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Corretto, riordinato e completato il giorno 11 aprile 2024
COME GESTIRE EMOZIONI E SENSAZIONI FISICHE SPIACEVOLI
http://www.slideshare.com/come-gestire-emozioni-e-sensazioni-fisiche-spiacevoli
Questo breve testo si rivolge a chi gestisce con fatica o con pochi risultati le proprie emozioni in un determinato
periodo o da molto tempo. Pur essendo un po’ più adatto a persone giovani, esso fornisce aiuto anche a persone
che hanno raggiunto o superato la mezza età elencando diversi titoli di buoni libri e alcuni consigli su come
adeguare lo stile di vita nei periodi in cui si vive uno stress davvero eccessivo.
Consiglio di leggere senz’altro almeno le frasi sottolineate, che rendono possibile comprendere subito quali sono
gli argomenti, senza quindi spaventarsi della lunghezza del testo e senza giudicarlo inadatto a sé
prematuramente.
Esso contiene in ordine sparso alcuni brani tratti da due lunghi testi online e si propone di fornire informazioni
altrettanto utili più brevemente, quindi con maggiore selezione dei titoli di libri e senza segnalare la maggior
parte degli indirizzi web in essi citati, che, oltre a implicare un maggior dispendio di tempo e energia, potrebbero
essere ansiogeni in determinate situazioni. Non si deve pensare che io ritenga sia necessario accogliere tutti i
consigli che questo testo fornisce (del resto precisazioni di suggerimenti banali rintracciabili anche nelle riviste e
nei forum) e nemmeno che io preveda la lettura di tutti i libri citati: io credo che si dovrebbe scegliere quali
indicazioni seguire con tranquillità e darsi tutto il tempo necessario diluendo pratiche e letture anche nel corso di
qualche anno se lo si preferisce. Si consideri questo testo quindi un’opportunità e non come un dovere o un peso
in più. Consiglio di conoscere per primi i libri di Lucio Anneo Seneca a cominciare da La tranquillità dell'animo,
La vita felice e La brevità della vita.
Questo documento è utile soprattutto perché obiettivamente è difficile trovare al riguardo buone letture da soli
anche con l’aiuto fondamentale di internet, ma d’altro canto spesso non aiuta chiederne a studenti e laureati di
Psicologia e affini: molte delle dichiarazioni e dei consigli elargiti in abbondanza dalle riviste in edicola si
contraddicono e soprattutto sono finalizzate alle vendite, mentendo a volte su questioni di grande importanza; i
libri di self-help sono troppi, spesso ripetitivi e non certo sempre ben fatti (le affermazioni della cosiddetta
“psicologia positiva” possono essere anzi dannose in alcune situazioni); utilizzare i piani di studio online dei siti
di varie università di psicologia o chiederne ad uno studente o laureato di Psicologia, Scienze dell’Educazione o
Scienze Sociali serve in genere fino ad un certo punto se l’intento è di ottenerne del tipo che dia soluzioni, perché
sono senza dubbio poco numerosi i testi universitari che trattano di ciò (il cosiddetto “intervento sul caso”) e in
non pochi indirizzi di psicologia non sono presenti nemmeno in minima parte; inoltre per chi ha davvero bisogno
di un po’ di aiuto possono essere esasperanti le contraddizioni dei manuali di psicologia o educazione nei
programmi di indirizzi diversi o all’interno dello stesso indirizzo e a volte dello stesso manuale; infine ottimi testi
di celebri psicanalisti del passato non vi sono presenti se non per accenni e a volte vi sono travisati a causa della
moda attualmente dominante imposta dall’associazione degli psichiatri pur tra critiche numerosissime (presenti
anche in molti dei testi universitari stessi e peraltro non solo in quelli di psicologia).
So anche che ci sono online molte altre pagine che elencano una serie di libri e dritte, ma spesso la selezione è in
esse basata su interessi economici, mentre io mi baso unicamente sulla mia esperienza personale.
A qualunque età acquisire gradualmente l’abitudine di trarre sostegno da alcuni libri la cui utilità è stata
sperimentata più volte e perfino da semplici testi come questo porta con il tempo ad assumere molto meno spesso
farmaci con sostanze psicotrope non prive di effetti collaterali, a beneficiare di psicofarmaci più leggeri e a
chiedere meno a medici, psicologi, familiari e amici o alla preghiera anche quando non è possibile rinunciare al
loro aiuto… purché ovviamente si metta in pratica davvero quanto si è letto e periodicamente si torni a leggere i
contenuti più significativi. Se si trova difficile abituarsi ai paragrafi/capitoli segnalati dei libri di Jung e di Di
Giovanni, li si legga per ultimi semplicemente. Un tentativo andrebbe proprio fatto, perché non esistono altri
modi per sapere se qualcosa funziona o meno.
Procuriamoci i libri per servircene, non per metterli in mostra. (…) Se tornerai agli studi, sfuggirai al tedio e non ti
sentirai di peso a te stesso e inutile agli altri (…) e saranno i migliori a venire da te. Perché la virtù, per quanto
nascosta, viene a galla. Chi ne sarà degno potrà scoprirne le tracce (…) Grazie alle fatiche altrui, veniamo guidati
verso grandi verità strappate alle tenebre e portate alla luce (…) e possiamo così spaziare attraverso i secoli. (…)
Nessun autore (…) nessuno dei cultori della vera scienza, si farà negare, nessuno mancherà di congedare più felice, più
amico, il visitatore, né lo lascerà andare via a mani vuote; e tutti potranno andarli a trovare, di notte e di giorno (…)
Nessuno di costoro ti spingerà alla morte, ma tutti ti insegneranno ad affrontarla; nessuno sciuperà i tuoi anni, anzi
aggiungeranno i loro ai tuoi. Non dovrai temere alcun pericolo dalla loro conversazione e amicizia, e non ti costerà
caro onorarli. Che felicità, che bella vecchiaia attendono chi diventa loro amico! Avrà qualcuno con cui consigliarsi
sulle sue decisioni, dalle più piccole alle più grandi (…) Qualcuno da cui ascoltare la verità senza timore d’offesa e
una lode senza timore di adulazione; qualcuno da cui prendere esempio. Si suol dire che i genitori non ce li possiamo
scegliere (…) Ebbene, gli ingegni più nobili formano delle famiglie: scegli a quale vuoi appartenere. E con l’adozione,
riceverai non solo un nome, ma anche un patrimonio di conoscenze, che non dovrai custodire con parsimoniosa
diffidenza; anzi, diventerà più ricco quanto più lo dividerai con altri. (L. A. Seneca)
***
Per ben avviare da soli in completa sicurezza un processo di guarigione da ogni forma di nevrosi può essere sufficiente
leggere alcuni buoni testi tenendo presente che è indispensabile rintracciare le opere complete di Carl Gustav Jung in
una biblioteca o cercare almeno quelli qui citati in varie biblioteche oppure online e basarsi sulla selezione che farò nel
corso di questa lunga serie di consigli, perché i libri di Jung sono voluminosi e costosi (comunque esiste la possibilità di
avere un’introduzione ai temi affrontati da Jung leggendone le citazioni nel libro qui citato di Storr e il glossario e
l’elenco delle opere e dei loro capitoli nelle ultime pagine della sua autobiografia Ricordi, sogni, riflessioni, che però
contiene alcune interpretazioni ingenue di sogni personali e racconti altrui dovute probabilmente alla tarda età in cui è
stata scritta): Psicopatologia dello sviluppo. Storie di bambini e psicoterapia (Celi), che propone soluzioni adatte anche
agli adulti, Sinossi di psichiatria (Kaplan-Sadock), almeno per le pagine sulle tecniche cognitivo-comportamentali e
possibilmente per quelle degli ultimi capitoli sui casi di malasanità, i migliori testi di psicologia di Jung e di Fromm (più
oltre do indicazioni più precise), Solitudine. Ritorno a se stessi (Storr), L’io e i meccanismi di difesa (A. Freud), Test
della personalità (Sanavio-Sica), Marte e Venere si innamorano di nuovo (Gray), L'orologio della mente (Slepoj),
Dialoghi e Lettere a Lucilio (Seneca), Come funziona la legge di attrazione (Losier), L'autostima nei bambini
(Frascarolo-Moutinot), Il magico potere del riordino (Kondo), L'arte del rilassamento, della concentrazione e della
meditazione di Levey (testo di cui leggere soprattutto l’esercizio di flusso, il rilassamento progressivo, la meditazione
che sfrutta proprio emozioni e pensieri distraenti e la respirazione in nove parti) e pagine online sulla respirazione
pranayama, sugli esercizi yoga con le braccia stando in piedi, sui mudra ed eventualmente su altri semplici esercizi di
rilassamento. Tecniche proibite di persuasione (Allen) ha difetti vistosi, ma può essere d’aiuto. Ritengo utili anche
Piccola guida per persone intelligenti che non pensano di esserlo (Millètre), Diversità, devianza e terapie (Salvini-
Galieni), almeno il secondo volume di Il secondo sesso (De Beauvoir), Uscita di sicurezza (Silone), almeno il cap. 6 di
Donne che corrono coi lupi (Pinkola Estes), Il libro dell’es (Groddeck), I persuasori occulti (Packard), Mobbing
(Guglielmi). Naturalmente ritengo preziosi alcuni testi online sull’autodifesa e penso sia utile anche leggere un testo
qualunque sulle tecniche di persuasione dei venditori che hanno un contatto diretto con il cliente (es. quello di Di
Giovanni poco più oltre citato in aggiunta a quello di Allen). Anche alcuni capitoli di Imparare a leggere (Bettelheim e
Zelan) e Psicopatologia della vita quotidiana (Freud) possono offrire un certo sostegno (sono dedicati a lapsus, atti
mancati, blocchi e simili fastidi derivati da processi inconsci che la psicologia cognitiva di oggi rinnega ma che non per
questo hanno smesso di verificarsi e sono meno reali). Di Freud, a parte il libro ora citato, io ritengo utile con certezza
solo il suggerimento di avviare l'autoanalisi con una liberatoria espressione scritta dei dialoghi e dei fatti del passato che
ristagnano nella memoria e bloccano l'energia, astenendosi da spiegazioni, commenti e giudizi e cestinando il tutto in
seguito e, per chi ha una nevrosi sessuale, il capitolo sui sogni d’angoscia del suo noto libro sui sogni. Sinossi di
Psichiatria è invece, considerato nel complesso, un libro duro e che può rattristare eccessivamente, perciò quando si è
sotto stress è preferibile leggerne solo le pagine sulle tecniche cognitivo-comportamentali, considerandone con
attenzione l’indice e sfogliando i capitoli che sembrano essere pertinenti. Questi libri sarebbero stati sufficienti per me,
poiché vi si descrivono le possibilità di malpractice nella Sanità e nel settore socio-assistenziale pubblico e privato e
fastidi comuni e soprattutto perché vi si chiarisce come descrivere ad altri e come gestire e/o risolvere gradualmente i
problemi nervosi che la maggioranza tende a fraintendere volontariamente o meno. Tra essi i più importanti sono quelli
che elenco nel paragrafo dedicato alle cosiddette tecniche cognitivo-comportamentali, leggendo il quale si deve tener
presente che le tecniche spiegate da Celi, da Ruiz e dai coniugi Sadock sono semplici e anzi spesso intuitive, nonostante
l'ipertecnicismo (il vocabolario non quotidiano) e il carattere reificante (che fa sembrare oggetti le persone) della
terminologia che le definisce e le descrive, ma che il fatto di poter tenere per sempre tra le mani almeno un libro che ne
riporta esempi tratti dal vissuto di molte persone offre un enorme sostegno a una persona sola e da tempo sofferente tra
l'indifferenza o l'ignoranza di chi la circonda
Segnalo che una nevrosi comporta in genere anche sintomi fisici da somatizzazione, invece non comprende
allucinazioni, deliri e periodici e bruschi cambiamenti molto accentuati e immotivati che dipendono tipicamente da
psicosi o in generale da malattia mentale vera e propria e chiarisco che non ha senso eliminare il termine “nevrosi” e la
sua distinzione da “psicosi”, come impongono le attuali direttive dell’APA: i sintomi della nevrosi differiscono
nell’intensità più che nel tipo dai difetti comuni e una nevrosi non è che un’involontaria e controproducente difesa dalla
forza dell’istinto e dal contrasto tra le esigenze di istinti diversi, della morale e delle forze del mondo esterno; in
famiglie ostili spesso è anche o soprattutto un’automatica difesa dalla propria personalità, cioè la conseguenza di un
inconscio rifiuto della propria natura osteggiata dai parenti intolleranti di tendenze e capacità dissimili dalle loro, tanto
che guarisce in questi casi quando si trova il modo di esprimere se stessi. Grazie ai libri giusti è possibile risolvere i
problemi che io e molti altri hanno saputo superare troppo tardi quali attacchi di panico, disturbo ossessivo-compulsivo,
fobia sociale e mutismo selettivo - per esprimersi come vuole l’ampiamente criticato sistema di catalogazione delle
malattie nervose attualmente in uso (il DSM ) - oppure i tipici sintomi di una seria nevrosi - per esprimersi in modo più
sensato e utile come faceva Jung. Nell’analisi fatta da Jung dell’Ulisse di Joyce contenuta in Civiltà in transizione:il
periodo tra le due guerre, trovate infatti un lungo elenco e un esempio in letteratura dei sintomi tipici di una nevrosi
seria, quindi del subire la "possessione" dell'inconscio (in sintesi COAZIONE, FOBIE, OSSESSIONI, “AFFETTI”, COMPLESSI, dove
con coazione si intende automatismi cioè tendenza ad agire e parlare senza esprimere ciò che si pensa e vuole come in
preda a dei tic): questo modo di vedere nell’insieme questi problemi è senz’altro più utile che l’invenzione di circa 400
malattie nervose (“disturbi mentali”) dell’attuale DSM, il manuale il cui utilizzo è oggi obbligatorio per psicologi e
psichiatri nonostante sia criticato aspramente in quasi tutti i manuali universitari delle Facoltà che lo citano nei
programmi (le critiche più acute sono contenute nel capitolo 9 di Diversità, devianze e terapie di Salvini – Galieni, un
libro alla portata di tutti sebbene sia uno dei testi di una specialistica). Blocchi emotivi e automatismi non sono insoliti e
infatti non mancano di rappresentarli fiabe tradizionali (rimando a Richetto dal ciuffo di Perrault e a I cigni selvatici e
La sirenetta di Andersen), racconti anche abbastanza recenti (ad esempio Quando l'ultima porta si chiude di T. Capote),
serie TV e film (considerate tra le produzioni cinematografiche e televisive La stanza di Marvin e poi i personaggi Eliot
di Scrubs e Phoebe e Chandler di Friends). Riguardo a Richetto dal ciuffo, il senso della fiaba è più chiaro appena si
comprende che non solo per Enrichetto, ma anche per la sua principessa non c’è stata magia di sorta e non perché
l'amore renda Enrichetto cieco ai suoi difetti (il commento finale di Perrault non tiene conto del fatto che il suo
cambiamento è apprezzato da tutti e non solo dal suo innamorato), ma perché non era la stupidità a bloccarne
l'espressione e a ostacolarne la riflessione, tanto che in tutta la fiaba si fa intendere in modo indiretto che lei non era
stupida come era creduta e si credeva lei stessa, il che del resto Richetto esplicitamente afferma fin dal loro primo
incontro con quell’osservazione acuta su chi in generale ha o non ha “spirito”, alla quale rimando; il caso di Pollicino -
intelligente quanto disprezzato capro espiatorio della sua famiglia - non è molto diverso ed è inoltre ricorrente in diverse
fiabe che un personaggio intelligente parli poco o non parli affatto per un lungo periodo e che ciò lo metta in pericolo a
causa dell’immagine che altri se ne fanno (rimando a La sirenetta e a I cigni selvatici, la cui vicenda torna, poco
modificata nell’essenziale, in altre fiabe): dovreste leggere tutto ciò ricordando cosa siano i blocchi emotivi, cosa
significhi avere una qualità diversa e non inferiore di intelligenza e come quasi sempre bambini dotati e inoltre bambini
e adulti introversi, affetti da particolari nevrosi o eccentrici (cfr. con Jung), persone con la caratteristica fisica delineata
da Milletre e persone in modalità “essere” (cfr. con Fromm) sono considerati stupidi dai loro opposti naturali. Due
conseguenze certe delle carenze nella comunicazione o nell’autoespressione e soprattutto di una seria nevrosi trascurata
sono l'isolamento sociale e un tipo particolarmente crudele di solitudine che implica l'impossibilità di riposo (perfino in
se stessi) e un senso di straniamento e vuoto: si tratta dell'esasperazione di un disagio e di uno stato di cose ben noti e
diffusi nella società attuale (al di là delle analisi fatte da Fromm o Marx alla società moderna, rimando ad almeno le
seguenti canzoni di G. Gaber: Cerco un gesto naturale, L’impotenza, Quando sarò capace di amare, Io e le cose, Il
grido). Si dovrebbe riflettere su questi concetti mentre si leggono le pagine dedicate ai disturbi ossessivo-compulsivi, da
tic e simili in Sinossi di psichiatria (Kaplan-Sadock's) e in Psicopatologia dello sviluppo. Storie di bambini e
psicoterapia (F. Celi). Ai paragrafi 2.3 e 3.1 di Intrecci. Psicologia e sociologia per il 3° e 4° anno del liceo delle
scienze umane troverete informazioni introduttive su lapsus, libere associazioni, atti mancati, tragiche dimenticanze,
memoria, attenzione automatica e neuroni specchio
Quanto ai libri e ai siti web più utili per apprendere soluzioni ampiamente sperimentate a molti diversi problemi
nervosi, le classiche TECNICHE COGNITIVO-COMPORTAMENTALI di base, e altre soluzioni utili ai problemi nervosi e comuni,
leggete il paragrafo che segue con attenzione e tenendo ben a mente che i termini tecnici contenuti in esso e nei libri
citati esprimono in genere concetti semplici.
Per le tecniche così chiamate vere e proprie il testo di riferimento è Psicopatologia dello sviluppo. Storie di bambini e
psicoterapia (F. Celi), un libro che dovrebbe stare in ogni casa. Anche in Sinossi di Psichiatria (Kaplan – Sadock's) ne
trovate di importanti, in particolare nei paragrafi dedicati ai vari disturbi da tic e di panico e nel cap. 28. Chi non può
leggere Sinossi di psichiatria a causa del costo elevato, legga con attenzione questi libri e il paragrafo più dettagliato su
queste tecniche più sotto nel documento e/o li integri con pagine online, se ve ne sono, su deriflessione, sulle reazioni ai
più comuni errori cognitivi, su Habit reversal (risposta competitiva), sui diari (di cose belle accadute o realizzate, di
pensieri automatici, di compulsioni, di ossessioni e di rituali), ma credo che questo manuale vada sfogliato (ne trovate
citati altri capitoli in questo documento). Su www.videogametherapy.it si informa sull'uso dei videogiochi per aiutare ad
affrontare paure ma anche ansia, depressione o disturbo da stress post-traumatico, ma non è chiaro però se sia possibile
scaricare i videogame evitando di coinvolgere gruppi e psicoterapeuta (se no, ciò potrebbe bastare a sconsigliare questo
approccio, perché il pericolo rappresentato dai gruppi e dal contatto con queste figure professionali è sempre
considerevole). Cercate online informazioni sullo "script di riverberazione" illustrato da Di Giovanni in Psicologia
della comunicazione. In Dialoghi ininterrotti (P. Bastianoni) si cita la deriflessione, che è semplicemente distogliere il
pensiero da un problema al momento insormontabile per concentrarlo sul futuro e su un progetto. Chi soffre di balbuzie
o ha figli che ne soffrono dovrebbe leggere alcuni dei manuali di formazione dei logopedisti, scegliendo quelli più
recenti, oltre a rivolgersi a uno di loro (io conosco alcune delle tecniche impiegate grazie a un racconto senza pretese di
Nicholas Evans, Insieme con i lupi). Chi soffre di fobie o autolesionismo può trovare utile anche leggere il capitolo sulla
fobia degli alieni di Civiltà in transizione: dopo la catastrofe di Jung e forse Ossessioni, fobie e paranoie di Freud, oltre
che i saggi citati più sopra e più avanti di Celi, De Beauvoir, Bastianoni, Storr e Salvini; nel cap. 2 di Diversità,
devianza e terapia (Salvini-Galieni) viene descritto il trattamento di fobie specifiche con la realtà virtuale. Informatevi
sul neurofeedback, praticato anche in ospedale, ma non adatto a tutti. Ogni tanto valutatevi con dei test su coping,
problem solving, locus of control e cognizione sociale quali almeno COPE, CISS e TOPS, con la precauzione di farlo in
privato e cestinando il tutto fuori casa subito dopo (rimando al paragrafo sui test psicologici più oltre nel documento).
Consiglio di tener presente il modello di ORGI di Schein sullo sfondo dei contributi della psicologia Gestalt e cognitiva,
di quella psicodinamica e di quella detta psicosociale (meccanismi di difesa primitivi, misure di sicurezza, errori tipici
di percezione, di formazione delle impressioni e di attribuzione di cause). Rimando anche al buono schema riassuntivo
di metodi, limiti e vantaggi sui tre orientamenti psicodinamico, cognitivo-comportamentale e sistemico-relazionale nella
tabella 4.1 di Il colloquio nell'assistenza sociale (Allegri-Palmieri-Zucca).
Tra i libri di Carl Gustav Jung sono importanti come guida nel comportamento mirato a risolvere problemi nervosi in
particolare i capitoli La lotta con l'ombra (in Civiltà in transizione: dopo la catastrofe), La tecnica di differenziazione
tra l'io e le figure dell'inconscio (in Due testi di psicologia analitica) e Fantasie dell'inconscio, Nevrosi e fattori
etiologici dell’infanzia e Un caso di nevrosi di una bambina (in Freud e la psicanalisi); in particolare Un caso di
nevrosi di una bambina descrive i vari passaggi con cui si è permesso a una bambina di superare dei problemi che
avevano provocato in lei dei sintomi nevrotici anche psicosomatici e gli altri capitoli spiegano come affrontare e gestire
umore inspiegabilmente depresso, cattive tendenze e fantasie nevrotiche. Il capitolo Un caso di nevrosi di una bambina
in Freud e la psicanalisi di Jung descrive i vari passaggi con cui si è permesso a una bambina di superare dei problemi
che avevano provocato in lei dei sintomi nevrotici anche psicosomatici. Di Erich Fromm è importante per le soluzioni
che dà (es-l’autoanalisi a partire dal presente e anche dalle sensazioni fisiche) L’arte di ascoltare.
