I Mille Volti della Nutrizione - Università degli Studi di Milano - Bicocca, 18 Settembre 2015.
Intervento del dott. Andrea Poli, Presidente - NFI Nutrition Foundation of Italy.
Italian orphan drugs day - Il punto di vista del paziente nei confronti delle...
I Mille volti della Nutrizione - Intervento scientifico: evoluzione ed integrazione alimentare
1. Intervento scientifico: evoluzione ed
integrazione alimentare
I MILLE VOLTI DELLA NUTRIZIONE
Università degli Studi di Milano - Bicocca | Auditorium ‘Guido Martinotti’
www.digitalforacademy.com
Andrea Poli
3. • Che bisogno ho di integratori, se seguo
un’alimentazione ricca e variata?
• “Se uno mangia correttamente, ottiene
dal cibo tutto quello che gli serve”
4. Perchè è diventato così importante,
negli ultimi decenni, che cosa
mangiamo?
Solo 100 anni addietro il problema era
molto più semplice:
• un apporto di calorie adeguato
• alimenti salubri (non contaminati da batteri
o sostanze tossiche)
• equilibrio tra i macronutrienti
• adeguato apporto vitaminico.
6. • Perché la “natura” non ha selezionato
meccanismi più efficaci per mantenere il
tasso serico di colesterolo (o i livelli
pressori, o il BMI) al livello ottimale per il
benessere delle nostre arterie?
7. • Il motivo, probabilmente, è che è
successo qualcosa che la “natura”
non aveva previsto…
8. L’aumento della speranza di vita alla
nascita in Europa
2000
1900
0
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
0 500 1000 1500 2000
80
50
25
12. L’altra faccia della medaglia
Viviamo molto più a lungo, in media
Ma l’invecchiamento della popolazione si
associa spesso alla comparsa di malattie
cronico degenerative (aterosclerosi,
neoplasie, demenze).
Il motivo, probabilmente, è semplice.
L’evoluzione non ha “progettato”
l’organismo umano per vivere così a
lungo.
13. L’evoluzione è preoccupata della continuazione
della specie e non del singolo individuo
0 20 40
Darwin, C 1850 e Poli, A 2013
14. L’evoluzione è preoccupata della continuazione
della specie e non del singolo individuo
0 20 40
0 20 40
0 20 40
0 20 40
Darwin, C 1850 e Poli, A 2013
15. 0 20 40
0 20 40
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0 20 40
L’evoluzione è preoccupata della continuazione
della specie e non del singolo individuo
Darwin, C 1850 e Poli, A 2013
16. 0 20 40
Fase da proteggere
“a tutti i costi”
Fase “non critica”
L’evoluzione è preoccupata della continuazione
della specie e non del singolo individuo
Darwin, C 1850 e Poli, A 2013
17. 0 20 40
Fase da proteggere
“a tutti i costi”
Fase “non critica”
Infarto, Ictus,
Tumori, Demenze
L’evoluzione è preoccupata della continuazione
della specie e non del singolo individuo
Darwin, C 1850 e Poli, A 2013
18. In un’ottica evoluzionistica, le malattie
degenerative non sono rilevanti (colpiscono
l’individuo “troppo tardi” per essere pericolose
per la specie)
Di conseguenza, non è rilevante che noi
diventiamo sovrappeso o obesi (come non è
rilevante che diventiamo ipercolesterolemici o
ipertesi)
I nostri meccanismi di difesa da queste
condizioni, pertanto, non sono stati
probabilmente selezionati in modo efficiente
(principio di economia).
19. Avere il “colesterolo alto” o fumare non sarebbe di fatto pericoloso se
la durata media della vita fosse di 40-50 anni.
Più la vita si allunga, più un fattore di rischio ha tempo di “fare danni”
L’allungamento della vita aumenta progressivamente le nostre
“responsabilità personali” nei confronti di noi stessi e della società in
termini di salute
Le reponsabilità dei “professionisti della salute” (medici, farmacisti
ecc.) su questi temi, e sull’educazione del pubblico in proposito, sono
del tutto evidenti.
Il ruolo dei fattori di rischio si
modifica se varia la durata della vita
20. Avere il “colesterolo alto” o fumare non sarebbe di fatto pericoloso se
la durata media della vita fosse di 40-50 anni.
