Una struttura metodologica investigativa, applicabile in tutti i casi di incendi confinati, rappresenta un potenziale ausilio per le attivita di Fire Investigation.
Tale struttura, nella presentazione di queste slides, è stata concepita in cinque fasi distinte, ad ognuna delle quali sono state associate determinate operazioni investigative che dovrebbero consentire, al termine delle fasi, di definire le cause
dell’incendio (conclusion and report).
L’esigenza di codificare le operazioni è molto sentita negli ambienti di polizia scientifica, ove l’utente che viene interessato a condurre delle indagini investigative, spesso non possiede un chiaro quadro complessivo delle operazioni e controlli da
svolgere sulla scena con il rischio di by‐passare determinate verifiche e quindi non repertare tracce peculiari in ambito forense.
Tale schematizzazione potrebbe portare ad una nuova progettualità investigativa che nasce principalmente dal recepimento delle informazioni iniziali, per poi passare al
repertamento della scena, sia esterno che interno alla struttura e finire con i necessari controlli e simulazioni dell’incendio.
Il presente corso vuole introdurre in maniera elementare i concetti, i metodi e gli strumenti della ingegneria forense nei casi riguardanti le strutture, facendo riferimento a casi concreti e specifici.
http://www.cism.it/courses/I1701/
Lezione del 16 novembre 2016 dell'Ing. Marcello Mangione al Corso di Progettazione Strutturale Antincendio, Prof. Ing. Franco Bontempi, Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale, Universita' degli Studi di Roma La Sapienza.
Lezione del 9 dicembre 2015 dell'Ing. Marcello Mangione al Corso di Progettazione Strutturale Antincendio del Prof. Ing. Franco Bontempi alla Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale dell'Universita' degli Studi di Roma La Sapienza
Lezione del 16 novembre 2016 dell'Ing. Marcello Mangione al Corso di Progettazione Strutturale Antincendio, Prof. Ing. Franco Bontempi, Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale, Universita' degli Studi di Roma La Sapienza.
Lezione del 15 dicembre 2015 dell'Ing. Marco Lucidi, Libero Professionista Area Tecnica, Responsabile Tecnico Antincendio e Security Expert, al Corso di Progettazione Strutturale Antincendio del Prof. Ing. Franco Bontempi, Facolta' di Ingegenria Civile e Industriale, Universita' degli Studi di Roma La Sapienza.
Il presente corso vuole introdurre in maniera elementare i concetti, i metodi e gli strumenti della ingegneria forense nei casi riguardanti le strutture, facendo riferimento a casi concreti e specifici.
http://www.cism.it/courses/I1701/
Lezione del 16 novembre 2016 dell'Ing. Marcello Mangione al Corso di Progettazione Strutturale Antincendio, Prof. Ing. Franco Bontempi, Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale, Universita' degli Studi di Roma La Sapienza.
Lezione del 9 dicembre 2015 dell'Ing. Marcello Mangione al Corso di Progettazione Strutturale Antincendio del Prof. Ing. Franco Bontempi alla Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale dell'Universita' degli Studi di Roma La Sapienza
Lezione del 16 novembre 2016 dell'Ing. Marcello Mangione al Corso di Progettazione Strutturale Antincendio, Prof. Ing. Franco Bontempi, Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale, Universita' degli Studi di Roma La Sapienza.
Lezione del 15 dicembre 2015 dell'Ing. Marco Lucidi, Libero Professionista Area Tecnica, Responsabile Tecnico Antincendio e Security Expert, al Corso di Progettazione Strutturale Antincendio del Prof. Ing. Franco Bontempi, Facolta' di Ingegenria Civile e Industriale, Universita' degli Studi di Roma La Sapienza.
L’investigazione antincendio sugli aspetti strutturali: una proposta di codificaStroNGER2012
I numerosi incendi che si innescano e danneggiano
le strutture hanno rivoluzionato, da una parte,
molte procedure sulla prevenzione definendo metodologie
gestionali più efficaci e stanno, dall’altra,
portando ad affinare procedure investigative
codificate atte a ridurre il rischio di errori/omissioni
durante le indagini.
Lo scopo di questo articolo è quello di esporre
una metodologia codificata di Structural Fire Investigation
(Investigazione sugli aspetti strutturali in
caso di incendio) atta ad individuare le cause scatenanti,
pregresse e latenti, che hanno determinato
l’evento accidentale.
L’iter investigativo, associato a determinate operazioni
strutturali e forensi che partono dalla raccolta
delle informazioni iniziali al repertamento e
controllo documentale per poi completarsi con le
verifiche computazionali, sicuramente aiuta a determinare,
in maniera rigorosa, le cause e l’origine
di un incendio. La modellazione degli incendi con
il software del NIST, Fire Dynamics Simulator
(FDS) e l’analisi strutturale con vari codici di calcolo,
permettono di verificare determinate ipotesi
maturate durante il repertamento e di avvalorare
scientificamente l’analisi semiotica rilevata sulla
scena, fornendo dati forensi utili in fase dibattimentale.
Quindi un’attività investigativa pianificata, permette
a qualsiasi utente, (VV.F., personale delle Forze
dell’Ordine, Consulente, Perito, CTU o Libero
Professionista), di svolgere indagini in maniera appropriata
secondo una linea guida che permette
di non tralasciare controlli a volte rilevanti per la
stesura della documentazione complessiva in forma
di report finale.
Corso di Progettazione Strutturale Antincendio
Prof. Ing. Franco Bontempi
Unversita' degli Studi di Roma La Sapienza
Esercitazione 11 novembre 2015 - Ing. Marcello Mangione
Corso di Progettazione Strutturale Antincendio, Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale, Universita' degli Studi di Roma La Sapienza - Franco Bontempi.
L’Ingegneria Forense applica i principi e i metodi scientifici dell’Ingegneria alla soluzione dei problemi tecnici in ambito giudiziario. Il seminario è dedicato agli aspetti strutturali di tale
disciplina. Nello specifico si presenteranno una serie di esempi di indagini post-crollo e/o danno strutturale. Il significato della parola “causa” nel Codice Penale Italiano, parzialmente
differente e più vasto di quello assegnato alla medesima parola dagli ingegneri civili, rende necessario l’utilizzo di un approccio multidisciplinare. In tutti i casi analizzati, le attività di
ricerca hanno riguardato la descrizione della sequenza di collasso e della geometria delle parti sopravvissute al crollo delle costruzioni, le proprietà dei materiali, i carichi effettivamente agenti. Le analisi numeriche sono eseguite con un duplice scopo: si verifica il rispetto delle
prescrizioni delle Norme pro-tempore vigenti del progetto originale e degli eventuali interventi successivi e si determinano le proprietà strutturali, tutto ciò in termini di back-analysis. Le
“cause” del collasso e le responsabilità penali correlate possono essere investigate grazie anche all’analisi della storia della costruzione e dei documenti (tecnici e amministrativi) ad essa
correlati, alla luce delle leggi in vigore all’epoca. Vengono presentate, per i casi in cui si è avuto un procedimento giudiziario concluso, le ragioni delle condanne e delle assoluzioni.
Rewind lezione di OTTIMIZZAZIONE STRUTTURALE, giugno 2016, Corso di Dottorato in Ingegneria Strutturale e Geotecnica, Universita' degli Studi di Roma La Sapienza, Prof. Ing. Franco Bontempi
Videoregistrazioni:
https://www.youtube.com/playlist?list=PLgH8tGwhJSdDzGP5W80eqOyJ9pHnc_D4H
Materiale addizionale:
https://drive.google.com/file/d/1mjXK7RJmZehpi_TnsRQhVmlYHUrNIsWf/view?usp=sharing
Corso di Progettazione Strutturale Antincendio, Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale, Universita' degli Studi di Roma La Sapienza - Franco Bontempi.
Esercitazione dell'Ing. Marcello Mangione al
Corso di Progettazione Strutturale Antincendio - Prof. Ing. Franco Bontempi.
Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale,
Universita' degli Studi di Roma La Sapienza
L’analisi limite è uno strumento essenziale per determinare in maniera rapida ed efficace il carico di collasso di un’ampia gamma di strutture. In questo seminario si tratteranno gli aspetti teorici alla base del teorema statico e cinematico, con applicazioni pratiche su strutture semplici e complesse. In particolare, verranno analizzati i fondamenti della teoria della plasticità, illustrando i principali legami costitutivi e domini di rottura usualmente impiegati per i materiali da costruzione tradizionali. Saranno successivamente introdotti i teoremi dell’analisi limite, con richiami alla cinematica dei corpi rigidi, sia per costruzioni in materiale generico sia per costruzioni in muratura. Il modello di Heyman e il modello di Mohr-Coulomb saranno discussi nel dettaglio, mostrandone le differenti implicazioni e campi di impiego. Si illustrerà infine l’applicazione degli aspetti dell’analisi limite per strutture intelaiate generiche, nonché quella del teorema cinematico sul modello attritivo che recentemente è stato acquisito come modello di riferimento dalla nuova normativa sulle costruzioni.
Lezione del 14 dicembre 2016 dell'Ing. Marco Lucidi al corso di Progettazione Strutturale Antincendio del Prof. Ing. Franco Bontempi presso la Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale dell'Universita' degli Studi di Roma La Sapienza.
