IBAN - Italian Business Angel Network, è un’Associazione senza scopo di lucro, ufficialmente riconosciuta e con personalità giuridica, fondata il 15 marzo 1999 a seguito del Progetto “DG Impresa” promosso dalla Commissione europea. L’Associazione coordina e sviluppa l’attività di investimento nel capitale di rischio di piccole imprese da parte di investitori informali (termine anglosassone “Business Angels”). All’interno del contesto nazionale si pone come punto di riferimento per gli investitori privati, per i network nazionali (BAN) e per i Club di Investitori, mentre a livello europeo fa capo BAE, Business Angels Europe. www.iban.it / www.businessangelseurope.com
Il risparmio gestito nel corso del 2014 ha continuato ad evidenziare una dinamica di sviluppo molto positiva. Il patrimonio a luglio ha toccato un nuovo massimo pari a 1.480 mld di euro, un valore dell’11% superiore a quello di dicembre 2013. Nei primi sette mesi del 2014 la raccolta netta ha raggiunto i 75,7 miliardi, un valore superiore a quello relativo all'intero 2013 (62 mld di euro) che già costituiva il miglior risultato dal 1999. Nel 2014 sono stati i fondi comuni a trainare la raccolta del risparmio gestito.
IBAN - Italian Business Angel Network, è un’Associazione senza scopo di lucro, ufficialmente riconosciuta e con personalità giuridica, fondata il 15 marzo 1999 a seguito del Progetto “DG Impresa” promosso dalla Commissione europea. L’Associazione coordina e sviluppa l’attività di investimento nel capitale di rischio di piccole imprese da parte di investitori informali (termine anglosassone “Business Angels”). All’interno del contesto nazionale si pone come punto di riferimento per gli investitori privati, per i network nazionali (BAN) e per i Club di Investitori, mentre a livello europeo fa capo BAE, Business Angels Europe. www.iban.it / www.businessangelseurope.com
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Analisi sul mercato italiano 2014 dell’informal venture capital (angel inves...Associazione IBAN
Survey IBAN 2014, gli investimenti angel prendono il volo:
+ 45% SUL 2013 A € 46 MILIONI
• 135 operazioni di investimento in start up su un campione di 279 business angel
• Il 30% degli investimenti supera i € 300.000, il 45% è stato inferiore ai € 100.000
• 180 nuovi posti di lavoro creati nelle start up investite
• ICT, Terziario avanzato, Commercio, Distribuzione i settori privilegiati
Il rapporto Venture Capital Monitor (VeM) relativo al primo semestre 2023 delle operazioni di venture capital in Italia rivela che nel secondo trimestre il numero di operazioni è aumentato del 34%, passando da 64 a 86. Tuttavia, non sono stati registrati "mega deal" durante il periodo considerato. Gli investimenti nelle startup italiane hanno subito una significativa diminuzione del 49%, scendendo da 976 a 496 milioni di euro.
Q3 2017 il mercato degli investimenti in italiaNicolò Morselli
Nel terzo trimestre dell'anno il mercato degli investimenti immobiliari in Italia ha raggiunto quota 2,1 miliardi di euro, con una crescita del 17% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente e superando i 7 miliardi da inizio anno.
Report su attività e costi per lanciare campagna di equity crowdfundingFabio Allegreni
Crowd Advisors, con EdiBeez e AIEC, ha pubblicato il primo rapporto sulle attività e i costi delle startup italiane che hanno lanciato una campagna di equity crowdfunding.
Si tratta della prima volta che una ricerca entra in questo tipo di merito, in cui viene anche analizzato il ruolo degli advisor esterni.
I dati del rapporto sono stati raccolti grazie alle risposte a un questionario inoltrato a tutte le società che avevano lanciato una campagna di equity crowdfunding sulle piattaforme italiane dal 2013 al luglio 2016, indipendentemente dal fatto che avessero avuto successo. Su 33 società contattate, 13 (il 39%) hanno risposto al questionario. Si tratta quindi di un campione piuttosto ristretto, che, pur non essendo possibile considerare scientificamente rilevante, può comunque fornire un importante termine di paragone, utile soprattutto a tutte le imprese che intendono finanziarsi con l’equity crowdfunding.
