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L’investigazione antincendio sugli aspetti strutturali: una proposta di codifica.
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Franco Bontempi
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Chiara Crosti
Sapienza University of Rome
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I
l compito della Fire Investigation consi-
ste nell’esaminare gli incidenti legati agli
incendi con la finalità di determinarne le
cause ed identificarne le eventuali re-
sponsabilità.
Creare una metodologia progettuale nell’in-
vestigazione degli incendi confinati, definita
appunto “Structural Fire Investigation”, vuol
dire impiantare una linea guida per la condu-
zione di indagini di incendi in ambienti confi-
nati partendo dalle nozioni dell’ingegneria
strutturale [1]. La Structural Fire Investigation
rappresenta quindi un nuovo procedimento
riguardante l’esame e l’analisi dei danni fon-
dato su una salda conoscenza della proget-
tazione strutturale antincendio.
È la base di partenza per l’ingegnere struttu-
rista, nella veste di investigatore, che va oltre
il classico obiettivo di stabilirne le origini e le
cause. Essa permette di ricavare ulteriori da-
ti salienti utili anche per l’attività giudiziaria
(durata dell’incendio, temperature massime
raggiunte, distribuzione delle concentrazioni
di gas tossici, ecc.) applicando principi e
metodi dell’ingegneria per la risoluzione di
problemi tecnici in ambito legale.
La veste dell’investigatore-antincendio si
colloca quindi appieno sia nel vasto settore
dell’ingegneria strutturale antincendio e sia
in ambito forense durante le procedure giu-
diziali civili e penali.
La codifica di una struttura investigativa
La struttura metodologica investigativa, ap-
plicabile in tutti i casi di incendi confinati,
rappresenta un potenziale ausilio per le atti-
vità di Fire Investigation.
Tale struttura è stata concepita in cinque fa-
si specifiche e distinte ad ognuna delle qua-
li sono state associate determinate opera-
zioni investigative, interagenti tra loro, che
dovrebbero consentire, al termine delle fasi,
di definire quantomeno l’origine e le cause
dell’incendio.
L’esigenza di codificare le operazioni è mol-
to sentita negli ambienti delle forze di polizia
scientifica e militari, ove l’utente, che viene
interessato a condurre le indagini investigati-
ve, spesso non possiede un chiaro quadro
complessivo delle operazioni e controlli da
svolgere sulla scena con il rischio di by-pas-
sare determinate verifiche e quindi non re-
ottobre 2015 3
antincendio
Structural
Fire
Investigation
L’abstract
I numerosi incendi che si innescano e danneggia-
no le strutture hanno rivoluzionato, da una parte,
molte procedure sulla prevenzione definendo me-
todologie gestionali più efficaci e stanno, dall’al-
tra, portando ad affinare procedure investigative
codificate atte a ridurre il rischio di errori/omissio-
ni durante le indagini.
Lo scopo di questo articolo è quello di esporre
una metodologia codificata di Structural Fire Inve-
stigation (Investigazione sugli aspetti strutturali in
caso di incendio) atta ad individuare le cause sca-
tenanti, pregresse e latenti, che hanno determina-
to l’evento accidentale.
L’iter investigativo, associato a determinate ope-
razioni strutturali e forensi che partono dalla rac-
colta delle informazioni iniziali al repertamento e
controllo documentale per poi completarsi con le
verifiche computazionali, sicuramente aiuta a de-
terminare, in maniera rigorosa, le cause e l’origine
di un incendio. La modellazione degli incendi con
il software del NIST, Fire Dynamics Simulator
(FDS) e l’analisi strutturale con vari codici di cal-
colo, permettono di verificare determinate ipotesi
maturate durante il repertamento e di avvalorare
scientificamente l’analisi semiotica rilevata sulla
scena, fornendo dati forensi utili in fase dibatti-
mentale.
Quindi un’attività investigativa pianificata, permet-
te a qualsiasi utente, (VV.F., personale delle Forze
dell’Ordine, Consulente, Perito, CTU o Libero
Professionista), di svolgere indagini in maniera ap-
propriata secondo una linea guida che permette
di non tralasciare controlli a volte rilevanti per la
stesura della documentazione complessiva in for-
ma di report finale.
ottobre 2015
2 antincendio
L’investigazione antincendio
sugli aspetti strutturali:
una proposta di codifica
■ Franco Bontempi, Chiara Crosti, Marcello Mangione
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i - E’ Professore Ordinario di Tecnica delle Costruzioni presso la facoltà di Ingegneria Civile della
Sapienza Università di Roma dal 2000. Attualmente è titolare dei corsi di “Tecnica delle costruzioni”, “Costruzioni metalliche”,
“Progettazione strutturale antincendio”. Si occupa di analisi strutturale e progettazione prestazionale di edifici alti e ponti, coor-
dinando un gruppo di ricerca tra i più attivi nel settore del calcolo automatico e della modellazione strutturale. Ha partecipato
alla redazione delle Norme Tecniche delle Costruzioni e allo sviluppo del progetto di strutture speciali quali il ponte sullo Stretto
di Messina, strutture per turbine eoliche offshore, edifici alti. E’ consulente per procedimenti di Ingegneri forense connessi a col-
lassi strutturali.
Ing. C
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i - E’ Ingegnere Civile e ha conseguito il dottorato di ricerca in Ingegneria delle Strutture presso La Sapienza
Università di Roma dove svolge attività di ricerca e di didattica. Dopo due anni negli Stati Uniti presso il National Institute of
Standards and Technology (NIST) di Washington è adesso CEO dello spin off di ricerca StroNGER. Si occupa di modellazione
numerica e valutazione della sicurezza strutturale di edifici e ponti. E’ consulente per la valutazione di capacità prestazionale di
strutture. Tratta inoltre la progettazione e l’adeguamento di costruzioni a rischio incendio. Dal 2008 è assistente del Corso di
“Tecnica delle Costruzioni 2” e dal 2013 del corso di “Progettazione strutturale antincendio” presso la facoltà di Ingegneria della
Sapienza di Roma.
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e - Ingegnere civile, Ufficiale del Genio dell’Arma dei Carabinieri e dottorando presso l’Università La Sapienza
di Roma. In qualità di Ufficiale del Ruolo Tecnico-Logistico presso la Direzione Lavori del Genio del Comando Generale
dell’Arma dei Carabinieri di Roma, ricopre diversi incarichi tra cui anche quello di progettista e consulente antincendio su opere
a destinazione prettamente militare. Dal 2014 è membro della commissione “Resistenza al fuoco/FSE dell’Ordine degli Ingegneri
di Roma e Dottorando presso il Dipartimento di Strutture e Geotecnica dell’Università “La Sapienza “ di Roma ove si sta occu-
pando, con il Prof. F. Bontempi e l’Ing. C. Crosti, di Fire Investigation.
