SlideShare a Scribd company logo
LE CORBUSIER 1887-1965
LE CORBUSIER 1926 - 1931
Il quartiere Weissenhof, a Stoccarda (1927)
Il quartiere Weissenhof (in tedesco Weißenhofsiedlung) è un quartiere costruito a
Stoccarda nel 1927, in occasione dell'esposizione organizzata dal Deutscher
Werkbund. È stato una sorta di "vetrina" internazionale, per mostrare le innovazioni
(architettoniche e sociali) proposte dal Movimento moderno.
Il comprensorio includeva ventuno edifici, per un totale di sessanta abitazioni,
progettate da sedici architetti europei, la maggior parte dei quali tedeschi. Mies van
der Rohe era stato incaricato della gestione del progetto, in qualità di direttore
architettonico del Werkbund, e fu lui a scegliere gli architetti, a distribuire i lotti e i
fondi, e a supervisionare l'intero progetto.
Le Corbusier ottenne due lotti diretti verso la città e il budget più ampio. Gli
edifici non variano molto nella forma, presentando una grande coerenza progettuale;
si tratta di case a schiera, villette e blocchi di appartamenti. Le caratteristiche comuni
agli edifici sono le facciate essenziali, i tetti piani, adibiti a terrazza, le finestre a
nastro, la cosiddetta "pianta libera" e l'elevato livello di prefabbricazione, che
permise l'edificazione del complesso in soli cinque mesi.
L'esposizione aprì al pubblico il 23 luglio 1927, con una notevole partecipazione di
pubblico.
Dei ventuno edifici originari, attualmente ne sopravvivono unidici.
Case al quartiere WeiSsenhof, Stoccarda, 1927.
Casa al quartiere WeiSsenhof, Stoccarda, 1927.
Villa Stein a Garches (1926-1928))
Ville Savoye a Poissy (1928-1931)
Questo edificio è diventato monumento storico il 16 dicembre 1965.
Dopo anni di abbandono la villa è stata restaurata ed è ormai aperta
al pubblico.
LE CORBUSIER - IL MODULOR
Le Corbusier sviluppò il Modulor all'interno della lunga tradizione di
trovare proporzioni geometriche e matematiche relative al corpo umano e
usare queste conoscenze per migliorare sia l'estetica che la funzionalità
dell'architettura.
Il Modulor è una scala di grandezze, studiata da Le Corbusier, che si basa
sulle proporzioni del corpo umano e la sezione aurea: si basa infatti sulla
regola aurea nota già agli antichi Greci riguardo le proporzioni del corpo
umano.
Le Corbusier lo descriveva come "una gamma di misure armoniose per
soddisfare la dimensione umana, applicabile universalmente
all'architettura e alle cose meccaniche".
Il modulor è anche utile per la rappresentazione della figura umana.
Le Corbusier pubblicò Le Modulor nel 1948, seguito da Modulor 2 nel
1955.
Le Corbusier usò la scala del Modulor nella progettazione di molti edifici.
Nella costruzione della prima Unité d'Habitation, a Marsiglia, una versione
del Modulor modellata nel cemento fu posizionata vicino all'ingresso.
Albert Einstein elogiò l'intuizione di Le Corbusier affermando, a proposito
dei rapporti matematici da lui teorizzati: «È una scala di proporzioni che
rende il male difficile e il bene facile».
LE CORBUSIER - IL MODULOR
La rappresentazione grafica del Modulor è costituita da una figura
umana stilizzata con un braccio steso sopra il capo si trova
vicino a due misurazioni verticali:
1. la serie rossa basata sull'altezza del plesso solare (108 cm nella
versione originale, 1.13 m nella versione rivista) poi divisa in
segmenti secondo il Phi (Φ - la sezione aurea, nota anche come
rapporto aureo, numero aureo, costante di Fidia e proporzione
divina),
2. la serie blu basata sull'intera altezza della figura, doppia rispetto
all'altezza del plesso solare (216 cm nella versione originale, 2.26 m
nella rivista), e divisa in segmenti allo stesso modo. Una spirale,
sviluppata graficamente tra la serie rossa e la blu, sembra mimare il
volume della figura umana.
LE CORBUSIER
Unitè d’habitation a Marsiglia 1945-1952
Il programma architettonico della “macchina da abitare” di Le Corbusier prosegue nel
dopoguerra nelle Unités d’habitation, residenze collettive che rapprsentano un
modello abitativo oltre che un chiaro programma urbanistico e sociale.
L’Unité è una piccola città autosufficiente, sviluppata in altezza per liberare terreno -
da destinare al traffico e al verde - e al tempo stesso un ‘grande contenitore sociale’.
All’interno dell’edificio di Marsiglia vivono circa 1600 persone che hanno a
disposizione ristoranti, negozi e persino un hotel; sul tetto terrazza sono disposte
varie attrezzature collettive, tra cui una piscina e un campo da gioco per i bambini.
L’enorme struttura è lunga circa 140 m, larga 24 m e alta 60 m: raggiunge 18 piani e
dispone di tre tipologie abitative destinate a diversi tipi di fruitori: persone singole,
coppie, famiglie con più componenti.
Gli appartamenti si sviluppano generalmente su due livelli secondo uno schema ad
“L”: ogni tre piani vi sono due appartamenti incastrati, ciscuno col soggiorno a doppia
altezza.
La distribuzione degli appartamenti avviene trami te corridoi che percorrono
longitudinalmente tutto l’edificio.
La struttura è in cemento armato lasciato a vista: solo gli schemi frangisole (brise-
soleil) sono dipinti di rosso, verde e giallo.
L’intera costruzione è sollevata da terra tramite pilastri - pilotis - in cemento armato
rastremati verso il basso.
L’intero edificio e gli alloggi sono dimensionati secondo il Modulor, simbolicamente
scolpito in facciata.
Sulla copertura dell’edificio si distinguono gli alti volumi dei camini e le diverse
strutture della collettività.
Il centro di Chandigarh, Punjab (India) - 1951
Il grande sogno di poter realizzare la città ideale delle utopie
rinascimentali e illuministe si concretizza nel 1951.
Il primo ministro indiano, Nehru, chiamò Le Corbusier e suo cugino Pierre
per destinare al "più grande architetto del mondo" l'edificazione della
capitale del Punjab.
Iniziano i lavori per Chandigarh (la "città d'argento"), probabilmente il
punto d'arrivo dell'ardito e pionieristico sviluppo di Le Corbusier.
La divisione degli spazi qui giunge a chiudere definitivamente il divario tra
uomo e costruzione: la città segue la pianta di un corpo umano; gli edifici
governativi e amministrativi nella testa, le strutture produttive ed industriali
nelle viscere, alla periferia del tronco gli edifici residenziali - tutti qui molto
