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“Le basi neuropsicologiche
del comportamento umano”
Premesse:
si occupa del rapporto mente -
cervello
la mente deve essere considerata
come il risultato di un gruppo di
funzioni cerebrali
l’attività cerebrale non è solo la base
di attività quali il camminare e il
respirare ma anche di sentimenti e
comportamenti
i disturbi delle funzioni affettive ei disturbi delle funzioni affettive e
cognitive (nevrosi e psicosi)cognitive (nevrosi e psicosi)
devono essere il prodotto didevono essere il prodotto di
disturbi cerebralidisturbi cerebrali
materia interdisciplinare che studiamateria interdisciplinare che studia
con mezzi strumentali (Test, TAC,con mezzi strumentali (Test, TAC,
RNM…) iRNM…) i processi mentaliprocessi mentali legati allalegati alla
memoria, al linguaggio, almemoria, al linguaggio, al
movimento, alle emozioni, allamovimento, alle emozioni, alla
percezione dello spazio e del tempopercezione dello spazio e del tempo
oltre al deterioramento cognitivooltre al deterioramento cognitivo
Neuropsicologia
Brain imaging
Che cos’è il cervello?
è la parte del corpo animale dedita alla memorizzazione e
alla elaborazione ad alto livello delle informazioni che
arrivano attraverso gli organi di senso per trasformarle nei
movimenti che sono il mezzo di interazione con l'ambiente
esterno
Il profilo del cervello
- è diviso primariamente in due parti simmetriche, gli emisferi destro e sinistro, connessi
da una lamina di fibre nervose, chiamata corpo calloso ed è suddiviso in regioni
fondamentali dotate di funzioni distinte
- non è un organo definito alla nascita, bensì una"potenzialità" che si realizza giorno
dopo giorno, nell'interazione con il mondo esterno
- è un pugno di carne gelatinosa che mediamente non raggiunge i 1500 grammi composto
da cento miliardi di cellule (neuroni) ognuna delle quali sviluppa una media di diecimila
connessioni con le sue vicine
Strutture anatomiche
Emisferi cerebraliEmisferi cerebrali
implicati nelle funzioni
percettive, cognitive e
motorie superiori oltre che
in alcuni aspetti della
memoria e delle emozioni
CervellettoCervelletto
implicato nel mantenimento
della postura e nella
coordinazione dei movimenti
del capo e degli occhi
MesencefaloMesencefalo
diverse strutture per il
controllo dei movimenti
oculari e dei muscoli
scheletrici
Ponte e bulboPonte e bulbo
ricchi di neuroni che ritrasmettoni
informazioni dagli emisferi cerebrali al
cervelletto
Funzionalità delle diverse aree corticali
è associato
alla
pianificazione,
alla strategia e
all'azione
è implicato nella sensibilità, nel tatto, nei
movimenti
controlla la
visione
si occupa sia delle emozioni, sia di alcuni aspetti della memoria e del
linguaggio
Funzionalità delle diverse aree corticali
Funzionalità delle diverse aree corticali
A destra: i compiti spaziali e
di sintesi come la
comprensione e la
visualizzazione di schemi
spaziali (ad esempio la lettura
delle mappe), l'esecuzione del
disegno geometrico, le
somiglianze visive e il senso
musicale
A sinistra: l'espressione e la
comprensione del linguaggio,
l'analisi temporale e dei
dettagli, il ragionamento
simbolico
Funzionalità e disturbi del lobo occipitale
Disturbi visivi
- Cecità corticale: perdita completa
della visione e conservazione del
riflesso della luce
- Acromatopsia: i pazienti vedono il
mondo in bianco e nero, non vedono i
colori
- Disturbi di percezione del movimento
- Atassia ottica: deficit di
raggiungimento di uno stimolo
presentato nel campo visivo da parte
dell’arto superiore
Funzionalità del lobo parietale
- riceve informazioni
sensoriali dalla superficie
corporea
- regola il movimento della
superficie corporea
- esiste una strettissima
corrispondenza tra superficie
corporea e precisa area della
corteccia parietale
Homunculus: mappa della proiezioni somatosensitive e
motorie sulla corteccia parietale
Le aree del linguaggio e i suoi disturbi
- nel 1861 Broca notò che un paziente con una lesione dell’emisfero cerebrale sinistro
aveva perso la capacità di esprimersi verbalmente
