Mirko Carollo, tecnico dell’Unione Montana dei Sette Comuni
"L'ecomuseo della Grande Guerra sull'Altopiano"
Istituto di Cultura Cimbra di Asiago dei Sette comuni
Asiago, 26/09/2015
ITM Incontri Tra Montani - http://www.incontritramontani.it/
Istituto di Cultura Cimbra di Roana
"Montagne di guerra, montagne di pace"
video: https://vimeo.com/141320158
fotografie: https://picasaweb.google.com/117290793877692021380/ITMAsiago2015?authuser=0&feat=directlink
2. PROVINCIA DI VICENZA
PROVINCIA DI TRENTO
Linea di massima penetrazione Austro-
Ungarica nella Strafexpedition
Linea del Fronte al Giugno 1916, dopo la
ritirata Austro-Ungarica
Linea del Fronte al Gennaio 1918, dopo
il ripiegamento Italiano
Confine tra Impero austro-ungarico e
Italia
3. Si è di fronte ad uno dei più interessanti esempi di
simbiosi fra natura e storia. Anzi, proprio
quell’evento, ne ha fortemente e indissolubilmente
connotato l’ambiente incorporandolo definitivamente
nella storia.
Si tratta di un progetto di recupero di un ambiente
storico che per la complessità dell’intervento e per la
dimensione spaziale, geografica e morfologica è
inevitabilmente indirizzato a strutturarsi in sistema
che, al di là delle diverse tipologie storiche,
funzionali, contenutistiche, amministrative e di
proprietà, presenta un’analogia nell’organizzazione
delle varie fasi della proposta.
Il meraviglioso scenario montano e pedemontano
incluso tra i limiti naturali che cingono a ovest la
vallata dell’Agno e ad est quella del Brenta nel
territorio provinciale di Vicenza, è ancor oggi
fortemente intriso dalle testimonianze della Grande
Guerra.
La memoria tangibile della Grande Guerra,
rappresenta sul territorio degli altipiani vicentini un
tessuto di forme e di opere ancora
straordinariamente leggibili, che una volta
riscoperte e valorizzate costituiscono un codice
interpretativo delle vicende della storia del nostro
tempo.
4.
5.
6. Il progetto di Tutela del Patrimonio Storico della Prima Guerra Mondiale sul territorio degli
altipiani vicentini persegue quindi gli obiettivi generali di:
• conservare e rendere leggibili i connotati
riconoscibili della vicenda storica del
territorio durante la Grande Guerra
• ricercare la qualità dell’ambiente storico,
naturale e antropizzato e la sua corretta
fruizione collettiva
• assicurare la salvaguardia del territorio
oggetto dell’intervento
• individuare le azioni necessarie alla
valorizzazione mediante la messa in atto
di specifici piani
• organizzare le forme di gestione del
sistema
7. Elenco Criteri 1) valore storico
opere o strutture interessate da eventi bellici di rilevante
importanza
opere di alta ingegneria militare
opere, strutture, centri logistici funzionali a teatri o eventi bellici di
particolare importanza
opere o strutture di secondaria importanza
opere o strutture di scarsa rilevanza
3) valore culturale
legato alla quantità e qualità di memorialistica
legato alla memoria collettiva (forza evocativa e commemorativa)
4) interesse turistico
opere localizzate all’interno di aree già integrate da progetti di recupero e valorizzazione a fini turistici e didattici
opere localizzate all’interno di aree che fanno parte di itinerari turistici esistenti
opere localizzate all’interno di aree che andranno a costituire itinerari turistici
5) grado di accessibilità e fruibilità
6) contesto ambientale
7) disponibilità delle opere (proprietà)
2) stato di conservazione
8. Ambito 8 – Forte Corbin
Ambito 17 – Monte Pasubio
Ambito 19 – Alpe di Campogrosso, Colle della Gazza, Monte Civillina
Ambito 1 – Ortigara
Ambito 15 – Coston dei laghi Ambito 12 – Monte Cengio
Ambito 13 – Monte Cimone
Ambito 4 – Monte Zebio
Ambito 7 – Forte Campolongo
Ambito 10 – Forte Verena
Ambito 14 – Forte Campomolon
Ambito 18 – Monte Novegno, Priaforà
Ambito 2 – Campo Gallina
Ambito 5 – Monte Zovetto, Lemerle, Val Magnaboschi
Ambito 16 – Forte Casa Ratti
Ambito 3 – Melette di Foza
Ambito 9 – Forte Lisser
Ambito 11 – Fortino di Coldarco
Ambito 6 – Forte Interrotto
PROVINCIA DI VICENZA
PROVINCIA DI TRENTO
Non si tratta di un semplice accostamento di interventi, ma di una scelta mirata di luoghi ed emergenze che vuole
in tal modo rilevare, all'interno di un progetto generale articolato sul territorio, le specificità dei diversi ambiti.
