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                                                       Riv Chir Mano - Vol. 49 (3) 2012



          PINNING PERCUTANEO LATERALE BLOCCATO DELLE
          FRATTURE EXTRA ARTICOLARI INSTABILI DEL RADIO
                  DISTALE: TECNICA DI LEGNAGO
                                    A. MANTOVANI, M. TREVISAN, D. CARLETTI, M. CASSINI
                      ULSS n. 21 Regione Veneto - U.O.C. Ortopedia e Traumatologia, Ospedale Mater Salutis - Legnago (VR)




         Percutaneous lateral locked pinning of unstable extra-articular fractures of the distal end of the radius: Legnago
         technique
         SUMMARY
         Purpose: We have developed and used a system of percutaneous fixation of unstable distal radius fractures (DRF)
         using 4 Kirschner (K) wires. These wires are passed from the lateral side of the radius and connected among them-
         selves using a clamp. We call this the “Legnago technique” and the objective of this study is to standardize the
         method and make it safe and easily reproducible. Methods: 27 patients aged from 45 to 102, 3 men and 24 wo-
         men, were treated using this technique. The indications were strictly limited to type A2 and A3 of the AO classifica-
         tion, excluding the A3.3. These were usually emergency procedures, performed under local anaesthesia and under
         image intensifier control. We recommend a small incision at the entry point of each K wire and blunt dissection up
         to the bone in order to avoid impalement of vessels, tendons or nerves. We follow a standard sequence of passing four
         K wires, starting with a 2 mm K wire from the radial styloid into the medullary canal of the radius. This is inser-
         ted dorsal to the tendons of the first extensor compartment. The K wire was mounted on a Jacob’s chuck handle and
         was pre-bent at its leading end to around 30 degrees. This helps to control the direction of the wire within the bone
         and, also, helps in achieving the reduction. The subsequent three wires of diameter 1.8 mm are passed using a moto-
         rised drill from the lateral aspect of the lower end of the radius across the fracture site to engage the opposite cortex.
         Finally, each of the wires is bent adequately in a convergent direction along the axis of the wrist on the lateral side
         and held together with the help of a clamp. Results: Each patient was evaluated according to Mayo Wrist Score cri-
         teria, with a follow-up ranging from 4-26 months. We noted 17 excellent results, 7 good and 3 satisfactory. Radio-
         logical consolidation of the fracture was achieved in each patient, at an average delay of 40 days. Union occurred
         with no change in the radiological parameters achieved by the operation. The complications included three cases of
         superficial infection around the K wires and a partial lesion of the superficial radial nerve. The patients regained
         complete autonomy in the use of the affected upper limb for activities of daily living within a week from the opera-
         tion. None of the patients underwent supervised physiotherapy. Conclusions: The Legnago technique of percuta-
         neous fixation of the DRF has proved efficacious in the treatment of unstable extra-articular fractures. The parti-
         cular arrangement of insertion of the K-wires and their connection using an external fixator clamp allowed early
         active mobilisation of the wrist without plaster support. This concurs with recent experimental demonstrations ac-
         cording to which the biomechanical stability of the percutaneous fixation of the DRF with externally connected
         crossing K wires is superimposable to that obtained by volar locked plates. Riv Chir Mano 2012; 3: 339-349

         KEY WORDS
         Fractures of the distal radius, percutaneous osteosynthesis, Kirschner wires


         RIASSUNTO
         Scopo: Abbiamo perfezionato un sistema di pinning percutaneo laterale bloccato delle fratture instabili extra arti-
         colari del radio distale già sviluppato in passato e lo abbiamo definito “Tecnica di Legnago”. Lo scopo di questo la-

         Corrispondence: Alberto Mantovani, Via San Rocco 2, 46035 Ostiglia (MN) - Tel. e fax 0386 802060 -
         E-mail: almantovani@libero.it
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         voro è stato di standardizzare tale metodica e di renderla sicura e facilmente riproducibile. Materiali e metodi: So-
         no stati trattati con questa tecnica 27 pazienti (3 maschi e 24 femmine) di età compresa tra i 45 e 102 anni. Le in-
         dicazioni all’utilizzo della Tecnica di Legnago sono state limitate strettamente alle fratture del tipo A2 e A3 della
         classificazione AO, escludendo le A3.3. L’intervento viene eseguito prevalentemente in urgenza e in anestesia locale
         inserendo 4 fili di K nel piano laterale del radio fratturato in modo incrociato e multiplanare, sotto controllo radio-
         scopico. I fili di K sono adeguatamente piegati e fatti convergere lateralmente lungo l’asse longitudinale del polso e
         bloccati fra loro con un morsetto. Dopo l’intervento non viene applicata alcuna tutorizzazione al polso ma una
         semplice medicazione con garze attorno ai fili di K. Risultati: Tutti i pazienti sono stati valutati con il Mayo Wri-
         st Score e con le misurazioni radiografiche secondo Abbaszadegan, con un follow up da 4 a 26 mesi e abbiamo regi-
         strato 17 risultati eccellenti, 7 buoni e 3 discreti. La guarigione radiografica si è ottenuta in tutti i casi operati, me-
         diamente in 40 giorni, senza importanti modificazioni dei parametri radiografici delle fratture ripristinati con
         l’intervento. Abbiamo registrato come complicanze 3 infezioni cutanee superficiali transitorie attorno ai fili di K e
         una neuroaprassia del ramo sensitivo del nervo radiale. Non abbiamo registrato invece lesioni tendinee né infezioni
         profonde. I pazienti operati hanno raggiunto una completa autonomia di uso dell’atro superiore per la vita di rela-
         zione mediamente dopo una settimana dall’intervento e non è stata effettuata fisokinesiterapia in alcun caso. Con-
         clusioni: L’osteosintesi percutanea del radio distale con la Tecnica di Legnago si è dimostrata molto efficace nel trat-
         tamento delle fratture instabili extra-articolari di tale osso grazie alla configurazione particolare di inserimento dei
         fili di K e al loro bloccaggio esterno. Questa tecnica semplice ed economica, consente l’uso immediato del polso opera-
         to.

         PAROLE CHIAVE
         Frattura radio distale, osteosintesi percutanea, fili di Kirschner



         INTRODUZIONE                                                    mi percutanei come i fili di Kirschner (K) e i fissa-
                                                                         tori esterni, sia sistemi più invasivi come i chiodi
            Le fratture del radio distale e i loro costi di trat-        bloccati endomidollari e le placche di vario tipo,
         tamento sono in continuo aumento, proporzional-                 che oggi sono comunemente a stabilità angolare.
         mente all’aumento del numero dei pazienti anziani                  Se l’entusiasmo per le placche a stabilità angola-
         (1). Il trattamento di queste fratture è in genere              re è condivisibile per le fratture articolari del radio
         conservativo e consiste nella loro riduzione e im-              distale, lo è meno per le fratture extra articolari di
         mobilizzazione con apparecchio gessato (2), ma, se              tale osso, sia per i costi elevati che per l’eccesiva in-
         la frattura è instabile, è necessario intervenire chi-          vasività. Inoltre è stato documentato che non vi so-
         rurgicamente per ottenere buoni risultati (3). Que-             no importanti differenze di risultato fra il pinning
         sto vale specialmente nei pazienti anziani dato che             percutaneo e l’osteosintesi con placche delle
         l’età e l’osteoporosi correlata sono i due fattori più          FIEARD (7). È per questo che abbiamo sviluppato
         importanti di instabilità per queste fratture (4). Il           in passato un sistema di osteosintesi percutanea
         trattamento chirurgico delle fratture instabili extra           delle FIEARD che associa la semplicità della sinte-
         articolari del radio distale (FIEARD) è stato consi-            si con fili di K alla solida stabilizzazione della frat-
         gliato nell’anziano anche per conservare la capacità            tura grazie al bloccaggio esterno degli stessi fili di
         di tali pazienti di vivere in modo indipendente (5,             K con un morsetto di Joshi (8). Più recentemente,
         6). Inoltre, con il trattamento chirurgico, si riduce           abbiamo voluto migliorare questo sistema di osteo-
         la durata dell’immobilizzazione e si previene                   sintesi per standardizzare la metodica e renderla
         l’elevato tasso di malunion di queste fratture e i              più efficace e facilmente riproducibile e lo abbiamo
         conseguenti problemi associati (3).                             definito ”Tecnica di Legnago”.
            Le tecniche chirurgiche per il trattamento delle                È stata modificata in particolare la configurazio-
         FIEARD sono numerose e comprendono sia siste-                   ne di inserimento dei fili di K nel radio distale, sia
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         PINNING PERCUTANEO LATERALE BLOCCATO DELLE FRATTURE EXTRA ARTICOLARI INSTABILI DEL RADIO DISTALE                             341