- il 100% dei destrimani e il 70% dei mancini hanno la sede del linguaggio nell’emisfero
sinistro (emisfero dominante); dei restanti mancini si ipotizza che il 25% abbia il linguaggio
a destra e un 5% bilaterale
- le afasie sono turbe del linguaggio che dipendono da lesioni in particolari zone della
corteccia
- lesioni localizzate in diverse parti della corteccia alterano in maniera specifica particolari
aspetti del linguaggio (produzione, comprensione, scrittura, lettura) e della linguistica
(semantica, sintassi, morfologia, lessico)
- queste alterazioni non determinano soltanto difficoltà nell’emissione e nella
compressione del linguaggio parlato; possono coinvolgere anche il linguaggio scritto e
altre facoltà cognitive
Le aree del linguaggio e i suoi disturbi
-Eloquio fluente/non fluente:
stimolare il paziente a parlare. Si
considera il suo modo di parlare. Non
sono due categorie ben definite,
piuttosto si tratta di un continuum. I
pz non fluenti, parlano poco, con frasi
brevi (non più di 3 parole) a
differenza dei fluenti che producono
anche frasi di 5/6 elementi
- Ripetizione conservata si/no:
si chiede al pz di ripetere frasi o
lettere prodotte dall’esaminatore
- Esistono sette tipi diversi di
afasia, le più importanti e
significative sono quella di Broca e
di Wernicke
Criteri diagnostici
Il lobo frontale
- formata da una componente posteriore motoria
ed una più anteriore chiamata pre-frontale
- le aree pre-frontali sono deputate alla
elaborazione ed al controllo delle funzioni
cognitive e dei processi emozionali e
costituiscono la sede delle più alte funzioni
cerebrali
- a livello funzionale non si ha il solo
coinvolgimento del lobo frontale ma anche di
altre strutture sottocorticali
- è situato nella zona anteriore di ciascun
emisfero cerebrale
- 3 circuiti diversi:
- corteccia dorsolaterale prefrontale
- corteccia orbitoventromediale
- corteccia del girocingolato anteriore
Corteccia dorsolaterale prefrontale
Funzioni esecutive:
- working memory
- organizzazione temporale del comportamento
- integrazione di reti neurali estesamente distribuite
Disturbi cognitivo-comportamentali
- deficit di memoria e di integrazione temporale
- difficoltà a risolvere situazioni ambigue
- deficit di programmazione e pianificazione
- ridotta flessibilità cognitiva, perseverazione
- difficoltà di problem solving e decision making
- mancanza di iniziativa e progettualità (pseudodepressione
- schizofrenia, depressione
Corteccia orbitoventromediale
Funzioni neuropsicologiche:
- controllo dei processi motori, cognitivi e degli istinti
- inibizione degli stimoli interferenziali inappropriati
- controllo delle emozioni
- controllo della stabilità dell’umore
- controllo automatico
- consapevolezza di sé
Disturbi cognitivo-comportamentali:
- disinibizione, impulsività, distraibilità
- comportamenti stimolo-dipendenti
- disturbi della personalità (pseudopsicopatia)
- sociopatia acquisita
- mania
- alterazione delle risposte automatiche
- perdita del “self”
Corteccia del giro del cingolo
Funzioni neuropsicologiche:
- regolazione dell’iniziativa in ambito motorio,
cognitivo, emozionale
- riconoscimento del valore emozionale degli
stimoli interni ed esterni
Disturbi comportamentali:
- apatia, mutismo, acinesia
• Raggruppati in 5 categorie:
 Capacità di valutare, pianificare e programmare strategie per l’esecuzione di
un compito
 Capacità di passare da un concetto all’altro
 Capacità di inibire risposte comportamentali automatiche non idonee alla
situazione
 Capacità di inibire reazioni emotive inadeguate
 Capacità di processi attentivi volontari
Valutazione delle funzioni esecutive
Valutazione dei deficit
Non è sufficiente utilizzare un unico test per la valutazione delle funzioni
esecutive ma …
…. occorrono diversi test per poter valutare specifici aspetti
Test di Fluenza verbale
• Fluenza Fonemica
 Categorie fonemiche (ad es. “L”, “P”,”F”)
No nomi propri, nomi di città, numeri.
• Fluenza Semantica
 Categorie Semantiche (ad es. Animali, Frutti)
In un minuto, il paziente deve elencare il maggior numero possibile di parole appartenenti
alla categoria fonemica/semantica data.
