Dalla Felicità all'Esperienza Ottimale: Il concetto di Flow e il suo ruolo ne...Riva Giuseppe
Gli studi sul flow, concetto introdotto dallo psicologo Mihaly Czikszentmihalyi, nascono con l’obiettivo di analizzare i fattori capaci di trasformare un’esperienza momentanea in uno stato psicologico ottimale che consente di ottimizzare la performance del soggetto. A caratterizzare l'esperienza di flow è infatti un elevato livello di concentrazione e di partecipazione all'attività, l'equilibrio fra la percezione della difficoltà della situazione e del compito (challenge) e le capacità personali (skills), la sensazione d'alterazione temporale (l'orologio interno rallenta, mentre l'orologio esterno accelera), un senso di piacevolezza e soddisfazione. L'intervento vuole aiutare i genitori a comprendere il potenziale del concetto di flow per lo sviluppo del bambino e presentare una serie di tecniche che aiutino il bambino ad entrare e mantenere lo stato di flow.
Laboratorio realizzato con il contributo dell'Iniziativa Laboratori dal Basso, azione della Regione Puglia cofinanziata dalla UE attraverso il PO FSE 2007-2013
Finanziato da ARTI Puglia, il corso gratuito “Lavorare in gruppo? Un’impresa! Un'impresa!: Conflitti, comunicazione e cooperazione per l'impresa sostenible” mira a fornire le competenze per migliorare l’efficienza del lavoro di gruppo e garantire la sostenibilità di un progetto imprenditoriale nel lungo periodo.
A promuoverlo l'Associazione VulcanicaMente , già attiva a livello locale ed europeo.
Il secondo di 5 moduli "Litigare bene tra colleghi: gestire i conflitti nei gruppi di lavoro" ha visto la partecipazione del trainer Graziano Tullio, esperto in team building e comunicazione efficace, e Paolo Ragusa, vice direttore del Centro Psicopedagogico per la Pace e la gestione dei conflitti di Piacenza
www.vulcanicamente.it
La mediazione come strumento di composizione dei conflitti anche in ambito in...Giuseppe Briganti
Il conflitto. La mediazione e il diritto. Mediazione civile e commerciale. Mediazione familiare. Mediazione problem solving e trasformativa. Professione mediatore. Cosa fa il mediatore? Mediazione interculturale anche per la composizione dei conflitti. Diritto interculturale. Discriminazioni e orientamento sessuale. Discriminazioni in ambito universitario. La/Il Consigliera/e di fiducia.
L’AUTOSTIMA è l’espressione dinamica della valutazione che una persona dà a se stessa della propria personalità.
DEFINIZIONE dell'autostima:
• valutazione che una persona dà di se stessa e applica a se stessa
• conservazione di una concezione soggettiva del proprio valore
• bisogno di stabilità psicologica per affrontare il mondo
EFFETTI dell'autostima
Il grado di autostima risulta inversamente correlato all’indice globale di disadattamento: una buona autostima rende l’individuo meno vulnerabile allo sviluppo di condizioni di disagio psichico.
L’individuo che ha una buona stima di sé riesce a meglio gestire le ansie della vita.
AREE PROBLEMATICHE
• Accettare se stessi
• Essere soddisfatti del proprio modo di essere e di agire
• Avere fiducia in se stessi
• Essere capaci di affrontare con grinta i problemi della vita
AUTOSTIMA E AUTOEFFICACIA
• Affrontano i compiti difficili come sfide e non come pericoli da evitare
• Si pongono obiettivi ambiziosi e li perseguono
• Hanno un atteggiamento efficace nei confronti della realtà
• Di fronte alle difficoltà intensificano il proprio impegno e lo mantengono costante
• Ritengono di avere il controllo della situazione, anche di fronte a insuccessi
Dalla Felicità all'Esperienza Ottimale: Il concetto di Flow e il suo ruolo ne...Riva Giuseppe
Gli studi sul flow, concetto introdotto dallo psicologo Mihaly Czikszentmihalyi, nascono con l’obiettivo di analizzare i fattori capaci di trasformare un’esperienza momentanea in uno stato psicologico ottimale che consente di ottimizzare la performance del soggetto. A caratterizzare l'esperienza di flow è infatti un elevato livello di concentrazione e di partecipazione all'attività, l'equilibrio fra la percezione della difficoltà della situazione e del compito (challenge) e le capacità personali (skills), la sensazione d'alterazione temporale (l'orologio interno rallenta, mentre l'orologio esterno accelera), un senso di piacevolezza e soddisfazione. L'intervento vuole aiutare i genitori a comprendere il potenziale del concetto di flow per lo sviluppo del bambino e presentare una serie di tecniche che aiutino il bambino ad entrare e mantenere lo stato di flow.
