Cooperative learning: istruzioni per l'usoClaudia Matini
Presentazione del volume di Claudia Matini, "Cooperative learning: istruzioni per l'uso", edito nel 2019. Nelle slide un approfondimento della teoria sull'apprendimento cooperativo, degli autori principali di questo approccio educativo. Vengono proposte alcune tecniche di cooperative learning.
Didattica integrata e strategie di intervento-3Chayn Italia
3° blocco di slides
LIS (LINGUA DEI SEGNI ITALIANA): UN PERCORSO DI INCLUSIONE SOCIALE
Il laboratorio mira a sensibilizzare la collettività ad una realtà ancora poco conosciuta: la cultura della comunità sorda o non udente ed acquisire le competenze tecniche e strutturali di primo livello, della comunicazione visivo - gestuale attraverso un'adeguata formazione. Esso basandosi su una learning organization mira al cambiamento, allo sviluppo ed alla realizzazione di una Knowledge society (società della conoscenza). Il laboratorio prevede una prima parte Teorica, che fornirà le nozioni essenziali, fisiologiche e neurologiche sulla sordità e di conseguenza le malattie correlate, le cause e la psicologia del non udente. Necessario è un accenno alla storia che ha comportato la “nascita” della Lingua dei Segni Italiana/LIS e della cultura sorda. Si proseguirà con un percorso prevalentemente Pratico, ricco di esercitazioni in cooperative learning, dialoghi assistiti, comprensione e riproduzione. La ricca praticità di cui sono caratterizzate le attività è al fine di consentire un reale e facile apprendimento della Lingua di Segni Italiana/LIS.
ELECTROLYTIC SEPARATION OF LEAD AND ITS DIOXIDE FROM CARBONATE ORE RESIDIUUMAl Baha University
Electrowinning work is carried out on the roasted Eastern Desert complex carbonate ore residuum. Lead and its dioxide are electrodeposited from various electrolyte ore baths and the results showed a wide variety of ore electrolyte solutions, either in the form of soluble simple ore salts, or those containing complex ore anions. The optimum conditions and the efficiency of the electrolytic extraction are determined experimentally on the ore leach solutions.
Cooperative learning: istruzioni per l'usoClaudia Matini
Presentazione del volume di Claudia Matini, "Cooperative learning: istruzioni per l'uso", edito nel 2019. Nelle slide un approfondimento della teoria sull'apprendimento cooperativo, degli autori principali di questo approccio educativo. Vengono proposte alcune tecniche di cooperative learning.
Didattica integrata e strategie di intervento-3Chayn Italia
3° blocco di slides
LIS (LINGUA DEI SEGNI ITALIANA): UN PERCORSO DI INCLUSIONE SOCIALE
Il laboratorio mira a sensibilizzare la collettività ad una realtà ancora poco conosciuta: la cultura della comunità sorda o non udente ed acquisire le competenze tecniche e strutturali di primo livello, della comunicazione visivo - gestuale attraverso un'adeguata formazione. Esso basandosi su una learning organization mira al cambiamento, allo sviluppo ed alla realizzazione di una Knowledge society (società della conoscenza). Il laboratorio prevede una prima parte Teorica, che fornirà le nozioni essenziali, fisiologiche e neurologiche sulla sordità e di conseguenza le malattie correlate, le cause e la psicologia del non udente. Necessario è un accenno alla storia che ha comportato la “nascita” della Lingua dei Segni Italiana/LIS e della cultura sorda. Si proseguirà con un percorso prevalentemente Pratico, ricco di esercitazioni in cooperative learning, dialoghi assistiti, comprensione e riproduzione. La ricca praticità di cui sono caratterizzate le attività è al fine di consentire un reale e facile apprendimento della Lingua di Segni Italiana/LIS.
ELECTROLYTIC SEPARATION OF LEAD AND ITS DIOXIDE FROM CARBONATE ORE RESIDIUUMAl Baha University
Electrowinning work is carried out on the roasted Eastern Desert complex carbonate ore residuum. Lead and its dioxide are electrodeposited from various electrolyte ore baths and the results showed a wide variety of ore electrolyte solutions, either in the form of soluble simple ore salts, or those containing complex ore anions. The optimum conditions and the efficiency of the electrolytic extraction are determined experimentally on the ore leach solutions.
Semantic Reasoning in Context-Aware Assistive Environments to Support Ageing ...IPALab
Robust solutions for ambient assisted living are numerous, yet predominantly specific in their scope of usability. In this paper, we de- scribe the potential contribution of semantic web technologies to building more versatile solutions — a step towards adaptable context-aware en- gines and simplified deployments. Our conception and deployment work in hindsight, we highlight some implementation challenges and require- ments for semantic web tools that would help to ease the development of context-aware services and thus generalize real-life deployment of se- mantically driven assistive technologies. We also compare available tools with regard to these requirements and validate our choices by providing some results from a real-life deployment.
