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L’oleificio 
by S. Nocerino by S. Nocerino
Sommario 
by S. Nocerino
I grassi alimentari 
Sono solidi o liquidi a temperatura 
ambiente. 
Sono d’origine: 
– animale (burro, lardo, sugna, sego) o 
– vegetale (olio, margarina). 
L’industria olearia si occupa dell’estrazione 
dei grassi vegetali da: 
– frutti (olivo, cocco, palma) o 
– semi (soia, arachide, girasole, cotone, lino, 
sesamo, vinaccioli, mais, colza). 
by S. Nocerino by S. Nocerino
L’olivo 
• L’olivo (Olea europaea) 
è un albero che cresce 
fino a 20 metri d’altezza 
soprattutto sulle colline 
delle regioni a clima 
mediterraneo. 
• Le piante vivono anche 
alcuni secoli, perché 
possono rigenerare la 
chioma e le radici. 
by S. Nocerino by S. Nocerino
L’oliva È una drupa del peso di 
1,5 – 5 g formata da: 
 Epicarpo (buccia) prima 
verde, poi bruno rossastra 
e, infine, viola intenso, 
quasi nero. È ricoperto da 
una sostanza protettiva 
cerosa (pruina). 
 Mesocarpo (polpa) che 
costituisce il 75-85% e 
contiene acqua e olio. 
 Endocarpo (nocciolo) 
legnoso che racchiude un 
unico seme. 
 Seme o mandorla 
by S. Nocerino by S. Nocerino
Composizione delle olive 
by S. Nocerino by S. Nocerino
La raccolta delle olive 
 È importante per la qualità dell’olio. 
 Bisogna raccogliere olive sane, direttamente 
dall’albero, evitando lo schiacciamento, la 
rottura e il contatto con il terreno. 
 Va fatta al 40 - 50 % 
di invaiatura. 
Solo così si può avere 
un olio fruttato, che 
può essere giudicato 
extra-vergine. 
by S. Nocerino by S. Nocerino
Come si raccolgono le olive? 
 Con le sole mani (brucatura). 
 Facendole cadere su reti sollevate da terra con 
l’uso di pettini e rastrelli (pettinatura). 
 Meccanicamente, usando scuotitori a ramo o a 
tronco che le fanno cadere su teloni stesi a terra 
o abbinati alla scuotitrice a tronco. 
by S. Nocerino by S. Nocerino
Lo stoccaggio delle olive 
Le olive raccolte vanno: 
 poste in cassette di plastica forate non 
troppo alte; 
 conservate in locali freschi, ben aerati e 
lontano da cattivi odori (stalle, macchine, 
carburanti); 
 lavorate possibilmente entro 24 ore. 
Non si devono mai superare i 27° C 
by S. Nocerino by S. Nocerino
Fasi della lavorazione 
Nel frantoio le olive vanno sottoposte a: 
1. Ventilazione e lavaggio: per togliere foglie 
ed impurità. 
2. Frangitura o molitura: per trasformare le 
olive in pasta oleosa. 
3. Gramolatura: per omogeneizzare la pasta 
oleosa. 
4. Estrazione: per separare la parte liquida 
(mosto oleoso) dalla parte solida (sansa). 
5. Separazione: dell'olio dall'acqua di 
vegetazione. 
by S. Nocerino by S. Nocerino
Ventilazione e lavaggio 
Prima della molitura le olive 
vanno sottoposte a: 
 ventilazione con la 
defogliatrice, per eliminare 
foglie e rametti. 
 lavaggio con acqua 
potabile fresca 
per eliminare 
polvere e altre impurità. 
by S. Nocerino by S. Nocerino
Frangitura o molitura  Si può fare: 
 col sistema discontinuo, usando i 
frangitori a molazze a 2,3 o più ruote di 
granito, che triturano le olive, non 
surriscaldano la pasta ed effettuano anche 
la gramolatura; 
 col sistema continuo, usando i frangitori 
a martello, a coni o a dischi dentati, molto 
veloci, che possono surriscaldare la pasta 
e produrre fumi e richiedono la successiva 
gramolatura. 
 In ogni caso, facendo passare la pasta tra 
le dita, si devono “sentire” i frammenti del 
nocciolo legnoso. 
