Si tratta di uno studio bibliografico circa la relazione tra il microbiota gastrointestinale e la malnutrizione, intesa sia come malnutrizione che come obesità.
Tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza e la salubrità dei prodotti alimentari. Tali misure interessano tutte le fasi successive alla produzione primaria (che include tra l’altro la raccolta, la macellazione e la mungitura) e precisamente: la preparazione, la trasformazione, la fabbricazione, il confezionamento, il deposito, il trasporto, la distribuzione, la manipolazione, la vendita o la fornitura, compresa la somministrazione, al consumatore.
Si tratta di uno studio bibliografico circa la relazione tra il microbiota gastrointestinale e la malnutrizione, intesa sia come malnutrizione che come obesità.
Tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza e la salubrità dei prodotti alimentari. Tali misure interessano tutte le fasi successive alla produzione primaria (che include tra l’altro la raccolta, la macellazione e la mungitura) e precisamente: la preparazione, la trasformazione, la fabbricazione, il confezionamento, il deposito, il trasporto, la distribuzione, la manipolazione, la vendita o la fornitura, compresa la somministrazione, al consumatore.
1. E’ IMPORTANTE DISTINGUERE
TRA:
infezioni veicolate da alimenti
tossinfezioni alimentari
possono trasmettersi anche con altre
modalità (per es. contatto diretto)
non è necessaria la moltiplicazione dello
agente etiologico all’interno dell’alimento
prima del consumo
l’infezione si sviluppa anche con la
2. ingestione di una carica microbica
modesta
hanno spesso un lungo periodo di
incubazione
i batteri esplicano la loro azione
patogena solo se riescono a moltiplicarsi
abbondantemente nell’alimento prima
del suo consumo
l’azione patogena è legata alla presenza
del batterio + la produzione di tossine
breve è il periodo di incubazione
3. il tasso di incidenza e prevalenza di
queste può abbassarsi notevolmente
osservando correttamente le norme
di manipolazione e di conservazione
degli alimenti.
4. CONTAMINAZIONE
MICROBIOLOGICA:
Fonti di contaminazione
• Contaminazione primaria (all'origine): Pericolo già
presente
al momento della produzione.
• Contaminazione secondaria: dovuta alle pratiche di
lavorazione e trasformazione (l’uomo e le
attrezzature utilizzate per la lavorazione).
• Contaminazione crociata. E’ il passaggio diretto o
indiretto di microrganismi da alimenti contaminati
(solitamente crudi) ad alimenti pronti al consumo o
che hanno già subito trattamenti di bonifica come
cottura o pastorizzazione.
5. TOSSINFEZIONI ALIMENTARI
Il veicolo alimentare, come pure quello
idrico, sono i principali e meglio
conosciuti nella diffusione delle malattie
infettive.
Nella Tossinfezione alimentare i
responsabili sono batteri particolari che
manifestano la loro azione patogena solo
se riescono a moltiplicarsi
abbondantemente nell’alimento prima di
essere ingeriti:
per alcuni l’azione patogena è dovuta
esclusivamente alla produzione di
tossine (Botulino, Staphylococcus), per
altri all’azione combinata di tossine +
moltiplicazione batterica nell’intestino.
6. manifestazioni a carico soprattutto
dell’app. digerente ( tranne Botulino)
breve periodo di incubazione (max 1-2
gg.)
forma epidemica tra coloro che hanno
consumato lo stesso alimento
Il batterio deve trovare, nell’alimento,
le condizioni ideali per la sua
moltiplicazione, in ogni caso non ne altera
i caratteri organolettici.
La frequenza è molto diversa in
rapporto alle abitudini alimentari dei
diversi paesi.
I dati ufficiali rappresentano sempre una
sottostima di quelli reali.
manifestazioni a carico soprattutto
dell’app. digerente ( tranne Botulino)
breve periodo di incubazione (max 1-2 gg.)
forma epidemica tra coloro che hanno
consumato lo stesso alimento
Il batterio deve trovare, nell’alimento, le
condizioni ideali per la sua moltiplicazione,
in ogni caso, non ne altera i caratteri
organolettici.
La frequenza è molto diversa in rapporto
alle abitudini alimentari dei diversi paesi.
I dati ufficiali rappresentano sempre una
sottostima di quelli reali.
Le salmonelle detengono il primato nei
paesi industrializzati.
7. TOSSINFEZIONE DA SALMONELLE
Manifestazione brusca e violenta in
rapporto alla elevata carica batterica
ingerita.
I batteri si riproducono ed invadono la
mucosa del tenue e del colon
flogosi acuta
dolori addominali
vomito
diarrea
malessere generale
febbre
cefalea
lingua patinosa
ipotensione
polso piccolo e frequente
8. Decorso più grave in bambini ed anziani.
Negli adulti spesso è sufficiente la
terapia sintomatica.
Raramente (bambini) batterio in
circolo setticemia (emocultura)
Isolamento:da feci e vomito, spesso in
più persone contemporaneamente.
Cibi di origine animale (gli animali sono il
serbatoio naturale) pollame carni
suine, bovine, ovine uova creme a base
di latte.
9. Contaminazione delle carni durante
tutti i processi di lavorazione e trasporto
+++ permanenza a temperature ambientali
elevate.
Contaminazione delle uova in genere, è
contaminato il guscio (l’interno si
contamina all’apertura).
Contaminazione del latte in genere, la
pastorizzazione è sufficiente.
I portatori umani possono diventare una
delle più pericolose sorgenti di infezione
(anche dopo la cottura di un alimento).
10. frequenti
ITALIA
Profilassi: educazione del consumatore;
degli addetti alla manipolazione, alla
conservazione ed alla vendita
cottura a fondo e consumo immediato, o
conservazione a temperature idonee.
per il diffondersi di mense
collettive, abitudine a
consumare piatti pronti, e
per l’aumento del consumo
di carne.