bassi - vere e proprie isole autonome immerse nel verde.
Si concretizza anche la sua grande innovazione del sistema viario, con la
separazione delle strade dedicate ai pedoni e quelle dedicate al solo
traffico automobilistico: ogni isolato è circondato da una strada a
scorrimento veloce che sbocca nei grandi parcheggi dedicati; un'altra
strada risale tutto il 'corpo' della città fino al Campidoglio ospitando ai lati
gli edifici degli affari; una grande arteria pedonale ha alle sue ali negozi
della tradizione indiana, con in più due strade laterali automobilistiche a
scorrimento lento; una grande strada, infine, giunge fino a Delhi.
La città di Chandigarh fonde tutti gli studi architettonici compiuti da Le
Corbusier nei suoi viaggi giovanili per l'Europa e le sue innovazioni del
cemento e della città a misura d'uomo.
Simbolico il monumento centrale della città, una grande mano tesa
verso il cielo, la mano dell'uomo del Modulor, «una mano aperta per
ricevere e donare».
LE CORBUSIER, PADIGLIONE PHILIPS e Le Poème
Electronique all’Expo universale di Bruxelles (1957-58)
Il Padiglione Philips fu progettato da Le Corbusier per l'Expo di Bruxelles nel 1958,
quando la Philips si rivolse a Le Corbusier per il progetto del padiglione ove esporre
il campionario dei suoi prodotti elettronici, in particolare quelli per il suono e la luce.
Le Corbusier concepisce un involucro esprimente la modernità degli intenti della
Philips e, pertanto, decide di utilizzare la tecnologia dei gusci sospesi, delle volte
ondulate.
Ricevuto l'incarico Le Corbusier affermò: 'Non farò un edificio ma un poema
elettronico in cui colore, immagini, ritmo, suono e architettura verranno a
fondersi in tal modo che il pubblico resterà del tutto soggiogato da quanto la Philips
fa’.
Commissionata una macchina espositiva all'inventore della `machine à habiter', la
Philips ricevette due anni dopo un poema che esaltava il fenomeno plastico
attraversando la metafora organica.
Lo studio analitico del padiglione venne condotto dall’architetto musicista Yannis
Xenakis che, partendo dalle formulazioni architettoniche di base di Le Corbusier
svolse un attento itinerario di ricerca riguardante la costruzione geometrica del
manufatto.
In un susseguirsi di schizzi, di annotazioni, sui conoidi, sui paraboloidi iperbolici,
giunse alla soluzione definitiva adottando gusci sottili autoportanti di cui si
studiarono i comportamenti nella realtà con due modelli in scala per valutare le
deformazioni dovute ai carichi accidentali e per simulare il comportamento della
messa in opera.
La costruzione del padiglione 'si articola su un sistema di superfici a sella: tre `colli' le
cui pendici si risolvono armoniosamente le une nelle altre. Le tre sommità sono alte
rispettivamente m. 20, 18,50 e 13; la larghezza massima del complesso è di 25
metri. Su una superficie di mq. 500 si raggiunge una cubatura di circa 4.000 mc.
Il metodo di costruzione seguito rende possibile la copertura dello spazio senza
appoggi supplementari interni.
All’interno del Padiglione viene creato uno spettacolo di suoni e luci che sfrutta al
massimo la tecnica della ditta.
Le Corbusier che si occupò della realizzazione e della selezione delle immagini che
componevano il filmato proiettato su due pareti, cui si aggiunsero il “suono
organizzato” composto dal musicista Edgar Varèse (a cui Le Corbusier chiese di
allestire un ‘torrente elettronico’) diffuso mediante 350 altoparlanti articolati in “strade
sonore”, e le sbalorditive superfici architettoniche (paraboloidi iperbolici) progettate
da Iannis Xenakis.
Il risultato fu la prima vera e propria opera multimediale capace di suscitare il
senso di un’esperienza totalizzante dell’ascolto e della visione, un vero ambiente
immersivo, giacché lo spazio del Padiglione conteneva i materiali audiovisivi come
parti integrali del disegno architettonico.
Le Corbusier coordina lo spettacolo all’interno del padiglione: un poema elettronico
di luci e suoni: il Poème elettronique che dura 8 minuti e che riassume il cammino
dell’umanità attraverso i secoli.
La composizione sonora fu poi visualizzata attraverso fotografie, quadri astratti,
filmati a colori proiettati sulle pareti ricurve di uno spazio `indicibile'.
Alla fine dell’esposizione, che ebbe un notevole successo, il padiglione purtroppo fu
smantellato.
Cappella di Notre-Dame du Haut, Ronchamp,1950
Notre-Dame du Haut è il nome di una cappella situata a Ronchamp,
presso Belfort in Francia realizzata dall'architetto Le Corbusier secondo i
canoni dell'architettura brutalista).
È considerata uno dei più celebri esempi di moderna architettura religiosa.
Iniziata nel 1950, la chiesa fu consacrata il 20 giugno 1955.
La costruzione, situata sulla sommità di una collina, è in calcestruzzo
armato.
È costituita da un'unica navata di forma irregolare.
Nei lati della navata sono ricavate tre piccole cappelle indipendenti che
terminano in tre campanili di forma semi cilindrica.
La copertura della chiesa è realizzata con una gettata di calcestruzzo
modellata come se si trattasse di una grande vela rovesciata.
Per aumentare il senso di leggerezza dell'insieme la copertura non
appoggia direttamente sulle pareti ma su corti pilastrini affogati nella
muratura delle medesime. In questo modo, osservando il soffitto
dall'interno, si percepisce una lama di luce che penetra tra i muri e la vela
in calcestruzzo, come se essa potesse quasi volar via da un momento
all'altro.
La luce entra inoltre da decine di aperture delle più varie forme. Feritoie,
finestre, vetrate e frangisole che determinano suggestivi effetti di luce
valorizzati dal contrasto tra il bianco dell'intonaco ed il grigio sporco del
cemento.
La chiesa è stata concepita per essere utilizzata anche all'esterno, dove,
sotto l'ampio tetto, si trovano un altare e un pulpito. La costruzione può
ospitare circa 200 persone.
10. Le Corbusier e il Razionalismo in Francia
10. Le Corbusier e il Razionalismo in Francia
10. Le Corbusier e il Razionalismo in Francia
10. Le Corbusier e il Razionalismo in Francia
10. Le Corbusier e il Razionalismo in Francia
10. Le Corbusier e il Razionalismo in Francia
10. Le Corbusier e il Razionalismo in Francia
10. Le Corbusier e il Razionalismo in Francia