Serve per rilevare anche i disturbi di pianificazione e programmazione di strategie
per l’esecuzione di un compito
Il paziente frontale è in difficoltà nell’utilizzare, nel caso della fluenza fonemica,
una strategia di ricerca insolita, mentre la fluenza semantica è più ricca dato che
si utilizza la stessa strategia di ricerca volontaria di una parola
• Il paziente con deficit delle funzioni esecutive mostrano:
– scarsa produzione verbale
• capacità di verbalizzazione
• iniziativa
– scelte secondo categoria sbagliata
– perseverazioni*
– dissociazione semantica e fonetica: nel primo tipo di compito bene, nel secondo in
difficoltà, forse a causa del tipo di strategia di ricerca insolita
*Misura di perseverazione:
numero di volte che il soggetto ripete una parola diviso per il numero di parole nuove e
corrette
Test di Fluenza verbaleTest di Fluenza verbale
Test di Stroop
ROSSO VERDE VERDE
VERDE ROSSO BLU
GIALLO VIOLA GIALLO
VIOLA GIALLO VIOLA
ROSSO VERDE VERDE
VERDE ROSSO BLU
GIALLO VIOLA GIALLO
VIOLA GIALLO VIOLA
Misura la capacità di concentrazione del paziente e la competenza della
risposta
Nel paziente con sindrome disesecutiva si osserva:
- mancata inibizione della risposta
- fallimento dell’attenzione selettiva
Stimoli congruenti
Stimoli incongruenti
Trial Making Test
• Parte A (attenzione selettiva e di capacità visuo-motoria):
Il paziente deve disegnare, il più velocemente possibile, delle linee che colleghino, in
modo consecutivo, dei numeri cerchiati stampati su un foglio
• Parte B (attenzione selettiva e switching):
Il paziente deve disegnare, il più velocemente possibile, delle linee che colleghino, in
modo consecutivo, dei numeri cerchiati e delle lettere alternando le due sequenze
Collegare i cerchietti il più velocemente possibile senza alzare la matita dal foglio
Richiede:Richiede:
- scansione visiva complessa
- velocità motoria
Il paziente con lesione del lobo frontale mostra:
- marcata lentezza nell’esecuzione del compito
- incapacità, nella versione B, di cambiare rapidamente compito
Trial Making Test (Parte A)
7
6
4
1
2
8
5
3
Fine
Inizio
Trial Making Test (Parte B)
4
C
B
1
A
D
3
2
Fine
Inizio
Wisconsing Card Sorting Test (WCST)
Si mostrano al paziente 4 cartoncini con disegnate figure diverse per una o più caratteristiche di
colore, forma, numero (carte guida):
A. 1 triangolo rosso
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D. 4 cerchi azzurri
Il WCST viene utilizzato per indagare la capacità di pianificazione, il ragionamento logico eIl WCST viene utilizzato per indagare la capacità di pianificazione, il ragionamento logico e
la capacità di utilizzare un feedback ambientalela capacità di utilizzare un feedback ambientale
Il paziente con deficit delle funzioni esecutive, una volta appreso il primo criterio, puòIl paziente con deficit delle funzioni esecutive, una volta appreso il primo criterio, può
mostrare gravissime difficoltà per l’apprendimento di criteri successivi perché tende admostrare gravissime difficoltà per l’apprendimento di criteri successivi perché tende ad
applicare il primoapplicare il primo
La PERSEVERAZIONE sembra essere una delle cause principali del fallimentoLa PERSEVERAZIONE sembra essere una delle cause principali del fallimento
nell’esecuzione di compitinell’esecuzione di compiti
Wisconsing Card Sorting Test (WCST)
“Queste che ha davanti sono quattro carte guida; vorrei che lei mettesse ciascuna
di queste carte che le ho dato in mano sotto una delle carte guida dove lei pensa
che sia opportuno metterle.
Io le dirò se ciò che fa è giusto o sbagliato”.
“É confusionario e bugiardo”
- non è un problema di memoria a breve o medio termine, bensì sono le modalità con cui
il paziente frontale gestisce i ricordi che lo differenziano dal normale;
- difficoltà di gestione dell’esperienza temporale, vengono confusi l’ordine e la
frequenza con cui gli avvenimenti accaddero, e manca la previsione di ciò che
verosimilmente accadrà nel futuro e la consapevolezza delle operazioni ancora da
compiere;
- la confabulazione può essere un sintomo saliente del malato frontale; il paziente
inventa avvenimenti falsi o colloca eventi veri in contesti fallaci;
- le confabulazioni floride sarebbero la conseguenza di incapacità di inibire produzioni
verbali impulsive
Disturbo di memoria e di organizzazione temporale delle
esperienze
“É ottuso e cocciuto”
Difetto di apprendimento che può essere riferito ad incapacità di usare
spontaneamente una strategia con cui operare
- il paziente frontale non apprende perché incapace di scegliere il
comportamento consono alle informazioni ricevute dall’esterno
- incontra difficoltà ad interiorizzare le regole di comportamento così da poter
operare in assenza di suggerimenti esterni
- il paziente frontale non impiega spontaneamente strategie di apprendimento
anche quando ne sarebbe capace
“É irriflessivo e insulso”
- “Quanto è lunga in media la colonna vertebrale?”