Nell’ambito della sua tesi di Dottorato sta partecipando, in qualità di relatore, a diversi seminari organizzati presso Enti pubbli-
ci e militari riguardanti il repertamento, la pianificazione scientifica delle attività investigativa-forense sugli incendi e la model-
lazione investigativa degli scenari d’incendio tramite l’ausilio del codice di calcolo Fire Dynamic Simulator (FDS).
no che all’interno, con l’attuazione di tutta
una serie di operazioni che potremmo far
rientrare nell’attività di repertamento vero e
proprio. Queste prime fasi vengono condot-
te in breve tempo tenendo conto della dina-
micità della scena, con prove variabili e a
volte irripetibili nel tempo.
Le ultime due fasi, da espletare fuori dalla
scena, riguardano invece i controlli proget-
tuali, esecutivi, (resistenza passiva ed attiva
della struttura), e gestionali dell’opera per poi
completarsi con la “Computational Fire Inve-
stigation” cioè l’uso di software e strumenti a
supporto di quanto rilevato al fine di model-
lare l’azione incendio sotto l’aspetto termo-
fluidodinamico e strutturale nonché ricostrui-
re la scena. Naturalmente l’investigazione
può essere più o meno complessa, riguarda-
re strutture completamente devastate da un
incendio di notevole magnitudo (accident),
interessare manufatti relativamente semplici
o riguardare quasi incidenti (near miss).
Per incendi distruttivi si può quindi ricorrere ad
un’analisi della scena esterna (Figura 2), poi-
ché il collasso strutturale esclude la terza fase.
In altri casi l’investigazione da condurre può
pertare tracce peculiari in ambito forense.
Tale schematizzazione nasce dal recepimen-
to delle informazioni iniziali, per poi passare
al repertamento della scena, sia esterno che
interno alla struttura, e completarsi con con-
trolli e simulazioni dell’azione incendio [2].
La struttura complessiva dell’attività investi-
gativa, composta da cinque fasi e diciasset-
te operazioni, è raffigurata in Figura 1 ove
sono stati riportate, per ognuna delle opera-
zioni, la parola chiave e la natura, strutturale
e/o forense, della stessa operazione [3].
La prima fase riguarda la raccolta delle infor-
mazioni iniziali con lo scopo di inquadrare il
contesto interessato dall’evento accidentale
e carpire i primi dati utili per condurre, in ma-
niera idonea, le successive attività.
Segue la disamina della scena, sia all’ester-
Figura 1 - Struttura investigativa suddivisa per fasi ed operazioni
Figura 2 - Pianificazione di un’attività investigativa su una struttura collassata
Figura 3 - Attività investigativa semplice
Figura 4 - Schematizzazione di un’attività personalizzata
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antincendio
Structural
Fire
Investigation
ottobre 2015
4 antincendio
Structural
Fire
Investigation
5, parte dall’identificazione dei principali pa-
rametri che compongono la scena.
Avere una prima visione della struttura da
analizzare è determinante per leggere gli ef-
fetti dell’incendio e calibrare l’accuratezza
delle indagini investigative.
In tale fase occorre conoscere la tipologia
strutturale, materiali costitutivi, destinazione
d’uso, (ad esempio abitazione in legno, ca-
pannone in acciaio, deposito in calcestruz-
zo, magazzino in muratura, ecc.), il numero
di piani che la compongono o componevano
e le sue dimensioni geometriche.
Una volta acquisite le informazioni prelimina-
essere invece abbastanza semplice (Figura
3), senza la necessità di espletare le fasi 4 e
5 e quindi senza ricorrere a controlli docu-
mentali, simulazioni con FDS, modellazioni
strutturali o test di laboratorio.
Ci sono inoltre delle situazioni in cui l’investi-
gatore può condurre l’indagine personaliz-
zandola al caso specifico come meglio rap-
presentato nella Figura 4. Questo comporta
l’eliminazione di qualche operazione ritenuta
non necessaria. A titolo di esempio potrebbe
verificarsi il caso di mancanza di testimoni
sulla scena, oppure evitare test di laborato-
rio e la ricostruzione forense, ecc.
Fase 1: la raccolta
delle informazioni iniziali
Questa fase iniziale, schematizzata in Figura
Figura 5 - La raccolta delle informazioni iniziali
Figura 6 - Timeline di raccolta delle informazioni investigative [4]
Figura 7 - Effetti del vento su un’abitazione [6]
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antincendio
Structural
Fire
Investigation
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6 antincendio
Structural
Fire
Investigation
ri sulla scena si passa alla raccolta di dati sa-
lienti per iniziare a ricostruire l’evento acci-
dentale. Un ruolo importante arriva ascoltan-
do i potenziali testimoni che hanno avvertito
o assistito all’incendio.
Tali informazioni devono comunque essere
vagliate attentamente scartando notizie dub-
biose o contraddittorie. Dalle informazioni
testimoniali e dalla raccolta degli eventi più
significati è opportuno costruire una timeline
così come raffigurata nella Figura 6, utilizza-
ta nel corso delle indagini investigative [4].
Si tratta di costruire la parte superiore del
grafico, definita soft time, in maniera puntua-
le, con la raccolta delle testimonianze o di
eventi specifici e la parte inferiore, hard time,
per la catalogazione di eventi significativi più
duraturi.
Le due operazioni convergono quindi in un
unico grafico definendo temporalmente un
quadro sinottico di informazioni [5].
Conoscere le condizioni ambientali che cri-
stallizzano la scena al momento dell’evento
è fondamentale per la conduzione delle futu-
re attività investigative.
In particolare i dati rilevanti da conoscere so-
no: la temperatura, il tasso di umidità e la
presenza di vento (orientamento e portata).
A titolo di esempio una struttura sottoposta
ad incendio e vento ha effetti completamen-
te diversi rispetto alla stessa senza condizio-
ni ventose, influenzando il percorso del fuo-
co, l’analisi semiotica e i danni strutturali ri-
levabili sulla scena.
Valutare quindi l’azione del vento risulta ne-
cessario per una corretta modellazione della
struttura.
La Figura 7 mostra l’influenza dell’azione del
vento in una struttura.
La seconda e terza fase:
il repertamento della scena
Il repertamento costituisce il cuore dell’attivi-
tà investigativa che dà impulso alle altre atti-
vità che dovranno seguire. Le operazioni
ispettive, sia esterne che interne (Figura 8)
hanno lo scopo di acquisire ed analizzare
molti dati tramite l’analisi semiotica degli in-
Figura 8 - Le operazioni di repertamento dell’incendio Figura 10 - Metodi di campionamento geometrico
Figura 9 - Spacchettamento strutturale ai fini del repertamento
ottobre 2015 9
antincendio
Structural
Fire
Investigation
ottobre 2015
8 antincendio
Structural
Fire
Investigation
Le tracce di fusione o di rammollimento di
determinati materiali strutturali (maniglie di
ottone, bottiglie di materiale plastico, fine-
stre in alluminio, ecc.) è un esempio di cam-
pionamento mirato.