9. Il Recupero
L'obiettivo generale che il progetto persegue è
quello di una "messa in opera della memoria"
che punti a ricostruire la memoria dei fatti prima
ancora che dei resti materiali.
Un approccio "leggero" volto a conservare ciò che
ancora rimane delle opere realizzate dagli eserciti
belligeranti durante la Grande Guerra arrestandone
il degrado e assicurandone una più marcata e
differenziata visibilità e, dunque, leggibilità.
10. Una valorizzazione storica del territorio che deve
accompagnarsi da un lato ad una complessiva
valorizzazione ambientali dei luoghi e dall'altro ad un
più generale programma di valorizzazione e
comunicazione che si appoggia su un sistema
integrato di Centri informativi distribuiti sul territorio.
Da qui l’esigenza di dar vita ad un ECOMUSEO della
GRANDE GUERRA delle PREALPI VICENTINE
come occasione per riqualificare i siti storici della
Prima guerra mondiale valorizzando ne contempo e
valenze paesaggistiche ed ambientali del territorio:
un museo sull’ambiente e sull’uomo in cui
l’analisi e l’interpretazione delle drammatiche
vicende che si sono compiute ha senso solo
in rapporto alla lettura di questo straordinario
territorio storico.
L’Ecomuseo
11. Progettazione esecutiva
Dopo l’approvazione del Progetto definitivo da parte
del Comitato Tecnico-Scientifico Speciale per la Tutela
del Patrimonio della Prima Guerra Mondiale
appositamente costituito in seno al Ministero per i Beni
e le Attività Culturali e la successiva assegnazione
delle risorse previste dall'art. 11, commi 2 e 3 della
legge n. 78/2001, nel febbraio 2005 è stata avviata la
redazione dei Progetti esecutivi per ciascuno degli
ambiti individuati in conformità al Crono-programma
degli interventi nel frattempo predisposto.
12. Ricerca Archivistica
Contestualmente all’affidamento degli incarichi per la
redazione dei progetti esecutivi sono state avviate le
ricerche archivistiche presso i principali Istituti di
conservazione italiani e austriaci (Ufficio Storico dello Stato
Maggiore dell’Esercito, Museo del Genio, Commissariato
Onoranze ai Caduti di Guerra, Museo dei Granatieri di
Sardegna, Kriegs Archiv di Vienna,…..) per recuperare
materiale documentario relativo al fronte vicentino (foto,
planimetrie, relazioni e rapporti di combattimento,…):
indagine che ha già consentito di recuperare una preziosa
quantità di informazioni utili sia alla definizione dei vari
progetti che alla elaborazione della cartellonistica.
13.
14. All’interno del progetto di recupero e valorizzazione storica del
territorio anche la segnaletica (tabelle, cartelli, segnavia,…) assume
un ruolo fondamentale non solo per spiegare gli avvenimenti e
contestualizzare i resti delle opere ma anche per identificare -
attraverso la ripetizione di loghi, strutture ed immagini - l’unitarietà
dell’interveneto.
18. Nel marzo 2006 il Progetto
è stato insignito con
la Targa d’Argento dal
Presidente della Repubblica
Italiana, Carlo Azelio Ciampi.
19. IL PROGETTO DI TUTELA E
VALORIZZAZIONE DEL
PATRIMONIO STORICO DELLA
PRIMA GUERRA MONDIALE
GLI INTERVENTI DI RECUPERO E
VALORIZZAZIONE NEI VARI
AMBITI
L’ECOMUSEO DELLA GRANDE
GUERRA
I TEATRI DI BATTAGLIALE FORTEZZE
93. SBARRAMENTO BRENTA – CISMON
Lisser
Cima
Campo
Tagliata alla
scala
Tombion
Coldarco
94. FORTE LISSER
Forte Lisser
Loc.
Tombal
Si trova sulla sommità rotondeggiante del monte omonimo a quota
1633 m. pressoché sul ciglio orientale dell'Altopiano dei Sette
Comuni, nel territorio comunale di Enego in località Monte Lisser.
110. Armamento principale:
Quattro pezzi da 75 A.
Il forte era scavato interamente nella roccia. Praticamente era una galleria lunga
60 m. con altre cinque gallerie che si affacciavano nella Valsugana. Tali gallerie
sono visibili dalla sottostante tagliata Scala-Fontanella. E’ probabile che esistesse
la possibilità di comunicare in maniera ottica tra le opere.