         per diminuire i rischi di lesioni a strutture anatomi-             szadegan et al. (10), come già effettuato in uno stu-
         che circostanti, sia per migliorare la stabilizzazione             dio precedente (8) specificato in tabella 1.
         ossea. Restano invariate invece le indicazioni a                       Il morsetto utilizzato per bloccare fra loro i fili
         questa tecnica percutanea e proponiamo di utiliz-                  di K dopo la sintesi percutanea del radio distale fa
         zarla per le FIEARD tipo A2 e A3 della classifica-                 parte di un set di morsetti in acciaio del fissatore
         zione AO (9), escludendo le A3.3, dove la fram-                    ECONOMICO® (Fig. 1) e può accogliere nel suo
         mentazione metafiso-diafisaria è complessa e ri-                   foro ovale fino a 4 fili di K di calibro 2 mm, oppure
         chiede una fissazione interna.                                     un maggior numero di fili di K di calibro inferiore.
                                                                            Per i nostri casi abbiamo sempre usato 4 fili di K,
                                                                            dei quali uno di calibro 2 mm e gli altri 3 di calibro
         MATERIALI E METODI                                                 1.8 mm. Il bloccaggio dei fili di K nel morsetto si
                                                                            ottiene serrando le 2 viti a brugola contrapposte sui
            Abbiamo operato con la tecnica di Legnago 27                    fili di K introdotti nel foro ovale.
         pazienti, da settembre 2009 a gennaio 2012 (3 ma-
         schi e 24 femmine), di età compresa fra 45 e 102 an-               Tecnica chirurgica
         ni e, in tutti i casi, si trattava di FIEARD tipo A2 e
         A3 della classificazione AO. Sono stati operati 21                    L’intervento viene eseguito sotto controllo radio-
         pazienti ambulatorialmente, in urgenza e con ane-                  scopico e in anestesia locale con lidocaina al 2% se
         stesia locale e 6 pazienti sono stati operati tra 8 e 10           si opera in urgenza. È preferibile invece l’anestesia
         giorni dal trauma, dopo perdita di riduzione della                 plessica se si opera in urgenza differita di qualche
         frattura trattata inizialmente in gesso. Solo fra questi           giorno e comunque entro due settimane dalla frat-
         pazienti si è utilizzata l’anestesia plessica in 4 casi e          tura, per correggere ad esempio una perdita di ri-
         l’anestesia generale in 2 casi. Per 3 di essi è stato ne-          duzione dopo trattamento in gesso. Non è consi-
         cessario il ricovero per frattura concomitante in altri            gliabile utilizzare questa tecnica percutanea dopo
         distretti: si trattava di 1 frattura di omero prossimale           due settimane dalla frattura ed è auspicabile di po-
         controlaterale in un caso e 2 fratture di femore pros-             terla utilizzare sempre in urgenza piuttosto che do-
         simale negli altri 2 casi, operati rispettivamente e               po qualche giorno dal trauma, per sfruttare la faci-
         contemporaneamente con protesi inversa di spalla e                 lità di riduzione dell’osso prima che l’ematoma di
         con chiodo bloccato femorale.                                      frattura si sia organizzato. Operando in urgenza,
            I criteri di inclusione dei pazienti per l’utilizzo             l’anestetico locale viene infiltrato direttamente nel
         della metodica in esame, cioè il giudizio di instabi-              focolaio di frattura (aematoma block) e nei punti di
         lità delle fratture da operare, erano quelli stabiliti             introduzione dei fili di K (pin track block) prima di
         da Mackenney et al. (4) e consideravano l’età,                     praticare le classiche manovre manuali riduttive
         l’osteoporosi, la frammentazione della corticale                   delle fratture di polso. I punti e l’ordine di introdu-
         dorsale del radio e il grado radiografico di scompo-               zione dei fili di K non sono casuali, ma seguono in
         sizione della frattura. Quest’ultimo valore era stabi-             successione uno schema preciso standardizzato e il-
         lito secondo i parametri di misurazione di Abba-                   lustrato in figura 1 e nei disegni di figura 2, 3 e 4.


         Tabella 1 - Valori patologici dei parametri radiografici adottati per indicazione alla sintesi percutanea delle fratture instabili
         A2 e A3 del radio distale
         Piano frontale                                             Piano laterale
         a                              b                           c                           d                  e
         Accorciamento radiale          Spostamento radiale         Inclinazione radiale        Palmar Tilt        Traslazione dorsale
         > 2 mm                         > 0 mm                      < 20°                       < 0°               > 2 mm
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            In particolare, il primo filo di K va inserito all’a-           manualmente con un mandrino di Jacob previa
         pice della stiloide radiale ed è fondamentale per il               curvatura di circa 30 gradi degli ultimi 2 centimetri
         buon esito dell’intervento, poiché determina e                     del suo apice, come la punta di uno sci. Questa cur-
         mantiene la riduzione della frattura del radio dista-              vatura serve a indirizzare il filo di K in senso disto-
         le come già descritto da Benoist nel 1995 (11). Il                 prossimale dall’epifisi dentro la diafisi del radio
         calibro di questo filo di K è sempre di 2 mm, per                  fratturato, fino ad incastrarsi nel canale diafisario,
         ottenere un buon “effetto molla” e viene introdotto                appoggiato alle corticali dell’osso. In questa posi-
                                                                            zione, il filo di K ha un tale decorso obliquo nel ra-
                                                                            dio che trascina obbligatoriamente come una molla
                                                                            l’epifisi fratturata e scomposta lateralmente, verso il
                                                                            lato opposto mediale (Fig. 2A). Questo filo di K
                                                                            contribuisce inoltre alla riduzione della frattura an-
                                                                            che sul piano laterale, purchè sia inserito dorsal-
                                                                            mente alla linea di Lewis come spiegato in figura
                                                                            2B. Perciò, il punto di introduzione di questo filo
                                                                            di K dall’apice della stiloide radiale deve essere ap-
                                                                            pena dorsale alla prominenza sottocutanea del pri-
                                                                            mo compartimento dei tendini estensori. Quando
                                                                            si opera in anestesia locale, è molto facile indivi-
                                                                            duare questo punto di introduzione se si invita il
                                                                            paziente a sollevare attivamente il pollice in abdu-
                                                                            zione. In tal modo si evidenzia bene nel sottocute il
                                                                            profilo dei tendini del primo compartimento esten-
                                                                            sorio e il filo di K va introdotto sfiorando dorsal-
                                                                            mente la prominenza di tali tendini in prossimità
                                                                            della loro puleggia (Fig. 2C). È consigliabile prati-
                                                                            care una piccola incisione cutanea e una dissezione
                                                                 A          smussa sottocutanea in tale punto e anche nei punti
                                                                            di introduzione dei fili di K successivi, per preveni-
                                                                            re lesioni iatrogene ai rami sensitivi del nervo ra-
                                                                            diale come segnalato in letteratura (12) e come evi-
                                                                            denziato in figura 2C.
                                                                               Quando il primo filo di K è incastrato nel canale
                                                                            diafisario, si verifica con radioscopia che la riduzio-
                                                                            ne della frattura sia completa sia sul piano frontale
                                                                            che laterale. Per migliorare la riduzione sul piano
                                                                 B          laterale, si possono ancora aggiungere manovre ri-
                                                                            duttive manuali esterne oppure con l’aiuto di un fi-
         Figura 1. Il morsetto utilizzato per la tecnica di Legnago fa      lo di K intrafocale dorsale temporaneo, secondo la
         parte di un set di morsetti in acciaio del fissatore ECONO-        tecnica di Kapandji (13). Solo se la riduzione è av-
         MICO ® (Medriver). A) Nel foro ovale del morsetto vengo-           venuta completamente si procede all’inserimento
         no bloccati i 4 fili di K dopo averli introdotti nel radio frat-
                                                                            dei successivi 3 fili di K di calibro 1.8 mm, con tra-
         turato in successione numerica sul versante laterale. I fili di
         K incrociano e bloccano la frattura in modo multiplanare           pano motorizzato, nei punti indicati in successione
         come evidenziato nelle radiografie; B) Quadro clinico di uso       numerica nella figura 3.
         normale della mano dopo 4 giorni dalla sintesi percutanea             Il secondo filo di K viene introdotto ancora nella
         del radio distale con la tecnica di Legnago.                       stiloide radiale appena prossimalmente di circa 1
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         PINNING PERCUTANEO LATERALE BLOCCATO DELLE FRATTURE EXTRA ARTICOLARI INSTABILI DEL RADIO DISTALE                      343




         centimetro e dorsalmente rispetto al precedente.                  condrale (fig. 3A). Se questi due fili di K che han-
         Questo filo di K è indirizzato obliquamente in sen-               no la stessa direzione sono inseriti in modo diver-
         so disto-prossimale, sotto controllo ampliscopico e               gente fra loro, si ottiene un incastro multiplanare
         incrocia il focolaio di frattura fino a perforare la              con i primi due fili di K già inseriti in direzione
         corticale opposta del radio. Questa sintesi transfo-              opposta, tale che si stabilizza completamente la
         cale e bicorticale è sufficiente a bloccare tempora-              frattura, come si può notare nella radiografia in
         neamente la riduzione della frattura già ottenuta                 proiezione laterale di figura 1A. A questo punto
         col primo filo di K.                                              tutti i fili di K sporgono obliquamente dalla cute
             Anche i successivi due fili di K vengono inseriti             sulla faccia laterale del polso e devono essere pie-
         con trapano motorizzato, dalla superficie laterale                gati manualmente fino a diventare perpendicolari
         del radio, da 2 a 3 centimetri prossimalmente al                  alla cute stessa, verificando e annullando così
         focolaio di frattura, distanziati fra loro di circa 1             eventuali stiramenti cutanei dovuti alla loro prece-
         centimetro e con direzione obliqua opposta ai pre-                dente obliquità (Fig. 3B). È indispensabile infine
         cedenti, cioè in senso prossimo-distale. Questi due               un’ulteriore piegatura di 90 gradi di tutti i fili di K,
         fili di K transfocali sono indirizzati verso la faccet-           da effettuare con l’aiuto di una pinza meccanica, a
         ta lunata del radio fino a bloccarsi nell’osso sub-               circa due centimetri di distanza dal piano cutaneo




