Marco Pietripaoli, Direttore di Ciessevi, interviene al Workshop dell’Osservatorio ICT per il non-profit 2012 "TERZO SETTORE: OLTRE IL DIVARIO DIGITALE"
www.thinkinnovation.org
Marco Pietripaoli, Direttore di Ciessevi, interviene al Workshop dell’Osservatorio ICT per il non-profit 2012 "TERZO SETTORE: OLTRE IL DIVARIO DIGITALE"
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6 giugno 2011 - Circolo della Stampa, Palazzo Bocconi, Milano
THINK! presenta il Workshop "L'innovazione difficile"
Ad un anno dal loro primo paper "ICT e Innovazione: Che fare?" Giorgio De Michelis e Alfonso Fuggetta ritornano sul tema e lo espandono ulteriormente. Nel loro L’innovazione difficile, pubblicato recentemente tra i paper della Fondazione THINK!, gli Autori propongono una lettura ragionata e puntuale dello stato dell’innovazione tecnologica in Italia.
In sintesi essi rilevano che in Italia si fa poca innovazione tecnologica – cioè quell’innovazione che trasforma e sfrutta i risultati della ricerca scientifica e tecnologica per creare nuovi prodotti e/o servizi per il mercato globale. Ciò è vero sia per quanto concerne lo sfruttamento delle tecnologie in prodotti e servizi anche non tecnologici (si pensi all’innovazione in settori tradizionali come il tessile o il legno arredo), ma ancor di più quando consideriamo lo sviluppo di specifici settori industriali ad alta intensità di tecnologia come ed esempio l’ ICT.
La tesi degli Autori è che tuttavia, seppure molti treni siano già passati, nuovi treni passeranno e non c’è ragione per non cercare di salirvi: con forza che un paese evoluto non può non essere protagonista nei principali settori della ricerca e dell’innovazione tecnologica (come è appunto l’ICT).
Un settore industriale debole dal punto di vista scientifico-tecnologico non è in grado di alimentare e far crescere quell’ecosistema di competenze, culture e realtà imprenditoriali necessarie per travasare e applicare al meglio le tecnologie anche nei prodotti e servizi convenzionali.
Gli autori sintetizzano il quadro che ne esce in tre parole chiave: competenza, risorse e fiducia, che descrivono quello che gli innovatori non trovano nel nostro Paese. E’ un quadro assai preoccupante, ma da esso si possono ricavare indicazioni precise per gli interventi che sono necessari per cambiare la situazione, uscendo dalle chiacchiere generiche che spesso avviliscono il dibattito su questo tema.
La Fondazione THINK! fa del tema dei rapporti tra tecnologie digitali e processi di innovazione una delle sue principali aree di studio e di riflessione.
www.thinkinnovation.org
The document discusses four "miracles" that have enabled greater access to information and communication technologies (ICT) in developing countries: 1) the mobile miracle of widespread cellular connectivity, 2) the broadband miracle of growing internet access, 3) the open-source miracle of accessible software, and 4) the cloud computing miracle of shared online services. The author argues that future ICT development efforts should capitalize on these technologies by minimizing local infrastructure, using open-source software, training local management, adopting existing solutions over creating new ones, and pursuing replicable and scalable approaches.
Le Organizzazioni NonProfit svolgono un ruolo fondamentale:
1-nel promuovere l’uso delle Tecnologie ICT per favorire lo sviluppo umano;
2.nel garantire la sostenibilità ambientale ed energetica delle Nuove Tecnologie (caso Apple/Greenpeace).
A sua volta, il mondo del NonProfit può aprire i nuovi grandi mercati della Qualità della Vita, dell’ Educazione, della Salute, dell’ Inclusione Sociale, oggi trascurati dall’ approccio di breve termine di molti dei maggiori Vendor ICT
The document discusses ICT4D (Information and Communication Technologies for Development), including its definition, goals of development, and how ICT can contribute to development through information and communication. It outlines the evolution of ICT4D in three phases and discusses targets set by the World Summit on the Information Society. Examples of ICT4D projects are provided. The document also examines approaches to measuring ICT development and the digital divide between countries.
