3. Schema dell’intervento
Roma centro del mercato dell’arte dal tardo
medioevo fino al XVIII secolo
Intermezzo. Voi e il Grand Tour, il Grand Tour e
voi
Un nuovo caso di studio per il mercato dell’arte a
Roma nel XVIII secolo
• Richard Topham
29. [I leave] all my books prints and
drawings that are kept in my new
Library at Eton College.
Richard Topham, 1729
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33. I hope to be a good scholar, for this
is the best schoole in the England
(…). This is a brave schoole, and
the best teaching in the world.
Richard Barrett, 1693
34. Eton, [the] finest school for grammar
in Britain, perhaps in Europe
Daniel Defoe, 1724
48. Il ruolo di Francesco Fernandi, detto
l’Imperiali, come agente di disegni per
conto di Richard Topham
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61. [il gentilhuomo privato] dei desegni a mano – recita fra
l’altro il X capitolo – ne farà libri destinti secondo le
materie, tempi, grandezza di foglio, nationi e modo di
disegno, s’a penna, lapis e carbone, acquarella, chiaro
scuro, tenta ad olio, così ancora nei disegni di taglio
[ovvero le stampe], che così sarà padrone e di mostrarli
e di farli godere con gusto dei riguardanti e facilità di
chi mostrarà, quai libri si serviranno in luoghi più ritirati
e da poter esser visti con comodo”.
Giulio Mancini,
62.
63. “in regard of your great and rare desert of learning – si legge
all’interno della dedica manoscritta. For books are the shrines
where the Saint is, or is believed to be: and you having built an
Ark to save learning from deluge”
Francis Bacon a Sir Thomas Bodley
85. L’arte classica (greco-romana) possiede questa caratteristica del
tutto originale: per generazioni e attraverso i secoli essa
concentrò tutta la propria energia nella creazione di modelli
ripetibili, in grado di materializzare valori collettivi. L’arte greca
è “originale” (...) perché è supremamente paradigmatica. L’abilità
di generare paradigmi fu sviluppata in modo conscio dai Greci
per le generazioni a venire ed è ancor oggi un metro di paragone
attraverso cui giudichiamo noi stessi, non importa se vogliamo
abbracciarla oppure rigettarla (...). Nonostante l’apparenza di
essere rigida e prescrittiva, la parola “classico” ha dimostrato di
essere elastica, versatile e aggiustabile. Essa rappresenta il frutto
di un processo lungo e concettuale, che l’ha posta come il cuore
della nostra memoria culturale.
Salvatore Settis, 2015
86. “Si ha ormai una precisa contezza – scrive
Maurizio Ferraris – che il fascino, il valore
dell’opera d’arte, quel che Walter Benjamin
avrebbe detto ‘l’aura’, non sono affatto
diminuiti dalla loro moltiplicazione. Al
contrario, essi sono accresciuti”
Editor's Notes
Nicola Pisano Pulpito del Battistero di di Pisa, 1260
Il dipinto fu commissionato nel 1601 dal giurista Laerzio Cherubini per la propria cappella in Santa Maria della Scala, la chiesa più importante dell'ordine dei Carmelitani Scalzi a Roma. Doveva essere consegnato entro il 1604. In realtà l’esecuzione si protrasse fino al 1605-1606.
Upon the recommendation by Peter Paul Rubens, who praised it as one of Caravaggio's best works, the painting was bought by Vincenzo Gonzaga, Duke of Mantua. Giovanni Magni, the duke's ambassador, briefly exhibited the painting in his house on the Via del Corso, between 1 and 7 April 1607.[9] Copying was absolutely forbidden
Ulteriore accelerazione e sviluppo
Palazzo Barberini, in deposito alla Camera dei Deputati
The Kassel Apollo, Exhibition view of 'Serial Classic', co-curated by Salvatore Settis and Anna Anguissola, Fondazione Prada Milano (2015).