Corso di dottorato
Basi di OTTIMIZZAZIONE STRUTTURALE
Corso di formazione
LA PROGETTAZIONE STRUTTURALE ATTRAVERSO L’ANALISI DI CASI
CRITICI
Coordinatore: Prof. Ing. Franco Bontempi, Ordinario di Tecnica delle Costruzioni
Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale della Università degli Studi di Roma La Sapienza
franco.bontempi@uniroma1.it
Dettagli: Via Eudossiana 18, 00184 Roma - 7 e 8 luglio 2016, totale di 16 ore - quota iscrizione
290 euro.
Informazioni e iscrizioni: analisi-strutturale@uniroma1.it - tel. 0644585072
Lezione dell'Ing. Chiara Crosti al Corso di Progettazione Strutturale Antincendio, Prof. Ing. Franco Bontempi, Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale, Universita' degli Studi di Roma La Sapienza.
6 febbraio 2014 - Si è svolta presso l’Università della Calabria di Arcavacata di Rende (Cs) la giornata di studio sulla “ Resistenza al fuoco delle strutture”, organizzata dalla Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco e dall’Università della Calabria, con il Patrocinio dell’Ordine degli Ingegneri di Cosenza, e rivolta ai professionisti che operano nel settore dell’antincendio.
http://www.vigilfuococalabria.com/territorio/direzione/291-unical-giornata-di-studio-resistenza-al-fuoco-delle-strutture-2.html
L’investigazione antincendio sugli aspetti strutturali: una proposta di codificaStroNGER2012
I numerosi incendi che si innescano e danneggiano
le strutture hanno rivoluzionato, da una parte,
molte procedure sulla prevenzione definendo metodologie
gestionali più efficaci e stanno, dall’altra,
portando ad affinare procedure investigative
codificate atte a ridurre il rischio di errori/omissioni
durante le indagini.
Lo scopo di questo articolo è quello di esporre
una metodologia codificata di Structural Fire Investigation
(Investigazione sugli aspetti strutturali in
caso di incendio) atta ad individuare le cause scatenanti,
pregresse e latenti, che hanno determinato
l’evento accidentale.
L’iter investigativo, associato a determinate operazioni
strutturali e forensi che partono dalla raccolta
delle informazioni iniziali al repertamento e
controllo documentale per poi completarsi con le
verifiche computazionali, sicuramente aiuta a determinare,
in maniera rigorosa, le cause e l’origine
di un incendio. La modellazione degli incendi con
il software del NIST, Fire Dynamics Simulator
(FDS) e l’analisi strutturale con vari codici di calcolo,
permettono di verificare determinate ipotesi
maturate durante il repertamento e di avvalorare
scientificamente l’analisi semiotica rilevata sulla
scena, fornendo dati forensi utili in fase dibattimentale.
Quindi un’attività investigativa pianificata, permette
a qualsiasi utente, (VV.F., personale delle Forze
dell’Ordine, Consulente, Perito, CTU o Libero
Professionista), di svolgere indagini in maniera appropriata
secondo una linea guida che permette
di non tralasciare controlli a volte rilevanti per la
stesura della documentazione complessiva in forma
di report finale.
Corso di Progettazione Strutturale Antincendio
Prof. Ing. Franco Bontempi
Unversita' degli Studi di Roma La Sapienza
Esercitazione 11 novembre 2015 - Ing. Marcello Mangione
Corso di Progettazione Strutturale Antincendio, Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale, Universita' degli Studi di Roma La Sapienza - Franco Bontempi.
L’Ingegneria Forense applica i principi e i metodi scientifici dell’Ingegneria alla soluzione dei problemi tecnici in ambito giudiziario. Il seminario è dedicato agli aspetti strutturali di tale
disciplina. Nello specifico si presenteranno una serie di esempi di indagini post-crollo e/o danno strutturale. Il significato della parola “causa” nel Codice Penale Italiano, parzialmente
differente e più vasto di quello assegnato alla medesima parola dagli ingegneri civili, rende necessario l’utilizzo di un approccio multidisciplinare. In tutti i casi analizzati, le attività di
ricerca hanno riguardato la descrizione della sequenza di collasso e della geometria delle parti sopravvissute al crollo delle costruzioni, le proprietà dei materiali, i carichi effettivamente agenti. Le analisi numeriche sono eseguite con un duplice scopo: si verifica il rispetto delle
prescrizioni delle Norme pro-tempore vigenti del progetto originale e degli eventuali interventi successivi e si determinano le proprietà strutturali, tutto ciò in termini di back-analysis. Le
“cause” del collasso e le responsabilità penali correlate possono essere investigate grazie anche all’analisi della storia della costruzione e dei documenti (tecnici e amministrativi) ad essa
correlati, alla luce delle leggi in vigore all’epoca. Vengono presentate, per i casi in cui si è avuto un procedimento giudiziario concluso, le ragioni delle condanne e delle assoluzioni.
Rewind lezione di OTTIMIZZAZIONE STRUTTURALE, giugno 2016, Corso di Dottorato in Ingegneria Strutturale e Geotecnica, Universita' degli Studi di Roma La Sapienza, Prof. Ing. Franco Bontempi
Videoregistrazioni:
https://www.youtube.com/playlist?list=PLgH8tGwhJSdDzGP5W80eqOyJ9pHnc_D4H
Materiale addizionale:
https://drive.google.com/file/d/1mjXK7RJmZehpi_TnsRQhVmlYHUrNIsWf/view?usp=sharing
Corso di Progettazione Strutturale Antincendio, Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale, Universita' degli Studi di Roma La Sapienza - Franco Bontempi.
Esercitazione dell'Ing. Marcello Mangione al
Corso di Progettazione Strutturale Antincendio - Prof. Ing. Franco Bontempi.
Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale,
Universita' degli Studi di Roma La Sapienza
L’analisi limite è uno strumento essenziale per determinare in maniera rapida ed efficace il carico di collasso di un’ampia gamma di strutture. In questo seminario si tratteranno gli aspetti teorici alla base del teorema statico e cinematico, con applicazioni pratiche su strutture semplici e complesse. In particolare, verranno analizzati i fondamenti della teoria della plasticità, illustrando i principali legami costitutivi e domini di rottura usualmente impiegati per i materiali da costruzione tradizionali. Saranno successivamente introdotti i teoremi dell’analisi limite, con richiami alla cinematica dei corpi rigidi, sia per costruzioni in materiale generico sia per costruzioni in muratura. Il modello di Heyman e il modello di Mohr-Coulomb saranno discussi nel dettaglio, mostrandone le differenti implicazioni e campi di impiego. Si illustrerà infine l’applicazione degli aspetti dell’analisi limite per strutture intelaiate generiche, nonché quella del teorema cinematico sul modello attritivo che recentemente è stato acquisito come modello di riferimento dalla nuova normativa sulle costruzioni.
Lezione del 14 dicembre 2016 dell'Ing. Marco Lucidi al corso di Progettazione Strutturale Antincendio del Prof. Ing. Franco Bontempi presso la Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale dell'Universita' degli Studi di Roma La Sapienza.
Corso di dottorato
Basi di OTTIMIZZAZIONE STRUTTURALE
Corso di formazione
LA PROGETTAZIONE STRUTTURALE ATTRAVERSO L’ANALISI DI CASI
CRITICI
Coordinatore: Prof. Ing. Franco Bontempi, Ordinario di Tecnica delle Costruzioni
Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale della Università degli Studi di Roma La Sapienza
franco.bontempi@uniroma1.it
Dettagli: Via Eudossiana 18, 00184 Roma - 7 e 8 luglio 2016, totale di 16 ore - quota iscrizione
290 euro.
Informazioni e iscrizioni: analisi-strutturale@uniroma1.it - tel. 0644585072
Lezione dell'Ing. Chiara Crosti al Corso di Progettazione Strutturale Antincendio, Prof. Ing. Franco Bontempi, Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale, Universita' degli Studi di Roma La Sapienza.
6 febbraio 2014 - Si è svolta presso l’Università della Calabria di Arcavacata di Rende (Cs) la giornata di studio sulla “ Resistenza al fuoco delle strutture”, organizzata dalla Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco e dall’Università della Calabria, con il Patrocinio dell’Ordine degli Ingegneri di Cosenza, e rivolta ai professionisti che operano nel settore dell’antincendio.
http://www.vigilfuococalabria.com/territorio/direzione/291-unical-giornata-di-studio-resistenza-al-fuoco-delle-strutture-2.html
This document outlines a course on plate and shell buckling and non-linear analysis. It discusses various analytical methods for calculating the critical buckling load of plates under different load cases such as compression, bending, shear, and combinations. It provides the governing equations and describes the buckling modes. The document also presents a numerical example comparing analytical and finite element solutions for a plate under different load cases. The results show good agreement between the analytical and numerical buckling loads.
Approccio sistemico per la sicurezza delle gallerie in caso di incendioe problemi strutturali specifici.
Lezione del 2 dicembre 2015 al corso di Progettazione Strutturale Antincendio - Prof. Ing. Franco Bontempi,
Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale
Universita' degli Studi di Roma La Sapienza
Slide della lezione alla Scuola Master Pesenti del Politecnico di Milano, Novembre 2013, sul concetti e i metodi dell'analisi strutturale a supporto della progettazione prestazionale.
La Direzione Regionale dei Vigili del fuoco per la Calabria e l' Università della Calabria hanno organizzato una giornata di studio sulla “Resistenza al fuoco delle strutture” che si terrà in data 6 febbraio, con inizio alle ore 10.00 presso l’Università della Calabria, Dipartimento Ingegneria Civile, in cui saranno trattati argomenti relativi alla progettazione strutturale antincendio. In particolare:
La modellazione dell’incendio.
