.
CONOSCENZE PSICOLOGICHE E NEUROLOGICHE DI BASE PER OPPORSI AI PREGIUDIZI PIÙ DIFFUSI
SULL'INTELLIGENZA DEI PIÙ GIOVANI E SULL'EDUCAZIONE FAMILIARE E SCOLASTICA: L’autostima nei bambini (F.
Frascarolo-Moutinot); i paragrafi con le linee di intervento deicapitoli 7-10 e 19 e 23 di Psicopatologia dello sviluppo. Storie di
bambini e psicoterapia (F. Celi); (Il magico potere del riordino di M. Kondo); Creatività e intelligenza, Eugene Blauler nel secondo
capitolo (e Creatività e arte nel primo capitolo) di Creatività (E. Balconi e M. Erba); Piccola guida per persone intelligenti che non
sanno di esserlo della neurobiologa specializzata in Neuroscienze B. Milletre; i capitoli e brani sparsi dedicati alla conoscenza, ai
metodi e ai programmi stabiliti per le scuole e agli studenti in Avere o essere (E. Fromm); Imparare a leggere (B. Bettelheim e K.
Zelan); Formae mentis. Saggio sulla pluralità dell'intelligenza e Educare e comprendere. Stereotipi infantili e apprendimento
scolastico (H. Gardner); Come un romanzo (D. Pennac); le pagine sui bambini cosiddetti prodigio, su quelli ipercritici, quelli
esuberanti e quelli troppo timorosi, sulle conseguenze di studiare a scuola anziché privatamente e su ragioni ed effetti della violenza
di familiari e insegnanti sui bambini in L’istituzione oratoria (M. F. Quintiliano); le pagine sull’approccio giusto ai bambini molto
timorosi nell’opera di L. A. Seneca; le pagine sui bambini dotati di una eccessiva immaginazione e sensibilità, indifesi contro il senso
di colpa e perciò timorosi delle novità e particolarmente bisognosi di routine, sugli introversi e sulla particolare profondità e
pericolosità del dolore dei giovani in Zibaldone (G. Leopardi); il capitolo Il bambino dotato in Lo sviluppo della personalità (C. G.
Jung); le pagine sugli introversi in Descrizione generale dei tipi e Il problema dei tipi nella conoscenza degli uomini in Tipi
psicologici (idem); le pagine sulle figlie con le reazioni più deboli ai soprusi della madre e quelle sulle donne che vestono male,
hanno poca manualità e vivono in modo confuso la prima metà della vita in Complesso materno in Gli aspetti psicologici
dell’archetipo della madre (capitolo di Archetipi e inconscio collettivo) e in Lo sviluppo della personalità (idem); le pagine sui
percorsi più positivi durante l’età adulta delle donne in cui predomina il cosiddetto “Animus” in Anima e Animus in Due testi di
psicologia analitica (idem); altre pagine dell’opera di Jung sugli effetti sulla personalità di Animus, Anima e Ombra e infine altre
ancora con esempi di psicoterapia sui bambini (sfogliate gli indici di tutti i suoi libri e isolate quelli che nel titolo contengono questi
termini o fanno pensare a questi temi).
RACCONTI E FIABE UTILI PER DISSIPARE DEI PREGIUDIZI DIFFUSI SULL'INTELLIGENZA DI BAMBINI E RAGAZZI:
Tempi difficili (C. Dickens); Matilda (R. Dahl); Pippi Calzelunghe (A. Lindgren); Pollicino e Richetto dal ciuffo di C. Perrault.
INADEGUATEZZA DELLA SCUOLA A PREPARARE ALLA VITA: lettera 49 di Lettere a Lucilio (L. A. Seneca); Senofonte e
Machiavelli in Operette morali (G. Leopardi); il secondo capitolo di La scuola dei dittatori (I. Silone); la seconda metà del capitolo
La lettura in Walden, o la vita nei boschi (H.D. Thoreau); i capitoli sull’istruzione scolastica di Avere o essere (E. Fromm) e Lo
sviluppo della personalità (C. G. Jung); Educare al comprendere. Stereotipi infantili e apprendimento scolastico (H. Gardner); Come
un romanzo (D. Pennac). Da sempre sono stati scritti libri di ogni genere contenenti critiche ai programmi scolastici inutili per i più
giovani, che hanno bisogno prima di tutto di conoscere la natura umana e le leggi della violenza e della stupidità che regolano la vita
sociale (il testo più antico che ho letto in proposito è Satyricon di Petronio, che attacca la scuola nelle prime pagine). Informatevi
anche sul giudizio che in genere si riserva o si riservava alla banalizzazione tradizionale della poesia di Francesco Petrarca e a Dante
Alighieri nelle scuole italiane prerisorgimentali e all'estero (rimando almeno a Il Pentameron di W. S. Landor , al giudizio di Goethe
in Viaggio in Italia e all'introduzione di Guido Bezzola a Rime di Petrarca nell'edizione BUR). Segnalo Scuola e società (J. Dewey) e
il programma di Lipman che, negli anni '70 del '900, riprese alcune delle idee di Dewey, le quali sono da considerare insieme alla
citazione da Bruner nel primo modulo di La dimensione psicologica per ultimi anni del liceo delle scienze umane (per la critica al
metodo sia di Bruner che di Dewey) ma anche insieme al paragrafo 1-2.3 di Dialoghi ininterrotti (P. Bastianoni) sul laboratorio
espressivo closlieu di Arno Stern e imitatori; Il mondo è la prima scuola (Comenio). Leggete per intero il paragrafo 7 del capitolo 4
di Progettare la ricerca empirica in educazione (Coggi-Ricciardi) oppure pagine online sui molti limiti (del resto intuibili o noti a
tutti per esperienza) di predizione (a livello lavorativo) e di valutazione (obiettiva!) delle prove scolastiche tradizionali e soprattutto
sulle innovazioni utili seguenti tra quelle già sperimentate da qualche tempo almeno in America: scale prodotto e tabelle sul modello
Guildford per assegnare il voto, "portfolio" (show case o di presentazione), prove "semistrutturate" come gli utilissimi saggi brevi su
eventi e situazioni determinati su cui argomentare con specificati criteri di elaborazione (es. 10 righe, 2 esempi concreti, almeno 5
argomentazioni) e stesure di testi diversi dai temi e tra loro (es. un messaggio informativo, una descrizione, una lettera di consigli, un
testo pubblicitario, un saggio a carattere personale, un elaborato con uno stimolo di natura visiva, un riassunto, ecc.), "reattivi di
profitto", prove "oggettive" con risposte prestrutturate e standardizzate nella loro creazione e valutazione, prove "strutturate di classe"
(create dall'insegnante, ma abbastanza simili a quelle oggettive) e soprattutto prove di problem solving applicato a situazioni di vita
corrente a carattere interdisciplinare (prove proposte dal movimento detto della valutazione autentica) e programmi di alternanza
scuola-lavoro (es. PCTO). È auspicabile che le inchieste di INVALSI e IEA possano rilevare un utilizzo sempre crescente di queste
nuove forme di valutazione anche in Italia. Tutte le nuove prove introdotte di recente sarebbero probabilmente davvero utili se si
accettasse di ridurre molto il numero di quelle tradizionali (in particolare temi a casa e in classe e interrogazioni orali) e se inoltre si
accettasse di svecchiare i programmi (andrebbero alleggeriti di tutto ciò che è ripetitivo, lontano dalla vita e inadatto all'indirizzo di
scuola superiore e universitario prescelto) oltre che d'inserire in ogni scuola secondaria di primo e secondo grado corsi indispensabili
per la salute psicofisica e per la vita pratica e lavorativa (informatica, diritto, economia, psicologia e medicina). Se ci si decidesse a
questo, basterebbe a rendere l'istruzione qualcosa di razionale che ogni singolo studente, in anonimato o in consiglio di classe, avesse
la possibilità di denunciare e documentare (con filmati autorizzati, ecc.) un abuso ripetuto da parte degli insegnanti (qualora fossero
molto aggressivi o si discostassero nella valutazione dalla prescrizione – presente nei manuali di Scienze dell'Educazione e della
Formazione – di annotare i quesiti, socializzare con gli studenti i criteri di valutazione e utilizzare per essa testi modello, criteri,
livelli prestabiliti e standard imposti dal Ministero). Invito a leggere i testi di tre vecchie canzoni italiane: Pigro (Ivan Graziani),
Dopo il liceo che potevo far (Edoardo Bennato) e Il niente di Marco Masini, sempre che sia quest'ultima quella sua canzone in cui si
parla di disoccupati avanzi dei licei. Queste canzoni potrebbero accompagnare un utile confronto tra i programmi vuoti delle materie
umanistiche delle scuole medie superiori e dei licei scientifico, classico, linguistico e artistico da un lato e quelli densi di temi di
attualità scottanti e di pagine dedicate allo sviluppo della personalità del liceo delle scienze umane, che pur tra tanti difetti andrebbe
imitato in tutte le scuole superiori di primo e secondo grado.
CLASSICI DELLA LETTERATURA E POCHI TESTI RECENTI UTILI PER COMPRENDERE LE RAGIONI PER CUI GLI
STUDI SCOLASTICI POSSONO RISULTARE MOLTO PERICOLOSI PER LA SALUTE FISICA E PSICOLOGICA E PER LO
SVILUPPO DELLA PERSONALITÀ: Giorni felici in Nel ventre della balena e altri saggi (G. Orwell); i capitoli finali di I
Buddenbrook (T. Mann); Il giovane Holden (Salinger); i capitoli 8 (su Simona), 19 (su Stefano) e 23 (su Silvia) di Psicopatologia
dello sviluppo. Storie di bambini e psicoterapia (F. Celi); l'elenco di biases degli insegnanti in Progettare la ricerca empirica in
educazione (Coggi-Riciardi); il capitolo su Carrie di On writing (S. King); pagine online sui peggiori casi di bullismo e su quelli di
stupro nelle scuole italiane negli ultimi trent'anni (reati quasi mai puniti e spesso puniti in modo offensivamente lieve); il cap. 31.19
sugli aspetti legali del bullismo a scuola e sulla criminalità giovanile e il paragrafo sulla sparatoria a scuola del 1999 in Colorado e
del 2005 in Minnesota di Sinossi di psichiatria (Kaplan-Sadock's); i capitoli finali sui figli di Ivan di La valle dell’eden (J.
Steinbeck); i capitoli relativi allo studente Kolja, i paragrafi che riguardano la decisione di Alësa di non proseguire gli studi e il
comportamento di comportamento di Ivan a scuola e il paragrafo in cui si afferma esplicitamente che non sono pochi i ragazzi che
perdono la salute – non sempre recuperabile... – per aver voluto affrontare l’impegno di 5 anni di vero studio in I fratelli Karamazov
(F. Dostoevskij) e notizie sul modo di vivere la scuola dell’autore nella sua biografia; i capitoli e i paragrafi sull’istruzione di Paul e
Rob in Dombey e figlio (C. Dickens); il racconto Esame di concorso (da Il bosco degli urogalli di M. Rigoni Stern); Paula (I.
Allende); i capitoli sulla malattia del marito di Eustasia in Ritorno al paese (T. Hardy); il racconto L’età della discrezione in La
donna spezzata (S. de Beauvoir); il racconto Rancore e nuvole (A. Tabucchi). Non sottovalutate le intelligenti critiche alla scuola
contenute nei classici per bambini Matilda di R. Dahl, Pippi Calzelunghe di A. Lindgren e Tempi difficili di C. Dickens. Informatevi
comunque su BES e DSA - categorie in uso nelle scuole da qualche tempo per classificare gli studenti - e chiedetevi come la
maggioranza in genere si serve e si è sempre servita di ogni "etichetta" affibbiata agli altri e cosa possono comportare per lo sviluppo
psicologico e per la salute fisica le sovradiagnosi di un disturbo mentale (sempre più frequenti di quanto non si creda, dato che è
particolarmente difficile giudicare bambini e ragazzi e che, se per qualsiasi giudizio umano esiste la possibilità dell'errore, tanto più
gli sbagli sono possibili quando non c'è interesse a non farli a causa della posizione di debolezza in cui si trovano gli alunni rispetto
agli adulti). Consiglio di consultare Sinossi di psichiatria (Kaplan-Sadock’s) per conoscere gli effetti collaterali limitanti o gravi degli
psicofarmaci che vengono spesso impiegati con i bambini e gli adolescenti soprattutto a causa delle pressioni o del bullismo degli
insegnanti e della loro indifferenza al bullismo tra coetanei. Fate delle ricerche online per scoprire se io sono l’unica persona che
desidera la possibilità per bambine e ragazze di scegliere anche scuole pubbliche riservate solo a femmine e studi da privatista a ogni
età. Tenete presente anche che la legge italiana stabilisce che per i minori di 14 anni non sia mai prevista la galera qualunque reato
compiano e che per i ragazzi tra i 14 e i 18 anni la possibilità e il tipo di pena per i reati dipendano totalmente dall'arbitrio del giudice
e che i minori di 21 anni in molti casi possono essere condannati semplicemente al lavoro nelle cooperative ecc. anziché alla galera
(anche per questa informazione potete eventualmente far riferimento anche al citato libro per la prova scritta del concorso DSGA).
Consiglio di evitare le esagerazioni che di recente si trovano nelle riviste dove alcuni lettori vi sfogano l’odio per il voto: non è il
caso di considerare i voti inutili, si dovrebbe però ottenere che non fossero pubblici, che le lezioni fossero filmate da telecamere (la
scuola non è un ambiente privato e i ragazzi devono poter documentare sia gli abusi dei docenti che quelli dei compagni), che nessun
insegnante fosse libero di pretendere o premiare molto risultati che non ha fatto nulla per preparare (la possibilità di fare una buona
ricerca e di contare su una serie di buoni libri non deve dipendere dalla fortuna personale).
SCUOLA E LAVORO (TENENDO CONTO CHE GLI INDIRIZZI INSERITI QUI ANDREBBERO VERIFICATI, PERCHÉ
ALCUNI DI ESSI SONO IL RISULTATO DI RICERCHE ONLINE SVOLTE ANNI FA E perché NON HO MODO DI
AGGIORNARE DI CONTINUO QUESTE INFORMAZIONI): informatevi sul portfolio di presentazione e sullo show case portfolio
(ad esempio al paragrafo 7 del cap. 4 di Progettare la ricerca empirica in educazione di Coggi e Ricciardi). Se lo ritenete utile per
altri motivi o se potete procurarvelo a prezzo molto basso leggete i paragrafi da 1.8 a 1.15, 2.2, 2.3 della prima parte di Concorso
DSGA. Manuale per tutte le prove 2018 (P. Boccia): eccetto che per la parte sul diritto del lavoro, civile, costituzionale e di famiglia,
vi consiglio di non leggere il resto del libro di Boccia o di farlo con senso critico, perché è zeppo di idealismo assurdo e ripetitive
illusioni che nulla hanno a che vedere con la realtà, cioè con la natura della maggioranza degli insegnanti e degli alunni; questo libro
comunque è incompleto, perché spesso non spiega le leggi citate e non sempre indica le sanzioni quando illustra certe leggi recenti e
perciò dà l’impressione che tali leggi siano prese in giro, vuote parole come quelle sulle competenze che le ASL, i genitori e la
didattica dovrebbero avere idealmente, secondo alcuni sociologi… (è il caso per esempio delle leggi art. 99 del R.D. n. 965/1924 e
art. 42 del CCNL/1995 che vincolano gli insegnanti a essere presenti in classe anche cinque minuti prima e dopo l’ingresso degli
alunni e durante gli intervalli e in generale della legislazione che attribuisce loro parte della responsabilità degli atti di bullismo tra
alunni). Vi consiglio tutte le pagine online sui CORSI PROFESSIONALI TRIENNALI per formare ottici, odontotecnici e segretari d’azienda
(corsi brevi e utili, frequentabili dopo le scuole medie e adatti anche alle ragazze e a chi non può contare su una famiglia affezionata
ed economicamente stabile, su energie e salute perfette - tutte condizioni indispensabili per fare l'Università e una scuola di 5 anni,
specie se impegnativa - e su un carattere e un aspetto adatti a evitare di essere oggetto di bullismo e di diffamazione in ambienti
importanti come sono molte scuole superiori e molti dei luoghi di lavoro dei genitori di chi le frequenta): per quanto poi una
segretaria d'azienda sul lavoro debba essere davvero molto energica e di solito di aspetto curato e piacevole, un titolo di studio simile
a volte torna utile anche a distanza d'anni per trovare qualche mansione impiegatizia minore presso piccole aziende o per essere
integrato da corsi brevi attinenti, è comunque migliore di un diploma liceale non seguìto da laurea e, se accompagnato da esperienze
lavorative e/o seguìto da altri corsi professionali triennali di tipo diverso, è forse ormnai probabilmente più utile anche di alcune
lauree. Esistono anche dei corsi alberghieri triennali che rilasciano diplomi utili a trovare qualche mansione lavorativa nel settore e
che possono essere preceduti o seguìti nell'adolescenza da un corso professionale triennale di tutt'altro tipo per consentire maggiori
sbocchi, restando inoltre nel tempo integrabili da due anni di studio che procurano la maturità di scuola alberghiera, sfruttabile anche
per iscriversi eventualmente a un ITS (ne esistono anche per lavori non ipertecnologici) e per partecipare a corsi del Fondo Sociale
Europeo che rilasciano la certificazione informatica ECDL (questo va affrontato solo dopo la lettura dei manuali d'informatica per
principianti e non e inoltre dopo qualche lezione privata da conoscenti): gli studi e le mansioni negli alberghi non implicano sempre
grande abilità nelle lingue straniere o contatto con la cucina e non sono tutte a stretto contatto col pubblico o caratterizzate da un
lavoro di squadra continuo e poco formalizzato (esistono quelli di tipo amministrativo e di gestione dei locali) e in Italia il settore
turistico dà molto lavoro; inoltre grazie ai convitti (magari in montagna) questi corsi sono un'ottima prima soluzione per chi non sta
bene con la famiglia e sente o sa di non potervi fare affidamento, ma può indurla a pagare almeno i primi tre anni di questa scuola e
del convitto, magari contribuendo grazie a lavori estivi part-time non necessariamente a contatto diretto col pubblico (il convitto in
particolare non è spesa da poco, soprattutto nelle località montane, ma in certe situazioni la lontananza dalla famiglia e il contatto
precoce col mondo del lavoro e con la natura sono condizioni quasi indispensabili al benessere presente e futuro). Il futuro non è mai
prevedibile e non è detto che dopo la maggiore età i genitori siano gli unici a poter pagare il proseguimento degli studi o che non si
possa indurli a farlo mediante la legge o pressioni sui loro conoscenti e accenni alla ricaduta sulla loro immagine (questo se si tratta
di studi sensati e non del tipo arte e/o spettacolo ovviamente). Informatevi anche su tutti i lavori per cui è ancora richiesto il diploma
e solo il diploma di una scuola di 5 anni. In particolare informatevi sul titolo di studio necessario per lavorare agli sportelli di poste,
aziende ASL, ospedaliere e simili, pur tenendo presenti gli svantaggi che presentano questi lavori d'ufficio e per di più statali...
Informatevi su come purtroppo venga spesso richiesto dai potenziali titolari di essere automuniti e di risiedere nella stessa città se non
nelle vicinanze. Raccogliete informazioni online e in Sinossi di Psichiatria su come un minorenne già abbastanza indipendente e con
un progetto chiaro e prudente abbia anche per legge maggiori diritti e protezione dalle decisioni autoritarie dei genitori rispetto a un
ragazzo molto poco autonomo nel lavoro e in altri aspetti di vita pratica (oltre a una dimostrata disponibilità all'impegno,
probabilmente servono sufficienti conoscenze nei settori di studio-lavoro, abbigliamento, salute fisica e gestione delle emozioni e
anche qualche nozione su affitti, guasti domestici, bollette, risparmi e documentazioni relative al reddito). Tenete presenti i licei
quadriennali con un'ora in più al giorno, un rientro pomeridiano per materie utili (es. Biologia, Programmazione 3D, Robotica),
laboratori (anche in ambito biomedicale) e PCTO (orientamento e alternanza scuola-lavoro in estate) e simili, ma io sconsiglio
vivamente i licei e soprattutto queste scuole così impegnative a chiunque sia per natura troppo studioso o diverso dalla maggioranza e
a chi non possa contare sulla famiglia con certezza assoluta per ottenere un lavoro nel caso in cui in quei quattro lunghi anni malattie
(sono anche troppo frequenti quando l'impegno richiesto è alto), bullismo, problemi economici o altro imprevisto impediscono di
arrivare al diploma o di renderlo utile con studi successivi. Informatevi sugli ITS, perché portano a trovare lavoro molto più della
laurea. Se non siete persone molto sensibili, informatevi sul corso breve ASS, che è più gestibile per chi non ha un fisico forte
rispetto a un OSS (il diploma OSS procura lavori simili a quello del badante e perciò richiede una certa forza fisica oltre a una
sensibilità non eccessiva). Raccogliete informazioni online e presso conoscenti sui motivi per cui oggi l'Università e la laurea stessa
spesso non procurano lavoro (soprattutto su costi eccessivi, ripetitività degli esami e dei libri di testo con conseguenti grandi numero
e lunghezza dei corsi, necessità del 3+2 con due tesi per partecipare alla maggioranza dei concorsi, concorsi truccati, percentuale
molto alta di laureati e rifiuto da parte di non pochi datori di lavoro di persone laureate perché ritenute più consapevoli dei propri
diritti, più disposte ad andarsene per un lavoro migliore, meno abituate al lavoro o troppo preparate per dipendere da titolari non
laureati...). Quando sentite parlare di "formazione continua", pensate a quella dell'adulto e soprattutto ai master (corsi di un anno
dopo la laurea breve o di 5 anni). Se volete iscrivervi all'Università, acquistate uno dei libri di University Test delle Facoltà che
richiedono un test d'ingresso con quesiti di argomento molto vario come quella di Medicina e Chirurgia: nell'introduzione troverete
anche un elenco delle Facoltà in generale e di quelle a numero chiuso e un riepilogo delle nozioni richieste di chimica, biologia,
fisica, matematica, cultura generale e capacità logica. // Vi consiglio di tener presente che i profili più richiesti attualmente sono per
STEM (materie scientifiche) e le lauree in legge se con specializzazione in comunicazione e di visitare ticonsiglio.com/concorsi-
pubblici ma anche di consultare le classifiche online sui migliori posti di lavoro (tempo fa uno di essi fu stimato quello di cassiere del
discount Lidl). Tenete presente i campus delle professioni digitali (es. 99 e lode, organizzato anche dalla rivista Io donna o
#EY4NextGeneration) e altri corsi e workshop che insegnano a redigere un curriculum interessante, creare un buon video di
presentazione, parlare in pubblico (public speaking) e poi i corsi di personal branding e digital writing. Informatevi sulle
testimonianze di chi ha ottenuto un buon posto di lavoro (le donne dovrebbero curiosare sulla rivista Io donna l'8 marzo di ogni anno,
perché il numero speciale di quest'anno era interessante da questo punto di vista). Segnalo i corsi per il lavoro al CAAF, che danno
una preparazione utile a gestire alcuni aspetti pratici della vita a prescindere dal servizio stagionale. Segnalo anche un indirizzo o due
cui appoggiarsi per considerare LAVORI NON A CONTATTO COL PUBBLICO (come it.finance.yahoo.com/notizie/Lavoro-dieci-mestieri-yfin-
234929441.html;http://www.diredonna.it/lavori-ideali-per-timidi-68888.html). Diversi lavori non costringono al contatto diretto col
pubblico, grazie alla mediazione di pc, telefono o macchinari, oppure almeno non obbligano a contatti molto frequenti o poco
formalizzati con i clienti e i colleghi o con il titolare e tra questi ci sono almeno i seguenti: telefonista presso callcenter, assistente
alla poltrona dentistica in piccoli studi di periferia con un dentista solo, commesso per la disposizione della merce negli scaffali dei
supermercati, operaio e impiegato in aziende di dimensioni medie o piccole, ottico, odontotecnico e forse alberghiero con mansioni
amministrative o di gestione dei locali. Il lavoro di autista di autobus e camion può essere considerato anch'esso un lavoro che non
obbliga allo stress del contatto continuo e imprevedibile con gli altri, ma attualmente ha turni disumani se l'autobus ha percorso
extraurbano ed è molto pesante se si guida un camion. Su DHS Club si annuncia forse ancora la possibilità di lavorare da casa
(anticipando del denaro):l’acronimo sta per Discount Home Shoppers Club, un nuovo tipo di telelavoro senza orario.