 Non si devono mai superare i 27° C 
by S. Nocerino by S. Nocerino
Gramolatura 
 Consiste in un lento rimescolamento 
della pasta oleosa che favorisce 
l’aggregazione delle goccioline d’olio. 
 Migliora la separazione dell’olio dalla 
parte acquosa e l’estrazione dei 
polifenoli, importanti per la qualità e la 
stabilità dell’olio. 
 Nella molitura tradizionale viene 
effettuata dalla stessa molazza. 
 Con la molitura continua è necessaria 
un’apposita gramolatrice. 
È importante pulire bene la gramolatrice, specie dopo aver 
lavorato olive non perfettamente sane. 
by S. Nocerino by S. Nocerino
Estrazione_1 
L’estrazione si può fare: 
1. Con metodo discontinuo, 
per pressione. La pasta 
viene spalmata (2-3 cm) sui 
fiscoli di fibra sintetica che 
sono poi impilati, 
intervallandoli con dischi di 
acciaio, su un carrello. Si 
costruisce una torre con un 
foro centrale in cui si monta 
la foratina. La torre poi si 
porta sotto la pressa che 
arriva a 400 atm. 
Non si devono mai superare i 27° C 
by S. Nocerino by S. Nocerino
Estrazione_2 
2. Col sistema continuo, usando il 
decanter, una centrifuga orizzontale che 
arriva a 3000-3500 giri al minuto e 
richiede l’aggiunta di acqua a 26-28° C. 
by S. Nocerino by S. Nocerino
Estrazione_3 
3. Col sistema Sinolea, a 
freddo, in cui 
numerose lamelle di 
acciaio inox penetrano 
nella pasta e 
raccolgono per 
adesione l’olio che è 
poi sgocciolato fuori. 
Si richiede un 
successivo passaggio 
della pasta nel 
decanter. by S. Nocerino by S. Nocerino
Separazione 
 Si effettua con i separatori 
verticali che, per 
centrifugazione, separano l’olio, 
più leggero, dall’acqua di 
vegetazione. 
 È importante controllare spesso 
il funzionamento delle 
centrifughe: se restano anche 
tracce di acqua, l’olio assumerà 
presto odori sgradevoli. 
 La resa in olio delle olive va dal 
16 al 25 %, secondo la varietà e 
il sistema di lavorazione. 
by S. Nocerino by S. Nocerino
I minifrantoi 
Si tratta di impianti monoblocco, con una ridotta 
capacità lavorativa (10 - 35 Kg/ora), utilizzati 
soprattutto a fini hobbistici e amatoriali, che hanno 
avuto una certa diffusione negli ultimi anni. 
Trovano collocazione in aziende olivicole di medie e 
piccole dimensioni, gestite da imprenditori con alta 
capacità di investimento e la ferrea volontà di chiudere 
la filiera in azienda. Si tratta di imprese che sfruttano 
la vendita diretta come principale canale commerciale 
e che vogliono così dare la sensazione al 
consumatore di tenere sotto controllo ogni aspetto 
della produzione. 
Sebbene si riesca a ottenere olio di alta qualità anche 
con questo genere di frantoi, la loro scarsa 
modularità non consente alcun intervento sul profilo 
organolettico dell’olio che, in alcune annate, può 
risultare squilibrato. 
In alto il minifrantoio 
“Spremioliva” (10 Kg/h). 
In basso il minifrantoio 
“Oliomio” (30 Kg/h). 
by S. Nocerino
La sansa 
 È un sottoprodotto dei 
frantoi, il residuo solido 
della pasta oleosa. 
 Contiene il 5-12 % d’olio, 
che si estrae con solventi 
chimici nei sansifici, ai quali 
i frantoi la vendono. 
 Prima, è utile separare la 
parte legnosa (nocciolino), 
che si può usare per rendere 
il frantoio autosufficiente sul 
piano energetico. 
by S. Nocerino by S. Nocerino
Lavorazione dell’olio 
 L’olio va sottoposto a: 
 chiarificazione, mediante filtrazione in filtri-pressa; 
 eventuale demargarinazione, mediante 
raffreddamento e successiva filtrazione dei 
trigliceridi che solidificano più facilmente; 
 Uno o due travasi (prima e dopo l’estate) per 
separare l’olio dalle morchie, le parti solide che si 
depositano sul fondo dei recipienti (in acciaio 
inox). 
