Corso di Progettazione Strutturale Antincendio
Prof. Ing. Franco Bontempi
Unversita' degli Studi di Roma La Sapienza
Esercitazione 11 novembre 2015 - Ing. Marcello Mangione
Corso di Progettazione Strutturale Antincendio, Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale, Universita' degli Studi di Roma La Sapienza - Franco Bontempi.
Corso per lavoratori incaricati dell'attività di prevenzione incendi e lotta antincendio, evacuazione dei luoghi di lavoro e gestione dell'emergenza (Art. 37 co. 9 del D.Lgs 9 aprile 2008, n. 81).
Corso di Progettazione Strutturale Antincendio
Prof. Ing. Franco Bontempi
Unversita' degli Studi di Roma La Sapienza
Esercitazione 11 novembre 2015 - Ing. Marcello Mangione
Corso di Progettazione Strutturale Antincendio, Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale, Universita' degli Studi di Roma La Sapienza - Franco Bontempi.
Corso per lavoratori incaricati dell'attività di prevenzione incendi e lotta antincendio, evacuazione dei luoghi di lavoro e gestione dell'emergenza (Art. 37 co. 9 del D.Lgs 9 aprile 2008, n. 81).
Sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro v2.3Mauro Malizia
Per la maggior parte dei luoghi di lavoro definiti come "stabilimenti", “impianti”, "industrie", “officine”, “laboratori”, ecc. non sono previste norme “verticali”. In mancanza di norme specifiche occorre fare riferimento ai criteri generali di prevenzione incendi (Art. 15 co. 3 del D.Lgs n. 139/2006).
Esercitazione dell'Ing. Marcello Mangione al
Corso di Progettazione Strutturale Antincendio - Prof. Ing. Franco Bontempi.
Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale,
Universita' degli Studi di Roma La Sapienza
Elaborato di Riccardo Giorgi per il Corso di Progettazione Strutturale Antincendio del prof. ing. Franco Bontempi, Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale, Sapienza Universita' di Roma, A.A. 2015/16.
Scopo dell'evento è
• illustrare l'identità culturale, e tecnica – di cui il progetto è parte fondante – del SSD Tecnica delle Costruzioni nella didattica,
• evidenziando contemporaneamente le opportunità di collaborazione trasversale con altre discipline,
• con particolare riferimento ai corsi della lauree magistrali o
equivalenti, e livelli di formazione successivi (master e dottorati).
Lezione del 16 novembre 2016 dell'Ing. Marcello Mangione al Corso di Progettazione Strutturale Antincendio, Prof. Ing. Franco Bontempi, Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale, Universita' degli Studi di Roma La Sapienza.
Sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro v2.3Mauro Malizia
Per la maggior parte dei luoghi di lavoro definiti come "stabilimenti", “impianti”, "industrie", “officine”, “laboratori”, ecc. non sono previste norme “verticali”. In mancanza di norme specifiche occorre fare riferimento ai criteri generali di prevenzione incendi (Art. 15 co. 3 del D.Lgs n. 139/2006).
Esercitazione dell'Ing. Marcello Mangione al
Corso di Progettazione Strutturale Antincendio - Prof. Ing. Franco Bontempi.
Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale,
Universita' degli Studi di Roma La Sapienza
Elaborato di Riccardo Giorgi per il Corso di Progettazione Strutturale Antincendio del prof. ing. Franco Bontempi, Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale, Sapienza Universita' di Roma, A.A. 2015/16.
Scopo dell'evento è
• illustrare l'identità culturale, e tecnica – di cui il progetto è parte fondante – del SSD Tecnica delle Costruzioni nella didattica,
• evidenziando contemporaneamente le opportunità di collaborazione trasversale con altre discipline,
• con particolare riferimento ai corsi della lauree magistrali o
equivalenti, e livelli di formazione successivi (master e dottorati).
Lezione del 16 novembre 2016 dell'Ing. Marcello Mangione al Corso di Progettazione Strutturale Antincendio, Prof. Ing. Franco Bontempi, Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale, Universita' degli Studi di Roma La Sapienza.
Corso di Progettazione Strutturale Antincendio, Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale, Universita' degli Studi di Roma La Sapienza - Franco Bontempi.
Corso RESISTENZA AL FUOCO DELLE STRUTTURE - Ordine degli Ingegneri della Prov...StroNGER2012
Lezioni del corso sulla Resistenza al Fuoco delle Strutture tenuto come attivita' per 12 crediti formativi professionali (CFP) presso l'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Pordenone, 30-31 maggio 2012.
Lezione del 9 dicembre 2015 dell'Ing. Marcello Mangione al Corso di Progettazione Strutturale Antincendio del Prof. Ing. Franco Bontempi alla Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale dell'Universita' degli Studi di Roma La Sapienza
An ingenuous look at structural optimization - Uno sguardo ingenuo sull’ottim...Franco Bontempi
Presentation at:
On the Tectonics in Architecture between Ethics and Aestethics, Rome 11-13 May 2015.