Laboratorio realizzato con il contributo dell'Iniziativa Laboratori dal Basso, azione della Regione Puglia cofinanziata dalla UE attraverso il PO FSE 2007-2013
Finanziato da ARTI Puglia, il corso gratuito “Lavorare in gruppo? Un’impresa! Un'impresa!: Conflitti, comunicazione e cooperazione per l'impresa sostenible” mira a fornire le competenze per migliorare l’efficienza del lavoro di gruppo e garantire la sostenibilità di un progetto imprenditoriale nel lungo periodo.
A promuoverlo l'Associazione VulcanicaMente , già attiva a livello locale ed europeo.
Il secondo di 5 moduli "Litigare bene tra colleghi: gestire i conflitti nei gruppi di lavoro" ha visto la partecipazione del trainer Graziano Tullio, esperto in team building e comunicazione efficace, e Paolo Ragusa, vice direttore del Centro Psicopedagogico per la Pace e la gestione dei conflitti di Piacenza
www.vulcanicamente.it
La mediazione come strumento di composizione dei conflitti anche in ambito in...Giuseppe Briganti
Il conflitto. La mediazione e il diritto. Mediazione civile e commerciale. Mediazione familiare. Mediazione problem solving e trasformativa. Professione mediatore. Cosa fa il mediatore? Mediazione interculturale anche per la composizione dei conflitti. Diritto interculturale. Discriminazioni e orientamento sessuale. Discriminazioni in ambito universitario. La/Il Consigliera/e di fiducia.
L’AUTOSTIMA è l’espressione dinamica della valutazione che una persona dà a se stessa della propria personalità.
DEFINIZIONE dell'autostima:
• valutazione che una persona dà di se stessa e applica a se stessa
• conservazione di una concezione soggettiva del proprio valore
• bisogno di stabilità psicologica per affrontare il mondo
EFFETTI dell'autostima
Il grado di autostima risulta inversamente correlato all’indice globale di disadattamento: una buona autostima rende l’individuo meno vulnerabile allo sviluppo di condizioni di disagio psichico.
L’individuo che ha una buona stima di sé riesce a meglio gestire le ansie della vita.
AREE PROBLEMATICHE
• Accettare se stessi
• Essere soddisfatti del proprio modo di essere e di agire
• Avere fiducia in se stessi
• Essere capaci di affrontare con grinta i problemi della vita
AUTOSTIMA E AUTOEFFICACIA
• Affrontano i compiti difficili come sfide e non come pericoli da evitare
• Si pongono obiettivi ambiziosi e li perseguono
• Hanno un atteggiamento efficace nei confronti della realtà
• Di fronte alle difficoltà intensificano il proprio impegno e lo mantengono costante
• Ritengono di avere il controllo della situazione, anche di fronte a insuccessi
La prevenzione del rischio e l’educazione al benessere e alla salute degli adolescenti rappresentano una delle sfide più difficili ed impegnative degli ultimi anni.
Il passaggio da un approccio finalizzato alla cura della malattia a un approccio bio-psico-sociale centrato sulla promozione della salute ha determinato, soprattutto negli ultimi anni, un crescente interesse per le potenzialità di utilizzo delle life skills negli interventi educativi con gli adolescenti.
Partendo da tali considerazioni si è deciso di presentare un’esperienza pilota ispirata al Programma Life Skills dell’OMS (1994) e realizzata in una scuola secondaria di primo grado della provincia di Pescara.
L’elaborato rappresenta una relazione critica dell’intervento realizzato e, in quanto tale, si pone tre obiettivi: sottolineare il ruolo delle life skills nella promozione della salute e del benessere secondo le principali impostazioni teoriche di riferimento; analizzare le metodologie utilizzate in relazione alle indicazioni fornite dall’OMS per l’attuazione di programmi Life Skills; e, infine, valutare criticamente i risultati conseguiti alla luce di osservazioni personali e della letteratura esaminata.