 L’olio è maturo dopo 7-8 mesi d’affinamento e si 
conserva bene per 4 -18 mesi. 
 I materiali più adatti per l’imbottigliamento sono il 
vetro scuro e le lattine in lamiera stagnata. by S. Nocerino by S. Nocerino
Composizione degli oli d’oliva 
 Gli oli di oliva sono costituiti da: 
 Trigliceridi (98,5-99 %), cioè esteri semplici o misti di un alcol trivalente 
(la glicerina), con acidi grassi uguali o diversi. 
Tali acidi grassi possono essere: 
• monoinsaturi (con un legame doppio) come l’acido oleico (56-84 %) 
• poliinsaturi come l’acido linoleico (3-21 %) e linolenico (0,2-1,5 %). 
 Frazione insaponificabile (1-1,5 % ), costituita da: 
• fosfolipidi, idrocarburi e steroli, 
• clorofilla (che dà il colore verde), 
• β-carotene (o provitamina A, che dà il colore giallo), 
• tocoferoli, fenoli e polifenoli (antiossidanti naturali preziosi 
per la stabilità dell’olio e la salute umanab)y. S. Nocerino
Difetti ed alterazioni degli oli 
 Difetti: modificazioni fisiche che alterano il sapore e l’odore 
dell’olio (riscaldo, muffa, morchia, terra, verme, 
lubrificanti). 
 Alterazioni: modificazioni chimiche. Le più comuni sono: 
• Inacidimento (aumento dell’acidità libera oltre il 2%), 
dovuto ad olive attaccate dalla mosca (Dacus oleae) o 
lavorate con molto ritardo. 
• Bio-ossidazione, dovuta a muffe; 
• Irrancidimento, dovuto ad una reazione a catena che 
inizia con la formazione di radicali liberi ed è favorita 
dalla presenza di acqua e metalli e dalla luce. 
È bloccato dagli antiossidanti, naturali o artificiali. 
by S. Nocerino by S. Nocerino
Classificazione degli oli d’oliva 
a) Oli vergini di oliva 
1. Olio extra vergine d’oliva (EVO) 
2. Olio di oliva vergine 
3. Olio di oliva lampante 
b) Oli d’oliva non vergini 
4. Olio di oliva raffinato 
5. Olio di oliva 
6. Olio di sansa di oliva greggio 
7. Olio di sansa di oliva raffinato 
8. Olio di sansa di oliva 
In grassetto gli oli che si possono vendere al dettaglio 
by S. Nocerino by S. Nocerino
Oli di oliva vergini 
Sono ottenuti dalle olive solo con processi meccanici o fisici, 
senza l’impiego di solventi o altre sostanze o processi chimici 
o biochimici e senza miscele con oli di altra natura. Sono 
classificati e denominati come segue: 
1. Olio extra vergine di oliva, con acidità libera ≤ 0,8 %, senza 
difetti (Md = 0) e con fruttato percettibile (Mf >0); 
2. Olio di oliva vergine, con acidità libera ≤ 2 %, con lievi difetti 
(Md ≤ 2,5) e fruttato percettibile (Mf >0); 
3. Olio di oliva lampante, con acidità libera > 2 % o con difetti 
gravi (Md ≥ 2,5) o con fruttato non percettibile (Mf = 0) 
Md = mediana del difetto più grave 
Mf = mediana by S. Nocerino del fruttato by S. Nocerino
Oli di oliva non vergini 
4. Olio di oliva: ottenuto dal taglio di olio di oliva 
raffinato con olio d’oliva vergine, con acidità ≤ 1%. 
5. Olio di sansa di oliva greggio: ottenuto dalla sansa 
con solventi chimici 
6. Olio di oliva raffinato: ottenuto dalla raffinazione di 
olio di oliva vergine, con acidità ≤ 0,3 %. 
7. Olio di sansa di oliva raffinato: ottenuto con la 
raffinazione del precedente, con acidità ≤ 0,3 %. 
