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Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
Come sopravvivere in classi difficili e
riuscire a insegnare qualcosa
Metodi e proposte pratiche per una
didattica personalizzata e inclusiva
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
La struttura di questo incontro
•  Presentazione [5']
- queste slide http://goo.gl/uKG1ZT
- chi siamo http://goo.gl/forms/BxIRXTIVtT
•  Il contesto normativo [5']
•  Definizioni: classi difficili, insegnare qualcosa, sopravvivere –
lezione partecipata [20']
•  Individuazione di esempi critici - attività individuale [5']
•  Personalizzare e includere - lezione frontale [45']
•  Una pausa [15']
•  Analisi di casi critici - lavoro a gruppi/coppie [30']
•  Presentazione e discussione dei lavori [45']
•  In conclusione [5’]
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
Una classe oggi è ... [1/2]
Il contesto normativo:
•  integrazione sociale e diritti delle persone handicappate [L. 104/1992]
•  persone in situazione di handicap [LR Marche 18/1996]
•  l'autonomia scolastica [DPR 275/1999]
•  gli studenti diversamente abili [OM 90/2001]
•  l'obbligo scolastico e la certificazione delle competenze [DM 139/2007]
•  il nuovo rapporto alunni/docenti [L 133/2008]
•  il voto di condotta [L 169/2008]
•  la revisione dell’ordinamento del primo ciclo [DPR 89/2009]
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Una classe oggi è ... [2/2]
Il contesto normativo:
•  la valutazione degli alunni [DPR 122/2009]
•  il nuovo ordinamento dei professionali [DPR 87/2010]
•  i disturbi specifici di apprendimento [L 170/2010; DM 5669/2011]
•  i bisogni educativi speciali [DM 27/12/2012; CM 8/2013]
•  l'aggiunta di un’ora di geografia nel primo biennio [L 128/2013]
•  l'integrazione degli alunni stranieri [CM 4233/2014]
•  l’inclusione degli alunni disabili nelle scuole [Accordo PU 07/07/2014]
•  #labuonascuola [DDL 12/03/2015]
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
Definizioni [1/4]

https://b.socrative.com/login/student/
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
Definizioni [2/4]

http://www.wordle.net/create/
•  Una classe difficile è …
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
Definizioni [3/4]

http://www.wordle.net/create/
•  Una classe difficile è …
•  Insegnare cosa?
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
Definizioni [4/4]

http://www.wordle.net/create/
•  Una classe difficile è …
•  Insegnare cosa?
•  In classe sopravvivo quando …
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
Esempi critici
•  Individuate un caso che vi ha messo in difficoltà e che vorreste
discutere, descrivetelo in poche parole e scrivetelo a questo indirizzo
http://it.padlet.com/profpiccione/urbino
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
Una classe è difficile perché gli studenti ... [1/4]
•  scarsa persistenza degli apprendimenti
•  basso livello culturale del contesto di provenienza
•  aumento del tasso di devianza
•  obbligo scolastico
•  aspettative tradite (poco laboratorio e tante materie teoriche)
•  dispersione scolastica
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
Una classe è difficile perché i docenti ... [2/4]
•  mancato riconoscimento della professionalità dei docenti
•  susseguirsi di riforme incomplete
•  burnout [Blandino, 2008]
•  aumento carico di lavoro senza retribuzione aggiuntiva
•  difficoltà nella gestione degli adempimenti normativi
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
Una classe è difficile perché le risorse ... [3/4]
•  fallimento del Piano nazionale per la scuola digitale [Avvisati, 2013]
•  diminuzione fondo istituto
•  mancata continuità didattica dei docenti (precari, DOP, riduzione
organici)
•  difficoltà uso laboratori
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
Una classe è difficile perché la valutazione ... [4/4]
•  necessità di standard per certificazioni e accreditamento
•  test INVALSI e analisi degli apprendimenti [Scheerens, 2011]
•  progetto VALES
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
In breve: personalizzare e includere [1/3]
•  "meno si adatta e meglio è" [Ianes, 2006]
Un esempio
Una didattica personalizzata con 1 ora alla settimana in 18 classi con 30
studenti per classe, con in media 2 DSA, 5 stranieri e 1 disabile, e tutti gli
altri studenti provenienti in larga parte da realtà di disagio è umanamente
impossibile.
Universal Design for Learning (http://www.udlcenter.org)
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
In breve: personalizzare e includere [1/3]
•  "meno si adatta e meglio è" [Ianes, 2006]
•  strumenti compensativi e misure dispensative per tutti
Un esempio
Se non si sa usare un linguaggio di programmazione, una routine dei
Numerical Recipes o qualunque manuale o forum si possa trovare in Internet
non serve a nulla.
Se non si conosce una lingua straniera, avere a disposizione un dizionario o
una grammatica poco serve a sostenere un colloquio o a tradurre un brano.
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
In breve: personalizzare e includere [1/3]
•  "meno si adatta e meglio è" [Ianes, 2006]
•  strumenti compensativi e misure dispensative per tutti
•  un corso ad alta comprensibilità [Grassi, 2003; Bosc e Minuz, 2012]
Un esempio
Le istruzioni di montaggio IKEA sono accessibili a tutti.
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
In breve: personalizzare e includere [1/3]
•  "meno si adatta e meglio è" [Ianes, 2006]
•  strumenti compensativi e misure dispensative per tutti
•  un corso ad alta comprensibilità [Grassi, 2003; Bosc e Minuz, 2012]
•  attività esigenti dal punto di vista cognitivo [Favaro, 2011]
Un esempio
Le definizioni degli standard internazionali permettono di associare rigore
scientifico e semplicità di linguaggio.
“La più piccola variazione che uno strumento riesce a rivelare è la risoluzione,
non la sensibilità” [Internationl vocabulary of metrology, JCGM 200:2012,
4.14]
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
In breve: personalizzare e includere [1/3]
•  "meno si adatta e meglio è" [Ianes, 2006]
•  strumenti compensativi e misure dispensative per tutti
•  un corso ad alta comprensibilità [Grassi, 2003; Bosc e Minuz, 2012]
•  attività esigenti dal punto di vista cognitivo [Favaro, 2011]
•  approccio sintetico: dal codice al significato [Arpinati, 2012]
Un esempio
Solo dopo l’acquisizione del valore fonetico di tutte le lettere e combinazioni
di lettere, si accede alla comprensione di parole, costituenti di frase e frasi.