More Related Content

What's hot

Walter gropius
Walter gropiusWalter gropius
Walter gropius
Soumya Bhatia
 
Constructivis
ConstructivisConstructivis
Constructivis
Dipesh Jain
 
Architettura Fascista
Architettura FascistaArchitettura Fascista
Architettura Fascista
Liceo Scientifico Charles Darwin
 
Le Corbusier
Le Corbusier Le Corbusier
Le Corbusier
proyectoa3
 
Expressionist Architecture
Expressionist ArchitectureExpressionist Architecture
Expressionist ArchitectureParmanand Sinha
 
Villa savoye
Villa savoye Villa savoye
Villa savoye
Lakshmi Raveendran
 
Victor horta
Victor hortaVictor horta
Tadao ando-powerpoint-presentation
Tadao ando-powerpoint-presentationTadao ando-powerpoint-presentation
Tadao ando-powerpoint-presentationAhmad Riaz
 
Art nouveau
Art nouveauArt nouveau
Art nouveau
Ng Quinnie
 
Arquitectura del segle xx i part
Arquitectura del segle xx i partArquitectura del segle xx i part
Arquitectura del segle xx i partbalvare6
 
De stijl architecture
De stijl architectureDe stijl architecture
De stijl architecture
Sara Aburayya
 
Bauhaus Presentation
Bauhaus PresentationBauhaus Presentation
Bauhaus Presentation
Douglas Vail
 
The Origin Of Bauhaus and its influences on The Foundation Program in Arts Ed...
The Origin Of Bauhaus and its influences on The Foundation Program in Arts Ed...The Origin Of Bauhaus and its influences on The Foundation Program in Arts Ed...
The Origin Of Bauhaus and its influences on The Foundation Program in Arts Ed...
ish2009
 
Alvar Aalto Architect Biography Principles Works
Alvar Aalto Architect Biography Principles Works Alvar Aalto Architect Biography Principles Works
Alvar Aalto Architect Biography Principles Works
Akash Thottarath
 
Leon Alberti Battista
Leon Alberti BattistaLeon Alberti Battista
Leon Alberti Battistahushaam
 