Ispirandosi a un modello di tipo olistico, interazionista e costruttivista ed a una concezione “agentica” di sviluppo, si è deciso di valutare gli effetti dell’intervento non solo sui singoli destinatari, ma anche e soprattutto sul contesto di sviluppo, al fine di individuare possibili correlazioni tra l’attuazione di promozione delle competenze psicosociali ed eventuali miglioramenti del clima relazionale del gruppo-classe.
Imparare le strutture base della comunicazione efficace e dell'ascolto attivo per capire e conoscere meglio se stessi e gli altri.
• Principi base della comunicazione:
• Modello di Jakobson
• Assiomi della comunicazione
• Imparare a capire e a conoscere se stessi e gli interlocutori per facilitare la comunicazione:
• Riconoscere i principali sistemi rappresentazionali (VAKog) con cui le persone percepiscono il mondo esterno
• La comunicazione paraverbale: saper gestire la respirazione, il tono, il ritmo, il volume, le pause
• La comunicazione non verbale: la postura che favorisce la
comunicazione
• La lettura dei segnali oculari d'accesso (LEM)
• Il rapport e le modalità che facilitano una buona comunicazione:
• Il ricalco, la calibrazione e la guida
I 6 passi per l'autostima - Coach Pasquale AdamoPasquale Adamo
L’Autostima nella vita è fondamentale. Se non abbiamo una buona Autostima tutti i campi della vita ne risentono: in Amore pensiamo di non valere, sul lavoro pensiamo di non essere in grado, nelle relazioni non abbiamo abbastanza fiducia in noi stessi. Tutto parte dall’Autostima e dipende dalla sua consistenza.
L'Autostima non è qualcosa di predefinito e di definitivo. Il nostro atteggiamento, le esperienze, i fallimenti e altri fattori, possono condizionare la fiducia in noi stessi e nelle nostre capacità.
Tuttavia, è innegabile che ci sono persone che nonostante gli errori, gli sbagli e le sconfitte riescono a venirne fuori sempre più forti (basti pensare al mondo dello sport)
Questo dimostra che si può coltivare la propria Autostima e che si può imparare a gestirla e rafforzarla.
Presentazione in 33 slides sui fenomeni sociali dello stereotipo e del pregiudizio con riferimenti a: Teoria dell'Identità Sociale, Biases, esprimento di Duncan, esperimento di Robber Cave.
Nella linkografia sono indicati i siti da cui sono stati ripresi, rielaborandoli, i testi della presentazione.
La prevenzione del rischio e l’educazione al benessere e alla salute degli adolescenti rappresentano una delle sfide più difficili ed impegnative degli ultimi anni.
Il passaggio da un approccio finalizzato alla cura della malattia a un approccio bio-psico-sociale centrato sulla promozione della salute ha determinato, soprattutto negli ultimi anni, un crescente interesse per le potenzialità di utilizzo delle life skills negli interventi educativi con gli adolescenti.
Partendo da tali considerazioni si è deciso di presentare un’esperienza pilota ispirata al Programma Life Skills dell’OMS (1994) e realizzata in una scuola secondaria di primo grado della provincia di Pescara.
L’elaborato rappresenta una relazione critica dell’intervento realizzato e, in quanto tale, si pone tre obiettivi: sottolineare il ruolo delle life skills nella promozione della salute e del benessere secondo le principali impostazioni teoriche di riferimento; analizzare le metodologie utilizzate in relazione alle indicazioni fornite dall’OMS per l’attuazione di programmi Life Skills; e, infine, valutare criticamente i risultati conseguiti alla luce di osservazioni personali e della letteratura esaminata.
Ispirandosi a un modello di tipo olistico, interazionista e costruttivista ed a una concezione “agentica” di sviluppo, si è deciso di valutare gli effetti dell’intervento non solo sui singoli destinatari, ma anche e soprattutto sul contesto di sviluppo, al fine di individuare possibili correlazioni tra l’attuazione di promozione delle competenze psicosociali ed eventuali miglioramenti del clima relazionale del gruppo-classe.
