Ambrosetti Asset Management SIM presenta un documento di sintesi dell’andamento dei principali mercati nel 2017 e le attese previste per il 2018 elaborate dai nostri modelli di analisi oggettivi e ad elevato tasso di successo Evidence Based Performance Analysis®.
Buona lettura.
A dicembre 2014, le risorse accumulate dalle forme pensionistiche complementari rappresentano circa l’8% del Pil e il 3% delle attività finanziarie delle famiglie italiane. Gli iscritti ammontano a circa 6,6 milioni e le risorse destinate alle prestazioni hanno raggiunto i 126 mld di euro. Il tasso di partecipazione ha raggiunto il 25,6% rispetto alla forza lavoro e il 29,5% rispetto agli occupati, tuttavia, solo il 15% per cento della forza di lavoro al di sotto dei 35 anni è iscritto a una forma pensionistica complementare.
A fine 2013 lo stock di investimenti dei fondi pensione indirizzati in Italia ammontava a circa 30 mld di euro, di questi solo 2,1 mld erano indirizzati alle imprese italiane. Per convogliare una maggiore quota del risparmio previdenziale nell’economia reale italiana occorre superare alcuni limiti tecnici ed incentivare l’investimento in strumenti come i fondi chiusi attraverso i quali investire in private equity, mini-bond ed energie rinnovabili, presenti in misura marginale solo nel portafoglio di alcuni fondi pensione preesistenti.
Nell’area euro, il peggioramento della congiuntura economica ha un carattere comune a tutti i principali paesi: la debolezza degli investimenti . In Italia, il taglio ha interessato con particolare intensità la componente pubblica, ridottasi di oltre un terzo negli ultimi quattro anni.
Ambrosetti Asset Management SIM presenta un documento di sintesi dell’andamento dei principali mercati nel 2017 e le attese previste per il 2018 elaborate dai nostri modelli di analisi oggettivi e ad elevato tasso di successo Evidence Based Performance Analysis®.
Buona lettura.
A dicembre 2014, le risorse accumulate dalle forme pensionistiche complementari rappresentano circa l’8% del Pil e il 3% delle attività finanziarie delle famiglie italiane. Gli iscritti ammontano a circa 6,6 milioni e le risorse destinate alle prestazioni hanno raggiunto i 126 mld di euro. Il tasso di partecipazione ha raggiunto il 25,6% rispetto alla forza lavoro e il 29,5% rispetto agli occupati, tuttavia, solo il 15% per cento della forza di lavoro al di sotto dei 35 anni è iscritto a una forma pensionistica complementare.
A fine 2013 lo stock di investimenti dei fondi pensione indirizzati in Italia ammontava a circa 30 mld di euro, di questi solo 2,1 mld erano indirizzati alle imprese italiane. Per convogliare una maggiore quota del risparmio previdenziale nell’economia reale italiana occorre superare alcuni limiti tecnici ed incentivare l’investimento in strumenti come i fondi chiusi attraverso i quali investire in private equity, mini-bond ed energie rinnovabili, presenti in misura marginale solo nel portafoglio di alcuni fondi pensione preesistenti.
Nell’area euro, il peggioramento della congiuntura economica ha un carattere comune a tutti i principali paesi: la debolezza degli investimenti . In Italia, il taglio ha interessato con particolare intensità la componente pubblica, ridottasi di oltre un terzo negli ultimi quattro anni.
Per deliziare i nostri emisferi cerebrali Luigi Zingales rimane sempre tra i migliori chef stellati contemporanei, anche se le deduzioni logiche del suo articolo non promettono nulla di buono per il Bel Paese
Presentazione Mariano Bella, Direttore Ufficio Studi Confcommercio-Imprese per l'Italia, al convegno "Tagliamo le tasse, non tassiamo la crescita" - Roma, 29 luglio 2014
MoneyFarm analizza le aspettative economiche per l'anno 2014 e valuta come posizionare al meglio i portafogli di investimento per gestire al meglio i risparmi dei propri clienti.
Scaling core systems and processes to support a fast growing business.
This presentation was originally given at the TSW Service Transformations event on Oct. 21, 2014 by Michele Bleser, Slalom, LLC.