An ingenuous look at structural optimization
Uno sguardo ingenuo sull’ottimizzazione strutturale
Structural optimization is a quite large and various field of research, spacing from very theoretical and abstract aspects to very detailed and operative points. Nowadays, after the twenty years of personal experience of this author, it seems more important to appraise the concrete possibility offered by optimization in discovering and refining structural forms than to devote attention to analytical or computational features. With this practical and ingenuous bias, all the phases of conception, design and analysis of a structure can be coherently and meaningfully ordered, with a clear appraisal also on the limits of the structural solution.
L’ottimizzazione strutturale è un settore ampio e variegato della ricerca che presenta aspetti legati, da una parte, a considerazioni altamente astratte e, dall’altra, a sottili dettagli operative. Al giorno d’oggi, alla luce della esperienza ventennale diretta di questo autore, si ritiene importante, piuttosto che considerare aspetti analitici o numerici, fissare l’attenzione sulle possibilità concrete offerte dalla ottimizzazione nella scoperta e definizione di una forma strutturale. Con questa visione, allo stesso tempo pratica e ingénue, tutte le fasi di concezione, progetto e analisi di una forma strutturale possono essere viste organicamente e coerentemente, permettendo anche di evidenziare i limiti della soluzione trovata.
Progettazione Strutturale Antincendio - A.A.2014/15
Facolta' di Ingegneria - Universita' di Roma La Sapienza
Prof. Ing. Franco Bontempi
Ing. Giordana Gai
Elaborato di Luigi Trinchieri
Appunti del Corso di Progettazione Strutturale Antincendio
A.A. 2016/17
Prof. Ing. Franco Bontempi
Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale
Universita' degli Studi di Roma La Sapienza
Bontempi - Laboratorio "Azioni eccezionali sulle strutture" - CagliariStroNGER2012
Presentazione svolta dal Prof. Bontempi durante il Laboratorio "Azioni eccezionali sulle strutture", presso l'Universita' di Cagliari. 28 Febbraio 2013
Lezione del 16 novembre 2016 dell'Ing. Marcello Mangione al Corso di Progettazione Strutturale Antincendio, Prof. Ing. Franco Bontempi, Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale, Universita' degli Studi di Roma La Sapienza.
Lezione dell'Ing. Chiara Crosti al Corso di Progettazione Strutturale Antincendio, Prof. Ing. Franco Bontempi, Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale, Universita' degli Studi di Roma La Sapienza.
Indice degli argomenti trattati nella esercitazione 3 del corso di Tecnica delle Costruzioni - Ingegneria Civile - Sapienza Università di Roma - docente Prof. Bontempi
EC_: miei insegnare_elementi_strutturali_piani vol.ii il nodo n_dgiovanni Colombo
GE_: dieses mein Buch ist sehr wichtig auch um cuore sintetico coadiuvanti und articolanti sintetici su cuscinetto magnetico zu Ing._berechnen . es sind gleich wie gedacht in der instant geschrieben worden, deswegen da ich zwei zetteln wieder geschrieben haben, einige kleine Fehlern enthalten sein koennen..... in der naechsten Zeiten werde ich die mit computer geschriebene version verofffentlich und pubblizieren .... aber sind es sehr wichtig.... danke
Dott(2°).Ing.Arch.giovanni Colombo A1360 Ord.Ing.PG_I_1995 09171 Arch.kammer B_de_2003_2011
EC_: miei insegnare telai complessi per schwimmendes Gebauden Vol.Igiovanni Colombo
GE_: meines Buch ueber struktueren fuer "schwimmendes Gebaeude" wie man Ing.berchenet. sehr wiktig mein neues Ing.berechnensystem mezzo del deformarsi .
Dott(2°).Ing.Arch.giovanni Colombo A1360 Ord.Ing.PG_I_1995 09171 Arch.kammer B_de_2003_2011
Presentazione di Innovasystem all'incontro
GESTIONE DELL'ENERGIA DIAGNOSI E SOSTENIBILITA'
Organizzato da Certification Europe Italia e Innovasystem il 31 ottobre 2012 presso The Hub Milano
info su: http://gestionenergia.eventbrite.it/
Sintesi degli argomenti trattati nella esercitazione 6 del Corso di Tecnica delle Costruzioni tenuto presso la Facoltà di Ingegneria Civile della Sapienza di Roma
Ex_: italian version of my Buch Ing.calcul to antisismic structurgiovanni Colombo
EC_: versione curata linguistico ed breve rivista ed corretta del mio LibriCino Ing.calcolo strutturali con il mezzo del deformarsi per Elmer schwimmendes Gebaeude, stessa del Vol.I che precedente pubblicata estempore. 900minuti versione estempore ed 480 minuti correggere ed riscrivere computerizzato. grazie ed buon LaVOrO.
Dott(2°).Ing.Arch.giovanni Colombo A1360 Ord.Ing.PG_I_1995 09171 Arch.kammer B_de_2003_2011
GE_: verbesserte italienische version von meines Buch : schwimmendes Gebaede Elmer gegenErdbeben Ing.berechnen Vol.I Zeit fuer erste Version, gleichzeitig gedacht und geschrieben 900 minuten, wiederohlen und schrieftlich korregieren 480 minuten ingesamt 1380 minuten.
