SlideShare a Scribd company logo
1 of 30
JEAN PIAGET (1896-1980)
LA TEORIA DEGLI STADI COGNITIVI 
PIAGET (1896-1980) 
Piaget è il padre dell’EPISTEMOLOGIA GENETICA: epistemologia si 
riferisce allo studio della conoscenza, delle relazioni tra soggetto 
agente e pensante e gli oggetti della sua esperienza; genetica si 
riferisce allo sviluppo. 
Il processo di sviluppo, secondo Piaget, implica maturazione fisica, 
esperienza con l’ambiente fisico ed esperienza sociale. Si tratta di un 
processo di adattamento nel quale entrano in gioco componenti innate, 
forze sociali ed intervento attivo dell’individuo. L’interesse di Piaget si 
focalizza sullo sviluppo cognitivo del bambino al quale partecipano le 
componenti sopraelencate.
 ORGANIZZAZIONE COGNITIVA 
La conoscenza è un processo, una relazione tra conoscente e conosciuto. 
Selezionando ed interpretando l’informazione, la persona costruisce 
attivamente la propria conoscenza attraverso l’interazione. La conoscenza 
che il bambino ha del mondo cambia con lo sviluppo del suo sistema 
cognitivo. Il pensiero è costituito da sistemi le cui parti sono integrate per 
formare un insieme. 
La mente non contiene fatti alla rinfusa, ma un insieme coordinato di 
informazione. L’organizzazione cambia di pari passo con le strutture del 
pensiero. Piano piano si organizzano in schemi, regolazioni, funzioni ed 
operazioni. Per Piaget la crescita cognitiva ha la funzione di adattare 
l’essere vivente all’ambiente. Con lo sviluppo maturano le strutture mentali 
del bambino e permettono una visione del mondo riflessiva ed analitica.
 ADATTAMENTO COGNITIVO 
L’organismo ha una tendenza innata ad adattarsi all’ambiente. 
L’intelligenza per Piaget è proprio adattamento del pensiero 
all’ambiente. Il comportamento è intelligente se è appropriato alle 
richieste dell’ambiente. Organizzazione ed adattamento sono 
inseparabili: solo adattandosi alle cose il pensiero organizza se 
stesso e solo organizzando se stesso il pensiero struttura le cose. 
Adattamento implica: 
ASSIMILAZIONE processo per il quale ci si adegua alla 
realtà restando all’interno dell’organizzazione cognitiva a 
disposizione. Si tratta di incorporare un’esperienza in un sistema 
predefinito internamente.
Quattro tipi di assimilazione agiscono durante tutti i periodi e stadi dello 
sviluppo: 
•Assimilazione riproduttiva (o funzionale). Il bambino piccolo esercita i suoi schemi 
ripetendoli in continuazione. In questo modo questi diventano più forti. 
•Assimilazione generalizzatrice. Si assiste ad un aumento della gamma di stimoli 
che vengono assimilati allo schema già in possesso del bambino. 
•Assimilazione ricognitiva. Vengono differenziati vari oggetti anche attraverso la 
generalizzazione dello schema. Il bambino riconosce un oggetto nel momento in 
cui lo assimila in modo appropriato. 
•Assimilazione reciproca degli schemi. Gli schemi si possono assimilare 
reciprocamente (e coordinarsi) per formare uno schema più ampio e più 
organizzato. 
Esempio durante il periodo sensomotorio: 
Schema suzione – Il bambino succhia ripetutamente (riproduzione) dita, 
tettarelle, coperte e giocattoli (generalizzazione), ma succhia ciascun oggetto in 
un modo leggermente diverso (riconoscimento) e spesso combina il succhiare con 
il guardare l’oggetto, il protendersi verso di esso, l’afferrarlo e il portarlo alla bocca 
(coordinamento).
ACCOMODAMENTO processo nel quale si producono 
modifiche all’organizzazione cognitiva conseguentemente 
alle esigenze poste dalla realtà. Si verifica un 
accomodamento a causa dell’impossibilità da parte delle 
strutture esistenti di interpretare un particolare oggetto o 
evento in modo soddisfacente. 
I due processi perdurano tutta la vita. L’adattamento E’ 
equilibrio tra assimilazione ed accomodamento. L’intero 
corso dello sviluppo cognitivo è un processo di 
equilibrazione che permette di raggiungere forme di 
equilibrio sempre migliori.
 APPROCCIO STADIALE 
Uno stadio è un periodo di tempo in cui il pensiero ed il 
comportamento del bambino in una varietà di situazioni riflettono 
un tipo particolare di struttura mentale. Rappresenta una 
tassonomia di tipi di adattamento. Ogni stadio perciò rappresenta 
una diversa interazione tra bambino e ambiente ed il passaggio 
da uno stadio all’altro comporta cambiamenti strutturali qualitativi. 
Caratteristiche salienti: 
 Gli stadi sono universali. 
 Gli stadi seguono una sequenza invariante ordinata e non se ne 
può saltare uno. 
 Ogni stadio deriva dallo stadio precedente, lo incorpora e lo 
trasforma. 
 E’ impossibile regredire ad uno stadio precedente perché non è 
più presente.
Ogni STADIO include una preparazione ad essere e 
un essere vero e proprio. Include cioè 
un periodo iniziale di preparazione e transizione da 
uno precedente, caratterizzato da strutture instabili, e 
uno finale con struttura stabile e ben organizzata. 
In altre parole, ogni stadio inizia per disequilibrio e 
raggiunge un equilibrio suo, diverso dagli altri stadi. 
Alla fine ogni stadio si autodistrugge e raggiunge il 
massimo livello con le operazioni formali.
PERIODO SENSOMOTORIO (dalla nascita ai 2 anni circa) 
Alla nascita il bambino possiede un repertorio di riflessi ereditati che servono 
per interagire con l’ambiente. Il bambino è predisposto a conoscere. 
Stadio 1: Modificazione dei riflessi (dalla nascita a 1 mese) 
I riflessi sono risposte fisse attivate da stimoli particolari (ad esempio se metto 
un dito nella mano del neonato, questo chiude la mano). Dopo un certo numero 
di attivazioni i riflessi iniziano a modificarsi in risposta alle diverse situazioni, 
ossia selettivamente. Il bambino apprende a generalizzare (ad esempio a 
succhiare tettarelle, coperte, sbarre della culla) e a discriminare (ad esempio 
quali oggetti succhiare quando ha fame). Successivamente, per la tendenza 
innata degli individui ad esercitare le proprie abilità, il bambino produce 
spontaneamente comportamenti quali succhiare, afferrare e guardare (esempi 
di accomodamento). In questo stadio il bambino rafforza, generalizza e 
differenzia i comportamenti che iniziano come riflessi.
Stadio 2: Reazioni circolari primarie (da 1 mese a 4 mesi) 
Una reazione circolare è un movimento ripetuto più volte, e 
così diventa circolare. Se da un comportamento il bambino 
ottiene un risultato, cercherà di ripeterlo. Se continua ad 
ottenere successo, si formerà un’abitudine. Le reazioni 
circolari vengono dette primarie perché sono centrate sul 
corpo del bambino. Un esempio è il succhiarsi il dito. 
Questo comportamento è già presente dalla nascita, ma ora 