L’insegnate produce una sequenza di situazioni didattiche in cui cominciando
dai segni più facili, in un crescendo di difficoltà, si arriva al processo
riproduttivo e produttivo dell’intero sistema grafico della propria lingua.
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
In breve: insegnare qualcosa [2/3]
•  evitare la frustrazione scolastica [McCombs e Pope, 1996]
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
In breve: insegnare qualcosa [2/3]
•  evitare la frustrazione scolastica [McCombs e Pope, 1996]
•  imparare a imparare [DM 139/2007]
•  agire in modo autonomo e responsabile [DM 139/2007]
•  individuare collegamenti e relazioni [DM 139/2007]
Un esempio
Quando si hanno a disposizione poche ore di lezione in realtà problematiche,
è un traguardo significativo anche solo riuscire a insegnare alcune delle
competenze chiave di cittadinanza.
Insegnare a prendere appunti in modo ordinato e a usare quegli appunti
come risorsa in alcuni casi è già un risultato eccezionale.
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
In breve: sopravvivere [3/3]
[Blum, 2000]
•  guadagnare la fiducia degli studenti senza avere reale potere
[Larsson, 1998]
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
In breve: sopravvivere [3/3]
[Blum, 2000]
•  guadagnare la fiducia degli studenti senza avere reale potere
[Larsson, 1998]
•  gestire e migliorare il clima della classe
Un esempio
Ridurre possibili discriminazioni, gelosie, invidie, …
“Perché la sua verifica è diversa?”
“Ma perché lui può usare la calcolatrice e io no?”
“Intanto prende sempre 6!”
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
In breve: sopravvivere [3/3]
[Blum, 2000]
•  guadagnare la fiducia degli studenti senza avere reale potere
[Larsson, 1998]
•  gestire e migliorare il clima della classe
•  gestire il carico amministrativo-formale
Un esempio
L’uso sperimentale di “Strategie di personalizzazione/individualizzazione su
base ICF” (OMS, 2001; 2007; http://apps.who.int/classifications/icfbrowser/)
proposto nel nuovo modello di PDP dell’USR del Piemonte è molto
interessante, ma non è banale da applicare per chi segue 300 studenti.
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
In pratica: adattare gli obiettivi curriculari [1/6]
•  individuare nuclei fondanti, identificare i concetti chiave e le abilità
da sviluppare e impostare la programmazione a partire da questi
Un esempio
Quando a causa del nuovo ordinamento ho dovuto rivedere il mio corso per
fare in 20 ore quello che prima facevo in 100, per giunta senza un
laboratorio, ho scelto di partire dalla descrizione grafica dei fenomeni per poi
discutere i diversi livelli di modellizzazione/approssimazione.
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
In pratica: adattare gli obiettivi curriculari [1/6]
•  individuare nuclei fondanti, identificare i concetti chiave e le abilità
da sviluppare e impostare la programmazione a partire da questi
•  definire un livello base il più possibile accessibile a tutti e poi diversi
livelli di arricchimento [Guskey, 2007]
Un esempio
Seguire un algoritmo per eseguire una tipologia di esercizi possono farlo
tutti, ma implementarlo in un linguaggio di programmazione no.
Fornire una descrizione qualitativa di una trasformazione chimica possono
farlo tutti, passare all’analisi quantitativa no.
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
In pratica: adattare gli obiettivi curriculari [1/6]
•  individuare nuclei fondanti, identificare i concetti chiave e le abilità
da sviluppare e impostare la programmazione a partire da questi
•  definire un livello base il più possibile accessibile a tutti e poi diversi
livelli di arricchimento [Guskey, 2007]
•  abilità e competenze da sviluppare in modo trasversale ai contenuti
Un esempio
Insegnare a usare le formule inverse in diversi ambiti (densità, secondo
principio della dinamica, legge di Ohm, …) facendo cogliere somiglianze e
differenze e poi spiegare come si ottengono.
Insegnare un corretto approccio alla misura è possibile e accessibile.
[“Guide to the expression of uncertainty in measurement”, JCGM 100:2008,
3.3.2]
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
In pratica: scegliere uno stile per le lezioni [2/6]
•  presentare le attività: docente come leader, che guadagna la fiducia
degli studenti [Goleman, 2004]
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
In pratica: scegliere uno stile per le lezioni [2/6]
•  presentare le attività: docente come leader, che guadagna la fiducia
degli studenti [Goleman, 2004]
•  fare in modo che in ogni lezione ci sia qualcosa da fare, che gli
studenti possano riuscire a farlo e che possano essere valutati/
premiati per questo
Un esempio
Lavorare in gruppo o scrivere sul quaderno; cura dei tempi di ogni attività
calibrata sul target.
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
In pratica: scegliere uno stile per le lezioni [2/6]
•  presentare le attività: docente come leader, che guadagna la fiducia
degli studenti [Goleman, 2004]
•  fare in modo che in ogni lezione ci sia qualcosa da fare, che gli
studenti possano riuscire a farlo e che possano essere valutati/
premiati per questo
•  rispettare le regole e irreprensibilità
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
In pratica: scegliere uno stile per le lezioni [2/6]
•  presentare le attività: docente come leader, che guadagna la fiducia
degli studenti [Goleman, 2004]
•  fare in modo che in ogni lezione ci sia qualcosa da fare, che gli
studenti possano riuscire a farlo e che possano essere valutati/
premiati per questo
•  rispettare le regole e irreprensibilità
•  definire chiare modalità di valutazione e di recupero per stimolare
l’autoregolamentazione [Covington e Teel, 2002]
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
In pratica: scegliere uno stile per le lezioni [2/6]
•  presentare le attività: docente come leader, che guadagna la fiducia
degli studenti [Goleman, 2004]
•  fare in modo che in ogni lezione ci sia qualcosa da fare, che gli
studenti possano riuscire a farlo e che possano essere valutati/
premiati per questo
•  rispettare le regole e irreprensibilità
•  definire chiare modalità di valutazione e di recupero per stimolare
l’autoregolamentazione [Covington e Teel, 2002]
•  svolgere gli esercizi in classe come feedback e pratica guidata
[Rosenshine, 1986]
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
In pratica: gestire il carico cognitivo [3/6]
[van Merriboer e Sweller, 2005]
•  scelta di un linguaggio semplice (lessico ad alta frequenza, struttura
della frase semplice e lineare, limitato uso di connettivi, il concetto
definito in una principale) [Rinaudo, 2009]
Un esempio (da non seguire)
“Il vapore acqueo, contenuto nell’aria in proporzioni variabili, proviene
dall’evaporazione e, in misura molto inferiore, dalla traspirazione”.