Illustrazione dei metodi semplificati degli eurocodici per le verifiche analitiche di resistenza al fuoco.
La progettazione antincendio nelle facciate degli edifici civili.
L’approccio sistemico per la sicurezza delle gallerie in caso di incendio e problemi strutturali specifici.
Analisi strutturale in caso di incendio: impostazione e applicazioni.
http://www.vigilfuococalabria.com/territorio/direzione/291-unical-giornata-di-studio-resistenza-al-fuoco-delle-strutture-2.html
Nell'ambito dei miei due corsi universitari del Prof. Alessandro Cutini, e' organizzato un seminario aperto oltre che agli studenti a chi lo trovi di proprio interesse.
Il seminario dal titolo "Un mestiere difficile: come non andare in progione facendo l'ingegnere" si terrà mercoledì 20 maggio prossimo nell'aula 24 della facoltà di Ingegneria di via Eudossiana 18, a partire dalle ore 14,00.
Appunti del Corso di Progettazione Strutturale Antincendio
A.A. 2016/17
Prof. Ing. Franco Bontempi
Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale
Universita' degli Studi di Roma La Sapienza
Lezione del 10 dicembre 2015 del Corso di Costruzioni Metalliche, Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale, Universita' degli Studi di Roma La Sapienza.
Gases have no definite volume and assume the volume of any vessel. The behavior of gases is described by gas laws including Boyle's law, Charles' law, Avogadro's law, and the ideal gas law. Real gases deviate from ideal behavior at high pressures and low temperatures and are better described by equations like van der Waals. Key gas properties include gas formation volume factor, gas compressibility factor, gas viscosity, and gas solubility in oil. Gas formation volume factor relates the volume of gas at reservoir conditions to standard surface conditions.
The document discusses a lecture given by Konstantinos Gkoumas on structural robustness and optimization. It introduces concepts of structural robustness including qualitative definitions, robustness in civil engineering design, and assessment of robustness at different structural levels from material points to structural systems. Significant structural collapse cases are presented to illustrate causes of damage and progressive collapse. Low probability-high consequence events and black swans are also discussed.
Relazione del 9 marzo 2015 del Comitato di Monitoraggio della Facolta' di Ingegenria Civile e Industriale della Sapienza al Nucleo di Valutazione di Ateneo sulle prospettive di sviluppo e sostenibilita' delle attivita' formative.
Parte C delle lezioni del
Corso di Dottorato sull'OTTIMIZZAZIONE STRUTTURALE
Prof. Ing. Franco Bontempi
Aprile - Maggio 2015,
Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale
Universita' degli Studi di Roma La Sapienza
La Fire safety engineering (“Ingegneria della sicurezza antincendio” o “Approccio ingegneristico alla sicurezza antincendio”) è una disciplina complessa, che affronta con metodi scientifici il problema della scelta delle misure di sicurezza più adeguate e finalizzate alla protezione delle persone, dei beni e dell'ambiente dagli effetti dell’incendio.
Introduzione ai metodi della Fire Safety Engineering nello studio della resis...Lorenzo Vallini
In questa presentazione creata per HSH Italia, si introduce il confronto tra approccio prescrittivo e applicazione della fire safety engineering nell'indagine della resistenza strutturale degli elementi in calcestruzzo coinvolti in un incendio. Il riferimento ad un caso pratico è di aiuto per apprezzare le differenze tra gli approcci progettuali possibili. La presentazione proposta costituisce un'introduzione allo studio della resistenza al fuoco delle strutture in calcestruzzo, il quale argomento raccoglie problematiche e richiede nozioni ben più vaste di quelle contenute nell'elaborato.
Sicurezza antincendio negli edifici storici: problematiche legate all’evacuaz...Marcello Gatto
E' la presentazione del mio studio di tesi triennale in Ingegneria Civile.
L’obiettivo di tale studio è duplice: da un lato si vuole analizzare la fruibilità in termini di sicurezza antincendio di uno spazio pubblico siffatto, prendendo come test case il castello di Giurdignano (LE), dall’altro si vuole contribuire alla letteratura in materia raccogliendo dati che resteranno a disposizione di future ricerche, analisi e applicazioni. Per far ciò, si ricorre all’utilizzo degli strumenti propri della Fire Safety Engineering (FSE).
Il tutto è realizzato con il Software Cfast, erogato gratuitamente dal NIST, tra i più semplici codici di modellazione dell'incendio, alla portata di tutti i professionisti.
Corso di dottorato & Corso di formazione StroNGER2012
Basi di OTTIMIZZAZIONE STRUTTURALE, 6 luglio 2016 (totale di 8 ore)
&
LA PROGETTAZIONE STRUTTURALE ATTRAVERSO L’ANALISI DI CASI CRITICI, 7 e 8 luglio (totale di 16 ore)
La progettazione strutturale attraverso casi critici - 2016Franco Bontempi
Corso di formazione:
LA PROGETTAZIONE STRUTTURALE ATTRAVERSO L’ANALISI DI CASI CRITICI
Coordinatore: Prof. Ing. Franco Bontempi, Ordinario di Tecnica delle Costruzioni
Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale della Università degli Studi di Roma La Sapienza franco.bontempi@uniroma1.it
Dettagli: Via Eudossiana 18, 00184 Roma - 7 e 8 luglio 2016, totale di 16 ore - quota iscrizione 290 euro.
Informazioni e iscrizioni: analisi-strutturale@uniroma1.it
Il presente corso vuole illustrare i concetti, i metodi e gli strumenti della progettazione strutturale e della ottimizzazione strutturale attraverso l’illustrazione di casi concreti e specifici.
La significatività dei casi presentati in questo corso, casi che ovviamente non esauriscono la enorme varietà della realtà, è rappresentata dalla loro intrinseca criticità: sono situazioni di progetto in cui si sono avuti forti condizionamenti e precisi vincoli relativamente a prestazioni da ottenere, condizioni ambientali influenti durabilità, limiti dimensionali e complessità geometrica, peso e facilità costruttiva.
In tutti questi casi, partendo dai concetti teorici, si sono utilizzati strumenti di calcolo automatico e prove sperimentali per inquadrare, affinare e definire il progetto, con interazioni fra le varie fasi che sono aspetti che il presente corso vuole puntualmente illustrare: proprio la discussione di questi dettagli specifici della progettazione (concezione – modellazione – sperimentazione – realizzazione), costituisce il fulcro del corso.
Corso di formazione: Progettazione strutturale attraverso casi critici 2016Franco Bontempi
Corso di Formazione - 7 e 8 luglio 2016,
Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale della Università degli Studi di Roma La Sapienza.
Il presente corso vuole illustrare i concetti, i metodi e gli strumenti della progettazione strutturale e della ottimizzazione strutturale attraverso l’illustrazione di casi concreti e specifici.
La significatività dei casi presentati in questo corso, casi che ovviamente non esauriscono la enorme varietà della realtà, è rappresentata dalla loro intrinseca criticità: sono situazioni di progetto in cui si sono avuti forti condizionamenti e precisi vincoli relativamente a prestazioni da ottenere, condizioni
ambientali influenti durabilità, limiti dimensionali e complessità geometrica, peso e facilità costruttiva.
ELEMENTI DI INGEGNERIA FORENSE IN CAMPO STRUTTURALEFranco Bontempi
Corso CISM, Udine 15 e 16 febbraio 2017.
Il presente corso vuole introdurre in maniera elementare i concetti, i metodi e gli strumenti della ingegneria forense nei casi riguardanti le strutture, facendo riferimento a casi concreti e specifici.
Titolo del Libro: Ingegneria forense in campo strutturale
Autore : Franco Bontempi
Editore: Flaccovio Dario
Collana: Progettazione , Nr. 1
Data di Pubblicazione: Settembre '2017
ISBN-10: 8857907279
ISBN-13: 9788857907277
Il tentativo di realizzare qualcosa – un prodotto, una macchina, una costruzione – è sempre soggetto alla possibilità del fallimento: questo vale per tutti gli oggetti dell’Ingegneria, e in particolare per le strutture e le opere d’arte necessarie alla società per le sue attività e la sua sopravvivenza.
Essendo quindi la possibilità del fallimento immanente, è ovvia la necessità di una disciplina come l’Ingegneria Forense che studi questi eventi negativi, formalizzando il dovere di individuarne le cause e le responsabilità. Se l’individuazione delle responsabilità è legata alla necessità della società di tutelarsi, l’identificazione delle cause è un bisogno legato alla necessità di capire, attraverso una opportuna spiegazione, cosa è successo e imparare ad evitare il ripetersi in futuro di situazioni simili. Questo è forse l’aspetto più importante dal punto di vista del progresso scientifico e tecnico: processi trial and error, ovvero procedimenti basati su tentativi ripetuti, ovvero l’apprendere per tentativi, possono essere accettati solo in casi semplici, in cui l’esito negativo ha conseguenze limitate.
Questo volume raccoglie alcuni dei temi più importanti dell’Ingegneria Forense Strutturale: sono qui trattati, filtrati dalle esperienze concrete e reali degli Autori, i principali concetti, metodi, strumenti necessari ad analizzare un fallimento nel campo dell’Ingegneria Strutturale, a ricostruirne lo sviluppo e a darne una spiegazione.