Future of Procurement – Goodbye to Business as Usual: Transforming Operations...SAP Ariba
An interactive panel discussion on how procurement is changing and why old ways of working and measuring performance may not get the job done. Featuring Edward Cone, Oxford Economics’ Deputy Director of Thought Leadership and Jennifer Roberts, Senior Manager, Center of Excellence for Sonoco – a $5B global consumer packaging company. Gain insight into:
• Sonoco’s real-world perspectives, including a look at their supplier measurement program
• Your peer’s views on operations and KPIs from the Oxford global study of more than 1,000 procurement executives and practitioners
• Proven strategies and tactics to measure your success
Per deliziare i nostri emisferi cerebrali Luigi Zingales rimane sempre tra i migliori chef stellati contemporanei, anche se le deduzioni logiche del suo articolo non promettono nulla di buono per il Bel Paese
Presentazione Mariano Bella, Direttore Ufficio Studi Confcommercio-Imprese per l'Italia, al convegno "Tagliamo le tasse, non tassiamo la crescita" - Roma, 29 luglio 2014
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AUTOMAZIONE NEL MAGAZZINO: LE NUOVE E INNOVATIVE TECNOLOGIE PER STOCCAGGIO PA...logisticaefficiente
Come le nuove tecnologie nel Material Handling possono contribuire al miglioramento dell'industria moderna e viceversa: come i bisogni dell'industria moderna sono una motivazione per creare innovazione nelle soluzioni di Material Handling
LE TANTE FACCE DELL'INNOVAZIONE NELLA SUPPLY CHAIN: DALL'AUTOMAZIONE ALLA CRE...logisticaefficiente
Caccia al logo
Un nuovo contesto di riferimento
innovazione nella supply chain
le principali sfide per i prossimi anni
Quali aziende innovano di più
cosa innovare?
l'innovazione tecnologica e il suo impatto nella supply chain
Internet of Thing
Additive manufacturing
Altre dimensioni nell'innovazione
Past vs Future Digital Transformation of the Supply ChainElemica
Digital supply chain technologies have been historically used to improve service levels and reduce cost. But there is untapped potential. What are the opportunities for strategic investment? What should you expect the future to hold when transformation takes place? Where should I begin?
Scenari Economici 2016 - La risalita modesta e i rischi di instabilitàConfindustria
Le slide proiettate alla presentazione del rapporto Scenari Economici del Centro Studi Confindustria il 01/07/2016 a Milano presso la sede di Assolombarda
Principali variabili economiche da monitorare giovanni facco
Perché e a quale scopo individuare e raccogliere i principali indicatori economici del nostro paese?Il motivo è molto semplice e banale: negli ultimi anni , complice il web, sono resi disponibili volumi incredibili di dati prima consultabili solo in forma cartacea e solo dopo mesi e mesi dalla loro pubblicazione o messa a disposizione;Oggi sono disponibili immediatamente siamo inondati e affoghiamo .. nei numeri. Dati e numeri sempre più articolati, sezionati , dettagliati … ma vi è il rischio di non capire più come stanno le cose proprio per un eccesso di informazione quantitativa e numerica.Questo documento quindi vuole rispondere a queste esigenze: avere in un report i principali indicatori a portata di mano e in qualsiasi momento poterli consultare e vederli tutti insieme; i dati sono collocati in un arco temperale (in funzione anche della disponibilità del dato ) consentendo quindi di misurare gli scostamenti e di capire se nel tempo questi valori migliorano o peggiorano;
aggiornare con frequenza i dati utilizzando sempre e solo fonti ufficiali in questo modo ognuno può farsi una idea e tirare le proprie conclusioni.
Presentazione di Mariano Bella, Direttore Ufficio Studi Confcommercio-Imprese per l'Italia, alla Conferenza stampa di presentazione del rapporto Confcommercio-Censis su clima di fiducia e aspettative di famiglie e imprese
Principali variabili economiche da monitorare r2.pptxgiovanni facco
monitoraggio delle principali variabili economiche: come stiamo andando ? qui sono raccolti e aggiornati i principali indicatori economici fonte Istat, Ocse, Bce, Bankitalia...
S. Corradini, L. Martinez, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: L'inclusione lavorativa: il panorama nazionale e l'esperienza dell'Istat
Titolo: La condizione occupazionale delle persone con disabilità
L. Lavecchia, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: Il quadro informativo per il Green Deal: sviluppi e domanda informativa per le questioni energetiche
Titolo: La misura della povertà energetica in Italia
V. Buratta, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: La strategia dei dati: l’iniziativa europea e la risposta nazionale
Titolo: Il ruolo dell'Istat nella Strategia Nazionale ed Europea dei Dati
E. Fornero, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: Gender statistics by default: il cambiamento di paradigma nelle statistiche e oltre
Titolo: Illusioni, luoghi comuni e verità nella lotta alle disparità di genere
A. Perrazzelli, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: Gender statistics by default: il cambiamento di paradigma nelle statistiche e oltre
Titolo: Qualità di genere per sostenere la crescita
A. Tinto, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: Gli effetti della pandemia sulla soddisfazione per la vita e il benessere: analisi e prospettive
Titolo: L'impatto della pandemia sulla componente soggettiva del Benessere Equo e Sostenibile
L. Becchetti, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: Gli effetti della pandemia sulla soddisfazione per la vita e il benessere: analisi e prospettive
Titolo: La pandemia attraverso gli indicatori soggettivi a livello internazionale: un paradosso?