                                                                                                                              B




                                    A                                                                                        C

         Figura 2. Disegno schematico della Tecnica di Legnago per la sintesi percutanea del radio distale.
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         (Fig. 4). Così i fili di K vengono fatti convergere                 attorno ai fili di K conclude l’intervento, che ri-
         verso un unico punto prossimalmente al focolaio                     chiede in genere 20 minuti per la sua completa
         di frattura, dove sono troncati, riuniti e bloccati fra             esecuzione. Il paziente viene invitato ad usare da
         loro nel foro ovale del morsetto (Fig. 4). Questo                   subito normalmente il polso operato, compatibil-
         bloccaggio esterno dei fili di K completa definiti-                 mente col dolore post-operatorio, e si suggerisce di
         vamente la stabilizzazione della frattura, e ciò può                mantenere nei primi giorni una posizione preva-
         essere verificato direttamente invitando il paziente                lentemente rialzata dell’arto operato per contrasta-
         a muovere attivamente il polso sotto controllo ra-                  re un eventuale edema post-chirurgico. Le medi-
         dioscopico. Una semplice medicazione con garze                      cazioni successive possono essere eseguite ambula-




                                                                 A                                                                    B

         Figura 3. Fasi della tecnica di inserimento e piegatura dei fili di K in successione numerica. A) inserimento con trapano moto-
         rizzato dei fili di K 2, 3 e 4 di calibro 1.8 mm con dissezione smussa dei tessuti sottocutanei e direzionamento obliquo e multi-
         planare dei fili di K rispetto alla frattura; B) Piegatura manuale dei 4 fili di K per renderli perpendicolari al piano osseo e alla
         cute.
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         torialmente con acqua ossigenata, prima quotidia-                RISULTATI
         namente, poi a giorni alterni e infine a cadenza
         settimanale, secondo la situazione cutanea locale.                  Per ogni paziente è stata compilata una scheda
         Si possono istruire i pazienti collaboranti o i loro             valutativa riassuntiva dei dati anagrafici, clinici e
         famigliari sulla possibilità di effettuare tali medi-            radiografici. I risultati clinici sono stati raccolti con
         cazioni anche a domicilio. Una terapia antibiotica               il Mayo Wrist Score (14) con un follow up da 4 a
         orale è consigliabile per alcuni giorni dopo l’inter-            26 mesi e riportati in tabella 2. I risultati radiogra-
         vento. La rimozione dei fili di K avviene in ambu-               fici sono stati raccolti con le misurazioni di con-
         latorio previa verifica radiografica della formazio-             fronto fra le radiografie post operatorie immediate
         ne di callo osseo in sede di frattura, generalmente              e quelle dopo la guarigione secondo i parametri di
         fra 35 e 45 giorni dall’intervento.                              Abbaszadegan et al. (10) e riportati in tabella 3. Il




         Figura 4. Fasi finali della tecnica: piegatura con pinza meccanica dei fili di K verso un punto di convergenza prossimale alla
         frattura dove i fili di K sono troncati e bloccati nel morsetto.
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         Tabella 2. Risultati clinici dell’osteosintesi percutanea del radio distale con tecnica di Legnago raccolti con il Mayo Wrist Score
         (14).
         Sez. 1                   Sez. 2                                Sez. 3                             Sez. 4
         Dolore        Punti      Funzionalità                 Punti    Articolarità              Punti    Forza di Presa %        Punti
         Nessuno       25         Invariata     = lavoro       25       > 120°     100%           25       100%                    25
         Lieve         20         Diminuita = lavoro           20       90°-120° 75-100%          15       75-100%          +¾     15
         Medio         15         Sufficiente = lavoro         15       60°-90°    50-75%         10       50-75%           +½     10
         Grave          0         Assente       = dolore        0       30°-60°    25-50%          5       25-50%           +¼        5
                                                                        <30°       0-25%           0       0-25%            −¼        0

         Risultati              Eccellente                 Buono                       Discreto               Scarso
         Punteggio              90-100                     80-90                       60-80                  < 60
         N. Casi                17                         7                           3                      0                  27



         Tabella 3. Risultati radiografici dell’osteosintesi percutanea del radio distale con tecnica di Legnago: non si sono registrate va-
         riazioni significative dei parametri radiografici ottenuti con l’intervento, tranne due casi di lieve accorciamento radiale.
         Parametri radiografici                         Valori post operatori                          Valori alla guarigione
         a= ulnar variance                              2 casi da 1 a 2 mm                             4 casi da 1 a 2 mm
         b= spostamento radiale                         0 casi                                         0 casi
         c= inclinazione radiale                        0 casi < 20°                                   0 casi < 20°
         d= palmar tilt                                 0 casi < 0°                                    0 casi < 0°
         e= traslazione dorsale                         2 casi 1 mm                                    2 casi 1 mm



         recupero delle normali attività quotidiane e della                  li di K che si sono ben risolti in pochi giorni con
         completa vita di relazione è avvenuto da 2 a 10                     medicazioni quotidiane locali con Rifamicina solu-
         giorni, con una media di 7 giorni, cioè ben prima                   zione e con terapia antibiotica orale. In nessun caso
         della guarigione ossea che è avvenuta da 35 a 45                    è stato necessario convertire la tecnica di osteosinte-
         giorni dall’intervento, con una media di 40 giorni.                 si percutanea con una tecnica a cielo aperto.
         Le variazioni dei parametri radiografici dopo la
         guarigione, rispetto ai valori post operatori imme-
         diati, sono state poco significative, come riportato                DISCUSSIONE
         in tabella 3.
            Non sono state rilevate complicanze importanti                      Il pinning percutaneo del radio distale è un’op-
         dopo l’intervento, tranne un caso di lesione in con-                zione efficace di trattamento per le fratture di tale
         tinuità, da stiramento, del ramo sensitivo dorsale del              osso (15), ma deve essere associata a immobilizza-
         nervo radiale in prossimità della stiloide radiale. Ciò             zione del polso, poiché, la riduzione della frattura
         ha richiesto il trattamento con neurolisi dato il per-              che è mantenuta inizialmente dai fili di K, tende a
         sistere di sintomi specifici dopo 3 settimane dall’in-              cedere all’inizio della guarigione ossea (16, 17). So-
         tervento. Non si sono registrati disturbi tendinei né               lo la tecnica Epibloc (18) e il recente CPX System
         casi di algodistrofia o stati dolorosi che richiedesse-             (19, 20) prevedono la mobilizzazione precoce del
         ro un trattamento analgesico. Abbiamo registrato 3                  polso operato dopo la sintesi percutanea del radio
         casi di infezione cutanea superficiale circostante i fi-            distale. La tecnica Epibloc consiste in un pinning
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         disto-prossimale dorsale, solo intramidollare, con 2      distale e si possono considerare perciò sovrapponi-
         fili di K che vengono messi in tensione fra loro do-      bili, tranne che per il modo di inserimento del pri-
         po essere stati adeguatamente piegati e che infine        mo filo di K, per il tipo di bloccaggio esterno dei
         sono bloccati esternamente con una apposita pia-          fili di K e per il calibro degli stessi. Nella tecnica di
         stra. Secondo gli Autori di questa tecnica, il siste-     Legnago infatti il primo filo di K è inserito intra-
         ma Epibloc “facilita” la guarigione del radio distale     midollare e risulta secondo noi essenziale per la ri-
         fratturato grazie alle sollecitazioni meccaniche tra-     duzione della frattura. Riguardo al bloccaggio
         smesse e modulate dal “pinning bloccato” al foco-         esterno dei fili di K, riteniamo che il semplice mor-
         laio di frattura durante i movimenti del polso (18).      setto in acciaio utilizzabile nella nostra tecnica sia
         La tecnica Epibloc si può considerare perciò un           più semplice e meno costoso rispetto al fissatore
         “pinning bloccato dinamico”. La tecnica CPX inve-         esterno della tecnica CPX. Infine, il calibro dei fili
         ce, consiste in un pinning del radio distale incro-       di K da noi utilizzati è lievemente maggiore rispet-
         ciato e multiplanare, sul suo versante laterale, con 4    to alla tecnica CPX, in cui i fili di K sono tutti di
         fili di K che vengono bloccati esternamente con un        calibro 1.6 millimetri. Con entrambe le tecniche, i
         apposito fissatore esterno. Questo “pinning blocca-       pazienti hanno ripreso le usuali attività quotidiane
         to statico” è stato testato sperimentalmente proprio      ben prima della guarigione ossea, grazie alla stabi-
         nelle FIEARD ed è risultato così stabile da essere        lità biomeccanica che i due sistemi di osteosintesi
         sovrapponibile biomeccanicamente alle placche a           garantiscono. Così si è dimostrato che la precoce
         stabilità angolare per il radio distale (21).             mobilizzazione del polso non interferisce negativa-
             La tecnica di Legnago si ispira al CPX System,        mente sulla guarigione ossea. Bisogna segnalare
         poiché la stabilizzazione del radio distale fratturato    però che il sistema CPX prevede l’uso di un tutore
         è garantita sia dalla configurazione di inserimento       per il polso operato, da rimuovere 6 volte al giorno
         incrociata e multiplanare di 4 fili di K sul versante     secondo un programma di esercizi domiciliari, con
         laterale, sia dal loro bloccaggio esterno. In pratica,    assistenza fisioterapica 3 volte la settimana e con
         con queste due tecniche, si elimina la necessità di       raccomandazione di indossare il tutore durante la
         immobilizzare il polso operato grazie alla completa       notte e nelle attività della vita di relazione (19, 20).
         stabilizzazione del focolaio di frattura. Questo è        Per i nostri pazienti invece non sono stati utilizzati
         stato dimostrato clinicamente anche nel nostro stu-       tutori né si è attuato un programma di fisioterapia,
         dio con l’assenza di variazioni significative dei pa-     ma abbiamo sempre consigliato di usare al più pre-
         rametri radiografici dopo la guarigione di fratture       sto il polso operato per la normale vita di relazione
         con gravi fattori di instabilità, cioè in pazienti mol-   e senza esercizi specifici. Ai pazienti in età lavorati-
         to anziani con evidente osteoporosi e con fram-           va è stato vietato solo di fare sforzi o attività ma-
         mentazione della corticale dorsale del radio.             nuali pesanti o ripetitive con il polso operato prima
             Le ostesintesi percutanee, essendo poco invasive,     della guarigione ossea. Nei pazienti anziani però, le
         non compromettono l’integrità biologica dei tessuti       esigenze funzionali del polso sono molto semplici e
         circostanti al focolaio di frattura e del periostio in    i consigli di non fare sforzi dopo l’intervento sono
         particolare. La guarigione delle fratture così opera-     secondo noi superflui. È interessante notare che i
         te avviene perciò in modo rapido, con formazione          pazienti in età lavorativa che abbiamo operato, si
         di callo osseo prevalentemente periostale. Perciò,        sono presentati alle medicazioni ambulatoriali pro-
         negli anziani, è più indicata una sintesi percutanea      grammate guidando la propria automobile ed han-
         sia per motivi biologici sia per il minor impegno         no iniziato il lavoro di tipo impiegatizio dopo due
         che comporta per il paziente una tecnica mini inva-       settimane dall’intervento senza compromettere il
         siva.                                                     buon risultato finale.
             Sia la tecnica di Legnago che il sistema CPX se-          Rispetto alla sintesi percutanea del radio distale
         guono i principi di scarsa invasività e di fissazione     già da noi praticata in passato (8), la tecnica di Le-
         percutanea stabile e diretta delle fratture del radio     gnago è più efficace poiché è attuata con 4 fili di K
04-mantovani:04-mantovani     13-02-2013    10:54   Pagina 348




