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   L’inquadramento diagnostico del paziente
    affetto da roncopatia cronica conclamata
    (sindrome delle aumentate resistenze delle
    vie aeree superiori: UARS; sindrome delle
    apnee ostruttive del sonno: OSAS),
    prevede la valutazione della/e sede in cui
    si verificano gli eventi ostruttivi durante il
    sonno.

   L’esatta evidenziazione della sede di
    collasso è alla base della terapia medica
    e/o chirurgica da proporre al paziente.
I.     Durante la veglia i mm delle vas impediscono a questa struttura
       modificabile di collassare sotto la spinta della pressione negativa
       durante l’inspirazione.
II.    Con l’inizio del sonno, questi mm si rilassano causando un aumento
       delle resistenze delle vie aeree sup.
III.   Questo cambiamento non è clinicamente importante nei soggetti
       normali, ma i paz. predisposti all’OSAS sviluppano un’ostruzione
       parziale o completa che porta rispettivamente al russamento ed
       all’apnea. L’ipossia e l’ipercapnia progressiva si verificano quando la
       ventilazione è sufficientemente interrotta; a questo punto, il SNC in
       fase di riposo è scosso dagli stimoli chimici dell’asfissia.
IV.    Il paziente quindi, attraverso microrisvegli incrementa il tono dei mm
       delle VAS per aprire le vie aeree ostruite e ripristinare il respiro.
   Il russamento (snoring) è un rumore prevalentemente inspiratorio
    prodotto dalla vibrazione del palato molle, ugola e faringe, dovuto ad un
    restringimento ipnogenico delle vie aeree superiori, che determina un
    flusso aereo velocizzato e turbolento (teorema di Bernoulli).

   Per motivi di competenza “territoriale” d’organo e d’apparato, l’orl è tra
    gli specialisti più attivamente coinvolti nella messa a punto e
    realizzazione di procedimenti chirurgici di correzione di queste abnormi
    strettoie morfologiche vibranti.

   Quale che sia la scelta chirurgica o la tecnologia impiegata, in tutti i casi
    si ripropone il problema della completa individuazione della/e sede/i di
    restringimento-ostruzione e delle sedi di vibrazione, che condiziona in
    maniera importante le successive soluzioni chirurgiche correttive mirate
Ancora oggi esiste disomogeneità e
          variabilità nelle modalità di inquadramento
          clinico e nell’utilizzo di tecniche strumentali nel
          procedimento diagnostico

Sarebbe utile avere indicazioni chiare, semplici
ed immediate su come scegliere senza errori i
candidati alla chirurgia rispetto ai trattamenti
conservativi ed individuare il tipo d’intervento
che dia garanzia di successo

                Per questo la roncochirurgia è ancora un
                argomento di “nicchia”
   Deviazione del setto          Infarcimento adiposo
                                   sottomucosa faringea
   Ipertrofia dei turbinati      Ipertrofia tonsille palatine
   Rinite cronica                Eccessiva lunghezza del velo
   Polipi nasali                 Macroglossia e ipertrofia
                                   tonsilla linguale
   Ipertrofia adenoidi           Ridotti diametri faringei
   Retrognatia mascellare        Malformazione e/o
                                   malposizione della mandibola
   Infarcimento adiposo
                                  Edema-prolasso di ugola,
    seni piriformi                 velo, pilastri e mucosa
   Malposizione epiglottide       faringea
MACROGLOSSIA/IPER   LEPTO-DOLICO UGOLA
TROFIA BASILINGUA
Cosa fare di fronte ad un
soggetto russatore abituale?
    Nulla ( Russatore felice: è motivato solo il partner; non si hanno
    strumenti e competenze)


    Consigliare, subito dopo la visita ORL, un
    trattamento terapeutico (cerotti nasali; spray
    nasali;)


    Avviare un iter diagnostico
    clinico-strumentale programmato
Obiettivi dell’iter diagnostico
Test per la valutazione della sonnolenza diurna, che prende
in considerazione situazioni di facile addormentamento
(la domanda si riferisce alle usuali abitudini di vita nell’ultimo periodo)



