L'osteoporosi é un importante problema di salute pubblica che coinvolge piú di quattro milioni di italiani. Conoscere i fattori di rischio della malattia oltre che delle cadute e delle fratture é importante, cosí come conoscere le giuste strategie a tavola.
1. L’osteoporosi
Gianluca Tognon
Biologo, Specialista in Scienza dell’Alimentazione
www.gianlucatognon.it
2. Definizione
• L’osteoporosi è una malattia dello scheletro
caratterizzata da una ridotta massa ossea e
da alterazioni qualitative che si accompagnano ad
aumento del rischio di frattura
• Vengono definite primitive le forme di osteoporosi che
compaiono dopo la menopausa (postmenopausale) o
comunque con l’avanzare dell’età (senile)
• Le osteoporosi “secondarie” sono quelle determinate da
un ampio numero di patologie
(iperparatiroidismo, ipertiroidismo, anoressia, artrite
reumatoide, insufficienza renale cronica) e farmaci
(cortisonici, anche immunosoppressori)
3. Epidemiologia
• L’osteoporosi rappresenta una malattia di rilevanza
sociale
• La sua incidenza aumenta con l’età sino ad
interessare la maggior parte della popolazione oltre
gli 80 anni
• Si stima che ci siano oggi, in Italia, circa 3,5 milioni di
donne ed 1 milione di uomini affetti da osteoporosi
• Poiché nei prossimi 20 anni la percentuale della
popolazione italiana al di sopra dei 65 anni d’età
aumenterà del 25%, ci dovremo attendere un
proporzionale incremento dell’incidenza
dell’osteoporosi
4. Costi allarmanti
• In Europa i costi per le fratture da fragilità ossea
hanno superato ogni previsione: in totale si
spendono 39 miliardi di euro all'anno, in oltre la
metà dei casi per fratture dell'anca
• I costi diretti per la cura delle nuove fratture a
circa 26 miliardi, altri 11 si spendono per
l'assistenza e le cure a lungo termine dei pazienti
fratturati e 2 per le terapie farmacologiche
• L'Italia con 7,2 miliardi di euro è seconda solo alla
Germania
5. Le fratture
• Oltre 80.000 fratture/anno negli ultracinquantenni
• I pazienti con frattura del femore prossimale presentano
nell’anno successivo alla frattura, un tasso di mortalità del
15-30%
• Tra gli anziani le fratture osteoporotiche sono una delle
maggiori cause di mortalità, la cui incidenza è
sostanzialmente sovrapponibile a quella per ictus e
carcinoma mammario e 4 volte superiore a quella per
carcinoma endometriale
• Il 50% delle donne con frattura di femore presenta inoltre
una consistente riduzione del livello di autosufficienza e, in
circa il 20% dei casi, richiede una istituzionalizzazione a
lungo termine.
6. Fattori di rischio per le
cadute
• Ambiente domestico poco sicuro
• Storia precedente di cadute
• Paura di cadere
• Assunzione di alcuni farmaci (ansiolitici,
antidepressivi)
• Alterazioni della mobilità
• Alterazioni della vista
• Isolamento sociale
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10. I momenti essenziali
nella prevenzione
• Sufficiente apporto durante l’infanzia e
l’adolescenza per il raggiungimento di
un’ossificazione ottimale
• Mantenimento di un sufficiente apporto
di calcio dai 20 anni alla
menopausa, accompagnato da una
sufficiente attività fisica
• Attività fisica e sufficiente apporto di
calcio durante la menopausa
• Evitare fumo e abuso di alcolici
11. Individuazione dei soggetti a cui
eseguire la densitometria ossea
• Questa indagine è ritenuta utile nelle donne oltre
i 65 anni
• Nei maschi e nelle donne di età inferiore
l’indagine può essere di utilità solo in presenza di
determinati fattori di rischio o condizioni come:
menopausa precoce (< 45 anni), magrezza (<57
kg), tabagismo, uso di farmaci osteopenizzanti,
condizioni morbose potenzialmente in grado di
provocare osteoporosi
12. L’osteoporosi maschile
• L’osteoporosi rappresenta un problema di salute
pubblica anche negli uomini
• Circa il 20% di tutte le fratture di femore si verifica nel
sesso maschile e l’incidenza di fratture vertebrali è
circa la metà rispetto a quelle nelle donne
• Tuttavia mortalità e morbilità per frattura di vertebra e
femore sono più elevate rispetto alle donne
• La forma più comune di osteoporosi nell’uomo è quella
secondaria prevalentemente ad
ipogonadismo, alcoolismo, mieloma
multiplo, iperparatiroidismo, malassorbimento ed uso
di corticosteroidi
13. Il ruolo di un corretto apporto
di calcio e vitamina D
• Un adeguato apporto di calcio e vitamina D
rappresenta la premessa ineludibile per qualsiasi
trattamento farmacologico specifico
• La carenza di calcio e/o vitamina D è la causa più
comune di mancata risposta alla terapia farmacologia
dell’osteoporosi
• Nel caso in cui l’apporto di calcio e vitamina D