diventa preciso e coordinato. Una reazione circolare 
primaria è accompagnata da piacere funzionale. In questo 
stadio si osserva anche un’attiva esplorazione visiva di 
oggetti e l’ascolto delle proprie vocalizzazioni.
Stadio 3: Reazioni circolari secondarie (dai 4 agli 8 mesi) 
Queste reazioni sono dirette verso il mondo esterno. Per 
puro caso il bambino compie un’azione che porta ad un 
risultato osservabile nell’ambiente circostante (es. scuote un 
sonaglio e questo produce rumore). Cerca pertanto di 
ripeterla, interessato com’è alle conseguenze delle sue 
azioni e non solo alle sue azioni come nello stadio 
precedente. 
In questo stadio emerge il “riconoscimento motorio” (**).
Stadio 4: Coordinazione degli schemi circolari (dagli 8 ai 12 mesi) 
Il bambino è in grado di coordinare i suoi schemi d’azione in modo 
più complesso. Emergono pianificazione ed intenzionalità in base a 
comportamenti strumentali (mezzi) e finalizzati (fini). Il bambino sa 
quello che vuole e può usare le sue abilità per raggiungere quel fine: 
ha differenziato i mezzi dai fini (***). 
Stadio 5: Reazioni circolari terziarie (dai 12 ai 18 mesi) 
Il bambino sfrutta l’ambiente per compiere esperimenti nei quali varia 
l’azione per vedere come influenza il risultato. Attraverso deliberati 
tentativi per prove ed errori, ovvero sperimentazione attiva, espande 
il proprio repertorio di comportamenti atti a differenziare i mezzi dai 
fini, e a sviluppare nuovi mezzi (*).
Stadio 6: Invenzione di mezzi nuovi mediante 
combinazioni mentali (dai 18 ai 24 mesi). 
Il bambino si avvicina alla fase preoperazionale. Utilizza 
simboli mentali per rappresentarsi oggetti ed eventi. 
Abbandona i tentativi per prove ed errori e trova nuove 
soluzioni manipolando immagini mentali che 
rappresentano eventi esterni (**). 
Infine, in questo stadio, la rappresentazione di un evento 
ne permette la rievocazione in un secondo tempo (*).
Riassumendo: 
Nel periodo sensomotorio il bambino apprende le proprietà 
degli oggetti e le loro relazioni attraverso azioni manifeste; le 
strutture cognitive diventano maggiormente organizzate; i 
comportamenti diventano sempre più intenzionali; il sé si va 
gradualmente differenziando dall’ambiente. 
Il concetto più importante acquisito in questo periodo è 
quello di oggetto permanente: esistono cioè entità che 
possiedono una realtà indipendente dalle azioni del 
bambino. Così un oggetto continua ad esistere anche 
quando il bambino non lo vede più, ossia quando l’oggetto è 
esterno al campo visivo del bambino. Questo capisce 
gradualmente che le sue azioni sull’oggetto sono separate 
dall’oggetto in sé, e che gli oggetti, incluso il bambino, sono 
cose che esistono di per se stesse. L’oggetto perciò viene 
rappresentato mentalmente dal bambino.
PERIODO PREOPERAZIONALE (dai 2 ai 7 anni circa) 
Ogni periodo prepara il successivo. Perciò il periodo sensomotorio 
prepara quello preoperazionale. Quest’ultimo permette di sviluppare in 
termini di rappresentazione ciò che nel precedente era stato raggiunto in 
termini di azione. Già nel sesto stadio emergeva una forma di 
rappresentazione mentale. Questa abilità è resa possibile dall’acquisizione 
della funzione semiotica, cioè la capacità di servirsi di un oggetto o un 
evento al posto di un altro: un significante (parola, gesto, oggetto, 
immagine mentale) evoca un significato. 
Esempio: un bambino di 4 anni può servirsi della parola AEROPLANO, del 
gesto della mano che cala all’improvviso, può raffigurarsi mentalmente un 
aeroplano o, per lui, un aeroplano giocattolo sta per un aeroplano reale. 
Per il bambino, comunque, non è facile comprendere che le parole 
vengano assegnate in modo arbitrario agli oggetti. Egli pensa che il nome 
di un oggetto sia intrinseco all’oggetto, come il colore o la forma. 
Il pensiero rappresentativo ha vantaggi rispetto al pensiero sensomotorio 
perché è più veloce e mobile. Nel periodo preoperazionale il pensiero è 
ancora limitato ma sono già state fatte delle conquiste.
Conquista della rappresentazione 
PPrriinncciippaallii 
mmaanniiffeessttaazziioonnii 
Imitazione 
differita 
Gioco 
simbolico 
Linguaggio 
Si riferiscono a una 
realtà non percepita in 
quel momento e la 
evocano
I limiti consistono in : 
 Egocentrismo si riferisce a) alla differenziazione incompleta tra sé 
ed il mondo; b) alla tendenza a percepire, capire ed interpretare il 
mondo esclusivamente dal proprio punto di vista. Il bambino cioè non 
è in grado di mettersi nei panni di un’altra persona e non si preoccupa 
nemmeno di adattare il suo linguaggio alle necessità dell’ascoltatore 
(es. monologo collettivo nei giochi di gruppo). (Esp. delle 3 montagne) 
 Rigidità di pensiero il pensiero è congelato e si ha la tendenza a 
prestare attenzione o a pensare solo ad una sola caratteristica saliente 
di un oggetto o evento per volta (centrazione) (*). Il bambino non è 
ancora in grado di considerare contemporaneamente aspetti diversi. 
Tende a focalizzarsi sugli stati piuttosto che sulle trasformazioni che 
collegano gli stati. Inoltre il suo pensiero è irreversibile (es. compiti di 
conservazione).
Compito delle 3 montagne di Piaget 
a b 
Si chiede al bambino di scegliere, da una serie di fotografie del 
panorama, quella che corrisponde a una prospettiva diversa dalla 
propria. Fino a 8 anni i bambini non sono capaci di immaginare 
quale potrebbe essere la prospettiva di un’altra persona 
EEGGOOCCEENNTTRRIISSMMOO IINNTTEELLLLEETTTTUUAALLEE
Compito della conservazione della sostanza 
Si mostrano al bambino 2 palline identiche di plastilina e gli si 
chiede: “Queste 2 palline sono uguali?” 
Una delle due palline viene allungata in una salsiccia. Si chiede 
al bambino: “In questa salsiccia c’è ancora tanta plastilina 
quanta ce n’era nella pallina?”
Compito della conservazione dei liquidi 
a b 
Si mostra al bambino un recipiente basso e largo (a) contenente del latte e gli 
si chiede di versare il latte da un boccale in un secondo recipiente di forma 
identica (b) finché c’è la medesima quantità di latte del primo recipiente. Il 
bambino riconosce che la quantità di latte è identica nei due recipienti. 
a b c 
Si mostra al bambino un recipiente alto e stretto e gli si chiede di versare 
in esso il contenuto di uno dei due recipienti originari. Poi gli si chiede: 
“C’è tanto latte in (c) quanto ce n’è in (a)?”
Compito della conservazione dei liquidi 
Il bambino preoperazionale a causa della rigidità del pensiero 
(centrazione) presterà attenzione solo all’altezza dei liquidi, ignorando 
la larghezza. Inoltre essendo il suo pensiero irreversibile, non è 