         348                                                            A. MANTOVANI, M. TREVISANI, D. CARLETTI, M. CASSINI




         incrociati fra loro, mentre la tecnica precedente          al pinning laterale incrociato e accresciuta dal bloc-
         prevedeva l’uso di 3 fili di K inseriti solo in direzio-   caggio esterno dei fili di K. Questo consente una
         ne disto-prossimale. La tecnica di Legnago risulta         precoce mobilizzazione del polso e la ripresa delle
         anche più tollerata rispetto alla tecnica precedente       attività della vita di relazione e dei lavori leggeri in
         poiché si trattava allora di un pinning dorsale che        pochi giorni dopo l’intervento. Oltre ai vantaggi
         poteva interferire con i movimenti del polso. Il pin-      soggettivi per i pazienti sia anziani che in età lavo-
         ning laterale della tecnica di Legnago invece, non         rativa si devono aggiungere i benefici economici e
         determina interferenza né stiramenti cutanei attor-        sociali che questa semplice tecnica comporta.
         no ai fili di K durante i movimenti del polso.
            Una critica alla tecnica di Legnago può riguar-
         dare il rischio di lesioni iatrogene di tendini e nervi    RINGRAZIAMENTI
         in prossimità dei fili di K. Questo rischio però è
         completamente annullato se si adotta il semplice              Gli Autori ringraziano Rita Orlandi per i precisi disegni e
         accorgimento di praticare una piccola incisione cu-        Artiade Ravagnani per il supporto informatico alla stesura di
         tanea e una dissezione smussa delle parti molli nei        questo articolo.
         punti di inserimento dei fili di K, come evidenziato
         in figura 3A.
            Un ulteriore vantaggio della sintesi percutanea         BIBLIOGRAFIA
         delle FIEARD con la tecnica di Legnago, consiste
         nel fatto che non serve un training specifico di ap-       1. Chung KC, Shauver MJ, Yin H, et al. Variation in the use
                                                                       of internal fixation for distal radial fracture in the United
         prendimento della metodica. Infatti, tutti i chirurghi
                                                                       States medicare population. J Bone Joint Surg 2011; 93A:
         ortopedici hanno famigliarità nell’uso dei fili di K,         2154-62.
         poiché questi sono universalmente utilizzati anche         2. Sporer SM, Weinstein JN, Coval KJ. The geographic inci-
         per la sintesi di altre fratture. Riguardo all’economi-       dence and treatment variation of common fractues of elderly
         cità della tecnica di Legnago, bisogna aggiungere al          patients. J Bone Joint Surg 2006; 14A: 246-55.
         basso costo del materiale anche la rapidità di esecu-      3. Azzoppardi T, Ehrendorfer S, Coulton T, et al. Unstable ex-
         zione, visto che, dopo una breve curva di apprendi-           tra articular fractures of the distal radius: a prospective, ran-
                                                                       domised study of immobilisation in a cast versus supple-
         mento, l’intervento viene da noi eseguito media-
                                                                       mentary percutaneous pinning. J Bone Joint Surg 2005;
         mente nello stesso tempo di applicazione di un ap-            87B: 837-40.
         parecchio gessato sopra gomito, cioè in venti minuti.      4. Mackenney PJ, McQueenn MM, Elton R. Prediction of in-
         Il costo complessivo di 4 fili di K e di un morsetto è        stability in distal radial fractures. J Bone Joint Surg 2006;
         minimo, poiché il morsetto è anche riutilizzabile.            88A: 1944-51.
            Unico svantaggio evidente di questa tecnica è la        5. Orbay JL, Fernandez DL. Volar fixed-angle plate fixation
         necessità di utilizzare un apparecchio radioscopico           for unstable distal radius fractues in the elderly patient. J
                                                                       Hand Surg 2004; 29: 96-102.
         per la sua esecuzione e la conseguente esposizione a
                                                                    6. Chung KC, Shauver MJ, Birkmeyer JD. Trends in the Uni-
         radiazioni ionizzanti sia per l’operatore che per il
                                                                       ted States in the treatment of distal radius fratures in the el-
         paziente, anche se per quest’ultimo si tratta di una          derly. J Bone Joint Surg 2009; 91A: 1868-73.
         dose radiante trascurabile data l’unicità dell’inter-      7. Handoll HG, Madhok R. Surgical intervention for treating
         vento.                                                        distal radial fractures in adults. Cochrane Database Syst Rev
                                                                       2009; CD003209
                                                                    8. Mantovani A, Trevisan M, Cassini M. Osteositesi percuta-
         CONCLUSIONI                                                   nea con fili di Kirshner e morsetto di Joshi delle fratture ex-
                                                                       tra articolari instabili del radio distale. Riv Chir Mano
                                                                       2009; 46: 25-39.
            La sintesi percutanea delle FIEARD con la tec-          9. Müller ME, Nazarian S, Koch P, Schatzker J. The com-
         nica di Legnago comporta una stabilità biomecca-              prehensive classification of fractures of long bones. Berlin:
         nica multiplanare del radio distale fratturato dovuta         Springer-Verlag, 1990: 106-15.
04-mantovani:04-mantovani        13-02-2013       10:54    Pagina 349




         PINNING PERCUTANEO LATERALE BLOCCATO DELLE FRATTURE EXTRA ARTICOLARI INSTABILI DEL RADIO DISTALE                                349




         10. Abbaszadegan H, Jonsson U, von Sivers K. Prediction of          17. Burton T, Chambers C, Lane E, et al. Do Kirshner wires
             instability of Colles’ fractures. Acta Orthop Scand 1989;           maintain reduction of displaced Colles’fractures? Injury
             60: 646-50.                                                         2005; 36: 1431-4.
         11. Benoist LA, Freeland AE. Buttress pinning in the unstable       18. Poggi DS, Catalano F. Osteosintesi percutanea. In Le frat-
             distal radial fracture. A modification of Kapandji techni-          ture di polso: Monografie di chirurgia della mano. Torino:
             que. J Hand Surg 1995; 20B: 82-96.                                  Edizioni medico scientifiche, 2011: 47-56.
         12. Chia B, Catalano LW, Glickel SZ, et al. Percutaneous pin-       19. Mirza A, Reinhart MK, Bove JJ. Treament of distal radius
             ning of distal radius fractures: an anatomic study demon-           fractures with nonbridging cross-pin fixator (the CPX Sy-
             strating the proximity of k-wires to structures at risk. Hand       stem). Tech Hand Surg 2009; 13: 104-9.
             Surg 2009; 34A: 1014–20.                                        20. Mirza A, Jupiter J, Reinhart MK, et al. Fractures of distal
         13. Kapandji A. L’embrocage intafocal des fractures de l’extre-         radius treated with cross-pin fixation and a non bridging
             mité inférieure du radius dix ans après. Ann Chir Main              external fixator, the CPX System: a preliminary report. J
             1987; 6: 57-63.                                                     Hand Surg 2009; 34A: 603-16.
         14. Amadio PC, Berquist TH, Smith DK, et al. Scafoid malu-          21. Strauss EJ, Banerjee D, Kummer FJ, et al. Evaluation of a
             nion. J Hand Surg 1989; 14A: 679-87.                                novel, non spanning external fixator for treatment of un-
         15. Glickel SZ, Catalano LW, Raia FJ, et al. Long-term out-             stable extra-articular fractures of the distal radius: biome-
             comes of closed reduction and percutaneous pinning for              chanical comparision with a volar locking plate. J Trauma
             the treatment of distal radius fractures. J Hand Surg 2008;         2008; 64: 975-81.
             33A: 1700-5.                                                    22. Abrams RA, Brown RA, Botte MJ The superficial branch
         16. Rosati M, Bertagnini S, Digrandi G, et al. Percutaneus              of the radial nerve: an anatomic study with surgical impli-
             pinning for fractures of the distal radius. Acta Orthop Belg        cation. J Hand Surg 1992; 17A: 1037-41.
             2006; 72: 138-46.