8. Olio di sansa di oliva: ottenuto dal taglio di olio di 
sansa di oliva raffinato e olio di oliva vergine, con 
acidità ≤ 1 %. 
by S. Nocerino by S. Nocerino
Caratteristiche degli oli di oliva 
by S. Nocerino by S. Nocerino
L’analisi sensoriale: il “panel test” 
Il regolamento C.E.E. n. 2568/91 ha sancito, caso 
unico nel settore alimentare, l'importanza legale 
della valutazione organolettica per la 
classificazione degli oli vergini di oliva, basata sul 
metodo del panel-test (comitato d'assaggio). 
Il panel è formato da un capo panel e da 8-12 
assaggiatori iscritti ad un apposito albo dopo aver 
frequentato un corso di formazione. L'assaggio è 
svolto in cabine separate. Ogni assaggiatore deve 
valutare con un voto da 0 a 5 i difetti e gli attributi 
positivi del campione, compilando un “foglio di 
profilo”. 
Il capo panel elabora i dati con un programma 
informatico, che classifica l’olio secondo la 
mediana del difetto più grave (Md) e la mediana del 
fruttato (Mf). 
La mediana è il valore centrale di una serie 
ordinata di numeri dispari o la media dei due valori 
centrali di una serie ordinata di numeri pari. 
I campioni d’olio devono essere a 28° C. Gli 
assaggiatori devono stare bene, non devono aver 
fumato da mezz’ora e non devono mangiare 
durante o un’ora prima dell’assaggio, non devono 
aver usato profumo. 
by S. Nocerino
L’olio d’oliva nell’alimentazione 
 L’olio d’oliva è liquido a temperatura ambiente, ha colore verde 
giallognolo, odore aromatico fruttato, sapore leggermente 
amaro e piccante. 
 È un ottimo conservante, essendo in grado di isolare 
perfettamente dall’aria gli alimenti, purché essi siano 
completamente e costantemente coperti dall’olio. 
 L’alto contenuto in acido oleico rende l’olio d’oliva molto 
digeribile e più resistente al calore di altri oli, perciò ottimo 
anche nelle fritture. Il punto di fumo è di 160 - 210° C. 
 È ricco di provitamina A, di vitamina E e di antiossidanti 
naturali. 
 Il suo consumo costante fa diminuire il tasso di colesterolo nel 
sangue. 
 È parte integrante della “dieta mediterranea”. 
by S. Nocerino by S. Nocerino
Fine 
• Per suggerimenti, critiche, opinioni o scambi di materiali 
didattici puoi scrivermi qui . 
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by S. Nocerino

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L'oleificio

  • 1. L’oleificio by S. Nocerino by S. Nocerino
  • 2. Sommario by S. Nocerino
  • 3. I grassi alimentari Sono solidi o liquidi a temperatura ambiente. Sono d’origine: – animale (burro, lardo, sugna, sego) o – vegetale (olio, margarina). L’industria olearia si occupa dell’estrazione dei grassi vegetali da: – frutti (olivo, cocco, palma) o – semi (soia, arachide, girasole, cotone, lino, sesamo, vinaccioli, mais, colza). by S. Nocerino by S. Nocerino
  • 4. L’olivo • L’olivo (Olea europaea) è un albero che cresce fino a 20 metri d’altezza soprattutto sulle colline delle regioni a clima mediterraneo. • Le piante vivono anche alcuni secoli, perché possono rigenerare la chioma e le radici. by S. Nocerino by S. Nocerino
  • 5. L’oliva È una drupa del peso di 1,5 – 5 g formata da:  Epicarpo (buccia) prima verde, poi bruno rossastra e, infine, viola intenso, quasi nero. È ricoperto da una sostanza protettiva cerosa (pruina).  Mesocarpo (polpa) che costituisce il 75-85% e contiene acqua e olio.  Endocarpo (nocciolo) legnoso che racchiude un unico seme.  Seme o mandorla by S. Nocerino by S. Nocerino
  • 6. Composizione delle olive by S. Nocerino by S. Nocerino