SEMINARIO DI CONSEGNA DEGLI ATTESTATI DI FREQUENZA
Martedì 5 Novembre 2019, ore 15.00
presso la Biblioteca DISG – Sala Geotecnica, Via Eudossiana 18, Roma
SALUTI
Maria Sabrina Sarto
Coordinatore DTC Lazio - Centro di Eccellenza, Sapienza Università di Roma
INTRODUZIONE
Franco Bontempi
Direttore del Corso di Alta Formazione, Sapienza Università di Roma
Progettazione Strutturale Antincendio: Successi e Fallimenti.Franco Bontempi
L’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Cagliari
in collaborazione con il
Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale ed
Architettura dell’Università degli studi di Cagliari.
presenta il seminario di approfondimento:
“Effetti dell’incendio sulle strutture:
indagini ed interventi di consolidamento”
Mercoledì 23 marzo 2016 ore 15.00 - 19.30
Aula Magna Facoltà di Ingegneria
Via Marengo 2 – Cagliari
Dott. Ing. Fausto Mistretta, Università degli Studi di Cagliari
Dott. Ing. Massimo Deplano, Min. Interno, Dip. VV.F. Comando Prov. Cagliari
Prof. Ing. Franco Bontempi, Università di Roma La Sapienza
Dott. Ing. Flavio Stochino, Università degli Studi di Sassari
Dott. Ing. Paola Meloni, Università degli Studi di Cagliari
Dott. Ing. Giuseppina Vacca, Università degli Studi di Cagliari
La lezione riguarda i concetti e i metodi opportuni e necessari alla valutazione della sicurezza e della robustezza di costruzioni esistenti come i ponti e i viadotti. L’avverbio “analiticamente” pone l’attenzione sul fatto che questa valutazione deve essere condotta con rigore scientifico e sulla base di solidi ragionamenti e logiche considerazioni.
Il ruolo delle strutture nella protezione passiva contro l'incendioStroNGER2012
Rivista ANTINCENDIO, agosto 2008
Per definire una strategia di lotta passiva all’incendio occorre un’oculata definizione
del comportamento meccanico degli elementi del sistema considerato e della loro robustezza attraverso analisi non lineari complete sulla capacità portante della struttura.
Lezione all'Universita' di Roma Tor Vergata del 26 marzo 2018
Franco Bontempi
Professore Ordinario di Tecnica delle Costruzioni
nella Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza
In questa lezione, sono considerati gli aspetti essenziali della disciplina della Tecnica delle Costruzioni, ovvero:
1. la Tecnica delle Costruzioni si occupa della concezione e della progettazione strutturale: è una disciplina di sintesi - in cui confluiscono idee, teorie, metodi, strumenti, sperimentazione e principi empirici – che porta alla scelta oculata di schemi portanti, elementi e componenti, materiali strutturali, partendo da una solida e ampia base culturale;
2. il progetto strutturale riguarda con una visione olistica tutto il ciclo di vita di una costruzione e l’ambiente in cui è immersa, prevedendo necessariamente un percorso decisionale caratterizzato da assunzione di responsabilità;
3. l’analisi strutturale è il presupposto per capire ed esplorare qualitativamente e quantitativamente il comportamento strutturale in termini di prestazioni e sicurezza: la corretta comprensione della relazione fra modello e realtà è essenziale a tal fine;
4. lo studio di casi reali di costruzioni, in particolare nei casi di fallimento, è fonte essenziale di aumento di conoscenza della disciplina;
5. l’insegnamento della disciplina deve partire dai principi meccanici generali, favorire una valida comprensione dei comportamenti strutturali elementari e complessivi, predisporre a una fondata organizzazione della disposizione delle varie parti strutturali supportata da una coerente scelta dei materiali, aiutare ad individuare le possibili situazioni in cui una costruzione può trovarsi in termini di azioni e configurazioni.
Calcolo della precompressione:
DOMINI e STRAUS7
Corso di Gestione di Ponti e Grandi Strutture A.A. 2021/22
Prof. Ing. Franco Bontempi
Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale
Sapienza Università di Roma
Scopo dell'evento è
• illustrare l'identità culturale, e tecnica – di cui il progetto è parte fondante – del SSD Tecnica delle Costruzioni nella didattica,
• evidenziando contemporaneamente le opportunità di collaborazione trasversale con altre discipline,
• con particolare riferimento ai corsi della lauree magistrali o
equivalenti, e livelli di formazione successivi (master e dottorati).
L’incontro ha l’obiettivo di delineare l'identità culturale, scientifica e tecnica della disciplina della Tecnica delle Costruzioni nella didattica, evidenziando contemporaneamente le opportunità di collaborazione trasversale con altre discipline, con particolare riferimento ai corsi della lauree magistrali o equivalenti, e livelli di formazione successivi (master e dottorati).
In recent years, there has been an increasing interest in permanent observation of the dynamic behaviour of bridges for longterm
monitoring purpose. This is due not only to the ageing of a lot of structures, but also for dealing with the increasing
complexity of new bridges. The long-term monitoring of bridges produces a huge quantity of data that need to be effectively
processed. For this purpose, there has been a growing interest on the application of soft computing methods. In particular,
this work deals with the applicability of Bayesian neural networks for the identification of damage of a cable-stayed bridge.
The selected structure is a real bridge proposed as benchmark problem by the Asian-Pacific Network of Centers for Research
in Smart Structure Technology (ANCRiSST). They shared data coming from the long-term monitoring of the bridge with the
structural health monitoring community in order to assess the current progress on damage detection and identification
methods with a full-scale example. The data set includes vibration data before and after the bridge was damaged, so they are
useful for testing new approaches for damage detection. In the first part of the paper, the Bayesian neural network model is
discussed; then in the second part, a Bayesian neural network procedure for damage detection has been tested. The proposed
method is able to detect anomalies on the behaviour of the structure, which can be related to the presence of damage. In order
to obtain a confirmation of the obtained results, in the last part of the paper, they are compared with those obtained by using a
traditional approach for vibration-based structural identification.
In recent years, structural integrity monitoring has become increasingly important in structural engineering and construction management. It represents an important tool for the assessment of the dependability of existing complex structural systems as it integrates, in a unified perspective, advanced engineering analyses and experimental data processing. In the first part of this work
the concepts of dependability and structural integrity are
discussed and it is shown that an effective integrity assessment
needs advanced computational methods. For this purpose, soft computing methods have shown to be very useful. In particular, in this work the neural networks model is chosen and successfully improved by applying the Bayesian inference at four hierarchical levels: for training, optimization of the regularization terms, databased model selection, and evaluation of the relative importance of different inputs. In the second part of the article,
Bayesian neural networks are used to formulate a
multilevel strategy for the monitoring of the integrity of long span bridges subjected to environmental actions: in a first level the occurrence of damage is detected; in a following level the specific damaged element is recognized and the intensity of damage is quantified.
This paper deals with the general framework for the development and the maintenance of complex structural systems. In the first part, starting with a semantic analysis of the term ‘structure’, the traditional approach to structural problem solving has been reconsidered. Consequently, a systemic approach for the formulation of the different kinds of direct and inverse problems has been framed, particularly with regards to structural design and
maintenance. The overall design phase is defined with the aid of the performance-based design (PBD) philosophy, emphasizing the concepts of dependability and enlightening the role of structural identification. The second part of the present work analyses structural health monitoring (SHM) in the systemic way previously introduced. Finally, the techniques related to the implementation of the monitoring process are introduced and a synoptic overview of methods and instruments for structural health monitoring is
presented, with particular attention to the ones necessary for structural damage identification.
Disegni strutturali e particolari costruttivi di ponti in cemento armato raccolti dall'Ing. Cosimo Bianchi.
Ad uso esclusivo degli Allievi del Corso di Teoria e Progetto di Ponti della Facoltà di Ingegneria della Sapienza - Prof. Ing. Franco Bontempi
Disegni strutturali e particolari costruttivi di ponti in acciaio raccolti dall'Ing. Cosimo Bianchi.
Ad uso esclusivo degli Allievi del Corso di Teoria e Progetto di Ponti della Facoltà di Ingegneria della Sapienza - Prof. Ing. Franco Bontempi
Libro che raccoglie le lezioni del Prof. Giulio Ceradini a cura del Prof. Carlo Gavarini.
Ad uso esclusivo degli Allievi del Corso di Teoria e Progetto di Ponti della Facoltà di Ingegneria della Sapienza - Prof. Ing. Franco Bontempi
A numerical approach to the reliability analysis of reinforced and prestressed concrete structures is presented. The problem is formulated in terms of the probabilistic safety factor and the structural reliability is evaluated by Monte
Carlo simulation. The cumulative distribution of the safety factor associated with each limit state is derived and a reliability index is evaluated. The proposed procedure is applied to reliability analysis of an existing prestressed concrete arch bridge.
This paper presents a general approach to the probabilistic prediction of the structural service life and to the maintenance
planning of deteriorating concrete structures. The proposed formulation is based on a novel methodology for the assessment of the time-variant structural performance under the diffusive attack of external aggressive agents. Based on this methodology, Monte Carlo
simulation is used to account for the randomness of the main structural parameters, including material properties, geometrical parameters, area and location of the reinforcement, material diffusivity and damage rates. The time-variant reliability is then computed with respect to proper measures of structural performance. The results of the lifetime durability analysis are finally used to select, among different maintenance scenarios, the most economical rehabilitation strategy leading to a prescribed target value of the structural service life. Two numerical applications, a box-girder bridge deck and a pier of an existing bridge, show the effectiveness of the proposed methodology.