Le Corbusier
Le Corbusier   Le Corbusier
Le Corbusier
LOKNATH MANDAL
 
Schroder house
Schroder houseSchroder house
Schroder house
MohitGupta844
 
Art Nouveau Moment
Art Nouveau MomentArt Nouveau Moment
Art Nouveau Moment
Andhra University
 

What's hot (20)

Walter gropius
Walter gropiusWalter gropius
Walter gropius
 
Constructivis
ConstructivisConstructivis
Constructivis
 
Architettura Fascista
Architettura FascistaArchitettura Fascista
Architettura Fascista
 
Le Corbusier
Le Corbusier Le Corbusier
Le Corbusier
 
Expressionist Architecture
Expressionist ArchitectureExpressionist Architecture
Expressionist Architecture
 
Villa savoye
Villa savoye Villa savoye
Villa savoye
 
Victor horta
Victor hortaVictor horta
Victor horta
 
Bauhaus
BauhausBauhaus
Bauhaus
 
Tadao ando-powerpoint-presentation
Tadao ando-powerpoint-presentationTadao ando-powerpoint-presentation
Tadao ando-powerpoint-presentation
 
Art nouveau
Art nouveauArt nouveau
Art nouveau
 
Arquitectura del segle xx i part
Arquitectura del segle xx i partArquitectura del segle xx i part
Arquitectura del segle xx i part
 
De stijl architecture
De stijl architectureDe stijl architecture
De stijl architecture
 
Bauhaus Presentation
Bauhaus PresentationBauhaus Presentation
Bauhaus Presentation
 
The Origin Of Bauhaus and its influences on The Foundation Program in Arts Ed...
The Origin Of Bauhaus and its influences on The Foundation Program in Arts Ed...The Origin Of Bauhaus and its influences on The Foundation Program in Arts Ed...
The Origin Of Bauhaus and its influences on The Foundation Program in Arts Ed...
 
Alvar Aalto Architect Biography Principles Works
Alvar Aalto Architect Biography Principles Works Alvar Aalto Architect Biography Principles Works
Alvar Aalto Architect Biography Principles Works
 
Leon Alberti Battista
Leon Alberti BattistaLeon Alberti Battista
Leon Alberti Battista
 
Le Corbusier
Le Corbusier   Le Corbusier
Le Corbusier
 
Walter gropius
Walter gropiusWalter gropius
Walter gropius
 
Schroder house
Schroder houseSchroder house
Schroder house
 
Art Nouveau Moment
Art Nouveau MomentArt Nouveau Moment
Art Nouveau Moment
 

Viewers also liked

Bauhaus e l'architettura razionalista
Bauhaus e l'architettura razionalistaBauhaus e l'architettura razionalista
Bauhaus e l'architettura razionalistaValentina Meli
 
Le Corbusier
Le CorbusierLe Corbusier
Architettura Fascista
Architettura FascistaArchitettura Fascista
Architettura Fascista
Liceo Scientifico Charles Darwin
 
Fra Razionalismo e Romanità 3.fascismo&architettura
Fra Razionalismo e Romanità 3.fascismo&architetturaFra Razionalismo e Romanità 3.fascismo&architettura
Fra Razionalismo e Romanità 3.fascismo&architettura
Portante Andrea
 
Fascismo e arte
Fascismo e arteFascismo e arte
Fascismo e arte
Ily Bellula
 
Il Modello di X
Il Modello di XIl Modello di X
Il Modello di X
Lucio Musacchio
 
Design è come funziona: introduzione allo sviluppo per dispositivi mobili
Design è come funziona: introduzione allo sviluppo per dispositivi mobiliDesign è come funziona: introduzione allo sviluppo per dispositivi mobili
Design è come funziona: introduzione allo sviluppo per dispositivi mobili
Davide Orlando
 
Gropius e il Bauhaus - Storia dell'Architettura Contemporanea
Gropius e il Bauhaus - Storia dell'Architettura ContemporaneaGropius e il Bauhaus - Storia dell'Architettura Contemporanea
Gropius e il Bauhaus - Storia dell'Architettura Contemporanea
Giacomo
 

Viewers also liked (20)

Bauhaus e l'architettura razionalista
Bauhaus e l'architettura razionalistaBauhaus e l'architettura razionalista
Bauhaus e l'architettura razionalista
 
12. Architettura Contemporanea - Teoria e immagini
12. Architettura Contemporanea - Teoria e immagini12. Architettura Contemporanea - Teoria e immagini
12. Architettura Contemporanea - Teoria e immagini
 
Le Corbusier
Le CorbusierLe Corbusier
Le Corbusier
 
Architettura Fascista
Architettura FascistaArchitettura Fascista
Architettura Fascista
 
2. Il Protorazionalismo
2. Il Protorazionalismo2. Il Protorazionalismo
2. Il Protorazionalismo
 
Fra Razionalismo e Romanità 3.fascismo&architettura
Fra Razionalismo e Romanità 3.fascismo&architetturaFra Razionalismo e Romanità 3.fascismo&architettura
Fra Razionalismo e Romanità 3.fascismo&architettura
 