0= non mi addormento mai
1= ho qualche probabilità di addormentarmi
2= discreta probabilità di addormentarmi
3= alta probabilità di addormentarmi
 Seduto, leggendo
 Guardando la TV
 Seduto inattivo in luogo pubblico(teatro, conferenza)
 Passaggio in auto, per un’ ora senza sosta
 Sdraiato, nel pomeriggio, quando c’è l’occasione
 Seduto parlando con qualcuno
 Seduto, dopo pranzo, senza aver bevuto alcolici
 In automobile, fermo per pochi minuti nel traffico
 Totale sonnolenza
   Peso
   Altezza
   BMI (indice di massa corporea=kg/m2)
   Circonferenza collo (vn < 43 U; < 41 D)
   Circonferenza vita
   Distanza ioido-mentale
   Occlusione
(I-II-III classe, dentale o scheletrica)
L’esame obiettivo deve avere come
finalità quella di evidenziare
eventuali siti ostruttivi a livello delle
prime vie aero-digestive
Palato molle     normale      basso       ipertrofico   allungato   palmato


Ugola           normale       allungata       ipertrofica


Tonsille
grado 0 (esito di tonsillectomia)
grado 1 (tonsille intraveliche, completamente dietro il pil. Tonsillare
   anter.)
grado 2 (tonsille visibili appena debordanti il pilastro anteriore)
grado 3 ( tonsille occupano per ¾ lo spazio a disposizione)
grado 4 (tonsille completamente ostruenti la via aerodigestiva/tonsille
         kissing)
Pilastri tonsillari
restringimento dovuto ai pilastri anteriori   ……dovuto ai pilastri posteriori


Base lingua normale         ipertrofica       tonsilla linguale ipertrofica



Rino – Oro – Ipo – Faringoscopia
__________________________________________________________
__________________________________________________________
Mallampati
grado 1 (tonsille, pilastri e palato molle chiaramente visibili)
grado 2 (ugola, pilastri e polo superiore tonsillare visibili)
grado 3 (solo parte del palato molle è visibile, tonsille, pilastri e base
                  dell’ugola non sono visibili)
grado 4 (solo il palato duro è visibile)
   Partendo dal concetto che russamento e
    osas sono eventi dinamici che si
    verificano a paziente addormentato,
    Croft e Pringle 1991, hanno introdotto
    questa tecnica che consiste nella
    valutazione diretta della sede/i di
    ostruzione, nel paziente durante le fasi
    del sonno farmacoindotto.
 Introdotta da Hermann e coll. Nel 1997,
  studia il paz con endoscopio flessibile,
  dapprima seduto, poi supino o sul
  fianco, durante il sonno naturale non
  indotto da farmaci.
 Cio’ consente una più precisa
  definizione di sedi o sottosedi di
  ostruzione, permettendo di documentare
  le diversità dei reperti endoscopici in
  relazione alle variazioni di posizione del
  corpo.
Classificazione N.O.H. (Naso Orofaringe Ipofaringe)
Rilievi per cefalometria
Videat:
 Neurologico
 Pneumologico
 Internistico
 Maxillo-facciale
   Russamento ritenuto disturbante dal paziente e/o
    partner
   Eccessiva sonnolenza diurna, escluse altre cause
   RDI <20
   RDI <20 con eccessiva sonnolenza diurna
    connessa a roncopatia
   Minima saturazione di O2< 90%
   Aritmia sicuramente indotta da eventi ostruttivi
   Frammentazione del sonno associata a
    p.endoesofagea<10 cm H2O
   Esistenza di una o più ostruzioni ragionevolmente
    documentabili
   Possibilità di correzione chirurgica con ragionevole attesa
    di risultato
   Possibilità di correzione chirurgica con ragionevoli basse
    complicanze
   Insuccesso delle terapie conservative
   Terapie alternative rifiutate dal paziente
   Richiesta specifica della terapia chirurgica da parte del
    paziente
   Paziente medicalmente stabile
   Paziente psicologicamente stabile
SI   Intervento