Equity crowdfunding in italia: previsioni 2018-2020Fabio Allegreni
Lo studio sul futuro dell'equity crowdfunding in Italia realizzato da EdiBeez, con il patrocinio di AIEC, prospetta un trend di grande crescita anche se a tassi decrescenti rispetto al picco 2018
Efficienza e digitale per competere nel corporate banking - Intervista a Max ...Lucio Rondinelli
Nota al grande pubblico soprattutto per il Retail Banking, ING è attiva nel Wholesale Banking (Corporate & Investment Banking) da oltre 30 anni. E oggi serve numerosi clienti focalizzandosi su finanziamenti alle energie sostenibili e sul Real Estate, ma non solo: lo racconta ad Azienda Banca Max Rossi, Max Rossi, Head of Wholesale Banking per ING Italia
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Il campione che ha partecipato all’indagine
I Business Angels che hanno compilato la Survey 2012 sono stati 262, suddivisi in Soci
diretti e indiretti (appartenenti a Club e BAN associati) e terze parti individuate
dall’Associazione IBAN .
Importi investiti
Dall’indagine svolta da IBAN relativa all’anno 2012 registriamo che il valore degli
ammontari investiti si attesta a 33,8 Ml di €, con un -3% rispetto all’anno precedente, a
fronte di 94 star-up su cui si è investito, che sono state oggetto di 366 operazioni di
investimento dichiarate da parte dei partecipanti al campione.
Il fenomeno delle “cordate”/syndication
Numerosi Club, nati nel corso degli ultimi anni, hanno partecipato all’indagine,
caratterizzando fortemente i risultati emersi e confermando l’accentuarsi del divario tra
l’ammontare medio delle singole dichiarazioni, che è risultato di 92.400 € (124.000 € nel
2011) e l’ammontare medio totale investito nelle società target, che è pari a 360.000 €
(231.000 € nel 2011).
L’Angel Investing all’interno del comparto “Early Stage” in Italia
L’Angel Investing è parte integrante di un più ampio comparto denominato “Early Stage”,
che oggi in Italia vale 169 Ml di € suddiviso in 502 operazioni (*), all’interno del quale il
peso degli investimenti dei BA costituisce una parte importante. Infatti, prendendo in
esame i valori aggregati rilevati dalle Associazioni IBAN ed AIFI, si nota che il peso
percentuale delle operazioni rilevate da IBAN si attesta al 72% sul totale delle operazioni
registrate, mentre sul totale degli ammontari investiti quelli rilevati da IBAN pesano circa il
20%. Questi dati riflettono il forte dinamismo che sta vivendo il comparto del seed ed early
stage financing, nel quale registriamo una forte presenza di altri attori del venture capital a
fianco degli angel investors.
*fonte : survey IBAN 2012 + indagine AIFI 2012
IL MERCATO ITALIANO DEL CAPITALE DI RISCHIO INFORMALE
SINTESI SURVEY 2012
“Sta ritornando di moda l’investimento nell’Early Stage”
(sintesi dei dati raccolti da IBAN, con questionario on line, nel periodo 14 Gennaio-28 Marzo 2013)
2. 2
Dei 1.963 progetti esaminati seriamente, emerge che solo il 18% sono stati oggetto di
investimento da parte dei dichiaranti. Questo evidenzia il crescente rigore del processo di
selezione dei progetti in circolazione (era il 23% l’anno precedente) che mira
maggiormente alla qualità rispetto che alla quantità.
La Survey 2012 riconferma il rafforzamento delle operazioni in “cordate” di investitori.
Questa modalità permette agli Angels, da un lato, di raccogliere importi più elevati per gli
investimenti in start-up più strutturate, dall’altro, di diversificare il rischio e i settori
d’investimento. A conferma di quanto sopra indicato, si evidenzia la forte polarizzazione
verso gli investimenti individuali di piccolo importo; infatti oltre i due terzi dei BA (76%)
dichiarano di aver investito meno del 10% del proprio patrimonio liquido e disponibile e
circa il 76% delle operazioni è stato inferiore a 60.000 €; all’interno di questo range il peso
della classe < 15.000 € è significativamente aumentata nel 2012.