Il campionamento geometrico invece preve-
de la suddivisione della struttura in un nu-
mero sufficiente di settori di campionamen-
to. Da qui la necessità di procedere alla scel-
ta di uno dei diversi metodi illustrati nella fi-
gura seguente.
I metodi illustrati nella Figura 10 [7] possono
essere, per le superfici orizzontali, del tipo:
• per collegamenti, basato sulla teoria del-
le correlazioni secondo cui ogni fonte di
prova conduce alla successiva.
Esso è applicabile in scene d’indagine
anche abbastanza grandi
• a griglia, assicura un’ispezione approfon-
dita ma molto dispendiosa della struttura
che viene suddivisa in mesh bidimensio-
nali. Da utilizzare per scene di superficie
contenuta
• a zone, per strutture con stoccaggio di
carico d’incendio variegato nello stesso
compartimento e consigliato per aree di-
visibili facilmente in sottozone indipen-
denti.
Nel campionamento di superfici verticali si
possono adottare i seguenti metodi:
• a fasce, consigliato per strutture modula-
bili e/o scomponibili in parti d’opera
• ad elementi strutturali, basati sull’analisi
visiva e strumentale dei singoli elementi
strutturali danneggiati dall’incendio
cendi che consente di interpretare le tracce
presenti sulla scena.
I criteri fondamentali ai quali deve risponde-
re un repertamento nell’ambito della Structu-
ral Fire Investigation sono principalmente la
scelta degli elementi/parti strutturali e la lo-
calizzazione dei punti o aree di prelievo.
Il repertamento strutturale può essere sele-
zionato essenzialmente con un campiona-
mento mirato, cioè specifico su una determi-
nata area strutturale o geometrico cioè com-
pleto sulla struttura. Comunque, in ogni ca-
so, la scena, come illustrato in Figura 9, de-
ve essere spacchettata in tutte le sue super-
fici strutturali orizzontali (pavimento e soffit-
to) e verticali (pareti).
Il campionamento mirato risulta necessario
quando le tracce dell’incendio riscontrabile
sulla scena ci indirizzano direttamente, sen-
za ragionevole dubbio, su una determinata
area strutturale. L’identificazione delle tracce
immediatamente visibili, che permettono agli
investigatori un primo orientamento, deve
assicurare la raccolta anche del più piccolo
dettaglio.
Figura 11 - Ricostruzione ante e post incendio del carico d’incendio [8]
ottobre 2015
10 antincendio
Structural
Fire
Investigation
Structural
Fire
Investigation
antincendio 11
ottobre 2015
Figura 12 - Fotogramma 1. Segni lasciati da un incendio [9]
Valutare il coinvolgimento
degli arredi presenti
• segni a V o a cono (cone) e a cono rove-
scio (inverted cone) e a U e a doppia U
• segni di protezione (signs of protection)
• segni da liquidi infiammabili (signs of
fiammable liquids)
• segni da combustione pulita (floor jet e
clean burn)
• linee di demarcazione dell’orizzonte dei
fumi e del calore (line of smoke or heat).
La quarta fase:
il controllo documentale
Questa fase, rappresentata in Figura 13, ri-
guarda il controllo documentale della struttu-
ra suddiviso in tre livelli: progettuale, esecu-
tivo e gestionale.
Tale attività ispettiva ha lo scopo di ricostrui-
re la vita utile della struttura a partire dal mo-
mento del concepimento sino ad arrivare al
suo danneggiamento estrapolando cause
scatenati (root cause), fattori contribuenti
(contributory factors), errori umani (human
errors) o violazioni (violations). Questa fase
rappresenta un nodo cruciale in ambito fo-
rense in quanto emergono i profili di respon-
sabilità connessi a cause, concause ed erro-
ri latenti presenti nella struttura. Un esempio
di fotogramma relativo al controllo docu-
mentale è riportato nel seguito (Figura 14).
La fase conclusiva:
Computational Fire Investigation
Al fine di trarre le giuste valutazioni appare
opportuno eseguite, in particolari casi, dei
ottobre 2015 13
antincendio
Structural
Fire
Investigation
• ad aree, utile durante l’analisi semiotica
dell’incendio su superfici verticali ricche
di tracce.
Durante l’ispezione interna un dato impor-
tante da rilevare è la quantificazione esatta
del carico d’incendio presente e la sua por-
zione che ha partecipato alla combustione. Il
Fire Investigator deve essere in grado di ri-
costruire un inventario degli oggetti riscon-
trabili sulla scena anche se totalmente car-
bonizzati.
Si sottolinea che le complicazioni investiga-
tive risiedono principalmente nella difficoltà
di ricostruire con chiarezza i luoghi e il cari-
co d’incendio con la sua reale distribuzione.
Questi due elementi sono sufficienti per stra-
volgere e complicare ogni ricostruzione
dell’accaduto ed aiutano a distinguere i dan-
ni dalla zona d’innesco con quelli di propa-
gazione. La progettazione dell’attività inve-
stigativa richiede, in questa fase, una rico-
struzione grafica quotata della scena, ante e
post incendio, con un inventario dettagliato
della natura del materiale combustibile pre-
sente (reazione al fuoco). Nella Figura 11 è
stata riportato un salotto, ante e post incen-
dio, tratto dalla norma NFPA 921-Guide for
Fire and Explosion Investigations.
La ricostruzione del carico d’incendio è fon-
damentale per ricavare la potenza termica
specifica utile per una eventuale ricostruzio-
ne computerizzata dell’incendio tramite co-
dici di fluidodinamica computazionale.
L’analisi semiotica degli incendi impone una
codifica dei segni, alcuni citati nella norma
NFPA 921. In linea generale essi posso es-
sere classificati nel modo seguente:
• segni a colonna e a clessidra (column or
hourglass)
ottobre 2015
12 antincendio
Structural
Fire
Investigation
Figura 13 - Controllo documentale in fase investigativa
L’iter investigativo, associato
a determinate operazioni strutturali
e forensi che partono
dalla raccolta delle informazioni
iniziali al repertamento e controllo
documentale per poi completarsi
con le verifiche computazionali
aiuta a determinare,
in maniera rigorosa,
le cause e l’origine
di un incendio
modellazione ci forniscono immagini com-
parabili con la semiotica degli incendi (Fi-
gura 17).
L’analisi di parti della struttura come ad
esempio un solaio o una parete portante,
soggetti ad un incendio, ci fornisce invece
dati ingegneristici rilevanti atti a comprova-
re i danni riscontrati sulla scena (collassi,
dilatazioni termiche, cedimenti strutturali,
ecc.).