Dott(2°).Ing.Arch.giovanni Colombo A1360 Ord.Ing.PG_I_1995 09171 Arch.kammer B_de_2003_2011
Importazione e condivisione di dati tra un modello BIM e la simulazione energetica in regime dinamico che rappresenta oggi il migliore strumento per l'analisi delle prestazioni di un edificio
Materiale. Involucro. Edificio. Migliorare le prestazioni in 3 passiCertiMaC
Le più avanzate metodologie di testing e analisi per innalzare le performance energetiche dei materiali, dell'involucro e dell'edificio raccolte dagli esperti di Efficienza Energetica di CertiMaC in un documento di facile e rapida lettura pensato per i produttori di materiali, progettisti e costruttori.
ANALISI STRUTTURALE IN CASO DI INCENDIO MODELLAZIONE CON CODICI DI CALCOLO E ...Franco Bontempi
Lezione dell'Ing. Chiara Crosti al Corso di Progettazione Strutturale Antincendio del Prof. Ing. Franco Bontempi, Facolta' di Ingegneria civile e Industriale della Universita' degli Studi di Roma La Sapienza.
Calcolo della precompressione:
DOMINI e STRAUS7
Corso di Gestione di Ponti e Grandi Strutture A.A. 2021/22
Prof. Ing. Franco Bontempi
Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale
Sapienza Università di Roma
L’incontro ha l’obiettivo di delineare l'identità culturale, scientifica e tecnica della disciplina della Tecnica delle Costruzioni nella didattica, evidenziando contemporaneamente le opportunità di collaborazione trasversale con altre discipline, con particolare riferimento ai corsi della lauree magistrali o equivalenti, e livelli di formazione successivi (master e dottorati).
In recent years, there has been an increasing interest in permanent observation of the dynamic behaviour of bridges for longterm
monitoring purpose. This is due not only to the ageing of a lot of structures, but also for dealing with the increasing
complexity of new bridges. The long-term monitoring of bridges produces a huge quantity of data that need to be effectively
processed. For this purpose, there has been a growing interest on the application of soft computing methods. In particular,
this work deals with the applicability of Bayesian neural networks for the identification of damage of a cable-stayed bridge.
The selected structure is a real bridge proposed as benchmark problem by the Asian-Pacific Network of Centers for Research
in Smart Structure Technology (ANCRiSST). They shared data coming from the long-term monitoring of the bridge with the
structural health monitoring community in order to assess the current progress on damage detection and identification
methods with a full-scale example. The data set includes vibration data before and after the bridge was damaged, so they are
useful for testing new approaches for damage detection. In the first part of the paper, the Bayesian neural network model is
discussed; then in the second part, a Bayesian neural network procedure for damage detection has been tested. The proposed
method is able to detect anomalies on the behaviour of the structure, which can be related to the presence of damage. In order
to obtain a confirmation of the obtained results, in the last part of the paper, they are compared with those obtained by using a
traditional approach for vibration-based structural identification.
In recent years, structural integrity monitoring has become increasingly important in structural engineering and construction management. It represents an important tool for the assessment of the dependability of existing complex structural systems as it integrates, in a unified perspective, advanced engineering analyses and experimental data processing. In the first part of this work
the concepts of dependability and structural integrity are
discussed and it is shown that an effective integrity assessment
needs advanced computational methods. For this purpose, soft computing methods have shown to be very useful. In particular, in this work the neural networks model is chosen and successfully improved by applying the Bayesian inference at four hierarchical levels: for training, optimization of the regularization terms, databased model selection, and evaluation of the relative importance of different inputs. In the second part of the article,
Bayesian neural networks are used to formulate a
multilevel strategy for the monitoring of the integrity of long span bridges subjected to environmental actions: in a first level the occurrence of damage is detected; in a following level the specific damaged element is recognized and the intensity of damage is quantified.
This paper deals with the general framework for the development and the maintenance of complex structural systems. In the first part, starting with a semantic analysis of the term ‘structure’, the traditional approach to structural problem solving has been reconsidered. Consequently, a systemic approach for the formulation of the different kinds of direct and inverse problems has been framed, particularly with regards to structural design and
maintenance. The overall design phase is defined with the aid of the performance-based design (PBD) philosophy, emphasizing the concepts of dependability and enlightening the role of structural identification. The second part of the present work analyses structural health monitoring (SHM) in the systemic way previously introduced. Finally, the techniques related to the implementation of the monitoring process are introduced and a synoptic overview of methods and instruments for structural health monitoring is
presented, with particular attention to the ones necessary for structural damage identification.
Disegni strutturali e particolari costruttivi di ponti in cemento armato raccolti dall'Ing. Cosimo Bianchi.
Ad uso esclusivo degli Allievi del Corso di Teoria e Progetto di Ponti della Facoltà di Ingegneria della Sapienza - Prof. Ing. Franco Bontempi
Disegni strutturali e particolari costruttivi di ponti in acciaio raccolti dall'Ing. Cosimo Bianchi.
Ad uso esclusivo degli Allievi del Corso di Teoria e Progetto di Ponti della Facoltà di Ingegneria della Sapienza - Prof. Ing. Franco Bontempi
Libro che raccoglie le lezioni del Prof. Giulio Ceradini a cura del Prof. Carlo Gavarini.
