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La Neuropsicologia è la disciplina che studia i
deficit cognitivi e comportamentali
conseguenti a lesioni cerebrali correlandoli con i
meccanismi anatomo-funzionali che ne
sottendono il funzionamento.
 Il neuropsicologo clinico lavora, solitamente, in ambito
ospedaliero ed parte di un team interdisciplinare, composto
da professionisti di diversa formazione (neurologi,
neurochirurghi, psicologi, logopedisti, terapisti occupazionali,
educatori, assistenti sociali);
 Il neuropsicologo clinico si occupa della valutazione, della
diagnosi e della gestione della riabilitazione dei pazienti
cerebrolesi con deficit cognitivi ed alterazioni
comportamentali;
FUNZIONI DI CONTROLLO
FUNZIONI STRUMENTALI
FUNZIONI STRUMENTALI
Emisfero destro
 Abilità visuo-percettive
 Abilità visuo-spaziali
 Orientamento topografico
Emisfero sinistro
 Comunicazione verbale
 Calcolo
 Prassia
ATTENZIONE
 L'attenzione è un processo cognitivo che permette di selezionare stimoli
ambientali, ignorandone altri e di organizzare risposte appropriate;
 L’Attenzione è legata al concetto di arousal :
veglia (arousal ) coma
L’Attenzione è un’abilità cognitiva complessa e multicomponenziale:
 Componenti intensive
allerta tempi di risposta alla comparsa di uno stimolo;
attenzione sostenuta la capacità prestare attenzione a lungo nel
tempo, mentre si eseguono compiti monotoni e ripetitivi;
 Componenti selettive
attenzione selettiva capacità di prestare attenzione ad uno stimolo
specifico (target) inserito tra altri stimoli (distrattori) senza lasciarsi
distrarre
attenzione divisa capacità di ripartire la propria attenzione tra più
stimoli riguardanti diversi modalità sensoriali (es. uditivo e visivo)
Nel bambino si può avere un grave disturbo dell’attenzione, che
viene designato con il nome di sindrome del bambino iperattivo o, con
l’acronimo in lingua inglese di ADHD ( Attention Defi cit and
Hyperactivity Disorder ). In particolare, nell’ADHD si determina un difetto
di attenzione selettiva in quanto i segnali ambientali più importanti non
possono essere distinti dal “rumore di fondo”, per cui tutti gli stimoli
ambientali appaiono uguali; da questa alterazione derivano anche
l’impulsività e l’iperattivita che insieme al deficit di attenzione
costituiscono la triade di sintomi dell’ADHD.
AFASIA
L’afasia è un disturbo della comunicazione verbale
conseguente ad una lesione acquisita del cervello ed interessa
una o più componenti del complesso processo di
comprensione e produzione di messaggi verbali
Alcune caratteristiche dell’afasia:
Lesione acquisita del SNC; (si distingue quindi dal ritardo del linguaggio)
• Lesione focale a carico, quasi sempre, dell’emisfero sinistro
• Compromissione della componente linguistica;
• L’afasia interessa la espressione, ripetizione, comprensione del linguaggio,
la lettura e scrittura
• L’afasia interessa i processi centrali di elaborazione linguistica, mentre
lascia intatti i processi periferici (articolatori, fonatori e percettivi); Si
distingue quindi dalla disartria, dalla balbuzie e da altri deficit della
articolazione del linguaggio.
Classificazione clinica dei disturbi afasici viene eseguita seguendo due criteri:
 Fluente/non fluente
 Ripetizione conservata/ripetizione compromessa
Afasie nonfluenti
• Esistono diverse afasie non fluenti. Il prototipo della afasie non fluenti è la:
• Afasia di Broca
Afasie fluenti
Esistono diverse afasie fluenti. Il prototipo della afasie fluenti
è la :
• Afasia di Wernicke
Afasia di Broca
 Ampie lesioni nella regione frontale sinistra
 L’eloquio è ridotto, difficoltoso; la produzione è agrammatica;
 l’Agrammatismo è clinicamente caratterizzato da riduzione e semplificazione delle
strutture grammaticali: i verbi, se presenti, appaiono in forme non declinate
(infinito o participio passato), le parole di classe chiusa (pronomi, preposizioni,
articoli,….) tendono ad essere omessi; l’ordine delle parole può esser invertito;
 L’eloquio oltre ad esser ridotto ed agrammatico, presenta anomie
 La comprensione risulta parzialmente compromessa;
 Compiti di transcodifica: ripetizione e lettura ad alta voce sono difficoltose, la
scrittura è come l’espressione orale; la comprensione della lettura è discretamente
conservata.