Sovrapposizione di concetti, introduzione di un concetto e di una informazione
attraverso incisi.
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
In pratica: gestire il carico cognitivo [3/6]
[van Merriboer e Sweller, 2005]
•  scelta di un linguaggio semplice (lessico ad alta frequenza, struttura
della frase semplice e lineare, limitato uso di connettivi, il concetto
definito in una principale) [Rinaudo, 2009]
•  strutturazione in un "format" facilmente riconoscibile ogni volta
(tutto si deve trovare e ritrovare facilmente)
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
In pratica: dettagli e suggerimenti [4/6]
[Ianes, 2006]
•  task analysis (identificazione e descrizione di movimenti e risposte
che compongono le sequenze dell'esecuzione di un compito)
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
In pratica: dettagli e suggerimenti [4/6]
[Ianes, 2006]
•  task analysis (identificazione e descrizione di movimenti e risposte
che compongono le sequenze dell'esecuzione di un compito)
•  fading (riduzione graduale e progressiva degli aiuti)
Un esempio
Consentire di usare il quaderno durante la prima verifica, poi un formulario,
poi un libro sulla cattedra.
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
In pratica: dettagli e suggerimenti [4/6]
[Ianes, 2006]
•  task analysis (identificazione e descrizione di movimenti e risposte
che compongono le sequenze dell'esecuzione di un compito)
•  fading (riduzione graduale e progressiva degli aiuti)
•  shaping (rinforzo sistematico di approssimazioni sempre più vicine
al risultato finale; domande con alta probabilità di risposta corretta)
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
In pratica: dettagli e suggerimenti [5/6]
[Ianes, 2006]
•  rinforzo positivo
Un esempio
Un due è quello che si aspettano, un complimento o un apprezzamento per
aver fatto qualcosa di giusto è un evento eccezionale.
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
In pratica: dettagli e suggerimenti [5/6]
[Ianes, 2006]
•  rinforzo positivo
•  dettare e scrivere (in maiuscolo) alla lavagna
Un esempio
Se non usano la penna per troppo tempo (circa 30 secondi), è alta la
probabilità che la lancino verso qualcuno.
Distribuire in anticipo i propri appunti per le lezioni può essere di aiuto per
alcuni.
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
In pratica: dettagli e suggerimenti [5/6]
[Ianes, 2006]
•  rinforzo positivo
•  dettare e scrivere (in maiuscolo) alla lavagna
•  comunicazione non verbale (gestualità, gestione voce, ecc.).
Un esempio
Stare seduti il tempo necessario per fare l’appello e firmare il registro può già
essere troppo.
Sovrastare gli allievi senza urlare, girare di continuo tra i banchi per
controllare il lavoro svolto.
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
In pratica: la valutazione [6/6]
[Castoldi, 2009]
•  verifiche formative
•  verifiche sommative
Un esempio
Impiegare molto tempo per preparare verifiche che si correggano
velocemente e che al tempo stesso siano eque e trasparenti.
Indicare sempre i punteggi degli esercizi, anche se non li leggono, aiuta
l’autoregolamentazione.
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
In pratica: la valutazione [6/6]
[Castoldi, 2009]
•  verifiche formative
•  verifiche sommative
•  il quaderno
Un esempio
Puntualità 1 punto
Ordine 2 punti
Lezioni 2 punti
Compiti 1 punto
Annotazioni 2 punti
Sono presenti tutte le lezioni del
corso (in caso di assenza sono state
recuperate le lezioni perse); ogni
lezione è completa, ci tutti gli esercizi
svolti in classe e sono corretti.
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
In pratica: la valutazione [6/6]
[Castoldi, 2009]
•  verifiche formative
•  verifiche sommative
•  il quaderno
•  autovalutazione [http://drive.google.com]
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
In pratica: la valutazione [6/6]
[Castoldi, 2009]
•  verifiche formative
•  verifiche sommative
•  il quaderno
•  autovalutazione [http://drive.google.com]
•  valutazione del corso
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
Questo lo sanno fare tutti ... [1/4]
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
Questo no ... [2/4]
Descrivi in modo qualitativo il movimento rappresentato nel grafico
con un intervallo di campionamento di 0,5 s e con uno di 0,25 s e
calcola la velocità nel secondo tratto nei due casi.
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
Questo lo sanno fare tutti ... [3/4]
Nello schema di reazione individua reagenti e prodotti, sostanze
semplici e composte, e rappresenta le sostanze con il modello
particellare (non occorre tenere conto dello stato fisico).
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
Questo no ... [4/4]
Calcola i grammi di H2 che si ottengono da un campione di 235 g di Al
(purezza 96,6%) quando questo viene fatto reagire con un eccesso di
HCl.
2Al + 6HCl ➝ 3H2 + 2AlCl3
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
Riferimenti
Arpinati A. M., Posar A. e Tasso D. (2012), Educazione speciale 2, Associazione élève.
Avvisati, F., Hennessy, S., Kozma, R. B., & Vincent-Lancrin, S. (2013). Review of the Italian Strategy for Digital Schools (No. 90).
OECD Publishing.
Blandino, G. (2008). Quando insegnare non è un piacere: la scuola difficile, proposte per insegnanti e formatori. Raffaello
Cortina.
Blum, P. (2000). Sopravvivere nelle classi difficili: manuale per gli insegnanti. Erickson.
Bosc, F., e Minuz, F. (2013). La lezione. Italiano LinguaDue, 4(2), 94-130.
Calvani A., (2012), Per un'istruzione evidence based. Erickson.
Castoldi, M. (2009). Valutare le competenze. Carocci.
Covington, M. V., & Teel, K. M. (1999). Prevenire i fallimenti scolastici. Incentivi equi per l'apprendimento. Erickson.
Favaro G. (2011), A scuola nessuno è straniero. Giunti.
Goleman, D., Boyatzis, R. E., & McKee, A. (2004). Essere leader. Bur.