Ad uso esclusivo degli Allievi del Corso di Teoria e Progetto di Ponti della Facoltà di Ingegneria della Sapienza - Prof. Ing. Franco Bontempi
A numerical approach to the reliability analysis of reinforced and prestressed concrete structures is presented. The problem is formulated in terms of the probabilistic safety factor and the structural reliability is evaluated by Monte
Carlo simulation. The cumulative distribution of the safety factor associated with each limit state is derived and a reliability index is evaluated. The proposed procedure is applied to reliability analysis of an existing prestressed concrete arch bridge.
This paper presents a general approach to the probabilistic prediction of the structural service life and to the maintenance
planning of deteriorating concrete structures. The proposed formulation is based on a novel methodology for the assessment of the time-variant structural performance under the diffusive attack of external aggressive agents. Based on this methodology, Monte Carlo
simulation is used to account for the randomness of the main structural parameters, including material properties, geometrical parameters, area and location of the reinforcement, material diffusivity and damage rates. The time-variant reliability is then computed with respect to proper measures of structural performance. The results of the lifetime durability analysis are finally used to select, among different maintenance scenarios, the most economical rehabilitation strategy leading to a prescribed target value of the structural service life. Two numerical applications, a box-girder bridge deck and a pier of an existing bridge, show the effectiveness of the proposed methodology.
This paper presents a novel approach to the problem of durability analysis and lifetime assessment of concrete structures under
the diffusive attack from external aggressive agents. The proposed formulation mainly refers to beams and frames, but it can be easily
extended also to other types of structures. The diffusion process is modeled by using cellular automata. The mechanical damage coupled to diffusion is evaluated by introducing suitable material degradation laws. Since the rate of mass diffusion usually depends on the stress state, the interaction between the diffusion process and the mechanical behavior of the damaged structure is also taken into account by a proper modeling of the stochastic effects in the mass transfer. To this aim, the nonlinear structural analyses during time are performed
within the framework of the finite element method by means of a deteriorating reinforced concrete beam element. The effectiveness of the
proposed methodology in handling complex geometrical and mechanical boundary conditions is demonstrated through some applications.
Firstly, a reinforced concrete box girder cross section is considered and the damaging process is described by the corresponding evolution of both bending moment–curvature diagrams and axial force-bending moment resistance domains. Secondly, the durability analysis of a
reinforced concrete continuous T-beam is developed. Finally, the proposed approach is applied to the analysis of an existing arch bridge and to the identification of its critical members.
The paper deals with the assessment during time of r.c. structures under damage due to diffusion of external agents inside the structure. The diffusion process is modelled by a cellular automata based approach, taking the interaction with the mechanical state of the structures, i.e. the cracking state of the structures, into account. A so-called staggered process then solves the coupled problem. An application shows the effectiveness of the proposed analysis strategy, together some design considerations about the structural robustness.
Atti Congresso CTE, Pisa 2000
PSA - 151028 Modellazione con FDS - Ing. Marcello Mangione
1. Università “La Sapienza” – Roma
CORSO DI PROGETTAZIONE STRUTTURALE ANTINCENDIO
Anno Accademico 2015‐2016
28 ottobre 2015
Modellazione degli incendi
con Fire Dynamics Simulator (FDS)
(esercitazione )
Ing. Marcello Mangione
Ing.mangione@libero.it
“Sapienza” University of Rome
School of civil and Industrial Engineering
Ph.D. – XXIX ciclo
Structural
Fire
Investigation
Docente: Prof. Ing. Franco Bontempi
3. Prof. Ing. Franco Bontempi
Ing. Marcello Mangione
)
School of Civil and Industrial Engineering
Sapienza University of Rome
Progettazione Strutturale Antincendio ‐ Esercitazione
Scopo dell’esercitazione
Curva nominale d’incendio ISO834
(dati di calcolo e metodo di costruzione della curva)
Curva parametrica d’incendio
(dati di calcolo, metodo di costruzione della curva e confronti)
Curva RHR‐t e curva naturale dell’incendio
(dati di calcolo, metodo di costruzione della curva e confronti)
Modellazione dell’incendio confinato mediante l’ausilio del
software Fire Dynamics Simulator (FDS)
(primi approcci e costruzione del listato in fortran e confronti)
Presentazione di altre procedure per la creazione del listato
FDS
(Pyrosim, structural fire investigation software)
PUNTI TRATTATI IN TALE ESERCITAZIONE
4. Prof. Ing. Franco Bontempi
Ing. Marcello Mangione
)
School of Civil and Industrial Engineering
Sapienza University of Rome
Progettazione Strutturale Antincendio ‐ Esercitazione
SCOPO DELL’ESERCITAZIONE
L’obiettivo di tale esercitazione è quello di acquisire i primi elementi necessari a
condurre un’analisi della dinamica di un incendio in un compartimento.