Http://www.hunt2work.it/index.aspx invece offre ancora, credo, la possibilità di arrotondare attraverso la promozione di prodotti
alimentari su Internet con il passaparola tra i propri contatti. // Chi è senza idee sul LAVORO IN GENERALE può farsi forse ispirare da
jobcrawler.it, utilizzare TalkinPills, lo strumento gratuito Career Express di Linkedin e frequentare blog, gruppi e community come
it.mashable.com// Per trovare UN SECONDO LAVORO si può vedere ad esempio http://millionaire.it/6-idee-per-arrotondare-lo-stipendio;
www.cassaintegrazione.it/lavorare-da-casa-per-arrotondare-la-cassa-integrazione; http://www.girlpower.it/mondo/guide-pratiche/i-
lavoretti-per-arrotondare.php. Uno dei migliori siti, di aiuto e di stimolo, nell’impresa di trovare un secondo lavoro adatto è forse
ancora http://thebizbiz.blogspot.com. Da non disdegnare i siti delle varie agenzie di lavoro, come obiettivolavoro.it. Alcuni tipi di
secondo lavoro sono comunque i seguenti: consulente finanziario (per chi lavora in banca); infermiere, badante, insegnante di
sostegno; assistente di bambini e i ragazzi con handicap mentali o fisici; babysitter (se fatto con neonati o poco più, nei weekend o
in alcune altre serate, è un lavoro adatto a molte persone e in particolare a chi studia o ama la lettura e non si sente bene con
bambini più grandi) e dogsitter; mediatore culturale negli ospedali (per chi conosce bene una lingua straniera parlata da una buona
percentuale di immigrati in Italia); guida turistica presso i parchi cittadini; addetto all’ufficio stampa per conto di eventi, fiere e
congressi; addetto alle multisale dei cinema; maschera nei teatri; centralinista e addetto alla reception delle cliniche private;
telefonista presso centri di telemarketing (per aziende che si occupano di vendere pentole, biglietti di teatro per beneficenza, tappeti,
servizio di epilazione con il laser, ecc.: in questi casi consiglio di cercare aziende che offrano un minimo di stipendio fisso oltre alla
provvigione e che regalino qualcosa ai potenziali clienti che contattano per invitarli nei centri delle esposizioni di prodotti e
trattamenti da vendere); hostess nei musei; personale di sicurezza presso i locali; venditore di sigarette o barista in discoteca;
barista o cameriere part time (le sere dei finesettimana) in bar, pub, pizzerie o ristoranti; forse cassiere part time in supermercati,
locali e saloni di parrucchieri (il sabato c’è un afflusso maggiore di clienti). // Può essere utile raccogliere in modo ordinato le idee
sui LAVORI ESTIVI adatti a sé tra le proposte su www.studenti.it., Monster, Infojob, Carceyet, Jobrapido, Cliccalavoro (basta scrivere
“Lavori estivi” nello spazio aperto dal comando “Ricerca”), Job in country e altre pagine online della Coldiretti, su www.fotoplus.it,
nei siti di organizzatori di vacanze per disabili o di centri estivi per lo studio o l’intrattenimento per ragazzi, su Clubanimazione, tra le
offerte di villaggi turistici (consultare i siti dei maggiori tour operator italiani), di piscine e comuni parchi, cittadini e non, e
ovviamente nei siti dei parchi acquatici e divertimento (a proposito di questi ultimi ricordate che non vi sono richiesti solo animatori,
artisti ed esperti degli animali esibiti, ma anche addetti alle prenotazioni, alle biglietterie, ai servizi bar o ristorante e alla pulizia e
persone che aiutino a salire e scendere e a rispettare le norme sulle giostre). Tenete presente che con un profilo curato su Facebook è
più facile in estate trovare lavori in genere basati solo sul passaparola (babysitter, catsitter, dogsitter, innaffiatura delle piante del
giardino o del terrazzo di persone andate in ferie, ripetizioni di ragazzi rimandati in alcune materie, tata di bambini o disabili per
coppie in vacanza, ecc.) e che nei periodi estivi non è molto difficile sostituire in città cassieri dei supermercati e forse anche
commessi o impiegati aziendali durante le loro ferie oppure farsi assumere per la stagione con diverse mansioni in negozi, ristoranti,
pizzerie, hotel, alberghi, centri termali e centri benessere dei maggiori luoghi di villeggiatura in montagna o sul mare. Può essere
utile appropriarsi delle nozioni principali dei testi in programma nei corsi di Formazione permanente e degli adulti, di Selezione del
personale/Gestione delle risorse umane e di Progettazione professionale e career counseling di Psicologia sociale, del lavoro e delle
organizzazioni. Basarsi sui test di personalità e delle organizzazioni invece può essere a volte dannoso, perché nessun testing è valido
per tutti e in ogni situazione. Almeno fino a qualche anno fa in questo contesto venivano usati semplici test della personalità come
IGPF-5, Myers-Briggs, ACL e BFQ e probabilmente alcuni dei test per valutare l'assertività e le strategie di coping e problem solving
come CISS, test su valori professionali e attitudini nel lavoro come TOM e SPV e test di abilità cognitive come il DAT-5, se non
anche test dell'intelligenza emotiva come il MSCEIT. Forse altri test sono citati nel programma del corso "Pedagogia Sperimentale:
modelli e procedure per l'educazione degli adulti". Un questionario sugli interessi e sulle caratteristiche personali durante l'attività
lavorativa si trova nell'introduzione di Scienze Infermieristiche University Test per esempio, ma porta a tre profili psicologici di
lavoratore in cui è difficile riconoscersi se appena si possiede qualche contraddizione nel carattere a causa dell'esperienza personale.
Forse altri test sono citati nei manuali corrispondenti al corso universitario “Pedagogia sperimentale. Modelli e procedure per
l’educazione degli adulti” (io però non li ho letti).Tenete presente che probabilmente non c'è lavoro dove il mobbing non possa
verificarsi, ma che esso è più frequente nei contesti di lavoro d'ufficio dove i dipendenti sono molti e interdipendenti e il carico di
lavoro alto, nel settore dei trasporti e nei campi educativo e sanitario (rimando al gruppo Violenza e lavoro più oltre). Chi cerca un
lavoro ha bisogno di conoscere siti web, banche dati, intermediari e contatti, ma è difficile in Italia ricevere un orientamento
professionale e, mentre si lavora in azienda, è anche pericoloso (il segreto professionale in generale sembra non essere una virtù
italiana, secondo molti scrittori vecchi e recenti e l'esito dell'headhunting in Italia è una conferma recente). Consiglio di leggere i
paragrafi 5.3 e 5.4 di Il colloquio nell'assistenza sociale (Allegri-Palmieri-Zucca) sull'orientamento al lavoro e di informarvi anche
online su borse lavoro, tirocini formativi in convenzione con il Centro per l'Impiego, assunzioni presso cooperative sociali, bonus
lavorativi del Fondo Sociale Europeo.
ISTRUZIONE E RELIGIONE: Il capitolo sulla scuola e sull’Università fasciste in Il Fascismo (I. Silone); i paragrafi sulle scuole
americane che si opposero anche in tempi recenti all’insegnamento della teoria darwiniana in molte introduzioni a L’origine delle
specie di C. Darwin; i capitoli sull’istruzione del clero – in particolare gesuita – in Il rosso e il nero e in La certosa di Parma di
Stendhal. Fate ricerche approfondite sulle scuole gestite dal clero o da movimenti di facciata religiosa (ad es. Comunione e
Liberazione o CL) e in particolare informatevi sul comportamento di studenti e insegnanti appartenenti a tali movimenti con chi si
iscrive senza appartenervi e magari nemmeno conoscerlo, sulle conseguenze molto durature e decisive che può avere frequentare tali
scuole nel futuro dei diplomati a causa del ruolo estremamente influente nelle università, negli ospedali e in molti altri ambienti
rivestito in genere dai genitori della maggioranza degli studenti e sul rispetto o non rispetto in tali scuole dei programmi stabiliti dallo
Stato, delle leggi fatte per favorire le scuole meno abbienti e di quelle per garantire la casualità nella scelta della scuola esterna e
delle materie da portarvi all'esame di Maturità. Informatevi infine infine sulle leggi, in vigore da pochi anni, sulle scuole "parentali" e
su come da una parte possano essere utili per le piccole vittime di bullismo e dall'altra possano venire sfruttate da genitori integralisti
per privare i figli del confronto con chi ha una mentalità diversa e più aperta o razionale della propria e per favorire ancora di più la
possibilità che i benestanti a volte hanno di "comprare" il diploma ai figli, tutti ragazzi che, a torto o ragione, sembrano ad alcuni già
a dir poco favoriti ai test di ingresso delle Facoltà a numero chiuso (conosco personalmente un ragazzo appartenente a un grande e
influente Movimento dichiaratamente cattolico che anni fa ha ricevuto domande e risposte al test di ingresso di Scienze della
Comunicazione e un altro ragazzo che si è diplomato in un liceo dopo aver avuto la media del 4 per 5 anni) e agli esami di Concorso
orali con colloquio motivazionale privato.
RAPPORTO TRA DECADENZA DELLA LINGUA E INVOLUZIONE DI PENSIERO, EQUILIBRIO MENTALE, SOCIETÀ,
POLITICA, ARTE DI OGNI GENERE: Libri sull'uso corretto della lingua nazionale, a cominciare da Parlare l'italiano (E.
Lombardi Vallauri); blog online che con intelligenza critichino la peggiore letteratura di recente pubblicazione (es. Cercando Oblivia
di Pippo Russo); l’opera di Jung sugli automatismi nevrotici; lettera 114 di Lettere a Lucilio (L. A. Seneca); Fahrenheit 451 (R.
Bradbury); la prima metà di 1984 e il saggio La politica e la lingua inglese in Nel ventre della balena e altri saggi (G. Orwell); il
capitolo sulla comunicazione usata dai politici in Psicologia politica (P. Catellani); saggi recenti o pagine online sugli espedienti dei
giornali per eludere i fatti (in Italia un testo di riferimento al riguardo è La scomparsa dei fatti di M. Travaglio; resoconti di messaggi
zeppi di frasi fatte (“scendo in campo”, ecc.) di noti politici attuali (ad es., gli interventi di Pippo Russo su ?); le pagine sull’abitudine
di usare le parole nel modo in cui si usa il denaro e su quel genere diffuso di conversazione comunicante un senso di vuoto per
astrazione dalle vere esperienze di I cosiddetti sani. La patologia della normalità (E. Fromm) e di L’uomo senza qualità (R.Musil); le
pagine sull’impoverimento e condizionamento dell’immaginazione di Lezioni americane (I. Calvino) e di altri saggi.
CULTURA AL SERVIZIO DELL’EGO, DELLE MODE E DEI PREGIUDIZI: le lettere numero 88 e 108 di Lettere a Lucilio (L. A.
Seneca); Degli scienziati e dei letterati e altro sul tema in Massime e riflessioni, caratteri e aneddoti (Chamfort); almeno le citazioni
delle Lettere di Chandler che trovate online; il racconto Rancore e nuvole in Piccoli equivoci senza importanza (A. Tabucchi); il
capitolo XXIX di Middlemarch (G. Eliot); i capitoli sul l’attività di scrittore del marito della protagonista in L’amante di lady
Chatterley (D. H. Lawrence); i capitoli 95, 96, 40 (fino all’ingresso in caserma) di L’uomo senza qualità ( volume primo) (R. Musil);
Il Parini ovvero della gloria in Operette morali (G. Leopardi); i saggi Del parlare spedito o lento, Del conversare e Del mentire e,
per certi aspetti, La pedagogia, quest'ultimo con cautela, per la mescolanza eccessiva di saggezza e pregiudizi e per l'impostazione
confusa (M. Montaigne); Modi e stratagemmi per avere ragione (A. Schopenhauer); i capitoli iniziali sul lavoro in libreria di Fiorirà
l'aspidistra (G. Orwell). Invito a riascoltare le canzoni Pigro (I. Graziani) e Il battito (I. Fossati). Riguardo agli abusi ed errori nelle
valutazioni scolastiche tradizionali (temi, interrogazioni orali, ecc.) rimando al paragrafo 7 del capitolo 4 di Progettare la ricerca
empirica in educazione (Coggi-Ricciardi), anche se sono note a tutti e del resto facilmente intuibili.
VALIDE RAGIONI PER SCRIVERE: (Prefazione di T. Capote al suo Musica per camaleonti;) prefazione di I. Calvino al suo Il
sentiero dei nidi di ragno; prefazione di F. Cordelli a La mia Africa (K. Blixen); Rivolta e arte in L’uomo in rivolta (A. Camus);
Lezioni americane (I. Calvino);il capitolo 122 di Le stesse cose ritornano di L’uomo senza qualità (R. Musil); il saggio Perché scrivo
in Nel ventre della balena e altri saggi (G. Orwell); I Mandarini (S. de Beauvoir); L’importanza del racconto nel secondo capitolo di
Creatività (E. Balconi e M. Erba); Psicologia analitica e arte poetica in Civiltà in transizione: il periodo tra le due guerre (C. G.
Jung); la critica di Leo Marx al finale di Huckleberry Finn (nell’edizione Einaudi). Forse può essere utile leggere qualche commento
online sulla cosiddetta “Medicina narrativa” o sugli “strumenti narrativi” in psicologia e un testo universitario come La mente
discorsiva (Harrè-Gillett). Considerate ovviamente anche almeno quanto affermano Cicerone in De oratore e Lombardi Vallauri in
Parlare l'italiano a proposito dell'utilità che ha lo scrivere quando si mira a pensare e parlare bene per riuscire a difendersi e ad avere
successo.
IL “GENIO DEL CUORE”: Lezioni americane (I. Calvino); Ecce homo (F. Nietzsche); i saggi Che effetto fa a un contemporaneo,
Montaigne, Come dobbiamo leggere un libro? e Una stanza tutta per sé (V. Woolf); un’introduzione a L’insidiosa modestia della
corazza (M. Moore); l’introduzione di M. Guidacci a Poesie di E. Dickinson; Il fanciullino (G. Pascoli); il capitolo La magia della
lettura in Imparare a leggere (B. Bettelheim e K. Zelan). Sulla creatività rimando agli esercizi 50, 78, 79 e 82 del cap. 10 di La
ricerca empirica in educazione (Coggi-Ricciardi) oppure a pagine online sulle sue dimensioni seguenti: capacità di identificare
problemi anche dove altri non ne vedono, fluidità ideativa (avere molte idee su un tema dato, trovare più di una soluzione a un
problema, trovare un grande numero di oggetti con una funzione o accomunati da un particolare, ideare vari finali a una storia),
fluidità espressiva (saper strutturare bene del materiale semantico e saper trovare molti sinonimi, antonimi, derivati), flessibilità
(capacità di interpretare un messaggio da diversi punti di vista, di produrre molte classi con contenuto semantico figurativo-simbolico
omogeneo, di proporre impieghi diversi dello stesso oggetto), originalità (abilità nel trovare soluzioni insolite o nell’utilizzare
informazioni per trasferirle a situazioni nuove).
UN AIUTO PER INTERPRETARE DA SOLI ALCUNI PRODOTTI DI NARRATIVA: Un libro liceale di analisi del testo dei primi
due anni di liceo scientifico (non è l'antologia, attenzione); Simboli della trasformazione (C. G. Jung); capitoli sui simboli tratti dalla
mitologia di Archetipi e inconscio collettivo (C. G. Jung); capitoli sui sogni in Psicologia e alchimia (C. G. Jung); capitoli sullo
zodiaco e sull’alchimia in Mysterium Coniunctionis (C. G. Jung). Può essere utile anche leggere Il drago come realtà (S. De Mari)
nonostante le assurdità scritte su Pinocchio, Albero e foglia (Tolkien), Il linguaggio dimenticato (E. Fromm) e il capitolo La magia
della lettura in Imparare a leggere (B. Bettelheim e K. Zelan). Segnalo Donne che corrono coi lupi (C. Pinkola Estes), per i rimandi
a miti e fiabe. È propedeutico all’analisi delle opere letterarie anche leggere analisi dettagliate dei profili zodiacali (considerando
segno e ascendente) in riviste e online, perché molti scrittori vi hanno da sempre fatto riferimento per costruire i loro personaggi. Vi
ricordo che Fromm ha scritto un'analisi di Il processo di Kafka e Jung ne ha scritta una di Ulisse di Joyce e un'altra di un libro meno
noto. Vi rimando inoltre alle analisi di classici e di testi recenti contenute in alcune pagine online come ad esempio
http://www.slideshare.com/analisi-del-testo-personali.
IMPARARE A FARE RICERCHE E A SCRIVERE BENE DA AUTODIDATTI SENZA FREQUENTARE I LICEI E LE ALTRE
SCUOLE NON PROFESSIONALI: Informatevi su come fare la "ricerca avanzata" in Internet dai siti dei servizi bibliotecari degli
atenei, ricordando che se siete iscritti o accompagnati da un iscritto all'Università, potete avere gratuitamente accesso a banche dati
molto curate che in genere per gli esterni sono a pagamento. Consiglio di visitare un sito web su come fare un buon articolo di ricerca
e quindi su come scrivere bene le ripartizioni "pagina del titolo", "abstract", "introduzione", "metodo", "risultati" e "discussione"
(eventualmente leggete le pagine relative al Publication Manual del sito web di APA o il capitolo 13 Comunicazione in psicologia di
Metodologia della ricerca in psicologia, edizioni McGraw-Hill). Nei capitoli su progettazione e analisi civica di un manuale di
cittadinanza attiva ho trovato indicazioni utili su come scrivere dossier , rapporti, resoconti e progetti. Le fonti per fare una ricerca
sono, nell’ordine, le seguenti: enciclopedia, dizionari specialistici (es. di psicologia), manuali, testi monografici, repertori, banche
dati. La ricerca in rete va alternata alla ricerca in biblioteca per integrare le fonti e verificare dove si trovano i testi (OPAC). Se si
vuole conoscere fonti tipicamente usate dagli istituiti di statistica (Istat, Sistan, Eurostat) e da organizzazioni quali Onu, Fao, Bit,
Unesco e Oms si può leggere il capitolo 11 di Metodologia e tecniche della ricerca sociologica (P. Corbetta) e in particolare
informarsi sulle relative riviste, su metaanalisi (integrazioni di risultati di varie analisi), su annuari (raccolte di ricerche comuni, cioè
a base amministrativa) e sulle indagini campionarie ad hoc. Tra gli annuari, il mio manuale di cittadinanza attiva cita di interessanti la
Guida delle regioni (di informazioni anche politiche e culturali) e gli annuari dei ministeri (ogni ministero ne ha uno). La statistica
non rende più affidabili i dati e non supplisce alla loro povertà, ma aiuta a leggerli perché consente di trovare elementi paradigmatici,
costanti e raggruppamenti, di riassumere i dati in cifre o tabelle o grafici, di calcolarne la variabilità, il margine d’errore e quindi la
distribuzione, di fare rapidamente confronti, di cogliere differenze e le loro possibili cause, di appurare interessi e relazioni tra i vari
fattori coinvolti, di standardizzare procedure e test e di mettere un po’ d’ordine in ciò che per natura è complesso e sfuggente
(importante è in particolare conoscere il coefficiente di correlazione di Parsons, che misura la forza di relazione tra due oggetti in
esame quantificabili), tuttavia secondo me andrebbe applicata solo per ricerche importanti e per cui è necessaria: rimando
eventualmente a Progettare la ricerca empirica in educazione di Coggi e Ricciardi e per conoscere diagrammi e tabelle e trovare le
formule ben spiegate a Metodologia e tecniche della ricerca sociologica (P. Corbetta), che nella seconda metà è ricco di grafici e
informazioni chiare e quasi sempre comprensibili anche a chi non ha dimestichezza con la materia. Per interpretare grafici e tabelle
può essere utile il cap. 11 al paragrafo 3 di University Test Scienze Infermieristiche, per citare un testo della Mc Graw-Hill che ho già
consigliato altrove nel documento (contiene quesiti tipici ad esempio su variazione percentuale, aumento percentuale e diminuzione
percentuale in rapporto alle variazioni di numero effettivo degli oggetti osservati). È emerso che ciò che porta a ottenere voti alti
all’Università è soprattutto avere un ampio vocabolario (ovviamente anche settoriale). Chi sta cercando di imparare a scrivere bene in
italiano e vuole un aiuto valido per abituarsi a dare una struttura ai propri scritti e per renderli meno prolissi possibile ed “efficaci”,
può ben cominciare con il leggere più volte le prime orazioni di Demostene e le sue Filippiche, magari integrando con la lettura della
“risposta” di Eschine, e inoltre almeno le orazioni Pro Milone e Pro Roscio di Cicerone. Segnalo le Orazioni giudiziarie (Lisia) e
consiglio di leggere i discorsi di generali e ambasciatori contenuti in Storia della guerra del Peloponneso di Tucidide (iniziate con il
confrontare il discorso dei Corinzi agli Spartani del libro I, 68 con i discorsi contro Filippo di Demostene). Prima di leggere
Quintiliano (mi riferisco a L’istituzione oratoria), Tacito (mi riferisco a Dialogo sull’eloquenza, per quanto sembra che non fu forse
lui il vero autore), Cicerone (mi riferisco al De oratore), lo Pseudo-Longino (mi riferisco a Il sublime), leggete le orazioni di
Demostene e di Cicerone, perché questi autori le citano di continuo. Il cap. 4 di Psicologia della comunicazione (P. Di Giovanni)
riassume le figure retoriche principali e il cap. 6 le regole di comunicazione che danno senso e coerenza a un testo, a una
comunicazione. Segnalo anche le Orazioni funebri di Bossuet, anche se non le ho lette e se non so se sia possibile trovarle tradotte in
italiano. Considerate pure anche dei libri recenti sullo scrivere o parlare bene in italiano (ad esempio quello di Vallauri e quelli in
genere ivi pubblicizzati) e ricordate che online esistono dei test sull'uso della nostra lingua. Sono utili anche i corsi a pagamento che
insegnano a parlare in pubblico (corsi con istruzioni precise, esercizi e telecamera). In biblioteca si trovano libri che insegnano a
scrivere lettere e mail da scambiare nei rapporti di lavoro e formali (gli esempi che vi troverete sono utili). Diversi scrittori noti autori
di best sellers abbastanza recenti hanno scritto dei saggi sulle proprie tecniche narrative, ma si tratta di testi per aspiranti narratori:
segnalo Lezioni americane di I. Calvino, Come salvare Piggy Sneed di J. Irving (di questo scrittore segnalo anche il romanzo su uno
scrittore Il mondo secondo Garp) e On writing di King (di quest'ultimo però consiglio di confrontare i consigli con certe prefazioni,
secondo me più ragionevoli, scritte da Tabucchi, Conrad e Calvino). Esiste una collana di libri recenti e classici chiamata La scuola
del racconto. Ciò che aiuta di più a esprimersi a fini più pratici è però piuttosto frequentare molto persone che parlano sempre in
italiano corretto e rinunciare totalmente all'uso del dialetto e alla lettura di libri mal scritti (mantenere questo proposito per un anno
può bastare a cambiare per sempre le abitudini di chiunque). Consiglio anche di evitare di leggere letteratura recente senza una buona
guida per non peggiorare il proprio modo di pensare e scrivere e invito nuovamente a confrontare le migliori pagine (quelle non
recenti) online di Pippo Russo (Cercando Oblivia) con il saggio di Orwell La politica e la lingua inglese e la lettera 114 di Lettere a
Lucilio di Seneca su questo argomento, che per me è particolarmente importante avendo molto sofferto della mancanza di consigli
sulle letture più adatte a me e avendo perso molto tempo e molte energie anni fa leggendo sia molti classici della letteratura che
alcuni best sellers recenti inadatti: occorre davvero diffidare delle fascette promozionali, di molti editori senza coscienza, di chi
premia e pubblicizza la spazzatura, di chi ha inventato i cosiddetti “casi letterari” e di chi ne decide in modo insensato e soprattutto
delle scuole con i loro assurdi programmi, il governo che li stabilisce e gli insegnanti che non vi rimediano dando le informazioni
culturali necessarie a tutti. Leggete il blog di Russo e anche le pagine di Fromm e altri studiosi sulla scuola e capirete se sto
criticando chi scrive e si arricchisce oggi con i romanzi per livore e invidia o per ragioni più serie.