- il paziente frontale ha difficoltà a rispondere a domande di questo genere che invece
richiedono la capacità di desumere la risposta da esperienze passate, di effettuare
confronti tra conoscenze attinenti al problema
“É monotono e ripetitivo”
“Flessibilità cognitiva”: capacità di mutare strategie di pensiero ed azione per percepire ed
elaborare informazioni o per far fronte alle situazioni;
- spontanea: facilità nel produrre spontaneamente idee e reazioni in risposta ad uno stimolo
unico
- reattiva: disponibilità a mutare comportamento su richiesta del contesto
Il paziente frontale si trova in difficoltà quando è costretto ad utilizzare una strategia di ricerca
insolita, si osserva rigidità di pensiero (es: prova di fluenza fonemica vs semantica)
“ É banale e superficiale”
Difficoltà di “astrazione” , di cogliere negli elementi che compongono la realtà le caratteristiche che
di volta in volta accomunano e differenziano gli elementi presenti
- in mancanza di concetti astratti, il paziente rimane legato alla concretezza e all’immediatezza della
situazione, in balia di reazioni automatiche e abitudinarie
- difficoltà di categorizzazione (es: Test di Weigl e WCST)
- la tendenza a perseverare è tipica e decisiva nel determinare i fallimenti
“É imprevidente e precipitoso”
- Una funzione basilare della corteccia frontale consiste nel prevedere le
conseguenze del proprio operare e nel valutare l’adeguatezza rispetto allo scopo
finale
- Per far fronte a problemi nuovi, che il soggetto “non sa” come risolvere è necessario
l’intervento di un sistema di controllo in grado di organizzare l’attività e selezionare le
informazioni e gli schemi utili per raggiungere l’obiettivo
- Disturbi del lobo frontale farebbero saltare queste capacità di controllo e si
manifestano nel momento in cui bisogna far fronte a situazioni nuove e complesse
per le quali non siano disponibili schemi automatici
É impulsivo e volubile
L’incapacità a prevedere è legata alla tendenza ad adottare comportamenti abituali e
stereotipati senza considerazione della loro eventuale inutilità
“sindrome da dipendenza ambientale”: posto di fronte ad alcuni oggetti, di cui è
abituato a fare uso, il paziente li manipola e li impiega anche senza ragione o
invito a farlo
Il paziente frontale è “calamitato” ad assumere gli atteggiamenti e a riprodurre le
espressioni verbali dell’esaminatore
É inaffidabile e irresponsabile
Le alterazioni della personalità e del comportamento emotivo costituiscono
l’aspetto che più stupisce durante le osservazioni cliniche
Volubilità, futilità e incapacità di formulare progetti realizzabili e a perseguirli con
coerenza, tendenza a reazioni emotive inadeguate, sono gli elementi caratteriale
descritti con maggiore frequenza nel paziente frontale
Degenerazione del lobo frontale
Criteri per la diagnosi clinica di demenza frontale:
a) Disturbi comportamentali
- esordio insidioso
- lenta progressione
- perdita veloce della consapevolezza di sé
- segni precoci di disinibizione
- rigidità mentale
- comportamento stereotipato e perseverante
- comportamento di utilizzazione
- distraibilità e impulsività
b) Disturbi affettivi
- depressione, ansia, idee di suicidio e fissassioni
- ipocondria, apatia
c) Disturbi del linguaggio
- riduzione dell’attività verbale, mutismo (tardivo)
- stereotipie vocali
- ecolalia e perseverazione
Conclusioni
Il lobo frontale è una parte importante di un sistema di elaborazione cognitiva complessa, ha
molti collegamenti con differenti aree del cervello.
Ha un ruolo speciale nella progettazione e organizzazione di diverse funzioni della vita di tutti i
giorni ed è coinvolti in compiti quali:
- presa di decisione e progettazione di nuove attività
- rilevazione e correzione di errori
- analisi di situazioni tecnicamente difficili o nuove che necessitano di nuove soluzioni
- resistenza alle tentazioni e risposte abituali
- controllo degli impulsi e gestione delle frustrazioni.
Queste, che sono tra le più alte funzioni cognitive del cervello vengono chiamate "funzioni esecutive":
Sono necessarie per fissare gli obiettivi, progettarli e realizzarli, ed effettuare i programmi, le direttive,
mantenere alta l'attenzione e organizzare gli sforzi finalizzati alla esecuzione di compiti complessi.