capace di riversare mentalmente il liquido dentro il contenitore di 
partenza. Solo durante il periodo delle operazioni concrete il 
bambino sarà in grado di rispondere correttamente al quesito, in quanto 
ha raggiunto una serie di traguardi cognitivi. 
E’ interessante notare che sia il bambino che conserva che quello che 
non conserva pensano che le conclusioni alle quali sono giunti siano 
del tutto ragionevoli.
Le conquiste consistono in: 
Alla fine di questo periodo però avviene il disgelo. Il bambino 
conquista il concetto di funzione, impara cioè che c’è una 
covariazione tra due fattori (y= f(x); es. se tiro la tenda, si apre). 
Apprende la capacità di decentrare gli atti mentali, perlomeno 
parzialmente. Un altro progresso riguarda l’identità, ossia la 
nozione secondo cui un oggetto può cambiare la sua 
apparenza senza cambiare la sua natura o identità (indossare 
una maschera da strega per il Carnevale non tramuta una 
persona in strega). Acquista il ragionamento semi-logico (*).
PERIODO DELLE OPERAZIONI CONCRETE (dai 7 agli 11 anni circa) 
Spesso Piaget chiama tutto il periodo che va dai 2 agli 11 anni “periodo 
di preparazione e raggiungimento delle operazioni concrete”. Per 
operazione si intende un’azione interiorizzata che va a prendere parte in 
una struttura organizzata. Tra le operazioni principali troviamo quelle di: 
 Reversibilità (Esperimento dei liquidi in contenitori di varie forme: se si 
riversa l’acqua nel contenitore di origine, i contenitori avranno la stessa 
quantità d’acqua) 
 Compensazione (il livello dell’acqua si è alzato ma il bicchiere è più 
sottile) 
 Addizione/sottrazione (non è stata tolta e neppure aggiunta acqua) 
Altre operazioni sono le operazioni matematiche di moltiplicare, dividere, 
ordinare (maggiore, minore di) e sostituire (una cosa equivale ad 
un'altra). Le operazioni vengono poi applicate ad una grande varietà di 
situazioni fisiche e sociali.
Si applicano alle classi (es. inclusione in classi: 20 perle di legno di cui 
17 marroni, 3 bianche. Sono di più le perle marroni o quelle di legno?), 
alle relazioni (se Giovanni è più alto di Giorgio e Giorgio è più alto di 
Luca, allora Giovanni è più alto anche di Luca), alle rappresentazioni 
spazio-temporali (in un disegno con un bicchiere inclinato che contiene 
dell’acqua, il bambino operazionale saprà disegnare l’acqua in parallelo 
al contesto): 
preoperazionale operazionale
Bisogna tenere presente due osservazioni: 
1. I vari concetti o operazioni non si sviluppano contemporaneamente 
(décalage orizzontale) (ad esempio la conservazione del peso compare alla 
fine del periodo e dopo quella della sostanza). 
2. Lo sviluppo di ogni acquisizione cognitiva si svolge in un certo periodo di 
tempo. Dapprima è di natura transizionale e si manifesta solo alcune volte. 
Poi gradualmente si rafforza, si stabilizza e si generalizza ad una varietà di 
situazioni. 
Nella sfera sociale il bambino è meno egocentrico, inizia a considerare 
l’intenzionalità delle azioni degli altri e diventa consapevole delle sottili 
relazioni sociali in famiglia e con i coetanei. 
Il bambino passa dalla comprensione del mondo basata su propri schemi 
d’azione, a rappresentazioni, ad operazioni interiorizzate ed organizzate. 
Il pensiero diviene decentrato, dinamico e reversibile. Tuttavia le operazioni 
sono ancora concrete, cioè applicate solo ad oggetti concreti, siano essi 
presenti o rappresentati mentalmente. Il passo finale consiste nell’applicare le 
operazioni ad affermazioni puramente verbali o logiche o possibili.
PERIODO DELLE OPERAZIONI FORMALI (dagli 11 ai 15 anni circa) 
L’adolescente ora sfrutta i risultati delle operazioni concrete per generare 
ipotesi sulle loro relazioni logiche. Si tratta di operazioni di operazioni. Il 
pensiero ipotetico-deduttivo è la conquista di questo periodo. Il pensiero è 
diventato logico, astratto ed ipotetico. La realtà viene vista come la parte che 
“è” di una totalità che “potrebbe essere”. L’adolescente è in grado di fare 
previsioni e di verificarle (*). 
Come nel periodo delle operazioni concrete, Piaget applica modelli logico-matematici 
al pensiero del bambino. Individua 16 operazioni mentali 
necessarie per risolvere i problemi che presenta agli adolescenti, tra cui 
l’operazione binaria di congiunzione/disgiunzione: la congiunzione è 
un’operazione riferita alla co-occorrenza di x e y; la disgiunzione si riferisce a 
x e y, x e non y, y e non x. 
Dal punto di vista sociale il ragazzo prende ora in considerazione idee 
astratte, può pensare al futuro e al mondo della possibilità. E’ in grado di 
immaginare se stesso in vari ruoli, di discutere di diversi problemi 
assumendo punti di vista diversi. E’ inoltre in grado di riflettere sui suoi 
pensieri. Le strutture cognitive dell’adolescente sono completate ed 
organizzate. Dopo i 15 anni non ci sono più cambiamenti di struttura del 
pensiero ma solo di contenuto e stabilità.
Compito del pendolo di Piaget 
Si danno al bambino una serie di pesi e una 
cordicella appesa a un gancio e gli si dice 
che può variare la lunghezza della cordicella, 
cambiare il peso e variare la forza della 
“spinta”. Il compito consiste nello scoprire 
quale di questi fattori determina la durata di 
una oscillazione del pendolo. 
Nello stadio operatorio formale l’adolescente 
verifica ogni fattore in maniera sistematica. 
Egli formula un’ipotesi su quale sia il fattore 
determinante e la mette alla prova finché tutte 
le possibilità sono state indagate.
Critiche ai compiti piagetiani 
I compiti piagetiani sono troppo difficili per il bambino 
Le capacità del 
bambino risultano 
più avanzate 
rispetto a quelle 
valutate da Piaget 
Riformulando la consegna e le 
domande 
Presentando situazioni più 
realistiche
Compito “il ragazzo e il poliziotto” di Hughes 
A B 
C D 
Poliziotti 
Bambino 
Rispetto al compito 
delle 3 montagne di 
Piaget: 
• Situazione realistica 
• Stimola l’immaginazione 
Il 90% dei bambini in età 
prescolare è capace di 
collocare correttamente il 
pupazzo “ragazzo” in modo 
che nessun poliziotto possa 
vederlo
Critiche alla teoria di Piaget 
• ESISTONO GLI STADI? Non vi è stabilità e 
sistematicità nelle risposte che uno stesso 
individuo fornisce in diversi compiti, che pur 
appartengono al medesimo stadio. Non c’è 
COERENZA ORIZZONTALE, ossia applicazione della 
stessa strategia di risposta a compiti diversi. 
Piaget sottovaluta il ruolo dell’esperienza 
sociale e dedica un’attenzione esclusiva 
all’esperienza fisica e logico-matematica nel 
bambino. Attraverso l’interazione con i pari il 
bambino è in grado di risolvere “precocemente” 
problemi.