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Osteosintesi percutanea del radio distale: Tecnica di Legnago (2013)

  • 1. 04-mantovani:04-mantovani 13-02-2013 10:54 Pagina 339 Riv Chir Mano - Vol. 49 (3) 2012 PINNING PERCUTANEO LATERALE BLOCCATO DELLE FRATTURE EXTRA ARTICOLARI INSTABILI DEL RADIO DISTALE: TECNICA DI LEGNAGO A. MANTOVANI, M. TREVISAN, D. CARLETTI, M. CASSINI ULSS n. 21 Regione Veneto - U.O.C. Ortopedia e Traumatologia, Ospedale Mater Salutis - Legnago (VR) Percutaneous lateral locked pinning of unstable extra-articular fractures of the distal end of the radius: Legnago technique SUMMARY Purpose: We have developed and used a system of percutaneous fixation of unstable distal radius fractures (DRF) using 4 Kirschner (K) wires. These wires are passed from the lateral side of the radius and connected among them- selves using a clamp. We call this the “Legnago technique” and the objective of this study is to standardize the method and make it safe and easily reproducible. Methods: 27 patients aged from 45 to 102, 3 men and 24 wo- men, were treated using this technique. The indications were strictly limited to type A2 and A3 of the AO classifica- tion, excluding the A3.3. These were usually emergency procedures, performed under local anaesthesia and under image intensifier control. We recommend a small incision at the entry point of each K wire and blunt dissection up to the bone in order to avoid impalement of vessels, tendons or nerves. We follow a standard sequence of passing four K wires, starting with a 2 mm K wire from the radial styloid into the medullary canal of the radius. This is inser- ted dorsal to the tendons of the first extensor compartment. The K wire was mounted on a Jacob’s chuck handle and was pre-bent at its leading end to around 30 degrees. This helps to control the direction of the wire within the bone and, also, helps in achieving the reduction. The subsequent three wires of diameter 1.8 mm are passed using a moto- rised drill from the lateral aspect of the lower end of the radius across the fracture site to engage the opposite cortex. Finally, each of the wires is bent adequately in a convergent direction along the axis of the wrist on the lateral side and held together with the help of a clamp. Results: Each patient was evaluated according to Mayo Wrist Score cri- teria, with a follow-up ranging from 4-26 months. We noted 17 excellent results, 7 good and 3 satisfactory. Radio- logical consolidation of the fracture was achieved in each patient, at an average delay of 40 days. Union occurred with no change in the radiological parameters achieved by the operation. The complications included three cases of superficial infection around the K wires and a partial lesion of the superficial radial nerve. The patients regained complete autonomy in the use of the affected upper limb for activities of daily living within a week from the opera- tion. None of the patients underwent supervised physiotherapy. Conclusions: The Legnago technique of percuta- neous fixation of the DRF has proved efficacious in the treatment of unstable extra-articular fractures. The parti- cular arrangement of insertion of the K-wires and their connection using an external fixator clamp allowed early active mobilisation of the wrist without plaster support. This concurs with recent experimental demonstrations ac- cording to which the biomechanical stability of the percutaneous fixation of the DRF with externally connected crossing K wires is superimposable to that obtained by volar locked plates. Riv Chir Mano 2012; 3: 339-349 KEY WORDS Fractures of the distal radius, percutaneous osteosynthesis, Kirschner wires RIASSUNTO Scopo: Abbiamo perfezionato un sistema di pinning percutaneo laterale bloccato delle fratture instabili extra arti- colari del radio distale già sviluppato in passato e lo abbiamo definito “Tecnica di Legnago”. Lo scopo di questo la- Corrispondence: Alberto Mantovani, Via San Rocco 2, 46035 Ostiglia (MN) - Tel. e fax 0386 802060 - E-mail: almantovani@libero.it
  • 2. 04-mantovani:04-mantovani 13-02-2013 10:54 Pagina 340 340 A. MANTOVANI, M. TREVISANI, D. CARLETTI, M. CASSINI voro è stato di standardizzare tale metodica e di renderla sicura e facilmente riproducibile. Materiali e metodi: So- no stati trattati con questa tecnica 27 pazienti (3 maschi e 24 femmine) di età compresa tra i 45 e 102 anni. Le in- dicazioni all’utilizzo della Tecnica di Legnago sono state limitate strettamente alle fratture del tipo A2 e A3 della classificazione AO, escludendo le A3.3. L’intervento viene eseguito prevalentemente in urgenza e in anestesia locale inserendo 4 fili di K nel piano laterale del radio fratturato in modo incrociato e multiplanare, sotto controllo radio- scopico. I fili di K sono adeguatamente piegati e fatti convergere lateralmente lungo l’asse longitudinale del polso e bloccati fra loro con un morsetto. Dopo l’intervento non viene applicata alcuna tutorizzazione al polso ma una semplice medicazione con garze attorno ai fili di K. Risultati: Tutti i pazienti sono stati valutati con il Mayo Wri- st Score e con le misurazioni radiografiche secondo Abbaszadegan, con un follow up da 4 a 26 mesi e abbiamo regi- strato 17 risultati eccellenti, 7 buoni e 3 discreti. La guarigione radiografica si è ottenuta in tutti i casi operati, me- diamente in 40 giorni, senza importanti modificazioni dei parametri radiografici delle fratture ripristinati con l’intervento. Abbiamo registrato come complicanze 3 infezioni cutanee superficiali transitorie attorno ai fili di K e una neuroaprassia del ramo sensitivo del nervo radiale. Non abbiamo registrato invece lesioni tendinee né infezioni profonde. I pazienti operati hanno raggiunto una completa autonomia di uso dell’atro superiore per la vita di rela- zione mediamente dopo una settimana dall’intervento e non è stata effettuata fisokinesiterapia in alcun caso. Con- clusioni: L’osteosintesi percutanea del radio distale con la Tecnica di Legnago si è dimostrata molto efficace nel trat- tamento delle fratture instabili extra-articolari di tale osso grazie alla configurazione particolare di inserimento dei fili di K e al loro bloccaggio esterno. Questa tecnica semplice ed economica, consente l’uso immediato del polso opera- to. PAROLE CHIAVE Frattura radio distale, osteosintesi percutanea, fili di Kirschner INTRODUZIONE mi percutanei come i fili di Kirschner (K) e i fissa- tori esterni, sia sistemi più invasivi come i chiodi Le fratture del radio distale e i loro costi di trat- bloccati endomidollari e le placche di vario tipo, tamento sono in continuo aumento, proporzional- che oggi sono comunemente a stabilità angolare. mente all’aumento del numero dei pazienti anziani Se l’entusiasmo per le placche a stabilità angola- (1). Il trattamento di queste fratture è in genere re è condivisibile per le fratture articolari del radio conservativo e consiste nella loro riduzione e im- distale, lo è meno per le fratture extra articolari di mobilizzazione con apparecchio gessato (2), ma, se tale osso, sia per i costi elevati che per l’eccesiva in- la frattura è instabile, è necessario intervenire chi- vasività. Inoltre è stato documentato che non vi so- rurgicamente per ottenere buoni risultati (3). Que- no importanti differenze di risultato fra il pinning sto vale specialmente nei pazienti anziani dato che percutaneo e l’osteosintesi con placche delle l’età e l’osteoporosi correlata sono i due fattori più FIEARD (7). È per questo che abbiamo sviluppato importanti di instabilità per queste fratture (4). Il in passato un sistema di osteosintesi percutanea trattamento chirurgico delle fratture instabili extra delle FIEARD che associa la semplicità della sinte- articolari del radio distale (FIEARD) è stato consi- si con fili di K alla solida stabilizzazione della frat- gliato nell’anziano anche per conservare la capacità tura grazie al bloccaggio esterno degli stessi fili di di tali pazienti di vivere in modo indipendente (5, K con un morsetto di Joshi (8). Più recentemente, 6). Inoltre, con il trattamento chirurgico, si riduce abbiamo voluto migliorare questo sistema di osteo- la durata dell’immobilizzazione e si previene sintesi per standardizzare la metodica e renderla l’elevato tasso di malunion di queste fratture e i più efficace e facilmente riproducibile e lo abbiamo conseguenti problemi associati (3). definito ”Tecnica di Legnago”. Le tecniche chirurgiche per il trattamento delle È stata modificata in particolare la configurazio- FIEARD sono numerose e comprendono sia siste- ne di inserimento dei fili di K nel radio distale, sia
