Presentazione del volume di Claudia Matini, "Cooperative learning: istruzioni per l'uso", edito nel 2019. Nelle slide un approfondimento della teoria sull'apprendimento cooperativo, degli autori principali di questo approccio educativo. Vengono proposte alcune tecniche di cooperative learning.
LA REGOLAZIONE DELLE EMOZIONI A SCUOLA Un progetto di intervento in una scuol...RobertaMascioni
Questo intervento è una ricerca-azione che si pone come obiettivo fondamentale quello di indagare gli effetti di un programma di regolazione delle emozioni realizzato in una classe di Scuola Secondaria di Primo Grado.
Le emozioni giocano un ruolo importante fin dall’inizio della vita di ogni individuo e rendono possibile il rapporto con gli adulti significativi. La scoperta e l’etichettamento delle emozioni facilitano le interazioni e il deficit di queste abilità contribuisce alla creazione di problemi comportamentali e di comprensione. È fondamentale, quindi, favorire processi di regolazione delle emozioni in giovane età per migliorare il benessere negli adolescenti.
Per favorire una gestione più efficace delle emozioni occorre sostituire strategie disfunzionali quali l’evitamento e la ruminazione con altre più adattive come l’accettazione, l’attivazione comportamentale e la creazione di relazioni più significative e supportive.
L’iniziativa fa riferimento ai protocolli statunitensi (Psicoeducazione, Mindfulness, ACT…) presenti in letteratura e trae spunto da esperienze promosse in alcune scuole italiane.
L'Età della Partecipazione, inaugurata dalla Rete, è carica di promesse: cittadinanza attiva, consumo consapevole, creatività diffusa, intelligenza collettiva, saperi condivisi, scambio di conoscenze. Tuttavia, se ci si aspetta di vederla sorgere all'orizzonte come un'alba scontata e inevitabile, si finirà per trasformarla nel suo contrario, producendo una nuova, vasta massa di esclusi.
La teoria dell’attaccamento, che vede il suo capostipite in John Bowlby, è un modello psicopatologico riconosciuto oggi come valido da tutte le scuole psicoterapeutiche, al di là del loro specifico orientamento. Tutte le scuola infatti attribuiscono al periodo della prima infanzia un ruolo decisivo per lo sviluppo dei sintomi psicopatologici (Kachele e al.; Resch).
LA REGOLAZIONE DELLE EMOZIONI A SCUOLA Un progetto di intervento in una scuol...RobertaMascioni
Questo intervento è una ricerca-azione che si pone come obiettivo fondamentale quello di indagare gli effetti di un programma di regolazione delle emozioni realizzato in una classe di Scuola Secondaria di Primo Grado.
Le emozioni giocano un ruolo importante fin dall’inizio della vita di ogni individuo e rendono possibile il rapporto con gli adulti significativi. La scoperta e l’etichettamento delle emozioni facilitano le interazioni e il deficit di queste abilità contribuisce alla creazione di problemi comportamentali e di comprensione. È fondamentale, quindi, favorire processi di regolazione delle emozioni in giovane età per migliorare il benessere negli adolescenti.
Per favorire una gestione più efficace delle emozioni occorre sostituire strategie disfunzionali quali l’evitamento e la ruminazione con altre più adattive come l’accettazione, l’attivazione comportamentale e la creazione di relazioni più significative e supportive.
L’iniziativa fa riferimento ai protocolli statunitensi (Psicoeducazione, Mindfulness, ACT…) presenti in letteratura e trae spunto da esperienze promosse in alcune scuole italiane.
L'Età della Partecipazione, inaugurata dalla Rete, è carica di promesse: cittadinanza attiva, consumo consapevole, creatività diffusa, intelligenza collettiva, saperi condivisi, scambio di conoscenze. Tuttavia, se ci si aspetta di vederla sorgere all'orizzonte come un'alba scontata e inevitabile, si finirà per trasformarla nel suo contrario, producendo una nuova, vasta massa di esclusi.
La teoria dell’attaccamento, che vede il suo capostipite in John Bowlby, è un modello psicopatologico riconosciuto oggi come valido da tutte le scuole psicoterapeutiche, al di là del loro specifico orientamento. Tutte le scuola infatti attribuiscono al periodo della prima infanzia un ruolo decisivo per lo sviluppo dei sintomi psicopatologici (Kachele e al.; Resch).
L’Apprendimento Cooperativo (=AC) è un metodo di insegnamento/apprendimento che nasce dalle teorizzazioni sull’interdipendenza sociale e si propone, principalmente, di migliorare l’apprendimento sfruttando tutte le risorse presenti nella classe.
Il passaggio dalla società delle conoscenze alla società delle competenze stimola un progressivo superamento della didattica di tipo trasmissivo a verso esperienze di apprendimento di tipo collaborativo ed esperienziale.
Le slide sono un estratto del corso online sui metodi di discussione, mirati a favorire la partecipazione attiva degli studenti e favorire un apprendimento signiticativo.