Fascismo e arte
Fascismo e arteFascismo e arte
Fascismo e arte
 
Il Modello di X
Il Modello di XIl Modello di X
Il Modello di X
 
Design è come funziona: introduzione allo sviluppo per dispositivi mobili
Design è come funziona: introduzione allo sviluppo per dispositivi mobiliDesign è come funziona: introduzione allo sviluppo per dispositivi mobili
Design è come funziona: introduzione allo sviluppo per dispositivi mobili
 
5. LE AVANGUARDIE FIGURATIVE
5. LE AVANGUARDIE FIGURATIVE5. LE AVANGUARDIE FIGURATIVE
5. LE AVANGUARDIE FIGURATIVE
 
Gropius e il Bauhaus - Storia dell'Architettura Contemporanea
Gropius e il Bauhaus - Storia dell'Architettura ContemporaneaGropius e il Bauhaus - Storia dell'Architettura Contemporanea
Gropius e il Bauhaus - Storia dell'Architettura Contemporanea
 
7. LUDWIG MIES VAN DER ROHE
7. LUDWIG MIES VAN DER ROHE7. LUDWIG MIES VAN DER ROHE
7. LUDWIG MIES VAN DER ROHE
 
33. Il Barocco romano
33. Il Barocco romano33. Il Barocco romano
33. Il Barocco romano
 
31. La Basilica di San Pietro a Roma
31. La Basilica di San Pietro a Roma31. La Basilica di San Pietro a Roma
31. La Basilica di San Pietro a Roma
 
4. LE AVANGUARDIE FIGURATIVE - teoria
4. LE AVANGUARDIE FIGURATIVE - teoria4. LE AVANGUARDIE FIGURATIVE - teoria
4. LE AVANGUARDIE FIGURATIVE - teoria
 
11. Giuseppe Terragni e il Razionalismo italiano
11. Giuseppe Terragni e il Razionalismo italiano11. Giuseppe Terragni e il Razionalismo italiano
11. Giuseppe Terragni e il Razionalismo italiano
 
29. Filippo Brunelleschi - Leon Battista Alberti
29. Filippo Brunelleschi - Leon Battista Alberti29. Filippo Brunelleschi - Leon Battista Alberti
29. Filippo Brunelleschi - Leon Battista Alberti
 
23. Architettura bizantina in Calabria
23. Architettura bizantina in Calabria23. Architettura bizantina in Calabria
23. Architettura bizantina in Calabria
 
15. Architettura romana - Il Tempio romano
15. Architettura romana - Il Tempio romano15. Architettura romana - Il Tempio romano
15. Architettura romana - Il Tempio romano
 
34. Il tardo Barocco in Italia
34. Il tardo Barocco in Italia34. Il tardo Barocco in Italia
34. Il tardo Barocco in Italia
 

Similar to 10. Le Corbusier e il Razionalismo in Francia

Razionalismo in architettura
Razionalismo in architettura Razionalismo in architettura
Razionalismo in architettura
alessiamarini3
 
Arch 80
Arch 80Arch 80
extreme cohousing program by mattia darò
extreme cohousing program by mattia daròextreme cohousing program by mattia darò
extreme cohousing program by mattia darò
Mattia Darò
 
Architettura razionalista
Architettura razionalistaArchitettura razionalista
Architettura razionalista
Antonio Curreli
 
Convegno su Second Life - Prima Parte
Convegno su Second Life - Prima ParteConvegno su Second Life - Prima Parte
Convegno su Second Life - Prima Parte
Philomène Gattuso
 
Portfolio di laurea | IUAV
Portfolio di laurea | IUAVPortfolio di laurea | IUAV
Portfolio di laurea | IUAV
Davide
 
ALIVAR in the world
ALIVAR in the worldALIVAR in the world
ALIVAR in the world
ALIVAR
 
Cartoline dal passato
Cartoline dal passatoCartoline dal passato
Cartoline dal passato
ProduzioniProietto
 
Presentazione 2a design2011
Presentazione 2a  design2011Presentazione 2a  design2011
Presentazione 2a design2011
Antonio Iannece
 
Portfolio
PortfolioPortfolio
Portfolio
MirandaLippolis
 
Galeria Leme, São Paulo
Galeria Leme, São PauloGaleria Leme, São Paulo
Riassunto per le terze
Riassunto per le terzeRiassunto per le terze
Riassunto per le terze
RossellaCerreto
 
Portfolio 3
Portfolio 3Portfolio 3
BMW Welt in Munich
BMW Welt in MunichBMW Welt in Munich
BMW Welt in Munich
Invisible Architect
 
2016 Fundamentals of urban planning. Move from fact to law to solve social an...
2016 Fundamentals of urban planning. Move from fact to law to solve social an...2016 Fundamentals of urban planning. Move from fact to law to solve social an...
2016 Fundamentals of urban planning. Move from fact to law to solve social an...
Luca Marescotti
 
IKMZ BTU Cottbus Information, Communications and Media Center
IKMZ BTU Cottbus Information, Communications and Media CenterIKMZ BTU Cottbus Information, Communications and Media Center
IKMZ BTU Cottbus Information, Communications and Media Center
Invisible Architect
 

Similar to 10. Le Corbusier e il Razionalismo in Francia (20)