Sulla gestione efficace delle emozioni, leggete la pagina Wikipedia sul film Disney Inside Out. In Tecniche proibite di
persuasione (S. Allen) altre tecniche (soprattutto di comunicazione) sono esposte con ordine. Bisogna tener presente che
Marte e Venere si innamorano di nuovo di Gray, Solitudine:ritorno a se stessi (A. Storr)e i libri citati di Seneca e in
parte anche Dialoghi ininterrotti (P. Bastianoni) sono i libri da considerare in caso di lutti e separazioni, ricordando che
di Storr è importante al riguardo il capitolo sul lutto e in generale il capitolo sulla differenza tra effetti della solitudine
volontaria e di quella forzata. L'autostima nei bambini (Frascarolo-Moutinot), come il libro appena citato di Gray,
informa su come gestire le emozioni in genere, oltre che i traumi infantili, e va letto. Piccola guida per persone
intelligenti che non sanno di esserlo (Millètre) offre un suggerimento dietro l'altro a chi fa parte dell'esigua minoranza
con il centro cerebrale a destra. In L'arte del rilassamento, della concentrazione e della meditazione (J. Levey) leggete
almeno le pagine su esercizio di flusso e respirazione in nove parti (simile al Pranayama) e inoltre su meditazione che
sfrutta proprio i pensieri e le emozioni distraenti e su gestione delle emozioni (lo schema su egocentrismo e maturità).
Tenete presenti le pagine online sui mudra più semplici e sugli esercizi yoga semplicissimi da eseguire restando eretti e
solo con le braccia (es. accompagnare il respiro sollevando e incrociando le braccia due volte davanti a sé). Per quanto
sorvolino su molti aspetti negativi della convivenza con animali, L'anello di re Salomone (K. Lorenz) e La felicità è un
cucciolo caldo (A. Montes de Oca) offrono testimonianze sincere su come trarre da essa grande sostegno, soprattutto in
periodi storici duri o nella malattia (fisica o mentale).
La terza e quarta età possono essere affrontate meglio leggendo libri sull’argomento, ricordando che ne vengono citati
in Politica dei servizi sociali di Ferrario, nei libri del liceo delle scienze umane (exmagistrali) e nel libro citato di
Bastianoni e che anche la citata De Bouvoir ne ha scritto. Per quanto riguarda la crisi di mezza età e l’invecchiamento si
dovrebbe tener conto anche dei citati libri di Gray e Storr e inoltre di Gli stadi della vita in La dinamica dell’inconscio,
il capitolo o paragrafo Il matrimonio come relazione psicologica in Lo sviluppo della personalità e se possibile anche le
pagine sul problema dei contrari (enantiodromia) e sul fascino in Due testi di psicologia analitica (C. G. Jung), ma
anche curiosare sulle risposte ai lettori delle riviste in edicola e su pagine online su vaginismo, matrimoni bianchi e
gruppo degli asessuali.
Di Seneca offrono soluzioni utili in modo efficace soprattutto La tranquillità dell’animo, La brevità della vita, la vita
felice, L’ira e forse anche La vita ritirata (o contemplativa) e Consolazione alla madre Elvia. Donne che corrono coi
lupi (C. Pinkola Estes) offre alle donne consigli e soluzioni precise e graduali, considerando i problemi femminili più
difficili e quelli più frequenti in alcune fasi della vita.
Leggere il riassunto http://www.slideshare.com/meccanismi-di-difesa-e-altre-distorsioni-del-giudizio può risultare
importante in alcune situazioni.
Naturalmente un testo, anche online, sull’autodifesa che segnali quali siano gli abusi più frequenti in vari ambienti e
suggerisca di volta in volta come affrontarli, altri libri di self-help e tutte le pagine internet che aiutano a risolvere
problemi di carattere pratico (scuola, lavoro, casa, abiti, farmaci, ecc.) integrano al meglio questo paragrafo.
Più sotto entrerò in dettaglio nel descrivere i libri utili ai fini di apprendere le tecniche cognitivo-comportamentali qui
elencati, data l'importanza che attribuisco loro (anche ai più semplici), come non farò invece con gli altri libri qui citati.
Per riflettere sul mio passato e sulla natura mia e di chi conosco a me sono stati molto utili anche Lo sviluppo della
personalità, il capitolo sul complesso materno e sull’archetipo del vecchio saggio del più voluminoso dei due Archetipi
e inconscio collettivo, L’importanza del padre nel destino dell’individuo in Freud e la psicanalisi e i capitoli Il
problema dei tipi nella conoscenza degli uomini e Descrizione generale dei tipi in Tipi psicologici e Il problema del
tipo di atteggiamento in Due testi di psicologia analitica di Jung, Avere o essere e Il linguaggio dimenticato di Fromm,
Il libro dell’es di Groddeck, Il secondo sesso di De Beauvoir e Piccola guida per persone intelligenti che non pensano
di esserlo di Millètre; sono utili forse anche alcuni libri di M. R. Parsi (non li ho però letti). Creatività (E. Balconi – M.
Erba) mi è stato utile per le informazioni che contiene sulle famiglie più tipiche di dislessici e artisti e per i suoi
chiarimenti sulle forme meno note di dislessia.
Conoscere bene ciò che distorce di solito il nostro giudizio e le protezioni che per noi sono più istintive è il primo passo
per poterci liberare sia di questi automatismi che dei sintomi nevrotici, i quali sono esagerazioni dolorose e involontarie
di reazioni difensive inconsce comuni a tutti. Inoltre – lo ribadisco – conoscenze precise al riguardo aiutano a
difendersi dagli abusi di chi diagnostica a caso il disturbo di personalità. I manuali universitari di Psicologia che
contengono capitoli su inconsci meccanismi di difesa (sono quelli detti “primitivi”) “misure di sicurezza” e altre forme
di distorsione del giudizio sono molti e arricchiscono – con punti di vista peraltro meno vincolati alle teorie di certo non
sempre valide di Sigmund Freud – il vecchio ma bel libro di sua figlia Anna più sopra qui citato, tuttavia suggerisco di
cercarne il riassunto online privo di gergo settoriale e cioè scritto in linguaggio quotidiano e forma scorrevole del
documento http://www.slideshare.com/meccanismi-di-difesa-e-altre-distorsioni-del-giudizio oppure di limitarsi a
informarsi su questo argomento nei paragrafi esposti con semplicità e dal contenuto limitato all’essenziale del manuale
Intrecci. Psicologia e pedagogia per terzo e quarto anno (rimando all’indice) e al capitolo 2-VIII del vecchio manuale
di Psichiatria di Sarteschi-Maggini, entrambi reperibili online.
Per me è risultato determinante soprattutto leggere tutte le pagine sparse nell’opera di Jung dedicate al prevalere
dell'"Ombra"o comunque al tema della “possessione” e in particolare i seguenti capitoli: oltre a quello citato La lotta
con l’ombra contenuto in Civiltà in transizione: dopo la catastrofe, anche Animus e anima in Due testi di psicologia
analitica e Psicologia della figura del briccone in Archetipi e inconscio collettivo per tenere presente come siano a volte
una coscienza in crisi e continui dubbi a favorire caos e perdita di controllo e che essa può prendere un volgare
carattere che fa apparire molto inferiori di quanto si è e che fa compiere gaffes e vere assurdità per sé molto dannose
come nel caso che Jung definisce "prevalere del "trickster”: pensate a tutto ciò prima di giudicare quando cogliete nei
modi e nelle azioni altrui o nei vostri molte contraddizioni. Al tema “possessione” è connesso in parte il concetto stoico
di heimarmene e quello degli ostacoli all’evolversi della “coscienza di sé” affrontati da Jung in Mysterium
coniunctionis. Mi sono stati utili anche i paragrafi su esaltazione e complesso d’inferiorità dell’ultimo capitolo di
Ricerche sperimentali e gli accenni ai due giovani e al topos dell’impiccagione all’albero in Simboli della
trasformazione.
In Io e l’inconscio, verso la fine – credo – di Tipologia psicologica in Tipi psicologici e in altri suoi libri, Jung offre con
obiettività a chi ha una nevrosi molte ragioni per sperare e sollevare almeno un po’ la propria autostima. Anche Lo
spirito nella fiaba (il capitolo di Fenomenologia dello spirito nella fiaba) in Archetipi e inconscio collettivo aiuta a
vedere nella giusta prospettiva la responsabilità personale.
Nella mia libreria ci sono diversi altri libri utili recenti o molto datati, ma è indispensabile che quelli a cui tornare di
frequente siano pochi se si vuole che conferiscano stabilità interiore. Comunque per chi desidera conoscere brani di altri
e molto diversi libri incoraggianti in un testo relativamente breve segnalo http://www.slideshare.com/citazioni-su-
intelligenza-e-coraggio.
Per trovare questi libri e magari altri di simili usate i cataloghi online delle biblioteche e il prestito interbibliotecario e
consultate Google e i siti Internet di varie università per poi cercare i testi sul sito di Libraccio, da Amazon e altrove.
Chi ha necessità di risparmiare deve prendere bene degli appunti sui capitoli qui indicati oppure fotocopiarli a casa o in
negozio (la legge permette di fotocopiare da libro una certa percentuale di pagine). È consigliabile farlo soprattutto con i
capitoli dei libri di Jung rintracciati in biblioteca oppure online e con le pagine sulle tecniche cognitivo-
comportamentali di Sinossi di Psichiatria e i manuali di Sarteschi-Maggini e Di Giovanni acquistabili su libraccio.it o
su Amazon.
LE CLASSICHE TECNICHE COGNITIVO-COMPORTAMENTALI E ALTRE SOLUZIONI UTILI
IN PARTICOLARE PER CHI HA UNA NEVROSI VERA E PROPRIA
O CARATTERISTICHE CHE LO RENDONO MARCATAMENTE DIVERSO DALLA MAGGIORANZA
Tra quelle descritte da Fabio Celi in Psicopatologia dello sviluppo. Storie di bambini e psicoterapia, le tecniche che io
considero più importanti e meno scontate sono quelle dette modellaggio, rafforzamento (diffe-renziale), role playing,
esposizione con desensibilizzazione sistematica, estinzione e problem solving/coping seguite da generalizzazione. Il
modellaggio (partecipe) è un concetto chiave, dato che indica il bisogno di procedere per gradi e dando grande valore
agli sforzi fatti nella direzione giusta. In particolare consiglio di apprendere a fare un'analisi funzionale e di scrivere una
gerarchia delle situazioni ansiogene e delle difficoltà di compiti decisi per l'allenamento, se ci si sente bambini
disegnando un termometro della paura/ansia o una torta dove segnare la percentuale di senso di colpa. Poi è bene
compilare un diario di osservazione, elaborare un progetto di due mesi e realizzare una scheda di osservazione
sistematica a cadenza settimanale e, con un po' di autoironia, un contratto educativo con indicati per scritto proposta,
esposizione progressiva alla situazione ansiogena e rafforzatore di scambio (una sorta di premio), quindi un compito
graduato magari in forma di token economy. La token economy utilizza per i bambini gettoni e premi, ma gli adulti
possono utilizzare rafforzatori simbolici come faccine smile sulla scheda e ideare un solo grande premio adeguato
all'età. Bisogna avvalersi anche delle tecniche dell'interdipendenza positiva, della prevenzione della risposta (nell'ERP è
accompagnata dalla esposizione progressiva appunto), della dilazione della risposta e, in casi particolari e di rado, di
costo della risposta (una sorta di punizione). Esposizione e prevenzione delle risposte prendono l'aspetto caratteristico
della risposta competitiva se sono applicate in disturbi da tic e ossessivo-compulsivi, quando cioè è fondamentale
evitare di cedere a un tic per evitare di rafforzare lo spiacevole impulso preventivo – e l' "ingiunzione paradossale" –
con il breve sollievo che deriva dall'esaudirlo, rendendo il vizioso meccanismo alla lunga irresistibile: la tecnica è detta
habit reversal (consiste in azioni sostitutive che rendono inattuabile il tic al sopraggiungere dell'impulso motorio o in un
tipo di respiro rallentato e ritmico in caso di sopravveniente tic vocale/verbale). A livello cognitivo la terapia
paradossale è simile. Sono utili per calmarsi anche la desensibilizzazione e rielaborazione con movimenti oculari
(osservare un oggetto che si muove avanti e indietro) e la vecchia tecnica di respirare in un sacchetto di carta
(quest'ultimo in caso di iperventilazione). Eviterei invece il floading, che è troppo traumatico e rischioso (la gradualità è
necessaria nell'affrontare le fobie specifiche). L'ipnosi è una tecnica che richiede una competenza e onestà difficili da
trovare e che crea forti dipendenza e transfert e inoltre richiede l'adesione a precise regole e a volte l'uso di farmaci non
privi di rischi. Altre terapie suggerite in Sinossi di psichiatria sono quella detta dell'implosione, l'immersione e il
condizionamento avversivo (non è chiarito ciò a cui esse si riferiscono, ma se con immersione s'intende qualcosa di
simile al floading credo che andrebbe evitata; credo anche che andrebbe evitato il condizionamento avversivo se ha
troppa attinenza con le punizioni o con l'elettroshock allo stimolo). Evitate di assumere quei farmaci che a volte si
prescrivono per velocizzare l'apprendimento dell'estinzione (il loro uso è controverso). Nello stesso manuale si citano
CBITS e TARGET, due terapie comportamentali simili alla CBT ma ideate appositamente per trattare il disturbo da
stress post traumatico. Inoltre il manuale cita il "diagramma autobiografico" proposto da Meyer un tempo, la CAM
(medicina alternativa e complementare costituita da musica, yoga, integratori) e le tecniche della cosiddetta "psicologia
positiva", quali il questionario dei punti di forza VIA-IS con successivo piano di usare una delle 5 qualità principali
individuate in sé in un ambiente nuovo o con una persona nuova, il diario settimanale o mensile delle tre cose andate
molto bene e il dare molta attenzione alle proprie migliori aspettative e alle proprie responsabilità (gli autori del
manuale però giustamente sottolineano la vaghezza di tali tecniche e il pericolo e semplicismo sia di attribuire grande
potere alla propria fede nelle aspettative positive sia di colpevolizzare se stessi per eventi e situazioni di cui i
responsabili possono invece essere altri, magari genitori o partner abusanti). Nel testo si sottolinea inoltre l'importanza
che sulla stabilità mentale hanno il risiedere nello stesso ambiente e l'insieme dei rapporti meno intimi e apparentemente
irrilevanti (questo vale soprattutto per le donne durante la crescita, ma non solo, come dimostrano molti casi
d'inaspettata depressione, alcolismo, ecc. in adulti sposati trasferitisi altrove dopo aver instaurato nella città originaria
legàmi sociali, lavorativi, ecc).
Ovviamente, nessuna tecnica comportamentale è utile senza abituarsi per gradi a vigilanza e costanza e tutte danno
maggiori risultati se si fa comprendere un po' agli altri la ragione di certi comportamenti e che si sta affrontando il
problema con metodo e qualche risultato. Fare un istogramma delle difficoltà superate settimanalmente è utile.
L'esposizione si può praticare anche con la realtà virtuale o le videoconferenze e in Internet delivered CBT oppure farla
in vivo da soli o con l'aiuto dato dal contatto telefonico con una persona guida e amica che conosca le tecniche di
problem solving e role playing elaborate. Forse è possibile istruire un familiare, il partner o un caro amico nell'uso a
nostro vantaggio delle tecniche della perturbazione strategicamente orientata, della risposta riflessa, del decentramento
strategico e della relazione d'aiuto. Credo però che solo una persona in possesso di laurea magistrale in psicologia
seguita da anni di specializzazione a indirizzo comportamentista possa applicare con un minimo di possibilità di
successo le tecniche del reframing (connotazione positiva), del teacher training e del parent training (CPC-CBT) nel
caso di insegnanti e genitori ostili o indifferenti...
Divesità, devianze e terapie (Salvini-Galieni) in particolare descrive, con esempi, l'applicazione della realtà virtuale al
trattamento di fobie (es. insetti, claustrofobia, agorafobia, paura di parlare in pubblico, volare), specificando che la
realtà virtuale può non impedire recidive se gli schemi su di sé non vengono modificati in altro contesto, che non è
adatta per superare sindromi fobiche complicate, ha costi elevati e gestione tecnica complessa da parte di un gruppo di
quattro persone. La prima seduta è riservata all'addestramento all'uso dell'apparecchio e alla rilevazione della baseline
degli indicatori psicofisiologici, che sono misurati prima senza e poi con casco e mediante sensori alle dita rilevatori
della frequenza cardiaca e dell'attività elettrodermica, mentre lo stimolo fobico è osservato passivamente e si avvicina
magari mentre per esempio il braccio è sfiorato con un bastoncino, ecc. Le sedute successive iniziano con 4 minuti di
rilassamento con musica e immagini per confrontare gli indici psicofisiologici e consentire di associare in seguito alle
situazioni fobiche anche il relax sperimentato; poi avviene l'esposizione all'oggetto temuto, ma per decisione e secondo
modalità determinate dal soggetto, che si muove e lo muove e a volte "zittisce" (il suono associato viene silenziato o
attivato ma senza l'immagine) e ciò prima parlando allo sperimentatore e poi usando anche un joystick e un
telecomando con cui si può anche far sparire l'oggetto. Nelle ultime sedute a un dato momento viene passato alle cuffie
il ritmo cardiaco rallentato all'insaputa del soggetto. È interessante notare in proposito l'osservazione che l'eliminazione
o riduzione del suono riduce molto la paura e l'ansia (potete facilmente verificarlo usando dei tappi di cera Quies la
prossima volta che dovrete affrontare un'esperienza per voi ansiogena. Tale procedura della realtà virtuale può essere
naturalmente considerata durante esercizi autonomi di immaginazione attiva (una tecnica economica e prudente
consigliata in libri di ogni genere in caso di paure eccessive).
La psicoterapia con i videogiochi è un'introduzione recente in Italia su cui ci si può informare online, ma è
sconsigliabile se si svolge in gruppo e se non è possibile evitare di coinvolgere uno psicoterapeuta, sempre perché la
prudenza richiede privacy e di evitare estranei la cui moralità non è garantita dal titolo di studio (è inevitabile ribadire
questo concetto), ma anche perché ci si può concentrare sulle emozioni esclusivamente da soli.
Con schermo del PC ed elettrodi si svolge anche il neurofeedback, una tecnica di biofeedback che si effettua anche in
ospedale e che serve per concentrarsi e riduce in alcune persone i sintomi di emicrania e ADHD (per i bambini
l'impostazione dello schermo è simile a quella di un videogioco), ma occorre tener presente che in diverse persone il
computer crea appunto mal di testa, nervosismo e difficoltà di concentrazione, come del resto altri apparecchi
elettrici.Chi soffre di balbuzie o ha figli che ne soffrono dovrebbe leggere alcuni dei più recenti manuali di formazione
dei logopedisti, oltre a rivolgersi a uno di loro (io conosco alcune delle tecniche impiegate grazie a un racconto senza
pretese di Nicholas Evans, Insieme con i lupi). Di nuovo ricordo comunque che chi soffre di fobie o autolesionismo può
trovare utile anche leggere il capitolo sulla fobia degli alieni di Civiltà in transizione: dopo la catastrofe di Jung e forse
Ossessioni, fobie e paranoie di Freud, oltre ai saggi citati più sopra e più avanti di Celi, De Beauvoir, Bastianoni, Storr
e Salvini.
Altre tecniche citate da Celi si possono trovare in altri libri con i nomi più diversi e riguardano la riflessione,
l'accettazione dei propri disturbi, la concentrazione e il prendere altri a modello: stop del pensiero, dialogo interno,
analisi dei pensieri intrusivi, ACT (mindfulness, meditazione, rilassamento – per esempio "applicato" o autogeno -
biofeedback, metafora della guerra a se stessi, esercizi paradossali come quello del "non pensare a una torta"),
modellamento comune o simbolico (quest'ultimo mediante l'invenzione di storie a lieto fine su persone con disturbi e
problemi simili), ABC cognitivo con moviola (un "riavvolgere il nastro"), educazione e ristrutturazione cognitiva
razionale e emotiva, feedbeck informativo, analisi del compito, lavoro sugli stili di attribuzione, sull'autostima e
sull'autoefficacia, training di assertività e abilità sociali, visualizzazione emotiva e scoperta e immaginazione guidate.
Sconsiglio di apprenderle in gruppo (fatelo da soli o con una persona fidata e con attenzione alla privacy). Il
biofeedback si pratica con elettrodi sulla fronte o ai lati della mandibola o sulle mani ecc. e serve a segnalare per tempo
aumento di contrazione muscolare o perdita di calore, per educare a reagire nell'immediato.In Sinossi di psichiatria
inoltre ci sono alcuni consigli utili riguardo almeno a quanto segue: alcuni semplici metodi di rilassamento (progressivo,
mediante rilascio controllato da stimolo differenziale, training d'applicazione, oltre a quello autogeno); la compilazione
di una registrazione del pensiero automatico (riportando data, ora, situazione, pensiero, emozione) e di risposte
alternative a esso; un monitoraggio scritto di almeno uno dei "rituali" e del tempo che nel complesso essi richiedono
ogni giorno a chi ha uno dei disturbi della categoria ossessivo-compulsiva (registrando ora, situazione, sensazione,
pensieri-ossessioni, tipo di rituale e sensazioni seguite all'eseguirlo); la previsione scritta di una serie di interventi
possibili in caso di sovrageneralizzazione, astrazione selettiva, eccessiva responsabilità, il prevedere senza prove
sufficienti, auto-riferimento, catastrofizzazione e pensiero dicotomico, cioè di quegli errori cognitivi così comuni in chi
tende a svalutarsi e deprimersi (le tecniche sono quelle intuitive di smascheramento della logica erronea, stabilire criteri
di somiglianza tra casi, fare un diario dei successi per non dimenticarli, disattribuzione dei fallimenti se necessario e
specificazione dei fatti probabili che causano esperienze negative, specificare fattori diversi nel presente che possono
dare risultati diversi rispetto al passato, calcolo delle probabilità che accada il peggio e concentrazione sul fatto che non
è accaduto, dimostrazione su come gli eventi possono essere valutati come un continuum); un utile esempio su come
affrontare un'irascibilità eccessiva conseguente a trascorsi maltrattamenti nella famiglia d'origine (naturalmente si
sottolinea l'urgenza di trovare un denominatore comune tra ciò che scatena la rabbia e quindi di individuare quegli
schemi di diffidenza e di diritto che in genere nascono da un istintivo e comprensibile bisogno, divenuto pretesa, di non
farsi mai più maltrattare da nessuno). In Sinossi di psichiatria trovate infine un esempio di come superare per gradi una
fobia specifica abbastanza diffusa e un elenco dei vantaggi della modalità "supportiva" della terapia psicanalitica –
simile alla terapia cognitivo-comportamentale – e sulle altre sue modalità dette "espressiva" e "psicanalisi" (...) Può
essere utile la visione sintetica espressa dal cosiddetto modello ORGI di Schein, in cui osservazione (O), reazione (R),
giudizio (G) sono da considerare sottoposti di continuo al rischio di distorsioni percettive e di giudizio, meccanismi di
difesa "arcaici", "misure di sicurezza" e in genere ad impulsività e alla tendenza a soffocare sentimenti importanti e
sensazioni confuse, spiacevoli e non convenienti, cosicché solo il frequente sottoporli tutti e tre a verifica permette
l'intervento (I) corretto (solo la chiarezza sui motivi per cui si dovrebbe agire in una certa direzione rende poco
probabile sbagliare percorso). Infatti, se è vero che l'autoanalisi è imprescindibile, a questo fine è indispensabile
conoscere molto bene ciò che distorce più spesso percezione e giudizio in ambiti diversi e soprattutto quali misure di
sicurezza si tende ad adottare per carattere e quali sono i meccanismi difensivi inconsci che ogni individuo in una certa
misura subisce e deve riconoscere e quali si attivano in situazioni e contesti particolari: la demistificazione è spiacevole
e risulta faticosa, gli autori da tenere presenti sono molti (i manuali universitari di Sanavio-Sica, Kaplan e Sadock’s,
Sarteschi-Maggini, Castiello d’Antonio, Zammuner, Del Corno-Lang, Di Giovanni e Allegri), le classificazioni sono in
parte diverse quasi per ogni libro di testo e dovrebbero essere considerati anche libri non universitari, ma consiglio di
cominciare con il leggere i paragrafi molto chiari e utili su meccanismi di difesa arcaici, complesso d'inferiorità e
profezia che si autoavvera in Intrecci. Psicologia e sociologia per il 3° e 4° anno del liceo delle scienze umane. In
Dialoghi ininterrotti (P. Bastianoni) si cita la deriflessione, cheè semplicemente distogliere il pensiero da un problema al
momento insormontabile per concentrarlo sul futuro e su un progetto.
