Lezione seminariale sul tema degli Episodi di Apprendimento Situato (EAS) tenuta presso l'IIS Mantegna (Brescia) in occasione della chiusura del percorso formativo sul PNSD promosso dal Team digitale dell'IIS Lunardi (Brescia).
discorso generale sulla fisica e le discipline.pptx
Introduzione agli Episodi di Apprendimento Situato (EAS)
1. Introduzione agli Episodi di
Apprendimento Situato (EAS)
Serena Triacca
CREMIT, Università Cattolica del Sacro Cuore
Convegno Conclusivo corso di aggiornamento
«PNSD e docenti: proposte operative»
Istituto di Istruzione Superiore di Stato "Andrea Mantegna»
Brescia, 6 aprile 2017
3. Come cambia l’agire didattico?
06/04/2017 Introduzione agli EAS 3
Progettare Fare lezione Valutare
4. Definizione di EAS
«Attività di insegnamento e apprendimento che attraverso un compito
circoscritto, uno sviluppo temporale ridotto e un agire contestualizzato si
propone in forma di insegnamento efficace e opportunità di apprendimento
significativo».
Rivoltella, 2015, p. 13
06/04/2017 Introduzione agli EAS 4
Dispositivo didattico
Esperienza di
apprendimento
TLA (Laurillard, 2012)
5. ▪ Mira a promuovere apprendimento significativo (Ausubel)
▪ Episodicità: oggetto di apprendimento (LO), porzione circoscritta di
sapere e/o attività – mobileµlearning, (Pachler, 2007)
▪ Carattere situato
«Principio del significato situato: i significati dei segni (parole, azioni, oggetti, artefatti,
simboli, testi) sono sempre situati all’interno di esperienze incarnate. Non esistono
significati generali o decontestualizzati. Significati di qualsiasi livello di generalità devono
essere conquistati sempre dal basso attraverso esperienze incarnate» Gee, 2007
5
Caratteri distintivi e presupposti teorici #1
6. ▪ Freinet e la “scuola del fare”, la didattica laboratoriale e il learning by
doing
▪ Flipped teaching: la lezione rovesciata (Mazur, 1991)
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Caratteri distintivi e presupposti teorici #2
Attenzione! Gli EAS non condividono con la classe rovesciata la sua accezione semplificatoria che
consiste nell’uso dei video come anticipatore didattico. Non è solo una questione di formato (video) e
di luogo (casa).
7. Cos’è il metodo EAS per l’insegnante?
«Il metodo è un framework che riorganizza le pratiche dell’insegnante, lo forza
in alcune direzioni, lo accompagna a rendersi conto di alcune cose, fa in modo
che inizi a lavorare in un certo modo».
«Il metodo funziona per l’insegnante come un organizzatore professionale:
adottandolo rende rigorose le sue pratiche, esplicita gli impliciti, mette ordine
nel suo lavoro, sviluppa la riflessività […]»