Imparare le strutture base della comunicazione efficace e dell'ascolto attivo per capire e conoscere meglio se stessi e gli altri.
• Principi base della comunicazione:
• Modello di Jakobson
• Assiomi della comunicazione
• Imparare a capire e a conoscere se stessi e gli interlocutori per facilitare la comunicazione:
• Riconoscere i principali sistemi rappresentazionali (VAKog) con cui le persone percepiscono il mondo esterno
• La comunicazione paraverbale: saper gestire la respirazione, il tono, il ritmo, il volume, le pause
• La comunicazione non verbale: la postura che favorisce la
comunicazione
• La lettura dei segnali oculari d'accesso (LEM)
• Il rapport e le modalità che facilitano una buona comunicazione:
• Il ricalco, la calibrazione e la guida
I 6 passi per l'autostima - Coach Pasquale AdamoPasquale Adamo
L’Autostima nella vita è fondamentale. Se non abbiamo una buona Autostima tutti i campi della vita ne risentono: in Amore pensiamo di non valere, sul lavoro pensiamo di non essere in grado, nelle relazioni non abbiamo abbastanza fiducia in noi stessi. Tutto parte dall’Autostima e dipende dalla sua consistenza.
L'Autostima non è qualcosa di predefinito e di definitivo. Il nostro atteggiamento, le esperienze, i fallimenti e altri fattori, possono condizionare la fiducia in noi stessi e nelle nostre capacità.
Tuttavia, è innegabile che ci sono persone che nonostante gli errori, gli sbagli e le sconfitte riescono a venirne fuori sempre più forti (basti pensare al mondo dello sport)
Questo dimostra che si può coltivare la propria Autostima e che si può imparare a gestirla e rafforzarla.
Presentazione in 33 slides sui fenomeni sociali dello stereotipo e del pregiudizio con riferimenti a: Teoria dell'Identità Sociale, Biases, esprimento di Duncan, esperimento di Robber Cave.
Nella linkografia sono indicati i siti da cui sono stati ripresi, rielaborandoli, i testi della presentazione.
Lo Storytelling per le Mostre e i Musei - StoryfactoryClaudio Branca
Applicare in modo innovativo le tecniche della narrazione per arricchire un progetto espositivo e curatoriale, coinvolgendo il visitatore in un’esperienza nuova, unica e memorabile.
Slide della presentazione One to Many ad AMIEX2014 di Claudio Branca, innovation manager di Storyfactory.
http://www.storyfactory.it
A Guide to SlideShare Analytics - Excerpts from Hubspot's Step by Step Guide ...SlideShare
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La scuola diventa galleria - Opere di Sara MontaniSara Montani
Il progetto nasce da un'idea di Sara Montani, secondo la quale un'aula delle scuole coinvolte diventa spazio espositivo temporaneo, aperto anche alla cittadinanza.
Al Liceo"Primo Levi" viene allestita una mostra dell’artista, alla Scuola Media "De Gasperi" quella degli alunni.
Un'esperienza simile, ma per altri aspetti diversa, è stata recentemente concretizzata presso la Direzione Didattica Cesare Battisti, Plesso Palmieri di Milano, in cui è stata inaugurata la Galleria delle Lavagne, spazio di arte contemporanea, nel quale vi lavorano artisti affermati e sensibili alla formazione, con l'intenzione di portare all'interno della scuola la loro esperienza di vita, le loro conoscenze del “mestiere” e quel particolare “sentire sensibile” che li accomuna, da condividere con gli studenti.
Articolazione del progetto
Il progetto è articolato in due fasi.
La prima fase è finalizzata alla realizzazione di stampe d'arte da parte degli alunni del Liceo e della Scuola Media.
La seconda fase consiste in un laboratorio museografico che ha come obiettivo l'allestimento di una mostra temporanea con l'artista, nonché l'organizzazione dell'evento conclusivo del progetto, con l'esposizione e la valorizzazione delle opere realizzate dagli alunni partecipanti.
Entrambi i laboratori sono articolati in sette incontri, condotti in orario extracurricolare e distribuiti nel corso dell’a.s. da dicembre a maggio.
Lo svolgimento delle attività laboratoriali è preceduto da due incontri introduttivi teorici, comuni alle classi, al fine della conoscenza della tecnica calcografica e dei principi museografici moderni.