The conventional use of technology at an administrative level constitutes much more than its usage as
an engineered object. Factual evidence of this was established through a study conducted at LSE, to
analyze how the ultimate outcome of technology in practice is largely determined by the interactions
that technology has with its users coming from different institutionalized environments. To do so, the
popular technical deterministic approach is extended, by adopting a socio-political lens aimed at
understanding “technology in practice”. The social constructivist and the structurational stance, put
together, highlight the delicate intricacies that take place during the recursive interaction between the
user and technology, which shapes technology into a socially politicized object.
What do we mean by e-government? This concept, synthesized by Heeks (2001) as "the ICT-enabled route to good governance", points to the system of solutions for public administration that are based on the toolkits of digital technology. The use of ICTs for speeding up citizen-government transactions in India, for digitalizing the Thai government, for supporting the purchaser-provider separation in the British health system, all point in the same direction: ICTs, over the last decades, have been plied to reforms that are market-oriented in character. As a result, a managerialist view dominates, reducing success and failure to performance indicators, borrowed from the domain of the private sector. But is e-government really all about efficiency and market incentives? Or do the effects of computerization on citizens' quality of life, and the potential for democratization in interactions with government, have a place in understanding the e-government sphere?
When we shift our focus to countries that suffer from institutional frailty, the dimensions of accountability, transparency, and democratization emerge as primary objectives to be pursued within government. Madon's (2009) work is illuminating in this respect: computerized health facilities in Karnataka, e-inclusion through telecentres in Kerala, the use of information systems for self-employment programmes in Gujarat, tell a story that constitutes an implicit challenge to the efficiency-centred, neoliberal view of digitalization in the public sector. Experiences of e-government in developing nations, rather than ascribing to the panacea of investing in ICTs for achieving development, should be examined through a contextual lens: this leaves standard prescriptions and market orientation on the one side, and takes into account the complexity and specificity of the political environments involved.
www.thinkinnovation.org
www.forumpa.it
Questa presentazione mostra una versione sintetica dell'Email Marketing Metrics Benchmark Report - Non Profit 2013, ed offre spunti e raccomandazioni su come usare questi dati per migliorare il proprio programma di email marketing.
Crowdfunding, ecosistemi startup ed approfondimenti sul tema: tre miei contributi sulla realtà della raccoltà capitali online, le piattaforme in Italia ed un caso di successo nel contesto siciliano
Per il quattordicesimo anno consecutivo l’Acri, l’Associazione che rappresenta collettivamente le Fondazioni di origine bancaria e le Casse di Risparmio Spa, in occasione della Giornata Mondiale del Risparmio presenta un’indagine sugli Italiani e il Risparmio, realizzata in collaborazione con Ipsos.
6 giugno 2011 - Circolo della Stampa, Palazzo Bocconi, Milano
THINK! presenta il Workshop "L'innovazione difficile"
Ad un anno dal loro primo paper "ICT e Innovazione: Che fare?" Giorgio De Michelis e Alfonso Fuggetta ritornano sul tema e lo espandono ulteriormente. Nel loro L’innovazione difficile, pubblicato recentemente tra i paper della Fondazione THINK!, gli Autori propongono una lettura ragionata e puntuale dello stato dell’innovazione tecnologica in Italia.
In sintesi essi rilevano che in Italia si fa poca innovazione tecnologica – cioè quell’innovazione che trasforma e sfrutta i risultati della ricerca scientifica e tecnologica per creare nuovi prodotti e/o servizi per il mercato globale. Ciò è vero sia per quanto concerne lo sfruttamento delle tecnologie in prodotti e servizi anche non tecnologici (si pensi all’innovazione in settori tradizionali come il tessile o il legno arredo), ma ancor di più quando consideriamo lo sviluppo di specifici settori industriali ad alta intensità di tecnologia come ed esempio l’ ICT.
La tesi degli Autori è che tuttavia, seppure molti treni siano già passati, nuovi treni passeranno e non c’è ragione per non cercare di salirvi: con forza che un paese evoluto non può non essere protagonista nei principali settori della ricerca e dell’innovazione tecnologica (come è appunto l’ICT).