NOTA SUI LICEI TRADIZIONALI SENZA CONSIDERARE LE INNOVAZIONI DI PROVENIENZA SOPRATTUTTO
AMERICANA INTRODOTTE DAALCUNI ANNI, POICHÉ ANCORA SCARSE E NON ACCOMPAGNATE DALLA RIFORMA
RADICALE NECESSARIA PER RENDERLE EFFICACI E COERENTI (RIMANDO AL PARAGRAFO PRECEDENTE
INADEGUATEZZA DELLA SCUOLA A PREPARARE ALLA VITA): i licei in generale vanno, secondo me, sempre sconsigliati ai
più per i seguenti validi motivi: sono impossibili o molto difficili da conciliare con un lavoro contemporaneo o estivo e rilasciano il
tipo di diploma meno utile nel mondo del lavoro; si può accedere a molte se non tutte le Università con qualunque tipo di diploma (o
quasi: informatevi) compresi quelli delle o di alcune scuole professionali, che offrono anche senza essere seguiti da laurea molte più
possibilità nel mondo del lavoro di quelli liceali (il diploma liceale non seguito da laurea è certamente poco o per nulla utile e, se il
liceo è di tipo impegnativo, è certamente un titolo conseguito con un impegno infinitamente sproporzionato alle opportunità
lavorative che offre); eccetto Lettere e Filosofia, tutte le università sono molto costose e affollate; lo studio delle materie affrontate
nei licei è in generale in gran parte inutile, tranne forse nel caso di quello linguistico, che però non è da preferire a scuole che
insegnano diverse lingue in meno anni e insieme all'uso del computer; in ogni tipo di liceo non si offre alcuna guida riguardo alla
lettura di quei classici che aiutano chi desidera davvero migliorare nell'arte di scrivere e ragionare (il liceo delle scienze umane sotto
quest'ultimo aspetto è migliore degli altri, ma non in tutti i libri di testo e a prezzo di moltissime inutili ripetizioni). Inoltre se
parzialità e pregiudizi sono propri di scuole di ogni livello, le scuole superiori di 5 anni e in particolare i licei espongono di continuo
al contatto da una parte con insegnanti non solo particolarmente nevrotici e aggressivi ma anche in certi casi molto influenti anche al
di là dell’ambiente scolastico e dall’altra con figli di persone mediamente benestanti e dotate di un certo potere e qualche volta a far
propendere, se non certo decidere, un insegnante per l'ostracismo di uno studente basta davvero poco. Infine si consideri
l'aggressività dei molti lavoratori convinti che il liceo fatto seriamente non sia che una sorta di hobby rispetto a qualsiasi lavoro e
inoltre l'invidia piena di astio pericoloso di coloro che, non diplomati o con diverso diploma, invidiano i liceali e accumulano rancore
particolarmente nei confronti di quegli studenti e soprattutto di quelle studentesse che non è raro sentir parlare a sproposito o nelle
quali non si vedono pronte reazioni e risposte (all'amore per lo studio a volte si accompagna una sensibilità eccessiva innata e
immodificabile, che predispone a nevrosi ed è causa frequente dell'insorgere, in alcune situazioni, di una sorta di angoscia
inspiegabile che impedisce di parlare e rende difficile muoversi, una sorta di paralisi con sintomi in parte simili a quelli degli attacchi
di panico), perché moltissimi scambiano per intelligenza il fatto di essere meglio adattati, inseriti, forti e fortunati (quanto a famiglia,
costituzione e salute fisica). E non dimenticate quegli uomini semi analfabeti che odiano le donne che leggono (non di rado padri di
donne che per natura hanno bisogno di studiare), come il trovarlo spesso sovrapensiero e sconcentrato durante i momenti meno
impegnativi della lezione o incapace di risposta pronta alle aggressioni o il notare in lui poca attitudine per le lingue straniere, una
scarsa memoria per le liste di nuovi vocaboli, una brutta calligrafia, una difficoltà particolare in disegno o i movimenti scoordinati in
educazione fisica (gli insegnanti non dubitano che queste siano ragioni valide per diagnosticare "stupidità" o peggio e per tormentare
e danneggiare il prescelto e non sono tenuti a informarsi al riguardo, nonostante i testi che combattono questo tipo di giudizi non
manchino di certo).
Quanto all'esame di Maturità sottolineo in particolare che non c’è dubbio che se l'istruzione avesse qualche valore per chi governa, il
voto finale sarebbe calcolato soprattutto in base agli esiti di tutti gli anni scolastici precedenti e che l’esito dell’esame finale sarebbe
considerato solo per dare una decina di punti in più o in meno e inoltre si pretenderebbe o premierebbe solo una tesina compilata in
base a indicazioni fornite dagli insegnanti di letture e di compiti facoltativi: la buona tesina e il buon esito di quei quattro esami finali
non dimostrano tanto intelligenza e conoscenza quanto che lo studente ha avuto la possibilità di controllare la propria emotività
e ricevuto quell’anno e nel tempo stimoli, aiuti pratici e informazioni dalla famiglia o da amicizie con adulti laureati con un livello
almeno medio di cultura, preparate dalle condizioni di vita familiari e frutto del caso; e quando poi tesi e prova attestassero con
certezza anche un’intelligenza pronta e particolare in ogni caso esse non dimostrerebbero minimamente che chi la possiede sia
istruito e allora tanto varrebbe che il diploma consistesse nell’esito di un test del quoziente intellettivo. E poi è evidente che una legge
che permette di basare un giudizio che dovrebbe essere garanzia di un istruzione fornita in cinque anni su pochi esami e su un
colloquio dà modo agli insegnanti di sfogare preferenze personali che possono essere peraltro fondate su ragioni odiose e di
compromettere così la possibilità di studenti preparati e dotati di iscriversi alle università a numero chiuso (la presenza della
commissione esterna non fornisce alcuna garanzia di protezione in proposito! E poi a uno studente che abbia cambiato scuola può
capitare una commissione esterna derivante dalla scuola lasciata, cosa che, quando capita, peraltro di solito non “capita” per caso…).
Negli ultimi anni credo che la legge abbia stabilito che il calcolo del voto finale si basi anche sull’esito degli ultimi tre anni, ma
questo non basta e inoltre è un’innovazione recente che non può mutare la mentalità dominante, mentalità rafforzata per tanto tempo
dalla legislazione precedente e favorita dalla natura della maggioranza degli insegnanti (a cominciare da quelli di Italiano, quasi
sempre dei bulli secondo sia la mia personale e ricca esperienza sia secondo quella di moltissimi altri ragazzi di scuole che non ho
frequentato ma che conosco indirettamente abbastanza bene, sia secondo diversi libri importanti recenti e non).
COSA SI DOVREBBE INSEGNARE IN OGNI SCUOLA: le spinte da più parti a rinnovare radicalmente la scuola italiana fanno
emergere che occorre fare spazio a migliori prove e insegnamenti e rendere coerente l'istruzione nel suo insieme: io ritengo che, oltre
a eliminare Religione ed Educazione Motoria dalle scuole medie e superiori, si dovrebbe soprattutto imporre molti limiti all'arbitrio
degli insegnanti di Italiano e modificare i programmi di Italiano e Latino, perché è palesemente assurdo che nelle materie
umanistiche le valutazioni siano del tutto soggettive, che in una scuola diversa dal Liceo Classico si venga costretti a studiare il
Latino, lo Stilnovo e l'opera di Dante, Tasso, Petrarca e Boccaccio, che in ogni scuola si studino gli stessi autori più di una volta e che
per di più agli insegnanti sia concesso di poter assegnare perfino un tema di letteratura a settimana e inoltre letture obbligatorie
dannose come sono senz'altro alcuni classici di D'Annunzio, Fogazzaro e Huysmans. Alle scuole medie e superiori il tempo e le
energie così guadagnati potrebbero essere impiegati in test di problem solving di vita concreta, insegnando a comprendere e scrivere
saggi molto brevi e ben argomentati, a redigere lettere formali e ad analizzare grafici e tabelle e in misura minore testi di narrativa (è
bene conoscere le figure retoriche della letteratura, anche perché sono utilizzate anche in testi persuasivi di carattere politico,
pubblicitario, ecc.).
Si dovrebbe impedire agli insegnanti di lasciare soli gli studenti nella scelta della scuola superiore e di ciò che la seguirà, perché
Internet può non essere sufficiente per informare bene e per tempo sul necessario: scuole superiori raggiungibili dalla residenza o con
convitto che non rendono indispensabili altri studi pur permettendo di proseguirli, corsi per ottenere la certificazione ECDL, brevi
corsi e concorsi post-diploma, ITS, Università con o senza test d'ingresso, manuali per preparare questi test, master e concorsi post-
laurea, vecchie e nuove occupazioni, servizi online per aiutare nella ricerca del lavoro o di idee su che lavoro fare, agenzie per il
lavoro interinale e leggi importanti e discusse relative al mondo del lavoro.
Sarebbe importante fare letteralmente girare tra i banchi alcuni classici e testi più recenti ma validi che possano spingere gli studenti
delle scuola media dell'obbligo e di quella superiore ad approfondire in autonomia la conoscenza della storia, come i testi di
storiografi e memorialisti quali Senofonte, Livio e forse Saint-Simon, Hamilton e Solzeničyn. Soprattutto si dovrebbe far conoscere
bene a scuola i saggi più recenti di Primo Levi (non il resoconto della sua esperienza, ma la successiva riflessione su essa in un ampio
contesto e la postfazione al suo primo libro) e memorie e analisi storiche altrettanto ricchi di riflessioni sempre attuali che
quest'ultimo libro quali sono quelli di Tucidide, Cicerone, Seneca, Tacito, Voltaire, Chateaubriand, Silone, De Beauvoir, Foucault,
Arendt e Packard. Ancora tuttavia più importante è che la scuola affronti temi d'attualità attraverso una selezione di saggi e articoli
come si può trovare nei libri di testo di sociologia, antropologia e geografia umana del liceo delle scienze umane e mediante rimandi
a film e ad altri libri su questi argomenti e sulla politica mondiale non solo universitari e non solo molto recenti, come ad esempio il
saggio citato di De Mari (il suo libro, come quelli di Silone e Hamilton, aiuta anche a rimediare alla povertà di notizie sul fascismo
dei libri di testo in uso), i libri di Fallaci e anche i vecchi bestseller di Smith L'ultima preda e, nonostante la scarsa qualità, La legge
del deserto (romanzi che offrono ai lettori ben più che distrazione nonostante il genere cui appartengono): secondo me è
fondamentale, infatti, che la lettura dei migliori libri del passato sia concepita dagli studenti come il mezzo per fornire loro metodo
nelle loro riflessioni sul presente e che abbiano peso minore le ragioni di mercato che spingono a pubblicizzare, almeno nei libri di
testo liceali, solo saggi, romanzi e film recentissimi. E sarebbe d'aiuto anche che a scuola si accennasse almeno all'esistenza di
movimenti come Opus Dei e Comunione e Liberazione, per permettere di inquadrarli a livello storico o se non altro per la grande
influenza che oggi hanno negli ambienti universitari e in molti altri contesti importanti, a causa dell'alto livello socioeconomico e
delle professioni di alto livello dei loro membri.
I libri di testo in programma in ogni scuola o almeno in quelle dell’obbligo dovrebbero inoltre spiegare con sempre maggiore
precisione tutte le nozioni di psicologia principali, al riguardo accennando anche ai libri universitari adatti e inoltre anche in questo
caso facendo girare materialmente tra i banchi qualche testo del passato rintracciabile in biblioteca, senza tralasciare di invitare a
sfogliare i libri di Erich Fromm e soprattutto l'elenco completo delle opere, dei capitoli di esse e il glossario che si trova nelle ultime
pagine di Ricordi, sogni, riflessioni di Carl Gustav Jung e le citazioni pertinenti contenute in Solitudine: ritorno a se stessi di Storr,
dato che su Jung si fa spesso molta confusione anche in qualche libro di testo scolastico.
Proprio il rifiuto della scuola di base di dare ai giovani delle radici per lo meno fornendo titoli di libri validi (classici e testi recenti di
storia, attualità e psicologia e sull'arte del vivere e informazioni e esercitazioni di utilità pratica) favorisce da una parte gravi abusi da
parte di laureati in psicologia esercitanti come psicoterapeuti (con o senza il titolo di studio necessario per legge e supervisore),
dall’altra la crescente strumentalizzazione della religione anche cattolica e il fanatismo reale o atteggiato di alcuni gruppi anche
cristiani di piccole o grandi dimensioni in Italia, fenomeni a volte molto pericolosi e che rovinano vite intere o lunga parte di esse
condizionandone il rimanente. Un individuo senza solide radici culturali è facile preda del conformismo e più facilmente
strumentalizzato dai politici, oltre che una vittima più indifesa della criminalità comune e della malasanità e un peggior elemento in
ogni professione di responsabilità (vi ricordo che la preparazione universitaria di un giudice non comprende lo studio della
psicologia…) In ogni caso è esperienza comune che il favoritismo ingiusto e dalle conseguenze a lungo termine degli insegnanti si
avvale della loro facoltà di non informare e quindi dell’ignoranza in cui gli studenti vengono lasciati dai decreti ministeriali, che nulla
fanno per diminuire il divario di privilegi derivante dal tipo di famiglia assegnata dal caso.
Ciò che più conta è infatti che siano fornite dalle scuole di ogni livello per adolescenti le nozioni indispensabili a tutti noi di
psicologia, medicina (non semplicemente biologia), economia ed educazione civica e ai servizi sociali. Queste conoscenze essenziali,
che potranno forse aumentare o cambiare in futuro ma poco, si potrebbero probabilmente riassumere nelle seguenti (almeno se non si
fa rientrare molta conoscenza nel termine "tecniche cognitivo-comportamentali"):
problem solving e catalogate tecniche cognitivo-comportamentali, peculiarità delle emozioni primarie, classiche fasi del dolore, crisi
di mezza età, tipi di memoria (per concetti, elenchi di dettagli, di procedure, ecc.), modi diversi di affrontare le difficoltà in uomini e
donne (generalizzando!) e in introversi ed estroversi, caratteristiche tipiche della minoranza con centro cerebrale nell'emisfero destro,
meccanismi di difesa inconsci primitivi, misure di sicurezza, distorsioni tipiche della percezione e del giudizio, errori cognitivi
comuni, compulsioni e coazione, complessi (d’inferiorità, narcisista, ecc.), disturbi coinvolgenti l’alimentazione e l’immagine di sé,
bisogno di mentalizzazione, concezione junghiana della nevrosi come difesa involontaria dalla personalità (l’essere/esprimere se
stessi); insuperabili limiti dei test psicologici e psicometrici e di ogni perizia psicologica/psichiatrica, leggi della violenza (in
particolare da parte dei gruppi sull'individuo o su altri gruppi, degli uomini su un certo tipo di donne, dei genitori, degli adulti su
bambini e adolescenti, dei leader sui sottoposti, di politici e pubblicitari su chi non vuole pensare, di utenti di internet), analisi dei
sogni, reti neurali e neuroni specchio, ma anche legge d'attrazione o sincronicità e almeno qualche vaga nozione delle altre leggi
dell'inconscio collettivo dimostrate dal numero dei casi raccolti in passato e dal loro ripetersi nel presente indipendentemente dalla
negazione di esse e addirittura dell’inconscio stesso personale e collettivo – quest’ultimo fonte ed esito dell’evoluzione della specie -
che oggi è di moda tra gli psicologi (complessi materni, possessione e prevalere del trickster, sviluppo in alcuni figli degli aspetti
positivi o negativi della personalità e della vita tralasciati dai genitori, a causa di paure o di eccessi, incontri attirati dall’inconscio dei
genitori attivo sui figli, comunicazione e unità inconsce tra i bambini e i loro genitori naturali; archetipi/simboli collettivi/schemi di
comportamento ereditari influenzanti il contenuto di sogni e allucinazioni e, in alcuni casi, anche il comportamento secondo Jung,
fasi dello sviluppo infantile e azione indiretta dell’inconscio manifesta in intuizioni, lapsus e azioni mancate o dall’apparenza di
straordinarie coincidenze e a volte anche in malattie secondo Freud e Groddeck) // sintomi psicosomatici tipici, rimedi delle malattie
più comuni organiche e funzionali, vaccini e principali esami diagnostici, dando per scontato sia che ogni studente abbia acquisito
alle elementari ciò che concerne la dieta sana e l'igiene (scelta, acquisto e cottura dei cibi indispensabili e conoscenza dei farmaci
migliori contro le malattie gastrointestinali) sia che Internet sia sufficiente per permettere anche a bambini e ragazzi non sostenuti
dalla famiglia di avere un abbigliamento adeguato e di abitare spazi ben arredati // vantaggi e svantaggi di avere i risparmi in banca o
posta, conto corrente personale e cointestato, bonifici, versamenti, addebiti mensili, Paypal, carta di credito, Postamat, Bancomat,
PagoPA per bollette e alcune tasse (es. quella sui rifiuti), CAAF, partita IVA, ISEE, modello ISEU, modello 730, modello Redditi,
modello RED // INPS, INAIL, Agenzia delle Entrate, catasto // patronati, sindacati per i lavoratori come CGIL, CISL e UIL, sindacati
per gli inquilini come SICET, cooperative e altre iniziative dell'economia sociale (terzo settore) e servizi sociali // leggi sugli affitti,
sul mantenimento dei figli maggiorenni e sull'eredità e leggi che favoriscono gli abusi riguardo a queste esigenze vitali // avvocati
d'ufficio, CPT e CPU nei tribunali // ASO, fermo di psichiatria, i vari tipi italiani di TSO e lungodegenze nelle sedi del CSM //
educazione civica con particolare attenzione ai metodi di partecipazione di informazione politica e alle tecniche di persuasione e di
evitamento (di responsabilità, di risposte precise, ecc.) usate dai politici in Italia, con qualche accenno alle recenti innovazioni (es.
alcuni tipi di gruppi di discussione o le elezioni primarie del 2005).
Le ricerche di tutti in Internet (anche attraverso i forum) e in biblioteca su questi argomenti di importanza vitale dovrebbero essere
incoraggiate e avere solide basi e un diciottenne si dovrebbe poter orientare, dato che il governo dà ai genitori il diritto di ignorare del
tutto le proprie responsabilità a partire dalla maggiore età dei figli.
RACCOLTA DI CITAZIONI SULL’IMPORTANZA DI SCRIVERE
COME SI LEGGE E SI STUDIA COMUNEMENTE
Come dobbiamo leggere un libro (V. Woolf)
Non date ordini al vostro scrittore; cercate di diventare lui stesso. Siate il suo compagno di lavoro e il suo complice. Se conservate il
distacco, e fate le obiezioni e le critiche prima di leggerlo, non siete più grado di trarre tutto il profitto possibile di ciò che leggete
(…) Dovete essere in possesso non soltanto di una grande finezza di percezione, ma anche di un’ardita larghezza di immaginazione
(…)Dobbiamo giudicare questa folla di impressioni; dobbiamo dare a queste forme passeggere una forma che sia solida e duratura.
Ma non subito. Aspettate che si sia posata la polvere della lettura; che il conflitto e i problemi si esauriscano; fate quattro passi,
parlate, sfogliate i petali morti di una rosa, oppure dormite. Poi a un tratto, involontariamente, poiché così la natura vuole queste
transizioni, il libro tornerà, ma in modo diverso. Affiorerà alla mente nel suo insieme. Ma il libro nel suo insieme è diverso dal libro
così come l’abbiamo letto, in frasi isolate. Adesso i particolari si sistemano al posto giusto (…) Ora possiamo paragonare due libri,
come paragoniamo due edifici: ma questo atto di paragonare implica un mutamento del nostro atteggiamento, non siamo più gli amici
dello scrittore, bensì i suoi giudici; e se come amici nessuna simpatia è troppo esagerata, come giudici nessuna severità è eccessiva
(…) Ogni libro dovrà essere paragonato con il più grande libro della sua specie (…) Difficile è poter dire: “Non soltanto è un libro di
questo tipo, ma il suo valore è questo; qui sbaglia; qui è riuscito; questo non va; questo va”. Per potere adempiere questa parte del
compito del lettore, bisogna avere tanta immaginazione, intuito ed erudizione (…) E anche se i risultati sono disgustosi, e i nostri
giudizi sbagliati, è sempre il nostro gusto, quel nervo della sensazione che ci manda i suoi impulsi, a offrirci la fondamentale
illuminazione; impariamo attraverso il sentimento; non possiamo sopprimere la nostra idiosincrasia senza impoverirla. Tuttavia, con
gli anni, possiamo allenare il nostro gusto (…) Ci spingeremo oltre l’opera in particolare, cercando quelle qualità che accomunano i
libri (…) E da questa discriminazione trarremo un nuovo e più squisito piacere (…) I poeti e romanzieri stessi nelle loro casuali
osservazioni (…) rischiarano e rinsaldano quelle vaghe idee che giacevano confuse nei nebbiosi arcani della nostra mente. Ma loro ci
possono aiutare soltanto quando li avviciniamo carichi di domande e di suggerimenti onestamente raccolti nel corso delle nostre
letture. Non possono invece fare niente per noi, se ci appollaiamo sotto la loro autorità per sdraiarci come le pecore all’ombra di un
muretto. Possiamo capire il loro giudizio soltanto quando questo s’imbatte nel nostro e lo vince (…) Rimane la nostra responsabilità
di lettori (…) ora che la critica è per forza in recessione (…) e il critico ha solo un secondo di tempo per caricare l’arma, puntare e
sparare, e gli si deve per forza perdonare se confonde il coniglio con una tigre.
Ecce homo (F. Nietzsche)
Bisogna non aver risparmiato sé stessi, bisogna avere la durezza tra le proprie abitudini, per essere sereni e di buon umore in mezzo a
dure verità. Se mi faccio un quadro del lettore perfetto ne esce sempre un mostro di coraggio e curiosità, con in più qualcosa di
malleabile, di astuto, di attento, un avventuriero e un esploratore.
Massime e riflessioni (W. Goethe)
Accade coi libri la stessa cosa che colle nuove conoscenze. A tutta prima siamo felici, trovando che in massima si va d’accordo,
sentendo che ci si incontra e si fraternizza in qualche punto essenziale dell’esistenza. Ma a misura che ci si conosce meglio si
manifestano le differenze; allora, a voler essere ragionevoli, non ci si deve ritrarre tosto inorriditi, come si fa appunto in gioventù, ma
si devono salvare le concordanze e venir in chiaro circa le differenze, senza per questo voler fare una cosa sola (…) Chi intende
rinfacciare a un autore le sue oscurità dovrebbe prima esaminare l’animo proprio, e vedere se vi sia poi tanta luce: nel crepuscolo
anche una scrittura chiarissima diventa illeggibile.
Come un romanzo (D. Pennac)
Quell’improvviso armistizio dopo il frastuono della giornata (…) la nostra voce finalmente identica a se stessa (…) L’assoluzione
(…) un ritorno all’unico paradiso che valga l’intimità (…) Era gratis (…) Ogni lettura è un atto di resistenza a tutte le contingenze.
Tutte: sociali, professionali, psicologiche, familiari, ecc. (…) Una lettura ben fatta salva da tutto (…) La sua semplice evocazione
offre un rifugio ai nostri no (…) L’uomo costruisce case perché è vivo, ma scrive libri perché si sa mortale. Vive in gruppo perché è
gregario, ma legge perché si sa solo. La lettura è per lui una compagnia che non prende il posto di nessun’altra, ma che nessun’altra
potrebbe sostituire (…) Intreccia una fitta rete di connivenze tra la vita e lui (…) Appena un libro finisce nelle nostre mani è nostro
(…) parte integrante di noi stessi (…)Una sola condizione alla riconciliazione con la lettura: non chiedere niente in cambio (…) Non
erigere alcun bastione di conoscenza preliminari intorno al libro (…) Non si forza la curiosità, la si risveglia (…)La ripetizione è il
respiro stesso dell’intimità (…) Rileggere non è ripetersi, ma dare una prova sempre nuova di un amore instancabile (…) Rileggiamo
in modo gratuito, per la gioia di un nuovo incontro, la messa alla prova dell’intimità. “Ancora, ancora”, diceva il bambino che
eravamo un tempo. Le nostre riletture di adulti nascono dallo stesso desiderio: incantarci di una permanenza e trovarla ogni volta così
ricca di nuovi incanti (…)Rileggere quel che prima ci aveva respinti, rileggere da un’altra angolazione, rileggere per verificare, sì…
ci accordiamo tutti questi diritti.