L'Età della Partecipazione, inaugurata dalla Rete, è carica di promesse: cittadinanza attiva, consumo consapevole, creatività diffusa, intelligenza collettiva, saperi condivisi, scambio di conoscenze. Tuttavia, se ci si aspetta di vederla sorgere all'orizzonte come un'alba scontata e inevitabile, si finirà per trasformarla nel suo contrario, producendo una nuova, vasta massa di esclusi.
Processi e metodologie dell’insegnamento.
Formare con metodo (prof. Fiorino Tessaro)
Sintesi ed integrazione dei contenuti a cura di:
prof.ssa Crivellaro Annalisa
prof. Spinarelli Mauro
Ldb Make Your Own Collaborative place_Che cos'è l'edutainment - Ruggiero Poi laboratoridalbasso
Docente:
Ruggero Poi
Argomenti:
-innovazione nell’apprendimento: il principio d’interesse. Dal metodo montessori alla psicologia positivista di Mihaly Csikszentmihalyi, psicologo della Chicago University.
-i luoghi dell’apprendimento di oggi e relative criticità: tra spazi formali e spazi informali
-cos’è edutainment?
-simulazione di un’azione di edutainment
-considerazioni finali
1. 1
PSICOLOGIA DELL’EDUCAZIONE
Felice Carugati e Patrizia Selleri
Capitolo 5. Le classi
Insegnanti
Processi
di apprendimento
Saperi Alunni
2. La classe :
il cuore della relazione educativa
Contesto entro il quale:
si realizza l’interazione insegnanti-
alunni
elementi di natura psicosociale
contribuiscono alla costruzione
collettiva dei processi di
apprendimento
•
2
3. Nella classe si trasmettono conoscenze
3
o saperi?
conoscenze saperi
- tacita
Risultato della selezione,
- esplicita
effettuata dai sistemi
- dichiarativa
scolastici, delle conoscenze
- procedurale
da trasmettere agli alunni
- condizionale
Influenzati
da storia e cultura
4. La trasposizione didattica dei saperi
Obiettivi e contenuti ministeriali
“oggetti dei saperi”
vengono trasformati dagli insegnanti
Caratteristiche della classe Pratiche didattiche
“oggetti di insegnamento”
4
6. I saperi: la matematica
Tre filoni di ricerca in ambito psicologico si sono
occupati di descrivere la comprensione e
l’apprendimento dei concetti matematici da
parte degli alunni:
- studi sullo sviluppo cognitivo
- studi sulle attività degli alunni
- studi sull’interazione sociale con soggetti
esperti
6
7. Studi sullo sviluppo cognitivo
“i bambini devono prima raggiungere un certo livello di
sviluppo cognitivo, poi possono comprendere certe
nozioni matematiche”
Studi sulle attività degli alunni
“le risposte date dagli alunni ai problemi matematici
sono il risultato di una negoziazione fra situazione di
interrogazione, ricostruzione degli scopi comuni,
conoscenze possedute”
Studi sull’interazione sociale con soggetti esperti
riconducibile all’idea Vygotskiana che introduce
“l’importanza della cultura come contesto di
apprendimento” (es.: differenze linguistiche; Euro;
strada vs. scuola)
7
8. Il caso dell’informatica,
un nuovo sapere caratterizzato da:
• Insegnanti “novizi”
• Struttura e organizzazione delle lezione
• Come predisporre le valutazioni
• Gestire un approccio alla materia da parte
degli alunni strutturato su strategie per “prove
ed errori”
8
9. Per comprendere le dinamiche che
caratterizzano l’introduzione di un
nuovo sapere (livelli di Doise):
- Livello di rappresentazioni
(l’importanza dell’informatica)
- Livello posizionale (contrasto tra posizioni)
- Livello interpersonale situazionale
(condivisione e confronto vs. ostilità)
- Livello intra-individuale (capacità
dell’insegnante)
9
10. L’organizzazione della classe
influenza la qualità del processo di
insegnamento e apprendimento
Classi Team
Organizzazione aperte docente
Orari
modulare
Compresenze
10
11. Le proprietà del contesto di classe
(Doyle, 1986)
- multidimensionalità: accadono molti eventi nel corso di una
lezione
- simultaneità: molti eventi accadono contemporaneamente
- immediatezza: c’è poco tempo per pensare a “cosa/come
fare”
- imprevedibilità: gli eventi sono spesso inaspettati
- pubblicità: tutto accade sotto gli occhi di tutti
- storicità: condivisione di eventi e regole; si costruisce una
“storia in comune”
11
12. Quali interazioni in classe ?
Insegnanti- Alunni Alunni - Alunni
Relazione asimmetrica Relazione tra pari
- Obiettivi dell’insegnante Socializzazione
(sulla base di: personalità,
valori professionali, modello
La cultura dei pari:
1- partecipazione alla vita
di alunno, ecc.)