Un settore industriale debole dal punto di vista scientifico-tecnologico non è in grado di alimentare e far crescere quell’ecosistema di competenze, culture e realtà imprenditoriali necessarie per travasare e applicare al meglio le tecnologie anche nei prodotti e servizi convenzionali.
Gli autori sintetizzano il quadro che ne esce in tre parole chiave: competenza, risorse e fiducia, che descrivono quello che gli innovatori non trovano nel nostro Paese. E’ un quadro assai preoccupante, ma da esso si possono ricavare indicazioni precise per gli interventi che sono necessari per cambiare la situazione, uscendo dalle chiacchiere generiche che spesso avviliscono il dibattito su questo tema.
La Fondazione THINK! fa del tema dei rapporti tra tecnologie digitali e processi di innovazione una delle sue principali aree di studio e di riflessione.
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The document discusses four "miracles" that have enabled greater access to information and communication technologies (ICT) in developing countries: 1) the mobile miracle of widespread cellular connectivity, 2) the broadband miracle of growing internet access, 3) the open-source miracle of accessible software, and 4) the cloud computing miracle of shared online services. The author argues that future ICT development efforts should capitalize on these technologies by minimizing local infrastructure, using open-source software, training local management, adopting existing solutions over creating new ones, and pursuing replicable and scalable approaches.
Le Organizzazioni NonProfit svolgono un ruolo fondamentale:
1-nel promuovere l’uso delle Tecnologie ICT per favorire lo sviluppo umano;
2.nel garantire la sostenibilità ambientale ed energetica delle Nuove Tecnologie (caso Apple/Greenpeace).
A sua volta, il mondo del NonProfit può aprire i nuovi grandi mercati della Qualità della Vita, dell’ Educazione, della Salute, dell’ Inclusione Sociale, oggi trascurati dall’ approccio di breve termine di molti dei maggiori Vendor ICT
The document discusses ICT4D (Information and Communication Technologies for Development), including its definition, goals of development, and how ICT can contribute to development through information and communication. It outlines the evolution of ICT4D in three phases and discusses targets set by the World Summit on the Information Society. Examples of ICT4D projects are provided. The document also examines approaches to measuring ICT development and the digital divide between countries.
The conventional use of technology at an administrative level constitutes much more than its usage as
an engineered object. Factual evidence of this was established through a study conducted at LSE, to
analyze how the ultimate outcome of technology in practice is largely determined by the interactions
that technology has with its users coming from different institutionalized environments. To do so, the
popular technical deterministic approach is extended, by adopting a socio-political lens aimed at
understanding “technology in practice”. The social constructivist and the structurational stance, put
together, highlight the delicate intricacies that take place during the recursive interaction between the
user and technology, which shapes technology into a socially politicized object.
What do we mean by e-government? This concept, synthesized by Heeks (2001) as "the ICT-enabled route to good governance", points to the system of solutions for public administration that are based on the toolkits of digital technology. The use of ICTs for speeding up citizen-government transactions in India, for digitalizing the Thai government, for supporting the purchaser-provider separation in the British health system, all point in the same direction: ICTs, over the last decades, have been plied to reforms that are market-oriented in character. As a result, a managerialist view dominates, reducing success and failure to performance indicators, borrowed from the domain of the private sector. But is e-government really all about efficiency and market incentives? Or do the effects of computerization on citizens' quality of life, and the potential for democratization in interactions with government, have a place in understanding the e-government sphere?
When we shift our focus to countries that suffer from institutional frailty, the dimensions of accountability, transparency, and democratization emerge as primary objectives to be pursued within government. Madon's (2009) work is illuminating in this respect: computerized health facilities in Karnataka, e-inclusion through telecentres in Kerala, the use of information systems for self-employment programmes in Gujarat, tell a story that constitutes an implicit challenge to the efficiency-centred, neoliberal view of digitalization in the public sector. Experiences of e-government in developing nations, rather than ascribing to the panacea of investing in ICTs for achieving development, should be examined through a contextual lens: this leaves standard prescriptions and market orientation on the one side, and takes into account the complexity and specificity of the political environments involved.