P. Klee
L’occhio segue le vie che nell’opera gli sono state disposte.
Psicopatologia della vita quotidiana (S. Freud)
Anche i casi ovvi e trascurabili di errori nel parlare hanno il loro significato (…) Un conflitto intenso provoca lo sbaglio (…) Lo
stesso vale per i lapsus di lettura (…) La lettura cosciente di quanto viene letto in modo inconscio viene deviata (…) se il contenuto
può ricordare, per le più varie vie di associazione, un fatto che la mente desidera dimenticarsi e (…) se innesca un ricordo rimosso
appartenente a complessi personali, familiari.
I demoni (F. Dostoevskij)
Avevano idee avanzate, ma tutto si manifestava in loro in maniera goffa: era proprio la propria l’idea capitata per strada (…) Dai libri
prendevano tutto.
L’uomo senza qualità (R. Musil)
Il giovane ascolta con un orecchio solo la voce dei libri che foggiano il suo destino (…) Non cerca la verità, cerca se stesso (…)
Conseguenza all’ingrosso: (…) fragilità morale dei secoli. Sono un modo di bruciare per amore di bruciare.
I Mandarini (S. De Beauvoir)
Come leggono bizzarramente, tutti! Suppongo che la maggior parte, invece di seguire i sentieri che tracciamo, traversino le pagine
alla cieca; e di tanto in tanto una parola risuona il loro, risvegliando Dio sa quali ricordi o quali nostalgie: si fermano un istante, si
contemplano e riportano a tentoni. Meglio sarebbe non vedere mai i propri lettori in faccia (…) ** tuonava: avrebbe potuto insultarli
(…) ma intorno a lui si rideva con indulgenza (…) Avrebbe potuto dire le peggiori stranezze, e tutti ne sarebbero rimasti incantati: un
poeta, se non è consacrato da titoli, da premi (…) è bene che sia almeno un buffone (…) No, la sola cosa da fare, con quella gente,
era di non frequentarla. Quanto agli scrittori mondani e agli pseudo-intellettuali (…) scrivere non li divertiva, pensare non li
interessava (…) Tutta un’accolita di sudiciume. (…) ** era fanatico (…) insopportabile, ma almeno era vivo e (…) quando si serviva
delle parole lo faceva per passione, non per scambiarle contro complimenti, onori, denaro; la vanità, in lui, veniva soltanto dopo, e
restava in superficie. Ma loro non si meravigliavano di niente; non si può né commuoverli, né indignarli; quel che accade nel loro
cervello non ha più importanza delle loro parole (…) Era questa la cosa più desolante: (…) che il verdetto fosse emesso da gente
simile (…) Ci sarebbe stato di tanto in tanto qualche uomo, qualche donna a cui sarebbe valsa la pena di parlare, ma sarebbero stati
degli isolati (…) La celebrità è un’umiliazione (…) Chiunque aveva il diritto di tirargli un calcio o di gratificarlo con un sorriso (…)
Gli altri non vi sono grati per averli aiutati a vedere.
Brano di Simone Weill in Simone Weil, il coraggio di pensare (D. Canciani)
Si legge con la stessa frettolosa attenzione che si accorda a ogni cosa affermando perentoriamente nell’intimo di fronte a ogni
frammento d’idea: con questo sono d’accordo, con questo no; (…) questo è meraviglioso, questo è del tutto folle (…) Si conclude: è
molto interessante, (…) si esprime qualche elogio per mettere a posto la coscienza, e si passa ad altro. Alcuni sentono confusamente
la presenza di qualcosa (del deposito di verità), ma per accoglierlo occorre uno sforzo. E sforzarsi è talmente faticoso!
Operette Morali (G. Leopardi)
Quelli che non sono dimesticati al meditare e filosofare seco medesimi o che non sono atti a pensare profondamente, intendono le
parole e quello che egli (lo scrittore) vuol dire, ma non la verità dei suoi detti (…) Quantunque intendano i suoi concetti, non
intendono che siano veri o probabili, non avendo o non potendo fare esperienza della verità e delle probabilità loro. Quelli che non
sono atti a sentire in sé la corrispondenza de’ pensieri poetici al vero, non sentono anche e non conoscono quella dei filosofici (…)
Molti scrittori sono vilipesi per la diversità della vita e delle opinioni e per la comune indifferenza a conoscere il pregio delle loro
facoltà ed opere (…)
Della tua gloria la maggiore utilità che ne ritrarrai, sarà di rivolgerla nell’animo e di compiacertene teco (…) Il bello pende in
massima parte dalle consuetudini.
Zibaldone (G. Leopardi)
Tutti intendono perfettamente quello che l’autore vuol dire. E non perciò quello scritto è compreso da tutti (…) Perché l’uomo
superficiale (…) non sa mettere la sua mente nello stato in cui era quella dell’autore (…) non conosce i rapporti (…) delle cose (…)
dai quali deduceva quelle conseguenze (…) incontrastabili, per questi altri non sono neppur verità (…) Così pure non avranno tanta
forza di mente da poter dubitare (…) intorno alle cose che la natura o l’abito danno per certe (…) Per intendere (…) quasi ogni
scrittore, è necessario (…) aver tanta forza d’immaginazione e di sentimento, e tanta capacità di riflettere, da potersi porre nei panni
dello scrittore, e in quel punto preciso di vista e di situazione, (…) altrimenti non troverete mai ch’egli sia chiaro abbastanza, per
quanto lo sia in effetto. E ciò, tanto quando in voi ne debba risultare la persuasione e l’assenso allo scrittore, quanto nel caso
contrario.
Martin Eden (J. London)
Le menti limitate possono riconoscere limitazioni solo in quelle degli altri, non in se stessi. E così ella sentiva che la sua vista era più
ampia e là dove essa veniva in conflitto con quella di lui, segnava per lui il limite. Pensò di aiutarlo a vedere come lei, e ad allargare
il suo orizzonte in modo da identificarlo col proprio.
Vino e pane (I. Silone)
Torto o ragione non è mai questo che importa. Si commuove e si esprime male, qui è tutto.
Martin Eden (J. London)
Non era un cronista brillante, era svelto e scriveva facilmente (…) Non aveva capito in che cosa consistesse la discussione, ma non
era necessario. Parole gli davano la chiave di tutto (…) Era capace di ricostruire tutto il discorso con la sola parola (…) e siccome **
aveva suscitato maggior chiasso, mise in bocca a lui tutta la discussione (…) e applicò pennellate di colore (…) Non ha la minima
coscienza, e questo basta a farlo diventare grande (…) un grande giornalista…
La scuola dei dittatori (I. Silone)
Le qualità principali di Mussolini sono quelle forme inferiori dell’intelligenza che si chiamano fiuto e furberia (…) (di solito se la
situazione è confusa pratica il doppio gioco) (…) In tutta la sua vita ha letto solo giornali. Da giornalista di talento però egli è fornito
della facilità di parlare e di scrivere arrogantemente di cose che non conosce (…) Hitler ha continuato sempre a imparare dei
condottieri militari e delle loro battaglie attraverso le illustrazioni a colori (…)
In linea generale si può dire che l’intellettuale o l’artista si compiace istintivamente di tutto ciò che favorisce la propria fama e detesta
ciò che la danneggia (…) Per avere dalla propria parte gli artisti il mezzo più efficace è l’adulazione (…) Qualche pecora nera
refrattaria a corruzione e blandizie voi, aspirante dittatore, lo indicherete alla polizia con l’ordine di trattarli come i peggiori tra i
criminali.
I Buddenbrook (T. Mann)
A scuola erano in massima considerazione i concetti di autorità, dovere, potenza, servizio e carriera (…) Non solo gli insegnanti, ma
anche gli scolari si consideravano funzionari, preoccupatissimi di far carriera e perciò di acquistare il favore dei potenti (…) Il
direttore (…) non restava che venerarlo con la fronte nella polvere (…) Il dottor ** era di un’ingiustizia straordinaria, assolutamente
ingenua, e il suo favore era volubile e incostante come la fortuna (…) Aveva sempre due o tre beniamini (…) e questi potevano dire
tutto quel che volevano ed era sempre giusto (…) Lo strano era che in quel momento (…) anche lo scolaro favorito e i suoi compagni
erano sinceramente persuasi che egli fosse davvero uno scolaro studioso e diligente (…) Un giorno però, (…), Dio solo sapeva
perché, uno si trovava scartato, abolito, annientato, ripudiato e un altro veniva chiamato per nome (…) Tra i giovani allievi di quinta
ginnasio (…) c’erano fisionomie attraenti e musi da forca, (…) ragazzoni alti e robusti che stavano per darsi al commercio o entrare
in Marina e non si curavano più di niente e piccoli sgobboni (…) che si distinguevano nelle materie in cui c’era soprattutto da
imparare a memoria (…) Ragazzi grandi e grossi e scatenati, (…) i migliori ginnasti della scuola, pronti a ogni birbonata, (…) erano
temuti e rispettati (…) I loro cugini (…) pieni di amor proprio e di devozione, silenziosi e operosi come api, attentissimi e divorati
dal desiderio di essere primi e di ottenere la pagella migliore, (…) erano scolari modello (…) *** rimase coricato, colmo di rancore,
di malinconia, e di ribellione contro quella brutale necessità di lasciare il letto caldo (…) e di affrontare gente dura e malevola (…)
Guardava nel vuoto, sforzandosi di concentrare la mente (…) e ficcava nella cartella volumi gualciti e macchiati d’inchiostro (…)
Durante l’ora di lezione, **** scriveva (…) Infatti si erano sviluppati in lui tentativi letterari (…) Quando il decrepito insegnante
(…) comparve, **** disse: “Buongiorno, cadavere”, dopodiché fissò un punto nel cielo con sguardo limpido e intenso.
Progettare la ricerca empirica in educazione (Coggi-Ricciardi)
Nelle interrogazioni orali (...) la serie di domande costituisce spesso un campione accidentale (...) e anche la formulazione dei quesiti
non è sempre attenta agli obiettivi e alle competenze di cui si intende verificare il raggiungimento nè alla loro importanza, (...) oltre a
non essere sempre chiara, tanto che in alcuni casi può pilotare la risposta o contenere trabocchetti voluti, (...) e al non avere sempre lo
stesso grado di difficoltà (...) Altri fattori di distorsione possono derivare (...) dal fatto che l'insegnante potrebbe assumere toni più e
meno cordiali a seconda della stima e delle attese nei confronti dei diversi studenti (...) Inoltre interferiscono effetti di selezione legati
per esempio alla memoria e all'attenzione dell'insegnate, che, non annotandosistematicamente l'andamento del colloquio, rischia di
prendere in considerazione solo gli aspetti che l'hanno impressionata maggiormente. Linterpretazione dei risultati, infine, spesso non
avviene sulla scorta di criteri predefiniti e quindipuò ancorarsi all'opinione pregeressa che il docente ha dello studente o a qualche sua
caratteristica particolare, come la fluidità verbale, la sicurezza, l'appartenenza socio-culturale, il genere, ecc. (...)
Le interrogazioni scritte tradizionali (...) sono sottoposte a critiche in parte simili a quelle evidenziate per le interrogazioni orali (...)
Nel tema in particolare (...) le capacità comunicative (...) sono controllate in situazioni non spontanee e su argomenti che possono
avere diversa rilevanza emotiva per gli studenti. Le tracce inoltre possono richiedere conoscenze ed esperienze, che sono presenti in
modo differenziato negli stessi (...) Dalle tracce generiche (...) sono stimolati (...) divagazioni e sviluppi imprevisti non
adeguatamente valutabili (...) Se la formulazione include titoli e passi di libri noti, (...) questo può rendere ovvio lo svolgimento (...)
É stato messo in evidenza riguardo al tema anche ciò che segue: la mancanza nei valutatori di un criterio stabile per la correzione; la
carenza di fedeltà nelle rilevazioni; gli effetti di alone nel giudizio; gli effetti di ordine nella correzione dei compiti; gli effetti di
ancoraggio di giudizio che mette in relazione un protocollo con quello precedente; le difformità presenti nella formulazione dei
giudizi.
Psicopatologia dello sviluppo. Storia di bambini e psicoterapia (F. Celi)
Nasce perplessità nel leggere che una diagnosi è propria o impropria a seconda di una direttiva regionale (...) e poi perché
all'università si studia il DSM-5 e poi nel Servizio Sanitario si usa invece l'ICD-10? (...) I problemi sono tanti: in quale range si
definisce la normalità dell'intelligenza, visto anche il margine di errore dei testi, da tutti riconosciuto in teoria ma poi così spesso
trascurato in pratica? E le diagnosi spesso non tengono conto del funzionamento adattivo dei bambini (...) Le maestre hanno chiesto
per anni con insistenza e aggressività di segnalare Simona come handicappata in modo da farle avere (...) un certificato di disabilità
(...) e quindi un'insegnante di sostegno (...) Sostenevano che da sola non era assolutamente capace di fare nulla (...) Il primo
psicologo contattato dalla madre (...) però ne negò la necessità (...) Dopo questa presa di posizione, le maestre, in particolare quella di
Italiano (...) si irrigidirono nei confronti della bambina (...) Nelle pagelle (...) non le si riconosce nessun progresso (...) nessun suo
sforzo è riconosciuto né tanto meno premiato (...) e non si perde occasione di ribadirne le presunte necessità (...) La bambina invece
ha un funzionamento intellettivo borderline (...) è serena e (...) ha ottime autonomie personali e sociali (...) Durante il primo colloquio
fui aggredito dall'insegnante di Italiano e (...) nel secondo venni a sapere che i programmi informatici che avevo installato anche a
scuola per Simona (...) non erano mai stati usati (...) Le maestre sostenevano che sarebbero stati inutili (...) Vidi gli esercizi proposti a
scuola a Simona: (...) a volte erano gli stessi dati al resto della classe, altre volte erano (...) tratti da un libro dell'infanzia... (...) La
maestra mi chiese che senso pensavo potesse avere insegnare le regioni d'Italia a una bambina che non sapeva nemmeno in che
quartiere viveva! (...) Con i miei programmi informatici e ipertesti di geografia e astronomia (...) Simona era diventata più motivata e
(...) imparava molte cose che avrebbe faticato tantissimo a studiare in modo tradizionale (...) Purtroppo non avevo fatto i conti con la
maestra-strega (...)
Alla scuola primaria Stefano era uno dei migliori (...) In prima media non volle più andare a scuola (...) Tutto cominciò da una
figuraccia fatta in classe con la professoressa di Italiano, che l'avrebbe umiliato in classe davanti ai compagni (...) In seguito
l'insegnante di Italiano ha visto Stefano piangere davanti alla scuola e ha fatto di tutto per portarlo dentro, compreso tirarlo per un
braccio (...) Stavano vendendo la casa di Stefano (...) e la madre era spesso depressa, già soggetta a questi disturbi come il nonno
materno (...) Gli insegnanti si erano costruiti una teoria e non erano disposti a modificarla: "Stefano è un bambino viziato e
capriccioso (...) non è capace di reggere il confronto con una classe che ha competenze ottime (...) Deve fare tutte le ore perché
questa è la legge e se continua così perderà l'anno, perché a noi si chiede una rendicontazione del livello di maturazione del bambino
in tutte le materie (...) ancora 49 ore e sarà espulso". Quello che emerge è un atteggiamento iperburocratico e totalmente contrario al
principio dell'accoglienza che non dovrebbe mai mancare, a maggior ragione alla scuola dell'obbligo, e il sostantivo
"rendicontazione" è, nel suo genere, un capolavoro (...) Le insegnanti ascoltavano i miei tentativi di far loro capire che si trattava di
un disturbo e non di un capriccio, ma (...) come chi è obbligato a farlo (...) Perfino il personale non docente più di una volta aveva
cacciato dall'atrio la madre, anche se lei era lì evidentemente per favorire l'inserimento graduale di Stefano in classe (...)
Silvia ha un disturbo depressivo (...) Le maestre le dicono spesso che è lenta e deve diventare più svelta, e i compagni la prendono in
giro (...) Ha un'intelligenza generale superiore alla media e (...) disegna benissimo (...) ma dice: "L'insegnante di Disegno mi dà
Distinto e non Ottimo perché non sono brava nelle altre materie" (...) La madre andava spesso a parlare con le insegnanti (...) e si
preoccupava soprattutto del comportamento dei compagni e voleva sapere cosa facevano le maestre per risolvere questo problema
(...) Le maestre le dissero che non poteva interferire così nel loro lavoro, che era (...) invadente e aggressiva (...)
Dopo tanto impegno nella lettura (...) il bambino mi mostrò la nota della maestra, scritta in inchiostro rosso e con quattro punti
esclamativi.
Lo sviluppo della personalità (C. Jung)
Sono fin troppo evidenti i gravi guasti provocati da un’educazione balorda ricevuta in famiglia o nella scuola, che possono durare
anche tutta la vita, e fin troppo inderogabile appare la necessità di metodi pedagogici più ragionevoli (…) Educatori stupidi (…) non
sono esseri umani (…) Chi vuole educare, dev’essere egli stesso educato. Ma la pratica, oggi ancora in uso, di imparare a memoria i
metodi e di applicarli meccanicamente non è educazione, né per il bambino, né per l’educatore stesso (…) Chi educa allo sviluppo
della personalità? Sono prima di tutto e soprattutto i soliti genitori incompetenti, che spesso restano essi stessi tutta la vita per metà o
interamente bambini. (…) Dei giovani che hanno scelto la pedagogia come loro professione (…) nel complesso (…) hanno ricevuto
la stessa educazione inadeguata dei bambini che dovrebbero educare, e di regola sono tanto poco personalità formate quanto questi
ultimi (…) Chiunque abbia terminato gli studi, crede di aver concluso la propria educazione, in poche parole si sente adulto (…)
Ogni educatore (…) non dovrebbe mai smettere di chiedersi se ciò che insegna abbia anche seriamente cercato di realizzarlo (…)
Nella psicoterapia abbiamo visto che in ultima analisi non sono né il sapere, né la tecnica ad avere un effetto terapeutico, ma la
personalità dell’analista; lo stesso vale per l’educazione, che presuppone l’educazione di sé stessi (…) Sarebbe (…) auspicabile che
l’educatore possedesse (…) una certa conoscenza della natura umana ed esperienza di vita (…) Alla luce della mia esperienza, a me
sembra che al cuore dell’insegnante spetti un ruolo di cui non è facile apprezzare appieno il valore. Sicuramente si ricordano con
stima gli insegnanti molto capaci, ma si ripensa con gratitudine a quelli che sapevano parlare all’uomo (…) È il calore l’elemento
vitale sia per la pianta che cresce, sia per l’anima del bambino.
Rivista Donna Moderna (autunno 2021)
Il bullismo è cambiato. È diminuita l'età (già alle elementari) ed è aumentato il numero delle vittime (quattro o cinque per classe) (...)
Il cyberbullismo è molto diffuso.
Sinossi di psichiatria (Kaplan-Sadock)
Gli aspetti legali del bullismo scolastico sono aumentati negli ultimi due decenni, sull'onda di gravi precedenti (...) Si è rilevata
aumentata suicidabilità (...) Uno studio ha rilevato che le vittime di cyberbullismo tentano il suicidio due volte di più rispetto ad altri
giovani (...) È obbligatorio uno stretto monitoraggio per qualsiasi soggetto in età evolutiva trattato con antidepressivi (...) Sia la
restrizione che l'isolamento sono considerati interventi terapeutici per i giovani che non sono in grado di controllare gli impulsi
aggressivi (...) verso sé stessi e gli altri, (...) nonostante i casi riportati di decessi per asfissia durante le procedure di restrizione (...) In
alcuni casi si usa la "restrizione chimica" (...) Si cerca di identificare gli antecedenti e intervenire prima (...) L'aspettativa è che
quando viene dimesso a un regime meno restrittivo, il paziente continui la cura (...) Con l'ospedalizzazione parziale (...) i bambini
rimangono all'interno della famiglia, ma (...) i rischi di un trattamento diurno comprendono un isolamento sociale e il confino in una
stretta fascia di contatti sociali all'interno della popolazione di coetanei problematici.
Rivista Io donna (autunno 2021)
C'è chi ha proposto di rendere obbligatorio il tempo pieno nelle scuole elementari.
Martin Eden (J. London)
I professori sono la guida, ecco tutto. Non hanno in mente nulla, non inventano, non creano nulla. Tutto è nella cabina, ed essi sanno
come aggirarsi là dentro, e il loro compito è di mostrare agli estranei il posto, altrimenti potrebbero smarrirsi (…) Ho passato già
molto tempo nella cabina delle carte, e sono al punto di potermi muovere, qualunque siano le coste che voglio esplorare. E nel modo
che so io, esplorerò molto più rapidamente da solo (…) Vi sono tanti campi speciali, che tutta la vita non basterebbe ad impadronirsi
di un decimo di essi (…) Anche le più grandi intelligenze del mondo si basano sugli specialisti (…) Tralasciò l’algebra (…) il latino
(…) Non aveva tempo (…) Non importa quel che si studia, se si vuole acquistare una cultura generale. Si può studiare il francese o il
tedesco o addirittura l’esperanto (…) il greco e il latino, benché non serva a nulla, e sarà sempre cultura generale. ** studiò il
sassone, lo imparò benissimo… fino a due anni fa e ora tutto quello che ricorda è: “Quando il dolce aprile giunge con le sue piogge”,
(…) perché non deve guadagnarsi la vita (…) “Il latino è un allenamento, una disciplina mentale” (…) ci dicevano e (…) quel che
non ci hanno detto è che i soli uomini che lo conoscono sono i farmacisti, gli avvocati e i professori di latino. *** ha scoperto
Spencer, ed è tutto preso di lui. Perché? Perché Spencer lo porterà a qualcosa. *** (…) La bellezza è viva ed eterna, i linguaggi
vengono e vanno. Sono la polvere dei secoli (…)
Se non mi piace una cosa, non mi piace (…) e non v’è ragione al mondo che mi costringa a scimmiottare il gusto degli altri (…)
Quei critici (…) non conoscono che le cose consacrate; e infatti, essi si sono imposti bene. Hanno il cervello debole e i luoghi comuni
vi s’imprimono facilmente. Il nome della fabbrica è impresso sulle bottiglie della loro birra e la loro funzione è di prendere tutti i
giovani che seguono l’Università e di bandire dalle loro menti ogni lampo di originalità che in loro si manifestano e di rifoggiarlo
sullo stampo delle cose stabilite (…) I nove decimi dei professori di lettere sono piccoli pappagalli dal cervello microscopico (…)
Avevano ragione nei loro giudizi letterari, poiché erano arrivati al successo (…) L’esistenza di una qualsiasi cosa basta a giustificare
il suo diritto di esistere (…) non solo nelle condizioni presenti ma in tutte le condizioni (…) Quegli esseri senza pensiero sono gli
arbitri di quei pochi che realmente pensano.