NO   Terapia ventilatori CPAP
     Terapia con Oral Appliance
     Calo ponderale
     Terapia posturale
     Terapia farmacologica
1.   L’intervento chirurgico o la combinazione di più procedure
     viene progettato sulla base di precisi algoritmi decisionali

2.   Gli interventi sono prescelti sulla base del criterio di minima
     invasività compatibili con la gravità anatomica e funzionale
     del caso

3.   L’intervento è tanto più impegnativo quanto maggiore è il
     BMI

4.   Più grave è la roncopatia più aggressivo dovrà essere
     l’intervento

5.   Piu grave è la malattia più alta è la percentuale di insuccessi
   Protocollo USA di Stanford
   Protocollo parigino di Chabolle
   Protocollo “alpino” di Bettega e Coll.
   Protocollo franco-canadese di Pepin &
    Coll
   Protocollo leccese di De Benedetto
   Protocollo della clinica ORL di Bologna
   Protocollo forlivese di Vicini
   AHI < 10
   RDI<10
   Ess <10
   NxOxHx

Sede fondamentale:         orofaringe
                 (UPP-P;LAUP; RFVR)
     Sito secondario:      naso
   AHI<10
   RDI<10
   ESS>10
   NxOxHx

            Situazione C
   RDI > 30
   AHI > 30
   BMI > 30
   NxOxH2-3

In passato solo terapia ventilatoria
Gold Standard: avanzamento maxillo-mandibolare
SKLT (skin lined tracheostomy)
   Secondo step chirurgico

   Terapia ventilatoria
   Il raggiungimento di risultati terapeutici efficaci
    nell’OSAS, richiede l’intervento di molteplici
    competenze specialistiche.

   Il ritenere, da parte dello specialista orl, di poter
    affrontare e risolvere autonomamente tutta la
    problematica presente nel paziente roncopatico,
    comporta il grave rischio di sottostimare o, ancora
    peggio, banalizzare un quadro clinico complesso,
    finendo per limitarsi al semplice riscontro di
    un’alterazione anatomica delle alte vie.

   Finchè il singolo specialista riterrà di avere un ruolo
    preminente sugli altri, l’OSA continuerà ad essere
    una patologia di “nicchia”
Del Pero Claudio. Indicazioni alla terapia chirurgica: il ruolo dell'otorino. ASMaD 2011

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Del Pero Claudio. Indicazioni alla terapia chirurgica: il ruolo dell'otorino. ASMaD 2011