siano insufficienti, i supplementi sono in grado
di ridurre significativamente il rischio di
frattura
14. Vitamina D
• Solo alcuni cibi contengono vitamina D in buone
quantità: il fegato, il pesce grasso e il tuorlo
d’uovo
• Un fattore importante è rappresentato
dall’esposizione al sole: la vitamina D viene infatti
attivata a livello sottocutaneo dai raggi solari
• E’ sufficiente esporre braccia, viso e collo un
quarto d’ora al giorno per assicurarsi un discreto
quantitativo di vitamina D attiva
15. Il calcio
• Non c’è accordo fra gli esperti
sulle quantità raccomandabili
• Il punto più importante è apportare
calcio senza esagerare con il sodio (Ad
esempio: formaggi) e con i grassi
animali (Ad esempio: latticini in
generale)
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17. Esempi di alimenti
vegetali ricchi di calcio
• Tra i cereali: riso integrale orzo avena frumento
integrale
• Tra i frutti: fichi e altra frutta secca uvetta arance prugne
• Tra la verdura: broccoli, cavoli e altri simili zucca patata
dolce carote, sedano, cipolle, lattuga
• Tra la frutta a guscio: cacao mandorle pinoli sesamo
• Tra i legumi: soia fagioli fagiolini tutti gli altri
• Tra gli alimenti di origine animale: latte e latticini
pesce, soprattutto azzurro crostacei e molluschi uova
19. Prodotti arricchiti
• Permettono di assumere un quantitativo
maggiore di calcio e vitamina D a parità
di prodotto
• Consentono di assumere una quota
maggiore di questi nutrienti senza
esagerare con i latticini
20. Attività fisica
• Periodi anche brevi di immobilizzazione
sono deleteri per la massa ossea ed è
quindi importante mantenere un minimo
grado di attività fisica
• Non è chiaro il ruolo dell’attività fisica sulla
prevenzione dell’osteoporosi
• L’attività fisica, riduce negli anziani sia il rischio di
cadute che di traumi correlati e rinforza la muscolatura
• La raccomandazione di svolgere un minimo di attività
fisica (camminare >30 minuti al giorno), appare
condivisibile per l’effetto sul rischio di caduta e per
facilitare l’esposizione al sole
21. Esempi di attività
fisica moderata
• Camminata sostenuta per 30-40 min
• Nuoto per 20 min
• Bicicletta per 30 min
• Falciare il prato per 30 min
• Ballo per 30 min
• Pallavolo per 45 min
N.B.: La raccomandazione è di scegliere una di
queste attività ogni giorno!
22. Trattamento
farmacologico
• Il trattamento dell’osteoporosi deve essere
finalizzato alla riduzione del rischio di frattura
• I provvedimenti non farmacologici
(dieta, attività fisica) o l’eliminazione di fattori
di rischio modificabili (fumo, igiene di vita)
dovrebbero essere raccomandati a tutti
• Al contrario l’utilizzo di farmaci specifici è
condizionato dalla valutazione del rapporto
rischio/beneficio
23. Non sempre la
densitometria è sufficiente
• Il rischio di frattura espresso solo dal dato densitometrico
ignora altri importanti fattori che concorrono a
determinare il rischio fratturativo, indipendentemente
dalla BMD, come l’età, la terapia cortisonica, il fumo, la
magrezza, ecc., chiamati in generale “fattori di rischio
clinici”
• Fattori di rischio come la storia di precedenti fratture
osteoporotiche o la terapia cortisonica cronica per dosi
>5 mg/die, sono associati ad un rischio di frattura così
elevato che la decisione di avviare una terapia
farmacologica può prescindere dai valori densitometrici
24. I bifosfonati
• L’alendronato, risedronato, ibandronato e zoledronato
sono i bisfosfonati con sicura documentazione di efficacia
nel ridurre il rischio di fratture vertebrali e non vertebrali
(femore, polso, ecc)
• L’assunzione di alendronato e risedronato può provocare
lesioni ulcerative esofagee specie in pazienti con disturbi
del transito esofageo o quando assunti in maniera
impropria
• Questi composti debbono quindi essere usati con cautela
in soggetti con disturbi esofagei o con una storia di
malattia peptica
• Un possibile effetto collaterale è la necrosi della
mascella, evento comunque raro, che suggerisce una
buona igiene dentale e visite più frequenti dal dentista
25. Conclusioni
• L’osteoporosi è un importante problema di
salute pubblica, soprattutto in considerazione
dell’aumento della popolazione anziana
• La prevenzione deve iniziare fin da giovani
• E’ importante mantenere un buon livello di attività
fisica, per rinforzare la muscolatura
• L’eventuale terapia farmacologica va sempre
associata ad una dieta opportuna e a uno stile di vita
salutare
26. Grazie per l’attenzione!
http://www.slideshare.net/g.tognon
Gianluca Tognon
Biologo Specialista in Scienza dell’Alimentazione
www.gianlucatognon.it