  • 7. La raccolta delle olive  È importante per la qualità dell’olio.  Bisogna raccogliere olive sane, direttamente dall’albero, evitando lo schiacciamento, la rottura e il contatto con il terreno.  Va fatta al 40 - 50 % di invaiatura. Solo così si può avere un olio fruttato, che può essere giudicato extra-vergine. by S. Nocerino by S. Nocerino
  • 8. Come si raccolgono le olive?  Con le sole mani (brucatura).  Facendole cadere su reti sollevate da terra con l’uso di pettini e rastrelli (pettinatura).  Meccanicamente, usando scuotitori a ramo o a tronco che le fanno cadere su teloni stesi a terra o abbinati alla scuotitrice a tronco. by S. Nocerino by S. Nocerino
  • 9. Lo stoccaggio delle olive Le olive raccolte vanno:  poste in cassette di plastica forate non troppo alte;  conservate in locali freschi, ben aerati e lontano da cattivi odori (stalle, macchine, carburanti);  lavorate possibilmente entro 24 ore. Non si devono mai superare i 27° C by S. Nocerino by S. Nocerino
  • 10. Fasi della lavorazione Nel frantoio le olive vanno sottoposte a: 1. Ventilazione e lavaggio: per togliere foglie ed impurità. 2. Frangitura o molitura: per trasformare le olive in pasta oleosa. 3. Gramolatura: per omogeneizzare la pasta oleosa. 4. Estrazione: per separare la parte liquida (mosto oleoso) dalla parte solida (sansa). 5. Separazione: dell'olio dall'acqua di vegetazione. by S. Nocerino by S. Nocerino
  • 11. Ventilazione e lavaggio Prima della molitura le olive vanno sottoposte a:  ventilazione con la defogliatrice, per eliminare foglie e rametti.  lavaggio con acqua potabile fresca per eliminare polvere e altre impurità. by S. Nocerino by S. Nocerino
  • 12. Frangitura o molitura  Si può fare:  col sistema discontinuo, usando i frangitori a molazze a 2,3 o più ruote di granito, che triturano le olive, non surriscaldano la pasta ed effettuano anche la gramolatura;  col sistema continuo, usando i frangitori a martello, a coni o a dischi dentati, molto veloci, che possono surriscaldare la pasta e produrre fumi e richiedono la successiva gramolatura.  In ogni caso, facendo passare la pasta tra le dita, si devono “sentire” i frammenti del nocciolo legnoso.  Non si devono mai superare i 27° C by S. Nocerino by S. Nocerino
  • 13. Gramolatura  Consiste in un lento rimescolamento della pasta oleosa che favorisce l’aggregazione delle goccioline d’olio.  Migliora la separazione dell’olio dalla parte acquosa e l’estrazione dei polifenoli, importanti per la qualità e la stabilità dell’olio.  Nella molitura tradizionale viene effettuata dalla stessa molazza.  Con la molitura continua è necessaria un’apposita gramolatrice. È importante pulire bene la gramolatrice, specie dopo aver lavorato olive non perfettamente sane. by S. Nocerino by S. Nocerino
  • 14. Estrazione_1 L’estrazione si può fare: 1. Con metodo discontinuo, per pressione. La pasta viene spalmata (2-3 cm) sui fiscoli di fibra sintetica che sono poi impilati, intervallandoli con dischi di acciaio, su un carrello. Si costruisce una torre con un foro centrale in cui si monta la foratina. La torre poi si porta sotto la pressa che arriva a 400 atm. Non si devono mai superare i 27° C by S. Nocerino by S. Nocerino
  • 15. Estrazione_2 2. Col sistema continuo, usando il decanter, una centrifuga orizzontale che arriva a 3000-3500 giri al minuto e richiede l’aggiunta di acqua a 26-28° C. by S. Nocerino by S. Nocerino
  • 16. Estrazione_3 3. Col sistema Sinolea, a freddo, in cui numerose lamelle di acciaio inox penetrano nella pasta e raccolgono per adesione l’olio che è poi sgocciolato fuori. Si richiede un successivo passaggio della pasta nel decanter. by S. Nocerino by S. Nocerino