More Related Content

What's hot

Piaget e vygotskij c
Piaget e vygotskij cPiaget e vygotskij c
Piaget e vygotskij cimartini
 
Scheda osservativa per la valutazione delle funzioni di base di soggetti auti...
Scheda osservativa per la valutazione delle funzioni di base di soggetti auti...Scheda osservativa per la valutazione delle funzioni di base di soggetti auti...
Scheda osservativa per la valutazione delle funzioni di base di soggetti auti...Portale Autismo
 
Psicologia dello sviluppo
Psicologia dello sviluppoPsicologia dello sviluppo
Psicologia dello svilupposcuolamovimento
 
Matdid674377
Matdid674377Matdid674377
Matdid674377imartini
 
Teorie dell'apprendimento
Teorie dell'apprendimentoTeorie dell'apprendimento
Teorie dell'apprendimentoscuolamovimento
 
La memoria w
La memoria wLa memoria w
La memoria wimartini
 
Sviluppo linguaggio
Sviluppo linguaggioSviluppo linguaggio
Sviluppo linguaggioimartini
 
sviluppo cognitivo Piaget
sviluppo cognitivo Piagetsviluppo cognitivo Piaget
sviluppo cognitivo Piagetimartini
 
La teoria di piaget camaioni
La teoria di piaget camaioni La teoria di piaget camaioni
La teoria di piaget camaioni imartini
 
Gsd iimmagine
Gsd iimmagineGsd iimmagine
Gsd iimmagineimartini
 
852 piaget e vygotskij
852 piaget e vygotskij852 piaget e vygotskij
852 piaget e vygotskijimartini
 
Intelligenza e creatività
Intelligenza e creativitàIntelligenza e creatività
Intelligenza e creativitàimartini
 
Diffusione identità
Diffusione identitàDiffusione identità
Diffusione identitàiva martini
 
Sviluppo del linguaggio
Sviluppo del linguaggio Sviluppo del linguaggio
Sviluppo del linguaggio progettiinrete
 

What's hot (20)

Piaget e vygotskij c
Piaget e vygotskij cPiaget e vygotskij c
Piaget e vygotskij c
 
Scheda osservativa per la valutazione delle funzioni di base di soggetti auti...
Scheda osservativa per la valutazione delle funzioni di base di soggetti auti...Scheda osservativa per la valutazione delle funzioni di base di soggetti auti...
Scheda osservativa per la valutazione delle funzioni di base di soggetti auti...
 
Psicologia dello sviluppo
Psicologia dello sviluppoPsicologia dello sviluppo
Psicologia dello sviluppo
 
Vygotskij
VygotskijVygotskij
Vygotskij
 
Il linguaggio
Il linguaggioIl linguaggio
Il linguaggio
 
Matdid674377
Matdid674377Matdid674377
Matdid674377
 
Piaget
PiagetPiaget
Piaget
 
Teorie dell'apprendimento
Teorie dell'apprendimentoTeorie dell'apprendimento
Teorie dell'apprendimento
 
La memoria w
La memoria wLa memoria w
La memoria w
 
Sviluppo linguaggio
Sviluppo linguaggioSviluppo linguaggio
Sviluppo linguaggio
 
sviluppo cognitivo Piaget
sviluppo cognitivo Piagetsviluppo cognitivo Piaget
sviluppo cognitivo Piaget
 
La teoria di piaget camaioni
La teoria di piaget camaioni La teoria di piaget camaioni
La teoria di piaget camaioni
 
Gsd iimmagine
Gsd iimmagineGsd iimmagine
Gsd iimmagine
 
852 piaget e vygotskij
852 piaget e vygotskij852 piaget e vygotskij
852 piaget e vygotskij
 
Intelligenza e creatività
Intelligenza e creativitàIntelligenza e creatività
Intelligenza e creatività
 
Vygotskji
VygotskjiVygotskji
Vygotskji
 
Piaget
PiagetPiaget
Piaget
 
DSA
DSADSA
DSA
 
Diffusione identità
Diffusione identitàDiffusione identità
Diffusione identità
 
Sviluppo del linguaggio
Sviluppo del linguaggio Sviluppo del linguaggio
Sviluppo del linguaggio
 

Similar to Lezione4

20 aggiunte%20dispense%20albier
20 aggiunte%20dispense%20albier20 aggiunte%20dispense%20albier
20 aggiunte%20dispense%20albierimartini
 
852 piaget e vygotskij
852 piaget e vygotskij852 piaget e vygotskij
852 piaget e vygotskijimartini
 
Psicologia dello sviluppo_sviluppo cognitivo_01
Psicologia dello sviluppo_sviluppo cognitivo_01Psicologia dello sviluppo_sviluppo cognitivo_01
Psicologia dello sviluppo_sviluppo cognitivo_01imartini
 
Psicologia dello sviluppo_sviluppo cognitivo
Psicologia dello sviluppo_sviluppo cognitivoPsicologia dello sviluppo_sviluppo cognitivo
Psicologia dello sviluppo_sviluppo cognitivoimartini
 
852 piaget e vygotskij
852 piaget e vygotskij852 piaget e vygotskij
852 piaget e vygotskijimartini
 
Piaget e vygotskij
Piaget e vygotskijPiaget e vygotskij
Piaget e vygotskijimartini
 
Psi sviluppo e edu infanzia
Psi sviluppo e edu  infanzia Psi sviluppo e edu  infanzia
Psi sviluppo e edu infanzia imartini
 
Assimilazione e accomodamento
Assimilazione e accomodamentoAssimilazione e accomodamento
Assimilazione e accomodamentoimartini
 