In particolare, si intende calcolare, analizzare e confrontare gli andamenti della
temperatura (curve parametriche) e della potenza termica rilasciata (curve RHR‐t) in un
compartimento nelle seguenti condizioni:
• analisi delle grandezze d’interesse in funzione delle aperture di ventilazione note
l’inerzia termica delle pareti del compartimento ed il carico d’incendio;
• analisi delle grandezze d’interesse in funzione del valore assunto dal carico
d’incendio note l’inerzia termica delle pareti del compartimento e le aperture di
ventilazione.
In ciascuna delle precedenti condizioni, si dovranno calcolate le curve parametriche e la
probabile curva di variazione della potenza termica dell’incendio (RHR).
I risultati ottenuti saranno confrontati evidenziando l’effetto di alcuni parametri sulla
dinamica di un incendio in un compartimento e le grandezze calcolate attraverso i
modelli numerici semplificati previsti dall’Eurocodice, saranno confrontate con i risultati
ottenuti mediante l’utilizzo del codice di calcolo FDS con l’obiettivo di confrontare i dati
relativi alla curva naturale d’incendio e dalla curva HRR calcolata dal modello, con i
risultati forniti mediante i calcoli svolti con i modelli numerici semplificati.
5. School of Civil and Industrial Engineering
Sapienza University of Rome
Progettazione Strutturale Antincendio ‐ Esercitazione
Prof. Ing. Franco Bontempi
Ing. Marcello Mangione
0
200
400
600
800
1000
1200
0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200
TEMPERATURA [°C]
TEMPO [MIN]
curva nominale standard
COSTRUZIONE DELLA CURVA NOMINALE ISO 834
Le curve nominali temperatura‐tempo, che il professionista deve utilizzare per la
trattazione delle problematiche riguardanti la resistenza al fuoco degli elementi
costruttivi di un edificio, sono state stabilite dal D.M. 09/03/2007.
La curva nominale standard (curva temperatura‐tempo d'incendio standard) è
rappresentata dall'equazione:
∙
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Ing. Marcello Mangione
)
School of Civil and Industrial Engineering
Sapienza University of Rome
Progettazione Strutturale Antincendio ‐ Esercitazione
I PRIMI PASSI: VALUTAZIONE DELLE CARATTERISTICHE DEL COMPARTIMENTO
Le analisi da svolgere fanno riferimento ad un compartimento di dimensioni pari a 4
x 4 x 3 m. Il compartimento è delimitato da pareti in calcestruzzo per il quale si
assumono i seguenti valori di densità, calore specifico e conduttività termica:
2400 / ;
913 / ° ;
1,45 / ° ;
Dai dati si ricava che il compartimento è caratterizzato da un’inerzia termica delle
pareti pari a:
1782,48 / .
°
Nel compartimento si dovrà suppone la presenza di legna come materiale
combustibile per il quale si assumono i seguenti valori di densità e potere calorifero:
750 /
17000 /
con limiti 100 b 2200 [J/m2s1/2 K]
massa volumica della superficie esterna del compartiment
à
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Progettazione Strutturale Antincendio ‐ Esercitazione
Prof. Ing. Franco Bontempi
Ing. Marcello Mangione
COSTRUZIONE DELLA CURVA PARAMETRICA DELL’INCENDIO
Per la schematizzazione di un incendio nella fase di post‐flashover quando è
pienamente sviluppato, così come stabilito dal D.M. 09/03/2007, possono impiegarsi,
le curve parametriche che consentono di valutare, la variazione nel tempo dei gas
caldi in un locale in funzione dei seguenti parametri:
• valore nominale del carico d'incendio specifico;
• geometria dell'ambiente e delle aperture di ventilazione presenti;
• caratteristiche delle pareti di delimitazione.
Occorre però osservare che le curve temperatura‐tempo parametriche, rispetto a
quelle nominali, costituiscono una evoluzione nella caratterizzazione degli incendi
naturali e, contestualmente, richiedono l'applicazione di semplici espressioni
matematiche senza far ricorso a sofisticati calcoli numerici che necessitano l'impiego
di computer.
In letteratura sono disponibili varie espressioni analitiche che consentono di
determinare la variazione della temperatura nel tempo, sia nella fase di incendio
pienamente sviluppato, sia in quella di decadimento e, quindi, esse possono essere
impiegate per la valutazione di resistenza al fuoco di elementi costruttivi.
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Ing. Marcello Mangione
)
School of Civil and Industrial Engineering
Sapienza University of Rome
Progettazione Strutturale Antincendio ‐ Esercitazione
CONCETTI GENERALI UTILI PER LA COSTRUZIONE DELLA CURVA
Il volume di combustibile è ipotizzato al centro del locale. In particolare, nota la
densità e il potere calorifero del combustibile, nelle analisi svolte il carico d’incendio
sarà calcolato in funzione del volume di combustibile considerato.
In particolare il valore del carico d’incendio riferito alla superficie del compartimento
può essere calcolato come segue:
∑ ∑
Dove:
• è il volume di combustibile;
• è la densità del combustibile considerato;
• è il potere calorifero del combustibile;
• è il fattore di partecipazione del materiale combustibile (che è pari a 0,8 per il
legno e 1,00 per tutti gli altri materiali);
• è il fattore di limitazione alla combustione che è pari a 0 per i materiali
contenuti in appositi contenitori resistenti al fuoco e 1 in tutti gli altri casi;
• A è la superficie in pianta del compartimento espressa in m2.