Alterazioni delle funzioni esecutive causeranno quindi problemi gravi nell' adattarsi alle nuove
situazioni.
Grazie

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Cervello

  • 1. “Le basi neuropsicologiche del comportamento umano”
  • 2. Premesse: si occupa del rapporto mente - cervello la mente deve essere considerata come il risultato di un gruppo di funzioni cerebrali l’attività cerebrale non è solo la base di attività quali il camminare e il respirare ma anche di sentimenti e comportamenti i disturbi delle funzioni affettive ei disturbi delle funzioni affettive e cognitive (nevrosi e psicosi)cognitive (nevrosi e psicosi) devono essere il prodotto didevono essere il prodotto di disturbi cerebralidisturbi cerebrali materia interdisciplinare che studiamateria interdisciplinare che studia con mezzi strumentali (Test, TAC,con mezzi strumentali (Test, TAC, RNM…) iRNM…) i processi mentaliprocessi mentali legati allalegati alla memoria, al linguaggio, almemoria, al linguaggio, al movimento, alle emozioni, allamovimento, alle emozioni, alla percezione dello spazio e del tempopercezione dello spazio e del tempo oltre al deterioramento cognitivooltre al deterioramento cognitivo Neuropsicologia
  • 4. Che cos’è il cervello? è la parte del corpo animale dedita alla memorizzazione e alla elaborazione ad alto livello delle informazioni che arrivano attraverso gli organi di senso per trasformarle nei movimenti che sono il mezzo di interazione con l'ambiente esterno
  • 5. Il profilo del cervello - è diviso primariamente in due parti simmetriche, gli emisferi destro e sinistro, connessi da una lamina di fibre nervose, chiamata corpo calloso ed è suddiviso in regioni fondamentali dotate di funzioni distinte - non è un organo definito alla nascita, bensì una"potenzialità" che si realizza giorno dopo giorno, nell'interazione con il mondo esterno - è un pugno di carne gelatinosa che mediamente non raggiunge i 1500 grammi composto da cento miliardi di cellule (neuroni) ognuna delle quali sviluppa una media di diecimila connessioni con le sue vicine
  • 6. Strutture anatomiche Emisferi cerebraliEmisferi cerebrali implicati nelle funzioni percettive, cognitive e motorie superiori oltre che in alcuni aspetti della memoria e delle emozioni CervellettoCervelletto implicato nel mantenimento della postura e nella coordinazione dei movimenti del capo e degli occhi MesencefaloMesencefalo diverse strutture per il controllo dei movimenti oculari e dei muscoli scheletrici Ponte e bulboPonte e bulbo ricchi di neuroni che ritrasmettoni informazioni dagli emisferi cerebrali al cervelletto
  • 7. Funzionalità delle diverse aree corticali è associato alla pianificazione, alla strategia e all'azione è implicato nella sensibilità, nel tatto, nei movimenti controlla la visione si occupa sia delle emozioni, sia di alcuni aspetti della memoria e del linguaggio
  • 9. Funzionalità delle diverse aree corticali A destra: i compiti spaziali e di sintesi come la comprensione e la visualizzazione di schemi spaziali (ad esempio la lettura delle mappe), l'esecuzione del disegno geometrico, le somiglianze visive e il senso musicale A sinistra: l'espressione e la comprensione del linguaggio, l'analisi temporale e dei dettagli, il ragionamento simbolico
  • 10. Funzionalità e disturbi del lobo occipitale Disturbi visivi - Cecità corticale: perdita completa della visione e conservazione del riflesso della luce - Acromatopsia: i pazienti vedono il mondo in bianco e nero, non vedono i colori - Disturbi di percezione del movimento - Atassia ottica: deficit di raggiungimento di uno stimolo presentato nel campo visivo da parte dell’arto superiore
  • 11. Funzionalità del lobo parietale - riceve informazioni sensoriali dalla superficie corporea - regola il movimento della superficie corporea - esiste una strettissima corrispondenza tra superficie corporea e precisa area della corteccia parietale Homunculus: mappa della proiezioni somatosensitive e motorie sulla corteccia parietale
  • 12. Le aree del linguaggio e i suoi disturbi - nel 1861 Broca notò che un paziente con una lesione dell’emisfero cerebrale sinistro aveva perso la capacità di esprimersi verbalmente - il 100% dei destrimani e il 70% dei mancini hanno la sede del linguaggio nell’emisfero sinistro (emisfero dominante); dei restanti mancini si ipotizza che il 25% abbia il linguaggio a destra e un 5% bilaterale - le afasie sono turbe del linguaggio che dipendono da lesioni in particolari zone della corteccia - lesioni localizzate in diverse parti della corteccia alterano in maniera specifica particolari aspetti del linguaggio (produzione, comprensione, scrittura, lettura) e della linguistica (semantica, sintassi, morfologia, lessico) - queste alterazioni non determinano soltanto difficoltà nell’emissione e nella compressione del linguaggio parlato; possono coinvolgere anche il linguaggio scritto e altre facoltà cognitive
  • 13. Le aree del linguaggio e i suoi disturbi -Eloquio fluente/non fluente: stimolare il paziente a parlare. Si considera il suo modo di parlare. Non sono due categorie ben definite, piuttosto si tratta di un continuum. I pz non fluenti, parlano poco, con frasi brevi (non più di 3 parole) a differenza dei fluenti che producono anche frasi di 5/6 elementi - Ripetizione conservata si/no: si chiede al pz di ripetere frasi o lettere prodotte dall’esaminatore - Esistono sette tipi diversi di afasia, le più importanti e significative sono quella di Broca e di Wernicke Criteri diagnostici
  • 14.