Afasia di Wernicke
 Lesione localizzata nella parte posteriore della prima circonvoluzione
temporale, l’area di Wernicke
 L’eloquio è fluente, abbondante, a volte logorroico; la produzione orale è
caratterizzata da parafasie fonemiche, neologismi, gergo fonemico;
 La comprensione è gravemente compromessa;
 I compiti di transcodifica (lettura ad alta voce, ripetizione, scrittura sotto
dettato e copia) sono compromessi;
Disturbi fonologici nell’afasia
Parafasie fonemiche: omissioni, sostituzioni, trasposizioni,
aggiunta o ripetizione di fonemi all’interno della parola.
Quando più parafasie fonemiche si combinano, la parola
prodotta non è più riconoscibile, si parla di neologismo; un
discorso composto prevalentemente da neologismi, viene
definito gergo neologistico (o fonemico). Rientra in questo
cluster di disturbi anche la conduites d’approche.
Disturbi semantico-lessicali nell’afasia
Anomia: mancata produzione dell’unità lessicale;
Circonlocuzione: sostituzione della parola mancante con un’espressione più o
meno articolata;
Parafasia verbale: produzione di un’altra parola al posto di quella target;
Parafasia semantica: produzione di una parola in cui si può ravvisare una
somiglianza con quella da riprodurre;
Agrammatismo
stimolo: descrizione figura
produzione orale: …si..persona… mamma….oh….mamma
mia …lava…con acqua poi rubinetto aperto…a terra
…..poi biscotti in cucina ….no armadio, oh mamma mia,
si piccoli…bambini….due salire merenda…ma cade …si
fa male…sorella
Valutazione dei disturbi del
linguaggio
Abilità linguistiche da indagare in un esame dei disturbi del
linguaggio:
Eloquio spontaneo
Comprensione
Denominazione
Ripetizione
Linguaggio scritto
APRASSIA
Per aprassia si intende l’incapacità di un paziente di eseguire un
gesto su richiesta dell’esaminatore, anche se non sono presenti
deficit di moto, di senso o di coordinazione motoria che
possano giustificare tale difficoltà.
L’Aprassia viene distinta in:
 Aprassia Ideativa (AI): il pz non sa cosa deve fare, cioè non
riesce a rappresentarsi mentalmente il gesto da compiere;
 Aprassia Ideomotoria (AIM): il pz sa ideare una sequenza
motoria corretta, ma non sa come metterla in atto, cioè tradurla
in un adeguato pattern motorio; Il paziente sa cosa deve fare
ma non sa come farlo. Il paziente esegue movimenti goffi ,
incerti e incompleti e siccome ne è consapevole cerca di
correggerli.
 Aprassia Orale (AO): il pz non riesce ad eseguire, quando
richiesto, i movimenti che riguardano la muscolatura
dell’apparato faringo-bucco-facciale;
• Per esaminare l’APRASSIA IDEOMOTORIA l’esaminatore chiede al
soggetto di fare la pantomima di un gesto complesso (ad es. battere un
chiodo con un martello) oppure si utilizzano anche prove di imitazione di
gesti più o meno complessi (ad es. l’esaminatore esegue alcuni gesti senza
significato ed il paziente deve ripeterli su imitazione) oppure viene
richiesto di eseguire gesti di saluto, di comando, di farsi il segno della
croce o il saluto militare.
• Nella APRASSIA IDEATIVA si chiede al paziente di mostrare come si
usano oggetti reali (prove di utilizzazione di oggetti).
• L’ APRASSIA OROBUCCOFACCIALE si devono valutare i movimenti
bucco facciali (si dice ad esempio al paziente: mi mostri come succhia con
una cannuccia, come spegne una candela etc)
I DISTURBI DELL’ATTENZIONE
SPAZIALE: il NEGLECT
Il Neglect
Caratteristiche cliniche
I pazienti con Eminegligenza Spaziale, o Neglect, mostrano un’alterata
rappresentazione del lato sinistro dello spazio.