Delle società oggetto di investimento, circa l’ 80% sono start-up innovative ai sensi del Dec.
Sviluppo bis del 2012 .
Circa i settori merceologici, i fondi investiti dai BA hanno visto quest’anno al primo posto
“Energia e ambiente”, seguito da “ICT”e da “Med Tech”. Tutti settori caratterizzati da un
elevato potenziale di crescita grazie al loro contenuto di elevata innovazione.
I BA sono molto più diffusi sul territorio di quanto non si pensi. Infatti, circa il 50% dei
partecipanti all’indagine non sono associati ad IBAN, ma ne riconoscono il ruolo
d’istituzione di riferimento.
3. 3
Chi è il BA e come investe
Il BA italiano risulta essere un uomo tra i 50-55 anni, che possiede un titolo di studio
elevato (92%) e che risiede principalmente nel Nord Italia (76%). Inoltre risulta sempre più
essere un investitore seriale e professionalizzato; infatti, circa il 20% del campione dichiara
di aver fatto più di 6 operazioni negli ultimi anni.
Il patrimonio degli investitori risulta superiore a 500.000 € per circa l’80%; dato in
aumento rispetto all’anno scorso. Di questi, il 20% dichiara di possedere un patrimonio
compreso tra 2 Ml e 5 Ml €.
Unitamente a questo dato risulta che più dei due terzi dei BA investe tra il 5 e il 10% del
proprio patrimonio liquido disponibile, ma il 36% degli investitori pensa che il proprio
patrimonio investito possa anche aumentare. Ciò conferma la previsione di una buona
possibilità di ulteriore crescita dell’Angel Investing in Italia.
Dati riassuntivi Anno 2012
Variazione %
su 2011
Campione (di cui 52% Soci IBAN) 262 risposte +16 %
Ammontare degli investimenti censiti 33.810.000 € -3 %
Operazioni di investimento individuali 366 + 30 %
Società investite 94 -37%
Progetti esaminati seriamente 1.963 +59 %
Importo medio dell’investimento individuale 92.400 € - 25 %
Exit dichiarate 24 +71 %
4. 4
Per quanto riguarda la localizzazione degli investimenti, considerati sia come quantità sia
come valori, la maggior parte delle operazioni è ubicata nel Nord Italia (81%). Nel 2012 i
dati di coloro che si pongono come unico limite geografico quello di investire in Europa si
attesta sul 31%, in leggera diminuzione rispetto all’anno precedente.
Nel 2012 sono state dichiarate solamente 24 operazioni di disinvestimento, sebbene con
un incremento di 10 operazioni rispetto all’anno precedente. Certamente lo scenario
attuale continua a influenzare le scelte degli investitori, che hanno modificato o posticipato
i tempi del disinvestimento originariamente previsti, in attesa di condizioni più favorevoli
per la exit. Questa tendenza è confermata anche dai dati raccolti dall’Associazione AIFI.
La strategia d’uscita maggiormente segnalata dai BA Italiani è stata la vendita ad altri
investitori con il 47%. Le altre strategie d’uscita rilevanti sono state la vendita ad altra
società/fusione (31%) e la vendita ad un team imprenditoriale (16%).
Al momento dell’investimento, la maggior parte delle imprese target avevano tra 0-5
occupati. Al momento del disinvestimento nel 2012, invece, il numero di occupati si è
spostato verso fasce di valori più elevate, specialmente nella classe da 6 a 10 dipendenti. In
valori assoluti, al momento dell’uscita dell’Angel Investor, pur con un campione ridotto di
62 operazioni nel triennio, registriamo che la presenza dei BA ha favorito l’occupazione di
circa 650 persone.
Un ringraziamento particolare va alla dott.ssa Arianna Grassi, che ha curato con passione e
competenza crescente, l’ordinamento dei dati ed ha quindi consentito la realizzazione della
presente pubblicazione, in collaborazione con l’Associazione IBAN.
Il Presidente Il Segretario Generale
Paolo Anselmo Tomaso Marzotto Caotorta
Milano, 16 Aprile 2013