  • 15. Il lobo frontale - formata da una componente posteriore motoria ed una più anteriore chiamata pre-frontale - le aree pre-frontali sono deputate alla elaborazione ed al controllo delle funzioni cognitive e dei processi emozionali e costituiscono la sede delle più alte funzioni cerebrali - a livello funzionale non si ha il solo coinvolgimento del lobo frontale ma anche di altre strutture sottocorticali - è situato nella zona anteriore di ciascun emisfero cerebrale - 3 circuiti diversi: - corteccia dorsolaterale prefrontale - corteccia orbitoventromediale - corteccia del girocingolato anteriore
  • 16. Corteccia dorsolaterale prefrontale Funzioni esecutive: - working memory - organizzazione temporale del comportamento - integrazione di reti neurali estesamente distribuite Disturbi cognitivo-comportamentali - deficit di memoria e di integrazione temporale - difficoltà a risolvere situazioni ambigue - deficit di programmazione e pianificazione - ridotta flessibilità cognitiva, perseverazione - difficoltà di problem solving e decision making - mancanza di iniziativa e progettualità (pseudodepressione - schizofrenia, depressione
  • 17. Corteccia orbitoventromediale Funzioni neuropsicologiche: - controllo dei processi motori, cognitivi e degli istinti - inibizione degli stimoli interferenziali inappropriati - controllo delle emozioni - controllo della stabilità dell’umore - controllo automatico - consapevolezza di sé Disturbi cognitivo-comportamentali: - disinibizione, impulsività, distraibilità - comportamenti stimolo-dipendenti - disturbi della personalità (pseudopsicopatia) - sociopatia acquisita - mania - alterazione delle risposte automatiche - perdita del “self”
  • 18. Corteccia del giro del cingolo Funzioni neuropsicologiche: - regolazione dell’iniziativa in ambito motorio, cognitivo, emozionale - riconoscimento del valore emozionale degli stimoli interni ed esterni Disturbi comportamentali: - apatia, mutismo, acinesia
  • 19. • Raggruppati in 5 categorie:  Capacità di valutare, pianificare e programmare strategie per l’esecuzione di un compito  Capacità di passare da un concetto all’altro  Capacità di inibire risposte comportamentali automatiche non idonee alla situazione  Capacità di inibire reazioni emotive inadeguate  Capacità di processi attentivi volontari Valutazione delle funzioni esecutive Valutazione dei deficit Non è sufficiente utilizzare un unico test per la valutazione delle funzioni esecutive ma … …. occorrono diversi test per poter valutare specifici aspetti
  • 20. Test di Fluenza verbale • Fluenza Fonemica  Categorie fonemiche (ad es. “L”, “P”,”F”) No nomi propri, nomi di città, numeri. • Fluenza Semantica  Categorie Semantiche (ad es. Animali, Frutti) In un minuto, il paziente deve elencare il maggior numero possibile di parole appartenenti alla categoria fonemica/semantica data. Serve per rilevare anche i disturbi di pianificazione e programmazione di strategie per l’esecuzione di un compito Il paziente frontale è in difficoltà nell’utilizzare, nel caso della fluenza fonemica, una strategia di ricerca insolita, mentre la fluenza semantica è più ricca dato che si utilizza la stessa strategia di ricerca volontaria di una parola