Questi pazienti si comportano come se la parte sinistra del loro copro e/o
dell’ambiente che li circonda, non esistesse; in altre parole, agiscono come
se non fossero in grado di percepire ed esplorare tutto ciò che si trova nello
spazio controlaterale alla lesione emisferica.
L’osservazione del paziente rileva chiaramente questo deficit dell’attenzione
spaziale: egli non infila la manica sinistra della camicia o la gamba sinistra
dei pantaloni; gli uomini radono solo la parte destra del volto e le donne
mettono cipria, rossetto e ombretto solo sul lato destro del viso; nell’igiene
personale, trascurano totalmente la parte sinistra del corpo; inforcano male
gli occhiali; mangiano solo la parte destra del cibo nel piatto, non
“trovano” gli oggetti posti allo loro sinistra né descrivono il lato sinistro
del luogo in cui si trovano; si perdono quando si spostano da un posto ad
un altro…..
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ABILITA’ VISUO-COSTRUTTIVE E
VISUO-SPAZIALI
Abilità visuo-costruttive
capacità di costruire strutture complesse ponendo gli
elementi che le costituiscono nei corretti rapporti
spaziali reciproci;
se questa abilità viene compromessa, si parla di
aprassia costruttiva.
Prove costruttive bidimensionali
 Ricostruzione di figure (WAIS-R, 1987)
- l’esaminato deve ricomporre 4 oggetti (un manichino, un profilo umano, una
mano, un elefante) mettendo insieme i vari elementi avendo a disposizione un
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 Disegno con Cubi (WAIS-R, 1987)
- l’esaminato deve mettere insieme i vari cubi per costruire 10 disegni di
complessità crescente avendo a disposizione un tempo max (60”-120”);
Abilità visuo-spaziali
capacità di analizzare adeguatamente le relazioni
spaziali esistenti tra stimolo ed osservatore e
quelle reciproche esistenti tra i vari stimoli.
Test di giudizio di orientamento di linee (Benton et al, 1978)
 Prova di percezione visuo-spaziale
 Il compito che l’esaminato deve
svolgere è semplice:
deve identificare, tra le 11
possibili alternative, la corretta
inclinazione di una coppia di linee;
 Vengono presentate 35 coppie di
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Funzioni e disabilità cognitive 1

  • 1. La Neuropsicologia è la disciplina che studia i deficit cognitivi e comportamentali conseguenti a lesioni cerebrali correlandoli con i meccanismi anatomo-funzionali che ne sottendono il funzionamento.
  • 2.  Il neuropsicologo clinico lavora, solitamente, in ambito ospedaliero ed parte di un team interdisciplinare, composto da professionisti di diversa formazione (neurologi, neurochirurghi, psicologi, logopedisti, terapisti occupazionali, educatori, assistenti sociali);  Il neuropsicologo clinico si occupa della valutazione, della diagnosi e della gestione della riabilitazione dei pazienti cerebrolesi con deficit cognitivi ed alterazioni comportamentali;
  • 4. FUNZIONI STRUMENTALI Emisfero destro  Abilità visuo-percettive  Abilità visuo-spaziali  Orientamento topografico Emisfero sinistro  Comunicazione verbale  Calcolo  Prassia
  • 6.  L'attenzione è un processo cognitivo che permette di selezionare stimoli ambientali, ignorandone altri e di organizzare risposte appropriate;  L’Attenzione è legata al concetto di arousal : veglia (arousal ) coma
  • 7. L’Attenzione è un’abilità cognitiva complessa e multicomponenziale:  Componenti intensive allerta tempi di risposta alla comparsa di uno stimolo; attenzione sostenuta la capacità prestare attenzione a lungo nel tempo, mentre si eseguono compiti monotoni e ripetitivi;  Componenti selettive attenzione selettiva capacità di prestare attenzione ad uno stimolo specifico (target) inserito tra altri stimoli (distrattori) senza lasciarsi distrarre attenzione divisa capacità di ripartire la propria attenzione tra più stimoli riguardanti diversi modalità sensoriali (es. uditivo e visivo)
  • 8. Nel bambino si può avere un grave disturbo dell’attenzione, che viene designato con il nome di sindrome del bambino iperattivo o, con l’acronimo in lingua inglese di ADHD ( Attention Defi cit and Hyperactivity Disorder ). In particolare, nell’ADHD si determina un difetto di attenzione selettiva in quanto i segnali ambientali più importanti non possono essere distinti dal “rumore di fondo”, per cui tutti gli stimoli ambientali appaiono uguali; da questa alterazione derivano anche l’impulsività e l’iperattivita che insieme al deficit di attenzione costituiscono la triade di sintomi dell’ADHD.