L'orologio della mente di Slepoj, pensato per il periodo iniziale della pandemia da COVID, offre consigli per affrontare
molti diversi problemi e lo fa con poche parole.
Imparare a leggere di Bettelheim e Zelan non solo insegna a superare i lapsus nella lettura con calma autoaccettazione,
ma mostra come la lettura possa diventare un ottimo strumento per fare autoanalisi e creare benessere. Freud in
Psicopatologia della vita quotidiana e Groddreck in Il libro dell’Es possono aiutare a capire per tempo quando
cambiare percorso attraverso l’interpretazione di incidenti e di alcune malattie fisiche come espressioni indirette
dell’inconscio. Ai paragrafi 2.3 e 3.1 di Intrecci. Psicologia e sociologia per il 3° e 4° anno del liceo delle scienze
umane troverete informazioni introduttive su lapsus, libere associazioni, atti mancati, tragiche dimenticanze, memoria,
attenzione automatica e neuroni specchio. Psicologia della comunicazione (P. Di Giovanni) nei cap. 1 e 4 affronta
l'argomento dei lapsus privi di intenzioni inconsce e nascoste, ma consiglio vivamente di prendere la sua decisa
denigrazione di addirittura tutta la psicanalisi di ogni tempo per la vera sciocchezza che è: questa negazione
dell'esistenza dell'inconscio esiste anche in un breve paragrafo di un libro di testo liceale dei programmi attuali ed è
smentita da numerosi casi descritti in classici della psicologia e della psichiatria e da altri osservabili oggi
nell’esperienza, oltre che da non pochi psicologi e psichiatri.
I libri di Jung e in particolare i capitoli La lotta con l'ombra (in Civiltà in transizione: dopo la catastrofe), La tecnica di
differenziazione tra l'io e le figure dell'inconscio (in Due testi di psicologia analitica) e Fantasie dell'inconscio e Un
caso di nevrosi di una bambina (in Freud e la psicanalisi) ed eventualmente quelli sull'analisi dei sogni sparsi nei suoi
libri e L'arte di ascoltare di Fromm insegnano ad agire liberi da automatismi e influenze negative semplicemente
attraverso una breve quotidiana autoanalisi del proprio comportamento presente (da collegare ai ricordi attinenti del
passato) e dei sogni e mediante la costante e non giudicante attenzione a idee, fantasie, e soprattutto sensazioni fisiche
ed emozioni sia per moderarle che per esprimerle nelle decisioni e con parole in modo costruttivo, anche in tempi e
modi non immediati al limite, consigli molto simili a quelle di Seneca e Levey. Jung aiuta poi a comprendere e così
eliminare i rapporti deleteri, alcuni incidenti e comunicazioni inefficaci, riportandoli al condizionamento e all'attrazione
anche inconsci esercitati dai genitori e offre chiarimenti guida a chi soffre la crisi di mezz'età. Jung inoltre aiuta a fare
scelte in linea con la propria natura immodificabile introversa o estroversa descrivendo queste due tipologie di carattere
e i modi diversi in cui si combinano in ognuno le quattro funzioni mentali (intuito, sentimento, intelletto e sensazione) e
soprattutto insegna a dialogare con l’inconscio rivolgendoglisi (personificandolo a scopo pratico) e ad esprimere se
stessi nonostante le pressioni dell’ambiente per guarire da una nevrosi: sono importanti le pagine sul "processo di
individuazione", sui concetti di "Ombra" (una parte dell'inconscio personale avversaria e inferiore con radici
nell'inconscio collettivo) e di "Anima" (lo strato profondo dell'inconscio collettivo nei maschi con simbologia e
caratteristiche femminili, il corrispettivo dell’Animus delle donne) e sui simboli significativi e ricorrenti nelle immagini
ipnagogiche sopravvenenti poco prima di addormentarsi e nei sogni notturni. Jung sa risollevare come pochi altri dando
agli individui soli profonde radici e ciò semplicemente spiegando che esistono nella natura leggi della guarigione di cui
si può approfittare anche quando si è dei falliti agli occhi propri e altrui, che ci sono inoltre sogni ricorrenti in persone
molto diverse e lontane culturalmente e che alcune immagini dei nostri sogni e incubi sono codificate nei miti (pensate
alla mitologia antica greca, romana, norrena, orientale ecc. e pensate all'opera di Wagner o al Faust di Goethe), nelle
fiabe del passato (pensate a quelle di Andersen, Perrault e dei Grimm), in libri per bambini molto noti (Pinocchio di
Collodi, per esempio), in certi romanzi di formazione (come Lord Jim di Conrad) e nella letteratura fantasy di Tolkien,
Ende, Rowling, Pullman, Martin, Paolini, Gaiman, De Mari e Troisi.
Un buon suggerimento di Freud è di avviare l'autoanalisi con una liberatoria espressione scritta dei dialoghi e dei fatti
del passato che ristagnano nella memoria e bloccano l'energia, astenendosi da spiegazioni, commenti e giudizi e
cestinando il tutto in seguito (per esperienza personale garantisco che questa semplice pratica può aprire molte porte
chiuse da anni e costituire l'inizio di un processo di guarigione che porta molto in alto).
Freud in Psicopatologia della vita quotidiana e Groddreck in Il libro dell’Es possono aiutare a capire per tempo quando
cambiare percorso attraverso l’interpretazione di incidenti e di alcune malattie fisiche come espressioni indirette
dell’inconscio.
Piccola guida per persone intelligenti che non sanno di esserlo (Millètre) offre un suggerimento dietro l'altro a chi fa
parte dell'esigua minoranza con il centro cerebrale a destra.
LIBRI UTILI A TUTTI
L'autostima nei bambini di Frascarolo-Moutinot e le pagine di Wikipedia sul film Disney Inside Out aiutano ad
affrontare i traumi dell’infanzia.
Tecniche proibite di persuasione di Allen suggerisce qualche metodo per motivarsi con l'immaginazione attiva di certe
situazioni e per allontanare ricordi negativi lavorando sul modo di immaginarli e soprattutto elenca varie domande utili
da porsi/da porre quando si vuole stroncare lamentele proprie e altrui e spronare se stessi e altri a prendere l'iniziativa
riguardo a una certa azione utile, facendo innanzitutto notare il vantaggio di porle in modo che la risposta a ognuna
delle domande sia affermativa.
Come funziona la legge d’attrazione di Losier e Il magico potere del riordino di Kondo spiegano come utilizzare le
tecniche dei diari, delle liste dei desideri (queste ultime soprattutto a partire da ciò che non si vuole con trasposizione in
forma affermativa) e della selezione e del riassetto di armadio, arredamento e oggetti personali per scoprire ciò che
piace davvero, agire di conseguenza e attrarre qualcosa di corrispondente.
Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere e Marte e Venere si innamorano di nuovo di Gray insegnano a
scrivere delle lettere consapevoli del significato delle emozioni e dei malintesi più diffusi: lettere utili, anche se poi
cestinate, a se stessi, al partner e alle persone importanti della propria vita per poter agire con più criterio e maggiore
libertà dai condizionamenti del proprio vissuto e da quelli culturali. Psicologia della comunicazione di Di Giovanni
citato è troppo poco umile e contiene troppo pochi esempi per essere di grande aiuto, però dedica qualche spazio a una
soluzione utile quanto poco presente alla maggioranza delle coppie (almeno quelle giovani) e delle famiglie e che
l'autore definisce capacità di riverberare: è la disponibilità a riflettere a voce e sinceramente sul punto di vista opposto al
proprio senza rinunciare a priori alla propria opinione sentendosi così avviliti e isolati, ma anche senza insistere su una
contrapposizione frontale per fare cambiare idea all'altro o per prevaricare (si dà rilievo a ciò che si ha ancora in
comune e si mette al primo posto il rapporto). I saggi di Gianpaolo Lai (La conversazione immateriale e La
conversazione felice) offrono esempi di comunicazione e chiariscono errori, permettendo forse di comunicare un po'
meglio.
Quanto al lutto, leggete il capitolo pertinente o in generale l'intero Solitudine, ritorno a se stessi (A. Storr) tenendo
presente che gli psichiatri tendono erroneamente a trattare il lutto con antidepressivi o altri psicofarmaci e che la linea di
demarcazione tra normale lutto e patologia da essi tracciata è labile e arbitraria (in generale consiglio di esprimere in
casa e in particolare da soli e di nascondere agli altri l'intensità e la durata del dolore e soprattutto l'eventuale rabbia
provata, cercando naturalmente nel frattempo di affrontare e superare l’esperienza grazie a buoni libri e magari forum
online dove le persone vedove la condividano positivamente e solo in rete, se ve ne sono). Il tema del lutto è affrontato
da Seneca in alcune delle lettere al suo giovane amico Lucilio e in alcuni dialoghi (ad esempio nell’intero dialogo A
Marcia, ma in un certo senso anche in quello rivolto a sua madre Elvia). Marte e Venere si innamorano di nuovo di
Gray è molto utile per superare un lutto o una separazione e in parte anche Dialoghi ininterrotti (P. Bastianoni), anche
se quest'ultimo si dilunga troppo nelle pagine dedicate al dolore o per lo meno spiega poco - al confronto - di cosa
concretamente hanno fatto le persone autrici delle varie testimonianze per riuscire a superare i loro lutti (e le loro
terribili nevrosi causate da traumi assimilabili in parte a un lutto).
Per quanto riguarda la crisi di mezza età (35 anni per le donne e 45 per gli uomini in genere) e l’invecchiamento si legga
ciò che segue: Gli stadi della vita in La dinamica dell’inconscio, il capitolo o paragrafo Il matrimonio come relazione
psicologica in Lo sviluppo della personalità e se possibile anche le pagine sul problema dei contrari (enantiodromia) e
sul fascino in Due testi di psicologia analitica (C. G. Jung); Marte e Venere si innamorano di nuovo (J. Gray); L'amore
dannoso e Amori imperfetti di M. R. Parsi (non li ho però ancora letti); Il desiderio e la ricerca della completezza in
Solitudine: ritorno a se stessi (A. Storr); pagine online sulle classiche fasi del dolore; informazioni online sulla “teoria
della mente” e sulla capacità metacognitiva e di metarappresentazione in uomini e donne nella psicologia attuale;
pagine relative dell'opera di Erik Erikson scelte a partire dalle informazioni che Wikipedia dà su questo psicanalista e
sulle otto fasi di sviluppo da lui individuate (per non farsi condizionare dalle discutibili affermazioni di Erikson sulla
presunta necessità di avere figli basta tenere presenti gli altri libri di questo paragrafo). Oggi nei libri di testo scolastici
si afferma che la crisi di mezza età è poco diffusa e molto dipendente dal contesto sociale e dal periodo storico, ma ciò
mi sembra troppo in contrasto con le ricerche di Jung sulla sua ricorrenza tra i primitivi e con l'esperienza e
osservazione di molti. Nelle pagine di alcuni indirizzi online su vaginismo e sessuologia clinica si parla di un numeroso
gruppo online di persone di solito con titolo di studio medio-alto accomunati dal non avere rapporti sessuali, tra i quali
molti sposati felicemente da anni, e della natura e dei vantaggi del vaginismo e del non fare sesso per le più diverse
ragioni e ciò con articoli in inglese di vari medici e testimonianze di alcune donne (alcune delle quali in italiano).
Donne che corrono coi lupi di Pinkola Estes è utile in ogni capitolo alle donne e in particolare a quelle molto diverse
dalle famiglie d’origine e offre molte soluzioni precise a diversi problemi.
Uscita di sicurezza, L’eredità cristiana e altri scritti di Silone possono fornire un sostegno a chi ha perso il contatto con
se stesso e si sente solo a causa della permanenza in gruppi particolari e vuole ritrovare la capacità di una espressione e
comunicazione sincere e il gusto dell’introspezione e dei rapporti a due nell’amicizia o delle relazioni di coppia.
L'anello di re salomone di Lorenz e La felicità è un cicciolo caldo di De Oca indicano cosa si deve e non si deve fare
per ottenere il massimo dalla compagnia e dall'empatia di un animale domestico.
Riguardo all’invecchiamento, più duro per alcune persone che per altri, eventualmente raccogliete alcune informazioni
online circa le riflessioni sull'età matura e sull'invecchiamento di De Beauvoir, Levinson, Cumming, Henry, Havighurst,
Atchley, Cattell, House e Baltes oppure sulle corrispondenti teorie del disimpegno, dell'attività, della continuità e degli
eventi esterni stressanti, sulla psicologia dell'arco di vita e sui concetti di young-old, intelligenza fluida o cristallizzata,
memoria di tipo procedurale, semantica, autobiografica e prospettica, marker events della transizione tra strutture di vita
e polarità giovane-anziano della fascia d'età 40-65 anni. Nel fare queste ricerche online o nei testi di psicologia anche
semplicemente liceali si tenga conto che il vocabolario pseudo-scientifico esprime spesso concetti molto semplici e che
ci si abitua presto a questo linguaggio fastidioso (a volte un mero travestimento di banalità). Considerate Il diario di
Jane Somers (D. Lessing), che però può rattristare, e il racconto L’età della discrezione in La donna spezzata (S. de
Beauvoir). Riguardo alle Case di riposo segnalo l'esperimento di Langer e Rodin del 1976 sugli effetti positivi
dell'incrementare in esse le possibilità di scelta dei degenti. Informatevi sul servizio domiciliare dell'ADI agli anziani
soli e su AUSER. Consultate i siti web delle associazioni di volontariato più note come ANPAS e MISERICORDIE
D’ITALIA (si occupano anche di primo soccorso, emergenze), delle 15 associazioni raccolte nel SUMMIT PER LA
SOLIDARIETÀ (per malati cronici e disabili) e delle reti di associazioni da consultare per informazioni generali sul
volontariato come MOVI e CNCA. Segnalo le associazioni VIDAS e ANT Italia onlus per l'assistenza ai malati
inguaribili. In Intrecci. Psicologia e sociologia per il 3° e 4° anno del liceo delle scienze umane si dedica a temi
attinenti anche alla vecchiaia il paragrafo 4.3 e si segnalano Andare in pensione (G. Sarchielli), Il concetto di età (L.
Sugarman), La resilienza (B. Lyrvenik), L'invecchiamento cognitivo come processo naturale (A. Reffieuna), ma si tratta
di libri che io non ho letto. Leggete il capitolo dedicato agli anziani di Politica dei servizi sociali di Ferrario e tenete
presente la ricca bibliografia a fine capitolo. Segnalo il capitolo La sfida demografica di Il Welfare State è ancora
sostenibile? (RBA). In La dimensione psicologica degli ultimi anni del liceo delle scienze umane trovate pagine sulla
restituzione del ruolo che accompagna la vecchiaia nell'occidente industrializzato in particolar modo e sulla grande
considerazione che si ha per gli anziani in altre culture. Segnalo le lettere 58 e 78 di Lettere a Lucilio (L. A. Seneca) e Il
dolce morire (De Santis, Gallucci e e Rigliano) su malattia, eutanasia e simili, ma non leggete la lettera 58 e il libro di
De Santis nei periodi o anni in cui vi sentite ansiosi, perché ci sarà tempo per farlo quando si sarà in grado di leggerli
con distacco e senza conseguenze negative. Il tema del suicidio assistito viene trattato anche in Sinossi di Psichiatria
(Kaplan-Sadock's), ma in modo immorale. Informatevi anche sulla clinica svizzera che pratica l'eutanasia (il prezzo
richiesto è esorbitante). Referendum e discussioni in Italia sul tema dell'eutanasia devono essere note. Leggete le pagine
online sulle cure palliative, sul biotestamento e soprattutto sui due casi di suicidio assistito in Italia e sull’associazione
Luca Coscioni che lavora per ottenere il diritto all’eutanasia volontaria anche in Italia. Il cap. 15 di Diversità, devianze
e terapie (Salvini-Galieni) informa sulle pratiche per ridurre lo stress nei malati di cancro.
Se, anche a prescindere dai recenti studi sui geni, bastano un EEG e una fRMN per attestare la corrispondenza a livello
fisico di molti disturbi mentali, è significativo tuttavia che sia gli autori di Sinossi di psichiatria che Celi sottolineano
che le tecniche cognitivo-comportamentali o la maturazione naturale durante la crescita portino spesso a un
cambiamento a livello di onde cerebrali e neuroni anche quando non siano utlizzati né farmaci né scariche elettriche.
Celi nel suo manuale consiglia gli psicofarmaci solo a chi ha in forma molto grave disturbi ossessivo- compulsivi. In
Sinossi di Psichiatria, gli autori raccomandano più volte le tecniche comportamentali come prima scelta anche in tali
casi, come per ogni altro disturbo mentale (danno risultati duraturi, senza ricadute né effetti di astinenza e perciò la
regola sarebbe teoricamente di non prescriverli mai senza aver verificato con domande precise se il paziente conosce già
bene queste tecniche).
PER POCHI INTERESSATI ALLE DIFESE DI BASE DALLA PERSUASIONE OPERATA DA GIORNALI E TV
Una persona in difficoltà potrebbe, interpretando dal punto di vista del debole gli stratagemmi del classico cinese I 36
stratagemmi con commenti di M. Faccia, trarne molti consigli, tenendo presente che dei 34 stratagemmi di
Schopenhauer alcuni richiamano i 36 del classico cinese in quanto spesso implicano la capacità di creare o sfruttare
"vuoti": la difesa consiste nel cercare i limiti dell'avversario, cioè i punti deboli delle sue relazioni, le sue imprecisazioni
o generalizzazioni, gli aspetti di ciò che afferma che sono sì validi ma privi del consenso dei più per ignoranza diffusa,
ecc. Per difendersi dalle altrui manipolazioni è importante leggere anche I persuasori occulti (Packard), Uscita di
sicurezza, L’eredità cristiana, La scuola dei dittatori e altri saggi di Silone, Mobbing (Guglielmi) e altri testi sul tema e
forse almeno l’ultima parte di Psicologia politica (Catellani), quest’ultimo soprattutto per gli esempi tratti da dialoghi di
politici italiani e per l’elenco dei modi per evitare di rispondere alle domande giuste ma scomode, sebbene sotto diversi
altri aspetti sia migliore Psicologia della politica a cura della stessa autrice. In seguito informatevi con atteggiamento
mentale critico sui sintomi che secondo il DSM caratterizzano il disturbo da stress psicosomatico: se lo farete con
adeguato bagaglio culturale, vi apparirà chiaro che alcuni di quei “sintomi” non sono tali dato che non sono solo coloro
che sono reduci da un trauma a considerare cattiva la maggior parte della gente e che tale giudizio si basa in genere su
molte esperienze e letture.
***
Molto utile in prospettiva è informarsi sulle malattie comuni o non rare e sui più utilizzati esami diagnostici, sfruttando
anche i siti web degli ospedali grandi o specializzati e dei poliambulatori privati con più sedi, un’enciclopedia medica,
un recente dizionario medico (deve contenere diverse schede di approfondimento, che vanno lette, sottolineate e
ripassate), un manuale di biblioteca di concorso per infermieri e l’indirizzo mail dei laboratori per analisi private del
sangue e delle urine, tenendo presente che l’eventuale ansia creata dall’informarsi su diverse malattie è temporanea, può
essere ridotta dilazionando le letture nel corso di una stagione e viene presto sostituita in genere dalla calma che di
solito accompagna qualunque conoscenza che ponga in una condizione di maggiore indipendenza dagli altri; la lettura
dei bugiardini dei farmaci che si stanno assumendo e una buona selezione di quelli indispensabili attraverso ricerche
accurate online (forum, bugiardini online, protocolli online sull’utilizzo di alcune categorie di farmaci, farmacie con
shop online) e molte brevi telefonate a diverse farmacie preferibilmente non in zona.
Almeno se non si vive in condizioni fortunate, può essere opportuno attenersi a ciò che segue (è importante anche per
capire quanto lo stress influenzi un problema di salute ed è quasi indispensabile per chi è ansioso o soffre di una nevrosi
almeno o soprattutto se è introverso): mantenere una dieta molto sana e regolare; un po' di tempo per osservarsi; una
compressa di Flexiban ogni tanto o, meglio, una goccia o due di Laroxyl; l'abitudine agli esercizi di respirazione,
stretching e rilassamento e a qualunque altro modo per rilassarsi in casa senza TV, computer, ecc. (album da colorare
per adulti, giochi a carte o dama, narrativa a lieto fine, un peluche sono alla portata di quasi tutti); il risiedere e
soprattutto il dormire in ambienti caldi riscaldati a metano, evitando termosifoni elettrici e simili mezzi (non basta non
sentire freddo grazie a coperte e abiti – è l’aria a dover essere calda – e gli apparecchi elettrici sono dannosi); l’andare a
letto presto e a volte dopo aver utilizzato Aquasal spray nasale e soprattutto il dormire in una stanza buia, pulita,
ordinata e aerata mezz’ora prima, con un cuscino antiacaro dalla federa lavata spesso, preferibilmente senza oli
essenziali e profumo (per evitare reazioni allergiche o simili e mal di testa) e, in caso di bruxismo, con un paradenti o,
se la mandibola è asimmetrica, con uno o due ciucci da bimbi maggiori di 6 mesi (il bite su misura è molto costoso);
l’uso in inverno di un tapis roulant magnetico, evitando apparecchi elettrici e biciclette da camera (sono dannosi
soprattutto per le donne) e l’abitudine a 20 o 25 minuti di passeggiata a passo veloce o a salire 50 gradini ogni giorno
nelle stagioni meno fredde; l’uso dei tappi di cera Quies per proteggersi a volte da vicini di casa e soprattutto da
condomini e coinquilini; la revisione degli obiettivi personali con una selezione attenta e un'organizzazione adeguata
degli spazi personali (spesso si rivela sorprendentemente importante possedere una comoda poltrona o un divanetto
nella stanza da letto e sfogliare il catalogo Ikea, le foto online di case in vendita di vip e quelle degli alberghi), del
guardaroba (al limite vestendo “classico”/abbastanza formale ad ogni età e in ogni contesto), dei prodotti per la cura
dell’aspetto fisico (tenendo presenti le linee Ceramol, Canova, Sella, Vea, Sebamed, Dermafresh, Bionike e Bioscalin),
delle attività (evitando possibilmente lavori a diretto contatto con il pubblico senza telefono, pc o macchinari a fare da
schermo e/o dove i contatti con i colleghi o il titolare sono frequenti e poco formalizzati ed evitando anche non solo
l’università, ma anche qualsiasi scuola superiore non professionale e con un numero di anni maggiore di tre o tre più
due e attività superflue e faticose come la ricerca di informazione precisa su film, libri di narrativa, serie televisive e
online, musica e arte figurativa recenti e non); il contatto con la natura in tranquillità (visita a luoghi montani con laghi
e boschi non troppo lontani da soli o in coppia anche con treno e autobus e selezione di foto di riviste economiche non
online); il recarsi alla piscina termale più vicina un pomeriggio ogni tanto o qualche vacanza alle terme convenzionate
(questo se potete immergervi in acqua e ricordando che al costo di 55 € di ticket un ciclo di queste idroterapie all’anno è
per tutti un diritto per legge ed è più sicuro evitare il getto creato per la zona cervicale); l'evitare sistematicamente o il
più possibile persone critiche e invadenti (sfruttando i già consigliati tappi per le orecchie e durante l’adolescenza a
costo di passare molto tempo in biblioteca e in camera da letto e restare in banco da soli a scuola); il limitare molto le
uscite con più di una o due persone e ancora di più la frequentazione di bar, locali, palestre, piscine comuni, spiagge
affollate e centro città; l’evitare gruppi religiosi e politici e, se l’intento è di trovarvi amici, anche quelli di volontariato;
pur cercando un partner, l’astenersi da ogni tipo di attività sessuale se non si riesce sufficientemente a parlare per
difendersi e condividere, si è predisposti alle infezioni o si è assolutamente decisi a non avere figli; ovviamente
l’acquisizione delle conoscenze di base di psicologia attraverso i libri giusti; l’autosservazione e qualche esame medico
fatto in convenzione o privatamente dopo alcune ricerche online e la lettura di enciclopedia medica e altro (rimando al
paragrafo pertinente).