Grassi, R. (2003). Compiti dell’insegnante disciplinare di classi plurilingui: la facilitazione dei testi scritti. Cecilia Luise (a c. di),
Italiano Lingua Seconda: Fondamenti e metodi, 1, 121-142.
Guskey T. R. (2007), Closing Achievement Gaps: Revisiting Benjamin S. Bloom's “Learning for Mastery”, Journal of Advanced
Academics, vol. 19 no. 1 8-31.
Ianes D. (2006), La speciale normalità, Erickson.
Larsson, B. (1998). La vera storia del pirata Long John Silver. Iperborea.
McCombs, B. L., e Pope, J. E. (1996). Come motivare gli alunni difficili: strategie cognitive e relazionali. Erickson.
Rinaudo G. (2009), Lo scoglio dei contenuti, in "Scienza multilingue" a cura di C. Marello, Guerra Edizioni.
Rosenshine, B. (2010). Principles of Instruction. Educational Practices Series-21. UNESCO International Bureau of Education.
Scheerens J., Mosca S. e Bolletta R. (a c. di) (2011). Valutare per gestire la scuola. Governance, leadership e qualità educativa.
Bruno Mondadori.
van Merrienboer J. J. G. e Sweller J. (2005), Cognitive Load Theory and Complex Learning: Recent Developments and Future
Directions, Educational Psychology Review, Vol. 17, No. 2.
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
Una pausa
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
Analisi di esempi critici [1/3]
Analizzate, a coppie o in gruppo, i casi individuati all’inizio di questo
incontro
http://it.padlet.com/profpiccione/urbino
e provate delle possibili modalità di gestione, anche sulla base di
quanto discusso
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
Analisi di esempi critici [2/3]
Alcune strategie emerse:
•  la conoscenza di sé e della disciplina aiutano a trovare risorse;
•  costruire un rapporto di autorevolezza anche con una quotidiana
discussione/ridefinizione del patto educativo;
•  incentivare l’aspetto laboratoriale;
•  la chiarezza valutativa aiuta a non creare situazioni conflittuali;
•  depotenziare i leader negativi attraverso proposte positive per
essere leader;
•  responsabilizzare e promuovere la collaborazione tra pari.
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
Analisi di esempi critici [3/3]
Problemi aperti:
•  come gestire i BES oltre l’obbligo scolastico?
•  come conciliare i bisogni di inclusione con la preparazione per un
esame di stato?
•  come è possibile utilizzare le tecnolgie usate in modo quasi
ossessivo dagli allievi in modo costruttivo?
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
In conclusione [1/3]
Fare lavorare gli studenti sempre e far percepire loro che sono guidati;
gli aiuti per tutti sviluppano competenza e migliorano il clima; valutare
chiaramente.
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
In conclusione [2/3]
Tutto questo non basta e non basterà, ma sarà possibile
risparmiare qualche energia e gli studenti saranno forse un
poco più avanti.
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
In conclusione [3/3]
Per favore compilate il questionario di valutazione al seguente
indirizzo
http://goo.gl/forms/IPlTamdM5g
Grazie per la vostra partecipazione!
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
Extra: Barak Rosenshine [1/3]
Un docente efficace
PRESENTAZIONE
Definisce la meta della lezione e presenta un outline
Presenta nuovo materiale in piccoli passi
Modella le procedure
Usa un linguaggio chiaro
Evita digressioni
REVISIONE
Revisiona i compiti a casa
Revisiona prerequisiti e conoscenze necessari
per la lezione
PRATICA GUIDATA
Alta frequenza di domande
Assicura un alto tasso di successo
Continua la pratica finché gli studenti non sono abili
CORREZIONI E FEEDBACK
Fornisce feedback quando le risposte sono corrette,
ma esitanti
Offre feedback di sostegno o ristrutturazioni
quando le risposte sono sbagliate
Rielabora i materiali qando necessario
PRATICA INDIPENDENTE
Gli studenti ricevono visione di sintesi e aiuto durante
i passi iniziali
La pratica continua finché gli studenti non hanno automatizzato
gli apprendimenti rilevanti
Routine specifiche per gli studenti più lenti
REVISIONI SETTIMANALI E MENSILI
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
Extra: Cognitive Load Theory [2/3]
Il carico cognitivo è la quantità di impegno di elaborazione che
si produce nella memoria a breve termine.
RIDURRE IL CARICO COGNITIVO ESTRANEO
Riduci i contenti all’essenziale
Elimina ridondanza nei modi di distribuzione dei contenuti
Insegna le componenti del sistema prima di insegnare l’intero processo
Insegna la conoscenza di supporto separatamente dal mostrare passi e procedure
Passa gradualmente da dimostrazioni espositive più guidate a problemi più aperti
GESTIRE IL CARICO COGNITIVO INTRINSECO
Segmentazione dei compiti
Pretraining sui termini-concetti e sulle caratteristiche da apprendere
VALORIZZARE IL CARICO COGNITIVO INTRINSECO
Aiuta gli allievi ad automatizzare conoscenze e abilità
Promuovi la ricostruzione mentale di contenuti complessi dopo che sono stati
formati i modelli mentali
Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015
Extra: Universal Design for Learning [3/3]
Un contesto educativo per ambienti di apprendimento flessibili
RAPPRESENTAZIONE
1. Fornire opzioni per la percezione
2. Fornire opzioni per il linguaggio,
per le espresioni matematiche e
per i simboli
2.1. Chiarisci vocabolario e simboli
2.2. Chiarisci sintassi e struttura
2.3. Supporta la decodifica del testo
2.4. Promuovi la comprensione nelle
diverse lingue
2.5. Illustra attraverso media multipli
3. Fornire opzioni per la comprensione
AZIONE ED ESPRESSIONE
4. Fornire opzioni per le attività fisiche
5. Fornire opzioni per l’espressione
e la comunicazione
6. Fornire opzioni per le funzioni di
controllo cognitivo
6.1. Guida verso un’appropriata
definizione degli obiettivi
6.2. Supporta la pianificazione e lo
svilupo di strategie
6.3. Facilita la gestione di informazioni
e risorse.
6.4. Rafforza la capacità di monitorare
i progressi.