La ricostruzione di un incendio ha invece lo
scopo, specialmente nelle attività investi-
gative con vittime, di ricomporre, con spe-
cifici software, (3D Studio max fire, faro
aras 360, ecc.), la mera sequenza degli av-
venimenti utili in fase giudiziaria.
Conclusioni e attività di reporting
La corretta sequenza delle cinque fasi porta-
no al risultato finale dell’attività investigativa
frutto di tutte le considerazioni riscontrate
sul luogo o ricavate tramite software o stru-
menti specifici.
Fino a quando non si incasellano tutti i dati al
ottobre 2015 15
antincendio
Structural
Fire
Investigation
test di laboratorio, modellazioni e analisi
strutturali computerizzate o delle ricostruzio-
ne per comprovare ed illustrare rigorosa-
mente le esatte cause e concause dell’in-
cendio.
Questa quinta fase, meglio schematizzata
nella Figura 15, introduce le ultime quattro
operazioni.
I test di laboratorio sono necessari per valu-
tare determinate caratteristiche termiche di
materiali riscontabili sulla scena o per simu-
lare particolari condizioni di innesco, con le
dovute condizioni al contorno, al fine di veri-
ficare la compatibilità dello scenario d’incen-
dio repertato. Si tratta spesso di capire se
l’innesco di un materiale, non noto, era com-
patibile in determinate condizioni.
La modellazione con il codice FDS ha lo sco-
po di simulare il reale incendio verificatosi
nella struttura con lo scopo di avvalorare tut-
te le ipotesi ricavate nelle fasi precedenti.
La modellazione quindi non ha solo lo scopo
di poter progettare correttamente le strutture
a livello antincendio ma anche di avvalorare
ipotesi investigative [10].
Quindi gli ipotetici scenari d’incendio, in fa-
se progettuale, diventano scenari compati-
bili a livello investigativo ed i risultati della
ottobre 2015
14 antincendio
Structural
Fire
Investigation
Figura 14 - Fotogramma 2. Controllo progettuale, esecutivo e gestionale [9]
Figura 15 - La fase computazionale
La modellazione degli incendi
con il software del NIST,
Fire Dynamics Simulator (FDS)
e l’analisi strutturale con vari codici
di calcolo, permettono di verificare
determinate ipotesi maturate
durante il repertamento
e di avvalorare scientificamente
l’analisi semiotica rilevata sulla
scena, fornendo dati forensi
utili in fase dibattimentale
Dilatazioni
tecniche di back-analysis della Structural Fi-
re Engineering permette di ricostruire la sto-
ria della struttura partendo dai danni e col-
lassi causati dall’incendio.
Tale lavoro, se correttamente pianificato,
porta ad indentificare dati strutturali signifi-
cativi e dei profili di responsabilità utili per
dare delle risposte attendibili ai quesiti peri-
tali.
L’attività di Fire Investigation nell’ingegneria
strutturale diventa quindi una vera e propria
disciplina investigativa al pari di quella di al-
tre discipline necessaria per tutte le attività
giudiziarie ove sono coinvolte strutture dan-
neggiate e/o collassate per effetto di un in-
cendio fornendo valutazioni salienti in ambi-
to forense e strutturale.
Le continue ricerche investigative strutturali,
svolte nell’ottica della Reverse Engineering,
potrebbero portare a definire, in futuro, nuo-
ve frontiere evolutive ed innovative, sia nel-
l’ambito dell’ottimizzazione strutturale che
della robustezza e fidatezza antincendio [12].
ottobre 2015 17
antincendio
Structural
Fire
Investigation
posto giusto nessuna ipotesi specifica può
essere ragionevolmente trattata poiché tutti
gli incendi devono essere affrontati dall’inve-
stigatore senza presunzione.
La perizia conclusiva deve essere esaustiva
e fornire al destinatario tutte le indicazioni
certe, senza ragionevoli dubbi, al fine di evi-
tare fallimenti in sede giudiziaria [11].
Considerazioni finali
L’identificazione del nesso eziologico è alla
base dell’attività investigativa forense e tale
risultato è più attendibile se l’analisi delle
cause avviene in maniera corretta.
L’approccio dell’attività investigativa con le
ottobre 2015
16 antincendio
Structural
Fire
Investigation
Figura 16 - Modellazione, con il codice FDS,
di un incendio ai fini investigativi
Figura 17 - Processo comparativo tra semiotica
e modellazione di un incendio [5]
[1] Mangione M., F. Bontempi, Crosti C.: Struc-
tural Fire Investigation e Ingegneria Forense
- Atti del convegno IF CRASC’15 - 14-16
maggio 2015 - Università La Sapienza - Ro-
ma
[2] Mangione M., Crosti C.: Fire Investigation
nel tunnel del monte Bianco - Atti del conve-
gno IF CRASC’15 - 14-16 maggio 2015 -
Università La Sapienza - Roma
[3] Bontempi F.: Ingegneria forense strutturale:
basi del progetto e ricostruzione dei collassi
- Relazione generale, Atti del convegno IF
CRASC’15 - 14-16 maggio 2015 - Università
La Sapienza - Roma
[4] Arangio S., Bontempi F., Crosti C.: Modelli
generali per la spiegazione causale di collas-
si strutturali - Atti del convegno IF
CRASC’12 - 15-17 novembre 2012 - Univer-
sità di Pisa.
[5] Gregory E. Gorbett, Msc, CFEI, CFPS, IA-
AI_CFI, MIFireE: Computer Fire Models for
fire investigation and reconstruction - Inter-
national Symposium on Fire Investigation
Science and Technology- ISFI 2008
[6] http://www.fireservicewarrior.com/2012/09/the-
good-and-bad-of-ventilation
[7] Lombardozzi A.: Il IV elemento - Ed. G. Zed-
de - Torino
[8] NFPA 921: Guide for Fire and Explosion In-
vestigations. Chapter 15 Documentation of
the Investigation
[9] Pirovano G.: immagini fotografiche scattate
durante la propria attività ultratrentennale nei
VV.F. di Lecco e gentilmente concesse per la
stesura dell’articolo
[10] Mannino E., Del Gallo A., Puccia V., Minozzi
M.: Incendio in un edificio di grande altezza:
confronto tra lo scenario reale e quello spe-
rimentale. - C.do Prov.le VV.F. di Padova
[11] Augenti N., Chiaia B. M.: Ingegneria Foren-
se, Dario Flaccovio Editore, Ed. 2011
[12] Bontempi F: Appunti del corso di progetta-
zione strutturale antincendio - Università La
Sapienza Roma- A.A. 2014/2015.