Ips02 class piaget 1
Ips02 class piaget 1Ips02 class piaget 1
Ips02 class piaget 1imartini
 
Ips02 class piaget 1
Ips02 class piaget 1Ips02 class piaget 1
Ips02 class piaget 1imartini
 
Ps.sviluppo
Ps.sviluppo Ps.sviluppo
Ps.sviluppo imartini
 
I,ii,iii infanzia
I,ii,iii infanziaI,ii,iii infanzia
I,ii,iii infanziaiva martini
 
Jean piaget v
Jean piaget vJean piaget v
Jean piaget vimartini
 
Jean piaget
Jean piagetJean piaget
Jean piagetimartini
 
Jean piaget
Jean piagetJean piaget
Jean piagetimartini
 

Similar to Lezione4 (20)

Lezione4
Lezione4 Lezione4
Lezione4
 
20 aggiunte%20dispense%20albier
20 aggiunte%20dispense%20albier20 aggiunte%20dispense%20albier
20 aggiunte%20dispense%20albier
 
852 piaget e vygotskij
852 piaget e vygotskij852 piaget e vygotskij
852 piaget e vygotskij
 
Piaget b
Piaget bPiaget b
Piaget b
 
Piaget
PiagetPiaget
Piaget
 
Piage tn
Piage tnPiage tn
Piage tn
 
Psicologia dello sviluppo_sviluppo cognitivo_01
Psicologia dello sviluppo_sviluppo cognitivo_01Psicologia dello sviluppo_sviluppo cognitivo_01
Psicologia dello sviluppo_sviluppo cognitivo_01
 
Psicologia dello sviluppo_sviluppo cognitivo
Psicologia dello sviluppo_sviluppo cognitivoPsicologia dello sviluppo_sviluppo cognitivo
Psicologia dello sviluppo_sviluppo cognitivo
 
852 piaget e vygotskij
852 piaget e vygotskij852 piaget e vygotskij
852 piaget e vygotskij
 
Piaget e vygotskij
Piaget e vygotskijPiaget e vygotskij
Piaget e vygotskij
 
Piaget
PiagetPiaget
Piaget
 
Psi sviluppo e edu infanzia
Psi sviluppo e edu  infanzia Psi sviluppo e edu  infanzia
Psi sviluppo e edu infanzia
 
Assimilazione e accomodamento
Assimilazione e accomodamentoAssimilazione e accomodamento
Assimilazione e accomodamento
 
Ips02 class piaget 1
Ips02 class piaget 1Ips02 class piaget 1
Ips02 class piaget 1
 
Ips02 class piaget 1
Ips02 class piaget 1Ips02 class piaget 1
Ips02 class piaget 1
 
Ps.sviluppo
Ps.sviluppo Ps.sviluppo
Ps.sviluppo
 
I,ii,iii infanzia
I,ii,iii infanziaI,ii,iii infanzia
I,ii,iii infanzia
 
Jean piaget v
Jean piaget vJean piaget v
Jean piaget v
 
Jean piaget
Jean piagetJean piaget
Jean piaget
 
Jean piaget
Jean piagetJean piaget
Jean piaget
 

More from imartini

2 parliamo e discutiamo del bullismo
2 parliamo e discutiamo del bullismo2 parliamo e discutiamo del bullismo
2 parliamo e discutiamo del bullismoimartini
 
Scheda bambino
Scheda bambinoScheda bambino
Scheda bambinoimartini
 
Subitizing
SubitizingSubitizing
Subitizingimartini
 
intelligenza emotiva
intelligenza emotivaintelligenza emotiva
intelligenza emotivaimartini
 
Il quaderno delle_regole_di_matematica
Il quaderno delle_regole_di_matematicaIl quaderno delle_regole_di_matematica
Il quaderno delle_regole_di_matematicaimartini
 
comunicazione_non_verbale
 comunicazione_non_verbale comunicazione_non_verbale
comunicazione_non_verbaleimartini
 
osservazione fattoei di rischio dsa
osservazione fattoei  di rischio dsaosservazione fattoei  di rischio dsa
osservazione fattoei di rischio dsaimartini
 
Prerequisiti
Prerequisiti Prerequisiti
Prerequisiti imartini
 
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura imartini
 
Dispensa dsa
Dispensa  dsaDispensa  dsa
Dispensa dsaimartini
 
Dentro ai dsa n
Dentro ai dsa nDentro ai dsa n
Dentro ai dsa nimartini
 
stili di apprendimento
stili di apprendimentostili di apprendimento
stili di apprendimentoimartini
 
Dsa fasce eta
Dsa  fasce etaDsa  fasce eta
Dsa fasce etaimartini
 
Sviluppo percettivomotorio
Sviluppo percettivomotorio Sviluppo percettivomotorio
Sviluppo percettivomotorio imartini
 
prerequisiti della scrittura
prerequisiti della scritturaprerequisiti della scrittura
prerequisiti della scritturaimartini
 
Slide musica-cervello
Slide musica-cervelloSlide musica-cervello
Slide musica-cervelloimartini
 

More from imartini (20)

2 parliamo e discutiamo del bullismo
2 parliamo e discutiamo del bullismo2 parliamo e discutiamo del bullismo
2 parliamo e discutiamo del bullismo
 
Scheda bambino
Scheda bambinoScheda bambino
Scheda bambino
 
Subitizing
SubitizingSubitizing
Subitizing
 
intelligenza emotiva
intelligenza emotivaintelligenza emotiva
intelligenza emotiva
 
Il quaderno delle_regole_di_matematica
Il quaderno delle_regole_di_matematicaIl quaderno delle_regole_di_matematica
Il quaderno delle_regole_di_matematica
 
comunicazione_non_verbale
 comunicazione_non_verbale comunicazione_non_verbale
comunicazione_non_verbale
 
Adhd u
Adhd uAdhd u
Adhd u
 
osservazione fattoei di rischio dsa
osservazione fattoei  di rischio dsaosservazione fattoei  di rischio dsa
osservazione fattoei di rischio dsa
 
Prerequisiti
Prerequisiti Prerequisiti
Prerequisiti
 
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
 
scrittura
scritturascrittura
scrittura
 
Dispensa dsa
Dispensa  dsaDispensa  dsa
Dispensa dsa
 
Dentro ai dsa n
Dentro ai dsa nDentro ai dsa n
Dentro ai dsa n
 
dislessia
dislessiadislessia
dislessia
 
stili di apprendimento
stili di apprendimentostili di apprendimento
stili di apprendimento
 
DSA
DSADSA
DSA
 
Dsa fasce eta
Dsa  fasce etaDsa  fasce eta
Dsa fasce eta
 
Sviluppo percettivomotorio
Sviluppo percettivomotorio Sviluppo percettivomotorio
Sviluppo percettivomotorio
 
prerequisiti della scrittura
prerequisiti della scritturaprerequisiti della scrittura
prerequisiti della scrittura
 