sociale
- Obiettivi dell’alunno 2- gestione di aspetti difficili
della vita quotidiana
(sulla base di: valutazione
3- negoziazione delle regole
in pubblico, desiderio di fare
degli adulti
bella figura, richieste dei
genitori, ecc.)
12
13. Le classi come contesti culturali
Le classi appartengono a una scuola
che ha una propria cultura.
Attraverso l’insegnamento vengono veicolati valori,
norme, condotte e modalità di comunicazione
tipiche del contesto
RICERCHE SU STUDENTI:
Matusov e colleghi (1997):
Cobb e colleghi (1991):
contesti di classe
progressisti (collaborazione
insegnanti-genitori-alunni; ruolo di un insegnante che
costruisce la cultura della classe
collaborazione nei compiti)
(ascolto, problem solving,
e tradizionali (controllo
autovalutazione, ecc.)
sull’esecuzione del compito)
13
14. L’attività di insegnamento:
creare Zoped per gli alunni
• aiuto e assistenza dell’esperto sociale
• autoregolazione
• prestazione autonoma e individuale
consapevole
14
15. Creare una Zoped vuol dire per gli
insegnanti…
… saper creare contesti di attività
nei quali costruire attraverso le interazioni
(intersoggettività, es: tutoring)
la produzione congiunta di contenuti /
azioni dirette a uno scopo
15
16. Senza una condivisione qui e ora dei
punti di vista reciproci e degli obiettivi di un’attività,
nessun individuo può aiutare efficacemente
il partner nella produzione di un risultato;
non può influenzare la costruzione di strutture
cognitive e non può neppure essere influenzato dalle
risorse dell’altro o del gruppo
Zoped fra Zoped fra
insegnanti alunni
16
17. Chi sono gli insegnanti efficaci?
coloro che, realizzando una Zoped,…
ATTENTI AL SINGOLO E ALLA CLASSE
DIDATTICA CHIARA E PIANIFICATA
ATTENTI AI PROCESSI DI COMPRENSIONE
VARIANO LE PROPOSTE, GLI ESERCIZI
LAVORANO SUL CONFLITTO SOCIO-COGNITIVO
(NEGOZIAZIONE, MESSA IN DISCUSSIONE)
aspetto della responsabilità
dell’apprendimento
17
18. Chi sono gli insegnanti efficienti?
coloro che, realizzando una Zoped,…
SANNO GESTIRE LA CLASSE
SONO DISPONIBILI, NON LIMITANO IL LORO IMPEGNO
INSTAURANO RAPPORTI AMICHEVOLI CON I
COLLEGHI, CON GLI ALUNNI E CON LE FAMIGLIE
GOVERNANO CON CHIAREZZA LE REGOLE
SI FANNO CARICO DEI PROBLEMI DEGLI ALUNNI
aspetto dell’organizzazione
del lavoro
18
19. Il ruolo degli alunni
Rappresentazioni Prospettive di
della scuola studio
“dovere/piacere” “perché studio?”
alunno
insegnante sapere
successo / insuccesso
scolastico
19
20. VARIABILI PSICOLOGICHE
che influiscono nell’apprendimento
• AUTOSTIMA E AUTOEFFICACIA
• PENSIERI DISFUNZIONALI
• ATTRIBUZIONI DI CAUSA
20
21. AUTOSTIMA
• Percezione complessiva del nostro
valore (problemi di autostima =
comportamenti inadeguati, distruttivi,
disagi di vario genere e disturbi
psicotici).