2. Due parole sulla docente online
www.claudiamatini.it
www.scintille.it
3. Obiettivi
1. Chiarire cosa è il cooperative learning
2. Riconoscere le differenze tra lavoro di
gruppo “tradizionale” e cooperativo
3. Conoscere esempi di tecniche
cooperative
4. Usare al meglio il volume «cooperative
learning: istruzioni per l’uso»
4. Esempio: Partners – Approccio di
Spencer Kagan
https://www.scintille.it/partners/#more-1124
• L’insegnante pone un quesito e gli studenti ci pensano
individualmente.
• Gli studenti in gruppi di quattro si suddividono in
coppie e in coppia si danno un paio di minuti a testa per
esprimere la propria opinione o rispondere al quesito
facendo a turno l’intervistatore e l’intervistato.
• Ogni componente della coppia si riunisce in coppia con
un compagno dell’altra coppia con il quale si condivide
quello che si è ascoltato dal primo compagno di coppia.
• Al termine tutto il gruppo si riunisce e si discute, facendo
sintesi, delle varie idee emerse.
5. Cosa è il Cooperative Learning?
Cooperative Learning
è un insieme di tecniche di conduzione della
classe nelle quali gli studenti lavorano in piccoli
gruppi per attività di apprendimento e ricevono
valutazioni sulla base dei risultati conseguiti
(Comoglio, 1996, 24)
6. Perché approfondirlo?
“Il profilo professionale del docente cambierà
sostanzialmente nei prossimi decenni: insegnanti e
formatori diventeranno consulenti, tutori e
mediatori. Il loro ruolo (…) consisterà nell’assistere
gli allievi che (..) dovranno farsi carico della propria
formazione.
La capacità di definire e di mettere in pratica
metodi partecipativi di insegnamento e di
apprendimento dovrà essere una delle
competenze professionali di base di insegnanti (…)
Memorandum sull’istruzione e la formazione
permanente (Commissione Europea, 2000,
p.16)
10. • Offre un contesto sociale per conversare in modo produttivo
• Usato soprattutto per materie quali lettere e materie
umanistiche
• Influenzato da Vygotsky
• Costruzione della conoscenza e del significato da parte dello
studente (costruttivismo)
• Apprendimento attraverso il dialogo e la discussione, poco
strutturate
• L’insegnante ha un ruolo minimo (alcuni autori escono dalla
classe)
• Presuppone le abilità sociali dello studente
• Vicino al movimento delle comunità di apprendimento
L'apprendimento collaborativo
Adattato da N. Davidson, Cooperative & collaborative learning (2015)
11. Cosa è il tutoring
Attività svolta da persone che non sono insegnanti
professionisti che consiste nell’aiutare e sostenere
l’apprendimento di altri in modo interattivo,
intenzionale e sistematico.
Di solito si fa su base uno ad uno, in coppia.
I tutor possono essere genitori o altri adulti
significativi, fratelli o sorelle, altri membri della
famiglia, o altri appartenenti al gruppo di pari, nonché
vari tipi di volontari.
Topping, 2000
13. La classe si configura come un fondamentale
spazio di crescita in cui lo studente sperimenta
le proprie competenze e sviluppa la propria
identità, in un continuo scambio con i pari e gli
insegnanti, nel quale i processi emotivi e
relazionali assumono un ruolo centrale
Dott.ssa Francesca Pastore 2016, slide
14. 14
Gruppo classe
Il gruppo classe deve essere inteso come gruppo di
apprendimento in cui gli aspetti relazionali vanno
adeguatamente gestiti, in quanto la relazione è essa
stessa elemento fondamentale, che veicola e stimola gli
apprendimenti.
(Renati, Zanetti, 2009)
15. Lewin: “il gruppo è qualcosa di più, o per
meglio dire, qualcosa di diverso dalla
somma dei suoi membri: ha una struttura
propria, fini peculiari, e relazioni particolari
con altri gruppi. Quel che ne costituisce
l’essenza è l’interdipendenza tra i membri.
Il gruppo così, è una totalità dinamica: un
cambiamento di stato di una sua parte,
interessa lo stato di tutte le altre” (1951)
DEFINIZIONE DI GRUPPO
17. Interdipendenza sociale
Positiva: si sviluppa quando un soggetto
comprende che deve coordinare i propri sforzi con
quelli altrui per completare un compito e che è
vincolato ad altri in modo tale da non poter aver
successo se anche questi ultimi non l’hanno.
Le relazioni sociali sono importanti perché danno
supporto operativo ed emotivo.