Bibliografia
Origine
Si ringraziano per la stesura del presente articolo:
– i Comandanti dei VV.F. Claudio De Angelis,
Michele Mazzaro e Cristina d’Angelo, per tutte
le discussioni sul tema
– il Geom. Antonio Castoldi e l’ex capo squadra
Gabriele Pirovano dell’Associazione Italian Fire
Investigation per le immagini gentilmente
concesse per l’articolo
– le persone del gruppo di ricerca diretto dal
Prof. F. Bontempi dell’Università La Sapienza
di Roma
– il Prof. Leonardo Corbo celeberrimo cultore
dell’antincendio in Italia
– il Prof. Nicola Augenti, autorità nell’Ingegneria
Forense a cui gli autori devono molti spunti.
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  • 2. I l compito della Fire Investigation consi- ste nell’esaminare gli incidenti legati agli incendi con la finalità di determinarne le cause ed identificarne le eventuali re- sponsabilità. Creare una metodologia progettuale nell’in- vestigazione degli incendi confinati, definita appunto “Structural Fire Investigation”, vuol dire impiantare una linea guida per la condu- zione di indagini di incendi in ambienti confi- nati partendo dalle nozioni dell’ingegneria strutturale [1]. La Structural Fire Investigation rappresenta quindi un nuovo procedimento riguardante l’esame e l’analisi dei danni fon- dato su una salda conoscenza della proget- tazione strutturale antincendio. È la base di partenza per l’ingegnere struttu- rista, nella veste di investigatore, che va oltre il classico obiettivo di stabilirne le origini e le cause. Essa permette di ricavare ulteriori da- ti salienti utili anche per l’attività giudiziaria (durata dell’incendio, temperature massime raggiunte, distribuzione delle concentrazioni di gas tossici, ecc.) applicando principi e metodi dell’ingegneria per la risoluzione di problemi tecnici in ambito legale. La veste dell’investigatore-antincendio si colloca quindi appieno sia nel vasto settore dell’ingegneria strutturale antincendio e sia in ambito forense durante le procedure giu- diziali civili e penali. La codifica di una struttura investigativa La struttura metodologica investigativa, ap- plicabile in tutti i casi di incendi confinati, rappresenta un potenziale ausilio per le atti- vità di Fire Investigation. Tale struttura è stata concepita in cinque fa- si specifiche e distinte ad ognuna delle qua- li sono state associate determinate opera- zioni investigative, interagenti tra loro, che dovrebbero consentire, al termine delle fasi, di definire quantomeno l’origine e le cause dell’incendio. L’esigenza di codificare le operazioni è mol- to sentita negli ambienti delle forze di polizia scientifica e militari, ove l’utente, che viene interessato a condurre le indagini investigati- ve, spesso non possiede un chiaro quadro complessivo delle operazioni e controlli da svolgere sulla scena con il rischio di by-pas- sare determinate verifiche e quindi non re- ottobre 2015 3 antincendio Structural Fire Investigation L’abstract I numerosi incendi che si innescano e danneggia- no le strutture hanno rivoluzionato, da una parte, molte procedure sulla prevenzione definendo me- todologie gestionali più efficaci e stanno, dall’al- tra, portando ad affinare procedure investigative codificate atte a ridurre il rischio di errori/omissio- ni durante le indagini. Lo scopo di questo articolo è quello di esporre una metodologia codificata di Structural Fire Inve- stigation (Investigazione sugli aspetti strutturali in caso di incendio) atta ad individuare le cause sca- tenanti, pregresse e latenti, che hanno determina- to l’evento accidentale. L’iter investigativo, associato a determinate ope- razioni strutturali e forensi che partono dalla rac- colta delle informazioni iniziali al repertamento e controllo documentale per poi completarsi con le verifiche computazionali, sicuramente aiuta a de- terminare, in maniera rigorosa, le cause e l’origine di un incendio. La modellazione degli incendi con il software del NIST, Fire Dynamics Simulator (FDS) e l’analisi strutturale con vari codici di cal- colo, permettono di verificare determinate ipotesi maturate durante il repertamento e di avvalorare scientificamente l’analisi semiotica rilevata sulla scena, fornendo dati forensi utili in fase dibatti- mentale. Quindi un’attività investigativa pianificata, permet- te a qualsiasi utente, (VV.F., personale delle Forze dell’Ordine, Consulente, Perito, CTU o Libero Professionista), di svolgere indagini in maniera ap- propriata secondo una linea guida che permette di non tralasciare controlli a volte rilevanti per la stesura della documentazione complessiva in for- ma di report finale. ottobre 2015 2 antincendio L’investigazione antincendio sugli aspetti strutturali: una proposta di codifica ■ Franco Bontempi, Chiara Crosti, Marcello Mangione ■ G G l l i i A A u u t t o o r r i i Prof. Ing. F Fr ra an nc co o B Bo on nt te em mp pi i - E’ Professore Ordinario di Tecnica delle Costruzioni presso la facoltà di Ingegneria Civile della Sapienza Università di Roma dal 2000. Attualmente è titolare dei corsi di “Tecnica delle costruzioni”, “Costruzioni metalliche”, “Progettazione strutturale antincendio”. Si occupa di analisi strutturale e progettazione prestazionale di edifici alti e ponti, coor- dinando un gruppo di ricerca tra i più attivi nel settore del calcolo automatico e della modellazione strutturale. Ha partecipato alla redazione delle Norme Tecniche delle Costruzioni e allo sviluppo del progetto di strutture speciali quali il ponte sullo Stretto di Messina, strutture per turbine eoliche offshore, edifici alti. E’ consulente per procedimenti di Ingegneri forense connessi a col- lassi strutturali. Ing. C Ch hi ia ar ra a C Cr ro os st ti i - E’ Ingegnere Civile e ha conseguito il dottorato di ricerca in Ingegneria delle Strutture presso La Sapienza Università di Roma dove svolge attività di ricerca e di didattica. Dopo due anni negli Stati Uniti presso il National Institute of Standards and Technology (NIST) di Washington è adesso CEO dello spin off di ricerca StroNGER. Si occupa di modellazione numerica e valutazione della sicurezza strutturale di edifici e ponti. E’ consulente per la valutazione di capacità prestazionale di strutture. Tratta inoltre la progettazione e l’adeguamento di costruzioni a rischio incendio. Dal 2008 è assistente del Corso di “Tecnica delle Costruzioni 2” e dal 2013 del corso di “Progettazione strutturale antincendio” presso la facoltà di Ingegneria della Sapienza di Roma. M Ma ar rc ce el ll lo o M Ma an ng gi io on ne e - Ingegnere civile, Ufficiale del Genio dell’Arma dei Carabinieri e dottorando presso l’Università La Sapienza di Roma. In qualità di Ufficiale del Ruolo Tecnico-Logistico presso la Direzione Lavori del Genio del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri di Roma, ricopre diversi incarichi tra cui anche quello di progettista e consulente antincendio su opere a destinazione prettamente militare. Dal 2014 è membro della commissione “Resistenza al fuoco/FSE dell’Ordine degli Ingegneri di Roma e Dottorando presso il Dipartimento di Strutture e Geotecnica dell’Università “La Sapienza “ di Roma ove si sta occu- pando, con il Prof. F. Bontempi e l’Ing. C. Crosti, di Fire Investigation. Nell’ambito della sua tesi di Dottorato sta partecipando, in qualità di relatore, a diversi seminari organizzati presso Enti pubbli- ci e militari riguardanti il repertamento, la pianificazione scientifica delle attività investigativa-forense sugli incendi e la model- lazione investigativa degli scenari d’incendio tramite l’ausilio del codice di calcolo Fire Dynamic Simulator (FDS).
