Intervista virtuale realizzata da Vanda Cantoia allo psicologo e linguista Francesco Antinucci. L’ intervista è stata realizzata nell’ ambito del corso di Didattica della matematica svolto dal Prof. Giovanni Lariccia presso l’ Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano nell’ anno accademico 2009 - 2010
Vanda Cantoia intervista virtualmente Francesco Antinucci
1. DIDAMAT 2009-2010 Francesco Antinucci Intervista virtuale realizzata da Vanda Cantoia allo psicologo e linguista Francesco Antinucci. L’ intervista è stata realizzata nell' ambito del corso di Didattica della matematica svolto dal Prof. Giovanni Lariccia presso l' Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano nell' anno accademico 2009 - 2010
6. Per insegnare ci serviamo di strumenti tradizionali come la famosa lavagna di ardesia …
7. … ma oggi il docente, per migliorare la qualità dell’apprendimento e comunicare meglio informazioni, conoscenze e valori, deve imparare ad usare nuovi strumenti: lavagna luminosa, dvd, TV satellitare e il computer con il suo ambiente multimediale (capacità di gestire suono, immagine video e testo) e ipermediale (organizzazione reticolare multimediale).
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10. Ho pensato così di intervistare il Prof. Antinucci poiché ho letto il suo libro tutto d’un fiato e mi è piaciuto tanto!
14. 4. Che differenza c’è tra la televisione e il computer? La televisione è predestinatanel senso che va avanti da sola, qualunque cosa tu faccia. Puoi scegliere di assistervi o no. Con il computer, invece, scegli cosa fare. Scegli cosa vedere Scegli cosa vuoi fare
15. Il computer ti rende libero perché sei tu che decidi di andare a destra o sinistra, in alto o in basso. Quando accedi il pc trovi sullo schermo tante icone a ciascuna delle quali corrisponde una possibilità. Sei tu che scegli! Cliccando con il mouse fai partire un programma. Non appena ti fermi non accade nulla.
20. 6. Usando il computer non si rischia di diventare asociali? Pensiamo ai videogiochi che attirano tanto i bambini. I videogiochi sono impensabili senza una condivisione da parte di un gruppo. Con il gioco si entra a far parte della comunità e ci si confronta. Il confronto può essere collaborativo o oppositivo. Viene messa in atto una socialità “differita”, non contemporanea all’attività che si svolge. Con la connessione ad Internet è possibile letteralmente giocare insieme stando separati, a qualunque distanza l’uno dall’altro.
26. l’attenzione ha le caratteristiche del monitoraggio e dal suo operare deriva una sensazione “ludica”
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28. 8. Se il secondo modo di apprendere è più piacevole e motivante, perché la scuola è impostata secondo l’apprendimento simbolico - ricostruttivo? Prima dell’avvento scuola era diffuso un apprendimento esperienziale: l’antico “andare a bottega” L’allievo imparava osservando il fare altrui soprattutto provando a fare.
29. Tutto cambia perché viene introdotta un’innovazione tecnologica: la stampa a caratteri mobili rende accessibile a chiunque i testi, ossia estensioni di linguaggio scritto. La Stampa nel ‘500 L’apprendimento esperienziale ha un forte limite: per verificarsi bisogna che ci sia esperienza, cioè poter agire sulla realtà e essere a contatto con un maestro.
30. 10. In che modo il computer ha rivoluzionato l’apprendimento? Con il computer si torna al vecchio modo di apprendere, quello esperienzialecon tutti i vantaggi che comporta. 11. Può esplicitare meglio questo concetto? Bisogna ricordare che il computer è un simulatore della realtà. Si può simulare un volo, per esempio, e l’aereo reagisce ai miei comandi.
31. Il computer riproduce la realtà ricreandola: si può guidare la propria auto su una pista o far decollare un jet. E’ possibile poi produrre qualcosa che non esiste ma che mi viene offerta come se fosse reale. La percepisco con i miei sensi, possa agirci sopra e si comporta come una cosa reale. E’ la realtà virtuale dove “virtuale” significa potenziale cioè qualcosa che non c’è ma potrebbe esserci. Se ti muovi e sposti lo sguardo, il computer ti rimanda immediatamente la vista dell’ambiente corrispondente alla tua nuova posizione.
32. La Basilica di San Pietro ricostruita in realtà virtuale
33. 9. Ho visto alla tv persone muoversi in un ambiente indossando caschi e guanti particolari. Cosa servono? La realtà virtuale si serve di mezzi per trasmettere l’idea di essere immersi nella realtà. I caschi contengono visori che danno una visione tridimensionale: permettono di poter esplorare l’ambiente con gli stessi movimenti che si farebbero nella realtà. Comunicano istante per istante al computer dove sto guardando. I guanti, invece, ti fanno entrare nell’ambiente simulato e ti consentono di afferrare e manipolare gli oggetti presenti.
34. 10. Se il computer permette tutto ciò, allora non c’è più posto per la scuola. Le spiegazioni e gli insegnanti non servono più poiché il computer ti corregge, ti suggerisce, ti spiega. Cosa ne pensa a proposito? Non è così. Prendi il caso di Internet: chiunque può mettersi e mettere qualcosa. Come faccio a sapere se le informazioni su ciò che non conosco sono vere o no? Si creeranno autorità interne alla rete ma ciò non basta. Non può venir meno il “maestro” il cui ruolo è di tutor individuale che sta dietro al percorso individuale di ciascun allievo.
35. 11. Si parla tanto dell’importanza di usare a scuola le nuove tecnologie multimediali. Cosa ne pensa? Penso che se la scuola non si metterà a giocare seriamente c’è il rischio che il computer, come tutti i sussidi audiovisivi, finirà per giacere in aule multimediali per svolgere marginali attività multimediali.
36. 12. Cosa significa “creare” con il computer ? La grande novità è che il computer, come ho già detto, permette di inventare, creare qualcosa che non esiste e che si presenta a noi come se fosse una cosa reale. Per esempio la basilica Ulpia è stata ricostruita in realtà virtuale e noi siamo così in grado di vederla così com’era: andiamo dove vogliamo, ci fermiamo dove vogliamo, visitiamo ciò che ci piace. Non si tratta di una riproduzione ma di una creazione. Con lo stesso metodo si può, per esempio, realizzare il progetto di un edificio in realtà virtuale per vedere come sarebbe se fosse costruito. Si tratta di “materializzare” cose che non esistono fisicamente e che sono soggette alla nostra azione.
39. [VC] Prof. Antinucci la ringrazio perché attraverso questa intervista virtuale ho imparato a valutare positivamente l’uso delle nuove tecnologie. In modo semplice ho capito che da un’attività banale, come quella dei videogiochi, può derivare una forma di apprendimento a cui non avevo mai pensato: quello percettivo-motoria. Il gioco ci permette di entrare in rapporto con il mezzo informatico diversamente da quanto sostiene l’opinione comune.
40. Il vero apprendimento significa, infatti, la costruzione della conoscenza e non il mero riempimento di nozioni e concetti. Farò tesoro di questa esperienza nel mio lavoro di …. maestra