9. Prof. Ing. Franco Bontempi
Ing. Marcello Mangione
)
School of Civil and Industrial Engineering
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Progettazione Strutturale Antincendio ‐ Esercitazione
Per quanto riguarda le aperture di ventilazione, il valore del fattore di ventilazione,
necessario per la costruzione delle curve parametriche e per le curve di rilascio della
potenza termica, è influenzato dal numero e dalla forma delle aperture previste nel
compartimento nei diversi casi analizzati.
In ogni caso le successive formulazioni ci consentono di ricavare i valori dell’opening
factor O per qualsiasi valore delle superfici di ventilazione:
.
Dove:
, espressa in m2, è l’area delle superfici di ventilazione previste nel compartimento
di dimensioni bi e hi calcolabile come:
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L’equazione della curva parametrica, che descrive la variazione della temperatura Tg
dei gas caldi nel tempo, fornita nell’allegato A all’Eurocodice 1 è valida per ambienti
con superficie A del pavimento inferiori a 500 m2, senza aperture nel soffitto ed
aventi altezza massima di 4 m e nei quali il materiale combustibile possa assimilarsi
alla carta o al legno.
Essa rappresenta una buona approssimazione della curva nominale d’incendio
standard per temperature inferiori a 1000 °C ed è descritta dall’equazione:
. . ∗
. . ∗
.
∗
La formula, che per un determinato compartimento antincendio conduce a valori di
temperatura crescenti con l’aumentare della superficie di ventilazione, contiene i
seguenti termini:
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. . ∗
. . ∗
.
∗
20 1325 1 0.324 . ∗
0.204 . ∗
0.472
∗
∗
∙ Γ
Γ Ο/ / [0.04/1160]2 [‐]
con limiti 100 b 2200 [J/m2s1/2 K]
massa volumica della superficie esterna del compartiment
à
Ο con limiti 0.02 Ο 0.2 [m1/2 ]
,
media pesata delle altezze delle finestre sulle pareti
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FASE DI RISCALDAMENTO
è il fattore di ventilazione espresso in m0.5, AV è la superficie espressa in
m2, delle aperture verticali,
∑
∑
è l’altezza equivalente che è la media
ponderata, espressa in m, delle aperture verticali e At la superficie totale del
compartimento (pareti, pavimento, soffitto),comprese le aperture, espressa in m2;
• è l’inerzia termica, espressa in J/m2 s0.5 °C, delle pareti che delimitano
il locale;
∗
∙ Γ, dove t ed il tempo fittizio t* sono espressi in h e Γ vale Γ ⁄ ∙
⁄
Ο con limiti 0.02 Ο 0.2 [m1/2 ]
,
media pesata delle altezze delle finestre sulle pareti
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Nell’Eurocodice 1 sono indicati i valori di riferimento del fattore di ventilazione e
dell’inerzia termica , che sono rispettivamente pari a 0.04 m0.5 e 1160 J/m2
s0.5 °C
• 0.0002 ∙ , ⁄ espresso in h, rappresenta la durata della fase di
riscaldamento dell’incendio dopo il quale viene raggiunta nel locale la
temperatura massima che si calcola sostituendo, nell’espressione 2, ∗
al
posto di t* dove :
∗
∙ Γ
Il modello è valido per le seguenti condizioni:
• il valore del fattore O di ventilazione deve essere compreso tra 0.02 e 0.2 m0.5;
• l’inerzia termica delle pareti b che delimitano il locale deve essere compreso tra i
valori 100 e 2200 J/m2 s0.5 °C;
• il valore del carico d’incendio specifico di progetto , , riferito alla superficie
totale del compartimento , , ∙ ( , è riferito alla superficie del
pavimento) deve essere compreso fra 50 e 1000 MJ/m2
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FASE DI RAFFREDDAMENTO
Durante la fase di decadimento dell’incendio nella quale, secondo le indicazioni
fornite dall’Eurocodice 1, viene consumata il 30% dell’energia termica inizialmente
presente, la diminuzione della temperatura nel tempo all’interno del locale è
influenzata sensibilmente dalla tipologia, forma ed orientamento spaziale del
combustibile, durata della fase di crescita e di pieno sviluppo dell’incendio, nonché
dalla superficie delle aperture di ventilazione presenti e dalle caratteristiche delle
pareti di delimitazione del locale.
Nell’Eurocodice 1, per incendi per i quali risulta un valore di ∗
inferiore a 0,5 h,
viene assunta una velocità di diminuzione della temperatura nel tempo di 10,4
°C/min mentre se il predetto valore è superiore a 2 h essa è di 4,2 °C/min;
per tempi ∗
compresi fra 0,5 h e 2h la suddetta velocità assume valori variabili fra
i suddetti estremi in relazione al preciso valore di ∗
.
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Per valutare in un incendio naturale la diminuzione della temperatura nel tempo
durante la fase di decadimento, quindi per tempi t > tmax, occorre impiegare, per
incendi aventi sviluppo controllato dalla ventilazione, delle espressioni che si
differenziano fra loro in funzione del tempo ∗
.