Slide musica-cervello
Slide musica-cervelloSlide musica-cervello
Slide musica-cervello
 

Lezione4

  • 2. LA TEORIA DEGLI STADI COGNITIVI PIAGET (1896-1980) Piaget è il padre dell’EPISTEMOLOGIA GENETICA: epistemologia si riferisce allo studio della conoscenza, delle relazioni tra soggetto agente e pensante e gli oggetti della sua esperienza; genetica si riferisce allo sviluppo. Il processo di sviluppo, secondo Piaget, implica maturazione fisica, esperienza con l’ambiente fisico ed esperienza sociale. Si tratta di un processo di adattamento nel quale entrano in gioco componenti innate, forze sociali ed intervento attivo dell’individuo. L’interesse di Piaget si focalizza sullo sviluppo cognitivo del bambino al quale partecipano le componenti sopraelencate.
  • 3.  ORGANIZZAZIONE COGNITIVA La conoscenza è un processo, una relazione tra conoscente e conosciuto. Selezionando ed interpretando l’informazione, la persona costruisce attivamente la propria conoscenza attraverso l’interazione. La conoscenza che il bambino ha del mondo cambia con lo sviluppo del suo sistema cognitivo. Il pensiero è costituito da sistemi le cui parti sono integrate per formare un insieme. La mente non contiene fatti alla rinfusa, ma un insieme coordinato di informazione. L’organizzazione cambia di pari passo con le strutture del pensiero. Piano piano si organizzano in schemi, regolazioni, funzioni ed operazioni. Per Piaget la crescita cognitiva ha la funzione di adattare l’essere vivente all’ambiente. Con lo sviluppo maturano le strutture mentali del bambino e permettono una visione del mondo riflessiva ed analitica.
  • 4.  ADATTAMENTO COGNITIVO L’organismo ha una tendenza innata ad adattarsi all’ambiente. L’intelligenza per Piaget è proprio adattamento del pensiero all’ambiente. Il comportamento è intelligente se è appropriato alle richieste dell’ambiente. Organizzazione ed adattamento sono inseparabili: solo adattandosi alle cose il pensiero organizza se stesso e solo organizzando se stesso il pensiero struttura le cose. Adattamento implica: ASSIMILAZIONE processo per il quale ci si adegua alla realtà restando all’interno dell’organizzazione cognitiva a disposizione. Si tratta di incorporare un’esperienza in un sistema predefinito internamente.
  • 5. Quattro tipi di assimilazione agiscono durante tutti i periodi e stadi dello sviluppo: •Assimilazione riproduttiva (o funzionale). Il bambino piccolo esercita i suoi schemi ripetendoli in continuazione. In questo modo questi diventano più forti. •Assimilazione generalizzatrice. Si assiste ad un aumento della gamma di stimoli che vengono assimilati allo schema già in possesso del bambino. •Assimilazione ricognitiva. Vengono differenziati vari oggetti anche attraverso la generalizzazione dello schema. Il bambino riconosce un oggetto nel momento in cui lo assimila in modo appropriato. •Assimilazione reciproca degli schemi. Gli schemi si possono assimilare reciprocamente (e coordinarsi) per formare uno schema più ampio e più organizzato. Esempio durante il periodo sensomotorio: Schema suzione – Il bambino succhia ripetutamente (riproduzione) dita, tettarelle, coperte e giocattoli (generalizzazione), ma succhia ciascun oggetto in un modo leggermente diverso (riconoscimento) e spesso combina il succhiare con il guardare l’oggetto, il protendersi verso di esso, l’afferrarlo e il portarlo alla bocca (coordinamento).
  • 6. ACCOMODAMENTO processo nel quale si producono modifiche all’organizzazione cognitiva conseguentemente alle esigenze poste dalla realtà. Si verifica un accomodamento a causa dell’impossibilità da parte delle strutture esistenti di interpretare un particolare oggetto o evento in modo soddisfacente. I due processi perdurano tutta la vita. L’adattamento E’ equilibrio tra assimilazione ed accomodamento. L’intero corso dello sviluppo cognitivo è un processo di equilibrazione che permette di raggiungere forme di equilibrio sempre migliori.
  • 7.  APPROCCIO STADIALE Uno stadio è un periodo di tempo in cui il pensiero ed il comportamento del bambino in una varietà di situazioni riflettono un tipo particolare di struttura mentale. Rappresenta una tassonomia di tipi di adattamento. Ogni stadio perciò rappresenta una diversa interazione tra bambino e ambiente ed il passaggio da uno stadio all’altro comporta cambiamenti strutturali qualitativi. Caratteristiche salienti:  Gli stadi sono universali.  Gli stadi seguono una sequenza invariante ordinata e non se ne può saltare uno.  Ogni stadio deriva dallo stadio precedente, lo incorpora e lo trasforma.  E’ impossibile regredire ad uno stadio precedente perché non è più presente.
  • 8. Ogni STADIO include una preparazione ad essere e un essere vero e proprio. Include cioè un periodo iniziale di preparazione e transizione da uno precedente, caratterizzato da strutture instabili, e uno finale con struttura stabile e ben organizzata. In altre parole, ogni stadio inizia per disequilibrio e raggiunge un equilibrio suo, diverso dagli altri stadi. Alla fine ogni stadio si autodistrugge e raggiunge il massimo livello con le operazioni formali.
  • 9. PERIODO SENSOMOTORIO (dalla nascita ai 2 anni circa) Alla nascita il bambino possiede un repertorio di riflessi ereditati che servono per interagire con l’ambiente. Il bambino è predisposto a conoscere. Stadio 1: Modificazione dei riflessi (dalla nascita a 1 mese) I riflessi sono risposte fisse attivate da stimoli particolari (ad esempio se metto un dito nella mano del neonato, questo chiude la mano). Dopo un certo numero di attivazioni i riflessi iniziano a modificarsi in risposta alle diverse situazioni, ossia selettivamente. Il bambino apprende a generalizzare (ad esempio a succhiare tettarelle, coperte, sbarre della culla) e a discriminare (ad esempio quali oggetti succhiare quando ha fame). Successivamente, per la tendenza innata degli individui ad esercitare le proprie abilità, il bambino produce spontaneamente comportamenti quali succhiare, afferrare e guardare (esempi di accomodamento). In questo stadio il bambino rafforza, generalizza e differenzia i comportamenti che iniziano come riflessi.
  • 10. Stadio 2: Reazioni circolari primarie (da 1 mese a 4 mesi) Una reazione circolare è un movimento ripetuto più volte, e così diventa circolare. Se da un comportamento il bambino ottiene un risultato, cercherà di ripeterlo. Se continua ad ottenere successo, si formerà un’abitudine. Le reazioni circolari vengono dette primarie perché sono centrate sul corpo del bambino. Un esempio è il succhiarsi il dito. Questo comportamento è già presente dalla nascita, ma ora diventa preciso e coordinato. Una reazione circolare primaria è accompagnata da piacere funzionale. In questo stadio si osserva anche un’attiva esplorazione visiva di oggetti e l’ascolto delle proprie vocalizzazioni.