This paper presents a novel approach using cellular automata to model the durability analysis of concrete structures exposed to aggressive environmental agents. The diffusion of these agents is modeled using cellular automata, which represent physical systems with discrete space, time, and state values. Mechanical damage from diffusion is evaluated using degradation laws. The interaction of diffusion and structural behavior is captured by modeling stochastic effects in mass transfer. Nonlinear structural analyses over time are performed using a deteriorating concrete beam element within a finite element framework. The approach is demonstrated on applications including a concrete box girder, T-beam, and arch bridge to identify critical members.
The paper deals with the assessment during time of r.c. structures under damage due to diffusion of external agents inside the structure. The diffusion process is modelled by a cellular automata based approach, taking the interaction with the mechanical state of the structures, i.e. the cracking state of the structures, into account. A so-called staggered process then solves the coupled problem. An application shows the effectiveness of the proposed analysis strategy, together some design considerations about the structural robustness.
Atti Congresso CTE, Pisa 2000
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | NERELLI Andrea
151216 fire investigation in un condominio
1. Università “La Sapienza” – Roma
CORSO DI PROGETTAZIONE STRUTTURALE ANTINCENDIO
Anno Accademico 2015‐2016
16 dicembre 2015
Fire Investigation in un condominio
(teoria ed applicazione su un caso reale)
Ing. Marcello Mangione
Ing.mangione@libero.it
“Sapienza” University of Rome
School of civil and Industrial Engineering
Ph.D. – XXIX ciclo
Structural
Fire
Investigation
Docente: Prof. Ing. Franco Bontempi
2. Prof. Ing. Franco Bontempi
Ing. Marcello Mangione
)
School of Civil and Industrial Engineering
Sapienza University of Rome
Fire Investigation in un condominio
Una struttura metodologica investigativa, applicabile in tutti i casi di incendi
confinati, rappresenta un potenziale ausilio per le attività di Fire Investigation.
Tale struttura, nella presentazione di queste slides, è stata concepita in cinque fasi
distinte, ad ognuna delle quali sono state associate determinate operazioni
investigative che dovrebbero consentire, al termine delle fasi, di definire le cause
dell’incendio (conclusion and report).
L’esigenza di codificare le operazioni è molto sentita negli ambienti di polizia
scientifica, ove l’utente che viene interessato a condurre delle indagini investigative,
spesso non possiede un chiaro quadro complessivo delle operazioni e controlli da
svolgere sulla scena con il rischio di by‐passare determinate verifiche e quindi non
repertare tracce peculiari in ambito forense.
Tale schematizzazione potrebbe portare ad una nuova progettualità investigativa che
nasce principalmente dal recepimento delle informazioni iniziali, per poi passare al
repertamento della scena, sia esterno che interno alla struttura e finire con i
necessari controlli e simulazioni dell’incendio.
5. Prof. Ing. Franco Bontempi
Ing. Marcello Mangione
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Fire Investigation in un condominio
SCALE INVESTIGATIVE
L’investigazione può essere più o meno complessa, riguardare strutture
completamente devastate da un incendio di notevole magnitudo (accident) o
interessare strutture relativamente semplici o riguardare incidenti poco rilevanti
(near miss).
In alcuni casi l’investigazione da condurre può essere abbastanza semplice, (small),
senza la necessità di espletare le ultime due fasi e quindi senza ricorrere a controlli
documentali, simulazioni con FDS, modellazioni strutturali o condurre test di
laboratorio.
Ci sono inoltre delle situazioni in cui l’investigatore può condurre l’attività
personalizzandola al caso specifico. Questo comporta l’eliminazione di qualche
operazione ritenuta non necessaria.
A titolo di esempio potrebbe verificarsi il caso di mancanza di testimoni sulla scena,
oppure evitare i test di laboratorio e la ricostruzione forense della scena, ecc..
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Ing. Marcello Mangione
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Fire Investigation in un condominio
Informazioni preliminari da raccogliere
Avere una prima visione della struttura da analizzare è determinante per leggere gli
effetti dell’incendio e calibrare l’accuratezza delle indagini investigative.
In tale operazione occorre conoscere:
• la tipologia strutturale e materiali costitutivi;
• destinazione d’uso, (ad es. abitazione, uffici, ecc.);
• il numero di piani che la compongono e le sue dimensioni geometriche.
• parte del fabbricato coinvolta (incendio generalizzato o parziale).
Raccolta testimonianze e collezione eventi significativi
Una volta acquisite le informazioni preliminari sulla scena si passa alla raccolta delle
informazioni per iniziare a ricostruire l’evento accidentale. Un ruolo importante arriva
ascoltando i potenziali testimoni che hanno avvertito o assistito all’incendio.
Tali informazioni devono comunque essere vagliate attentamente scartando notizie
dubbiose o contraddittorie.
Gli eventi significati possono essere rappresentati da:
• allarmi scollegati, ventilazioni aperte, uscite di sicurezza bloccate.
• inefficienza, impedimenti all'utilizzo o danneggiamenti alle risorse idriche.
• interferenze di persone nello svolgimento delle operazioni di spegnimento
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L’incendio in argomento interessa un edificio di grande altezza che si sviluppa su 14
piani fuori terra, è adibito a civile abitazione ed uffici ed al momento dell’incendio è
occupato da circa 80 persone.
La presente lezione ha lo scopo di confrontare i dati dell’incendio reale con quelli
ottenuti mediante una simulazione con software FDS (Fire Dynamics Simulator).
Dal riscontro emergono elementi utili alla definizione delle misure di contenimento
delle conseguenze in caso d’incendio in edifici di grande altezza.
In tali slides si sviluppa lo studio di un evento di incendio realmente accaduto alla luce
dei dati acquisiti con il metodo della Fire Investigation e della Fire Engineering, al fine
di definire alcuni possibili criteri pratici per la messa in sicurezza degli edifici
pluripiano posti nei centri storici delle città italiane.
Vengono inoltre evidenziate alcune considerazioni sulla efficacia delle misure
antincendio preventive e protettive adottate nella realtà, in confronto con i disposti
normativi e proponendo ulteriori accorgimenti volti a conseguire un ottimale livello
delle condizioni di sicurezza.
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La raccolta dati per la Fire Investigation
Il metodo per la raccolta, conservazione e analisi dei dati è fondamentale in una
attività investigativa
In genere l’investigatore non è in grado di raccogliere tutti i dati
contemporaneamente. Devono essere date delle priorità sulla raccolta al fine di
evitare la dispersione dei dati stessi per effetto di perdita, distorsione o
danneggiamento. La fragilità dei dati è una guida nel definire queste priorità. Tempi
troppo lunghi nella raccolta dei dati può comportare modifiche ai dati stessi con il
rischio di perdere segni significativi per l’attività investigativa
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È necessario prevedere quali dati sono più utili per identificare l’origine e le cause
dell’incendio: di conseguenza, è chiaro che l’investigatore deve prevedere quali
parametri contribuiranno a identificare il reale scenario d’incendio.
Le condizioni ambientali, ad esempio influiscono sugli incendi e quindi questi dati,
sicuramente d’interesse per l'analisi, sono un ragionevole parametro da monitorare.
L’attività investigativa con vittime potrebbe comportare l’acquisizione di ulteriori dati
in quando l'incidente ha portato a lesioni personali.
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Descrizione dell’edificio a torre oggetto di incendio
L’edificio ha un’altezza di circa 45 m fu costruito nell’arco di tre anni ed inaugurato
nel 1956.
Originariamente sorto come casa‐albergo per studenti italiani e stranieri, l’edificio
presentava oggi, una ricca composizione funzionale:
• negozi al piano terra e all’ammezzato,
• uffici al primo e secondo piano;
• alloggi nei soprastanti nove.
Dopo svariati studi di composizione distributiva dei piani destinati ad appartamento,
il progettista realizzò otto alloggi per piano con un unico vano scala di servizio e un
blocco centrale adibito ai vani corsa ascensore. Attualmente al piano interrato è
ubicata la centrale termica. Al piano terra sono presenti alcune attività commerciali,
la centrale elettrica, il locale contatori dell’energia elettrica e la portineria inserita
nell’atrio di accesso; gli altri tredici piani fuori terra, che presentano una superficie di
circa 420 m2 ciascuno, hanno destinazione prevalentemente residenziale.
Dal punto di vista costruttivo l’edificio è realizzato con struttura portante di travi e
pilastri in calcestruzzo armato, solai in laterocemento e tamponature in laterizio.
L’edificio è servito da una sola scala, baricentrica, dotata di porte metalliche a tutti i
piani, e da due ascensori anch’essi centrali rispetto alla pianta.
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Descrizione investigativa esterna
L’attività investigativa trova il suo primo riscontro tramite un’opportuna rilevazione dei
dati esterni. E’ proprio in questa operazione che vengono rilevati i dati salienti
riguardanti la dolosità dell’evento cioè segni di effrazione.
In questa operazione occorre prestare attenzione ai seguenti elementi:
• fiamme in rapido sviluppo e colore vivace, colore del fumo (scuro o chiaro), se
l’investigazione viene svolta durante l’incendio e se l’incendio visibile da lontano
fuoriuscita di fiamme dalle aperture.
• incendio presente in più parti o zone dello scenario; focolai multipli.
• presenza o esiti di esplosioni.