  • 1.
  • 2. L’inquadramento diagnostico del paziente affetto da roncopatia cronica conclamata (sindrome delle aumentate resistenze delle vie aeree superiori: UARS; sindrome delle apnee ostruttive del sonno: OSAS), prevede la valutazione della/e sede in cui si verificano gli eventi ostruttivi durante il sonno.  L’esatta evidenziazione della sede di collasso è alla base della terapia medica e/o chirurgica da proporre al paziente.
  • 3. I. Durante la veglia i mm delle vas impediscono a questa struttura modificabile di collassare sotto la spinta della pressione negativa durante l’inspirazione. II. Con l’inizio del sonno, questi mm si rilassano causando un aumento delle resistenze delle vie aeree sup. III. Questo cambiamento non è clinicamente importante nei soggetti normali, ma i paz. predisposti all’OSAS sviluppano un’ostruzione parziale o completa che porta rispettivamente al russamento ed all’apnea. L’ipossia e l’ipercapnia progressiva si verificano quando la ventilazione è sufficientemente interrotta; a questo punto, il SNC in fase di riposo è scosso dagli stimoli chimici dell’asfissia. IV. Il paziente quindi, attraverso microrisvegli incrementa il tono dei mm delle VAS per aprire le vie aeree ostruite e ripristinare il respiro.
  • 4.
  • 5. Il russamento (snoring) è un rumore prevalentemente inspiratorio prodotto dalla vibrazione del palato molle, ugola e faringe, dovuto ad un restringimento ipnogenico delle vie aeree superiori, che determina un flusso aereo velocizzato e turbolento (teorema di Bernoulli).  Per motivi di competenza “territoriale” d’organo e d’apparato, l’orl è tra gli specialisti più attivamente coinvolti nella messa a punto e realizzazione di procedimenti chirurgici di correzione di queste abnormi strettoie morfologiche vibranti.  Quale che sia la scelta chirurgica o la tecnologia impiegata, in tutti i casi si ripropone il problema della completa individuazione della/e sede/i di restringimento-ostruzione e delle sedi di vibrazione, che condiziona in maniera importante le successive soluzioni chirurgiche correttive mirate
  • 6. Ancora oggi esiste disomogeneità e variabilità nelle modalità di inquadramento clinico e nell’utilizzo di tecniche strumentali nel procedimento diagnostico Sarebbe utile avere indicazioni chiare, semplici ed immediate su come scegliere senza errori i candidati alla chirurgia rispetto ai trattamenti conservativi ed individuare il tipo d’intervento che dia garanzia di successo Per questo la roncochirurgia è ancora un argomento di “nicchia”
  • 7. Deviazione del setto  Infarcimento adiposo sottomucosa faringea  Ipertrofia dei turbinati  Ipertrofia tonsille palatine  Rinite cronica  Eccessiva lunghezza del velo  Polipi nasali  Macroglossia e ipertrofia tonsilla linguale  Ipertrofia adenoidi  Ridotti diametri faringei  Retrognatia mascellare  Malformazione e/o malposizione della mandibola  Infarcimento adiposo  Edema-prolasso di ugola, seni piriformi velo, pilastri e mucosa  Malposizione epiglottide faringea
  • 8. MACROGLOSSIA/IPER LEPTO-DOLICO UGOLA TROFIA BASILINGUA
  • 9. Cosa fare di fronte ad un soggetto russatore abituale? Nulla ( Russatore felice: è motivato solo il partner; non si hanno strumenti e competenze) Consigliare, subito dopo la visita ORL, un trattamento terapeutico (cerotti nasali; spray nasali;) Avviare un iter diagnostico clinico-strumentale programmato
  • 11.
  • 12.
  • 13.
  • 14. Test per la valutazione della sonnolenza diurna, che prende in considerazione situazioni di facile addormentamento (la domanda si riferisce alle usuali abitudini di vita nell’ultimo periodo) 0= non mi addormento mai 1= ho qualche probabilità di addormentarmi 2= discreta probabilità di addormentarmi 3= alta probabilità di addormentarmi
  • 15.  Seduto, leggendo  Guardando la TV  Seduto inattivo in luogo pubblico(teatro, conferenza)  Passaggio in auto, per un’ ora senza sosta  Sdraiato, nel pomeriggio, quando c’è l’occasione  Seduto parlando con qualcuno  Seduto, dopo pranzo, senza aver bevuto alcolici  In automobile, fermo per pochi minuti nel traffico  Totale sonnolenza
  • 16.
  • 17. Peso  Altezza  BMI (indice di massa corporea=kg/m2)  Circonferenza collo (vn < 43 U; < 41 D)  Circonferenza vita  Distanza ioido-mentale  Occlusione (I-II-III classe, dentale o scheletrica)
  • 18. L’esame obiettivo deve avere come finalità quella di evidenziare eventuali siti ostruttivi a livello delle prime vie aero-digestive