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  • 1. Modificato il giorno 8 gennaio 2024 COME SCRIVERE BENE REGOLAMENTO SCOLASTICO E SALUTE E STRUMENTI PER INTERVENIRE SUI DEFICIT INTELLETTIVI: se lo ritenete utile per altri motivi o se potete procurarvelo a prezzo molto basso, leggete i paragrafi 2.3, 2.4, 2.5 della prima parte e 3.6.24 e 2.12 della seconda parte di Concorso DSGA. Manuale per tutte le prove 2018 (P. Boccia). Informatevi in particolare sulle leggi sui disabili, sugli individui con problemi di apprendimento (DSA) o con BES, sulle vaccinazioni obbligatorie per i bambini e sulle scuole domiciliari. Potete trovare diverse informazioni su i piani individualizzati per individui con disabilità, BES e DSA online o ad esempio nel manuale per la prova scritta per i concorsi per DSGA più recenti; www.orizzontescuola.it. A volte online si trova scontata almeno un'edizione di Pedagogia speciale, testo base del corso universitario omonimo. Leggete i capitoli 7-10 di Psicopatologia dello sviluppo. Storie di bambini e psicoterapia (F. Celi). Può essere utile il paragrafo 5.5 di Il colloquio nell'assistenza sociale (Allegri-Palmieri-Zucca) su chi ha figli disabili. Rimando a riviste specializzate su disturbi dell'apprendimento, www.anastasis.it e www.airpa.it e alla rivista Terra Nuova. Informatevi sulle scuole alternative con didattica innovativa per bambini soprattutto e su ipertesti e altri mezzi offerti dalla tecnologia per agevolare chi ha deficit di tipo intellettivo di forma lieve, media o grave. Segnalo i libri-gioco di Maffai come ad esempio Destinazione Bellatrix, che insegna la matematica, i progetti Scratch, serious games come Lego Serious Play e www.ludi-network.eu/products. I disabili in futuro potranno contare su migliori dispositivi AT (tecnologia assistiva) per muoversi, ecc. grazie a progetti come SPE-3D-APP sulle sedie a rotelle. Il manuale citato di Celi elenca anche strumenti per chi ha problemi di apprendimento: ipertesti; ipermedia; software didattici per DSA; a scuola tutoring e apprendimento collaborativo anche collegando tra loro i computer tramite Sistemi Autore; Superquaderno (molto utile per cominciare); trattamenti subless/lessicali/balance/neuropsicologici; piattaforme web ePRO e Ridinet (quest'ultima con sessioni quotidiane di 15 minuti, feedbeck informativo e grafico delle prestazioni), reading trainer informatico; programmi informatici con apprendimento senza errori e con punteggio-feedbeck, analisi del compito con curricula e molti sotto obiettivi e aiuti grafici per l'apprendimento di calcoli o lettura o anche dell'uso del denaro, cioè della cosidetta matematica funzionale; giochi con lettere e sillabe come tombola, memory e domino; software Lettura di base 1 e 2, Fondiamo le letterine e Memoria di base; cartoncini con lettere; scheda di osservazione sistematica con lettere e sillabe. Per le malattie gravi ci sono la strategia SODA, il software Mind reading e, di uso più controverso, la comunicazione facilitata con macchina da scrivere elettrica e con un educatore a sostenere il polso. In Sinossi di psichiatria (Kaplan-Sadock's) si cita il tutoraggio con PC per bambini con ritardo nel linguaggio causato da problemi nell'elaborazione degli stimoli uditivi. In questo settore le innovazioni sono continue e dovete aggiornare queste informazioni, se siete interessati. CONOSCENZE PSICOLOGICHE E NEUROLOGICHE DI BASE PER OPPORSI AI PREGIUDIZI PIÙ DIFFUSI SULL'INTELLIGENZA DEI PIÙ GIOVANI E SULL'EDUCAZIONE FAMILIARE E SCOLASTICA: L’autostima nei bambini (F. Frascarolo-Moutinot); i paragrafi con le linee di intervento deicapitoli 7-10 e 19 e 23 di Psicopatologia dello sviluppo. Storie di bambini e psicoterapia (F. Celi); (Il magico potere del riordino di M. Kondo); Creatività e intelligenza, Eugene Blauler nel secondo capitolo (e Creatività e arte nel primo capitolo) di Creatività (E. Balconi e M. Erba); Piccola guida per persone intelligenti che non sanno di esserlo della neurobiologa specializzata in Neuroscienze B. Milletre; i capitoli e brani sparsi dedicati alla conoscenza, ai metodi e ai programmi stabiliti per le scuole e agli studenti in Avere o essere (E. Fromm); Imparare a leggere (B. Bettelheim e K. Zelan); Formae mentis. Saggio sulla pluralità dell'intelligenza e Educare e comprendere. Stereotipi infantili e apprendimento scolastico (H. Gardner); Come un romanzo (D. Pennac); le pagine sui bambini cosiddetti prodigio, su quelli ipercritici, quelli esuberanti e quelli troppo timorosi, sulle conseguenze di studiare a scuola anziché privatamente e su ragioni ed effetti della violenza di familiari e insegnanti sui bambini in L’istituzione oratoria (M. F. Quintiliano); le pagine sull’approccio giusto ai bambini molto timorosi nell’opera di L. A. Seneca; le pagine sui bambini dotati di una eccessiva immaginazione e sensibilità, indifesi contro il senso di colpa e perciò timorosi delle novità e particolarmente bisognosi di routine, sugli introversi e sulla particolare profondità e pericolosità del dolore dei giovani in Zibaldone (G. Leopardi); il capitolo Il bambino dotato in Lo sviluppo della personalità (C. G. Jung); le pagine sugli introversi in Descrizione generale dei tipi e Il problema dei tipi nella conoscenza degli uomini in Tipi psicologici (idem); le pagine sulle figlie con le reazioni più deboli ai soprusi della madre e quelle sulle donne che vestono male, hanno poca manualità e vivono in modo confuso la prima metà della vita in Complesso materno in Gli aspetti psicologici dell’archetipo della madre (capitolo di Archetipi e inconscio collettivo) e in Lo sviluppo della personalità (idem); le pagine sui percorsi più positivi durante l’età adulta delle donne in cui predomina il cosiddetto “Animus” in Anima e Animus in Due testi di psicologia analitica (idem); altre pagine dell’opera di Jung sugli effetti sulla personalità di Animus, Anima e Ombra e infine altre ancora con esempi di psicoterapia sui bambini (sfogliate gli indici di tutti i suoi libri e isolate quelli che nel titolo contengono questi termini o fanno pensare a questi temi). RACCONTI E FIABE UTILI PER DISSIPARE DEI PREGIUDIZI DIFFUSI SULL'INTELLIGENZA DI BAMBINI E RAGAZZI: Tempi difficili (C. Dickens); Matilda (R. Dahl); Pippi Calzelunghe (A. Lindgren); Pollicino e Richetto dal ciuffo di C. Perrault. INADEGUATEZZA DELLA SCUOLA A PREPARARE ALLA VITA: lettera 49 di Lettere a Lucilio (L. A. Seneca); Senofonte e Machiavelli in Operette morali (G. Leopardi); il secondo capitolo di La scuola dei dittatori (I. Silone); la seconda metà del capitolo La lettura in Walden, o la vita nei boschi (H.D. Thoreau); i capitoli sull’istruzione scolastica di Avere o essere (E. Fromm) e Lo sviluppo della personalità (C. G. Jung); Educare al comprendere. Stereotipi infantili e apprendimento scolastico (H. Gardner); Come un romanzo (D. Pennac). Da sempre sono stati scritti libri di ogni genere contenenti critiche ai programmi scolastici inutili per i più giovani, che hanno bisogno prima di tutto di conoscere la natura umana e le leggi della violenza e della stupidità che regolano la vita sociale (il testo più antico che ho letto in proposito è Satyricon di Petronio, che attacca la scuola nelle prime pagine). Informatevi
  • 2. anche sul giudizio che in genere si riserva o si riservava alla banalizzazione tradizionale della poesia di Francesco Petrarca e a Dante Alighieri nelle scuole italiane prerisorgimentali e all'estero (rimando almeno a Il Pentameron di W. S. Landor , al giudizio di Goethe in Viaggio in Italia e all'introduzione di Guido Bezzola a Rime di Petrarca nell'edizione BUR). Segnalo Scuola e società (J. Dewey) e il programma di Lipman che, negli anni '70 del '900, riprese alcune delle idee di Dewey, le quali sono da considerare insieme alla citazione da Bruner nel primo modulo di La dimensione psicologica per ultimi anni del liceo delle scienze umane (per la critica al metodo sia di Bruner che di Dewey) ma anche insieme al paragrafo 1-2.3 di Dialoghi ininterrotti (P. Bastianoni) sul laboratorio espressivo closlieu di Arno Stern e imitatori; Il mondo è la prima scuola (Comenio). Leggete per intero il paragrafo 7 del capitolo 4 di Progettare la ricerca empirica in educazione (Coggi-Ricciardi) oppure pagine online sui molti limiti (del resto intuibili o noti a tutti per esperienza) di predizione (a livello lavorativo) e di valutazione (obiettiva!) delle prove scolastiche tradizionali e soprattutto sulle innovazioni utili seguenti tra quelle già sperimentate da qualche tempo almeno in America: scale prodotto e tabelle sul modello Guildford per assegnare il voto, "portfolio" (show case o di presentazione), prove "semistrutturate" come gli utilissimi saggi brevi su eventi e situazioni determinati su cui argomentare con specificati criteri di elaborazione (es. 10 righe, 2 esempi concreti, almeno 5 argomentazioni) e stesure di testi diversi dai temi e tra loro (es. un messaggio informativo, una descrizione, una lettera di consigli, un testo pubblicitario, un saggio a carattere personale, un elaborato con uno stimolo di natura visiva, un riassunto, ecc.), "reattivi di profitto", prove "oggettive" con risposte prestrutturate e standardizzate nella loro creazione e valutazione, prove "strutturate di classe" (create dall'insegnante, ma abbastanza simili a quelle oggettive) e soprattutto prove di problem solving applicato a situazioni di vita corrente a carattere interdisciplinare (prove proposte dal movimento detto della valutazione autentica) e programmi di alternanza scuola-lavoro (es. PCTO). È auspicabile che le inchieste di INVALSI e IEA possano rilevare un utilizzo sempre crescente di queste nuove forme di valutazione anche in Italia. Tutte le nuove prove introdotte di recente sarebbero probabilmente davvero utili se si accettasse di ridurre molto il numero di quelle tradizionali (in particolare temi a casa e in classe e interrogazioni orali) e se inoltre si accettasse di svecchiare i programmi (andrebbero alleggeriti di tutto ciò che è ripetitivo, lontano dalla vita e inadatto all'indirizzo di scuola superiore e universitario prescelto) oltre che d'inserire in ogni scuola secondaria di primo e secondo grado corsi indispensabili per la salute psicofisica e per la vita pratica e lavorativa (informatica, diritto, economia, psicologia e medicina). Se ci si decidesse a questo, basterebbe a rendere l'istruzione qualcosa di razionale che ogni singolo studente, in anonimato o in consiglio di classe, avesse la possibilità di denunciare e documentare (con filmati autorizzati, ecc.) un abuso ripetuto da parte degli insegnanti (qualora fossero molto aggressivi o si discostassero nella valutazione dalla prescrizione – presente nei manuali di Scienze dell'Educazione e della Formazione – di annotare i quesiti, socializzare con gli studenti i criteri di valutazione e utilizzare per essa testi modello, criteri, livelli prestabiliti e standard imposti dal Ministero). Invito a leggere i testi di tre vecchie canzoni italiane: Pigro (Ivan Graziani), Dopo il liceo che potevo far (Edoardo Bennato) e Il niente di Marco Masini, sempre che sia quest'ultima quella sua canzone in cui si parla di disoccupati avanzi dei licei. Queste canzoni potrebbero accompagnare un utile confronto tra i programmi vuoti delle materie umanistiche delle scuole medie superiori e dei licei scientifico, classico, linguistico e artistico da un lato e quelli densi di temi di attualità scottanti e di pagine dedicate allo sviluppo della personalità del liceo delle scienze umane, che pur tra tanti difetti andrebbe imitato in tutte le scuole superiori di primo e secondo grado. CLASSICI DELLA LETTERATURA E POCHI TESTI RECENTI UTILI PER COMPRENDERE LE RAGIONI PER CUI GLI STUDI SCOLASTICI POSSONO RISULTARE MOLTO PERICOLOSI PER LA SALUTE FISICA E PSICOLOGICA E PER LO SVILUPPO DELLA PERSONALITÀ: Giorni felici in Nel ventre della balena e altri saggi (G. Orwell); i capitoli finali di I Buddenbrook (T. Mann); Il giovane Holden (Salinger); i capitoli 8 (su Simona), 19 (su Stefano) e 23 (su Silvia) di Psicopatologia dello sviluppo. Storie di bambini e psicoterapia (F. Celi); l'elenco di biases degli insegnanti in Progettare la ricerca empirica in educazione (Coggi-Riciardi); il capitolo su Carrie di On writing (S. King); pagine online sui peggiori casi di bullismo e su quelli di stupro nelle scuole italiane negli ultimi trent'anni (reati quasi mai puniti e spesso puniti in modo offensivamente lieve); il cap. 31.19 sugli aspetti legali del bullismo a scuola e sulla criminalità giovanile e il paragrafo sulla sparatoria a scuola del 1999 in Colorado e del 2005 in Minnesota di Sinossi di psichiatria (Kaplan-Sadock's); i capitoli finali sui figli di Ivan di La valle dell’eden (J. Steinbeck); i capitoli relativi allo studente Kolja, i paragrafi che riguardano la decisione di Alësa di non proseguire gli studi e il comportamento di comportamento di Ivan a scuola e il paragrafo in cui si afferma esplicitamente che non sono pochi i ragazzi che perdono la salute – non sempre recuperabile... – per aver voluto affrontare l’impegno di 5 anni di vero studio in I fratelli Karamazov (F. Dostoevskij) e notizie sul modo di vivere la scuola dell’autore nella sua biografia; i capitoli e i paragrafi sull’istruzione di Paul e Rob in Dombey e figlio (C. Dickens); il racconto Esame di concorso (da Il bosco degli urogalli di M. Rigoni Stern); Paula (I. Allende); i capitoli sulla malattia del marito di Eustasia in Ritorno al paese (T. Hardy); il racconto L’età della discrezione in La donna spezzata (S. de Beauvoir); il racconto Rancore e nuvole (A. Tabucchi). Non sottovalutate le intelligenti critiche alla scuola contenute nei classici per bambini Matilda di R. Dahl, Pippi Calzelunghe di A. Lindgren e Tempi difficili di C. Dickens. Informatevi comunque su BES e DSA - categorie in uso nelle scuole da qualche tempo per classificare gli studenti - e chiedetevi come la maggioranza in genere si serve e si è sempre servita di ogni "etichetta" affibbiata agli altri e cosa possono comportare per lo sviluppo psicologico e per la salute fisica le sovradiagnosi di un disturbo mentale (sempre più frequenti di quanto non si creda, dato che è particolarmente difficile giudicare bambini e ragazzi e che, se per qualsiasi giudizio umano esiste la possibilità dell'errore, tanto più gli sbagli sono possibili quando non c'è interesse a non farli a causa della posizione di debolezza in cui si trovano gli alunni rispetto agli adulti). Consiglio di consultare Sinossi di psichiatria (Kaplan-Sadock’s) per conoscere gli effetti collaterali limitanti o gravi degli psicofarmaci che vengono spesso impiegati con i bambini e gli adolescenti soprattutto a causa delle pressioni o del bullismo degli insegnanti e della loro indifferenza al bullismo tra coetanei. Fate delle ricerche online per scoprire se io sono l’unica persona che desidera la possibilità per bambine e ragazze di scegliere anche scuole pubbliche riservate solo a femmine e studi da privatista a ogni età. Tenete presente anche che la legge italiana stabilisce che per i minori di 14 anni non sia mai prevista la galera qualunque reato compiano e che per i ragazzi tra i 14 e i 18 anni la possibilità e il tipo di pena per i reati dipendano totalmente dall'arbitrio del giudice e che i minori di 21 anni in molti casi possono essere condannati semplicemente al lavoro nelle cooperative ecc. anziché alla galera (anche per questa informazione potete eventualmente far riferimento anche al citato libro per la prova scritta del concorso DSGA). Consiglio di evitare le esagerazioni che di recente si trovano nelle riviste dove alcuni lettori vi sfogano l’odio per il voto: non è il caso di considerare i voti inutili, si dovrebbe però ottenere che non fossero pubblici, che le lezioni fossero filmate da telecamere (la scuola non è un ambiente privato e i ragazzi devono poter documentare sia gli abusi dei docenti che quelli dei compagni), che nessun insegnante fosse libero di pretendere o premiare molto risultati che non ha fatto nulla per preparare (la possibilità di fare una buona
  • 3. ricerca e di contare su una serie di buoni libri non deve dipendere dalla fortuna personale). SCUOLA E LAVORO (TENENDO CONTO CHE GLI INDIRIZZI INSERITI QUI ANDREBBERO VERIFICATI, PERCHÉ ALCUNI DI ESSI SONO IL RISULTATO DI RICERCHE ONLINE SVOLTE ANNI FA E perché NON HO MODO DI AGGIORNARE DI CONTINUO QUESTE INFORMAZIONI): informatevi sul portfolio di presentazione e sullo show case portfolio (ad esempio al paragrafo 7 del cap. 4 di Progettare la ricerca empirica in educazione di Coggi e Ricciardi). Se lo ritenete utile per altri motivi o se potete procurarvelo a prezzo molto basso leggete i paragrafi da 1.8 a 1.15, 2.2, 2.3 della prima parte di Concorso DSGA. Manuale per tutte le prove 2018 (P. Boccia): eccetto che per la parte sul diritto del lavoro, civile, costituzionale e di famiglia, vi consiglio di non leggere il resto del libro di Boccia o di farlo con senso critico, perché è zeppo di idealismo assurdo e ripetitive illusioni che nulla hanno a che vedere con la realtà, cioè con la natura della maggioranza degli insegnanti e degli alunni; questo libro comunque è incompleto, perché spesso non spiega le leggi citate e non sempre indica le sanzioni quando illustra certe leggi recenti e perciò dà l’impressione che tali leggi siano prese in giro, vuote parole come quelle sulle competenze che le ASL, i genitori e la didattica dovrebbero avere idealmente, secondo alcuni sociologi… (è il caso per esempio delle leggi art. 99 del R.D. n. 965/1924 e art. 42 del CCNL/1995 che vincolano gli insegnanti a essere presenti in classe anche cinque minuti prima e dopo l’ingresso degli alunni e durante gli intervalli e in generale della legislazione che attribuisce loro parte della responsabilità degli atti di bullismo tra alunni). Vi consiglio tutte le pagine online sui CORSI PROFESSIONALI TRIENNALI per formare ottici, odontotecnici e segretari d’azienda (corsi brevi e utili, frequentabili dopo le scuole medie e adatti anche alle ragazze e a chi non può contare su una famiglia affezionata ed economicamente stabile, su energie e salute perfette - tutte condizioni indispensabili per fare l'Università e una scuola di 5 anni, specie se impegnativa - e su un carattere e un aspetto adatti a evitare di essere oggetto di bullismo e di diffamazione in ambienti importanti come sono molte scuole superiori e molti dei luoghi di lavoro dei genitori di chi le frequenta): per quanto poi una segretaria d'azienda sul lavoro debba essere davvero molto energica e di solito di aspetto curato e piacevole, un titolo di studio simile a volte torna utile anche a distanza d'anni per trovare qualche mansione impiegatizia minore presso piccole aziende o per essere integrato da corsi brevi attinenti, è comunque migliore di un diploma liceale non seguìto da laurea e, se accompagnato da esperienze lavorative e/o seguìto da altri corsi professionali triennali di tipo diverso, è forse ormnai probabilmente più utile anche di alcune lauree. Esistono anche dei corsi alberghieri triennali che rilasciano diplomi utili a trovare qualche mansione lavorativa nel settore e che possono essere preceduti o seguìti nell'adolescenza da un corso professionale triennale di tutt'altro tipo per consentire maggiori sbocchi, restando inoltre nel tempo integrabili da due anni di studio che procurano la maturità di scuola alberghiera, sfruttabile anche per iscriversi eventualmente a un ITS (ne esistono anche per lavori non ipertecnologici) e per partecipare a corsi del Fondo Sociale Europeo che rilasciano la certificazione informatica ECDL (questo va affrontato solo dopo la lettura dei manuali d'informatica per principianti e non e inoltre dopo qualche lezione privata da conoscenti): gli studi e le mansioni negli alberghi non implicano sempre grande abilità nelle lingue straniere o contatto con la cucina e non sono tutte a stretto contatto col pubblico o caratterizzate da un lavoro di squadra continuo e poco formalizzato (esistono quelli di tipo amministrativo e di gestione dei locali) e in Italia il settore turistico dà molto lavoro; inoltre grazie ai convitti (magari in montagna) questi corsi sono un'ottima prima soluzione per chi non sta bene con la famiglia e sente o sa di non potervi fare affidamento, ma può indurla a pagare almeno i primi tre anni di questa scuola e del convitto, magari contribuendo grazie a lavori estivi part-time non necessariamente a contatto diretto col pubblico (il convitto in particolare non è spesa da poco, soprattutto nelle località montane, ma in certe situazioni la lontananza dalla famiglia e il contatto precoce col mondo del lavoro e con la natura sono condizioni quasi indispensabili al benessere presente e futuro). Il futuro non è mai prevedibile e non è detto che dopo la maggiore età i genitori siano gli unici a poter pagare il proseguimento degli studi o che non si possa indurli a farlo mediante la legge o pressioni sui loro conoscenti e accenni alla ricaduta sulla loro immagine (questo se si tratta di studi sensati e non del tipo arte e/o spettacolo ovviamente). Informatevi anche su tutti i lavori per cui è ancora richiesto il diploma e solo il diploma di una scuola di 5 anni. In particolare informatevi sul titolo di studio necessario per lavorare agli sportelli di poste, aziende ASL, ospedaliere e simili, pur tenendo presenti gli svantaggi che presentano questi lavori d'ufficio e per di più statali... Informatevi su come purtroppo venga spesso richiesto dai potenziali titolari di essere automuniti e di risiedere nella stessa città se non nelle vicinanze. Raccogliete informazioni online e in Sinossi di Psichiatria su come un minorenne già abbastanza indipendente e con un progetto chiaro e prudente abbia anche per legge maggiori diritti e protezione dalle decisioni autoritarie dei genitori rispetto a un ragazzo molto poco autonomo nel lavoro e in altri aspetti di vita pratica (oltre a una dimostrata disponibilità all'impegno, probabilmente servono sufficienti conoscenze nei settori di studio-lavoro, abbigliamento, salute fisica e gestione delle emozioni e anche qualche nozione su affitti, guasti domestici, bollette, risparmi e documentazioni relative al reddito). Tenete presenti i licei quadriennali con un'ora in più al giorno, un rientro pomeridiano per materie utili (es. Biologia, Programmazione 3D, Robotica), laboratori (anche in ambito biomedicale) e PCTO (orientamento e alternanza scuola-lavoro in estate) e simili, ma io sconsiglio vivamente i licei e soprattutto queste scuole così impegnative a chiunque sia per natura troppo studioso o diverso dalla maggioranza e a chi non possa contare sulla famiglia con certezza assoluta per ottenere un lavoro nel caso in cui in quei quattro lunghi anni malattie (sono anche troppo frequenti quando l'impegno richiesto è alto), bullismo, problemi economici o altro imprevisto impediscono di arrivare al diploma o di renderlo utile con studi successivi. Informatevi sugli ITS, perché portano a trovare lavoro molto più della laurea. Se non siete persone molto sensibili, informatevi sul corso breve ASS, che è più gestibile per chi non ha un fisico forte rispetto a un OSS (il diploma OSS procura lavori simili a quello del badante e perciò richiede una certa forza fisica oltre a una sensibilità non eccessiva). Raccogliete informazioni online e presso conoscenti sui motivi per cui oggi l'Università e la laurea stessa spesso non procurano lavoro (soprattutto su costi eccessivi, ripetitività degli esami e dei libri di testo con conseguenti grandi numero e lunghezza dei corsi, necessità del 3+2 con due tesi per partecipare alla maggioranza dei concorsi, concorsi truccati, percentuale molto alta di laureati e rifiuto da parte di non pochi datori di lavoro di persone laureate perché ritenute più consapevoli dei propri diritti, più disposte ad andarsene per un lavoro migliore, meno abituate al lavoro o troppo preparate per dipendere da titolari non laureati...). Quando sentite parlare di "formazione continua", pensate a quella dell'adulto e soprattutto ai master (corsi di un anno dopo la laurea breve o di 5 anni). Se volete iscrivervi all'Università, acquistate uno dei libri di University Test delle Facoltà che richiedono un test d'ingresso con quesiti di argomento molto vario come quella di Medicina e Chirurgia: nell'introduzione troverete anche un elenco delle Facoltà in generale e di quelle a numero chiuso e un riepilogo delle nozioni richieste di chimica, biologia, fisica, matematica, cultura generale e capacità logica. // Vi consiglio di tener presente che i profili più richiesti attualmente sono per STEM (materie scientifiche) e le lauree in legge se con specializzazione in comunicazione e di visitare ticonsiglio.com/concorsi- pubblici ma anche di consultare le classifiche online sui migliori posti di lavoro (tempo fa uno di essi fu stimato quello di cassiere del