  • 17. Separazione  Si effettua con i separatori verticali che, per centrifugazione, separano l’olio, più leggero, dall’acqua di vegetazione.  È importante controllare spesso il funzionamento delle centrifughe: se restano anche tracce di acqua, l’olio assumerà presto odori sgradevoli.  La resa in olio delle olive va dal 16 al 25 %, secondo la varietà e il sistema di lavorazione. by S. Nocerino by S. Nocerino
  • 18. I minifrantoi Si tratta di impianti monoblocco, con una ridotta capacità lavorativa (10 - 35 Kg/ora), utilizzati soprattutto a fini hobbistici e amatoriali, che hanno avuto una certa diffusione negli ultimi anni. Trovano collocazione in aziende olivicole di medie e piccole dimensioni, gestite da imprenditori con alta capacità di investimento e la ferrea volontà di chiudere la filiera in azienda. Si tratta di imprese che sfruttano la vendita diretta come principale canale commerciale e che vogliono così dare la sensazione al consumatore di tenere sotto controllo ogni aspetto della produzione. Sebbene si riesca a ottenere olio di alta qualità anche con questo genere di frantoi, la loro scarsa modularità non consente alcun intervento sul profilo organolettico dell’olio che, in alcune annate, può risultare squilibrato. In alto il minifrantoio “Spremioliva” (10 Kg/h). In basso il minifrantoio “Oliomio” (30 Kg/h). by S. Nocerino
  • 19. La sansa  È un sottoprodotto dei frantoi, il residuo solido della pasta oleosa.  Contiene il 5-12 % d’olio, che si estrae con solventi chimici nei sansifici, ai quali i frantoi la vendono.  Prima, è utile separare la parte legnosa (nocciolino), che si può usare per rendere il frantoio autosufficiente sul piano energetico. by S. Nocerino by S. Nocerino
  • 20. Lavorazione dell’olio  L’olio va sottoposto a:  chiarificazione, mediante filtrazione in filtri-pressa;  eventuale demargarinazione, mediante raffreddamento e successiva filtrazione dei trigliceridi che solidificano più facilmente;  Uno o due travasi (prima e dopo l’estate) per separare l’olio dalle morchie, le parti solide che si depositano sul fondo dei recipienti (in acciaio inox).  L’olio è maturo dopo 7-8 mesi d’affinamento e si conserva bene per 4 -18 mesi.  I materiali più adatti per l’imbottigliamento sono il vetro scuro e le lattine in lamiera stagnata. by S. Nocerino by S. Nocerino
  • 21. Composizione degli oli d’oliva  Gli oli di oliva sono costituiti da:  Trigliceridi (98,5-99 %), cioè esteri semplici o misti di un alcol trivalente (la glicerina), con acidi grassi uguali o diversi. Tali acidi grassi possono essere: • monoinsaturi (con un legame doppio) come l’acido oleico (56-84 %) • poliinsaturi come l’acido linoleico (3-21 %) e linolenico (0,2-1,5 %).  Frazione insaponificabile (1-1,5 % ), costituita da: • fosfolipidi, idrocarburi e steroli, • clorofilla (che dà il colore verde), • β-carotene (o provitamina A, che dà il colore giallo), • tocoferoli, fenoli e polifenoli (antiossidanti naturali preziosi per la stabilità dell’olio e la salute umanab)y. S. Nocerino
  • 22. Difetti ed alterazioni degli oli  Difetti: modificazioni fisiche che alterano il sapore e l’odore dell’olio (riscaldo, muffa, morchia, terra, verme, lubrificanti).  Alterazioni: modificazioni chimiche. Le più comuni sono: • Inacidimento (aumento dell’acidità libera oltre il 2%), dovuto ad olive attaccate dalla mosca (Dacus oleae) o lavorate con molto ritardo. • Bio-ossidazione, dovuta a muffe; • Irrancidimento, dovuto ad una reazione a catena che inizia con la formazione di radicali liberi ed è favorita dalla presenza di acqua e metalli e dalla luce. È bloccato dagli antiossidanti, naturali o artificiali. by S. Nocerino by S. Nocerino