Rivoltella, 2016, p. 29
06/04/2017 Introduzione agli EAS 7
8. Come cambia la progettazione didattica?
06/04/2017 Introduzione agli EAS 8
Outline del video
▪ Come è costruito un EAS
▪ La specificità dell’EAS
▪ Conseguenze del
progettare per EAS
https://youtu.be/LJZxdax_5hA
9. Come cambia il mio modo fare lezione?
06/04/2017 Introduzione agli EAS 9
Outline del video
▪ Cosa cambia con gli EAS
▪ Le logiche di apprendimento
delle fasi dell’EAS
https://youtu.be/aCStuLaDizI
10. Il ritmo ternario degli EAS
06/04/2017 Introduzione agli EAS 10
Fasi EAS Azioni insegnante Azioni studente Logica
didattica
Preparatoria Assegna compiti
Espone framework concettuale
Fornisce uno stimolo
Dà una consegna
Svolge i compiti
Ascolta, legge, comprende
Problem solving
Operatoria Definisce i tempi dell’attività
Organizza il lavoro individuale e/o
di gruppo
Produce e condivide un
artefatto
Learning by
doing
Ristrutturativa Valuta gli artefatti
Corregge le misconceptions
Fissa i concetti
Analizza criticamente gli
artefatti
Sviluppa riflessione sui
concetti attivati
Reflective
learning
12. 12
Fasi EAS Azioni insegnante Azioni studente Logica didattica
Preparatoria Assegna compiti
Espone framework concettuale
Fornisce uno stimolo
Dà una consegna
Svolge i compiti
Ascolta, legge, comprende
Problem solving
Operatoria
Ristrutturativa
Il momento preparatorio
13. Il lavoro a casa:
• A posteriori (Meirieu)
• Favorire la ripetizione
• Fissare le routines
• …scarsamente motivante?
Teach in classroom, learn at home.
13
Nella nostra tradizione didattica
14. Il lavoro preparatorio, con funzione di anticipazione:
▪ svolge azione di recupero e rinforzo dei prerequisiti necessari ad affrontare la fase
operatoria
▪ Permette l’emersione delle rappresentazioni sul nuovo oggetto di studio
▪ mette in relazione il nuovo contenuto con le esperienze pregresse degli discenti e i
relativi significati
▪ permette di familiarizzare con il lessico che verrà utilizzato nell’EAS
▪ favorisce una prima ricognizione esplorativa sul tema
14
Nel metodo EAS
15. ▪ Lettura
▪ Ricerca
▪ Analisi
▪ Esperienza/documentazione
15
Tipologie di lavoro a casa
16. ▪ Ripresa di quanto svolto in autonomia
▪ Framework concettuale: elementi-chiave
▪ Situazione-stimolo: provocare, mettere in discussione, enunciare una
tesi
▪ Consegna: piano di lavoro
▪ Strategie di decisione di tipo Adaptive Decision Making vs. Veridical
Decision Making (Goldberg)
16
La fase iniziale della “lezione”
17. 17
Fasi EAS Azioni insegnante Azioni studente Logica didattica
Preparatoria Assegna compiti
Espone framework concettuale
Fornisce uno stimolo
Dà una consegna
Svolge i compiti
Ascolta, legge, comprende
Problem solving
Operatoria Definisce i tempi dell’attività
Organizza il lavoro individuale e/o
di gruppo
Produce e condivide un
artefatto
Learning by doing
Ristrutturativa
Il momento operatorio
18. ▪ Lavoro in piccolo gruppo
▪ Produzione di un artefatto
▪ Condivisione interna (ed esterna)
▪ Laboratorio: dimensione spaziale vs.
situazionale (Freinet, Munari, don
Milani)
▪ Logica del Learning by doing
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L’attività al centro
19. 19
Fasi EAS Azioni insegnante Azioni studente Logica
didattica
Preparatoria Assegna compiti
Espone framework concettuale
Fornisce uno stimolo
Dà una consegna
Svolge i compiti
Ascolta, legge, comprende
Problem solving
Operatoria Definisce i tempi dell’attività
Organizza il lavoro individuale e/o
di gruppo
Produce e condivide un
artefatto
Learning by
doing
Ristrutturativa Valuta gli artefatti
Corregge le misconceptions
Fissa i concetti
Analizza criticamente gli
artefatti
Sviluppa riflessione sui
concetti attivati
Reflective
learning
Il momento ristrutturativo
20. ▪ Il tempo dell’apprendimento (Fanning, Gaba)
▪ Dal fare al riflettere sul fare
▪ Riappropriazione di senso rispetto al momento
attivo
▪ Meaning making come processo attivo e
trasformativo. Fare e “rifare” significato,
operazione di rimessa in forma che può essere
compresa solo nella dimensione della
condivisione
▪ Logica del Reflective Learning: how/what
▪ Conoscere la conoscenza (Morin)
20
La presa di distanza dall’azione
21. Il debriefing
Obiettivi (Quaglino, 2006)
▪ crescere in conoscenza
▪ ottimizzare la condivisione delle informazioni
▪ fondare l’azione sulla partecipazione
▪ orientarsi all’innovazione attraverso la
trasformazione
▪ riflettere sulla storia e apprendere
dall’esperienza
▪ … funzione di assessment!