19. Cooperative Learning è…
Interazione
simultanea
Eterogeneità
Controllo dello
status
Uguali opportunità di
successo
Equa
partecipazione
Interdipendenza
positiva
Interazione
promozionale
Responsabilità individuale
e di gruppo
Focus sulle
competenze
sociali
Monitoraggio e
Revisione
Apprendimento
Cooperativo
20. VARIABILI OSSERVATE GRUPPO DI APPRENDIMENTO
COOPERATIVO
GRUPPI SPONTANEI DI
APPRENDIMENTO
Interdipendenza positiva alta Nessuna attenzione o bassa
Leadership condivisa Unico leader scelto o emergente
spontaneamente
Responsabilità nel lavoro Tutti sono responsabili del rispettivo
contributo e di aiutare gli altri
Ciascuno è responsabile di se stesso
Enfasi sul compito e
risultati
Presente Presente
Enfasi sulla qualità dei
rapporti
Presente, con attenzione al sostegno
reciproco
//////
Competenze sociali Sono direttamente insegnate Sono supposte o ignorate
Ruolo dell’insegnante Osserva ed interviene Si disinteressa o agisce solo in caso di
comportamenti negativi
Controllo interno al
gruppo
Si riflette sull’interazione ed efficacia
del lavoro mentre si lavora
//////
Valutazione Individuale e di gruppo Poca attenzione alla valutazione
individuale e di gruppo, senza
riconoscimento dei miglioramenti
Fonte riadattata: Comoglio e Cardoso, 1996, p. 25 (Johnson e Johnson, 1987,
Learning together and alone, p.14)
DIFFERENZE TRA GRUPPO DI APPRENDIMENTO
COOPERATIVO E GRUPPI SPONTANEI DI APPRENDIMENTO
21. Un’attività in matematica:
Group Investigation in 4 liceo scientifico
https://www.scintille.it/secondaria-2-grado-numeri-complessi-e-
group-investigation/#more-685
• Argomento: numeri complessi
• Durata: 7 ore/5 incontri
• 4 gruppi da 5 persone
• Prova individuale e di gruppo
22. Nel libro – Appendice 2
• Progettazione di inglese – 3° liceo linguistico
(coppie e gruppi di 4)
• Progettazione di inglese – 3° secondaria primo
grado (Learning together cooperativo)
• Progettazione di italiano – 2° secondario primo
grado (Learning together individualistico)
• Progettazione di scienze-italiano-immagine – 1°
primaria (intervista in tre passi)
• Progettazione per la scuola dell’infanzia -
Mappa nel mezzo
23. Cominciare con il volume
«Cooperative learning: istruzioni
per l’uso»
ELF, 2019
24. Obiettivi del libro
• favorire la consapevolezza, circa il grado attuale di
conoscenza del Cooperative Learning;
• fare in modo che attraverso la lettura del libro e lo
svolgimento delle esercitazioni tu possa arrivare a
riconoscere gli elementi essenziali del Cooperative
Learning nelle attività didattiche che svolgerai, in modo
da saper distinguere bene, una volta per tutte, quando
un lavoro di gruppo è davvero cooperativo;
• fornire indicazioni semplici da seguire per favorire un
numero crescente di sperimentazioni di successo
nell’applicazione della metodologia;
25. Indice
Prefazione
Introduzione
Ringraziamenti
Capitolo 1. Cosa è il Cooperative Learning
Capitolo 2. Gli autori storici del Cooperative Learning
Capitolo 3. Come si stimola la cooperazione in classe: l’interdipendenza sociale
positiva
Capitolo 4. Come si fa a garantire che ciascuno nel gruppo faccia la sua parte:
Responsabilità individuale e di gruppo
Capitolo 5. Come favorire relazioni positive all’interno dei gruppi: l’interazione
promozionale
Capitolo 6. Come costruire coinvolgimento in classe: l’interazione simultanea
Capitolo 7. Come sostenere il lavoro di gruppo: insegnare le abilità sociali
Capitolo 8. La revisione del lavoro cooperativo
Capitolo 9. Conclusioni
Appendice 1 – Test autodiagnostico
Appendice 2 – Esercizi
Bibliografia
Sitografia di base
26. Come usare il libro
Inizia facendo il test autodiagnostico
Vai con calma e leggi gli
approfondimenti suggeriti nei diversi
capitoli
Fai gli esercizi proposti
Sperimenta una tecnica per volta,
finché non la padroneggi
Goditi la relazione con la tua classe
27. Regole minime di sopravvivenza
Articolo 1. Prima di iniziare ad applicare le tecniche, approfondisci i principi su
cui si basa il Cooperative Learning
Articolo 2. Inizia a sperimentare a partire dalle strutture
cooperative più semplici
Articolo 3. Approfondisci la conoscenza teorica e la pratica
dell’insegnamento delle competenze sociali
Articolo 4. All’inizio di ogni lezione esplicita ai ragazzi ciò che ti
aspetti in riferimento al compito, il modo con cui valuterai i
risultati e farai le verifiche
Articolo 5. Sii presente in classe quando i gruppi lavorano
Articolo 6. Lascia spazio alla riflessione sul lavoro svolto
Articolo 7. Persisti