  • 4. discount Lidl). Tenete presente i campus delle professioni digitali (es. 99 e lode, organizzato anche dalla rivista Io donna o #EY4NextGeneration) e altri corsi e workshop che insegnano a redigere un curriculum interessante, creare un buon video di presentazione, parlare in pubblico (public speaking) e poi i corsi di personal branding e digital writing. Informatevi sulle testimonianze di chi ha ottenuto un buon posto di lavoro (le donne dovrebbero curiosare sulla rivista Io donna l'8 marzo di ogni anno, perché il numero speciale di quest'anno era interessante da questo punto di vista). Segnalo i corsi per il lavoro al CAAF, che danno una preparazione utile a gestire alcuni aspetti pratici della vita a prescindere dal servizio stagionale. Segnalo anche un indirizzo o due cui appoggiarsi per considerare LAVORI NON A CONTATTO COL PUBBLICO (come it.finance.yahoo.com/notizie/Lavoro-dieci-mestieri-yfin- 234929441.html;http://www.diredonna.it/lavori-ideali-per-timidi-68888.html). Diversi lavori non costringono al contatto diretto col pubblico, grazie alla mediazione di pc, telefono o macchinari, oppure almeno non obbligano a contatti molto frequenti o poco formalizzati con i clienti e i colleghi o con il titolare e tra questi ci sono almeno i seguenti: telefonista presso callcenter, assistente alla poltrona dentistica in piccoli studi di periferia con un dentista solo, commesso per la disposizione della merce negli scaffali dei supermercati, operaio e impiegato in aziende di dimensioni medie o piccole, ottico, odontotecnico e forse alberghiero con mansioni amministrative o di gestione dei locali. Il lavoro di autista di autobus e camion può essere considerato anch'esso un lavoro che non obbliga allo stress del contatto continuo e imprevedibile con gli altri, ma attualmente ha turni disumani se l'autobus ha percorso extraurbano ed è molto pesante se si guida un camion. Su DHS Club si annuncia forse ancora la possibilità di lavorare da casa (anticipando del denaro):l’acronimo sta per Discount Home Shoppers Club, un nuovo tipo di telelavoro senza orario. Http://www.hunt2work.it/index.aspx invece offre ancora, credo, la possibilità di arrotondare attraverso la promozione di prodotti alimentari su Internet con il passaparola tra i propri contatti. // Chi è senza idee sul LAVORO IN GENERALE può farsi forse ispirare da jobcrawler.it, utilizzare TalkinPills, lo strumento gratuito Career Express di Linkedin e frequentare blog, gruppi e community come it.mashable.com// Per trovare UN SECONDO LAVORO si può vedere ad esempio http://millionaire.it/6-idee-per-arrotondare-lo-stipendio; www.cassaintegrazione.it/lavorare-da-casa-per-arrotondare-la-cassa-integrazione; http://www.girlpower.it/mondo/guide-pratiche/i- lavoretti-per-arrotondare.php. Uno dei migliori siti, di aiuto e di stimolo, nell’impresa di trovare un secondo lavoro adatto è forse ancora http://thebizbiz.blogspot.com. Da non disdegnare i siti delle varie agenzie di lavoro, come obiettivolavoro.it. Alcuni tipi di secondo lavoro sono comunque i seguenti: consulente finanziario (per chi lavora in banca); infermiere, badante, insegnante di sostegno; assistente di bambini e i ragazzi con handicap mentali o fisici; babysitter (se fatto con neonati o poco più, nei weekend o in alcune altre serate, è un lavoro adatto a molte persone e in particolare a chi studia o ama la lettura e non si sente bene con bambini più grandi) e dogsitter; mediatore culturale negli ospedali (per chi conosce bene una lingua straniera parlata da una buona percentuale di immigrati in Italia); guida turistica presso i parchi cittadini; addetto all’ufficio stampa per conto di eventi, fiere e congressi; addetto alle multisale dei cinema; maschera nei teatri; centralinista e addetto alla reception delle cliniche private; telefonista presso centri di telemarketing (per aziende che si occupano di vendere pentole, biglietti di teatro per beneficenza, tappeti, servizio di epilazione con il laser, ecc.: in questi casi consiglio di cercare aziende che offrano un minimo di stipendio fisso oltre alla provvigione e che regalino qualcosa ai potenziali clienti che contattano per invitarli nei centri delle esposizioni di prodotti e trattamenti da vendere); hostess nei musei; personale di sicurezza presso i locali; venditore di sigarette o barista in discoteca; barista o cameriere part time (le sere dei finesettimana) in bar, pub, pizzerie o ristoranti; forse cassiere part time in supermercati, locali e saloni di parrucchieri (il sabato c’è un afflusso maggiore di clienti). // Può essere utile raccogliere in modo ordinato le idee sui LAVORI ESTIVI adatti a sé tra le proposte su www.studenti.it., Monster, Infojob, Carceyet, Jobrapido, Cliccalavoro (basta scrivere “Lavori estivi” nello spazio aperto dal comando “Ricerca”), Job in country e altre pagine online della Coldiretti, su www.fotoplus.it, nei siti di organizzatori di vacanze per disabili o di centri estivi per lo studio o l’intrattenimento per ragazzi, su Clubanimazione, tra le offerte di villaggi turistici (consultare i siti dei maggiori tour operator italiani), di piscine e comuni parchi, cittadini e non, e ovviamente nei siti dei parchi acquatici e divertimento (a proposito di questi ultimi ricordate che non vi sono richiesti solo animatori, artisti ed esperti degli animali esibiti, ma anche addetti alle prenotazioni, alle biglietterie, ai servizi bar o ristorante e alla pulizia e persone che aiutino a salire e scendere e a rispettare le norme sulle giostre). Tenete presente che con un profilo curato su Facebook è più facile in estate trovare lavori in genere basati solo sul passaparola (babysitter, catsitter, dogsitter, innaffiatura delle piante del giardino o del terrazzo di persone andate in ferie, ripetizioni di ragazzi rimandati in alcune materie, tata di bambini o disabili per coppie in vacanza, ecc.) e che nei periodi estivi non è molto difficile sostituire in città cassieri dei supermercati e forse anche commessi o impiegati aziendali durante le loro ferie oppure farsi assumere per la stagione con diverse mansioni in negozi, ristoranti, pizzerie, hotel, alberghi, centri termali e centri benessere dei maggiori luoghi di villeggiatura in montagna o sul mare. Può essere utile appropriarsi delle nozioni principali dei testi in programma nei corsi di Formazione permanente e degli adulti, di Selezione del personale/Gestione delle risorse umane e di Progettazione professionale e career counseling di Psicologia sociale, del lavoro e delle organizzazioni. Basarsi sui test di personalità e delle organizzazioni invece può essere a volte dannoso, perché nessun testing è valido per tutti e in ogni situazione. Almeno fino a qualche anno fa in questo contesto venivano usati semplici test della personalità come IGPF-5, Myers-Briggs, ACL e BFQ e probabilmente alcuni dei test per valutare l'assertività e le strategie di coping e problem solving come CISS, test su valori professionali e attitudini nel lavoro come TOM e SPV e test di abilità cognitive come il DAT-5, se non anche test dell'intelligenza emotiva come il MSCEIT. Forse altri test sono citati nel programma del corso "Pedagogia Sperimentale: modelli e procedure per l'educazione degli adulti". Un questionario sugli interessi e sulle caratteristiche personali durante l'attività lavorativa si trova nell'introduzione di Scienze Infermieristiche University Test per esempio, ma porta a tre profili psicologici di lavoratore in cui è difficile riconoscersi se appena si possiede qualche contraddizione nel carattere a causa dell'esperienza personale. Forse altri test sono citati nei manuali corrispondenti al corso universitario “Pedagogia sperimentale. Modelli e procedure per l’educazione degli adulti” (io però non li ho letti).Tenete presente che probabilmente non c'è lavoro dove il mobbing non possa verificarsi, ma che esso è più frequente nei contesti di lavoro d'ufficio dove i dipendenti sono molti e interdipendenti e il carico di lavoro alto, nel settore dei trasporti e nei campi educativo e sanitario (rimando al gruppo Violenza e lavoro più oltre). Chi cerca un lavoro ha bisogno di conoscere siti web, banche dati, intermediari e contatti, ma è difficile in Italia ricevere un orientamento professionale e, mentre si lavora in azienda, è anche pericoloso (il segreto professionale in generale sembra non essere una virtù italiana, secondo molti scrittori vecchi e recenti e l'esito dell'headhunting in Italia è una conferma recente). Consiglio di leggere i paragrafi 5.3 e 5.4 di Il colloquio nell'assistenza sociale (Allegri-Palmieri-Zucca) sull'orientamento al lavoro e di informarvi anche online su borse lavoro, tirocini formativi in convenzione con il Centro per l'Impiego, assunzioni presso cooperative sociali, bonus lavorativi del Fondo Sociale Europeo.
  • 5. ISTRUZIONE E RELIGIONE: Il capitolo sulla scuola e sull’Università fasciste in Il Fascismo (I. Silone); i paragrafi sulle scuole americane che si opposero anche in tempi recenti all’insegnamento della teoria darwiniana in molte introduzioni a L’origine delle specie di C. Darwin; i capitoli sull’istruzione del clero – in particolare gesuita – in Il rosso e il nero e in La certosa di Parma di Stendhal. Fate ricerche approfondite sulle scuole gestite dal clero o da movimenti di facciata religiosa (ad es. Comunione e Liberazione o CL) e in particolare informatevi sul comportamento di studenti e insegnanti appartenenti a tali movimenti con chi si iscrive senza appartenervi e magari nemmeno conoscerlo, sulle conseguenze molto durature e decisive che può avere frequentare tali scuole nel futuro dei diplomati a causa del ruolo estremamente influente nelle università, negli ospedali e in molti altri ambienti rivestito in genere dai genitori della maggioranza degli studenti e sul rispetto o non rispetto in tali scuole dei programmi stabiliti dallo Stato, delle leggi fatte per favorire le scuole meno abbienti e di quelle per garantire la casualità nella scelta della scuola esterna e delle materie da portarvi all'esame di Maturità. Informatevi infine infine sulle leggi, in vigore da pochi anni, sulle scuole "parentali" e su come da una parte possano essere utili per le piccole vittime di bullismo e dall'altra possano venire sfruttate da genitori integralisti per privare i figli del confronto con chi ha una mentalità diversa e più aperta o razionale della propria e per favorire ancora di più la possibilità che i benestanti a volte hanno di "comprare" il diploma ai figli, tutti ragazzi che, a torto o ragione, sembrano ad alcuni già a dir poco favoriti ai test di ingresso delle Facoltà a numero chiuso (conosco personalmente un ragazzo appartenente a un grande e influente Movimento dichiaratamente cattolico che anni fa ha ricevuto domande e risposte al test di ingresso di Scienze della Comunicazione e un altro ragazzo che si è diplomato in un liceo dopo aver avuto la media del 4 per 5 anni) e agli esami di Concorso orali con colloquio motivazionale privato. RAPPORTO TRA DECADENZA DELLA LINGUA E INVOLUZIONE DI PENSIERO, EQUILIBRIO MENTALE, SOCIETÀ, POLITICA, ARTE DI OGNI GENERE: Libri sull'uso corretto della lingua nazionale, a cominciare da Parlare l'italiano (E. Lombardi Vallauri); blog online che con intelligenza critichino la peggiore letteratura di recente pubblicazione (es. Cercando Oblivia di Pippo Russo); l’opera di Jung sugli automatismi nevrotici; lettera 114 di Lettere a Lucilio (L. A. Seneca); Fahrenheit 451 (R. Bradbury); la prima metà di 1984 e il saggio La politica e la lingua inglese in Nel ventre della balena e altri saggi (G. Orwell); il capitolo sulla comunicazione usata dai politici in Psicologia politica (P. Catellani); saggi recenti o pagine online sugli espedienti dei giornali per eludere i fatti (in Italia un testo di riferimento al riguardo è La scomparsa dei fatti di M. Travaglio; resoconti di messaggi zeppi di frasi fatte (“scendo in campo”, ecc.) di noti politici attuali (ad es., gli interventi di Pippo Russo su ?); le pagine sull’abitudine di usare le parole nel modo in cui si usa il denaro e su quel genere diffuso di conversazione comunicante un senso di vuoto per astrazione dalle vere esperienze di I cosiddetti sani. La patologia della normalità (E. Fromm) e di L’uomo senza qualità (R.Musil); le pagine sull’impoverimento e condizionamento dell’immaginazione di Lezioni americane (I. Calvino) e di altri saggi. CULTURA AL SERVIZIO DELL’EGO, DELLE MODE E DEI PREGIUDIZI: le lettere numero 88 e 108 di Lettere a Lucilio (L. A. Seneca); Degli scienziati e dei letterati e altro sul tema in Massime e riflessioni, caratteri e aneddoti (Chamfort); almeno le citazioni delle Lettere di Chandler che trovate online; il racconto Rancore e nuvole in Piccoli equivoci senza importanza (A. Tabucchi); il capitolo XXIX di Middlemarch (G. Eliot); i capitoli sul l’attività di scrittore del marito della protagonista in L’amante di lady Chatterley (D. H. Lawrence); i capitoli 95, 96, 40 (fino all’ingresso in caserma) di L’uomo senza qualità ( volume primo) (R. Musil); Il Parini ovvero della gloria in Operette morali (G. Leopardi); i saggi Del parlare spedito o lento, Del conversare e Del mentire e, per certi aspetti, La pedagogia, quest'ultimo con cautela, per la mescolanza eccessiva di saggezza e pregiudizi e per l'impostazione confusa (M. Montaigne); Modi e stratagemmi per avere ragione (A. Schopenhauer); i capitoli iniziali sul lavoro in libreria di Fiorirà l'aspidistra (G. Orwell). Invito a riascoltare le canzoni Pigro (I. Graziani) e Il battito (I. Fossati). Riguardo agli abusi ed errori nelle valutazioni scolastiche tradizionali (temi, interrogazioni orali, ecc.) rimando al paragrafo 7 del capitolo 4 di Progettare la ricerca empirica in educazione (Coggi-Ricciardi), anche se sono note a tutti e del resto facilmente intuibili. VALIDE RAGIONI PER SCRIVERE: (Prefazione di T. Capote al suo Musica per camaleonti;) prefazione di I. Calvino al suo Il sentiero dei nidi di ragno; prefazione di F. Cordelli a La mia Africa (K. Blixen); Rivolta e arte in L’uomo in rivolta (A. Camus); Lezioni americane (I. Calvino);il capitolo 122 di Le stesse cose ritornano di L’uomo senza qualità (R. Musil); il saggio Perché scrivo in Nel ventre della balena e altri saggi (G. Orwell); I Mandarini (S. de Beauvoir); L’importanza del racconto nel secondo capitolo di Creatività (E. Balconi e M. Erba); Psicologia analitica e arte poetica in Civiltà in transizione: il periodo tra le due guerre (C. G. Jung); la critica di Leo Marx al finale di Huckleberry Finn (nell’edizione Einaudi). Forse può essere utile leggere qualche commento online sulla cosiddetta “Medicina narrativa” o sugli “strumenti narrativi” in psicologia e un testo universitario come La mente discorsiva (Harrè-Gillett). Considerate ovviamente anche almeno quanto affermano Cicerone in De oratore e Lombardi Vallauri in Parlare l'italiano a proposito dell'utilità che ha lo scrivere quando si mira a pensare e parlare bene per riuscire a difendersi e ad avere successo. IL “GENIO DEL CUORE”: Lezioni americane (I. Calvino); Ecce homo (F. Nietzsche); i saggi Che effetto fa a un contemporaneo, Montaigne, Come dobbiamo leggere un libro? e Una stanza tutta per sé (V. Woolf); un’introduzione a L’insidiosa modestia della corazza (M. Moore); l’introduzione di M. Guidacci a Poesie di E. Dickinson; Il fanciullino (G. Pascoli); il capitolo La magia della lettura in Imparare a leggere (B. Bettelheim e K. Zelan). Sulla creatività rimando agli esercizi 50, 78, 79 e 82 del cap. 10 di La ricerca empirica in educazione (Coggi-Ricciardi) oppure a pagine online sulle sue dimensioni seguenti: capacità di identificare problemi anche dove altri non ne vedono, fluidità ideativa (avere molte idee su un tema dato, trovare più di una soluzione a un problema, trovare un grande numero di oggetti con una funzione o accomunati da un particolare, ideare vari finali a una storia), fluidità espressiva (saper strutturare bene del materiale semantico e saper trovare molti sinonimi, antonimi, derivati), flessibilità (capacità di interpretare un messaggio da diversi punti di vista, di produrre molte classi con contenuto semantico figurativo-simbolico omogeneo, di proporre impieghi diversi dello stesso oggetto), originalità (abilità nel trovare soluzioni insolite o nell’utilizzare informazioni per trasferirle a situazioni nuove). UN AIUTO PER INTERPRETARE DA SOLI ALCUNI PRODOTTI DI NARRATIVA: Un libro liceale di analisi del testo dei primi due anni di liceo scientifico (non è l'antologia, attenzione); Simboli della trasformazione (C. G. Jung); capitoli sui simboli tratti dalla mitologia di Archetipi e inconscio collettivo (C. G. Jung); capitoli sui sogni in Psicologia e alchimia (C. G. Jung); capitoli sullo
  • 6. zodiaco e sull’alchimia in Mysterium Coniunctionis (C. G. Jung). Può essere utile anche leggere Il drago come realtà (S. De Mari) nonostante le assurdità scritte su Pinocchio, Albero e foglia (Tolkien), Il linguaggio dimenticato (E. Fromm) e il capitolo La magia della lettura in Imparare a leggere (B. Bettelheim e K. Zelan). Segnalo Donne che corrono coi lupi (C. Pinkola Estes), per i rimandi a miti e fiabe. È propedeutico all’analisi delle opere letterarie anche leggere analisi dettagliate dei profili zodiacali (considerando segno e ascendente) in riviste e online, perché molti scrittori vi hanno da sempre fatto riferimento per costruire i loro personaggi. Vi ricordo che Fromm ha scritto un'analisi di Il processo di Kafka e Jung ne ha scritta una di Ulisse di Joyce e un'altra di un libro meno noto. Vi rimando inoltre alle analisi di classici e di testi recenti contenute in alcune pagine online come ad esempio http://www.slideshare.com/analisi-del-testo-personali. IMPARARE A FARE RICERCHE E A SCRIVERE BENE DA AUTODIDATTI SENZA FREQUENTARE I LICEI E LE ALTRE SCUOLE NON PROFESSIONALI: Informatevi su come fare la "ricerca avanzata" in Internet dai siti dei servizi bibliotecari degli atenei, ricordando che se siete iscritti o accompagnati da un iscritto all'Università, potete avere gratuitamente accesso a banche dati molto curate che in genere per gli esterni sono a pagamento. Consiglio di visitare un sito web su come fare un buon articolo di ricerca e quindi su come scrivere bene le ripartizioni "pagina del titolo", "abstract", "introduzione", "metodo", "risultati" e "discussione" (eventualmente leggete le pagine relative al Publication Manual del sito web di APA o il capitolo 13 Comunicazione in psicologia di Metodologia della ricerca in psicologia, edizioni McGraw-Hill). Nei capitoli su progettazione e analisi civica di un manuale di cittadinanza attiva ho trovato indicazioni utili su come scrivere dossier , rapporti, resoconti e progetti. Le fonti per fare una ricerca sono, nell’ordine, le seguenti: enciclopedia, dizionari specialistici (es. di psicologia), manuali, testi monografici, repertori, banche dati. La ricerca in rete va alternata alla ricerca in biblioteca per integrare le fonti e verificare dove si trovano i testi (OPAC). Se si vuole conoscere fonti tipicamente usate dagli istituiti di statistica (Istat, Sistan, Eurostat) e da organizzazioni quali Onu, Fao, Bit, Unesco e Oms si può leggere il capitolo 11 di Metodologia e tecniche della ricerca sociologica (P. Corbetta) e in particolare informarsi sulle relative riviste, su metaanalisi (integrazioni di risultati di varie analisi), su annuari (raccolte di ricerche comuni, cioè a base amministrativa) e sulle indagini campionarie ad hoc. Tra gli annuari, il mio manuale di cittadinanza attiva cita di interessanti la Guida delle regioni (di informazioni anche politiche e culturali) e gli annuari dei ministeri (ogni ministero ne ha uno). La statistica non rende più affidabili i dati e non supplisce alla loro povertà, ma aiuta a leggerli perché consente di trovare elementi paradigmatici, costanti e raggruppamenti, di riassumere i dati in cifre o tabelle o grafici, di calcolarne la variabilità, il margine d’errore e quindi la distribuzione, di fare rapidamente confronti, di cogliere differenze e le loro possibili cause, di appurare interessi e relazioni tra i vari fattori coinvolti, di standardizzare procedure e test e di mettere un po’ d’ordine in ciò che per natura è complesso e sfuggente (importante è in particolare conoscere il coefficiente di correlazione di Parsons, che misura la forza di relazione tra due oggetti in esame quantificabili), tuttavia secondo me andrebbe applicata solo per ricerche importanti e per cui è necessaria: rimando eventualmente a Progettare la ricerca empirica in educazione di Coggi e Ricciardi e per conoscere diagrammi e tabelle e trovare le formule ben spiegate a Metodologia e tecniche della ricerca sociologica (P. Corbetta), che nella seconda metà è ricco di grafici e informazioni chiare e quasi sempre comprensibili anche a chi non ha dimestichezza con la materia. Per interpretare grafici e tabelle può essere utile il cap. 11 al paragrafo 3 di University Test Scienze Infermieristiche, per citare un testo della Mc Graw-Hill che ho già consigliato altrove nel documento (contiene quesiti tipici ad esempio su variazione percentuale, aumento percentuale e diminuzione percentuale in rapporto alle variazioni di numero effettivo degli oggetti osservati). È emerso che ciò che porta a ottenere voti alti all’Università è soprattutto avere un ampio vocabolario (ovviamente anche settoriale). Chi sta cercando di imparare a scrivere bene in italiano e vuole un aiuto valido per abituarsi a dare una struttura ai propri scritti e per renderli meno prolissi possibile ed “efficaci”, può ben cominciare con il leggere più volte le prime orazioni di Demostene e le sue Filippiche, magari integrando con la lettura della “risposta” di Eschine, e inoltre almeno le orazioni Pro Milone e Pro Roscio di Cicerone. Segnalo le Orazioni giudiziarie (Lisia) e consiglio di leggere i discorsi di generali e ambasciatori contenuti in Storia della guerra del Peloponneso di Tucidide (iniziate con il confrontare il discorso dei Corinzi agli Spartani del libro I, 68 con i discorsi contro Filippo di Demostene). Prima di leggere Quintiliano (mi riferisco a L’istituzione oratoria), Tacito (mi riferisco a Dialogo sull’eloquenza, per quanto sembra che non fu forse lui il vero autore), Cicerone (mi riferisco al De oratore), lo Pseudo-Longino (mi riferisco a Il sublime), leggete le orazioni di Demostene e di Cicerone, perché questi autori le citano di continuo. Il cap. 4 di Psicologia della comunicazione (P. Di Giovanni) riassume le figure retoriche principali e il cap. 6 le regole di comunicazione che danno senso e coerenza a un testo, a una comunicazione. Segnalo anche le Orazioni funebri di Bossuet, anche se non le ho lette e se non so se sia possibile trovarle tradotte in italiano. Considerate pure anche dei libri recenti sullo scrivere o parlare bene in italiano (ad esempio quello di Vallauri e quelli in genere ivi pubblicizzati) e ricordate che online esistono dei test sull'uso della nostra lingua. Sono utili anche i corsi a pagamento che insegnano a parlare in pubblico (corsi con istruzioni precise, esercizi e telecamera). In biblioteca si trovano libri che insegnano a scrivere lettere e mail da scambiare nei rapporti di lavoro e formali (gli esempi che vi troverete sono utili). Diversi scrittori noti autori di best sellers abbastanza recenti hanno scritto dei saggi sulle proprie tecniche narrative, ma si tratta di testi per aspiranti narratori: segnalo Lezioni americane di I. Calvino, Come salvare Piggy Sneed di J. Irving (di questo scrittore segnalo anche il romanzo su uno scrittore Il mondo secondo Garp) e On writing di King (di quest'ultimo però consiglio di confrontare i consigli con certe prefazioni, secondo me più ragionevoli, scritte da Tabucchi, Conrad e Calvino). Esiste una collana di libri recenti e classici chiamata La scuola del racconto. Ciò che aiuta di più a esprimersi a fini più pratici è però piuttosto frequentare molto persone che parlano sempre in italiano corretto e rinunciare totalmente all'uso del dialetto e alla lettura di libri mal scritti (mantenere questo proposito per un anno può bastare a cambiare per sempre le abitudini di chiunque). Consiglio anche di evitare di leggere letteratura recente senza una buona guida per non peggiorare il proprio modo di pensare e scrivere e invito nuovamente a confrontare le migliori pagine (quelle non recenti) online di Pippo Russo (Cercando Oblivia) con il saggio di Orwell La politica e la lingua inglese e la lettera 114 di Lettere a Lucilio di Seneca su questo argomento, che per me è particolarmente importante avendo molto sofferto della mancanza di consigli sulle letture più adatte a me e avendo perso molto tempo e molte energie anni fa leggendo sia molti classici della letteratura che alcuni best sellers recenti inadatti: occorre davvero diffidare delle fascette promozionali, di molti editori senza coscienza, di chi premia e pubblicizza la spazzatura, di chi ha inventato i cosiddetti “casi letterari” e di chi ne decide in modo insensato e soprattutto delle scuole con i loro assurdi programmi, il governo che li stabilisce e gli insegnanti che non vi rimediano dando le informazioni culturali necessarie a tutti. Leggete il blog di Russo e anche le pagine di Fromm e altri studiosi sulla scuola e capirete se sto criticando chi scrive e si arricchisce oggi con i romanzi per livore e invidia o per ragioni più serie.