  • 11. Stadio 3: Reazioni circolari secondarie (dai 4 agli 8 mesi) Queste reazioni sono dirette verso il mondo esterno. Per puro caso il bambino compie un’azione che porta ad un risultato osservabile nell’ambiente circostante (es. scuote un sonaglio e questo produce rumore). Cerca pertanto di ripeterla, interessato com’è alle conseguenze delle sue azioni e non solo alle sue azioni come nello stadio precedente. In questo stadio emerge il “riconoscimento motorio” (**).
  • 12. Stadio 4: Coordinazione degli schemi circolari (dagli 8 ai 12 mesi) Il bambino è in grado di coordinare i suoi schemi d’azione in modo più complesso. Emergono pianificazione ed intenzionalità in base a comportamenti strumentali (mezzi) e finalizzati (fini). Il bambino sa quello che vuole e può usare le sue abilità per raggiungere quel fine: ha differenziato i mezzi dai fini (***). Stadio 5: Reazioni circolari terziarie (dai 12 ai 18 mesi) Il bambino sfrutta l’ambiente per compiere esperimenti nei quali varia l’azione per vedere come influenza il risultato. Attraverso deliberati tentativi per prove ed errori, ovvero sperimentazione attiva, espande il proprio repertorio di comportamenti atti a differenziare i mezzi dai fini, e a sviluppare nuovi mezzi (*).
  • 13. Stadio 6: Invenzione di mezzi nuovi mediante combinazioni mentali (dai 18 ai 24 mesi). Il bambino si avvicina alla fase preoperazionale. Utilizza simboli mentali per rappresentarsi oggetti ed eventi. Abbandona i tentativi per prove ed errori e trova nuove soluzioni manipolando immagini mentali che rappresentano eventi esterni (**). Infine, in questo stadio, la rappresentazione di un evento ne permette la rievocazione in un secondo tempo (*).
  • 14. Riassumendo: Nel periodo sensomotorio il bambino apprende le proprietà degli oggetti e le loro relazioni attraverso azioni manifeste; le strutture cognitive diventano maggiormente organizzate; i comportamenti diventano sempre più intenzionali; il sé si va gradualmente differenziando dall’ambiente. Il concetto più importante acquisito in questo periodo è quello di oggetto permanente: esistono cioè entità che possiedono una realtà indipendente dalle azioni del bambino. Così un oggetto continua ad esistere anche quando il bambino non lo vede più, ossia quando l’oggetto è esterno al campo visivo del bambino. Questo capisce gradualmente che le sue azioni sull’oggetto sono separate dall’oggetto in sé, e che gli oggetti, incluso il bambino, sono cose che esistono di per se stesse. L’oggetto perciò viene rappresentato mentalmente dal bambino.
  • 15. PERIODO PREOPERAZIONALE (dai 2 ai 7 anni circa) Ogni periodo prepara il successivo. Perciò il periodo sensomotorio prepara quello preoperazionale. Quest’ultimo permette di sviluppare in termini di rappresentazione ciò che nel precedente era stato raggiunto in termini di azione. Già nel sesto stadio emergeva una forma di rappresentazione mentale. Questa abilità è resa possibile dall’acquisizione della funzione semiotica, cioè la capacità di servirsi di un oggetto o un evento al posto di un altro: un significante (parola, gesto, oggetto, immagine mentale) evoca un significato. Esempio: un bambino di 4 anni può servirsi della parola AEROPLANO, del gesto della mano che cala all’improvviso, può raffigurarsi mentalmente un aeroplano o, per lui, un aeroplano giocattolo sta per un aeroplano reale. Per il bambino, comunque, non è facile comprendere che le parole vengano assegnate in modo arbitrario agli oggetti. Egli pensa che il nome di un oggetto sia intrinseco all’oggetto, come il colore o la forma. Il pensiero rappresentativo ha vantaggi rispetto al pensiero sensomotorio perché è più veloce e mobile. Nel periodo preoperazionale il pensiero è ancora limitato ma sono già state fatte delle conquiste.
  • 16. Conquista della rappresentazione PPrriinncciippaallii mmaanniiffeessttaazziioonnii Imitazione differita Gioco simbolico Linguaggio Si riferiscono a una realtà non percepita in quel momento e la evocano
  • 17. I limiti consistono in :  Egocentrismo si riferisce a) alla differenziazione incompleta tra sé ed il mondo; b) alla tendenza a percepire, capire ed interpretare il mondo esclusivamente dal proprio punto di vista. Il bambino cioè non è in grado di mettersi nei panni di un’altra persona e non si preoccupa nemmeno di adattare il suo linguaggio alle necessità dell’ascoltatore (es. monologo collettivo nei giochi di gruppo). (Esp. delle 3 montagne)  Rigidità di pensiero il pensiero è congelato e si ha la tendenza a prestare attenzione o a pensare solo ad una sola caratteristica saliente di un oggetto o evento per volta (centrazione) (*). Il bambino non è ancora in grado di considerare contemporaneamente aspetti diversi. Tende a focalizzarsi sugli stati piuttosto che sulle trasformazioni che collegano gli stati. Inoltre il suo pensiero è irreversibile (es. compiti di conservazione).
  • 18. Compito delle 3 montagne di Piaget a b Si chiede al bambino di scegliere, da una serie di fotografie del panorama, quella che corrisponde a una prospettiva diversa dalla propria. Fino a 8 anni i bambini non sono capaci di immaginare quale potrebbe essere la prospettiva di un’altra persona EEGGOOCCEENNTTRRIISSMMOO IINNTTEELLLLEETTTTUUAALLEE
  • 19. Compito della conservazione della sostanza Si mostrano al bambino 2 palline identiche di plastilina e gli si chiede: “Queste 2 palline sono uguali?” Una delle due palline viene allungata in una salsiccia. Si chiede al bambino: “In questa salsiccia c’è ancora tanta plastilina quanta ce n’era nella pallina?”
  • 20. Compito della conservazione dei liquidi a b Si mostra al bambino un recipiente basso e largo (a) contenente del latte e gli si chiede di versare il latte da un boccale in un secondo recipiente di forma identica (b) finché c’è la medesima quantità di latte del primo recipiente. Il bambino riconosce che la quantità di latte è identica nei due recipienti. a b c Si mostra al bambino un recipiente alto e stretto e gli si chiede di versare in esso il contenuto di uno dei due recipienti originari. Poi gli si chiede: “C’è tanto latte in (c) quanto ce n’è in (a)?”