  • 3. 04-mantovani:04-mantovani 13-02-2013 10:54 Pagina 341 PINNING PERCUTANEO LATERALE BLOCCATO DELLE FRATTURE EXTRA ARTICOLARI INSTABILI DEL RADIO DISTALE 341 per diminuire i rischi di lesioni a strutture anatomi- szadegan et al. (10), come già effettuato in uno stu- che circostanti, sia per migliorare la stabilizzazione dio precedente (8) specificato in tabella 1. ossea. Restano invariate invece le indicazioni a Il morsetto utilizzato per bloccare fra loro i fili questa tecnica percutanea e proponiamo di utiliz- di K dopo la sintesi percutanea del radio distale fa zarla per le FIEARD tipo A2 e A3 della classifica- parte di un set di morsetti in acciaio del fissatore zione AO (9), escludendo le A3.3, dove la fram- ECONOMICO® (Fig. 1) e può accogliere nel suo mentazione metafiso-diafisaria è complessa e ri- foro ovale fino a 4 fili di K di calibro 2 mm, oppure chiede una fissazione interna. un maggior numero di fili di K di calibro inferiore. Per i nostri casi abbiamo sempre usato 4 fili di K, dei quali uno di calibro 2 mm e gli altri 3 di calibro MATERIALI E METODI 1.8 mm. Il bloccaggio dei fili di K nel morsetto si ottiene serrando le 2 viti a brugola contrapposte sui Abbiamo operato con la tecnica di Legnago 27 fili di K introdotti nel foro ovale. pazienti, da settembre 2009 a gennaio 2012 (3 ma- schi e 24 femmine), di età compresa fra 45 e 102 an- Tecnica chirurgica ni e, in tutti i casi, si trattava di FIEARD tipo A2 e A3 della classificazione AO. Sono stati operati 21 L’intervento viene eseguito sotto controllo radio- pazienti ambulatorialmente, in urgenza e con ane- scopico e in anestesia locale con lidocaina al 2% se stesia locale e 6 pazienti sono stati operati tra 8 e 10 si opera in urgenza. È preferibile invece l’anestesia giorni dal trauma, dopo perdita di riduzione della plessica se si opera in urgenza differita di qualche frattura trattata inizialmente in gesso. Solo fra questi giorno e comunque entro due settimane dalla frat- pazienti si è utilizzata l’anestesia plessica in 4 casi e tura, per correggere ad esempio una perdita di ri- l’anestesia generale in 2 casi. Per 3 di essi è stato ne- duzione dopo trattamento in gesso. Non è consi- cessario il ricovero per frattura concomitante in altri gliabile utilizzare questa tecnica percutanea dopo distretti: si trattava di 1 frattura di omero prossimale due settimane dalla frattura ed è auspicabile di po- controlaterale in un caso e 2 fratture di femore pros- terla utilizzare sempre in urgenza piuttosto che do- simale negli altri 2 casi, operati rispettivamente e po qualche giorno dal trauma, per sfruttare la faci- contemporaneamente con protesi inversa di spalla e lità di riduzione dell’osso prima che l’ematoma di con chiodo bloccato femorale. frattura si sia organizzato. Operando in urgenza, I criteri di inclusione dei pazienti per l’utilizzo l’anestetico locale viene infiltrato direttamente nel della metodica in esame, cioè il giudizio di instabi- focolaio di frattura (aematoma block) e nei punti di lità delle fratture da operare, erano quelli stabiliti introduzione dei fili di K (pin track block) prima di da Mackenney et al. (4) e consideravano l’età, praticare le classiche manovre manuali riduttive l’osteoporosi, la frammentazione della corticale delle fratture di polso. I punti e l’ordine di introdu- dorsale del radio e il grado radiografico di scompo- zione dei fili di K non sono casuali, ma seguono in sizione della frattura. Quest’ultimo valore era stabi- successione uno schema preciso standardizzato e il- lito secondo i parametri di misurazione di Abba- lustrato in figura 1 e nei disegni di figura 2, 3 e 4. Tabella 1 - Valori patologici dei parametri radiografici adottati per indicazione alla sintesi percutanea delle fratture instabili A2 e A3 del radio distale Piano frontale Piano laterale a b c d e Accorciamento radiale Spostamento radiale Inclinazione radiale Palmar Tilt Traslazione dorsale > 2 mm > 0 mm < 20° < 0° > 2 mm
  • 4. 04-mantovani:04-mantovani 13-02-2013 10:54 Pagina 342 342 A. MANTOVANI, M. TREVISANI, D. CARLETTI, M. CASSINI In particolare, il primo filo di K va inserito all’a- manualmente con un mandrino di Jacob previa pice della stiloide radiale ed è fondamentale per il curvatura di circa 30 gradi degli ultimi 2 centimetri buon esito dell’intervento, poiché determina e del suo apice, come la punta di uno sci. Questa cur- mantiene la riduzione della frattura del radio dista- vatura serve a indirizzare il filo di K in senso disto- le come già descritto da Benoist nel 1995 (11). Il prossimale dall’epifisi dentro la diafisi del radio calibro di questo filo di K è sempre di 2 mm, per fratturato, fino ad incastrarsi nel canale diafisario, ottenere un buon “effetto molla” e viene introdotto appoggiato alle corticali dell’osso. In questa posi- zione, il filo di K ha un tale decorso obliquo nel ra- dio che trascina obbligatoriamente come una molla l’epifisi fratturata e scomposta lateralmente, verso il lato opposto mediale (Fig. 2A). Questo filo di K contribuisce inoltre alla riduzione della frattura an- che sul piano laterale, purchè sia inserito dorsal- mente alla linea di Lewis come spiegato in figura 2B. Perciò, il punto di introduzione di questo filo di K dall’apice della stiloide radiale deve essere ap- pena dorsale alla prominenza sottocutanea del pri- mo compartimento dei tendini estensori. Quando si opera in anestesia locale, è molto facile indivi- duare questo punto di introduzione se si invita il paziente a sollevare attivamente il pollice in abdu- zione. In tal modo si evidenzia bene nel sottocute il profilo dei tendini del primo compartimento esten- sorio e il filo di K va introdotto sfiorando dorsal- mente la prominenza di tali tendini in prossimità della loro puleggia (Fig. 2C). È consigliabile prati- care una piccola incisione cutanea e una dissezione A smussa sottocutanea in tale punto e anche nei punti di introduzione dei fili di K successivi, per preveni- re lesioni iatrogene ai rami sensitivi del nervo ra- diale come segnalato in letteratura (12) e come evi- denziato in figura 2C. Quando il primo filo di K è incastrato nel canale diafisario, si verifica con radioscopia che la riduzio- ne della frattura sia completa sia sul piano frontale che laterale. Per migliorare la riduzione sul piano B laterale, si possono ancora aggiungere manovre ri- duttive manuali esterne oppure con l’aiuto di un fi- Figura 1. Il morsetto utilizzato per la tecnica di Legnago fa lo di K intrafocale dorsale temporaneo, secondo la parte di un set di morsetti in acciaio del fissatore ECONO- tecnica di Kapandji (13). Solo se la riduzione è av- MICO ® (Medriver). A) Nel foro ovale del morsetto vengo- venuta completamente si procede all’inserimento no bloccati i 4 fili di K dopo averli introdotti nel radio frat- dei successivi 3 fili di K di calibro 1.8 mm, con tra- turato in successione numerica sul versante laterale. I fili di K incrociano e bloccano la frattura in modo multiplanare pano motorizzato, nei punti indicati in successione come evidenziato nelle radiografie; B) Quadro clinico di uso numerica nella figura 3. normale della mano dopo 4 giorni dalla sintesi percutanea Il secondo filo di K viene introdotto ancora nella del radio distale con la tecnica di Legnago. stiloide radiale appena prossimalmente di circa 1
  • 5. 04-mantovani:04-mantovani 13-02-2013 10:54 Pagina 343 PINNING PERCUTANEO LATERALE BLOCCATO DELLE FRATTURE EXTRA ARTICOLARI INSTABILI DEL RADIO DISTALE 343 centimetro e dorsalmente rispetto al precedente. condrale (fig. 3A). Se questi due fili di K che han- Questo filo di K è indirizzato obliquamente in sen- no la stessa direzione sono inseriti in modo diver- so disto-prossimale, sotto controllo ampliscopico e gente fra loro, si ottiene un incastro multiplanare incrocia il focolaio di frattura fino a perforare la con i primi due fili di K già inseriti in direzione corticale opposta del radio. Questa sintesi transfo- opposta, tale che si stabilizza completamente la cale e bicorticale è sufficiente a bloccare tempora- frattura, come si può notare nella radiografia in neamente la riduzione della frattura già ottenuta proiezione laterale di figura 1A. A questo punto col primo filo di K. tutti i fili di K sporgono obliquamente dalla cute Anche i successivi due fili di K vengono inseriti sulla faccia laterale del polso e devono essere pie- con trapano motorizzato, dalla superficie laterale gati manualmente fino a diventare perpendicolari del radio, da 2 a 3 centimetri prossimalmente al alla cute stessa, verificando e annullando così focolaio di frattura, distanziati fra loro di circa 1 eventuali stiramenti cutanei dovuti alla loro prece- centimetro e con direzione obliqua opposta ai pre- dente obliquità (Fig. 3B). È indispensabile infine cedenti, cioè in senso prossimo-distale. Questi due un’ulteriore piegatura di 90 gradi di tutti i fili di K, fili di K transfocali sono indirizzati verso la faccet- da effettuare con l’aiuto di una pinza meccanica, a ta lunata del radio fino a bloccarsi nell’osso sub- circa due centimetri di distanza dal piano cutaneo B A C Figura 2. Disegno schematico della Tecnica di Legnago per la sintesi percutanea del radio distale.