Durante il laboratorio di incisione calcografica gli alunni, divisi in gruppi, realizzanno stampe d'arte, partendo dal testo della Carta Universale dei Diritti Umani.
Il laboratorio museografico consiste nell'allestimento della mostra di Sara Montani all'interno di uno spazio del Liceo, aperto alla cittadinanza con un servizio guide fornito dai nostri alunni, per due sabati consecutivi e in orario pomeridiano.
A conclusione del progetto è allestita dagli stessi alunni un'esposizione, presso la Scuola Media, delle opere realizzate durante il corso di incisione, che alla fine dell'a.s. troveranno una collocazione permanente presso i corridoi del Liceo.
Ho sempre voluto conciliare il mondo dell'arte con quello dell'infanzia e trasmettere tutto ciò che ne deriva agli altri, per farne capire i benefici che ne derivano; per cui ho realizzato questo lavoro proprio per far capire agli altri quanto l'arte può essere utile nello sviluppo del bambino (0-3 anni), mostrando sia i progressi fatti dai due educatori Arno Stern e Rhoda Kellogg, sia i vari benefici dello sviluppo cognitivo, emotivo, sociale e motorio.
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3. Cosa significa “FRUIRE” ? FRUIRE Condizione nella quale il soggetto gode di un diritto o di un bene Da “USUFRUIRE” Diritto di godere di un bene altrui FRUITORE: Colui che ha la possibilità di usufruire di un bene altrui, cioè di un bene realizzato dall’artista Colui che gode del prodotto realizzato dall’artista
4. Psicologia e fruizione artistica La psicologia in questo senso può aiutarci a capire quali sono i meccanismi sottesi alla fruizione artistica e può aiutarci a comprendere quali processi vengono messi in atto da parte dell’utente posto davanti ad un artefatto artistico. Apparentemente fruiamo tutti allo stesso modo, MA E’ DAVVERO COSI?
5. Psicologia e fruizione artistica Un BAMBINO e un ADULTO posti di fronte ad un medesimo ARTEFATTO ARTISTICO attiveranno gli stessi MECCANISMI DI COMPRENSIONE DELL’OPERA?
12. Comprensione dell’opera d’arte e Interpretazione dell’intenzionalità altrui COMPRENSIONE DELL’OPERA D’ARTE COMPRENSIONE DELL’INTENZIONALITA’ COMUNICATIVA DA PARTE DELL’ARTISTA Per comprendere l’opera il fruitore deve prima comprendere cosa l’artista intende comunicare attraverso quell’opera Il meccanismo sotteso alla comprensione dell’intenzionalità altrui viene chiamato: TEORIA DELLA MENTE
13. Comprensione dell’opera d’arte e Interpretazione dell’intenzionalità altrui Capacità delle persone di “leggere” la mente degli altri (mindreading), di inferire , interpretare, spiegare e prevedere le loro azioni, attribuendo ad essi stati e processi mentali quali desideri, credenze e intenzioni . TEORIA DELLA MENTE (ToM: Theory of Mind) In questo caso: Relazione tra l’artista che esprime un proprio stato interiore al fruitore tramite una propria narrazione che è l’opera d’arte Si sviluppa nei bambini nel periodo di età tra i 3 e i 5 anni
14. Sviluppo della Comprensione dell’opera d’arte: livello PSICOLOGICO A. ARGENTON ARTE come forma di COMUNICAZIONE, in quanto capace di condividere emozioni ed esperienze C’è arte solo quando l’artista ha un pubblico in mente PROTAGONISTI DEL FENOMENO ARTISTICO ARTISTA OPERA FRUITORE
15. Sviluppo della Comprensione dell’opera d’arte: livello PSICOLOGICO N.H. FREEMAN COMPRENSIONE DELL’ARTE: processo di attribuzione di intenzioni che si dipana per tutta la vita, ma maggiormente evidente durante l’infanzia. Opera d’arte: Inserita al centro di una complessa rete di intenzionalità che ne influenza il significato co-costruito.
16.
17. Verso una Teoria delle Rappresentazioni Pittoriche TEORIA DELLE RAPPRESENTAZIONI PITTORICHE “ Teoria artistica” che si riferisce alle credenze che i bambini acquisiscono nel corso delle loro esperienze giornaliere e dei loro incontri con le opere d’arte .