COINVOLGIMENTO
7. Fornire opzioni per ravvivare
l’interesse
7.1. Ottimizza le scelte individuali e
l’autonomia
7.2. Ottimizza la rilevanza dei compiti proposti
7.3. Minimizza i fattori di disturbo
8. Fornire opzioni per sostenere sforzi
e perseveranza
9. Fornire opzioni per
l’autoregolamentazione

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  • 1. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 Come sopravvivere in classi difficili e riuscire a insegnare qualcosa Metodi e proposte pratiche per una didattica personalizzata e inclusiva
  • 2. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 La struttura di questo incontro •  Presentazione [5'] - queste slide http://goo.gl/uKG1ZT - chi siamo http://goo.gl/forms/BxIRXTIVtT •  Il contesto normativo [5'] •  Definizioni: classi difficili, insegnare qualcosa, sopravvivere – lezione partecipata [20'] •  Individuazione di esempi critici - attività individuale [5'] •  Personalizzare e includere - lezione frontale [45'] •  Una pausa [15'] •  Analisi di casi critici - lavoro a gruppi/coppie [30'] •  Presentazione e discussione dei lavori [45'] •  In conclusione [5’]
  • 3. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 Una classe oggi è ... [1/2] Il contesto normativo: •  integrazione sociale e diritti delle persone handicappate [L. 104/1992] •  persone in situazione di handicap [LR Marche 18/1996] •  l'autonomia scolastica [DPR 275/1999] •  gli studenti diversamente abili [OM 90/2001] •  l'obbligo scolastico e la certificazione delle competenze [DM 139/2007] •  il nuovo rapporto alunni/docenti [L 133/2008] •  il voto di condotta [L 169/2008] •  la revisione dell’ordinamento del primo ciclo [DPR 89/2009]
  • 4. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 Una classe oggi è ... [2/2] Il contesto normativo: •  la valutazione degli alunni [DPR 122/2009] •  il nuovo ordinamento dei professionali [DPR 87/2010] •  i disturbi specifici di apprendimento [L 170/2010; DM 5669/2011] •  i bisogni educativi speciali [DM 27/12/2012; CM 8/2013] •  l'aggiunta di un’ora di geografia nel primo biennio [L 128/2013] •  l'integrazione degli alunni stranieri [CM 4233/2014] •  l’inclusione degli alunni disabili nelle scuole [Accordo PU 07/07/2014] •  #labuonascuola [DDL 12/03/2015]
  • 5. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 Definizioni [1/4] https://b.socrative.com/login/student/
  • 6. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 Definizioni [2/4] http://www.wordle.net/create/ •  Una classe difficile è …
  • 7. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 Definizioni [3/4] http://www.wordle.net/create/ •  Una classe difficile è … •  Insegnare cosa?
  • 8. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 Definizioni [4/4] http://www.wordle.net/create/ •  Una classe difficile è … •  Insegnare cosa? •  In classe sopravvivo quando …
  • 9. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 Esempi critici •  Individuate un caso che vi ha messo in difficoltà e che vorreste discutere, descrivetelo in poche parole e scrivetelo a questo indirizzo http://it.padlet.com/profpiccione/urbino
  • 10. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 Una classe è difficile perché gli studenti ... [1/4] •  scarsa persistenza degli apprendimenti •  basso livello culturale del contesto di provenienza •  aumento del tasso di devianza •  obbligo scolastico •  aspettative tradite (poco laboratorio e tante materie teoriche) •  dispersione scolastica
  • 11. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 Una classe è difficile perché i docenti ... [2/4] •  mancato riconoscimento della professionalità dei docenti •  susseguirsi di riforme incomplete •  burnout [Blandino, 2008] •  aumento carico di lavoro senza retribuzione aggiuntiva •  difficoltà nella gestione degli adempimenti normativi
  • 12. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 Una classe è difficile perché le risorse ... [3/4] •  fallimento del Piano nazionale per la scuola digitale [Avvisati, 2013] •  diminuzione fondo istituto •  mancata continuità didattica dei docenti (precari, DOP, riduzione organici) •  difficoltà uso laboratori
  • 13. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 Una classe è difficile perché la valutazione ... [4/4] •  necessità di standard per certificazioni e accreditamento •  test INVALSI e analisi degli apprendimenti [Scheerens, 2011] •  progetto VALES
  • 14. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 In breve: personalizzare e includere [1/3] •  "meno si adatta e meglio è" [Ianes, 2006] Un esempio Una didattica personalizzata con 1 ora alla settimana in 18 classi con 30 studenti per classe, con in media 2 DSA, 5 stranieri e 1 disabile, e tutti gli altri studenti provenienti in larga parte da realtà di disagio è umanamente impossibile. Universal Design for Learning (http://www.udlcenter.org)
  • 15. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 In breve: personalizzare e includere [1/3] •  "meno si adatta e meglio è" [Ianes, 2006] •  strumenti compensativi e misure dispensative per tutti Un esempio Se non si sa usare un linguaggio di programmazione, una routine dei Numerical Recipes o qualunque manuale o forum si possa trovare in Internet non serve a nulla. Se non si conosce una lingua straniera, avere a disposizione un dizionario o una grammatica poco serve a sostenere un colloquio o a tradurre un brano.
  • 16. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 In breve: personalizzare e includere [1/3] •  "meno si adatta e meglio è" [Ianes, 2006] •  strumenti compensativi e misure dispensative per tutti •  un corso ad alta comprensibilità [Grassi, 2003; Bosc e Minuz, 2012] Un esempio Le istruzioni di montaggio IKEA sono accessibili a tutti.
  • 17. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 In breve: personalizzare e includere [1/3] •  "meno si adatta e meglio è" [Ianes, 2006] •  strumenti compensativi e misure dispensative per tutti •  un corso ad alta comprensibilità [Grassi, 2003; Bosc e Minuz, 2012] •  attività esigenti dal punto di vista cognitivo [Favaro, 2011] Un esempio Le definizioni degli standard internazionali permettono di associare rigore scientifico e semplicità di linguaggio. “La più piccola variazione che uno strumento riesce a rivelare è la risoluzione, non la sensibilità” [Internationl vocabulary of metrology, JCGM 200:2012, 4.14]
  • 18. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 In breve: personalizzare e includere [1/3] •  "meno si adatta e meglio è" [Ianes, 2006] •  strumenti compensativi e misure dispensative per tutti •  un corso ad alta comprensibilità [Grassi, 2003; Bosc e Minuz, 2012] •  attività esigenti dal punto di vista cognitivo [Favaro, 2011] •  approccio sintetico: dal codice al significato [Arpinati, 2012] Un esempio Solo dopo l’acquisizione del valore fonetico di tutte le lettere e combinazioni di lettere, si accede alla comprensione di parole, costituenti di frase e frasi. L’insegnate produce una sequenza di situazioni didattiche in cui cominciando dai segni più facili, in un crescendo di difficoltà, si arriva al processo riproduttivo e produttivo dell’intero sistema grafico della propria lingua.