  • 7. NOTA SUI LICEI TRADIZIONALI SENZA CONSIDERARE LE INNOVAZIONI DI PROVENIENZA SOPRATTUTTO AMERICANA INTRODOTTE DAALCUNI ANNI, POICHÉ ANCORA SCARSE E NON ACCOMPAGNATE DALLA RIFORMA RADICALE NECESSARIA PER RENDERLE EFFICACI E COERENTI (RIMANDO AL PARAGRAFO PRECEDENTE INADEGUATEZZA DELLA SCUOLA A PREPARARE ALLA VITA): i licei in generale vanno, secondo me, sempre sconsigliati ai più per i seguenti validi motivi: sono impossibili o molto difficili da conciliare con un lavoro contemporaneo o estivo e rilasciano il tipo di diploma meno utile nel mondo del lavoro; si può accedere a molte se non tutte le Università con qualunque tipo di diploma (o quasi: informatevi) compresi quelli delle o di alcune scuole professionali, che offrono anche senza essere seguiti da laurea molte più possibilità nel mondo del lavoro di quelli liceali (il diploma liceale non seguito da laurea è certamente poco o per nulla utile e, se il liceo è di tipo impegnativo, è certamente un titolo conseguito con un impegno infinitamente sproporzionato alle opportunità lavorative che offre); eccetto Lettere e Filosofia, tutte le università sono molto costose e affollate; lo studio delle materie affrontate nei licei è in generale in gran parte inutile, tranne forse nel caso di quello linguistico, che però non è da preferire a scuole che insegnano diverse lingue in meno anni e insieme all'uso del computer; in ogni tipo di liceo non si offre alcuna guida riguardo alla lettura di quei classici che aiutano chi desidera davvero migliorare nell'arte di scrivere e ragionare (il liceo delle scienze umane sotto quest'ultimo aspetto è migliore degli altri, ma non in tutti i libri di testo e a prezzo di moltissime inutili ripetizioni). Inoltre se parzialità e pregiudizi sono propri di scuole di ogni livello, le scuole superiori di 5 anni e in particolare i licei espongono di continuo al contatto da una parte con insegnanti non solo particolarmente nevrotici e aggressivi ma anche in certi casi molto influenti anche al di là dell’ambiente scolastico e dall’altra con figli di persone mediamente benestanti e dotate di un certo potere e qualche volta a far propendere, se non certo decidere, un insegnante per l'ostracismo di uno studente basta davvero poco. Infine si consideri l'aggressività dei molti lavoratori convinti che il liceo fatto seriamente non sia che una sorta di hobby rispetto a qualsiasi lavoro e inoltre l'invidia piena di astio pericoloso di coloro che, non diplomati o con diverso diploma, invidiano i liceali e accumulano rancore particolarmente nei confronti di quegli studenti e soprattutto di quelle studentesse che non è raro sentir parlare a sproposito o nelle quali non si vedono pronte reazioni e risposte (all'amore per lo studio a volte si accompagna una sensibilità eccessiva innata e immodificabile, che predispone a nevrosi ed è causa frequente dell'insorgere, in alcune situazioni, di una sorta di angoscia inspiegabile che impedisce di parlare e rende difficile muoversi, una sorta di paralisi con sintomi in parte simili a quelli degli attacchi di panico), perché moltissimi scambiano per intelligenza il fatto di essere meglio adattati, inseriti, forti e fortunati (quanto a famiglia, costituzione e salute fisica). E non dimenticate quegli uomini semi analfabeti che odiano le donne che leggono (non di rado padri di donne che per natura hanno bisogno di studiare), come il trovarlo spesso sovrapensiero e sconcentrato durante i momenti meno impegnativi della lezione o incapace di risposta pronta alle aggressioni o il notare in lui poca attitudine per le lingue straniere, una scarsa memoria per le liste di nuovi vocaboli, una brutta calligrafia, una difficoltà particolare in disegno o i movimenti scoordinati in educazione fisica (gli insegnanti non dubitano che queste siano ragioni valide per diagnosticare "stupidità" o peggio e per tormentare e danneggiare il prescelto e non sono tenuti a informarsi al riguardo, nonostante i testi che combattono questo tipo di giudizi non manchino di certo). Quanto all'esame di Maturità sottolineo in particolare che non c’è dubbio che se l'istruzione avesse qualche valore per chi governa, il voto finale sarebbe calcolato soprattutto in base agli esiti di tutti gli anni scolastici precedenti e che l’esito dell’esame finale sarebbe considerato solo per dare una decina di punti in più o in meno e inoltre si pretenderebbe o premierebbe solo una tesina compilata in base a indicazioni fornite dagli insegnanti di letture e di compiti facoltativi: la buona tesina e il buon esito di quei quattro esami finali non dimostrano tanto intelligenza e conoscenza quanto che lo studente ha avuto la possibilità di controllare la propria emotività e ricevuto quell’anno e nel tempo stimoli, aiuti pratici e informazioni dalla famiglia o da amicizie con adulti laureati con un livello almeno medio di cultura, preparate dalle condizioni di vita familiari e frutto del caso; e quando poi tesi e prova attestassero con certezza anche un’intelligenza pronta e particolare in ogni caso esse non dimostrerebbero minimamente che chi la possiede sia istruito e allora tanto varrebbe che il diploma consistesse nell’esito di un test del quoziente intellettivo. E poi è evidente che una legge che permette di basare un giudizio che dovrebbe essere garanzia di un istruzione fornita in cinque anni su pochi esami e su un colloquio dà modo agli insegnanti di sfogare preferenze personali che possono essere peraltro fondate su ragioni odiose e di compromettere così la possibilità di studenti preparati e dotati di iscriversi alle università a numero chiuso (la presenza della commissione esterna non fornisce alcuna garanzia di protezione in proposito! E poi a uno studente che abbia cambiato scuola può capitare una commissione esterna derivante dalla scuola lasciata, cosa che, quando capita, peraltro di solito non “capita” per caso…). Negli ultimi anni credo che la legge abbia stabilito che il calcolo del voto finale si basi anche sull’esito degli ultimi tre anni, ma questo non basta e inoltre è un’innovazione recente che non può mutare la mentalità dominante, mentalità rafforzata per tanto tempo dalla legislazione precedente e favorita dalla natura della maggioranza degli insegnanti (a cominciare da quelli di Italiano, quasi sempre dei bulli secondo sia la mia personale e ricca esperienza sia secondo quella di moltissimi altri ragazzi di scuole che non ho frequentato ma che conosco indirettamente abbastanza bene, sia secondo diversi libri importanti recenti e non). COSA SI DOVREBBE INSEGNARE IN OGNI SCUOLA: le spinte da più parti a rinnovare radicalmente la scuola italiana fanno emergere che occorre fare spazio a migliori prove e insegnamenti e rendere coerente l'istruzione nel suo insieme: io ritengo che, oltre a eliminare Religione ed Educazione Motoria dalle scuole medie e superiori, si dovrebbe soprattutto imporre molti limiti all'arbitrio degli insegnanti di Italiano e modificare i programmi di Italiano e Latino, perché è palesemente assurdo che nelle materie umanistiche le valutazioni siano del tutto soggettive, che in una scuola diversa dal Liceo Classico si venga costretti a studiare il Latino, lo Stilnovo e l'opera di Dante, Tasso, Petrarca e Boccaccio, che in ogni scuola si studino gli stessi autori più di una volta e che per di più agli insegnanti sia concesso di poter assegnare perfino un tema di letteratura a settimana e inoltre letture obbligatorie dannose come sono senz'altro alcuni classici di D'Annunzio, Fogazzaro e Huysmans. Alle scuole medie e superiori il tempo e le energie così guadagnati potrebbero essere impiegati in test di problem solving di vita concreta, insegnando a comprendere e scrivere saggi molto brevi e ben argomentati, a redigere lettere formali e ad analizzare grafici e tabelle e in misura minore testi di narrativa (è bene conoscere le figure retoriche della letteratura, anche perché sono utilizzate anche in testi persuasivi di carattere politico, pubblicitario, ecc.). Si dovrebbe impedire agli insegnanti di lasciare soli gli studenti nella scelta della scuola superiore e di ciò che la seguirà, perché Internet può non essere sufficiente per informare bene e per tempo sul necessario: scuole superiori raggiungibili dalla residenza o con
  • 8. convitto che non rendono indispensabili altri studi pur permettendo di proseguirli, corsi per ottenere la certificazione ECDL, brevi corsi e concorsi post-diploma, ITS, Università con o senza test d'ingresso, manuali per preparare questi test, master e concorsi post- laurea, vecchie e nuove occupazioni, servizi online per aiutare nella ricerca del lavoro o di idee su che lavoro fare, agenzie per il lavoro interinale e leggi importanti e discusse relative al mondo del lavoro. Sarebbe importante fare letteralmente girare tra i banchi alcuni classici e testi più recenti ma validi che possano spingere gli studenti delle scuola media dell'obbligo e di quella superiore ad approfondire in autonomia la conoscenza della storia, come i testi di storiografi e memorialisti quali Senofonte, Livio e forse Saint-Simon, Hamilton e Solzeničyn. Soprattutto si dovrebbe far conoscere bene a scuola i saggi più recenti di Primo Levi (non il resoconto della sua esperienza, ma la successiva riflessione su essa in un ampio contesto e la postfazione al suo primo libro) e memorie e analisi storiche altrettanto ricchi di riflessioni sempre attuali che quest'ultimo libro quali sono quelli di Tucidide, Cicerone, Seneca, Tacito, Voltaire, Chateaubriand, Silone, De Beauvoir, Foucault, Arendt e Packard. Ancora tuttavia più importante è che la scuola affronti temi d'attualità attraverso una selezione di saggi e articoli come si può trovare nei libri di testo di sociologia, antropologia e geografia umana del liceo delle scienze umane e mediante rimandi a film e ad altri libri su questi argomenti e sulla politica mondiale non solo universitari e non solo molto recenti, come ad esempio il saggio citato di De Mari (il suo libro, come quelli di Silone e Hamilton, aiuta anche a rimediare alla povertà di notizie sul fascismo dei libri di testo in uso), i libri di Fallaci e anche i vecchi bestseller di Smith L'ultima preda e, nonostante la scarsa qualità, La legge del deserto (romanzi che offrono ai lettori ben più che distrazione nonostante il genere cui appartengono): secondo me è fondamentale, infatti, che la lettura dei migliori libri del passato sia concepita dagli studenti come il mezzo per fornire loro metodo nelle loro riflessioni sul presente e che abbiano peso minore le ragioni di mercato che spingono a pubblicizzare, almeno nei libri di testo liceali, solo saggi, romanzi e film recentissimi. E sarebbe d'aiuto anche che a scuola si accennasse almeno all'esistenza di movimenti come Opus Dei e Comunione e Liberazione, per permettere di inquadrarli a livello storico o se non altro per la grande influenza che oggi hanno negli ambienti universitari e in molti altri contesti importanti, a causa dell'alto livello socioeconomico e delle professioni di alto livello dei loro membri. I libri di testo in programma in ogni scuola o almeno in quelle dell’obbligo dovrebbero inoltre spiegare con sempre maggiore precisione tutte le nozioni di psicologia principali, al riguardo accennando anche ai libri universitari adatti e inoltre anche in questo caso facendo girare materialmente tra i banchi qualche testo del passato rintracciabile in biblioteca, senza tralasciare di invitare a sfogliare i libri di Erich Fromm e soprattutto l'elenco completo delle opere, dei capitoli di esse e il glossario che si trova nelle ultime pagine di Ricordi, sogni, riflessioni di Carl Gustav Jung e le citazioni pertinenti contenute in Solitudine: ritorno a se stessi di Storr, dato che su Jung si fa spesso molta confusione anche in qualche libro di testo scolastico. Proprio il rifiuto della scuola di base di dare ai giovani delle radici per lo meno fornendo titoli di libri validi (classici e testi recenti di storia, attualità e psicologia e sull'arte del vivere e informazioni e esercitazioni di utilità pratica) favorisce da una parte gravi abusi da parte di laureati in psicologia esercitanti come psicoterapeuti (con o senza il titolo di studio necessario per legge e supervisore), dall’altra la crescente strumentalizzazione della religione anche cattolica e il fanatismo reale o atteggiato di alcuni gruppi anche cristiani di piccole o grandi dimensioni in Italia, fenomeni a volte molto pericolosi e che rovinano vite intere o lunga parte di esse condizionandone il rimanente. Un individuo senza solide radici culturali è facile preda del conformismo e più facilmente strumentalizzato dai politici, oltre che una vittima più indifesa della criminalità comune e della malasanità e un peggior elemento in ogni professione di responsabilità (vi ricordo che la preparazione universitaria di un giudice non comprende lo studio della psicologia…) In ogni caso è esperienza comune che il favoritismo ingiusto e dalle conseguenze a lungo termine degli insegnanti si avvale della loro facoltà di non informare e quindi dell’ignoranza in cui gli studenti vengono lasciati dai decreti ministeriali, che nulla fanno per diminuire il divario di privilegi derivante dal tipo di famiglia assegnata dal caso. Ciò che più conta è infatti che siano fornite dalle scuole di ogni livello per adolescenti le nozioni indispensabili a tutti noi di psicologia, medicina (non semplicemente biologia), economia ed educazione civica e ai servizi sociali. Queste conoscenze essenziali, che potranno forse aumentare o cambiare in futuro ma poco, si potrebbero probabilmente riassumere nelle seguenti (almeno se non si fa rientrare molta conoscenza nel termine "tecniche cognitivo-comportamentali"): problem solving e catalogate tecniche cognitivo-comportamentali, peculiarità delle emozioni primarie, classiche fasi del dolore, crisi di mezza età, tipi di memoria (per concetti, elenchi di dettagli, di procedure, ecc.), modi diversi di affrontare le difficoltà in uomini e donne (generalizzando!) e in introversi ed estroversi, caratteristiche tipiche della minoranza con centro cerebrale nell'emisfero destro, meccanismi di difesa inconsci primitivi, misure di sicurezza, distorsioni tipiche della percezione e del giudizio, errori cognitivi comuni, compulsioni e coazione, complessi (d’inferiorità, narcisista, ecc.), disturbi coinvolgenti l’alimentazione e l’immagine di sé, bisogno di mentalizzazione, concezione junghiana della nevrosi come difesa involontaria dalla personalità (l’essere/esprimere se stessi); insuperabili limiti dei test psicologici e psicometrici e di ogni perizia psicologica/psichiatrica, leggi della violenza (in particolare da parte dei gruppi sull'individuo o su altri gruppi, degli uomini su un certo tipo di donne, dei genitori, degli adulti su bambini e adolescenti, dei leader sui sottoposti, di politici e pubblicitari su chi non vuole pensare, di utenti di internet), analisi dei sogni, reti neurali e neuroni specchio, ma anche legge d'attrazione o sincronicità e almeno qualche vaga nozione delle altre leggi dell'inconscio collettivo dimostrate dal numero dei casi raccolti in passato e dal loro ripetersi nel presente indipendentemente dalla negazione di esse e addirittura dell’inconscio stesso personale e collettivo – quest’ultimo fonte ed esito dell’evoluzione della specie - che oggi è di moda tra gli psicologi (complessi materni, possessione e prevalere del trickster, sviluppo in alcuni figli degli aspetti positivi o negativi della personalità e della vita tralasciati dai genitori, a causa di paure o di eccessi, incontri attirati dall’inconscio dei genitori attivo sui figli, comunicazione e unità inconsce tra i bambini e i loro genitori naturali; archetipi/simboli collettivi/schemi di comportamento ereditari influenzanti il contenuto di sogni e allucinazioni e, in alcuni casi, anche il comportamento secondo Jung, fasi dello sviluppo infantile e azione indiretta dell’inconscio manifesta in intuizioni, lapsus e azioni mancate o dall’apparenza di straordinarie coincidenze e a volte anche in malattie secondo Freud e Groddeck) // sintomi psicosomatici tipici, rimedi delle malattie più comuni organiche e funzionali, vaccini e principali esami diagnostici, dando per scontato sia che ogni studente abbia acquisito alle elementari ciò che concerne la dieta sana e l'igiene (scelta, acquisto e cottura dei cibi indispensabili e conoscenza dei farmaci migliori contro le malattie gastrointestinali) sia che Internet sia sufficiente per permettere anche a bambini e ragazzi non sostenuti dalla famiglia di avere un abbigliamento adeguato e di abitare spazi ben arredati // vantaggi e svantaggi di avere i risparmi in banca o posta, conto corrente personale e cointestato, bonifici, versamenti, addebiti mensili, Paypal, carta di credito, Postamat, Bancomat, PagoPA per bollette e alcune tasse (es. quella sui rifiuti), CAAF, partita IVA, ISEE, modello ISEU, modello 730, modello Redditi,
  • 9. modello RED // INPS, INAIL, Agenzia delle Entrate, catasto // patronati, sindacati per i lavoratori come CGIL, CISL e UIL, sindacati per gli inquilini come SICET, cooperative e altre iniziative dell'economia sociale (terzo settore) e servizi sociali // leggi sugli affitti, sul mantenimento dei figli maggiorenni e sull'eredità e leggi che favoriscono gli abusi riguardo a queste esigenze vitali // avvocati d'ufficio, CPT e CPU nei tribunali // ASO, fermo di psichiatria, i vari tipi italiani di TSO e lungodegenze nelle sedi del CSM // educazione civica con particolare attenzione ai metodi di partecipazione di informazione politica e alle tecniche di persuasione e di evitamento (di responsabilità, di risposte precise, ecc.) usate dai politici in Italia, con qualche accenno alle recenti innovazioni (es. alcuni tipi di gruppi di discussione o le elezioni primarie del 2005). Le ricerche di tutti in Internet (anche attraverso i forum) e in biblioteca su questi argomenti di importanza vitale dovrebbero essere incoraggiate e avere solide basi e un diciottenne si dovrebbe poter orientare, dato che il governo dà ai genitori il diritto di ignorare del tutto le proprie responsabilità a partire dalla maggiore età dei figli. RACCOLTA DI CITAZIONI SULL’IMPORTANZA DI SCRIVERE COME SI LEGGE E SI STUDIA COMUNEMENTE Come dobbiamo leggere un libro (V. Woolf) Non date ordini al vostro scrittore; cercate di diventare lui stesso. Siate il suo compagno di lavoro e il suo complice. Se conservate il distacco, e fate le obiezioni e le critiche prima di leggerlo, non siete più grado di trarre tutto il profitto possibile di ciò che leggete (…) Dovete essere in possesso non soltanto di una grande finezza di percezione, ma anche di un’ardita larghezza di immaginazione (…)Dobbiamo giudicare questa folla di impressioni; dobbiamo dare a queste forme passeggere una forma che sia solida e duratura. Ma non subito. Aspettate che si sia posata la polvere della lettura; che il conflitto e i problemi si esauriscano; fate quattro passi, parlate, sfogliate i petali morti di una rosa, oppure dormite. Poi a un tratto, involontariamente, poiché così la natura vuole queste transizioni, il libro tornerà, ma in modo diverso. Affiorerà alla mente nel suo insieme. Ma il libro nel suo insieme è diverso dal libro così come l’abbiamo letto, in frasi isolate. Adesso i particolari si sistemano al posto giusto (…) Ora possiamo paragonare due libri, come paragoniamo due edifici: ma questo atto di paragonare implica un mutamento del nostro atteggiamento, non siamo più gli amici dello scrittore, bensì i suoi giudici; e se come amici nessuna simpatia è troppo esagerata, come giudici nessuna severità è eccessiva (…) Ogni libro dovrà essere paragonato con il più grande libro della sua specie (…) Difficile è poter dire: “Non soltanto è un libro di questo tipo, ma il suo valore è questo; qui sbaglia; qui è riuscito; questo non va; questo va”. Per potere adempiere questa parte del compito del lettore, bisogna avere tanta immaginazione, intuito ed erudizione (…) E anche se i risultati sono disgustosi, e i nostri giudizi sbagliati, è sempre il nostro gusto, quel nervo della sensazione che ci manda i suoi impulsi, a offrirci la fondamentale illuminazione; impariamo attraverso il sentimento; non possiamo sopprimere la nostra idiosincrasia senza impoverirla. Tuttavia, con gli anni, possiamo allenare il nostro gusto (…) Ci spingeremo oltre l’opera in particolare, cercando quelle qualità che accomunano i libri (…) E da questa discriminazione trarremo un nuovo e più squisito piacere (…) I poeti e romanzieri stessi nelle loro casuali osservazioni (…) rischiarano e rinsaldano quelle vaghe idee che giacevano confuse nei nebbiosi arcani della nostra mente. Ma loro ci possono aiutare soltanto quando li avviciniamo carichi di domande e di suggerimenti onestamente raccolti nel corso delle nostre letture. Non possono invece fare niente per noi, se ci appollaiamo sotto la loro autorità per sdraiarci come le pecore all’ombra di un muretto. Possiamo capire il loro giudizio soltanto quando questo s’imbatte nel nostro e lo vince (…) Rimane la nostra responsabilità di lettori (…) ora che la critica è per forza in recessione (…) e il critico ha solo un secondo di tempo per caricare l’arma, puntare e sparare, e gli si deve per forza perdonare se confonde il coniglio con una tigre. Ecce homo (F. Nietzsche) Bisogna non aver risparmiato sé stessi, bisogna avere la durezza tra le proprie abitudini, per essere sereni e di buon umore in mezzo a dure verità. Se mi faccio un quadro del lettore perfetto ne esce sempre un mostro di coraggio e curiosità, con in più qualcosa di malleabile, di astuto, di attento, un avventuriero e un esploratore. Massime e riflessioni (W. Goethe) Accade coi libri la stessa cosa che colle nuove conoscenze. A tutta prima siamo felici, trovando che in massima si va d’accordo, sentendo che ci si incontra e si fraternizza in qualche punto essenziale dell’esistenza. Ma a misura che ci si conosce meglio si manifestano le differenze; allora, a voler essere ragionevoli, non ci si deve ritrarre tosto inorriditi, come si fa appunto in gioventù, ma si devono salvare le concordanze e venir in chiaro circa le differenze, senza per questo voler fare una cosa sola (…) Chi intende rinfacciare a un autore le sue oscurità dovrebbe prima esaminare l’animo proprio, e vedere se vi sia poi tanta luce: nel crepuscolo anche una scrittura chiarissima diventa illeggibile. Come un romanzo (D. Pennac) Quell’improvviso armistizio dopo il frastuono della giornata (…) la nostra voce finalmente identica a se stessa (…) L’assoluzione (…) un ritorno all’unico paradiso che valga l’intimità (…) Era gratis (…) Ogni lettura è un atto di resistenza a tutte le contingenze. Tutte: sociali, professionali, psicologiche, familiari, ecc. (…) Una lettura ben fatta salva da tutto (…) La sua semplice evocazione offre un rifugio ai nostri no (…) L’uomo costruisce case perché è vivo, ma scrive libri perché si sa mortale. Vive in gruppo perché è