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Questa presentazione mostra una versione sintetica dell'Email Marketing Metrics Benchmark Report - Non Profit 2013, ed offre spunti e raccomandazioni su come usare questi dati per migliorare il proprio programma di email marketing.
Crowdfunding, ecosistemi startup ed approfondimenti sul tema: tre miei contributi sulla realtà della raccoltà capitali online, le piattaforme in Italia ed un caso di successo nel contesto siciliano
Per il quattordicesimo anno consecutivo l’Acri, l’Associazione che rappresenta collettivamente le Fondazioni di origine bancaria e le Casse di Risparmio Spa, in occasione della Giornata Mondiale del Risparmio presenta un’indagine sugli Italiani e il Risparmio, realizzata in collaborazione con Ipsos.
Presentazione di Nino Floro, direttore dell'Istituto Demoskopika, sulla decima edizione del Rapporto BCC Mediocrati sull'economia in provincia di Cosenza (2014)
Convegno L’ISTAT PARTECIPA ALLA XX EDIZIONE DELLE GIORNATE DI BERTINORO
Roma 9 ottobre 2020
Evento Digital Edition, Censimenti Permanenti - Istituzioni non profit
sessione Presentazione Istat sulle Istituzioni Non Profit
Il valore della condivisione delle informazioni sui pagamenti: Trend di setto...CRIBIS D&B
CRIBIS iTRADE is a specific service, helpful to the commercial credit management, which allows to analyze in depth delays, payment behaviors and exposure and expired of your customers portfolio. An example of CRIBIS iTRADE informations about payments, delays and level of risk in Consumer goods industry.
Seconda edizione dell'indagine “La generosità batte la crisi?”.
Obiettivo dell'indagine: definire, sulla base dei risultati di bilancio e delle stime riferiti dalle Organizzazioni non Profit (ONP) intervistate, l'andamento delle donazioni nel nostro Paese in relazione al periodo di recessione economica .
La rilevazione ha periodicità semestrale.
L'Osservatorio CRIBIS D&B–FORMAT sul Credit Management si pone l’obiettivo di analizzare l’evoluzione dei processi e delle esigenze delle aziende italiane nella gestione del credito commerciale.
In particolare, le modalità su come è stato fronteggiato il problema degli insoluti e dei ritardi nei pagamenti e quali policy sono state adottate in merito.
Digital Fundraising: come gestire le relazioni con i donatori.Pietro Giacchetti
Digital Fundraising: come gestire le relazioni con i donatori.
Nel panorama non profit italiano è in atto un cambiamento, ancora embrionale, ma che promette di rivoluzionare il modo di parlare con i donatori. Si tratta del Donor Relationship Management.
Presentazione sul Digital Fundraising in sede Techsoup Italia. 14 marzo 2017
The document discusses Cisco's corporate social responsibility (CSR) focus and programs. It describes Cisco's CSR areas of focus as society, environment, supply chain, and corporate governance/ethics. For society, Cisco's focus is on education, healthcare, economic empowerment, and disaster response. It then provides details on Cisco's Networking Academy program, including its history, impact, and community engagement efforts in Italy.
The document describes a content and social engine called WYG WYG that enables crowd giving. It discusses the benefits for users, non-profits, and commercial partners. For non-profits, it provides visibility and new fundraising opportunities. For users and donors, it offers trust, tracking of donations, and updates on supported causes. For companies, it enables viral engagement and pay-per-action investments for marketing initiatives as well as corporate social responsibility programs.