• accessi impediti, detriti o macerie presenti sul percorso di accesso.
• presenza di aperture o chiusure in posizione inusuale, ingressi bloccati.
• anomali depositi di merce esterna;
Conservare il più possibile intatta la scena dell’incendio consente si poter effettuare le
prime ricerche delle cause ed eventualmente avvalersi di personale in supporto.
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Descrizione dell’evento
Il 26 febbraio 2008 alle ore 11,55 giunge alla sala operativa del Comando Provinciale
dei Vigili del Fuoco una prima richiesta di soccorso per principio d’incendio nell’atrio
d’ingresso di un edificio. Immediatamente una prima squadra di cinque unità con
autopompa si reca sul luogo e, accertata la gravità dell’evento, inizia le operazioni di
spegnimento: i primi operatori muniti di dispositivi di protezione delle vie aeree,
entrano nei locali della portineria dell’edificio completamente invasi dal fumo.
L’accesso è ostacolato anche dal forte calore e dalla caduta per fusione dal soffitto
delle lampade di illuminazione e dei calcinacci. L’incendio, che interessa un quadro
elettrico e mobilio vario, è prontamente spento con l’utilizzo di estintori a polvere e
CO2 e acqua nebulizzata. Tuttavia il problema maggiore è costituito dal fumo che nel
frattempo ha invaso e completamente saturato il vano scala, bloccando gli occupanti
dell’edificio all’interno delle proprie abitazioni.
Gli stessi tentano di impedire l’ingresso nel fumo all’interno degli appartamenti
tamponando le fessure delle porte con stracci. Nonostante tali accorgimenti il fumo
penetra negli alloggi costringendo gli inquilini a rimanere affacciati alle finestre per
respirare aria pulita.
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Al sesto piano viene rinvenuta una giovane donna priva di sensi che viene soccorsa e
portata a braccia al di fuori dell’edificio e consegnata al 118 che nel frattempo ha
istituito un posto medico vicino al luogo dell’intervento 118.
Trasportata d’urgenza al vicino Ospedale Civile, alla ragazza viene riscontrata una
elevata concentrazione di carbossiemoglobina e sottoposta a ossigenoterapia.
Contestualmente proseguono le operazioni di evacuazione attraverso le finestre con
l’utilizzo dell’autoscala: complessivamente vengono trasportate a terra 18 persone.
Tuttavia, data l’altezza dell’edificio e di altre problematiche connesse all’accesso
all’area, non è stato possibile raggiungere gli ultimi piani nei quali sono presenti
ancora molte persone.
Una anziana signora del dodicesimo piano rimaneva intossicata dai fumi e dai gas di
combustione e anch’essa, sebbene in stato confusionale, veniva portata a braccia a
terra.
Complessivamente al termine dell’intervento si conteranno venti persone ricoverate
in ospedale.
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Il problema dell’evacuazione dei fumi viene affrontato cercando di abbattere ad ogni
piano la porta del ripostiglio condominiale, dotato di finestra, posto nella parte finale
del corridoio di piano; sulla sommità il vano scala era dotato di due piccole aperture
che però non erano in grado di garantire un’efficace smaltimento.
Alla base della scala viene piazzato un elettroventilatore allo scopo di evacuare il
fumo dagli ambienti, ma la carenza di aperture naturali rende vana l’operazione.
Solo dopo circa due ore l’edificio viene liberato completamente dai fumi.
La successiva verifica strutturale non ha evidenziato particolari danneggiamenti agli
elementi costruttivi portanti.
Tuttavia l’edificio è ritenuto inagibile a seguito del coinvolgimento nell’incendio
dell’impianto elettrico.
L’intervento si conclude con le operazioni messa in sicurezza dello stabile e le
comunicazioni di rito alle autorità competenti.
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Le principali problematiche connesse con l’intervento dei Vigili del Fuoco
• Il flusso iniziale delle informazioni fornite non era proporzionato all’entità
dell’evento poiché, benché l’incendio fosse effettivamente di modesta entità, le sue
conseguenze in termini di esposizione agli effetti dello stesso sono risultate critiche;
• la particolare configurazione alla base dell’edificio, la conformazione delle strade di
accesso e soprattutto la presenza di un cantiere di scavo nelle immediate adiacenze,
non hanno consentito l’ottimale possibilità di accostamento dell’autoscala;
• l’elevato affollamento dell’edificio ha posto il problema dell’accertamento
dell’effettiva completa evacuazione degli occupanti: con la collaborazione della
Questura sono state condotte verifiche sistematiche a tutti i piani;
• il principale problema affrontato nel corso dell’intervento è stata l’impossibilità di
evacuare fumo e calore dal vano scala, né per mezzo delle scarse aperture di
aerazione presenti in sommità, né con l’ausilio della ventilazione meccanica; benché
l’incendio abbia coinvolto limitati quantitativi di materiale combustibile,
l’ubicazione del focolaio e la dinamica dell’incendio hanno generato uno scenario
che ha messo in crisi un intero stabile, con conseguenze che avrebbero potuto
essere ancora più critiche in assenza o con un ritardo dei soccorsi.
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L’attività investigativa ha consistito principalmente nell’analisi dello scenario di
incendio reale in un edificio di civile abitazione mediante l’applicazione di un modello
CFD di simulazione di incendio.
Lo scopo dello studio è quello di prevedere verosimilmente l’andamento:
• dei fumi;
• delle temperature;
• del monossido di carbonio (CO);
• dell’anidride carbonica (CO2);
• della curva di potenza termica (HRR);
prodotti da un incendio in base ai materiali combustibili presenti, in un volume
determinato in base alle caratteristiche di compartimentazione dell’edificio.
La zona oggetto della simulazione comprende l’entrata e il vano scale.
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L’approccio consiste nella determinazione delle fasi per mezzo delle quali condurre
l’analisi di tipo prestazionale, partendo dalla definizione della portata del progetto,
attraverso l’identificazione dello scopo e degli obiettivi fino allo sviluppo dello
scenario di incendio e alla analisi dei risultati previsti dalla simulazione con quelli reali
documentati nella fase di intervento delle squadre di soccorso dei VVF.
L’attività descritta è stata condotta applicando il modello di fluidodinamica
computazionale FDS sviluppato dal NIST.
La dinamica dell’incendio è simulata in base ai parametri che caratterizzano ciascun
materiale presente nel dominio di simulazione, ciascuno con le proprie caratteristiche
di infiammabilità e combustione o di reazione all’incendio.
FDS è in grado di calcolare e conseguentemente fornire come dati di uscita, tutte le
variabili, scalari e vettoriali, calcolate in ciascuna delle celle del dominio, utili alla
comprensione dei fenomeni ed all’analisi degli effetti (concentrazione delle specie
chimiche, distribuzione delle temperature, pressioni, velocità dei gas, fumi,
visibilità,…).
I risultati così ottenuti possono poi essere visualizzati e/o elaborati grazie al post‐
processore (Smokeview), il quale consente ad esempio di visualizzare la geometria del
dominio di integrazione e la sua griglia, di rappresentare graficamente i campi
vettoriali e scalari.
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Lo scopo dello studio è stato quello di prevedere l’andamento dei fumi prodotti
dall’incendio reale, definito in base alla quantità ed alla tipologia di materiale
combustibile presente nel compartimento considerato, in un volume predefinito e in
tempi confrontabili con quelli registrati dall’emergenza.
L’obiettivo è l’analisi del rischio associato all’incendio che non può prescindere dal
considerare i prodotti che si formano durante la combustione; a tal fine bisogna
prendere in considerazione la loro evoluzione spazio/temporale nei tempi
dell’emergenza/evacuazione in tutto il compartimento.
Da non dimenticare i cinque obiettivi di sicurezza:
‐ riduzione delle occasioni d’incendio;
‐ stabilità delle strutture all'azione del fuoco;
‐ non propagazione dell’incendio;
‐ sicurezza degli occupanti;
‐ sicurezza dei soccorritori.
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La disamina interna rappresenta il cuore dell’intera attività investigativa. Essa si
compone di cinque operazioni rilevanti ai fini del report finale.
In questa fase occorre cogliere ed interpretare i danni sulla struttura e sull’arredo ed
interpretare i segni lasciati dall’incendio ovvero:
• nella descrizione investigativa interna della scena si esaminano gli effetti
dell’incendio (deformazioni, danni termici, scheggiature, rammollimenti e fusioni)
sugli oggetti appartenenti alla scena durante l’incendio nonché tracce ed indizi
non direttamente correlati con gli effetti dell’incendio ma di natura prettamente
forense,
• durante la lettura interna si mettono in risalto i danni termici sulla struttura
(quadri fessurativi, deformazioni, cedimenti, distorsioni, ecc.) per recepire i dati
significativi. Tali danni assumono connotazioni diverse a seconda del materiale
interessato (carbonizzazione del legno, spalling per cls, ecc.)
• nell’analisi semiotica dell’incendio si interpretazione i segni e le linee di
demarcazione che l’incendio ha lasciato sulla scena sulla base di cognizioni
teoriche note.
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In questa fase giocano un ruolo fondamentale le foto e i video interni.
Fotografie dell'interno di un edificio sono generalmente più difficili da interpretare
rispetto a quelle esterne.
La qualità delle immagini è essenziale in quanto le fotografie devono fornire quanti
più dettagli possibili per consentire di familiarizzare con la natura del danno.