  • 19. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 In breve: insegnare qualcosa [2/3] •  evitare la frustrazione scolastica [McCombs e Pope, 1996]
  • 20. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 In breve: insegnare qualcosa [2/3] •  evitare la frustrazione scolastica [McCombs e Pope, 1996] •  imparare a imparare [DM 139/2007] •  agire in modo autonomo e responsabile [DM 139/2007] •  individuare collegamenti e relazioni [DM 139/2007] Un esempio Quando si hanno a disposizione poche ore di lezione in realtà problematiche, è un traguardo significativo anche solo riuscire a insegnare alcune delle competenze chiave di cittadinanza. Insegnare a prendere appunti in modo ordinato e a usare quegli appunti come risorsa in alcuni casi è già un risultato eccezionale.
  • 21. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 In breve: sopravvivere [3/3] [Blum, 2000] •  guadagnare la fiducia degli studenti senza avere reale potere [Larsson, 1998]
  • 22. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 In breve: sopravvivere [3/3] [Blum, 2000] •  guadagnare la fiducia degli studenti senza avere reale potere [Larsson, 1998] •  gestire e migliorare il clima della classe Un esempio Ridurre possibili discriminazioni, gelosie, invidie, … “Perché la sua verifica è diversa?” “Ma perché lui può usare la calcolatrice e io no?” “Intanto prende sempre 6!”
  • 23. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 In breve: sopravvivere [3/3] [Blum, 2000] •  guadagnare la fiducia degli studenti senza avere reale potere [Larsson, 1998] •  gestire e migliorare il clima della classe •  gestire il carico amministrativo-formale Un esempio L’uso sperimentale di “Strategie di personalizzazione/individualizzazione su base ICF” (OMS, 2001; 2007; http://apps.who.int/classifications/icfbrowser/) proposto nel nuovo modello di PDP dell’USR del Piemonte è molto interessante, ma non è banale da applicare per chi segue 300 studenti.
  • 24. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 In pratica: adattare gli obiettivi curriculari [1/6] •  individuare nuclei fondanti, identificare i concetti chiave e le abilità da sviluppare e impostare la programmazione a partire da questi Un esempio Quando a causa del nuovo ordinamento ho dovuto rivedere il mio corso per fare in 20 ore quello che prima facevo in 100, per giunta senza un laboratorio, ho scelto di partire dalla descrizione grafica dei fenomeni per poi discutere i diversi livelli di modellizzazione/approssimazione.
  • 25. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 In pratica: adattare gli obiettivi curriculari [1/6] •  individuare nuclei fondanti, identificare i concetti chiave e le abilità da sviluppare e impostare la programmazione a partire da questi •  definire un livello base il più possibile accessibile a tutti e poi diversi livelli di arricchimento [Guskey, 2007] Un esempio Seguire un algoritmo per eseguire una tipologia di esercizi possono farlo tutti, ma implementarlo in un linguaggio di programmazione no. Fornire una descrizione qualitativa di una trasformazione chimica possono farlo tutti, passare all’analisi quantitativa no.
  • 26. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 In pratica: adattare gli obiettivi curriculari [1/6] •  individuare nuclei fondanti, identificare i concetti chiave e le abilità da sviluppare e impostare la programmazione a partire da questi •  definire un livello base il più possibile accessibile a tutti e poi diversi livelli di arricchimento [Guskey, 2007] •  abilità e competenze da sviluppare in modo trasversale ai contenuti Un esempio Insegnare a usare le formule inverse in diversi ambiti (densità, secondo principio della dinamica, legge di Ohm, …) facendo cogliere somiglianze e differenze e poi spiegare come si ottengono. Insegnare un corretto approccio alla misura è possibile e accessibile. [“Guide to the expression of uncertainty in measurement”, JCGM 100:2008, 3.3.2]
  • 27. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 In pratica: scegliere uno stile per le lezioni [2/6] •  presentare le attività: docente come leader, che guadagna la fiducia degli studenti [Goleman, 2004]
  • 28. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 In pratica: scegliere uno stile per le lezioni [2/6] •  presentare le attività: docente come leader, che guadagna la fiducia degli studenti [Goleman, 2004] •  fare in modo che in ogni lezione ci sia qualcosa da fare, che gli studenti possano riuscire a farlo e che possano essere valutati/ premiati per questo Un esempio Lavorare in gruppo o scrivere sul quaderno; cura dei tempi di ogni attività calibrata sul target.
  • 29. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 In pratica: scegliere uno stile per le lezioni [2/6] •  presentare le attività: docente come leader, che guadagna la fiducia degli studenti [Goleman, 2004] •  fare in modo che in ogni lezione ci sia qualcosa da fare, che gli studenti possano riuscire a farlo e che possano essere valutati/ premiati per questo •  rispettare le regole e irreprensibilità
  • 30. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 In pratica: scegliere uno stile per le lezioni [2/6] •  presentare le attività: docente come leader, che guadagna la fiducia degli studenti [Goleman, 2004] •  fare in modo che in ogni lezione ci sia qualcosa da fare, che gli studenti possano riuscire a farlo e che possano essere valutati/ premiati per questo •  rispettare le regole e irreprensibilità •  definire chiare modalità di valutazione e di recupero per stimolare l’autoregolamentazione [Covington e Teel, 2002]
  • 31. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 In pratica: scegliere uno stile per le lezioni [2/6] •  presentare le attività: docente come leader, che guadagna la fiducia degli studenti [Goleman, 2004] •  fare in modo che in ogni lezione ci sia qualcosa da fare, che gli studenti possano riuscire a farlo e che possano essere valutati/ premiati per questo •  rispettare le regole e irreprensibilità •  definire chiare modalità di valutazione e di recupero per stimolare l’autoregolamentazione [Covington e Teel, 2002] •  svolgere gli esercizi in classe come feedback e pratica guidata [Rosenshine, 1986]
  • 32. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 In pratica: gestire il carico cognitivo [3/6] [van Merriboer e Sweller, 2005] •  scelta di un linguaggio semplice (lessico ad alta frequenza, struttura della frase semplice e lineare, limitato uso di connettivi, il concetto definito in una principale) [Rinaudo, 2009] Un esempio (da non seguire) “Il vapore acqueo, contenuto nell’aria in proporzioni variabili, proviene dall’evaporazione e, in misura molto inferiore, dalla traspirazione”. Sovrapposizione di concetti, introduzione di un concetto e di una informazione attraverso incisi.