• Circolo vizioso/virtuoso con
comportamenti e scelte
21
22. “Sana”
• in pace con se stessi e con gli altri;
• non sentirsi sopraffatti, né sopraffare;
• responsabilità delle proprie scelte, realismo e, al tempo stesso,
fiducia nelle proprie possibilità;
• mettersi in gioco se si tratta di impegni compatibili con i propri
valori e obiettivi;
• accettare le proprie emozioni come una componente
fondamentale della vita;
• modificare gli aspetti della realtà che possono essere modificati
22
23. “Distorta” 23
• Rinunciatario (non volersi bene, non stimarsi abbastanza; ogni
piccolo impegno sembra rappresentare un problema
insormontabile; gli altri vengono considerati sempre più bravi,
sicuri, capaci, fortunati. Atteggiamento esteriore docile e
remissivo, ma interiormente arrabbiati con gli altri e con il
mondo). PASSIVITÀ RABBIOSA
• Competitivo (esteriore eccesso di sicurezza che sconfina con
l’arroganza e con il disprezzo degli altri; dimostrare a se stessi e
agli altri di essere validi, capaci, autorevoli, intelligenti, ma la
dimostrazione non è mai definitiva ed i sentimenti di insicurezza
sono sempre a portata di mano. Inoltre, poiché spendono molto
tempo a dimostrare il loro valore, queste persone perdono gli
aspetti piacevoli della vita.
Gli altri tendono a sviluppare sentimenti negativi nei confronti di chi
ha questo atteggiamento perché si sentono svalutati, disprezzati,
non ascoltati. AGGRESSIVITÀ INSICURA
24. AUTOEFFICACIA
“l’insieme dei giudizi personali in merito alle
proprie capacità di organizzare ed eseguire il
corso di azioni necessario ad ottenere i livelli di
prestazioni prefissati” (Bandura, 1995)
• Influenza il livello di impegno impiegato, la costanza e
la scelta degli obiettivi da portare a termine.
• Rispecchia le aspettative e le convinzioni,
relativamente alla possibilità di realizzare qualcosa in
una determinata circostanza (compito e contesto-
dipendente).
Scarsa
autoefficacia Motivazione
Risultati Ansia da
24
negativi prestazione
25. PENSIERI DISFUNZIONALI
• Modalità distorte di codifica ed
interpretazione delle informazioni
(Ellis e Dryden, 1987).
• Convinzioni, sistemi di valutazione
degli eventi e delle persone che
influenzano negativamente la
capacità di affrontare situazioni
problematiche e/o stressanti,
ostacolando un uso adeguato delle
risorse mentali.
25
26. Pretese eccessive su se stessi (“Io devo riuscire
bene a scuola ed ottenere l’approvazione degli altri,
altrimenti non valgo niente”);
Pretese eccessive sugli altri (“Gli altri si devono
comportare come io ritengo sia conveniente,
altrimenti sono ingiusti”);
Pretese eccessive sulle condizioni di vita (“Ciò
che mi accade deve essere come io voglio che sia,
altrimenti la vita è insopportabile”);
Catastrofizzazioni (ingigantire eventi spiacevoli,
vissuti come insopportabili; generalizzare);
Interpretazioni sbagliate (errata attribuzione di
intenzioni altrui: “lo ha fatto di proposito; ce l’ha
con me”);
Svalutazione di se stessi e degli altri.
26
27. Conseguenze …
• Stati emotivi negativi
• Sconforto e frustrazione
• Evitamento della situazione
• Difficoltà di coping e problem solving
• Problemi relazionali
27
28. ATTRIBUZIONI DI CAUSA
• Convinzioni di controllo degli eventi (Weiner,
1986)
• Esterne (caso, difficoltà/facilità del compito,
aiuto) vs. interne (bravura, impegno).
Uno studente che, di fronte ad un fallimento,
interiorizza l’accaduto come deficit personale
(“non sono capace”) è più esposto alla
frustrazione rispetto ad un altro che spiega
l’insuccesso facendo ricorso a variabili che può
controllare come, ad esempio, l’impegno (“mi
sono impegnato poco”).
28
30. Alunni con problemi scolastici
Brophy (1996)
- alunni che faticano ad accettare il loro ruolo
- alunni che faticano nell’apprendimento
- alunni che con il loro comportamento resistono
all’autorità della scuola
30
31. C o n c e t t o P e n s ie r i
d i s é d is f u n z io n a liF a t t o r i
A n s ia d a a m b ie n t a li
A t t r ib u z io n i
p r e s t a z io n e
d i c a u sCao m p e t e n z e
s o c ia li
L E A R NE D HE L P L E S S NE S S ( S e l i g m a n &
M a i e r , 19 6 7 ) .
S ta to C o m p o r t a m eS t a t o d i
p s ic o lo g ic o d i nto “ imp o t e n z a
u n in d iv id u o in d if f e r e n t e a p p r e s a ”
c h e s i im b a t t e e in c a p a c e
i n Ee f e tn it in e g a t i v i
fve t a il i v e l l o m o t i v a z i o n a l e ,
d
r it e n u t i a ppre nde re
i n c o n tcr o gl a i t i l i o e
o l n b iv a f f e t t iv o -e m o t iv o 31