  • 19. Palato molle normale basso ipertrofico allungato palmato Ugola normale allungata ipertrofica Tonsille grado 0 (esito di tonsillectomia) grado 1 (tonsille intraveliche, completamente dietro il pil. Tonsillare anter.) grado 2 (tonsille visibili appena debordanti il pilastro anteriore) grado 3 ( tonsille occupano per ¾ lo spazio a disposizione) grado 4 (tonsille completamente ostruenti la via aerodigestiva/tonsille kissing)
  • 20. Pilastri tonsillari restringimento dovuto ai pilastri anteriori ……dovuto ai pilastri posteriori Base lingua normale ipertrofica tonsilla linguale ipertrofica Rino – Oro – Ipo – Faringoscopia __________________________________________________________ __________________________________________________________
  • 21. Mallampati grado 1 (tonsille, pilastri e palato molle chiaramente visibili) grado 2 (ugola, pilastri e polo superiore tonsillare visibili) grado 3 (solo parte del palato molle è visibile, tonsille, pilastri e base dell’ugola non sono visibili) grado 4 (solo il palato duro è visibile)
  • 22.
  • 23. Partendo dal concetto che russamento e osas sono eventi dinamici che si verificano a paziente addormentato, Croft e Pringle 1991, hanno introdotto questa tecnica che consiste nella valutazione diretta della sede/i di ostruzione, nel paziente durante le fasi del sonno farmacoindotto.
  • 24.  Introdotta da Hermann e coll. Nel 1997, studia il paz con endoscopio flessibile, dapprima seduto, poi supino o sul fianco, durante il sonno naturale non indotto da farmaci.  Cio’ consente una più precisa definizione di sedi o sottosedi di ostruzione, permettendo di documentare le diversità dei reperti endoscopici in relazione alle variazioni di posizione del corpo.
  • 25.
  • 26. Classificazione N.O.H. (Naso Orofaringe Ipofaringe)
  • 27.
  • 29.
  • 30.
  • 31. Videat:  Neurologico  Pneumologico  Internistico  Maxillo-facciale
  • 32.
  • 33. Russamento ritenuto disturbante dal paziente e/o partner  Eccessiva sonnolenza diurna, escluse altre cause  RDI <20  RDI <20 con eccessiva sonnolenza diurna connessa a roncopatia  Minima saturazione di O2< 90%  Aritmia sicuramente indotta da eventi ostruttivi  Frammentazione del sonno associata a p.endoesofagea<10 cm H2O
  • 34. Esistenza di una o più ostruzioni ragionevolmente documentabili  Possibilità di correzione chirurgica con ragionevole attesa di risultato  Possibilità di correzione chirurgica con ragionevoli basse complicanze  Insuccesso delle terapie conservative  Terapie alternative rifiutate dal paziente  Richiesta specifica della terapia chirurgica da parte del paziente  Paziente medicalmente stabile  Paziente psicologicamente stabile
  • 35. SI Intervento NO Terapia ventilatori CPAP Terapia con Oral Appliance Calo ponderale Terapia posturale Terapia farmacologica
  • 36. 1. L’intervento chirurgico o la combinazione di più procedure viene progettato sulla base di precisi algoritmi decisionali 2. Gli interventi sono prescelti sulla base del criterio di minima invasività compatibili con la gravità anatomica e funzionale del caso 3. L’intervento è tanto più impegnativo quanto maggiore è il BMI 4. Più grave è la roncopatia più aggressivo dovrà essere l’intervento 5. Piu grave è la malattia più alta è la percentuale di insuccessi
  • 37. Protocollo USA di Stanford  Protocollo parigino di Chabolle  Protocollo “alpino” di Bettega e Coll.  Protocollo franco-canadese di Pepin & Coll  Protocollo leccese di De Benedetto  Protocollo della clinica ORL di Bologna  Protocollo forlivese di Vicini
  • 38. AHI < 10  RDI<10  Ess <10  NxOxHx Sede fondamentale: orofaringe (UPP-P;LAUP; RFVR) Sito secondario: naso
  • 39.
  • 40. AHI<10  RDI<10  ESS>10  NxOxHx  Situazione C
  • 41.
  • 42. RDI > 30  AHI > 30  BMI > 30  NxOxH2-3 In passato solo terapia ventilatoria Gold Standard: avanzamento maxillo-mandibolare SKLT (skin lined tracheostomy)
  • 43. Secondo step chirurgico  Terapia ventilatoria
  • 44. Il raggiungimento di risultati terapeutici efficaci nell’OSAS, richiede l’intervento di molteplici competenze specialistiche.  Il ritenere, da parte dello specialista orl, di poter affrontare e risolvere autonomamente tutta la problematica presente nel paziente roncopatico, comporta il grave rischio di sottostimare o, ancora peggio, banalizzare un quadro clinico complesso, finendo per limitarsi al semplice riscontro di un’alterazione anatomica delle alte vie.  Finchè il singolo specialista riterrà di avere un ruolo preminente sugli altri, l’OSA continuerà ad essere una patologia di “nicchia”