  • 10. L’afasia è un disturbo della comunicazione verbale conseguente ad una lesione acquisita del cervello ed interessa una o più componenti del complesso processo di comprensione e produzione di messaggi verbali
  • 11. Alcune caratteristiche dell’afasia: Lesione acquisita del SNC; (si distingue quindi dal ritardo del linguaggio) • Lesione focale a carico, quasi sempre, dell’emisfero sinistro • Compromissione della componente linguistica; • L’afasia interessa la espressione, ripetizione, comprensione del linguaggio, la lettura e scrittura • L’afasia interessa i processi centrali di elaborazione linguistica, mentre lascia intatti i processi periferici (articolatori, fonatori e percettivi); Si distingue quindi dalla disartria, dalla balbuzie e da altri deficit della articolazione del linguaggio.
  • 12. Classificazione clinica dei disturbi afasici viene eseguita seguendo due criteri:  Fluente/non fluente  Ripetizione conservata/ripetizione compromessa
  • 13. Afasie nonfluenti • Esistono diverse afasie non fluenti. Il prototipo della afasie non fluenti è la: • Afasia di Broca
  • 14. Afasie fluenti Esistono diverse afasie fluenti. Il prototipo della afasie fluenti è la : • Afasia di Wernicke
  • 15.
  • 16. Afasia di Broca  Ampie lesioni nella regione frontale sinistra  L’eloquio è ridotto, difficoltoso; la produzione è agrammatica;  l’Agrammatismo è clinicamente caratterizzato da riduzione e semplificazione delle strutture grammaticali: i verbi, se presenti, appaiono in forme non declinate (infinito o participio passato), le parole di classe chiusa (pronomi, preposizioni, articoli,….) tendono ad essere omessi; l’ordine delle parole può esser invertito;  L’eloquio oltre ad esser ridotto ed agrammatico, presenta anomie  La comprensione risulta parzialmente compromessa;  Compiti di transcodifica: ripetizione e lettura ad alta voce sono difficoltose, la scrittura è come l’espressione orale; la comprensione della lettura è discretamente conservata.
  • 17. Afasia di Wernicke  Lesione localizzata nella parte posteriore della prima circonvoluzione temporale, l’area di Wernicke  L’eloquio è fluente, abbondante, a volte logorroico; la produzione orale è caratterizzata da parafasie fonemiche, neologismi, gergo fonemico;  La comprensione è gravemente compromessa;  I compiti di transcodifica (lettura ad alta voce, ripetizione, scrittura sotto dettato e copia) sono compromessi;
  • 18. Disturbi fonologici nell’afasia Parafasie fonemiche: omissioni, sostituzioni, trasposizioni, aggiunta o ripetizione di fonemi all’interno della parola. Quando più parafasie fonemiche si combinano, la parola prodotta non è più riconoscibile, si parla di neologismo; un discorso composto prevalentemente da neologismi, viene definito gergo neologistico (o fonemico). Rientra in questo cluster di disturbi anche la conduites d’approche.
  • 19. Disturbi semantico-lessicali nell’afasia Anomia: mancata produzione dell’unità lessicale; Circonlocuzione: sostituzione della parola mancante con un’espressione più o meno articolata; Parafasia verbale: produzione di un’altra parola al posto di quella target; Parafasia semantica: produzione di una parola in cui si può ravvisare una somiglianza con quella da riprodurre;
  • 20. Agrammatismo stimolo: descrizione figura produzione orale: …si..persona… mamma….oh….mamma mia …lava…con acqua poi rubinetto aperto…a terra …..poi biscotti in cucina ….no armadio, oh mamma mia, si piccoli…bambini….due salire merenda…ma cade …si fa male…sorella
  • 21. Valutazione dei disturbi del linguaggio
  • 22. Abilità linguistiche da indagare in un esame dei disturbi del linguaggio: Eloquio spontaneo Comprensione Denominazione Ripetizione Linguaggio scritto
  • 23.