  • 33. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 In pratica: gestire il carico cognitivo [3/6] [van Merriboer e Sweller, 2005] •  scelta di un linguaggio semplice (lessico ad alta frequenza, struttura della frase semplice e lineare, limitato uso di connettivi, il concetto definito in una principale) [Rinaudo, 2009] •  strutturazione in un "format" facilmente riconoscibile ogni volta (tutto si deve trovare e ritrovare facilmente)
  • 34. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 In pratica: dettagli e suggerimenti [4/6] [Ianes, 2006] •  task analysis (identificazione e descrizione di movimenti e risposte che compongono le sequenze dell'esecuzione di un compito)
  • 35. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 In pratica: dettagli e suggerimenti [4/6] [Ianes, 2006] •  task analysis (identificazione e descrizione di movimenti e risposte che compongono le sequenze dell'esecuzione di un compito) •  fading (riduzione graduale e progressiva degli aiuti) Un esempio Consentire di usare il quaderno durante la prima verifica, poi un formulario, poi un libro sulla cattedra.
  • 36. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 In pratica: dettagli e suggerimenti [4/6] [Ianes, 2006] •  task analysis (identificazione e descrizione di movimenti e risposte che compongono le sequenze dell'esecuzione di un compito) •  fading (riduzione graduale e progressiva degli aiuti) •  shaping (rinforzo sistematico di approssimazioni sempre più vicine al risultato finale; domande con alta probabilità di risposta corretta)
  • 37. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 In pratica: dettagli e suggerimenti [5/6] [Ianes, 2006] •  rinforzo positivo Un esempio Un due è quello che si aspettano, un complimento o un apprezzamento per aver fatto qualcosa di giusto è un evento eccezionale.
  • 38. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 In pratica: dettagli e suggerimenti [5/6] [Ianes, 2006] •  rinforzo positivo •  dettare e scrivere (in maiuscolo) alla lavagna Un esempio Se non usano la penna per troppo tempo (circa 30 secondi), è alta la probabilità che la lancino verso qualcuno. Distribuire in anticipo i propri appunti per le lezioni può essere di aiuto per alcuni.
  • 39. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 In pratica: dettagli e suggerimenti [5/6] [Ianes, 2006] •  rinforzo positivo •  dettare e scrivere (in maiuscolo) alla lavagna •  comunicazione non verbale (gestualità, gestione voce, ecc.). Un esempio Stare seduti il tempo necessario per fare l’appello e firmare il registro può già essere troppo. Sovrastare gli allievi senza urlare, girare di continuo tra i banchi per controllare il lavoro svolto.
  • 40. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 In pratica: la valutazione [6/6] [Castoldi, 2009] •  verifiche formative •  verifiche sommative Un esempio Impiegare molto tempo per preparare verifiche che si correggano velocemente e che al tempo stesso siano eque e trasparenti. Indicare sempre i punteggi degli esercizi, anche se non li leggono, aiuta l’autoregolamentazione.
  • 41. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 In pratica: la valutazione [6/6] [Castoldi, 2009] •  verifiche formative •  verifiche sommative •  il quaderno Un esempio Puntualità 1 punto Ordine 2 punti Lezioni 2 punti Compiti 1 punto Annotazioni 2 punti Sono presenti tutte le lezioni del corso (in caso di assenza sono state recuperate le lezioni perse); ogni lezione è completa, ci tutti gli esercizi svolti in classe e sono corretti.
  • 42. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 In pratica: la valutazione [6/6] [Castoldi, 2009] •  verifiche formative •  verifiche sommative •  il quaderno •  autovalutazione [http://drive.google.com]
  • 43. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 In pratica: la valutazione [6/6] [Castoldi, 2009] •  verifiche formative •  verifiche sommative •  il quaderno •  autovalutazione [http://drive.google.com] •  valutazione del corso
  • 44. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 Questo lo sanno fare tutti ... [1/4]
  • 45. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 Questo no ... [2/4] Descrivi in modo qualitativo il movimento rappresentato nel grafico con un intervallo di campionamento di 0,5 s e con uno di 0,25 s e calcola la velocità nel secondo tratto nei due casi.
  • 46. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 Questo lo sanno fare tutti ... [3/4] Nello schema di reazione individua reagenti e prodotti, sostanze semplici e composte, e rappresenta le sostanze con il modello particellare (non occorre tenere conto dello stato fisico).
  • 47. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 Questo no ... [4/4] Calcola i grammi di H2 che si ottengono da un campione di 235 g di Al (purezza 96,6%) quando questo viene fatto reagire con un eccesso di HCl. 2Al + 6HCl ➝ 3H2 + 2AlCl3
  • 48. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 Riferimenti Arpinati A. M., Posar A. e Tasso D. (2012), Educazione speciale 2, Associazione élève. Avvisati, F., Hennessy, S., Kozma, R. B., & Vincent-Lancrin, S. (2013). Review of the Italian Strategy for Digital Schools (No. 90). OECD Publishing. Blandino, G. (2008). Quando insegnare non è un piacere: la scuola difficile, proposte per insegnanti e formatori. Raffaello Cortina. Blum, P. (2000). Sopravvivere nelle classi difficili: manuale per gli insegnanti. Erickson. Bosc, F., e Minuz, F. (2013). La lezione. Italiano LinguaDue, 4(2), 94-130. Calvani A., (2012), Per un'istruzione evidence based. Erickson. Castoldi, M. (2009). Valutare le competenze. Carocci. Covington, M. V., & Teel, K. M. (1999). Prevenire i fallimenti scolastici. Incentivi equi per l'apprendimento. Erickson. Favaro G. (2011), A scuola nessuno è straniero. Giunti. Goleman, D., Boyatzis, R. E., & McKee, A. (2004). Essere leader. Bur. Grassi, R. (2003). Compiti dell’insegnante disciplinare di classi plurilingui: la facilitazione dei testi scritti. Cecilia Luise (a c. di), Italiano Lingua Seconda: Fondamenti e metodi, 1, 121-142. Guskey T. R. (2007), Closing Achievement Gaps: Revisiting Benjamin S. Bloom's “Learning for Mastery”, Journal of Advanced Academics, vol. 19 no. 1 8-31. Ianes D. (2006), La speciale normalità, Erickson. Larsson, B. (1998). La vera storia del pirata Long John Silver. Iperborea. McCombs, B. L., e Pope, J. E. (1996). Come motivare gli alunni difficili: strategie cognitive e relazionali. Erickson. Rinaudo G. (2009), Lo scoglio dei contenuti, in "Scienza multilingue" a cura di C. Marello, Guerra Edizioni. Rosenshine, B. (2010). Principles of Instruction. Educational Practices Series-21. UNESCO International Bureau of Education. Scheerens J., Mosca S. e Bolletta R. (a c. di) (2011). Valutare per gestire la scuola. Governance, leadership e qualità educativa. Bruno Mondadori. van Merrienboer J. J. G. e Sweller J. (2005), Cognitive Load Theory and Complex Learning: Recent Developments and Future Directions, Educational Psychology Review, Vol. 17, No. 2.