Razionalismo in architettura
Razionalismo in architettura Razionalismo in architettura
Razionalismo in architettura
 
Arch 80
Arch 80Arch 80
Arch 80
 
extreme cohousing program by mattia darò
extreme cohousing program by mattia daròextreme cohousing program by mattia darò
extreme cohousing program by mattia darò
 
Architettura razionalista
Architettura razionalistaArchitettura razionalista
Architettura razionalista
 
Convegno su Second Life - Prima Parte
Convegno su Second Life - Prima ParteConvegno su Second Life - Prima Parte
Convegno su Second Life - Prima Parte
 
Adolf loos teoria
Adolf loos   teoriaAdolf loos   teoria
Adolf loos teoria
 
Portfolio di laurea | IUAV
Portfolio di laurea | IUAVPortfolio di laurea | IUAV
Portfolio di laurea | IUAV
 
ALIVAR in the world
ALIVAR in the worldALIVAR in the world
ALIVAR in the world
 
Il modernismo
Il modernismoIl modernismo
Il modernismo
 
Saggio Critico
Saggio CriticoSaggio Critico
Saggio Critico
 
Cartoline dal passato
Cartoline dal passatoCartoline dal passato
Cartoline dal passato
 
Presentazione 2a design2011
Presentazione 2a  design2011Presentazione 2a  design2011
Presentazione 2a design2011
 
Portfolio
PortfolioPortfolio
Portfolio
 
Galeria Leme, São Paulo
Galeria Leme, São PauloGaleria Leme, São Paulo
Galeria Leme, São Paulo
 
Architettura
ArchitetturaArchitettura
Architettura
 
Riassunto per le terze
Riassunto per le terzeRiassunto per le terze
Riassunto per le terze
 
Portfolio 3
Portfolio 3Portfolio 3
Portfolio 3
 
BMW Welt in Munich
BMW Welt in MunichBMW Welt in Munich
BMW Welt in Munich
 
2016 Fundamentals of urban planning. Move from fact to law to solve social an...
2016 Fundamentals of urban planning. Move from fact to law to solve social an...2016 Fundamentals of urban planning. Move from fact to law to solve social an...
2016 Fundamentals of urban planning. Move from fact to law to solve social an...
 
IKMZ BTU Cottbus Information, Communications and Media Center
IKMZ BTU Cottbus Information, Communications and Media CenterIKMZ BTU Cottbus Information, Communications and Media Center
IKMZ BTU Cottbus Information, Communications and Media Center
 