132. Ambito 4 – Monte Zebio “Crocetta”
Inizio lavori, giugno 2007
Progettista: Ufficio Tecnico Comunità Montana dei 7 Comuni
Lavori eseguiti in diretta amministrazione dalla Comunità Montana dei 7 Comuni
147. Ambito n. 3– Melette di Foza
“i luoghi della guerra e della letteratura”
Il complesso anfiteatro naturale costituito dalle
cime dei monti Tondarecar, Castelgomberto,
Fior, Spil e Miela che circondano la piccola
malga Lora, nel giugno 1916 e nel novembre
1917 fu teatro di alcune tra le più cruenti
battaglie combattute sull’Altopiano di Asiago nel
corso dell’intero conflitto come testimoniano i
numerosi cippi e monumenti presenti nella zona
ed i resti del cimitero militare di malga Lora.
154. Ambito 13 – Monte Cimone
Inizio lavori, maggio 2007
Progettista: arch. Andrea Simionato
Lavori eseguiti in delega dai Servizi Forestali Regionali
di Vicenza
162. MONTE PASUBIO
Cima Palon
Rifugio Papa
Ponte Verde
Passo Pian delle
Fugazze
Passo Xomo
Bocchetta
Campiglia
Le strade di accesso al Pasubio
MONTE PASUBIO
163. L'attuale limite amministrativo tra le provincie di Trento e di Vicenza ricalca esattamente
anche sul Pasubio, il confine politico esistente fino al 1918 fra Italia e Austria - Ungheria:
questa fu la premessa all'eccezionale ruolo strategico che il monte ricoperse durante la Grande
Guerra.
164. Interventi previsti nella zona di intervento “Zona sommitale del monte Pasubio”:
- Recupero della trincea principale del Dente Austriaco e dell'entrata della Galleria "Ellison"
- Recupero manufatti, gallerie e percorsi del Dente Italiano
- Recupero del camminamento "Generale Ghersi"
- Recupero manufatti, gallerie e percorsi di Cima Palon
- Recupero manufatti, gallerie e percorsi di Cogolo Alto
- Recupero postazioni di Selletta Comando - Recupero dell'ex cimitero di guerra italiano della
Brigata Liguria
- Recupero del monumento "Arco Romano".
165. LA STRADA DELLE 52 GALLERIE
La più famosa via d’accesso al Pasubio è stata costruita nel corso della Prima Guerra Mondiale
e rappresenta una delle maggiori opere belliche di tutto il conflitto, che non ha probabilmente
pari in nessun luogo. Si tratta della strada delle 52 gallerie, una mulattiera che permetteva
all’esercito italiano il collegamento fra la base del monte e la zona alta al riparo dal tiro nemico
(la già attiva strada degli Scarubbi era invece sotto il fuoco austriaco) in ogni stagione
Strada delle
52 gallerie
Bocchetta Campiglia
Strada degli Scarubbi
Passo Pian delle
Fugazze
Monte Pasubio
166. Strada delle 52 gallerie al Monte Pasubio
Opera straordinaria di ingegneria militare che conduce dalla Bocchetta Campiglia alle 'Porte del
Pasubio' (m.1935)(rifugio gen. Achille Papa) e che consentiva l'approvigionamento delle truppe
arroccate sul Pasubio con un arditissimo percorso al riparo dalle azioni nemiche.
167. Raggiunto il rifugio Generale Achille Papa alle Porte del
Pasubio (m.1.935), si può salire a Cima Palon per il sentiero
storico tricolore e rientrare a Bocchetta Campiglia o Passo
Xomo per la strada degli Scarrubi, sul versante nord.
169. L’arco “Di qui non si passa”, un
arco romano costruito fra le due
guerre poco distante dalla prima
linea, vicino alla Sella del
Comando, in corrispondenza del
Cimitero Brigata Liguria.
170.
171.
172. È delimitata da 30 cippi che ricordano i reparti che maggiormente si distinsero negli accaniti
combattimenti.
Cima Palon
Dente AustriacoDente Italiano
Il crinale principale si sviluppa in direzione nord-sud, dal Cogolo Alto alla massima altezza del
Pasubio, Cima Palon (2239 m), estendendosi oltre al Dente italiano e al Dente austriaco.
Si tratta della Zona Sacra del Pasubio, così dichiarata dal Regio Decreto n. 1386 nel 1922 "a
consacrazione nei secoli della gratitudine della Patria verso i figli che per la sua grandezza vi
combatterono epiche lotte"
LA ZONA SACRA
173. Una considerevole opera bellica del Pasubio è costituita dal sistema sotterraneo dei due
Denti. Si tratta di due speroni rocciosi che superano di poco i 2200 metri, sul crinale
principale, posti l’uno di fronte all’altro, divisi da una selletta. Dopo le prime fasi del
conflitto il dente meridionale fu fortificato dagli italiani e quello settentrionale dagli
austriaci, da cui i loro nomi. Si tratta di vere e proprie fortezze naturali, in cui furono
scavati ricoveri, postazioni d’artiglieria e feritoie.
174.