  • 23. Classificazione degli oli d’oliva a) Oli vergini di oliva 1. Olio extra vergine d’oliva (EVO) 2. Olio di oliva vergine 3. Olio di oliva lampante b) Oli d’oliva non vergini 4. Olio di oliva raffinato 5. Olio di oliva 6. Olio di sansa di oliva greggio 7. Olio di sansa di oliva raffinato 8. Olio di sansa di oliva In grassetto gli oli che si possono vendere al dettaglio by S. Nocerino by S. Nocerino
  • 24. Oli di oliva vergini Sono ottenuti dalle olive solo con processi meccanici o fisici, senza l’impiego di solventi o altre sostanze o processi chimici o biochimici e senza miscele con oli di altra natura. Sono classificati e denominati come segue: 1. Olio extra vergine di oliva, con acidità libera ≤ 0,8 %, senza difetti (Md = 0) e con fruttato percettibile (Mf >0); 2. Olio di oliva vergine, con acidità libera ≤ 2 %, con lievi difetti (Md ≤ 2,5) e fruttato percettibile (Mf >0); 3. Olio di oliva lampante, con acidità libera > 2 % o con difetti gravi (Md ≥ 2,5) o con fruttato non percettibile (Mf = 0) Md = mediana del difetto più grave Mf = mediana by S. Nocerino del fruttato by S. Nocerino
  • 25. Oli di oliva non vergini 4. Olio di oliva: ottenuto dal taglio di olio di oliva raffinato con olio d’oliva vergine, con acidità ≤ 1%. 5. Olio di sansa di oliva greggio: ottenuto dalla sansa con solventi chimici 6. Olio di oliva raffinato: ottenuto dalla raffinazione di olio di oliva vergine, con acidità ≤ 0,3 %. 7. Olio di sansa di oliva raffinato: ottenuto con la raffinazione del precedente, con acidità ≤ 0,3 %. 8. Olio di sansa di oliva: ottenuto dal taglio di olio di sansa di oliva raffinato e olio di oliva vergine, con acidità ≤ 1 %. by S. Nocerino by S. Nocerino
  • 26. Caratteristiche degli oli di oliva by S. Nocerino by S. Nocerino
  • 27. L’analisi sensoriale: il “panel test” Il regolamento C.E.E. n. 2568/91 ha sancito, caso unico nel settore alimentare, l'importanza legale della valutazione organolettica per la classificazione degli oli vergini di oliva, basata sul metodo del panel-test (comitato d'assaggio). Il panel è formato da un capo panel e da 8-12 assaggiatori iscritti ad un apposito albo dopo aver frequentato un corso di formazione. L'assaggio è svolto in cabine separate. Ogni assaggiatore deve valutare con un voto da 0 a 5 i difetti e gli attributi positivi del campione, compilando un “foglio di profilo”. Il capo panel elabora i dati con un programma informatico, che classifica l’olio secondo la mediana del difetto più grave (Md) e la mediana del fruttato (Mf). La mediana è il valore centrale di una serie ordinata di numeri dispari o la media dei due valori centrali di una serie ordinata di numeri pari. I campioni d’olio devono essere a 28° C. Gli assaggiatori devono stare bene, non devono aver fumato da mezz’ora e non devono mangiare durante o un’ora prima dell’assaggio, non devono aver usato profumo. by S. Nocerino
  • 28. L’olio d’oliva nell’alimentazione  L’olio d’oliva è liquido a temperatura ambiente, ha colore verde giallognolo, odore aromatico fruttato, sapore leggermente amaro e piccante.  È un ottimo conservante, essendo in grado di isolare perfettamente dall’aria gli alimenti, purché essi siano completamente e costantemente coperti dall’olio.  L’alto contenuto in acido oleico rende l’olio d’oliva molto digeribile e più resistente al calore di altri oli, perciò ottimo anche nelle fritture. Il punto di fumo è di 160 - 210° C.  È ricco di provitamina A, di vitamina E e di antiossidanti naturali.  Il suo consumo costante fa diminuire il tasso di colesterolo nel sangue.  È parte integrante della “dieta mediterranea”. by S. Nocerino by S. Nocerino
  • 29. Fine • Per suggerimenti, critiche, opinioni o scambi di materiali didattici puoi scrivermi qui . • Per visionare o scaricare altri materiali didattici di Scienze agrarie puoi visitare il mio sito. by S. Nocerino