  • 6. 04-mantovani:04-mantovani 13-02-2013 10:54 Pagina 344 344 A. MANTOVANI, M. TREVISANI, D. CARLETTI, M. CASSINI (Fig. 4). Così i fili di K vengono fatti convergere attorno ai fili di K conclude l’intervento, che ri- verso un unico punto prossimalmente al focolaio chiede in genere 20 minuti per la sua completa di frattura, dove sono troncati, riuniti e bloccati fra esecuzione. Il paziente viene invitato ad usare da loro nel foro ovale del morsetto (Fig. 4). Questo subito normalmente il polso operato, compatibil- bloccaggio esterno dei fili di K completa definiti- mente col dolore post-operatorio, e si suggerisce di vamente la stabilizzazione della frattura, e ciò può mantenere nei primi giorni una posizione preva- essere verificato direttamente invitando il paziente lentemente rialzata dell’arto operato per contrasta- a muovere attivamente il polso sotto controllo ra- re un eventuale edema post-chirurgico. Le medi- dioscopico. Una semplice medicazione con garze cazioni successive possono essere eseguite ambula- A B Figura 3. Fasi della tecnica di inserimento e piegatura dei fili di K in successione numerica. A) inserimento con trapano moto- rizzato dei fili di K 2, 3 e 4 di calibro 1.8 mm con dissezione smussa dei tessuti sottocutanei e direzionamento obliquo e multi- planare dei fili di K rispetto alla frattura; B) Piegatura manuale dei 4 fili di K per renderli perpendicolari al piano osseo e alla cute.
  • 7. 04-mantovani:04-mantovani 13-02-2013 10:54 Pagina 345 PINNING PERCUTANEO LATERALE BLOCCATO DELLE FRATTURE EXTRA ARTICOLARI INSTABILI DEL RADIO DISTALE 345 torialmente con acqua ossigenata, prima quotidia- RISULTATI namente, poi a giorni alterni e infine a cadenza settimanale, secondo la situazione cutanea locale. Per ogni paziente è stata compilata una scheda Si possono istruire i pazienti collaboranti o i loro valutativa riassuntiva dei dati anagrafici, clinici e famigliari sulla possibilità di effettuare tali medi- radiografici. I risultati clinici sono stati raccolti con cazioni anche a domicilio. Una terapia antibiotica il Mayo Wrist Score (14) con un follow up da 4 a orale è consigliabile per alcuni giorni dopo l’inter- 26 mesi e riportati in tabella 2. I risultati radiogra- vento. La rimozione dei fili di K avviene in ambu- fici sono stati raccolti con le misurazioni di con- latorio previa verifica radiografica della formazio- fronto fra le radiografie post operatorie immediate ne di callo osseo in sede di frattura, generalmente e quelle dopo la guarigione secondo i parametri di fra 35 e 45 giorni dall’intervento. Abbaszadegan et al. (10) e riportati in tabella 3. Il Figura 4. Fasi finali della tecnica: piegatura con pinza meccanica dei fili di K verso un punto di convergenza prossimale alla frattura dove i fili di K sono troncati e bloccati nel morsetto.
  • 8. 04-mantovani:04-mantovani 13-02-2013 10:54 Pagina 346 346 A. MANTOVANI, M. TREVISANI, D. CARLETTI, M. CASSINI Tabella 2. Risultati clinici dell’osteosintesi percutanea del radio distale con tecnica di Legnago raccolti con il Mayo Wrist Score (14). Sez. 1 Sez. 2 Sez. 3 Sez. 4 Dolore Punti Funzionalità Punti Articolarità Punti Forza di Presa % Punti Nessuno 25 Invariata = lavoro 25 > 120° 100% 25 100% 25 Lieve 20 Diminuita = lavoro 20 90°-120° 75-100% 15 75-100% +¾ 15 Medio 15 Sufficiente = lavoro 15 60°-90° 50-75% 10 50-75% +½ 10 Grave 0 Assente = dolore 0 30°-60° 25-50% 5 25-50% +¼ 5 <30° 0-25% 0 0-25% −¼ 0 Risultati Eccellente Buono Discreto Scarso Punteggio 90-100 80-90 60-80 < 60 N. Casi 17 7 3 0 27 Tabella 3. Risultati radiografici dell’osteosintesi percutanea del radio distale con tecnica di Legnago: non si sono registrate va- riazioni significative dei parametri radiografici ottenuti con l’intervento, tranne due casi di lieve accorciamento radiale. Parametri radiografici Valori post operatori Valori alla guarigione a= ulnar variance 2 casi da 1 a 2 mm 4 casi da 1 a 2 mm b= spostamento radiale 0 casi 0 casi c= inclinazione radiale 0 casi < 20° 0 casi < 20° d= palmar tilt 0 casi < 0° 0 casi < 0° e= traslazione dorsale 2 casi 1 mm 2 casi 1 mm recupero delle normali attività quotidiane e della li di K che si sono ben risolti in pochi giorni con completa vita di relazione è avvenuto da 2 a 10 medicazioni quotidiane locali con Rifamicina solu- giorni, con una media di 7 giorni, cioè ben prima zione e con terapia antibiotica orale. In nessun caso della guarigione ossea che è avvenuta da 35 a 45 è stato necessario convertire la tecnica di osteosinte- giorni dall’intervento, con una media di 40 giorni. si percutanea con una tecnica a cielo aperto. Le variazioni dei parametri radiografici dopo la guarigione, rispetto ai valori post operatori imme- diati, sono state poco significative, come riportato DISCUSSIONE in tabella 3. Non sono state rilevate complicanze importanti Il pinning percutaneo del radio distale è un’op- dopo l’intervento, tranne un caso di lesione in con- zione efficace di trattamento per le fratture di tale tinuità, da stiramento, del ramo sensitivo dorsale del osso (15), ma deve essere associata a immobilizza- nervo radiale in prossimità della stiloide radiale. Ciò zione del polso, poiché, la riduzione della frattura ha richiesto il trattamento con neurolisi dato il per- che è mantenuta inizialmente dai fili di K, tende a sistere di sintomi specifici dopo 3 settimane dall’in- cedere all’inizio della guarigione ossea (16, 17). So- tervento. Non si sono registrati disturbi tendinei né lo la tecnica Epibloc (18) e il recente CPX System casi di algodistrofia o stati dolorosi che richiedesse- (19, 20) prevedono la mobilizzazione precoce del ro un trattamento analgesico. Abbiamo registrato 3 polso operato dopo la sintesi percutanea del radio casi di infezione cutanea superficiale circostante i fi- distale. La tecnica Epibloc consiste in un pinning
  • 9. 04-mantovani:04-mantovani 13-02-2013 10:54 Pagina 347 PINNING PERCUTANEO LATERALE BLOCCATO DELLE FRATTURE EXTRA ARTICOLARI INSTABILI DEL RADIO DISTALE 347 disto-prossimale dorsale, solo intramidollare, con 2 distale e si possono considerare perciò sovrapponi- fili di K che vengono messi in tensione fra loro do- bili, tranne che per il modo di inserimento del pri- po essere stati adeguatamente piegati e che infine mo filo di K, per il tipo di bloccaggio esterno dei sono bloccati esternamente con una apposita pia- fili di K e per il calibro degli stessi. Nella tecnica di stra. Secondo gli Autori di questa tecnica, il siste- Legnago infatti il primo filo di K è inserito intra- ma Epibloc “facilita” la guarigione del radio distale midollare e risulta secondo noi essenziale per la ri- fratturato grazie alle sollecitazioni meccaniche tra- duzione della frattura. Riguardo al bloccaggio smesse e modulate dal “pinning bloccato” al foco- esterno dei fili di K, riteniamo che il semplice mor- laio di frattura durante i movimenti del polso (18). setto in acciaio utilizzabile nella nostra tecnica sia La tecnica Epibloc si può considerare perciò un più semplice e meno costoso rispetto al fissatore “pinning bloccato dinamico”. La tecnica CPX inve- esterno della tecnica CPX. Infine, il calibro dei fili ce, consiste in un pinning del radio distale incro- di K da noi utilizzati è lievemente maggiore rispet- ciato e multiplanare, sul suo versante laterale, con 4 to alla tecnica CPX, in cui i fili di K sono tutti di fili di K che vengono bloccati esternamente con un calibro 1.6 millimetri. Con entrambe le tecniche, i apposito fissatore esterno. Questo “pinning blocca- pazienti hanno ripreso le usuali attività quotidiane to statico” è stato testato sperimentalmente proprio ben prima della guarigione ossea, grazie alla stabi- nelle FIEARD ed è risultato così stabile da essere lità biomeccanica che i due sistemi di osteosintesi sovrapponibile biomeccanicamente alle placche a garantiscono. Così si è dimostrato che la precoce stabilità angolare per il radio distale (21). mobilizzazione del polso non interferisce negativa- La tecnica di Legnago si ispira al CPX System, mente sulla guarigione ossea. Bisogna segnalare poiché la stabilizzazione del radio distale fratturato però che il sistema CPX prevede l’uso di un tutore è garantita sia dalla configurazione di inserimento per il polso operato, da rimuovere 6 volte al giorno incrociata e multiplanare di 4 fili di K sul versante secondo un programma di esercizi domiciliari, con laterale, sia dal loro bloccaggio esterno. In pratica, assistenza fisioterapica 3 volte la settimana e con con queste due tecniche, si elimina la necessità di raccomandazione