175. Il Dente Italiano è inoltre collegato dalla Galleria Papa alla retrostante Cima Palon, il cui
accesso è ben segnalato appena sotto il punto più alto del Pasubio.
176. MALGA BUSI
Cima Palon
Rifugio Papa
Ponte Verde
Passo Pian delle
Fugazze
Passo Xomo
Bocchetta
Campiglia
Le strade di accesso al Pasubio
Malga Busi
179. Ambito n. 19 – Alpe di Campogrosso
Colle della Gazza –M.te Civillina
“la grande guerra nelle retrovie”
180. MONTE CIVILLINA
Monte Civillina
Bonomini
Retassene
Sentiero del
Sentinello
La salita al Civillina lungo
il sentiero del Sentinello
permette la visita a
numerose postazioni e
ricoveri in caverna,
anch’essi oggetto di
attento recupero.
MONTE CIVILLINA
181. Ambito 19 – Monte Civillina
Il Monte Civillina già prima della guerra fu dotato per ragioni difensive di confine
di una batteria da fortezza in grado di proteggere la Valle dell’Agno da possibili
infiltrazioni nemiche provenienti dal Passo di Campogrosso.
182.
183.
184.
185.
186. COLLE DELLA GAZZA
Il sistema difensivo del Colle della Gazza costituisce un altro importante complesso fortificato,
seppur di dimensioni minori.
L’intervento di recupero e valorizzazione dei manufatti trova in questa zona un alto significato
Rif. Battisti
Colle della Gazza
Monte Rove
COLLE DELLA GAZZA
187. Ambito 19 – Colle della Gazza
Vi si possono trovare:
•strade militari
•trincee
•piazzole d'artiglieria
•gallerie deposito
•collegamenti con i campi fortificati del
Carega (in territorio trentino)
188. Già prima dello scoppio della Grande Guerra la Gazza era presidiata da una casermetta della
Guardia di Finanza, con un piccolo distaccamento sul Passo della Lora, a controllo di questo
tratto di frontiera tra il Regno d’Italia e l’Impero Asburgico. Ai primi sentori del conflitto nelle
vicinanze della caserma furono realizzati trincee, postazioni, camminamenti, un grande
muraglione difensivo e piazzole per pezzi di artiglieria.
206. In rapporto alle diverse tipologie delle opere ed alle loro
caratteristiche si è provveduto ad una diversa programmazione delle
modalità attuative al fine di ottimizzare le risorse disponibili.
ESECUZIONE DEI
LAVORI
IN APPALTO IN ECONOMIA
MEDIANTE IL
VOLONTARIATO
ESECUZIONE LAVORI
207. Per i lavori più consistenti e a maggior specializzazione
quali il restauro e risanamento conservativo dei forti si è
proceduto all’affidamento mediante gara d’appalto a ditte
specializzate in possesso di specifica qualifica
LAVORI IN APPALTO
208. Per i lavori in campo
aperto (recupero di
trincee, postazioni,
baraccamenti, sentieri,… )
si è invece optato per
l’esecuzione in
amministrazione diretta da
parte delle stesse
Comunità Montane o del
Servizio Forestale
Regionale.
LAVORI IN ECONOMIA
209. La scelta di effettuare i lavori in economia ha portato alla
formazione di squadre locali di operai specializzati che - oltre agli
indubbi positivi risvolti sul piano occupazionale - ha consentito di
ottimizzare sia i tempi che i costi di realizzazione degli interventi
soprattutto negli ambiti maggiormente disagiati.
210. Va inoltre sottolineato l’insostituibile coinvolgimento del volontariato - in
particolare dei soci dell’Associazione Nazionale Alpini, dell’Associazione
Nazionale del Fante, del C.A.I. e dell’ O.M.G. - nella realizzazione degli
interventi a minore specializzazione.
Nelle varie annualità sono stati impiegati nei diversi ambiti centinaia di
volontari provenienti anche da diverse regioni italiane (come nel caso dei
campi di lavoro organizzati in collaborazione con le sezioni dell’A.N.A.
sull’Ortigara), per un totale complessivo di oltre 80.000 ore di lavoro.
IL VOLONTARIATO
211. ALCUNI NUMERI DEL PROGETTO:
• IMPORTO COMPLESSIVO PROGETTO: 6,300,000,00
• OLTRE 30 PROGETTI ESECUTIVI E RELATIVI CANTIERI
• OLTRE 2000 MANDATI DI PAGAMENTO E RISPETTIVI ATTI DI
CONTROLLO
• OLTRE 300 SOGGETTI LIQUIDATI A VARIO TITOLO
• OLTRE 14,000 GIORNATE DI LAVORO IN ECONOMIA
• 2,500,000 € DI LAVORI IN APPALTO
• OLTRE 30.000 FOTOGRAFIE DI CANTIERE