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2. La metodologia
• Compilazione questionario
• Campione: 170 ONP intervistate nel mese di luglio-agosto 2013*
• Hanno risposto al questionario Responsabili RF, Direttori Generali e Presidenti
• Rilevazioni:
–
Dati di bilancio RF 2012
–
Stime RF I° semestre 2013
– Aspettative 2013
*statisticamente non rappresentativo del terzo settore italiano
4. Il campione
(settore di attività)
5%
2% 2%
Cooperazione Internazionale, compresi
SAD e Adozione Internazionale
1%
Lotta all'emarginazione sociale
39%
22%
Salute e Ricerca Scientifica
Filantropia (Enti di erogazione)
29%
Tutela ambiente e animali
Cultura, arti, spettacolo
Sport e tempo libero
6. Il campione
(ONP autonoma o sede Italiana di ONP internazionale)
170 Organizzazioni non profit
12%
ONP autonoma
88%
ONP è sede italiana di ONP
internazionale
8. Andamento RF 2012
rispetto al 2011
14%
13%
più del 15% (in meno)
rispetto al 2011
15%
19%
dal 5% al 15% in meno
rispetto al 2011
più o meno gli stessi
proventi del 2011
39%
dal 5% al 15% in più
rispetto al 2011
più del 15% (in più)
rispetto al 2011
Il 27% ha aumentato la propria raccolta fondi 2012 vs 2011
Il 39% non ha avvertito nessun cambiamento sostanziale
Il 34% ha diminuito la propria raccolta fondi 2012 vs 2011
9. Andamento RF 2011 vs Andamento RF 2012
RF 2010 dati bilancio
47%
RF 2011 dati bilancio
RF 2012 dati bilancio
39% 39%
24%
DI PIU'
27%
37%
34%
29%
24%
IN LINEA
DI MENO
L’andamento delle raccolte fondi nel 2012 è in linea con il 2011.
Infatti, mentre dal 2011 al 2010 si dimezzava il numero delle ONP che miglioravano (-23%) e
aumentava di 8 punti percentuali il numero di quelle che peggiorano, dal 2011 al 2012 la situazione sembra
leggermente migliorata, registrando un aumento del 3% di ONP che migliorano rispetto all’anno prima e una
diminuzione della stessa percentuale delle ONP che peggiorano
10. Stime RF primo semestre 2013
Molto meno del primo
semestre del 2012
3% 4%
18%
28%
Meno del primo
semestre del 2012
In linea con l'anno
scorso
47%
Di più del semestre
dell'anno prima
Molto più del primo
semestre dell'anno
prima
Nel primo semestre del 2013 le Onp che hanno stimato di aver raccolto di più
sono solo il 21% contro un 32% che dichiara di stimare un peggioramento delle stesse.
Rispetto al 2012 si passa dal 27 al 21 la percentuale di ONP che stima di aver migliorato
11. Previsioni RF tutto 2013
4%
25%
26%
45%
Molto meno rispetto al
2012
Meno rispetto al 2012
Più o meno come il
2012
Più del 2012
Il 30% delle Onp prevede di diminuire le proprio raccolte fondi, mentre pensa
di migliorare il 25% del campione.
12. Cfr tra previsioni RF 2013 e andamento I° semestre 2013
Previsioni tutto 2013
45%
25%
Primo semestre 2013
47%
30%
32%
21%
di più
In linea con l'anno
scorso
meno
Le previsioni sul 2013, rispetto ai risultati del primo semestre , sono abbastanza in linea,
leggermente migliori rispetto ai primi mesi
13. Andamento entrate totali 2012 rispetto a 2011
10%
19%
17%
18%
36%
Più del 15% (in meno)
rispetto al 2011
Dal 5% al 15% in meno
rispetto al 2011
Più o meno gli stessi
proventi del 2011
Dal 5% a 15% in più rispetto
al 2011
Più del 15% (in più) rispetto
al 2011
Solo il 27% delle ONP migliora complessivamente le proprie entrate totali rispetto
al 2011 mentre il 37% dichiara un peggioramento
14. Andamento entrate tot. 2011 vs entrate tot. 2012
Entrate tot. 2010 dati bilancio
Entrate tot. 2011 dati bilancio
Entrate tot. 2012 dati bilancio
47%
37%
36%
33%
37%
33%
30%
27%
20%
DI PIU'
IN LINEA
DI MENO
Nel 2012, anche se di poco, le ONP continuano la discesa verso il basso, infatti diminuisce di 3
punti percentuali il numero delle ONP che hanno migliorato, resta invariata invece costante la %
delle ONP che peggiorano. Il passaggio più drammatico resta comunque quello tra il 2010 e il
2011: diminuivano di ben 17 punti percentuali le ONP che miglioravano e aumentavano
di 4 punti quelle che peggioravano
15. SINTESI ANDAMENTI
RF 2012 vs 2011
+ 3% ONP che migliorano
- 3% diminuisce
Ent. Tot. 2012 vs 2011
- 3% ONP che migliorano
= ONP che diminuiscono
Stime primo semestre
2013 vs RF 2012
- 6% ONP che migliorano
- 2% ONP che peggiorano
16. Donors più «generosi»
60%
13%
Privati (cittadini)