18. Verso una Teoria delle Rappresentazioni Pittoriche TEORIA DELLE RAPPRESENTAZIONI PITTORICHE La ricerca riguarda le modalità con cui il bambino elabora una teoria che è il prodotto della riflessione sulle rappresentazioni grafico pittoriche intese come segni “esterni” del lavoro mentale, prodotti del lavoro rappresentazionale individuale, resi pubblici e condivisi
19.
20. Verso una Teoria delle Rappresentazioni Pittoriche Si passa alla comprensione che l’arte sia una manifestazione intenzionale della mente e comprendono via via che gli artefatti sono espressione dell’intenzionalità degli agenti Da una posizione di REALISMO
21. Verso una Teoria delle Rappresentazioni Pittoriche Il significato dell’opera non risiede più soltanto nell’opera stessa, ma in una RETE DI INTENZIONALITA’ tra soggetti SIGNIFICAZIONE COSTRUZIONISTA dell’OPERA
22. Sviluppo della Comprensione dell’opera d’arte: livello PSICOLOGICO “ L’intenzionalità pittorica è distribuita in tutte le sei relazioni nella rete che assegna il suo posto al disegno, insieme all’artista, allo spettatore e al mondo” MONDO OPERA FRUITORE ARTISTA
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Editor's Notes
Il fruitore non è altro che colui che possiede le capacità e le possibilità di usufruire di un bene altrui, in questo caso l’opera di un’artista, e di goderne, cioè ricavarne sia piacere, appagamento che utilità, vantaggio. Il processo che si attua nel fruitore davanti ad un’opera artistica ha inizio con un comportamento estetico che risulta essere più o meno uguale in tutti gli utenti. In tale fase egli osserva l’opera, fa propria la sua forma e basa su questa la sua valutazione, ovvero la comprensione del significato rappresentativo. Da qui ha avvio la seconda fase durante la quale l’esperienza estetica può assumere infinite configurazioni e lo stesso comportamento estetico trova una manifestazione aggiuntiva.
“ Campo di grano sotto cielo nuvoloso” Painting, Oil on Canvas Auvers-sur-Oise: July, 1890 Van Gogh Museum Amsterdam, The Netherlands, Europe
Egli ipotizza che una comprensione matura delle opere d’arte si sviluppi attraverso 5 stadi: STADIO 1: FAVORITISMO (2 - 7 anni). In questo stadio il bambino ancora piccolo, è generalmente ben disposto verso la maggior parte dei dipinti (infatti egli reagisce agli stimoli estetici fin dal principio) ed è attratto maggiormente dai colori che dai soggetti in sé. Egli inoltre, produce risposte a ruota libera fondate su associazioni mentali, non distinguendo bene ciò che è pertinente da ciò che non lo è. STADIO 2: BELLEZZA E REALISMO (7 - 15 anni). Questo stadio implica una visione del quadro che ruota attorno alla rappresentazione, necessariamente realistica, e al soggetto. Da un punto di vista psicologico, rappresenta un passo avanti, perché implicitamente include un punto di vista altrui, mentre, da un punto di vista estetico, è chiara la capacità di distinguere alcuni aspetti come esteticamente rilevanti. STADIO 3: ESPRESSIVITA' (dopo i 15 anni). Durante questo stadio si guarda al dipinto per le qualità dell’esperienza che questo produce, inoltre si apprezzano creatività, originalità e profondità dei sentimenti espressi. Questo implica la conoscenza dell’interiorità dell’esperienza altrui e rende capaci di andare oltre la sola bellezza del soggetto o del realismo dello stile. STADIO 4: STILE E FORMA. Il nuovo insight di questo stadio consiste nel considerare il significato di una certa opera come un raggiungimento sociale e non solo individuale. Quello che viene espresso, quindi, è un’idea pubblica e non (solo) uno stato mentale dell’artista. STADIO 5: AUTONOMIA: L'individuo deve giudicare le opere confrontandole con il valore che la società dà loro. Quest’ultimo è continuamente ridefinito, per cui da una parte tale giudizio risponde al sé dei soggetti giudicanti e alle loro emozioni, mentre dall’altra parte rispecchia un parere generalmente condiviso.