Tutte le aree all'interno dell'edificio interessate dall'incendio devono essere
fotografate e filmate. In genere le immagini devono essere sequenzialmente
presentate in un rapporto delle aree di minor danno alle zone di maggior danno.
Fotografie delle aree periferiche dove il fuoco non aveva avuto origine devono
essere prese in esame in modo queste aree possono essere eliminate da ulteriori
discussioni.
Quando si fotografa ogni particolare deve essere ripreso e, a meno che non si utilizza
un obiettivo grandangolare angolato, possono essere necessarie diverse fotografie di
ogni stanza. Un oggetto prominente come un camino o un grande apparecchio può
essere utilizzato come punto di riferimento nelle fotografie sequenziali per
permettere di mantenere la loro prospettiva e la loro familiarità con il luogo
dell'incendio.
40. Prof. Ing. Franco Bontempi
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Studio preliminare dei materiali combustibili
Allo stato attuale dell’esecuzione è possibile risalire alla tipologia e alla quantità del
materiale depositato all’interno del compartimento. Dalle testimonianze raccolte e
dal sopralluogo effettuato dopo la fase di spegnimento, i materiali presenti
all’interno dell’atrio sono descritti nella tabella 2.
Dai dati desunti, sulla base della tipologia d’impiego del locale e nel rispetto del D.M.
9 marzo 2007, il carico d’incendio presumibile della simulazione è di 181,27 MJ/m2.
Considerando che la superficie del locale è di circa m2 47 si può riscontrare che il
carico di incendio è relativamente basso, ma non meno pericoloso di un quantitativo
maggiore d’energia disponibile.
42. Prof. Ing. Franco Bontempi
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Definizione dello scenario di incendio
L’insorgere dell’incendio nell’ambito del caso in esame potrebbe essere stato
generato principalmente da un sovraccarico nell’impianto elettrico o
dall’usura/invecchiamento del rivestimento dei cavi elettrici, non dimenticando che
l’impianto risale agli anni sessanta. In particolare nel punto d’innesco, dietro a due
porte di legno, era installata la canalizzazione verticale per la dorsale principale di
distribuzione dell’energia elettrica alle utenze della torre, e nello stesso luogo si
trovava del materiale per le normali pulizie dell’atrio. Avendo determinato la tipologia
del materiale presente in prevalenza cavi elettrici, è stato possibile definire la reazione
chimica di combustione da utilizzare nel modello, in modo tale da prevedere la
quantità di fumi prodotta dall’incendio ed il loro andamento spaziotemporale nel
modo più accurato.
A tale fine è stata utilizzata la reazione chimica del “POLIETILENE”, modificata come
di seguito descritto in modo da tener conto degli opportuni valori di resa di fumo e dei
gas della combustione:
‐ resa di fuliggine YS = 0.074 [Kg/Kg]
‐ resa di monossido di carbonio YCO = 0.1 [Kg/Kg]
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Definizione del dominio geometrico della simulazione
Il fabbricato si presenta in pianta con una forma rettangolare. Tipologicamente è un
edificio a torre che si sviluppa per un’altezza complessiva di circa 45 m. La struttura
portante è costituita da una intelaiatura in cemento armato tamponata
perimetralmente da opere in muratura di laterizio tradizionale.
Il nucleo centrale, scenario dell’intervento, è costituito da due ascensori, una scala di
servizio e da un cavedio aperto ad ogni piano verso il corridoio degli appartamenti
per tutta la lunghezza della zona di sbarco ascensori e per un’altezza di 0,40 m fino a
filo soffitto con superficie totale di m2 0,92.
Il cavedio aperto è laterale ai pianerottoli che collegano il vano scale con il corridoio
del piano.
Il dominio della simulazione è costituito da una porzione di fabbricato d’ampiezza
pari a 16 m, larghezza 4 m; l’altezza del dominio di simulazione è pari a 55 m.
44. Prof. Ing. Franco Bontempi
Ing. Marcello Mangione
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Le aperture del dominio geometrico sono dislocate al piano terra con la porta d’entrata
(1,20 x 2,00 m), nella sommità del cavedio aperto (1,05 x 0,40 m) e due grigliati
metallici nel locale macchine ascensore (1,35 x 0,60 m).
Il dominio di simulazione è stato suddiviso in 274.500 celle di dimensioni 0,20 x 0,20 x
0,20 m.
Di conseguenza tutti i particolari geometrici sono rappresentati con una risoluzione di
circa 0,20 m.
Gli elementi strutturali sono stati inseriti nel modello perché essenziali al fine di
ottenere un andamento dei fumi verosimilmente rispondente alla realtà. Inoltre, al
fine di non sottostimare la velocità di stratificazione e di discesa dei fumi
nell’ambiente, sono stati inclusi nella definizione del dominio geometrico i principali
ingombri che, nello scopo e nei tempi della simulazione, possono essere considerati
volumi non permeabili ai fumi: controsoffitto, parapetti, travi, scale, vetrate.
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Per quanto riguarda la simulazione, la fase d’innesco dell’incendio non è molto
rilevante in quanto il processo d’ignizione può essere immaginato con tempi e rampe
d’innesco differenti, ma si può ritenere che sostanzialmente lo sviluppo dell’incendio
dal momento dell’accensione sia stato molto lento con una produzione di fumi e gas di
combustione molto limitati considerando il materiale bruciato nei primi minuti.
Considerando il materiale combustibile presente e la prima richiesta di soccorso
pervenuta alla sala operativa dei Vigili del Fuoco (11:55 A.M.) si può stimare il
rilevamento dell’incendio a 180 s dall’innesco.
Il precoce rilevamento dell’incendio è da imputare a due fattori:
• il primo, che le porte della torre erano aperte, quindi i prodotti della combustione
si sono diretti verso l’esterno;
• il secondo, che la torre è in centro città, quindi prendendo in considerazione
l’orario, l’evento ha destato subito allarme tra i passanti.
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Fire Investigation in un condominio
Si è stimato che tra l’istante di rivelazione dell’incendio ed il momento in cui il
processo d’evacuazione ha avuto effettivamente inizio, sia intercorso un ritardo da
imputare a molteplici fattori quali:
• le scale invase dai prodotti della combustione,
• il tentativo maldestro del portiere nell’invitare gli inquilini a scendere al piano
terra, l’inabilità motoria degli anziani,
• la presenza di un’unica via d’esodo sfociante in un atrio di entrata di limitate
dimensioni.
Per quanto riguarda l’oggetto dello studio, l’intervallo d’inizio evacuazione è stato
ritenuto pari a 1200 s ben oltre il completo spegnimento dell’incendio a 790 s; di
conseguenza è possibile indicare t inizio evacuazione = 1200 s, quindi un tempo
elevato.
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I controlli documentali
In questa fase, rappresentata in figura, è stato eseguito il controllo documentale del
condominio suddiviso in tre livelli: progettuale, esecutivo e gestionale.
Tale attività ispettiva ha lo scopo di ricostruire la vita utile della struttura a partire dal
momento del suo concepimento sino ad arrivare al suo danneggiamento
estrapolando cause scatenati, pregresse e incubate.
Questa fase rappresenta un nodo cruciale in ambito forense in quanto emergono i
profili di responsabilità connessi a cause, concause ed errori latenti presenti nella
struttura. Un esempio di fotogramma relativo ai tre tipi di controllo è riportato nel
seguito.
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Disamina documentazione progettuale
Una corretta investigazione strutturale di Fire Investigation richiede a priori una buona
conoscenza della struttura e del suo contenuto.
Occorre conoscenza il grado di resistenza al fuoco della struttura per valutare
correttamente i danni che ha subito e quindi capire l’affidabilità dell’intervento di
adeguamento.
Si definisce struttura affidabile dal punti di vista antincendio una struttura la quale dopo
l’evento incendio ha manifestato la stessa resistenza progettata dall’intervento di
adeguamento antincendio.
Danni non previsti dall’adeguamento denotano errori progettuali o esecutivi di
protezione antincendio.
L’attività di controllo documentale è una operazione da svolgere fuori dalla scena ove
l’investigatore dovrà ricercare:
• il progetto antincendio inerente la struttura in esame;
• il progetto degli impianti esistenti;
• schemi strutturali e tipologie di materiali utilizzati nella costruzione dell’edificio.
al fine di poter elaborare i dati ottenuti con la successiva fase.
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Analisi dettagli esecutivi del condominio
L’investigatore deve valutare se la scena era stata concepita con delle misure di
protezione antincendio o meno valutando tutti i dettagli esecutivi realizzati e reagenti
sotto l’effetto dell’incendio.
Spesso le strutture da esaminare nascono secondo un progetto antincendio specifico,
vengono realizzate in maniera differente e vengono gestite in un modo altrettanto
differente.
Aspetti gestionali
Un’attività investigativa seria richiede un controllo accurato dell’efficienza di tutti gli
impianti di protezione attiva esistenti nella scena nonché delle valutazioni su tutti gli
aspetti di natura gestionale dell’opera.
In seguito verranno elencate tutti i punti critici riscontrati nel condominio.
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L’effetto dei gas, che diminuiscono la capacità respiratoria, motoria e visiva, combinato
con l’oscuramento prodotto dalle particelle dei fumi in sospensione, che ostacolano la
visibilità dei percorsi d’esodo e occludono le prime vie respiratorie, limita la mobilità
delle vittime, che spesso subiscono solo in un secondo tempo l’effetto dell’aumento
della temperatura, come di seguito descritto.