  • 49. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 Una pausa
  • 50. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 Analisi di esempi critici [1/3] Analizzate, a coppie o in gruppo, i casi individuati all’inizio di questo incontro http://it.padlet.com/profpiccione/urbino e provate delle possibili modalità di gestione, anche sulla base di quanto discusso
  • 51. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 Analisi di esempi critici [2/3] Alcune strategie emerse: •  la conoscenza di sé e della disciplina aiutano a trovare risorse; •  costruire un rapporto di autorevolezza anche con una quotidiana discussione/ridefinizione del patto educativo; •  incentivare l’aspetto laboratoriale; •  la chiarezza valutativa aiuta a non creare situazioni conflittuali; •  depotenziare i leader negativi attraverso proposte positive per essere leader; •  responsabilizzare e promuovere la collaborazione tra pari.
  • 52. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 Analisi di esempi critici [3/3] Problemi aperti: •  come gestire i BES oltre l’obbligo scolastico? •  come conciliare i bisogni di inclusione con la preparazione per un esame di stato? •  come è possibile utilizzare le tecnolgie usate in modo quasi ossessivo dagli allievi in modo costruttivo?
  • 53. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 In conclusione [1/3] Fare lavorare gli studenti sempre e far percepire loro che sono guidati; gli aiuti per tutti sviluppano competenza e migliorano il clima; valutare chiaramente.
  • 54. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 In conclusione [2/3] Tutto questo non basta e non basterà, ma sarà possibile risparmiare qualche energia e gli studenti saranno forse un poco più avanti.
  • 55. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 In conclusione [3/3] Per favore compilate il questionario di valutazione al seguente indirizzo http://goo.gl/forms/IPlTamdM5g Grazie per la vostra partecipazione!
  • 56. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 Extra: Barak Rosenshine [1/3] Un docente efficace PRESENTAZIONE Definisce la meta della lezione e presenta un outline Presenta nuovo materiale in piccoli passi Modella le procedure Usa un linguaggio chiaro Evita digressioni REVISIONE Revisiona i compiti a casa Revisiona prerequisiti e conoscenze necessari per la lezione PRATICA GUIDATA Alta frequenza di domande Assicura un alto tasso di successo Continua la pratica finché gli studenti non sono abili CORREZIONI E FEEDBACK Fornisce feedback quando le risposte sono corrette, ma esitanti Offre feedback di sostegno o ristrutturazioni quando le risposte sono sbagliate Rielabora i materiali qando necessario PRATICA INDIPENDENTE Gli studenti ricevono visione di sintesi e aiuto durante i passi iniziali La pratica continua finché gli studenti non hanno automatizzato gli apprendimenti rilevanti Routine specifiche per gli studenti più lenti REVISIONI SETTIMANALI E MENSILI
  • 57. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 Extra: Cognitive Load Theory [2/3] Il carico cognitivo è la quantità di impegno di elaborazione che si produce nella memoria a breve termine. RIDURRE IL CARICO COGNITIVO ESTRANEO Riduci i contenti all’essenziale Elimina ridondanza nei modi di distribuzione dei contenuti Insegna le componenti del sistema prima di insegnare l’intero processo Insegna la conoscenza di supporto separatamente dal mostrare passi e procedure Passa gradualmente da dimostrazioni espositive più guidate a problemi più aperti GESTIRE IL CARICO COGNITIVO INTRINSECO Segmentazione dei compiti Pretraining sui termini-concetti e sulle caratteristiche da apprendere VALORIZZARE IL CARICO COGNITIVO INTRINSECO Aiuta gli allievi ad automatizzare conoscenze e abilità Promuovi la ricostruzione mentale di contenuti complessi dopo che sono stati formati i modelli mentali
  • 58. Andrea Piccione Urbino, 27 aprile 2015 Extra: Universal Design for Learning [3/3] Un contesto educativo per ambienti di apprendimento flessibili RAPPRESENTAZIONE 1. Fornire opzioni per la percezione 2. Fornire opzioni per il linguaggio, per le espresioni matematiche e per i simboli 2.1. Chiarisci vocabolario e simboli 2.2. Chiarisci sintassi e struttura 2.3. Supporta la decodifica del testo 2.4. Promuovi la comprensione nelle diverse lingue 2.5. Illustra attraverso media multipli 3. Fornire opzioni per la comprensione AZIONE ED ESPRESSIONE 4. Fornire opzioni per le attività fisiche 5. Fornire opzioni per l’espressione e la comunicazione 6. Fornire opzioni per le funzioni di controllo cognitivo 6.1. Guida verso un’appropriata definizione degli obiettivi 6.2. Supporta la pianificazione e lo svilupo di strategie 6.3. Facilita la gestione di informazioni e risorse. 6.4. Rafforza la capacità di monitorare i progressi. COINVOLGIMENTO 7. Fornire opzioni per ravvivare l’interesse 7.1. Ottimizza le scelte individuali e l’autonomia 7.2. Ottimizza la rilevanza dei compiti proposti 7.3. Minimizza i fattori di disturbo 8. Fornire opzioni per sostenere sforzi e perseveranza 9. Fornire opzioni per l’autoregolamentazione