In certi casi, quando il bisogno di tranquillità è maggiore, è utile anche seguire i seguenti consigli: evitare lunghe
chiacchierate al telefono e l’uso smodato di pc e smartphone; limitare l’uso dei social network a fini di studio e
lavorativi e ai contatti con pochi amici; evitare il telefono fisso, abitualmente non rispondere a chiamate da numero
sconosciuto, non aprire a chi bussa senza invito e al limite fare staccare citofono e campanello o comunque in qualche
modo renderli inutilizzabili (per chi vive solo o con il partner o un amico è senz’altro possibile e non è insolito,
soprattutto se si è già per due volte stati sorpresi da scampanellate notturne o frequenti e inutili da parte di vicini o
estranei decisi a dare fastidio o intimidire); evitare sempre parrucchiere ed estetista, comprare online con Paypal il più
possibile, mandare a volte al proprio posto un familiare o il partner in farmacia e biblioteca o al supermercato e recarsi
in qualunque negozio dopo aver letto un elenco online degli abusi che vi si praticano più di frequente ed essersi
preparati a reagirvi con prontezza.
Tra gli abusi più fastidiosi e riprovevoli non rari nei negozi si ricordi che non mancano mai purtroppo i due seguenti:
trasformare il malcapitato in “oggetto”, approfittandone in modo particolarmente sfacciato e nello stesso tempo
cercando di danneggiarne l'immagine (per esempio colpevolizzandolo di un incidente avvenuto in negozio e
accampando la pretesa che vi rimedi di persona, causandogli un danno estetico provvisorio, vendendogli una sua foto
mal fatta o mal scelta, curiosando tra il materiale consegnato, facendogli proposte ridicole o dannose, truffando sul
prezzo inventando difficoltà, sfruttandolo per farsi pubblicità o per diffondere una lamentela, ecc.); senza ragione
evidente rivolgersi all'interlocutore come ad un bambino, a un individuo “incapace”, malato di nervi, fisicamente
indisposto o invalido, a un cane, ecc. (facendogli fretta, con il tono o la scelta del lessico o degli argomenti, inventando
ridicole scuse, dando assurdi nomi al rapporto, fingendo premura, interpretando a caso silenzi o brevi risposte,
facendosi accompagnare al banco da un saccente studente di Psicologia o facendolo incontrare con una persona malata
di mente oppure considerata tale quando si sa che verrà in negozio, ecc.).
Qualunque sia lo stile di vita che si sceglie di condurre si tenga conto che i sintomi fisici più comuni dello stress sono i
seguenti: febbricola (3-5 linee) in genere, anche se dopo un trauma possono essere normali per mesi anche periodici
giorni di febbre più alta accompagnati da malessere ma senza sintomi da raffreddamento o gastrointestinali; astenia
immotivata e di durata non molto lunga (anche una astenia avvertibile solo in certi periodi però può essere sintomo di
pressione bassa, anemia e ipotiroidismo pensando solo alle malattie più comuni); insonnia o disturbi del sonno; dolori
muscolari o articolari mutevoli per zona o intensità che possono regredire senza farmaci nell'arco di alcuni giorni
(soprattutto a spalle, arti, schiena e osso sacro, anche se il dolore all’osso sacro può indicare anche una pericolosa ciste
pilonidale oppure essere dovuto allo stare seduti a letto a lungo senza aver messo sopra il materasso un cuscino da
40x40 cm); unghie fragili; lieve perdita dei capelli; formicolii, intorpidimento o pesantezza agli arti e soprattutto alle
gambe (è però anche un sintomo caratteristico di vasculiti, fibromialgia o di malattie dei nervi e dei muscoli richiedenti
diversi esami diagnostici); lunghi brividi; stipsi senza sangue nelle feci e nè improvvisa nè molto ostinata; dolori
addominali diversi da quelli né intensi né duraturi del quadrante superiore destro (normali in genere e dovuti a processi
intestinali in quella zona particolare); tenesmo saltuario senza sangue nelle urine e non legato a situazioni particolari
(come le mestruazioni - fare attenzione attenti allo spotting premestruale - o come una fase di alimentazione poco sana o
un viaggio); mal di testa anche molto forte e duraturo senza disturbi della vista e senza né aura nè dolore al cuoio
capelluto e non accompagnato da una sofferenza muscolare tale da rendere difficile muoversi; leggero indebolimento
del sistema immunitario (se duraturo può però indicare comunque disturbi seri richiedenti anche ecografia addominale e
esami del sangue diversi dall’emocromo); in assenza di altri sintomi diversi da malessere e stanchezza, nodo alla gola o
anche dolore forte alla parte frontale del collo o nella zona dello stomaco o del petto che possono migliorare molto o
regredire con una compressa di Flexiban (tiroiditi o patologie della gola, forti periodiche contratture conseguenti
all’astensione da un farmaco ad azione rilassante pesante assunto a lungo e problemi cardiaci sono possibili in questi
casi ma non frequenti); senso improvviso e temporaneo di vuoto alla testa; restrizione saltuaria del campo visivo senza
altri sintomi; movimenti involontari; paralisi o indebolimento di un lato del corpo senza altri sintomi. Dopo un
intervento chirurgico è possibile avere forti dolori causati da somatizzazione, in aggiunta a quelli causati dall'intervento
e da infezioni o altre complicazioni che seguono. Una nevrosi può manifestarsi con sintomi fisici accentuati concentrati
comunque in un arco di tempo breve. Molti dei sintomi elencati più sopra possono essere causati anche da malattie
organiche o funzionali e lo sono sempre quando sono costanti nel tempo o si presentano in modo non variabile, quindi
localizzati e con fasi cicliche o periodiche (nessuna malattia psicosomatica ha una manifestazione regolare nell'arco di
diverso tempo o almeno questo è ciò che in genere si dice e osserva, nonostante tra le categorie diagnostiche del DSM
ci sia anche un disturbo somatoforme che contraddice tale affermazione) e/o si accompagnano a molti altri sintomi
rilevanti, soprattutto dai 45 o 50 anni in poi. Cercate eventualmente elenchi online di tutti i più comuni sintomi da
somatizzazione da stress chiaramente tali o che possono dipendere anche da malattie non psicosomatiche.
Si dovrebbe tenere presente comunque che sensazioni fisiche ed emozioni spiacevoli a volte sono inconsapevoli
reazioni difensive, per quanto spesso controproducenti, un po’ come i meccanismi di difesa inconsci e le distorsioni del
giudizio più deleteri.
Molti di coloro che ripetono a ogni occasione che "la vita è bella" sostengono che si ammala solo chi lo vuole e tra
questi ottimisti sono molti i sedicenti religiosi, sebbene in non pochi libri si trovi definito il Male proprio come questo
loro appiattire la realtà, questo loro ridurre a nulla qualsiasi cosa sia di per sé problematica e complessa. Costoro
affermano che non ci si ammala fisicamente se non si è vittimisti ma "positivi" e concentrati sui propri interessi, sugli
"altri" e soprattutto sul lavoro: sembra proprio che a nessuno sia permesso disturbare il sogno sulla bellezza e sulla
giustizia della vita con la verità e limitare il divertimento altrui con richieste d'aiuto, esplicite o immaginarie (con
"immaginarie" intendo implicite o deducibili anche quando in chi ne soffre manca ormai perfino l'intenzione di chiedere
aiuto). Sembrerà a molti quasi un crimine il mio ricordare l'origine spesso ignota delle medesime malattie non infettive
in persone di indole e condizioni di vita molto diverse e l'esistenza delle malattie congenite e di malattie causate da una
grande varietà di fattori indipendenti dalla volontà, essendo infatti diverse patologie provocate e mantenute nell'infanzia
e nell'adolescenza dalle scelte dei genitori (lo Stato attribuisce ai genitori un potere enorme sui figli da questo punto di
vista, anche se in teoria ammette la revoca della patria potestà), derivanti dall'appartenenza stessa a una certa famiglia
(familiarità di geni) o a determinati sesso o età, dall’abitare in un certo luogo, create da altre malattie ormai croniche o
non ancora curate a causa di problemi economici o dell'incompetenza, dell'indifferenza o delle intenzioni
ostentatamente ostili dei medici o infine provocate da farmaci (sono moltissime), da interventi chirurgici e, a volte,
anche da alcuni esami diagnostici e ovviamente dallo svolgere determinati lavori (si sa che non si può sempre scegliere
e comunque sono molte). Occorre tenere conto anche delle malattie funzionali dai sintomi spesso evidenti o dolorosi e
in genere croniche (fibromialgia, sindrome del colon irritabile). Nel cap. 31 di Sinossi di Psichiatria (Kaplan-Sadock)
potete raccogliere comunque utili informazioni sulle malattie congenite di causa genetica (è certo ma poco noto che
sono molto più frequenti se la gravidanza avviene dai 32, 35 e soprattutto 40 anni) o provocate da test sul feto o da
virus, alcol, fumo, droga assunti dalla madre durante la gravidanza. Anche coloro che sono abituati a stabilire per cosa è
"normale" soffrire e per cosa non lo è dovrebbero rassegnarsi ad accettare la realtà o almeno trovare più opposizione
quando vaneggiano e a costoro vorrei soprattutto far presente le tre seguenti verità, su cui è giusto riflettere: la
percezione del dolore fisico viene aumentata in intensità e durata dal perdurare di ciò che lo provoca e ciò accade per
ragioni fisiologiche e non certo solo a causa del peggioramento della condizione emotiva tipica dei dolori delle malattie
croniche o lunghe (patologie tanto peggiori di quelle di breve durata, per quanto dolorose possano essere); inoltre
esistono malattie che aumentano la percezione del dolore fisico (ad esempio la fibromialgia) e condizioni innate che
comportano una percezione dei sensi più alta di quella comune (nascere col centro cerebrale nell'emisfero "sbagliato"
implica tale ipersensibilità fisica, oltre che emotiva); del resto esistono anche malattie che aumentano la sensibilità alle
emozioni – per lo meno, per fare un esempio online credo si riporti anche questo tra i sintomi di un abbassamento del
cortisolo sotto la norma, problema indipendente dallo stress in genere, dato che lo stress aumenta e non fa scendere il
livello di tale ormone o almeno certamente fa questo nei maschi (una minore protezione naturale dalle emozioni
negative non può che peggiorare il modo di reagire al dolore fisico e predisporre a malattie). Queste condizioni possono
sommarsi nello stesso individuo...Peraltro ci sono sintomi di alcune malattie straordinariamente simili agli attacchi di
panico, tanto per citare un disturbo nervoso noto a molti almeno di nome: è il caso del feocromocitoma. Una malattia,
inoltre, può essere organica anche quando l’esordio avviene in corrispondenza di un’emozione, come ad esempio nel
caso dell’angina pectoris oppure della cefalea di origine epatobiliare. E una malattia organica può coesistere con una
muscolotensiva, contribuire nel creare gli stessi sintomi: avviene per esempio nel caso del bruxismo e dalla cefalea da
bruxismo complicata da algia facciale atipica oppure da una cefalea di causa prevalentemente organica. Infine tengo a
fare un'osservazione sull'ipocondria: chi, in un certo periodo, è ipocondriaco e soffre molto delle proprie malattie e
fragilità fisiche, ne trova dove non ci sono e teme molto la morte, spesso è tale a causa di malattie frequenti fin
dall'infanzia e poco o per nulla riconosciute e/o curate dai familiari, di maltrattamenti e di una pesante nevrosi, perchè
ciò comporta sempre l'insorgere di un cattivo rapporto con il proprio corpo (l'ipocondria può insomma dipendere dal
non aver ricevuto le cure mediche e dall'essere stati colpevolizzati dai familiari per malattie causate da loro con
l'insufficiente informazione, la cattiva alimentazione e il poco igiene); spesso inoltre un ipocondriaco è un individuo che
né ha vissuto, né sta vivendo, né sa come fare a vivere e quando una persona si trova in tale stato la responsabilità non è
mai solo nè principalmente sua e il rimedio è nell'esatta informazione e nell'aiuto altrui per migliorare la propria qualità
di vita; ancora più spesso un ipocondriaco è semplicemente una persona, spesso giovane, che non ha la possibilità di
informarsi sulle malattie da solo (non sa che si può informarsi sulle malattie online o non ha i termini giusti da inserire
nel motore di ricerca), né ha quella di vivere nonostante una salute malferma e di difendersi col denaro e la legge dalla
malasanità (non ha un lavoro adatto a una persona indebolita dal dolore fisico, non riceve sostegno dai genitori e fratelli
e nemmeno ha o si impegna abbastanza per trovare un partner o veri amici che lo accettino com'è, lo aiutino a guarire e
a difendersi o almeno gli diano il calore necessario a insistere nei tentativi a lui possibili, lo accompagnino alle visite e
agli esami e dividano con lui casa, dispiaceri, spese e fatica di informarsi) e allora si sente in balia dei familiari, delle
malattie, di qualunque parere delle persone non competenti e dell'arbitrio di ogni medico malintenzionato, svogliato o
di malumore.
In ogni caso la, conoscenza, comunque appresa, almeno dei pochi concetti e metodi fondamentali in psicologia non è
cosa da cui possa trascendere una persona nevrotica o predisposta in tal senso. Solo un individuo molto ignorante,
viziato dalla fortuna o indifferente al dolore altrui può ignorare che non bisogna mai affidarsi agli spropositi che si
sentono ripetere ovunque dai più su come risolvere i problemi.
***
Tutto è anche un peso e ha vantaggi e svantaggi, ma a conti fatti l’impegno nella lettura e nel cambiamento di abitudini
ci costa meno di tante altre iniziative. È pericoloso e poco utile, infatti, affidarsi completamente agli psicofarmaci o
anche solo chiedere agli altri molto, che si tratti di un familiare, di un amico o del medico generico (quanto agli
psicologi rimando ad altri paragrafi e spero non serva avvisare ancora di tenersi alla larga dagli psichiatri e appena è
possibile e aver poca fiducia nei giudici). È ancora più pericoloso e in genere inutile, poi, affidarsi al caso o ad
opportunità irrazionali oppure comunque rarissime e basate su ciò che si è sentito dire, come i miracoli di Lourdes e
delle messe di guarigione e gli effetti dei pellegrinaggi in Terrasanta, Medjugorje o altrove: queste esperienze spesso 1)
peggiorano le condizioni fisiche dei malati (a causa delle fatiche e dei disagi del viaggio, della permanenza in luoghi cui
non si è abituati o dove il clima è diverso e anche dall’aumento della probabilità di subire contagi a causa
dell’affollamento e della provenienza molto varia dei pellegrini); 2) appesantiscono e amareggiano con la delusione
quasi inevitabile (se la maggioranza dei visitatori ottenesse guarigione o miglioramento in questo modo, l’afflusso a
questi luoghi sarebbe costante e immenso); 3) deprimono o avviano rapporti insinceri e dannosi (a causa degli incontri
che in questi luoghi si fanno con persone con serie malattie oppure mentalmente poco equilibrate); 4) implicano il
rischio di subire gravi violenze fisiche (quelle di terroristi e di gruppi di satanisti, che possono colpire anche gli
accompagnatori); 5) espongono al pericolo di essere manipolati, umiliati e derubati da criminali travestiti da santoni (a
volte si fingono missionari o filantropi e sono benestanti laureati la cui capacità di raggiro e diffamazione è grande); 6)
comportano spese e stress proprio quando il denaro e l’energia sono particolarmente necessari a causa delle necessità
che spingono di solito i credenti a queste esperienze (problematiche richiedenti cure mediche o altre soluzioni
impegnative).
La ricerca del miracolo è una scorciatoia quanto lo è l’appoggiarsi troppo ad altri individui non certo molto meno deboli
o fallibili di noi, ma nella vita solo pochi fortunati ottengono risultati senza sforzo e anzi in genere è già difficile
ottenere molto quando ci si impegna ogni giorno per anni in un progetto faticoso avviato nella soluzione giusta… passo
dopo passo.
In Sinossi di psichatria si avverte che sono pochi gli psicologi cognitivo-comportamentisti qualificati in Italia e si
suggerisce di contattarli e fare le sedute di psicoterapia online, ma io credo che niente di davvero personale si dovrebbe
mai comunicare attraverso Internet (se in rete l'anonimato non sempre protegge, è quasi nulla la possibilità di privacy
quando volto e/o dati personali sono accessibili) e che sia meglio insistere nel trarre il massimo dai libri giusti o al
limite usare il treno... Si dovrebbe evitare anche qualsiasi tecnica comportamentale di gruppo, perché è, al contrario,
necessario essere prudenti nell'accostare persone dai problemi simili ai propri per evitare di essere ulteriormente notati,
marchiati e "ghettizzati" e/o peggiorare a causa di una sorta di contagio o della dipendenza dal leader o per l'accrescersi
conseguente del distacco da coloro che sanno gestire meglio le emozioni almeno fuori casa e conformarsi quando
necessario. Trovo giusta e da rilevare l'idea di Fabio Celi che la psicoterapia dovrebbe essere breve e anche bella e
quella di Rado che essa dovrebbe servire soprattutto a imparare a sperimentare sentimenti piacevoli. Infine vi ricordo
che, non solo per i comportamentisti come Celi, ma anche per celebri psicanalisti del passato di altro indirizzo quali
Lacan e Reich, essa dovrebbe avere una data conclusiva prevista e svolgersi secondo metodi standardizzati. Bisogna
considerare infatti il pericolo della dipendenza e il rischio di aver a che fare con psicologi incompetenti, malati di mente
o criminali. Anche il codice deontologico degli psicologi stesso afferma che ogni psicoterapia dovrebbe avere durata
limitata, basarsi esclusivamente sui manuali, prevedere incontri periodici in cui fare il bilancio di quanto si è affrontato
e risolto e dei progetti e soprattutto dichiara che ogni tipo di rapporto deve essere interrotto se non ha dato risultati o è
troppo difficile (si dà per scontato ciò che già Jung e altri avevano notato: chi ha un problema serio, specie se giovane e
solo, di solito non riesce a chiudere un rapporto con uno psicologo, per quanto inutile o dannoso si sia rivelato, perchè
con l'aumentare del malessere a causa dello psicologo aumenta anche la debolezza). Un professionista della salute
onesto deve difendere il paziente anche da se stesso (per cambiare molto bastano un tumore al cervello o altra malattia
cerebrale, una seria crisi di mezza età, qualche grave imprevisto economico, alcuni lutti ravvicinati, ecc). Ogni
contatto/rapporto fuori dallo studio con lo psicoterapeuta è vietato in tutti i libri universitari e nel codice deontologico
ed è pericolosissimo per tutti, ma soprattutto per gli adolescenti. Se cercate informazioni su cosa intendo per utile
psicoterapia (ma in realtà qualunque vero conversare), potete tener presente i seguenti termini che contraddistinguono
un approccio simile (oltre alla già citata psicanalisi "supportiva"): formative-assessment con approccio volto allo
sviluppo della consapevolezza e partecipazione alla valutazione dell'intervistato e/o con criterio idiografico, principio di
indeterminazione, indirizzo motivazionale o al limite psicodinamico (nelle ricerche online evitate quindi ciò che ha a
che vedere con l'approccio nomotetico, una visione globale e la narrazione). Bisognerebbe fare attenzione a bloccare in
sé il desiderio dell'ascolto fine a se stesso, perché esso è un noto effetto placebo che spesso nasconde per qualche tempo
la mancanza di un aiuto effettivo da chi dovrebbe guadagnarsi il denaro accettato con un'azione dagli effetti duraturi e
giustificante gli anni e il titolo di studio. Io sconsiglio più volte in questo e altri documenti online di rivolgersi a
psicologi e psichiatri, conoscendone bene gli abusi del passato e del presente, e tuttavia ammetto che in alcuni casi farlo
possa essere utile e che sia comunque utile se si sceglie bene lo psicoterapeuta: dovete però assolutamente prima
leggere il codice deontologico degli psicologi online e almeno il libro citato di Celi, L'arte di ascoltare di Fromm e
probabilmente un elenco dei biases più frequenti degli psicologi, poi dovete assicurarvi che si tratti di un vero
psicoterapeuta (deve avere il titolo di studio di Celi e nessun altro) e dovete giudicarlo anche in seguito, pronti a
lasciarlo se non dà soluzioni del tipo descritto da Celi e non dà limiti di tempo abbastanza precisi e limitati (progetti
precisi con periodici incontri in cui fare il punto e decidere se continuare è utile in base a risultati già ottenuti e alle
necessità ulteriori) o almeno questo è quello che si deve fare se si ha un disturbo nervoso vero e proprio e dei problemi
seri. Bisogna comunque chiudere subito ogni rapporto con chi non dà solo soluzioni apprese in libri universitari recenti
e avvalorate quindi dall'esperienza di moltissime persone, perchè in psicoterapia l'iniziativa personale del terapeuta è
molto pericolosa. Ogni buona psicoterapia "supportiva/comportamentale" va integrata con autoanalisi quotidiane
dell'esperienza recente (da ricollegare di volta in volta al passato), delle fantasie della veglia, di incubi e sogni e dei
complessi (quelli materni, di inferiorità, ecc.), oltre che con azioni coscientemente mirate a migliorare le proprie
condizioni esteriori di vita (a cominciare da arredamento, abiti, alimentazione, studio, attività del tempo libero e
possibilmente lavoro e residenza): la psicoterapia non può sostituire iniziativa e impegno personali! Inoltre quando sono
presenti debolezza, malessere, fastidi gastrointestinali e sbalzi di umore o di peso non dallo psicologo si deve recarsi,
ma nei laboratori di analisi e nei poliambulatori anche privati per esami diagnostici mirati su cui informarsi su libri e
web e soprattutto dal farmacista dopo necessarie ricerche sia online che condotte telefonando a farmacisti di comuni o
città diversi sulle malattie più comuni e i farmaci più usati.