G. Onder, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: La lezione della crisi per le statistiche demografiche e sociali
Titolo: Il sistema di sorveglianza dei decessi dell'ISS e le nuove prospettive
C. Romano, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: La lezione della crisi per le statistiche demografiche e sociali
Titolo: Nuovi strumenti e indagini per un'informazione pertinente in fase di emergenza
S. Prati, M. Battaglini, G. Corsetti, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: La lezione della crisi per le statistiche demografiche e sociali
Titolo: La sfida per la demografia: tempestività e qualità dell'informazione
F. De Novellis - Politiche monetarie, rischi finanziari, paesi emergenti: cosa c’è dietro gli scenari per l’economia italiana?
1. Politiche monetarie, rischi finanziari, paesi emergenti:
cosa c’è dietro gli scenari per l’economia italiana?
Fedele De Novellis
Convegno ISTAT
Le prospettive per l’economia italiana 2014-2015
Roma, 5 maggio 2014
www.refricerche.it
2. Roma, 5 maggio 2014 2
Uscire dalla crisi: la Bce e i mercati
Tassi d'interesse a 10 anni
Differenziale con la Germania
0.0
2.0
4.0
6.0
07 08 09 10 11 12 13 14
Ita Spa
Le borse europee
30
50
70
90
110
07 08 09 10 11 12 13 14
1° gen 2007 = 100. Indici Datastream
Ger Fra Spa Ita
“whatever it takes”
3. Roma, 5 maggio 2014 3
Uscire dalla crisi: le politiche di bilancio
Saldo della Pa
-6.0
-5.0
-4.0
-3.0
-2.0
-1.0
0.0
07 08 09 10 11 12 13 14
in % del Pil; per il 2014 previsioni REF Ricerche
Saldo primario della Pa
-1.0
0.0
1.0
2.0
3.0
4.0
07 08 09 10 11 12 13 14
in % del Pil; per il 2014 previsioni REF Ricerche
Una pausa nella stretta fiscale
4. Roma, 5 maggio 2014 4
Uscire dalla crisi: Governi e stabilità politica
Tassi a 10 anni titoli di Stato italiani: correlazione con la Spagna
0
0.5
1
01/13 02/1303/13 04/13 05/13 06/13 07/13 08/13 09/13 10/13 11/13 12/13 01/14 02/14 03/14 04/14
Indici di correlazione su periodo mobile di 60 giorni
25/2/13 elezioni
24/4 incarico a Letta
20/4 rielezione
Napolitano
1/10 voto di fiducia al
Governo
14 febbraio -
caduta
Governo Letta
Pubblicazione DEF
5. Roma, 5 maggio 2014 5
Uscire dalla crisi....inseguendo il ciclo europeo
Prodotto interno lordo
-4.0
-2.0
0.0
2.0
4.0
6.0
10 11 12 13
var % tendenziali
Ger Ita
Produzione industriale
-10
-5
0
5
10
15
10 11 12 13 14*
var % tendenziali; *media gen-feb
Ger Ita
6. Roma, 5 maggio 2014 6
Messaggi contraddittori dalle autorità di politica economica?
La Bce, anticipa l’adozione di misure “non convenzionali”, nel
timore di rischi di deflazione (e probabilmente anche dal lato del
credito)
Il DEF anticipa una crescita che si porta su ritmi elevati (per gli
standard italiani).
Se si crede a entrambi: il QE garantisce tassi europei e spread
bassi, il DEF garantisce crescita in aumento….il migliore dei
mondi?
7. Roma, 5 maggio 2014 7
Il migliore dei mondi possibili?
Prodotto interno lordo:
var % medie di tre anni
-2.0
-1.5
-1.0
-0.5
0.0
0.5
1.0
1.5
2.0
2.5
95 00 05 10 15
stime
DEF
Italia - Tassi d'interesse a dieci anni
3.0
4.0
5.0
6.0
7.0
07 08 09 10 11 12 13 14
8. Roma, 5 maggio 2014 8
Dietro la Bce: problemi per le banche (meno crescita) e
timori di deflazione = il peggiore dei mondi
Inflazione al consumo
-1.0
0.0
1.0
2.0
3.0
10 11 12 13 14
Ita Ger Fra Spa
9. Roma, 5 maggio 2014 9
Quanto pesano i rischi sui prezzi?