Sono state posizionate delle termocoppie
• nei primi sei piani ad un’altezza di 1,80 m da ciascun pianerottolo identificate con
la lettera P seguita dal numero di piano
• all’ingresso sono state identificate due termocoppie PP nella postazione del
portiere proprio di fronte il focolaio di incendio
• PE fronte porta di ingresso.
Nel grafico riportato in Figura 5 è possibile valutare l’andamento temporale della
potenza rilasciata dall’incendio simulato.
I cambiamenti di pendenza sono da attribuire ai materiali presenti nello scenario di
incendio e la repentina fase discendente, allo spegnimento da parte dei Vigili del
Fuoco.
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Le temperature dei prodotti della combustione nel vano scala si sono mantenute a
valori bassi mentre nel locale interessato dall’incendio si è raggiunto un picco ad
un’altezza da terra di 1,8 m di circa 380°C. Ciò e confermato sia dalla fusione degli
apparecchi illuminanti composti di leghe metalliche e plastica gocciolati sui D.P.I. del
personale VV.F. intervenuto, sia di parti di intonaco staccatesi dal soffitto dell’atrio di
ingresso (Figura 8).
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Acido cianidrico
È un gas altamente tossico, ma per fortuna in genere si forma solo in modeste
quantità negli incendi ordinari. Quantità relativamente apprezzabili se ne trovano
nelle combustioni incomplete (con scarsità di ossigeno) della lana, della seta, delle
resine acriliche, uretaniche e poliammidiche. È impiegato come fumigante per
distruggere i parassiti. Occorre indossare l’autoprotettore quando si debba intervenire
in locali ove sia impiegato o depositato l’acido cianidrico. Ha odore caratteristico di
mandorle amare ed una concentrazione dello 0,3% è già da considerare mortale.
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Concentrazioni di ossigeno
Come era da attendere (Figura 11), nella parte alta del locale interessato dall’incendio i
gas e i fumi della combustione hanno saturato completamente l’ambiente ricevendo
l’aria pulita dal basso.
Come dimostrato dalla simulazione e confermato dalle riprese, il vano scala ha
funzionato da vera e propria canna fumaria: tuttavia il fumo ha presto saturato il suo
volume poiché privo di aperture, compromettendo l’evacuazione in sicurezza degli
occupanti.
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Accostamento autoscala
L’unico lato utile a consentire l’accostamento dell’autoscala dei Vigili del Fuoco,
rivelatasi determinante per il successo delle operazioni di soccorso, è risultato
parzialmente ostruito da alcuni ostacoli, sia fissi che occasionali, quali i parapetti di un
sottopassaggio, una fermata dell’autobus, due cabine telefoniche, un cantiere, diversi
segnali stradali con i relativi supporti ed alcuni automezzi parcheggiati lungo il
marciapiede.
La presenza di questi elementi ha reso difficoltoso lo sviluppo e le manovre
dell’autoscala per il trasferimento degli occupanti dalle finestre dei vari piani della
facciata fino a terra.
Per evitare tali inconvenienti si dovrebbero prevedere adeguate e rigorose misure
gestionali degli spazi prospicienti gli edifici, quali divieti di sosta o paletti rimovibili di
protezione, scongiurando la presenza di automezzi parcheggiati, eliminando ogni tipo
di manufatto od ostacolo fisso.
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Impianto elettrico
Appare superfluo sottolineare l’importanza di realizzare l’impianto elettrico e tutte le sue
componenti, compresi gli utilizzatori, nel pieno rispetto della “regola dell’arte”,
certamente ben oltre di quanto disposto dalla legge, utilizzando cavi di sezione adeguata
e del tipo “non propagante l’incendio”.
Spesso purtroppo, nel settore degli edifici di civile abitazione, gli amministratori di
condominio, ancorché sensibili all’argomento della sicurezza, incontrano notevoli e
spesso insormontabili resistenze, da parte dei proprietari delle unità immobiliari che si
oppongono ad adeguamenti impiantistici ritenuti onerosi e non necessari.
In questo caso l’impianto elettrico, a seguito di un probabile surriscaldamento dei cavi,
ha originato l’incendio ed ha prodotto un ingente quantitativo di fumi e gas tossici di
combustione, i quali hanno determinato conseguenze gravi per la salute delle persone e
significativi danni alle cose.
L’impianto di illuminazione di emergenza ha svolto una funzione del tutto inefficace, non
contribuendo in alcun modo all’orientamento ed alla visibilità delle vie d’esodo da parte
degli occupanti nella fase di emergenza.
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Scala antincendio ed aerazione in sommità
La norma prevede la realizzazione di scale protette in, ovvero di scale “a prova di fumo”.
Nella circostanza l’unica scala, provvista di porte metalliche rinvenute aperte in quanto
senza dispositivo di autochiusura, ha favorito la propagazione ascensionale dei prodotti
della combustione alle altre parti dell’edificio, in particolare verso i corridoi di piano,
fino all’interno delle singole abitazioni, penetrando attraverso le fessure a pavimento
delle porte di entrata.
A ciò ha sicuramente contribuito l’assenza pressoché totale di superfici di aerazione
naturale in sommità della scala, circostanza che ha di fatto impedito la diluizione dei
fumi verso l’esterno della stessa, sia naturale che forzata (i Vigili del Fuoco hanno
tentato, senza successo, di far evacuare i fumi dall’ultimo piano, azionando un
elettroventilatore a piano terra). In alternativa alla superficie di aerazione di mq 1, si
ritiene comunque efficace l’installazione di un EFC (evacuatore di fumo e calore)
collegato con un sensore di fumo, dispositivo che mitigherebbe le dispersioni termiche
ed i conseguenti disagi per i residenti.
E’ opportuno che la comunicazione della scala protetta con le altre parti dell’edificio
(locali comuni, cantine etc.), avvenga tramite filtri a prova di fumo.
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Portineria
Questa esperienza conferma che va assolutamente evitata la presenza della portineria,
con un carico d’incendio non trascurabile, in prossimità dell’ingresso‐uscita all’interno
del vano scala e da questo non compartimentata: negli atrii possono essere consentite
postazioni con mobilio ed arredi rigorosamente incombustibili ed a condizione che non
pregiudichino in alcun modo la fruibilità delle vie d’esodo.
Impianti di protezione attiva antincendio
Lo spegnimento del modesto incendio, tentato senza successo dal portiere con un
estintore portatile, è stato completato dai primi Vigili del Fuoco intervenuti. Sebbene
non utilizzato, era presente un impianto di idranti con le bocche posizionate, secondo
una diffusa consuetudine, nei pianerottoli intermedi all’interno della scala, a piani
alternati. Tale configurazione è certamente errata dal punto di vista tecnico, in quanto
qualora gli idranti fossero stati utilizzati, l’esodo degli inquilini verso il luogo sicuro
sarebbe stato compromesso dalla presenza delle manichette, svolte ed in pressione,
lungo le rampe. In relazione alla particolare utenza civile, si ritiene opportuno
consigliare l’installazione di naspi antincendio, che possono essere facilmente utilizzati
anche da persone non dotate di particolare preparazione professionale, ad ogni piano
ed esternamente al vano scala.
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Considerazioni finali
E’ stato descritto uno studio di simulazione di un incendio realmente accaduto,
destinato a abitazione e uffici. L’analisi è stata svolta applicando FDS, modello CFD
sviluppato dal NIST.
Negli edifici esistenti, la progettazione e, in questo caso, l’adeguamento alla
prevenzione incendi, non può prescindere da un attento rilievo e da una approfondita
analisi dell’edificio.
Oggi la tecnica e la scienza della Fire Engineering e l’attività di Fire Investigation
permettono, anche negli edifici non recenti, di dimostrare il raggiungimento
dell’obiettivo di sicurezza e di investigazione con lo studio del comportamento del
sistema in caso di incendio.
L’attività di Fire Investigation nell’ingegneria strutturale diventa quindi una vera e
propria disciplina investigativa al pari di quella di altre discipline necessaria per tutte le
attività ove sono coinvolte strutture danneggiate e/o collassate per effetto di un
incendio.
Le continue ricerche investigative strutturali, svolte nell’ottica della Reverse
Engineering, potrebbero portare a definire, in futuro, nuove frontiere evolutive ed
innovative, sia nell’ambito dell’ottimizzazione strutturale che della robustezza e
fidatezza antincendio.
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Bibliografia
• Incendio in un edificio di grande altezza: confronto tra lo scenario reale e quello
sperimentale ‐ E. Mannino, A. Del Gallo, V. Puccia, M. Minozzi,
• NFPA 921. Guide for Fire and Explosion Investigations;
• Gregory E. Gorbett, Msc, CFEI, CFPS, IAAI_CFI, MIFireE: Computer Fire Models for fire
investigation and reconstruction ‐ International Symposium on Fire Investigation
Science and Technology‐ ISFI 2008.
• Mangione M., F. Bontempi, Crosti C.: Structural Fire Investigation e Ingegneria Forense
‐ Atti del convegno IF CRASC’15 ‐ 14‐16 maggio 2015 ‐ Università La Sapienza – Roma.
• SFPE. Handbook of Fire Protection Engineering. National Fire Protection;
• Ingegneria della sicurezza antincendio. Antonio La Malfa. Legislazione Tecnica.
• Bontempi F: Appunti del corso di progettazione strutturale antincendio – Università La
Sapienza Roma‐ A.A. 2014/2015.