Nel caso che sia ∗
< 0,5 h si ha:
∗ ∗
Qualora sia 0.5 < ∗
< 2 h, si ottiene:
∗ ∗ ∗
Quando risulta ∗
> 2h si ottiene:
∗ ∗
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COSTRUZIONE DELLA CURVA RHR‐T
Per la valutazione della probabile curva di rilascio della potenza è stato utilizzato il
modello αt2 discusso nei paragrafi iniziali.
La formulazione del modello può essere implementata in un foglio di calcolo che
fornisce i risultati adottando come parametri di input:
• le caratteristiche geometriche del compartimento (aperture di ventilazione);
• le caratteristiche del combustibile (carico d’incendio).
Premesso che la maggior parte degli incendi che si velificano all'interno di un
edificio hanno lo sviluppo controllato dalla superficie di ventilazione, un
procedimento approssimato che può essere adottato è il seguente:
1). valutare il minimo valore di RHR di flashover, espresso in kW, in grado di
provocare il flashover
mediante l'impiego dell'espressione:
. ∙ ∙ ∙ .
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Dove:
∙ ; in cui è espressa in m2 e ed
sono le dimensioni, entrambe misurate in m,di una apertura di ventilazione ricavata
nella parete e che è equivalente ai fini del calcolo della potenza termica necessaria per
produrre il flashover;
rappresenta la differenza in m fra l’altezza del punto più alto e quella del
punto più basso fra tutte le aperture di ventilazione presenti nelle pareti;
è la larghezza, espressa in m, della predetta apertura equivalente che viene
calcolata imponendo che il fattore di ventilazione del locale nel quale sia presente
solamente tale apertura virtuale sia pari alla somma dei fattori di ventilazione delle
singole aperture presenti aventi dimensioni generiche ed ; si ottiene
quindi la seguente espressione:
∑ ∙ .
.
è espressa in m2 e rappresenta la differenza fra la superficie totale del locale e
l’area
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Successivamente, supponendo che la potenza termica totale rilasciata aumenti nella
fase di crescita con il quadrato del tempo con uno sviluppo dell'incendio caratterizzato
da un preciso valore della costante α, si deduce:
⁄ .
Occorre dopo verificare se l'energia termica ET che può essere complessivamente
liberata nell'ambiente in relazione alla massa totale QT di combustibile presente è
maggiore di quella necessaria a provocare il flashover, cioè se si ha:
∙ ∙ ∙ ∙ 0.333 ∙ ∙
se tale condizione è verificata allora l'incendio potrebbe pienamente svilupparsi;
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Per calcolare il valore massimo della potenza termica totale che può essere rilasciata
dall’incendio nel locale, in relazione alla superficie di ventilazione presente, si può usare
la seguente espressione:
0.10 ∙ ∙ ∙ ∙ .
Dove:
• m è un fattore che descrive la partecipazione alla combustione dei vari materiali
presenti nel locale che viene assunto pari a 0,8
• heq rappresenta l’altezza equivalente, che è la media ponderata delle altezze hi delle
aperture di ventilazione presenti nelle pareti; essa è espressa in m e viene così
calcolata:
∑
∑
• AV è la superficie complessiva, espressa in m2, delle singole aperture di ventilazione
che sono ricavate nelle pareti.
Il valore di RHR inizialmente cresce con il quadrato del tempo certamente fino al
flashover e successivamente subisce un innalzamento al valore massimo RHRMAX e,
pertanto, noto α, si può scrivere che:
⁄ .
Il tempo tA corrisponde all’instante in cui l’incendio raggiunge la potenza massima.
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L’intervallo di tempo (tB ‐ tA), espresso in s, esprime la durata della fase di pieno sviluppo
dell’incendio.
In ottemperanza al DM 09/03/2007 per il calcolo della variazione nel tempo della
potenza termica rilasciata nel compartimento antincendio verrà utilizzato il carico
d’incendio specifico qf,d di progetto, che sarà determinato seguendo le indicazioni fornite
al punto 2 dell’allegato al D.M. 09/03/2007.
Considerato che, conformemente alle precisazioni contenute nell’allegato E
dell’Eurocodice1, fino al tempo tB è stato consumato il 70% dell’energia termica
inizialmente disponibile si ottiene:
0.7 ∙ , ∙
1 3 ∙ ∙ ∙ 0.7 ∙ , ∙⁄
0.7 ∙ , ∙ 0.333 ∙ ∙
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Il tempo tc, espresso in s, necessario per consumare tutto il combustibile presente ed in
corrispondenza del quale la potenza termica si annulla, si calcola ipotizzando che fino
alla naturale estinzione dell’incendio il valore della potenza termica decresca
linearmente nel tempo dal valore massimo che aveva al tempo tB fino ad annullarsi al
tempo tC.