  • 21. Compito della conservazione dei liquidi Il bambino preoperazionale a causa della rigidità del pensiero (centrazione) presterà attenzione solo all’altezza dei liquidi, ignorando la larghezza. Inoltre essendo il suo pensiero irreversibile, non è capace di riversare mentalmente il liquido dentro il contenitore di partenza. Solo durante il periodo delle operazioni concrete il bambino sarà in grado di rispondere correttamente al quesito, in quanto ha raggiunto una serie di traguardi cognitivi. E’ interessante notare che sia il bambino che conserva che quello che non conserva pensano che le conclusioni alle quali sono giunti siano del tutto ragionevoli.
  • 22. Le conquiste consistono in: Alla fine di questo periodo però avviene il disgelo. Il bambino conquista il concetto di funzione, impara cioè che c’è una covariazione tra due fattori (y= f(x); es. se tiro la tenda, si apre). Apprende la capacità di decentrare gli atti mentali, perlomeno parzialmente. Un altro progresso riguarda l’identità, ossia la nozione secondo cui un oggetto può cambiare la sua apparenza senza cambiare la sua natura o identità (indossare una maschera da strega per il Carnevale non tramuta una persona in strega). Acquista il ragionamento semi-logico (*).
  • 23. PERIODO DELLE OPERAZIONI CONCRETE (dai 7 agli 11 anni circa) Spesso Piaget chiama tutto il periodo che va dai 2 agli 11 anni “periodo di preparazione e raggiungimento delle operazioni concrete”. Per operazione si intende un’azione interiorizzata che va a prendere parte in una struttura organizzata. Tra le operazioni principali troviamo quelle di:  Reversibilità (Esperimento dei liquidi in contenitori di varie forme: se si riversa l’acqua nel contenitore di origine, i contenitori avranno la stessa quantità d’acqua)  Compensazione (il livello dell’acqua si è alzato ma il bicchiere è più sottile)  Addizione/sottrazione (non è stata tolta e neppure aggiunta acqua) Altre operazioni sono le operazioni matematiche di moltiplicare, dividere, ordinare (maggiore, minore di) e sostituire (una cosa equivale ad un'altra). Le operazioni vengono poi applicate ad una grande varietà di situazioni fisiche e sociali.
  • 24. Si applicano alle classi (es. inclusione in classi: 20 perle di legno di cui 17 marroni, 3 bianche. Sono di più le perle marroni o quelle di legno?), alle relazioni (se Giovanni è più alto di Giorgio e Giorgio è più alto di Luca, allora Giovanni è più alto anche di Luca), alle rappresentazioni spazio-temporali (in un disegno con un bicchiere inclinato che contiene dell’acqua, il bambino operazionale saprà disegnare l’acqua in parallelo al contesto): preoperazionale operazionale
  • 25. Bisogna tenere presente due osservazioni: 1. I vari concetti o operazioni non si sviluppano contemporaneamente (décalage orizzontale) (ad esempio la conservazione del peso compare alla fine del periodo e dopo quella della sostanza). 2. Lo sviluppo di ogni acquisizione cognitiva si svolge in un certo periodo di tempo. Dapprima è di natura transizionale e si manifesta solo alcune volte. Poi gradualmente si rafforza, si stabilizza e si generalizza ad una varietà di situazioni. Nella sfera sociale il bambino è meno egocentrico, inizia a considerare l’intenzionalità delle azioni degli altri e diventa consapevole delle sottili relazioni sociali in famiglia e con i coetanei. Il bambino passa dalla comprensione del mondo basata su propri schemi d’azione, a rappresentazioni, ad operazioni interiorizzate ed organizzate. Il pensiero diviene decentrato, dinamico e reversibile. Tuttavia le operazioni sono ancora concrete, cioè applicate solo ad oggetti concreti, siano essi presenti o rappresentati mentalmente. Il passo finale consiste nell’applicare le operazioni ad affermazioni puramente verbali o logiche o possibili.
  • 26. PERIODO DELLE OPERAZIONI FORMALI (dagli 11 ai 15 anni circa) L’adolescente ora sfrutta i risultati delle operazioni concrete per generare ipotesi sulle loro relazioni logiche. Si tratta di operazioni di operazioni. Il pensiero ipotetico-deduttivo è la conquista di questo periodo. Il pensiero è diventato logico, astratto ed ipotetico. La realtà viene vista come la parte che “è” di una totalità che “potrebbe essere”. L’adolescente è in grado di fare previsioni e di verificarle (*). Come nel periodo delle operazioni concrete, Piaget applica modelli logico-matematici al pensiero del bambino. Individua 16 operazioni mentali necessarie per risolvere i problemi che presenta agli adolescenti, tra cui l’operazione binaria di congiunzione/disgiunzione: la congiunzione è un’operazione riferita alla co-occorrenza di x e y; la disgiunzione si riferisce a x e y, x e non y, y e non x. Dal punto di vista sociale il ragazzo prende ora in considerazione idee astratte, può pensare al futuro e al mondo della possibilità. E’ in grado di immaginare se stesso in vari ruoli, di discutere di diversi problemi assumendo punti di vista diversi. E’ inoltre in grado di riflettere sui suoi pensieri. Le strutture cognitive dell’adolescente sono completate ed organizzate. Dopo i 15 anni non ci sono più cambiamenti di struttura del pensiero ma solo di contenuto e stabilità.
  • 27. Compito del pendolo di Piaget Si danno al bambino una serie di pesi e una cordicella appesa a un gancio e gli si dice che può variare la lunghezza della cordicella, cambiare il peso e variare la forza della “spinta”. Il compito consiste nello scoprire quale di questi fattori determina la durata di una oscillazione del pendolo. Nello stadio operatorio formale l’adolescente verifica ogni fattore in maniera sistematica. Egli formula un’ipotesi su quale sia il fattore determinante e la mette alla prova finché tutte le possibilità sono state indagate.
  • 28. Critiche ai compiti piagetiani I compiti piagetiani sono troppo difficili per il bambino Le capacità del bambino risultano più avanzate rispetto a quelle valutate da Piaget Riformulando la consegna e le domande Presentando situazioni più realistiche
  • 29. Compito “il ragazzo e il poliziotto” di Hughes A B C D Poliziotti Bambino Rispetto al compito delle 3 montagne di Piaget: • Situazione realistica • Stimola l’immaginazione Il 90% dei bambini in età prescolare è capace di collocare correttamente il pupazzo “ragazzo” in modo che nessun poliziotto possa vederlo
  • 30. Critiche alla teoria di Piaget • ESISTONO GLI STADI? Non vi è stabilità e sistematicità nelle risposte che uno stesso individuo fornisce in diversi compiti, che pur appartengono al medesimo stadio. Non c’è COERENZA ORIZZONTALE, ossia applicazione della stessa strategia di risposta a compiti diversi. Piaget sottovaluta il ruolo dell’esperienza sociale e dedica un’attenzione esclusiva all’esperienza fisica e logico-matematica nel bambino. Attraverso l’interazione con i pari il bambino è in grado di risolvere “precocemente” problemi.