  • 21. • Il paziente con deficit delle funzioni esecutive mostrano: – scarsa produzione verbale • capacità di verbalizzazione • iniziativa – scelte secondo categoria sbagliata – perseverazioni* – dissociazione semantica e fonetica: nel primo tipo di compito bene, nel secondo in difficoltà, forse a causa del tipo di strategia di ricerca insolita *Misura di perseverazione: numero di volte che il soggetto ripete una parola diviso per il numero di parole nuove e corrette Test di Fluenza verbaleTest di Fluenza verbale
  • 22. Test di Stroop ROSSO VERDE VERDE VERDE ROSSO BLU GIALLO VIOLA GIALLO VIOLA GIALLO VIOLA ROSSO VERDE VERDE VERDE ROSSO BLU GIALLO VIOLA GIALLO VIOLA GIALLO VIOLA Misura la capacità di concentrazione del paziente e la competenza della risposta Nel paziente con sindrome disesecutiva si osserva: - mancata inibizione della risposta - fallimento dell’attenzione selettiva Stimoli congruenti Stimoli incongruenti
  • 23. Trial Making Test • Parte A (attenzione selettiva e di capacità visuo-motoria): Il paziente deve disegnare, il più velocemente possibile, delle linee che colleghino, in modo consecutivo, dei numeri cerchiati stampati su un foglio • Parte B (attenzione selettiva e switching): Il paziente deve disegnare, il più velocemente possibile, delle linee che colleghino, in modo consecutivo, dei numeri cerchiati e delle lettere alternando le due sequenze Collegare i cerchietti il più velocemente possibile senza alzare la matita dal foglio Richiede:Richiede: - scansione visiva complessa - velocità motoria Il paziente con lesione del lobo frontale mostra: - marcata lentezza nell’esecuzione del compito - incapacità, nella versione B, di cambiare rapidamente compito
  • 24. Trial Making Test (Parte A) 7 6 4 1 2 8 5 3 Fine Inizio
  • 25. Trial Making Test (Parte B) 4 C B 1 A D 3 2 Fine Inizio
  • 26. Wisconsing Card Sorting Test (WCST) Si mostrano al paziente 4 cartoncini con disegnate figure diverse per una o più caratteristiche di colore, forma, numero (carte guida): A. 1 triangolo rosso B. 2 stelle verdi C. 3 croci gialle D. 4 cerchi azzurri Il WCST viene utilizzato per indagare la capacità di pianificazione, il ragionamento logico eIl WCST viene utilizzato per indagare la capacità di pianificazione, il ragionamento logico e la capacità di utilizzare un feedback ambientalela capacità di utilizzare un feedback ambientale Il paziente con deficit delle funzioni esecutive, una volta appreso il primo criterio, puòIl paziente con deficit delle funzioni esecutive, una volta appreso il primo criterio, può mostrare gravissime difficoltà per l’apprendimento di criteri successivi perché tende admostrare gravissime difficoltà per l’apprendimento di criteri successivi perché tende ad applicare il primoapplicare il primo La PERSEVERAZIONE sembra essere una delle cause principali del fallimentoLa PERSEVERAZIONE sembra essere una delle cause principali del fallimento nell’esecuzione di compitinell’esecuzione di compiti
  • 27. Wisconsing Card Sorting Test (WCST) “Queste che ha davanti sono quattro carte guida; vorrei che lei mettesse ciascuna di queste carte che le ho dato in mano sotto una delle carte guida dove lei pensa che sia opportuno metterle. Io le dirò se ciò che fa è giusto o sbagliato”.