Oggetto
▪ Analisi dell’esperienza integrando:
– aspetti interni (emozioni)
– aspetti esterni (fatti/azioni)
– dimensione temporale (passato, presente e
futuro)
– dimensione sociale (confronto tra punto di
vista soggettivo e collettivo).
06/04/2017 Introduzione agli EAS 21
22. Si apprende per…
▪ Esperienza
▪ Imitazione
▪ Ripetizione
«Il metodo EAS ottimizza tutti e tre gli scenari di base dell'apprendere che la ricerca nel
campo delle neuroscienze ha dimostrato essere all'opera nell'apprendimento umano».
Rivoltella, 2013, p. 54
23. Esperienza
«L’esperienza è all’opera sia nel momento anticipatorio, quando viene affidato
allo studente il compito di andare in avanscoperta, di confrontarsi con le difficoltà
legate all’acquisizione del dato, di riflettere su quanto sia o non sia direttamente
comprensibile, sia nel momento operatorio quando gli si chiede di risolvere un
problema attraverso un’attività di produzione».
Rivoltella, 2013, p. 54
23
24. Imitazione
«Il modellamento opera in tutti e tre i momenti strutturali dell’EAS: nel
momento anticipatorio, grazie agli esempi portati dall’insegnante, alle
situazioni-stimolo proposte, al modo in cui un concetto può essere introdotto o
richiamato; nel momento operatorio, soprattutto se questo prevede delle
attività collaborative o cooperative grazie alle quali modalità di risposta o di
elaborazione dei problemi possano essere proficuamente messe a confronto tra
gli studenti; infine, nel debriefing, ancora una volta grazie alle indicazioni di
sintesi dell’insegnante o alle considerazioni degli studenti.»
Rivoltella, 2013, p. 55
24
25. Ripetizione
«La metodologia EAS […] consente allo studente di ritornare ricorsivamente
sullo stesso concetto: prima nel lavoro domestico, poi grazie al framework
presentato dal docente, ancora nel momento dell’attività, infine nel debriefing
che chiude l’episodio. In seconda istanza, nella presentazione/condivisione in
classe del risultato dell’attività svolta, attraverso la discussione delle singole
attività si ha la possibilità di tornare più volte sullo stesso problema favorendone
implicitamente la persistenza».
Rivoltella, 2013, p. 56
25
26. 06/04/2017 Introduzione agli EAS 26
Fasi Azioni didattiche Step di progettazione
Preparatorio
(designed)
Fare esperienza 1. Preparare il lavoro a casa
2. Preparare il framework concettuale
3. Scegliere lo stimolo per lanciare l’attività
Concettualizzare 4. Preparare schede di supporto per il lavoro a casa
5. Preparare la presentazione del framework concettuale
Analizzare 6. Fornire indicazioni nelle schede di supporto
Operatorio
(designing)
Analizzare 7. Costruire la consegna per l’attività in classe
Applicare
Ristrutturativo
(redesigning)
Discutere 8. Preparare la scaletta per il debriefing
Pubblicare 9. Immaginare output e storyboard
Step progettuali
27. ▪ Trasposizione: “adattamento” della conoscenza dai modi e dal linguaggio con cui
l’insegnante l’ha appresa nei modi e nei linguaggi con cui lo studente la potrà
acquisire
▪ Mediazione: “traduzione” degli “oggetti culturali” (forme e testi) entro ambienti e
strumenti che consentano una loro articolazione funzionale al compito di
apprendimento dello studente
▪ Regolazione: “sceneggiatura” dei momenti, delle “parti”, delle azioni che dovranno
sorreggere l’agire didattico prima, durante e dopo la lezione
▪ Documentazione: “post-produzione” delle forme culturali su cui a lezione si è
lavorato per renderle funzionali a essere archiviate, condivise, modificate,
reimmesse nel flusso della cultura
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La progettazione come…
28. Ciclo The Designed-Designing-The Redesigned
(New London Group)
The Designed, dato di partenza da cui il lavoro didattico in classe muove.