11. TOSSINFEZIONE DA
STAFILOCOCCHI
Alcuni ceppi di S. Aureus sono in grado di
produrre particolari enterotossine (tipi
sierologici A, B, C, D, E) molto
resistenti ad agenti chimici e fisici
(anche all’ebollizione)
L’enterotossina A è la + frequente
in dolci e gelati alla crema o panna +
formaggi e carni (tritate, ripieni,
prosciutti…)
una delle + frequenti soprattutto nei
paesi caldi
12. contaminazione degli alimenti a
partenza da pelle e mucose infette (
20% portatori nasali)
contaminazione con starnuti e mani
l’origine può anche essere un processo
piodermitico (foruncoli, paterecci)
Una volta contaminato l’alimento i batteri
si moltiplicano e producono la tossina
non giova l’ulteriore cottura perché
questa è termoresistente (uccide solo i
batteri)
13. La tossina si assorbe attraverso la
mucosa del digerente, va in circolo
SNC centro del vomito + dolori e
diarrea (no febbre) in genere
risoluzione veloce e spontanea (no in
defedati).
Isolamento dall’alimento sospetto su
terreni selettivi specifici.
Profilassi:
educazione del personale addetto
alla produzione e preparazione
degli alimenti
mantenere ininterrotta la catena
del freddo
nella preparazione delle creme il
latte deve essere preferibilmente
sterilizzato e le creme devono essere
immediatamente refrigerate
14. TOSSINFEZIONE DA CLOSTRIDIUM
PERFRIGENS (C. WELCHII)
5 diversi sierotipi A è il più
frequente e si isola dalle feci o
dall’ambiente
produzione di Enterotossina
più spesso in forma epidemica dopo 8-
24 ore dall’ingestione dell’alimento (dolori
e diarrea)
risoluzione veloce e spontanea
carni cotte e brodo (spore
termoresistenti)
15. alimenti lasciati raffreddare
lentamente
Clostridium Perfrigens è normalmente
presente nel colon (no sintomi) solo
quando raggiunge il tenue con gli alimenti,
dà sintomatologia (sporulazione)
L’enterotossina è termolabile
Isolamento delle spore nelle feci e
nell’alimento di forme vegetative
Profilassi: specie nelle mense collettive
(i cibi non sono mantenuti a bassa T. dopo
la cottura) la T. di conservazione non
dovrebbe mai essere 60°C
16. BOTULISMO
C. Botulinum 7 sierotipi
anaerobio e sporigeno
le spore nel suolo e nelle acque
molto diffuse in natura
Contaminazione all’origine o durante la
preparazione mai con cibi freschi o
appena cotti solo conservati
germinazione delle spore in forma
vegetativa, replicazione e produzione
della tossina
17. anaerobiosi
Ph tra 4,6 e 9
disponibilità di acqua libera
aerobiosi acidità essiccamento
quota di sale o zucchero inibiscono la
germinazione
insaccati e conserve alimentari
pericolo massimo nella produzione
domestica (difficile raggiungere la T. di
bonifica di 116°C)
18. Le spore possono talora trovarsi
nell’intestino umano dove, tuttavia, non
germinano tranne che nei lattanti
(miele)
Alimento intestino circolo
sinapsi e placche neuromuscolari
(inibizione liberazione di acetilcolina)
Incubazione 12-36 ore
lievi disturbi gastroenterici
diplopia, midriasi, ptosi palpebrale
paralisi bulbare (disfagia, afonia)
morte x paralisi respiratoria o cardiaca
19. Il trattamento con il siero è tanto più
inefficace, quanto più è tardivo.
Profilassi:
modificazione dei caratteri
organolettici Gas
ebollizione x 15 minuti
20. TOSSINFEZIONE DA B. CEREUS
2 tipi sierologici
1 2
sempre per produzione tossina
Profilassi: consumazione subito dopo la
cottura o conservazione a bassa T.
sintomi come
perfrigens,
creme, latte,
carni cotte, brodo
sintomi come
stafilococchi,
riso bollito o
fritto
21. TOSSINFEZIONE DA VIBRIO
PARAHEMOLITICUS
nelle acque marine e costiere
isolamento da acque marine, pesci e
molluschi
Incubazione 15 ore
diarrea
dolori
nausea
vomito
febbre
C’è una forma dissenterica più violenta,
con incubazione più breve (3 ore)
22. Guarigione in poche ore, ma occorre fare
attenzione all’equilibrio idro-salino.
frequente in Giappone
In Italia molluschi, gamberetti (più
rara, ma forse risulta di meno per lo
scarso uso di terreni selettivi)
Profilassi:
cottura a fondo di alimenti di origine
marina
nelle mense: separazione di cibi crudi
e cotti
educazione personale addetto alla
manipolazione
23. MICOTOSSINE
Da produzione di muffe in prodotti agricoli
(cereali, arachidi) contaminazione di
mangimi più importanti le Aflatossine di
Aspergillus Flavus fenomeni necrotici e
degenerativi a carico del fegato sospetti
in paesi tropicali e subtropicali x l’elevata
frequenza di tumori primitivi del fegato.
Nei paesi sviluppati carne o latte di
animali nutriti con questi mangimi
24. INCHIESTA EPIDEMIOLOGICA NELLE
TOSSINFEZIONI ALIMENTARI
Quando si sospetta un focolaio epidemico
è necessario intervenire al più presto
possibile
Se l’alimento è stato consumato del tutto
si può risalire all’origine della
contaminazione, risalendo agli ingredienti
o esaminando il personale addetto alla
manipolazione.
inchiesta per risalire all’origine
individuazione dell’alimento responsabile