Aziende
11%
Fondazioni
bancarie
10%
5%
Pubbliche
Altre
Amministrazioni fondazioni/enti
privati di
erogazione
1%
Fondazioni di
impresa
17. Donors più «generosi»: perché?
37%
43%
20%
E' aumentato il numero dei
donatori (più persone, più
fondazioni, più aziende)
A parità del numero dei donatori è
aumentata la loro donazione media
Entrambi i fenomeni
19. Donors meno «generosi»: perché?
34%
46%
20%
E' diminuito il numero
dei donatori (più
persone, più fondazioni,
più aziende)
A parità del numero dei
donatori è diminuita la
loro donazione media
Entrambi i fenomeni
20. Cfr tra Donors più «generosi»
giugno 2012 vs giugno 2013
giu-12
giu-13
60%
50%
25%
10% 13%
Privati (cittadini)
Aziende
15%
11%
Fondazioni
bancarie
10%
5%
Pubbliche
Altre
Amministrazioni fondazioni/enti
privati di
erogazione
1%
Fondazioni di
impresa
I privati cittadini continuano a sostenere cospicuamente il settore, mentre arretra
l’apporto delle Pubbliche amministrazioni per il 15% delle ONP. Questo potrebbe
spiegare perché le entrate totali sui bilanci 2013 sono leggermente inferiori a quelle del
2012
21. Cfr tra Donors meno «generosi»
giugno 2012 vs gennaio 2013 vs giugno 2013
giu-12
gen-13
giu-13
36%
37%
30%
24%
28% 29%
26%
24%
11%
15%
10%
9%
Aziende
Pubbliche
Amministrazioni
Privati (cittadini)
Fondazioni
bancarie
9%
1%
Fondazioni di
impresa
4%
7%
Altre
fondazioni/enti
privati di
erogazione
Da giugno 2012, fino ad arrivare a giugno 2013, si nota come per la prima volta nel gen 2013 proprio i
cittadini vengono chiamati in causa come target «meno generoso», insieme alle aziende. Invece nella
rilevazione giu 2013, che fa riferimento ai dati di bilancio complessivi del 2012, i risultati sembrano
molto simili allo stesso periodo dell’anno prima.
22. Difficoltà maggiormente riscontrate
RF 2012
8%
7%
7%
Difficoltà a trovare nuovi
donatori
41%
Il donatore dona meno
Perdita dei donatori fedeli
37%
Una maggiore concorrenza
con ONP simili
Nessuna
Le difficoltà maggiori riscontrate riguardano
la minore disponibilità economica del donatore (41%) il quale, seppure fidelizzato,
fatica a continuare a donare la stessa cifra degli anni precedenti.
In seconda posizione si attesta la difficoltà ad allargare la base dei donatori (37%)
mentre la perdita dei donatori fedeli è denunciata dal 7% delle ONP, in aumento rispetto
all’ultima rilevazione di gennaio dove veniva denunciata solo per il 3%.
Dunque anche in tempi di crisi i donatori fedeli continuano, per la maggior parte,
a sostenere le associazioni di cui si fidano, ma con importi inferiori.