Con questo termine si fa riferimento alle risorse di significato disponibili: si tratta
delle informazioni, delle teorie, dell’insieme dei costrutti di cui il mainstream di una
cultura è composto.
In classe si fa attività di Designing. Con questo termine si indica il lavoro che viene
svolto con e sul Designed in funzione della costruzione di significati. Questo vuol dire
che l’agire didattico assume gli oggetti della cultura, li smonta, li modifica, li adatta.
Il risultato di tutto il processo è il The redesigned. L’appropriazione e la
trasformazione degli oggetti culturali produce nuovi oggetti culturali. È questo l’esito
della situazione didattica: rimettere in circolo i significati che si erano trovati dopo
averli rielaborati.
06/04/2017 Introduzione agli EAS 28
29. …e la valutazione?
▪ New Assessment
▪ Embedded Task
• Direct (osservazione della prestazione vs inferenza)
• Authentic (compiti real life)
• Performance:
• dimostrare comprensione e capacità complesse in setting applicativi procedurali
• Implica la realizzazione di un prodotto
• Informa lo studente sul suo andamento
• Dynamic:
• Prove “generative” che richiedono attività e creazione di nuova conoscenza
• Centrato sui processi
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30. Una sintesi
06/04/2017 Introduzione agli EAS 30
Fasi EAS Design Azioni didattiche Apprendimento
Preparatorio Trasposizione,
mediazione
Fare esperienza,
concettualizzare,
analizzare
Per acquisizione, per
ricerca
Operatorio Regolazione Analizzare, applicare Attraverso la pratica,
per collaborazione
Ristrutturativo Documentazione Discutere, pubblicare Attraverso discussione,
per collaborazione
31. 31
«C’è un momento in cui si entra in contatto con le informazioni (trova, search) e
criticamente se ne produce appropriazione (comprendi); a esso ne segue un
secondo in cui quelle informazioni servono a sostenere una produzione (elabora,
smonta e rimonta, agisci); infine, occorre che quanto elaborato a partire dalle
informazioni di cui si dispone sia sottoposto a verifica metacognitiva (rifletti)
attraverso la condivisione (search, condividi) e la pubblicazione».
Rivoltella, 2013, p. 53
32. Fasi Applicativi
Fase preparatoria Timeline: myHistro
Glossario: Quizlet
Presentazioni: Slideshare, Prezi
Immagini interattive: ThingLink
Sintesi, presentazione parole-chiave, elaborazione testi scritti: Wordle
Fare operatoria Webquest: Zunal
Creazione comics: Chogger
Creazione animazioni, digital storytelling: PowToon
Editing Video: WeVideo
Editing immagini: Picmonkey
Screen Recording: Screenr, Screencast-o-matic
Co-costruzione testi scritti: Google Drive, Wikispace
Fase
ristrutturativa
Wall: Padlet
Mappe: Bubbl.us, Mindomo, Popplet
Condividere, pubblicare: Dropbox, Vimeo, Wikispace, Wordpress, Google Sites
EAS e applicativi 2.0
33. «Il metodo degli EAS si deve considerare come un approccio integrale
(e integrato) all'insegnamento che, certo, nel caso dell’utilizzo di
dispositivi digitali mobili trova la propria applicazione preferenziale, ma
che funziona a prescindere dalla loro presenza».
Rivoltella, 2013, p. 52
06/04/2017 Introduzione agli EAS 33
34. «Ma quando una didattica è saggia? Quando favorisce la riconcettualizzazione
della tecnologia come risorsa culturale "normale" per la didattica (è quanto
avviene quando il cellulare, o il tablet, vengono usati in classe per svolgere
attività di apprendimento). Ma anche quando riconosce il valore delle
competenze che gli studenti sviluppano nell'informale rendendole funzionali agli
apprendimenti di scuola (Jenkins, 2010)».
Rivoltella, 2013, p.22
34
La didattica «saggia»