  • 3. no che all’interno, con l’attuazione di tutta una serie di operazioni che potremmo far rientrare nell’attività di repertamento vero e proprio. Queste prime fasi vengono condot- te in breve tempo tenendo conto della dina- micità della scena, con prove variabili e a volte irripetibili nel tempo. Le ultime due fasi, da espletare fuori dalla scena, riguardano invece i controlli proget- tuali, esecutivi, (resistenza passiva ed attiva della struttura), e gestionali dell’opera per poi completarsi con la “Computational Fire Inve- stigation” cioè l’uso di software e strumenti a supporto di quanto rilevato al fine di model- lare l’azione incendio sotto l’aspetto termo- fluidodinamico e strutturale nonché ricostrui- re la scena. Naturalmente l’investigazione può essere più o meno complessa, riguarda- re strutture completamente devastate da un incendio di notevole magnitudo (accident), interessare manufatti relativamente semplici o riguardare quasi incidenti (near miss). Per incendi distruttivi si può quindi ricorrere ad un’analisi della scena esterna (Figura 2), poi- ché il collasso strutturale esclude la terza fase. In altri casi l’investigazione da condurre può pertare tracce peculiari in ambito forense. Tale schematizzazione nasce dal recepimen- to delle informazioni iniziali, per poi passare al repertamento della scena, sia esterno che interno alla struttura, e completarsi con con- trolli e simulazioni dell’azione incendio [2]. La struttura complessiva dell’attività investi- gativa, composta da cinque fasi e diciasset- te operazioni, è raffigurata in Figura 1 ove sono stati riportate, per ognuna delle opera- zioni, la parola chiave e la natura, strutturale e/o forense, della stessa operazione [3]. La prima fase riguarda la raccolta delle infor- mazioni iniziali con lo scopo di inquadrare il contesto interessato dall’evento accidentale e carpire i primi dati utili per condurre, in ma- niera idonea, le successive attività. Segue la disamina della scena, sia all’ester- Figura 1 - Struttura investigativa suddivisa per fasi ed operazioni Figura 2 - Pianificazione di un’attività investigativa su una struttura collassata Figura 3 - Attività investigativa semplice Figura 4 - Schematizzazione di un’attività personalizzata ottobre 2015 5 antincendio Structural Fire Investigation ottobre 2015 4 antincendio Structural Fire Investigation
  • 4. 5, parte dall’identificazione dei principali pa- rametri che compongono la scena. Avere una prima visione della struttura da analizzare è determinante per leggere gli ef- fetti dell’incendio e calibrare l’accuratezza delle indagini investigative. In tale fase occorre conoscere la tipologia strutturale, materiali costitutivi, destinazione d’uso, (ad esempio abitazione in legno, ca- pannone in acciaio, deposito in calcestruz- zo, magazzino in muratura, ecc.), il numero di piani che la compongono o componevano e le sue dimensioni geometriche. Una volta acquisite le informazioni prelimina- essere invece abbastanza semplice (Figura 3), senza la necessità di espletare le fasi 4 e 5 e quindi senza ricorrere a controlli docu- mentali, simulazioni con FDS, modellazioni strutturali o test di laboratorio. Ci sono inoltre delle situazioni in cui l’investi- gatore può condurre l’indagine personaliz- zandola al caso specifico come meglio rap- presentato nella Figura 4. Questo comporta l’eliminazione di qualche operazione ritenuta non necessaria. A titolo di esempio potrebbe verificarsi il caso di mancanza di testimoni sulla scena, oppure evitare test di laborato- rio e la ricostruzione forense, ecc. Fase 1: la raccolta delle informazioni iniziali Questa fase iniziale, schematizzata in Figura Figura 5 - La raccolta delle informazioni iniziali Figura 6 - Timeline di raccolta delle informazioni investigative [4] Figura 7 - Effetti del vento su un’abitazione [6] ottobre 2015 7 antincendio Structural Fire Investigation ottobre 2015 6 antincendio Structural Fire Investigation
  • 5. ri sulla scena si passa alla raccolta di dati sa- lienti per iniziare a ricostruire l’evento acci- dentale. Un ruolo importante arriva ascoltan- do i potenziali testimoni che hanno avvertito o assistito all’incendio. Tali informazioni devono comunque essere vagliate attentamente scartando notizie dub- biose o contraddittorie. Dalle informazioni testimoniali e dalla raccolta degli eventi più significati è opportuno costruire una timeline così come raffigurata nella Figura 6, utilizza- ta nel corso delle indagini investigative [4]. Si tratta di costruire la parte superiore del grafico, definita soft time, in maniera puntua- le, con la raccolta delle testimonianze o di eventi specifici e la parte inferiore, hard time, per la catalogazione di eventi significativi più duraturi. Le due operazioni convergono quindi in un unico grafico definendo temporalmente un quadro sinottico di informazioni [5]. Conoscere le condizioni ambientali che cri- stallizzano la scena al momento dell’evento è fondamentale per la conduzione delle futu- re attività investigative. In particolare i dati rilevanti da conoscere so- no: la temperatura, il tasso di umidità e la presenza di vento (orientamento e portata). A titolo di esempio una struttura sottoposta ad incendio e vento ha effetti completamen- te diversi rispetto alla stessa senza condizio- ni ventose, influenzando il percorso del fuo- co, l’analisi semiotica e i danni strutturali ri- levabili sulla scena. Valutare quindi l’azione del vento risulta ne- cessario per una corretta modellazione della struttura. La Figura 7 mostra l’influenza dell’azione del vento in una struttura. La seconda e terza fase: il repertamento della scena Il repertamento costituisce il cuore dell’attivi- tà investigativa che dà impulso alle altre atti- vità che dovranno seguire. Le operazioni ispettive, sia esterne che interne (Figura 8) hanno lo scopo di acquisire ed analizzare molti dati tramite l’analisi semiotica degli in- Figura 8 - Le operazioni di repertamento dell’incendio Figura 10 - Metodi di campionamento geometrico Figura 9 - Spacchettamento strutturale ai fini del repertamento ottobre 2015 9 antincendio Structural Fire Investigation ottobre 2015 8 antincendio Structural Fire Investigation