Ricordiamoci del messaggio fondamentale, contenuto nella citazione in corsivo all'inizio del documento, di una persona
notevole come Lucio Anneo Seneca, definito da molti particolarmente adatto a un'epoca come la nostra, ma in realtà per
secoli un punto di riferimento importante nella vita di moltissime persone. Seneca è l'unico autore i cui libri siano
sempre sul mio comodino nella camera da letto.

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come gestire emozioni e sensazioni fisiche spiacevoli.pdf

  • 1. Corretto, riordinato e completato il giorno 11 aprile 2024 COME GESTIRE EMOZIONI E SENSAZIONI FISICHE SPIACEVOLI http://www.slideshare.com/come-gestire-emozioni-e-sensazioni-fisiche-spiacevoli Questo breve testo si rivolge a chi gestisce con fatica o con pochi risultati le proprie emozioni in un determinato periodo o da molto tempo. Pur essendo un po’ più adatto a persone giovani, esso fornisce aiuto anche a persone che hanno raggiunto o superato la mezza età elencando diversi titoli di buoni libri e alcuni consigli su come adeguare lo stile di vita nei periodi in cui si vive uno stress davvero eccessivo. Consiglio di leggere senz’altro almeno le frasi sottolineate, che rendono possibile comprendere subito quali sono gli argomenti, senza quindi spaventarsi della lunghezza del testo e senza giudicarlo inadatto a sé prematuramente. Esso contiene in ordine sparso alcuni brani tratti da due lunghi testi online e si propone di fornire informazioni altrettanto utili più brevemente, quindi con maggiore selezione dei titoli di libri e senza segnalare la maggior parte degli indirizzi web in essi citati, che, oltre a implicare un maggior dispendio di tempo e energia, potrebbero essere ansiogeni in determinate situazioni. Non si deve pensare che io ritenga sia necessario accogliere tutti i consigli che questo testo fornisce (del resto precisazioni di suggerimenti banali rintracciabili anche nelle riviste e nei forum) e nemmeno che io preveda la lettura di tutti i libri citati: io credo che si dovrebbe scegliere quali indicazioni seguire con tranquillità e darsi tutto il tempo necessario diluendo pratiche e letture anche nel corso di qualche anno se lo si preferisce. Si consideri questo testo quindi un’opportunità e non come un dovere o un peso in più. Consiglio di conoscere per primi i libri di Lucio Anneo Seneca a cominciare da La tranquillità dell'animo, La vita felice e La brevità della vita. Questo documento è utile soprattutto perché obiettivamente è difficile trovare al riguardo buone letture da soli anche con l’aiuto fondamentale di internet, ma d’altro canto spesso non aiuta chiederne a studenti e laureati di Psicologia e affini: molte delle dichiarazioni e dei consigli elargiti in abbondanza dalle riviste in edicola si contraddicono e soprattutto sono finalizzate alle vendite, mentendo a volte su questioni di grande importanza; i libri di self-help sono troppi, spesso ripetitivi e non certo sempre ben fatti (le affermazioni della cosiddetta “psicologia positiva” possono essere anzi dannose in alcune situazioni); utilizzare i piani di studio online dei siti di varie università di psicologia o chiederne ad uno studente o laureato di Psicologia, Scienze dell’Educazione o Scienze Sociali serve in genere fino ad un certo punto se l’intento è di ottenerne del tipo che dia soluzioni, perché sono senza dubbio poco numerosi i testi universitari che trattano di ciò (il cosiddetto “intervento sul caso”) e in non pochi indirizzi di psicologia non sono presenti nemmeno in minima parte; inoltre per chi ha davvero bisogno di un po’ di aiuto possono essere esasperanti le contraddizioni dei manuali di psicologia o educazione nei programmi di indirizzi diversi o all’interno dello stesso indirizzo e a volte dello stesso manuale; infine ottimi testi di celebri psicanalisti del passato non vi sono presenti se non per accenni e a volte vi sono travisati a causa della moda attualmente dominante imposta dall’associazione degli psichiatri pur tra critiche numerosissime (presenti anche in molti dei testi universitari stessi e peraltro non solo in quelli di psicologia). So anche che ci sono online molte altre pagine che elencano una serie di libri e dritte, ma spesso la selezione è in esse basata su interessi economici, mentre io mi baso unicamente sulla mia esperienza personale. A qualunque età acquisire gradualmente l’abitudine di trarre sostegno da alcuni libri la cui utilità è stata sperimentata più volte e perfino da semplici testi come questo porta con il tempo ad assumere molto meno spesso farmaci con sostanze psicotrope non prive di effetti collaterali, a beneficiare di psicofarmaci più leggeri e a chiedere meno a medici, psicologi, familiari e amici o alla preghiera anche quando non è possibile rinunciare al loro aiuto… purché ovviamente si metta in pratica davvero quanto si è letto e periodicamente si torni a leggere i contenuti più significativi. Se si trova difficile abituarsi ai paragrafi/capitoli segnalati dei libri di Jung e di Di Giovanni, li si legga per ultimi semplicemente. Un tentativo andrebbe proprio fatto, perché non esistono altri modi per sapere se qualcosa funziona o meno. Procuriamoci i libri per servircene, non per metterli in mostra. (…) Se tornerai agli studi, sfuggirai al tedio e non ti sentirai di peso a te stesso e inutile agli altri (…) e saranno i migliori a venire da te. Perché la virtù, per quanto nascosta, viene a galla. Chi ne sarà degno potrà scoprirne le tracce (…) Grazie alle fatiche altrui, veniamo guidati verso grandi verità strappate alle tenebre e portate alla luce (…) e possiamo così spaziare attraverso i secoli. (…) Nessun autore (…) nessuno dei cultori della vera scienza, si farà negare, nessuno mancherà di congedare più felice, più amico, il visitatore, né lo lascerà andare via a mani vuote; e tutti potranno andarli a trovare, di notte e di giorno (…) Nessuno di costoro ti spingerà alla morte, ma tutti ti insegneranno ad affrontarla; nessuno sciuperà i tuoi anni, anzi aggiungeranno i loro ai tuoi. Non dovrai temere alcun pericolo dalla loro conversazione e amicizia, e non ti costerà caro onorarli. Che felicità, che bella vecchiaia attendono chi diventa loro amico! Avrà qualcuno con cui consigliarsi sulle sue decisioni, dalle più piccole alle più grandi (…) Qualcuno da cui ascoltare la verità senza timore d’offesa e
  • 2. una lode senza timore di adulazione; qualcuno da cui prendere esempio. Si suol dire che i genitori non ce li possiamo scegliere (…) Ebbene, gli ingegni più nobili formano delle famiglie: scegli a quale vuoi appartenere. E con l’adozione, riceverai non solo un nome, ma anche un patrimonio di conoscenze, che non dovrai custodire con parsimoniosa diffidenza; anzi, diventerà più ricco quanto più lo dividerai con altri. (L. A. Seneca) *** Per ben avviare da soli in completa sicurezza un processo di guarigione da ogni forma di nevrosi può essere sufficiente leggere alcuni buoni testi tenendo presente che è indispensabile rintracciare le opere complete di Carl Gustav Jung in una biblioteca o cercare almeno quelli qui citati in varie biblioteche oppure online e basarsi sulla selezione che farò nel corso di questa lunga serie di consigli, perché i libri di Jung sono voluminosi e costosi (comunque esiste la possibilità di avere un’introduzione ai temi affrontati da Jung leggendone le citazioni nel libro qui citato di Storr e il glossario e l’elenco delle opere e dei loro capitoli nelle ultime pagine della sua autobiografia Ricordi, sogni, riflessioni, che però contiene alcune interpretazioni ingenue di sogni personali e racconti altrui dovute probabilmente alla tarda età in cui è stata scritta): Psicopatologia dello sviluppo. Storie di bambini e psicoterapia (Celi), che propone soluzioni adatte anche agli adulti, Sinossi di psichiatria (Kaplan-Sadock), almeno per le pagine sulle tecniche cognitivo-comportamentali e possibilmente per quelle degli ultimi capitoli sui casi di malasanità, i migliori testi di psicologia di Jung e di Fromm (più oltre do indicazioni più precise), Solitudine. Ritorno a se stessi (Storr), L’io e i meccanismi di difesa (A. Freud), Test della personalità (Sanavio-Sica), Marte e Venere si innamorano di nuovo (Gray), L'orologio della mente (Slepoj), Dialoghi e Lettere a Lucilio (Seneca), Come funziona la legge di attrazione (Losier), L'autostima nei bambini (Frascarolo-Moutinot), Il magico potere del riordino (Kondo), L'arte del rilassamento, della concentrazione e della meditazione di Levey (testo di cui leggere soprattutto l’esercizio di flusso, il rilassamento progressivo, la meditazione che sfrutta proprio emozioni e pensieri distraenti e la respirazione in nove parti) e pagine online sulla respirazione pranayama, sugli esercizi yoga con le braccia stando in piedi, sui mudra ed eventualmente su altri semplici esercizi di rilassamento. Tecniche proibite di persuasione (Allen) ha difetti vistosi, ma può essere d’aiuto. Ritengo utili anche Piccola guida per persone intelligenti che non pensano di esserlo (Millètre), Diversità, devianza e terapie (Salvini- Galieni), almeno il secondo volume di Il secondo sesso (De Beauvoir), Uscita di sicurezza (Silone), almeno il cap. 6 di Donne che corrono coi lupi (Pinkola Estes), Il libro dell’es (Groddeck), I persuasori occulti (Packard), Mobbing (Guglielmi). Naturalmente ritengo preziosi alcuni testi online sull’autodifesa e penso sia utile anche leggere un testo qualunque sulle tecniche di persuasione dei venditori che hanno un contatto diretto con il cliente (es. quello di Di Giovanni poco più oltre citato in aggiunta a quello di Allen). Anche alcuni capitoli di Imparare a leggere (Bettelheim e Zelan) e Psicopatologia della vita quotidiana (Freud) possono offrire un certo sostegno (sono dedicati a lapsus, atti mancati, blocchi e simili fastidi derivati da processi inconsci che la psicologia cognitiva di oggi rinnega ma che non per questo hanno smesso di verificarsi e sono meno reali). Di Freud, a parte il libro ora citato, io ritengo utile con certezza solo il suggerimento di avviare l'autoanalisi con una liberatoria espressione scritta dei dialoghi e dei fatti del passato che ristagnano nella memoria e bloccano l'energia, astenendosi da spiegazioni, commenti e giudizi e cestinando il tutto in seguito e, per chi ha una nevrosi sessuale, il capitolo sui sogni d’angoscia del suo noto libro sui sogni. Sinossi di Psichiatria è invece, considerato nel complesso, un libro duro e che può rattristare eccessivamente, perciò quando si è sotto stress è preferibile leggerne solo le pagine sulle tecniche cognitivo-comportamentali, considerandone con attenzione l’indice e sfogliando i capitoli che sembrano essere pertinenti. Questi libri sarebbero stati sufficienti per me, poiché vi si descrivono le possibilità di malpractice nella Sanità e nel settore socio-assistenziale pubblico e privato e fastidi comuni e soprattutto perché vi si chiarisce come descrivere ad altri e come gestire e/o risolvere gradualmente i problemi nervosi che la maggioranza tende a fraintendere volontariamente o meno. Tra essi i più importanti sono quelli che elenco nel paragrafo dedicato alle cosiddette tecniche cognitivo-comportamentali, leggendo il quale si deve tener presente che le tecniche spiegate da Celi, da Ruiz e dai coniugi Sadock sono semplici e anzi spesso intuitive, nonostante l'ipertecnicismo (il vocabolario non quotidiano) e il carattere reificante (che fa sembrare oggetti le persone) della terminologia che le definisce e le descrive, ma che il fatto di poter tenere per sempre tra le mani almeno un libro che ne riporta esempi tratti dal vissuto di molte persone offre un enorme sostegno a una persona sola e da tempo sofferente tra l'indifferenza o l'ignoranza di chi la circonda Segnalo che una nevrosi comporta in genere anche sintomi fisici da somatizzazione, invece non comprende allucinazioni, deliri e periodici e bruschi cambiamenti molto accentuati e immotivati che dipendono tipicamente da psicosi o in generale da malattia mentale vera e propria e chiarisco che non ha senso eliminare il termine “nevrosi” e la sua distinzione da “psicosi”, come impongono le attuali direttive dell’APA: i sintomi della nevrosi differiscono nell’intensità più che nel tipo dai difetti comuni e una nevrosi non è che un’involontaria e controproducente difesa dalla forza dell’istinto e dal contrasto tra le esigenze di istinti diversi, della morale e delle forze del mondo esterno; in famiglie ostili spesso è anche o soprattutto un’automatica difesa dalla propria personalità, cioè la conseguenza di un inconscio rifiuto della propria natura osteggiata dai parenti intolleranti di tendenze e capacità dissimili dalle loro, tanto che guarisce in questi casi quando si trova il modo di esprimere se stessi. Grazie ai libri giusti è possibile risolvere i problemi che io e molti altri hanno saputo superare troppo tardi quali attacchi di panico, disturbo ossessivo-compulsivo, fobia sociale e mutismo selettivo - per esprimersi come vuole l’ampiamente criticato sistema di catalogazione delle malattie nervose attualmente in uso (il DSM ) - oppure i tipici sintomi di una seria nevrosi - per esprimersi in modo più sensato e utile come faceva Jung. Nell’analisi fatta da Jung dell’Ulisse di Joyce contenuta in Civiltà in transizione:il periodo tra le due guerre, trovate infatti un lungo elenco e un esempio in letteratura dei sintomi tipici di una nevrosi
  • 3. seria, quindi del subire la "possessione" dell'inconscio (in sintesi COAZIONE, FOBIE, OSSESSIONI, “AFFETTI”, COMPLESSI, dove con coazione si intende automatismi cioè tendenza ad agire e parlare senza esprimere ciò che si pensa e vuole come in preda a dei tic): questo modo di vedere nell’insieme questi problemi è senz’altro più utile che l’invenzione di circa 400 malattie nervose (“disturbi mentali”) dell’attuale DSM, il manuale il cui utilizzo è oggi obbligatorio per psicologi e psichiatri nonostante sia criticato aspramente in quasi tutti i manuali universitari delle Facoltà che lo citano nei programmi (le critiche più acute sono contenute nel capitolo 9 di Diversità, devianze e terapie di Salvini – Galieni, un libro alla portata di tutti sebbene sia uno dei testi di una specialistica). Blocchi emotivi e automatismi non sono insoliti e infatti non mancano di rappresentarli fiabe tradizionali (rimando a Richetto dal ciuffo di Perrault e a I cigni selvatici e La sirenetta di Andersen), racconti anche abbastanza recenti (ad esempio Quando l'ultima porta si chiude di T. Capote), serie TV e film (considerate tra le produzioni cinematografiche e televisive La stanza di Marvin e poi i personaggi Eliot di Scrubs e Phoebe e Chandler di Friends). Riguardo a Richetto dal ciuffo, il senso della fiaba è più chiaro appena si comprende che non solo per Enrichetto, ma anche per la sua principessa non c’è stata magia di sorta e non perché l'amore renda Enrichetto cieco ai suoi difetti (il commento finale di Perrault non tiene conto del fatto che il suo cambiamento è apprezzato da tutti e non solo dal suo innamorato), ma perché non era la stupidità a bloccarne l'espressione e a ostacolarne la riflessione, tanto che in tutta la fiaba si fa intendere in modo indiretto che lei non era stupida come era creduta e si credeva lei stessa, il che del resto Richetto esplicitamente afferma fin dal loro primo incontro con quell’osservazione acuta su chi in generale ha o non ha “spirito”, alla quale rimando; il caso di Pollicino - intelligente quanto disprezzato capro espiatorio della sua famiglia - non è molto diverso ed è inoltre ricorrente in diverse fiabe che un personaggio intelligente parli poco o non parli affatto per un lungo periodo e che ciò lo metta in pericolo a causa dell’immagine che altri se ne fanno (rimando a La sirenetta e a I cigni selvatici, la cui vicenda torna, poco modificata nell’essenziale, in altre fiabe): dovreste leggere tutto ciò ricordando cosa siano i blocchi emotivi, cosa significhi avere una qualità diversa e non inferiore di intelligenza e come quasi sempre bambini dotati e inoltre bambini e adulti introversi, affetti da particolari nevrosi o eccentrici (cfr. con Jung), persone con la caratteristica fisica delineata da Milletre e persone in modalità “essere” (cfr. con Fromm) sono considerati stupidi dai loro opposti naturali. Due conseguenze certe delle carenze nella comunicazione o nell’autoespressione e soprattutto di una seria nevrosi trascurata sono l'isolamento sociale e un tipo particolarmente crudele di solitudine che implica l'impossibilità di riposo (perfino in se stessi) e un senso di straniamento e vuoto: si tratta dell'esasperazione di un disagio e di uno stato di cose ben noti e diffusi nella società attuale (al di là delle analisi fatte da Fromm o Marx alla società moderna, rimando ad almeno le seguenti canzoni di G. Gaber: Cerco un gesto naturale, L’impotenza, Quando sarò capace di amare, Io e le cose, Il grido). Si dovrebbe riflettere su questi concetti mentre si leggono le pagine dedicate ai disturbi ossessivo-compulsivi, da tic e simili in Sinossi di psichiatria (Kaplan-Sadock's) e in Psicopatologia dello sviluppo. Storie di bambini e psicoterapia (F. Celi). Ai paragrafi 2.3 e 3.1 di Intrecci. Psicologia e sociologia per il 3° e 4° anno del liceo delle scienze umane troverete informazioni introduttive su lapsus, libere associazioni, atti mancati, tragiche dimenticanze, memoria, attenzione automatica e neuroni specchio Quanto ai libri e ai siti web più utili per apprendere soluzioni ampiamente sperimentate a molti diversi problemi nervosi, le classiche TECNICHE COGNITIVO-COMPORTAMENTALI di base, e altre soluzioni utili ai problemi nervosi e comuni, leggete il paragrafo che segue con attenzione e tenendo ben a mente che i termini tecnici contenuti in esso e nei libri citati esprimono in genere concetti semplici. Per le tecniche così chiamate vere e proprie il testo di riferimento è Psicopatologia dello sviluppo. Storie di bambini e psicoterapia (F. Celi), un libro che dovrebbe stare in ogni casa. Anche in Sinossi di Psichiatria (Kaplan – Sadock's) ne trovate di importanti, in particolare nei paragrafi dedicati ai vari disturbi da tic e di panico e nel cap. 28. Chi non può leggere Sinossi di psichiatria a causa del costo elevato, legga con attenzione questi libri e il paragrafo più dettagliato su queste tecniche più sotto nel documento e/o li integri con pagine online, se ve ne sono, su deriflessione, sulle reazioni ai più comuni errori cognitivi, su Habit reversal (risposta competitiva), sui diari (di cose belle accadute o realizzate, di pensieri automatici, di compulsioni, di ossessioni e di rituali), ma credo che questo manuale vada sfogliato (ne trovate citati altri capitoli in questo documento). Su www.videogametherapy.it si informa sull'uso dei videogiochi per aiutare ad affrontare paure ma anche ansia, depressione o disturbo da stress post-traumatico, ma non è chiaro però se sia possibile scaricare i videogame evitando di coinvolgere gruppi e psicoterapeuta (se no, ciò potrebbe bastare a sconsigliare questo approccio, perché il pericolo rappresentato dai gruppi e dal contatto con queste figure professionali è sempre considerevole). Cercate online informazioni sullo "script di riverberazione" illustrato da Di Giovanni in Psicologia della comunicazione. In Dialoghi ininterrotti (P. Bastianoni) si cita la deriflessione, che è semplicemente distogliere il pensiero da un problema al momento insormontabile per concentrarlo sul futuro e su un progetto. Chi soffre di balbuzie o ha figli che ne soffrono dovrebbe leggere alcuni dei manuali di formazione dei logopedisti, scegliendo quelli più recenti, oltre a rivolgersi a uno di loro (io conosco alcune delle tecniche impiegate grazie a un racconto senza pretese di Nicholas Evans, Insieme con i lupi). Chi soffre di fobie o autolesionismo può trovare utile anche leggere il capitolo sulla fobia degli alieni di Civiltà in transizione: dopo la catastrofe di Jung e forse Ossessioni, fobie e paranoie di Freud, oltre che i saggi citati più sopra e più avanti di Celi, De Beauvoir, Bastianoni, Storr e Salvini; nel cap. 2 di Diversità, devianza e terapia (Salvini-Galieni) viene descritto il trattamento di fobie specifiche con la realtà virtuale. Informatevi sul neurofeedback, praticato anche in ospedale, ma non adatto a tutti. Ogni tanto valutatevi con dei test su coping, problem solving, locus of control e cognizione sociale quali almeno COPE, CISS e TOPS, con la precauzione di farlo in privato e cestinando il tutto fuori casa subito dopo (rimando al paragrafo sui test psicologici più oltre nel documento). Consiglio di tener presente il modello di ORGI di Schein sullo sfondo dei contributi della psicologia Gestalt e cognitiva,