10. Le Corbusier e il Razionalismo in Francia

  • 2. LE CORBUSIER 1926 - 1931 Il quartiere Weissenhof, a Stoccarda (1927) Il quartiere Weissenhof (in tedesco Weißenhofsiedlung) è un quartiere costruito a Stoccarda nel 1927, in occasione dell'esposizione organizzata dal Deutscher Werkbund. È stato una sorta di "vetrina" internazionale, per mostrare le innovazioni (architettoniche e sociali) proposte dal Movimento moderno. Il comprensorio includeva ventuno edifici, per un totale di sessanta abitazioni, progettate da sedici architetti europei, la maggior parte dei quali tedeschi. Mies van der Rohe era stato incaricato della gestione del progetto, in qualità di direttore architettonico del Werkbund, e fu lui a scegliere gli architetti, a distribuire i lotti e i fondi, e a supervisionare l'intero progetto. Le Corbusier ottenne due lotti diretti verso la città e il budget più ampio. Gli edifici non variano molto nella forma, presentando una grande coerenza progettuale; si tratta di case a schiera, villette e blocchi di appartamenti. Le caratteristiche comuni agli edifici sono le facciate essenziali, i tetti piani, adibiti a terrazza, le finestre a nastro, la cosiddetta "pianta libera" e l'elevato livello di prefabbricazione, che permise l'edificazione del complesso in soli cinque mesi. L'esposizione aprì al pubblico il 23 luglio 1927, con una notevole partecipazione di pubblico. Dei ventuno edifici originari, attualmente ne sopravvivono unidici.
  • 3. Case al quartiere WeiSsenhof, Stoccarda, 1927.
  • 4.
  • 5. Casa al quartiere WeiSsenhof, Stoccarda, 1927.
  • 6. Villa Stein a Garches (1926-1928))
  • 7.
  • 8.
  • 9. Ville Savoye a Poissy (1928-1931) Questo edificio è diventato monumento storico il 16 dicembre 1965. Dopo anni di abbandono la villa è stata restaurata ed è ormai aperta al pubblico.
  • 10.
  • 11.
  • 12. LE CORBUSIER - IL MODULOR Le Corbusier sviluppò il Modulor all'interno della lunga tradizione di trovare proporzioni geometriche e matematiche relative al corpo umano e usare queste conoscenze per migliorare sia l'estetica che la funzionalità dell'architettura. Il Modulor è una scala di grandezze, studiata da Le Corbusier, che si basa sulle proporzioni del corpo umano e la sezione aurea: si basa infatti sulla regola aurea nota già agli antichi Greci riguardo le proporzioni del corpo umano. Le Corbusier lo descriveva come "una gamma di misure armoniose per soddisfare la dimensione umana, applicabile universalmente all'architettura e alle cose meccaniche". Il modulor è anche utile per la rappresentazione della figura umana. Le Corbusier pubblicò Le Modulor nel 1948, seguito da Modulor 2 nel 1955. Le Corbusier usò la scala del Modulor nella progettazione di molti edifici. Nella costruzione della prima Unité d'Habitation, a Marsiglia, una versione del Modulor modellata nel cemento fu posizionata vicino all'ingresso. Albert Einstein elogiò l'intuizione di Le Corbusier affermando, a proposito dei rapporti matematici da lui teorizzati: «È una scala di proporzioni che rende il male difficile e il bene facile».
  • 13. LE CORBUSIER - IL MODULOR La rappresentazione grafica del Modulor è costituita da una figura umana stilizzata con un braccio steso sopra il capo si trova vicino a due misurazioni verticali: 1. la serie rossa basata sull'altezza del plesso solare (108 cm nella versione originale, 1.13 m nella versione rivista) poi divisa in segmenti secondo il Phi (Φ - la sezione aurea, nota anche come rapporto aureo, numero aureo, costante di Fidia e proporzione divina), 2. la serie blu basata sull'intera altezza della figura, doppia rispetto all'altezza del plesso solare (216 cm nella versione originale, 2.26 m nella rivista), e divisa in segmenti allo stesso modo. Una spirale, sviluppata graficamente tra la serie rossa e la blu, sembra mimare il volume della figura umana.
  • 14. LE CORBUSIER Unitè d’habitation a Marsiglia 1945-1952 Il programma architettonico della “macchina da abitare” di Le Corbusier prosegue nel dopoguerra nelle Unités d’habitation, residenze collettive che rapprsentano un modello abitativo oltre che un chiaro programma urbanistico e sociale. L’Unité è una piccola città autosufficiente, sviluppata in altezza per liberare terreno - da destinare al traffico e al verde - e al tempo stesso un ‘grande contenitore sociale’. All’interno dell’edificio di Marsiglia vivono circa 1600 persone che hanno a disposizione ristoranti, negozi e persino un hotel; sul tetto terrazza sono disposte varie attrezzature collettive, tra cui una piscina e un campo da gioco per i bambini. L’enorme struttura è lunga circa 140 m, larga 24 m e alta 60 m: raggiunge 18 piani e dispone di tre tipologie abitative destinate a diversi tipi di fruitori: persone singole, coppie, famiglie con più componenti. Gli appartamenti si sviluppano generalmente su due livelli secondo uno schema ad “L”: ogni tre piani vi sono due appartamenti incastrati, ciscuno col soggiorno a doppia altezza. La distribuzione degli appartamenti avviene trami te corridoi che percorrono longitudinalmente tutto l’edificio. La struttura è in cemento armato lasciato a vista: solo gli schemi frangisole (brise- soleil) sono dipinti di rosso, verde e giallo. L’intera costruzione è sollevata da terra tramite pilastri - pilotis - in cemento armato rastremati verso il basso. L’intero edificio e gli alloggi sono dimensionati secondo il Modulor, simbolicamente scolpito in facciata. Sulla copertura dell’edificio si distinguono gli alti volumi dei camini e le diverse strutture della collettività.
  • 15.
  • 16.
  • 17.
  • 18.
  • 19.
  • 20.
  • 21.
  • 22.
  • 23.