  • 6. Le tracce di fusione o di rammollimento di determinati materiali strutturali (maniglie di ottone, bottiglie di materiale plastico, fine- stre in alluminio, ecc.) è un esempio di cam- pionamento mirato. Il campionamento geometrico invece preve- de la suddivisione della struttura in un nu- mero sufficiente di settori di campionamen- to. Da qui la necessità di procedere alla scel- ta di uno dei diversi metodi illustrati nella fi- gura seguente. I metodi illustrati nella Figura 10 [7] possono essere, per le superfici orizzontali, del tipo: • per collegamenti, basato sulla teoria del- le correlazioni secondo cui ogni fonte di prova conduce alla successiva. Esso è applicabile in scene d’indagine anche abbastanza grandi • a griglia, assicura un’ispezione approfon- dita ma molto dispendiosa della struttura che viene suddivisa in mesh bidimensio- nali. Da utilizzare per scene di superficie contenuta • a zone, per strutture con stoccaggio di carico d’incendio variegato nello stesso compartimento e consigliato per aree di- visibili facilmente in sottozone indipen- denti. Nel campionamento di superfici verticali si possono adottare i seguenti metodi: • a fasce, consigliato per strutture modula- bili e/o scomponibili in parti d’opera • ad elementi strutturali, basati sull’analisi visiva e strumentale dei singoli elementi strutturali danneggiati dall’incendio cendi che consente di interpretare le tracce presenti sulla scena. I criteri fondamentali ai quali deve risponde- re un repertamento nell’ambito della Structu- ral Fire Investigation sono principalmente la scelta degli elementi/parti strutturali e la lo- calizzazione dei punti o aree di prelievo. Il repertamento strutturale può essere sele- zionato essenzialmente con un campiona- mento mirato, cioè specifico su una determi- nata area strutturale o geometrico cioè com- pleto sulla struttura. Comunque, in ogni ca- so, la scena, come illustrato in Figura 9, de- ve essere spacchettata in tutte le sue super- fici strutturali orizzontali (pavimento e soffit- to) e verticali (pareti). Il campionamento mirato risulta necessario quando le tracce dell’incendio riscontrabile sulla scena ci indirizzano direttamente, sen- za ragionevole dubbio, su una determinata area strutturale. L’identificazione delle tracce immediatamente visibili, che permettono agli investigatori un primo orientamento, deve assicurare la raccolta anche del più piccolo dettaglio. Figura 11 - Ricostruzione ante e post incendio del carico d’incendio [8] ottobre 2015 10 antincendio Structural Fire Investigation Structural Fire Investigation antincendio 11 ottobre 2015 Figura 12 - Fotogramma 1. Segni lasciati da un incendio [9] Valutare il coinvolgimento degli arredi presenti
  • 7. • segni a V o a cono (cone) e a cono rove- scio (inverted cone) e a U e a doppia U • segni di protezione (signs of protection) • segni da liquidi infiammabili (signs of fiammable liquids) • segni da combustione pulita (floor jet e clean burn) • linee di demarcazione dell’orizzonte dei fumi e del calore (line of smoke or heat). La quarta fase: il controllo documentale Questa fase, rappresentata in Figura 13, ri- guarda il controllo documentale della struttu- ra suddiviso in tre livelli: progettuale, esecu- tivo e gestionale. Tale attività ispettiva ha lo scopo di ricostrui- re la vita utile della struttura a partire dal mo- mento del concepimento sino ad arrivare al suo danneggiamento estrapolando cause scatenati (root cause), fattori contribuenti (contributory factors), errori umani (human errors) o violazioni (violations). Questa fase rappresenta un nodo cruciale in ambito fo- rense in quanto emergono i profili di respon- sabilità connessi a cause, concause ed erro- ri latenti presenti nella struttura. Un esempio di fotogramma relativo al controllo docu- mentale è riportato nel seguito (Figura 14). La fase conclusiva: Computational Fire Investigation Al fine di trarre le giuste valutazioni appare opportuno eseguite, in particolari casi, dei ottobre 2015 13 antincendio Structural Fire Investigation • ad aree, utile durante l’analisi semiotica dell’incendio su superfici verticali ricche di tracce. Durante l’ispezione interna un dato impor- tante da rilevare è la quantificazione esatta del carico d’incendio presente e la sua por- zione che ha partecipato alla combustione. Il Fire Investigator deve essere in grado di ri- costruire un inventario degli oggetti riscon- trabili sulla scena anche se totalmente car- bonizzati. Si sottolinea che le complicazioni investiga- tive risiedono principalmente nella difficoltà di ricostruire con chiarezza i luoghi e il cari- co d’incendio con la sua reale distribuzione. Questi due elementi sono sufficienti per stra- volgere e complicare ogni ricostruzione dell’accaduto ed aiutano a distinguere i dan- ni dalla zona d’innesco con quelli di propa- gazione. La progettazione dell’attività inve- stigativa richiede, in questa fase, una rico- struzione grafica quotata della scena, ante e post incendio, con un inventario dettagliato della natura del materiale combustibile pre- sente (reazione al fuoco). Nella Figura 11 è stata riportato un salotto, ante e post incen- dio, tratto dalla norma NFPA 921-Guide for Fire and Explosion Investigations. La ricostruzione del carico d’incendio è fon- damentale per ricavare la potenza termica specifica utile per una eventuale ricostruzio- ne computerizzata dell’incendio tramite co- dici di fluidodinamica computazionale. L’analisi semiotica degli incendi impone una codifica dei segni, alcuni citati nella norma NFPA 921. In linea generale essi posso es- sere classificati nel modo seguente: • segni a colonna e a clessidra (column or hourglass) ottobre 2015 12 antincendio Structural Fire Investigation Figura 13 - Controllo documentale in fase investigativa L’iter investigativo, associato a determinate operazioni strutturali e forensi che partono dalla raccolta delle informazioni iniziali al repertamento e controllo documentale per poi completarsi con le verifiche computazionali aiuta a determinare, in maniera rigorosa, le cause e l’origine di un incendio