di indossare il tutore durante la immobilizzare il polso operato grazie alla completa notte e nelle attività della vita di relazione (19, 20). stabilizzazione del focolaio di frattura. Questo è Per i nostri pazienti invece non sono stati utilizzati stato dimostrato clinicamente anche nel nostro stu- tutori né si è attuato un programma di fisioterapia, dio con l’assenza di variazioni significative dei pa- ma abbiamo sempre consigliato di usare al più pre- rametri radiografici dopo la guarigione di fratture sto il polso operato per la normale vita di relazione con gravi fattori di instabilità, cioè in pazienti mol- e senza esercizi specifici. Ai pazienti in età lavorati- to anziani con evidente osteoporosi e con fram- va è stato vietato solo di fare sforzi o attività ma- mentazione della corticale dorsale del radio. nuali pesanti o ripetitive con il polso operato prima Le ostesintesi percutanee, essendo poco invasive, della guarigione ossea. Nei pazienti anziani però, le non compromettono l’integrità biologica dei tessuti esigenze funzionali del polso sono molto semplici e circostanti al focolaio di frattura e del periostio in i consigli di non fare sforzi dopo l’intervento sono particolare. La guarigione delle fratture così opera- secondo noi superflui. È interessante notare che i te avviene perciò in modo rapido, con formazione pazienti in età lavorativa che abbiamo operato, si di callo osseo prevalentemente periostale. Perciò, sono presentati alle medicazioni ambulatoriali pro- negli anziani, è più indicata una sintesi percutanea grammate guidando la propria automobile ed han- sia per motivi biologici sia per il minor impegno no iniziato il lavoro di tipo impiegatizio dopo due che comporta per il paziente una tecnica mini inva- settimane dall’intervento senza compromettere il siva. buon risultato finale. Sia la tecnica di Legnago che il sistema CPX se- Rispetto alla sintesi percutanea del radio distale guono i principi di scarsa invasività e di fissazione già da noi praticata in passato (8), la tecnica di Le- percutanea stabile e diretta delle fratture del radio gnago è più efficace poiché è attuata con 4 fili di K
  • 10. 04-mantovani:04-mantovani 13-02-2013 10:54 Pagina 348 348 A. MANTOVANI, M. TREVISANI, D. CARLETTI, M. CASSINI incrociati fra loro, mentre la tecnica precedente al pinning laterale incrociato e accresciuta dal bloc- prevedeva l’uso di 3 fili di K inseriti solo in direzio- caggio esterno dei fili di K. Questo consente una ne disto-prossimale. La tecnica di Legnago risulta precoce mobilizzazione del polso e la ripresa delle anche più tollerata rispetto alla tecnica precedente attività della vita di relazione e dei lavori leggeri in poiché si trattava allora di un pinning dorsale che pochi giorni dopo l’intervento. Oltre ai vantaggi poteva interferire con i movimenti del polso. Il pin- soggettivi per i pazienti sia anziani che in età lavo- ning laterale della tecnica di Legnago invece, non rativa si devono aggiungere i benefici economici e determina interferenza né stiramenti cutanei attor- sociali che questa semplice tecnica comporta. no ai fili di K durante i movimenti del polso. Una critica alla tecnica di Legnago può riguar- dare il rischio di lesioni iatrogene di tendini e nervi RINGRAZIAMENTI in prossimità dei fili di K. Questo rischio però è completamente annullato se si adotta il semplice Gli Autori ringraziano Rita Orlandi per i precisi disegni e accorgimento di praticare una piccola incisione cu- Artiade Ravagnani per il supporto informatico alla stesura di tanea e una dissezione smussa delle parti molli nei questo articolo. punti di inserimento dei fili di K, come evidenziato in figura 3A. Un ulteriore vantaggio della sintesi percutanea BIBLIOGRAFIA delle FIEARD con la tecnica di Legnago, consiste nel fatto che non serve un training specifico di ap- 1. Chung KC, Shauver MJ, Yin H, et al. Variation in the use of internal fixation for distal radial fracture in the United prendimento della metodica. Infatti, tutti i chirurghi States medicare population. J Bone Joint Surg 2011; 93A: ortopedici hanno famigliarità nell’uso dei fili di K, 2154-62. poiché questi sono universalmente utilizzati anche 2. Sporer SM, Weinstein JN, Coval KJ. The geographic inci- per la sintesi di altre fratture. Riguardo all’economi- dence and treatment variation of common fractues of elderly cità della tecnica di Legnago, bisogna aggiungere al patients. J Bone Joint Surg 2006; 14A: 246-55. basso costo del materiale anche la rapidità di esecu- 3. Azzoppardi T, Ehrendorfer S, Coulton T, et al. Unstable ex- zione, visto che, dopo una breve curva di apprendi- tra articular fractures of the distal radius: a prospective, ran- domised study of immobilisation in a cast versus supple- mento, l’intervento viene da noi eseguito media- mentary percutaneous pinning. J Bone Joint Surg 2005; mente nello stesso tempo di applicazione di un ap- 87B: 837-40. parecchio gessato sopra gomito, cioè in venti minuti. 4. Mackenney PJ, McQueenn MM, Elton R. Prediction of in- Il costo complessivo di 4 fili di K e di un morsetto è stability in distal radial fractures. J Bone Joint Surg 2006; minimo, poiché il morsetto è anche riutilizzabile. 88A: 1944-51. Unico svantaggio evidente di questa tecnica è la 5. Orbay JL, Fernandez DL. Volar fixed-angle plate fixation necessità di utilizzare un apparecchio radioscopico for unstable distal radius fractues in the elderly patient. J Hand Surg 2004; 29: 96-102. per la sua esecuzione e la conseguente esposizione a 6. Chung KC, Shauver MJ, Birkmeyer JD. Trends in the Uni- radiazioni ionizzanti sia per l’operatore che per il ted States in the treatment of distal radius fratures in the el- paziente, anche se per quest’ultimo si tratta di una derly. J Bone Joint Surg 2009; 91A: 1868-73. dose radiante trascurabile data l’unicità dell’inter- 7. Handoll HG, Madhok R. Surgical intervention for treating vento. distal radial fractures in adults. Cochrane Database Syst Rev 2009; CD003209 8. Mantovani A, Trevisan M, Cassini M. Osteositesi percuta- CONCLUSIONI nea con fili di Kirshner e morsetto di Joshi delle fratture ex- tra articolari instabili del radio distale. Riv Chir Mano 2009; 46: 25-39. La sintesi percutanea delle FIEARD con la tec- 9. Müller ME, Nazarian S, Koch P, Schatzker J. The com- nica di Legnago comporta una stabilità biomecca- prehensive classification of fractures of long bones. Berlin: nica multiplanare del radio distale fratturato dovuta Springer-Verlag, 1990: 106-15.
  • 11. 04-mantovani:04-mantovani 13-02-2013 10:54 Pagina 349 PINNING PERCUTANEO LATERALE BLOCCATO DELLE FRATTURE EXTRA ARTICOLARI INSTABILI DEL RADIO DISTALE 349 10. Abbaszadegan H, Jonsson U, von Sivers K. Prediction of 17. Burton T, Chambers C, Lane E, et al. Do Kirshner wires instability of Colles’ fractures. Acta Orthop Scand 1989; maintain reduction of displaced Colles’fractures? Injury 60: 646-50. 2005; 36: 1431-4. 11. Benoist LA, Freeland AE. Buttress pinning in the unstable 18. Poggi DS, Catalano F. Osteosintesi percutanea. In Le frat- distal radial fracture. A modification of Kapandji techni- ture di polso: Monografie di chirurgia della mano. Torino: que. J Hand Surg 1995; 20B: 82-96. Edizioni medico scientifiche, 2011: 47-56. 12. Chia B, Catalano LW, Glickel SZ, et al. Percutaneous pin- 19. Mirza A, Reinhart MK, Bove JJ. Treament of distal radius ning of distal radius fractures: an anatomic study demon- fractures with nonbridging cross-pin fixator (the CPX Sy- strating the proximity of k-wires to structures at risk. Hand stem). Tech Hand Surg 2009; 13: 104-9. Surg 2009; 34A: 1014–20. 20. Mirza A, Jupiter J, Reinhart MK, et al. Fractures of distal 13. Kapandji A. L’embrocage intafocal des fractures de l’extre- radius treated with cross-pin fixation and a non bridging mité inférieure du radius dix ans après. Ann Chir Main external fixator, the CPX System: a preliminary report. J 1987; 6: 57-63. Hand Surg 2009; 34A: 603-16. 14. Amadio PC, Berquist TH, Smith DK, et al. Scafoid malu- 21. Strauss EJ, Banerjee D, Kummer FJ, et al. Evaluation of a nion. J Hand Surg 1989; 14A: 679-87. novel, non spanning external fixator for treatment of un- 15. Glickel SZ, Catalano LW, Raia FJ, et al. Long-term out- stable extra-articular fractures of the distal radius: biome- comes of closed reduction and percutaneous pinning for chanical comparision with a volar locking plate. J Trauma the treatment of distal radius fractures. J Hand Surg 2008; 2008; 64: 975-81. 33A: 1700-5. 22. Abrams RA, Brown RA, Botte MJ The superficial branch 16. Rosati M, Bertagnini S, Digrandi G, et al. Percutaneus of the radial nerve: an anatomic study with surgical impli- pinning for fractures of the distal radius. Acta Orthop Belg cation. J Hand Surg 1992; 17A: 1037-41. 2006; 72: 138-46.