  • 24. Il centro di Chandigarh, Punjab (India) - 1951 Il grande sogno di poter realizzare la città ideale delle utopie rinascimentali e illuministe si concretizza nel 1951. Il primo ministro indiano, Nehru, chiamò Le Corbusier e suo cugino Pierre per destinare al "più grande architetto del mondo" l'edificazione della capitale del Punjab. Iniziano i lavori per Chandigarh (la "città d'argento"), probabilmente il punto d'arrivo dell'ardito e pionieristico sviluppo di Le Corbusier. La divisione degli spazi qui giunge a chiudere definitivamente il divario tra uomo e costruzione: la città segue la pianta di un corpo umano; gli edifici governativi e amministrativi nella testa, le strutture produttive ed industriali nelle viscere, alla periferia del tronco gli edifici residenziali - tutti qui molto bassi - vere e proprie isole autonome immerse nel verde. Si concretizza anche la sua grande innovazione del sistema viario, con la separazione delle strade dedicate ai pedoni e quelle dedicate al solo traffico automobilistico: ogni isolato è circondato da una strada a scorrimento veloce che sbocca nei grandi parcheggi dedicati; un'altra strada risale tutto il 'corpo' della città fino al Campidoglio ospitando ai lati gli edifici degli affari; una grande arteria pedonale ha alle sue ali negozi della tradizione indiana, con in più due strade laterali automobilistiche a scorrimento lento; una grande strada, infine, giunge fino a Delhi. La città di Chandigarh fonde tutti gli studi architettonici compiuti da Le Corbusier nei suoi viaggi giovanili per l'Europa e le sue innovazioni del cemento e della città a misura d'uomo. Simbolico il monumento centrale della città, una grande mano tesa verso il cielo, la mano dell'uomo del Modulor, «una mano aperta per ricevere e donare».
  • 25.
  • 26.
  • 27.
  • 28.
  • 29.
  • 30.
  • 31.
  • 32.
  • 33. LE CORBUSIER, PADIGLIONE PHILIPS e Le Poème Electronique all’Expo universale di Bruxelles (1957-58) Il Padiglione Philips fu progettato da Le Corbusier per l'Expo di Bruxelles nel 1958, quando la Philips si rivolse a Le Corbusier per il progetto del padiglione ove esporre il campionario dei suoi prodotti elettronici, in particolare quelli per il suono e la luce. Le Corbusier concepisce un involucro esprimente la modernità degli intenti della Philips e, pertanto, decide di utilizzare la tecnologia dei gusci sospesi, delle volte ondulate. Ricevuto l'incarico Le Corbusier affermò: 'Non farò un edificio ma un poema elettronico in cui colore, immagini, ritmo, suono e architettura verranno a fondersi in tal modo che il pubblico resterà del tutto soggiogato da quanto la Philips fa’. Commissionata una macchina espositiva all'inventore della `machine à habiter', la Philips ricevette due anni dopo un poema che esaltava il fenomeno plastico attraversando la metafora organica. Lo studio analitico del padiglione venne condotto dall’architetto musicista Yannis Xenakis che, partendo dalle formulazioni architettoniche di base di Le Corbusier svolse un attento itinerario di ricerca riguardante la costruzione geometrica del manufatto. In un susseguirsi di schizzi, di annotazioni, sui conoidi, sui paraboloidi iperbolici, giunse alla soluzione definitiva adottando gusci sottili autoportanti di cui si studiarono i comportamenti nella realtà con due modelli in scala per valutare le deformazioni dovute ai carichi accidentali e per simulare il comportamento della messa in opera. La costruzione del padiglione 'si articola su un sistema di superfici a sella: tre `colli' le cui pendici si risolvono armoniosamente le une nelle altre. Le tre sommità sono alte rispettivamente m. 20, 18,50 e 13; la larghezza massima del complesso è di 25 metri. Su una superficie di mq. 500 si raggiunge una cubatura di circa 4.000 mc. Il metodo di costruzione seguito rende possibile la copertura dello spazio senza appoggi supplementari interni. All’interno del Padiglione viene creato uno spettacolo di suoni e luci che sfrutta al massimo la tecnica della ditta. Le Corbusier che si occupò della realizzazione e della selezione delle immagini che componevano il filmato proiettato su due pareti, cui si aggiunsero il “suono organizzato” composto dal musicista Edgar Varèse (a cui Le Corbusier chiese di allestire un ‘torrente elettronico’) diffuso mediante 350 altoparlanti articolati in “strade sonore”, e le sbalorditive superfici architettoniche (paraboloidi iperbolici) progettate da Iannis Xenakis. Il risultato fu la prima vera e propria opera multimediale capace di suscitare il senso di un’esperienza totalizzante dell’ascolto e della visione, un vero ambiente immersivo, giacché lo spazio del Padiglione conteneva i materiali audiovisivi come parti integrali del disegno architettonico. Le Corbusier coordina lo spettacolo all’interno del padiglione: un poema elettronico di luci e suoni: il Poème elettronique che dura 8 minuti e che riassume il cammino dell’umanità attraverso i secoli. La composizione sonora fu poi visualizzata attraverso fotografie, quadri astratti, filmati a colori proiettati sulle pareti ricurve di uno spazio `indicibile'. Alla fine dell’esposizione, che ebbe un notevole successo, il padiglione purtroppo fu smantellato.
  • 34.
  • 35.
  • 36.
  • 37. Cappella di Notre-Dame du Haut, Ronchamp,1950 Notre-Dame du Haut è il nome di una cappella situata a Ronchamp, presso Belfort in Francia realizzata dall'architetto Le Corbusier secondo i canoni dell'architettura brutalista). È considerata uno dei più celebri esempi di moderna architettura religiosa. Iniziata nel 1950, la chiesa fu consacrata il 20 giugno 1955. La costruzione, situata sulla sommità di una collina, è in calcestruzzo armato. È costituita da un'unica navata di forma irregolare. Nei lati della navata sono ricavate tre piccole cappelle indipendenti che terminano in tre campanili di forma semi cilindrica. La copertura della chiesa è realizzata con una gettata di calcestruzzo modellata come se si trattasse di una grande vela rovesciata. Per aumentare il senso di leggerezza dell'insieme la copertura non appoggia direttamente sulle pareti ma su corti pilastrini affogati nella muratura delle medesime. In questo modo, osservando il soffitto dall'interno, si percepisce una lama di luce che penetra tra i muri e la vela in calcestruzzo, come se essa potesse quasi volar via da un momento all'altro. La luce entra inoltre da decine di aperture delle più varie forme. Feritoie, finestre, vetrate e frangisole che determinano suggestivi effetti di luce valorizzati dal contrasto tra il bianco dell'intonaco ed il grigio sporco del cemento. La chiesa è stata concepita per essere utilizzata anche all'esterno, dove, sotto l'ampio tetto, si trovano un altare e un pulpito. La costruzione può ospitare circa 200 persone.