  • 25. Per aprassia si intende l’incapacità di un paziente di eseguire un gesto su richiesta dell’esaminatore, anche se non sono presenti deficit di moto, di senso o di coordinazione motoria che possano giustificare tale difficoltà.
  • 26. L’Aprassia viene distinta in:  Aprassia Ideativa (AI): il pz non sa cosa deve fare, cioè non riesce a rappresentarsi mentalmente il gesto da compiere;  Aprassia Ideomotoria (AIM): il pz sa ideare una sequenza motoria corretta, ma non sa come metterla in atto, cioè tradurla in un adeguato pattern motorio; Il paziente sa cosa deve fare ma non sa come farlo. Il paziente esegue movimenti goffi , incerti e incompleti e siccome ne è consapevole cerca di correggerli.  Aprassia Orale (AO): il pz non riesce ad eseguire, quando richiesto, i movimenti che riguardano la muscolatura dell’apparato faringo-bucco-facciale;
  • 27. • Per esaminare l’APRASSIA IDEOMOTORIA l’esaminatore chiede al soggetto di fare la pantomima di un gesto complesso (ad es. battere un chiodo con un martello) oppure si utilizzano anche prove di imitazione di gesti più o meno complessi (ad es. l’esaminatore esegue alcuni gesti senza significato ed il paziente deve ripeterli su imitazione) oppure viene richiesto di eseguire gesti di saluto, di comando, di farsi il segno della croce o il saluto militare. • Nella APRASSIA IDEATIVA si chiede al paziente di mostrare come si usano oggetti reali (prove di utilizzazione di oggetti). • L’ APRASSIA OROBUCCOFACCIALE si devono valutare i movimenti bucco facciali (si dice ad esempio al paziente: mi mostri come succhia con una cannuccia, come spegne una candela etc)
  • 29. Il Neglect Caratteristiche cliniche I pazienti con Eminegligenza Spaziale, o Neglect, mostrano un’alterata rappresentazione del lato sinistro dello spazio. Questi pazienti si comportano come se la parte sinistra del loro copro e/o dell’ambiente che li circonda, non esistesse; in altre parole, agiscono come se non fossero in grado di percepire ed esplorare tutto ciò che si trova nello spazio controlaterale alla lesione emisferica. L’osservazione del paziente rileva chiaramente questo deficit dell’attenzione spaziale: egli non infila la manica sinistra della camicia o la gamba sinistra dei pantaloni; gli uomini radono solo la parte destra del volto e le donne mettono cipria, rossetto e ombretto solo sul lato destro del viso; nell’igiene personale, trascurano totalmente la parte sinistra del corpo; inforcano male gli occhiali; mangiano solo la parte destra del cibo nel piatto, non “trovano” gli oggetti posti allo loro sinistra né descrivono il lato sinistro del luogo in cui si trovano; si perdono quando si spostano da un posto ad un altro…..
  • 33. Abilità visuo-costruttive capacità di costruire strutture complesse ponendo gli elementi che le costituiscono nei corretti rapporti spaziali reciproci; se questa abilità viene compromessa, si parla di aprassia costruttiva.
  • 34.
  • 35.
  • 36. Prove costruttive bidimensionali  Ricostruzione di figure (WAIS-R, 1987) - l’esaminato deve ricomporre 4 oggetti (un manichino, un profilo umano, una mano, un elefante) mettendo insieme i vari elementi avendo a disposizione un tempo max (120”-180”);  Disegno con Cubi (WAIS-R, 1987) - l’esaminato deve mettere insieme i vari cubi per costruire 10 disegni di complessità crescente avendo a disposizione un tempo max (60”-120”);
  • 37. Abilità visuo-spaziali capacità di analizzare adeguatamente le relazioni spaziali esistenti tra stimolo ed osservatore e quelle reciproche esistenti tra i vari stimoli.
  • 38. Test di giudizio di orientamento di linee (Benton et al, 1978)  Prova di percezione visuo-spaziale  Il compito che l’esaminato deve svolgere è semplice: deve identificare, tra le 11 possibili alternative, la corretta inclinazione di una coppia di linee;  Vengono presentate 35 coppie di rette-stimolo, una per volta, poste sullo stesso foglio di carta in cui sono presenti le 11 alternative; il soggetto dovrà individuare quali linee hanno la medesima inclinazione.