  • 8. modellazione ci forniscono immagini com- parabili con la semiotica degli incendi (Fi- gura 17). L’analisi di parti della struttura come ad esempio un solaio o una parete portante, soggetti ad un incendio, ci fornisce invece dati ingegneristici rilevanti atti a comprova- re i danni riscontrati sulla scena (collassi, dilatazioni termiche, cedimenti strutturali, ecc.). La ricostruzione di un incendio ha invece lo scopo, specialmente nelle attività investi- gative con vittime, di ricomporre, con spe- cifici software, (3D Studio max fire, faro aras 360, ecc.), la mera sequenza degli av- venimenti utili in fase giudiziaria. Conclusioni e attività di reporting La corretta sequenza delle cinque fasi porta- no al risultato finale dell’attività investigativa frutto di tutte le considerazioni riscontrate sul luogo o ricavate tramite software o stru- menti specifici. Fino a quando non si incasellano tutti i dati al ottobre 2015 15 antincendio Structural Fire Investigation test di laboratorio, modellazioni e analisi strutturali computerizzate o delle ricostruzio- ne per comprovare ed illustrare rigorosa- mente le esatte cause e concause dell’in- cendio. Questa quinta fase, meglio schematizzata nella Figura 15, introduce le ultime quattro operazioni. I test di laboratorio sono necessari per valu- tare determinate caratteristiche termiche di materiali riscontabili sulla scena o per simu- lare particolari condizioni di innesco, con le dovute condizioni al contorno, al fine di veri- ficare la compatibilità dello scenario d’incen- dio repertato. Si tratta spesso di capire se l’innesco di un materiale, non noto, era com- patibile in determinate condizioni. La modellazione con il codice FDS ha lo sco- po di simulare il reale incendio verificatosi nella struttura con lo scopo di avvalorare tut- te le ipotesi ricavate nelle fasi precedenti. La modellazione quindi non ha solo lo scopo di poter progettare correttamente le strutture a livello antincendio ma anche di avvalorare ipotesi investigative [10]. Quindi gli ipotetici scenari d’incendio, in fa- se progettuale, diventano scenari compati- bili a livello investigativo ed i risultati della ottobre 2015 14 antincendio Structural Fire Investigation Figura 14 - Fotogramma 2. Controllo progettuale, esecutivo e gestionale [9] Figura 15 - La fase computazionale La modellazione degli incendi con il software del NIST, Fire Dynamics Simulator (FDS) e l’analisi strutturale con vari codici di calcolo, permettono di verificare determinate ipotesi maturate durante il repertamento e di avvalorare scientificamente l’analisi semiotica rilevata sulla scena, fornendo dati forensi utili in fase dibattimentale Dilatazioni
  • 9. tecniche di back-analysis della Structural Fi- re Engineering permette di ricostruire la sto- ria della struttura partendo dai danni e col- lassi causati dall’incendio. Tale lavoro, se correttamente pianificato, porta ad indentificare dati strutturali signifi- cativi e dei profili di responsabilità utili per dare delle risposte attendibili ai quesiti peri- tali. L’attività di Fire Investigation nell’ingegneria strutturale diventa quindi una vera e propria disciplina investigativa al pari di quella di al- tre discipline necessaria per tutte le attività giudiziarie ove sono coinvolte strutture dan- neggiate e/o collassate per effetto di un in- cendio fornendo valutazioni salienti in ambi- to forense e strutturale. Le continue ricerche investigative strutturali, svolte nell’ottica della Reverse Engineering, potrebbero portare a definire, in futuro, nuo- ve frontiere evolutive ed innovative, sia nel- l’ambito dell’ottimizzazione strutturale che della robustezza e fidatezza antincendio [12]. ottobre 2015 17 antincendio Structural Fire Investigation posto giusto nessuna ipotesi specifica può essere ragionevolmente trattata poiché tutti gli incendi devono essere affrontati dall’inve- stigatore senza presunzione. La perizia conclusiva deve essere esaustiva e fornire al destinatario tutte le indicazioni certe, senza ragionevoli dubbi, al fine di evi- tare fallimenti in sede giudiziaria [11]. Considerazioni finali L’identificazione del nesso eziologico è alla base dell’attività investigativa forense e tale risultato è più attendibile se l’analisi delle cause avviene in maniera corretta. L’approccio dell’attività investigativa con le ottobre 2015 16 antincendio Structural Fire Investigation Figura 16 - Modellazione, con il codice FDS, di un incendio ai fini investigativi Figura 17 - Processo comparativo tra semiotica e modellazione di un incendio [5] [1] Mangione M., F. Bontempi, Crosti C.: Struc- tural Fire Investigation e Ingegneria Forense - Atti del convegno IF CRASC’15 - 14-16 maggio 2015 - Università La Sapienza - Ro- ma [2] Mangione M., Crosti C.: Fire Investigation nel tunnel del monte Bianco - Atti del conve- gno IF CRASC’15 - 14-16 maggio 2015 - Università La Sapienza - Roma [3] Bontempi F.: Ingegneria forense strutturale: basi del progetto e ricostruzione dei collassi - Relazione generale, Atti del convegno IF CRASC’15 - 14-16 maggio 2015 - Università La Sapienza - Roma [4] Arangio S., Bontempi F., Crosti C.: Modelli generali per la spiegazione causale di collas- si strutturali - Atti del convegno IF CRASC’12 - 15-17 novembre 2012 - Univer- sità di Pisa. [5] Gregory E. Gorbett, Msc, CFEI, CFPS, IA- AI_CFI, MIFireE: Computer Fire Models for fire investigation and reconstruction - Inter- national Symposium on Fire Investigation Science and Technology- ISFI 2008 [6] http://www.fireservicewarrior.com/2012/09/the- good-and-bad-of-ventilation [7] Lombardozzi A.: Il IV elemento - Ed. G. Zed- de - Torino [8] NFPA 921: Guide for Fire and Explosion In- vestigations. Chapter 15 Documentation of the Investigation [9] Pirovano G.: immagini fotografiche scattate durante la propria attività ultratrentennale nei VV.F. di Lecco e gentilmente concesse per la stesura dell’articolo [10] Mannino E., Del Gallo A., Puccia V., Minozzi M.: Incendio in un edificio di grande altezza: confronto tra lo scenario reale e quello spe- rimentale. - C.do Prov.le VV.F. di Padova [11] Augenti N., Chiaia B. M.: Ingegneria Foren- se, Dario Flaccovio Editore, Ed. 2011 [12] Bontempi F: Appunti del corso di progetta- zione strutturale antincendio - Università La Sapienza Roma- A.A. 2014/2015. Bibliografia Origine Si ringraziano per la stesura del presente articolo: – i Comandanti dei VV.F. Claudio De Angelis, Michele Mazzaro e Cristina d’Angelo, per tutte le discussioni sul tema – il Geom. Antonio Castoldi e l’ex capo squadra Gabriele Pirovano dell’Associazione Italian Fire Investigation per le immagini gentilmente concesse per l’articolo – le persone del gruppo di ricerca diretto dal Prof. F. Bontempi dell’Università La Sapienza di Roma – il Prof. Leonardo Corbo celeberrimo cultore dell’antincendio in Italia – il Prof. Nicola Augenti, autorità nell’Ingegneria Forense a cui gli autori devono molti spunti. View publication stats View publication stats