  • 10. gregario, ma legge perché si sa solo. La lettura è per lui una compagnia che non prende il posto di nessun’altra, ma che nessun’altra potrebbe sostituire (…) Intreccia una fitta rete di connivenze tra la vita e lui (…) Appena un libro finisce nelle nostre mani è nostro (…) parte integrante di noi stessi (…)Una sola condizione alla riconciliazione con la lettura: non chiedere niente in cambio (…) Non erigere alcun bastione di conoscenza preliminari intorno al libro (…) Non si forza la curiosità, la si risveglia (…)La ripetizione è il respiro stesso dell’intimità (…) Rileggere non è ripetersi, ma dare una prova sempre nuova di un amore instancabile (…) Rileggiamo in modo gratuito, per la gioia di un nuovo incontro, la messa alla prova dell’intimità. “Ancora, ancora”, diceva il bambino che eravamo un tempo. Le nostre riletture di adulti nascono dallo stesso desiderio: incantarci di una permanenza e trovarla ogni volta così ricca di nuovi incanti (…)Rileggere quel che prima ci aveva respinti, rileggere da un’altra angolazione, rileggere per verificare, sì… ci accordiamo tutti questi diritti. P. Klee L’occhio segue le vie che nell’opera gli sono state disposte. Psicopatologia della vita quotidiana (S. Freud) Anche i casi ovvi e trascurabili di errori nel parlare hanno il loro significato (…) Un conflitto intenso provoca lo sbaglio (…) Lo stesso vale per i lapsus di lettura (…) La lettura cosciente di quanto viene letto in modo inconscio viene deviata (…) se il contenuto può ricordare, per le più varie vie di associazione, un fatto che la mente desidera dimenticarsi e (…) se innesca un ricordo rimosso appartenente a complessi personali, familiari. I demoni (F. Dostoevskij) Avevano idee avanzate, ma tutto si manifestava in loro in maniera goffa: era proprio la propria l’idea capitata per strada (…) Dai libri prendevano tutto. L’uomo senza qualità (R. Musil) Il giovane ascolta con un orecchio solo la voce dei libri che foggiano il suo destino (…) Non cerca la verità, cerca se stesso (…) Conseguenza all’ingrosso: (…) fragilità morale dei secoli. Sono un modo di bruciare per amore di bruciare. I Mandarini (S. De Beauvoir) Come leggono bizzarramente, tutti! Suppongo che la maggior parte, invece di seguire i sentieri che tracciamo, traversino le pagine alla cieca; e di tanto in tanto una parola risuona il loro, risvegliando Dio sa quali ricordi o quali nostalgie: si fermano un istante, si contemplano e riportano a tentoni. Meglio sarebbe non vedere mai i propri lettori in faccia (…) ** tuonava: avrebbe potuto insultarli (…) ma intorno a lui si rideva con indulgenza (…) Avrebbe potuto dire le peggiori stranezze, e tutti ne sarebbero rimasti incantati: un poeta, se non è consacrato da titoli, da premi (…) è bene che sia almeno un buffone (…) No, la sola cosa da fare, con quella gente, era di non frequentarla. Quanto agli scrittori mondani e agli pseudo-intellettuali (…) scrivere non li divertiva, pensare non li interessava (…) Tutta un’accolita di sudiciume. (…) ** era fanatico (…) insopportabile, ma almeno era vivo e (…) quando si serviva delle parole lo faceva per passione, non per scambiarle contro complimenti, onori, denaro; la vanità, in lui, veniva soltanto dopo, e restava in superficie. Ma loro non si meravigliavano di niente; non si può né commuoverli, né indignarli; quel che accade nel loro cervello non ha più importanza delle loro parole (…) Era questa la cosa più desolante: (…) che il verdetto fosse emesso da gente simile (…) Ci sarebbe stato di tanto in tanto qualche uomo, qualche donna a cui sarebbe valsa la pena di parlare, ma sarebbero stati degli isolati (…) La celebrità è un’umiliazione (…) Chiunque aveva il diritto di tirargli un calcio o di gratificarlo con un sorriso (…) Gli altri non vi sono grati per averli aiutati a vedere. Brano di Simone Weill in Simone Weil, il coraggio di pensare (D. Canciani) Si legge con la stessa frettolosa attenzione che si accorda a ogni cosa affermando perentoriamente nell’intimo di fronte a ogni frammento d’idea: con questo sono d’accordo, con questo no; (…) questo è meraviglioso, questo è del tutto folle (…) Si conclude: è molto interessante, (…) si esprime qualche elogio per mettere a posto la coscienza, e si passa ad altro. Alcuni sentono confusamente la presenza di qualcosa (del deposito di verità), ma per accoglierlo occorre uno sforzo. E sforzarsi è talmente faticoso! Operette Morali (G. Leopardi) Quelli che non sono dimesticati al meditare e filosofare seco medesimi o che non sono atti a pensare profondamente, intendono le parole e quello che egli (lo scrittore) vuol dire, ma non la verità dei suoi detti (…) Quantunque intendano i suoi concetti, non intendono che siano veri o probabili, non avendo o non potendo fare esperienza della verità e delle probabilità loro. Quelli che non sono atti a sentire in sé la corrispondenza de’ pensieri poetici al vero, non sentono anche e non conoscono quella dei filosofici (…) Molti scrittori sono vilipesi per la diversità della vita e delle opinioni e per la comune indifferenza a conoscere il pregio delle loro facoltà ed opere (…)
  • 11. Della tua gloria la maggiore utilità che ne ritrarrai, sarà di rivolgerla nell’animo e di compiacertene teco (…) Il bello pende in massima parte dalle consuetudini. Zibaldone (G. Leopardi) Tutti intendono perfettamente quello che l’autore vuol dire. E non perciò quello scritto è compreso da tutti (…) Perché l’uomo superficiale (…) non sa mettere la sua mente nello stato in cui era quella dell’autore (…) non conosce i rapporti (…) delle cose (…) dai quali deduceva quelle conseguenze (…) incontrastabili, per questi altri non sono neppur verità (…) Così pure non avranno tanta forza di mente da poter dubitare (…) intorno alle cose che la natura o l’abito danno per certe (…) Per intendere (…) quasi ogni scrittore, è necessario (…) aver tanta forza d’immaginazione e di sentimento, e tanta capacità di riflettere, da potersi porre nei panni dello scrittore, e in quel punto preciso di vista e di situazione, (…) altrimenti non troverete mai ch’egli sia chiaro abbastanza, per quanto lo sia in effetto. E ciò, tanto quando in voi ne debba risultare la persuasione e l’assenso allo scrittore, quanto nel caso contrario. Martin Eden (J. London) Le menti limitate possono riconoscere limitazioni solo in quelle degli altri, non in se stessi. E così ella sentiva che la sua vista era più ampia e là dove essa veniva in conflitto con quella di lui, segnava per lui il limite. Pensò di aiutarlo a vedere come lei, e ad allargare il suo orizzonte in modo da identificarlo col proprio. Vino e pane (I. Silone) Torto o ragione non è mai questo che importa. Si commuove e si esprime male, qui è tutto. Martin Eden (J. London) Non era un cronista brillante, era svelto e scriveva facilmente (…) Non aveva capito in che cosa consistesse la discussione, ma non era necessario. Parole gli davano la chiave di tutto (…) Era capace di ricostruire tutto il discorso con la sola parola (…) e siccome ** aveva suscitato maggior chiasso, mise in bocca a lui tutta la discussione (…) e applicò pennellate di colore (…) Non ha la minima coscienza, e questo basta a farlo diventare grande (…) un grande giornalista… La scuola dei dittatori (I. Silone) Le qualità principali di Mussolini sono quelle forme inferiori dell’intelligenza che si chiamano fiuto e furberia (…) (di solito se la situazione è confusa pratica il doppio gioco) (…) In tutta la sua vita ha letto solo giornali. Da giornalista di talento però egli è fornito della facilità di parlare e di scrivere arrogantemente di cose che non conosce (…) Hitler ha continuato sempre a imparare dei condottieri militari e delle loro battaglie attraverso le illustrazioni a colori (…) In linea generale si può dire che l’intellettuale o l’artista si compiace istintivamente di tutto ciò che favorisce la propria fama e detesta ciò che la danneggia (…) Per avere dalla propria parte gli artisti il mezzo più efficace è l’adulazione (…) Qualche pecora nera refrattaria a corruzione e blandizie voi, aspirante dittatore, lo indicherete alla polizia con l’ordine di trattarli come i peggiori tra i criminali. I Buddenbrook (T. Mann) A scuola erano in massima considerazione i concetti di autorità, dovere, potenza, servizio e carriera (…) Non solo gli insegnanti, ma anche gli scolari si consideravano funzionari, preoccupatissimi di far carriera e perciò di acquistare il favore dei potenti (…) Il direttore (…) non restava che venerarlo con la fronte nella polvere (…) Il dottor ** era di un’ingiustizia straordinaria, assolutamente ingenua, e il suo favore era volubile e incostante come la fortuna (…) Aveva sempre due o tre beniamini (…) e questi potevano dire tutto quel che volevano ed era sempre giusto (…) Lo strano era che in quel momento (…) anche lo scolaro favorito e i suoi compagni erano sinceramente persuasi che egli fosse davvero uno scolaro studioso e diligente (…) Un giorno però, (…), Dio solo sapeva perché, uno si trovava scartato, abolito, annientato, ripudiato e un altro veniva chiamato per nome (…) Tra i giovani allievi di quinta ginnasio (…) c’erano fisionomie attraenti e musi da forca, (…) ragazzoni alti e robusti che stavano per darsi al commercio o entrare in Marina e non si curavano più di niente e piccoli sgobboni (…) che si distinguevano nelle materie in cui c’era soprattutto da imparare a memoria (…) Ragazzi grandi e grossi e scatenati, (…) i migliori ginnasti della scuola, pronti a ogni birbonata, (…) erano temuti e rispettati (…) I loro cugini (…) pieni di amor proprio e di devozione, silenziosi e operosi come api, attentissimi e divorati dal desiderio di essere primi e di ottenere la pagella migliore, (…) erano scolari modello (…) *** rimase coricato, colmo di rancore, di malinconia, e di ribellione contro quella brutale necessità di lasciare il letto caldo (…) e di affrontare gente dura e malevola (…) Guardava nel vuoto, sforzandosi di concentrare la mente (…) e ficcava nella cartella volumi gualciti e macchiati d’inchiostro (…) Durante l’ora di lezione, **** scriveva (…) Infatti si erano sviluppati in lui tentativi letterari (…) Quando il decrepito insegnante (…) comparve, **** disse: “Buongiorno, cadavere”, dopodiché fissò un punto nel cielo con sguardo limpido e intenso.
  • 12. Progettare la ricerca empirica in educazione (Coggi-Ricciardi) Nelle interrogazioni orali (...) la serie di domande costituisce spesso un campione accidentale (...) e anche la formulazione dei quesiti non è sempre attenta agli obiettivi e alle competenze di cui si intende verificare il raggiungimento nè alla loro importanza, (...) oltre a non essere sempre chiara, tanto che in alcuni casi può pilotare la risposta o contenere trabocchetti voluti, (...) e al non avere sempre lo stesso grado di difficoltà (...) Altri fattori di distorsione possono derivare (...) dal fatto che l'insegnante potrebbe assumere toni più e meno cordiali a seconda della stima e delle attese nei confronti dei diversi studenti (...) Inoltre interferiscono effetti di selezione legati per esempio alla memoria e all'attenzione dell'insegnate, che, non annotandosistematicamente l'andamento del colloquio, rischia di prendere in considerazione solo gli aspetti che l'hanno impressionata maggiormente. Linterpretazione dei risultati, infine, spesso non avviene sulla scorta di criteri predefiniti e quindipuò ancorarsi all'opinione pregeressa che il docente ha dello studente o a qualche sua caratteristica particolare, come la fluidità verbale, la sicurezza, l'appartenenza socio-culturale, il genere, ecc. (...) Le interrogazioni scritte tradizionali (...) sono sottoposte a critiche in parte simili a quelle evidenziate per le interrogazioni orali (...) Nel tema in particolare (...) le capacità comunicative (...) sono controllate in situazioni non spontanee e su argomenti che possono avere diversa rilevanza emotiva per gli studenti. Le tracce inoltre possono richiedere conoscenze ed esperienze, che sono presenti in modo differenziato negli stessi (...) Dalle tracce generiche (...) sono stimolati (...) divagazioni e sviluppi imprevisti non adeguatamente valutabili (...) Se la formulazione include titoli e passi di libri noti, (...) questo può rendere ovvio lo svolgimento (...) É stato messo in evidenza riguardo al tema anche ciò che segue: la mancanza nei valutatori di un criterio stabile per la correzione; la carenza di fedeltà nelle rilevazioni; gli effetti di alone nel giudizio; gli effetti di ordine nella correzione dei compiti; gli effetti di ancoraggio di giudizio che mette in relazione un protocollo con quello precedente; le difformità presenti nella formulazione dei giudizi. Psicopatologia dello sviluppo. Storia di bambini e psicoterapia (F. Celi) Nasce perplessità nel leggere che una diagnosi è propria o impropria a seconda di una direttiva regionale (...) e poi perché all'università si studia il DSM-5 e poi nel Servizio Sanitario si usa invece l'ICD-10? (...) I problemi sono tanti: in quale range si definisce la normalità dell'intelligenza, visto anche il margine di errore dei testi, da tutti riconosciuto in teoria ma poi così spesso trascurato in pratica? E le diagnosi spesso non tengono conto del funzionamento adattivo dei bambini (...) Le maestre hanno chiesto per anni con insistenza e aggressività di segnalare Simona come handicappata in modo da farle avere (...) un certificato di disabilità (...) e quindi un'insegnante di sostegno (...) Sostenevano che da sola non era assolutamente capace di fare nulla (...) Il primo psicologo contattato dalla madre (...) però ne negò la necessità (...) Dopo questa presa di posizione, le maestre, in particolare quella di Italiano (...) si irrigidirono nei confronti della bambina (...) Nelle pagelle (...) non le si riconosce nessun progresso (...) nessun suo sforzo è riconosciuto né tanto meno premiato (...) e non si perde occasione di ribadirne le presunte necessità (...) La bambina invece ha un funzionamento intellettivo borderline (...) è serena e (...) ha ottime autonomie personali e sociali (...) Durante il primo colloquio fui aggredito dall'insegnante di Italiano e (...) nel secondo venni a sapere che i programmi informatici che avevo installato anche a scuola per Simona (...) non erano mai stati usati (...) Le maestre sostenevano che sarebbero stati inutili (...) Vidi gli esercizi proposti a scuola a Simona: (...) a volte erano gli stessi dati al resto della classe, altre volte erano (...) tratti da un libro dell'infanzia... (...) La maestra mi chiese che senso pensavo potesse avere insegnare le regioni d'Italia a una bambina che non sapeva nemmeno in che quartiere viveva! (...) Con i miei programmi informatici e ipertesti di geografia e astronomia (...) Simona era diventata più motivata e (...) imparava molte cose che avrebbe faticato tantissimo a studiare in modo tradizionale (...) Purtroppo non avevo fatto i conti con la maestra-strega (...) Alla scuola primaria Stefano era uno dei migliori (...) In prima media non volle più andare a scuola (...) Tutto cominciò da una figuraccia fatta in classe con la professoressa di Italiano, che l'avrebbe umiliato in classe davanti ai compagni (...) In seguito l'insegnante di Italiano ha visto Stefano piangere davanti alla scuola e ha fatto di tutto per portarlo dentro, compreso tirarlo per un braccio (...) Stavano vendendo la casa di Stefano (...) e la madre era spesso depressa, già soggetta a questi disturbi come il nonno materno (...) Gli insegnanti si erano costruiti una teoria e non erano disposti a modificarla: "Stefano è un bambino viziato e capriccioso (...) non è capace di reggere il confronto con una classe che ha competenze ottime (...) Deve fare tutte le ore perché questa è la legge e se continua così perderà l'anno, perché a noi si chiede una rendicontazione del livello di maturazione del bambino in tutte le materie (...) ancora 49 ore e sarà espulso". Quello che emerge è un atteggiamento iperburocratico e totalmente contrario al principio dell'accoglienza che non dovrebbe mai mancare, a maggior ragione alla scuola dell'obbligo, e il sostantivo "rendicontazione" è, nel suo genere, un capolavoro (...) Le insegnanti ascoltavano i miei tentativi di far loro capire che si trattava di un disturbo e non di un capriccio, ma (...) come chi è obbligato a farlo (...) Perfino il personale non docente più di una volta aveva cacciato dall'atrio la madre, anche se lei era lì evidentemente per favorire l'inserimento graduale di Stefano in classe (...) Silvia ha un disturbo depressivo (...) Le maestre le dicono spesso che è lenta e deve diventare più svelta, e i compagni la prendono in giro (...) Ha un'intelligenza generale superiore alla media e (...) disegna benissimo (...) ma dice: "L'insegnante di Disegno mi dà Distinto e non Ottimo perché non sono brava nelle altre materie" (...) La madre andava spesso a parlare con le insegnanti (...) e si preoccupava soprattutto del comportamento dei compagni e voleva sapere cosa facevano le maestre per risolvere questo problema (...) Le maestre le dissero che non poteva interferire così nel loro lavoro, che era (...) invadente e aggressiva (...) Dopo tanto impegno nella lettura (...) il bambino mi mostrò la nota della maestra, scritta in inchiostro rosso e con quattro punti esclamativi. Lo sviluppo della personalità (C. Jung) Sono fin troppo evidenti i gravi guasti provocati da un’educazione balorda ricevuta in famiglia o nella scuola, che possono durare
  • 13. anche tutta la vita, e fin troppo inderogabile appare la necessità di metodi pedagogici più ragionevoli (…) Educatori stupidi (…) non sono esseri umani (…) Chi vuole educare, dev’essere egli stesso educato. Ma la pratica, oggi ancora in uso, di imparare a memoria i metodi e di applicarli meccanicamente non è educazione, né per il bambino, né per l’educatore stesso (…) Chi educa allo sviluppo della personalità? Sono prima di tutto e soprattutto i soliti genitori incompetenti, che spesso restano essi stessi tutta la vita per metà o interamente bambini. (…) Dei giovani che hanno scelto la pedagogia come loro professione (…) nel complesso (…) hanno ricevuto la stessa educazione inadeguata dei bambini che dovrebbero educare, e di regola sono tanto poco personalità formate quanto questi ultimi (…) Chiunque abbia terminato gli studi, crede di aver concluso la propria educazione, in poche parole si sente adulto (…) Ogni educatore (…) non dovrebbe mai smettere di chiedersi se ciò che insegna abbia anche seriamente cercato di realizzarlo (…) Nella psicoterapia abbiamo visto che in ultima analisi non sono né il sapere, né la tecnica ad avere un effetto terapeutico, ma la personalità dell’analista; lo stesso vale per l’educazione, che presuppone l’educazione di sé stessi (…) Sarebbe (…) auspicabile che l’educatore possedesse (…) una certa conoscenza della natura umana ed esperienza di vita (…) Alla luce della mia esperienza, a me sembra che al cuore dell’insegnante spetti un ruolo di cui non è facile apprezzare appieno il valore. Sicuramente si ricordano con stima gli insegnanti molto capaci, ma si ripensa con gratitudine a quelli che sapevano parlare all’uomo (…) È il calore l’elemento vitale sia per la pianta che cresce, sia per l’anima del bambino. Rivista Donna Moderna (autunno 2021) Il bullismo è cambiato. È diminuita l'età (già alle elementari) ed è aumentato il numero delle vittime (quattro o cinque per classe) (...) Il cyberbullismo è molto diffuso. Sinossi di psichiatria (Kaplan-Sadock) Gli aspetti legali del bullismo scolastico sono aumentati negli ultimi due decenni, sull'onda di gravi precedenti (...) Si è rilevata aumentata suicidabilità (...) Uno studio ha rilevato che le vittime di cyberbullismo tentano il suicidio due volte di più rispetto ad altri giovani (...) È obbligatorio uno stretto monitoraggio per qualsiasi soggetto in età evolutiva trattato con antidepressivi (...) Sia la restrizione che l'isolamento sono considerati interventi terapeutici per i giovani che non sono in grado di controllare gli impulsi aggressivi (...) verso sé stessi e gli altri, (...) nonostante i casi riportati di decessi per asfissia durante le procedure di restrizione (...) In alcuni casi si usa la "restrizione chimica" (...) Si cerca di identificare gli antecedenti e intervenire prima (...) L'aspettativa è che quando viene dimesso a un regime meno restrittivo, il paziente continui la cura (...) Con l'ospedalizzazione parziale (...) i bambini rimangono all'interno della famiglia, ma (...) i rischi di un trattamento diurno comprendono un isolamento sociale e il confino in una stretta fascia di contatti sociali all'interno della popolazione di coetanei problematici. Rivista Io donna (autunno 2021) C'è chi ha proposto di rendere obbligatorio il tempo pieno nelle scuole elementari. Martin Eden (J. London) I professori sono la guida, ecco tutto. Non hanno in mente nulla, non inventano, non creano nulla. Tutto è nella cabina, ed essi sanno come aggirarsi là dentro, e il loro compito è di mostrare agli estranei il posto, altrimenti potrebbero smarrirsi (…) Ho passato già molto tempo nella cabina delle carte, e sono al punto di potermi muovere, qualunque siano le coste che voglio esplorare. E nel modo che so io, esplorerò molto più rapidamente da solo (…) Vi sono tanti campi speciali, che tutta la vita non basterebbe ad impadronirsi di un decimo di essi (…) Anche le più grandi intelligenze del mondo si basano sugli specialisti (…) Tralasciò l’algebra (…) il latino (…) Non aveva tempo (…) Non importa quel che si studia, se si vuole acquistare una cultura generale. Si può studiare il francese o il tedesco o addirittura l’esperanto (…) il greco e il latino, benché non serva a nulla, e sarà sempre cultura generale. ** studiò il sassone, lo imparò benissimo… fino a due anni fa e ora tutto quello che ricorda è: “Quando il dolce aprile giunge con le sue piogge”, (…) perché non deve guadagnarsi la vita (…) “Il latino è un allenamento, una disciplina mentale” (…) ci dicevano e (…) quel che non ci hanno detto è che i soli uomini che lo conoscono sono i farmacisti, gli avvocati e i professori di latino. *** ha scoperto Spencer, ed è tutto preso di lui. Perché? Perché Spencer lo porterà a qualcosa. *** (…) La bellezza è viva ed eterna, i linguaggi vengono e vanno. Sono la polvere dei secoli (…) Se non mi piace una cosa, non mi piace (…) e non v’è ragione al mondo che mi costringa a scimmiottare il gusto degli altri (…) Quei critici (…) non conoscono che le cose consacrate; e infatti, essi si sono imposti bene. Hanno il cervello debole e i luoghi comuni vi s’imprimono facilmente. Il nome della fabbrica è impresso sulle bottiglie della loro birra e la loro funzione è di prendere tutti i giovani che seguono l’Università e di bandire dalle loro menti ogni lampo di originalità che in loro si manifestano e di rifoggiarlo sullo stampo delle cose stabilite (…) I nove decimi dei professori di lettere sono piccoli pappagalli dal cervello microscopico (…) Avevano ragione nei loro giudizi letterari, poiché erano arrivati al successo (…) L’esistenza di una qualsiasi cosa basta a giustificare il suo diritto di esistere (…) non solo nelle condizioni presenti ma in tutte le condizioni (…) Quegli esseri senza pensiero sono gli arbitri di quei pochi che realmente pensano.