14. Esiste un momento, ancora in pieno
Medioevo, in cui alcuni artisti che
afferivano a precise e determinate zone
della Toscana elaborarono alcuni temi
– compreso il recupero del patrimonio
classico – in modo originale. Più tardi,
circa tre generazioni dopo, questi
artisti sarebbero stati presi a modello
dalla generazione che oggi chiamiamo
‘rinascimentale’.
Storia dell'arte moderna - P. Coen
15. Video tutorial, i ‘precursori’ del Rinascimento:
Giovanni Pisano
Giotto
Simone Martini
Storia dell'arte moderna - P. Coen
21. Sculpsit Iohannes qui res no(n) egit inanes.
Nicoli natus sensia meliore beatus. Que(m)
genuit Pisa doctum super omnia visa.
Scolpì Giovanni, che non intraprese cose vane,
figlio di Nicola ma beato [scil. felice] grazie a
una scienza superiore, che Pisa generò dotto più
di ogni cosa mai vista.
Giovanni Pisano nel pulpito di Pistoia
Storia dell'arte moderna - P. Coen
22. Giovanni pose qui intorno i fiumi e le parti del
mondo, tentando con duro lavoro tutte le
numerose vie dell’arte e generosamente
proponendo ammaestramenti. (…).
Giovanni Pisano nel pulpito del duomo di Pisa. 1302-1311
Storia dell'arte moderna - P. Coen
Quando si parla di Simone Martini si parla essenzialmente di Siena.
Siena a quell’altezza antagonista di Firenze. Siena città comunale e autonoma, fiera della propria autonomia almeno dal XII secolo. Siena anche impregnata di un forte spirito ghibellino. Ovvero, nella dimensione dell’uomo medievale, con una visione dove l’Impero – non la Chiesa – fra i due poteri universali aveva la meglio.
Per vari motivi, anche di carattere politico interno, Siena visse il proprio momento di splendore esattamente adesso, cioè fra il 1286 e il 1355, tra la fine del Duecento e la prima metà del Trecento. Questo discorso vale anche per l’arte.
Dire Siena prima di Simone significa dire anche Giovanni Pisano. Dopo suo padre, Nicola Pisano, anche Giovanni si spostò a Siena e vi lavorò, dopo il 1284.
Quando si parla di Simone Martini si parla essenzialmente di Siena.
Siena a quell’altezza antagonista di Firenze. Siena città comunale e autonoma, fiera della propria autonomia almeno dal XII secolo. Siena anche impregnata di un forte spirito ghibellino. Ovvero, nella dimensione dell’uomo medievale, con una visione dove l’Impero – non la Chiesa – fra i due poteri universali aveva la meglio.
Per vari motivi, anche di carattere politico interno, Siena visse il proprio momento di splendore esattamente adesso, cioè fra il 1286 e il 1355, tra la fine del Duecento e la prima metà del Trecento. Questo discorso vale anche per la pittura.
Simone Martini. È un allievo di Duccio di Buoninsegna e dunque viene dal magistero più alto della pittura senese. Duccio nel 1311 aveva posto nel Duomo di Siena una straordinaria Maestà, ovvero una Madonna in trono con il Bambino.
Quattro anni dopo, ecco il suo allievo Simone con un’altra Madonna in Maestà o semplicemente Maestà.
Quel che voglio rimettere in gioco qui
Preziosità. È qualcosa che viene da Duccio, dai fondi oro, ma anche dagli smalti francesi, dall’oreficeria contemporanea. Preziosità significa abbondanza di oro e di un altro colore prezioso, il blu di lapislazzuli
Raffinatezza e analisi, descrizione minuta. Attenzione ai particolari minuti, es. vesti o punzonatura delle aureole.