Rilevando che nell’intervallo tC – tB, di durata della fase di decadimento, viene bruciato
il combustibile rimasto, che rappresenta il 30% dell’energia termica inizialmente
presente, si ha:
0.5 ∙ ∙ 0.7 ∙ , ∙
0.6 ∙ , ∙
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APERTURE QUANTITA'
LARGHEZZA
(m)
ALTEZZA
(m)
ALTEZZA
DAVANZALE
SUPERFICIE (mq)
FINESTRE TIPOLOGIA 1 1 1,00 1,00 1,00 1,00
FINESTRE TIPOLOGIA 2 1 1,00 1,00 1,00 1,00
FINESTRE TIPOLOGIA 3 0,00
PORTE TIPOLOGIA 1 0,00
PORTE TIPOLOGIA 2 0,00
PORTE TIPOLOGIA 3 0,00
AREA TOTALE APERTURE DI VENTILAZIONE "Av" 2,00
CALCOLO DELL'ALTEZZA EQUIVALENTE "heq" 1,00
COMPARTIMENTO
LUNGHEZZA
(m)
LARGHEZZA
(m)
ALTEZZA
(m)
AREA TOTALE DEL
COMPARTIMENTO
(mq)
COMPARTIMENTO "At" 4,00 4,00 3,00 80,00
CALCOLO HV equivalente 2,00
CALCOLO DI W V equivalente 0,71
CALCOLO DI AV equivalente 1,41
CALCOLO DI AT 78,59
CALCOLO DI RHR SECONDO THOMAS (Kw) 1.368,97
CALCOLO DI RHR MAX SECONDO EUROCODICE
(Kw)
2.800,00
calcolo del tempo ta [s] 502,00
calcolo del tempo tb [s] 1.975,46
calclolo del tempo tc [s] 2.406,12
COSTRUZIONE CURVA RHR‐TEMPO
CONSIGLIO PER L’ESERCITAZIONE:
COSTRUITEVI UNA TABELLA IN EXCEL DEL TIPO:
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ANALISI DELLA CURVA DI INCENDIO NATURALE OTTENUTA CON IL CODICE FDS
Adesso verranno illustrati i risultati ottenuti mediante una simulazione CFD svolta
mediante il codice di calcolo FDS sviluppato dal NIST.
La simulazione deve prevedere l’analisi del compartimento con le proprie
caratteristiche.
In particolare si devono analizzare e confrontare le curve temperatura‐tempo e le
curve HRR‐tempo ottenute mediante l’adozione dei modelli di calcolo numerici
semplificati con le curve di temperatura e di potenza ottenute mediante la soluzione
di un modello di campo risolta mediante il codice FDS.
L’ambiente della simulazione è dato dal compartimento descritto precedentemente
in cui si deve considerare un carico d’incendio costituito da legna di volume pari a 0.5
m3 inserito al centro del compartimento, nel quale sono presenti nelle pareti una
porta di dimensioni 1.20 m x 2.1 m ed una finestra di dimensioni 1 m x 1 m.
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Fire Dynamics Simulator (FDS) è un modello sviluppato dal NIST (National
Institute of Standards and Technology) che simula l'incendio, cui è associato
Smokeview, un post‐processore grafico che analizza i dati prodotti da FDS.
FDS risolve una forma delle equazioni di Navier‐Stokes per i flussi termici a
bassa velocità di fumi e gas generati in un incendio. La dinamica dell'incendio
è simulata in base ai parametri che caratterizzano ciascun materiale presente
nel dominio di simulazione, ciascuno con le proprie caratteristiche di
infiammabilità e combustione. In base a questi dati, FDS risolve
numericamente (con un metodo ai volumi finiti) le equazioni che modellano la
reazione di combustione ed i fenomeni di trasporto, tenendo conto
dinamicamente delle mutue interazioni tra i processi.
FDS è in grado di calcolare e fornire come dati di uscita, i valori di tutte le
variabili, scalari e vettoriali, calcolate in ciascuna delle celle del dominio, utili
alla comprensione dei fenomeni ed alla analisi degli effetti (concentrazioni
delle specie chimiche, distribuzioni delle temperature, pressioni, velocità dei
gas, fumi, visibilità).
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COME COSTRUIRE IL LINGUAGGIO PER LA MODELLAZIONE FDS
NEL CASO IN ESAME
La geometria del compartimento, le caratteristiche delle pareti, nonché le
caratteristiche della reazione e della potenza termica rilasciata sono rappresentati nel
listato seguente utilizzato per lanciare la simulazione.
&HEAD CHID='caso1', TITLE='caso1' /
&MESH ID=' GRIGLIA ESTERNA', IJK=60,60,40, XB=‐1.0,5.0,‐1,5.0,0.0,4.0, /
&TIME T_END=1400. /
&MISC SURF_DEFAULT='CONCRETE', RESTART=.FALSE. /
Impostazione della reazione
&REAC ID = 'wood'
VISIBILITY_FACTOR=8
SOOT_YIELD = 0.017
C = 8.
O=4
N=0
HEAT_OF_COMBUSTION = 17000.
IDEAL = .TRUE.
H = 9
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ALTRO ESEMPIO DI SCRITTURA LISTATO FDS
La modellazione con il codice FDS ha lo scopo di simulare il reale incendio verificatosi
nella struttura con lo scopo di avvalorare tutte le ipotesi ricavate nelle fasi
precedenti. La modellazione quindi non ha solo lo scopo di poter progettare
correttamente le strutture a livello antincendio ma anche di avvalorare ipotesi
investigative.
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