  • 28. “É confusionario e bugiardo” - non è un problema di memoria a breve o medio termine, bensì sono le modalità con cui il paziente frontale gestisce i ricordi che lo differenziano dal normale; - difficoltà di gestione dell’esperienza temporale, vengono confusi l’ordine e la frequenza con cui gli avvenimenti accaddero, e manca la previsione di ciò che verosimilmente accadrà nel futuro e la consapevolezza delle operazioni ancora da compiere; - la confabulazione può essere un sintomo saliente del malato frontale; il paziente inventa avvenimenti falsi o colloca eventi veri in contesti fallaci; - le confabulazioni floride sarebbero la conseguenza di incapacità di inibire produzioni verbali impulsive Disturbo di memoria e di organizzazione temporale delle esperienze
  • 29. “É ottuso e cocciuto” Difetto di apprendimento che può essere riferito ad incapacità di usare spontaneamente una strategia con cui operare - il paziente frontale non apprende perché incapace di scegliere il comportamento consono alle informazioni ricevute dall’esterno - incontra difficoltà ad interiorizzare le regole di comportamento così da poter operare in assenza di suggerimenti esterni - il paziente frontale non impiega spontaneamente strategie di apprendimento anche quando ne sarebbe capace “É irriflessivo e insulso” - “Quanto è lunga in media la colonna vertebrale?” - il paziente frontale ha difficoltà a rispondere a domande di questo genere che invece richiedono la capacità di desumere la risposta da esperienze passate, di effettuare confronti tra conoscenze attinenti al problema
  • 30. “É monotono e ripetitivo” “Flessibilità cognitiva”: capacità di mutare strategie di pensiero ed azione per percepire ed elaborare informazioni o per far fronte alle situazioni; - spontanea: facilità nel produrre spontaneamente idee e reazioni in risposta ad uno stimolo unico - reattiva: disponibilità a mutare comportamento su richiesta del contesto Il paziente frontale si trova in difficoltà quando è costretto ad utilizzare una strategia di ricerca insolita, si osserva rigidità di pensiero (es: prova di fluenza fonemica vs semantica)
  • 31. “ É banale e superficiale” Difficoltà di “astrazione” , di cogliere negli elementi che compongono la realtà le caratteristiche che di volta in volta accomunano e differenziano gli elementi presenti - in mancanza di concetti astratti, il paziente rimane legato alla concretezza e all’immediatezza della situazione, in balia di reazioni automatiche e abitudinarie - difficoltà di categorizzazione (es: Test di Weigl e WCST) - la tendenza a perseverare è tipica e decisiva nel determinare i fallimenti
  • 32. “É imprevidente e precipitoso” - Una funzione basilare della corteccia frontale consiste nel prevedere le conseguenze del proprio operare e nel valutare l’adeguatezza rispetto allo scopo finale - Per far fronte a problemi nuovi, che il soggetto “non sa” come risolvere è necessario l’intervento di un sistema di controllo in grado di organizzare l’attività e selezionare le informazioni e gli schemi utili per raggiungere l’obiettivo - Disturbi del lobo frontale farebbero saltare queste capacità di controllo e si manifestano nel momento in cui bisogna far fronte a situazioni nuove e complesse per le quali non siano disponibili schemi automatici
  • 33. É impulsivo e volubile L’incapacità a prevedere è legata alla tendenza ad adottare comportamenti abituali e stereotipati senza considerazione della loro eventuale inutilità “sindrome da dipendenza ambientale”: posto di fronte ad alcuni oggetti, di cui è abituato a fare uso, il paziente li manipola e li impiega anche senza ragione o invito a farlo Il paziente frontale è “calamitato” ad assumere gli atteggiamenti e a riprodurre le espressioni verbali dell’esaminatore É inaffidabile e irresponsabile Le alterazioni della personalità e del comportamento emotivo costituiscono l’aspetto che più stupisce durante le osservazioni cliniche Volubilità, futilità e incapacità di formulare progetti realizzabili e a perseguirli con coerenza, tendenza a reazioni emotive inadeguate, sono gli elementi caratteriale descritti con maggiore frequenza nel paziente frontale
  • 34. Degenerazione del lobo frontale Criteri per la diagnosi clinica di demenza frontale: a) Disturbi comportamentali - esordio insidioso - lenta progressione - perdita veloce della consapevolezza di sé - segni precoci di disinibizione - rigidità mentale - comportamento stereotipato e perseverante - comportamento di utilizzazione - distraibilità e impulsività b) Disturbi affettivi - depressione, ansia, idee di suicidio e fissassioni - ipocondria, apatia c) Disturbi del linguaggio - riduzione dell’attività verbale, mutismo (tardivo) - stereotipie vocali - ecolalia e perseverazione
  • 35. Conclusioni Il lobo frontale è una parte importante di un sistema di elaborazione cognitiva complessa, ha molti collegamenti con differenti aree del cervello. Ha un ruolo speciale nella progettazione e organizzazione di diverse funzioni della vita di tutti i giorni ed è coinvolti in compiti quali: - presa di decisione e progettazione di nuove attività - rilevazione e correzione di errori - analisi di situazioni tecnicamente difficili o nuove che necessitano di nuove soluzioni - resistenza alle tentazioni e risposte abituali - controllo degli impulsi e gestione delle frustrazioni. Queste, che sono tra le più alte funzioni cognitive del cervello vengono chiamate "funzioni esecutive": Sono necessarie per fissare gli obiettivi, progettarli e realizzarli, ed effettuare i programmi, le direttive, mantenere alta l'attenzione e organizzare gli sforzi finalizzati alla esecuzione di compiti complessi. Alterazioni delle funzioni esecutive causeranno quindi problemi gravi nell' adattarsi alle nuove situazioni.