  • 4. di quella psicodinamica e di quella detta psicosociale (meccanismi di difesa primitivi, misure di sicurezza, errori tipici di percezione, di formazione delle impressioni e di attribuzione di cause). Rimando anche al buono schema riassuntivo di metodi, limiti e vantaggi sui tre orientamenti psicodinamico, cognitivo-comportamentale e sistemico-relazionale nella tabella 4.1 di Il colloquio nell'assistenza sociale (Allegri-Palmieri-Zucca). Tra i libri di Carl Gustav Jung sono importanti come guida nel comportamento mirato a risolvere problemi nervosi in particolare i capitoli La lotta con l'ombra (in Civiltà in transizione: dopo la catastrofe), La tecnica di differenziazione tra l'io e le figure dell'inconscio (in Due testi di psicologia analitica) e Fantasie dell'inconscio, Nevrosi e fattori etiologici dell’infanzia e Un caso di nevrosi di una bambina (in Freud e la psicanalisi); in particolare Un caso di nevrosi di una bambina descrive i vari passaggi con cui si è permesso a una bambina di superare dei problemi che avevano provocato in lei dei sintomi nevrotici anche psicosomatici e gli altri capitoli spiegano come affrontare e gestire umore inspiegabilmente depresso, cattive tendenze e fantasie nevrotiche. Il capitolo Un caso di nevrosi di una bambina in Freud e la psicanalisi di Jung descrive i vari passaggi con cui si è permesso a una bambina di superare dei problemi che avevano provocato in lei dei sintomi nevrotici anche psicosomatici. Di Erich Fromm è importante per le soluzioni che dà (es-l’autoanalisi a partire dal presente e anche dalle sensazioni fisiche) L’arte di ascoltare. Sulla gestione efficace delle emozioni, leggete la pagina Wikipedia sul film Disney Inside Out. In Tecniche proibite di persuasione (S. Allen) altre tecniche (soprattutto di comunicazione) sono esposte con ordine. Bisogna tener presente che Marte e Venere si innamorano di nuovo di Gray, Solitudine:ritorno a se stessi (A. Storr)e i libri citati di Seneca e in parte anche Dialoghi ininterrotti (P. Bastianoni) sono i libri da considerare in caso di lutti e separazioni, ricordando che di Storr è importante al riguardo il capitolo sul lutto e in generale il capitolo sulla differenza tra effetti della solitudine volontaria e di quella forzata. L'autostima nei bambini (Frascarolo-Moutinot), come il libro appena citato di Gray, informa su come gestire le emozioni in genere, oltre che i traumi infantili, e va letto. Piccola guida per persone intelligenti che non sanno di esserlo (Millètre) offre un suggerimento dietro l'altro a chi fa parte dell'esigua minoranza con il centro cerebrale a destra. In L'arte del rilassamento, della concentrazione e della meditazione (J. Levey) leggete almeno le pagine su esercizio di flusso e respirazione in nove parti (simile al Pranayama) e inoltre su meditazione che sfrutta proprio i pensieri e le emozioni distraenti e su gestione delle emozioni (lo schema su egocentrismo e maturità). Tenete presenti le pagine online sui mudra più semplici e sugli esercizi yoga semplicissimi da eseguire restando eretti e solo con le braccia (es. accompagnare il respiro sollevando e incrociando le braccia due volte davanti a sé). Per quanto sorvolino su molti aspetti negativi della convivenza con animali, L'anello di re Salomone (K. Lorenz) e La felicità è un cucciolo caldo (A. Montes de Oca) offrono testimonianze sincere su come trarre da essa grande sostegno, soprattutto in periodi storici duri o nella malattia (fisica o mentale). La terza e quarta età possono essere affrontate meglio leggendo libri sull’argomento, ricordando che ne vengono citati in Politica dei servizi sociali di Ferrario, nei libri del liceo delle scienze umane (exmagistrali) e nel libro citato di Bastianoni e che anche la citata De Bouvoir ne ha scritto. Per quanto riguarda la crisi di mezza età e l’invecchiamento si dovrebbe tener conto anche dei citati libri di Gray e Storr e inoltre di Gli stadi della vita in La dinamica dell’inconscio, il capitolo o paragrafo Il matrimonio come relazione psicologica in Lo sviluppo della personalità e se possibile anche le pagine sul problema dei contrari (enantiodromia) e sul fascino in Due testi di psicologia analitica (C. G. Jung), ma anche curiosare sulle risposte ai lettori delle riviste in edicola e su pagine online su vaginismo, matrimoni bianchi e gruppo degli asessuali. Di Seneca offrono soluzioni utili in modo efficace soprattutto La tranquillità dell’animo, La brevità della vita, la vita felice, L’ira e forse anche La vita ritirata (o contemplativa) e Consolazione alla madre Elvia. Donne che corrono coi lupi (C. Pinkola Estes) offre alle donne consigli e soluzioni precise e graduali, considerando i problemi femminili più difficili e quelli più frequenti in alcune fasi della vita. Leggere il riassunto http://www.slideshare.com/meccanismi-di-difesa-e-altre-distorsioni-del-giudizio può risultare importante in alcune situazioni. Naturalmente un testo, anche online, sull’autodifesa che segnali quali siano gli abusi più frequenti in vari ambienti e suggerisca di volta in volta come affrontarli, altri libri di self-help e tutte le pagine internet che aiutano a risolvere problemi di carattere pratico (scuola, lavoro, casa, abiti, farmaci, ecc.) integrano al meglio questo paragrafo. Più sotto entrerò in dettaglio nel descrivere i libri utili ai fini di apprendere le tecniche cognitivo-comportamentali qui elencati, data l'importanza che attribuisco loro (anche ai più semplici), come non farò invece con gli altri libri qui citati. Per riflettere sul mio passato e sulla natura mia e di chi conosco a me sono stati molto utili anche Lo sviluppo della personalità, il capitolo sul complesso materno e sull’archetipo del vecchio saggio del più voluminoso dei due Archetipi e inconscio collettivo, L’importanza del padre nel destino dell’individuo in Freud e la psicanalisi e i capitoli Il problema dei tipi nella conoscenza degli uomini e Descrizione generale dei tipi in Tipi psicologici e Il problema del tipo di atteggiamento in Due testi di psicologia analitica di Jung, Avere o essere e Il linguaggio dimenticato di Fromm, Il libro dell’es di Groddeck, Il secondo sesso di De Beauvoir e Piccola guida per persone intelligenti che non pensano di esserlo di Millètre; sono utili forse anche alcuni libri di M. R. Parsi (non li ho però letti). Creatività (E. Balconi – M. Erba) mi è stato utile per le informazioni che contiene sulle famiglie più tipiche di dislessici e artisti e per i suoi chiarimenti sulle forme meno note di dislessia. Conoscere bene ciò che distorce di solito il nostro giudizio e le protezioni che per noi sono più istintive è il primo passo per poterci liberare sia di questi automatismi che dei sintomi nevrotici, i quali sono esagerazioni dolorose e involontarie di reazioni difensive inconsce comuni a tutti. Inoltre – lo ribadisco – conoscenze precise al riguardo aiutano a difendersi dagli abusi di chi diagnostica a caso il disturbo di personalità. I manuali universitari di Psicologia che
  • 5. contengono capitoli su inconsci meccanismi di difesa (sono quelli detti “primitivi”) “misure di sicurezza” e altre forme di distorsione del giudizio sono molti e arricchiscono – con punti di vista peraltro meno vincolati alle teorie di certo non sempre valide di Sigmund Freud – il vecchio ma bel libro di sua figlia Anna più sopra qui citato, tuttavia suggerisco di cercarne il riassunto online privo di gergo settoriale e cioè scritto in linguaggio quotidiano e forma scorrevole del documento http://www.slideshare.com/meccanismi-di-difesa-e-altre-distorsioni-del-giudizio oppure di limitarsi a informarsi su questo argomento nei paragrafi esposti con semplicità e dal contenuto limitato all’essenziale del manuale Intrecci. Psicologia e pedagogia per terzo e quarto anno (rimando all’indice) e al capitolo 2-VIII del vecchio manuale di Psichiatria di Sarteschi-Maggini, entrambi reperibili online. Per me è risultato determinante soprattutto leggere tutte le pagine sparse nell’opera di Jung dedicate al prevalere dell'"Ombra"o comunque al tema della “possessione” e in particolare i seguenti capitoli: oltre a quello citato La lotta con l’ombra contenuto in Civiltà in transizione: dopo la catastrofe, anche Animus e anima in Due testi di psicologia analitica e Psicologia della figura del briccone in Archetipi e inconscio collettivo per tenere presente come siano a volte una coscienza in crisi e continui dubbi a favorire caos e perdita di controllo e che essa può prendere un volgare carattere che fa apparire molto inferiori di quanto si è e che fa compiere gaffes e vere assurdità per sé molto dannose come nel caso che Jung definisce "prevalere del "trickster”: pensate a tutto ciò prima di giudicare quando cogliete nei modi e nelle azioni altrui o nei vostri molte contraddizioni. Al tema “possessione” è connesso in parte il concetto stoico di heimarmene e quello degli ostacoli all’evolversi della “coscienza di sé” affrontati da Jung in Mysterium coniunctionis. Mi sono stati utili anche i paragrafi su esaltazione e complesso d’inferiorità dell’ultimo capitolo di Ricerche sperimentali e gli accenni ai due giovani e al topos dell’impiccagione all’albero in Simboli della trasformazione. In Io e l’inconscio, verso la fine – credo – di Tipologia psicologica in Tipi psicologici e in altri suoi libri, Jung offre con obiettività a chi ha una nevrosi molte ragioni per sperare e sollevare almeno un po’ la propria autostima. Anche Lo spirito nella fiaba (il capitolo di Fenomenologia dello spirito nella fiaba) in Archetipi e inconscio collettivo aiuta a vedere nella giusta prospettiva la responsabilità personale. Nella mia libreria ci sono diversi altri libri utili recenti o molto datati, ma è indispensabile che quelli a cui tornare di frequente siano pochi se si vuole che conferiscano stabilità interiore. Comunque per chi desidera conoscere brani di altri e molto diversi libri incoraggianti in un testo relativamente breve segnalo http://www.slideshare.com/citazioni-su- intelligenza-e-coraggio. Per trovare questi libri e magari altri di simili usate i cataloghi online delle biblioteche e il prestito interbibliotecario e consultate Google e i siti Internet di varie università per poi cercare i testi sul sito di Libraccio, da Amazon e altrove. Chi ha necessità di risparmiare deve prendere bene degli appunti sui capitoli qui indicati oppure fotocopiarli a casa o in negozio (la legge permette di fotocopiare da libro una certa percentuale di pagine). È consigliabile farlo soprattutto con i capitoli dei libri di Jung rintracciati in biblioteca oppure online e con le pagine sulle tecniche cognitivo- comportamentali di Sinossi di Psichiatria e i manuali di Sarteschi-Maggini e Di Giovanni acquistabili su libraccio.it o su Amazon. LE CLASSICHE TECNICHE COGNITIVO-COMPORTAMENTALI E ALTRE SOLUZIONI UTILI IN PARTICOLARE PER CHI HA UNA NEVROSI VERA E PROPRIA O CARATTERISTICHE CHE LO RENDONO MARCATAMENTE DIVERSO DALLA MAGGIORANZA Tra quelle descritte da Fabio Celi in Psicopatologia dello sviluppo. Storie di bambini e psicoterapia, le tecniche che io considero più importanti e meno scontate sono quelle dette modellaggio, rafforzamento (diffe-renziale), role playing, esposizione con desensibilizzazione sistematica, estinzione e problem solving/coping seguite da generalizzazione. Il modellaggio (partecipe) è un concetto chiave, dato che indica il bisogno di procedere per gradi e dando grande valore agli sforzi fatti nella direzione giusta. In particolare consiglio di apprendere a fare un'analisi funzionale e di scrivere una gerarchia delle situazioni ansiogene e delle difficoltà di compiti decisi per l'allenamento, se ci si sente bambini disegnando un termometro della paura/ansia o una torta dove segnare la percentuale di senso di colpa. Poi è bene compilare un diario di osservazione, elaborare un progetto di due mesi e realizzare una scheda di osservazione sistematica a cadenza settimanale e, con un po' di autoironia, un contratto educativo con indicati per scritto proposta, esposizione progressiva alla situazione ansiogena e rafforzatore di scambio (una sorta di premio), quindi un compito graduato magari in forma di token economy. La token economy utilizza per i bambini gettoni e premi, ma gli adulti possono utilizzare rafforzatori simbolici come faccine smile sulla scheda e ideare un solo grande premio adeguato all'età. Bisogna avvalersi anche delle tecniche dell'interdipendenza positiva, della prevenzione della risposta (nell'ERP è accompagnata dalla esposizione progressiva appunto), della dilazione della risposta e, in casi particolari e di rado, di costo della risposta (una sorta di punizione). Esposizione e prevenzione delle risposte prendono l'aspetto caratteristico della risposta competitiva se sono applicate in disturbi da tic e ossessivo-compulsivi, quando cioè è fondamentale evitare di cedere a un tic per evitare di rafforzare lo spiacevole impulso preventivo – e l' "ingiunzione paradossale" – con il breve sollievo che deriva dall'esaudirlo, rendendo il vizioso meccanismo alla lunga irresistibile: la tecnica è detta habit reversal (consiste in azioni sostitutive che rendono inattuabile il tic al sopraggiungere dell'impulso motorio o in un tipo di respiro rallentato e ritmico in caso di sopravveniente tic vocale/verbale). A livello cognitivo la terapia paradossale è simile. Sono utili per calmarsi anche la desensibilizzazione e rielaborazione con movimenti oculari (osservare un oggetto che si muove avanti e indietro) e la vecchia tecnica di respirare in un sacchetto di carta
  • 6. (quest'ultimo in caso di iperventilazione). Eviterei invece il floading, che è troppo traumatico e rischioso (la gradualità è necessaria nell'affrontare le fobie specifiche). L'ipnosi è una tecnica che richiede una competenza e onestà difficili da trovare e che crea forti dipendenza e transfert e inoltre richiede l'adesione a precise regole e a volte l'uso di farmaci non privi di rischi. Altre terapie suggerite in Sinossi di psichiatria sono quella detta dell'implosione, l'immersione e il condizionamento avversivo (non è chiarito ciò a cui esse si riferiscono, ma se con immersione s'intende qualcosa di simile al floading credo che andrebbe evitata; credo anche che andrebbe evitato il condizionamento avversivo se ha troppa attinenza con le punizioni o con l'elettroshock allo stimolo). Evitate di assumere quei farmaci che a volte si prescrivono per velocizzare l'apprendimento dell'estinzione (il loro uso è controverso). Nello stesso manuale si citano CBITS e TARGET, due terapie comportamentali simili alla CBT ma ideate appositamente per trattare il disturbo da stress post traumatico. Inoltre il manuale cita il "diagramma autobiografico" proposto da Meyer un tempo, la CAM (medicina alternativa e complementare costituita da musica, yoga, integratori) e le tecniche della cosiddetta "psicologia positiva", quali il questionario dei punti di forza VIA-IS con successivo piano di usare una delle 5 qualità principali individuate in sé in un ambiente nuovo o con una persona nuova, il diario settimanale o mensile delle tre cose andate molto bene e il dare molta attenzione alle proprie migliori aspettative e alle proprie responsabilità (gli autori del manuale però giustamente sottolineano la vaghezza di tali tecniche e il pericolo e semplicismo sia di attribuire grande potere alla propria fede nelle aspettative positive sia di colpevolizzare se stessi per eventi e situazioni di cui i responsabili possono invece essere altri, magari genitori o partner abusanti). Nel testo si sottolinea inoltre l'importanza che sulla stabilità mentale hanno il risiedere nello stesso ambiente e l'insieme dei rapporti meno intimi e apparentemente irrilevanti (questo vale soprattutto per le donne durante la crescita, ma non solo, come dimostrano molti casi d'inaspettata depressione, alcolismo, ecc. in adulti sposati trasferitisi altrove dopo aver instaurato nella città originaria legàmi sociali, lavorativi, ecc). Ovviamente, nessuna tecnica comportamentale è utile senza abituarsi per gradi a vigilanza e costanza e tutte danno maggiori risultati se si fa comprendere un po' agli altri la ragione di certi comportamenti e che si sta affrontando il problema con metodo e qualche risultato. Fare un istogramma delle difficoltà superate settimanalmente è utile. L'esposizione si può praticare anche con la realtà virtuale o le videoconferenze e in Internet delivered CBT oppure farla in vivo da soli o con l'aiuto dato dal contatto telefonico con una persona guida e amica che conosca le tecniche di problem solving e role playing elaborate. Forse è possibile istruire un familiare, il partner o un caro amico nell'uso a nostro vantaggio delle tecniche della perturbazione strategicamente orientata, della risposta riflessa, del decentramento strategico e della relazione d'aiuto. Credo però che solo una persona in possesso di laurea magistrale in psicologia seguita da anni di specializzazione a indirizzo comportamentista possa applicare con un minimo di possibilità di successo le tecniche del reframing (connotazione positiva), del teacher training e del parent training (CPC-CBT) nel caso di insegnanti e genitori ostili o indifferenti... Divesità, devianze e terapie (Salvini-Galieni) in particolare descrive, con esempi, l'applicazione della realtà virtuale al trattamento di fobie (es. insetti, claustrofobia, agorafobia, paura di parlare in pubblico, volare), specificando che la realtà virtuale può non impedire recidive se gli schemi su di sé non vengono modificati in altro contesto, che non è adatta per superare sindromi fobiche complicate, ha costi elevati e gestione tecnica complessa da parte di un gruppo di quattro persone. La prima seduta è riservata all'addestramento all'uso dell'apparecchio e alla rilevazione della baseline degli indicatori psicofisiologici, che sono misurati prima senza e poi con casco e mediante sensori alle dita rilevatori della frequenza cardiaca e dell'attività elettrodermica, mentre lo stimolo fobico è osservato passivamente e si avvicina magari mentre per esempio il braccio è sfiorato con un bastoncino, ecc. Le sedute successive iniziano con 4 minuti di rilassamento con musica e immagini per confrontare gli indici psicofisiologici e consentire di associare in seguito alle situazioni fobiche anche il relax sperimentato; poi avviene l'esposizione all'oggetto temuto, ma per decisione e secondo modalità determinate dal soggetto, che si muove e lo muove e a volte "zittisce" (il suono associato viene silenziato o attivato ma senza l'immagine) e ciò prima parlando allo sperimentatore e poi usando anche un joystick e un telecomando con cui si può anche far sparire l'oggetto. Nelle ultime sedute a un dato momento viene passato alle cuffie il ritmo cardiaco rallentato all'insaputa del soggetto. È interessante notare in proposito l'osservazione che l'eliminazione o riduzione del suono riduce molto la paura e l'ansia (potete facilmente verificarlo usando dei tappi di cera Quies la prossima volta che dovrete affrontare un'esperienza per voi ansiogena. Tale procedura della realtà virtuale può essere naturalmente considerata durante esercizi autonomi di immaginazione attiva (una tecnica economica e prudente consigliata in libri di ogni genere in caso di paure eccessive). La psicoterapia con i videogiochi è un'introduzione recente in Italia su cui ci si può informare online, ma è sconsigliabile se si svolge in gruppo e se non è possibile evitare di coinvolgere uno psicoterapeuta, sempre perché la prudenza richiede privacy e di evitare estranei la cui moralità non è garantita dal titolo di studio (è inevitabile ribadire questo concetto), ma anche perché ci si può concentrare sulle emozioni esclusivamente da soli. Con schermo del PC ed elettrodi si svolge anche il neurofeedback, una tecnica di biofeedback che si effettua anche in ospedale e che serve per concentrarsi e riduce in alcune persone i sintomi di emicrania e ADHD (per i bambini l'impostazione dello schermo è simile a quella di un videogioco), ma occorre tener presente che in diverse persone il computer crea appunto mal di testa, nervosismo e difficoltà di concentrazione, come del resto altri apparecchi elettrici.Chi soffre di balbuzie o ha figli che ne soffrono dovrebbe leggere alcuni dei più recenti manuali di formazione dei logopedisti, oltre a rivolgersi a uno di loro (io conosco alcune delle tecniche impiegate grazie a un racconto senza pretese di Nicholas Evans, Insieme con i lupi). Di nuovo ricordo comunque che chi soffre di fobie o autolesionismo può trovare utile anche leggere il capitolo sulla fobia degli alieni di Civiltà in transizione: dopo la catastrofe di Jung e forse Ossessioni, fobie e paranoie di Freud, oltre ai saggi citati più sopra e più avanti di Celi, De Beauvoir, Bastianoni, Storr
  • 7. e Salvini. Altre tecniche citate da Celi si possono trovare in altri libri con i nomi più diversi e riguardano la riflessione, l'accettazione dei propri disturbi, la concentrazione e il prendere altri a modello: stop del pensiero, dialogo interno, analisi dei pensieri intrusivi, ACT (mindfulness, meditazione, rilassamento – per esempio "applicato" o autogeno - biofeedback, metafora della guerra a se stessi, esercizi paradossali come quello del "non pensare a una torta"), modellamento comune o simbolico (quest'ultimo mediante l'invenzione di storie a lieto fine su persone con disturbi e problemi simili), ABC cognitivo con moviola (un "riavvolgere il nastro"), educazione e ristrutturazione cognitiva razionale e emotiva, feedbeck informativo, analisi del compito, lavoro sugli stili di attribuzione, sull'autostima e sull'autoefficacia, training di assertività e abilità sociali, visualizzazione emotiva e scoperta e immaginazione guidate. Sconsiglio di apprenderle in gruppo (fatelo da soli o con una persona fidata e con attenzione alla privacy). Il biofeedback si pratica con elettrodi sulla fronte o ai lati della mandibola o sulle mani ecc. e serve a segnalare per tempo aumento di contrazione muscolare o perdita di calore, per educare a reagire nell'immediato.In Sinossi di psichiatria inoltre ci sono alcuni consigli utili riguardo almeno a quanto segue: alcuni semplici metodi di rilassamento (progressivo, mediante rilascio controllato da stimolo differenziale, training d'applicazione, oltre a quello autogeno); la compilazione di una registrazione del pensiero automatico (riportando data, ora, situazione, pensiero, emozione) e di risposte alternative a esso; un monitoraggio scritto di almeno uno dei "rituali" e del tempo che nel complesso essi richiedono ogni giorno a chi ha uno dei disturbi della categoria ossessivo-compulsiva (registrando ora, situazione, sensazione, pensieri-ossessioni, tipo di rituale e sensazioni seguite all'eseguirlo); la previsione scritta di una serie di interventi possibili in caso di sovrageneralizzazione, astrazione selettiva, eccessiva responsabilità, il prevedere senza prove sufficienti, auto-riferimento, catastrofizzazione e pensiero dicotomico, cioè di quegli errori cognitivi così comuni in chi tende a svalutarsi e deprimersi (le tecniche sono quelle intuitive di smascheramento della logica erronea, stabilire criteri di somiglianza tra casi, fare un diario dei successi per non dimenticarli, disattribuzione dei fallimenti se necessario e specificazione dei fatti probabili che causano esperienze negative, specificare fattori diversi nel presente che possono dare risultati diversi rispetto al passato, calcolo delle probabilità che accada il peggio e concentrazione sul fatto che non è accaduto, dimostrazione su come gli eventi possono essere valutati come un continuum); un utile esempio su come affrontare un'irascibilità eccessiva conseguente a trascorsi maltrattamenti nella famiglia d'origine (naturalmente si sottolinea l'urgenza di trovare un denominatore comune tra ciò che scatena la rabbia e quindi di individuare quegli schemi di diffidenza e di diritto che in genere nascono da un istintivo e comprensibile bisogno, divenuto pretesa, di non farsi mai più maltrattare da nessuno). In Sinossi di psichiatria trovate infine un esempio di come superare per gradi una fobia specifica abbastanza diffusa e un elenco dei vantaggi della modalità "supportiva" della terapia psicanalitica – simile alla terapia cognitivo-comportamentale – e sulle altre sue modalità dette "espressiva" e "psicanalisi" (...) Può essere utile la visione sintetica espressa dal cosiddetto modello ORGI di Schein, in cui osservazione (O), reazione (R), giudizio (G) sono da considerare sottoposti di continuo al rischio di distorsioni percettive e di giudizio, meccanismi di difesa "arcaici", "misure di sicurezza" e in genere ad impulsività e alla tendenza a soffocare sentimenti importanti e sensazioni confuse, spiacevoli e non convenienti, cosicché solo il frequente sottoporli tutti e tre a verifica permette l'intervento (I) corretto (solo la chiarezza sui motivi per cui si dovrebbe agire in una certa direzione rende poco probabile sbagliare percorso). Infatti, se è vero che l'autoanalisi è imprescindibile, a questo fine è indispensabile conoscere molto bene ciò che distorce più spesso percezione e giudizio in ambiti diversi e soprattutto quali misure di sicurezza si tende ad adottare per carattere e quali sono i meccanismi difensivi inconsci che ogni individuo in una certa misura subisce e deve riconoscere e quali si attivano in situazioni e contesti particolari: la demistificazione è spiacevole e risulta faticosa, gli autori da tenere presenti sono molti (i manuali universitari di Sanavio-Sica, Kaplan e Sadock’s, Sarteschi-Maggini, Castiello d’Antonio, Zammuner, Del Corno-Lang, Di Giovanni e Allegri), le classificazioni sono in parte diverse quasi per ogni libro di testo e dovrebbero essere considerati anche libri non universitari, ma consiglio di cominciare con il leggere i paragrafi molto chiari e utili su meccanismi di difesa arcaici, complesso d'inferiorità e profezia che si autoavvera in Intrecci. Psicologia e sociologia per il 3° e 4° anno del liceo delle scienze umane. In Dialoghi ininterrotti (P. Bastianoni) si cita la deriflessione, cheè semplicemente distogliere il pensiero da un problema al momento insormontabile per concentrarlo sul futuro e su un progetto. L'orologio della mente di Slepoj, pensato per il periodo iniziale della pandemia da COVID, offre consigli per affrontare molti diversi problemi e lo fa con poche parole. Imparare a leggere di Bettelheim e Zelan non solo insegna a superare i lapsus nella lettura con calma autoaccettazione, ma mostra come la lettura possa diventare un ottimo strumento per fare autoanalisi e creare benessere. Freud in Psicopatologia della vita quotidiana e Groddreck in Il libro dell’Es possono aiutare a capire per tempo quando cambiare percorso attraverso l’interpretazione di incidenti e di alcune malattie fisiche come espressioni indirette dell’inconscio. Ai paragrafi 2.3 e 3.1 di Intrecci. Psicologia e sociologia per il 3° e 4° anno del liceo delle scienze umane troverete informazioni introduttive su lapsus, libere associazioni, atti mancati, tragiche dimenticanze, memoria, attenzione automatica e neuroni specchio. Psicologia della comunicazione (P. Di Giovanni) nei cap. 1 e 4 affronta l'argomento dei lapsus privi di intenzioni inconsce e nascoste, ma consiglio vivamente di prendere la sua decisa denigrazione di addirittura tutta la psicanalisi di ogni tempo per la vera sciocchezza che è: questa negazione dell'esistenza dell'inconscio esiste anche in un breve paragrafo di un libro di testo liceale dei programmi attuali ed è smentita da numerosi casi descritti in classici della psicologia e della psichiatria e da altri osservabili oggi nell’esperienza, oltre che da non pochi psicologi e psichiatri. I libri di Jung e in particolare i capitoli La lotta con l'ombra (in Civiltà in transizione: dopo la catastrofe), La tecnica di differenziazione tra l'io e le figure dell'inconscio (in Due testi di psicologia analitica) e Fantasie dell'inconscio e Un