A ben vedere siamo da tempo in un contesto di inflazione bassa
Diverse misure d'inflazione in Italia: 2010-2013
0
0.5
1
1.5
2
2.5
Deflatore val agg cdf Deflatore Pil pdm Deflatore Dom int
var % medie annue 2010-2013
deflatore cons famglie
deflatore spesa pubblica
deflatore investimenti
inflazione pagata dai consumatori
inflazione prodotta dal sistema
10. Roma, 5 maggio 2014 10
Potere di mercato delle imprese ai minimi
Mark up nell'industria in senso
stretto
97
98
99
100
101
05 06 07 08 09 10 11 12 13
Indice 2005 = 100
Mark up nei servizi privati
95
96
97
98
99
100
101
05 06 07 08 09 10 11 12 13
Indice 2005 = 100
11. Roma, 5 maggio 2014 11
Pressioni al ribasso sulla dinamica salariale
Retribuzioni e disoccupazione in Italia
1
3
5
7
5 6 7 8 9 10 11 12 13
tasso di disoccupazione
salari(settoreprivato)var%a/a
1999-2001 1992-1998 2002-2012
'12
'92
'00 '97'04
'11
'07
'01
'13
12. Roma, 5 maggio 2014 12
I rischi sono accresciuti dalla crisi dei paesi emergenti...
Cambi bilaterali verso il dollaro Usa
60
70
80
90
100
110
120
11 12 13 14
Indice gen '11= 100;
Elaborazioni REF Ricerche su fonti statistiche nazionali
Russia
Euro
Bras
Turchia
India
Sud Africa
Cina
13. Roma, 5 maggio 2014 13
…e dagli effetti sui differenziali d’inflazione…
Inflazione al consumo*
-2.0
0.0
2.0
4.0
6.0
8.0
04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14
* Tasso mediano calcolato per 19 paesi avanzati (di cui 11
dell'area euro) e 23 emergenti
Industrializzati Emergenti
16. Roma, 5 maggio 2014 16
Ecco perché il QE ci può aiutare, ma potrebbe anche
richiedere qualche contropartita
“sostenere il risanamento
dei conti pubblici nel medio
periodo, anche in
considerazione del fatto che
i rapporti debito/Pil restano
elevati. Su questo fronte le
strategie dovrebbero essere
in linea con il Fiscal
compact”.
Mario Draghi Introduzione
del Rapporto annuale della
Bce 7 aprile 2014
Area euro: moneta e credito
-5
0
5
10
15
99 02 05 08 11 14
var % anno su anno; * sett privato
M3 credito*
17. Roma, 5 maggio 2014 17
Inflazione, tassi d’interesse e crescita nel DEF
Tassi d’interesse bassi e deflatore del Pil in ripresa = tassi reali in
discesa
Tassi reali in discesa e Pil in ripresa = quadro favorevole alla
finanza pubblica
Deflatore del Pil in aumento, Clup in rallentamento = profitti in
aumento
18. Roma, 5 maggio 2014 18
Costo del debito pubblico e crescita
-8
-6
-4
-2
0
2
4
6
2009 2011 2013 2015 2017
° deflazionato con il deflatore del Pi;
dal 2014 ipotesi DEF
costo medio del debito reale° Pil - var %
Differenza fra costo del debito
pubblico e crescita
0
2
4
6
8
2009 2011 2013 2015 2017
dal 2014 ipotesi DEF
19. Roma, 5 maggio 2014 19
Inflazione: il DEF sposa la tesi dell’aggiustamento
competitivo…..
Italia - costo del lavoro per unità
di prodotto
-1.0
0.0
1.0
2.0
3.0
4.0
5.0
06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18
var % medie annue
20. Roma, 5 maggio 2014 20
…..ma ha paura della deflazione (e del rapporto debito/Pil!)
Italia - deflatore del Pil
0
0.5
1
1.5
2
2.5
3
06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18
var % medie annue
21. Roma, 5 maggio 2014 21
…con il risultato che tutta l’inflazione del Def va in profitti
I profitti delle imprese
400000
420000
440000
460000
480000
500000
520000
540000
560000
06 08 10 12 14 16 18
risultat lordo di gestione (corretto per il numero di
Ula)
Impliciti nello
scenario del DEF