23. Difficoltà maggiormente riscontrate
2013 vs 2012
giu-12
+13%
41%
43%
giu-13
-6%
37%
28%
+4%
11%
7%
8%
10%
7%
3%
Difficoltà a trovare nuovi Il donatore dona meno
donatori
Perdita dei donatori
fedeli
Una maggiore
concorrenza con ONP
simili
Nessuna
Il quadro delle difficoltà incontrare sembra cambiare da un anno all’altro: nella rilevazione del 2013
al primo posto troviamo trovare nuovi donatori (+13%), mentre nel 2012
si registrava, come prima causa di calo delle donazioni,
una minore disponibilità economica (-6%)
24. Principale strumento di RF più utilizzato durante la RF 2012*
3%
2% 2% 1%
10%
Direct mailing cartaceo
32%
Eventi pubblici
Face to face/dialogatori
11%
Direct mailing elettronico
Raccolta fondi verso imprese
12%
27%
Sms solidale
Donazioni online
Regali Solidali
Lasciti testamentari
Lo strumento più utilizzato risulta essere il DM cartaceo, seguito dagli eventi pubblici. Poco
utilizzati come strumenti di raccolta fondi principali le donazioni online, lasciti testamentari e sms
solidali
*Rispetto al 2012 abbiamo chiesto «lo strumento» principale dando la possibilità di rispondere soltanto in maniera univoca e questo non
permette un vero confronto con l’anno prima
25. Confronto strumenti RF più utilizzati e più efficaci
RF 2012
Più usato
32%
Più efficace
29% 30%
22%
12% 13%
11% 11%
10%
12%
6%
3%
Direct mailing Eventi pubblici
Face to
Direct mailing Raccolta fondi
cartaceo
face/dialogatori elettronico
verso imprese
Sms solidale
5%
2% 1%
Donazioni
online
1%
Lasciti
testamentari
Lo strumento più utilizzato risulta essere il DM cartaceo, ancora una volta, nonostante non
venga considerato lo strumento più efficace che invece sembra essere l’«evento pubblico».
L’sms solidale viene utilizzato come strumento principale soltanto per il 3% mentre il doppio delle
ONP lo considera il più efficace. Allo stesso modo i lasciti testamentari vengono usati poco
come strumento principale ma quando succede, come è facile immaginare, sembra rendere molto.
26. Peso del 5 per mille sui bilanci
2% 3%
0%
4%
< 1%
17%
tra 1% e 9%
tra 10% e 19%
74%
tra 20% e 29%
tra 30% e 49%
oltre 50%
Per il 74% il 5 per mille pesa meno del 1%, per il 17% pesa meno del 9%
28. Trend RF dal 2008 al 2012
ONP che migliorano
47%
43%
42%
27%
24%
RF 2008 Dati
Bilancio
RF 2009 Dati
Bilancio
RF 2010 Dati
Bilancio
RF 2011 Dati
Bilancio
RF 2012 Dati
Bilancio
29. Trend RF dal 2008 al 2012
ONP che peggiorano
37%
36%
34%
29%
23%
RF 2008 Dati
Bilancio
RF 2009 Dati
Bilancio
RF 2010 Dati
Bilancio
RF 2011 Dati
Bilancio
RF 2012 Dati
Bilancio
38. Onp che migliorano
RF 2012 (dati di bilancio)
39%
27%
25%
27%
Campione
NORD OVEST con
LOMBARDIA
TRIVENETO
CENTRO SUD con
LAZIO
27%
25%
Campione
25%
NORD OVEST con
LOMBARDIA
LOMBARDIA
39. Onp che migliorano
Entrate Totali 2012 (dati di bilancio)
46%
27%
28%
Campione
NORD OVEST con
LOMBARDIA
27%
Campione
22%
TRIVENETO
CENTRO SUD con
LAZIO
31%
28%
NORD OVEST con
LOMBARDIA
LOMBARDIA
40. Onp che migliorano
Previsioni intero 2013
37%
26%
25%
22%
Campione
NORD OVEST con
LOMBARDIA
TRIVENETO
CENTRO SUD con
LAZIO
26%
25%
22%
Campione
NORD OVEST con
LOMBARDIA
LOMBARDIA