  • 8. caso di nevrosi di una bambina (in Freud e la psicanalisi) ed eventualmente quelli sull'analisi dei sogni sparsi nei suoi libri e L'arte di ascoltare di Fromm insegnano ad agire liberi da automatismi e influenze negative semplicemente attraverso una breve quotidiana autoanalisi del proprio comportamento presente (da collegare ai ricordi attinenti del passato) e dei sogni e mediante la costante e non giudicante attenzione a idee, fantasie, e soprattutto sensazioni fisiche ed emozioni sia per moderarle che per esprimerle nelle decisioni e con parole in modo costruttivo, anche in tempi e modi non immediati al limite, consigli molto simili a quelle di Seneca e Levey. Jung aiuta poi a comprendere e così eliminare i rapporti deleteri, alcuni incidenti e comunicazioni inefficaci, riportandoli al condizionamento e all'attrazione anche inconsci esercitati dai genitori e offre chiarimenti guida a chi soffre la crisi di mezz'età. Jung inoltre aiuta a fare scelte in linea con la propria natura immodificabile introversa o estroversa descrivendo queste due tipologie di carattere e i modi diversi in cui si combinano in ognuno le quattro funzioni mentali (intuito, sentimento, intelletto e sensazione) e soprattutto insegna a dialogare con l’inconscio rivolgendoglisi (personificandolo a scopo pratico) e ad esprimere se stessi nonostante le pressioni dell’ambiente per guarire da una nevrosi: sono importanti le pagine sul "processo di individuazione", sui concetti di "Ombra" (una parte dell'inconscio personale avversaria e inferiore con radici nell'inconscio collettivo) e di "Anima" (lo strato profondo dell'inconscio collettivo nei maschi con simbologia e caratteristiche femminili, il corrispettivo dell’Animus delle donne) e sui simboli significativi e ricorrenti nelle immagini ipnagogiche sopravvenenti poco prima di addormentarsi e nei sogni notturni. Jung sa risollevare come pochi altri dando agli individui soli profonde radici e ciò semplicemente spiegando che esistono nella natura leggi della guarigione di cui si può approfittare anche quando si è dei falliti agli occhi propri e altrui, che ci sono inoltre sogni ricorrenti in persone molto diverse e lontane culturalmente e che alcune immagini dei nostri sogni e incubi sono codificate nei miti (pensate alla mitologia antica greca, romana, norrena, orientale ecc. e pensate all'opera di Wagner o al Faust di Goethe), nelle fiabe del passato (pensate a quelle di Andersen, Perrault e dei Grimm), in libri per bambini molto noti (Pinocchio di Collodi, per esempio), in certi romanzi di formazione (come Lord Jim di Conrad) e nella letteratura fantasy di Tolkien, Ende, Rowling, Pullman, Martin, Paolini, Gaiman, De Mari e Troisi. Un buon suggerimento di Freud è di avviare l'autoanalisi con una liberatoria espressione scritta dei dialoghi e dei fatti del passato che ristagnano nella memoria e bloccano l'energia, astenendosi da spiegazioni, commenti e giudizi e cestinando il tutto in seguito (per esperienza personale garantisco che questa semplice pratica può aprire molte porte chiuse da anni e costituire l'inizio di un processo di guarigione che porta molto in alto). Freud in Psicopatologia della vita quotidiana e Groddreck in Il libro dell’Es possono aiutare a capire per tempo quando cambiare percorso attraverso l’interpretazione di incidenti e di alcune malattie fisiche come espressioni indirette dell’inconscio. Piccola guida per persone intelligenti che non sanno di esserlo (Millètre) offre un suggerimento dietro l'altro a chi fa parte dell'esigua minoranza con il centro cerebrale a destra. LIBRI UTILI A TUTTI L'autostima nei bambini di Frascarolo-Moutinot e le pagine di Wikipedia sul film Disney Inside Out aiutano ad affrontare i traumi dell’infanzia. Tecniche proibite di persuasione di Allen suggerisce qualche metodo per motivarsi con l'immaginazione attiva di certe situazioni e per allontanare ricordi negativi lavorando sul modo di immaginarli e soprattutto elenca varie domande utili da porsi/da porre quando si vuole stroncare lamentele proprie e altrui e spronare se stessi e altri a prendere l'iniziativa riguardo a una certa azione utile, facendo innanzitutto notare il vantaggio di porle in modo che la risposta a ognuna delle domande sia affermativa. Come funziona la legge d’attrazione di Losier e Il magico potere del riordino di Kondo spiegano come utilizzare le tecniche dei diari, delle liste dei desideri (queste ultime soprattutto a partire da ciò che non si vuole con trasposizione in forma affermativa) e della selezione e del riassetto di armadio, arredamento e oggetti personali per scoprire ciò che piace davvero, agire di conseguenza e attrarre qualcosa di corrispondente. Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere e Marte e Venere si innamorano di nuovo di Gray insegnano a scrivere delle lettere consapevoli del significato delle emozioni e dei malintesi più diffusi: lettere utili, anche se poi cestinate, a se stessi, al partner e alle persone importanti della propria vita per poter agire con più criterio e maggiore libertà dai condizionamenti del proprio vissuto e da quelli culturali. Psicologia della comunicazione di Di Giovanni citato è troppo poco umile e contiene troppo pochi esempi per essere di grande aiuto, però dedica qualche spazio a una soluzione utile quanto poco presente alla maggioranza delle coppie (almeno quelle giovani) e delle famiglie e che l'autore definisce capacità di riverberare: è la disponibilità a riflettere a voce e sinceramente sul punto di vista opposto al proprio senza rinunciare a priori alla propria opinione sentendosi così avviliti e isolati, ma anche senza insistere su una contrapposizione frontale per fare cambiare idea all'altro o per prevaricare (si dà rilievo a ciò che si ha ancora in comune e si mette al primo posto il rapporto). I saggi di Gianpaolo Lai (La conversazione immateriale e La conversazione felice) offrono esempi di comunicazione e chiariscono errori, permettendo forse di comunicare un po' meglio. Quanto al lutto, leggete il capitolo pertinente o in generale l'intero Solitudine, ritorno a se stessi (A. Storr) tenendo presente che gli psichiatri tendono erroneamente a trattare il lutto con antidepressivi o altri psicofarmaci e che la linea di demarcazione tra normale lutto e patologia da essi tracciata è labile e arbitraria (in generale consiglio di esprimere in casa e in particolare da soli e di nascondere agli altri l'intensità e la durata del dolore e soprattutto l'eventuale rabbia provata, cercando naturalmente nel frattempo di affrontare e superare l’esperienza grazie a buoni libri e magari forum
  • 9. online dove le persone vedove la condividano positivamente e solo in rete, se ve ne sono). Il tema del lutto è affrontato da Seneca in alcune delle lettere al suo giovane amico Lucilio e in alcuni dialoghi (ad esempio nell’intero dialogo A Marcia, ma in un certo senso anche in quello rivolto a sua madre Elvia). Marte e Venere si innamorano di nuovo di Gray è molto utile per superare un lutto o una separazione e in parte anche Dialoghi ininterrotti (P. Bastianoni), anche se quest'ultimo si dilunga troppo nelle pagine dedicate al dolore o per lo meno spiega poco - al confronto - di cosa concretamente hanno fatto le persone autrici delle varie testimonianze per riuscire a superare i loro lutti (e le loro terribili nevrosi causate da traumi assimilabili in parte a un lutto). Per quanto riguarda la crisi di mezza età (35 anni per le donne e 45 per gli uomini in genere) e l’invecchiamento si legga ciò che segue: Gli stadi della vita in La dinamica dell’inconscio, il capitolo o paragrafo Il matrimonio come relazione psicologica in Lo sviluppo della personalità e se possibile anche le pagine sul problema dei contrari (enantiodromia) e sul fascino in Due testi di psicologia analitica (C. G. Jung); Marte e Venere si innamorano di nuovo (J. Gray); L'amore dannoso e Amori imperfetti di M. R. Parsi (non li ho però ancora letti); Il desiderio e la ricerca della completezza in Solitudine: ritorno a se stessi (A. Storr); pagine online sulle classiche fasi del dolore; informazioni online sulla “teoria della mente” e sulla capacità metacognitiva e di metarappresentazione in uomini e donne nella psicologia attuale; pagine relative dell'opera di Erik Erikson scelte a partire dalle informazioni che Wikipedia dà su questo psicanalista e sulle otto fasi di sviluppo da lui individuate (per non farsi condizionare dalle discutibili affermazioni di Erikson sulla presunta necessità di avere figli basta tenere presenti gli altri libri di questo paragrafo). Oggi nei libri di testo scolastici si afferma che la crisi di mezza età è poco diffusa e molto dipendente dal contesto sociale e dal periodo storico, ma ciò mi sembra troppo in contrasto con le ricerche di Jung sulla sua ricorrenza tra i primitivi e con l'esperienza e osservazione di molti. Nelle pagine di alcuni indirizzi online su vaginismo e sessuologia clinica si parla di un numeroso gruppo online di persone di solito con titolo di studio medio-alto accomunati dal non avere rapporti sessuali, tra i quali molti sposati felicemente da anni, e della natura e dei vantaggi del vaginismo e del non fare sesso per le più diverse ragioni e ciò con articoli in inglese di vari medici e testimonianze di alcune donne (alcune delle quali in italiano). Donne che corrono coi lupi di Pinkola Estes è utile in ogni capitolo alle donne e in particolare a quelle molto diverse dalle famiglie d’origine e offre molte soluzioni precise a diversi problemi. Uscita di sicurezza, L’eredità cristiana e altri scritti di Silone possono fornire un sostegno a chi ha perso il contatto con se stesso e si sente solo a causa della permanenza in gruppi particolari e vuole ritrovare la capacità di una espressione e comunicazione sincere e il gusto dell’introspezione e dei rapporti a due nell’amicizia o delle relazioni di coppia. L'anello di re salomone di Lorenz e La felicità è un cicciolo caldo di De Oca indicano cosa si deve e non si deve fare per ottenere il massimo dalla compagnia e dall'empatia di un animale domestico. Riguardo all’invecchiamento, più duro per alcune persone che per altri, eventualmente raccogliete alcune informazioni online circa le riflessioni sull'età matura e sull'invecchiamento di De Beauvoir, Levinson, Cumming, Henry, Havighurst, Atchley, Cattell, House e Baltes oppure sulle corrispondenti teorie del disimpegno, dell'attività, della continuità e degli eventi esterni stressanti, sulla psicologia dell'arco di vita e sui concetti di young-old, intelligenza fluida o cristallizzata, memoria di tipo procedurale, semantica, autobiografica e prospettica, marker events della transizione tra strutture di vita e polarità giovane-anziano della fascia d'età 40-65 anni. Nel fare queste ricerche online o nei testi di psicologia anche semplicemente liceali si tenga conto che il vocabolario pseudo-scientifico esprime spesso concetti molto semplici e che ci si abitua presto a questo linguaggio fastidioso (a volte un mero travestimento di banalità). Considerate Il diario di Jane Somers (D. Lessing), che però può rattristare, e il racconto L’età della discrezione in La donna spezzata (S. de Beauvoir). Riguardo alle Case di riposo segnalo l'esperimento di Langer e Rodin del 1976 sugli effetti positivi dell'incrementare in esse le possibilità di scelta dei degenti. Informatevi sul servizio domiciliare dell'ADI agli anziani soli e su AUSER. Consultate i siti web delle associazioni di volontariato più note come ANPAS e MISERICORDIE D’ITALIA (si occupano anche di primo soccorso, emergenze), delle 15 associazioni raccolte nel SUMMIT PER LA SOLIDARIETÀ (per malati cronici e disabili) e delle reti di associazioni da consultare per informazioni generali sul volontariato come MOVI e CNCA. Segnalo le associazioni VIDAS e ANT Italia onlus per l'assistenza ai malati inguaribili. In Intrecci. Psicologia e sociologia per il 3° e 4° anno del liceo delle scienze umane si dedica a temi attinenti anche alla vecchiaia il paragrafo 4.3 e si segnalano Andare in pensione (G. Sarchielli), Il concetto di età (L. Sugarman), La resilienza (B. Lyrvenik), L'invecchiamento cognitivo come processo naturale (A. Reffieuna), ma si tratta di libri che io non ho letto. Leggete il capitolo dedicato agli anziani di Politica dei servizi sociali di Ferrario e tenete presente la ricca bibliografia a fine capitolo. Segnalo il capitolo La sfida demografica di Il Welfare State è ancora sostenibile? (RBA). In La dimensione psicologica degli ultimi anni del liceo delle scienze umane trovate pagine sulla restituzione del ruolo che accompagna la vecchiaia nell'occidente industrializzato in particolar modo e sulla grande considerazione che si ha per gli anziani in altre culture. Segnalo le lettere 58 e 78 di Lettere a Lucilio (L. A. Seneca) e Il dolce morire (De Santis, Gallucci e e Rigliano) su malattia, eutanasia e simili, ma non leggete la lettera 58 e il libro di De Santis nei periodi o anni in cui vi sentite ansiosi, perché ci sarà tempo per farlo quando si sarà in grado di leggerli con distacco e senza conseguenze negative. Il tema del suicidio assistito viene trattato anche in Sinossi di Psichiatria (Kaplan-Sadock's), ma in modo immorale. Informatevi anche sulla clinica svizzera che pratica l'eutanasia (il prezzo richiesto è esorbitante). Referendum e discussioni in Italia sul tema dell'eutanasia devono essere note. Leggete le pagine online sulle cure palliative, sul biotestamento e soprattutto sui due casi di suicidio assistito in Italia e sull’associazione Luca Coscioni che lavora per ottenere il diritto all’eutanasia volontaria anche in Italia. Il cap. 15 di Diversità, devianze e terapie (Salvini-Galieni) informa sulle pratiche per ridurre lo stress nei malati di cancro. Se, anche a prescindere dai recenti studi sui geni, bastano un EEG e una fRMN per attestare la corrispondenza a livello fisico di molti disturbi mentali, è significativo tuttavia che sia gli autori di Sinossi di psichiatria che Celi sottolineano
  • 10. che le tecniche cognitivo-comportamentali o la maturazione naturale durante la crescita portino spesso a un cambiamento a livello di onde cerebrali e neuroni anche quando non siano utlizzati né farmaci né scariche elettriche. Celi nel suo manuale consiglia gli psicofarmaci solo a chi ha in forma molto grave disturbi ossessivo- compulsivi. In Sinossi di Psichiatria, gli autori raccomandano più volte le tecniche comportamentali come prima scelta anche in tali casi, come per ogni altro disturbo mentale (danno risultati duraturi, senza ricadute né effetti di astinenza e perciò la regola sarebbe teoricamente di non prescriverli mai senza aver verificato con domande precise se il paziente conosce già bene queste tecniche). PER POCHI INTERESSATI ALLE DIFESE DI BASE DALLA PERSUASIONE OPERATA DA GIORNALI E TV Una persona in difficoltà potrebbe, interpretando dal punto di vista del debole gli stratagemmi del classico cinese I 36 stratagemmi con commenti di M. Faccia, trarne molti consigli, tenendo presente che dei 34 stratagemmi di Schopenhauer alcuni richiamano i 36 del classico cinese in quanto spesso implicano la capacità di creare o sfruttare "vuoti": la difesa consiste nel cercare i limiti dell'avversario, cioè i punti deboli delle sue relazioni, le sue imprecisazioni o generalizzazioni, gli aspetti di ciò che afferma che sono sì validi ma privi del consenso dei più per ignoranza diffusa, ecc. Per difendersi dalle altrui manipolazioni è importante leggere anche I persuasori occulti (Packard), Uscita di sicurezza, L’eredità cristiana, La scuola dei dittatori e altri saggi di Silone, Mobbing (Guglielmi) e altri testi sul tema e forse almeno l’ultima parte di Psicologia politica (Catellani), quest’ultimo soprattutto per gli esempi tratti da dialoghi di politici italiani e per l’elenco dei modi per evitare di rispondere alle domande giuste ma scomode, sebbene sotto diversi altri aspetti sia migliore Psicologia della politica a cura della stessa autrice. In seguito informatevi con atteggiamento mentale critico sui sintomi che secondo il DSM caratterizzano il disturbo da stress psicosomatico: se lo farete con adeguato bagaglio culturale, vi apparirà chiaro che alcuni di quei “sintomi” non sono tali dato che non sono solo coloro che sono reduci da un trauma a considerare cattiva la maggior parte della gente e che tale giudizio si basa in genere su molte esperienze e letture. *** Molto utile in prospettiva è informarsi sulle malattie comuni o non rare e sui più utilizzati esami diagnostici, sfruttando anche i siti web degli ospedali grandi o specializzati e dei poliambulatori privati con più sedi, un’enciclopedia medica, un recente dizionario medico (deve contenere diverse schede di approfondimento, che vanno lette, sottolineate e ripassate), un manuale di biblioteca di concorso per infermieri e l’indirizzo mail dei laboratori per analisi private del sangue e delle urine, tenendo presente che l’eventuale ansia creata dall’informarsi su diverse malattie è temporanea, può essere ridotta dilazionando le letture nel corso di una stagione e viene presto sostituita in genere dalla calma che di solito accompagna qualunque conoscenza che ponga in una condizione di maggiore indipendenza dagli altri; la lettura dei bugiardini dei farmaci che si stanno assumendo e una buona selezione di quelli indispensabili attraverso ricerche accurate online (forum, bugiardini online, protocolli online sull’utilizzo di alcune categorie di farmaci, farmacie con shop online) e molte brevi telefonate a diverse farmacie preferibilmente non in zona. Almeno se non si vive in condizioni fortunate, può essere opportuno attenersi a ciò che segue (è importante anche per capire quanto lo stress influenzi un problema di salute ed è quasi indispensabile per chi è ansioso o soffre di una nevrosi almeno o soprattutto se è introverso): mantenere una dieta molto sana e regolare; un po' di tempo per osservarsi; una compressa di Flexiban ogni tanto o, meglio, una goccia o due di Laroxyl; l'abitudine agli esercizi di respirazione, stretching e rilassamento e a qualunque altro modo per rilassarsi in casa senza TV, computer, ecc. (album da colorare per adulti, giochi a carte o dama, narrativa a lieto fine, un peluche sono alla portata di quasi tutti); il risiedere e soprattutto il dormire in ambienti caldi riscaldati a metano, evitando termosifoni elettrici e simili mezzi (non basta non sentire freddo grazie a coperte e abiti – è l’aria a dover essere calda – e gli apparecchi elettrici sono dannosi); l’andare a letto presto e a volte dopo aver utilizzato Aquasal spray nasale e soprattutto il dormire in una stanza buia, pulita, ordinata e aerata mezz’ora prima, con un cuscino antiacaro dalla federa lavata spesso, preferibilmente senza oli essenziali e profumo (per evitare reazioni allergiche o simili e mal di testa) e, in caso di bruxismo, con un paradenti o, se la mandibola è asimmetrica, con uno o due ciucci da bimbi maggiori di 6 mesi (il bite su misura è molto costoso); l’uso in inverno di un tapis roulant magnetico, evitando apparecchi elettrici e biciclette da camera (sono dannosi soprattutto per le donne) e l’abitudine a 20 o 25 minuti di passeggiata a passo veloce o a salire 50 gradini ogni giorno nelle stagioni meno fredde; l’uso dei tappi di cera Quies per proteggersi a volte da vicini di casa e soprattutto da condomini e coinquilini; la revisione degli obiettivi personali con una selezione attenta e un'organizzazione adeguata degli spazi personali (spesso si rivela sorprendentemente importante possedere una comoda poltrona o un divanetto nella stanza da letto e sfogliare il catalogo Ikea, le foto online di case in vendita di vip e quelle degli alberghi), del guardaroba (al limite vestendo “classico”/abbastanza formale ad ogni età e in ogni contesto), dei prodotti per la cura dell’aspetto fisico (tenendo presenti le linee Ceramol, Canova, Sella, Vea, Sebamed, Dermafresh, Bionike e Bioscalin), delle attività (evitando possibilmente lavori a diretto contatto con il pubblico senza telefono, pc o macchinari a fare da schermo e/o dove i contatti con i colleghi o il titolare sono frequenti e poco formalizzati ed evitando anche non solo l’università, ma anche qualsiasi scuola superiore non professionale e con un numero di anni maggiore di tre o tre più due e attività superflue e faticose come la ricerca di informazione precisa su film, libri di narrativa, serie televisive e online, musica e arte figurativa recenti e non); il contatto con la natura in tranquillità (visita a luoghi montani con laghi e boschi non troppo lontani da soli o in coppia anche con treno e autobus e selezione di foto di riviste economiche non