Più la vita si allunga, più un fattore di rischio ha tempo di “fare danni”
L’allungamento della vita aumenta progressivamente le nostre
“responsabilità personali” nei confronti di noi stessi e della società in
termini di salute
Le reponsabilità dei “professionisti della salute” (medici, farmacisti
ecc.) su questi temi, e sull’educazione del pubblico in proposito, sono
del tutto evidenti.
Il ruolo dei fattori di rischio si
modifica se varia la durata della vita
21. Ma torniamo all’evoluzione ed alle sue
“scelte”…
… che non vanno necessariamente nella
direzione desiderabile per gli uomini e le
donne del XXI secolo.
Per esempio…
22. Meccanismi
biologici
Effetti a
breve
Effetti tardivi
Aggregazione
piastrinica
Riduz. rischio
emorragie
Trombosi
(infarto, ictus)
Ritenzione sodica
Vantaggio
nelle aree
dove il sodio è
scarso
Ipertensione
Ipercolesterolemia
Produzione di
vit. D nei
paesi a bassa
insolazione?
Aterosclerosi ed
Infarto
Meglio un uovo oggi o una gallina domani?
(1)
23. Meccanismi
biologici
Effetti a breve Effetti tardivi
Iperalimentazione
dei bambini
Protezione dalle
carestie
Obesità infantile
ed adulta
Obesità
Protezione dalle
carestie/fertilità
Diabete
Aterosclerosi
Infiammazione
Controllo
infezioni
Mal. autoimmuni
Aterosclerosi
Meglio un uovo oggi o una gallina domani?
(2)
25. Ma anche a questo proposito,
L’evoluzione ha fatto qualche scelta “discutibile”.
Il gusto, che guida le nostre scelte alimentari, e che è
almeno in parte selezionato geneticamente, ci orienta
verso i dolci e verso i grassi, e ci fa rifuggire l’amaro.
La moderna scienza nutrizionale, invece, attribuisce
grande importanza agli (amari) polifenoli antiossidanti
26.
27. Inappropriatezza genetica a gestire la nostra “lunga
vita”
Crescente effetto dei fattori di rischio delle malattie
degenerative
Presenza di una “zavorra evoluzionistica” non più
favorevole ed utile
Difficoltà di controllare i meccanismi che danno
“piacere”
In sintesi, i principali termini del problema
sono i seguenti:
28. Cosa possiamo concludere?
Che la natura non è necessariamente nostra amica.
29. Cosa possiamo concludere?
Che la natura non è necessariamente nostra amica.
Ovvie conseguenze (non ci si pensa spesso):
Gli alimenti (con la sola eccezione del latte) non sono stati
progettati per essere mangiati da noi
Il loro contenuto di molecole bioattive è funzionale alla loro
fisiologia, non a quella del nostro organismo
E’ plausibile che aspetti del nostro metabolismo si siano
modellati sulle caratteristiche biochimiche degli alimenti di
facile reperibilità…
…ma non c’è motivo che questo riguardi i fattori che correlano
con lo sviluppo o la protezione dalle malattia degenerative.
30. Il concetto del “triage”
Il piacere
Bruce Ames, The Triage Theory of Aging, 2006
34. E quindi
Non è sorprendente che non ci siano quote di folati sufficienti per
prevenire la spina bifida e gli altri difetti del tubo neurale o
l’iperomocisteinemia
Che non ci siano quote di fitosteroli sufficienti per ridurre
significativamente la colesterolemia
Che gli antiossidanti di frutta e verdura non siano sufficienti per
controllare lo stress ossidativo dei fumatori (e non solo)
Ecc. ecc. ecc.
35. In altre parole:
Molte delle sostanze che possono aumentare
l’efficienza di vie metaboliche utili per
controllare i fattori di rischio delle malattie
degenerative tipiche dell’età avanzata possono
non essere presenti in quantità adeguate negli
alimenti di uso quotidiano.
42. …che esiste uno spazio concettuale
importante per
Integratori,
nutraceutici, nuovi
alimenti funzionali
43. Ma con alcuni presupposti ben chiari:
Solido back-ground fisiopatologico
Solide evidenze sperimentali di efficacia
Solide evidenze di sicurezza d’uso
Appropriata formulazione farmaceutica
44. Senza cadere nel rischio opposto…
L’ uso di molecole o formulazioni non adeguatamente
studiate, o di efficacia non provata può comportare
La non utilizzazione di interventi o principi di efficacia
documentata
Una scarsa attenzione alla dieta (“tanto prendo gli
integratori…”)
Una caduta della fiducia (già non troppo elevata) nella
scienza e nella comunità scientifica.