  • 11. online); il recarsi alla piscina termale più vicina un pomeriggio ogni tanto o qualche vacanza alle terme convenzionate (questo se potete immergervi in acqua e ricordando che al costo di 55 € di ticket un ciclo di queste idroterapie all’anno è per tutti un diritto per legge ed è più sicuro evitare il getto creato per la zona cervicale); l'evitare sistematicamente o il più possibile persone critiche e invadenti (sfruttando i già consigliati tappi per le orecchie e durante l’adolescenza a costo di passare molto tempo in biblioteca e in camera da letto e restare in banco da soli a scuola); il limitare molto le uscite con più di una o due persone e ancora di più la frequentazione di bar, locali, palestre, piscine comuni, spiagge affollate e centro città; l’evitare gruppi religiosi e politici e, se l’intento è di trovarvi amici, anche quelli di volontariato; pur cercando un partner, l’astenersi da ogni tipo di attività sessuale se non si riesce sufficientemente a parlare per difendersi e condividere, si è predisposti alle infezioni o si è assolutamente decisi a non avere figli; ovviamente l’acquisizione delle conoscenze di base di psicologia attraverso i libri giusti; l’autosservazione e qualche esame medico fatto in convenzione o privatamente dopo alcune ricerche online e la lettura di enciclopedia medica e altro (rimando al paragrafo pertinente). In certi casi, quando il bisogno di tranquillità è maggiore, è utile anche seguire i seguenti consigli: evitare lunghe chiacchierate al telefono e l’uso smodato di pc e smartphone; limitare l’uso dei social network a fini di studio e lavorativi e ai contatti con pochi amici; evitare il telefono fisso, abitualmente non rispondere a chiamate da numero sconosciuto, non aprire a chi bussa senza invito e al limite fare staccare citofono e campanello o comunque in qualche modo renderli inutilizzabili (per chi vive solo o con il partner o un amico è senz’altro possibile e non è insolito, soprattutto se si è già per due volte stati sorpresi da scampanellate notturne o frequenti e inutili da parte di vicini o estranei decisi a dare fastidio o intimidire); evitare sempre parrucchiere ed estetista, comprare online con Paypal il più possibile, mandare a volte al proprio posto un familiare o il partner in farmacia e biblioteca o al supermercato e recarsi in qualunque negozio dopo aver letto un elenco online degli abusi che vi si praticano più di frequente ed essersi preparati a reagirvi con prontezza. Tra gli abusi più fastidiosi e riprovevoli non rari nei negozi si ricordi che non mancano mai purtroppo i due seguenti: trasformare il malcapitato in “oggetto”, approfittandone in modo particolarmente sfacciato e nello stesso tempo cercando di danneggiarne l'immagine (per esempio colpevolizzandolo di un incidente avvenuto in negozio e accampando la pretesa che vi rimedi di persona, causandogli un danno estetico provvisorio, vendendogli una sua foto mal fatta o mal scelta, curiosando tra il materiale consegnato, facendogli proposte ridicole o dannose, truffando sul prezzo inventando difficoltà, sfruttandolo per farsi pubblicità o per diffondere una lamentela, ecc.); senza ragione evidente rivolgersi all'interlocutore come ad un bambino, a un individuo “incapace”, malato di nervi, fisicamente indisposto o invalido, a un cane, ecc. (facendogli fretta, con il tono o la scelta del lessico o degli argomenti, inventando ridicole scuse, dando assurdi nomi al rapporto, fingendo premura, interpretando a caso silenzi o brevi risposte, facendosi accompagnare al banco da un saccente studente di Psicologia o facendolo incontrare con una persona malata di mente oppure considerata tale quando si sa che verrà in negozio, ecc.). Qualunque sia lo stile di vita che si sceglie di condurre si tenga conto che i sintomi fisici più comuni dello stress sono i seguenti: febbricola (3-5 linee) in genere, anche se dopo un trauma possono essere normali per mesi anche periodici giorni di febbre più alta accompagnati da malessere ma senza sintomi da raffreddamento o gastrointestinali; astenia immotivata e di durata non molto lunga (anche una astenia avvertibile solo in certi periodi però può essere sintomo di pressione bassa, anemia e ipotiroidismo pensando solo alle malattie più comuni); insonnia o disturbi del sonno; dolori muscolari o articolari mutevoli per zona o intensità che possono regredire senza farmaci nell'arco di alcuni giorni (soprattutto a spalle, arti, schiena e osso sacro, anche se il dolore all’osso sacro può indicare anche una pericolosa ciste pilonidale oppure essere dovuto allo stare seduti a letto a lungo senza aver messo sopra il materasso un cuscino da 40x40 cm); unghie fragili; lieve perdita dei capelli; formicolii, intorpidimento o pesantezza agli arti e soprattutto alle gambe (è però anche un sintomo caratteristico di vasculiti, fibromialgia o di malattie dei nervi e dei muscoli richiedenti diversi esami diagnostici); lunghi brividi; stipsi senza sangue nelle feci e nè improvvisa nè molto ostinata; dolori addominali diversi da quelli né intensi né duraturi del quadrante superiore destro (normali in genere e dovuti a processi intestinali in quella zona particolare); tenesmo saltuario senza sangue nelle urine e non legato a situazioni particolari (come le mestruazioni - fare attenzione attenti allo spotting premestruale - o come una fase di alimentazione poco sana o un viaggio); mal di testa anche molto forte e duraturo senza disturbi della vista e senza né aura nè dolore al cuoio capelluto e non accompagnato da una sofferenza muscolare tale da rendere difficile muoversi; leggero indebolimento del sistema immunitario (se duraturo può però indicare comunque disturbi seri richiedenti anche ecografia addominale e esami del sangue diversi dall’emocromo); in assenza di altri sintomi diversi da malessere e stanchezza, nodo alla gola o anche dolore forte alla parte frontale del collo o nella zona dello stomaco o del petto che possono migliorare molto o regredire con una compressa di Flexiban (tiroiditi o patologie della gola, forti periodiche contratture conseguenti all’astensione da un farmaco ad azione rilassante pesante assunto a lungo e problemi cardiaci sono possibili in questi casi ma non frequenti); senso improvviso e temporaneo di vuoto alla testa; restrizione saltuaria del campo visivo senza altri sintomi; movimenti involontari; paralisi o indebolimento di un lato del corpo senza altri sintomi. Dopo un intervento chirurgico è possibile avere forti dolori causati da somatizzazione, in aggiunta a quelli causati dall'intervento e da infezioni o altre complicazioni che seguono. Una nevrosi può manifestarsi con sintomi fisici accentuati concentrati comunque in un arco di tempo breve. Molti dei sintomi elencati più sopra possono essere causati anche da malattie organiche o funzionali e lo sono sempre quando sono costanti nel tempo o si presentano in modo non variabile, quindi localizzati e con fasi cicliche o periodiche (nessuna malattia psicosomatica ha una manifestazione regolare nell'arco di diverso tempo o almeno questo è ciò che in genere si dice e osserva, nonostante tra le categorie diagnostiche del DSM ci sia anche un disturbo somatoforme che contraddice tale affermazione) e/o si accompagnano a molti altri sintomi
  • 12. rilevanti, soprattutto dai 45 o 50 anni in poi. Cercate eventualmente elenchi online di tutti i più comuni sintomi da somatizzazione da stress chiaramente tali o che possono dipendere anche da malattie non psicosomatiche. Si dovrebbe tenere presente comunque che sensazioni fisiche ed emozioni spiacevoli a volte sono inconsapevoli reazioni difensive, per quanto spesso controproducenti, un po’ come i meccanismi di difesa inconsci e le distorsioni del giudizio più deleteri. Molti di coloro che ripetono a ogni occasione che "la vita è bella" sostengono che si ammala solo chi lo vuole e tra questi ottimisti sono molti i sedicenti religiosi, sebbene in non pochi libri si trovi definito il Male proprio come questo loro appiattire la realtà, questo loro ridurre a nulla qualsiasi cosa sia di per sé problematica e complessa. Costoro affermano che non ci si ammala fisicamente se non si è vittimisti ma "positivi" e concentrati sui propri interessi, sugli "altri" e soprattutto sul lavoro: sembra proprio che a nessuno sia permesso disturbare il sogno sulla bellezza e sulla giustizia della vita con la verità e limitare il divertimento altrui con richieste d'aiuto, esplicite o immaginarie (con "immaginarie" intendo implicite o deducibili anche quando in chi ne soffre manca ormai perfino l'intenzione di chiedere aiuto). Sembrerà a molti quasi un crimine il mio ricordare l'origine spesso ignota delle medesime malattie non infettive in persone di indole e condizioni di vita molto diverse e l'esistenza delle malattie congenite e di malattie causate da una grande varietà di fattori indipendenti dalla volontà, essendo infatti diverse patologie provocate e mantenute nell'infanzia e nell'adolescenza dalle scelte dei genitori (lo Stato attribuisce ai genitori un potere enorme sui figli da questo punto di vista, anche se in teoria ammette la revoca della patria potestà), derivanti dall'appartenenza stessa a una certa famiglia (familiarità di geni) o a determinati sesso o età, dall’abitare in un certo luogo, create da altre malattie ormai croniche o non ancora curate a causa di problemi economici o dell'incompetenza, dell'indifferenza o delle intenzioni ostentatamente ostili dei medici o infine provocate da farmaci (sono moltissime), da interventi chirurgici e, a volte, anche da alcuni esami diagnostici e ovviamente dallo svolgere determinati lavori (si sa che non si può sempre scegliere e comunque sono molte). Occorre tenere conto anche delle malattie funzionali dai sintomi spesso evidenti o dolorosi e in genere croniche (fibromialgia, sindrome del colon irritabile). Nel cap. 31 di Sinossi di Psichiatria (Kaplan-Sadock) potete raccogliere comunque utili informazioni sulle malattie congenite di causa genetica (è certo ma poco noto che sono molto più frequenti se la gravidanza avviene dai 32, 35 e soprattutto 40 anni) o provocate da test sul feto o da virus, alcol, fumo, droga assunti dalla madre durante la gravidanza. Anche coloro che sono abituati a stabilire per cosa è "normale" soffrire e per cosa non lo è dovrebbero rassegnarsi ad accettare la realtà o almeno trovare più opposizione quando vaneggiano e a costoro vorrei soprattutto far presente le tre seguenti verità, su cui è giusto riflettere: la percezione del dolore fisico viene aumentata in intensità e durata dal perdurare di ciò che lo provoca e ciò accade per ragioni fisiologiche e non certo solo a causa del peggioramento della condizione emotiva tipica dei dolori delle malattie croniche o lunghe (patologie tanto peggiori di quelle di breve durata, per quanto dolorose possano essere); inoltre esistono malattie che aumentano la percezione del dolore fisico (ad esempio la fibromialgia) e condizioni innate che comportano una percezione dei sensi più alta di quella comune (nascere col centro cerebrale nell'emisfero "sbagliato" implica tale ipersensibilità fisica, oltre che emotiva); del resto esistono anche malattie che aumentano la sensibilità alle emozioni – per lo meno, per fare un esempio online credo si riporti anche questo tra i sintomi di un abbassamento del cortisolo sotto la norma, problema indipendente dallo stress in genere, dato che lo stress aumenta e non fa scendere il livello di tale ormone o almeno certamente fa questo nei maschi (una minore protezione naturale dalle emozioni negative non può che peggiorare il modo di reagire al dolore fisico e predisporre a malattie). Queste condizioni possono sommarsi nello stesso individuo...Peraltro ci sono sintomi di alcune malattie straordinariamente simili agli attacchi di panico, tanto per citare un disturbo nervoso noto a molti almeno di nome: è il caso del feocromocitoma. Una malattia, inoltre, può essere organica anche quando l’esordio avviene in corrispondenza di un’emozione, come ad esempio nel caso dell’angina pectoris oppure della cefalea di origine epatobiliare. E una malattia organica può coesistere con una muscolotensiva, contribuire nel creare gli stessi sintomi: avviene per esempio nel caso del bruxismo e dalla cefalea da bruxismo complicata da algia facciale atipica oppure da una cefalea di causa prevalentemente organica. Infine tengo a fare un'osservazione sull'ipocondria: chi, in un certo periodo, è ipocondriaco e soffre molto delle proprie malattie e fragilità fisiche, ne trova dove non ci sono e teme molto la morte, spesso è tale a causa di malattie frequenti fin dall'infanzia e poco o per nulla riconosciute e/o curate dai familiari, di maltrattamenti e di una pesante nevrosi, perchè ciò comporta sempre l'insorgere di un cattivo rapporto con il proprio corpo (l'ipocondria può insomma dipendere dal non aver ricevuto le cure mediche e dall'essere stati colpevolizzati dai familiari per malattie causate da loro con l'insufficiente informazione, la cattiva alimentazione e il poco igiene); spesso inoltre un ipocondriaco è un individuo che né ha vissuto, né sta vivendo, né sa come fare a vivere e quando una persona si trova in tale stato la responsabilità non è mai solo nè principalmente sua e il rimedio è nell'esatta informazione e nell'aiuto altrui per migliorare la propria qualità di vita; ancora più spesso un ipocondriaco è semplicemente una persona, spesso giovane, che non ha la possibilità di informarsi sulle malattie da solo (non sa che si può informarsi sulle malattie online o non ha i termini giusti da inserire nel motore di ricerca), né ha quella di vivere nonostante una salute malferma e di difendersi col denaro e la legge dalla malasanità (non ha un lavoro adatto a una persona indebolita dal dolore fisico, non riceve sostegno dai genitori e fratelli e nemmeno ha o si impegna abbastanza per trovare un partner o veri amici che lo accettino com'è, lo aiutino a guarire e a difendersi o almeno gli diano il calore necessario a insistere nei tentativi a lui possibili, lo accompagnino alle visite e agli esami e dividano con lui casa, dispiaceri, spese e fatica di informarsi) e allora si sente in balia dei familiari, delle malattie, di qualunque parere delle persone non competenti e dell'arbitrio di ogni medico malintenzionato, svogliato o di malumore. In ogni caso la, conoscenza, comunque appresa, almeno dei pochi concetti e metodi fondamentali in psicologia non è cosa da cui possa trascendere una persona nevrotica o predisposta in tal senso. Solo un individuo molto ignorante,
  • 13. viziato dalla fortuna o indifferente al dolore altrui può ignorare che non bisogna mai affidarsi agli spropositi che si sentono ripetere ovunque dai più su come risolvere i problemi. *** Tutto è anche un peso e ha vantaggi e svantaggi, ma a conti fatti l’impegno nella lettura e nel cambiamento di abitudini ci costa meno di tante altre iniziative. È pericoloso e poco utile, infatti, affidarsi completamente agli psicofarmaci o anche solo chiedere agli altri molto, che si tratti di un familiare, di un amico o del medico generico (quanto agli psicologi rimando ad altri paragrafi e spero non serva avvisare ancora di tenersi alla larga dagli psichiatri e appena è possibile e aver poca fiducia nei giudici). È ancora più pericoloso e in genere inutile, poi, affidarsi al caso o ad opportunità irrazionali oppure comunque rarissime e basate su ciò che si è sentito dire, come i miracoli di Lourdes e delle messe di guarigione e gli effetti dei pellegrinaggi in Terrasanta, Medjugorje o altrove: queste esperienze spesso 1) peggiorano le condizioni fisiche dei malati (a causa delle fatiche e dei disagi del viaggio, della permanenza in luoghi cui non si è abituati o dove il clima è diverso e anche dall’aumento della probabilità di subire contagi a causa dell’affollamento e della provenienza molto varia dei pellegrini); 2) appesantiscono e amareggiano con la delusione quasi inevitabile (se la maggioranza dei visitatori ottenesse guarigione o miglioramento in questo modo, l’afflusso a questi luoghi sarebbe costante e immenso); 3) deprimono o avviano rapporti insinceri e dannosi (a causa degli incontri che in questi luoghi si fanno con persone con serie malattie oppure mentalmente poco equilibrate); 4) implicano il rischio di subire gravi violenze fisiche (quelle di terroristi e di gruppi di satanisti, che possono colpire anche gli accompagnatori); 5) espongono al pericolo di essere manipolati, umiliati e derubati da criminali travestiti da santoni (a volte si fingono missionari o filantropi e sono benestanti laureati la cui capacità di raggiro e diffamazione è grande); 6) comportano spese e stress proprio quando il denaro e l’energia sono particolarmente necessari a causa delle necessità che spingono di solito i credenti a queste esperienze (problematiche richiedenti cure mediche o altre soluzioni impegnative). La ricerca del miracolo è una scorciatoia quanto lo è l’appoggiarsi troppo ad altri individui non certo molto meno deboli o fallibili di noi, ma nella vita solo pochi fortunati ottengono risultati senza sforzo e anzi in genere è già difficile ottenere molto quando ci si impegna ogni giorno per anni in un progetto faticoso avviato nella soluzione giusta… passo dopo passo. In Sinossi di psichatria si avverte che sono pochi gli psicologi cognitivo-comportamentisti qualificati in Italia e si suggerisce di contattarli e fare le sedute di psicoterapia online, ma io credo che niente di davvero personale si dovrebbe mai comunicare attraverso Internet (se in rete l'anonimato non sempre protegge, è quasi nulla la possibilità di privacy quando volto e/o dati personali sono accessibili) e che sia meglio insistere nel trarre il massimo dai libri giusti o al limite usare il treno... Si dovrebbe evitare anche qualsiasi tecnica comportamentale di gruppo, perché è, al contrario, necessario essere prudenti nell'accostare persone dai problemi simili ai propri per evitare di essere ulteriormente notati, marchiati e "ghettizzati" e/o peggiorare a causa di una sorta di contagio o della dipendenza dal leader o per l'accrescersi conseguente del distacco da coloro che sanno gestire meglio le emozioni almeno fuori casa e conformarsi quando necessario. Trovo giusta e da rilevare l'idea di Fabio Celi che la psicoterapia dovrebbe essere breve e anche bella e quella di Rado che essa dovrebbe servire soprattutto a imparare a sperimentare sentimenti piacevoli. Infine vi ricordo che, non solo per i comportamentisti come Celi, ma anche per celebri psicanalisti del passato di altro indirizzo quali Lacan e Reich, essa dovrebbe avere una data conclusiva prevista e svolgersi secondo metodi standardizzati. Bisogna considerare infatti il pericolo della dipendenza e il rischio di aver a che fare con psicologi incompetenti, malati di mente o criminali. Anche il codice deontologico degli psicologi stesso afferma che ogni psicoterapia dovrebbe avere durata limitata, basarsi esclusivamente sui manuali, prevedere incontri periodici in cui fare il bilancio di quanto si è affrontato e risolto e dei progetti e soprattutto dichiara che ogni tipo di rapporto deve essere interrotto se non ha dato risultati o è troppo difficile (si dà per scontato ciò che già Jung e altri avevano notato: chi ha un problema serio, specie se giovane e solo, di solito non riesce a chiudere un rapporto con uno psicologo, per quanto inutile o dannoso si sia rivelato, perchè con l'aumentare del malessere a causa dello psicologo aumenta anche la debolezza). Un professionista della salute onesto deve difendere il paziente anche da se stesso (per cambiare molto bastano un tumore al cervello o altra malattia cerebrale, una seria crisi di mezza età, qualche grave imprevisto economico, alcuni lutti ravvicinati, ecc). Ogni contatto/rapporto fuori dallo studio con lo psicoterapeuta è vietato in tutti i libri universitari e nel codice deontologico ed è pericolosissimo per tutti, ma soprattutto per gli adolescenti. Se cercate informazioni su cosa intendo per utile psicoterapia (ma in realtà qualunque vero conversare), potete tener presente i seguenti termini che contraddistinguono un approccio simile (oltre alla già citata psicanalisi "supportiva"): formative-assessment con approccio volto allo sviluppo della consapevolezza e partecipazione alla valutazione dell'intervistato e/o con criterio idiografico, principio di indeterminazione, indirizzo motivazionale o al limite psicodinamico (nelle ricerche online evitate quindi ciò che ha a che vedere con l'approccio nomotetico, una visione globale e la narrazione). Bisognerebbe fare attenzione a bloccare in sé il desiderio dell'ascolto fine a se stesso, perché esso è un noto effetto placebo che spesso nasconde per qualche tempo la mancanza di un aiuto effettivo da chi dovrebbe guadagnarsi il denaro accettato con un'azione dagli effetti duraturi e giustificante gli anni e il titolo di studio. Io sconsiglio più volte in questo e altri documenti online di rivolgersi a psicologi e psichiatri, conoscendone bene gli abusi del passato e del presente, e tuttavia ammetto che in alcuni casi farlo possa essere utile e che sia comunque utile se si sceglie bene lo psicoterapeuta: dovete però assolutamente prima leggere il codice deontologico degli psicologi online e almeno il libro citato di Celi, L'arte di ascoltare di Fromm e probabilmente un elenco dei biases più frequenti degli psicologi, poi dovete assicurarvi che si tratti di un vero
  • 14. psicoterapeuta (deve avere il titolo di studio di Celi e nessun altro) e dovete giudicarlo anche in seguito, pronti a lasciarlo se non dà soluzioni del tipo descritto da Celi e non dà limiti di tempo abbastanza precisi e limitati (progetti precisi con periodici incontri in cui fare il punto e decidere se continuare è utile in base a risultati già ottenuti e alle necessità ulteriori) o almeno questo è quello che si deve fare se si ha un disturbo nervoso vero e proprio e dei problemi seri. Bisogna comunque chiudere subito ogni rapporto con chi non dà solo soluzioni apprese in libri universitari recenti e avvalorate quindi dall'esperienza di moltissime persone, perchè in psicoterapia l'iniziativa personale del terapeuta è molto pericolosa. Ogni buona psicoterapia "supportiva/comportamentale" va integrata con autoanalisi quotidiane dell'esperienza recente (da ricollegare di volta in volta al passato), delle fantasie della veglia, di incubi e sogni e dei complessi (quelli materni, di inferiorità, ecc.), oltre che con azioni coscientemente mirate a migliorare le proprie condizioni esteriori di vita (a cominciare da arredamento, abiti, alimentazione, studio, attività del tempo libero e possibilmente lavoro e residenza): la psicoterapia non può sostituire iniziativa e impegno personali! Inoltre quando sono presenti debolezza, malessere, fastidi gastrointestinali e sbalzi di umore o di peso non dallo psicologo si deve recarsi, ma nei laboratori di analisi e nei poliambulatori anche privati per esami diagnostici mirati su cui informarsi su libri e web e soprattutto dal farmacista dopo necessarie ricerche sia online che condotte telefonando a farmacisti di comuni o città diversi sulle malattie più comuni e i farmaci più usati. Ricordiamoci del messaggio fondamentale, contenuto nella citazione in corsivo all'inizio del documento, di una persona notevole come Lucio Anneo Seneca, definito da molti particolarmente adatto a un'epoca come la nostra, ma in realtà per secoli un punto di riferimento importante nella vita di moltissime persone. Seneca è l'unico autore i cui libri siano sempre sul mio comodino nella camera da letto.